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Viviana Storia del Far West. Introduzione.

In questo periodo, la storia del Far West ritornata alla ribalta dopo un lungo silenzio. E proprio di ribalta si tratta: l'industria cinematografica, dopo aver abbandonato il genere western, lo ha riproposto prepotentemente. Si ricordi Balla coi lupi del 1991 che ha vinto ben sette prerni Oscar. Sui giornali si parla di Far West, logicamente considerandolo cos come tutti sono abituati a fare. Cio il regno della violenza, dell'anarchia, dove l'unica legge era quella del pi forte, del prepotente, dove i banditi e gli indiani selvaggi terrorizzavano carovane di inermi e inoffensivi pionieri. Questo ci che il teatro prima, il cinema, i fumetti e i mass media in genere ci hanno fatto credere. La realt storica ben diversa: stata trasformata in epopea mitica perch l'Ovest ha enfatizzato quelle caratteristiche che l'America e gli Americani fanno proprie (libert, democrazia, individualismo), contribuendo a costituire l'ideale dell'uomo fatto da s, degli Stati Uniti come terra delle occasioni e delle opportunit. Nel West vi era posto per tutti e tutti vi trovarono un posto (tranne gli Indiani, che lo persero!). Furono cos creati gli eroi, tratti dall'unica eredit storica che gli Stati Uniti possedessero. La Storia, si diceva, diversa. Non vi sono eroi, non vi sono buoni e cattivi. Gli awenimenti, rielaborati e stravolti nei film, rispondono alla ferrea logica storica dello spostamento di quella che dai maggiori studiosi definita come la frontiera, cio quella linea immaginaria e mobile che separa la parte colonizzata da quella detta selvaggia. Il periodo considerato va dal 1860 al 1890, trent'anni in cui si condensano gli awenimenti pi salienti per la Storia del West, anni che vedono la trasforrnazione di quel territorio da landa desolata e abitata solo da Indiani ad area civilizzata dagli Arnericani. 1. Il territorio dell'Ovest. Gli Stati Uniti presentano una conformazione geografica caratteristica che ha condizionato notevolmente l'evoluzione storica del paese. Sulle sponde dell'Oceano Atlantico troviamo le pianure costiere che videro nascere i primi insediamenti stabili dei coloni. Oltre questa zona giace la catena montuosa degli Allegheny, barriera naturale all'avanzamento umano. E proprio al di l di questa regione montuosa e al di l del grande Mississippi che si estende il West, giungendo fino alle Montagne Rocciose, ad Ovest. Lo si pu dividere in zone ben definite per la loro diversa morfologia, per il clima e, di conseguenza, per la flora e la fauna. Semplificando si pu dire che esso composto dalle Basse Terre Centrali, le Pianure Osage e le Grandi Pianure. Le Basse Terre Centrali si estendono oltre gli Appalachi, intorno ai Grandi Laghi, fino ad arrivare, ad Ovest, allavalle del Missouri, ed hanno come caratteristica la grande estensione, le basse altitudini con rilievi esigui e isolati e grandi fiumi come il Cumberland e l'Illinois. A sud del Missouri vi sono le pianure Osage che si estendono verso il Mezzogiorno fino al Texas centrale. Nella porzione meridionale di queste pianure i fiumi hanno scavato gole pro-

fonde fino a 300 metri. Abbiamo quindi le Grandi Pianure, un vasto territorio di circa 4000 chilometri quadrati che comprende una fascia racchiusa, da Nord a Sud, tra il Canada e il Golfo del Messico, fino, ad Ovest, alle Montagne Rocciose. Tutta questa vasta area appartiene al bacino idrografico del Padre dei fiumi il Mississippi. In essa si distinguono zone particolari, spesso ammantate dalla leggenda e dalla fantasia. A nord del fiume White vi sono le Bad Lands, le Terre Cattive, con i loro terreni argillosi e spogli, segnati dall'erosione. Pi ad Ovest, le Black Hills, le Colline Nere sacre agli Indiani, e i Monti del Bighorn, dai quali nasce l'omonimo fiume tristemente famoso per l'esercito americano. Questi primi rilievi sono il preludio alle pi notevoli altitudini delle Montagne Rocciose. Scendendo verso Sud, nell'Utah, sulle sabbie del deserto, si elevano i maestosi monoliti della Monument Valley, la Valle Monumentale, immortalati in numerosi film di John Ford, mentre proseguendo, si arriva all'altopiano del Colorado, scavato profondamente dal suo fiume nell'impressionante Grand Canyon, profondo oltre 1000 metri. Sorpassate le catene montuose, pi a Sud, si estende a perdita d'occhio la Valle della Morte, una depressione che raggiunge gli 85 metri sotto il livello del mare. A Est, nella zona delimitata dai fiumi Canadian e Pecos, vi il Llano Estacado (Piano Steccato). Il nome, si suppone, deriverebbe dal fatto che i sentieri, sia quelli che portavano all'acqua che quelli che conducevano allaprateria, erano segnati da paletti conficcati nel suolo. L'estremit occidentale degli Stati Uniti costituita da una stretta e lunga fascia di catene montuose parallele alla costa. Tra la Sierra Nevada e le catene costiere si estende la Valle della California. A causa di cos marcate differenze geografiche, il clima dell'Ovest varia a seconda delle zone. Il clima delle Basse Terre Centrali prevalentemente temperato continentale, con forti escursioni termiche annue e due stagioni nettamente marcate: l'inverno, con abbondanti nevicate, e l'estate calda e piovosa. Nelle Grandi Pianure vi un clima semiarido, con precipitazioni scarse che determinano una copertura vegetale a steppa. La stagione delle piogge quella primaverile, iniziando ad aprile e toccando il culmine a maggio e giugno. Gli inverni sono secchi: non sono per rare delle vere e proprie tempeste di grandine. Caratteristici sono i venti ad alta velocit, favoriti dagli spazi aperti e piani e dall'assenza di alberi. Hanno nomi particolari come il Chinook, il Northern, il forte vento del Nord, il Blizzard, che porta con s neve e gelo. Il vento un fattore determinante anche e soprattutto nel Kansas e nell'Iowa, gli Stati pi colpiti dai tornado, le cui velocit possono raggiungere le 500 miglia orarie. Possono scatenarsi in qualsiasi periodo dell'anno, ma sono pi frequenti in primavera e all'inizio dell'estate. Nell'Ovest scorrono molti e grandi fiumi che confluiscono, per la maggior parte, nel Mississippi. Vi sono il Missouri, che raccoglie le acque dello Yellowstone, del Platte e del Kansas; l'Arkansas; il Fiume Rosso; il Tennessee e l'Illinois. La regione delle Montagne Rocciose bagnata dal Columbia, dallo Snake, dal Colorado. La fauna varia a seconda del clima. Nelle Grandi Pianure, data l'aridit, Yi abbondanza di animali scavatori, come talpe, conigli, lepri, cani della prateria.

Popolavano queste distese i coyote e i lupi. L'animale pi caratteristico, per, era il bisonte americano, il buffalo (ben diverso dal bufalo!!), che si muoveva in grandi mandrie per tutto lo sconfinato territorio e che ha condizionato in modo determinante la vita nelle pianure. Per gli Indiani esso rappresentava il cibo, il riparo, la sopravvivenza stessa. Quando il governo americano prese la drastica decisione di eliminare alla radice il problema indiano, invit i cacciatori bianchi ad abbattere pi bisonti possibile. Nelle sconfinate e monotone praterie correvano liberamente branchi di cavalli selvaggi, i mustang (deriva dallo spagnolo mesteno, che significa appunto selvaggio), che gli Indiani e i cowboy impararono a catturare e a domare. Nella zona delle Montagne Rocciose, a Nord, dove vi la foresta, vagavano alci, cervi, capre di montagna, lupi, volpi e imponenti orsi brunigr~zo. Nelle regioni desertiche vivevano specie adatte agli ambienti aridi: puma, roditori e serpenti, soprattutto quelli a sonagli. La regione sulla costa del Pacifico, ricca di acqua e di vegetazione, ha una fauna varia, il cui tipico esemplare il condor. Questo il territorio dove si svolsero i fatti che ci accingiamo a narrare. 2. I Nativi. Di chi era la voce che riecheggi su questa terra? La voce del popolo rosso che aveva archi e frecce... Cosa ne stato fatto del mio paese senza che iolo volessi, senza che iolo chiedessi? La gente bianca passa attraverso il mio paese. Quando l'uomo bianco arriva nel mio paese lascia una traccia di sangue dietro di s... NUVOLA ROSSA Nativi. Cos si dovrebbero chiamare gli Indiani d'America. Nella zona delle Grandi Pianure erano stanziate molte nazioni indiane. Per nazione si intende un insieme di trib o di famiglie. Esse presentavano caratteristiche simili: erano nomadi, basavano la propria economia sul bisonte, usavano armi adatte alla caccia dei grandi animali, utilizzavano bestie da soma (prima il cane, poi il cavallo), erano abilissimi cavalieri. Queste caratteristiche sono state assunte in epoca recente, quando ormai i bianchi erano approdati nel Nuovo Mondo e la loro presenza aveva irrimediabilmente trasformato le culture dei Nativi. Nelle pianure vivevano, tra le altre, le nazioni dei Sioux, degli Cheyenne, degli Arapaho, dei Comanche, dei Crow, dei Kiowa e degli Apache. La loro distribuzione geografica era la seguente. La grande nazione Sioux occupava una vasta zona che dal Minnesota arrivava fino alle Colline Nere ad Ovest e a Sud al fiume Platte, mentre a Nord non si spingeva oltre il fiume Missouri. Oggi in questi territori si trovano gli Stati del Wyoming, del Dakota del Nord e del Sud, del Montana, del Nebraska e del Minnesota. Il vero nome dei Sioux (termine derivante da una parola indiana che significa nemici) Dakota, nel dialetto delle trib orientali, e Lakota, in quello delle trib occidentali: hanno entrambe lo stesso significato, cio alleati. I Sioux erano divisi in trib tra le quali possiamo ricordare

i Santee, gli Oglala (il cui nome significa, nel loro linguaggio, Coloro che stanno nel mezzo), i Minneconjou (Coloro che seminano lungo il fiume), i Piedi Neri (da non confondersi con la trib anch'essa chiamata Piedi Neri, che non apparteneva al gruppo sioux ed era stanziata pi a occidente), gli HunkpaI NATIVI pa (gole tagliate), i Brul (in francese significa bruciato, scottato), i Senza Arco e i Due Pentole. Alla famiglia dei Sioux, ma loro acerrimi nemici, apparteneva anche la trib dei Crows, stanziata nella porzione orientale dell'attuale Stato del Montana. Alleati dei Sioux erano gli Cheyenne, chiamati dai primi Sha-hi-ye-na, il popolo dal linguaggio straniero, mentre nella loro lingua essi erano i Tsis-tis-tas, il popolo magnifico. Erano confinanti dei Sioux negli Stati del Wyoming e Montana, essendo stanziati tra i fiumi Yellowstone e Platte; un altro gruppo occupava lo Stato del Kansas, sull'alto bacino del fiume Arkansas. Nemici dei Sioux e degli Cheyenne e loro vicini erano i Pawnee (il nome significa Corno e deriva dal particolare modo di acconciarsi i capelli). A Nord degli Cheyenne vi erano i loro alleati Arapaho, mentre a Sud, nell'attuale Oklahoma, vivevano i Comanche e i Kiowa. Negli Stati pi a Sud vi erano gli Apache e i Navajo. Gli Apache occupavano una vasta zona compresa tra gli attuali Stati dell'Arkansas, dell'Arizona, del Nuovo Messico e del Messico. Essi non possono essere considerati una nazione come quella dei Sioux, in cui le varie trib avevano contatti politici tra loro. La divisione dei gruppi e dei sottogruppi raramente prevedeva le situazioni di solidariet, a meno che non vi fossero legami di parentela. Vi erano quattro trib principali: i Chiricahua, i Mescalero, i Lipan, gli Jicarilla. Esse erano divise in gruppi e sottogruppi che a loro volta si frammentavano in piccole bande. I Chiricahua occupavano il Sud-Ovest del Messico; a questa trib apparteneva la banda dei Mimbrefio. Nel Nuovo Messico erano stanziati i Mescalero, divisi in sottogruppi, tra i quali figurava quello degli Aravaipa. Infine, pi a settentrione, nel territorio compreso tra i fiumi Pecos, Rosso e Arkansas, vi erano gli Apache delle praterie, con molti punti di contatto con le trib del Nord. I Navajo occupavano l'attuale Stato dell'Arizona. Erano un tranquillo popolo che, a differenza degli Indiani delle Grandi pianure, aveva dimora stabile, non essendo nomadi. Erano dediti all'allevamento di capre, montoni e, in seguito, di pecore. Con la lana prodotta da questi animali, debitamente colorata, venivano tessute delle bellissime coperte, ancora oggi confezionate e vendute. Tutti gli Indiani delle pianure praticavano la pittura. La loro espressione artistica legata principalmente al culto religioso. Gli sciamani incidevano sulla roccia gli animali mitici, quali l'Uccello del Tuono, che mettevano in comunicazione gli uomini con gli Spiriti sovrannaturali, oppure rappresentavano loro stessi nell'atto di compiere le cerimonie religiose. Non avendo scrittura, il disegno non era solo un mezzo decorativo, ma anche fondamentale per tramandare le pratiche religiose, gli awenimenti, i racconti e le leggende della trib da una generazione all'altra. Tipici, soprattutto dei Sioux e dei Kiowa, erano i calendari: anno dopo anno venivano annota-

ti gli awenimenti salienti accaduti al gruppo o al singolo. Sulle pelli di bisonte o di daino, opportunamente trattate, venivano dipinte, con tratto molto stilizzato, scene di caccia, di combattimenti. Simboli geometrici o feticci venivano disegnati sugli scudi che proteggevano gli uomini in battaglia, sui vestiti da cerimonia, sui tepee, sui tamburi di pelle usati nelle danze tribali. I colori usati erano il marrone, il rosso, il giallo, l'azzurro, il verde, il nero. Erano ricavati da argille colorate e dalle radici delle piante. Tutte le trib si dedicavano anche alla produzione di ornamenti, dapprima ricavati da materiali naturali reperibili sul luogo, quali, tra gli altri, aculei di porcospino appiattiti e colorati. Quando i commerci con i bianchi divennero pi frequenti, vennero usate le perline colorate e le conchiglie per decorare i vestiti e altri oggetti. A causa del loro nomadismo, per gli Indiani delle pianure, non abbiamo espressioni architettoniche o oggetti in ceramica. Questi si trovano solo nella parte meridionale degli Stati Uniti, dove, tra l'altro, pi forte fu l'influsso messicano. In epoche ben precedenti a quella in questa sede considerata, gli Anasazi (in Navajo significa l'antica gente, perch li precedettero nei territori da loro occupati), chiamati Pueblo dagli Spagnoli (pueblo significa, non a caso, villaggio), costruirono vere e propne citt-fortezza: sfruttando spaccature nella roccia, edificarono case in mattoni a pi piani. Erano senza porte, vi si accedeva da un'apertura del tetto tramite una scaletta asportabile. Tolta questa la casa era inaccessibile: questo, e il fatto che era praticamente impossibile scorgere l'insediamento, rendeva l'abitato praticamente inespugnabile. Si possono ancora ammirare queste costruzioni a Cliff Palace e a Mesa Verde nel Colorado, a Pueblo Bonito nel Nuovo Messico, nel Canyon de Chelley in Arizona. Ma gli Indiani delle Pianure erano nomadi, nell'epoca storica che segn la loro fine: non potevano dedicarsi all'arte fine a se stessa, non costruivano oggetti in ceramica o case. Andando oltre nella Storia le cose cambiarono ulteriormente. Con l'arrivo dell'uomo bianco, le culture, il modo di vita e persino le tradizioni dei Nativi mutarono radicalmente. Il principale elemento di trasformazione fu rappresentato dal cavallo. Originario dell'America, questo animale scomparve in epoca preistorica, spostandosi nelle terre del Vecehio Mondo. Con l'arrivo degli Spagnoli nel continente americano, fece ritorno nei suoi luoghi nativi in cui, trovando un habitat ideale, riusc a soprawivere e a moltiplicarsi. Probabilmente, i grandi branchi di cavalli selvaggi che nel giro di poco tempo popolarono le pianure, ebbero origine dai pochi esemplari seappati agli Spagnoli. In circa 250 anni tutte le popolazioni indiane vennero a contatto con la razza equina. Prima del cavallo uno dei pochi animali domestici delle trib del Nord America era il cane, utilizzato come bestia da traino, ma anche per scopi alimentari. Con la cattura dei primi esemplari di cavalli vi fu una vera e propria rivoluzione nel modo di vita dei Nativi. Da sedentari quali erano, iniziarono a spostarsi con maggior frequenza. Al cavallo fu attaccato il travois, un traino privo di ruote (i Nativi non conoseevano la ruota), composto da due stanghe, fissate sui fianchi dell'animale, e un piano su cui si sistemava tutto ci che era da trasportare, cio il minimo indispensabile, che era poi l'intero corredo del-

la famiglia. Tra i vari cambiamenti portati dal nuovo stile di vita, mut anche il modo di fare la guerra tra le varie trib. Si tenga presente che lo stato naturale delle famiglie indiane era quello belligerante. Fare la guerra era un mezzo per acquistare onore e prestigio in seno alla trib. Venivano compiuti veloci raid, il cui scopo era quello di procurarsi il maggior numero di cavalli possibile. Infatti sul possesso di questi animali si basava la ricchezza di un individuo, e il furto di cavalli era una delle azioni pi valorose che un guerriero potesse compiere. Poco alla volta l'Indiano si trasform in un esperto cavallerizzo ma soprattutto in un ottimo cacciatore. Mentre prima dell'awento del cavallo la caccia non era il principale mezzo di sostentamento per i Nativi, essendo questi principalmente agricoltori, in seguito l'arte venatoria divenne talmente impOnante da condizionare l'intera esistenza del gruppo. La vittima preferita era il bisonte, il buffalo americano (spesso tradotto erroneamente in italiano col termine bufalo). Del bisonte si utilizzava tutto: la carne veniva o consumata subito (specie i bocconi prelibati, quali la lingua e il fegato, ehe spettavano a colui che aveva ucciso l'animale o agli anziani o alle donne incinte) oppure, tagliata in strisce, veniva fatta essiccare al sole, quindi polverizzata e conservata in sacchetti di pelle per essere consumata durante l'inverno. Con l'aggiunta di grasso e di frutta selvatica diveniva ilpemmicam, una sorta di brodo molto saporito. Le parti non commestibili della carcassa - pelle, ossa, tendini, corna e zoccoli - servivano per fabbricare utensili, per confezionare i vestiti e le coperture delle tende. La pelle veniva conciata dalle donne, resa morbida e trasformata in abiti, mocassini e borse, cuciti con fili di tendini o di crine per mezzo di aghi di osso; resa impermeabile costituiva il rivestimento della tenda conica, il tepee. Con le ossa, le corna e gli zoccoli si producevano coltelli, punte di freccia, eucehiai, ciotole. Con i tendini e il crine si intreceiavano le funi e le corde per gli archi. Con l'uso del cavallo divenne pi semplice cacciare il bisonte: la teenica consisteva nell'accerchiare il branco e attacearlo da pi direzioni. Un solo cacciatore poteva oceuparsi di una singola bestia, stancandola e quindi finirla anche con un'unica freceia. Infatti un insegnamento tramandato da padre in figlio diceva che se si colpiva la preda nel punto giusto, anehe una sola freccia poteva bastare: ad esempio, colpendo tra le ultime costole, il proiettile avrebbe potuto raggiungere il euore e freddare la bestia, oppure, mirando alla giuntura dell'anea, il bisonte era costretto ad aceosciarsi e diventare faeilmente raggiungibile dal cacciatore. Per affrontare la mandria, gli Indiani si dividevano in gruppi di notevoli dimensioni, la cui guida era affidata ai cosiddettisoldier, componenti di clan particolari, notevolmente abili e validi, che avevano funzione di polizia. Dovevano mantenere l'ordine tra i cacciatori che erano tenuti a seguire e obbedire alle loro direttive. Ogni uomo portava con s due cavalcature: ad un segnale stabilito, in prossimit della mandria, si montava il cavallo da caccia e si partiva all'inseguimento dei bisonti. Senza briglie n sella, l'abilit dei cacciatori consisteva nel reggersi con le sole ginocchia ai fianchi della cavalcatura, scoccare frecce o sparare e ricaricare l'arma. Nonostante le grandi possibilit date dal cavallo e dalle arrni da fuoco, gli Indiani uccidevano solo il numero di bestie ne-

cessarie per il loro sostentamento; miravano agli animali adulti, con preferenza ai maschi; tentavano, in sintesi, di mantenere un equilibrio naturale che permettesse il continuo rigenerarsi delle mandrie che attraversavano stagionalmente le praterie e che essi costantemente seguivano. Il loro nomadismo era infatti dettato dalla necessit di cercare nutriti gruppi di bisonti per soddisfare i loro bisogni. Ouesti continui spostamenti causavano frequenti scontri tra le diverse nazioni. I Sioux, ad esempio, attraversavano spesso i territori di caccia dei Pawnee o dei Crow, e da ci ne derivava una continua lotta. L'Indiano, di norma, non era ostile se non provocato. Tra le varie nazioni per non esisteva un rapporto pacifico in quanto la condizione naturale era quella conflittuale. La guerra, come la caccia, era un mezzo per procurarsi onore e prestigio in seno alla trib. Le spedizioni venivano organizzate da una o pi persone che ricercavano il successo, per acquistare o aumentare il loro valore. Spesso i giovani guerrieri seguivano il capo militare, che era un combattente che aveva ottenuto la vittoria in molte battaglie. Bastava che egli fallisse una sola missione perch non trovasse pi adepti, specie se nella spedizione fosse morto qualcuno. Le vittime di questi scontri interminabili erano limitate, in quanto il massimo atto di coraggio non era rappresentato dall'uccisione del nemico, bens dal riuscire a toccarlo con il bastone dei colpi, un'asta che serviva a percuotere leggermente l'awersario, quindi scappare salvandosi. Altra azione gloriosa era quella di riuscire a razziare i cavalli di altre trib. Si tenga presente che le cavalcature migliori venivano legate subito fuori il tepee o addirittura al polso o alla caviglia del geloso proprietario. Le altre erano radunate nel corral, il recinto. L'abilit stava nel riuscire a penetrare nel campo awersario senza farsi scoprire. L'uccidere un nemico era considerata un'azione di poco valore. Secondo le credenze indiane, lo scotennare l'awersario era un rituale che permetteva al vincitore di impossessarsi della sua forza e dei suoi poteri spirituali. L'us~n7a di prendere gli scalpi dei nemici uccisi non indiana, bens europea: sia gli Inglesi che gli Spagnoli offrivano un compenso per ogni nativo ucciso. Come prova veniva portato lo scalpo dell'individuo morto. Ci che si faceva dopo con lo scalpo era differente tra le varie trib. Gli Apache scotennavano solamente i Messicani, a sottolineare l'odio profondo che contraddistinse i rapporti tra le due popolazioni. Dopo aver portato lo scalpo all'accampamento, questo veniva buttato: era qualcosa che era appartenuto a un morto, e, come tale, non doveva venir conservato. Era infatti usanza di questa trib distruggere tutti gli oggetti che erano stati di propriet dei defunti, persino la casa, tanto era il sacro timore della morte. Presso le popolazioni delle pianure, lo scalpo del nemico era quasi come una medaglia, un fregio, per cui il guerriero lo conservava come trofeo e lo appendeva a un lungo bastone che solitamente veniva posto all'entrata dell'abitazione. Presso i Kiowa, come tra altre trib, dopo uno scontro, si svolgeva una cerimonia che prevedeva anche la danza degli scalpi. Spesso, dopo una battaglia, venivano presi prigionieri che, se adottati da qualche nucleo familiare, erano completamente integrati nella trib, qualunque fosse la loro razza.

Contando i colpi si acquistavano dei punti che davano diritto a particolari privilegi: si poteva aggiungere una piuma, una sorta di medaglia al valore, al copricapo di guerra (che per altro veniva usato solo durante le cerimonie e raramente in battaglia), e si adottavano particolari decorazioni del corpo che permettevano a tutti di capire il valore del guerriero. L'acconciatura di guerra era formata da una striscia di pelle a cui si fissavano varie penne, principalmente di aquila, ma erano pochi coloro che potevano indossarlo, perch significava possedere un'estrema abilit in campo militare, sia dal punto di vista tattico che strategico. E, a dire il vero, gli Indiani peccavano nell'org~ni77~7ione delle loro battaglie: raramente agivano secondo un piano prestabilito ubbidendo al capo della spedizione. I guerrieri alla ricerca dell'onore seguivano il loro estro e operavano per proprio conto. Pochi furono quei condottieri tanto abili da riuscire a mantenere il comando dei loro uomini anche in battaglia. In un primo tempo le armi degli Indiani furono quelle preistoriche: arco e frecce, lancia, scudo e tomahawk (un bastone al cui apice era fissata una pietra). Prima dell'arrivo dei bianchi la funzione della guerra era quella di impedire la formazione di un grosso stato e di permettere quindi la soprawivenza a comunit relativamente piccole. Le armi ancestrali bastavano per combattere altre trib in scontri poco cruenti. L'abilit nel lanciare le frecce era estrema: cavalcando, un Indiano riusciva a tirare 10-12 frecce al minuto. Tale era e continu ad essere la bravura degli Indiani nel tirare con l'arco, che durante la seconda guerra mondiale gli Americani li utilizzarono per eliminare silenziosamente le sentinelle nemiche. Ogni guerriero sapeva riconoscere le proprie frecce da segni particolari. Non solo ogni uomo, ma anche ogni trib aveva frecce caratteristiche: ad esempio gli Cheyenne erano soliti apporre ad una estremit delle stesse alcune piume striate. I Crow, per questo motivo, li chiamavano Frecce dalle piume striate. Con l'arrivo dei bianchi cambiarono il modo e i motivi per fare la guerra. Con le armi da fuoco che gli Indiani riuscirono a procurarsi divennero abili tiratori che raramente sbagliavano il bersaglio, agguerriti e implacabili perch combattevano per la loro terra, per la loro libert, per la loro stessa esistenza. Tra i guerrieri pi abili vi erano gli esploratori. Il loro compito era quello di precedere la spedizione e di intercettare il nemico, trovare una mandria di bisonti, individuare un eventuale pericolo o il luogo adatto dove porre l'accampamento. Erano abili a scoprire e identificare qualsiasi traccia, a spostarsi rapidamente senza essere visti o sentiti, con qualunque condizione atmosferica e in ogni momento della giornata. Presso i Crow l'esploratore era chiamato lupo poich si tingeva il corpo di grigio e si ricopriva con una pelle di quell'animale. Altri personaggi particolari con ruoli ben definiti sia in periodi di pace che nel momento della battaglia erano i giovani guerrieri scapoli che si univano in societ, chiamate dei soldier. Tra gli Oglala Sioux si ricorda quella dei Portatori di lance, a cui appartenne Cavallo Pazzo, uno dei pi abili guerrieri del popolo indiano; tra gli Cheyenne quella dei temibili Soldati del Cane; tra i Crow quella delle Volpi. Il compito di questi clan era quello di svolgere una sorta di servizio di

polizia nel villaggio, organizzarne la difesa e la sorveglianza, proteggerlo dai pericoli, sovraintendere alle battute di caccia. In caso di guerra cercavano di arginare l'irruenza dei guerrieri facendo in modo che nessuno prendesse un'iniziativa autonoma e individuale. Le societ si riunivano solitamente in una tenda e, durante questi incontri, i guerrieri, a turno, raccontavano le proprie gesta o quelle dei vecchi, cantavano e danzavano. Nell'ambito della trib, non possedevano poteri particolari. Anclie il capo del gruppo, infatti, era solo una sorta di portavoce, scelto per meriti di guerra, per prestigio familiare, per le conoscenze religiose, per la sua abilit di parola o perch un sogno aveva stabilito che fosse cos. Le decisioni non spettavano a lui, bens alla comunit maschile e dovevano essere prese all'unanimit. Un discorso a parte meritano gli Apache. Essi costituirono un gruppo molto particolare: erano battaglieri fino all'esagerazione, erano un popolo fiero e convinto che tutti fossero nemici, persino in seno alla trib. Fino da piccoli i bambini venivano educati al combattimento con giochi spesso violenti; ogni insegnamento era teso a salvare la propria vita e a mettere in pericolo quella degli altri. I vari gruppi e sottogruppi erano guidati da un capo che aveva poteri decisionali, che agiva senza essere affiancato da un consiglio tribale. Ci non accadeva presso altre trib della Pianura, come quelle Siouxe Cheyenne,perlequalivieraunadifferenziazione tra il capo politico, quello militare e quello religioso. Il capo religioso era un uomo estremamente importante. Venne chiamato dagli europei sciamano, nome di origine siberiana che significa colui che sconvolto. Gli erano stati dati particolari poteri dal Grande Spirito, o Grande Mistero (cos i missionari chiamarono Wakan Tanka, il creatore del mondo presso gli Indiani delle pianure), e da questi gli erano stati insegnati determinati riti nonch i metodi per curare malattie e ferite. Ogni trib possedeva la Sacra Pipa, rappresentazione del mondo e dell'unione dell'uomo con il mondo stesso. Ai Sioux era stata donata alle origini: il fornello rappresentava la terra, e con essa era fatto, la cannuccia di legno raffigurava tutte le cose che crescono. Le dodici penne d'aquila erano la rappresentazione di tutti gli uccelli del cielo. La pipa veniva tramandata da una generazione all'altra ed era ritenuta un oggetto tra i pi sacri. Era usata solo in occasioni estremamente particolari. Si fumava quando si dovevano prendere decisioni importanti, prima di un consiglio tribale e di una cerimonia. Fumare la Pipa Sacra significava pace e comunione con il cosmo e le altre nazioni. Non essendoci tradizione scritta, tutte le pratiche religiose erano tramandate oralmente ed erano dominio di pochi. Lo sciamano era uno di questi. Egli aveva, inoltre, doti divinatorie e il potere di decifrare i segni degli spiriti. Aveva appreso i poteri medicamentosi delle piante, delle erbe e degli animali anche se spesso le sue cure agivano pi a livello psicologico che medico. Con riti particolari egli convinceva il malato che gli spiriti maligni, causa dei suoi malanni, avevano abbandonato il suo corpo. In genere ogni singola trib credeva che alcuni luoghi fossero sacri perch abitati dagli spiriti. In realt qualsiasi cosa, secondo le convinzioni dei Nativi, era animata da un essere

sovrannaturale. Si spiega cos l'estremo rispetto che gli Indiani rivolgevano alla Natura. Essa era parte di loro cos come loro ne erano parte integrante: l'Indiano era uomo, pianta e animale, cielo e terra, vento e acqua. Non avrebbe mai violato la Natura perch avrebbe violato se stesso. Per questo motivo tra le popolazioni indiane non esisteva il concetto dell'accumulo, n quello della propriet privata, concetti che avrebbero violato l'ambiente in cui vivevano e la natura stessa: i beni raccolti erano necessari per soddisfare i bisogni primari, non per costituire scorte che avrebbero impoverito rapidamente le risorse dell'ambiente. La sede degli spiriti erano, per i Sioux, le Colline Nere, e l si recavano per compiere il rito della D~n7a del Sole. Questa era praticata da molte nazioni indiane e prevedeva l'autotortura per dimostrare il proprio coraggio. Era in realt un rito molto complicato e cruento, sia di iniziazione che propiziatorio, praticato nei mesi estivi, soprattutto a giugno e luglio. Presso i Siouxe gli Cheyenne, il rito della Danza del Sole consisteva nell'attaccarsi dei grossi pesi al corpo, spesso ossa e teschi di bisonte, per mezzo di uncini che foravano i muscoli dell'iniziato e che venivano applicati dallo sciamano. Quindi bisognava camminare trascinandosi dietro queste zavorre e resistere fino alla lacerazione dei muscoli. Si poteva accedere alla Danza del Sole dopo essersi purificati, aver eseguito riti particolari e aver digiunato svariati giorni, cosa che iutava il futuro guerriero a entrare in uno stato di trance. Anche altre trib praticavano la Danza del Sole, sebbene con alcune varianti: ad esempio, si appendeva l'uomo all'interno della tenda sacra, in modo che rimanesse sollevato da terra, con dei pesi attaccati al corpo. La Danza del Sole era uno dei tanti rituali delle nazioni indiane. Nel loro misticismo, una parte importante era affidata ai sogni e alle visioni. Passata la prima infanzia, un bambino doveva assumere il proprio posto nella societ tribale. Durante i primi anni della sua esistenza aveva appreso, spesso tramite il gioco, i precetti principali della vita nelle pianure. Sapeva tirare con l'arco e aveva imparato a cacciare piccola selvaggina. Verso gli otto o nove armi giungeva il momento di procurarsi una visione. Dopo i riti di purificazione, che consistevano nel digiunare e sostare nella capanna sudatoria (una specie di sauna), il ragazzo doveva vagare da solo fino a che gli esseri sovrannaturali non lo avessero visitato, il che aweniva durante un sogno o una visione. Quindi tornava al villaggio e raccontava ci che gli era stato detto dagli spiriti ai saggi della trib, che interpretavano le sue parole. Ci che la visione diceva era considerato sacro e inviolabile perch proveniva direttamente dagli spiriti: essa rivelava il futuro di ogni uomo e qualsiasi fosse il ruolo che gli esseri superiori assegnavano al componente di un gruppo era rispettato e ritenuto inviolabile e insindacabile. La visione poteva predire un futuro da guerriero, ma anche da diverso, da capo o da uomo di religione. Presso alcune trib, specie quelle del Sud degli Stati Uniti, per provocare le visioni si ricorreva all'uso di piante allucinogene, quali il peyote e il mescal. Dopo l'arrivo dei bianchi fu usato sempre pi spesso, per questo scopo, l'alcool. Le visioni e i sogni erano decifrati dai saggi del villaggio, cio le persone pi anziane considerate depositarie delle conoscenze e delle tradizioni della trib. Per questo motivo era-

no tenute in grande considerazione da qualsiasi membro della comunit e la loro parola era indiscutibile. Anche le donne, entrate nel periodo della menopausa, godevano di pari stima. Prima di tale periodo la donna era ugualmente rispettata, purch assolvesse ai suoi compiti principali. Tra questi vi erano la concia delle pelli, la preparazione della carne, la pulizia della tenda e l'approntamento delle cose quando fosse giunto il momento di spostarsi, la raccolta dei frutti selvatici; all'uomo competevano la caccia e la preparazione delle armi. Solo dopo che un ragazzo fosse diventato un guerriero avrebbe potuto prendere moglie, non prima di aver fatto la corte alla prescelta nel modo tradizionale, e aver offerto qualcosa in cambio della fanciulla al padre di lei. La ragazza era libera di scegliersi il marito, anche se formalmente era il genitore a procurarglielo. Anche la famiglia della futura sposa avrebbe offerto dei doni a quella dello sposo. A causa del minor numero degli uomini rispetto a quello delle donne, era prevista la poligamia. Spesso le mogli erano sorelle tra di loro. Se un uomo rimaneva vedovo, poteva risposarsi con la cognata. Raramente accadeva che le persone non si sposassero, poich i ruoli erano fissi e prestabiliti, e non poteva accadere che un uomo svolgesse le attivit di una donna o viceversa. Il matrimonio aveva cio una rilevante funzione sociale. Una coppia, di norma, non aveva pi di tre o quattro figli, poich un bambino non veniva svezzato fino a circa cinque anni, e per tale periodo una donna non ne poteva avere altri. A paragone degli Europei, gli Indiani erano pi sani, avendo fatto lo stretto di Bering da ostacolo naturale a germi e virus. L'ambiente ed il rigido stile di vita, inoltre, provocavano una evidente selezione naturale, per cui gli individui pi deboli erano destinati a morire in tenera et. Il morbillo e le altre malattie infettive, comuni nel nostro continente, fecero vere e proprie stragi tra le popolazioni native dell'America. I bambini venivano lasciati liberi di vagare per il villaggio, trovando ospitalit presso qualunque tenda. Questi venivano educati, in genere, dallo zio materno che si premurava di addestrare il rag~77ino alla sopravvivenza, insegnandogli a cacciare, a riconoscere i suoni e gli odori dell'ambiente circostante, a difendersi dal nemico, a cavarsela in ogni situazione, preparandolo ad acquistare il proprio valore sociale in seno alla trib. I bambini imparavano la maggior parte delle cose per esperienza diretta: nessuno li avrebbe fermati se avessero voluto toccare il fuoco. In questo modo non si sarebbero pi scordati che esso brucia. I giochi dei piccoli ricalcavano le attivit dei grandi che erano riprodotte nei minimi particolari. Gli adulti, specie gli anziani, spesso stavano a guardare esprimendo la loro approvazione. Fin da piccoli, gli Indiani imparavano ad usare il linguaggio dei gesti, che serviva a comunicare, con l'uso delle mani e delle braccia, tra trib che parlavano lingue diverse. Era universalmente noto e tutti lo capivano. Oltre a questo mezzo di comunicazione, l'Indiano usava i segnali di fumo, quelli eseguiti con le coperte, quelli determinati dal movimento del cavallo e del cavaliere, quelli con gli specchi. Tutti questi mezzi erano talmente perfetti che si potevano trasmettere informazioni nei minimi particolari senza emettere un suono. Si poteva comunicare, ad esempio, la distanza e la consistenza di

una mandria di bisonti facendo muovere il cavallo in determinate direzioni e con precise mosse. Anche gli Americani adottarono i linguaggi muti degli Indiani delle pianure, non solo per comunicare con i Nativi, ma anche per parlare tra di loro, quando la distanza o la situazione non permettevano scambi di informazioni a voce o per iscritto. Non solo. Molte denominazioni geografiche portano ancora oggi nomi indiani: valga per tutte l'esempio di molti Stati americani che hanno nome indiano (come, ad esempio, Oklahoma il popolo rosso, Missouri il grande fiume, Mississippi il grande fangoso, Texas amici7 Idaho salve, e molti altri ancora). Gli Indiani delle pianure vivevano in tende coniche formate da pertiche di legno ricoperte da pelli impermeabilizzate di bisonti. Erano decorate con disegni che narravano le leggende della trib o le prodezze del proprietario. All'apice della tenda vi era un buco che permetteva la fuoriuscita del fumo del fal all'interno. Il pavimento era ricoperto da pelli di bisonte. Gli Indiani delle pianure, come furono i Sioux, gli Cheyenne, i Comanche, cambiavano il loro campo in continuazione ed avevano necessit di portarsi dietro anche la casa: avevano cos creato un'abitazione resistente ma anche facilmente trasportabile. Questa era il tepee. I Navajo, invece, erano sedentari, si dedicavano prevalentemente all'allevamento ovino e alla tessitura. Le loro abitazioni erano quindi permanenti, di legno rivestite di fango. Erano chiamate hogan. Anche gli Apache abitavano in abitazioni fisse, ricoperte di fango essiccato al sole (wickiup). Solo nel periodo in cui furono perseguitati dai Messicani vissero in caverne praticamente inaccessibili che offrivano loro contemporaneamente un riparo e un nascondiglio. I Nativi furono costretti, dopo anni di lotta contro i bianchi, ad abbandonare le loro terre, il loro modo di vita, le loro tradizioni, le loro case, le loro religioni e persino il loro modo di pensare: tutto questo in nome della civilt che ebbe come unico risultato quello di fiaccarli psicologicamente e gettarli in un abbattimento morale da cui ancora oggi non si sono ripresi appieno. Com' possibile comperare o vendere il cielo, il calore della terra? Se la freschezza dell'aria e lo scintillio delle acque non ci appartengono, com' possibile comprarli? Ogni luccicante ago di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni bruma nell'oscurit dei boschi, ogni insetto che passa ronzando santo nella memoria e nell'esperienza del mio popolo. La linfa che scorre negli alben trasporta con s le memorie e i ricordi dell'uomo rosso. Quest'acente cherre nei Sumi e nei ruscelli non semplice acqua, ma . I fiumi sono nostri fratelli: spengono la nostra sete. I fini t~pok Rostamoe e sfamano i nostri figli. L'aria preziosa per l'uomo rosso, perch tutte le cose la respirano: animali, alberi, uomini tutti la respirano. Cos' l'uomo senza animali? Se tutti gli animali s e ne andassero, I'uomo morirebbe di malinconia, perch qualunque cosa accades se agli animali, presto succederebbe anche all'uomo. Tutte le cose s ono collegate. La Terra non appartiene all'uomo. L'uomo appartiene alla Ter ra questo sappiamo.

Capo indiano SEAl~'LE III. Le guerrendiane Quale patto il bianco ha rispettato e l'uomo rosso ha infranto? Nessuno. Quale patto l'uomo bianco ha mai fatto con noi e rispettato dopo? Nessuno. Quand'ero ragazzo i Sioux erano padroni del mondo; il sole si levava e tramontava sui loro territori. Lanciavano diecimila uomini in combattimento. Dove sono i guerrieri oggi? Chi li ha sterminati? Dove sono le nostre terre? Chi le saccheggia? Quale uomo bianco pu dire che gli ho rubato la terra o un suo solo soldo? Tuttavia dicono che sono un ladro. Quale donna bianca, anche isolata, ho mai catturata o insultata? Tuttavia dicono di me che sono un cattivo Indiano. Quale uomo bianco mi ha mai visto ubriaco? Chi mai venuto da me affamato ed ripartito con lo stomaco vuoto? E forse un male che io abbia la pelle rossa? TATANKA YOTANKA (TORO SEDUTO) n Nord-Ovest La corsa alle nuove terTe dell'Ovest americano fu una conseguenza logica dell'espansione degli Stati Uniti. Ad esserne travolti furono, naturalmente, i Nativi. Con la secessone degli Stati del Sud e quindi il loro ritiro dal Congresso, i nordisti approvarono una legge, a cui i sudisti si erano sempre opposti, chiamata Homestead Act, che accordava ai futuri coloni un lotto di sessanta ettari di terreno, a condizione che venisse coltivato per cinque anni, per la cifra simbolica di dieci dollari. In realt furono le compagnie ferroviarie e le banche ad appropriarsi delle terre che furono rivendute ai coloni. Ma anche cos, questo prowedimento apr la strada verso l'Ovest, permettendo a immigrati di tutto il mondo di trovare il proprio posto in quello sconfinato paese che sono gli Stati Uniti. Gli Indiani erano gi in agitazione e la nuova legge aggrav ulteriormente la situazione: molti coloni avrebbero invaso i loro territori. I Nativi dovevano resistere o essere sterminati: decisero di resistere e furono sterminati ugualmente. Dovettero affrontare orde di coloni, di cercatori d'oro, di cacciatori o di semplici approfittatori, oltre all'esercito regolare, compasto dai Iun~i coltelli: era cos che gli Indiani chiamavaol~, a causa delle baionette in dotazione ai loro fucili. I~#~, o, come si diceva all'epoca, la civilizzazione LE GUERRE INDIANE 31

dei Nativi fu realizzata in pi di trenta anni di tentativi di educarli attraverso le riserve e le scuole che dovevano insegnare a dimenticare, ma soprattutto di continue lotte: sembrava che l'esercito americano non riuscisse ad avere ragione di un gruppo di selvaggi male equipaggiati e- disorganizzati. L'errore principale nella tattica militare statunitense consistette nel voler affrontare i Nativi con combattimenti condotti tradizionalmente, mentre essi praticavano la guerriglia, compiendo rapidi e veloci raid per poi sparire, aiutati in questo dalla perfetta conoscenza del territorio che, inoltre, permetteva loro di sfruttare boschi, canyon e ogni singola piega del terreno per compiere attacchi a sorpresa.

Gli Indiani, dal punto di vista strategico, non riuscirono a essere compatti: ogni guerriero spesso seguiva il proprio imprevedibile estro. Gli ufficiali americani non capironol'impossibilitdi a~rontare i nemici in campo aperto dove questi avrebbero senz'altro avuto la meglio; bisognava invece bloccarli in una posizione impedendo loro la possibilit di qualsiasi movimento. Logicamente, fin da quando sbarcarono sulle coste del Nuovo Mondo i coloni ebbero problemi con i nativi; i secoli precedenti agli anni presi in considerazione in questa sede hanno visto continue lotte e guerre tra le due popolazioni in perenne contrasto. Ma, forse, dopo il 1860 si ebbero gli scontri pi accesi e quelli definitivi tra Americani e Nativi che videro come protagoniste quelle figure entrate da subito nella leggenda. I primi a subire, nel 1862, l'invasione dei bianchi, furono i Sioux Santee del Minnesota, una trib sedentaria che praticava l'agricoltura, e aveva mantenuto relazioni amichevoli con i nuovi venuti, accogliendo, prima del 1860, i missionari. Il loro capo, Piccolo Corvo, si era convertito al cristianesimo. In cambio dei loro territori che sarebbero stati occupati dai bianchi, furono loro garantite rendite annuali, rifornimenti e un lembo di terra sulle rive del fiume Minnesota. Nel 1862 il loro sostentamento, sempre di pessima qualit, fu sospeso, e i Santee insorsero. La vicina cittadina di New Ulm e Fort Ridgely furono attaccati, i commercianti approfittatori uccisi, le donne rapite e i magazzini svuotati. I fortini utilizzati sia come posto di scambio che come postazione delep eueluol eAIasu eun u! olua~sell nnqul ellap olsal II au o~eaalduuwad nemlsnffouoma[p 'aAoueluall lad olos ow -la~uoa el (il!un neiSap aluaplsald l! oueAewe![la !ue!pu !1a[uo'aiped apuell!) u1O~ualuaplsald l!!ue!puI a -oluaaall allow e Quuepuoale.lzlew allo ) e l Z981 alq[ual -las 9Z l! Islapuaue pe aalues ! opua~uulsoa 'o!~aw el aqqa 'aluesad eual~nle~ne amlolos 'a~p 'Aalq!S onawololep olepueuuoa 'elosauuryiap euaneAe!P luaur~aOlsas I! lluoolol olepuew n,nezio~uu aluauuou~ljn ouomuou alp e ouy 'or~aw el alaAe nue~eile rlad a~ealuauleAne -al !pumb eiauo!zalold awoa ou~al m alezz!led ep alePU~ -1l? apual o a[laaeleq a[laod u! oueAalslsuo.uel!l!w addml a (988l ' laas eH tt7t) s tsUD~tsutt~"v ttp ,t d ,t7tt~sod ttzua~77tp tt

3N~I~N1 3W3n33 luoghi natii, mentre Piccolo Corvo scapp in Canada. Fu ucciso il 3 luglio del 1863 in territorio americano, dove si era recato per una battuta di caccia. La sottomissione dei Santee provoc le reazioni delle altre trib Sioux e di diverse altre nazioni. La situazione era gi compromessa dal 1848, anno in cui fu trovato l'oro in California. Per raggiungere quel territorio migliaia di cercatori si avventurarono nelle zone dei Sioux, comprese tra il Dakota e il Wyoming, dei Kiowa e degli Cheyenne nel Kansas, dei Comanche e degli Arapaho stanziati tra i fiumi Arkansas e Plat-

te. Per giunta nel territorio dei Sioux fu tracciata la pista dell'Oregon che portava i coloni dall'Est verso la costa pacifica. A causa di queste contingenze, i Nativi si accanirono contro la nuova strada, provocando disordini di ogni genere, specialmente ai danni della Overland Stage Linela compagnia di trasporti. Le rappresaglie dell'esercito allarmarono le trib accampate nella regione del fiume Platte del Sud che si ritirarono a Nord, mentre gli Cheyenne e gli Arapaho si rifiutarono di obbedire all'ordine del governo di trasferirsi in una piccola riserva tra i fiumi Arkansas e Sand Creek, nel Colorado. Nell'estate del 1864 il governo ordin che tutte le trib si radunassero in uno stesso luogo, presso un forte dell'esercito, Fort Lyon, nel Colorado. Gli Indiani non ubbidirono. Perci il colonnello Chivington org~ni77. il terzo Reggimento dei volontari del Colorado, uomini della peggior specie reclutati per cento giorni soltanto, col compito di massacrare quanti pi Indiani possibile, rifacendosi a un proclama del 1854 del governatore di quello Stato, Evans, che esortava la popolazione a cacciare ed eliminare il numero maggiore di Nativi. Il terzo Reggimento si abbatt sugli Cheyenne, i quali, per altro, avrebbero voluto trattare la pace. Per questo motivo fe cero avanzare una delegazione comandata da Orso Magro che per fu freddato appena fu a portata di tiro. Segu un breve combattimento, fermato dal capo Pentola Nera, che imped ai suoi seicento guerrieri di massacrare i cento volontari. La situa7ione volgeva a favore degli Indiani che, dietro insistenza del capo cheyenne, decisero di proporre una istanza di pace che per non fu presa in debita considerazione dal governatore Evans. Alcuni capi dei Nativi, non riuscendo a capire lo stato reale delle cose, si insediarono, con i propri gruppi, nelle vicinanze dei forti. Altre trib, compresa quella di Pentola Nera, si spostarono a Nord, mentre l'esercito, senza fare distin7ione tra gli Indiani pacifici e quelli belligeranti, si preparava a sedare i focolai del Nord-Ovest. Poich Pentola Nera desiderava fortemente la pace, dietro assicurazione che nulla sarebbe accaduto, obbed all'ordine di accamparsi lungo il Sand Creek, poco lontano da Fort Lyon. Alla sua trib si un quella degli Arapaho di Mano Sinistra. Ma all'alba del 29 novembre 1864, il colonnello Chivington fece circondare l'accampamento, nonostante gli accordi presi e anche se nel mezzo del villaggio sventolava la bandiera americana, chiaro segno dello stato pacifico degli Indiani. L'attacco colse completamente di sorpresa i Nativi che dormivano nei loro tepee e trecento su cinquecento furono uccisi, solo settantacinque erano guerrieri. Pentola Nera si salv e continu a cercare la pace, ma la guerriglia dilag ovunque nelle Grandi Pianure. Fu creato, per la prima volta compatto, un esercito indiano di tremila guerrieri per organizzare una campagna invernale contro il nemico. La strategia indiana prevedeva l'attacco simultaneo di due forti situati sulla pista dell'Oregon, Fort Sully e Fort Laramie. Il primo, nel Dakota meridionale, sarebbe stato assalito dai Sioux Hunkpapa di Toro Seduto; il secondo, nel Nebraska centrale, avrebbe dovuto resistere agli attacchi di Nuvola Rossa. Nelle file di quest'ultimo figurava un giovane guerriero il cui nome col tempo sarebbe divenuto famoso: Cavallo Pazzo, in inglese Crazy Horse. Il piano era buono, ma gli eserciti indiani non furono all'altezza della situazione, e la campagna non ottenne gli scopi

prefissati. Un importante awenimento accadde in quel periodo. Non riguardava direttamente il mondo dei Nativi, ma avrebbe avuto ripercussioni notevoli sullo svolgimento della lotta degli Indiani contro i bianchi: il 7 aprile 1865, ad Appomattox Court, il generale Lee si arrendeva al generale Grant. La lunga guerra (era iniziata nel 1861) tra Americani era finita. Ora tanti soldati sarebbero stati disponibili per combattere nell'Ovest e migliaia di uomini avrebbero avuto bisogno di un lavoro. Era necessario trovare una terra dove sistemare le 36 STORIA DEL FAR WEST 1l persone che premevano contro la frontiera, al di l della quale vi erano immensi territori inesplorati. Per agevolare il viaggio dall'Est sino al Montana fu tracciata un'altra pista, chiamata Bozeman dal nome di colui che l'aveva tracciata nel 1864, John M. Bozeman, una strada che seguiva il corso del fiume Powder, costeggiando le Colline Nere, dove i Sioux avevano il loro luogo sacro. Per questo motivo i Sioux erano intenzionati a non cedere la loro terra e propugnarono un'offensiva lungo la pista Bozeman, tesa a eliminare per sempre gli invasori. La forza messa insieme a tale proposito comprendeva, oltre ai Sioux, gli Cheyenne e gli Arapaho; contava pi di tremila guerrieri guidati ancora una volta da Nuvola Rossa e dal capo Naso Aquilino. La loro prima azione si concluse con una vittoria schiacciante, tanto che il comandante delle forze del Missouri, il generale Pope, organizz rappresaglie tese a rastrellare la zona compresa tra le Colline Nere e il fiume Tongue; ma l'artiglieria fu continuamente attaccata. La spedizione si concluse con un nulla di fatto e i Sioux e i loro alleati continuarono a occupare la regione del fiume Powder. A complicare la situazione ci fu la decisione di completare il tracciato della rete ferroviaria nazionale che avrebbe dovuto attraversare i territori abitati dagli Indiani; per cui, essendo necessario proteggere gli operai addetti alla messa in posa dei binari, l'esercito chiese a gran voce lo sterminio dei Nativi. Il comandante delle truppe di quella zona, William Tecumseh Sherman, prese a organizzare le truppe per porre fine al problema (Ironia della sorte, il nome Tecumseh fu quello di un capo indiano, che agli inizi dell'800 si era opposto agli Americani.) Tuttavia, nel 1866, si fece un ulteriore tentativo per raggiungere un accordo tra governo americano e Nativi. All'incontro parteciparono molti capi indiani, ma il progetto di costruzione della linea ferroviaria nella loro zona fu prudentemente tenuto nascosto. Mentre Nuvola Rossa stava per firmare l'accordo che avrebbe permesso lo sfruttamento da parte dei bianchi di quelle zone attraverso le quali passava la pista Bozeman, il capo fu informato che l'esercito americano ne veva gi pres possesso~ifortifiicatenrdroitorl Il capo della trigU LE GUERRE INDIANE 37

Oglala Sioux abbandon Fort Laramie, portando con s i suoi seguaci. Il villaggio che sorse sul fiume Little Goose contava circa quattromila guerrieri delle trib Sioux, Cheyerme e Arapaho. Nuvola Rossa rappresent il punto di riferimento di tutta quella moltitudine assumendo, in via del tutto eccezionale, la cari-

ca di capo. Tutti decisero per una guerra lungo la pista Bozeman e, da parte americana, il colonnello Carrington ricevette l'ordine di costruire forti per presidiare la strada. Il primo avamposto fu Fort Kearny. I combattimenti di quella che fu chiamata la prima guerra indiana durarono due anni. I primi attacchi iniziarono nell'agosto del 1866 e nel dicembre dello stesso anno i Sioux, guidati da Cavallo Pazzo, sterminarono un drappello di ottanta coraggiosi comandati dal capitano Fetterman (forse troppo sconsiderato), che aveva sostenuto di poter sconfiggere tutto il popolo Sioux con un pugno di uornini. La tattica usata da Cavallo Pazzo fu quella di attirare i soldati in una imboscata. La battaglia fu chiamata dai bianchi il massacro di Fetterman, dagli Indiani fu ricordata invece come il combattimento dei cento soldati uccisi. Il massacro del drappello di Fetterman provoc molte cntiche tra gli Americani che si lamentarono dell'ambiguit della politica intrapresa nei confronti del problema indiano. Questo era trattato in modo contraddittorio: mentre l'Ufficio indiano cercava di ammansire i Nativi con regali e promesse, il dipartimento della Guerra continuava ad attaccarli. L'inverno del 1867 fu molto rigido e gli Indiani, trovando difficolt a procurarsi il cibo, si divisero, dirigendosi in differenti zone per poter sopravvivere. Il governo decise di trattare nuovamente con Nuvola Rossa: il capo chiese che, prima di iniziare i colloqui, la pista Bozeman fosse abbandonata dai soldati. La richiesta non fu accolta e, ancora una volta, il tentativo di trattare la pace and in fumo. La guerriglia riprese. Intanto fu allestita una spedizione con l'intenzione di arginare il secondo fronte, quello che riguardava la parte centrale delle Grandi Pianure (Nebraska, Colorado, Kansas) e coinvolgeva specialmente il clan degli Cheyenne chiamato Soldati del Cane, guidato da Naso Aquilino, alcune trib di Arapaho, 38 STORIA DEL FAR WEST ,, , ~` l E GUERRF INDIANE

Perco~so di glena. Incisione da un disegno di F. O. Darley (da Harper's Weekly, 1858). Kiowae altre di Cheyenne. Alla spedizione, comandata dal generale Hankok, partecip il settimo Reggimento di cavalleria, comandato dal tenente colonnello George Armstrong Custer. Abbandoniamo per poche righe lo scenario di guerra per parlare di questo personaggio che , forse, uno tra i pi noti ma anche uno dei pi fraintesi della storia del West. Su di lui sono state pubblicate numerose opere, alcune obiettive, altre meno, che hanno contribuito a farne una leggenda. Forse proprio per questo motivo il suo mito ha attirato l'attenzione di Hollywood, che lo ha ulteriormente trasformato, travisando

ancora di pi la realt. George Armstrong Custer nacque a New Rumley, Ohio, il 5 dicembre 1839, da padre di origine tedesca e madre irlandese. A 17 anni, appoggiato dal deputato repubblicano del suo Stato, fu ammesso all'Accademia militare di West Point. Gi a quell'et aveva un carattere ben delineato: impulsivo, coraggioso fino all'esasperazione, orgoglioso e ambizioso. All'Accademia non brill certo per il profitto: usc per ultimo dal suo corso e, subito dopo la nomina, dovette subire un processo davanti alla Corte marziale. Durante un turno di guardia non aveva impedito una rissa tra cadetti. Ebbe solo una nota di demerito. Uscito da West Point nel 1861, fu subito assegnato al secondo Reggimento di cavalleria col grado di sottotenente. Essendo necessari degli ufficiali di alto grado nelle file dell'esercito unionista (siamo nel periodo della guerra tra il Nord, unionista, e il Sud, confederato), si ovvi a tale mancanza nominandone alcuni solo provvisoriamente. A soli 24 anni a Custer fu dato il grado di generale di brigata, contrassegnato da brevet che ne indicava la temporaneit. A 26 anni ebbe la promozione a generale di divisione, ed era gi leggendaria tra i militari la fortuna di Custer, quella fortuna che lo avrebbe sempre assistito durante le sue azzardate azioni di guerra. Durante la cosiddetta guerra di secessione il suo apporto fu effettivamente notevole, tanto che divenne un eroe nazionale, esaltato dalla stampa che ne enfatizzava i successi, senza mettere in luce ci che era in realt, cio un soldato awentato che, pur di acquistare fama e notoriet, lanciava i suoi uomini nelle imprese pi disparate. Trov anche e soprattutto il favore dei suoi superiori, in particolare dei generali Sherman e Sheridan. Alla fine della guerra, Custer avrebbe dovuto lasciare il suo grado temporaneo per riprendere quello effettivo, cio sarebbe dovuto passare dal grado di generale di divisione a quello di capitano. Per meriti di guerra fu promosso a tenente colonnello, col permesso di fregiarsi del grado di generale a titolo onorifico. Fu assegnato al settimo Reggimento di cavalleria, di stanza nel Kansas. Nel 1867 dovette subire un altro processo di fronte alla Corte marziale, accusato di aver disobbedito agli ordini, di aver abbandonato il suo reparto, e di aver tenuto un comportamento troppo rigido nei confronti di alcuni disertori. Custer era solito allontanarsi dai suoi uomini per fare delle solitarie battute di caccia. Egli fu condannato alla sospensione per un anno senza paga. Il prowedimento fu sospeso prima dei termini per ordine del comandante della Divisione militare del Missouri, Sheridan, che stava organizzando la campagna nel territorio indiano. Il generale era alla ricerca di un successo personale che ristabilisse il suo buon nome, di una prova di coraggio e di abilit militare che potesse far dimenticare il processo subito e gli consentisse di recuperare il grado perduto dopo la fine della guerra. In quest'ottica possono essere spiegate la battaglia di Washita e il massacro di Little Bighorn. Aggiungiamo inoltre che l'ambizione politica gioc un ruolo importante nelle azioni di Custer: pare che i democratici lo volessero come candidato alle elezioni presidenziali del 1876 (lo stesso anno della sua morte). Gli storici sono unanimi nel considerarlo un soldato mediocre, senza particolari doti di comando, troppo impulsivo e inaffidabile. Il disastro di Little Bighorn fu la conclusione logica della sua carriera. Gli Indiani lo chiamavano Lunga Capigliatura, data la sua abitudine a portare i capelli lunghi, ma anche Figlio Della Stel-

la Del Mattino: era solito sferrare i suoi attacchi all'alba. Ritorniamo alla spedizione del 1867. Oltre al settimo Reggimento di cavalleria comandato da Custer, figurava anche, come scout, tale William Butler Hickok, meglio conosciuto come Wild Bill Hickok. La spedizione fu un fallimento, anzi, l'unico risultato che ottenne fu quello di rafforzare gli Indiani nei loro propositi: cacciare l'uomo bianco dai loro territori. Si moltiplicarono cos gli atti di guerriglia in quelle zone che il settimo Reggimento era rimasto a pattugliare. I danni maggiori furono provocati alla Overland Stage Line, la compagnia di diligenze, e alla Overland Express, la compagnia telegrafica che ebbe chilometri di filo recisi. Nonostante l'esito della guerra pendesse a favore degli Indiani, il generale Sherman non era pessimista. Egli infatti aveva capito che con il completamento della rete ferroviaria e la conseguente occupazione del territorio da parte dei coloni, la civilt avrebbe annientato la cultura dei Nativi; inoltre i cac42 STORIA DEL FAR WEST ciatori avrebbero sterminato le mandrie di bisonti, riducendo gli Indiani alla fame. All'inizio dell'agosto 1867, Nuvola Rossa tent di sbloccare la situazione che ristagnava in una continua serie di piccole battaglie. Non tutte furono a favore degli Indiani, come quella awenuta a Fort Kearny. I piani di Nuvola Rossa riguardavano in realt il piccolo avamposto sorto a met strada tra il forte e il bosco. La pineta, massicciamente sfruttata, era retrocessa pericolosamente per cui si era reso necessario proteggere i boscaioli che si recavano a fare legna. Al capitano Powell fu affidata una piccola guarnigione che si barric in un recinto costruito con le sponde di alcuni carri; l'ufficiale, in questo modo, voleva evitare lo scontro in campo aperto, certo che non lo avrebbe favorito, confidando, tra l'altro, nelle sue molte munizioni, nei nuovi fucili a retrocarica Springfield e nelle pistole Colt. Fu cos che una sessantina di soldati americani ebbe la meglio su circa mille guerrieri Sioux. Lo scontro viene ricordato con il nome di la battaglia delle sponde dei carri. Mentre il capo indiano tentava la carta della forza, gli Stati Uniti giocarono quella della diplomazia, firmando il trattato di Medicine Lodge con i Kiowa, i Comanche, gli Arapaho e gli Cheyenne che acconsentirono al passaggio nelle loro terre degli emigranti. In cambio sareWe stata creata una zona interdetta ai bianchi. Fu l'ennesimo trattato non rispettato da entrambe le parti. Anzi, si dovette porre rimedio ai continui assalti ai danni dei coloni da parte dei Nativi; il generale Sheridan, comandante del distretto militare del Missouri, form reparti speciali di volontari. Uno di questi si scontr con il gruppo dei Soldati del Cane degli Cheyenne di Naso Aquilino a Beecher Island e sub la quasi totale distruzione. Nella battaglia perse la vita il capo Cheyenne. Naso Aquilino era protetto da una particolare medicina datagli da uno sciamano: non sarebbe mai stato colpito o ucciso in combattimento se prima di affrontare il nemico avesse eseguito tutte le cerimonie di purificazione, se non avesse mai usato oggetti metallici per mangiare e se avesse indossato il suo copricapo di guerra magico. Quel giorno l'attacco era stato deciso all'ultimo momento, e il capo scese in battaglia senza aver compiuto i riti propiziatori. Per giunta, il giorno prima, gli era stato servito del pane con una forchetta.

LE GUERRE INDIANE

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Ormai tutto l'Ovest era infiammato daUa guerriglia indiana e la situazione divenne insostenibile per Sheridan, al comando del distretto militare del Missouri, che si vide costretto a firmare un nuovo trattato con Nuvola Rossa neUa primavera del 1868. Il trattato di Fort Laramie prevedeva che la pista Bozeman venisse abbandonata dagli Americani e che il territorio del Sud Dakota a oriente del fiume Missouri e la zona compresa tra le Colline Nere e i Monti del Bighorn fossero dichiarati territori indiani. La ferrovia doveva cambiare strada e passare a nord di tale zona. Rimasto da affrontare solo il fronte meridionale, i piani dell'esercito furono plasmati suUe intenzioni estremiste del generale Sheridan, che voleva rifarsi dopo la sostanziale sconfitta con Nuvola Rossa. Per capire il generale, baster citare una frase da lui pronunciata: L'unico indiano buono queUo morto.... Il trattato di Medicine L~dge, come tutti gli altri, non fu rispettato n da parte degli Americani n da parte degli Indiani: gruppi di irriducibili Nativi si rifiutarono di obbedire aUe decisioni di pochi, non riconoscendo l'autorit individuale dei capi con cui l'esercito trattava; essi,- secondo un concetto ben radicato, rispettavano solo le decisioni prese da tutto il gruppo Sheridan, ignorando tutto questo, decise di punire i responsabili instaurando un clima di terrore e optando per la guerra totale. I primi a subire la sua indegna politica furono ancora una volta gli Cheyenne di Pentola Nera, gli stessi che furono vittime del massacro di Sand Creek. Sheridan pianific una campagna invernale, perch in estate gli Indiani erano imprendibili. Le nazioni indiane che dovevano subire la manovra militare erano gli Cheyenne, i Comanche, gli Arapaho e i Kiowa. L'esercito fece un ennesimo buco nell'acqua: i generali non avevano compreso che era inutile combattere con una guerra regolare dei ribelli esperti in guerriglia. L'unico Reggimento che incontr il nemico fu il settimo cavalleria di Custer, che intercett gli Cheyenne sul fiume Washita, Oklahoma. Custer, ignaro del fatto che lungo il corso del fiume fossero dislocati altri stanziamenti indiani, divise le sue forze in quattro colonne che avrebbero dovuto raggiungere il campo di Pentola Nera da quattro direzioni di44 STORIA DEL FAPWEST j I F f'lTFUUF IT~IATU verse, circondandolo. All'alba del 27 novembre 1868 i soldati attaccarono e il combattimento, se cos lo si pu chiamare, dur meno di un'oravolgendo nettamente a favore degli Americani: Pentola Nera e centotr Nativi caddero sul campo. Subito dopo Custer si ritir, compiendo una manovra diversiva in direzione Est, mentre dai villaggi indiani vicini convergevano i guerrieri. In seguito a questo episodio, gli Indiani decisero di accettare la resa incondizionata proposta da Sheridan. A parte alcune bande di Kiowa, Comanche e Cheyenne, le trib meridionali non crearono pi problemi per circa cinque anni. Gli irriducibili furono, poco alla volta, ridotti all'impotenza e i pochi superstiti furono chiusi nelle riserve. Fu questa la sorte dei Soldati del Cane Cheyenne che, dopo la morte di Naso Aquilino, passarono al comando di Toro Alto.

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Furono eliminati nella battaglia di Summit Spring, Colorado, nel luglio del 1869. La banda di Kiowa guidata da Satanta cre maggiori problemi. Nel 1871 il capo fu arrestato, ma, tornato in libert, due anni dopo scaten quella che viene chiamata la guerra del Fiume Rosso. Non fu l'esercito a sconfiggere i Kiowa di Satanta, bens la fame, il freddo e lo scoramento. Nel 1875 accettarono di essere condotti in una riserva. Satanta fu arrestato: non resistendo alla vita del carcere, nel 1878 si suicid. Nel 1874 i Kiowa si allearono con i Comanche. Continuarono a disturbare i convogli di coloni che si dirigevano verso le loro terre. Decisi pi che mai a scacciare definitivamente i bianchi dai loro territori, organizzarono l'attacco a un posto di scambio chiamato Adobe Walls (Muri di Mattoni: gli adobe erano mattoni di fango essiccati al sole tipici del Sud degli Stati Uniti), nel Texas del Nord. Si rifugiarono quindi tra i canyon. Il loro accampamento fu per rintracciato dai soldati che lo distrussero. Dal 1875 le vicende dei Kiowa e dei Comanche si uniscono a quelle dei Sioux. Le trib settentrionali, i Sioux specialmente, continuarono a provocare disordini nei loro territori, tanto che nel 1873 il governo americano decise di trasferirli nel Nebraska nord occidentale. I guerrieri si batterono per difendere il loro stesso diritto alla vita, vita strettamente legata a due fattori principali: i bisonti e la terra. Le mandrie stavano scomparendo: a causa della ferrovia e dei nuovi insediamenti che essa portava con s, le bestie furono costrette a cambiare i loro tragitti migratori. La caccia indiscriminata, di cui Sheridan si fece promotore, e che port fama a persone come William F. Cody, meglio noto come Buffalo Bill, stava sterminando quella razza animale. Era questo il motivo per cui Nuvola Rossa aveva rinunciato a combattere: non si poteva condurre una guerra senza rifornimenti. I cacciatori bianchi, uccidendo femmine e cuccioli oltre ogni limite, distrussero quell'equilibrio naturale che i Nativi erano sempre stati attenti a non alterare. Non si vedevano pi le folte mandrie che per lungo tempo avevano attraversato le pianure, ma sempre pi spesso si scorgevano carcasse in decomposizione: al mercato americano interessava solo la pelle dei bisonti. Rompendo per l'ennesima volta un trattato, specificamente quello di Fort Laramie, nel 1863 la ferrovia raggiunse quei territori assegnati agli Indiani ...finch il sole splender e l'erba continuer a crescere... (era la classica formula con la quale negli accordi si intendeva per sempre). Data la situazione, l'esercito avrebbe dovuto aspettarsi delle rappresaglie. Per farvi fronte, Sheridan organizz un gruppo di 1500 soldati che aveva il compito di proteggere le spedizioni di ricognizione per i lavori della ferrovia che avrebbe dovuto proseguire verso Ovest, fino al fiume Yellowstone, attraverso le Colline Nere. La scorta armata era comandata dal tenente colonnello Custer. Gli Indiani attaccarono il reparto non appena questo arriv alle Colline sacre, ma ebbero la peggio e, dopo un'altra scaramuccia, si ritirarono nella zona del fiume Powder. Portata a termine la ricognizione, i militari rientrarono a Fort Lincoln. Inaspettatamente, per, i lavori della ferrovia si bloccarono. Era il 1873: era il panico. Probabilmente a causa della decisione di ridurre la circolazione di denaro per ristabilire la parit aurea, si cre una crisi economica che invest vari setto-

ri finanziari. Societ e banche dichiararono fallimento, i titoli di borsa crollarono tanto che la stessa Borsa Valori fu chiusa per evitare il peggio; i salari diminuirono e la disoccupazione aument. A complicare la situazione si verificarono alcune calamit naturali: un'epidemia di febbre gialla infuri in Missouri; un'invasione di cavallette sconvolse il Midwest. 46 510RI DEL FAR WFST | I FUER~r INDIANE 7

Mina~i d~no l 'a~v nd banca di Da-vCi~y, Colorado (da Harper's Weekly, 1866). La soluzione a questa crisi fu vista nello sfruttamento di nuovi territori, cio a dire l'Ovest. n West rappresentava la salvezza, anche se alcune vaste regioni erano riservate agli Indiani. Tra queste la zona delle Colline Nere, dove, nel 1874, si rec una spedizione militare con scopi esplorativi. Biologi, botanici ed esperti minerari furono affidati al settimo Reggimento di cavalleria. Purtroppo della colonna facevano parte anche alcuni giornalisti che si affrettarono a divulgare una notizia sensazionale: nelle Colline Nere vi era l'oro. Il governo si dichiar disposto a comprare la zona. Se Nuvola Rossa accett rassegnato la proposta, non cosi fece la maggior pane dei Sioux che si raccolse attorno alle grandi figure di Toro Seduto e Cavallo Pazzo. Ai Sioux si aggiunsero tutti quei Nativi animati da un desiderio di riscossa e di liberazione, come il gruppo guidato da Uomo Che Ha Paura Dei Suoi Cavalli e gli Cheyenne di Due Lune. Questo consistente gruppo di ribelli~> si accamp tra le Montagne Bighorn e le Colline Nere, lungo il corso del fiume Powder. Fino al 1875 la situazione rimase irrisolta, perch gli Indiani occupavano la zona che interessava al governo che si affrett a far sapere che avrebbe usato la forza se entro il gennaio 1876 i Nativi non fossero rientrati nelle riserve. Poich gli Indiani non rispettarono l'ultimatum, impossibilitati, anche e soprattutto, dalle awerse condizioni meteorologiche, Sheridan organiz una campagna che avrebbe visto impegnati tre contingenti che, partendo da tre diversi forti, dovevano rastrellare la zona tra i fiumi North Platte e Yellowstone. Era previsto l'impiego del settimo Reggimento di cavalleria agli ordini del tenente colonnello Custer. La spedizione part nei primi mesi del 1876. Nel programmare questo piano furono commessi molti errori che ne causarono il fa}limento. La manovra prevista (l'unificazione di un esercito sul campo di battaglia) era molto complicata, specie in uno spazio molto ampio come quello delle Grandi Pianure. Le tre colonne non furono in grado di comunicare tra di loro per quasi tutta la durata delle operazioni; si misero in contatto solo quando furono a distanza ravvicinata. Non riuscirono, quindi, a scambiarsi informazioni sul nemico. La ricognizione non fu accurata: si era pensato ad una no==Trasporto su muli attra~erso le Grandi Pianure (da Harper's Weekly, 1~69). tevole concentrazione di forze, ma non si era assolutamente

supposto che il numero dei guerrieri fosse superiore a quello dei soldati delle tre colonne messe insieme. Si part dal presupposto che gli Indiani sarebbero fuggiti verso Nord al primo contatto con l'esercito, per rimanere schiacciati tra le colonne militari che battevano la zona pi a settentrione. Si scart a priori la possibilit che i Sioux potessero opporre la minima resistenza, tanto pi non fu considerta l'ipotesi che i Nativi potessero formulare un piano d'attacco. Infine, l'inadeguato equipaggiamento delle colonne ne rallent ulteriormente la marcia. Il solo generale Crook, uno dei co-mandanti delle tre colonne, pi esperto, per ovviare a tale inconveniente elimin i carri, sostituendoli con i muli. I reparti ebbero in dotazione fucili a retrocarica Springfield, le pistole Colt 45 e i mitragliatori Gatling. Gli Indiani, grazie ai loro velocissimi esploratori, vennero immediatamente a conoscenza dei movimenti dell'esercito, e programmarono un'offensiva. Dato che gli Americani si dividevano, i Sioux e i loro alleati si unirono per affrontare separatamente le colonne, neutralizzandole una alla volta. Il villaggio che si form comprendeva i Sioux Oglala di Cavallo Pazzo, i Sioux Hunkpapa di Toro Seduto e altri gruppi di Sioux scappati dalle riserve, gli Cheyenne di Due Lune, alcuni Piedi Neri e Arapaho. Le armi da fuoco a loro disposizione erano poche e tra le pi disparate: lunghi fucili da caccia, Winchester, fucili a ripetizione ottenuti in parte legalmente da mercanti e agenti indiani, in parte bottino di incursioni contro i soldati e i coloni. La maggior parte degli Indiani era fornita delle armi tradizionali: archi e frecce, mazze, lance, scudi e coltelli. In totale vi erano circa cinquemila guerrieri. Vi furono vari scontri tra esercito e guerrieri indiani, scontri che videro sempre la sconfitta degli Americani. Cavallo Pazzo inferse duri colpi al generale Crook, uno dei quali sul fiume Rosebud: questa battaglia fu ricordata dai Nativi come <~la battaglia in cui la ragazza salv suo fratello. Al combattimento, infatti, prese parte Donna Della Pista Dei Giovani Bisonti, sorella di Capo Che Compare Alla Vista, Cheyenne. :~U STORIA DEL FAR WEST I LE GUERRE INDIANE 51

Quest'ultimo si trov appiedato tra i soldati: era ormai spacciato, quando un cavaliere comparve, si gett nella mischia e salv l'Indiano. Era la sorella. In occasione di questa battaglia, gli Indiani rivelarono un buon senso strategico, e fu proprio questo, oltre alla gi citata superiorit numerica, che li port alla vittoria. Solo le tenebre permisero ai soldati di battere in ritirata. Era il 17 giugno 1876. La sorte non arrise certo agli Americani. Casualmente, quello stesso giomo, un drappello di cavalleggeri di una delle altre due colonne si trovava a perlustrare una zona poco lontana da quella dove si stava svolgendo la battaglia. Per fortuna degli Indiani, nessuno si accorse di nulla. La prima colonna era stata neutralizzata, per cui i Sioux si disposero ad attaccare la seconda, quella comandata dal generale Terry. I Nativi scelsero il campo di battaglia molto accuratamente; la valle del Little Bighorn era perfetta per lo scontro. Vi erano le colline a est e a ovest del corso d'acqua e un pianoro tra queste e le alture occidentali.

Dopo una ricognizione i comandanti dell'esercito decisero una manovra per aggirare i guerrieri e accerchiarli. Fu supposto, giustamente, che il villaggio nemico si trovasse sul Little Bighorn. Si formul quindi il piano d'attacco. Si pens di accerchiare i nemici da Sud con il settimo Reggimento di cavalleria e a Nord con le altre forze. L'azione era fissata per il 26 giugno, giorno in cui si supponeva awenisse l'incontro tra i due reparti. Custer avrebbe dovuto raggiungere sia le sorgenti del fiume Rosebud che quelle del Tongue. Le disposizioni scritte dal generale suo superiore obbligavano il tenente colonnello a non attaccare prima del 25 giugno. Egli si doveva attenere agli ordini a meno di un motivo sufficiente per non seguirli. Custer non esegu le disposizioni dategli, commettendo infrazioni ed errori che costarono la vita a lui e ai suoi uomini. Non comp il percorso stabilito, ma seg le tracce, trovate dai suoi esploratori Crow (da sempre i Crow erano nemici dei Sioux), di un villaggio indiano in movimento. All'alba del 25 giugno raggiunse un punto, chiamato Il Nido del corvo, prospiciente la valle del Little Bighorn e, individuato il villaggio, decise di attaccarlo il giorno stesso, temendo che il nemico potesse fuggire. 52 STORIA DEL FAR WEST

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Ma tutto si poteva supporre, tranne che i Sioe i loro alleati si stessero preparando per la fuga. Presa la decisione dell'offensiva, il generale divise il suo contingente in tre gruppi: tre squadroni a testa ai suoi due subalterni, maggiori Reno e Benteen, i rimanenti cinque ai suoi diretti comandi. Il reparto con i rifornimenti e le munizioni,

agli ordini del capitano McDougall, sarebbe rimasto indietro senza partecipare direttamente allo scontro. Il piano prevedeva che l'accampamento indianovenisse circondato dal maggiore Reno da Sud-Est, dal maggiore Benteen da Sud-Ovest, da Custer da Nord: il fiume e, poco oltre, le colline lo avrebbero chiuso da Est. Il movimento a tenaglia pu dare ottimi risultati, ma solo se eseguito da un numero almeno doppio di uomini rispetto a quello dell'awersario. Custer, probabilmente, non sapeva che stava andando incontro a quasi cinquemila guerrieri. Non era stata compiuta un'adeguata ricognizione: basti pensare che Custer si rese effettivamente conto delle reali dimensioni del villaggio solo quando se lo trov davanti. La mossa del tenente colonnello fu talmente azzardata che i Sioux stessi pensarono che si trattasse di un falso allarme o di un'azione diversiva: per loro non era possibile che i bianchi li attaccassero, tanto era il numero di guerrieri radunato nell'accampamento. Anche le guide Crow sconsigliarono a Custer di attaccare: l'ufficiale non le ascolt. Chiesero allora di essere esonerati dal combattimento. Lo furono e fu la loro salvezza. Il piano del generale and in fumo. Gli Indiani non rimasero ad aspettare che i soldati piombassero loro addosso senza fare nulla. Subito si accorsero della colonna di Reno che stava avanzando e le si precipitarono contro per fermarla. L'azione riusc ad opera degli Cheyenne di Due Lune e dei Sioux Hunkpapa di capo Gal. Reno, che aveva gi passato il Little Bighorn, fu costretto a ripiegare, passando il fiume, e a trincerarsi sulle colline. Benteen, dopo aver percorso qualche chilometro del percorso assegnatogli, decise di tornare indietro per cercare di raggiungere gli altri squadroni. Incontr il drappello di McDougall, quindi prosegu per unirsi al reparto di Reno. Sulla strada fu raggiunto da un soldato. Era John Martin, trombettiere di servizio di Custer, che portava un dispaccio. Il messaggio ordinava a Benteen di avanzare poich era stato individuato un grosso villaggio. Al maggiore veniva detto di portare i rifornimenti di munizioni. Custer avevadatole istruzioni avoce, ma il suo attendente, il tenente Cooke, le aveva messe per iscritto. Non si fidava dell'inglese del soldato: infatti John Martin era in realt Giovanni Martini, Italiano, ex garibaldino, emigrato in America pochi anni prima e subito arruolatosi nell'esercito per ottenere la cittadinanza statunitense. Benteen si affrett a eseguire le disposizioni recando aiuto a Custer, ma gli Indiani avevano reso impossibili le comunicazioni tra i soldati, occupando lo spazio che li divideva e isolando gli squadroni del generale. Il maggiore devi e raggiunse Reno, ancora trincerato nella sua posizione sulle colline. Poco prima, gli uomini di Reno avevano assistito a una cosa per loro inspiegabile: i Nativi, che stavanonettamente avendo la meglio, iniziarono a ritirarsi. Convinto che presto sarebbero tornati, Reno mantenne la sua posizione. Fu a questo punto che venne raggiunto da Benteen. Gli Indiani non si stavano ritirando, bens si stavano concentrando su un altro campo di battaglia, pochi chilometri pi a nord: quello dove Custer stava combattendo disperatamente. Si pu ricostruire ci che accadde ai cinque squadroni del tenente colonnello solo pervia ipotetica, basandosi sulle testimonianze degli scout Crow che videro il combattimento da lontano, e su altri elementi di ordine congetturale, come lo

studio del campo di battaglia una volta finito lo scontro, l'analisi del carattere di Custer, della suaimpulsivite dellasua ambizione. Il Generale attacc, anche se ormai aveva stabilito la superiorit numerica del nemico; forse sperava di acquistare maggiore prestigio con una manovra personale che egli credeva vittoriosa. Sembra che i democratici avessero deciso di proporlo come candidato alle elezioni presidenziali durante il Congresso che sarebbe iniziato il 26 g~ugno. Custer si era portato ancora pi a Nord rispetto a Reno per assalire il fianco settentrionale delvillaggio. Pereseguire quest'ultima manovra aveva trovato un agevole perco~o attraverso una valletta formata da un ruscelletto chiamato Medicine Tail Coulee, trasversale alle colline. Giunti al guado del Little Bighorn, gli squadroni L, I, F, C ed E furono attaccati da uno sparuto gruppo di Indiani. Si cre scompiglio trale file e la disposizione di ripiego fu eseguita con disordine. Pare che Custer fosse gi stato colpito a morte. wo corpo fu tirato fuori dall'acqua e issato sulla sella del suo cavallo. Il suo cadavere fu trovato sulle colline insieme ag1i altri. L'azione dei Sioux e dei loro alleati fu tempestiva, rapida ed efficace. L'attacco fu triplice: uno frontale, condotto da Gal, e due laterali, eseguiti da Cavallo Pazzo e da Due Lune che doveva impegnare anche la retrovia Bloccata l'avanzata dei soldati e dopo averli costretti a ripiegare ripassando il fiume, gli Indiani riuscirono anche a dividerli e affrontarli separatamente. Lo squadrone E fu il primo a essere attaccato. I Sia~x Hunkpapa, Minneconjou, e Senz'Areo guidati da Gal, dividendosi in due gruppi, lo accerehiarono e lo annientarono. Lo squadrone L dovette affrontare i guerrieri Sioux Hunkpapa e Piedi Neri di Re Corvo: fu aecerchiato e costretto ad abbattere i eavalli per farsene scudo. Inutilmente. Lo squadrone I, portatosi pi a Nord, si trov sul lato est di quella che oggi nota come Collina di Custer. Fu sorpreso e annientato dagli Cheyenne di Due Lune che si occuparono anche dello squadrone F, pi a occidente. Il reparto C, comandato dal fratello di Custer, Tom, spostatosi a nord-ovest della collina, si seontr contro i Sioux Brul e Oglala di Cavallo Pazzo. Probabilmente il tenente colonnello, se non era gi morto, era con questo squadrone, essendo stato ritrovato il suo cadavere poco lontano da quello del fratello. Il reparto di quest'ultimo tent di raggiungere la sommit delle colline per potersi trincerare. Se Custer era con questi soldati, evidentemente sperava nell'arrivo dei rinforzi o negli attacchi al villaggio da parte di Reno e Benteen da lui previsti. Per lo meno credeva di ricevere le munizioni. Cavallo Pazzo riusc a raggiungere la vetta delle alture prima dello squadrone C, quindi ad andargli incontro senza lasciargli via di scampo. Il combattimento fin senza che un bianco fosse riuscito a salvarsi. Il campo di battaglia era cosparso dei cadaveri delle Giubbe Blu. Quello del tenente colonnello Custer fu ritrovato sulle colline, circondato a breve distanza dai suoi ufficiali. Non si conosce il momento preciso in cui Custer fu ucciso, n chi riusc a colpirlo. Il suo corpo presentava due ferite mortali: una al petto e l'altra alla tempia sinistra. A differenza degli altri soldati non fu scalpato. Questo potrebbe anche significare un suicidio: se fosse sopravvissuto avrebbe dovuto affrontare un'ennesima Corte marziale, la terza, che avrebbe implicato la fine della

sua carriera militare e il fallimento di qualsiasi aspirazione politica. L'ipotesi del suicidio per contraddetta dal fatto che non furono notati n segni di bruciature n tracce di polvere da sparo attorno alla ferita alla tempia, elementi che avrebbero dovuto esserci in caso di sparo ravvicinato. Inoltre, non risulta dall'esame della documentazione che Custer fosse mancino. Quindi, se dawero si fosse suicidato, il foro della pallottola avrebbe dovuto trovarsi sulla tempia destra,n7;ch sulla sinistra dove invece fu rimenuto. Dopo essersi assicurati di aver ucciso tutti i soldati, i guerrieri tornarono ad assediare Reno e Benteen. I due ufficiali mantennero le loro posizioni per circa due giorni, anche se gi alla sera del 26 gli Indiani stavano abbandonando la valle del Little Bighorn. La mattina del 27 arriv il resto della spedizione di cui aveva fatto parte anche il settimo Reggimento di cavalleria, e non poterono fare altro che constatare l'awenuto disastro. Il grande villaggio indiano nel frattempo si era smembrato: alcuni gruppi tornarono alle riserve; Toro Seduto si diresse verso le valli del Tongue e del Powder; Cavallo Pazzo si rifugi tra le Montagne Bighorn. L'esercito pattugli quelle zone per alcuni mesi, sperando di catturare i due capi, ma riusc ad intercettare solo un piccolo gruppo di Sioux Oglala. Fu quindi affidato al generale Nelson Miles, soprannominato dagli Indiani Giubba d'Orso, il compito di trovare i ribelli rifugiati nella zona compresa tra i fiumi Tongue e Powder. Egli riusc a intercettare il gruppo dei Sioux Hunkpapa di Toro Seduto che per fugg verso il Paese della Nonna, il Canada. Era la fine del 1876. L'anno successivo, il generale Crook fu incaricato di catturare Cavallo Pazzo che si arrese il primo di maggio, solo per non vedere la sua gente morire di fame. Il gruppo degli Oglala fu trasferito a Fort Robinson, vicino a Pine Ridge, la riserva di Nuvola Rossa. La maggior parte degli Indiani si era ormai arresa: oltre ai Sioux avevano ceduto gli Cheyenne di Due Lune e Coltello Spuntato. Nonostante che con la battaglia del Little Bighorn gli Indiani avessero completamente sopraffatto l'esercito americano, inspiegabilmente la guerra vide la loro sostanziale sconfitta: la maggior parte dei Natvi si era infatti arresa. Nelle Grandi Pianure non vi erano pi le mandrie di bisonti che garantivano la loro sussistenza, la vita libera di un tempo era ormai limitata dal grande numero di coloni che avevano invaso le loro terre, la caccia spietata che l'esercito stava dando loro li costringeva ad un'esistenza da fuggiaschi. La sconfitta del Little Bighorn aveva bisogrlo di un capro espiatorio. Questo fu Cavallo Pazzo. L'acG~imento con cui gli Americani e gli Indiani stessi, dai primi istigati si gettarono su Cavallo Pazzo inspiegabile. Esasperato, iI condottiero cerc di scappare. Fu subito catturato e ricondotto a Fort Robinson: entrato nell'ufficio dell'agente indiano della ri;serva ove fu condotto si rese conto che stavano per incatena~o.bbe un moto di ribellione, tent di fuggire, ma fu trattenuto da Piccolo Grande Uomo, amico e compagnodmillebattaglie, e un soldato lo trafisse con la baionetta. Eia 5 senembre 1877 e la vendetta era compiuta. I genitor,i di Cavallo Pazzo ne presero il cadavere che seppell~ano iin un luogo tuttora sconosciuto, sulle rive del torrente Wounded Knee, nell'agenzia di Pine Ridge, quella di Nuvola

Ro~ n 1877 e il 1878 segnarono la fine per gli Indiani del NordOvest: si ebbero gli ultimi sussulti da parte di Comanche, Nasi Bucae Cheyenne. Questi ultimi, sebbene fossero gi stati sfi;~ncati e rinchiusi in riserva, cercarono di evadere dalh pngiania per riconquistare la libert nei loro luoghi di origine. Nel 1878 ess, guidati da Coltello Spuntato e Piccolo Lupo, Iasc~arono la nserva nel territorio indiano (attuale Oklahoma) per iintraprendere un viaggio che li avrebbe portati 1500 chilometn pi a Nord, nella zona del North Platte. Il Popah MagQifico inizi il suo viaggio il 9 settembre 1878: nel gruppovi erano solo settantanove guerrieri. Lungo il percorso che ;Ivrebbero dovuto compiere erano dislocati tredicin~il sdcbb,1 comando dei generali Crook, Gibbon, Pope e n mese succe~vo, vicino al confine con il Sud Dakota, il gr~po si d~ise, dopo aver tenuto in scacco l'esercito: Coltello Spuntato de~se di fermarsi, convinto che il governo lo avrebbe falto nmanere in quei luoghi; Piccolo Lupo, invece, proseguverso h meta prefissata fin dall'inizio dell'esodo. n pmno gruppo fu raggiunto dai soldati che ebbero l'ordinei riportarli in Oklahoma, nonostante fosse inverno e gli In~ni fassero male equipaggiati. Al loro rifiuto, l'ufficiale ~man~bnte del forte ove erano stati portati (Fort Robinson), E~chiusen una baracca senza acqua n legna per il fuoco, da dove h notte del 9 gennaio 1879 riuscirono a scappare. Furono ripresi. una decina di giorni dopo, non senza aver lottato disperatamente e aver sparato fino all'ultima munizione. Erano rimasti in pochi: solo donne, vecchi e bambini; i guerrieri erano tutti morti. Coltello Spuntato e i pochi superstiti furono condotti nella riserva di Nuvola Rossa. Le cose andarono diversamente a Piccolo Lupo. Passato l'inverno, fu individuato da un contingente di cavalleggeri; arresosi, gli fu concesso di non rientrare nella riserva e, con alcuni dei suoi uomini, fu arruolato come scout. In seguito furono raggiunti dai superstiti dell'altro gruppo, quello di Coltello Spuntato. Nel 1877 inizi anche l'odissea dei Nasi Bucati, che seguirono nella loro prodigiosa impresa quello che fu chiamato il Napoleone indiano. Fu egli il loro capo, cristiano e battezzato. Il suo nome era Tuono Che Rotola Dalle Montagne, ma pass alla storia con l'appellativo che gli diedero gli Americani: Giuseppe. I Nasi Bucati si erano trasferiti, in coincidenza della migrazione bianca in Oregon, nella valle del fiume Wallowa, nel Nord-Est di quello Stato. Mantennero relazioni amichevoli con i nuovi venuti, fino a che, nel 1873, non fu scoperto l'oro nella zona da loro abitata. Rifiutarono l'offerta di acquisto del governo, e per quasi tre anni furono dimenticati. Gli Stati Uniti erano impegnati nella guerra contro i Sioux. Nel 1876 si tent, ad opera del generale Oliver O. Howard, di trasferirli nell'Idaho del Nord. I Nasi Bucati rifiutarono il territorio assegnato loro dal governo: poich le forze americane erano di gran lunga superiori, il consiglio indiano prese la coraggiosa decisione di trasferire tutta la trib oltre tremila chilometri pi a Nord, nel Canada, fuori dalla giurisdizione amricana. Il gruppo, costituito da settecentocinquanta persone di cui solo duecentocinquanta guerrieri, fu tallonato lungo tutto il

percorso dai soldati di Howard, Gibbon e Miles e dal ricostituito settimo Reggimento di cavalleria, agli ordini del colonnello Sturgis. Gli scontri, per, videro sempre vittoriosi i Nativi, che, sebbene inferiori di forze, furono superiori in abilit, astuzia e coraggio. Ma ancora una volta, la conclusione degli awenimenti non favor gli Indiani: i Nasi Bucati furono fermati. Ad ostacolarli furono il telegrafo e la ferrovia: con il primo venivano velocemente informati i vari quartieri generali dell'evolversi della situazione; con la strada ferrata si facevano confluire con celerit truppe fresche nei luoghi opportuni. I Nasi Forati raggiunsero le Paw Mountains, ultimo ostacolo prima del confine con il Canada, che si trovava a soli 50 chilometri di distanza. In una localit chiamata Bear Paw, dopo sei vittorie consecutive, Giuseppe sub la prima e definitiva sconfitta. A Bear Paw convennero le truppe di Howard e di Miles, e Giuseppe non pot far altro che arrendersi (4 ottobre 1877). Alcuni dei suoi, guidati da Uccello Bianco, riuscirono a raggiungere il Canada per unirsi a Toro Seduto. Giuseppe e gli altri Nasi Bucati furono trasferiti in Oklahoma, dove rimasero fino al 1885, anno in cui, per intercessione del generale Miles, tornarono nel Nord-Ovest, in un'agenzia sul fiume Clear Water, Idaho. L'ultimo baluardo di libert era il gruppo dei Sioux di Toro Seduto che stava tentando di ottenere dal Canada la concessione di una riserva. Gli Inglesi, per non esporsi troppo, tergiversavano. A causa di ci Toro Seduto fu costretto ad accettare l'offerta del governo americano: sarebbe andato a vivere nell'agenzia di Standing Rock sul fiume Missouri. Una volta rientrato negli Stati Uniti, per, il capo sioux fu arrestato con l'accusa di omicidio: la vittima era il tenente colonnello George Armstrong Custer. Fu comunque presto rilasciato e raggiunse il suo popolo nella riserva di Standing Rock. L'agente indiano, maggiore McLaughling, non provava simpatia per il capo e fece di tutto per rendergli la vita impossibile. Riusc ad allontanarlo dai suoi nel 1885, quando Toro Seduto partecip alla tourne del Wild West Show di Buffalo Bill, di cui divenne sincero amico, in giro per l'America. L'agente riusc persino a mettergli contro alcuni capi minori. Si arriv cos al 1889, anno che segn una nuova serie di preoccupazioni per il governo degli Stati Uniti. Fu proprio in quell'anno che il profeta indiano Wovoka divulg la sua parola, sostenendo che, tramite la danza, si sarebbe evocato il Grande Spirito. Questi avrebbe riportato sulla terra la selvaggina di ogni genere e avrebbe fatto resuscitare i guerrieri morti. Grazie ad una nuova e sovrannaturale forza gli Indiani avrebbero spazzato via i bianchi, aiutati anche da una grande inondazione. La danza prevista era la Ghost Dance, la Danza dello Spirito, che avrebbe messo in comunicazione i vivi con i morti. Si credeva, inoltre, che indossando particolari camicie, nulla avrebbe potuto ferire o uccidere un Nativo. Soprattutto i proiettili dei soldati. Gli animi degli Indiani si accesero convinti di poter tornare all'antico splendore e praticare i culti di cui erano stati privati nelle loro riserve, dove vivevano in bala degli agenti e dei commercianti che miravano solo ad arricchirsi. I Nativi avevano toccato il fondo finch le parole di Wakan Tanka (il Creatore per gli Indiani delle Pianure) non diedero loro nuove speranze. Il governo, preoccupato del fervore che animava i Nativi, proib la pratica della Danza dello Spirito e diede l'ordine di

arrestare i capi che la favorivano. Forti contingenti di truppe si concentrarono nelle riserve che destavano maggiori problemi. Fra gli altri, fu ordinato di arrestare anche Toro Seduto. Nonostante i tentativi di intercessione di Buffalo Bill, l'agente indiano della riserva ebbe il mandato che fece eseguire dalla polizia indiana, all'alba del 15 dicembre 1890. I disordini che ne seguirono provocarono alcuni morti, tra i quali il vecchio capo sioux (ucciso, quindi, da mano indiana) e suo figlio. I seguaci, impauriti, si diedero alla fuga, guidati da Piede Grosso. Ma presto furono raggiunti dai soldati che, il 27 dello stesso mese, li costrinsero ad accamparsi nelle vicinanze del torrente Wounded Knee, lo stesso dove giaceva Cavallo Pazzo. All'alba del 28, il settimo Reggimento di cavalleria agli ordini del colonnello Sturgis circond il campo, piazzando quattro cannoni Hotchkiss in posizione strategica e intimidatoria. Fu dato l'ordine di requisire tutte le armi. Disgraziatamente part un colpo: a un Indiano o a un soldato? I quattro cannoni aprirono il fuoco e fu un ennesimo massacro. Nei primi giorni del 1891 si ebbero ancora alcune sollevazioni, presto sedate, ed entro gennaio la situazione fu sotto controllo: gli Indiani erano stati messi a tacere, piegati allo stremo dalla furia dell'esercito che, per, aveva incontrato grandi difficolt nel riuscire nel suo intento, tenuto in scacco da potenti e astuti guerriglieri. Gi nel 1890 il presidente Harrison aveva aperto ai coloni i confini di quello che avrebbe dovuto rimanere esclusivo territorio indiano, l'odierno Oklahoma Nel 1894 il governo dichiar chiusa la frontiera. n Sud-Ovest Con la fine della guerra contro il Messico del 1836 (il cui episodio pi celebre fu la battaglia a Fort Alamo in cui perse la vita Davy Crockett) e del 1846 e la firma del trattato di Guadalupe Idalgo del 1848, grandi e ricche terre, corrispondenti agli attuali Stati del Texas, del Nuovo Messico, della California e dell'Utah, si aggiunsero al territorio americano. Con le nuove acquisizioni territoriali, gli Stati Uniti ereditarono un ennesimo problema indiano: in quelle zone si trovavano le nazioni Apache e Navajo. Gli Apache, dai tempi degli Spagnoli, combattevano contro i nuovi venuti; quindi contrastarono i Messicani, per i quali provarono un odio profondo, e, dopo il 1848, si trovarono di fronte gli occhi bianchi: cos venivano chiamati gli Americani, per distinguerli dai visi pallidi Messicani. Durante il conflitto messico-americano non rimasero neutrali: i Mimbreno, una delle tante trib apache, si schierarono dalla parte degli Stati Uniti. Quel gruppo era guidato da Mangas Coloradas. Nonostante che nel 1852 fosse stato firmato a Santa Fe un accordo che stabiliva la pace tra la nazione Apache e gli Stati Uniti, nel 1860 i soldati attaccarono i Chiricahua di Cochise, genero di Mangas Coloradas. Le azioni di guerriglia in risposta ebbero come obbiettivo i convogli commerciali e postali, le diligenze, i minatori e i coloni. Nel luglio del 1862 gli sforzi degli Apache si concentrarono contro un contingente di soldati nordisti che, guidati dal generale Carleton, dalla California si dirigevano verso i campi di battaglia nell'Est (si ricordi che dal 1861 al 1865 si combatt negli Stati Uniti la cosiddetta guerra di secessione). Poich

sul loro cammino dovevano passare per rifornirsi d'acqua alla stazione di Apache Pass, Arizona, Mangas Coloradas e Cochise decisero di tentare un'imboscata, facendo ripiegare l'avanguardia di Carleton. Fu solo grazie all'artiglieria pesante che i soldati riuscirono a proseguire il loro cammino. Nel 1863 il capitano Shireland invit il capo mimbreno ad un colloquio per trattare le condizioni di pace. Mangas Coloradas vi si present da solo; ma, mentre si recava all'incontro, il 17 gennaio, fu catturato dai soldati e il colonnello West, capo del distaccamento, diede ordine di ucciderlo. L'assassinio fu giustificato come una tentata fuga. I Mimbreno, scomparso il loro capo, non furono pi capaci di organizzarsi, e subirono, sconcertati, l'assalto dei soldati, finendo o uccisi o trasferiti nelle riserve. Anche i Navajo furono costretti ad abbandonare le loro terre. Il colonnello Kit Crson, Lanciatore Di T70 per gli Indiani, distrusse tutti i loro raccolti e le mandrie, cercando di costringerli alla resa facendo meno vittime possibile. Guidati da Manuelito, si rifugiarono tra i monti e, dopo una disperata resistenza si arresero nel 1865. Furono costretti a percorrere cinquecento chilometri a piedi per raggiungere la riserva che era stata loro assegnata a Bosque Redondo. A causa delle cattive condizioni della riserva, arida e invivibile, nel 1868 ai Navajo fu dato il permesso di tornare nei loro territori. La maggior parte delle bande Apache erano state chiuse in riserve e solo pochi sparuti gruppi rimanevano in libert. Gli Aravaipa del capo Eskimo-Tzih si erano arresi al tenente Royal Whitman che sistem gli Indiani nei pressi di un forte assumendoli per tagliare l'erba necessaria ai cavalli dell'esercito. Nella zona di Tucson, a meno di cento chilometri da Camp Grant, il forte attorno al quale vivevano questi Apache, continuavano i furti, gli assassinii, le scorrerie, e gli abitanti della citt, considerando gli Aravaipa i responsabili, decisero di partire per una spedizione punitiva. L'occasione si present il primo aprile 1870, quando, essendo il forte sguarnito di truppe, i volontari clvili riuscirono a compiere una strage tra gli innocenti Aravalpa: furono uccise ottantacinque persone, tra cui solo otto uomini, ventinove bambini furono presi prigionieri per essere venduti ai Messicani come schiavi. Whitman, awertito in ritardo, arriv al forte solo per constatare l'awenuta tragedia, e non gli rest altro da fare che seppellire i cadaveri. Il gesto pietoso servi a far tornare indietro molti Apache che si erano riparati in zone circostanti. Il capo Eskimo-Tzin, invece, rimase tra i monti e riprese le azioni di violenza contro coloro i quali avevano ucciso la sua gente. Solo dopo che il presidente Grant invi un suo ambasciatore a parlamentare con il capo, questi si arrese e fece ritorno Un convog~o arrnato affraversa le Grandi Pianurr. I.r CIUFRRI: INI)I/\NF. 65 a Camp Grant, per poi essere trasferito, con tutta la sua gente, e contro gli accordi stipulati, in una riserva sul fiume Gila. Se questa fu la sorte degli Aravaipa di Eskimo-Tzin, non molto differente fu quella di altre trib della zona. I Chiricahua di Cochise vivevano liberi tra i monti che portano ancora oggi il loro nome, a cavallo degli Stati dell'Arizona e del Nuovo Messico, e, compiute le loro scorrerie, si rifugiavano nel Messico, dove i soldati americani non potevano seguirli. Non che in Messico fossero al sicuro: il governo di

quel paese, infatti, aveva dato disposizione che ogni scalpo apache venisse ricompensato con trecento dollari. Si formarono cos vere e proprie bande di cacciatori di scalpi che non davano tregua agli Indiani, i quali in questo modo dovevano scappare anche dal Messico. Rimasero comunque imprendibili in entrambi i territori. Allora si tent la strada diplomatica e nel 1871 gli Americani convinsero gli Apache dei capi Victorio e Nana ad entrare in una riserva. Anche Cochise accett e chiese di rimanere tra le sue montagne. In un primo tempo la sua richiesta fu accolta, ma, pochi mesi dopo, fu impartito l'ordine di trasferimento a Fort Tularosa, in Arizona. Cochise non obbed e la guerriglia riprese pi violenta. Dal 1871 il comandante del Dipartimento dell'Arizona era il generale George Crook (lo stesso che combatter nel 1876 nella campagna contro i Sioux che si conduder con la battaglia del Little Bighorn, e di cui abbiamo gi parlato). Volpe Grigia o Tre Stelle, che erano i suoi nomi tra gli Indiani, ebbe un atteggiamento di estrema onest, comprensione e paternalismo nei confronti dei Nativi: atteggiamento tipico di coloro i quali, come Carson, avevano conosciuto a fondo gli Indiani. Il generale Crook, avendo capito che gli unici a poter avere la meglio sui Nativi erano i Nativi stessi, organizz un reparto formato da volontari delle trib Pueblo, Navajo e Apache e lo inser nella spedizione che, nell'inverno 1872-1873, rastrell la zona di Tonto Basin, Arizona. Gli ordini di Crook vietavano l'uccisione di donne e bambini, manonfurono rispettati: il maggiore Brown attacccon trecentoventi uomini un villaggio di novantaquattro componenti, di cui settantaquattro furono uccisi. I prigionieri furono trasferiti nella zona di Fort Apache, e, su disposizione di Crook, ebbero a disposizione dei piccoli appezzamenti di terreno: i prodotti di queste fattorie sarebbero stati acquistati dall'esercito. L'esperimento stava riuscendo alla perfezione, quando da Washington venne l'ordine di trasferimento degli Apache in una riserva a sud di Fort Apache. Molti non accettarono e fuggirono tra i monti; a poco a poco, per, furono ricatturati. Nel 1872 si era arreso anche Cochise. Trattando personalmente con il generale Howard ottenne di rimanere a vivere tra i Monti Chiricahua, e vi rest fino alla morte, sopraggiunta nel luglio del 1874. Con la scomparsa di Cochise, i Chiricahua si divisero in piccole bande: a capo di due di queste si posero Victorio e Geronimo (Mimbreno di nascita). Nel 1876, in seguito ai continui disordini, il governo americano impart l'ordine di trasferimento per tutti gli Apache Chiricahua nella riserva di San Carlos, sul fiume Gila. Anche in questo caso, un nutrito gruppo di guerrieri rifiut di obbedire e si rifugi in Messico. Alla loro testa marciava Geronimo, il cui nome apache era Go Ya Thle, Colui Che Sbadiglia. Aveva giurato vendetta ai bianchi da quando, nel 1868, un gruppo di Messicani aveva distrutto il suo villaggio uccidendogli la madre, la moglie e tre figli. Col suo gruppo comp innumerevoli e rapide incursioni in territorio americano, assaltando diligenze e rubando bestiame, rifugiandosi poi in Messico. Nel 1877 fu catturato. Subito rilasciato, in circostanze poco chiare, visse pacificamente per tre anni nell'agenzia di San Carlos: quindi scapp con un gruppo di guerrieri e riprese la sua attivit. Nei tre anni in cui Geronimo non cre problemi, gli Stati Uniti si dedicarono a Victorio, capo di una banda di Mimbre-

no, fuggiti dalla riserva di Ojo Caliente, Nuovo Messico, quando, nel 1879, arriv l'ordine di trasferimento a San Carlos. Alla banda si aggiunse il gruppo di Apache Mescalero di Capo Caballero. Gli obiettivi di Victorio e dei suoi alleati furono, ancora una volta, le diligenze, la linea telegrafica, gli insediamenti sparsi. Dopo aver compiuto le sue azioni di guerriglia, si rifugiava in Messico, continuando a seminare il panico. I reparti di volontari messicani non ottennero alcun successo immediato, ma costrinsero Victorio ad abbandonare il Messico e rifugiarsi negli Stati Uniti. Per arginare il suo impeto, i due Stati strinsero un accordo di collaborazione: i soldati delle due nazioni avrebbero potuto superare i propri confini; fu anche creato un contingente misto agli ordini del tenente colonnello Grierson, americano, e del generale Trevino, messicano. Nel 1880, Victorio era in Messico, accampato tra le montagne Tres Castillos: dal suo gruppo si stacc una piccola banda guidata dal vecchio Nana, per cui, quando Victorio fu fermato tra quei monti, il problema Apache non era ancora del tutto risolto. Il drappello di Nana, quasi ottantenne, continuava la guerriglia: era un gruppo di soli combattenti, non appesantito da inermi e cose superflue. La perfetta conoscenza del territorio e dei metodi di sopravvivenza permetteva di non dipendere dalle sorgenti d'acqua e dalla selvaggina. Ad esempio, erano soliti mettere in bocca un sassolino che aumentava la salivazione ed evitava di far venire sete. Potevano cos rimanere diversi giorni senza bere. La situazione si aggrav quando, nel 1881, vi furono rivolte in alcune riserve e dall'agenzia di San Carlos fuggirono Nachite, figlio di Cochise, Chato, Juh e Geronimo per riunirsi a Nana tra i Monti Chiricahua. Nel 1882 torn nel Sud-Ovest il generale Crook, dopo essere stato impegnato nella guerra contro i Sioux nel Nord-Ovest. Volpe Grigia cerc di riportare l'ordine: sollev dall'incarico molti agenti indiani disonesti, fece allontanare dalle zone riservate ai Nativi gli intrusi bianchi che vi si erano installati abusivamente, parlament con i capi ribelli convincendoli a ritornare nelle riserve. Nel 1883 si arresero Nana, Nachite e altri capi minori; nei primi mesi del 1884 fu la volta di Geronimo e di Chato. Purtroppo sorsero nuovi contrasti che sfociarono, nel 1885, con la fuga di Geronimo e del fratello Ulzana che si mise alla testa di un reparto speciale composto da soli dieci guerrieri. Geronimo giustific la sua fuga dicendo di aver saputo che gli Americani volevano arrestarlo e impiccarlo. Di nuovo Volpe Grigia appront un drappell di Indiani, affidandolo al maggiore Davis e al capitano Crawford. Si riusc cos a catturare Ulzana, ma non Geronimo che rimase latitante con un gruppo di guerrieri, nascondendosi nella Sierra Madre. Il generale Sheridan, comandante delle forze armate americane, biasim Crook per la sua condotta giudicata troppo accondiscendente, e ordin di chiedere a Geronimo la resa incondizionata. Crook, non condividendo la politica del superiore, diede le dimissioni, e nell'aprile del 1886 fu sostituito dal generale Nelson A. Miles. Egli rinforz il pattugliamento dei punti di accesso obbligati; cre una catena protettiva attorno ai possibili obbiettivi dei

ribelli, come fattorie e insediamenti isolati; sull'esempio di Crook istitu un reparto composto di scout Apache con l'ordine di scovare il nemico e non dargli tregua finch non fosse stato nuovamente condotto nella riserva. Finalmente, il 25 agosto, gli scout raggiunsero Geronimo nel territorio della Sonora, in Messico, e lo costrinsero alla resa; quello stesso giorno, gli Apache delle riserve furono trasferiti a Fort Marion, in Florida, e tutte le zone rimaste in questo modo disponibili furono destinate ad accogliere l'ondata di coloni che stava investendo l'Ovest. Anche Geronimo, scampando alla pena capitale, raggiunse i suoi in quella regione completamente sconosciuta e cos diversa dal territorio dove, da tempoimmemore,gliApache avevano sempre vissuto. Nel Sud-Ovest non rimase pi un solo Apache; ad alcune trib, come quella degli Aravaipa, fu concesso di tornare nei propri territori, ma i casi furono pochi ed eccezionali. Nel 1894, i Chiricahua furono trasferiti in Oklahoma in una riserva nei pressi di Fort Sill. Qui fu mandato anche Geronimo, alcolizzato ad arte, fantasma di ci che era stato: l'ultimo baluardo di fierezza e libert della nazione apache. rv. L'impero del bes~iame

L'impero del bestiame un tipico prodotto dell'Ovest americano che affonda le sue radici nel XVI secolo, quando gli Spagnoli colonizzarono l'America centrale, portandovi, tra l'altro, il loro bestiame. Nel XVIII secolo i bovini raggiunsero il Texas dove trovarono un ambiente ideale per moltiplicarsi, soprattutto nel Sud di quel territorio, e in particolare nella valle del fiume Nueces. In quella zona le condizioni erano ideali: clima mite, abbondanza di acqua e di erba. ci che distinse l'allevamento del West da quello delle fattorie dell'Est fu l'uso costante, nel primo caso, del cavallo in tutte le fasi del lavoro. L'impero del bestiame nacque dalla congiunzione di tre elementi: i bovini longhorn messicani, i robusti cavalli indiani e i cowboy americani. Il principio fondamentale sul quale si basava era il pascolo aperto, cio non recintato, secondo il quale le mandrie pascolavano sul terreno del demanio pubblico. I pascoli non erano recintati perch, in realt, non vi era altro proprietario che lo Stato. In questa caratteristica consisteva il vantaggio dell'allevatore: egli doveva comprare solo il bestiame (attorno al 1865 un capo costava circa 4 dollari), farlo ingrassare sulla terra pubblica e, quindi, con il minimo di spesa e il massimo di guadagno, venderlo sui mercati del Nord per circa 40 dollari. Sostanzialmente il grande business del bestiame ebbe inizio negli anni successivi alla guerra civile. Durante questo periodo furono interrotti tutti i movimenti verso Nord dei bovini, all'epoca ancora allo stato iniziale, a causa del blocco economico e militare dei nordisti a danno dei sudisti. In aggiunta a questo, durante la guerra, nel 1862, la Confederazione degli Stati del Sud approv la legge della coscrizione obbligatoria per gli uomini di et compresa tra i 18 e i 45 anni. vi furono delle eccezioni per gli ufficiali governativi, per i ministri del culto, i professori e, dall'ottobre dello stesso anno, fu esonerata anche una persona per 500 capi di bovini e ovini o 250 ca-

valli o muli. Furono anche creati gli allevatori del governo col compito di fornire la carne per l'esercito. Tra questi allevatori figuravano John Chisum e Oliver Loving. Gli altri uomini dovettero quindi abbandonare le loro attivit e furono costretti a lasciare le mandrie alle cure poco esperte di ragazzi, donne e vecchi. circa due mesi dopo la firma della resa sudista, i soldati tornarono a casa e, coloro che prima del conflitto si dedicavano all'allevamento, trovarono i loro affari profondamente sconvolti. Le mandrie si erano ingigantite e le bestie dei vari proprietari pascolavano confuse, senza essere state ma~chiate e quindi senza la possibilit di essere riconosciute, i tori non erano stati castrati. L'estate del 1865 fu spesa da ogni allevatore nel tentativo di riportare l'ordine nei propri interessi. Fu necessario, per prima cosa, organizzare un round up, un raduno, per poter separare le bestie dei diversi proprietari, marchiarle e selezionarle. Necessari per questo tipo di lavoro e, in generale, per la cura delle mandrie, erano dei giovani, abili cavallerizzi e rotti ad ogni esperienza che divennero il tassello chiave dell'impero del bestiame: i cowboy. I cowboy americani erano ragazzi di et compresa tra i 18 e i 25 anni che affrontarono la vita monotona ma spesso pericolosa del pascolo, con coraggio e lealt nei confronti del loro datore di lavoro, con il quale instauravano un rapporto di cameratismo e reciproca fiducia. L'abbigliamento tipico del cowboy era teso ad evitargli il bench minimo impedimento, era pratico per il lavoro e comodo anche per dormire, dato che la maggior parte delle volte essi non potevano neanche spogliarsi. Il cappello era uno Stetson a larghe falde, in genere grigio o marrone, i cui usi erano molteplici: proteggeva dal sole e dalla pioggia, dal vento e dalla neve, ma fungeva anche da cuscino e da recipiente. Era assicurato alla testa da una cinghietta di cuoio che passava sotto il mento. La camicia di lana era portata aperta sulla gola per lasciare intrawedere uno sgargiante fazzoletto di seta che il cowboy 72 STORIA Dl L FAR WEST usava per coprirsi la bocca e non respirare la polvere. Di norma la giacca non era indossata perch impediva i movimenti delle braccia. Era sostituita da un gilet senza bottoni e con tante tasche. Sopra i pesanti pantaloni da lavoro in genere erano portati i gambali di pelle per proteggere le gambe dagli arbusti della prateria. Elemento fondamentale dell'abbigliamento del cowboy erano i guanti, che venivano indossati tutto l'anno e preservavano le mani dalle bruciature delle corde e del freddo. Una delle poche cose scomode, tra gli accessori del mandriano, erano gli stivali: solitamente neri, molto stretti e appuntiti, col tacco alto, lo facevano zoppicare malamente. Ma un cowboy camminava molto raramente: I'allevamento del bestiame nell'Ovest era fortemente condizionato dall'ambiente, per cui era necessario svolgere questo lavoro a cavallo. Le grandi distanze del West non potevano essere percorse a piedi. E il cowboy passava la maggior parte del suo tempo su di una cavalcatura. Egli se ne prendeva cura personalmente ed

era ben consapevole del fatto che da questo animale dipendeva la sua stessa vita. La sella era in genere molto comoda e adatta a reggere il cowboy per molte ore. Aveva, per questo motivo, gli arcioni pi alti del normale ed era molto larga. Le cinghie delle staffe erano molto lunghe, tanto che il cavaliere sembrava stare in piedi. Un cowboy era capace di spendere tutto il SUo stipendio per una sella; venderla significava perdere la propria dignit. Gli strumenti di lavoro del cowboy erano essenzialmente due: la frusta e il lazo. La frusta era una striscia di cuoio che veniva legata al polso per essere sempre a portata di mano. Per far roteare il lazo vi erano mille modi differenti, ma tutti molto efficaci: raramente un cowboy sbagliava il lancio. Anche gh uomini del pascolo, come del resto tutti gli uomini che vivevano nella prateria portavano la Colt, anche se cercavano di usarla il meno possibile, soprattutto i cowboy durante le lunghe marce verso il Nord, con le mandrie agitate e alle quali bastava un nonnulla per imbizzarrire. Sembra, addirittura, che molti di loro fossero dei pessimi tiratori. La Colt Six-Shooter (Sei colpi) si diffuse sul territorio delle Grandi Pianure con estrema facilit per la sua maneggevolezza. Fu L'IMPERO DEL BESI'IAME 73

/~n~atil o dl domare un ca~allo seh~ag~o. Incisione da un dlsegno di Frederic Re mington (da Cemll~y Magazine. 1~88). 74 STORIA DEL FAR WEST inventata nel 1835 da Samuel Colt (all'epoca solo sedicenne). La storia di questo revolver strettamente legata ai Ranger del Texas che per primi la adottarono, pare gi nel 1839, e che contribuirono notevolmente alla sua diffusione. Era la pistola ideale per chi doveva usarla stando a cavallo, data la sua estrema maneggevolezza. La si poteva considerare come sei pistole messe insieme. Durante la guerra contro il Messico, finita nel 1848, i Ranger del Texas convinsero il comandante delle truppe americane ad adottarla per tutti i soldati statunitensi. Anche se non dotato di spiccate capacit da pistolero, il cowboy era un individuo estremamente coraggioso. Un codardo non trovava posto nel mondo del bestiame, poich un momento di incertezza o di paura poteva significare la perdita della vita per s e per gli altri. Il cowboy era sempre pronto ad aiutare un amico o chiunque si trovasse in difficolt; rispettava le poche donne che conosceva e le proteggeva a costo della sua stessa vita. Il paese del bestiame era essenzialmente un posto da uomini, dato il rigore e le difficolt della vita. Le donne erano poche, per cui un uomo si sentiva in dovere di prendersene cura. La mancanza di donne contribu al fatto che la maggior parte dei cowboy non fosse sposata, anche se ci era causato principalmente dalla giovane et degli uomini che tendevano ad accasarsi solo dopo aver rinunciato alla vita del pascolo o essere riusciti a mettersi in affari per proprio conto. Il cowboy doveva avere un fisico robusto per poter affrontare il rigore dell'esistenza sulla prateria. Non vi erano medicine che curassero le malattie che potevano essere contratte,

cos si usavano i rimedi pi disparati, forse maggiormente dannosi del male stesso. Potevano essere somministrati il linimento per i cavalli, o il rimedio universale per il fegato o il Pain Killer (l'assassino dei malanni). Per quanto riguardava i problemi dei denti era sufficiente recarsi dal pi vicino maniscalco. Il cowboy diventava l'elemento fondamentale durante il round up. Vi erano due round up all'anno: uno primaverile, l'altro autunnale. Lo scopo di questi due raduni era quello di dividere le mandrie che pascolavano confuse nei pascoli aperti e marchiare i capi non ancora contrassegnati. Per fare ci bastava separare le madri: i vitellini andavano loro dietro, ed I.'lMPl'Ro 1)1 1 131 'il l \MI

Le snadeatlllte clalle n~andlie c le plincipaliattle-town 1~0. essendo le madri contrassegnate era semplice individuare il proprietario dei nuovi nati. Una volta identificato l'allevatore che possedeva le bestie in questione, si poteva passare alla marchiatura dei piccoli. Vi erano due tipi di contrassegni: il brand e il mark. Il primo consisteva nel segnare, per mezzo di un ferro rovente, il fianco sinistro del vitello con il marchio scelto dal proprietario. Caratteristica del contrassegno era la difficolt di contraffazione per ostacolare i ladri di bestiame che per divennero degli artisti nel cambiare i marchi. Questi ultimi venivano registrati in appositi libri ed erano riconosciuti dalla legge. Nonostante i prowedimenti i ladri di bestiame riuscivano a colpire di frequente. Il mark consisteva nel tagliare parte dell'orecchio dell'animale, come ulteriore segno di identificazione. Uno dei mark pi conosciuti era quello chiamato Jinglebob che consisteva in una profonda spaccatura che lasciava penzolare parte dell'orecchio dell'animale. Era il riconoscimento delle bestie di John Chisum. Dopo la marchiatura e la castrazione dei vitelli, si risolveva il problema dei ma-~erik, di quelle bestie, cio, senza contrassegno e rimaste senza madre, per cui l'attribuzione ad un dato proprietario era impossibile. In un primo tempo i maverik divenivano propriet di chi li trovava. In questo modo, per, troppe bestie che avevano appena figliato trovavano una fine stranamente prematura. Quindi si decise che gli orfani rimanessero di propriet del padrone del pascolo sul quale venivano trovate. Nel raduno autunnale si marchiavano i vitelli nati durante l'estate e quelli dimenticati nel raduno precedente. Il round up primaverile era il pi importante poich era il momento di selezionare le bestie migliori da portare ai merca,ti del Nord. Gli allevatori- texani non mancarono di accorgersi degli alti prezzi del bestlam-e sui mercati del Nord e dell'Est e subito pensarono di portare l le loro bestie. Poco importava se per fare ci bisognava percorrere un cammino di circa 800 chilometri: la cosa importante per loro era illadagno. L'obiettivo degli allevatori era quello di raggiungere una stazione ferroviaria per poter caricare le bestie su un treno e spedirle ai mercati dell Est o del Nord. Una delle prime sta-

zioni poste come meta fu Sedalia, Missouri, da cui passava la ferrovia per Saint Louis e altre citt dell'Est. Ma per arrivare ai punti di imbarco dal Texas vi erano percorsi molto lunghi da compiere, popolati da Indiani, coloni e bestie selvagge. Attraverso il territorio indiano (l'Oklahoma moderno), gli Indiani spaventavano i bovini o ne rubavano alcuni; i coloni fecero pressione sulle autorit che sia nel Kansas sia nel Missouri emanarono regolamenti tesi a impedire la diffusione di epidemie tra le bestie, che prevedevano il divieto d'accesso in quei territori di bestiame proveniente dal Texas o dagli Stati del Sud. In seguito la legge fu ritirata e fu permesso il transito delle mandrie in periodi prestabiliti. Per questi motivi, aggiunti alle disastrose condizioni atmosferiche, il lungo cammino del 1866, il primo dopo la guerra, fu un insuccesso. Nonostante ci, i dollari pagati dagli acquirenti del Nord e dell'Est per il bestiame del Texas invogliarono gli allevatori a ritentare. E il 1867 li aspettava con grandi novit. In quell'anno, infatti, un giovane dell'Illinois, Joseph G. McCoy, dopo aver studiato attentamente la situazione, decise di creare un luogo di incontro a met strada tra gli allevatori e gli acquirenti del Nord e dell'Est. Contatt varie compagnie ferroviarie per avere prezzi particolarmente vantaggiosi per il trasporto di bestiame, finch trov l'accordo con la Hannibal and St. Joe, la cui linea avrebbe condotto il bestiame a Chicago. Quindi cerc un punto comodo dove portare le mandrie che dovevano essere imbarcate sui vagoni ferroviari. Lo trov nel piccolo abitato di Abilene: il luogo aveva le caratteristiche perfette. Era situato in una zona dove vi erano tanta erba e acqua in abbondanza, con spazi liberi e aperti dove si poterono costruire dei recinti dove lasciarvi le mandrie in attesa di essere vendute e quindi caricate su di un treno. Abilene fu la prima di una serie di citt che si svilupparono e vissero stagionalmente sul commercio del bestiame. Tra le altre vi furono Denver, in Colorado, Dodge City, Newtown ed Ellsworth in Kansas. Le mandrie del Texas, per raggiungere Abilene, dovevano compiere un percorso di circa 800 chilometri. La pista pi sfruttata per questo movimento di bestiame fu quella chiamata Chisholm dal nome di colui che la tracci, Jesse Chisholm. l STORIA DEL FAR WEST Essa partiva da Sant'Antonio, nel Texas, attraversava il Fiume Rosso entrando nel territorio indiano. A Caldwell passava il confine dell'Oklahoma ed entrava in Kansas per arrivare quindi ad Abilene. Vi erano molte piste che raggiungevano tutte varie destinazioni che sorsero, dopo Abilene, come punto d'incontro tra allevatori e compratori. La marcia di spostamento delle mandrie era il momento pi impegnativo per un cowboy. Essa iniziava dopo il raduno primaverile per giungere a destinazione in estate inoltrata. si preferiva questo periodo poich l'erba era fresca, si evitavano il maltempo e le piogge che procuravano gravi disagi, soprattutto l'attraversamento dei fiumi. Per una mandria di circa 2000 capi era impegnata una dozzina di uomini con compiti specifici. Vi era il capo mandria, di solito un cowboy con grande

esperienza che aveva gi percorso la pista da seguire. Nei tardi anni Sessanta la sua paga si aggirava intorno ai 125 dollari al mese. Gli altri mandriani avevano il compito di sorvegliare il bestiame e ricevevano un salario che oscillava tra i 25 e i 40 dollari al mese. Erano divisi secondo la loro esperienza nel governare la mandria. I pi e-sperti erano in testa, ai lati vi erano i cosiddetti fiancheggiatori e le ali, che cavalcavano avanti e indietro per sorvegliare che nessuna bestia uscisse dal branco. Nelle retrovie vi erano i cowboy meno esperti, spesso novellini alla prima esperienza, chiamati con ironia piedi dolci. Oltre tutto dovevano affrontare lo spiacevole inconveniente di respirare la polvere sollevata dalla mandria in movimento. I cowboy si posizionavano ai lati del bestiame che si disponeva in una lunga fila, con in testa i capi pi robusti e, per uItimi, quelli pi deboli. Dopo i primi giorni, in cui le bestie si abituavano alla marcia, durante la notte bastavano solo due uomini per sorvegliare tutta la mandria. Siccome anche il minimo rumore riusciva a spaventare i bovini, i cowboy cercavano di tenerli tranquilli cantando. Nacque cos quel nutrito canzoniere di quella che oggi viene chiamata musica country. Della comitiva di viaggio faceva parte anche il cuoco che guidava il carro delle vettovaglie e che di norma precedeva il L IMPERO DEL BESIlAME 79

resto della spedizione per trovare un luogo adatto dove porre il campo per la notte. Infine vi era un ragazzo addetto al controllo del branco dei cavalli di scorta. Egli e le bestie galoppavano a un lato della mandria, scostati, per evitare che i cavalli spaventassero i bovini. Ogni co vboy aveva circa 8 o 1O cavalcature a disposizione. Quando il bestiame era in movimento il capo mandria comunicava con gli altri uomini per mezzo di un linguaggio dei segni molto simile a quello degli Indiani, dal quale, del resto, derivava. Molti erano gli ostacoli che si potevano incontrare lungo il percorso e che potevano procurare un fuggi-fuggi generale delle bestie: vi erano i temporali con tuoni e saette, i fiumi da attraversare, l'attacco da parte di bestie selvatiche o di Indiani o di ladri di bestiame. Il fuggi-fuggi rappresentava un grande pericolo per la vita stessa dei cowboy che rischiavano di venire travolti dalla mandria imbizzarrita. Dopo settimane di monotonia, la carovana giungeva a destinazione. Le citt che costituivano il punto di incontro con i compratori offrivano agli uomini del pascolo gli svaghi e i divertimenti che erano loro mancati durante le giornate trascorse sulla prateria. Vi erano i saloon dove i cowboy potevano praticare il poker e altri giochi con le carte o i dadi; il quartiere a luci rosse offriva effimere storie d'amore. Le prostitute erano generalmente ragazze bianche tra i 18 e i 23 anni, anche se non era raro il caso di trovarne di pi giovani. Si potevano cercare nei saloon, nelle sale da ballo o nelle case di tolleranza. Nel Kansas si presero prowedimenti contro la prostituzione e il gioco d'azzardo, ma raramente furono rispettati. Nei saloon venivano assunti dei giocatori professionisti che riuscivano sempre, e stranamente, a vincere le paghe dei cowboy. Quando si giungeva alla fine della marcia dal Texas, o co-

munque da uno Stato del Sud, si lasciava la mandria a pascolare negli appositi recinti nei dintorni della citt e, mentre chi di competenza concludeva la vendita, i cowboy si recavano nel centro abitato. Potendo usufruire di alcune comodit di cui erano stati privati per lunghi mesi, si recavano subito dal barbiere sia per radersi sia per farsi il bagno. Avevano la possibilit di acquistare un vestito e gli stivali nuovi. I saloon attiravano fortemente i cowboy che vi si recavano l per giocare e bere whisky, cosa questa che era proibita durante la marcia. Raramente furono implicati in episodi di violenza. Spesso nelle citt fu vietato andare in giro armati e comunque lo sceriffo e i suoi aiutanti compivano un buon lavoro di sorveglianza. I morti ammazzati erano pochissimi e i duelli in cui due uomini si fronteggiavano in mezzo alla strada sotto la canicola erano molto rari, se non inesistenti. I cowboy furono accusati di molti crimini che, in realt, venivano compiuti da altri. Per questo motivo e perch il trattamento loro riservato, una volta arrivati a destinazione, non era dei migliori, essi impararono a recarsi in citt solo per far visita al barbiere e per comprare ci di cui avevano bisogno. Trascorrevano il resto del tempo al loro campo tra di loro. Abilene fu il punto di incontro pi importante per circa cinque anni, fino al 1871, quindi, sia perch i cittadini preferirono concentrare i loro sforzi sull'economia pi stabile degli agricoltori, sia perch nel marzo del 1872 lo Stato del Kansas stabil che la linea di quarantena (quella linea immaginaria oltre la quale i bovini non potevano andare prima di aver scontato la quarantena) venisse spostata verso Ovest, rendendo cos illegale il trasferimento delle mandrie ad Abilene. La ferrovia stava avanzando agevolando questo prowedimento. Tra il 1872 e il 1875, una delle principali citt per il commercio del bestiame fu Ellsworth. Dopo il 1875 il centro pi importante per la vendita delle mandrie fu Dodge City. Non tutte le bestie che raggiungevano le stazioni ferroviarie partivano per la loro destinazione finale in treno. Accadeva che dopo il cambio di proprietario continuassero la marcia a volte fino in Canada. Dopo il calo dei prezzi dovuto alla generale crisi economica del 1873, l'industria del bestiame riprese quota e nuovi pascoli furono aperti soprattutto nel Nord dove, dopo la sconfitta degli Indiani alla fine degli anni Settanta, larghe porzioni del Wyoming, del Montana e del Dakota attrassero gli allevatori del Texas. Il motivo fondamentale di questo spostamento era la quasi totale assenza in quelle zone di coloni. Nei pascoli del Nord vari l'abbigliamento del cowboy: dato il rigore del clima, egli indoss una pesante camicia di lana e, sopra il gilet, un largo impermeabile marronc. A causa del vento che spesso soffia nelle Grandi Pianure, il cappello Stetson ebbe falde meno ampie. La ferrvia, che era stata il fattore principale dello sviluppo dell'industria del bestiame, aveva insito in s il germe del fallimento della stessa. Con la strada ferrata l'Est penetr nell'Ovest, con i suoi capitali e, soprattutto, con i suoi coloni. Il boom degli anni Ottanta attir moltissima gente nelle pianure, pronta a investire i minimi risparmi nell'allevamento. Poco alla volta gli allevatori furono soppiantati da compagnie finanziarie con capitale dell'Est e straniero, spesso inglese e

scozzese. La sovrapproduzione di carne americana aveva invaso il mercato britannico e, per questo motivo, Inglesi e Scozzesi decisero di investire il loro denaro in quel settore. Per giunta veniva a costare meno allevare i bovini in America e poi trasportarli nelle Isole britanniche che allevarli direttamente in Inghilterra. Ci era dovuto allo sviluppo dei trasporti e all'invenzione delle celle frigorifere. Una delle pi grandi compagnie di allevamento fu quella diretta da Alexander Hamilton Swan, la Swan Land Cattle & Company Ltd, il cui capitale era per la maggior parte scozzese. Gli anni Ottanta significarono quindi la fine per la maggior parte degli allevamenti non supportati da capitale straniero (anche il denaro, come qualsiasi altra cosa proveniente dall'Est degli Stati Uniti, era considerato straniero). Sempre in questi anni si ebbe la fine dell'impero del bestiame che aveva abbracciato tutta l'area centrale degli Stati Uniti. In quel periodo, infatti, scomparve il pascolo aperto, princlplo fondamentale dell'impero del bestiame. A causare questo mutamento fu l'adozione, da parte di alcuni allevatori e coloni, di un'invenzione di un agricoltore dell'Illinois, Joseph Farwell Glidden, awenuta nel 1873: il filo spinato. Il nuovo metodo di recinzione era gi stato usato nel nuovo metodo di allevamento, formatosi sui pascoli del Nord: il ranch. Nell'attesa che i prezzi del bestiame salissero, alcuni allevatori, una volta arrivati nel Nord, non vendevano la loro mandria, ma la raggruppavano in un appezzamento che recintavano e su cui costruivano una piccola fattoria. Infatti coltivavano l'erba per poter sfamare le bestie durante l'inverno. Dato il sovraffollamento che si stava creando nei pascoli del Sud-Ovest, molti allevatori decisero di adottare la pratica gi in uso nel Nord-Ovest e recintarono i loro appezzamenti. Le opinioni in merito furono contrastanti: ci fu chi non approvava questa nuova tecnica di allevamento e si manifestarono i primi scontri in cui furono impiegati if ence cutter, uomini assoldati dai grandi allevatori per tagliare le recinzioni. Per giunta, legalmente, nessuno possedeva la terra su cui pascolavano le mandrie: come gi stato detto, l'allevamento si basava sul principio del pascolo aperto sul demanio pubblico. La pratica della recinzione si estese con l'awento dei coloni. Soprattutto nel Kansas e nel Nebraska si fece pressante l'esigen7di controllare i movimenti del bestiame. I coloni dediti all'agricoltura diventarono talmente tanti da assumere un rilevante peso politico. I loro rappresentanti arnvarono al Congresso e nuscirono a far varare una sene di prowedimenti che danneggiarono gli allevatori i quali furono costretti a trattenere il loro bestiame dal pascolare liberamente ovunque. In un primo tempo, per rispettare quest'ordine, fu affidato ad un uomo il compito di battere la linea di confine dei pascoli per controllare le mandrie; in seguito si pass alla recinzione con il filo spinato. Quindi, tutta l'industria del bestiame era alle sue ultime battute. Era nata e si era basata sullo sfruttamento delle terre dello Stato e senza questo principio non poteva esistere. Un altro duro colpo venne inferto quando il presidente Cleveland var il prowedimento che vietava l'affitto o l'acquisto di terre indiane. Vi fu poi l'istanza che ordin l'eliminazione di tutte le re-

cinzioni innalzate sul demanio. Le terre dello Stato sarebbero state distribuite ai coloni. Gli allevatori non potevano stare a guardare mentre il governo sottraeva loro quei territori che avevano sempre considerato propria esclusiva propriet. Tentarono con ogni mezzo di appropriarsi di pi appezzamenti possibile. Iscrissero i loro cowboy nelle liste di coloro che erano in attesa di un pezzo di terra e quindi li convinsero a cedere loro i lotti cos ottenuti. Ma ormai erano alle strette. I problemi tra allevatori e coloni sfociarono in scontri che, in alcuni casi, divennero delle vere e proprie guerre. Per tutelare i propri interessi, i grandi allevatori si riunirono in associazioni con il principale scopo, in realt, di incrementare il loro potere a scapito di allevatori di minori proporzioni o di agricoltori. Con l'accusa di furto di bestiame vennero eliminati innocenti con il solo scopo di estirpare il problema alla radice. Questa fu la causa di quella che gli storici chiamano la guerra della Contea di Johnson che si svolse nella primavera del 1892 e che vide addirittura impegnato l'esercito, oppure del contrasto sviluppatosi tra gli agricoltori della Contea di Lincoln. Prima che gli awenimenti sfociassero in questi estremismi, l'impero del bestiame si era gi trasformato. Oltre ai problemi con gli agricoltori e le leggi di quarantena e di regolamentazione dei pascoli, si aggiunsero altri fattori che decretarono la fine dell'industria del bestiame. Le recinzioni e le restrizioni legali per impedire la diffusione di epidemie avevano interrotto il fenomeno tipico dell'impero del bestiame: la lunga marcia. Anche la pratica di allevamento del pascolo aperto era tramontata, lasciando il posto al ranch, dove le bestie erano selezionate per migliorarne la qualit della carne con incroci con altre razze bovine. Questo bestiame era meno resistente e voleva quindi ripari, acqua abbondante e mangime eccellente. Il problema dell'acqua fu risolto con la costruzione di mulini a vento che pompavano l'acqua dalle profondit della terra in superficie e che permisero l'installazione di ranch in posti dove prima era impensabile poterlo fare. Il lavoro dei cowboy cambi sostanzialmente, limitandosi alla manutenzione dei mulini e dei recinti. Con il boom degli anni Ottanta si verific un sovraffollamento dei pascoli. Vi erano troppe bestie in uno spazio ristretto: l'erba cominci a scarseggiare. Infine, un nuovo allevamento sorse a dare il colpo finale all'impero del bestiame: quello delle pecore. Vi furono numerosi scontri tra allevatori di bovini e quelli di ovini a causa del problema dei pascoli. I primi, infatti, sostenevano che le pecore rovinassero l'erba estirpandola alla radice, intorbidassero le pozze d'acqua rendendole inservibili, e allontanassero i bovini a causa del loro cattivo odore: si arriv addirittura allo scontro armato. Negli anni Novanta, tuttavia, le mutate condizioni indussero molti allevatori di bovini ad abbandonare tale attivit per dedicarsi al pi redditizio allevamento di ovini: il business del bestiame era ormai tramontato e le nuove esigenze economiche costrinsero gli allevatori a questo mutamento. Un altro fattore che contribu al tramonto dell'impero del bestiame fu il cattivo tempo: i terribili inverni del 1885-86 e 188~87 provocarono perdite in alcuni casi dell'80~o. I prezzi crollarono: dai 40 dollari circa a capo si pass agli 8-10 dollari,

ma non sempre si riusciva a vendere. Non solo i singoli allevatori, ma anche le grandi compagnie fallirono. La Swan Ind and Cattle Company Ltd rest con cinquantasettemila capi dei centotredicimila che ne aveva e fu costretta a dichiarare bancarotta. Gli allevatori abbandonarono il pascolo aperto, e, per cercare di salvare i pochi capi rimasti, si convertirono al ranch. Con il tramonto dell'impero del bestiame, spar anche la figura pi tipica dell'Ovest americano: il cowboy. Ormai egli aveva abbandonato quelle pratiche che avevano caratterizzato il suo lavoro per anni. La lunga marcia verso il Nord non esisteva pi, la recinzione non rendeva pi necessario il raduno per marchiare le bestie. Cambiata la sua mentalit sino al punto di formare associazioni e indire scioperi, di essere sottoposto a regolamenti imposti e firmare contratti di lavoro, il pi famoso prodotto del West tramont per vivere solamente nei rodei e nelle pagine degli scrittori dell'Est che sottolinearono l'aspetto romantico della sua vita, sebbene il lavoro del cowboy fosse solo fatica, polvere e solitudine e i momenti di romanticismo fossero, in realt, inesistenti. V. Legge e ordine nel West

Nell'Ovest, la causa del problema della legge non era la mancanza di regole ufficiali, bens l'inadeguatezza di queste. Poich l'Ovest fu colonizzato,da persone provenienti dall'Est, ricevette le norme legali dalla parte orientale del Paese. Ma tali norme non potevano essere applicate in un territorio con problemi cos diversi e con esigenze sociali differenti. Ad esempio: il Texas orientale proibiva agli uomini di andare in giro armati, ma il Texas occidentale non pot approvare questa regola fintanto che gli Indiani rimanevano in quella porzione di territorio. Qualsiasi legge in merito sarebbe stata sicuramente violata. Ancora: secondo il prowedimento governativo chiamato Homestead Act, che prevedeva la distribuzione delle terre del demanio statale, venivano concessi ad ogni individuo, indifferentemente nell'Est o nell'Ovest del Paese, 160 acri di terreno da coltivare. Secondo uno studio di un maggiore dell'esercito, per soprawivere nelle regioni del West, principalmente aride, erano necessari almeno 2650 acri di terra. In sostituzione del codice legale, si cre quel fenomeno noto come Legge del West, una serie di consuetudini basate suIla lealt, sull'onest e sul buon senso. Questo regolamento non scritto prevedeva, tra l'altro, che non si sparasse ad un uomo che voltava le spalle o a uno disarmato. In caso di insoddisfazione, un individuo doveva manifestare le proprie intenzioni prima di fare fuoco. Una volta awenuto il duello, colui che rimaneva in vita doveva prowedere alla famiglia dell'ucciso: questa regola stata abrogata dalla Costituzione degli Stati Uniti solo dal primo gennaio 1994, come quella che prevedeva l'affissione dei manifesti di ricerca di malviventi (Wanted: Dead or Alive) solo in determinati luoghi. Questo metodo di giustizia fai da te pu sembrare forse 86 SlORIA DEL FAR WESI

un modo inusuale e rude per mantenere l'ordine, ma era sicuramente il metodo pi efficace. Il codice del West veniva solitamente rispettato. Un'altra consuetudine prevedeva che chi avesse rubato un cavallo fosse condannato alla pena capitale. Una regola del genere era incomprensibile nell'Est, ma non nell'Ovest, dove il cavallo rappresentava la soprawivenza stessa del cavaliere: nelle sconfinate lande delle pianure trovarsi appiedati significava la morte. Il furto di bestiame era un reato meno grave e altri tipi di furti erano praticamente inesistenti. Un forestiero o un viaggiatore erano sempre aiutati finch non si dimostrassero indegni di considerazione. La legge del West penalizzava i codardi poich la vita stessa richiedeva questo: solo chi possedeva coraggio e lealt era considerato un uomo. I fuorilegge, i pistoleri, i banditi, oltre che essere uno sparuto gruppo, erano persone incerte, neurolabili, incapaci di affrontare i propri problemi personali o di acquistare fama se non attraverso la violenza. Poich nel West le leggi non furono altro che accordi non scritti circa alcune norme di comportamento relative alle particolari necessit, e in quanto tali, incomprensibili agli uomini dell'Est, questi ultimi considerarono l'Ovest come un paese assolutamente senza leggi. Ad avallare tale opinione contribuirono i giornali che enfatizzarono e sovente distorsero qualsiasi awenimento. La violenza non imperava nel territorio del West: i morti ammazzati, in un periodo compreso tra gli anni 1875 e 1885, furono molto pochi, rarissirni i duelli e altrettanto rari gli assassinati dalla Colt. Vi furono personaggi che a causa della rilevanza data alle loro azioni dalla stampa divennero dei miti ed entrarono nella leggenda americana come degli eroi o dei banditi. Ma la loro vita fu molto diversa da quella riportata dai giornali: non eroi, ma spesso solo volgari assassini. Tra queste spiccano le figure di Jesse James e Billy the Kid. Jesse James oper con la sua banda, che comandava insieme al fratello Frank, tra il 1866 e il 1882, anno in cui venne assassinato a tradimento dai due Ford, Bob e Charlie. Dopo la LEGGE E ORDINE NEL WEST 87

morte del fratello, Frank si arrese e fu arrestato; fu rilasciato nel 1885; nel 1912 fece da guardia del corpo a Theodore Roosevelt, presidente degli Stati Uniti. Mor nel 1915. La banda dei James colp prevalentemente banche a capitale nordistaj e dal 1873 si dedic all'assalto dei treni, essendo le compagnie ferroviarie di propriet di imprenditori del Nord. Ag nel Missouri e negli Stati limitrofi. Per arginare il suo impeto i direttori delle compagnie si rivolsero all'agenzia investigativa Pinkerton, che colp la banda James, ma non riusc a sgominarla completamente, privandola solo di alcuni elementi quali due dei fratelli Younger. Forse proprio perch danneggiavano societ nordiste e soprattutto grazie alla grande pubblicit che fece loro la stampa, i fratelli James si accattivarono il favore e la simpatia del pubblico, specie quello degli Stati del Sud. Un'altra figura che attrasse l'attenzione fra il 1877 e il 1881

fu quella di Billy the Kid. Non si conosce il suo vero nome: fu noto come Henry McCarty, Henry Antrim, William H. Bonney. Uccise il suo primo uomo all'et di 17 anni; gli furono attribuiti 21 assassinii, ma in realt ne commise molti di meno. Nel 1878 fu coinvolto nella cosiddetta guerra della Contea di Lincoln, contrasto che vide opposti i piccoli allevatori, come l'inglese John Tunstall, per il quale Billy lavorava, e il maggiore L.G. Murphy che, con la sua grande mandria e l'ingente patrimonio accumulato tramite corruzione e disonest, cerc di eliminare qualsiasi concorrenza. Egli era riuscito a corrompere e far passare dalla sua parte il procuratore del territorio del Nuovo Messico, il procuratore distrettuale e lo sceriffo della Contea. Riusc, inoltre, ad accaparrarsi l'appalto dei rifornimenti alla riserva indiana degli Apache Mescalero: la maggior parte dei manzi destinati a questo scopo era stata rubata dalla mandria di John Chisum. Dopo l'uccisione di Tunstall da parte di Murphy, Billy e i suoi compagni Dick Brewer, John Middleton, Robert Windemann e Charlie Boudrie diedero una caccia spietata agli uomini di Murphy colpevoli del delitto, ma, anzich consegnarli alla giustizia, come avrebbero dovuto fare, li uccisero a sangue freddo. Per porre termine alla guerra che si scaten in seguito, una vera e propria faida, fu necessario l'intervento della cavalleria che per non riusc ad arrestare Billy. Nel 1880 fu nominato sceriffo della Contea di Lincoln un insignificante ladro di bestiame, probabilmente amico di Billy: Pat Garrett. E sar proprio questi a fermare il bandito la notte del 14 luglio 1881, uccidendolo a tradimento. Dai fuorilegge agli uomini di legge. O cos almeno stato tramandato dalla leggenda Wyatt Earp. Egli fu protagonista di uno dei pi noti fatti di sangue dell'Ovest, conosciuto come Sparatoria all'OK Corral. Awenne il 26 ottobre 1881 nelle strade della cittadina di Tombstone, Arizona sud orientale, e coinvolse, oltre a Wyatt, i suoi fratelli Morgan e Virgil e il dubbio personaggio di Doc Hollyday contro i fratelli Clanton e McLaury. Wyatt Earp aveva una reputazione discutibile, con un passato da ladro di cavalli (fu arrestato nel 1871 in Oklahoma) e gestore di equivoci saloon, ma divenne ugualmente vice sceriffo del fratello Virgil a Tombstone. Nonostante venga ricordato come uomo di legge, dedic solo sei anni della sua lunga vita al servizio di pubblica sicurezza. Era una persona elegante e distinta, molto riservata: la sua storia il classico esempio di una figura relativamente minore della storia americana, trasformata in eroe popolare. Visse di espedienti, accumulando una piccola fortuna con speculazioni minerarie e come uomo d'affari. Doc Hollyday, il dentista diventato giocatore d'azzardo, pistolero e dedito all'alcool, incontr Wyatt nel 1877 e da quel momento divennero intimi amici. I Clanton e i McLaury, legati da amicizia decennale e proprietari di ranch fuori Tombstone, erano soliti recarsi in citt per vendere il bestiame, frutto, per altro, di furti compiuti in Messico. Il loro comportamento durante i soggiorni cittadini e il dubbio sistema di mettere insieme le mandrie, nonch il loro erescente potere, causarono l'inimicizia con i fratelli Earp che sfoci nel famoso duello. La sparatoria all'OK Corral dur circa trenta secondi, e si concluse con la morte di Billy Clanton e di Frank e Tom McLaury. La vendetta fu crudele: fu ucciso Morgan Earp e ferito gra-

vemente Virgil in attentati compiuti tra il 1881 e il 1882. Dopo aver assassinato due uomini dei Clanton, per sottrarsi alla legge dell'Arizona, Doc e Wyatt scapparono in Nuovo Messico, indi si divisero. Doc mor consumato dalla tubercolosi 1'8 novembre 1887 in un sanatorio del Colorado. Wyatt mor a Los Angeles il 13 gennaio 1928, dopo aver passato gli ultimi anni della sua vita godendo dell'amicizia di divi di Hollywood, tra i quali John Ford, l'intramontabile regista di molti film western. Altri personaggi di dubbia reputazione furono James Butler Hickok, meglio conosciuto come Wild Bill, e Martha Jane Cannary, alias Calamity Jane. Wild Bill, nato nel 1837 in Illinois come Wyatt Earp, fece carriera come scout nell'esercito, prima degli Stati nordisti dell'Unione in seguito in quello degli Stati Uniti, dove rimase fino al 1868. Nel 1869 fu eletto sceriffo di una piccola cittadina dell'Ovest, Hays City, lasciando per tutto il lavoro al suo vice e passando la maggior parte del tempo a giocare a carte. Nel 1871 divenne tutore della legge ad Abilene, Kansas, ma fu presto sollevato dall'incarico. Prese quindi a girovagare per le citt seguito e preceduto da una fama completamente inventata dai giornali. Non poteva essere un integerrimo uomo di legge, avendo in attivo svariati assassinii. Nel luglio del 1876 conobbe Calamity Jane che lavorava come civile al seguito dell'esercito. In realt, poich era alcolizzata, procur molti guai alle forze armate che quindi preferirono interrompere il loro rapporto con Calamity. Fu quindi completamente differente dal personaggio tramandatoci dalla leggenda: romantica e intrepida eroina americana. La leggenda narra di una relazione intercorsa tra Wild Bill e Calamity ma non vi sono prove concrete. Anzi: pare addirittura che lui provasse una certa antipatia per la ragazza del West. Wild Bill fu ucciso il 2 agosto 1876 mentre stava giocando a poker in un locale di Deadwood, Dakota. Jack McCall, convinto che Bill avesse ucciso suo fratello, gli spar alle spalle. Le carte che aveva in mano, ancora conservate in un museo, formavano una giocata, a tutt'oggi chiamata la mano del morto. Calamity Jane mor il primo agosto 1903. A causa delle dicerie sulla loro presunta storia d'amore giacciono vicini, nel cimitero di Deadwood, Dakota. Altri personaggi sono entrati nella leggenda. Buffalo Bill, William Frederic Cody, fu un abile cacciatore di bisonti e profondo conoscitore degli Indiani. Ebbe il suo soprannome perch in un solo anno uccise circa quattromila bisonti. Li cacciava pagato dalle compagnie ferroviarie che in questo modo risolvevano il problema del cibo per gli operai addetti alla costruzione della ferrovia. Intuendo che le opportunit offerte dal West stavano ormai tramontando, verso la fine dell'800 Buffalo Bill organizz un grande circo, in cui fece esibire cowboy, Indiani e personaggi particolari che avevano popolato l'Ovest. Port il suo show sul selvaggio West prima in tourne in America (in questa occasione vi partecipo anche il suo grande amico sioux Toro Seduto), quindi in Europa (venne anche in Italia). Christopher (Kit) Carson, personaggio realmente esistito, diventato famoso come compagno fedele di Tex Willer, eroe dei fumetti. Kit nacque nel Kentucky il 24 dicembre 1809; fu dotato del vero spirito d'awentura. Scapp di casa a soli 16 anni per raggiungere il Colorado, dove visse facendo il cacciatore. Quindi divenne scout e guida delle carovane di pionieri

che lasciavano l'Est per raggiungere la California. Durante la guerra civile, si arruol nell'esercito nordista, nei volontari del Nuovo Messico e raggiunse il grado di colonnello. Alla fine del conflitto, dopo essersi occupato dei Kiowa, fu assegnato a Fort Stanton, tra i Monti Sacramento, col grado di tenente colonnello, e gli furono affidate le operazioni contro gli Apache Mescalero e i Navajo. Nonostante gli ordini impartiti dicessero di uccidere tutti gli Indiani maschi e di fare prigionieri donne e bambini, egli fu sostanzialmente moderato, come lo furono tutti coloro che avevano imparato a conoscere gli Indiani. Prefer distruggere le cose, ma salvare le vite umane. Per questo, nonostante tutto, fu in fondo ben voluto. Mor il 23 maggio 1868 a Boggsville, sulla pista che tante volte aveva percorso che portava i pionieri verso la California. - L'Ovest fu il territorio degli ardimentosi uomini del Pony Express, uomini che percorsero le sconfinate lande delle praterie con la borsa della posta, pronti in ogni momento a sfuggire ad attacchi indiani o di banditi, il cui coraggio stava per nell'affrontare da soli interminabili viaggi senza sosta, se non quella prevista alle stazioni di posta per cambiare il cavallo. Non si conoscono i loro nomi, ma hanno svolto un ruolo decisivo nel ravvicinare le zone separate dalla frontiera, dove frontiera quella linea immaginaria che separa le zone civilizzate da quelle cosiddette selvagge. Vi furono poi gli uomini di legge, gli sceriffi con la stella di latta appuntata sul petto, tutori dell'ordine: se si pensa a loro viene in mente il prototipo-John Wayne, un eroe sempre alle prese con i banditi e i rapinatori di banche. Come si visto, invece, il periodo preso in questione stato molto pi tranquillo dei tempi attuali. Sicuramente gli sceriffi e i loro aiutanti non hanno avuto tutto quel da fare che vediamo spesso nei film: sempre pronti a organizzare spedizioni di caccia all'uomo o a redigere manifesti di ricercati con i relativi compensi in denaro per chi trovasse i fuorilegge. Anche se ancora oggi che la realt storica ben nota, i giornali non fanno altro che paragonare i tempi attuali a quelli del Far West, prnh:lhilmf~ntP gli:rPriffi P,hhf~- r~rf~rrhr n-Jm 1~1 r~ ii7i~ Conclusione

Ormai il Far West non esiste pi, se non in pochi libri di storia e nel cinema che ci ripropone i miti e i luoghi comuni che sono molto lontani dalla realt. Non ci sono pi mandrie da accudire e trasferire al Nord: i cowboy rivivono solo nei rodei e nel folklore delle canzoni. Gli Indiani sono spariti, messi a tacere da una burocrazia molto rigida, che li ha voluti prima chiusi nelle riserve e ghettizzati, e poi ha cercato una integrazione impossibile. Per molti anni il governo statunitense ha adottato nei confronti della popolazione indiana una politica mirata ad annullare l'Indiano in quanto tale, cercando di farlo diventare americano. L'area delle riserve stata continuamente modificata: la povert e l'alcolismo sono diventate le realt dei Nativi. I giovani sono stati costretti a frequentare scuole lontane dalle riserve e dalle famiglie, scuole dove era loro proibito parlare la

lingua madre e indossare i loro vestiti. Dal 1934 la situazione ha iniziato a migliorare, anche se lentamente. E stato varato l'Indian ReorganizationAct con il quale furono apportate delle modifiche nell'organizzazione delle riserve. Sono state dotate di amministrazione propria, con l'istituzione del Consiglio Tribale, sono state istituite nuove scuole nel rispetto delle tradizioni indiane. Con l'agricoltura e l'artigianato molte trib riuscirono a diventare autosufficienti: ne sono esempio i Navaho e il loro artigianato di coperte e gioielli, proventi arrivarono anche dai contributi versati per lo sfruttamento della Monument Valley a livello cinematografico. Durante la seconda guerra mondiale gli Indiani parteciparono al conflitto nelle file dell'esercito e le donn come asiliarie: il linguaggio indiano fu usato come codice che risult indecifrabile, gli arcieri indiani furono usati per abbattere silenziosamente le sentinelle nemiche! Dopo la guerra i problemi si ripresentarono: la protesta si rafforz negli anni Sessanta e Settanta: l'Indiano, come il Nero, era ghettizzato ed emarginato, non poteva frequentare determinati locali o non poteva abitare in certi quartieri, non poteva intraprendere carriera pubblica. Sorsero vari movimenti di protesta che si organizzarono in molti modi: nel 1969 viene occupata l'isola di Alcatraz, nel 1973 il vecchio posto militare di Wounded Knee. Finalmente anche l'opinione pubblica si awicina al problema indiano: il governo si vede costretto ad ammettere le proprie colpe, forse in modo velato. Gli Indiani riescono sempre pi a riacquistare una propria individualit culturale e un'indipendenza amministrativa, l'economia delle riserve prende quota: usufruendo dei diritti di sfruttamento delle risorse pe-~ trolifere e minerarie, sfruttando la possibilit di impiantare all'interno delle riserve casin. Persino il cinema ha rivisitato i vecchi luoghi comuni e si schierato dalla parte degli Indiani. Celebrazioni si svolgono ogni dove: addirittura si erigono statue a condottieri indiani, come quella che fu scolpita nel 1939 a Wounded Knee dedicata a Cavallo Pazzo, alta pi di 180 metri! I capi di varie trib indiane sono stati ricevuti, nel 1994, alla Casa Bianca dal presidente Clinton; in occasione della commemorazione della battaglia del Little Bighorn i Sioux e il settimo reggimento di cavalleria si sono incontrati e insieme hanno ricordato i loro morti. L'uomo rosso, i pionieri, i soldati, i cowboy, gli allevatori, tutta l'epopea del West scomparsa nella sua genuinit, stata stravolta dal tempo che passa, ma piano piano si sta riproponendo con sempre maggior forza nella sua integrit storica. fine. Cronologia essenziale (1860 1890). 1860. Oliver Winchester inventa il fucile a ripetizione. 1862. I SiolLx Santee del Minnesota si ribellano ai soprusi degli Americani. 1863. Gli Apache di Cochise e Mangas Coloradas si ribellano agli Stati Uniti. 1864. Massacro degli Cheyenne di Pentola Nera sul fiume Sand Cresk. 1866. Inizia il primo lungo viaggio dei cowboy per portare le mandrie dall'Ovest ai mercati del Nord. 18661882. Negli Stati Uniti del Sud-Ovest agisce la banda di Jesse lames, che svaligia banche e assalta treni delle compagnie finanziarie del Nord. 1868. Massacro degli Cheyenne di Pentola Nera sul fiume Washita da parte del settimo Reggimento di cavalleria comandato dal tenente colonnello George Armstrong Custer.

1871. Il presidente Grant nomina come responsabile degli affari indiani un Indiano: Donehogawa, Ely Parker. Rimarr in carica solo un anno. Massacro degli Apache a Camp Grant. 1874. Scoperta dell'oro nelle Colline Nere dei Sioux. Inizia la resistenza dei Sioux che non vogliono cedere le loro terre. 1876. I Sioux e i loro alleati sconfiggono e annientano parte del settimo Reggimento di cavalleria di Custer sul fiume Little Bighorn. 1877. I Nasi Forati di capo Giuseppe fuggono dai loro territori minacciati dagli Stati Uniti e tentano di raggiungere il Canada. Vengono fermati a pochi chilometri dal confine. 1877-1881. Scorrazza per l'Ovest il giovanissimo bandito William H. Bonney (1859-1881) noto come Billy Kid, mitizzato come giustiziere implacabile, al quale si ispireranno registi come King Vidor e Arthur Penn. 1878. Gli Cheyenne di Piccolo Lupo e Coltello Spuntato fuggono dalla riserva. 1880. Inizia il declino dell'impero del bestiame. 1880-1885. Il capo apache Geronimo (1829-1909) si oppone all'esercito degli Shti Uniti. 1881.14 luglio. Pat Garrett uccide Billy the Kid. 26 ottobre. Sparatoria all'OK Corral. 1889. La Danza dello Spirito e il movimento di rinascita degli Indiani. Viene concesso dal governo americano lo stanziamento dei coloni in quello che doveva essere l'esclusivo territorio indiano (Oklahoma). 1890. Viene assassinato Toro Seduto. Massacro dei Sioux a Wounded Knee.

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