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L'impero di Quiria

mini-ambientazione amatoriale per HARP

Questo breve lavoro illustra una mini-ambientazione per il GdR HARP. Si tratta di una

ambientazione piuttosto agile e di facile impiego, in quanto quasi totalmente basata sulle ultime

fasi dell'impero romano -contaminato però con elementi tipicamente fantasy.

Noterete che, pur basandomi su un modello, ho variato notevolmente alcuni degli spunti da esso

forniti; in altri casi ho contaminato una fase o un personaggio storico con tratti di un altro, per

dare vita a una ambientazione che non fosse solo un semplice calco.

L'idea che avevo in mente, scrivendo questa ambientazione, era quella di fornire un mondo di gioco

facile da utilizzare -bene o male tutti sanno qualcosa dell'impero romano- e nel contempo

accattivante e particolareggiato. L'Orbe, il mondo nel quale una singola città ha conquistato un

vastissimo impero, si offre come sfondo per infinite avventure: i personaggi saranno impegnati

nelle lotte di potere fra le varie fazioni che tramano contro l'imperatore? O resteranno coinvolti

nell'inevitabile guerra fra l'Urbe e la Parsia? O forse vorranno esplorare le due isole selvagge,

reclamando per se stessi quella gloria che altri hanno già ottenuto? Sta a voi decidere.

Spero che Quiria, la città che in questo breve e rapido lavoro eredita il ruolo di Roma, possa

esservi d'aiuto in mille e più avventure.

Lavoro di Federico “Angelo” Pilleri (FeAnPi/Rubiel)

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Indice

– Introduzione: pagina 1

– Indice: pagina 2

– Cronologia dell'Urbe: pagina 3

– Regioni dell'Orbe: pagina 6

– Razze dell'Orbe: pagina 9

– Culti dell'Orbe: pagina 10

– Pacchetti di Addestramento: pagina 12

– Mappa dell'Orbe: pagina 15

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Cronologia dell'Urbe

La città di Quiria, secondo la tradizione, è stata fondata mille anni or sono; nel corso della sua storia
è andata incontro ad alterne vicende, ottenendo un potere militare via via maggiore; tuttavia, da
qualche secolo sembra che l'Urbe, raggiunto l'apice del suo splendore, stia andando incontro a un
lento ma inevitabile declino. Inoltre, una sua guerra con la Parsia sembra sempre più inevitabile, e
un simile conflitto non porterebbe certo a nulla di buono per l'Impero Quiriano.

1000 a. f. - Quirio, un fuggiasco caralico di sangue reale, fonda la città di Quiria.


983 a. f. - Quirio scompare misteriosamente senza lasciare eredi; gli succede Tazio, nobile
locale e suo luogotenente.
754 a. f. - La popolazione di Quiria è sempre più intollerante nei confronti del controllo
dispotico degli ultimi eredi di Tazio. L'ultimo re della città viene scacciato dalle
Gentes in rivolta. Viene instaurata la Repubblica Quiritia.
666 a. f. - Una banda di Tauri saccheggia Quiria; dopo l'allontanamento degli invasori la città
viene rifondata dai suoi abitanti.
611 a. f. - Gli screzi fra i Gentiles e i cittadini comuni di Quiria vengono sedati dalla
concessione a questi ultimi di alcune magistrature conferenti il potere di vigilare
sull'operato dei senatori. Svolta decisamente democratica della Repubblica Quiritia.
495 a. f. - Quiria si espande sino a controllare tutta l'attuale Quiritia.
487 a. f. - A causa del crescente potere della Repubblica Quiritia, Caralico dichiara guerra alla
ricca città.
475 a. f. - Conclusione della Prima Guerra Caralica con la vittoria dei Quiriti.
460 a. f. - Ammosio, generale caralico e figlio dell'ex-comandante in capo delle forze
cittadine, dà il via alla Seconda Guerra Caralica invadendo la Quiritia e mettendo alle
strette l'Impero.
451 a. f. - Dopo quasi dieci anni di guerra, e grazie alle imprese di Lucio Caraliano, Ammosio
e Caralico vengono sconfitti dai Quiriti; Ammosio si toglie la vita una volta sconfitto,
e i vastissimi possedimenti di Caralio passano interamente all'Impero Quirita.
443 a. f. - Il senato svela il piano di Lucio Caraliano atto a fare di lui il nuovo sovrano di
Quiria; il valoroso generale viene esiliato nell'Isola Orea, dove morirà tre anni dopo.
300 a. f. - Sebbene l'Impero Quirito si estenda su tutte le coste del mare interno, i contrasti fra
nobiltà e plebe si fanno sempre più intensi, così come quelli fra conservatori e
ammiratori della cultura lenica, giunta a Quiria dopo la conquista della regione.

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299 a. f. - Ha inizio il “Secolo della Guerra Civile”: vere e proprie bande armate si scontrano
all'interno di Quiria, mentre le varie fazioni non riescono a trovare un accordo.
257 a. f. - Caio Aurelio Vittore, membro di una delle Gentes più antiche e illustri ma capo
della fazione popolare, dà inizio all'impresa che lo porterà a conquistare tutta l'attuale
Tauricia.
249 a. f. - Scoppia una vera e propria guerra fra Caio Aurelio Vittore e la fazione della nobiltà
conservatrice; il senato si schiera con quest'ultima, ma tutti i suoi sostenitori lasciano
in fretta Quiria quando Caio Aurelio vi fa ritorno con le sue truppe.
246 a. f. - Nei pressi di Sythia si svolge la battaglia definitiva fra Caio Aurelio Vittore e le
forze conservatrici; uscito vincitore dallo scontro, Caio Aurelio viene proclamato
dittatore a vita di Quiria.
244 a. f. - Grazie all'intervento della Gens Auguria viene svelato un complotto di repubblicani
conservatori finalizzato a eliminare Caio Aurelio Vittore e ripristinare una repubblica
oligarchica. Il popolo, conquistato dal dittatore, dà l'assalto alle abitazioni dei
congiurati facendo un vero e proprio massacro delle Gentes non favorevoli a Caio
Aurelio.
236 a. f. - Caio Aurelio muore in tarda età; nei dieci anni di dittatura, sebbene abbia risolto
gran parte dei problemi di Quiria, ha anche trasformato i suoi cittadini in sudditi. Gli
succede il figlio adottivo Ottavio come vero e proprio Imperatore Quirio.
187 a. f. - Il ramo imperiale della Gens Victoria si estingue in seguito alla morte del suo
ultimo erede durante la rivolta di alcune legioni. Anarchia militare.
185 a. f. - L'anziano senatore Lurizio mette fine all'anarchia militare e diviene il nuovo
Imperatore Quirio; la sua guida accorta ristabilisce le finanze pubbliche, dissestate
dagli ultimi, imbelli imperatori Vittori. Inizi della dinastia Luriziana.
123 a. f. - L'imperatore Marco Lurizio, in punto di morte, nomina suo erede il figlio adottivo
Sesto Vero; ha inizio l'era del principato adottivo.
87 a. f. - Sotto Lucilio Augusto l'Impero Quiriano raggiunge la sua massima estensione;
vengono costruite imponenti opere di difesa per tenere a bada le genti barbariche.
78 a. f. - Lucilio Augusto muore in battaglia contro i Parsi; non avendo egli nominato alcun
erede gli succede il figlio Tauriano.
77 a. f. - Tauriano legalizza il culto del Dio Toro e si dà a piaceri e azioni che mai prima
d'ora un imperatore aveva provato. Sotto il suo imperio la gestione della cosa
pubblica degenera e molto spesso i Tauri riescono a fare rapide sortite nelle terre
quiriane.

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64 a. f. - Una rivolta militare elimina l'imperatore Tauriano. Tutte le legioni nominano
imperatore il proprio generale, e inizia una nuova fase di anarchia militare, mentre
l'impero si disgrega e l'importanza di Quiria viene meno.
34 a. f. - Anneo Caro, generale delle legioni carizie, diviene imperatore. Nonostante i suoi
sforzi quella che restituisce all'impero è solo una gloria apparente.
23 a. f. - Alla morte di Anneo Caro l'erede designato viene eliminato in una congiura
senatoria, e hanno inizio nuove guerre civili per stabilire chi sarà il nuovo erede.
15 a. f. - Antonino il Taurico, uno dei generali più forti e valorosi, riesce a farsi acclamare
Imperatore Quiriano; è la prima volta che un Taurico ottiene tale titolo.
0 a. f. - Sotto l'impero di Antonino il Taurico viene celebrato il millenario della fondazione
di Quiria, sebbene mai prima di allora l'impero sia stato così debole e vulnerabile.

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Regioni dell'Orbe

Sebbene non tutte le terre dell'Orbe siano state esplorate, di alcune di esse esistono delle descrizioni
abbastanza chiare e dettagliate. Una breve sintesi di tali trattazioni geografiche è riportata di
seguito.

Caritia – Questa regione fu una delle prime a essere conquistate dall'Urbe: abitata
prevalentemente da Umani, passò sotto il controllo di Quiria quattro secoli fa, all'epoca delle
espansioni dopo la guerra contro Caralico. I pochi Tauri che abitavano la regione furono sterminati
o sospinti in altre regioni, e le catene montuose naturali offrirono un riparo naturale ai coloni e ai
nuovi sudditi quiriti. Sebbene abbiano ottenuto la cittadinanza quiriana contemporaneamente a tutti
gli altri provinciali, i Cariani tendono a considerarsi una stirpe più civilizzata e nobile di molte altre.
La capitale della regione è Caria, spesso chiamata la “Piccola Quiria” per le imponenti opere che
nel corso dei secoli l'hanno trasformata in una copia su piccola scala dell'Urbe.
Imperium Parsium – Un tempo, questo potentissimo impero si estendeva su tutto l'oriente,
comprendendo le terre ora abitate dai Tauri. Si dice che il suo imperatore avesse ai suoi ordini anche
le schiere aberranti dell'Insula Monstrorum, e che nessuno potesse opporsi al suo volere. Poi, cinque
secoli fa, l'imperatore Parsio fece un fatale errore: tentò di conquistare la Lenia. I fieri abitanti di
quella piccola, insignificante regione posero in scacco i suoi eserciti, e da allora l'impero non fece
altro che andare incontro alla sua rovina. Col passare dei secoli le terre dei Parsi vennero occupate
dai Tauri, mentre nessuna autorità locale riusciva a ottenere il potere che era un tempo appartenuto
alle vecchie dinastie regnanti. Finché, dopo la presa di Caralico a opera dei Quiriti, un nobile locale
in fuga non si stabilì nella Parsia meridionale. Sykethon, tale era il suo nome, riuscì ben presto a
imporsi come autorità nella regione, e col passare dei secoli i suoi discendenti acquisirono sempre
più potere, sino a che due secoli fa non divennero i sovrani di tutto l'Impero Parsio. Sebbene gli
scontri fra questa nazione, fortemente centralizzata e controllata dalla famiglia imperiale per mezzo
della temuta casta dei Magii, e l'Impero Quiriano siano sempre stati poco più che scaramucce il
recente desiderio dei Sykethiani di rifondare la loro antica patria e di vendicare i loro avi esuli
lasciano presagire una imminente guerra fra le due grandi potenze.
Imperium Quirianum – L'Impero Quiriano, più che una nazione, è un ideale: forza, civiltà
e raffinatezza, offerte o imposte con le armi, che accomunano stirpi e culture diversissime... ma è un
ideale fittizio, solo la pallida ombra di una Quiria che ormai non esiste più. Gli antichi organi
repubblicani sono ormai stati sostituiti da un apparato burocratico e militare che fa capo
direttamente all'imperatore di turno, e le rivolte e i tradimenti non si contano più nell'Urbe. Per i

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provinciali l'ottenimento della cittadinanza quiriana è stato un passo avanti, ma i Quiriti non
possono dimenticare che un tempo erano cittadini liberi, mentre ora sono sudditi in balia delle
volontà di uomini più potenti ma spesso molto peggiori di loro.
Insula Finalis – Poco si sa di questa isola, se non che sorge all'estremo settentrione; è
credenza condivisa che oltre quest'isola, coperta di ghiacci e neve, sorgano le lande beate degli dei.
Tuttavia nessun esploratore vi si è mai recato, e ciò che si racconta a riguardo sono più che altro
leggende e favole.
Insula Monstrorum – Anche quest'isola è poco nota; di essa si sa soltanto una cosa, di per
se stessa sufficiente a spaventare anche il più intrepido dei combattenti: i Tauri stessi, il flagello
degli imperi, temono gli abitanti di quest'enorme isola e raccontano leggende terrificanti sulla
barbarie dei mostri che vi risiedono.
Insula Taurica – Sebbene l'idea che ne hanno i Quiriani e i Parsi sia piuttosto negativa, i
Tauri non sono per forza una stirpe barbarica e violenza, non più degli umani stessi quantomeno. In
quest'isola, mai minacciata dalle guerre continentali e attaccata soltanto una volta da Caio Aurelio
Vittore, i Tauri vivono come facevano un tempo; la loro civiltà non è grandiosa come quella di
Quiria, ma una maggiore sincerità e purezza di sentimento e ideale caratterizza i suoi abitanti, non
costretti a vivere in un costante stato di guerra con tutte le altre genti.
Lenia – La Lenia è una regione montagnosa, brulla e inospitale. Eppure è proprio da questo
paese di genti politicamente divise e litigiose, prese dalle loro guerre intestine, che è nata la cultura
poi trapiantata a Quiria e responsabile della sua vera grandezza. I Lenici resistettero all'invasione
del primo Impero Parsio, cinque secoli fa, ma successivamente le due maggiori città del continente,
Sythia e Doria, si combatterono in una lunga ed estenuante guerra senza nessun vincitore. A seguito
di tale evento la Lenia fu una facile preda per i Quiriti ma, sebbene militarmente conquistata, fu la
Lenia a conquistare con la sua vastissima cultura l'intera Quiria.
Lusania – La Lusania, un tempo massicciamente abitata dai Tauri, è una delle regioni
conquistate da Caio Aurelio Vittore durante la lunghissima campagna militare che lo portò a essere
l'uomo più influente di tutta la Quiria. I Tauri che abitavano la regione furono completamente
sterminati dalle legioni di Caio Aurelio, i cui veterani si insediarono poi sulle terre conquistate; da
allora la Lusania è una provincia molto tranquilla, al sicuro dalle stirpi barbariche ma su cui grava
ancora lo spettro della ferocia con cui venne conquistata e “civilizzata”.
Quiritia – Questa fu la prima regione a essere storicamente conquistata da Quiria; col
passare dei secoli i suoi abitanti si identificarono sempre più con i vecchi avversari e subito dopo le
Guerre Caraliche furono i primi non Quiriti a ottenere la cittadinanza quiriana. Fieri delle loro
origini e della loro fedeltà all'Urbe, fanno di questa regione il secondo luogo più civilizzato

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dell'Orbe dopo l'impareggiabile Lenia. Tuttavia, recentemente gli abitanti della Quiritia hanno avuto
modo di rimpiangere l'enorme espansione del loro impero, che ha di fatto fatto di loro dei sudditi
dell'imperatore proprio come i barbari un tempo avversati: se esiste una zona dove l'autorità
imperiale è debole e costantemente contrastata, paradossalmente, tale zona è proprio la Quiritia.
Tauria Maior – Quando l'imperatore costruì il Vallo Maggiore sapeva esattamente che si
trattava di una pur lieve ammissione di debolezza: l'Urbe non sarebbe mai riuscita a conquistare
questa regione, e così preferì semplicemente isolarsi da essa. A lungo i Tauri di questa zona
avversarono i Parsi, ma ora sono proprio i nemici di Quiria a sospingerli verso il Vallo; come ben
sanno tutti nell'impero, da Antonino il Taurico sino al più umile dei legionari, presto o tardi il muro
verrà preso dai barbari... e allora per l'Urbe, e tutto ciò che il suo impero rappresenta, sarà la fine.
Tauria Minor – Nella Tauria Minore la situazione è lievemente migliore che nelle regioni
selvagge più orientali, principalmente grazie alla conformazione della penisola e alla inaccessibilità
delle vicine scogliere; tuttavia, da quando di recente Antonino il Taurico ha richiamato a Quiria due
delle tre legioni stanziate nella zona, le truppe si sono rivelate insufficienti per presidiare in maniera
efficiente l'intero Vallo Minore, e si teme da un momento all'altro la rivalsa dei Tauri che ancora
vivono in questa regione.
Tauricia – I Taurici, gli abitanti per antonomasia di questa regione, sono spesso assimilati
dagli Umani ai ben più barbarici Tauri; in realtà essi sono una razza ibrida fra le due, e da quando
Caio Aurelio Vittore conquistò la loro patria -riducendoli all'obbedienza con maniere assai poco
civili ma piuttosto efficaci- si sono dimostrati sudditi fedeli dell'impero, pronti a combattere i loro
cugini selvaggi al fianco di quelli più civilizzati. Uno dei recenti motivi di orgoglio di questa
provincia, prima disprezzata e universalmente considerata una landa barbarica, è il fatto che sia
proprio un Taurico, il generale Antonino, l'attuale imperatore di Quiria.

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Razze dell'Orbe

Nell'Orbe risiedono molte razze umanoidi, sebbene esteticamente siano esteticamente piuttosto
simili: di fatto è possibile ricondurre tutte le razze al ceppo umano, ma è ignoto come abbiano fatto
alcune di loro a sviluppare i loro tratti distintivi.

Gentiles – I Gentiles appartengono alle famiglie più antiche e onorate di Quiria;


esteticamente quasi identici agli Umani, se ne distinguono per il portamento più fiero e per una
maggiore agilità e sensibilità, oltre che per la durata superiore delle loro vite. È fra i Gentiles che
sono selezionati i sacerdoti dei maggiori colleggi dell'Urbe, e un tempo tutti i senatori e magistrati
erano membri della loro etnia. I Gentiles usano le statistiche degli Umani con Discendenza Elfica
maggiore, sostituendo Adattabilità Professionale e Gradi Bonus nelle Abilità con Sensi Potenziati e
+2 a Riflessi, +2 a Presenza e una maggiore aspettativa di vita.

Tauri – In realtà i Tauri non sono una singola razza: esistono numerose sottospecie fra
queste genti, ma sono tutte accomunate dalla stessa ferocia e da alcuni tratti somatici caratteristici.
Tutti i Tauri sono infatti caratterizzati da due paia di corna: un paio, appena accennate, nella fronte
al di sopra degli occhi e un secondo paio, arcuate e vaccine, sulla sommità del capo; inoltre, la luce
solare provoca loro una inconsueta sofferenza, e preferiscono combattere durante la notte. Le due
sottospecie principali di Tauri sono i Taurii Minores, meno alti di un Umano ma molto più agili, e i
Taurii Maiores, molto più robusti dei loro cugini inferiori e anche dell'umano medio. Essi usano
rispettivamente le statistiche dei Goblin e degli Hobgoblin.

Taurici – I Taurici sono il risultato dell'unione, avvenuta in tempi antichi in aree ancora
barbariche, di Tauri e Umani; esteticamente sono piuttosto simili agli umani, ma presentano un paio
di piccole corna sulla fronte proprio come i loro progenitori più selvaggi. Attualmente, dopo molti
anni di screzi e guerre, sono sudditi onorati dell'Impero Quiriano. I Taurici usano le statistiche degli
Umani con Discendenza Gryx maggiore, sostituendo Adattabilità Professionale e Gradi Bonus
nelle Abilità con Muscolatura Densa e +2 a Forza, +1 a Costituzione e una minore aspettativa di
vita.

Umani – La razza più diffusa dell'Orbe, quella da cui si ritiene discendano tutte le altre. La
maggior parte degli Umani abitano attualmente negli imperi Quiriano e Parsio, ma nessuno sa con
certezza se vi siano dei loro simili anche nelle isole inesplorate.

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Culti dell'Orbe

I culti praticati nell'Orbe sono fondamentalmente cinque; di questi soltanto tre sono legali
nell'Impero Quiriano, mentre gli altri due sussistono sotto forme diverse più o meno in tutte le
regioni del mondo. Esistono anche altre forme di religione, ma a nessuna di esse è tipicamente
assegnata una tradizione di magia clericale.

Culto della Dea Madre – Quello della Dea Madre è forse il culto più antico di tutto l'Orbe:
con nomi e attributi diversi, tale divinità viene adorata fin dalla notte dei tempi in praticamente ogni
regione. Tuttavia, a causa della violenza di alcune sette misteriche, nell'impero è stato recentemente
vietato il suo culto, sebbene le autorità tollerino ancora i singoli adoratori non violenti. La Dea
Madre è la divinità della terra e della fertilità, nonché la dea principale dei Parsi.
Incantesimi dei chierici: Benedizione, Calmare, Evoca Animale, Forma Animale, Forma Vegetale,
Fusione Arborea, Guarigione Maggiore, Guida Divina, Linguaggi della Natura, Neutralizzare
Veleno, Pelle di Corteccia, Portale Naturale, Potenzia Erbe, Resurrezione, Rimuovere Malattie,
Ristabilire, Simbolo Sacro, Trattieni Anima, Trova Cibo, Trova Rifugio.

Culto del Dio Toro – Il Dio Toro è lo sposo divino della Dea Madre; figura potente,
sensuale e selvaggia, è il patrono delle genti barbariche contro cui l'Impero Quiriano ha a lungo
combattuto. Sebbene il suo sanguinario culto sia da tempo fuori legge nelle terre dell'Urbe, continua
a essere praticato in maniera clandestina e sanguinaria, con delle vere e proprie orge che spesso
degenerano in omicidi di massa. Inoltre, il Dio Toro è adorato dai Parsi come sposo della Dea
Madre.
Incantesimi dei chierici: Anima Cadavere, Benedizione, Charme, Confusione, Controlla Animale,
Controlla Non-Morto, Crea Non Morto, Distrazione, Ferisci, Forza della Natura, Guarigione
Maggiore, Guida Divina, Martello Divino, Oscurità, Paura, Risucchia Vita, Simbolo Sacro, Sogno,
Sonno, Stordimento.

Culto della Fortuna – La Fortuna è una delle due “divinità atee” di Quiria; viene adorata
come la forza motrice dietro agli eventi più disparati, e i quiriti la omaggiano con innumerevoli
sacrifici e festeggiamenti non solo prima di grandi eventi militari, ma anche per le questioni più
mondane. Si ritiene che il suo favore sia necessario per avere successo in ogni tipo di impresa. I
sacerdoti della Fortuna, detti auguri, appartengono tipicamente alla Gens Auguria.
Incantesimi dei chierici: Benedizione, Calmare, Cambia Aspetto, Devia Lama, Deviare,

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Distrazione, Ferisci, Guarigione Maggiore, Guida Divina, Intuizione, Rapidità, Resurrezione,
Rimuovi Malattie, Ristabilire, Simbolo Sacro, Sogno, Trattieni Anima, Trova Cibo, Trova Rifugio,
Visione Passata.

Culto di Quirio – Quirio, mitico fondatore dell'Urbe, è adorato nell'impero come una
divinità vera e propria. Un collegio sacerdotale piuttosto importante, quello dei Fratres Quritii, è
responsabile delle cerimonie di ringraziamento in suo onore. Come patrono di Quiria, è il dio al
quale vengono offerti i maggiori sacrifici e di cui si cerca il favore quando l'impero è a rischio.
Incantesimi dei chierici: Benedizione, Charme, Controlla Animale, Controlla Non-Morto, Ferisci,
Guarigione Maggiore, Guardia Divina, Incanta Arma, Lame Guardiane, Linguaggi, Martello
Divino, Paura, Potenza del Guerriero, Presenza, Resurrezione, Risucchia Vita, Scaccia Non-Morti,
Silenzio, Simbolo Sacro, Trattieni Anima.

Culto della Vittoria – Secondo i dogmi quiriti la dea Vittoria è la sposa divina di Quirio:
dalla sua unione col fondatore dell'Urbe deriverebbe infatti la straordinaria potenza militare di cui
Quiria ha goduto per secoli. Nell'epoca d'oro della repubblica e poi dell'impero tale dea veniva
riverita con sacrifici talvolta umani prima e dopo le battaglie, ma col progressivo declino militare
dell'Impero Quiriano la sua adorazione sta progressivamente venendo meno. Secondo i sacerdoti
della Vittoria, appartenenti alla Gens Victoria, è stata proprio questa scarsa considerazione nei
confronti della dea a determinare il progressivo indebolimento militare dell'Urbe.
Incantesimi dei chierici: Anima Cadavere, Arma Danzante, Benedizione, Carica Possente, Colpo
Devastante, Devia Lama, Deviare, Ferisci, Forza della Natura, Guarigione Maggiore, Incanta Arma,
Lame Guardiane, Martello Divino, Pelle di Corteccia, Pelle di Metallo, Potenza del Guerriero,
Resisti Danno, Ristabilire, Risucchia Vita, Simbolo Sacro.

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Pacchetti d'Addestramento

Per rispecchiare le professioni svolte da alcune categorie specializzate di persone nell'Orbe vengono
di seguito introdotti alcuni Pacchetti di Addestramento. Ognuno di essi fa riferimento a una
specifica categoria di individui, spesso accomunati da qualcosa di più del mero addestramento, e
che spesso costituiscono una vera e propria casta o un gruppo sociale ben definito.

Esploratore Ausiliario
Spesso arruolati fra gli abitanti delle province, gli esploratori si focalizzano su ruoli di
combattimento non diretto: tipicamente mettono a punto agguati e imboscate, ma il loro compito
principale rimane quello di garantire tutto il supporto logistico di cui le legioni hanno bisogno.
Abilità con le Armi: Archi 4
Cecchinaggio 2
Furtività 4
Percezione 3
Seguire le Tracce 3

Legionario
Il nerbo delle legioni imperiali, un tempo questi soldati erano temuti in tutto l'Orbe per la loro
efficacia e fedeltà; col passare del tempo molto dell'antico onore è venuto meno, ma la loro forza
bellica rimane comunque notevole.
Abilità con le Armi: Lame Corte 4
Abilità con le Armi: Ad Asta 3
Abilità con le Armi: Ad Asta (da Lancio) 3
Armature 3
Sviluppo Punti Ferita 3

Magio
Eredi delle perdute arti magiche di Caralico, i Magi sono allo stato attuale delle cose una delle
fazioni più influenti nell'Impero Parsio. Un tempo soggetti al volere dell'imperatore, loro fondatore,
essi hanno via via ottenuto una maggiore indipendenza, e l'attuale, imbelle Imperatore Parsio è poco
più che un burattino nelle mani del Gran Maestro dei Magi. A differenza dei Maestri delle Arti
Arcane i Magi non vedono la magia come un mezzo di indagine, ma come un mezzo per ottenere
maggiore potere, e sono intimamente inseriti nell'apparato burocratico della Parsia come esecutori

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della volontà imperiale.
Conoscenze Arcane: Incantesimi 4
Oratoria 2
Raggirare 2
Sintonia Magica 4
Sviluppo Punti Potere 4

Magister Arcanorum
I Maestri delle Arti Antiche sono gli unici maghi tollerati nell'Impero Quiriano; la loro tradizione, in
qualche modo affine a quella dei Magi parsi, affiora le sue radici nell'oramai perduta sapienza di
Caralico. Pare che lo stesso Quirio fosse iniziato alle perdute arti magiche della Città Distrutta, e
che sia stato proprio lui a introdurle nell'Urbe quando la fondò. Al giorno d'oggi fanno parte del
Collegio delle Arti Arcane sia coloro che vi fanno ricorso per ottenere un aiuto soprannaturale nelle
faccende di tutti i giorni, sia i sapienti che indagano il mondo attraverso le vie della magia. Questo
ordine è estremamente selettivo nel selezionare i suoi membri, e le punizioni per i non adepti
sorpresi a utilizzare la magia sono crudeli e inflessibili.
Conoscenze Arcane: Incantesimi 4
Conoscenze Arcane: Filosofia 2
Oratoria 2
Sintonia Magica 4
Sviluppo Punti Potere 4

Sacerdote Ausiliario
Appartenenti alle Gentes quirite, questi individui svolgono un ruolo molto particolare negli eserciti:
sebbene in caso di necessità combattano al fianco dei loro commilitoni, infatti, il loro compito
fondamentale rimane quello di onorare le divinità dell'Urbe durante le frequenti guerre, oltre a
quello di appoggiare i legionari con gli incantesimi concessi loro dagli dei.
Conoscenze Arcane: Incantesimi 3
Conoscenze Arcane: Teologia 4
Lancio Incantesimi: Benedizione 3
Sintonia Magica 2
Sviluppo Punti Potere 4

Senatore

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Il senato dell'Urbe, con l'affermarsi dell'impero, ha perso buona parte del suo potere; ora è di fatto
ridotto a un semplice organo consultivo per il sovrano, e mantiene una certa autonomia soltanto nel
campo dell'amministrazione della singola Quiria. Col passare del tempo fra i Senatori si è affermata,
come forma di opposizione al regime imperiale, l'adesione ad alcune correnti filosofiche leniche.
Sebbene questo conflitto ideologico sia sfociato talvolta in aspre repressioni da parte dei sovrani,
attualmente l'imperatore considera i Senatori come dei semplici relitti di un'età passata, incapaci di
rappresentare una reale minaccia.
Conoscenze Arcane: Filosofia 4
Conoscenze Mondane: Giurisprudenza 4
Conoscenze Mondane: Storia Quiriana 4
Contrattare 4
Oratoria 4

Ufficiale
Un tempo gli ufficiali erano semplici funzionari di Quiria, soggetti al giudizio della città che li
aveva nominati. Oggi sono di fatto, dopo l'imperatore, i detentori del maggior potere militare: la
storia ha insegnato come spesso un generale possa farsi nominare imperatore dalle sue legioni, e
ottenere il riconoscimento pubblico con la forza delle armi. Naturalmente non tutti gli ufficiali sono
degli arrivisti che mirano al potere assoluto: fra di loro vi sono ancora -fortunatamente- degli
individui che si ritengono non al comando degli eserciti, ma al servizio dello stato.
Conoscenze Mondane: Strategia e Tattica 4
Abilità con le Armi: Prima Scelta 3
Abilità con le Armi: Seconda Scelta 2
Armature 2
Oratoria 4
Sviluppo Punti Ferita 3

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