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Armi da fuoco e fortificazioni

Lezione del corso di Storia della Tecnologia 29/03/2010 Filippo Nieddu

Le armi da fuoco / 1

La tecnologia delle armi da fuoco ha origine in Cina, dove prima che altrove ( menzionata in un testo del 1044) si svilupparono le conoscenze necessarie alla produzione della polvere nera (la polvere da sparo) Verso il 1300, passando per il mondo arabo, la polvere da sparo e i cannoni iniziarono a essere utilizzati anche in Europa

Le armi da fuoco / 2

Nei primi periodi le armi da fuoco avevano effetti pi deterrenti che pratici Spesso si rivelavano pericolose per gli stessi loro utilizzatori Gli scoppiettari, addetti allaccensione dello stoppino dei cannoni, erano tenuti alla confessione prima delle battaglie, ed era fatta loro assoluta proibizione di formulare giuramenti

Le armi da fuoco / 3

Notevole impatto sui campi di battaglia ebbe lintroduzione dellarchibugio, che pur a fronte di un iniziale svantaggio rispetto allarco (minore gittata, minore cadenza di fuoco) fu adottato massicciamente per lestrema facilit duso Larchibugio fu poi sorpassato dal moschetto (dotato di calcio), che ebbe diffusione dallinizio del XVII secolo

Le armi da fuoco / 4

Un fonditore di campane ungherese, Urban, dopo essersi offerto allimpero bizantino, si schier con gli Ottomani, per i quali lavor durante lassedio di Costantinopoli del 1453 Proprio in quelloccasione mor per lesplosione di una delle sue creazioni E ricordato per lenorme bombarda detta mostro di Urban (899 mm di calibro!)

Lunga 8 metri, pesante 48 tonnellate, i suoi proiettili di granito avevano una circonferenza di 3 metri e un peso di mezza tonnellata. Per trasportarla erano necessari 50 paia di buoi; aveva una cadenza di fuoco molto bassa, non superiore ai 5-8 colpi al giorno

La standardizzazione e i controlli

Ladozione delle armi da fuoco diede forte stimolo alla standardizzazione della produzione industriale Sino a tutto il Medioevo e per buona parte del Cinquecento, ogni arsenale produceva secondo le proprie regole Con laumento dei numeri in gioco, la necessit di riparare i pezzi e quella di velocizzare i rifornimenti, si rese necessaria luniformazione dei pezzi di ricambio e delle munizioni a misure standardizzate I pezzi prodotti (cannoni e munizioni) erano controllati a mezzo delle dime La dima una forma realizzata per poter riprodurre una spaziatura, il profilo o la forma di un oggetto La qualit della fusione, poi, era controllata per mezzo di metodi ingegnosi (presso lArsenale torinese, ad esempio, quello del fumo, quello dellacqua e quello del gatto)

Le mura medievali / 1

Le mura medievali / 2

Per coprire meglio lo spazio tra le torri si costruiva una bertesca in legno, che sporgeva rispetto al filo delle mura e permetteva di sorvegliare gli angoli bui lontani dalle torri Laccesso alle torri e al cammino di ronda si effettuava con scale in legno che in caso di bisogno potevano essere velocemente rimosse

Il fronte bastionato

Nella pratica militare si era sempre notato che di fronte alle torri angolari restava una zona nascosta al tiro fiancheggiante delle torri adiacenti, ma il problema non fu percepito, fino alla fine del XV secolo, come troppo importante

I bastioni e le traiettorie / 1

Le piante delle fortezze costruite dopo lavvento dell'artiglieria presentano caratteristiche forme stellate Gli spigoli servivano a deviare i proiettili, mentre i rientri coprivano le batterie di fucilieri che dovevano colpire gli eventuali assalitori

I bastioni e le traiettorie / 2

La fortificazione bastionata pone rimedio al problema degli angoli morti facendo disegnare la fortezza dalle traiettorie di tiro delle artiglierie. In sostanza si posizionano le postazioni delle artiglierie e si costruisce seguendo gli allineamenti conseguenti

I bastioni e le traiettorie / 3

I bastioni e le traiettorie / 4

Quando il terreno di altimetricamente irregolare i bastioni sono posizionati sui rilievi e la loro angolatura varia di conseguenza (bastione di Cortona, provincia di Arezzo)

(Sbastien le Prestre) Vauban

Nellultimo terzo del XVII secolo e il primo decennio del XVIII Vauban lavor alle fortificazioni di oltre 200 citt, progettando ledificazione di una quarantina di fortezze e porti militari, per lo pi in Francia, ma con una eco che lo rese famoso in tutta lEuropa

La nomenclatura

Il bastione rappresentato nella figura di destra quello di Ancona

Gli assedi

Gli assedi scientifici furono teorizzati e poi efficacemente sperimentati durante numerosi assedi Si tratta di applicazioni matematizzate delle migliori strategie di assedio e di attacco alle fortificazioni Il metodo delle parallele prevedeva lavanzamento delle linee attaccanti per linee parallele a quelle delle mura In seguito si scavavano trincee radiali che si avvicinavano, consentendo la costruzione di altre parallele

Sempre pi potenza / 1

Con il potenziamento delle artiglierie fu necessario estendere la linea di difesa delle citt oltre il raggio consueto A Parigi (la mappa nella diapositiva seguente del 1851) fu costruita una serie di fortezze che controllavano la campagna intorno alla citt Anche questa strategia si rivel insufficiente quando la gittata delle artiglierie cominci a superare le decine di chilometri

Sempre pi potenza / 2

Sempre pi potenza / 3

Parisgeschtz fu il nome dato dai Tedeschi al pi grande pezzo dartiglieria usato durante la Prima guerra mondiale Per via della piccola carica esplosiva, i colpi di questo cannone non procuravano grandi danni La canna, poi, doveva essere sostituita spesso, mentre la precisione del tiro era cos scarsa che i bersagli avevano le dimensioni di una citt L'obiettivo dei tedeschi era disporre di un'arma psicologica per intaccare il morale dei parigini

La linea Maginot

Edificata dal 1928, fu installata negli stessi luoghi che videro la guerra di trincea durante il primo conflitto mondiale Non si rese mai effettivamente utile, perch i Tedeschi la aggirarono Simboleggia la fine dellepoca delle fortificazioni come punto essenziale di difesa delle citt e degli Stati

Riferimenti bibliografici essenziali

http://www.icastelli.org/evoluzione/fronte_bastionato/b ast/bast.htm Carlo CIPOLLA, Vele e cannoni, Milano : TEA, 1994 Vauban lhomme de lanne, n 106 (Mars-Avril 2007) di Historia Thmatique

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