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Il ministroSaccomanni d lannuncio: Per gli evasori giorni contati.

Le ultime parole y(7HC0D7*KSTKKQ( famose che ricordano la luce in fondo al tunnela proposito della fine della crisi

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Venerd 31 gennaio 2014 Anno 6 n 30


Redazione: via Valadier n 42 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 fax +39 06 32818.230

1,30 Arretrati:

2,00

Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

LE MAZZETTE E I DUE MAR LO SCAMBIO ITALO-INDIANO


Torna il rischio pena di morte per i nostri soldati. Proprio quando nel processo di Busto Arsizio, per le presunte tangenti Finmeccanica, emergono documenti sul braccio destro di Sonia Gandhi come possibile beneficiario dei pagamenti illeciti. Trema il governo di Nuova Delhi
Lillo pag. 2

Cossighitano
di Marco Travaglio

GLI IMMOBILI DELLENTE

ARENA PARLAMENTO

Non solo Mastrapasqua Esplode il caso della gestione dei palazzi Inps
Perdite per oltre 100 milioni in 4 anni e ora, dopo una sentenza amministrativa, non si sa chi gestir quel patrimonio. Le mille poltrone del fratello del presidente
Pacelli e Palombi pag. 3

M5S e Pd, scontro totale: sullItalicum e Napolitano ceffoni, insulti e minacce


Nuova giornata di occupazione e Aventino dei 5 Stelle a Montecitorio Muso a muso tra Di Battista e Speranza sulla legge elettorale, mentre le deputate dem denunciano offese maschiliste. Boldrini annuncia sanzioni Presentato limpeachment contro il capo dello Stato, ma scoppia la lite interna al Movimento: Chi lha Marra, Rodano deciso?
e Zanca pag. 4 - 5
Lincontro ravvicinato tra Di Battista e Speranza a Montecitorio Ansa

IL BELLO DELLA FCA

Se la Fiat lascia lItalia paghi almeno lexit tax


Il senatore Pd Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria, dar battaglia: se gli Agnelli spostano societ con marchi e brevetti, il calo del gettito fiscale sar forte. E la politica deve prendere contromisure Feltri pag. 9

BASSO IMPERO

Tre eroi dei nostri tempi De Rosa, il sessista Dambruoso, il manesco Stumpo, lariete umano
Amurri, dEsposito e Paolin pag. 6
De Rosa, Dambruoso e Stumpo Ansa /Dlm

VIZI A SBAFO

LOMICIDIO DI PERUGIA

SISTEMA SPAGNOLO

Siffredi e i mandrilli dAbruzzo: Potere e scontrini, politici allucinati dal sesso


Il pornoattore e gli alberghi bollenti messi nei rimborsi della sua Regione. Lex assessore De Fanis ai pm: Lavvelenamento di mia moglie? Lho detto per farmi bello con la segretaria Massari e Pagani pag. 7

Meredith, verdetto capovolto: 28 anni ad Amanda, 25 a Raffaele


Ambrosi pag. 11

Silurato il patron del Mundo dopo le inchieste sui soldi sporchi ai Popolari
Oppes pag. 12

I DIALOGHI DEL BOSS

Il nuovo papello di Riina, Di Matteo e quel ritorno di veleni a Palermo


Antonio Ingroia pag. 18

LA CATTIVERIA
I grillini presentano limpeachment e poi si riuniscono durgenza. Dove va lacca in impeachment? forum.spinoza.it

a richiesta di mettere in stato di accusa Giorgio Napolitano per attentato alla Costituzione avanzata ieri dai 5Stelle, piuttosto ben scritta e tuttaltro che campata in aria, non ha alcuna speranza di essere accolta dal Parlamento per una banalissima questione di numeri. Va dunque presa per quello che : un serio ed estremo atto politico di contestazione contro il supremo garante del sistema da parte della forza di opposizione anti-sistema. Del resto chi ne contesta lutilit e financo la legittimit dimentica lunico precedente: la richiesta di impeachment avanzata contro Francesco Cossiga il 5 dicembre 1991 proprio dal partito di Napolitano: il Pds, che accusava lallora capo dello Stato di alto tradimento e attentato alla Costituzione (gli unici due reati di cui, in base allart. 90 della Carta, il presidente personalmente responsabile nellesercizio delle sue funzioni). Latto di accusa, 40 cartelle, era opera di unquipe coordinata dal vicecapogruppo Luciano Violante. Tra i firmatari, il superstite pi illustre oltre a Violante era Ugo Sposetti. Gli altri cinque partiti di sinistra (Rifondazione, Rete, Verdi, Sinistra indipendente e Radicali) si associarono con altrettante denunce, per un totale di 29 fattispecie di reato contestate. Nessuna di esse secondo i suoi accusatori configurava di per s lalto tradimento n lattentato alla Costituzione: ma era la concatenazione logica e temporale di una serie di atti volti intenzionalmente a modificare la forma di governo in senso presidenziale, estendendo le funzioni e prerogative ben oltre il dettato costituzionale, a integrare i due delitti. Cossiga avrebbe, nellordine: interferito illegalmente nelle attivit del legislativo, dellesecutivo e del giudiziario e avviato cos lesercizio di una propria funzione governante, altamente pericolosa perch non sostenuta da alcuna responsabilit politica; aperto un circuito incostituzionale tra partiti e presidente comportandosi da capo di un partito e violando linderogabile dovere di imparzialit, anche con la strumentalizzazione dei media per conquistarsi una parte dominante nei conflitti da lui stesso aperti; usurpato il potere politico che spetta in esclusiva al Parlamento; gravemente interferito nellattivit di governo; delegittimato magistrati che prendono decisioni a lui sgradite anche quando la decisione lo riguarda direttamente. Infine si sarebbe fatto portatore di un personale disegno per la soluzione della crisi italiana che prevede lo scavalcamento delle regole fissate dalla Costituzione per modificare la forma di governo e la stessa Costituzione. Insomma non avrebbe perpetrato un colpo di Stato nelle forme classiche, ma una serie di atti seriamente diretti non a compiere un semplice abuso, ma ad alterare illegittimamente i rapporti tra i poteri dello Stato. Pare il ritratto della presidenza Napolitano. Invece il Pds parlava di Cossiga. Napolitano, nel 91 ministro degli Esteri del Pds e capo della corrente filocraxiana dei miglioristi, concorda sullanalisi della presidenza Cossiga, ma non sullo strumento scelto dai vertici del partito il segretario Achille Occhetto e il presidente Stefano Rodot per sloggiarlo dal Quirinale, perch in Parlamento le opposizioni di sinistra non hanno i numeri per far approvare limpeachment. Molto meglio dice un pressing congiunto dei partiti ostili a Cossiga (tutti, tranne Psi ed Msi) per costringerlo alle dimissioni. Una posizione che gli vale le canzonature del presidente: il quale lo chiama politico vegetariano, n carne n pesce. Napolitano comunque uno dei pi implacabili censori di Cossiga, cui intima da mesi di smetterla di esternare e picconare e testuale di tornare sul trono e rispettare i limiti entro cui la Costituzione colloca il ruolo del presidente della Repubblica. Il 2 maggio lUnit intervista il capogruppo Dc al Senato, Nicola Mancino, che spara a zero su Cossiga e sul suo difensore dufficio Giuliano Amato.

Segue a pagina 4

VENERD 31 GENNAIO 2014

INDIA CONNECTION
ALMA SHALABAYEVA, moglie del dissidente kazaco, Mukhtar Ablyazov, stata interrogata ieri dal pm della Procura di Roma, Eugenio Albamonte, nellambito dellinchiesta sulle modalit della sua espulsione dallItalia avvenuta il 31 maggio scorso. La donna, attualmente residente in Svizzera, stata sentita come indagata in relazione al possesso di un passaporto falso. Uninterrogatorio che durato quattro ore e mezzo, durante le quali la donna ha ricostruito tutta la vicenda che la riguarda, dal giorno del blitz nella villa di Casal Palocco al rimpatrio in Kazakistan. Massima riservatezza da parte dei legali della donna, Riccardo Olivo e Astolfo Di Amato e della Procura di Roma su quanto abbia riferito la Shalabayeva al magistrato. Gli avvocati infatti non hanno voluto

il Fatto Quotidiano

C aso kazako: Alma Shalabayeva


quattro ore dal pm
di Marco Lillo

rispondere alla domanda se la loro assistita sia stata sottoposta a una ricognizione fotografica per riconoscere i personaggi che si occuparono della sua espulsione e hanno rimandato maggiori chiarimenti a una futura conferenza stampa. La moglie del dissidente kazako Mukhar Ablyazov, attualmente detenuto a Parigi, ha lasciato piazzale Clodio senza fare dichiarazioni.

cco la carta che potrebbe rendere incandescente la partita tra il governo indiano e lItalia. Da un lato il destino dei nostri mar, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone. Dall'altro lato, secondo un documento agli atti della Procura di Busto Arsizio, ci sono politici in India che hanno preso mazzette milionarie da Finmeccanica per la commessa degli elicotteri Agusta del 2010. La lettera che potrebbe complicare le relazioni tra i due Paesi la pubblichiamo accanto ed stata trovata nella villa sul lago di Lugano del consulente italiano residente in Svizzera, Guido Ralph Haschke, imputato per corruzione insieme all'ex presidente di Finmeccanica Giusppe Orsi e ad altri consulenti e manager, con l'accusa di avere pagato 30 milioni di euro di mazzette a pubblici ufficiali indiani per favorire Agusta Westland nella gara per la commessa degli elicotteri AW101. Quando nell'aprile del 2012 entrarono nella sua casa gli inquirenti italiani e svizzeri, Haschke finse un malore e si accasci sul suo letto. Sotto c'era una valigia piena di documenti che il consulente di origini piemontesi aveva lasciato l, convinto che la sua cittadinanza svizzera fosse uno schermo contro l'invadenza dei carabinieri del NOE guidati da Sergio De Caprio, alias Ultimo, e dei pm napoletani Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock. Tra le carte della valigia c'era la lettera che, dopo il passaggio per competenza dell'indagine da Napoli a Busto Arsizio, il pm Eugenio Fusco ha studiato e saputo valorizzare al meglio, coordinandola con un appunto manoscritto dallo stesso Haschke, a suo dire sotto dettatura del suo coindagato Christian Mitchell, con una lista con le sigle dei ruoli o dei nomi dei beneficiari delle mazzette indiane.

ELICOTTERI AGUSTA, LE TANGENTI AI POLITICI E IL DESTINO DEI MAR


AL PROCESSO FINMECCANICA IL PM FUSCO MOSTRA LA LISTA DELLE PERSONE SU CUI FINMECCANICA VOLEVA FARE PRESSIONI: DAL BRACCIO DESTRO DI SONIA GANDHI AL PREMIER SINGH
Commissario (l'ambasciatore della Gran Bretagna: Agusta Westland anche britannica, Ndr) dovrebbe mirare. Dopo questo riferimento a Sonia Gandhi come forza trainante segue la lista delle personalit da mettere nel mirino diplomatico, su richiesta di Agusta. La lettera non sarebbe imbarazzante se non fosse per il firmatario: Mitchell si occupato, secondo i pm, del pagamento delle mazzette e ora sta tranquillo a Dubai. La lista impressionante: 1) Manmonah Singh (premier dell'India, Ndr); 2) Ahmed Patel (segretario politico di Sonia Gandhi Ndr); 3) Pranab Mukherjee (presidente dell'India dal 2012, nel 2008 ministro degli esteri Ndr); 4) M. Veerappa Moily (ministro dell'energia, Ndr); 5) Oscar Fernandes (Ministro dei Trasporti, Ndr); 6) M.K. Narayanan (Governatore del Bengala, Ndr); 7) Vinay Singh (Capo delle Ferrovie indiane, Ndr). La lista delle personalit da suggerire allambasciatore si chiude con un brusco saluti Christian. Il pm Fusco, dopo avere mostrato la lettera con il nome di Sonia Gandhi e di Ahmed Patel, suo collaboratore strettissimo, il 9 gennaio, ha calato la seconda carta: la lista delle mazzette, gi emersa in una precedente udienza del dicembre scorso ma non collegata al secondo documento in quella sede (AP si pensava potesse essere Alleanza Popolare, nome del partito).
LA LISTA, SCRITTA a penna da

Un elicottero Agusta AW101. Sotto, Sonia Ghandi e Ahmed Pathel


Ansa

GIOVED 9 GENNAIO era in corso il controesame di Haschke da parte delle difese e al termine il pm Fusco ha calato tre carte: la lettera, l'appunto manoscritto e una foto di Sonia Gandhi con il suo principale collaboratore Ahmed Patel. Se il tris di Fusco, riprodotto nel fotomontaggio, era d'assi o di due di picche lo dir solo il Tribunale al termine del giudizio. La prima carta calata dal pm il 9 gennaio, in inglese e suona cos: 15 Marzo, 2008. Allattenzione di Mister Peter Hulett (responsabile vendite di Agusta Westland in India Ndr) Caro Peter, poich la Signora Gandhi la forza trainante dietro i V.I.P. (cio gli elicoitteri predisposti al trasporto delle autorit indiane che dovevano essere acquistati dal governo pagando ad Agusta 556 milioni Ndr), lei non voler pi con il MI-8 (il vecchio elicottero russo della flotta governativa che Sonia Gandhi usava e che usano tuttora alcune personalit indiane, Ndr). La Signora Gandhi e i suoi pi stretti collaboratori sono le persone alle quali l'Alto

Haschke, sotto dettatura di Mitchell stando al racconto del mediatore svizzero, si divide in quattro parti, ciascuna con una sigla corrispondente a una categoria di corrotti. AF sta per Air Force, 6 milioni; BUR, cio burocrati ai quali vanno 8,4 milioni; poi i POL, cio i politici, a cui vanno 6 milioni dei quali 3 milioni a un misterioso AP. Fusco mette sotto il naso di Haschke i due documenti: Dottor Haschke, ma secondo lei questo AP dei tre milioni a cui fa riferimento Mitchell nell'appunto manoscritto Ahmed Patel della lettera?. Haschke risponde: Anche io sarei arrivato alle sue stesse conclusioni ma a me Mitchell non lo ha detto e io non lo conosco. Il pm mostra una delle tante foto di Patel accanto a Sonia Gandhi. E richiede ad Haschke chi Patel. L'italo-svizzero insiste: Conosco solo Sonia Gandhi. I rappresentanti legali del governo indiano presenti all'udienza sono saltati sulla sedia. Il 10 gennaio sui giornali indiani compaiono due notizie.

La prima, pubblicata per esempio dall'Indian Express che segue meglio dei media italiani il processo di Busto, era la cronaca dell'interrogatorio di Fusco sulle mazzette da 3 milioni, su AP, sul collaboratore di Sonia Gandhi e sulla lettera che la citava. Lo stesso giorno compare sui giornali indiani la notizia che fredda le famiglie dei nostri fucilieri reclusi in India da due anni: La decisione se applicare o meno la pena di morte sar valutata dal governo indiano nel giro di due o tre giorni, fa-

IN TRIBUNALE Lelenco dei presunti beneficiari dei pagamenti illeciti dal mediatore Haschke pu sconvolgere la campagna elettorale indiana
ceva filtrare proprio quel giorno il ministro dell'Interno indiano, Sushil Kamar Shinde. I giornali italiani, come Libero, parlavano di repentino cambio di scenario: solo ieri, gioved 9 gennaio, il ministro degli Esteri, Salman Khurshid, aveva escluso ancora una volta l'applicazione della pena capitale ai due militari italiani, accusati dell'omicidio di due pescatori.
LA SENSAZIONE netta che i

I 700 GIORNI IN INDIA

Larma di ricatto del governo di New Delhi: i due soldati a rischio pena di morte
IL CASO dei mar esplode il 15 gennaio

2012. I due fucilieri del battaglione San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, si trovano a bordo della petroliera italiana Enrica Lexie. Due pescatori indiani, Ajesh Binki e Valentine Jelastine, vengono uccisi da colpi di arma da fuoco al largo delle coste del Kerala perch scambiati per pirati. La guardia costiera contatta la petroliera, che conferma lo scontro a fuoco. Gli indiani ordinano al capitano di tornare indietro. Lunit di crisi dellarmatore DAmato conferma: eseguite lordine. La petroliera attracca a Kochi dove lequipaggio italiano viene interrogato. I militari negano di avere aperto il fuoco sullimbarcazione dei pescatori. Nonostante ci, il 19 febbraio la procura ordina larresto dei due fucilieri. Laccusa di omicidio, un reato punito con lergastolo o la pena capitale. Iniziano le trattative diplomatiche: lItalia convinta di cavarsela con un risarcimento, ma la situazione si rivela pi comples-

sa. Il 30 maggio lIndia rilascia Latorre e Girone su cauzione. La tesi italiana che lincidente sia avvenuto in acque internazionali e, di conseguenza, i due fucilieri devono essere giudicati da una Corte italiana. Questa linea sposata dal ministro degli Esteri Giulio Terzi, mentre il suo vice Staffan De Mistura vuole evitare un contenzioso internazionale dalle conseguenze imprevedibili. Nel febbraio scorso, Nuova Delhi concede ai militari il secondo permesso temporaneo per rientrare in Italia. L11 marzo Terzi annuncia che i due fucilieri resteranno in patria. Nuova Delhi reagisce vietando lespatrio per lambasciatore italiano, Daniele Mancini. Una settimana dopo la resa italiana: i mar tornano in India, Terzi si dimette. Da allora va avanti uno scontro costante ritmato dai ritmi lenti della giustizia indiana. A gennaio di questanno, il ministro dellInterno indiano paventa il ricorso al Sua Act, la legislazione anti-terrorismo che prevede la

pena di morte. Ieri unudienza stata nuovamente rinviata. La data pi importante vicina, il 3 febbraio prossimo, quando la Corte Suprema si pronuncer sulla vicenda. Pochi giorni fa il ministro degli Esteri Emma Bonino ha spiegato che allorigine della vicenda c una convenzione firmata nel 2011 dallallora ministro della Difesa Ignazio La Russa con la Confederazione italiana armatori: laccordo permette a privati di imbarcare i militari italiani a bordo di navi private per contrastare la pirateria. Questo li priva dellimmunit funzionale garantita ai soldati e permette allIndia di considerare i nostri mar alla stregua di contractor.
Alessio Schiesari

due procedimenti penali, quello contro i mar in India e quello dal quale potrebbero emergere i rappresentanti (per ora sconosciuti) della politica indiana che avrebbero preso le mazzette, sono vicende incrociate. Le stranezze delle due storie, se le si riguarda insieme, sembrano avere pi senso. Il governo indiano ha congelato la commessa che sarebbe stata vinta secondo il pm Fusco grazie alle mazzette da Agusta ma fa filtrare l'idea di un arbitrato, notoriamente il preludio a una chiusura morbida. Anche sul fronte del processo ai mar si resta in un limbo giuridico. Laccusa non ha ancora formulato un capo di imputazione e una questione ormai chiusa, come quella della pena di morte, stata riaperta a sorpresa il 10 gennaio, dopo l'interrogatorio di Fusco ad Haschke su Ahmed Patel, e ieri stata nuovamente rimessa in un cassetto dal governo indiano. A primavera ci sono le elezioni in India, il partito di Sonia Gandhi potrebbe essere in difficolt proprio per la vicenda degli elicotteri. E questa non una buona notizia per i mar.

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