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Levoluzione del rapporto tra filosofia e medicina da Ippocrate a Galeno Roma, 10 maggio 2013 Maria Luisa Garofalo

T1
Ippocrate, Antica Medicina, I, tr. it. a cura di M. Vegetti in Opere di Ippocrate, UTET, Torino, 1969, pp. 129-130.

Quanti si sono accinti a parlare o a scrivere di medicina, fondando il proprio discorso su un postulato (hypothesin), il caldo o il freddo o lumido o il secco o quale altro abbiano scelto, troppo semplificando la causa originaria delle malattie e della morte degli uomini, a tutti i casi attribuendo la medesima causa, perch si basano su uno o due postulati, costoro sono palesemente in errore su molte cose e persino nelle loro affermazioni; ma soprattutto sono da biasimare perch sbagliano intorno a unarte di fatto esistente. T2
Ippocrate, Antica Medicina, XX, tr. it. a cura di M. Vegetti in Opere di Ippocrate, UTET, Torino, 1969, pp. 154-156.

Dicono certi medici e filosofi che non sarebbe in grado di conoscere la medicina chi non sapesse che cosa luomo, e che questo appunto deve apprendere chi desidera curare correttamente gli uomini. Ma il loro discorso ricade nella filosofia, come appunto quello di Empedocle e di altri che hanno scritto Sulla natura, descrivendo dal principio ci che luomo e come in origine apparso e di quali elementi formato. Dal canto mio io penso che quanto da filosofi o medici stato detto o scritto sulla natura, meno pertinente alla medicina che alla pittura. () Questo almeno mi sembra necessario che il medico sappia sulla natura e faccia ogni sforzo di sapere, se vuol adempiere in qualche modo ai suoi doveri, e cio che cos luomo in rapporto a ci che mangia e a ci che beve e a tutto il suo regime di vita, e quali conseguenze a ciascuno da ciascuna cosa derivino. T3
Ippocrate, Arie, acque e luoghi, I-II, tr. it. a cura di M. Vegetti in Opere di Ippocrate, UTET, Torino, 1969, pp. 171-174.

Chi voglia condurre correttamente indagini mediche, ha di fronte a s questi problemi: in primo luogo deve studiare le stagioni dellanno, gli influssi che ognuna di esse pu esercitare; e inoltre i venti e caldi e freddi, innanzitutto quelli comuni a tutti i luoghi, poi anche quelli che sono tipici di ciascuna regione. Deve ancora indagare le propriet delle acque, perch cos come esse differiscono nel gusto e nel peso, altrettanto ne sono ben diverse per le propriet. () A qualcuno pu sembrare che queste sian questioni di meteorologia: ma se cambiasse parere, apprenderebbe che non piccolo, anzi grandissimo, il contributo che lastronomia reca alla medicina. T4
Ippocrate, Epidemie I, 11, tr. it. a cura di M. Vegetti in Opere di Ippocrate, UTET, Torino, 1969, p. 304.

Descrivere il passato, comprendere il presente, prevedere il futuro: questo il compito.

T5
Platone, Repubblica, III, 405c-d, tr. it. a cura di F. Sartori, Laterza, Roma-Bari, 2007, pp. 117-118.

E non ti pare vergognoso, continuai, ricorrere alla medicina per tuttaltra ragione che per ferite o per certe malattie che si ripetono ogni anno, ma per la poltroneria e il regime di vita di cui abbiamo parlato? E, ripieni come acquitrini di flussi e di soffi, costringere i bravi Asclepiadi a denominare le malattie flati e catarri? () questa medicina doggi, che educa le malattie, non era usata dagli Asclepiadi, dicono, prima che nascesse Erodico. Erodico era un insegnante di ginnastica che, ammalatosi, mise insieme ginnastica e medicina e torment per primo specialmente se stesso, in seguito molti altri. T6
Platone, Fedro, 270b-e, tr. it. a cura di M. Bonazzi, Einaudi, Torino, 2011, pp. 203-207.
SOCRATE:

Il procedimento di medicina e retorica pi o meno lo stesso. () In entrambi bisogna distinguere una natura, in un caso quella del corpo, nellaltro quella dellanima, se si vuole, non soltanto sulla base della pratica empirica ma con tecnica, procurare salute e vigore al primo mediante la somministrazione di farmaci e cibo, e mediante la somministrazione di discorsi e di occupazioni conformi alle norme dare alla seconda la persuasione e le virt desiderate. () Ma la natura dellanima? Pensi che la si possa conoscere in modo adeguato senza comprendere la natura dellinsieme (tou holou)? FEDRO: Se bisogna credere allAsclepiade Ippocrate non si potrebbe comprendere neppure un corpo senza un tale metodo. () SOCRATE: Esamina allora che cosa dicono Ippocrate e il discorso vero a proposito della natura. Non bisogna forse ragionare intorno alla natura di una cosa, quale che sia, nel seguente modo? Prima di tutto se sia semplice o multiforme ci di cui vogliamo diventare esperti e capaci di rendere tali gli altri; in un secondo momento, nel caso sia semplice, occorre indagare la sua capacit, vale a dire da un lato quale capacit di agire abbia, e su che cosa, dallaltro quale di subire e per opera di che cosa. Nel caso sia invece multiforme, occorre enumerarne le parti, per vedere, come nel caso delloggetto unico, quale capacit abbia di agire e su che cosa, e quale di subire e su che cosa. () Un metodo privo di questi procedimenti assomiglierebbe insomma allincedere di un cieco. T7
Platone, Timeo, 82a, tr. it. a cura di F. Fronterotta, BUR, Milano, 2003, p. 395.

Come poi abbiano origine le malattie pi o meno chiaro a chiunque. Essendo infatti quattro gli elementi di cui si compone il corpo, terra, fuoco, acqua e aria, perturbazioni e malattie si producono quando, contro natura, essi sono in quantit troppo grande o troppo piccola. Oppure quando si spostano dalla loro collocazione propria in unaltra che non loro propria, o ancora quando, poich vi pi di una variet di fuoco e cos anche per gli altri elementi, ciascuno riceve in s la variet che non gli appropriata, come pure nel caso di tutti quanti i fenomeni dello stesso genere; perch, nel momento in cui ciascun elemento si trasforma contro natura o muta la propria collocazione, allora, tutto ci che prima era freddo si riscalda, tutto ci che prima era secco diviene umido e allo stesso modo ci che era leggero diventa pesante.

T8
Galeno, Il miglior medico anche filosofo, III, tr. it. a cura di I. Garofalo e M. Vegetti, in Opere scelte di Galeno, UTET, 1978, p. 100.

Inoltre bisogna esercitare il metodo logico al fine di conoscere quante sono tutte le malattie secondo le specie e i generi e come per ciascuna bisogna giungere alle indicazioni dei rimedi. Questo stesso metodo insegna la natura del corpo. () Cosa manca dunque ancora perch il medico non sia filosofo, il medico che esercita larte in modo degno di Ippocrate? T9
Galeno, Sulle proprie dottrine, 15.5, tr. it. a cura di I. Garofalo e A. Lami, in Lanima e il dolore, BUR, Milano 2012, p. 141.

Quanto alla sostanza dellanima, quale mai sia, non necessario n in vista delle cure delle malattie saperlo n per la salvaguardia della salute, come neppure ai fini della filosofia o morale o praticaciascuno la denomini come vuole, distaccandola dalla filosofia teorica. T10
Galeno, Sullottima maniera di insegnare, 2,1, tr. it. a cura di A. Barigazzi, CMG V 1,1, Berlino 1991, p. 95.

Ma io giudico che ci che comprensibile con sicurezza non significhi nientaltro che qualcosa che si possa conoscere con sicurezza n altra cosa comprendere con sicurezza che conoscere con sicurezza, e in modo analogo a questi (due) termini si dice la comprensione evidente e la rappresentazione evidente. Poich crediamo di vedere o udire o percepire in genere coi sensi certe cose come nei sogni e negli stati dinsania, certe altre invece non solo crediamo ma veramente le vediamo o in generale percepiamo coi sensi, queste ultime tutti gli uomini, eccetto gli Accademici e i Pirronici, pensano che entrano nel dominio della conoscenza sicura, mentre quelle cose che lanima si raffigura nel sogno e quelle dei deliranti pensano che sono tutte false.

Levoluzione del rapporto tra filosofia e medicina da Ippocrate a Galeno

Galeno: medico e filosofo. Quale rapporto possibile tra le due discipline? o Una questione gnoseologica e metodologica Un problema antico: il rapporto tra medicina e filosofia nel V secolo a.C. o Lo statuto della medicina prima di Ippocrate Dalla filosofia alla medicina o dalla medicina alla filosofia? o Emocentrismo, encefalocentrismo e filosofia o Le quattro radici empedoclee e la teoria umorale in Ippocrate La medicina in Ippocrate - Larte o T1, T2 Antica Medicina, I, XX La medicina in Ippocrate 2 Il metodo o T3, T4 Arie, acque e luoghi, I-II; Epidemie, I, 11 La medicina in Platone 1 Unarte? o T5 Repubblica, III, 405c-d La medicina in Platone 2 Il metodo o T6 Fedro, 270c-e La medicina del Timeo: qualche accenno o T7 Timeo 82a Ricapitolazione sul metodo ippocratico e sul metodo della buona retorica nel Fedro Ancora Galeno: la sfida per una riunificazione della medicina o Le scuole mediche dellepoca: metodici ed empirici o Il ritorno al metodo ippocratico e la riscoperta della filosofia o T8 Il miglior medico anche filosofo, 3 o T9 Sulle proprie dottrine, 7.4 o T10 Sullottima maniera di insegnare, 2.1

Bibliografia essenziale - Edelstein L., Ancient Medicine, Selected Papers, The John Hopkins University Press: Baltimore, 1967. -Gmerk M., Storia del pensiero medico occidentale. Antichit e Medioevo, Laterza, 2007. - Lloyd G.E.R., Methods and problems in Greek science, CUP, Cambridge, 1991, ed. it. a cura di E. Spinelli, e F. Aronadio, Laterza, Roma-Bari, 1993 -V. Nutton, Ancient Medicine, Routlendge, London, 2004. -M. Vegetti, Il coltello e lo stilo, Il Saggiatore, Milano, 1996.

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