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Gabriela-Alina Sauciuc, Ortografia e pronuncia, 2004.

ORTOGRAFIA E PRONUNCIA: H (acca) la lettera h non ha un suono specifico in italiano, solo un segno grafico. Nella scrittura serve: - per indicare il suono duro di c e g davanti alle vocali i, e: che, chi, ghe, ghi; - per distinguere alcune forme del verbo avere da altre parole omofone: ho, hai, ha, hanno versus o, ai, a, anno; - nella trasposizione grafica di alcune interiezioni: oh!, ah!, ah!, ahim! Ce / ci, ge / gi si pronunciano come in romeno, con un suono dolce o palatale: voce, cielo, gelato, giro, micia, ciurma, gioco, beneficio, cieco, superficie, specie, societ etc. Che / chi, ghe / ghi la h inserita nella trascrizione indica una pronuncia dura o gutturale: cerchio, ringhio, barche, vecchio, funghi. c/q, cqu / ccu/ qqu La lettera q sempre seguita da u + vocale (qui, qua); si pronuncia come c, cu, ccu, e non esiste nessuna regola pratica per stabilire quando usare q o c. La trascrizione dipende dalla differente etimologia della parola. Esempi: quattro, Pasqua, aquila, inquinato versus scuola, arcuato, quanto, quando. Il raddoppiamento del suono qu si scrive cqu: acquisto, acqua, nacque. S ha suono aspro (o sordo) allinizio di una parola prima di una vocale: sandalo, sfinge, speranza, sillaba ; prima delle consonanti c, f, p, q, t: scopa, squadra, stalla; dopo consonante: psiche, bersaglio; se doppia in posizione intervocalica: rosso, fisso, gesso - ha suono dolce o sonoro (come z in romeno) quando si trova in posizione intervocalica: caso, rosa, esame; prima delle consonanti b, d, g, l, m, n, r, v: sbalzo, sgomento, sregolato, svogliato; z ha suono aspro (sordo) prima dei gruppi ia, -ie, -io: notizia, grazie; se doppia: bellezza, frizzante; nelle parole che finiscono in anza, enza; - ha suono dolce (sonoro) allinizio di parola: zaino, zero, zeta; tra due vocali: grazie, azoto; nei suffissi -izzare, izzazione: organizzazione, realizzare, realizzazione; sce / sci si pronuncia come la romena: discesa, nascere, sciarpa, scienziato, incosciente. Gl si pronuncia li: bagaglio, luglio, famiglia, giglio. Gn si pronuncia ni: montagna, ragno, magnifico, campagna. Consonanti doppie: Il raddoppiamento delle consonanti pu cambiare completamente il significato di una parola: pena / penna, bela / bella, rosa / rossa . Non sempre facile distinguere dalla pronuncia il suono semplice da quello raddoppiato, e purtroppo non esistono delle regole precise.

Gabriela-Alina Sauciuc, Ortografia e pronuncia, 2004.

Dittonghi: discendenti: ia, ie, io: piano, bandiera, fiocco; ua, ue, uo: portuale, duello, uomo; ascendenti: ai, ei, oi: avrai, sei, poi; au, eu: Mauro, neutro; iu, u, i : piuma, lui. ACCENTO A seconda della sillaba su cui cade laccento tonico, le parole si classificano in: Piane: laccento cade sulla penultima sillaba (la maggior parte delle parole): amore, carota, pomodoro Sdrucciole: laccento cade sulla terzultima sillaba: rapido, correre. Bisdrucciole: laccento cade sulla quartultima sillaba: rcitano, portamelo. Tronche: laccento cade sullultima sillaba e in questo caso viene indicato anche graficamente: andr, bont, libert. obbligatorio indicare laccento grafico: - sulle parole tronche: pap, citt, per; - sui monosillabi con due vocali, quando laccento cade sullultima: gi, pi, pu, ci, gi; - sui composti di tre, re, blu, su: trentatr, vicer, rossobl, lass; - sui monosillabi che hanno significati diversi con o senza accento: ch (= perch, congiunzione) D (dal verbo dare) D (= giorno) (dal verbo essere) L (avverbio) L (avverbio) N (congiunzione) S (pronome) S (avverbio) T (nome) Che (congounzione / pronome relativo) Da (preposizione) Di (preposizione) E (congiunzione) La (articolo, pronome personale) Li (pronome personale) Ne (pronome, avverbio) Se (congiunzione) Si (pronome) Te (pronome)

Lelisione la soppressione della vocale finale di una parola non accentata davanti a unaltra parola che inizia per vocale, o per h. Al posto della vocale caduta viene inserito lapostrofo. Lelisione obbligatoria: Con gli articoli lo, la e le preposizioni articolate formate da tali articoli: luomo, lerba, laquila, dellamico, allamico; Con lavverbio ci + , erano, era ecc. : cera, cerano; Con gli aggettivi bello, santo: belle fatto, bellesempio, SantAndrea; Con laggettivo dimostrativo quello / a: quellepoca, qulluomo; Con alcune formule fisse: tuttaltro, laltranno ecc.

Gabriela-Alina Sauciuc, Ortografia e pronuncia, 2004.

Casi di elisione facoltativa: Con larticolo indeterminativo una: unepoca / una epoca; Con laggettivo dimostrativo questo: questalbero, questo albero; Con i pronomi personali: lascolto, lo ascolto; Con le particelle pronominali mi, ti, ci, si, vi: minteressa, mi interessa, tinvito, ti invito. Con la preposizione di: dottobre, di ottobre Con laggettivo grande: granduomo, grande uomo.

Lelisione vietata: Ci + parola che comincia per a, o, u: ci amiamo; Da si elide solo in espressioni come dora in poi, daltronde, daltra parte per evitare la confusione con di; I pronomi personali le, li Articoli o preposizioni articolate che precedono parole che cominciano con i lunga o seminconsonantica: lo iato, lo iodio, la iena; Il troncamento: la caduta di una vocale o della sillaba finale di una parola davanti a unaltra parola che comincia per consonante o per vocale. Viene usata per evitare un suono sgradevole quando si parla. La parola che subisce il troncamento non viene segnata per apostrofo. Il troncamento pu avvenire solo nelle parole in cui, caduta la vocale / sillaba finale, resta una delle seguenti consonanti: l, m, n, r: bel tipo, siam venuti, buon anno ecc. Il troncamento obbligatorio: Con uno e i suoi composti (alcuno, ciascuno, nessuno): un amico, un progetto; Con buono seguito da vocale o consonante: buon uomo, buon gelato; Con bello, santo, quello: bel libro, quel turista, San Giovanni; Suora, frate + nome proprio: suor Angela, fra Cristoforo; Con una serie di parole comuni come signore, professore, dottore, ingegnere, cavaliere , davanti a nome proprio: Professor Rossi, lingegner Colli; In alcune espressioni fisse: ben fatto, in fin dei conti, mal di mare ecc.

Il troncamento facoltativo: Con grande: gran (grande) paura; Con ora (e i suoi composti) Con tale / quale: tal (tale) esempio, qual (quale) persona;

Il troncamento non avviene: Con le parole al plurale: buone intenzioni, quelle amicizie; In presenza di parole che cominciano per z, gn, ps, x, s + consonante: quello psichiatra, uno strumento, uno gnomo, bello zaino, quello xilofono.

Gabriela-Alina Sauciuc, Ortografia e pronuncia, 2004.

Apocope: caduta di una vocale / sillaba finale, idipendentement dallincontro con unaltra; viene segnata dallapostrofo: sta, da, va, di, fa, po (poco), mo (modo), te (tieni), ca (casa), be (bene) ecc. La decisione dellOrganizzazione delle Nazioni Unite stata presa. Le istituzioni della Comunit Europea hanno unorganizzazione gerarchica. Linventario di suoni dellitaliano molto equilibrato. A me, piace tanto lo sciroppo. Vorrei una pizza quattro stagioni, con pomodoro, funghi, prosciutto e carciofi. Dinverno, in montagna ci sono molti sciatori. Le legioni romane hanno usato la forza per acclamare e deporre imperatori. Ci sono leggi per la difesa della natura attraverso la creazione di zone protette. Osservata dallo spazio lItalia appare nella sua tipica forma di stivale. Non posso uscire con questa pioggia. Mi bagno tutto(a). Il maggiore fiume italiano il Po, che attraversa la Pianura Padana. I laghi alpini si sono formati negli affossamenti scavati nella roccia da antichi ghiacciai. Le due isole maggiori che fanno parte del territorio italiano sono la Sicilia e la Sardegna. Le isole minori sono raggruppate in numerosi arcipelaghi. La popolazione italiana ha cominciato ad aumentare solo nel secolo scorso grazie soprattutto al miglioramento delle condizioni di vita. Oggi si registra un rallentamento della crescita demografica. Tale rallentamento dovuto alla forte diminuzione del numero delle nascite. Il calo del tasso di natalit meno marcato nelle regioni del Sud e pi alto in quelle del Nord e del Centro. Dal punto di vista della sua composizione, la popolazione italiana si caratterizza per avere un numero di donne superiore a quello degli uomini. Let media degli italiani molto aumentata negli ultimi cinquantanni, passando da 50 a 74 anni; di conseguenza cresciuta la percentuale di anziani. Italia era prima un paese di emigrazione, ora un paese di immigrazioni. Un tempo lItalia era essenzialmente il punto di partenza di imponenti flussi di emigrazione verso lestero; i movimenti immigratori, invece, erano costituiti da connazionali che rientravano in patria. Attualmente lemigrazione di italiani in cerca di lavoro allestero praticamente cessata, mentre si sviluppato un movimento di popolazione in senso inverso. Accanto ai cittadini provenienti da altri Paesi della Comunit europea, c un flusso massiccio costituito da stranieri provenienti da Paesi del Terzo Mondo (Paesi arabi del Nord Africa, Senegal, Somalia, Filippine, Cina) e pi recente da alcuni Paesi dellEst europeo (Polonia, Albania, Slovenia, Croazia). In Italia presente anche una discreta variet di minoranze linguistiche localizzate soprattutto nelle zone di confine. Queste minoranze parlano le lingue nazionali di quelli che oggi sono diventati i popoli confinanti lItalia: la minoranza tedesca, la minoranza slovena, la minoranza franco-provensale, la minoranza occitana. Ci sono anche delle minoranze meno consistenti dovute ad antiche migrazioni di popoli: ladina, greca, albanese, serbo-croata e catalana.

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