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Ciascun confusamente un bene apprende/ nel qual si queti ...

Ciascun confusamente un bene apprende/ nel qual si queti lanimo, e disira:/ per che di giunger lui ciascun contende. La genialit di Dante ha saputo esprimere meglio di ogni altro lattesa che costituisce il cuore di ognuno di noi. Tutti segretamente attendiamo, a volte quasi con vergogna di confessarlo a noi stessi, questo bene in cui il nostro animo trovi quiete. come se dovessimo farlo furtivamente, di nascosto da noi stessi e dagli altri, per difenderci. Tanto impopolare, politicamente scorretto, confessare a se stessi il proprio bisogno umano. Perch? Perch tutto cospira a tacere di noi, un po come si tace/ unonta, forse, un po come si tace una speranza/ ineffabile (Rilke). Il tentativo di qualsiasi potere espropriare luomo della propria esperienza, quella pi nostra, quella che coincide con le nostre viscere. cos potente la sua pretesa che non si accontenta di meno di tutto: vuole lanima. Peccato che trovi in noi, tante volte, un alleato occulto. Tanto vero che, anche a noi, a volte sembra un sogno la realt del nostro essere. Per guardare in faccia il proprio cuore, occorre un io come quello del poeta spagnolo Antonio Machado: Il mio cuore, dorme?/ No. Il mio cuore non dorme./ sveglio, sveglio./ Non dorme n sogna, guarda,/ gli occhi chiari aperti,/ segni lontani e ascolta/ alla riva del grande silenzio. Altroch sogno! Il mio cuore sveglio, sveglio, se dico io con tutta la lealt di cui sono capace, con tutta la mia capacit di sincerit, con quella tenerezza con cui ero abbracciato da piccolo da mia mamma. soltanto questa tenerezza verso noi stessi che ci consente di abbracciare tutta quanta la nostra umanit. E allora ci si rende conto che il cuore non dorme n sogna,/ guarda gli occhi chiari aperti,/ segni lontani e ascolta/ alla riva del grande silenzio. Questo lacme della ragione: arrivare al grande silenzio, cio al Mistero. Davanti ad esso possiamo soltanto guardare con gli occhi spalancati e attendere un segno dallaltra riva. Il Natale il segno che tutti, pi o meno confusamente, aspettavamo dal grande silenzio del Mistero. il compimento imprevisto di questo desiderio. Il Verbo si fatto carne. Il Mistero diventato uno di noi. arrivato alla nostra riva. stata, ed , una sorpresa. Come fu per Maria, Giuseppe, i pastori e i Magi. Col Natale entrata per sempre nella storia una Presenza portatrice di una novit che nessun potere pu far fuori. Uno ci accaduto, diceva Mounier. cos corrispondente allattesa del cuore che non potr mai essere sconfitta. Il suo fascino cos accattivante che soltanto chi si accanisce nel non riconoscerla pu rimanere indenne alla sua attrattiva. Davanti a questo fatto risultano patetici tutti i tentativi di confinare il Natale tra i fenomeni misterici o virtuali dellimmaginazione religiosa delluomo, che non centrano niente col reale della vita di tutti i giorni. il tentativo di spedirlo nel mondo dei sogni. Perch non un sogno, come non lo fu duemila anni fa? Perch la sua Presenza allopera in mezzo a noi. La fede cristiana la modalit sovversiva e sorprendente di vivere le solite cose, diceva don Giussani. Noi verifichiamo che Cristo reale, presente, perch cambia proprio le cose pi resistenti a qualsiasi cambiamento: le cose solite. lintensit del vivere, la vibrazione ineffabile e totale davanti alle cose e alle persone, la densit dellistante, in tempi in cui tutto piatto, che ci convince che ha ragione Pguy quando scrive: Lui qui./ Lui qui come il primo giorno./ Lui qui in mezzo a noi come il giorno della sua morte/ Eternamente ogni giorno./ qui fra noi per tutti i giorni della sua eternit. Il cristianesimo facile, a portata di mano di chiunque. Basta cedere alla sua attrattiva vincente. Come i pastori, che rimarranno per sempre nella storia come cifra che il cristianesimo facile. Basta la semplicit di riconoscerlo. Lui qui. Lo documenta in modo solare il Papa Benedetto XVI, che continua a sfidare tutti testimoniando la bellezza dellessere cristiani e la gioia di viverlo, che non c bisogno del male per essere felici, che la noia si vince soltanto se lasciamo entrare Lui nella nostra vita. Che responsabilit abbiamo - noi cristiani - di sostenere

la sua sfida, testimoniando nella vita la verit delle sue parole! Grazie. * presidente di Cl

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