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Libretto d'installazione, uso e manutenzione

Linea GAHP Serie AR


Pompa di calore ad assorbimento aria-acqua per il riscaldamento e il condizionamento di ambienti medio-grandi

alimentata a gas ed energie rinnovabili

Revisione: L Codice: D-LBR252 Il presente libretto stato redatto e stampato da Robur S.p.A.; la riproduzione, anche parziale di questo libretto vietata. L'originale archiviato presso Robur S.p.A. Qualsiasi uso del libretto diverso dalla consultazione personale deve essere preventivamente autorizzato da Robur S.p.A. Sono fatti salvi i diritti dei legittimi depositari dei marchi registrati riportati in questa pubblicazione. Con l'obiettivo di migliorare la qualit dei suoi prodotti, Robur S.p.A. si riserva il diritto di modificare, senza preavviso, i dati ed i contenuti del presente libretto.

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Indice dei contenuti


1  PREFAZIONE4 2  AVVERTENZE PER LA SICUREZZA5
2.1  CONDIZIONI DI GARANZIA 7 3.1  GENERALITA' 8 3.2  CENNI SUL FUNZIONAMENTO DELL'APPARECCHIO10 3.3  CARATTERISTICHE TECNICHE COSTRUTTIVE11 3.4  DATI TECNICI12 3.5  DIMENSIONI E PIASTRE SERVIZI14 4.1  MESSA IN FUNZIONE (E SPEGNIMENTO)15 4.2  ELETTRONICA DI BORDO17 4.3  OPERAZIONI DI RESET E DEFROSTING MANUALE20 4.4  IMPOSTAZIONI PER IL FUNZIONAMENTO21 4.5  INATTIVITA PROLUNGATA22 5.1  PRINCIPI GENERALI DI INSTALLAZIONE24 5.2  COLLOCAZIONE DELL'APPARECCHIO25 5.3  COLLEGAMENTI IDRAULICI28 5.4  IMPIANTO ADDUZIONE GAS32 5.5  RIEMPIMENTO CIRCUITO IDRAULICO33 5.6  EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE34 5.7  PROGRAMMAZIONE PARAMETRI IDRAULICI35 6.1  COLLEGAMENTO DELL'APPARECCHIO ALLA RETE ELETTRICA41 6.2  COLLEGAMENTI ELETTRICI DEL CIRCOLATORE DI IMPIANTO44 6.3  COLLEGAMENTI PER IL FUNZIONAMENTO TRAMITE INTERRUTTORE DI CONSENSO48 6.4  IMPIEGO DEL PANNELLO DIGITALE DI CONTROLLO49 6.5  COME REMOTARE IL RESET CENTRALINA FIAMMA59 7.1  PROCEDURA PER LA PRIMA ACCENSIONE62 7.2  MANUTENZIONE66 7.3  CAMBIO TIPO GAS68

3  GENERALITA' E CARATTERISTICHE TECNICHE8

4  CONDUZIONE ORDINARIA15

5  INSTALLATORE IDRAULICO24

6  INSTALLATORE ELETTRICO39

7  PRIMA ACCENSIONE E MANUTENZIONE62

8  ACCESSORI70 9  CODICI DI FUNZIONAMENTO71


9.1  GENERALITA' E CODICI DI FUNZIONAMENTO71 1  ACCORGIMENTI TECNICI PREVISTI DALLA LEGISLAZIONE ITALIANA PER IL TRATTAMENTO DELL'ACQUA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI limitatamente al sistema di generazione di potenza termica per riscaldamento74

APPENDICE (ITA)74 

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1  PREFAZIONE
Il presente "Libretto d'installazione, uso e manutenzione" la guida per l'installazione e l'uso della pompa di calore funzionante a gas con ciclo ad assorbimento reversibile per riscaldamento ed alternativamente condizionamento della Linea GAHP Serie AR. In particolare il libretto rivolto:  all'utente finale, per l'uso dell'apparecchio in funzione delle proprie esigenze;  agli installatori qualificati, per l'esecuzione di una corretta installazione dell'apparecchio. Nel libretto inoltre presente:  una sezione che riporta le operazioni da effettuare per la "prima accensione" e per il "cambio gas" dell'apparecchio e le principali operazioni di manutenzione;  una sezione "ACCESSORI" con descrizione e rispettivi codici di riferimento degli stessi;  (EVENTUALMENTE) una o pi APPENDICI specifiche in cui si riportano le informazioni "specifiche" solo per un determinato paese. Definizioni, significato termini e icone APPARECCHIO: con questo termine si intende indicare la pompa di calore ad assorbimento reversibile della Linea GAHP Serie AR. CCI: dispositivo d'interfaccia comfort control (acronimo di "Comfort Control Interface"). Non applicabile. DDC: pannello digitale di controllo (acronimo di "Direct Digital Controller"). CAT: Centro Assistenza Tecnica (autorizzato dalla Robur S.p.A.). ACS: acqua calda sanitaria. UTA: unit di trattamento aria. Le icone presenti nel libretto hanno i seguenti significati: = PERICOLO = AVVERTIMENTO = NOTA = INIZIO PROCEDURA OPERATIVA = RIFERIMENTO ad altra parte del libretto o ad altro documento

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2  AVVERTENZE PER LA SICUREZZA


Non lasciare alla portata dei bambini elementi dell'imballo dell'apparecchio (sacchetti di plastica, isolanti e distanziali in polistirolo espanso, chiodi o altro), in quanto possono essere fonte di pericolo. L'apparecchio deve essere destinato solo all'uso per il quale stato concepito. Ogni altro uso da considerarsi improprio e quindi pericoloso. E' esclusa qualsiasi responsabilit contrattuale ed extracontrattuale del costruttore per eventuali danni causati da un uso improprio dell'apparecchio. L'apparecchio non destinato ad essere usato da persone (bambini compresi) le cui capacit fisiche, sensoriali o mentali siano ridotte, oppure con mancanza di esperienza o di conoscenza, a meno che esse abbiano potuto beneficiare, attraverso l'intermediazione di una persona responsabile della loro sicurezza, di una sorveglianza o di istruzioni riguardanti l'uso dell'apparecchio. I bambini devono essere sorvegliati per sincerarsi che non giochino con l'apparecchio. Lunit utilizza un ciclo ad assorbimento acqua ammoniaca per la produzione di acqua calda/fredda. Lammoniaca contenuta in soluzione acquosa allinterno di un circuito ermetico testato dalla ditta produttrice per garantirne la tenuta. In caso di perdita di refrigerante, togliere alimentazione elettrica e gas solo se possibile operare in condizioni di assoluta sicurezza. Chiedere lintervento del Centro di Assistenza Tecnica. Un rabbocco frequente dell'impianto idraulico con acqua di riempimento, in base alle caratteristiche dell'acqua, pu provocare danni a causa di formazione di depositi calcarei o corrosione. Controllare che la tenuta dellimpianto sia ermetica e il vaso di espansione funzionante. Concentrazione di cloruri o cloro libero nellimpianto idraulico superiore ai valori indicati in tabella 5.1 Parametri chimico-fisici dell'acqua28 provoca un danneggiamento dello scambiatore acqua-ammoniaca dellunit. Chiudere il rubinetto del gas prima di effettuare interventi sui componenti conduttori di gas. Al termine di interventi sui componenti conduttori di gas, effettuare una verifica della tenuta, come previsto dalle norme vigenti. Non mettere in funzione l'apparecchio se, nel momento in cui lo si vuole usare, sussistono delle condizioni di pericolo: presenza di odore di gas sulla rete o in prossimit dell'apparecchio; problemi sulla rete elettrica/gas o sul circuito idraulico; parti dell'apparecchio immerse nell'acqua o comunque danneggiate; componenti di controllo e sicurezza bypassati o non funzionanti correttamente. Chiedere in tal caso l'intervento di Personale professionalmente Qualificato. Se si avverte odore di gas: 5

 on azionare dispositivi elettrici vicino all'apparecchio, come telefoni, multimetri o n altre apparecchiature che possano provocare scintille; interrompere l'adduzione del gas mediante l'apposito rubinetto;  interrompere la corrente elettrica mediante il sezionatore esterno che l'installatore  elettrico deve aver predisposto in apposito quadro; chiedere l'intervento di Personale professionalmente Qualificato da un telefono  lontano dall'apparecchio.

Presenza di parti in movimento anche durante i cicli di accensione e spegnimento dellunit. Non rimuovere le protezioni. Assicurarsi che lapparecchio non possa essere riavviato inavvertitamente. PERICOLO DI AVVELENAMENTO Accertarsi che i componenti conduttori dei gas combusti siano a tenuta e realizzati in conformit alle normative vigenti. Al termine di eventuali interventi sui componenti suddetti, verificare il ripristino della tenuta. PERICOLO DI USTIONE Allinterno dellapparecchio sono presenti parti molto calde. Non aprire lapparecchio e non toccare in condotto di scarico fumi. In caso di necessit richiedere lintervento del Centro di Assistenza Tecnica. L'apparecchio ha un circuito ermetico classificabile come recipiente in pressione, cio con pressione interna superiore a quella atmosferica. I fluidi presenti all'interno del circuito ermetico sono dannosi per la salute se ingeriti, inalati e per contatto con la pelle. Non effettuare alcun intervento sul circuito ermetico dellapparecchio n sulle valvole presenti. PERICOLO DI FOLGORAZIONE  tilizzare per lallacciamento elettrico solo componenti a norma e secondo le speU cifiche fornite dal costruttore dellapparecchio. Disinserire il collegamento elettrico prima di ogni lavoro/intervento sulle parti  elettriche interne (sicurezze, schede, motori, ). Assicurarsi che lapparecchio non possa essere riavviato inavvertitamente. 

La sicurezza elettrica dellapparecchio garantita soltanto quando lo stesso correttamente collegato ad un efficace impianto di messa a terra, eseguito come previsto dalle vigenti norme di sicurezza elettrica. DANNI ALL'IMPIANTO A CAUSA DI SOSTANZE AGGRESSIVE NELL'ARIA DI ALIMENTAZIONE Gli idrocarburi idrogenati, che contengono composti di cloro e fluoro causano una maggiore corrosione dellunit. Mantenere l'aria di alimentazione priva di sostanze aggressive. PERICOLO PER VIA DI MATERIALI ESPLOSIVI E FACILMENTE INFIAMMABILI 6

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Non utilizzare n depositare materiali facilmente infiammabili (carta, diluenti, colori, ecc.) nei pressi dellapparecchio. RACCOMANDAZIONE PER IL CLIENTE. Stipulare un contratto di manutenzione con una ditta specializzata autorizzata per un'ispezione annuale e per la manutenzione in caso di necessit. La manutenzione e la riparazione possono essere eseguite solo da ditte che abbiano i requisiti di legge per la manutenzione sugli impianti a gas. Utilizzare e fare utilizzare solo parti di ricambio originali.

2.1  CONDIZIONI DI GARANZIA


La garanzia pu essere invalidata dalle seguenti condizioni:  errata installazione  uso improprio  mancato rispetto delle indicazioni di installazione, uso e manutenzione del costruttore  alterazione o modifica del prodotto o di una sua qualunque parte  condizioni operative estreme o comunque al di fuori dai campi operativi previsti dal costruttore  danni causati da agenti esterni quali sali, cloro, zolfo o altre sostanze chimiche contenute nellacqua di impianto o presenti nellaria del sito di installazione  azioni anomale trasmesse al prodotto dallimpianto o dallinstallazione (sforzi meccanici, vibrazioni, dilatazioni termiche, sovratensioni elettriche)  danni accidentali o per forza maggiore

3  GENERALITA' E CARATTERISTICHE TECNICHE


In questa sezione, rivolta a tutti gli utenti, troverete le avvertenze generali, cenni sul funzionamento dell'apparecchio e le sue caratteristiche costruttive. In questa sezione sono riportati anche i dati tecnici e i disegni dimensionali dell'apparecchio.

3.1  GENERALITA'
Questo libretto costituisce parte integrante ed essenziale del prodotto e dovr essere consegnato all'utente finale insieme all'apparecchio. Conformit alle norme CE La pompa di calore funzionante a gas con ciclo ad assorbimento reversibile della Linea GAHP Serie AR certificata a norma CE e conforme ai requisiti essenziali delle:  Direttiva Gas 90/396/CEE e successive modifiche e integrazioni.  Direttiva Rendimenti 92/42/CEE e successive modifiche e integrazioni.  Direttiva Compatibilit elettromagnetica 89/336/CEE e successive modifiche e integrazioni.  Direttiva Bassa Tensione 73/23/CEE e successive modifiche e integrazioni.  Direttiva Attrezzature in Pressione (PED) 97/23/CEE e successive modifiche e integrazioni. I dati relativi alle suindicate certificazioni CE sono riportati nel Paragrafo 3.4 DATI TECNICI12, oltre che sulla Targa Dati dellapparecchio stesso. Installazione e riferimenti normativi Allarrivo in cantiere dellapparecchio, prima di iniziare le fasi di movimentazione dello stesso per la collocazione in sito, controllare visivamente che non vi siano evidenti segni di rottura o danneggiamenti dellimballo o della pannellatura esterna, indici di un possibile danneggiamento avvenuto durante il trasporto. L'imballo deve essere rimosso solo dopo aver collocato l'apparecchio in sito. Dopo aver tolto limballo, assicurarsi dellintegrit e della completezza dellapparecchio. L'installazione dell'apparecchio deve essere effettuata solo da Impresa abilitata ai sensi della legislazione vigente nel paese di installazione, ovvero da Personale professionalmente Qualificato. Si definisce "Personale professionalmente Qualificato" quello avente specifica competenza tecnica nel settore degli impianti termici/frigoriferi e delle apparecchiature alimentate a gas. Linstallazione dell'apparecchio dovr essere effettuata secondo le istruzioni fornite dal costruttore e nel rispetto delle normative nazionali e locali vigenti. In particolare devono essere rispettate le normative vigenti in materia di:  Apparecchiature a gas.  Apparecchiature in tensione.  Impianti di refrigerazione.  Ogni altra normativa e regolamentazione inerente l'installazione di apparecchiature per la climatizzazione estiva ed invernale a combustibile gassoso. esclusa qualsiasi responsabilit contrattuale ed extracontrattuale del costruttore per eventuali danni causati da errori nell'installazione e/o da inosservanza delle suddette normative e delle indicazioni e istruzioni fornite dal costruttore stesso.

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Una volta installato l'apparecchio L'impresa che avr curato l'installazione dovr rilasciare al proprietario la dichiarazione di conformit di installazione eseguita a regola d'arte, in conformit alle Norme nazionali e locali vigenti e secondo le istruzioni fornite dal costruttore. Prima di contattare il Centro di Assistenza Tecnica Autorizzato Robur (CAT) per la Prima Accensione, lImpresa deve verificare:  che i dati della rete di alimentazione elettrica e gas siano rispondenti a quelli di targa;  che la pressione di alimentazione del gas sia compresa nell'intervallo di valori indicato dal costruttore;  che lapparecchio sia alimentato dal tipo di gas per il quale predisposto;  che gli impianti di adduzione del gas e di distribuzione dellacqua non presentino perdite;  che limpianto di alimentazione del gas ed elettrico siano dimensionati per la portata necessaria allapparecchio e che siano dotati di tutti i dispositivi di sicurezza e di controllo prescritti dalle norme vigenti. Verificare che non vi siano dispositivi di sicurezza e di controllo esclusi, by-passati o non funzionanti correttamente. Procedure di prima accensione L'intera procedura per la prima accensione dellapparecchio e del Pannello Digitale di Controllo (DDC) deve essere effettuata esclusivamente da un Centro di Assistenza Tecnica Autorizzato Robur (CAT) e secondo le istruzioni fornite dal costruttore. Per effettuare correttamente l'intera procedura seguire attentamente le istruzioni del Paragrafo 7.1 PROCEDURA PER LA PRIMA ACCENSIONE62. Contattare il Centro di Assistenza Tecnica Autorizzato Robur (CAT) di zona. Per sapere chi il CAT di zona, contattare la Robur S.p.A. (tel. 035 888.111). La garanzia potrebbe decadere se la Prima Accensione non viene effettuata (e convalidata) da parte di un CAT Robur. Funzionamento e manutenzione dell'apparecchio Per garantire il corretto funzionamento dellapparecchio ed evitare situazioni di guasto, il controllo dell'avviamento o dello spegnimento dellapparecchio deve essere effettuato esclusivamente attraverso un interruttore posto sul circuito di consenso. Se si prevede la connessione dell'apparecchio al DDC (disponibile come accessorio), il controllo del suo avviamento e spegnimento deve essere effettuato esclusivamente tramite il DDC stesso. Durante il funzionamento dell'apparecchio deve essere assolutamente evitato il suo spegnimento interrompendo l'alimentazione elettrica a monte dell'interruttore di consenso (DDC o eventuale altro interruttore), prima di aver agito su quest'ultimo e atteso il completamento del ciclo di spegnimento (circa 7 minuti). In caso di non corretto funzionamento dell'apparecchio, con conseguente segnalazione del codice di funzionamento, seguire le istruzioni del Paragrafo 9.1 GENERALITA' E CODICI DI FUNZIONAMENTO71. 9

In caso di guasto dell'apparecchio e/o rottura di parti di esso, astenersi da qualsiasi tentativo di riparazione e/o di ripristino tramite intervento diretto, ma procedere come segue:  isattivare l'apparecchio (se consentito e se non sussiste una condizione di perid colo) azionando tramite interruttore di consenso (o DDC) il ciclo di spegnimento e attendere il completamento dello stesso (circa 7 minuti);  scollegare l'apparecchio dalla rete gas/elettrica, interrompendo l'adduzione del gas attraverso l'apposito rubinetto e l'alimentazione elettrica attraverso il sezionatore esterno predisposto dall'installatore elettrico in apposito quadro. Se si decide di non utilizzare l'apparecchio per un periodo prolungato, scollegarlo seguendo le istruzioni riportate nel Paragrafo 4.5 INATTIVITA PROLUNGATA22. Una corretta manutenzione ordinaria garantisce l'efficienza e il buon funzionamento dellapparecchio nel tempo. Effettuare le operazioni di manutenzione secondo le istruzioni fornite dal costruttore. Per la manutenzione di organi interni dellapparecchio, affidarsi a Personale Professionalmente Qualificato; per altre operazioni di manutenzione, vedere il Paragrafo 7.2 MANUTENZIONE66. Leventuale riparazione dellapparecchio deve essere effettuata da un Centro Assistenza Tecnica Autorizzato Robur (CAT), usando soltanto ricambi originali. Il mancato rispetto delle indicazioni di cui sopra pu compromettere funzionamento e sicurezza dellapparecchio, e potrebbe invalidare la garanzia dello stesso. In caso di dismissione dellapparecchio, per il corretto smaltimento, contattare direttamente la Robur S.p.A. Se lapparecchio dovesse essere venduto, o trasferito ad altro proprietario, assicurarsi che il presente "Libretto d'installazione, uso e manutenzione" sia consegnato al nuovo proprietario e al suo installatore.

3.2  CENNI SUL FUNZIONAMENTO DELL'APPARECCHIO


L'apparecchio va collegato ad una linea di alimentazione elettrica 230 V 1N - 50 Hz. Durante il funzionamento, levacuazione dei prodotti della combustione avviene attraverso l'apposito terminale di scarico, con uscita in posizione verticale, posto nella parte laterale dell'apparecchio. Il controllo e la gestione del funzionamento dellapparecchio avviene attraverso l'elettronica di bordo macchina mediante scheda elettronica a microprocessore (vedere Figura 4.1 17). Il controllo e la gestione del funzionamento dellapparecchio pu avvenire anche tramite il DDC (vedere Figura 3.1 CCI/DDC11), disponibile come accessorio. In tal caso, per le istruzioni duso e di configurazione/programmazione del DDC, necessario fare riferimento ai due fascicoli forniti a corredo dello stesso. Le operazioni di configurazione/programmazione del DDC dovranno essere effettuate dal CAT Robur durante le procedure di prima accensione e secondo le istruzioni fornite dal costruttore.

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Figura 3.1 CCI/DDC

Descrizione e caratteristiche generali L'apparecchio produce acqua calda fino a +60C, oppure acqua refrigerata fino a alla temperatura di +3C, funzionando ad altissima efficienza in modalit pompa di calore. L'apparecchio equipaggiato con una motoventilante elicoidale standard oppure disponibile nella versione silenziata ("S", con motoventilante elicoidale a pale maggiorate) per una minore emissione sonora. Principio di funzionamento  Con modalit di funzionamento in Condizionamento (in estate) l'apparecchio funziona come un refrigeratore ad assorbimento ed il calore, sottratto all'ambiente condizionato tramite CIRCUITO IDRAULICO, viene dissipato all'esterno tramite la BATTERIA ALETTATA raffreddata ad aria.  Con modalit di funzionamento in Riscaldamento (in inverno) l'apparecchio sfrutta il ciclo frigorifero ad assorbimento per recuperare calore dall'ambiente esterno tramite la BATTERIA ALETTATA che, sommato al calore prodotto dalla combustione del gas metano/GPL, viene trasferito nello SCAMBIATORE e quindi all'ambiente da riscaldare, garantendo un'efficienza pari al 140 % (condizioni nominali di funzionamento). L'apparecchio non concepito per continue inversioni di modalit operativa (caldo/freddo). Indicativamente non superare 100 inversioni allanno.

3.3  CARATTERISTICHE TECNICHE COSTRUTTIVE


L'apparecchio presenta le caratteristiche tecniche costruttive e i componenti di controllo e sicurezza di seguito elencati:  circuito ermetico in acciaio trattato esternamente con vernice epossidica;  bruciatore di tipo premiscelato multigas dotato di dispositivo di accensione e rilevazione fiamma gestito da centralina elettronica;  scambiatore ad aria con batteria alettata a singolo rango, realizzato in tubo di acciaio ed alette in alluminio;  scambiatore ad acqua di tipo a fascio tubiero in acciaio inox al titanio coibentato esternamente;  valvola di inversione sul circuito frigorifero; per l'utilizzo dell'apparecchio in riscaldamento o in condizionamento;  valvola sutomatica a 2 vie di defrosting, controllata da microprocessore, che permette lo sbrinamento della batteria alettata;  motoventilante elicoidale a portata variabile (regime estivo) controllato da microprocessore. 11

Componenti di controllo e di sicurezza  Scheda elettronica S61 con microprocessore integrato con display LCD ed encoder (in Figura 4.1 17).  Scheda satellite "AR11" (in Figura4.2 17).  Flussostato acqua impianto.  Termostato limite generatore a riarmo manuale.  Pressostato fumi differenziale sul circuito di combustione.  Termostato fumi a riarmo automatico.  Valvola di sicurezza sovrapressione del circuito ermetico.  Valvola di by-pass, tra circuito di alta e bassa pressione.  Funzione antigelo acqua impianto.  Centralina controllo fiamma a ionizzazione.  Elettrovalvola gas a doppio otturatore.  Pannello Digitale di Controllo (DDC, se previsto) con display LCD ed encoder (in Figura 3.1 CCI/DDC11).

3.4 DATI TECNICI


Tabella 3.1 Dati tecnici
GAHP-AR S FUNZIONAMENTO IN RISCALDAMENTO G.U.E. efficienza di utilizzo del gas Portata termica Nominale (1013 mbar - 15C) massima Temperatura mandata acqua riscaldamento nominale massima Temperatura ritorno acqua riscaldamento minima in continuo** Potenza termica nominale nominale (T = 10 C) Portata acqua riscaldamento massima minima Perdita di carico acqua riscaldamento alla portata acqua nominale nominale Temperatura aria ambiente (bulbo massima secco) minima FUNZIONAMENTO IN CONDIZIONAMENTO G.U.E. efficienza di utilizzo del gas Potenza frigorifera nominale (T = 5 C) Portata acqua fredda massima minima Perdita di carico interna alla portata acqua nominale nominale Temperatura aria esterna massima minima massima Temperatura acqua fredda (ingresso) minima CARATTERISTICHE ELETTRICHE Tensione Alimentazione Tipo Frequenza Potenza elettrica assorbita nominale Grado di Protezione IP DATI DI INSTALLAZIONE metano G20 (nominale) G25 (nominale) Consumo gas G30 (nominale) G31 (nominale) Classe di Emissione NOx Emissione NOx Emissione CO % kW C C C C kW l/h l/h l/h bar C C C % kW l/h l/h l/h bar C C C C C V Hz kW 140 (1) 25,70 60 50 50 20 35,30 (1) 3040 5000 1400 0,29 (2) 7 35 -20 67 (1) 16,90 (1) 2900 3200 2500 0,31 (2) 35 45 0 45 6 230 monofase 50 0,93 (6) X5D m3/h m3/h kg/h kg/h ppm ppm 2,72 (3) 3,16 (5) 2,03 (4) 2,00 (4) 5 (9) 30 (9)(10) 23 (9)(10) 0,90 (6) GAHP-AR

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GAHP-AR S Potenza sonora Lw (massima) Pressione sonora Lp a 5 mt (massima) Pressione massima di esercizio Contenuto d'acqua all'interno dell'apparecchio tipo Attacchi acqua filetto tipo Attacco gas filetto Scarico fumi Diametro () larghezza Dimensioni altezza profondit Peso In funzionamento DATI GENERALI TIPO DI INSTALLAZIONE AMMONIACA R717 FLUIDO FRIGORIFERO ACQUA H2O PRESSIONE MASSIMA CIRCUITO REFRIGERANTE ** in transitorio sono ammesse temperature inferiori dB(A) dB(A) bar l "G "G mm mm mm mm kg 76,1 (7) 54,1 (11) 4 3 F 1"1/4 F 3/4" 80 850 1540 (8) 1230 390 B23, B53 7,5 10,0 35 380 1290 (8) GAHP-AR 82,1 (7) 60,1 (11)

kg kg bar

Note: 1. C  ome da norma EN12309-2 valutata su portata termica reale. Per condizioni di funzionamento diverse da quelle nominali fare riferimento al manuale di progettazione. 2.  Per portate diverse da quella nominale fare riferimento al manuale di progettazione. 3.  PCI 34,02 MJ/m3 (1013 mbar 15 C). 4.  PCI 46,34 MJ/kg (1013 mbar 15 C). 5.  PCI 29,25 MJ/m3 (1013 mbar 15 C). 6.  10% in funzione della tensione di alimentazione e della tolleranza sullassorbimento dei motori elettrici. 7.  Valori di potenza sonora rilevati in conformit con la metodologia di misurazione intensimetrica prevista dalla norma EN ISO 9614. 8.  Dimensioni di ingombro senza condotti di scarico fumi (vedere Figura 3.2 Dimensioni GAHP-AR14). 9.  Valori misurati con G20 (metano), come gas di riferimento. 10.  Valori di NOx e CO misurati nel rispetto della EN 483 (valori di combustione a 0% di O2). 11.  Valori di pressione sonora massimi in campo libero, con fattore di direzionalit 2. Caratteristiche PED Le caratteristiche tecniche di seguito riportate, riguardano i parametri richiesti dalla Direttiva Attrezzature in Pressione (PED) per il circito ermetico presente su ciascun apparecchio.
Tabella 3.2 Dati PED
GAHP-AR S DATI PED Generatore Camera di livellamento Evaporatore COMPONENTI IN PRESSIONE Variatore volume refrigerante Solution cooling absorber Pompa soluzione PRESSIONE DI COLLAUDO (IN ARIA) l l l l l l bar g 18,6 11,5 3,7 4,5 6,3 3,3 55 GAHP-AR

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GAHP-AR S PRESSIONE TARATURA VALVOLA DI SICUREZZA RAPPORTO DI RIEMPIMENTO TARA DEL "SEALED SYSTEM" GRUPPO FLUIDI bar g kg di NH3/l kg 35 0,157 245 GRUPPO 1

GAHP-AR

3.5 DIMENSIONI E PIASTRE SERVIZI


Figura 3.2 Dimensioni GAHP-AR

LEGENDA A Interasse fori per i supporti antivibranti B H = 1545 mm per la versione "S" (silenziata) Viste frontale e laterale (quote espresse in mm)

Figura 3.3 Piastra servizi GAHP-AR


LEGENDA G Attacco gas D. 3/4" F A Uscita acqua D. 1-1/4" F B Ingresso acqua D. 1-1/4" F

Posizione degli attacchi acqua e gas (quote espresse in mm)

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4  CONDUZIONE ORDINARIA
In questa sezione troverete tutte le indicazioni necessarie per la messa in funzione dellapparecchio, la sua regolazione e il controllo del funzionamento per mezzo della scheda presente nel quadro elettrico.

4.1  MESSA IN FUNZIONE (E SPEGNIMENTO)


Il buon funzionamento dellapparecchio e la sua durata dipendono in gran parte da un uso corretto! Prima di accendere lapparecchio controllare che:  il rubinetto del gas sia aperto;  lapparecchio sia alimentato elettricamente: linterruttore elettrico generale (GS) deve essere in posizione ON;  linstallatore abbia garantito lalimentazione del circuito idraulico nelle condizioni corrette. Se queste condizioni sono soddisfatte, si pu procedere con l'accensione. Se lapparecchio connesso ad un DDC, in modalit controllore, l'accensione e il controllo dell'apparecchio avverranno esclusivamente tramite DDC. Se l'apparecchio non connesso ad un DDC, pu essere avviato o spento solo tramite i comandi di consenso al funzionamento predisposti dall'installatore elettrico. I comandi di consenso al funzionamento si diversificano in conseguenza della funzione svolta in:  accensione e spegnimento dell'apparecchio. In tal caso si fa uso di un interruttore di consenso che pu essere, secondo le esigenze, un pulsante acceso/spento, un termostato ambiente, un orologio programmatore, oppure uno o pi contatti puliti controllati da un altro processo;  selezione della modalit di funzionamento dell'apparecchio (condizionamento o riscaldamento). In tal caso si fa uso di un selettore di commutazione estate/ inverno. Per dettagli sul tipo di interruttore di consenso installato, rivolgersi allinstallatore elettrico dellimpianto. Accensione Selezionare la modalit di funzionamento richiesta (condizionamento o riscaldamento) per mezzo del selettore di commutazione estate/inverno, se non gi selezionata quella desiderata. Accendere lapparecchio per mezzo dellinterruttore di consenso (mettendolo in posizione "ON"). La commutazione estate/inverno (da funzionamento estivo a funzionamento invernale e viceversa: cosiddetta "inversione di ciclo") pu richiedere un tempo aggiuntivo di massimo 11 minuti dal momento della richiesta di inversione da parte dell'utente. Spegnimento Spegnere lapparecchio per mezzo dellinterruttore di consenso (mettendolo in posizione "OFF"). Il completamento del ciclo di spegnimento dura circa 7 minuti. 15

Gli interruttori di consenso al funzionamento sono necessari. Non accendere o spegnere lapparecchio fornendo o togliendo alimentazione elettrica direttamente dall'interruttore generale di corrente, in quanto questo pu essere fonte di pericolo e comunque danneggiare lapparecchio e gli impianti ad esso connessi. Per le istruzioni d'uso del DDC fare riferimento ai due fascicoli forniti a corredo con lo stesso e in particolare al: "libretto utente finale - fascicolo 2". Visualizzazione codici di funzionamento e relativo sblocco I codici di funzionamento possono essere generati dalla scheda elettronica di bordo o dal DDC. I codici di funzionamento generati dalla scheda elettronica sono visualizzati sul display della stessa e visualizzabili anche dal display del DDC (se previsto). Il codice di funzionamento generato dalla scheda elettronica pu essere sbloccato sia da scheda che da DDC (ove possibile). In presenza di questi codici di funzionamento necessario seguire le istruzioni del Paragrafo 9.1 GENERALITA' E CODICI DI FUNZIONAMENTO71. Per la descrizione e il relativo sblocco dei codici di funzionamento generati dalla scheda elettronica, fare riferimento alla Tabella 9.1 TABELLA CODICI DI FUNZIONAMENTO generati dalla scheda elettronica (firmware versione 3.024)71. La scheda elettronica (vedere Figura 4.1 17) situata all'interno del quadro elettrico dell'apparecchio ed il display visualizzabile attraverso il vetro spia presente sul pannello frontale dell'apparecchio stesso. I codici di funzionamento generati dal DDC sono visualizzabili solo dal display del DDC e lo sblocco pu essere effettuato esclusivamente tramite DDC. Codici di funzionamento generati dalla scheda elettronica in fase di accensione dellapparecchio Se lapparecchio rimane inattivo per un lungo periodo, possibile che nei tubi del gas sia presente aria. In questo caso laccensione potrebbe fallire, e lapparecchio segnala sul display il codice di funzionamento: "u_12" - anomalia centralina fiamma (vedere Tabella 9.1 TABELLA CODICI DI FUNZIONAMENTO generati dalla scheda elettronica (firmware versione 3.024) 71) e dopo un breve intervallo provvede automaticamente al riavvio della sequenza di accensione. Se dopo 3 segnalazioni del codice di funzionamento (u_12) e relativi tentativi di riavvio, il codice persiste, lapparecchio entra in blocco centralina fiamma, segnalando sul display un nuovo codice di funzionamento: "E_12" blocco centralina fiamma (vedere Tabella 9.1 TABELLA CODICI DI FUNZIONAMENTO generati dalla scheda elettronica (firmware versione 3.024)71). In questo caso il riarmo non automatico. Per ripristinare la funzionalit dellapparecchio, eseguire il reset della centralina fiamma dal menu 2 della scheda elettronica: la procedura illustrata nel Paragrafo 4.3 OPERAZIONI DI RESET E DEFROSTING MANUALE20. Dopo il reset, lapparecchio effettuer un nuovo tentativo di accensione. Se lapparecchio va in blocco pi volte, contattare un CAT Robur, chiamando l'ufficio Assistenza Tecnica della Robur S.p.A. (tel. 035.888111). Ad accensione avvenuta, lapparecchio gestito dalla scheda elettronica di bordo (vedere paragrafo seguente). 16

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4.2 ELETTRONICA DI BORDO


Le istruzioni riportate di seguito fanno riferimento alla scheda elettronica con firmware versione 3.024. Lapparecchio dotato di scheda elettronica S61, con microprocessore, interconnessa con la scheda satellite AR11 posta a lato della stessa, entrambe inserite nel quadro elettrico dell'apparecchio. La Scheda elettronica S61 controlla lapparecchio e visualizza dati, messaggi e codici durante il funzionamento. La programmazione, il controllo e il monitoraggio dellapparecchio avvengono interagendo con display e manopola della scheda. La porta CAN BUS permette la connessione di uno o pi apparecchi ad un DDC. La Scheda elettronica AR11 viene utilizzata per il comando della valvola di inversione del ciclo e della valvola di defrosting.
Figura 4.1
LEGENDA SCHEDA elettronica S61 (presenta su ogni unit)

Scheda elettronica S61

Figura 4.2
LEGENDA SCHEDA satellite AR11 (presente solo sulle unit GAHP-AR)

Scheda elettronica AR11

Con apparecchio connesso a DDC: se il DDC in modalit controllore, il controllo dell'avviamento e dello spegnimento dell'apparecchio avverranno esclusivamente da DDC; se il DDC in modalit "monitor", il controllo dell'avviamento e dello spegnimento dell'apparecchio avverranno tramite gli interruttori di funzionamento predisposti dallinstallatore elettrico. 17

Per le istruzioni d'uso del DDC fare riferimento ai due fascicoli forniti a corredo con lo stesso e in particolare al: "libretto utente finale - fascicolo 2". Descrizione menu della scheda S61 I parametri e le impostazioni dellapparecchio sono raggruppati in menu visualizzati dal display della scheda elettronica:
Tabella 4.1 Menu scheda elettronica a bordo macchina
MENU Menu 0 Menu 1 Menu 2 Menu 3 Menu 4 Menu 5 Menu 6 Menu 7 Menu 8 E DESCRIZIONE MENU VISUALIZZAZIONE DATI (TEMPERATURE, TENSIONE, ecc.) VISUALIZZAZIONE DI TUTTI I PARAMETRI ESECUZIONE AZIONI IMPOSTAZIONI UTENTE (TERMOSTATAZIONE, SET-POINT, DIFFERENZIALE T.) IMPOSTAZIONI INSTALLATORE IMPOSTAZIONI CENTRI ASSISTENZA IMPOSTAZIONI CENTRI ASSISTENZA (TIPO MACCHINA) VISUALIZZAZIONE INGRESSI DIGITALI (menu non usato) USCITA DALLA VISUALIZZAZIONE MENU IL DISPLAY MOSTRA 0. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. E.

Elenco menu della scheda elettronica.

Il menu 0, 1 e 7 sono Menu di Visualizzazione: consentono soltanto la lettura delle informazioni visualizzate e non la modifica. Dal menu 0 possibile visualizzare i dati di funzionamento dellapparecchio, rilevati dalla scheda in tempo reale; dal menu 1 possibile visualizzare i parametri che caratterizzano il funzionamento dellapparecchio e il loro valore corrente. Il menu 7 di pertinenza esclusiva dei CAT Robur. Per visualizzare le informazioni di questi menu procedere come illustrato nella procedura pi avanti esposta: COME ACCEDERE AI MENU. Il menu 2 un Menu di Esecuzione: permette di eseguire in particolare le operazioni di reset centralina fiamma, reset errori e comando manuale di defrosting. Se necessario eseguire queste procedure vedere il Paragrafo 4.3 OPERAZIONI DI RESET E DEFROSTING MANUALE20 Il menu 3 un Menu di Impostazione: consente di impostare i valori dei parametri visualizzati. I valori corretti di questi parametri, per il miglior funzionamento dellapparecchio con limpianto di utilizzo connesso, sono gi stati impostati allinstallazione. Per impostare nuovi valori per i parametri, vedere il Paragrafo 5.7 PROGRAMMAZIONE PARAMETRI IDRAULICI35 I menu 4, 5, 6 e 7 sono di pertinenza esclusiva dellinstallatore e dei CAT Robur. Il menu 8 al momento selezionabile, ma non usato. Display e manopola Il display della scheda elettronica visibile dal vetro spia presente sul pannello frontale dellapparecchio. Allavviamento tutti i led del display si accendono, quindi compare il nome della scheda. In seguito (se linterruttore di consenso in posizione "ON") lapparecchio inizia il funzionamento. Durante il funzionamento corretto, il display mostra in modo alternato le informazioni di: temperatura acqua in uscita, temperatura acqua in ingresso e differenza tra le due temperature acqua (vedere Tabella 4.2 Informazioni sul funzionamento19 dove riportato un esempio di apparecchio funzionante in modalit condizionamento).

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Tabella 4.2 Informazioni sul funzionamento
MODALITA' DI FUNZIONAMENTO DELL'APPARECCHIO: CONDIZIONAMENTO PARAMETRO Temperatura acqua fredda ingresso Temperatura acqua fredda uscita t (ingresso - uscita) Esempio di visualizzazione a display: temperature acqua e differenziale. IL DISPLAY MOSTRA 12.0 7.0 5.0

Se ci sono problemi di funzionamento, il display mostra in modo sequenziale i codici di funzionamento corrispondenti al problema rilevato. Una lista di questi codici, con la loro descrizione e la procedura da eseguire per riportare lapparecchio al funzionamento corretto, riportata nel Paragrafo 9.1 GENERALITA' E CODICI DI FUNZIONAMENTO71. La manopola serve per leggere o impostare un parametro ovvero per eseguire un'azione/comando (ad esempio: una funzione o un reset), quando possibile. COME ACCEDERE AI MENU  Per agire sulla manopola, utilizzando la chiave speciale presente nel kit fornito a corredo dell'apparecchio: Avere: gli interruttori dell'alimentazione elettrica dell'apparecchio in posizione ON; il display della scheda elettronica mostra in modo sequenziale i dati di funzionamento (temperature, delta T) relativi alla modalit in atto (esempio: riscaldamento) e i codici di funzionamento ("u/E...") eventualmente rilevati. 1. R  imuovere il pannello frontale dell'apparecchio togliendo le viti di fissaggio. 2.  Rimuovere il tappo dal quadro elettrico per accedere alla manopola. 3.  Agire sulla manopola, attraverso il foro apposito per mezzo della chiave speciale, per accedere ai menu ed ai relativi parametri della scheda. 4.  Per visualizzare i menu disponibili sufficiente premere una prima volta la manopola: il display visualizza il primo dei menu presenti: "0." (= menu 0). 5.  Il display visualizza "0.". Per visualizzare gli altri menu, ruotare la manopola in senso orario; il display visualizzer nell'ordine: "1.", "2.", "3.", "4.", "5.", "6.", "7.", "8." ed "E" (vedere 4.1 Menu scheda elettronica a bordo macchina18). 6.  Per visualizzare i parametri presenti in un menu (ad esempio il menu 0), ruotare la manopola fino a visualizzare il menu desiderato (nell'esempio: "0.") e premere la manopola: il display visualizza il primo dei parametri in esso presenti, ad esempio "0.0" o "0.40" (= menu 0, parametro "0" o "40"). 7.  Con la stessa logica: ruotare la manopola per scorrere il contenuto da selezionare (menu, o parametri, o azioni), premere la manopola per selezionare/confermare il contenuto (accedere in un menu, leggere/impostare un parametro o eseguire un azione, uscire o tornare al livello superiore). Per esempio, per uscire dai menu, ruotare la manopola facendo scorrere i menu "0.", "1.", "2."... fino a visualizzare la schermata d'uscita "E" e premerla per confermare l'uscita. Nel caso dei menu 0 e 1, l'utente potr leggere qualsiasi valore dei parametri in essi presenti. Per accedere al menu 2 si rimanda al Paragrafo 4.3 OPERAZIONI DI RESET E DEFROSTING MANUALE 20. Per impostare dei valori ai parametri del menu 3 si rimanda al Paragrafo 5.7 PROGRAMMAZIONE PARAMETRI IDRAULICI 35. Gli altri menu non sono di pertinenza dell'utente: le informazioni su questi menu sono, eventualmente, trattate nelle specifiche sezioni dedicate agli installatori e/o ai CAT Robur.

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La chiave speciale permette di agire sulla manopola della scheda elettronica senza aprire il coperchio del quadro elettrico, in modo da agire in sicurezza, al riparo da componenti in tensione. Quando le impostazioni necessarie sono state completate, conservare la chiave speciale per gli usi futuri, ricollocare il tappo sullapertura del quadro elettrico e rimontare il pannello frontale dell'apparecchio.

4.3 OPERAZIONI DI RESET E DEFROSTING MANUALE


Lapparecchio pu entrare in stato di errore e quindi arrestarsi a causa di motivi diversi; la situazione di errore non corrisponde necessariamente ad un danneggiamento o malfunzionamento dellapparecchio. La causa che ha generato lerrore pu essere temporanea: ad esempio la presenza di aria nel circuito alimentazione gas o un black out elettrico momentaneo. Lo sblocco dell'apparecchio pu essere effettuato operando dal menu 2 della scheda elettronica, oppure dal DDC (se previsto) (in questo caso fare riferimento alla relativa documentazione). Sblocco tramite scheda elettronica Le voci del menu 2 attraverso le quali possibile eseguire le azioni di reset sono: 0 (esecuzione reset centralina fiamma) e 1 (esecuzione reset errori di scheda); selezionando E si esce dal menu (vedere Tabella 4.3 Menu 220). Per motivi normativi il reset del blocco centralina fiamma ha un menu specifico (2. 0).
Tabella 4.3 Menu 2
VOCE DEL MENU 0 1 22 E NECESSARIA PER Reset blocco centralina fiamma Reset altri errori Defrosting manuale (USCITA DAL MENU) VISUALIZZATA SUL DISPLAY COME 2. 0 2. 1 2. 22 2. E

Menu operazioni di reset e defrosting manuale

AZIONE 0: reset blocco centralina fiamma; pu servire quando si accende lapparecchio per la prima volta, vedere Paragrafo 4.1 MESSA IN FUNZIONE (E SPEGNIMENTO) 15; oppure dopo un lungo periodo di spegnimento, vedere il paragrafo 4.5 INATTIVITA PROLUNGATA22. Avere: laccessibilit al quadro elettrico, vedere il Paragrafo Display e manopola. Per eseguire il reset centralina fiamma selezionare il menu 2, come indicato nel Paragrafo "Come accedere ai menu"; quindi: 1.  Il display visualizza : 2. premere la manopola per accedere al menu. Il display mostra per prima la voce 2. 0. 2.  Premere la manopola per visualizzare la richiesta di reset lampeggiante. 3.  Premere la manopola nuovamente per eseguire il reset della centralina fiamma. La richiesta di reset smette di lampeggiare, quindi il display visualizza nuovamente 2. 0. Loperazione di reset stata effettuata. 4.  Per uscire dal menu ruotare la manopola in senso orario fino a visualizzare 2. E, quindi premerla per tornare alla selezione menu: 2. 5.  Per uscire dalla selezione menu e tornare alla normale visualizzazione parametri dellapparecchio, ruotare la manopola in senso orario fino a visualizzare E; premerla per uscire. 20

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AZIONE 1: Reset altri errori dell'apparecchio; serve per resettare eventuali errori che si possono verificare durante il funzionamento dellapparecchio. Avere: laccessibilit al quadro elettrico, vedere Paragrafo Display e manopola. Per eseguire il reset errori scheda, selezionare il menu 2 come descritto nel Paragrafo Come accedere ai menu; quindi: 1.  ll display visualizza : 2. premere la manopola per accedere al menu. Il display mostra per prima la voce 2. 0. 2.  Ruotare la manopola in senso orario per visualizzare la voce 2. 1. 3.  Premere la manopola per visualizzare la richiesta di reset lampeggiante. 4.  Premere la manopola nuovamente per eseguire il reset degli errori scheda. La richiesta di reset smette di lampeggiare, quindi il display visualizza nuovamente 2. 1. Loperazione di reset stata effettuata. 5.  Per uscire dal menu ruotare la manopola in senso orario fino a visualizzare 2. E, quindi premerla per uscire alla selezione menu: 2. 6.  Per uscire dalla selezione menu e tornare alla normale visualizzazione parametri dellapparecchio, ruotare la manopola in senso orario fino a visualizzare E; premerla per uscire. AZIONE 22: defrosting manuale; l'esecuzione del comando di defrosting manuale consente, purch ne sussistano le condizioni (l'elettronica verifica tali requisiti), di sbrinare la batteria inibendo i controlli software sulle tempistiche di intervento. La modalit di defrosting normalmente gestita in modo automatico dall'elettronica di bordo ed interviene solo in particolari condizioni operative (l'elettronica di bordo verifica l'esistenza dei requisiti). Avere: laccessibilit al quadro elettrico, vedere Paragrafo Display e manopola. Per eseguire il comando di defrosting manuale, selezionare il menu 2 come descritto nel Paragrafo Come accedere ai menu; quindi: 1.  ll display visualizza : 2. premere la manopola per accedere al menu. Il display mostra per prima la voce 2. 0. 2.  Ruotare la manopola in senso orario per visualizzare la voce 2. 22. 3.  Premere la manopola per visualizzare la richiesta di comando di defrosting manuale lampeggiante: deFr. 4.  Premere la manopola nuovamente per eseguire il comando. La richiesta di defrosting manuale smette di lampeggiare, quindi il display visualizza nuovamente 2. 22. Loperazione di defrosting stata effettuata (se sussistono le condizioni). 5.  Per uscire dal menu ruotare la manopola in senso orario fino a visualizzare 2. E, quindi premerla per uscire alla selezione menu: 2. 6.  Per uscire dalla selezione menu e tornare alla normale visualizzazione parametri dellapparecchio, ruotare la manopola in senso orario fino a visualizzare E; premerla per uscire.

4.4  IMPOSTAZIONI PER IL FUNZIONAMENTO


Le operazioni descritte richiedono la conoscenza base dellimpianto installato e della scheda elettronica S61 montata sullapparecchio; prima di procedere necessario conoscere queste informazioni, riportate nel Paragrafo 4.2 ELETTRONICA DI BORDO17.

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Al momento dellinstallazione, lapparecchio viene predisposto dallinstallatore per il miglior funzionamento secondo il tipo di impianto realizzato. In seguito la modifica dei parametri di funzionamento possibile, ma sconsigliata se non si possiedono la conoscenza e lesperienza necessarie per operare. Per impostare comunque nuovi parametri di funzionamento per lapparecchio vedere il Paragrafo 5.7 PROGRAMMAZIONE PARAMETRI IDRAULICI35.

4.5  INATTIVITA PROLUNGATA


Quando si prevede di lasciare inattivo l'apparecchio per un lungo periodo necessario scollegarlo per poi ricollegarlo prima del nuovo utilizzo. Per eseguire queste operazioni contattare il proprio installatore idraulico di fiducia. Scollegare l'apparecchio Avere: l'apparecchio collegato alla rete elettrica/gas. Attrezzatura e materiali occorenti. 1. S  e l'apparecchio in funzione, togliere il consenso al funzionamento tramite il DDC (se previsto) oppure attraverso l'interruttore di consenso, ed attendere che il ciclo di spegnimento sia completamente terminato (circa 7 minuti). 2.  Scollegare l'apparecchio dalla rete elettrica, mettendo in posizione OFF l'interruttore generale (vedi particolare GS di Figura 6.4 Schema elettrico42 predisposto dall'installatore in apposito quadro. 3.  Chiudere il rubinetto del gas. Non lasciare l'apparecchio inutilmente collegato alla rete elettrica/gas qualora si preveda di lasciarlo inattivo per un lungo periodo. Se si prevede di scollegare l'apparecchio anche durante il periodo invernale necessario assicurare almeno una delle due condizioni elencate di seguito: 1.  verificare che nell'impianto idraulico connesso all'apparecchio sia presente un'adeguata percentuale di glicole antigelo (consultare Paragrafo 5.5 RIEMPIMENTO CIRCUITO IDRAULICO33 e la Tabella 5.3 Dati tecnici per il riempimento del circuito idraulico34); 2.  attivare la funzione antigelo che avvia le pompe di circolazione e/o l'apparecchio al di sotto dei 6 C. Per questa operazione riferirsi al proprio installatore idraulico di fiducia. Tale funzione richiede che l'apparecchio sia SEMPRE alimentato (alimentazione elettrica e gas) e sia garantita l'assenza di black-out elettrici. Diversamente il costruttore esclude qualsiasi responsabilit contrattuale ed extracontrattuale per i danni causati. Collegare l'apparecchio prima del nuovo utilizzo (a cura dell'installatore) Prima di iniziare questa procedura l'installatore idraulico deve:  verificare se l'apparecchio necessita di eventuali operazioni di manutenzione (contattare il Centro Assistenza Tecnica Autorizzato Robur o eventualmente consultare il Paragrafo 7.2 MANUTENZIONE66);  verificare il corretto contenuto d'acqua dell'impianto; nel caso si rendesse necessario, aggiungere l'opportuna quantit di acqua assicurandone il contenuto minimo nell'impianto (vedere Paragrafo 5.5 RIEMPIMENTO CIRCUITO IDRAULICO33);  aggiungere, eventualmente, all'acqua dell'impianto (priva di impurit) glicole antigelo del tipo monoetilenico inibito in quantit proporzionale alla temperatura minima invernale della zona di installazione (vedere Tabella 5.3 Dati tecnici per il riempimento del circuito idraulico34); 22

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 ortare in pressione l'impianto, assicurandosi che la pressione dell'acqua nell'imp pianto non sia inferiore a 1 bar e non superi il valore di 2 bar;

In caso di fermo invernale o di soste prolungate del sistema di riscaldamento si suggerisce di non svuotare limpianto idraulico, perch sono possibili fenomeni di ossidazione che potrebbero danneggiare sia limpianto stesso che i prodotti Robur, per l innesco potenziale di fenomeni corrosivi. Si sottolinea anche limportanza di verificare lassenza di perdite nel circuito idrico che potrebbero comportarne lo scaricamento parziale. Questo per evitare limmissione continua di acqua di rabbocco che comporta lintroduzione indiretta di ossigeno, sia la diluizione di eventuali inibitori inseriti, quali per esempio glicole. Per quei casi in cui il progettista indichi la necessit di glicolare limpianto idraulico, Robur consiglia di utilizzare glicoli inibiti. Si sconsiglia lutilizzo di materiali zincati nelle tubazioni, in quanto incompatibili con leventuale uso di glicole. Avere: l'apparecchio scollegato dalla rete elettrica/gas 1. a  prire il rubinetto dell'impianto per l'adduzione del gas all'apparecchio e controllare che non vi sia odore di gas (presenza di eventuali fughe); 2.  se non si avverte odore di gas, collegare elettricamente l'apparecchio alla rete attraverso il sezionatore esterno predisposto dall'installatore in apposito quadro (mettere in posizione ON l'interruttore generale, vedi particolare GS di Figura 6.4 Schema elettrico42); 3.  alimentare elettricamente il DDC (se previsto); 4.  controllare che l'impianto idraulico sia pieno; 5.  accendere l'apparecchio tramite il Comfort Control Panel (se previsto) o il DDC (se previsto).

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5  INSTALLATORE IDRAULICO
In questa sezione troverete tutte le indicazioni necessarie per installare da un punto di vista idraulico l'apparecchio. Prima di procedere con le operazioni di realizzazione dellimpianto idraulico e di adduzione gas, si invita il Personale professionalmente Qualificato a leggere attentamente il Paragrafo 3.1 GENERALITA'8: fornisce importanti indicazioni riguardanti la sicurezza di installazione ed i riferimenti normativi vigenti.

5.1  PRINCIPI GENERALI DI INSTALLAZIONE


Prima dellinstallazione, effettuare unaccurata pulizia interna di tutte le tubazioni e di ogni altro componente previsto sia per limpianto idraulico sia per limpianto di adduzione del combustibile, al fine di rimuovere eventuali residui che potrebbero compromettere il funzionamento dellapparecchio. Linstallazione dellapparecchio deve essere realizzata in conformit alle norme vigenti inerenti la progettazione, linstallazione e la manutenzione degli impianti termici e frigoriferi e deve essere eseguita da Personale professionalmente Qualificato secondo le istruzioni del costruttore. In fase di installazione seguire le indicazioni seguenti:  Controllare che esista unadeguata fornitura e rete di distribuzione gas, secondo quanto indicato dal costruttore; per le corrette pressioni di alimentazione vedere il Paragrafo 5.4 IMPIANTO ADDUZIONE GAS32.  Lapparecchio deve essere installato allesterno degli edifici, collocato in un'area di circolazione naturale daria e senza alcuna particolare protezione dagli agenti atmosferici. In nessun caso l'apparecchio deve essere installato all'interno di un locale.  Nessuna ostruzione o struttura sovrastante (tetti sporgenti/tettoie, balconi, cornicioni, alberi) deve ostacolare il flusso d'aria uscente dalla parte superiore dellapparecchio, n lo scarico dei fumi di combustione.  Installare l'apparecchio in modo che lo scarico dei fumi non risulti nelle immediate vicinanze di prese d'aria esterne di un edificio (in merito rispettare le normative vigenti).  Non installare lapparecchio in prossimit dello scarico di canne fumarie, camini o elementi simili, in modo da evitare che aria calda o inquinata possa essere aspirata dal ventilatore attraverso il condensatore. Per funzionare correttamente, l'apparecchio deve usare aria pulita dell'ambiente.  Se l'apparecchio deve essere installato in prossimit di costruzioni, accertarsi che lapparecchio stesso risulti fuori dalla linea di gocciolamento dacqua di grondaie o simili.  Prevedere sullalimentazione gas un rubinetto di intercettazione e un giunto antivibrante.  Prevedere sulle connessioni idrauliche giunti antivibranti per evitare che le vibrazioni dell'apparecchio si trasmettano al circuito.

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5.2  COLLOCAZIONE DELL'APPARECCHIO


Sollevamento dell'apparecchio e collocazione in sito Lapparecchio deve essere movimentato in cantiere mantenendolo nelle condizioni dimballaggio nelle quali lascia la fabbrica. Limballaggio deve essere rimosso solo al momento dellinstallazione definitiva. Se l'apparecchio deve essere sollevato, collegare dei tiranti alle aperture predisposte sul profilato di base, ed usare barre di sospensione e di distanziamento per evitare che questi tiranti danneggino i pannelli dell'apparecchio durante le operazioni di movimentazione (vedere Figura 5.1 Indicazioni per il sollevamento25). La gru di sollevamento e tutti i dispositivi accessori (tiranti, funi, barre) devono essere opportunamente dimensionati per il carico da sollevare. Il costruttore non potr essere considerato responsabile per qualsiasi danneggiamento avvenuto durante la fase di messa in opera dell'apparecchio.
Figura 5.1 Indicazioni per il sollevamento

Lapparecchio pu essere installato al livello del terreno, oppure sul terrazzo o a tetto (compatibilmente con le sue "dimensioni" e il suo "peso"). La collocazione definitiva deve essere un luogo accessibile sempre. Le dimensioni e il peso dell'apparecchio sono riportati nelle tabelle del Paragrafo 3.4 DATI TECNICI12.

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Base d'appoggio Collocare sempre lapparecchio su una superficie piana livellata realizzata in materiale ignifugo e in grado di reggere il peso dell'apparecchio stesso. Durante il funzionamento invernale, l'apparecchio, sulla base delle condizioni di temperatura e umidit dell'aria esterna, pu effettuare cicli di sbrinamento che comportano lo scioglimento dello strato di brina/ghiaccio presente sulla batteria. Tenere in considerazione questa eventualit, adottando opportuni accorgimenti (ad esempio: prevedere un gradino per contenere e convogliare l'acqua di sbrinamento in apposito scarico) al fine di evitare lo spargimento "non controllato" d'acqua nei dintorni dell'apparecchio ed il conseguente rischio di formazione di uno strato di ghiaccio (con pericolo di cadute nel caso di passaggio di persone). Il costruttore non potr essere considerato responsabile per eventuali danni derivanti dall'inosservanza della presente avvertenza. Installazione  al livello del terreno Nel caso non si abbia a disposizione una base di appoggio orizzontale (vedere anche "Supporti e livellamenti"), occorre realizzare un basamento piano livellato in calcestruzzo, pi grande delle dimensioni della base dellapparecchio: almeno 100-150 mm per ogni lato. Per le dimensioni consultare le tabelle del Paragrafo 3.4 DATI TECNICI12. Prevedere un gradino per contenere e convogliare l'acqua di sbrinamento in apposito scarico. Installazione  sul terrazzo o a tetto Collocare lapparecchio su una superficie piana livellata realizzata in materiale ignifugo (vedere anche "Supporti e livellamenti"). Il peso dell'apparecchio, sommato a quello della base d'appoggio, deve essere supportato dalla struttura dell'edificio. Per il peso consultare le tabelle del Paragrafo 3.4 DATI TECNICI12. Prevedere un gradino per contenere e convogliare l'acqua di sbrinamento in apposito scarico. Sebbene l'apparecchio presenti vibrazioni di entit modesta, l'utilizzo di appoggi antivibranti (disponibili come accessori) particolarmente consigliato nei casi di installazione a tetto o a terrazzo in cui si possono verificare fenomeni di risonanza. Inoltre, si raccomanda di prevedere dei collegamenti flessibili (giunti antivibranti) tra l'apparecchio e le tubazioni idrauliche e di adduzione gas. Evitare di collocare l'apparecchio direttamente sopra zone di riposo o che comunque richiedano silenzio. Supporti e livellamenti Lapparecchio dovr essere correttamente livellato ponendo una livella sulla parte superiore dellapparecchio. Se necessario portare l'apparecchio a livello usando spessori metallici da porre opportunamente in corrispondenza degli appoggi; non usare spessori in legno perch degradabili in breve tempo. DISTANZE E PRESCRIZIONI DI RISPETTO Posizionare l'apparecchio in modo tale da mantenere sempre le distanze minime di rispetto da superfici combustibili, pareti o da altri apparecchi, come riportato in Figura 5.2 Distanze di rispetto27. 26

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Le distanze minime di rispetto sono necessarie per poter effettuare le operazioni di ma nutenzione allunit. I terminali di scarico fumi dovranno sempre essere installati in modo da non generare potenziali aree di ristagno o corto/circuito dei fumi nella zona di installazione dellunit. La posizione del terminale di scarico fumi dovr essere realizzata in conformit alle norme di riferimento applicabili. Al di sopra delle unit non dovr essere posta alcuna copertura o ostruzione allevacuazione dellaria in uscita dal ventilatore. Nella scelta del posizionamento e in particolare se limpianto prevede pi unit tenere in considerazione che ognuna necessita di circa 11.000 m3/h di aria per lo scambio termico con la batteria alettata. Accertarsi quindi che le condizioni di installazione e posizionamento garantiscano il corretto afflusso di aria alle batterie ed evitino il ricircolo dellaria in uscita dai ventilatori, con conseguente penalizzazione dellefficienza delle unit o lo spegnimento forzato delle stesse. Collocare l'apparecchio, preferibilmente, in una posizione che non risulti nelle immediate vicinanze di locali e/o ambienti ove richiesto un elevato grado di silenziosit, quali stanze da letto, sale incontri, ecc. Valutare l'impatto sonoro dell'apparecchio in funzione del sito di installazione: evitare di collocare l'apparecchio in posizioni (angoli di edifici, ecc.) che potrebbero amplificarne il rumore (riverbero).
Figura 5.2 Distanze di rispetto

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5.3  COLLEGAMENTI IDRAULICI


Indicazioni generali  L'impianto idraulico pu essere realizzato utilizzando tubazioni in acciaio INOX, ferro nero, rame o polietilene reticolato idoneo per impianti termici e frigoriferi. Tutte le tubazioni dell'acqua e i raccordi devono essere opportunamente coibentati secondo le norme vigenti, per evitare dispersione termica e formazione di condensa.  Se si prevede limpiego di glicole antigelo (vedere Paragrafo 5.5 RIEMPIMENTO CIRCUITO IDRAULICO 33), NON IMPIEGARE tubazioni e raccordi zincati in quanto soggetti, in presenza di glicole, a possibili fenomeni di corrosione.  Quando vengono utilizzate tubazioni rigide, per evitare trasmissioni di vibrazioni, si raccomanda l'impiego di giunti antivibranti in corrispondenza degli attacchi acqua e dell'attacco gas presenti sulla piastra servizi dell'apparecchio. I sistemi di climatizzazione Robur al pari di tutti gli impianti di climatizzazione funzionano con acqua di conduttura di buona qualit. Per prevenire possibili problemi di funzionamento o durata causati dalla qualit dellacqua di riempimento e di reintegro fare riferimento alle normative sul trattamento dellacqua degli impianti termici per uso civile e/o industriale ed attenersi ai parametri chimico fisici dellacqua indicati in Tabella 5.1 Parametri chimico-fisici dell'acqua28.
Tabella 5.1 Parametri chimico-fisici dell'acqua
PARAMETRI CHIMICO - FISICI DELL'ACQUA DEGLI IMPIANTI TERMOTECNICI PARAMETRO UNITA' DI MISURA pH \ Cloruri mg/l f Durezza totale (CaCO3) d Ferro mg/kg Rame mg/kg Alluminio mg/l Indice di Langelier \ SOSTANZE DANNOSE Cloro libero mg/l Fluoruri mg/l Solfuri VALORE RICHIESTO >7 (1) < 125 (2) < 15 < 8,4 < 0,5 (3) < 0,1 (3) <1 0-0,4 < 0,2 (3) <1 ASSENTI

1 con radiatori a elementi di alluminio o leghe leggere il pH deve essere anche minore di 8 (in accordo con le norme vigenti applicabili) 2 valore riferito alla temperatura massima dellacqua di 80C 3 in accordo con le norme vigenti applicabili

La qualit dellacqua di impianto misurabile tramite parametri come il grado di acidit, la durezza, la conduttivit, il tenore di cloruri, di cloro, ferro ed altri componenti. In particolare la presenza di cloro libero nell'acqua pu compromettere le parti dell'impianto e le unit Robur. Pertanto accertarsi che il valore di cloro libero e che il grado di durezza dellacqua siano conformi a quanto riportato in Tabella 5.1 Parametri chimicofisici dell'acqua28. Anche limpianto e la sua gestione possono causare possibili alterazioni della qualit dellacqua. Inoltre il reintegro dellacqua di impianto, quando eccessivo, pu determinare una deviazione dai parametri chimico fisici sopra indicati. Il reintegro con acqua non deve superare il 5% allanno delle capacit dellimpianto. Si consiglia di controllare regolarmente la qualit dellacqua di impianto in particolare in caso di reintegro periodico od automatico. Nel caso si intenda operare un trattamento dellacqua necessario che tale operazione venga effettuata da un professionista competente rispettando rigorosamente le 28

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prescrizioni e le istruzioni del fornitore della sostanza per il trattamento, in quanto se non eseguita con cura pu presentare rischi per la salute, lambiente, limpianto e lunit di climatizzazione Robur. Sono disponibili in commercio diverse sostanze di diversi fornitori per il trattamento dellacqua. Robur, che non svolge analisi esaustive del mercato, consiglia di contattare aziende specializzate nel trattamento delle acque che saranno in grado di proporre il trattamento e i prodotti pi opportuni in funzione delle condizioni di servizio e di utilizzo dellimpianto. Nel caso si intenda operare un lavaggio dellimpianto necessario che tale operazione venga effettuata da un professionista competente rispettando rigorosamente le prescrizioni e le istruzioni del fornitore della sostanza per il lavaggio, evitando luso di sostanze che possano aggredire lacciao inossidabile o che contengano/generino cloro libero. Evitare che rimangano residui di sostanze di lavaggio nellimpianto. La responsabilit di garantire che la qualit dellacqua sia sempre conforme a quanto indicato in Tabella 5.1 Parametri chimico-fisici dell'acqua28 non ricade su Robur. Il mancato rispetto delle indicazioni di cui sopra pu compromettere il corretto funzionamento, lintegrit dellimpianto di climatizzazione e la durata dell'apparecchio di climatizzazione Robur, invalidandone la garanzia. Per ulteriori dettagli contattare direttamente la Robur S.p.A. (tel.+39 035.888.111). I componenti di seguito descritti, da prevedere in prossimit dellapparecchio, sono riportati negli schemi d'impianto idraulico tipo di Figura 5.3 31, e Figura 5.4 32.  GIUNTI ANTIVIBRANTI.  MANOMETRI (campo scala 0-3 bar).  VALVOLA DI REGOLAZIONE PORTATA a saracinesca o di bilanciamento.  FILTRO ACQUA con maglia MIN 0,7 mm e MAX 1 mm.  VALVOLE A SFERA di intercettazione (da prevedere anche sulla tubazione di alimentazione gas).  VALVOLA DI SICUREZZA 3 bar installata sulla tubazione acqua in uscita dall'apparecchio.  VASO DI ESPANSIONE (per singolo apparecchio) installato nella tubazione acqua in uscita dallapparecchio.  VASO DI ESPANSIONE IMPIANTO installato nella tubazione acqua in uscita dall'apparecchio. Lapparecchio non dotato di vaso di espansione: quindi necessario linstallazione di un opportuno vaso di espansione, dimensionato in relazione alla escursione termica massima e alla pressione massima di esercizio dellacqua dellimpianto (vedere Figure di riferimento sopra richiamate).  OMPA DI CIRCOLAZIONE ACQUA impianto: posizionata sulla tubazione acqua di P mandata in spinta verso l'impianto (lato secondario), e scelta con caratteristiche adeguate allimpianto. POMPA DI CIRCOLAZIONE ACQUA per singolo apparecchio: posizionata sulla tuba zione acqua di mandata in spinta verso l'apparecchio (lato primario), e scelta con caratteristiche adeguate allimpianto. Nota: prevedere comunque una pompa di circolazione acqua impianto (lato secondario), in spinta verso l'impianto (vedere punto precedente). SEPARATORE IDRAULICO completo di valvola di sfiato aria e rubinetto di scarico. 

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 istema di RIEMPIMENTO IMPIANTO: nel caso di impiego di sistemi automatici di s riempimento opportuna una verifica stagionale della percentuale di glicole monoetilenico eventualmente presente nellimpianto.

Protezione antigelo Per evitare il congelamento dell'acqua nel circuito, l'apparecchio Robur dotato di funzione antigelo. La funzione, abilitata sugli apparecchi in uscita dalla fabbrica, opera solo su moduli "attivi". La funzione antigelo protegge il circuito di impianto dal congelamento; mette in moto il circolatore acqua impianto (se controllato dallapparecchio) ed eventualmente, in modalit caldo, il relativo bruciatore (quando necessario e dove richiesto: vedere Paragrafo 9.1 GENERALITA' E CODICI DI FUNZIONAMENTO71 codici u651 e u679). La funzione antigelo pu essere disabilitata prevedendo opportuna concentrazione di glicole nel circuito di impianto. modulo Attivo e modulo Passivo Se gli apparecchi non sono controllati da DDC: negli apparecchi solo freddo, negli apparecchi solo caldo e negli apparecchi di tipo a 4 tubi caldo e freddo, i moduli sono sempre tutti "Attivi"; negli apparecchi di tipo a 2 tubi caldo/freddo, il modulo "Attivo" corrisponde al modulo che ha comandato l'ultimo ciclo di spegnimento; l'altro modulo risulter "Passivo". Per gli apparecchi controllati da DDC: se il DDC gestisce un impianto a 2 tubi solo freddo, o a 2 tubi solo caldo, o a 4 tubi caldo e freddo: i moduli degli apparecchi sono sempre tutti "Attivi"; se il DDC gestisce un impianto a 2 tubi caldo/freddo: il modulo "attivo" degli apparecchi determinato dalla funzione impostata sul DDC. Ad esempio, se sul DDC impostata la funzione riscaldamento, tutti i moduli caldo gestiti dallo stesso DDC risulteranno essere i moduli "Attivi" degli apparecchi. Tutti i moduli freddo gestiti dallo stesso DDC risulteranno essere i moduli "Passivi" degli apparecchi. E' quindi necessario garantire durante tutto il periodo invernale l'alimentazione elettrica e gas all'apparecchio. Nel caso in cui non si possa garantire la continuit dell'alimentazione elettrica/gas all'apparecchio, prevedere l'impiego di glicole antigelo del tipo monoetilenico inibito. Nel caso di impiego di glicole antigelo, per la realizzazione del circuito idraulico, NON IMPIEGARE tubazioni e raccordi zincati. (Consultare le note su "Eventuale impiego del glicole antigelo" presenti nel Paragrafo5.5 RIEMPIMENTO CIRCUITO IDRAULICO33 ed in ogni caso le specifiche tecniche del glicole che si vuole impiegare). Il dimensionamento delle tubazioni e della pompa deve garantire la portata dacqua nominale necessaria per il corretto funzionamento dell'apparecchio (per il calcolo delle perdite di carico interne dellapparecchio fare riferimento al Paragrafo 3.4 DATI TECNICI12). Le operazioni necessarie alla Prima Accensione ovvero la Regolazione dellapparecchio e del Pannello Digitale di Controllo devono essere effettuate esclusivamente da un Centro di Assistenza Tecnica Autorizzato Robur (CAT). Tali operazioni sono riportate nel Paragrafo 7 PRIMA ACCENSIONE E MANUTENZIONE62). 30

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La garanzia dei prodotti decade se la Prima Accensione non viene effettuata da un CAT Robur. Le Figure 5.3 31 e 5.4 32 di seguito riportate sono due esempi tipo di impianto idraulico per singolo apparecchio e per 2 apparecchi. Per eventuali informazioni o supporti tecnici a tal riguardo, contattare l'ufficio Prevendita della Robur S.p.A. (tel. 035 888.111).
Figura 5.3

LEGENDA 1 Giunto antivibrante 2 Manometro 3 Valvola regolazione portata 4 Filtro acqua 5 Valvola di intercettazione 6 Pompa acqua (circuito primario) 7 Valvola di sicurezza 3 bar 8 Vaso espansione dell'unit 9 Separatore idraulico / serbatoio inerziale a 4 attacchi 10 Pompa acqua (circuito secondario) 11 Pannello Digitale di Controllo Schema impianto idraulico per il collegamento di n 1 apparecchio

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Figura 5.4

LEGENDA 1 Giunto antivibrante 2 Manometro 3 Valvola regolazione portata 4 Filtro acqua 5 Valvola di intercettazione 6 Pompa acqua (circuito primario) 7 Valvola di sicurezza 3 bar 8 Vaso espansione dell'unit 9 Separatore idraulico / serbatoio inerziale a 4 attacchi 10 Pompa acqua (circuito secondario) 11 Pannello Digitale di Controllo Schema impianto idraulico per il collegamento di n 2 apparecchio

5.4  IMPIANTO ADDUZIONE GAS


Linstallazione delle tubazioni di alimentazione gas deve essere realizzata in conformit alle norme UNI CIG ed alle altre norme in vigore. La pressione dalimentazione della rete di distribuzione gas deve essere come da Tabella 5.2 Pressione gas di rete33. Fornire gas allapparecchio a pressioni superiori a quelle indicate pu danneggiare la valvola gas, originando una situazione di pericolo. Per impianti a G.P.L. dovr essere montato un riduttore di pressione di primo salto, in prossimit del serbatoio di gas liquido, per ridurre la pressione a 1,5 bar e, un riduttore di secondo salto, in prossimit dellapparecchio, per ridurre ulteriormente la pressione da 1,5 bar al valore corrispondente alla pressione di rete specifica del paese di installazione (vedi Tabella 5.2 Pressione gas di rete33). Esempio, in Italia: per G30, da 1,5 bar a 0,030 bar (30mbar); per G31, da 1,5 bar a 0,030 bar (30mbar). Il GPL pu causare fenomeni corrosivi. I raccordi tra i tubi devono essere realizzati in materiale resistente a questa azione corrosiva. Le tubazioni gas poste in posizione verticale devono essere dotate di sifone e provviste di scarico della condensa che pu crearsi allinterno del tubo nelle stagioni fredde. Potr anche essere necessario coibentare il tubo gas per prevenire una eccessiva formazione di condensa. 32

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Prevedere in ogni caso una valvola di intercettazione (rubinetto) sulla linea di adduzione gas, per escludere lapparecchio in caso di bisogno.
Tabella 5.2 Pressione gas di rete
GAHP-AR; GAHP-A Categoria prodotto II2H3B/P II2H3P II2ELL3B/P II2Esi3P II2E3P II2L3B/P II2E3B/P II2E/P I3P I3B/P I3B I2E(R)B ; I3P Paese di destinazione BG, CZ, DK, EE, FI, GR, LT, LV, NO, IT, RO, SE, SK, SI, TR AT, CH, CZ HU BG, EE, ES, GB, IE, LT, LV, PT, SK, SI DE FR LU NL PL IS CY, MT MT BE 20 25 G20 [mbar] 20 20 25 20 20 20 20 20 20 20 25 25 Pressione di alimentazione gas G25 [mbar] G30 [mbar] 30 50 30 50 G31 [mbar] 30 50 30 37 50 37 50 50 36 36 30 30 50

50 36

30 30

Per i dati relativi ai consumi orari di combustibile dellapparecchio, si rimanda al Paragrafo 3.4 DATI TECNICI12.

5.5  RIEMPIMENTO CIRCUITO IDRAULICO


Dopo aver effettuato tutti i collegamenti dellimpianto idraulico, elettrico e di adduzione gas, l'installatore idraulico pu procedere al riempimento del circuito idraulico, rispettando le seguenti fasi:  Attivare le valvole automatiche di spurgo aria previste nel circuito di impianto.  Riempire il circuito idraulico assicurando il contenuto minimo dacqua e aggiungendo, eventualmente, allacqua dellimpianto (priva di impurit), glicole monoetilenico inibito in quantit proporzionale alla temperatura minima invernale della zona di installazione (vedere Tabella 5.3 Dati tecnici per il riempimento del circuito idraulico34).  Portare in pressione limpianto, assicurandosi che la pressione dellacqua non sia inferiore a 1 bar e non superi il valore di 2 bar. Per facilitare le operazioni di sfiato dell'aria nel circuito idraulico, l'apparecchio dotato di un jolly di sfiato aria manuale. Eventuale impiego del glicole antigelo I glicoli, utilizzati normalmente per diminuire il punto di congelamento dellacqua, sono sostanze ad uno stato di ossidazione intermedio che, in presenza di ossidanti quali lossigeno, si trasformano nei corrispondenti acidi. La trasformazione in acidi aumenta esponenzialmente la natura corrosiva del fluido contenuto nel circuito. Per questo motivo le miscele commerciali contengono quasi sempre sostanze inibenti in grado di controllare il pH della soluzione. Condizione necessaria affinch avvenga lossidazione del glicole, e quindi la sua degradazione, la presenza di un ossidante quale lossigeno. Nei circuiti chiusi nei quali non vi nel tempo alcun reintegro di acqua e, conseguentemente, di ossigeno, una volta reagito lossigeno inizialmente presente, il fenomeno degenerativo del glicole viene enormemente inibito. 33

La maggioranza dei circuiti risulta per essere del tipo non sigillato, e quindi con un apporto pi o meno continuo di ossigeno. Risulta quindi indispensabile, qualsiasi sia il tipo di glicole considerato, verificare che lo stesso sia adeguatamente inibito, svolgendo durante tutto il periodo di tempo di utilizzo dello stesso, regolari controlli. I liquidi antigelo per auto, che non contengono componenti inibenti, sono sconsigliati per gli impianti termici e frigoriferi. E esclusa qualsiasi responsabilit contrattuale ed extracontrattuale del costruttore per i danni causati dall'impiego e/o smaltimento non corretto di glicole antigelo. E altres opportuno ricordare che limpiego di glicole monoetilenico inibito modifica le caratteristiche termofisiche dellacqua dellimpianto ed in particolare la densit, la viscosit ed il calore specifico medio. Verificare sempre con il fornitore di glicole la data di scadenza e/o degradazione del prodotto. Nella Tabella 5.3 Dati tecnici per il riempimento del circuito idraulico34, riportata a titolo indicativo la temperatura di congelamento dell'acqua ed il conseguente incremento di perdita di carico dellapparecchio e del circuito di impianto in funzione della percentuale di glicole monoetilenico. Questa tabella da tenere in considerazione per il dimensionamento delle tubazioni e del circolatore acqua impianto: per il calcolo delle perdite di carico dellapparecchio fare riferimento ai dati del Paragrafo 3.4 DATI TECNICI12). Si consiglia comunque di consultare le specifiche tecniche del glicole monoetilenico impiegato. Nel caso di impiego di sistemi di caricamento automatici inoltre necessaria una verifica stagionale della quantit di glicole presente nell'impianto.
Tabella 5.3 Dati tecnici per il riempimento del circuito idraulico
% di GLICOLE MONOETILENICO TEMPERATURA DI CONGELAMENTO DELLA MISCELA ACQUA/GLICOLE PERCENTUALE DI INCREMENTO DELLE PERDITE DI CARICO PERDITA DI EFFICIENZA DELL'APPARECCHIO 10 -3C --15 -5C 6% 0,5% 20 -8C 8% 1% 25 -12C 10% 2% 30 -15C 12% 2,5% 35 -20C 14% 3% 40 -25C 16% 4%

5.6 EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DI COMBUSTIONE


L'apparecchio omologato per l'allacciamento dei tubi di evacuazione dei prodotti di combustione, presenti su ogni singola unit, ad un condotto fumario per il collegamento diretto all'esterno. L'apparecchio provvisto di un attacco di diametro 80 mm (dotato di relativa guarnizione di tenuta) posto nella parte laterale sinistra (vedere Figura 5.5 35) con uscita in posizione verticale. Qualora la tipologia di installazione e/o le normative vigenti, prevedano la canalizzazione dei prodotti della combustione, per il dimensionamento del condotto canalizzato dei prodotti della combustione, fare riferimento al manuale di progettazione. L'apparecchio fornito completo di Kit condotto scarico fumi da montare sullapparecchio stesso a cura dell'installatore idraulico. Il Kit condotto scarico fumi composto da (vedere Figura 5.5 35):  N. 1 tubo 80 di scarico fumi (lunghezza di 750 mm);  N. 1 raccordo a "T";  N. 1 raccogli condensa;  N. 1 terminale;  N. 1 fascetta per fissaggio tubo al pannello laterale sinistro;  N. 4 fascette stringitubo;  N. 1 portagomma scarico condensa e tubo in silicone. 34

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Per il montaggio del Kit condotto scarico fumi esterno, per ogni singola unit dell'apparecchio, procedere come di seguito specificato: avere: l'apparecchio collocato nel sito di installazione 1. p  osizionare la fascetta per il fissaggio del tubo, con relativo distanziale metallico, alla parte superiore del pannello laterale sinistro dell'unit gi predisposta con opportuno foro; 2.  montare, utilizzando N. 1 fascetta stringitubo, il raccogli condensa al raccordo a "T", successivamente calzare quest'ultimo sulla tubazione di scarico fumi dell'unit ( 80 mm) e fissare con fascetta stringitubo; 3.  montare, utilizzando N. 1 fascetta stringitubo, il tubo di scarico (L= 750 mm) al raccordo a "T"; 4.  bloccare il tubo di scarico con la fascetta di fissaggio precedentemente fissata al pannello laterale dell'unit; 5.  posizionare il terminale di scarico e fissarlo con N. 1 fascetta stringitubo; 6.  fissare il portagomma scarico condensa e il relativo tubo in silicone; 7.  terminare l'operazione avendo cura di verificare il corretto fissaggio di tutti i componenti.
Figura 5.5
LEGENDA A Terminale B Fascetta fissaggio tubo C Tubo di scarico L=750 mm D Fascetta stringitubo E Raccordo a "T" F Raccogli condensa G Portagomma + tubo scarico condensa

Componenti kit condotto scarico fumi

5.7  PROGRAMMAZIONE PARAMETRI IDRAULICI


Le operazioni di impostazione dei parametri idraulici, descritte in questo paragrafo, possono essere effettuate esclusivamente qualora lapparecchio non sia connesso ad un DDC. Se l'apparecchio connesso ad un DDC, fare riferimento esclusivamente ai due fascicoli ad esso dedicati. Per configurare i parametri idraulici dellapparecchio necessario accedere al menu 3 della scheda elettronica. Per luso della scheda, fare riferimento alla procedura "COME ACCEDERE AI MENU" del Paragrafo 4.2 ELETTRONICA DI BORDO17. 35

Nella Tabella 5.4 Parametri idraulici per la conduzione ordinaria36, sono riportati i tre parametri impostabili per la configurazione idraulica.
Tabella 5.4 Parametri idraulici per la conduzione ordinaria
PARAMETRO IDRAULICO Scelta termostatazione acqua fredda Set-point acqua fredda Differenziale temperatura acqua fredda Scelta termostatazione acqua calda Set-point acqua calda Differenziale temperatura acqua calda (USCITA DAL MENU) Parametri del menu 3. IL DISPLAY MOSTRA 3. 73 3. 75 3. 76 3.160 3.161 3.162 3. E

Descrizione dei parametri Termostatazione  acqua: parametri "73" e "160". Questi parametri possono assumere due valori: "0" e "1". Il valore "0" indica che la temperatura di "accensione/spegnimento" dell'apparecchio rilevata dalla sonda sullacqua in INGRESSO allapparecchio. Il valore "1" indica che la temperatura di "accensione/spegnimento" dellapparecchio rilevata dalla sonda sullacqua in USCITA dallapparecchio. Set-point  acqua: parametri "75" e "161". Con questi parametri si imposta la temperatura acqua che, quando raggiunta, d luogo allo spegnimento dellapparecchio. Differenziale  acqua: parametri "76" e "162". Questi parametri rappresentano un intervallo in gradi che, sommato al set-point, definisce la temperatura di riattivazione dellapparecchio. Modalit di funzionamento in condizionamento: Lapparecchio funziona raffreddando lacqua finch questa raggiunge la temperatura di Set-point. A questo punto l'apparecchio si spegne. Ci comporta che la temperatura dellacqua, lentamente, si alza fino alla temperatura di Set-point + Differenziale. Raggiunto questo valore, lapparecchio si riaccende. Ad esempio, se si impostano i valori di seguito riportati: Termostatazione  : "0" (= lettura sonda temperatura acqua in uscita). Set-point  : +7.0 C. Differenziale  : 2.0 C. Con l'apparecchio in funzione, avviene quanto segue: 1.  la temperatura dellacqua si abbassa (raffreddamento); 2.  la temperatura dell'acqua in uscita raggiunge +7 C (= Set-point); 3.  lapparecchio si spegne; 4.  la temperatura dellacqua dellimpianto, lentamente, si alza (cede freddo all'ambiente esterno); 5.  la temperatura dell'acqua in uscita, gradualmente, raggiunge +9 C (= Set-point + Differenziale); 6.  lapparecchio si riaccende: riparte il raffreddamento. Il ciclo si ripete. Modalit di funzionamento in riscaldamento: Lapparecchio funziona riscaldando lacqua finch questa raggiunge la temperatura di Set-point. A questo punto l'apparecchio si spegne. Ci comporta che la temperatura dellacqua, lentamente, si abbassa fino alla temperatura di Set-point + Differenziale. Raggiunto questo valore, lapparecchio si riaccende. Ad esempio, se si impostano i valori di seguito riportati: Termostatazione  : "0" (= lettura sonda temperatura acqua in ingresso). Set-point  : +40.0 C. Differenziale  : -2.0 C. Con l'apparecchio in funzione, avviene quanto segue: 36

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a temperatura dellacqua si alza (riscaldamento); l la temperatura dell'acqua in ingresso raggiunge +40 C (= Set-point);  lapparecchio si spegne;  la temperatura dellacqua dellimpianto, lentamente, si abbassa (cede calore all'am biente esterno); 5.  la temperatura dell'acqua in ingresso, gradualmente, raggiunge +38 C (= Set-point + Differenziale); 6.  lapparecchio si riaccende: riparte il riscaldamento. Il ciclo si ripete. Le istruzioni che seguono, illustrano in dettaglio come configurare i parametri idraulici del menu 3 (o del menu 4) sulla scheda elettronica di bordo macchina. Impostazioni parametri idraulici Avere: il display della scheda elettronica mostra in modo sequenziale i dati di funzionamento (temperature, delta T) relativi alla modalit in atto (esempio: riscaldamento). Chiave speciale presente nel kit fornito a corredo dell'apparecchio. 1. V  edere la specifica procedura "COME ACCEDERE AI MENU" (illustrata nel Paragrafo 4.2 ELETTRONICA DI BORDO 17) ed eseguire le operazioni descritte dal punto "1" al punto "5". 2.  A questo punto il display visualizza "0.". Ruotare la manopola fino a visualizzare il menu 3 (il display visualizza "3.") oppure il menu 4 (il display visualizza "4.").  Ad esempio: se occorre impostare i parametri del menu 3: 1.  Il display visualizza "3.". Premere la manopola per accedere nel menu: il display visualizza il primo dei parametri in esso presenti: "3. 73" o "3.160" (= menu 3, parametro "73" o "160"). 2.  Il display visualizza "3. 73" o "3.160". Premere la manopola per accedere al valore del parametro: il display visualizza il valore preimpostato (ad esempio "1"), in modalit lampeggiante (modificabile) per essere reimpostato. 3.  Premere nuovamente se si vuole confermare "1" (= termostatazione sull'acqua in uscita); se si vuole modificare, ruotare fino a visualizzare "0": premere per confermare "0" (= termostatazione sull'acqua in ingresso). 4.  A questo punto il display mostra nuovamente il parametro corrente "3. 73" o "3.160": il nuovo valore per questo parametro stato impostato. 5.  Ruotare la manopola per visualizzare il parametro successivo. Il display visualizza: "3. 75" o "3.161". Premere la manopola per accedere al valore del parametro: il display visualizza il valore preimpostato (ad esempio "60"), in modalit lampeggiante (modificabile) per essere reimpostato. 6.  Premere nuovamente se si vuole confermare "60" (= setpoint temperatura acqua); se si vuole modificare, ruotare fino a visualizzare il valore desiderato (ad esempio "40"): premere per confermare "40" (= setpoint temperatura acqua). 7.  A questo punto il display mostra nuovamente il parametro corrente "3.75" o "3.161": il nuovo valore per questo parametro stato impostato. 8.  Ruotare la manopola per visualizzare il parametro successivo. Il display visualizza: "3.76" o "3.162". Premere la manopola per accedere al valore del parametro: il display visualizza il valore preimpostato (ad esempio "-10"), in modalit lampeggiante (modificabile) per essere reimpostato. 9.  Premere nuovamente se si vuole confermare "-10" (= differenziale temperatura acqua); se si vuole modificare, ruotare fino a visualizzare il valore desiderato (ad esempio "-2"): premere per confermare "-2" (= differenziale temperatura acqua). 37 1. 2. 3. 4.

10.  A questo punto il display mostra nuovamente il parametro corrente "3. 76" o "3.162": il nuovo valore per questo parametro stato impostato. 11.  Per uscire dal menu 3, ruotare la manopola in senso orario fino a visualizzare la schermata d'uscita: "E". Il display visualizza "3. E": premere la manopola. A questo punto il display visualizza il menu corrente "3.". Per uscire dalla selezione menu, ruotare la manopola in senso orario fino a visualizzare "E": premere per confermare. A questo punto il display della scheda elettronica, come in origine, mostra in modo sequenziale i dati di funzionamento (temperature, delta T) relativi alla modalit in atto (esempio: riscaldamento). Se occorre modificare un parametro del menu 4, per accedere in questo menu (di pertinenza dell'installatore) verr prima richiesta una password. Per la password, contattare il CAT Robur o l'ufficio Assistenza Tecnica della Robur S.p.A. (035.888111). La chiave speciale permette di agire sulla manopola della scheda elettronica senza aprire il coperchio del quadro elettrico, in modo da agire in sicurezza, al riparo da componenti in tensione. Quando le impostazioni necessarie sono state completate, conservare la chiave speciale per gli usi futuri, ricollocare il tappo sullapertura del quadro elettrico e rimontare il pannello frontale dell'apparecchio.

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6  INSTALLATORE ELETTRICO
Questa sezione illustra le operazioni da eseguire per la corretta installazione elettrica dellapparecchio, e riporta gli schemi elettrici utili anche in caso di intervento manutentivo. Prima di procedere con le operazioni di realizzazione dell'impianto elettrico dell'apparecchio, si invita il Personale professionalmente Qualificato a leggere attentamente il Paragrafo 3.1 GENERALITA' 8: fornisce importanti indicazioni riguardanti la sicurezza di installazione ed i riferimenti normativi vigenti. Prima di effettuare qualsiasi controllo o collegamento elettrico, assicurarsi di non operare su elementi in tensione. La Figura 6.1 Scheda elettronica S61 39 e la relativa Tabella 6.1 Elementi scheda elettronica S6139 illustrano in modo dettagliato gli ingressi e le uscite della scheda elettronica S61. I dettagli della scheda aggiuntiva AR11 sono rappresentati invece nella Figura 6.2 Scheda elettronica modello AR1140. La Figura6.3 41 illustra lo schema elettrico dell'apparecchio.
Figura 6.1 Scheda elettronica S61
LEGENDA vedere Tabella sotto

Elementi principali della scheda elettronica a bordo macchina.

Tabella 6.1 Elementi scheda elettronica S61


SIGLA SCH THMF THRF TCN TA TG TA1 DESCRIZIONE scheda elettronica "S61" ingresso sonda di temperatura acqua di mandata ingresso sonda di temperatura acqua di ritorno ingresso sonda di temperatura uscita condensatore ingresso sonda di temperatura aria ambiente ingresso sonda di temperatura generatore (ingresso condensatore) non usato

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TA2 SRT1 SRT2 JP12 SPI P8 (GND, L, H) J1 A1, A2 TF TL FL FS5 (24V AC) P7 (R, W, Y, O) IGN.BOX (L, N) MAIN 230V (L, N) PUMP 230V (L, N) N.O. Contact J10 FAN (BK, WH, BR) JTAG ENC JP10 F1 F2 F3 F4

non usato ingresso sensore rotazione pompa oleodinamica non usato non usato non usato connettore CAN BUS jumper CAN BUS ingressi ausiliari (non usati) ingresso termostato fumi ingresso termostato limite generatore ingresso flussostato acqua ingresso alimentazione scheda (SCH) 24 Vac ingressi consenso funzionamento ingresso alimentazione centralina fiamma 230 Vac ingresso alimentazione scheda (SCH) 230 Vac uscita alimentazione pompa oleodinamica morsetti controllo circolatore acqua di impianto jumper controllo circolatore acqua di impianto uscita ventilatore connettore per programmazione scheda (SCH) manopola connettore centralina fiamma 6 poli fusibile T 2A fusibile F 10A fusibile T 2A fusibile T 3,15A

Legenda degli elementi della scheda elettronica.

Figura 6.2 Scheda elettronica modello AR11


LEGENDA F1 Fusibile 2A T F2 Fusibile 2A T JP1 Connettore scheda ausiliaria AR11 J1 Jumper N.O. contact J2 Segnalazione stato macchina J3 Alimentazione motore valvola reversibile J4 Alimentazione scheda FS1 N.O. contact valvola defrosting

Elementi principali della scheda aggiuntiva AR11

40

Figura 6.3

Schema elettrico singola unit (GAHP-AR) costituente l'apparecchio.

LEGENDA GV elettrovalvola gas LS lampada controllo flusso gas PSW pressostato aria THMF sonda di temperatura acqua in uscita THRF sonda di temperatura acqua in ingresso TCN sonda di temperatura uscita condensatore TA sonda di temperatura aria ambiente TG sonda di temperatura ingresso condensatore TEVA sonda di temperatura uscita evaporatore R reed pompa: sensore rotazione pompa olio FL flussostato acqua TL termostato limite generatore (riarmo manuale) TF sonda temperatura fumi o sonda alette generatore BLW motore soffiatore C condensatore FAN motore ventilatore VD valvola di defrosting PMP motore pompa olio P circolatore acqua impianto (solo configurazione "CC") PWRTR trasformatore 230/24 Vac CNTBOX centralina controllo fiamma IGN elettrodi di accensione IGNTR trasformatore di accensione FLS elettrodo di rilevazione TER morsettiera di alimentazione SCH1 scheda elettronica principale SCH4 scheda elettronica ausiliaria MRV motoriduttore inversione valvola

6.1  COLLEGAMENTO DELL'APPARECCHIO ALLA RETE ELETTRICA

Gli esempi di collegamento dell'apparecchio alla rete elettrica illustrati in questo paragrafo fanno riferimento a:

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mpianti costituiti da un singolo apparecchio i impianti costituiti da pi apparecchi 

IMPIANTI CON SINGOLO APPARECCHIO L'apparecchio dovr essere collegato alla linea di alimentazione elettrica 230 V 1N - 50 Hz, operando come segue (riferimento a esempio di Figura 6.4 Schema elettrico42): Avere: l'apparecchio idraulicamente collegato; quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore. Attrezzatura e materiali occorrenti. Accertarsi che nel quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore, siano presenti un sezionatore bipolare, con apertura minima dei contatti di 3 mm, e due fusibili da 5A tipo T. 1. T  ogliere il pannello frontale dell'apparecchio e aprire il quadro elettrico in esso presente, svitando le relative viti di fissaggio. 2.  Predisporre un cavo di tipo FG7(O)R 3Gx1,5 per lalimentazione elettrica dellapparecchio. 3.  Individuare, all'interno del quadro elettrico dell'apparecchio, la morsettiera (TER) ed effettuare i collegamenti come mostrato nell'esempio. 4.  Terminate tutte le operazioni, ripristinare l'apparecchio. Non ammesso l'inserimento di rel o altri componenti elettrici all'interno del quadro elettrico dell'apparecchio. Non avviare l'apparecchio se l'impianto idraulico non stato riempito.
Figura 6.4 Schema elettrico
LEGENDA TER morsettiera L fase N neutro Componenti NON FORNITI GS interruttore generale

Collegamento dell'apparecchio alla rete di alimentazione elettrica (230 V 1 N - 50 Hz)

Lalimentazione elettrica dell'apparecchio pu essere scollegata, attraverso il sezionatore esterno, solamente dopo aver azionato il ciclo di spegnimento (tramite DDC o interruttore di consenso) e aver atteso che lo stesso sia terminato (circa 7 minuti).

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Assicurarsi che il cavo di terra sia pi lungo di quelli sotto tensione. Sar l'ultimo cavo a strapparsi in caso venga accidentalmente tirato il cavo di alimentazione, garantendo cos il collegamento di terra. Non utilizzare i tubi gas come messa a terra di apparecchi elettrici. Un errore di cablaggio oltre a impedire il corretto funzionamento dell'apparecchio, potrebbe anche danneggiare le apparecchiature elettriche in esso presenti. IMPIANTI CON PIU' APPARECCHI Gli apparecchi dovranno essere collegati alla linea di alimentazione elettrica 230 V 1N 50 Hz, operando come segue (riferimento a esempio di Figura 6.5 Collegamento alla rete elettrica (230 V 1N - 50 Hz)44): Avere: gli apparecchi idraulicamente collegati; quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore. Attrezzatura e materiali occorrenti. Accertarsi che nel quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore, siano presenti un sezionatore bipolare, con apertura minima dei contatti di 3 mm, e due fusibili tipo T opportunamente dimensionati. 1. P  er ogni apparecchio, togliere il pannello frontale e aprire il quadro elettrico in esso presente, svitando le relative viti di fissaggio. 2.  Predisporre, per ogni apparecchio da alimentare elettricamente, un cavo di tipo FG7(O)R 3Gx1,5. 3.  Individuare, all'interno del quadro elettrico di ogni apparecchio, la morsettiera "TER" ed effettuare i collegamenti come mostrato nell'esempio. 4.  Terminate tutte le operazioni, ripristinare ogni apparecchio. Non ammesso l'inserimento di rel o altri componenti elettrici all'interno del quadro elettrico dell'apparecchio. Non avviare l'apparecchio se l'impianto idraulico non stato riempito.

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Figura 6.5 Collegamento alla rete elettrica (230 V 1N - 50 Hz)

LEGENDA TER morsettiera L fase N neutro Componenti NON FORNITI GS interruttore generale Esempio di collegamento alla rete di pi apparecchi.

Lalimentazione elettrica dell'apparecchio pu essere scollegata, attraverso il sezionatore esterno, solamente dopo aver azionato il ciclo di spegnimento (tramite DDC o interruttore di consenso) e aver atteso che lo stesso sia terminato (circa 7 minuti). Assicurarsi che il cavo di terra sia pi lungo di quelli sotto tensione. Sar l'ultimo cavo a strapparsi in caso venga accidentalmente tirato il cavo di alimentazione, garantendo cos il collegamento di terra. Non utilizzare i tubi gas come messa a terra di apparecchi elettrici. Un errore di cablaggio oltre a impedire il corretto funzionamento dell'apparecchio, potrebbe anche danneggiare le apparecchiature elettriche in esso presenti.

6.2  COLLEGAMENTI ELETTRICI DEL CIRCOLATORE DI IMPIANTO


La pompa/e di circolazione primaria deve essere sempre pilotata da scheda S61, o direttamente (tramite contatti N.O. Contact) o indirettamente (impiego in OR dei suddetti contatti da parte di sistemi esterni tipo BMS). In caso contrario, la pompa/e di circolazione primaria deve essere permanentemente attiva. COLLEGAMENTI PER IL CONTROLLO DI CIRCOLATORI INDIPENDENTI Questo collegamento valido per gli esempi di impianti idraulici che presentano un circolatore acqua di impianto primario per ogni apparecchio (circolatori indipendenti) presente sull'impianto stesso. Ad esempio: 1 circolatore/1 apparecchio; 5 circolatori/5 apparecchi. 44

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In questi casi, per ogni apparecchio, pu essere sufficiente installare un circolatore acqua monofase (230 Vac), con potenza assorbita inferiore a 700 W. Per effettuare ogni collegamento "circolatore-apparecchio", procedere come segue (riferimento a esempio di Figura 6.6 Schema elettrico46): Avere: l'apparecchio idraulicamente collegato; circolatore acqua monofase (230 Vac), con potenza assorbita inferiore a 700 W; quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore. Attrezzatura e materiali occorrenti. Accertarsi che nel quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore, siano presenti un sezionatore (bipolare) con idonea protezione (fusibili). 1. T  ogliere il pannello frontale dell'apparecchio e aprire il quadro elettrico in esso presente, svitando le relative viti di fissaggio. 2.  Predisporre un cavo idoneo per il collegamento in esempio. 3.  Individuare, all'interno del quadro elettrico dell'apparecchio, i morsetti "NO Contact" della scheda (SCH), ed effettuare i collegamenti come mostrato nell'esempio. Assicurarsi che il cavo di terra sia pi lungo di quelli sotto tensione. Sar l'ultimo cavo a strapparsi in caso venga accidentalmente tirato il cavo di alimentazione, garantendo cos il collegamento di terra. Non utilizzare i tubi gas come messa a terra di apparecchi elettrici. Un errore di cablaggio oltre a impedire il corretto funzionamento dell'apparecchio, potrebbe anche danneggiare le apparecchiature elettriche in esso presenti. I morsetti "NO Contact" sono dei contatti puliti con potenza massima applicabile pari a 700 W. Attraverso questi contatti, viene gestito automaticamente il ritardo dello spegnimento del circolatore, previsto dopo 7 minuti dallo spegnimento dell'apparecchio. Verificare la posizione del jumper "J10", operando come segue: 1. I  ndividuare, sulla scheda (SCH) dell'apparecchio, il jumper "J10" (posto in basso a sinistra, sopra i contatti "NO Contact") e accertarsi che sia posizionato come mostrato nel dettaglio "A" (jumper chiuso) dell'esempio. 2.  Terminate tutte le operazioni, ripristinare l'apparecchio.

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Figura 6.6 Schema elettrico


LEGENDA SCH scheda elettronica J10 jumper chiuso N.O. CONTACT contatti puliti normalmente aperti MA morsettiera unit L fase N neutro Componenti NON FORNITI PM pompa acqua <700W

Schema per il collegamento elettrico della pompa di circolazione acqua (potenza assorbita inferiore a 700W) controllata direttamente dalla scheda dell'apparecchio.

Se si utilizza un circolatore con potenza pari o superiore a 700 W, facendo riferimento alla procedura sopra illustrata, l'installatore elettrico dovr eseguire le seguenti variazioni:  punto 3) <<... effettuare i collegamenti come mostrato nell'esempio prevedendo ( per un rel, gestito tramite contatto NO-Contact, per il controllo del circolatore>>. Quindi: (punto 4) <<Individuare... ed aprire il jumper "J10" posizionandolo come mostra to nel dettaglio "A" (jumper aperto) dell'esempio successivo di Figura 6.7 Schema elettrico48>>.

Inserire il rel all'interno dell'apposito quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore. Non ammesso l'inserimento di rel o altri componenti elettrici all'interno del quadro elettrico dell'apparecchio. Non avviare l'apparecchio se l'impianto idraulico non stato riempito. COLLEGAMENTI PER IL CONTROLLO DEL CIRCOLATORE COMUNE Questo collegamento valido per gli esempi di impianti idraulici che presentano un unico circolatore acqua di impianto primario per pi apparecchi (circolatore comune) presenti sull'impianto stesso. Ad esempio: 1 circolatore/3 apparecchi. In questi casi, potrebbe essere richiesto un circolatore acqua trifase (400 Vac).

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La scelta del circolatore acqua di impianto da installare funzione del numero di apparecchi da servire nonch delle caratteristiche dell'impianto (portata acqua, prevalenza, etc.) definite in fase di progettazione. Per la scelta del circolatore acqua attenersi comunque a quanto definito nel progetto dell'impianto. L'istruzione operativa che segue fa riferimento alla Figura 6.7 Schema elettrico48, nella quale rappresentato, a titolo d'esempio, lo schema di collegamento di un circolatore trifase (400 Vac). Per effettuare il collegamento dagli apparecchi al circolatore comune, procedere come segue (riferimento a esempio di Figura 6.7 Schema elettrico48): Avere: gli apparecchi idraulicamente collegati; circolatore acqua adeguato alle caratteristiche dell'impianto (ad esempio: trifase/400 Vac); quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore. Attrezzatura e materiali occorrenti. Accertarsi che nel quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore, siano presenti un sezionatore (quadripolare) con idonea protezione (salvamotore), un trasformatore di sicurezza secondario SELV e rispettivo rel di controllo. 1. P  er ogni apparecchio, togliere il pannello frontale e aprire il quadro elettrico in esso presente, svitando le relative viti di fissaggio. 2.  Predisporre un cavo idoneo per il collegamento in esempio. 3.  Individuare, all'interno del quadro elettrico di ogni apparecchio, i morsetti "NO Contact" sulla scheda (SCH), ed effettuare i collegamenti come mostrato nell'esempio. Assicurarsi che il cavo di terra sia pi lungo di quelli sotto tensione. Sar l'ultimo cavo a strapparsi in caso venga accidentalmente tirato il cavo di alimentazione, garantendo cos il collegamento di terra. Non utilizzare i tubi gas come messa a terra di apparecchi elettrici. Un errore di cablaggio oltre a impedire il corretto funzionamento dell'apparecchio, potrebbe anche danneggiare le apparecchiature elettriche in esso presenti. I morsetti "NO Contact" sono dei contatti puliti con potenza massima applicabile pari a 700 W. Attraverso questi contatti, viene gestito automaticamente il ritardo dello spegnimento del circolatore, previsto dopo 7 minuti dallo spegnimento dell'apparecchio. Verificare la posizione del jumper "J10", operando come segue: 1. I  ndividuare sulla scheda (SCH) di ogni apparecchio il jumper "J10" (posto in basso a sinistra, sopra i contatti "NO Contact") e accertarsi che sia posizionato come mostrato nel dettaglio "A" (jumper aperto) dell'esempio. 2.  Terminate tutte le operazioni, ripristinare ogni apparecchio. Non ammesso l'inserimento di rel o altri componenti elettrici all'interno del quadro elettrico dell'apparecchio. Non avviare l'apparecchio se l'impianto idraulico non stato riempito.

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Figura 6.7 Schema elettrico


LEGENDA SCH scheda elettronica J10 jumper aperto N.O. CONTACT contatti puliti normalmente aperti MA morsettiera unit L fase N neutro Componenti NON FORNITI PM pompa acqua KP rel controllo pompa PTR trasformatore di sicurezza SELV IP interruttore bipolare pompa

Schema per il collegamento elettrico di una pompa controllata direttamente da due apparecchi con rel e trasformatore di sicurezza SELV

6.3  COLLEGAMENTI PER IL FUNZIONAMENTO TRAMITE INTERRUTTORE DI CONSENSO


Per il funzionamento dell'apparecchio necessario prevedere un: commutatore  caldo/freddo (W/Y) per la selezione della modalit di funzionamento (caldo o freddo); interruttore  di consenso (CS) per l'accensione e lo spegnimento. Linterruttore di consenso (da prevedere a cura dell'installatore) pu essere un interruttore on-off, un termostato ambiente, un orologio programmatore, o altro. Per effettuare il collegamento, procedere come segue (riferimento a esempio di Figura 6.8 49): Avere: l'apparecchio idraulicamente collegato. Attrezzatura e materiali occorrenti. 1. T  ogliere il pannello frontale dell'apparecchio e aprire il quadro elettrico in esso presente, svitando le relative viti di fissaggio. 2.  Predisporre un cavo idoneo per il collegamento in esempio. 3.  Individuare, all'interno del quadro elettrico dell'apparecchio, i morsetti del circuito di consenso funzionamento "R,W,Y,0" (connettore "P7") presenti sulla scheda S61, ed effettuare i collegamenti tra linterruttore di consenso (CS), il commutatore caldo/freddo (W/Y) e i morsetti R, W e Y come mostrato nell'esempio. Per accendere e spegnere lapparecchio, in condizioni di corretto funzionamento, necessario utilizzare sempre il commutatore caldo/freddo o l'interruttore di consenso. Non utilizzare il sezionatore generale esterno (GS) di alimentazione elettrica. 48

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4.  Terminate tutte le operazioni, ripristinare l'apparecchio. Non ammesso l'inserimento di rel o altri componenti elettrici all'interno del quadro elettrico dell'apparecchio. Non avviare l'apparecchio se l'impianto idraulico non stato riempito. Se si prevede l'impiego del DDC, disponibile come accessorio, fare riferimento al Paragrafo 6.4 IMPIEGO DEL PANNELLO DIGITALE DI CONTROLLO49.
Figura 6.8
LEGENDA SCH scheda elettronica S61 CS interruttore di consenso (on/off; termostato ambiente; orologio programmatore; altro) W/Y deviatore caldo/freddo (estate/inverno) R morsetto comune di alimentazione (24 Vac) W morsetto consenso caldo Y morsetto consenso freddo

Esempio collegamento elettrico interruttori di consenso funzionamento.

6.4  IMPIEGO DEL PANNELLO DIGITALE DI CONTROLLO


Questo paragrafo dedicato all'installazione del DDC. In modo pi specifico, riguardano le operazioni relative alle fasi di fissaggio a quadro e di collegamento agli apparecchi. Le operazioni necessarie, da effettuarsi a cura dell'installatore, consistono nelle seguenti procedure: 1) Come fissare il Pannello Digitale di Controllo (DDC). 2) Come alimentare elettricamente il Pannello Digitale di Controllo (DDC). 3) Come collegare il Pannello Digitale di Controllo (DDC) all'apparecchio. La Figura 6.9 CCI/DDC 50 illustra la vista posteriore e frontale del DDC con le relative connessioni elettriche. I connettori utili per i collegamenti elettrici richiesti dalle procedure sopra elencate, sono:  il connettore a 4 poli (particolare di riferimento, "AL") per l'alimentazione a 24 Vac.  il connettore CAN BUS a 6 poli (particolare di riferimento, "P8") per il collegamento del DDC con l'apparecchio.

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Figura 6.9 CCI/DDC

LEGENDA STA sonda temperatura ambiente - connettore 2 poli SAE sistemi di allarme esterni - connettore 3 poli AL alimentazione elettrica 24 Vac - connettore 4 poli CE consensi esterni - connettore 6 poli Vista frontale e vista posteriore con dettaglio delle connessioni elettriche.

P8 connettore rete CAN (arancione) SPC seriale 232 per collegamento a PC - connettore 9 poli A fori di fissaggio CCI/DDC E Encoder D Display

Per le istruzioni operative relative alle altre connessioni (opzionali: da effettuare a cura dell'installatore elettrico in funzione delle esigenze dell'utente) e, in generale, per le istruzioni di installazione ed uso relative al DDC, fare riferimento ai due fascicoli ad esso dedicati. Prima di effettuare qualsiasi operazione di installazione del DDC, scollegare l'alimentazione elettrica dell'apparecchio attraverso il sezionatore generale presente nell'apposito quadro esterno predisposto dall'installatore. 1) Come fissare il Pannello Digitale di Controllo (DDC) Il DDC per installazione interna, deve essere applicato a quadro, eseguendo le seguenti operazioni (fare riferimento a Figura 6.10 51): Avere: l'apparecchio e il DDC scollegati dalla rete elettrica. Attrezzatura e materiali occorrenti. 1. R  ealizzare un'apertura di forma rettangolare di dimensioni 155 mm (larghezza) x 151 mm (altezza). 2.  Posizionare il DDC sull'apertura effettuata e segnare i 4 punti dei fori da praticare per il fissaggio. Vedere Figura di riferimento. 3.  Realizzare i n. 4 fori da 4 mm. 4.  Procedere con l'operazione di bloccaggio del DDC sull'apertura del quadro eseguendo il fissaggio con le viti ed i dadi forniti a corredo.

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Figura 6.10
LEGENDA Fori per il fissaggio del CCI/DDC al quadro orizzontale: 168 mm verticale: 158 mm

Interasse dei fori di fissaggio del CCI/DDC.

La temperatura operativa del DDC 0 - 50 C. Se la temperatura dell'ambiente dove installato il DDC raggiunge valori negativi, il DDC continua a funzionare correttamente fino alla temperatura di -10 C ma il display LCD dello stesso potrebbe non essere pi in grado di visualizzare i dati. 2) Come alimentare elettricamente il Pannello Digitale di Controllo (DDC) Il DDC necessita di un'alimentazione a bassa tensione (24 V) con trasformatore di sicurezza 230/24 Vac, 50/60 Hz; la potenza minima necessaria di 20 VA. Per alimentare il DDC (prelevando lalimentazione da un trasformatore predisposto in apposito quadro esterno), procedere come segue (riferimento a esempio di Figura 6.11 CCI/DDC - alimentazione elettrica52): Avere: l'apparecchio scollegato dalla rete elettrica; quadro elettrico esterno predisposto dall'installatore. Attrezzatura e materiali occorrenti. Accertarsi che nel quadro elettrico esterno, predisposto dall'installatore, sia stato inserito un trasformatore di sicurezza 230/24 Vac - 50/60 Hz, di potenza non inferiore a 20 VA. 1. T  ogliere il coperchio posteriore del DDC svitando le 4 viti di fissaggio (particolare "A" - Figura 6.9 CCI/DDC50). 2.  Predisporre un cavo idoneo all'alimentazione elettrica (sezione minima: 2x0,75 mm2). 3.  Far passare il cavo di alimentazione (lato DDC) attraverso lapposita apertura nel coperchio del DDC ed effettuare il collegamento come illustrato nell'esempio, rispettando la polarit: morsetto 1 = 24 V; morsetto 2 = 0 V; morsetto 3 = terra. Il morsetto 3 del connettore a 4 poli ("AL") del DDC deve essere collegato a una terra di sicurezza (r0,1). Il morsetto 2 del DDC collegato internamente al morsetto 3, quindi a sua volta, connesso a terra. Effettuare la messa a terra del morsetto del trasformatore collegato al morsetto 2 del DDC; se il trasformatore utilizzato ha gi un filo collegato a terra, esso deve essere tassativamente collegato a questo morsetto. 1. T  erminate tutte le operazioni, chiudere il coperchio posteriore del DDC fissandolo con le 4 viti di fissaggio.

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Figura 6.11 CCI/DDC - alimentazione elettrica


LEGENDA DDC CCI/DDC AL connettore a 4 poli per l'alimentazione 1 morsetto e filo dell'alimentazione 24 Vac 2 morsetto e filo dell'alimentazione 0 Vac 3 morsetto e filo di terra (collegamento obbligatorio) DDCTR trasformatore di sicurezza (230/24 Vac - 50/60 Hz)

Alimentazione elettrica al CCI/DDC prelevata da un trasformatore esterno.

Se il Cavo CAN BUS stato gi collegato al DDC (procedura successiva "3) Come collegare il Pannello Digitale di Controllo (DDC) all'apparecchio"), fare attenzione all'occhiello (o ai due occhielli) da 4 mm dello schermo del cavo CAN BUS: utilizzare la vite di fissaggio in prossimit della presa CAN BUS (in basso a destra) per bloccare l'occhiello (o i due occhielli) come illustrato in Figura 6.14 Collegamento del CAN BUS al connettore P854. Il DDC provvisto di una batteria tampone che, nel caso in cui manchi l'alimentazione elettrica, in grado di mantenere in memoria i valori impostati. La durata della batteria tampone di circa 7 anni, trascorsi i quali necessario rivolgersi al CAT Robur per sostituirla. 3) Come collegare il Pannello Digitale di Controllo (DDC) all'apparecchio Apparecchio e DDC comunicano tra loro attraverso una rete CAN (rete di comunicazione dati), caratterizzata da una serie nodi, collegati tra loro da un cavo CAN BUS. Per nodo della rete di comunicazione dati si intende ogni singolo elemento (DDC, apparecchio o singolo modulo) ad essa collegato. La rete CAN costituita da 2 nodi terminali ed eventualmente da un certo numero di nodi intermedi. Un elemento detto nodo terminale quando connesso ad un solo altro elemento. Un elemento detto nodo intermedio quando connesso a due altri elementi. DDC, apparecchio o singolo modulo possono comportarsi indifferentemente come nodi terminali o nodi intermedi. Vedere Figura 6.12 Rete CAN53.

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In una rete CAN, al massimo, possono essere collegati: 3 DDC, ognuno dei quali, collegati a sua volta a 16 moduli solo caldo + 16 moduli solo freddo ovvero a 16 moduli caldo/ freddo.
Figura 6.12 Rete CAN

LEGENDA A apparecchio (GA/GAHP) B apparecchio (AY) C apparecchio (GA/GAHP) D DDC Esempio di rete con 4 nodi (1 DDC + 3 apparecchi).

1 nodo terminale rete CAN-BUS 2 nodo intermedio rete CAN-BUS 3 nodo intermedio rete CAN-BUS 4 nodo terminale rete CAN-BUS

> CARATTERISTICHE DEL CAVO CAN BUS Il cavo CAN BUS deve rispondere allo standard Honeywell SDS. La tabella che segue riporta alcuni tipi di cavo CAN BUS, raggruppati in base alla massima distanza possibile.
Tabella 6.2 Tipi di cavi CAN BUS
NOME CAVO Robur ROBUR NETBUS Honeywell SDS 1620 BELDEN 3086A TURCK tipo 530 DeviceNet Mid Cable TURCK tipo 5711 Honeywell SDS 2022 TURCK tipo 531 SEGNALI / COLORE H= NERO H= NERO H= BLU H= NERO L= BIANCO L= BIANCO L= BIANCO L= BIANCO GND= MARRONE GND= MARRONE GND= NERO GND= MARRONE LUNGH. MAX 450 m 450 m 450 m 200 m In tutti i casi il quarto conduttore non deve essere utilizzato Nota Codice d'ordine O-CVO008

Esempio di tipi di cavi utilizzabili per il collegamento della rete CAN.

Per una distanza complessiva da coprire 200 m ed una rete CAN con massimo 6 nodi (esempio tipico: 1 DDC + 5 apparecchi) utilizzabile un semplice cavo schermato 3 x 0,75 mm2. Come mostrato in Tabella 6.2 Tipi di cavi CAN BUS53, per la rete CAN necessario un cavo CAN BUS con 3 fili. Se il cavo disponibile comprende pi di tre fili colorati, utilizzare i fili con i colori indicati in6.2 Tipi di cavi CAN BUS53 e tagliare quelli non necessari. Il cavo ROBUR NETBUS disponibile come accessorio (Sezione 8 ACCESSORI70). > FASI DI COLLEGAMENTO Di seguito sono riportate le istruzioni specifiche da effettuare per collegare il cavo CAN BUS: 53

 ase A: collegare il cavo CAN BUS al DDC. F Fase B: collegare il cavo CAN BUS all'apparecchio. 

Le due fasi sono da eseguire in entrambi i casi degli esempi riportati in Figura 6.18 Collegamento CAN-BUS per impianti con una unit58(schema elettrico valido per il collegamento tra 1 DDC e un solo apparecchio) e in Figura 6.19 Collegamento CAN-BUS per impianti con pi unit59 (schema elettrico valido per il collegamento tra 1 DDC e pi apparecchi). Fase A: collegare il cavo CAN BUS al DDC Il cavo CAN BUS deve essere collegato allapposito connettore arancione fornito con il DDC, illustrato in Figura 6.13 54.
Figura 6.13

Connettore arancione per il collegamento del CAN-BUS al CCI/DDC (fornito con il CCI/DDC).

Il DDC ha dei jumpers da spostare per assumere le configurazioni di nodo terminale e di nodo intermedio (Figura 6.15 dettaglio fili e jumpers J21 - nodo terminale/intermedio CCI/DDC 55). Il DDC viene fornito con i jumpers CHIUSI (particolare "A" di Figura 6.15 dettaglio fili e jumpers J21 - nodo terminale/intermedio CCI/DDC55).
Figura 6.14 Collegamento del CAN BUS al connettore P8
LEGENDA A nastro isolante a protezione dello schermo del cavo CAN BUS B fili cavo CAN BUS C schermo cavo CAN BUS D terminale ad occhiello e vite di fissaggio

Dettaglio collegamento del cavo CAN BUS.

Per collegare un cavo CAN BUS ad un DDC, procedere come segue (riferimento a esempio di Figura 6.15 dettaglio fili e jumpers J21 - nodo terminale/intermedio CCI/DDC55): Avere: DDC non alimentato elettricamente. Attrezzatura e materiali occorrenti. 54

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1. I  n funzione del tipo di nodo che si sta configurando, posizionare i jumpers sul DDC come illustrato nel dettaglio "A" oppure nel dettaglio "B" dell'esempio. Se necessario, aprire il coperchio posteriore del DDC svitando le quattro viti; dopo il posizionamento corretto dei jumpers richiudere il coperchio e riavvitare le 4 viti:  se il DDC un nodo intermedio della rete (presenza di n. 6 fili, nel connettore arancione): posizionare i jumpers come illustrato nel dettaglio "B" dell'esempio: Jumpers APERTI;  se il DDC un nodo terminale della rete (presenza di n. 3 fili, nel connettore arancione): posizionare i jumpers come illustrato nel dettaglio "A" dell'esempio: Jumpers CHIUSI.
Figura 6.15 dettaglio fili e jumpers J21 - nodo terminale/intermedio CCI/DDC

LEGENDA DDC CCI/DDC J21 Jumper CAN-BUS su scheda CCI/DDC

A dettaglio caso "nodo terminale" (3 fili; J21=jumper "chiusi") B dettaglio caso "nodo intermedio" (6 fili; J21=jumper "aperti") H,L,GND fili segnale dati

Dettaglio nodo terminale e nodo intermedio, posizione jumpers J21: "chiusi" - "aperti".

1. P  redisporre il connettore arancione, rimuovendolo dalla busta in dotazione. 2.  Tagliare un tratto di cavo di misura tale da permetterne linstallazione senza che questo subisca piegature nette. 3.  Scegliere unestremit del cavo e rimuovere la guaina per un tratto di circa 70-80 mm, facendo attenzione a non tagliare la schermatura (calza metallica e/o foglio di alluminio e, se presente, il conduttore nudo a contatto con la calza) e i fili contenuti allinterno. 4.  Arrotolare la schermatura e collegarla ad un occhiello da 4 mm, come illustrato in Figura 6.14 Collegamento del CAN BUS al connettore P8 54, dettagli "C" e "D". Procedere quindi come segue: 5.  Collegare i tre fili colorati del cavo al connettore arancione, come riportato nel dettaglio "A" dell'esempio. Rispettare le corrette indicazioni dei morsetti L, H, GND (presenti sulla scheda del DDC alla base del connettore femmina "P8") riportate sia in Tabella 6.2 Tipi di cavi CAN BUS53, sia nell'esempio:  se il DDC un nodo intermedio della rete, eseguire anche il punto "6";  se il DDC un nodo terminale della rete, non eseguire il punto "6" ma passare direttamente al punto "7".

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6.  Solo per nodi intermedi: ripetere le operazioni dal punto "1" al punto "4" per laltro tratto di cavo CAN BUS necessario. Seguire poi il punto "5" e, per il collegamento del cavo al connettore arancione, fare riferimento al dettaglio "B" dell'esempio. Passare quindi al punto "7". 7.  Inserire il connettore arancione, con i fili collegati, prima nellapertura predisposta nel coperchio del DDC, quindi inserirlo correttamente nellapposito connettore femmina presente sul DDC stesso. 8.  Utilizzare la vite di fissaggio del coperchio posteriore del DDC, posta in prossimit della presa CAN BUS, per bloccare locchiello (o i due occhielli) da 4 mm (particolare D, Figura 6.14 Collegamento del CAN BUS al connettore P854). Ad un tentativo di trazione, il cavo deve risultare stabilmente bloccato. Fase B: collegare il cavo CAN BUS all'apparecchio Il cavo CAN BUS deve essere collegato allapposito connettore arancione presente sulla scheda elettronica a bordo macchina (vedere particolare "D" di Figura 6.16 Collegamento del cavo CAN BUS56).
Figura 6.16 Collegamento del cavo CAN BUS
LEGENDA A nastro isolante di protezione B schermo del cavo CAN BUS (precablato sull'ultima unit) C staffa fermacavi (sono presenti i cavi CAN BUS di un nodo intermedio) D connettore di collegamento del cavo CAN BUS alla scheda E conduttori (n 6) del cavo CAN BUS (nodo intermedio)
A D E C A

Collegamento del cavo CAN BUS alla scheda elettronica dell'ultima unit dell'apparecchio.

Per collegare un cavo CAN BUS ad un apparecchio, procedere come segue (riferimento a esempio di Figura 6.16 Collegamento del cavo CAN BUS56): Avere: apparecchio non alimentato elettricamente. Attrezzatura e materiali occorrenti. 1. R  imuovere il pannello frontale dellapparecchio e il coperchio del quadro elettrico. 2.  Tagliare un tratto di cavo di misura tale da permetterne linstallazione senza che questo subisca piegature nette. 3.  Scegliere unestremit del cavo e rimuovere la guaina per un tratto di circa 70-80 mm, facendo attenzione a non tagliare la schermatura (calza metallica e/o foglio di alluminio e, se presente, il conduttore nudo a contatto con la calza) e i fili contenuti allinterno. 4.  Se il cavo utilizzato ha un diametro insufficiente per poter essere bloccato nella staffetta fissacavi (dettaglio C), ingrossarlo con alcuni giri di nastro isolante applicato sulla guaina nella zona adiacente alla parte sguainata (diametro indicativo da raggiungere: 12-13 mm). 5.  Rovesciare la schermatura sulla guaina; applicare del nastro isolante sopra la parte terminale della schermatura rovesciata (particolare A).

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6. C  ollegare i tre fili colorati del cavo al connettore arancione, come riportato nel dettaglio "A" della Figura 6.17 Schema elettrico57. Rispettare le corrette indicazioni dei morsetti L, H, GND (presenti sulla scheda dell'apparecchio alla base del connettore "P8") riportate sia in Tabella 6.2 Tipi di cavi CAN BUS53, sia nella Figura 6.17 Schema elettrico57:  se l'apparecchio un nodo intermedio della rete, eseguire anche il punto 7;  se l'apparecchio un nodo terminale della rete, non eseguire il punto 7 ma passare direttamente al punto 8. 7. Solo  per nodi intermedi: ripetere le operazioni dal punto 3 al punto 5 per laltro tratto di cavo CAN BUS necessario. Seguire poi il punto 6 e, per il collegamento del cavo al connettore "P8", fare riferimento al dettaglio "B" della Figura 6.17 Schema elettrico57. Passare quindi al punto 8. 8.  Fissare il cavo CAN BUS (o i due cavi, secondo il tipo di nodo che si sta connettendo) alla staffa fissacavi in modo che la schermatura rovesciata sia in buon contatto con la staffa metallica. Ad un tentativo di trazione, il cavo deve risultare stabilmente bloccato. 9.  A questo punto, in funzione del tipo di nodo che stato configurato, posizionare i jumpers sulla scheda dell'apparecchio come illustrato nel dettaglio "A" oppure nel dettaglio "B" della Figura 6.17 Schema elettrico57. Procedere come segue:  Se lapparecchio un nodo intermedio della rete (presenza di n. 6 fili, nel connettore arancione): posizionare i jumpers come illustrato nel dettaglio "B": Jumpers APERTI.  Se lapparecchio un nodo terminale della rete (presenza di n. 3 fili, nel connettore arancione): posizionare i jumpers come illustrato nel dettaglio "A": Jumpers CHIUSI.
Figura 6.17 Schema elettrico

LEGENDA SCH Scheda elettronica GND Comune dati L Segnale dati BASSO

H Segnale dati ALTO J1 Jumper CAN-BUS su scheda A Dettaglio caso "nodo terminale" (3 fili; J1=jumper "chiusi")

B Dettaglio caso "nodo intermedio" (6 fili; J1=jumper "aperti") P8 Porta can/connettore

Connessione cavo CAN BUS alla scheda elettronica: dettaglio A caso "nodo terminale", dettaglio B caso "nodo intermedio"

10.  Chiudere il quadro elettrico e rimontare il pannello frontale dellapparecchio.

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Figura 6.18 Collegamento CAN-BUS per impianti con una unit

LEGENDA DDC pannello digitale di controllo SCH scheda elettronica S61 J1 Jumper CAN-BUS su scheda S61 J21 Jumper CAN-BUS su scheda DDC A collegamento nodo terminale - (3 fili; J1 e J21 = "chiusi") H,L,GND fili segnale dati (rif. tabella cavi) Collegamento cavo CAN-BUS tra DDC e una unit

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Figura 6.19 Collegamento CAN-BUS per impianti con pi unit

Collegamento cavo CAN-BUS tra 1 DDC e pi unit

6.5  COME REMOTARE IL RESET CENTRALINA FIAMMA


Il reset del blocco fiamma pu essere remotato collegando un apposito pulsante (non fornito) alla centralina fiamma presente allinterno del quadro elettrico dellunit. 59

LEGENDA DDC pannello digitale di controllo SCH scheda elettronica S61 J1 Jumper CAN-BUS su scheda S61 J21 Jumper CAN-BUS su scheda DDC A collegamento nodi terminali - (3 fili; J1 e J21 = "chiusi") B collegamento nodo intermedio - (6 fili; J1="aperti") H,L,Gnd fili segnale dati (rif. tabella cavi)

Per il collegamento del pulsante di reset seguire le indicazioni riportate di seguito. Avere: apparecchio scollegato dalla rete elettrica. 1. I  l cavo necessario per collegare il plusante di sblocco deve essere del tipo 3x0,75mm2. 2.  Predisporre il cavo della lunghezza adeguata. 3.  Collegare il cavo ai morsetti ciechi A (vedere Figura 6.20 Collegamento pulsante per sblocco centralina fiamma61). I morsetti ciechi si trovano allinterno della canalina sul lato destro. Per estrarli rimuovere il coperchio della canalina, far uscire i cavi dalle apposite fessure e richiudere accuratamente la canalina. La massima lunghezza ammissibile del cavo di collegamento di 20 metri. Lerrato cablaggio del pulsante per reset della centralina fiamma pu danneggiare il componente in maniera permanente. Si consiglia quindi di verificare attentamente il cablaggio prima di fornire alimentazione elettrica allunit.

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Figura 6.20 Collegamento pulsante per sblocco centralina fiamma

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LEGENDA 1 Bianco 2 Grigio 3 Arancio 4 Verde

5 Giallo/Nero 6 Nero 7 Giallo/Verde (Terra) 8 Marrone 9 Blu

10 Giallo 11 Viola 12 Rosa PLS Pulsante di sblocco A Morsetti ciechi

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7  PRIMA ACCENSIONE E MANUTENZIONE


In questa sezione troverete le seguenti informazioni relative all'apparecchio:  Indicazioni necessarie al Centro di Assistenza Tecnica Autorizzato Robur (CAT) per effettuare l'intera procedura per la prima accensione dell'apparecchio (vedere Paragrafo 7.1 PROCEDURA PER LA PRIMA ACCENSIONE62) ed eventualmente del Pannello Digitale di Controllo (DDC, vedere i due fascicoli forniti a corredo ad esso dedicati) se l'apparecchio connesso al DDC. L'intera procedura per la prima accensione dell'apparecchio consiste nell'effettuare le seguenti fasi operative (principali):  erifiche preliminari di conformit impianto; v regolazione portata gas ai bruciatori e accensione dell'apparecchio;  regolazione dei parametri funzionali dell'impianto attraverso scheda elettronica di  bordo o tramite DDC (se l'apparecchio connesso ad un DDC);  indicazioni relative ad operazioni di manutenzione dell'apparecchio (Paragrafo 7.2 MANUTENZIONE66): generalit ed avvertenze; indicazioni di massima su verifiche, controlli e pulizie da effettuare. In fondo alla sezione, sono riportate le istruzioni del cambio tipo gas (operazione di assistenza tecnica dell'apparecchio). Prima di procedere con le operazioni riportate in questa sezione, si invita il tecnico assistente a leggere il Paragrafo 3.1 GENERALITA'8.Per le fasi del controllo dell'avviamento e dello spegnimento dell'apparecchio, necessario fare riferimento al Paragrafo 4.1 MESSA IN FUNZIONE (E SPEGNIMENTO) 15. Se l'apparecchio connesso ad un DDC (e quest'ultimo in modalit controllore) per le fasi del controllo dell'avviamento e dello spegnimento dell'apparecchio necessario fare riferimento ai due fascicoli del DDC ad esso dedicati.

7.1  PROCEDURA PER LA PRIMA ACCENSIONE


L'intera procedura per la prima accensione dell'apparecchio deve essere effettuata esclusivamente da un Centro di Assistenza Tecnica Autorizzato Robur (CAT). La garanzia potrebbe decadere se la procedura non verr eseguita da un CAT. Il buon funzionamento e la durata dell'apparecchio sono legati ad un suo corretto impiego:  corretta installazione;  corretto uso. L'apparecchio che esce dalla fabbrica affidabile e collaudato. Per poter eseguire in modo corretto l'intera procedura per la prima accensione dell'apparecchio occorre effettuare nell'ordine:  le verifiche preliminari di conformit impianto;  la regolazione della portata gas al bruciatore e accensione;  la regolazione dei parametri funzionali dell'impianto in funzione delle esigenze dell'utente. Verifiche preliminari di conformit impianto Il tecnico del CAT Robur deve:  controllare che tutto l'impianto sia stato realizzato come da progetto, secondo le istruzioni fornite dal costruttore e nel rispetto delle normative vigenti. 62

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 Il progetto deve essere stato redatto da libero professionista abilitato); ( verificare di persona che i collegamenti (idraulici/gas ed elettrici) dell'apparecchio (e  del Pannello Digitale di Controllo, se connesso) siano stati eseguiti correttamente; verificare che sussistano concretamente le condizioni di conformit impianto (co me da dichiarazione rilasciata all'utente dall'impresa abilitata che ha eseguito l'installazione dell'apparecchio).

La Dichiarazione di Conformit dell'impianto CERTIFICA che l'impianto conforme alle normative in vigore. Tale dichiarazione un documento obbligatorio, pertanto, l'impresa abilitata che ha curato l'installazione dell'apparecchio deve, per Legge, rilasciarla al proprietario.  erificare che siano corrette la pressione e la portata dacqua del circuito idraulico v e la pressione statica di rete del gas come indicate dal costruttore. Se sussistono tutte le condizioni sopra elencate, il CAT potr procedere con le operazioni, effettuando la "Prima Accensione" dell'apparecchio. In presenza di eventuali non conformit d'impianto riscontrate durante le verifiche preliminari, il CAT potrebbe non procedere con l'operazione di "Prima Accensione". In tal caso, il tecnico del CAT Robur deve:  segnalare all'utente/installatore ogni eventuale anomalia d'installazione;  segnalare all'utente/installatore ogni situazione ritenuta pericolosa per l'apparecchio e per le persone;  segnalare ogni eventuale mancanza di documentazione relativa all'impianto;  indicare, a fronte delle segnalazioni fatte, quali sono gli eventuali interventi correttivi sull'impianto che l'installatore dovr eseguire al fine di poter procedere con l'operazione di "Prima Accensione". L'utente/installatore tenuto ad eseguire gli eventuali interventi correttivi sull'impianto indicati dal CAT. A seguito degli interventi correttivi a cura dell'installatore, il CAT rivaluta l'impianto. A questo punto, se a parere del CAT sussistono le condizioni di sicurezza e di conformit dell'impianto, lo stesso potr procedere con la "Prima Accensione". Situazioni impiantistiche pericolose per le persone e per l'apparecchio. Se viene riscontrata una delle seguenti situazioni, il CAT non dovr eseguire la "Prima Accensione":  apparecchio installato in locale chiuso;  apparecchio installato a distanza insufficiente da superfici combustibili o comunque installato in condizioni tali da non consentire l'accesso e le operazioni di manutenzione in sicurezza;  controllo dell'avviamento e dello spegnimento dell'apparecchio non tramite comandi di consenso funzionamento (o DDC, se connesso) ma attraverso il sezionatore esterno di collegamento alla rete elettrica ("GS", predisposto dall'installatore in apposito quadro);  situazioni attribuibili a difetti o guasti dell'apparecchio avvenuti durante il trasporto o l'installazione dello stesso;  odore di gas dovute a probabili fughe dall'impianto stesso e comunque tutte le situazioni dovute a impianti non conformi, ritenute (da valutazioni sul campo) potenzialmente pericolose.

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Situazioni impiantistiche anomale. Se viene riscontrata una delle seguenti situazioni, il CAT a sua discrezione, potr eseguire la "Prima Accensione", ma l'apparecchio verr lasciato spento fino al ripristino delle condizioni dettate dal costruttore: nstallazioni (potenzialmente non pericolose) non eseguite a regola d'arte, non i conformi alle Norme vigenti nazionali e locali; installazioni (potenzialmente non pericolose) non eseguite a regola d'arte, non  conformi alle istruzioni fornite dal costruttore; installazioni che possono comportare anomalie di funzionamento  dell'apparecchio.

Regolazione portata gas ai bruciatori e accensione Per effettuare la prima accensione dell'apparecchio, necessario effettuare le operazioni sotto riportate procedendo secondo l'ordine seguente. 1.  Aprire il rubinetto dell'impianto per l'adduzione del gas all'apparecchio e controllare che non vi sia odore di gas (presenza di eventuali fughe). 2.  Chiudere il rubinetto gas e verificare la pressione gas statica di rete (vedere la Procedura "Regolazione della portata gas" pi avanti esposta: dal punto 1 al punto 6). 3.  Predisporre l'apparecchio per le operazioni della regolazione del gas (come da procedura specifica pi avanti esposta: dal punto 7 al punto 9). 4.  Effettuare l'avviamento elettrico dell'apparecchio:  accertarsi un'ultima volta che non vi sia odore di gas;  attivare il sezionatore esterno (GS) della rete elettrica (predisposto dall'installatore elettrico in apposito quadro) mettendolo in posizione ON, acceso. 5.  Effettuare l'avviamento elettrico del DDC, se connesso all'apparecchio (punto 10 della procedura specifica, per questa operazione vedere specifico libretto installatore - fascicolo 1). 6.  Effettuare l'accensione dell'apparecchio attraverso i comandi di conenso funzionamento (o tramite il DDC, se connesso) (punto 11 della procedura specifica, per questa operazione vedere specifico libretto utente finale - fascicolo 2). 7.  Procedere con la regolazione della pressione gas al bruciatore dell'apparecchio (come da procedura specifica pi avanti esposta: dal punto 13 in poi). 8.  Verificare la pressione dinamica di rete (possibilmente da effettuare sull'unit pi distante dal punto di collegamento alla rete) eseguendo nell'ordine, come da procedura specifica pi avanti esposta, i seguenti punti:  collegare il manometro (punto 1 e 2);  riavviare l'apparecchio (punto 11 e 12);  leggere il valore di pressione dinamica di rete sul manometro e verificare che tale valore soddisfi quanto gi richiesto al punto 4 (vedere anche Tabella 5.2 Pressione gas di rete33). 9.  Effettuare la regolazione dei parametri funzionali dell'impianto. In fase di prima accensione, sul display della scheda elettronica dell'apparecchio (e/o sul display del DDC, se connesso), potrebbe essere visualizzato un codice di funzionamento. Se il codice di funzionamento generato dalla scheda elettronica dell'apparecchio, vedere la lista dei codice di funzionamento riportata nelle Tabelle del Paragrafo 9.1 GENERALITA' E CODICI DI FUNZIONAMENTO 71; se il codice di funzionamento generato dal DDC, vedere la lista dei codici riportata nel "libretto installatore - fascicolo 1" del DDC (fornito a corredo con lo stesso).

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Lesito positivo della prima accensione CERTIFICA soltanto il buon funzionamento dellapparecchio (e del DDC, se connesso). NON CERTIFICA che limpianto conforme alle normative in vigore. Regolazione della portata gas In fase di Prima Accensione dell'apparecchio, la regolazione del gas al bruciatore dell'apparecchio deve essere effettuata esclusivamente da un Centro Assistenza Tecnica Autorizzato Robur (CAT). In questa fase, lutente/installatore NON autorizzato ad eseguire tali operazioni, pena il decadimento della garanzia dell'apparecchio. L'apparecchio viene fornito gi regolato per il tipo di gas per il quale l'apparecchio stesso predisposto. Il tipo di gas per il quale l'apparecchio predisposto identificabile dall'etichetta autoadesiva posta, sul quadro elettrico interno dell'apparecchio. Durante le procedure di prima accensione in ogni caso necessario effettuare la verifica e la regolazione della pressione al bruciatore dell'apparecchio. Procedere come segue, facendo riferimento ai parametri riportati in Tabella 7.1 66 e alla Figura 7.1 66: Avere: l'apparecchio collegato alla rete gas/elettrica: spento e con rubinetto gas chiuso; pannello frontale rimosso. Operazioni per verificare la pressione gas statica di rete: 1.  Svitare la vite di tenuta della presa di pressione gas in entrata, particolare B di Figura 7.1 66. 2.  Collegare il manometro alla presa pressione gas in entrata (pressione di rete). 3.  Aprire il rubinetto gas. 4.  Leggere il valore di pressione statica di rete sul manometro e verificare che tale valore corrisponda al valore indicato nella Tabella 5.2 Pressione gas di rete 33 (con tolleranza 15%). 5.  Chiudere il rubinetto gas. 6.  Togliere il manometro e riavvitare la vite di tenuta della presa pressione gas. Operazioni per regolare la portata gas: 7.  Con rubinetto gas chiuso, svitare la vite di tenuta della presa pressione gas in uscita (particolare C di Figura 7.1 66). 8.  Collegare il manometro alla presa pressione gas in uscita. 9.  Aprire il rubinetto gas. 10.  Alimentare elettricamente l'apparecchio (e il DDC, se connesso). 11.  Avviare l'apparecchio agendo sui comandi di consenso funzionamento (o attraverso il DDC, se connesso e in modalit controllore). 12.  Attendere laccensione del bruciatore. In caso di mancata accensione al primo tentativo, la centralina controllo fiamma effettua altri tre tentativi. Se al quarto tentativo il bruciatore non si accende, il sistema di controllo fiamma entra in blocco. In questo caso riarmare la centralina fiamma tramite scheda elettronica (o da DDC, se connesso) e ripetere il punto 11 fino ad ottenere laccensione del bruciatore. 13.  A bruciatore acceso, verificare la pressione indicata dal manometro con quella riportata in Tabella 7.1 66.

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14.  Nel caso sia necessario regolare la pressione del gas: mantenere il bruciatore acceso ed il manometro collegato; rimuovere preventivamente il tappo di protezione della vite A (particolare A di Figura 7.1 66); agire sulla vite A della valvola gas (particolare A di Figura 7.1 66), ruotandola in senso orario per incrementare la pressione, o in senso antiorario per diminuirla, fino al raggiungimento della pressione indicata in Tabella 7.1 66; al termine dell'operazione riposizionare il tappo di protezione della vite A. 15.  Spegnere l'apparecchio agendo sui comandi di consenso funzionamento (o attraverso il DDC, se connesso e in modalit controllore). 16.  Togliere il manometro e riavvitare la vite di tenuta della presa pressione gas (particolare C di Figura 7.1 66). 17.  Controllare con soluzione saponata eventuali perdite delle connessioni della rete gas.
Figura 7.1
LEGENDA A Vite regolazione pressione al bruciatore B Presa pressione in entrata C Presa pressione in uscita

Valvola GAS (SIT 830)

Tabella 7.1
TIPO DI GAS PRESSIONE AL BRUCIATORE DIAFRAMMA ARIA DIAMETRO UGELLI G20 6,9 mbar 33,0 mm 5,3 mm G25 10,0 mbar 33,0 mm 5,3 mm G30 13,0 mbar 32,2 mm 3,3 mm G31 16,5 mbar 32,2 mm 3,3 mm

Pressione gas al bruciatore, diaframma aria e diametro ugelli

Regolazione dei parametri funzionali dellimpianto La regolazione dei parametri funzionali dell'impianto avviene attraverso la scheda elettronica (vedere Paragrafo 5.7 PROGRAMMAZIONE PARAMETRI IDRAULICI35) o tramite DDC (se connesso) Se l'apparecchio connesso al Pannello Digitale di Controllo (DDC), per le operazioni relative alla regolazione dei parametri funzionali dell'impianto in funzione delle esigenze dell'utente, fare riferimento al libretto del DDC (libretto utente finale - fascicolo 2) fornito a corredo con lo stesso.

7.2  MANUTENZIONE
Una manutenzione corretta previene i problemi, garantisce la massima efficienza di funzionamento allapparecchio e permette di contenere i costi di gestione. Le operazioni di manutenzione descritte in questo paragrafo devono essere eseguite esclusivamente dal manutentore dell'impianto oppure da un CAT Robur.

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Qualsiasi operazione che riguardi i componenti interni dell'apparecchio deve essere effettuata da un CAT Robur, secondo le istruzioni fornite dal costruttore. Le "verifiche di rendimento" ed ogni altra "operazione di controllo e manutenzione" (vedi Tabella 7.2 67 e 7.3 68), sono soggette a una cadenza periodica secondo quanto stabilito dalla normativa vigente o, in via pi restrittiva, secondo quanto prescritto dall'installatore (costruttore dell'impianto) o dal fabbricatore (costruttore dell'apparecchio). La responsabilit dei CONTROLLI DI RENDIMENTO IN FUNZIONE DEL TIPO DI IMPIANTO, DI COMBUSTIBILE E DELLA POTENZA TERMICA, da effettuare ai fini del contenimento dei consumi di energia a carico del responsabile dell'impianto. Prima di eseguire qualsiasi lavoro sullapparecchio spegnerlo attraverso gli interruttori di consenso funzionamento (o tramite DDC/CCP) e attendere il completamento del ciclo di spegnimento. Quando lapparecchio spento, disinserire lalimentazione elettrica e gas, compatibilmente con le impostazioni di antigelo, agendo rispettivamente sul sezionatore elettrico esterno (GS) e sul rubinetto gas. RACCOMANDAZIONI PER LA MANUTENZIONE PREVENTIVA In Tabella 7.2 67 si riportano le raccomandazioni per la manutenzione preventiva. Se lapparecchio sottoposto ad un uso gravoso (per esempio in impianti di processo o altre condizioni di funzionamento continuato) la frequenza delle operazioni di manutenzione deve essere aumentata.
Tabella 7.2
RACCOMANDAZIONI PER LA MANUTENZIONE PREVENTIVA Controllo dell'unit Verifica generale visiva dello stato dell'unit e della batteria alettata (1) Verificare la funzionalit del dispositivo di controllo del flusso acqua Verificare il valore % di CO2 Verificare la pressione gas al bruciatore Verificare la pulizia dello scarico della condensa (liberare da ogni possibile ostruzione il foro di drenaggio della condensa) [La frequenza dell'operazione di manutenzione deve essere aumentata in caso di necessit] Sostituire le cinghie dopo 6 anni o 12000 ore di funzionamento Verificare/ripristinare la pressione di carica del circuito idronico primario Verificare/ripristinare la pressione del vaso di espansione del circuito idronico primario Controllo per ogni DDC o CCI (2) Controllare che l'impianto raggiunga la termostatazione Scaricare lo storico eventi GAHP-A GAHP-GS/WS DDC o CCI AY ACF GAHP-AR

1 - Si consiglia di pulire la batteria alettata ogni 4 anni [In ogni caso la frequenza dell'operazione di pulizia fortemente condizionata dal luogo di installazione]. 2 - Controllare che l'impianto raggiunga la termostatazione.

MANUTENZIONE PROGRAMMATA ORDINARIA Eseguire le operazioni descritte di seguito almeno una volta ogni 2 anni. Se lapparecchio sottoposto ad un uso gravoso (per esempio in impianti di processo o altre condizioni di funzionamento continuato) la frequenza delle operazioni di manutenzione deve essere aumentata. 67

Tabella 7.3
MANUTENZIONE PROGRAMMATA ORDINARIA Controllo dell'unit Pulire la camera di combustione Pulire il bruciatore Pulire gli elettrodi di accensione e rilevazione Verificare la pulizia dello scarico della condensa (liberare da ogni possibile ostruzione il foro di drenaggio della condensa) Sostituire la guarnizione siliconica *Solo nel caso in cui l'analisi dei prodotti della combustione risulti non conforme DA EFFETTUARE ALMENO UNA VOLTA OGNI 2 ANNI GAHP-A GAHP-GS/WS AY ACF GAHP-AR * * * * * *

Nella Sezione 5 INSTALLATORE IDRAULICO 24 sono riportati i suggerimenti relativi all'impianto idraulico.

7.3  CAMBIO TIPO GAS


Questa operazione deve essere eseguita esclusivamente da un Centro Assistenza Tecnica Autorizzato Robur (CAT). Se lapparecchio deve funzionare con un tipo di gas diverso da quello indicato nelladesivo posto sul gruppo miscelazione aria/gas, necessario spegnere l'apparecchio, togliere alimentazione elettrica e gas e operare sullo stesso come segue (vedi Figura 7.2 CAMBIO GAS69): Avere: l'apparecchio spento e privo di alimentazione elettrica/gas 1. r  imuovere il pannello frontale ed il pannello laterale di sinistra dell'apparecchio; 2.  svitare la vite di fissaggio del tubo di adduzione gas sopra il quadro elettrico dellapparecchio (vedere Pos. 77); 3.  svitare il dado esagonale che collega l'ugello in ottone al miscelatore aria/gas (vedere Pos. 40); utilizzare allo scopo una chiave n 36; 4.  svitare e sostituire l'ugello rimosso (Pos. 56) con quello di diametro adatto al gas che si intende usare, posizionando il nuovo o-ring di tenuta (Pos. 57) (fornito a corredo) tra elettrovalvola ed ugello; utilizzare allo scopo una chiave n 34; 5.  rimuovere il boccaglio di aspirazione (Pos. 72) dell'aria comburente dall'aspiratore; per loperazione svitare le 3 viti di fissaggio del boccaglio allaspiratore; utilizzare allo scopo un cacciavite a croce; 6.  rimuovere il diaframma (Pos. 75) svitando le 3 viti di fissaggio al boccaglio di aspirazione e sostituirlo con il diaframma fornito nel kit cambio gas, avendo cura di centrare il tubetto della sonda pressostato nel foro dedicato presente sul diaframma stesso; 7.  rimontare il boccaglio di aspirazione (Pos. 72) dell'aria comburente all'aspiratore, avendo cura di posizionare correttamente la nuova guarnizione di tenuta fornita a corredo: durante tale operazione, aver cura di ruotare il boccaglio in modo di riposizionare lo schermo a mezzaluna nella met superiore (NB: come era prima di essere smontato); 8.  ricollegare l'ugello (Pos. 56) in ottone al miscelatore, serrando il dado esagonale (Pos. 40), avendo cura di posizionare correttamente la nuova guarnizione di tenuta circolare (Pos. 58), fornita a corredo nel Kit; 9.  riavvitare la vite di fissaggio del tubo di adduzione del gas sopra il quadro elettrico dellapparecchio (Pos. 77); 10.  fornire alimentazione gas ed elettrica allapparecchio, e riavviare lo stesso; 68

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11.  regolare lapparecchio alla pressione indicata in Tabella 7.1 66 per il gas che si intende usare, seguendo le istruzioni specifiche della Procedura "Regolazione della portata gas" riportate nel Paragrafo 7.1 PROCEDURA PER LA PRIMA ACCENSIONE62; sostituire quindi ladesivo indicante il tipo di gas per cui lapparecchio era predisposto con quello indicante il nuovo tipo di gas utilizzato; 12.  completare l'operazione di cambio gas verificando, durante il funzionamento dell'apparecchio, la tenuta di tutti i raccordi gas, compresi anche quelli non interessati dalla presente procedura (utilizzare allo scopo acqua saponata o altro mezzo idoneo). 13.  rimontare il pannello laterale di sinistra e quindi il pannello frontale dell'apparecchio.
Figura 7.2 CAMBIO GAS
LEGENDA 40 ghiera fissaggio ugello 55 valvola gas 56 ugello 57 o-ring 58 guarnizione 72 boccaglio soffiatore 75 diaframma aria 77 fissaggio tubo gas

Schema di riferimento per il cambio gas

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8  ACCESSORI
Questa sezione contiene un elenco degli accessori disponibili per linstallazione e luso dell'apparecchio. Per lordine di questi accessori rivolgersi a Robur S.p.A., chiamando il numero +39.035.888111.
Tabella 8.1 Accessori apparecchio
ACCESSORI Nome KIT supporti ANTIVIBRANTI per basamento: RTCF 120-00 KIT supporti ANTIVIBRANTI per basamento: RTCF 180-00 KIT supporti ANTIVIBRANTI per basamento: RTCF 240-00 KIT supporti ANTIVIBRANTI per basamento: RTCF 300-00 SEPARATORE IDRAULICO DDC (Pannello Digitale di Controllo) RB100 Remote Monitor System Cavo CAN-BUS Robur "NETBUS" Cavo per reti di comunicazione dati: per il collegamento in rete tra DDC e apparecchio Descrizione Kit composto da 4 piedini anti-vibrazione, da fissare nei fori gi predisposti sulle travi del basamento Kit composto da 6 piedini anti-vibrazione, da fissare nei fori gi predisposti sulle travi del basamento Kit composto da 8 piedini anti-vibrazione, da fissare nei fori gi predisposti sulle travi del basamento Kit composto da 10 piedini anti-vibrazione, da fissare nei fori gi predisposti sulle travi del basamento Separatore per equilibrare circuiti idraulici; con sfogo aria automatico, valvola di scarico e coibentazione Permette il controllo remoto di una o pi unit. Scheda elettronica per gestione temperature scorrevoli e/o gestione produzione remota ACS. Codice O-NTV012 O-NTV009 O-NTV010 O-NTV011 O-SPR000 O-CRM007 O-DSP001 O-DSP021 O-CVO008 Lunghezza massima: 450 metri (per i dettagli fare riferimento al paragrafo sui collegamenti elettrici) Note Per la posizione dei fori di fissaggio vedere il paragrafo sulle dimensioni Per la posizione dei fori di fissaggio vedere il paragrafo sulle dimensioni Per la posizione dei fori di fissaggio vedere il paragrafo sulle dimensioni Per la posizione dei fori di fissaggio vedere il paragrafo sulle dimensioni Portata acqua massima 15 m3/h. N.1 DDC per massimo 16 unit sullo stesso impianto. NB: per le unit multiple n. 1 DDC gi fornito di serie Utilizzabile unitamente al DDC.

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9  CODICI DI FUNZIONAMENTO
9.1  GENERALITA' E CODICI DI FUNZIONAMENTO
Durante il funzionamento dell'apparecchio, se dal display della scheda elettronica (od anche dal display del DDC, se connesso) si rileva un codice di funzionamento, necessario:  prendere nota delle indicazioni visualizzate sul display;  consultare la lista (specifica) dei codici di funzionamento; Per la lista dei codici di funzionamento generati dalla scheda elettronica dell'apparecchio fare riferimento alla Tabella 9.1 TABELLA CODICI DI FUNZIONAMENTO generati dalla scheda elettronica (firmware versione 3.024) 71. Se l'apparecchio connesso ad un DDC, la lista dei codici di funzionamento generati dal DDC riportata nel libretto del DDC (vedere "libretto installatore - fascicolo 1").  seguire rigorosamente le istruzioni in essa riportate (contattando il CAT Robur e quando richiesto). Se dopo aver eseguito queste operazioni lapparecchio non si avvia, eseguire prima le seguenti semplici operazioni di controllo:  verificare che il sezionatore esterno predisposto dall'installatore in apposito quadro (vedere Sezione 6 INSTALLATORE ELETTRICO39), sia in posizione "ON";  verificare che gli interruttori di consenso funzionamento (vedere Paragrafo 6.3 COLLEGAMENTI PER IL FUNZIONAMENTO TRAMITE INTERRUTTORE DI CONSENSO48) o che il DDC (se connesso in modalit controllore) siano in posizione tale da richiedere il funzionamento dell'apparecchio;  verificare che il rubinetto di adduzione del gas sia aperto;  verificare che non vi siano ulteriori indicazioni segnalate sul display. A questo punto, se l'apparecchio continua a non avviarsi:  evitare di procedere per tentativi, ma chiedere l'intervento diretto di un CAT Robur, comunicando il codice di funzionamento rilevato;  scollegare l'apparecchio dalla rete elettrica e gas, interrompendo l'alimentazione elettrica attraverso il sezionatore esterno e l'adduzione del gas attraverso l'apposito rubinetto. Attendere l'arrivo del CAT contattato. Per le eventuali istruzioni operative di sblocco di un codice di funzionamento tramite scheda elettronica a bordo macchina, fare riferimento al Paragrafo 4.3 OPERAZIONI DI RESET E DEFROSTING MANUALE20. Di seguito l'elenco dei codici di funzionamento che possono essere generati dalla scheda elettronica dell'apparecchio (versione firmware 3.024). I seguenti codici sono visualizzabili anche dal display del DDC, se connesso.
Tabella 9.1 TABELLA CODICI DI FUNZIONAMENTO generati dalla scheda elettronica (firmware versione 3.024)
CODICI E 600 u 601 E 601 u 602 E 602 u 603 DESCRIZIONE CIRCUITO RESET CENTRALINA FIAMMA GUASTO TERMOSTATO TEMPERATURA LIMITE GENERATORE TERMOSTATO TEMPERATURA LIMITE GENERATORE TERMOSTATO FUMI TERMOSTATO FUMI CONDIZIONI DI INTERVENTO Anomalia del circuito di reset della centralina fiamma. Temperatura rilevata dal termostato limite sul corpo del generatore ELEVATA Persistenza u_01 per 1 ora, oppure intervento u_01 per 3 volte in 2 ore di funzionamento. Temperatura rilevata dal termostato fumi ELEVATA Persistenza u_02 per 1 ora, oppure intervento u_02 per 3 volte in 2 ore di funzionamento. MODALITA' DI RIARMO Contattare il CAT. Riarmare manualmente il termostato: il ripristino sar automatico al cessare della condizione generante. Contattare il CAT. Automatico al cessare della condizione generante Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se si ripresenta il Codice u_02 e/o E_02 contattare il CAT. Automatico ed avviene al cessare della condizione generante con isteresi di 2 C.

TERMOSTATO ANTIGELO ACQUA Temperatura rilevata dalla sonda acqua fredda in FREDDA uscita BASSA.

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u 604

VENTILAZIONE INSUFFICIENTE / SURRISCALDAM. CONDENSATORE VENTILAZIONE INSUFFICIENTE / SURRISCALDAM. CONDENSATORE TEMPERATURA AMBIENTE ELEVATA TEMPERATURA AMBIENTE BASSA TEMPERATURA INGRESSO CONDENSATORE ELEVATA TEMPERATURA INGRESSO CONDENSATORE ELEVATA ERRORE CENTRALINA FIAMMA FLUSSOSTATO ACQUA: Flusso acqua insufficiente FLUSSOSTATO ACQUA: Flusso acqua insufficiente ROTAZIONE INSUFFICIENTE POMPA OLEODINAMICA ROTAZIONE INSUFFICIENTE POMPA OLEODINAMICA PRESENZA BLOCCO CENTRALINA FIAMMA PRESENZA BLOCCO CENTRALINA FIAMMA SONDA TEMPERATURA ACQUA FREDDA IN USCITA DIFETTOSA SONDA TEMPERATURA ACQUA FREDDA IN INGRESSO DIFETTOSA SONDA TEMPERATURA USCITA CONDENSATORE DIFETTOSA SONDA TEMPERATURA INGRESSO CONDENSATORE DIFETTOSA SONDA TEMPERATURA ALETTE GENERATORE ELETTROVALVOLA GAS ALIMENTATA IN PRESENZA BLOCCO CENTRALINA FIAMMA ELETTROVALVOLA GAS NON ALIMENTATA ELETTRICAMENTE ELETTROVALVOLA GAS NON ALIMENTATA ELETTRICAMENTE SONDA TEMPERATURA EVAPORATORE GUASTA

Valori di (TCN - TA) > del limite previsto. Intervento u_04 per 2 volte in 2 ore di funzionamento Temperatura rilevata dalla sonda ambiente ELEVATA. Temperatura rilevata dalla sonda ambiente BASSA. Temperatura rilevata dalla sonda ingresso condensatore ELEVATA (T> limite previsto: menu 1 parametro 66) Persistenza u_07 per 2 ore, oppure intervento u_07 per 12 volte in 2 ore di funzionamento. Unit in E_12 e temperatura ingresso condensatore che aumenta di pi di 10 C entro 1 ora. Insufficiente portata acqua (il circolatore acceso ed il flussostato acqua aperto). Intervento u_10 per 5 volte dall'alimentazione dell'apparecchio, oppure presenza del u_10 per 2 ore. Insufficiente rotazione della pompa oleodinamica. Intervento u_11 per 2 volte in 2 ore di funzionamento. Mancata accensione bruciatore. Segnale di blocco fiamma Guasto (interruzione o corto circuito) della sonda temperatura acqua fredda in uscita. Guasto (interruzione o corto circuito) della sonda temperatura acqua fredda in ingresso. Guasto (interruzione o corto circuito) della sonda temperatura uscita condensatore. Interruzione o corto circuito della sonda temperatura ingresso condensatore. Sonda temperatura alette generatore La centralina fiamma in blocco (E_12) e l'elettrovalvola gas alimentata. In questo caso la centralina fiamma viene disalimentata (cessa la segnalazione E_12). Elettrovalvola gas rimasta spenta per 5 secondi (a centralina fiamma accesa). Presenza del u_29 per pi di 10 minuti (a centralina fiamma accesa). Guasto (interruzione o corto circuito) della sonda temperatura evaporatore

Automatico ed avviene 20 minuti dopo la generazione del Codice. Effettuare le opportune verifiche. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Automatico ed avviene al cessare della condizione generante. Automatico ed avviene al cessare della condizione generante Automatico al cessare della condizione generante. Effettuare le opportune verifiche. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Effettuare le opportune verifiche. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Automatico ed avviene al ripristino della corretta portata dacqua. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Automatico ed avviene20 minuti dopo la generazione del Codice. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Automatico ed avviene quando l'elettrovalvola si riapre (nuovo tentativo di accensione), oppure dopo 5 minuti di permanenza). Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 0).Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1), inoltre il codice viene resettato anche durante la transizione da "freddo" a "caldo". In "caldo" il codice non viene gestito. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 21). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il ripristino automatico ed avviene se l'elettrovalvola gas si riaccende entro 10 minuti (a centralina fiamma accesa). Effettuare le opportune verifiche. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste, contattare il CAT. In "caldo", il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1), inoltre il codice viene resettato anche durante la transizione da "caldo" a "freddo". In "freddo" il codice non viene gestito. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il ripristino automatico ed avviene se, a circolatore acceso, cessa la causa generante, oppure (a circolatore spento) 20 minuti dopo la generazione del Codice. Il ripristino automatico ed avviene al cessare della causa generante, oppure 430 secondi dopo la generazione del Codice. In "caldo", il ripristino automatico ed avviene al cessare della causa generante; inoltre il codice viene resettato anche durante la transizione da "caldo" a "freddo". In "freddo" il codice non viene gestito. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il ripristino automatico ed avviene 20 minuti dopo la generazione del Codice.

E 604 E 605 E 606 u 607 E 607 E 608 u 610 E 610 u 611 E 611 u 612 E 612 E 616 E 617

E 618

E 620 E 626

E 628 u 629 E 629

E 644

u 646 u 647

dell'acqua calda in ingresso oltre il TEMPERATURA ELEVATA ACQUA Temperatura limite funzionale superiore dell'apparecchio (se CALDA IN INGRESSO l'apparecchio in funzione). Temperatura dell'acqua calda oltre il limite TEMPERATURA BASSA ACQUA funzionale inferiore dell'apparecchio (se CALDA l'apparecchio in funzione). TEMPERATURA BASSA ACQUA CALDA TEMPERATURA DIFFERENZIALE ELEVATA ACQUA CALDA Intervento u_47 per 3 volte (in un'ora di circolatore acceso). Temperatura differenziale elevata dell'acqua calda.

E 647 u 648

72

Libretto d'installazione, uso e manutenzione Linea GAHP Serie AR


In "caldo", il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1), inoltre il codice viene resettato anche durante la transizione da "caldo" a "freddo". In "freddo" il codice non viene gestito. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il ripristino automatico ed avviene al cessare della causa generante. Il ripristino (funzione antigelo disattivata) automatico ed avviene se, con il solo circolatore acceso, le temperature dell'acqua fredda in ingresso e in uscita si riportano sopra i 5C (in tal caso il circolatore si spegne); oppure, se la funzione stessa viene disabilitata.

E 648

TEMPERATURA DIFFERENZIALE ELEVATA ACQUA CALDA SCHEDA AUSILIARIA ASSENTE ATTIVAZIONE FUNZIONE ANTIGELO - LATO FREDDO L'attivazione avviene solo se il circolatore spento e la funzione antigelo abilitata (vedere menu 1, parametro 77).

Intervento u_48 per 2 volte in 2 ore di funzionamento. Scheda ausiliaria assente. Temperatura dell'acqua di ingresso o uscita del modulo freddo scesa sotto i 4C (il Codice generato segnala l'avvenuta attivazione della funzione antigelo). In tal caso la funzione antigelo attiva il circolatore acqua impianto. Attivazione funzione defrosting. Il defrosting si attiva se sono passati almeno 90 minuti dal precedente defrosting (o 180 minuti se la temperatura inferire a -5 C), se la centralina fiamma accesa da almeno 15 minuti e se le condizioni della temperatura ambiente, dell'acqua calda in ingresso e dell'evaporatore ne richiedono l'esecuzione. A valvola ferma, attuato (risulta elettricamente aperto) il solo microswitch di fine corsa della parte opposta rispetto a quella prevista dalla scheda. A valvola ferma, nessuno dei due microswitch di fine corsa attuato (risultano entrambi elettricamente chiusi). A valvola ferma, entrambi i due microswitch di fine corsa sono attuati (risultano entrambi elettricamente aperti).

E 649

u 651

u 652

ATTIVAZIONE FUNZIONE DEFROSTING

Il Codice rientra automaticamente quando termina l'esecuzione del defrosting .

E 654

INVERSIONE: OPPOSTA

Il Codice si pu resettare automaticamente se, in seguito ad una nuova transizione, lo stato dei microswitch risulta corretto. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Codice si pu resettare automaticamente se, in seguito ad una nuova transizione, lo stato dei microswitch risulta corretto. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Codice si pu resettare automaticamente se, in seguito ad una nuova transizione, lo stato dei microswitch risulta corretto. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il ripristino automatico ed avviene al cessare della condizione generante. Inoltre il codice viene resettato anche durante la transizione da "caldo" a "freddo". In "freddo" il codice non viene gestito. Il ripristino (funzione antigelo disattivata) automatico ed avviene se, con il solo circolatore acceso, le temperature dell'acqua calda in ingresso e in uscita si riportano sopra i 5C (in tal caso il circolatore si spegne); oppure, se stata accesa anche la centralina fiamma, quando la stessa temperatura raggiunge i 18C (in tal caso la centralina fiamma e poi il circolatore si spengono). Il Codice permane fino a quando non saranno inseriti e completati i parametri funzionali. Contattare il CAT. Nel caso di sostituzione della scheda potrebbe comparire il Codice E 80: ci significa che non sono stati impostati i dati di caratterizzazione unit. Il ripristino automatico all'inserimento dei parametri corretti. Se il Codice persiste, contattare il CAT: se i parametri sono errati necessario inserire e completare i parametri funzionali e di caratterizzazione unit (ACF); se la memoria danneggiata necessario sostituire la scheda. Il ripristino automatico ed avviene 5 secondi dopo la generazione del Codice. Il ripristino automatico ed avviene 5 secondi dopo la generazione del Codice. Il Riarmo pu essere effettuato da scheda attraverso menu 2, parametro 1. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Riarmo pu essere effettuato da scheda attraverso menu 2, parametro 1. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Il Codice rientra automaticamente quando almeno uno dei due contatti si apre. Verificare fusibili e collegamenti di alimentazione 24-0-24 Vac sulla scheda. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste o si ripresenta, contattare il CAT. Il ripristino automatico all'inserimento dei parametri corretti. Se il Codice persiste, contattare il CAT. Contattare il CAT. Contattare il CAT. Contattare il CAT. Contattare il CAT. Il Riarmo pu essere effettuato da CCI/DDC (o da scheda S61 attraverso menu 2, parametro 1). Se il Codice persiste o si ripresenta, contattare il CAT. Contattare il CAT.

E 655 E 656

INVERSIONE: IGNOTA INVERSIONE: AMBIGUA

u 678

TEMPERATURA ELEVATA ACQUA Temperatura elevata dell'acqua calda in uscita CALDA IN USCITA ATTIVAZIONE FUNZIONE ANTIGELO - MOD. CALDO L'attivazione avviene solo se il Modulo caldo spento e la funzione antigelo abilitata (vedere menu 1, parametro 163). PARAMETRI INCOMPLETI Temperatura dell'acqua di ingresso del modulo caldo scesa sotto i 4C (il Codice generato segnala l'avvenuta attivazione della funzione antigelo). In tal caso la funzione antigelo attiva il circolatore acqua impianto. Se la stessa temperatura scende ulteriormente sotto i 3C, la funzione antigelo accende anche la centralina fiamma. Parametri incompleti.

u 679

u 680

E 680

PARAMETRI NON VALIDI PARAMETRI BANCO 1 NON VALIDI PARAMETRI BANCO 2NON VALIDI PARAMETRI BANCO 1 NON VALIDI PARAMETRI BANCO 2NON VALIDI ATTIVAZIONE CONTEMPORANEA DEI CONTATTI RY E RW COLLEGAMENTI TRASFORMATORE O FUSIBILI 24 Vac GUASTI TIPI MODULO ERRATI (da menu 6) TEST DI MEMORIA FALLITO TEST DI MEMORIA FALLITO TEST DI MEMORIA FALLITO TEST DI MEMORIA FALLITO SONDA TEMPERATURA AMBIENTE DIFETTOSA SCHEDA GUASTA

Parametri non validi oppure danneggiamento della memoria parametri. Dati Banco 1 non validi Dati Banco 2 non validi Dati Banco 1 non validi Dati Banco 2 non validi Entrambi i contatti Ry e RW sono contemporaneamente chiusi. Danneggiamento di uno dei 2 fusibili di ingresso 24-0-24 Vac oppure interruzione di qualche filo dellalimentazione 24-0-24 Vac verso la scheda. Il tipo moduli impostato (dal menu 6) non corrisponde a quello gestito dalla scheda. Errori del processore. Errori del processore. Errori del processore. Errori del processore. Interruzione o corto circuito della sonda temperatura ambiente. Numero seriale di scheda assente e/o codice di versione hardware assente e/o chiave di criptazione scritta durante il collaudo di scheda assente.

u 681 u 682 E 681 E 682 u 683 E 684 E 685 E 686 E 687 E 688 E 689 E 690

E 691

GAHP-AR: codici di funzionamento generati dalla scheda elettronica (visualizzabili anche dal display del DDC).

73

 APPENDICE (ITA)
1  ACCORGIMENTI TECNICI PREVISTI DALLA LEGISLAZIONE ITALIANA PER IL TRATTAMENTO DELL'ACQUA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI limitatamente al sistema di generazione di potenza termica per riscaldamento
Per loro stessa natura le unit ad assorbimento a gas non necessitano di torre evaporativa, e non hanno quindi bisogno di complessi e costosi sistemi di reintegro dellacqua. Tuttavia lacqua dellimpianto deve rispettare i parametri chimico-fisici previsti dalla legge per permettere alle unit ad assorbimento, come a qualsiasi altro generatore di calore idronico, di funzionare correttamente e di mantenere nel tempo la migliore efficienza propria e dellimpianto a cui sono connesse. I sistemi di climatizzazione Robur al pari di tutti gli impianti di climatizzazione funzionano con acqua di rete di buona qualit. Per prevenire possibili problemi di funzionamento o durata causati dalla qualit dellacqua di riempimento e di reintegro fare riferimento alle normative sul trattamento dellacqua degli impianti termici per uso civile e/o industriale ed attenersi ai parametri chimico fisici dellacqua indicati nella Tabella 5.1 Parametri chimico-fisici dell'acqua 28. In particolare la presenza di cloro libero nellacqua pu compromettere le parti dellimpianto e le unit Robur. Pertanto necessario accertarsi che il valore di cloro libero e il grado di durezza dellacqua siano conformi a quanto riportato nelle Tabella 5.1 Parametri chimico-fisici dell'acqua28. Allo scopo di tutelare lefficienza sia dellimpianto che degli apparati di produzione della potenza termofrigorifera, lo Stato ha emanato una serie di normative (Decreto del Ministero dello Sviluppo economico 37/2008 e Decreto del Presidente della Repubblica 59/2009) e di norme tecniche di riferimento (UNI 9182, UNI CTI 8065 e la UNI 10304). La normativa, per quanto attiene gli impianti di riscaldamento (tipologia che comprende anche gli impianti per la produzione di acqua calda sanitaria tramite accumulo, visto che questo viene alimentato dal circuito di riscaldamento) distingue a priori tra gli impianti in cui la durezza temporanea (ovvero la somma dei contenuti di bicarbonati e carbonati di calcio e magnesio che sottoposti ad innalzamento della temperatura precipitano dando la formazione del calcare. La durezza temporanea generalmente il 90% della durezza totale, quindi si soliti affermare che misurando la durezza totale si determina anche la durezza temporanea) inferiore a 25 f e quelli in cui invece superiore. Per questi prevista unulteriore distinzione sulla base della potenza termica complessiva dellimpianto. Queste le casistiche per gli impianti di solo riscaldamento (eventualmente con produzione indiretta di acqua calda sanitaria):  Per gli impianti con durezza temporanea inferiore a 25 f richiesto un filtro di sicurezza sulla tubazione di adduzione dellacqua di reintegro allimpianto, con lo scopo di trattenere le impurit in sospensione nelle tubazioni. In aggiunta obbligatoria linstallazione di un sistema di trattamento chimico dellacqua circolante nel circuito di riscaldamento, installato sulla tubazione di ritorno al sistema di generazione. In Figura 1 75 possiamo vedere un esempio di realizzazione dellimpianto.

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Libretto d'installazione, uso e manutenzione Linea GAHP Serie AR


Figura 1

LEGENDA A SISTEMA DI GENERAZIONE B IMPIANTO DI RISCALDAMENTO C ACQUEDOTTO 1 sezione filtrante acqua di reintegro 2 gruppo di caricamento automatico

3 dispositivo per il caricamento di prodotti protettivi e risananti 4 pompa circuito primario 5 pompa circuito secondario 6 separatore idraulico o serbatoio inerziale a 4 attacchi 7 valvole di intercettazione

Schema di impianto di trattamento del fluido termovettore in impianti con durezza acqua 25f e qualsiasi livello di potenza termica.

 er gli impianti con durezza temporanea superiore a 25 f e potenza termica P inferiore a 100 kW richiesto il rispetto degli stessi requisiti di cui al caso precedente, come indicato in Figura 1 75. Per gli impianti con durezza temporanea superiore a 25 f e potenza termica  superiore a 100 kW richiesto, oltre a quanto gi previsto per impianti sotto i 100 kW, linserimento aggiuntivo di un sistema di addolcimento dellacqua. Nella Figura 2 76 possiamo vedere un esempio di realizzazione dellimpianto.

75

Figura 2

LEGENDA A SISTEMA DI GENERAZIONE B IMPIANTO DI RISCALDAMENTO C ACQUEDOTTO 1 sezione filtrante acqua di reintegro 2 addolcitore

3 gruppo di caricamento automatico 4 dispositivo per il caricamento di prodotti protettivi e risananti 5 pompa circuito primario 6 pompa circuito secondario 7 separatore idraulico o serbatoio inerziale a 4 attacchi 8 valvole di intercettazione

Schema di impianto di trattamento del fluido termovettore in impianti con durezza acqua > 25f e potenza termica > 100 kW.

Queste le casistiche per gli impianti destinati alla sola produzione di acqua calda sanitaria (non tramite accumulo):  Per gli impianti di potenza inferiore a 100 kW o con durezza temporanea inferiore a 15 f richiesto un filtro di sicurezza sulla tubazione di acqua di alimento dellimpianto e un trattamento chimico di protezione dalle incrostazioni e dalle corrosioni.  Per gli impianti con durezza temporanea superiore a 15 f richiesto, oltre a quanto previsto per gli impianti con durezza inferiore, linserimento aggiuntivo di un sistema di addolcimento dellacqua. Queste le casistiche per gli impianti destinati alla produzione di acqua calda per riscaldamento e di acqua calda sanitaria (non tramite accumulo):

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Libretto d'installazione, uso e manutenzione Linea GAHP Serie AR


 er gli impianti di potenza inferiore a 100 kW o per gli impianti fino a 350 kW P con durezza temporanea inferiore a 15 f o per gli impianti con potenza superiore a 350 kW con durezza temporanea inferiore a 25 f richiesto un filtro di sicurezza sulla tubazione di adduzione dellacqua di alimento o reintegro allimpianto, con lo scopo di trattenere le impurit in sospensione nelle tubazioni. In aggiunta obbligatoria linstallazione di un sistema di trattamento chimico dellacqua circolante nel circuito di riscaldamento, installato sulla tubazione di ritorno al sistema di generazione e un trattamento chimico di protezione dalle incrostazioni e dalle corrosioni dellacqua di alimento al circuito sanitario.  Per gli impianti di potenza fino a 350 kW con durezza temporanea superiore a 15 f o per gli impianti con potenza superiore a 350 kW con durezza temporanea superiore a 25 f richiesto, oltre a quanto gi previsto nel caso precedente, linserimento aggiuntivo di un sistema di addolcimento dellacqua. I predetti trattamenti sono descritti dalla norma tecnica UNI 8065: La scelta del sistema pi opportuno demandata al progettista, in funzione della qualit dellacqua rilevata in opera da personale qualificato. Per rendere pi semplice la scelta del corretto sistema di trattamento acqua in funzione della tipologia impiantistica si pu fare riferimento al documento esemplificativo del DPR 59/09. Per quanto riguarda gli additivi da aggiungere allacqua impianto necessario fare riferimento alla tabella con le caratteristiche richieste per lacqua impianto (Tabella 5.1 Parametri chimico-fisici dell'acqua28), e verificare (attraverso lufficio tecnico della societ che produce ladditivo) che laggiunta dello stesso allacqua di impianto non comporti alterazioni tali da uscire dai parametri richiesti. Di seguito vengono proposte alcune raccomandazioni che vanno comunque sempre tenute in considerazione. In ogni caso lapplicazione di questo tipo di additivi ricade sotto la responsabilit del progettista o dellinstallatore, secondo quanto previsto dalla legge (DPR 59/09). Raccomandazioni circa i prodotti risananti per la pulizia del circuito di riscaldamento necessario evitare prodotti con pH estremamente basso (quindi molto acidi). Utilizzare prodotti a base di acidi policarbossilici complessati compatibili con tutti i metalli normalmente utilizzati a anche con acciaio inox, alluminio e leghe leggere (ad es. Cillit-HS 23 RS prodotto da Cillichemie). I prodotti sono da utilizzare per il tempo necessario, secondo le indicazioni del produttore (tipicamente alcuni giorni) e poi limpianto va risciacquato molto accuratamente per evitare la permanenza nel circuito del prodotto. Una volta eseguita la pulizia e risciacquato limpianto, lo stesso va caricato con acqua nuova (rispettando le prescrizioni imposte dal DPR 59/09) additivata di opportuno prodotto protettivo. Raccomandazioni circa i prodotti protettivi per circuiti di riscaldamento Impianti  tradizionali ad alta temperatura. necessario utilizzare multicomponenti a base di molibdati per la protezione dalle corrosioni e dalle incrostazioni, compatibili con tutti i metalli normalmente utilizzati e anche acciaio inox, alluminio e leghe leggere (ad es. Cillit-HS Combi prodotto da Cillichemie). Impianti  a pavimento a bassa temperatura. necessario utilizzare prodotti multicomponenti a base di poliammine alifatiche filmanti (PAF) e biocidi per la protezione dalle corrosioni, dalle incrostazioni e dalla formazione di alghe allinterno dei circuiti. I prodotti devono essere compatibili con tutti i metalli normalmente utilizzati e anche acciaio inox, alluminio e leghe leggere (ad es. Cillit-HS 030 prodotto da Cillichemie). Raccomandazioni circa i prodotti protettivi per circuiti di acqua calda sanitaria 77

necessario utilizzare prodotti a base di orto e polifosfati alimentari per la protezione dalle incrostazioni e dalle corrosioni dei circuiti di acqua sanitaria (ad es. Cillit-55 M-H UNI prodotto da Cillichemie). I prodotti devono essere addizionati proporzionalmente allacqua con dosatori idrodinamici di polifosfati (ad es. Cillit-IMMUNO prodotto da Cillichemie). Note importanti sui prodotti protettivi e risananti  Alcuni prodotti filmanti per la protezione dei circuiti idraulici agiscono inibendo lossidazione, e pertanto non sono compatibili con i circuiti in acciaio inox utilizzati per gli scambiatori interni delle unit Robur. Sono quindi sconsigliati per lutilizzo con le unit Robur.  I prodotti utilizzati in tutti i casi devono rispettare quanto previsto dalla tabella delle caratteristiche acqua per le unit Robur (Tabella 5.1 Parametri chimico-fisici dell'acqua28).  Secondo quanto previsto dal DPR 59/09, spetta al progettista e/o allinstallatore determinare la necessit dellutilizzo di tale prodotto, la scelta dello stesso, la concentrazione da utilizzare e infine assumersi la relativa responsabilit del buon funzionamento dellimpianto.

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Libretto d'installazione, uso e manutenzione Linea GAHP Serie AR

DICHIARAZIONI DI CONFORMITA'
Figura 1

EC DECLARATION OF CONFORMITY

Manufacturer Address City, Country

: Robur S.p.A. : Via Parigi 4/6 : Verdellino/Zingonia 24040 (Bg), Italy

This is to declare that the ROBUR Gas Absortion Heat Pump (GAHP) are in conformity with the following ECDirectives: 2006/42/EC Machinery Directive with subsequent amendments and integrations. 2004/108/EC Electromagnetic Compatibility with subsequent amendments and integrations. Tested and examined according to the following norms: EN55014-1, EN55014-2, EN61000-3-2, EN61000-3-3, EN62233. 2006/95/EC Low Voltage Directive with subsequent amendments and integrations. Tested and examined according to the following norms: EN50165, EN60335-2-102, EN60335-1. 2009/142/EC Gas Appliance Directive with subsequent amendments and integrations. Tested and examined according to the following norms: EN 12309-1. EN 12309-2, EN 483. As proved whit EC certification number 0964, issued by KIWA Italia S.p.A Via G. Carducci,5 Milan-Italy 97/23/EC Pressure Equipment Directive with subsequent amendments and integrations. As proved with EC Certification number 1370 of all the components under pressure of the III category, issued by BUREAU VERITAS Italia S.p.A. Via Miramare, 15 Milan-Italy

Jvan Benzoni R&D Director Robur S.p.A.

coscienza ecologica caring for the environment


Robur S.p.A. tecnologie avanzate per la climatizzazione advanced heating and cooling technologies www.robur.it V.A.T. code IT 00373210160 robur@robur.it

via Parigi 4/6 24040 Verdellino/Zingonia (BG) Italy T +39 035 888111 F +39 035 884165 capitale sociale 2.028.000,00 i.v. iscritta al Registro Imprese di Bergamo n. 154968 codice fiscale/partita iva 00373210160 societ soggetta allattivit di direzione e coordinamento di Fin Robur S.a.p.A. di Benito Guerra & C.

85

Figura 2

Dichiarazione di Conformita n: Declaration of Conformity n: Dclaration de conformit n: Konformittserklrung N: Deklaracja zgodnoci n: Verklaring van conformiteit n:

Zingonia, li/den 21/01/2013

IT Con la presente si dichiara che i circuiti a pressione: 1. 2. del Refrigeratore dacqua a gas ad Assorbimento prodotto da ROBUR S.p.A., serie GA: ACF60-00 (standard e versioni speciali); delle Pompe di Calore a gas ad Assorbimento prodotte da ROBUR S.p.A., serie GAHP: GS, WS, A, AR (standard e versioni speciali); serie GAS HP: G, W, A (standard e versioni speciali);

rispondono ai requisiti richiesti dalla Direttiva sulle attrezzature a pressione 97/23/CE (PED) come comprovato dal Certificato CE di Valutazione di Conformit nell'Insieme:

MODULO H, Garanzia Qualit Totale, numero CE-1370-PED-H-ROB001-10-ITA Rilasciato da: BUREAU VERITAS ITALIA S.p.A. Via Miramare,15 20126 Milano Italy
Si precisa che tali circuiti sono dotati di una valvola di sicurezza (pressione di taratura 35 bar IVa categoria B+D) conforme ai requisiti della Direttiva sugli Apparecchi a Pressione 97/23/CE (PED) e, per quanto di propria competenza, controllata dall'ente incaricato della sorveglianza.

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D-FGL073 rev.G 13 MCM SDC 002 del 21/01/2013

Libretto d'installazione, uso e manutenzione Linea GAHP Serie AR


Figura 3

UK We hereby declare that: 1. 2. pressurized circuit of the Gas Absorption Chiller manufactured by ROBUR S.p.A., series GA: ACF60-00 (standard and special versions); pressurized circuit of the Gas Absorption Heat Pump manufactured by ROBUR S.p.A., series GAHP: GS, WS, A, AR (standard and special versions); series GAS HP: G, W, A (standard and special versions);

comply with Pressure Equipment Directive 97/23/EC (PED) requirements, as proofed with EC Certification of all the components under pressure:

MODULE H for Total Quality Assurance, number CE-1370-PED-H-ROB001-10-ITA BUREAU VERITAS ITALIA S.p.A. Via Miramare,15 20126 Milan- Italy

Issued by:

In particular, these circuits are equipped with one safety valve (pressure gauge set at 35 bar IVa category B+D) compliant with the requirements of the Pressure Equipment Directive 97/23/EC (PED) and checked by the agency in charge of surveillance, as far as its own competence is concerned. FR Nous dclarons par la prsente que les circuits hermtiques pressuriss: 1. 2. des units Absorption gaz fabriques par la Socit ROBUR S.p.A., srie GA: ACF60-00 (standard et versions spciales); des Pompes Chaleur Absorption gaz fabriques par la socit ROBUR S.p.A., srie GAHP: GS, WS, A, AR (standard et versions spciales); srie GAS HP: G, W, A (standard et versions spciales);

rpondent la Directive sur les appareils sous pression 97/23/EC (PED) comme daprs le Certificat CE dEvaluation de lEnsemble sous Pression:

MODULE H, GARANTIE QUALITE TOTALE, numro CE-1370-PED-H-ROB001-10-ITA BUREAU VERITAS ITALIA S.p.A. Via Miramare,15 20126 Milano Italy

Dlivr par:

Nous prcisons que ces circuits sont quips d'une soupape de scurit (pression de rglage 35 bar catgorie IV, module B+D) conforme aux exigences de la Directive europenne sur les Equipments Sous Pression 97/23/CE et controle par lorganisme charg de la surveillance, en ce qui relve de sa competence. DE Hiermit erklren wir, da die hermetischen Kreislufe:
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1. 2.

der gasbefeuerte Absorptionskltemaschine , produziert durch ROBUR S.p.A., Typ GA: ACF60-00 (Standard und in den verschiedenen Ausfhrungen); der Gasabsorptionswrmepumpe, produziert durch ROBUR S.p.A., Typ GAHP: GS, WS, A, AR (Standard und in den verschiedenen Ausfhrungen); Typ GAS HP: G, W, A (Standard und in den verschiedenen Ausfhrungen);

den Anforderungen der Druckbehlterverordnung 97/23/EC (PED) entsprechen und hiermit die EC Zertifizierung erfllen im Ganzen: x MODUL H, umfassende Qualittssicherung CE-1370-PED-H-ROB001-10-ITA BUREAU VERITAS ITALIA S.p.A. Via Miramare,15 20126 Milano Italy Ausgestellt von:

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Figura 4

Hiermit mchten wir klarstellen , da diese Behlter mit einem Sicherheitsventil (Eichungsdruck 35 bar Kategorie IV, Module B+D) entsprechend europischer Druckgerterichtlinie 97/23/EG ausgerstet, und sie wurden durch eine dafr zustndige berwachungsstelle berprft. PL Firma Robur owiadcza, e wymienione w deklaracji wyroby: 1) 2) Ukady cinieniowe Gazowych Absorpcyjnych Wytwornic Wody Lodowej produkowanych przez ROBUR S.p.A., z serii GA: ACF60-00 (w wykonaniu standardowym oraz wersje specjalne); Ukady cinieniowe Gazowych Absorpcyjnych Pomp Ciepa produkowanych przez ROBUR S.p.A., z serii GAHP: GS, WS, A, AR (w wykonaniu standardowym oraz wersje specjalne); serii GAS HP: G, W, A (w wykonaniu standardowym oraz wersje specjalne);

speniaj wymogi Dyrektywy 97/23/EC (PED) dotyczcej urzdze cinieniowych, co potwierdza Certyfikat EC dla urzdze pod cinieniem z kategorii III:

MODU H dla Total Quality Assurance, numer CE-1370-PED-H-ROB001-10-ITA BUREAU VERITAS ITALIA S.p.A. 20126 Milano Italy

Wydane przez:

Via Miramare,15

Ukady wyposaone s w zawr bezpiczestwa (warto cinienia ustawiona na 35 bar; IVa kategoria B+D) zgodnie z wymogami Dyrektywy 97/23/EC (PED) dotyczcej urzdze cinieniowych i sprawdzone przez agencj odpowiedzialn za nadzr w zakresie jej kompetencji. NL Hierbij verklaren wij dat de drukcircuiten: 1) 2) van de GasAbsorptie Koelers geproduceerd door ROBUR S.p.A., serie GA: ACF60-00 (standaard e speciale versies); van de Gasabsorptiewarmtepomp geproduceerd door ROBUR S.p.A., serie GAHP: GS, WS, A, AR (standaard en speciale versies); serie GAS HP: G, W, A (standaard en speciale versies);

voldoen aan de voorwaarden van de Pressure Equipment Directive 97/23/EC (PED), zoals gecertificeerd door EC Certificaat voor alle componenten onder druk:

Module H, Totale Qualiteits Garantie, nummer CE-1370-PED-H-ROB001-10-ITA Gepubliceerd door: BUREAU VERITAS ITALIA S.p.A. Via Miramare,15 20126 Milaan-Italie
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In het bijzonder is dit circuit uitgerust met een veiligheidsventiel (drukmeter op 35 bar IVa categorie B+D) conform met de eisen van Pressure Equipment Directive 97/23/EC (PED) en gecontroleerd door de instantie, die belast is met het toezicht.

ROBUR S.p.A. Ing. Davide Schiavon Quality and Safety Manager

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Revisione: L

Codice: D-LBR252

13 MCM SDC 013

10/07/2013

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