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Dittature reazionarie fascismo

Nel periodo intercorrente fra le guerre mondiali si instaurano in Europa sedici dittature di destra; la cospicuit stessa del numero indica che evidentemente non possibile stabilire una rigorosa somiglianza fra di esse. Eppure, malgrado le differenze, le dittature possono essere raggruppate in due grandi famiglie , in due categorie 1. dei regimi reazionari 2. dei fascismi, evidenziando peraltro la compresenza di importanti punti in comune.

un fatto e una necessit: non la si combatte se non per consegnarla in mani altrui... Non pu esserci libert contro la verit, non pu esserci libert contro l'interesse comune (Princpi di azione).

A differenza del fascismo che assicura la promozione delle nuove lites, un regime che guarda al passato poggia sulle forze e sulle figure tradizionali.

In primo luogo la Chiesa.


Il potere esplicitamente esercitato in nome della morale cattolica; i valori cristiani, interpretati nel loro significato pi stretto e, si potrebbe dire, integralista, ispirano in tutto o in parte la legislazione; il regime assume spesso un tono clericale. In Austria, la costituzione promulgata da Dollfuss nel 1934 si richiama all'enciclica pontificale Quadragesimo anno. In Portogallo, il crocifisso d'obbligo nelle classi scolastiche a partire dal 1936; il concordato firmato con la Santa Sede il 17 maggio del 1940 garantisce la libert delle congregazioni, introduce l'insegnamento religioso nelle scuole publiche, riconosce l'indissolubilit del matrimonio religioso, accorda esenzioni fiscali alle rendite ecclesiatiche e dispensa il clero dal servizio militare. Sotto questo aspetto, e nella misura in cui riconosce la supremazia della religione, lo Stato non pu essere considerato in teoria come totalitario: non appare come l'entit assoluta che mobilita e unifica tutti i settori della vita sociale : pu intervenire, pur che lo voglia, nella vita sociale e politica, far sentire una voce diversa da quella dei pubblici poteri, controbilanciare la propaganda ufficiale. In Portogallo, ad esempio, i cattolici posseggono una emittente radiofonica, Radio Rinascita, e un giornale a larga diffusione, As Novidades. Ma bisogna ricordare anche che tale potere essenzialmente teorico poich lo Stato esercita un controllo discreto ma molto attento, e che gli esponenti religiosi e le gerarchie ecclesiastiche, condividendo quasi sempre le scelte conservatrici della classe politica, non dedicano grandi energie alla critica e alla contestazione.

1. Le dittature reazionarie
La maggior parte delle dittature europee di destra , ad eccezione di Mussolini e di Hitler, sono reazionarie . Fra gli esempi pi illuminanti delle dittature del primo tipo ricordiamo il Portogallo di Salazar, l'Austria di Dollfuss la Polonia di Pilsudski, la Spagna di Primo de Rivera. Anche se non respingono apriori questo o quel orientamento ideologico, di tattica politica o di prassi governativa suggeriti dal fascismo. La consistenza pi o meno grande di tali contaminazioni costituisce uno degli aspetti che contribuiscono alla differenziazione fra un regime reazionario e l'altro. La reazione, nel senso proprio del termine, implica una volont di restaurazione di un passato pi o meno mitico o mitizzato, al contrario dell'ideologia fascista che tende a proiettarsi verso l'avvenire. Il regime reazionario mira al congelamento dell'evoluzione storica e al ristabilimento delle strutture dell'Ancien rgime, senza cercare di darsi alcuna facciata di progressismo n tantomeno di socialismo, poich la Rivoluzione vista soltanto come causa di tutti i mali della societ moderna. Nella tradizione, insomma, la reazione riconosce l'unica garanzia di equilibrio sociale e di ordine politico e una barriera contro esperienze pericolosissime per la stabilit della nazione. Il rispetto della tradizione comporta l'esaltazione dei valori gi da lungo tempo e ampiamente collaudati: Dio, la patria, l'autorit, la famiglia, il lavoro. Salaaar dice:
Noi non mettiamo in discussione Dio... Non mettiamo in discussione la Patria. La nazione per noi una ed eterna... Non mettiamo in discussione la famiglia: quando la famiglia si sfascia, la casa va in rovina... Non mettiamo in discussione il lavoro n come diritto n come dovere... Non mettiamo in discussione l'autorit:

Altra

forza tradizionale costituita dall'esercito,

che in questo tipo di regimi occupa generalmente un posto rilevantissimo all'interno dell'apparato statale. Salazar certo un civile, ma stato messo al potere dai militari; lascer sempre la presidenza della repubblica, carica onorifica ma pur sempre la pi alta sotto il profilo istituzionale e protocollare a un ufficiale superiore, accontentadosi di mantenere la presidenza del consiglio dei ministri. In Spagna, padrone indiscusso del paese , dal 1923 al 1930, il generale Primo de Rivera. In Polonia Pilsudski, al potere dal 1926 al 1935 e titolare della dignit di maresciallo, attentissimo nel collocare nei posti chiave dell'esercito i propri uomini; 1

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e per governare, si serve del gruppo militare dei colonnelli: di qui provengono nove ministri su quindici nel gabinetto varato nel dicembre del 1930, otto su tredici nel maggio del 1931, sette su dodici nel maggio del 1934. Con la morte di Pilsudski nel 1935, si trovano i colonnelli a perpetuare, ora collegialmente, la dittatura del maresciallo.

Senza una cultura comune


In primo luogo, dal punto di vista dottrinale, fin dal momento della loro formazione le dittature non dispongono di un unico preesistente insegnamento cui tutte possano rifarsi. Nella storia del pensiero europeo, antica o recente, non figura un solo grande teorico di ci che comunemente si intende per destra il quale, per la forza delle sue idee, riesca ad imporsi sugli altri, offuscandoli. Insomma, la conservazione non annovera fra le sue file un teorico che occupi un posto analogo a quello di Marx in seno alla sinistra. Ne consegue che le dittature si fondano su basi dottrinali molto varie, con il concorso di molti pensatori che in qualche modo partecipano ad una sorta dimessa a punto dell'armatura ideologica necessaria. Come si gi visto, autori tanto diversi fra loro come Nietzsche. Bergson Jaspers, Heidegger, Maurras, de Unamuno, ma anche il sovversivo sindacalista Georges Sorel, l'apologeta delle lite combattive Vilfredo Pareto e il filosofo del pragmatismo William James, nonch infine i pensatori sociali cristiani e lo stesso Marx, tornano utili come fonte di ispirazione e come riferimento ai regimi totalitari, e ci loro malgrado o a titolo postumo. Ogni regime si costruisce il proprio corpus dottrinario riprendendo pi o meno le idee di tale o talaltro teorizzatore. Salazar si richiama ad esempio largamente a Maurras e al Dollfuss del pensiero sociale della Chiesa cattolica. In altri casi si riprende una sola idea, la si estrapola dal suo contesto, la si giustappone ad altre, quindi stravolgendone il senso e in definitiva tradendola: cos accade agli inizi apparentemente socialisti del fascismo italiano e del nazismo tedesco. Ci spiega come l'eterogeneit delle fonti ideologiche e le molteplici possibilit di manipolazione e di assemblaggio siano alla base delle diversit dottrinali fra una dittatura e l'altra.

LEconomia arretrata
I paesi ideologicamente rivolti verso il passato sono, in misura pi o meno significativa, economicamente arretrati; poggiano su un'agricoltura che assorbe gran parte della popolazione attiva e su un apparato industriale assai poco sviluppato: e poco o nulla si fa per modificare la situazione. Si ammette in linea di principio la necessit di avviare alcune riforme agricole e di procedere alla redistribuzione delle terre, ma tutto procede lentamente e a timidissimi passi; il potere dei grandi proprietari terrieri non affatto messo a repentaglio mentre il livello di vita dei contadini rimane molto basso. Per evitare il formarsi di una classe operaia cosciente, potente e rivendicativa, in Portogallo Salazar frena deliberatamente la modernizzazione industriale senza tuttavia incoraggiare a sufficienza l'agricoltura, il cui peso nell'economia nazionale rimane preponderante; certo, i terreni coltivati a grano aumentano e fanno progressi anche le due produzioni principali, quelle del vino e del sughero; ma il rendimento mediocre, irrigazione e meccanizzazione vengono trascurate; a differenza delle dittature dell'Europa centrale che, se pure con lentezza, danno l'avvio a riforme agrarie di varia ampiezza, la ricomposizione fondiaria necessaria nel nord del paese e lo smembramento dei latifondi nel sud non sono neppure presi in considerazione. Infine, con il divieto della sindacalizzzzione dei salariati agricoli, le organizzazioni padronali rimangono onnipotenti. I regimi reazionari scelgono dunque l'immobilismo avvalendosi del sostegno delle caste tradizionali: Chiesa, apparato militare, aristocrazia fondiaria, lite per nascita e per ricchezza, che contano di sfruttare temporaneamente il dinamismo fascista, di incaricano del ristabilimento dell'ordine e quindi di liberarsene. Fra le due parti non esiste alcuna simpatia: l'aristocrazia italiana si fa scherno di Mussolini e delle sue ineleganti maniere; i generali tedeschi della Wehrmacht disprezzano, con un po' di timore, gli sbandati delle SA; Dollfuss, fautore di un regime tradizionalista e clericale, combatte i nazisti del suo paese ma alla fine ne viene assassinato. Reazione e fascismo non sono dunque conciliabili.

Il nazionalismo
Esiste per un'idea comune alla quasi totalit dei regimi autoritari, il nazionalismo che, almeno all'apparenza, accentua le differenze. In nome del nazionalismo, vale a dire, i dittatori esasperano l'originalit delle loro scelte ideologiche e di prassi politica per non dover ammettere di aver preso a modello tradizioni estranee al loro paese o nel timore di essere accusati di allinearsi ad altri regimi; preferiscono mascherare con tinte patriottiche gli ingredienti eventualmente presi in prestito altrove per sottolineare l'indipendenza e la specificit delle soluzioni adottate.

2. Le diversit
Ogni dittatura del periodo di cui stiamo trattando presenta caratteri originali che la differenziano dalle altre, anche in misura sorprendente, sia dal punto di vista ideologico che da quello della pratica politica . E una pluralit di esperienze storiche derivante da fattori molteplici e diversi fra loro.

La simultaneit (1919-38)
Altro fattore di differenziazione: i regimi autoritari, come s visto, si formano in un lasso di tempo relativamente breve e, in molti casi, la loro esistenza storica simultanea. Accade cosi che essi debbano determinare al tempo 2

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stesso le grandi linee ideologiche e politiche in una sorta di urgenza dovuta alla crisi e di coincidenza temporale che necessariamente limita le possibilit di imitazione reciproca. Inoltre, a differenza della Russia sovietica che, costituita nel 1917, una trentina d'anni pi tardi modeller i paesi dell'Europa orientale a propria somiglianza, per i regimi autoritari fra le due guerre non esiste un prestigioso prototipo che mostri loro la strada da percorrere, le soluzioni da adottare e disponga della forza necessaria per imporle o farle imporre. Forse la Germania nazista avrebbe potuto svolgere funzioni da capofila o da esempio unificante e modellatore, ma Hitler sale al potere un po' tardi, nel 1933, preceduto sulla via della dittatura da una decina di altri paesi; deve quindi pensare a consolidare il proprio dominio e a riarmarsi, prima di tentare l'avventura internazionale.

possiede la fredda insensibilit, la determinazione totalitaria e l'energia esecutiva e quindi, anche per questa ragione, il suo regime non risulta altro che una copia estremamente pallida del fascismo italiano.

Le differenze strutturali
Un ulteriore elemento di diversit qualifica ogni singolo regime: le tradizioni storiche e le condizioni economiche, geografiche, politiche, sociali e culturali che caratterizzano ciascun territorio nazionale sono estremamente varie , e quindi le soluzioni non possono essere ovunque le stesse. I paesi dell'Europa centrale devono ad esempio tener conto della presenza di consistenti minoranze etniche, problema che invece non si pone nelle regioni iberiche. In alcune nazioni come la Polonia, la Spagna, il Portogallo, il cattolicesimo costituisce un elemento importante e decisivo dell'identit collettiva, il che non accade in Germania, dove la presenza dei protestanti altrettanto rilevante. Ancora, il Portogallo, con la sua economia essenzialmente agricola, non pu operare le medesime scelte della Germania, dotata di potenti infrastrutture industriali.

Le differenze individuali
Infine, vi sono le differenze individuali fra gli uomini al potere che conferiscono ad ogni dittatura un timbro particolare. La figura del capo svolge una parte tanto pi importante in quanto egli esercita un potere personale e assoluto. Il suo passato, la sua formazione, le intime convinzioni, i fantasmi, le paure e gli entusiasmi, le incertezze e le bizzarrie possono influenzare, talora in maniera decisiva, la politica interna ed estera del paese. Sotto ogni aspetto Hitler, impulsivo, amorale, esaltato, amante delle cerimonie grandiose e dei bagni di folla, l'opposto ad esempio di Salazar, uomo poco prestante, discreto, regolato, cristiano scrupoloso, per nulla attirato dal chiasso delle dimostrazioni pubbliche o dal fragore delle parate militari. Mussolini, uomo del popolo giunto al vertice del potere, non usai modi e lo stile dei re-dittatori, cos come non s' mai visto Alessandro di Jugoslavia o Carol di Romania imitare il Duce e farsi fotografare a torso nudo intenti alla mietitura. Il generale Miguel Primo de Rivera ammette la propria ammirazione per Mussolini, ma non ne 3

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