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Journal of Neuroscience, Psychology and Cognitive Science

On-line date: 2009-02-12

Intelligenza emotiva ed Intelligenza corporeo-cinestesica


Una coalizione fisiologica

di Filippo Gomez Paloma

Keywords: Corporeità, Emotività, Intelligenza, Coscienza, Sinapsi, Educazione

Abstract

La lettura dei segni che la corporeità manifesta nelle relazioni interpersonali denota una forte
connessione tra intelligenza emotiva e intelligenza corporeo-cinestesica; tale interazione non si
limita ad una mera interdipendenza, ma esprime opportunità di costruzioni cognitive spendibili
prettamente in ambito educativo.

Thomas Hatch, un collega di Howard Gardner al progetto Spectrum, la scuola fondata sul concetto
delle intelligenze multiple (Gardner, 2000), in occasione di alcuni momenti di sperimentazione ed
osservazione relativi all'attivazione dell'intelligenza interpersonale, afferma che comportamenti
come "riconoscere i sentimenti dei compagni" o "stabilire con essi connessioni rapide e facili",
denotano un talento che andrà maturando lungo tutto l'arco della vita. Esso si identifica nelle
quattro componenti dell'intelligenza interpersonale: Capacità di organizzare i gruppi - si tratta
dell'abilità essenziale del leader, che comporta la capacità di coordinare gli sforzi di una rete di
individui. Questo è il tipo di talento che si osserva nei registi, negli impresari teatrali, nei militari
con mansioni di comando, ecc. Capacità di negoziare soluzioni - questo è il talento del mediatore,
capace di prevenire i conflitti, o di risolvere quelli già in atto. Gli individui dotati di questo talento
eccellono nelle trattative, riescono a far bene da arbitri o da mediatori nelle controversie e
potrebbero far carriera nella diplomazia. Capacità di stabilire legami personali - questa è la dote

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dell'empatia e del sapere entrare in connessione con gli altri. Essa facilita l'inizio di un'interazione,
il riconoscimento dei sentimenti e delle preoccupazioni degli altri e stimola la risposta adeguata - è
l'arte stessa della relazione. Le persone che ne sono dotate sono giocatori di squadra, buoni amici o
partner d'affari e possono anche rivelarsi eccellenti insegnanti. Capacità d'analisi della situazione
sociale - la capacità di riconoscere e di comprendere i sentimenti, le motivazioni e le
preoccupazioni altrui. Questa conoscenza del modo in cui si sentono gli altri può facilitare
l'intimità e i rapporti. Nel caso migliore questa abilità porta ad essere terapeuti o consulenti
competenti (Goleman, 2002). A tutte queste capacità va anteposta la necessità di un corpo che
manifesta segnali coerenti con il messaggio da comunicare; nel lavoro dell'interlocutore, infatti, è
naturale analizzare meticolosamente se la semeiotica motoria del soggetto si indirizza e rafforza il
significato dell'informazione da trasmettere. Pertanto, quanto e come c'è di connesso, dipendente,
causale con il "talento del corpo intelligente" e quali sono le condizioni ed i contesti dove questo
legame può, eventualmente, essere alimentato e guidato a buon fine? Per rispondere alle domande
su menzionate, è opportuno fare un veloce accenno a ciò che Gardner definisce intelligenza
corporeo-cinestesica, quella capacità del corpo di esprimersi, governarsi, manipolare le cose,
orientarsi in maniera precisa, rispondere costantemente ed efficacemente ai problemi motori che si
manifestano nelle forme più diverse (Gardner, 2000). È chiaro, per altro, che la nuova
dimensione corporea esula dal mero concetto storico-filosofico del corpo inteso come
mortificazione (Le Doux, 2002) o come elemento in idiosincrasia culturale con la mente, con la
ragione. Il termine stesso "corpo" e, di conseguenza il valore culturale assegnatogli, cambia! Nasce
la corporeità, un corpo "intelligente", un corpo che non riflette più "l'avere sociale", l'immagine
guida, il modello di scultura estetica; ma un corpo che rispecchia "l'essere individuale", spoglio
della moda, ricco nell'anima, nel significante soggettivo della vita (valore concettuale che gli si
attribuisce), nell'amore con cui si collega sinapticamente al cervello. Ma se la vita, ciò che siamo, è
il frutto di modifiche biochimiche delle sinapsi, (Le Doux, 2002) è il risultato della nostra
esperienza, quindi, del nostro patrimonio di conoscenze, perché il corpo non dovrebbe essere
cultura (input), emotività (elaborazione), intelligenza (output)? È su questo postulato che
s'innesta la relazione cognitiva tra intelligenza emotiva e intelligenza corporeo-cinestesica ed il
corpo non potrebbe essere che il migliore veicolo culturale di cui siamo dotati! Già nel 1974,
infatti, uno psicologo americano, Robert Ader, aprì la strada alla studio delle vie biologiche che
rendono la mente, le emozioni e il corpo entità non separate, ma intimamente interconnesse
(Goleman, 2002). Altre ricerche e studi furono portati avanti da scienziati di tutto il mondo con
risultati rivoluzionari: terminazioni nervose, simili a sinapsi, entrano in contatto diretto con cellule
immunitarie. Questi punti di giunzione neuro-immunitari consentono una trasmissione dei
messaggi dal sistema nervoso autonomo al sistema immunitario e sensitivo (dolore, piacere, ecc.)
determinando il condizionamento delle difese e delle sensazioni corporee da parte delle emozioni
della vita. Ecco come si giustifica oggi la somatizzazione, il riportare cioè, attraverso
manifestazioni generali o localizzate del corpo, i sentimenti vissuti in eccesso, positivo o negativo
che sia. L'amigdala (LeDoux, 2002) è l'organo propulsore dell'emotività della vita: le sinapsi
neurali che collegano questa al corpo rappresentano una serie di filtri biochimici atti, attraverso i
neurotrasmettitori e i neuromodulatori, al dosaggio dell'impulso e, di conseguenza, responsabili
delle risposte sensitive e motorie del corpo. La consapevolezza del meccanismo di tali processi
aiuta l'essere umano a intervenire costruttivamente nel complesso ambito dell'educazione; dove
variabili umani, infatti, eccedono è fondamentale ricercare punti fermi e di riferimento. La
chiarezza e la coscienza dell'interazione emotiva e corporea come elaborazione cognitiva, esprime
nuove frontiere nella sfera della didattica ed alimenta le modalità alternative che la collettività oggi
ci richiede (Contini, 2001). La società d'oggi, infatti, offre agli allievi una serie di stimoli che,
poiché di breve durata e di esagerata frequenza, sono percepiti troppo in "superficie". Anche se la
nostra mente ha modellato il suo sistema di ricezione, analisi, elaborazione e sintesi operativa in

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relazione agli input offerti dall'ambiente, non ha ricevuto sollecitazioni per far accreditare valore
profondo all'aspetto umano, emotivo e spirituale della vita. La corporeità potrebbe essere lo
strumento cognitivo più adeguato...

Bibliografia

Balduzzi L., Voci del corpo â€" Prospettive pedagogiche e didattiche, La Nuova
Italia, Milano 2002
Bonetta G., Il secolo dei ludi - Sport e cultura nella società contemporanea, Lancillotto e
Nautica, Roma 2000
Contini M.G., Per una pedagogia delle emozioni, La Nuova Italia, Milano 2001
Damasio A. R., Emozione e coscienza, Adelphi, Milano 2000
Gardner H., Formae mentis: saggio sulla pluralità dell'itelligenza, Feltrinelli, Milano 2000
Goleman D., Intelligenza emotiva, Bur Saggi, Milano 2002
Le Doux J., Il sè sinaptico - Come il nostro cervello ci fa diventare quello che siamo, Raffaello
Cortina Editore, Milano 2002
Sibilio M., Il corpo intelligente, Simone, Napoli 2001

permalink: http://www.neuroscienze.net/index.asp?pid=idart&cat=2&arid=374

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