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a.a. 2012/2013
Barbara Pancino Ricercatrice in Economia Applicata presso il DEIm Dipartimento di Economia e Impresa Universit degli Studi della Tuscia Contatti: mail: bpancino@unitus.it tel. 0761.357893
La produzione aggregata
Def 1
Il Pil il valore dei beni e dei servizi finali prodotti nelleconomia in un dato periodo di tempo.
Def 2
Il Pil la somma del valore aggiunto nelleconomia in un dato periodo di tempo. Il Pil la somma dei redditi delleconomia in un dato periodo di tempo.
Def 3
Nel breve periodo (qualche anno) le variazioni annuali della produzione sono dovute soprattutto a variazioni della domanda. Le variazioni della domanda possono derivare da cambiamenti nella fiducia dei consumatori o da altre fonti e possono portare a una riduzione della produzione (recessione) o a un suo aumento (espansione).
La somma di queste tre voci rappresenta la spesa in beni e servizi da parte dei residenti, siano essi consumatori, imprese o settore pubblico.
Sommando le esportazioni nette alla spesa in beni e servizi da parte dei residenti si ottiene la spesa totale in beni nazionali.
La domanda di beni
La domanda totale di beni (Z) corrisponde alla somma di consumo, investimento, spesa pubblica ed esportazioni al netto delle importazioni. Z C + I + G + X - IM
Assumendo di essere in uneconomia chiusa, cio che non commerci con il resto del mondo, la domanda totale di beni corrisponde a: Z C+I+G
Consumo
Le decisioni di consumo dipendono da molti fattori, primo fra tutti il reddito disponibile (Yd) - ossia, ci che rimane del reddito percepito dopo aver ricevuto i trasferimenti dal governo e pagato le imposte. Se Yd C
Consumo
C = c 0 + c 1 Yd c0 = consumo desiderato in corrispondenza di Yd = 0 c0 > 0 : anche senza reddito esiste un consumo (risparmi o prestito). c1 = propensione al consumo; esprime leffetto sul consumo di un euro aggiuntivo di reddito disponibile. c1 > 0 : un aumento del reddito disponibile fa aumentare i consumi. c1 < 1 : consumo di una sola parte di reddito per risparmiare il resto.
Consumo
Ricordiamo la definizione di Yd : reddito percepito dopo aver ricevuto i trasferimenti dal governo e pagato le imposte pertanto Yd = Y T
dove T= imposte al netto dei trasferimenti
C = c 0 + c 1 Yd C = c0 + c1(Y T) Il consumo una funzione del reddito e delle imposte. Un reddito pi alto fa aumentare il consumo (meno che proporzionalmente); imposte pi elevate fanno diminuire il consumo (meno che proporzionalmente).
Investimento
Linvestimento viene considerato una variabile esogena, presa come data: I=I
Questa ipotesi comporta che quando osserviamo variazioni nella produzione, dobbiamo assumere che linvestimento non risponda in nessun modo.
Spesa pubblica
La spesa pubblica (G), insieme alle imposte (T), descrive la politica fiscale del governo, cio le scelte relative alle entrate e alle uscite del settore pubblico. G e T sono considerate variabili esogene in quanto: ! il governo non presenta regolarit di comportamento come i consumatori e le imprese; ! il compito della macroeconomia quello di consigliare il governo circa le decisioni di spesa e di gettito fiscale, pertanto non si cerca la spiegazione dellandamento di G e T, ma piuttosto si trattano come variabili di scelta del governo.
La domanda di beni
Siccome: C = c0 + c1(Y T) I=I G=G Sostituendo si ottiene: Z = c0 + c1(Y T) + I + G
Equazione di equilibrio
Y = c0 + c1(Y T) + I + G
In equilibrio, la produzione, Y (a sx dellequazione), uguale alla domanda (a dx). A sua volta, la domanda dipende dal reddito, Y, che uguale alla produzione. Una volta costruito il modello, possiamo risolverlo per vedere cosa determina il livello di produzione e come questo cambia in seguito, per esempio, a una variazione della spesa pubblica.
Risoluzione algebrica
1. 2. 3. 4. 5. 6. Y = c0 + c1(Y T) + I + G Y = c0 + c1Y c1T+ I + G Y - c 1 Y = c0 c 1 T + I + G (1- c1)Y = c0 + I + G c1T (1- c1)Y = c0 + I + G c1T (1- c1) Y= 1 (1- c1) (1- c1) (c0 + I + G c1T)
Produzione di equilibrio
Y= 1 (1- c1) Il termine (c0 + I + G c1T) rappresenta la componente della domanda di beni che non dipende dal livello di produzione, ovvero la spesa autonoma. La spesa autonoma sempre positiva? c0 e I sono positivi. Se T=G e se c1<1 allora (Gc1T)>0 e quindi la spesa autonoma positiva. Solo se il governo presentasse un grosso avanzo di bilancio, la spesa sarebbe negativa (caso piuttosto irrealistico). (c0 + I + G c1T)
Produzione di equilibrio
Y= 1 (1- c1) Il termine 1/(1 c1) rappresenta il moltiplicatore della spesa autonoma. Poich la propensione al consumo, c1, compresa tra 0 e 1, allora 1/(1 c1) un numero maggiore di 1. Qualsiasi aumento della spesa autonoma, una variazione dei consumi, degli investimenti, della spesa pubblica oppure delle imposte, influenzer la produzione in misura superiore alleffetto diretto sulla spesa autonoma. (c0 + I + G c1T)
In sintesi
La produzione dipende dalla domanda, che a sua volta dipende dal reddito, che uguale alla produzione. Un incremento della domanda, fa aumentare la produzione e il reddito. Laumento di reddito, a sua volta, fa aumentare la domanda e quindi la produzione, e cos via. Alla fine, il risultato un aumento della produzione superiore allincremento iniziale della domanda di un fattore pari al moltiplicatore.
Dinamica dellaggiustamento
In teoria, secondo le ipotesi del modello, laggiustamento istantaneo. Nella realt la durata dellaggiustamento dipende dal modo e dalla frequenza con cui le imprese rivedono i loro piani di produzione. Quanto pi frequentemente le imprese aggiustano la produzione in seguito ad aumenti delle vendite, tanto pi rapido sar laggiustamento. Allo stesso modo, riduzioni della domanda fanno diminuire la produzione.
Il risparmio
Il risparmio privato (S) uguale al reddito disponibile al netto dei consumi: S = Yd C S =Y T - C Il risparmio pubblico uguale alle imposte (al netto dei trasferimenti) meno la spesa pubblica, T - G. Se le imposte eccedono la spesa pubblica, il governo ha un avanzo di bilancio, cio il risparmio pubblico positivo. Se le imposte sono inferiori alla spesa pubblica, il governo ha un disavanzo di bilancio, cio il risparmio pubblico negativo.
Risoluzione algebrica
La produzione uguale alla domanda: Y =Z Y=C+I+G Sottraendo le imposte da entrambi i lati e spostando il consumo sulla sx: Y T C = I + G -T S = I + G T oppure I = S + (T - G)
La domanda di moneta
Come allocare la ricchezza finanziaria risparmiata? La moneta pu essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realt ci sono due tipi di moneta: quella circolante, la moneta cartacea e metallica, e i depositi bancari, a fronte dei quali possibile emettere assegni. I titoli pagano un interesse positivo (i), ma non possono essere utilizzati per le transazioni.
Tasso di interesse sui titoli Lunica ragione per tenere parte della ricchezza in titoli che questi fruttano un interesse . Quanto maggiore il tasso dinteresse, tanto pi siamo disposti a sopportare i costi finanziari.
E ragionevole volere abbastanza moneta da non dover ricorrere troppo spesso ad un intermediario.
La domanda di moneta
La domanda di moneta (Md) di uneconomia nel suo insieme la somma di tutte le domande di moneta individuali. Quindi, dipende dal livello totale delle transazioni nelleconomia e dal tasso dinteresse. Il livello totale delle transazioni difficile da misurare, ma possiamo assumere che sia pi o meno proporzionale al reddito nominale (il reddito misurato in moneta). Se il reddito nominale (!Y) aumenta, ragionevole supporre che lammontare delle transazioni aumenti della stessa percentuale. Pertanto la relazione tra domanda di moneta, reddito nominale e tasso dinteresse risulta: Md = !YL (i)
La domanda di moneta
Tasso di interesse, i!
i!
La domanda di moneta
Md = !YL (i)
La domanda di moneta Md uguale al reddito nominale !Y moltiplicato per una qualche funzione del tasso dinteresse i, indicata con L(i). Il tasso dinteresse ha un effetto negativo sulla domanda di moneta: un aumento del tasso dinteresse riduce la domanda di moneta, poich gli individui tengono pi ricchezza in titoli.
Offerta di moneta
La banca centrale detiene il monopolio della creazione di moneta di una nazione prestata allo Stato sotto forma di moneta avente corso legale. Supponiamo che la banca centrale decida di offrire un ammontare di moneta uguale a M, cosicch: Ms = M Lequilibrio nei mercati finanziari richiede che lofferta di moneta sia uguale alla domanda di moneta, cio Ms = Md, pertanto: M = !YL(i)
Curva LM
Il tasso dinteresse deve essere tale da indurre gli individui a tenere una quantit di moneta pari allofferta di moneta M, dato il loro reddito Y. Questa relazione chiamata curva LM.
Tasso di interesse, i!
Offerta di moneta M
Domanda di moneta Md
M Moneta, M
i!
. .
M Moneta, M
Un aumento del reddito nominale provoca un incremento del tasso dinteresse. Infatti, in corrispondenza del tasso dinteresse iniziale, la domanda di moneta eccede lofferta di moneta; per indurre gli individui a tenere una quantit inferiore di moneta e ristabilire lequilibrio necessario che il tasso dinteresse aumenti.
i!
.
M
i!
A Md
M Moneta, M
Un aumento dellofferta di moneta provoca una riduzione del tasso dinteresse. La riduzione del tasso dinteresse fa aumentare la domanda di moneta in modo da eguagliare la nuova maggiore offerta di moneta.
Politica monetaria
In che modo la banca centrale varia lofferta di moneta?
Il tasso dinteresse ci che si ottiene dal titolo ad un anno da oggi meno ci che si paga per il titolo oggi (!PT), diviso per il prezzo del titolo oggi (!PT).
Riepilogo
! il tasso dinteresse determinato dalluguaglianza tra offerta di moneta e domanda di moneta; ! variando lofferta di moneta, la banca centrale pu influenzare il tasso dinteresse; ! la banca centrale modifica lofferta di moneta attraverso operazioni di mercato aperto, che sono acquisti o vendite di titoli contro moneta; ! le operazioni di mercato aperto con le quali la banca centrale aumenta lofferta di moneta acquistando titoli fanno aumentare il prezzo dei titoli e quindi riducono il tasso di interesse; ! le operazioni di mercato aperto con le quali la banca centrale riduce lofferta di moneta vendendo titoli ne fanno diminuire il prezzo e quindi aumentano il tasso di interesse.
i!
O Moneta, M
Una volta che il tasso dinteresse sceso a zero, unespansione monetaria diventa inefficace. Laumento della domanda fa cadere leconomia in una trappola della liquidit. Le persone sono disposte a tenere pi moneta (pi liquidit) allo stesso tasso dinteresse.
i!
.
M
i!
A Md
M Moneta, M
In realt le banche centrali, piuttosto che decidere di aumentare Ms, stabiliscono il tasso dinteresse obiettivo e muovono lofferta di moneta in modo tale da raggiungerlo.
Y = C(Y ! T ) + I + G
Dove il tasso di interesse non influenza la domanda di beni.
I = I (Y , i)
( + ,! )
! un " della produzione provoca un " di I ! un " del tasso di interesse provoca una # di I
Y = C(Y ! T ) + I (Y , i) + G
!un " della produzione fa " il reddito e quindi il reddito disponibile che a sua volta fa " il consumo; !! un " della produzione fa " linvestimento. In sintesi, attraverso i suoi effetti sia sul consumo sia sullinvestimento, un aumento della produzione fa aumentare la domanda di beni: questa relazione tra domanda e produzione (per un dato tasso dinteresse) rappresentata dalla curva ZZ inclinata positivamente.
non avendo assunto che le equazioni del consumo e investimento siano lineari, la ZZ sar una curva e non una retta; avendo assunto che un aumento della produzione conduca a un incremento meno che proporzionale della domanda, la ZZ sar pi piatta della retta a 45.
!!
La domanda di beni una funzione crescente della produzione. Lequilibrio richiede che la domanda sia uguale alla produzione.
La curva IS
(a)! Un aumento del tasso di interesse riduce linvestimento e quindi la domanda di beni e porta a una riduzione della produzione di equilibrio.
(b)! L e q u i l i b r i o s u l mercato dei beni richiede cha la produzione sia una funzione decrescente del tasso di interesse: la curva IS negativamente inclinata.
M = YL(i ) P
In tal modo, la condizione di equilibrio data dalluguaglianza tra offerta reale di moneta cio lo stock di moneta in termini di beni che possono essere acquistati e non di euro e domanda reale di moneta, che a sua volta dipende dal reddito reale Y e dal tasso di interesse i. Tale equazione identifica la curva LM. N.B. Si ottiene in termini di reddito reale,Y, e non nominale, !Y.
(a)! Un aumento del reddito provoca un aumento della domanda di moneta, a ogni livello del tasso di interesse. Data lofferta di moneta, questo aumento della domanda di moneta fa aumentare il tasso di interesse di equilibrio. (b)! Lequilibrio sui mercati finanziari richiede che un aumento del reddito sia accompagnato da un aumento del tasso di interesse: la curva LM positivamente inclinata.
Lequilibrio nei mercati finanziari fa s che, per una data offerta reale di moneta, un aumento del livello di reddito, che fa aumentare la domanda di moneta, porti a un aumento del tasso di interesse. Questa relazione rappresentata dalla curva crescente LM. Un aumento dello stock di moneta sposta la LM verso il basso; viceversa, una riduzione dello stock di moneta sposta la LM verso lalto.
Y = C (Y ! T ) + I (Y , i) + G
Ogni punto della curva LM corrisponde allequilibrio sui mercati finanziari. Curva LM:
M = YL(i ) P
"! il consumo si aggiusta lentamente al reddito "! linvestimento si aggiusta lentamente alla produzione
Politica monetaria: "! aggiustamento veloce del tasso di interesse sul mercato finanziario
Economia aperta
Economia aperta applicata a: "! mercati dei beni: lopportunit per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni nazionali e beni esteri; "! mercati delle attivit finanziarie: lopportunit per gli investitori finanziari di scegliere tra attivit finanziarie nazionali ed estere; "! mercati dei fattori: lopportunit delle imprese di scegliere dove localizzare unattivit produttiva e per i lavoratori di scegliere dove lavorare. LUnione Europea rappresenta il pi grande mercato comune tra Stati sovrani mai esistito, che oggi include 27 paesi.
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Lopportunit per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni nazionali e beni esteri. Importazioni (IM): acquisti di beni e servizi dallestero effettuati dai residenti (consumatori, imprese, governo). Esportazioni (X): acquisti di beni e servizi nazionali da parte del resto del mondo. Esportazioni nette o saldo commerciale (X-IM): differenza tra esportazioni ed importazioni. Se (X-IM)>0 il paese registra un avanzo commerciale, se (X-IM)<0 il paese presenta un disavanzo commerciale.
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Quando i mercati sono aperti, i consumatori non scelgono solo tra consumo e risparmio, ma devono anche scegliere se comprare beni nazionali o beni esteri. Tutti gli acquirenti nazionali consumatori, imprese e governo e gli acquirenti esteri devono compiere questa scelta, che ha un effetto diretto sulla produzione nazionale: se decidono di acquistare pi beni nazionali, la domanda per tali beni aumenta e quindi aumenta la produzione. La variabile cruciale in questa scelta data dal prezzo dei beni nazionali in termini di beni esteri. Questo prezzo relativo noto come tasso di cambio reale.
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I tassi di cambio nominali tra valute possono essere quotati in due modi: 1) come il prezzo della valuta nazionale in termini di valuta estera. Per esempio se consideriamo la sterlina come valuta nazionale e alleuro come valuta estera, possiamo esprimere il tasso di cambio nominale come il prezzo della sterlina in termini di euro. Nel giugno 2009, il tasso di cambio cos definito era 1,15 ossia una sterlina valeva 1,15 euro. 2) come il prezzo della valuta estera in termini di valuta nazionale. Seguendo lesempio precedente, prezzo di un euro in sterline. Nel giugno 2009, il tasso di cambio cos definito era 0,86 ossia un euro valeva 0,86 sterline.
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Noi adottiamo la prima definizione: il tasso di cambio nominale dato dal prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera, detto E. I tassi di cambio tra le monete cambiano ogni giorno. Queste variazioni sono chiamate apprezzamenti nominali o deprezzamenti nominali. Un apprezzamento della moneta nazionale un aumento del prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera, quindi un aumento del tasso di cambio. Un deprezzamento della moneta nazionale una riduzione del prezzo della moneta nazionale in termini di moneta estera, quindi corrisponde a una diminuzione del tasso di cambio.
EP ! = P
*
Un aumento del tasso di cambio reale si definisce apprezzamento reale. Una diminuzione del tasso di cambio reale si definisce deprezzamento reale.
Z = C + I +G !
IM
"
+X
La somma dei primi tre termini (consumo (C), investimento (I) e spesa pubblica (G)) costituisce la domanda nazionale di beni #!dobbiamo sottrarre le importazioni #!aggiungere le esportazioni
Le determinanti di C, I e G
Le decisioni di spesa dei consumatori dipendono ancora dal loro reddito e dalla loro ricchezza, linvestimento dalla ricchezza e il tasso dinteresse nominale e la spesa pubblica esogena.
C + I + G = C (Y ! T )+ I (Y , i ) + G
+ + !
Il tasso di cambio reale non influenza il livello, ma solo la composizione della spesa tra beni nazionali e beni esteri.
IM = IM (Y , ! )
+ +
X = X (Y , " )
+ !
Y = C (Y ! T ) + I (Y , i ) + G ! IM (Y ,! ) / ! + X (Y ,! )
*
( + )
(+ ,! )
( + ,+ )
(+ ,! )
NX (Y , Y , ! ) " X (Y , ! ) # IM (Y , ! ) / !
* *
Y = C (Y ! T ) + I (Y , i ) + G + NX (Y ,Y ,! ) ( + ) (+ ,! ) (!, +, !)
*
il livello dei prezzi nazionali ed estero esogeno: il tasso di cambio nominale e reale si muovono assieme
P = P* " E = !
Con questa semplificazione, possiamo scrivere:
Y = C (Y ! T ) + I (Y , i ) + G + NX (Y ,Y , E ) ( + ) (+ ,! ) (! + !)
*
Y = C (Y ! T ) + I (Y , i) + G + NX (Y ,Y , E )
*
M = YL(i) P
E la parit dei tassi di interesse fa s che esista una relazione positiva tra tasso di interesse e tasso di cambio:
1+ i E= E 1+ i
*
Forza lavoro: lavoratori occupati + lavoratori in cerca di occupazione Tasso di partecipazione: rapporto tra la forza lavoro e la popolazione civile in et lavorativa Tasso di disoccupazione: rapporto tra il numero di disoccupati e la forza lavoro
#!
#!
Contrattazione
La forza contrattuale di un lavoratore dipende da: ! il costo, in caso di dimissioni, che limpresa paga per sostituirlo; ! la difficolt a trovare un nuovo lavoro. La forza contrattuale dipender: ! dalla natura del lavoro; ! dalle condizioni prevalenti sul mercato.
W = P F (u, z)
(! ,+ )
Dove il salario nominale aggregato, W, dipende da tre fattori: 1.! il livello atteso dei prezzi, Pe; 2.! il tasso di disoccupazione, u; 3.! una generica variabile, z, che rappresenta tutte le altre variabili che influenzano la determinazione dei salari.
P = (1 + )W
Dove il ricarico del prezzo sul costo di produzione, indicato generalmente come markup.
#! #! #!
In concorrenza perfetta si ha che P = W, dunque = 0. Se le imprese hanno potere di mercato, sar positivo e il prezzo P sar superiore al costo W di un fattore uguale a (1+ ). A un maggior livello di product market regulation corrisponde un pi ridotto grado di concorrenza
= f ( Pmr )
(+)
W = PF (u, z)
Dividendo entrambi i lati per il livello dei prezzi, si ottiene:
W = F ( u, z ) P
Quanto maggiore il tasso di disoccupazione, tanto minore sar il salario reale scelto da chi fissa i salari.
P = (1 + ) W
Invertendo entrambi i lati di questa equazione, si ottiene:
W 1 = P (1 + )
Il salario reale fissato dalle imprese una funzione delle decisioni di prezzo. Un aumento del markup fa aumentare i prezzi a parit di salari, facendo in tal modo diminuire il salario reale.
! !
Price setting
Wage setting
Il tasso naturale di disoccupazione il tasso di disoccupazione tale per cui il salario reale scelto nella determinazione dei salari uguale al salario reale che scaturisce dalla determinazione dei prezzi.
1 F (un , z) = 1+
Il tasso di disoccupazione di equilibrio, un, deve essere tale per cui il salario reale scelto nella determinazione dei salari sia uguale al salario reale derivante dalla fissazione dei prezzi ed chiamato tasso naturale di disoccupazione.
Lofferta aggregata
La relazione di offerta aggregata descrive gli effetti della produzione sul livello dei prezzi. E derivata dal comportamento di salari e prezzi; si considerino, dunque, le equazioni di determinazione dei salari e dei prezzi:
W = P e F (u, z)
Il salario nominale, W, fissato da chi contratta i salari dipende dal livello atteso dei prezzi, Pe, dal tasso di disoccupazione, u, e dalla variabile z che include tutti i fattori istituzionali che influenzano la determinazione dei salari. Il livello dei prezzi, P, fissato dalle imprese uguale ala salario nominale, W, moltiplicato per 1 pi il markup sui costi, .
P = (1 + )W
Propriet dellequazione AS
Un aumento della produzione provoca un incremento del livello dei prezzi. Questo effetto il risultato di quattro passaggi: 1.! un aumento della produzione porta a un incremento delloccupazione Y ! " N ! aumento delloccupazione comporta una riduzione della disoccupazione e quindi anche del tasso di disoccupazione N ! " u #
2.! 3.! un
tasso di disoccupazione minore porta a un aumento dei salari u! " W # nominali laumento dei salari nominali a sua volta spinge le imprese ad aumentare i prezzi, provocando un aumento del livello dei prezzi
4.!
W! " P !
Propriet dellequazione AS
Un aumento dei livello atteso dei prezzi si riflette in un aumento proporzionale del livello effettivo dei prezzi. Questo effetto opera attraverso il meccanismo di determinazione dei salari: se chi fissa i salari si aspetta prezzi maggiori in futuro, fisser salari nominali pi elevati
1.!
Pe ! " W !
questo aumento del salario nominale a sua volta spinger le imprese a richiedere prezzi maggiori per i propri prodotti
2.!
W! " P !
Lofferta aggregata
Dato il livello atteso dei prezzi, un aumento della produzione fa aumentare il livello dei prezzi. Se la produzione uguale al suo livello naturale, il livello dei prezzi uguale a quello atteso.
Lofferta aggregata
La curva AS ha tre propriet:
!!
la curva di offerta aggregata crescente la curva di offerta passa per il punto in corrispondenza del quale Y=Yn e P=Pe! un aumento del livello atteso dei prezzi Pe sposta la curva di offerta aggregata verso lalto. Viceversa una riduzione del livello atteso dei prezzi sposta la curva verso il basso
!!
!!
Lofferta aggregata
Riassumendo:
#!
abbiamo derivato lequazione di offerta aggregata partendo dalla determinazione dei salari e dei prezzi sul mercato del lavoro questa relazione ci dice che, per un dato livello atteso dei prezzi, il livello dei prezzi una funzione crescente del livello di produzione. Esso rappresentato da una curva crescente, chiamata curva di offerta aggregata un aumento del livello atteso dei prezzi sposta la curva di offerta aggregata verso lalto; una diminuzione del livello atteso dei prezzi sposta la curva di offerta aggregata verso il basso
#!
#!
La domanda aggregata
La relazione della domanda aggregata descrive gli effetti del livello dei prezzi sulla produzione. Essa derivata dalle condizione di equilibrio nei mercati reali e finanziari. La condizione di equilibrio sul mercato dei beni la seguente:
IS relation: Y = C(Y ! T ) + I (Y , i ) + G
Mentre quella di equilibrio sui mercati finanziari:
M LM relation: = YL(i ) P
La domanda aggregata
La relazione negativa tra produzione e livello dei prezzi rappresentata dalla curva decrescente AD: allaumentare del livello dei prezzi, i saldi monetari reali diminuiscono. Questa contrazione monetaria fa aumentare il tasso di interesse, che a sua volta provoca una riduzione della domanda di beni e quindi della produzione. Questa curva chiamata curva di domanda aggregata ed rappresentata dalla seguente relazione:
!M $ Y = Y# , G, T & " P %
(+ , + , ! )
La produzione una funzione crescente dei saldi monetari reali e della spesa pubblica, mentre una funzione decrescente delle imposte.
La domanda aggregata
Riassumendo: abbiamo derivato lequazione di domanda aggregata partendo dalle condizioni di equilibrio nel mercato dei beni e nei mercati finanziari. Questa relazione implica che il livello di produzione una funzione decrescente del livello dei prezzi. Essa rappresentata da una curva decrescente, chiamata curva di domanda aggregata. Qualunque variazione di politica fiscale o monetaria in generale, di qualunque altra variabile diversa dal livello dei prezzi che sposti la curva IS o la curva LM sposta la curva di domanda aggregata.
AD:
Per un dato valore di Pe e per dati valori delle variabili di politica fiscale e monetaria, queste due relazioni determinano i valori di equilibrio della produzione Y e del livello dei prezzi P.
Lequilibro dato dallintersezione tra la curva di domanda aggregata e quella di offerta aggregata.
Laggiustamento della produzione nel tempo: quando la produzione superiore al suo livello naturale, la curva AS si sposta verso lalto nel tempo, fino a che la produzione non ritorna al suo livello naturale.
La curva di Phillips
L'economista neozelandese Alban William Phillips (1914 1975), nel suo contributo del 1958 The relationship between unemployment and the rate of change of money wages in the UK 1861-1957 (La relazione tra disoccupazione e il tasso di variazione dei salari monetari nel Regno Unito 1861-1957), pubblicato su Economica, rivista edita dalla London School of Economics, osserv una relazione inversa tra le variazioni dei salari monetari e il livello di disoccupazione nell'economia britannica nel periodo preso in esame.
Analoghe relazioni vennero presto osservate in altri paesi e, nel 1960, Paul Samuelson e Robert Solow, a partire dal lavoro di Phillips, proposero un'esplicita relazione tra inflazione e disoccupazione: allorch l'inflazione era elevata, la disoccupazione era modesta, e viceversa.
La curva di Phillips
Negli anni immediatamente successivi al contributo del 1958 di Phillips, diversi economisti nei Paesi maggiormente industrializzati furono convinti del fatto che i risultati di Phillips indicassero una relazione stabile, permanente, tra inflazione e disoccupazione. Un'implicazione di questa conclusione per la politica economica sarebbe stata che i governi avrebbero potuto controllare inflazione e disoccupazione dovendo semplicemente risolvere un problema di trade-off tra i due obiettivi della politica economica, scegliendo un punto sulla curva di Phillips dove posizionare il sistema economico.
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!! !!
!!
Modello IS-LM (descrizione delle variazioni del livello di produzione e del tasso di interesse in economia chiusa); Analisi delle politiche fiscali, monetarie e di un mix di entrambe (influenza sui livelli di equilibrio di produzione e tasso di interesse); Modello IS-LM in economia aperta (descrizione congiunta di produzione, tasso di interesse e tasso di cambio).
Consideriamo ora gli effetti delle politiche fiscali e monetarie sullattivit economica nel caso in cui sia i mercati dei beni che i mercati finanziari siano aperti a scambi con il resto del mondo.
dato il livello di produzione, allaumentare delle esportazioni anche NX si sposta di pari ammontare in NX.
!!
2.!
Entrambi i risultati hanno delle implicazioni: - gli shock di domanda in un paese hanno effetti anche in tutti gli altri paesi. Quanto maggiori sono i legami commerciali tra i paesi, tanto maggiori saranno le interazioni e tanto pi i paesi avranno andamenti economici simili.
i paesi hanno un forte incentivo a promettere di aderire al coordinamento, ma potrebbero poi rinnegare la loro promessa.
!!
Deprezzamento
Il tasso di cambio reale dato da:
EP !" P
*
Il tasso di cambio reale uguale al tasso di cambio nominale moltiplicato per il livello dei prezzi interni, diviso per il livello dei prezzi esteri. Essendo nel breve periodo e ipotizzando che i prezzi siano constanti, un deprezzamento nominale si riflette in un deprezzamento reale di pari ammontare. Quali sono gli effetti di un deprezzamento reale sulla bilancia commerciale e sulla produzione nazionale?
NX # X " IM / !
Sostituendo X e IM con le loro rispettive espressioni, otteniamo:
NX = X (Y , ! ) # IM (Y , ! ) / !
"
le importazioni IM diminuiscono: il deprezzamento reale, che rende i beni esteri relativamente pi costosi nelleconomia nazionale, provoca un aumento della domanda interna di beni nazionali e quindi una riduzione delle importazioni;
!!
il prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali, 1/!, aumenta. Questo tende ad aumentare il valore delle importazioni IM/!. La stessa quantit di importazioni adesso costa di pi (in termini di beni nazionali).
!!
La condizione di Marshall-Lerner
Affinch la bilancia commerciale migliori a seguito di un deprezzamento, le esportazioni devono aumentare in misura sufficiente e le importazioni diminuire abbastanza da compensare laumento del prezzo dei beni importati. La condizione in base alla quale un deprezzamento reale genera un aumento delle esportazioni nette nota come condizione di Marshall-Lerner.. Se , NX
le importazioni IM diminuiscono: il deprezzamento reale, che rende i beni esteri relativamente pi costosi nelleconomia nazionale, provoca un aumento della domanda interna di beni nazionali e quindi una riduzione delle importazioni;
!!
il prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali, 1/!, aumenta. Questo tende ad aumentare il valore delle importazioni IM/!. La stessa quantit di importazioni adesso costa di pi (in termini di beni nazionali).
!!
La curva J: evoluzione della bilancia commerciale nel tempo a seguito di un deprezzamento reale
Il deficit commerciale prima del deprezzamento pari a OA. Allinizio il deprezzamento fa aumentare il disavanzo commerciale a OB: diminuisce, ma n IM n X cambiano. Nel tempo, le esportazioni aumentano e le importazioni diminuiscono, riducendo il disavanzo. Alla fine la bilancia commerciale migliora rispetto al suo livello iniziale (dal punto C in poi).
La curva J
Dal punto di vista della bilancia commerciale, espressa in rapporto al Pil, due sono i fatti evidenti: !! le variazioni del tasso di cambio reale si sono effettivamente riflesse in movimenti paralleli delle esportazioni nette; !! tuttavia si osservano ritardi non irrilevanti nella risposta della bilancia commerciale a variazioni del tasso di cambio reale. Un deprezzamento reale migliora la bilancia commerciale, ma questo processo richiede tempo, tipicamente da 6 mesi a 1 anno. Questi ritardi hanno conseguenze sugli effetti di un deprezzamento non solo sulla bilancia commerciale, ma anche sulla produzione. Se un deprezzamento riduce inizialmente le NX, esso esercita anche un effetto recessivo sulla produzione. Quindi il governo deve tener presente che inizialmente gli effetti andranno nella direzione opposta a quella desiderata.
Y = C + I + G " IM / ! + X
Sottraendo C+T da entrambi i lati e ricordando che S=Y-C-T, otteniamo:
S = I + G " T " IM / ! + X
NX = S + (T ! G) ! I
In equilibrio la bilancia commerciale deve essere uguale al risparmio privato (S) e pubblico (T-G) meno linvestimento (I). Un avanzo commerciale corrisponde a un eccesso di risparmio sullinvestimento. Un disavanzo commerciale corrisponde, invece, a un eccesso di investimento sul risparmio.
NX = S + (T ! G) ! I
risparmio privato, del risparmio pubblico o in un peggioramento del saldo commerciale. Un aumento del disavanzo di bilancio deve riflettersi in un aumento del risparmio privato, in una riduzione dellinvestimento o in un peggioramento del saldo commerciale.
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Un paese con un alto tasso di risparmio, pubblico o privato, deve avere o un elevato tasso di investimento o un significativo avanzo commerciale.
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Un aumento della spesa pubblica provoca un aumento della produzione, un incremento del tasso di interesse e un apprezzamento del tasso di cambio.
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Il consumo e la spesa pubblica chiaramente aumentano, il primo a causa dellincremento del reddito e la seconda per ipotesi. Ci che accade allinvestimento ambiguo. Da un lato la p ro d u z i o n e a u m e n t a , i n d u c e n d o u n i n c re m e n t o dellinvestimento. Dallaltro, il tasso di interesse aumenta, riducendo la spesa per investimenti. Le esportazioni nette dipendono dalla produzione estera, dalla produzione nazionale e dal tasso di cambio. Le esportazioni nette diminuiscono sia per effetto dellapprezzamento sia a causa dellaumento della produzione.
Una stretta monetaria provoca una riduzione della produzione, un incremento del tasso di interesse e un apprezzamento del tasso di cambio.