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parte seconda

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ERETS JISRAEL, IL GIARDINO DI DAVIDE E SALOMONE

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I. Creazione e Alleanza

Il secondo racconto (redatto dallautore Jhawista), inizia con la creazione dellUomo. Per lantropologia biblica, lUomo non ha soltanto un corpo ma il suo corpo, in cui il rapporto con il mondo, con io e con gli altri, ! mani"estato dallessere nel mondo con la corporeit#. $essere umano non ! solo di carne e sangue, in"atti, la tensione al trascendente determina gli altri suoi due caratteri che lo %uali"icano, %uali la psichicit# e lo spirito. & completamente assente (a di""erenza del mondo greco'romano) il dualismo tra corpo e soffio vitale, tra io'corporeo e io'spirituale. Per lin"lusso del pensiero greco, il dualismo tra anima e corpo cre( problemi alla dottrina cristiana della risurrezione del corpo. )etodio d*limpo in De Resurrectione, sottolinea %uestaspetto e+idenziando lunit# della creatura umana e limmortalit# originaria, in momentanea balia della morte,
Luomo poi giustamente detto per natura n unanima senza corpo n un corpo senza anima ma un tuttuno da una riunione danima e corpo in ununica forma di bellezza. Donde deriva che luomo fatto immortale, esente da ogni corruzione e malattia? i pu! apprendere "uesto dalla crittura #nfatti, circa le altre specie, "uante si trasformano con lo scorrere del tempo crescendo e invecchiando detto$ producano le ac"ue ogni genere di esseri viventi e uccelli che volino sulla terra in faccia al firmamento del cielo. %er luomo non detto come "uelli produca la terra, bens& facciamo luomo a immagine e somiglianza nostra'() e Dio prese del fango dalla terra e plasm! luomo*

-el s+olgersi del racconto, io pare prender coscienza della solitudine d.damo, poi colmata al momento che trarr# dalluomo la parte "emminile, &+a madre dei +i+enti, sar# da %ui in poi laltro suo lato, che lo accompagner# per sempre. &merge con la relazione uomo+donna un nuo+o essere, che nell unidualit,, ri+ela lunit# ontologicamente speci"ica della natura umana. /ono le premesse di cui lautore si a++ale, e pur nella certezza che lopera di+ina ! perfetta, sinterroga sulla so""erenza e sulla presenza della morte in rapporto con la++entura umana. /olo allinterno di %uesto rapporto dunione o di+isione, si pu( comprendere lesistenza delluomo e la sua relazione con io. Per il cristianesimo, lincarnazione del 0iglio permette la comunicazione tra due alterit# in"initamente distanti, %uella del 1otalmente .ltro, e

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55 %uella della creatura umana, in cui la +isione dell.lleanza tro+a proprio in 2es3 il suo pieno e de"initi+o compimento.

1. Creazione

2en 4,4b'5, -el giorno, in cui .h/h 0lohim fece il cielo e la terra, nessuna specie derba selvatica cera sulla terra e nessunerba del campo era germogliata poich .h/h 0lohim non aveva 'ancora) fatto piovere sulla terra. 0 non cera ancora nessun terrestre per lavorare il suolo e un vapore dac"ua saliva dal terreno e irrorava la faccia della terra*

Il 6nocciolo duro7 del racconto, ! ritenuto opera del 6redattore Jhawista7, sebbene gli indizi "acciano ritenere che il testo "inale ! debitore di riscritture a++enute durante il periodo dellesilio e8o dopo il rimpatrio in Israele. .nche se al momento attuale parlare di 6autore Jhawista7 sia troppo circoscri+ente, per comodit# continuiamo a ri"erirsi a lui, perci( diciamo ! lui che guarda, sinterroga e richiama alla mente il principio. 9icorda bene che la "ede in Jhwh ! nata dalla""rancamento della schia+it3, :grazie ai ricordi passati gli uni agli altri, "a memoria degli anni di +ita +agabonda nellaridit# del deserto in cui la sopra++i+enza del popolo sorge+a unicamente dai doni, che per loro, Jhwh dispone+a ogni giorno. /eduto da+anti a casa, sosta con l;occhio ai +igneti e gli alberi da "rutto, ai campi colti+ati con cura, alle cisterne per lac%ua e alle abitazioni nelle %uali +i+e, ringraziando Jhwh che lo a+e+a "atto entrare in una terra do+e <scorre latte e miele=.4 istende lo sguardo tuttintorno e la risposta gli appare proprio in ci( che i suoi occhi osser+ano. >asta ri+olgere lo sguardo +erso lorizzonte, di l# dai campi, pi3 a+anti dei "ilari delle +iti e dei palmizi, dei ricchi orti, +erso la linea di con"ine allorizzonte, do+e loperosit# umana non ha ancora tras"ormato con il la+oro %uella non'realt#. In %uel luogo, lac%ua a +olte sorge spontaneamente dal terreno, ma non incanalata
Il secondo libro (&sodo? /hemot) adempie la "unzione di 6scheletro portante7 che sorregge, guida ed ispira tutta la scrittura dalla 2enesi all.pocalisse. 4 6$atte e miele7 para"rasi per dire ci( che una certa 6pruderie7 omette, perch@ in realt# il testo originale tradotto 6a calco7 recita 6terra ricolma di gio+ane mestruo7
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5G dalloperosit# umana si perde inutilmente, ! un pietroso e aspro deserto, una steppa segnata da aridi cespugli in cui spadroneggia il +ento sabbioso.A $autore rile+a con un inciso, che .h/h 0lohim non aveva 'ancora) fatto piovere sulla terra*, 9ashi di 1roBes nel suo commento alla 2enesi, si chiede il perch@. $a risposta ! che non cera 1ancora+ chi lavorasse il suolo e riconoscesse lutilit, della pioggia*. .i suoi occhi il paesaggio che segna lorizzonte gli appare come una steppa? al momento la pioggia non ! ancora caduta e le piante per il momento non ci sono. Un commento lo spiega, perch@ non cera ancora chi potesse riconoscere il bene insito nelle piogge. Una bellinterpretazione rabbinica a""erma, che non pu! piovere fino a "uando 2dam non creato e prega per la venuta delle piogge*. . %uesto punto il mondo +egetale ! ancora in potenza, e la sua esistenza ! subordinata sC, allinter+ento i+ino, ma che attende solo la preghiera delluomo per esistere come realt#. Un commento midrashico commenta che latto della preghiera nel rapporto uomo' io, +uole segnalare la pro"onda relazione sinergica tra luomo e la natura. )anca ancora "ualche cosa che lo aiuti a dare la "orma e per %uesto crea la rugiada, ma ha bisogno della preghiera delluomo e dellapparire della pioggia per tradurre in azione ci( che ancora non !. Poche parole per rile+are lazione combinata delluomo e della natura, che indi+idua e de"inisce il campo dazione dognuno, da %uesto momento in poi, inizia la relazione a tre io'Uomo'Dreato. $uomo, in seguito pregher# e benedir# la +enuta della pioggia per i suoi raccolti e per la +ita. -el racconto si rile+a, che <non vera terrestre per lavorare il suolo, e un vapore dac"ua saliva dal terreno e irrorava la faccia della terra* . $a linea che separa, il "ui e ora dallorigine, nasce con luomo, la realt# mondana emerge dalleffettivo esercizio degli a++enimenti, ! dun%ue una realt# in mo+imento, tesa sullorizzonte del "arsi. Eui la donna entra in una relazione particolare con lopera creatrice di Jhwh, lei sola, allinterno del cerchio +itale ha il dono e il segreto della +ita con la pro+creazione dei "igli Il cerchio della +ita e la realt# umana hanno "ondamento luna nellaltra, ci( che si tro+a oltre le mura ! messo in comunicazione col pericolo della perdita della terra e dellindipendenza, e al ritorno alla schia+it3. .l momento che Israele si tro+er# di nuo+o fuori della 1erra Promessa, sar# percepita una in+oluzione, il ritorno al caos
A

Hoda o!, 3li #nni, 4###, 5+6 In %uesto testo la comunit# essena a""erma, <1i ringrazio, .donai, perch@ tu mi hai posto alla sorgente dei ruscelli in una terra secca, alla "onte delle ac%ue in una terra arida, e presso ac%ue irriganti un giardino (nel deserto). (Fai piantato) una piantagione di cipressi, dolmi e di bosso, per la tua gloria=.

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5K iniziale. Il tohu+/abohu, lin"ormit# e la +uotezza del primo racconto, %ui cede il posto alla terra+deserta, che simbolicamente si raccorda alla perdita della 1erra Promessa. 2enesi medita sul principio, dando ad esso un +alore soteriologico e non cosmologico, poich@ mette 6il principio7 in relazione con gli a++enimenti relati+i al passato, alla liberazione dalla schia+it3 dall&gitto e al dono dell.lleanza. Euello ! il +ero in+ principio, poich@ dalla condizione di non'persona, da servo+strumento+oggetto+che+ parla, Israele, ottiene la dignit# duomo libero. /ar# il susseguirsi degli e+enti, con la presa di possesso della terra e le alterne +icende storiche al cui centro stanno le in"edelt# e le ribellioni al Patto, gli esili ma anche gli insperati ritorni a "ar conoscere il come e il perch@, Jhwh ! compreso come il io della storia. /aranno a++enimenti, nei %uali Israele +i riconoscer# linter+ento di un io che comprende, perdona e sal+a, come appare nel bellissimo passo di t 5,:H':A, in cui lisraelita testimonia la sua "ede proprio nelle mera+iglie "atte da io.

". L#o$o, !erra del %a$&o e 'o((io di)ino

7odell! .h/h 0lohim il terrestre con la polvere della terra, soffi! nelle sue nari un soffio di vita e cos& che luomo divenne un essere vivente*

Jhwh si mostra nelle +esti di +asaio, immagine che si ritro+er# spesso lungo la scrittura, allorch@ io traendo "uori Israele dallinde"inito ne "ar# un popolo.
Is 5,I$ 3uai a chi contende chi gli ha formati, come al vaso che discute con i plasmatori di ceramica8 9orse che l:argilla dice al vasaio$ ;<he fai?=, oppure$ ;La tua opera non ha manici?=* 4

$a stessa immagine ! riproposta nei racconti di +ocazione dei pro"eti e nei canti del 6ser+o di Jhwh7. 2eremia attesta di essere conosciuto e modellato da io "in nellutero materno. Jhwh d# ornamento al creato in tutte le sue innumere+oli pluralit#, &gli non modella solo luomo, d# "orma alla locusta e al $e+iatano, di+ide lasciutto dalle ac%ue e pone il con"ine allorgoglio del mare. .ncora una +olta il legame +itale che unisce luomo alla terra, ! espresso per mezzo del gioco delle parole terrestre'terra'ad>m+
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Jedi /ir AA,:A? Is 4I,:5? 45, I':4? 2er :K, A':H? 9m I,4:

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5I ?d>m,), che ricorda lorigine e lappartenenza alla materia inanimata, alla terra rossa del campo, ma rile+a il particolare inter+ento di+ino, cosicch@ egli di+enta una anima vivente <(ha>d>m lenephesh cha@@>h*. $a tradizione ebraica con 9abbi .%i+a5 commenta cosC il +.4,G,
<os Atit? 0 largilla nella mano del anto, sia 0gli benedetto, come detto$ 0cco, come la creta nella mano del vasaio '3er BC,D). #nfatti, tutto il mondo stato creato con essa, e alla fine tutto destinato a tornare argilla, com detto$ Eutto va verso un medesimo luogo, tutto venuto dalla polvere e tutto torna alla polvere ' &ccl.A,4H), Largilla non altro che polvere con cui fu creato il primo uomo, com detto in 3en F,G. Donde che largilla non altro che polvere? Da "uanto detto$ # potenti calpester, come creta, come un vasaio che comprime largilla '#s. 5B,F6). #noltre largilla "uella materia del mondo a venire dove i giusti fioriranno a frotte come erba di campo, in una variet, di vesti, il cui profumo andr, da un capo allaltro del mondo, al pari del profumo del giardino dell0den, com detto$ 9ioriscano gli abitanti della citt, come lerba dei campi ' al GF,BD).

Il so""io +i+i"icante trasmesso dal Dreatore alla creatura instaura una intima relazione, poich@ Jhwh &lohim ! colui che immette e dona la +ita, lattimo che introduce alla "utura unione nuziale tra luomo e io. Jerso la prima met# del III secolo, A(raa!e un Padre siriaco, scri+e in una delle sue opere sul dono dello /pirito,
2lla prima nascita tutti nascono con lo spirito animale che creato nelluomo e non morir, mai, com scritto$ L>d>m divent! unanima vivente*. 2lla seconda nascita, "uella che avviene nel battesimo, riceve lo pirito da una particella della divinit,, ed anchesso immortale. 2lla morte lo spirito animale sepolto col corpo e privato della conoscenza sensoriale, invece lo pirito celeste che hanno ricevuto col battesimo ritorna nella sua condizione propria al fianco del 7essia*.

/econdo il commento di /anhedrin AK,


La polvere della terra fu raccolta dal ignore dai "uattro venti, i punti cardinali, di modo che, in "ualun"ue luogo luomo vi fosse morto, come una madre lo avrebbe accolto nel suo grembo*.5

& interessante registrare che lesegesi ebraica riguardo al +erbo @>ts>r ("ormare8modellare), registra due trascrizioni. $a prima ! in 4,G ed ! scritta con due Lod, /a@@itser, la seconda in 4,:I con una sola Lod, /a@itser. & una leggerissima di""erenzaM ma tanto basta (4,:I) per distinguere la creazione degli animali da %uella delluomo. Unaltra osser+azione per /a@@itser, il porre laccento sopra i due Lod, ! il chiaro ri"erimento a .od lappellati+o con il %ual ! chiamato Jhwh, circonlocuzione che
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.l"a >eta di 9abbi .%i+a %ir" di Rabbi 0liezer

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5H +uole e+itare limpronunciabile tetragramma /iamo alla presenza di una gerarchia, in cui tutti gli esseri +i+enti sono parte del di+ino so""io +itale, ma in relazione a io, luomo ne ha la completa pienezza. In un altro commento, la prima trascrizione( /a@@itser), indica la creazione delluomo, in +ista della risurrezione dei mortiG e del giudizio "inale, mentre la seconda '/a@@itser), distingue la "ormazione degli animali, che non saranno sottoposti al giudizio di+ino. Inoltre, la "rase 6divenne unanima vivente=, +a letta giustamente, perch@ l..1 non opera mai una distinzione tra corpo 'basar) e anima, bensC tra basar e vita donata dal so""io di io. & %uel 6so""io7 ad animare la materia "acendola mutare in <essere +i+ente= (nephesh cha@>h). DosC, se il /ignore ritirer# ci( che suo tempo ha dato, luomo e le cose animate ritorneranno all;immobile condizione dell originaria NdNmN.

.lcuni passi esprimono %uesta con+inzione,


2en 5,A, 2llora il ignore disse$ il mio spirito non rester, sempre nell:uomo, perch egli carne e la sua vita sar, di centoventi anni*H 2b :H,I$ ricordati dun"ue, che come argilla mi hai plasmato e in polvere mi farai tornare'/eel+A>f>r teshIbenI)*H e in G,4:$ %erch non cancelli il mio peccato e non dimentichi la mia ini"uit,? -ella polvere ben presto giacer!, mi cercherai, ma piJ non sar!8* mentre in AA,4 esclama$ Lo spirito di Dio 'ruachel) mi ha creato e il soffio dellKnnipotente 'nishmat shadda@) mi dona la vita*H 2ncora 2iobbe A4,,:4':5$ e egli non pensasse che a se stesso e ritirasse a s il suo spirito'rLchM) e il suo respiro, morirebbe all:istante ogni creatura e ;l:uomo ritornerebbe in polvere+ /eNdNm Aal+Nfar @NshLb=*

2enesi Rabbah OIJ,5

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*. L#o$o !ra %reazione e Dio

F,G$ 9orm! .h/h 0lohim dalla terra esseri viventi del campo, e tutte le creature che volavano nel cielo e le fece venire al terrestre per vedere come li avrebbe chiamate,$ "ualun"ue nome avesse posto luomo ad ogni animale, "uello sarebbe stato il suo nome. 0 luomo impose nomi a tutti gli animali domestici e ai volatili del cielo e a tutti gli animali della terra. 7a non trov! un aiuto che stesse davanti a lui, ;faccia a faccia=.

Il racconto nel suo s+olgersi, pare trasmettere unatmos"era dattesa, come un librato anelito, in cui ogni realt# attende e che si appresta a presentarsi come su di uno s"ondo teatrale. Don l;apparire del protagonista, linsieme prende +ita e senso, il personaggio principale .damo, compie il suo primo atto assegnato dal Dreatore, %uello di scegliere i nomi agli animali, gesto che per ciascuno, stabilir# destinazione e compiti allinterno della realt# creata. -el con"rontare i due racconti notiamo come essi esprimano schemi teologici di""erenti. -ella prima narrazione (2en :'4,4a)con il ;fu sera e fu mattina= sono marcate le +arie "asi dellatti+it# creatrice di Jhwh, che raggiunge l;apice con la creazione delluomo, posto cosC al +ertice di una piramide "ormata dalle altre realt#. allaltra parte, la "igura geometrica che esprime al meglio la teologia di 4,4b'G ! il cerchio, al cui centro sta luomo, uscito per primo dalla materia inanimata e +i+ente per il so""io della ruach di+ina e sua icona allinterno della creazione. $e due teologie sembrano di+ergere, ma il contrasto tra il teocentrismo del primo racconto e lantropocentrismo del secondo, si ricompone %uando luomo e le creature iniziano il loro tragitto +erso la piena espressione di ci( che ognuna ! nellordinamento di+ino. -on lipotesi di un immutabile e gi# deciso tutto, poich@ le scelte della natura e la libert# delluomo, aprono Pproprio per disposizione di+ina' a molte e diverse vie per il domani della creazione. /C, ;molte e diverse vie=, poich@ nei momenti critici di scacco e di possibile estinzione, il creato ha sempre dalla sua parte la +ita, la cui dinamica energia creatrice si oppone a tutto ci( che ! statico e a++erso ad ogni cambiamento. Il "ine sar# andare a io, al giorno escatologico, allo shabbat eterno. i conseguenza, non !, 'come di so+ente si a""erma' un rapporto a due che pri+ilegia e "a della relazione Uomo'Dreatore un assoluto. -onostante tanti tra+agli e distinguo parateologicodottrinali, per Israele come per la Dhiesa la relazione ! riconosciuta 'pur nelle rispetti+e di""erenze' come un rapporto a tre dimensioni, in cui tra lUomo e io, ! inserito il Dreato. 5:

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<& luomo impose nomi *. 9appresenta un passaggio di note+ole spessore per la no+it# che sinstaura tra luomo e Jhwh, .dam ! chiamato da io a 6 dire= per mezzo della ;parola=. i conseguenza, tenendo salda la di""erenza didentit# tra io e luomo sul piano dellessere, rispetto alla Parola'Logos, il nominare ha la capacit# tutta umana di ri+elare nel mondo limmagine increata di io. & se "inora le azioni del Dreatore sono contraddistinte dalloperare di+ino, Jhwh lascer# il fare alluomo dandogli piena responsabilit# per le +alutazioni e le scelte allinterno della creazione. Dol nominare gli esseri +i+enti, ! condotto a termine un gesto che umanizza lopera della creazione, da ora in poi la realt# del mondo do+r# coincidere con %uella +oluta e attuata dalluomo. $opera di+ina cosC com! uscita dalle mani di io ! del tutto corrispondente alla sua +olont#, limposizione dei nomi da parte d.damo, rati"ica la dipendenza 'nel bene e nel male' dalle scelte che in seguito egli compir#, ma la creazione e resta buona indipendentemente dalla ratio umana..

Il 3an be0den

F,C.%iant! .h/h 0lohim un giardino in 0den, ad oriente, e pose l, luomo che aveva formato. O.9ece germogliare e crescere .h/h 0lohim, dalla terra ogni specie dalbero, desiderabile e buono da mangiare, e lalbero della vita in mezzo al giardino, e lalbero della conoscenza del bene e del male. '() %rese 'con seH nelle sue mani) .h/h 0lohim il terrestre e lo stabil& nel giardino in 0den affinch lo lavorasse e ne avesse cura.

/e al momento di creare haad>m, Jhwh ! ra""igurato nelle +esti di +asaio, ora ! descritto come un buon agricoltore che pianta il suo giardino dal nome di Pden, o meglio di giardino delle delizie. Il Midra'+ ,onen pone il giardino dell&den come uno dei punti cardinali,
;Loriente del mondo il giardino dell0den, la misura dottocentomila anni, "ui si trovano le sette classi di giusti e vi sono edifici, ogni edificio misura dodicimila miriadi di miglia ed altro cento miriadi di miglia. Loccidente del mondo deserto, perch lestremit, settentrionale occupata dalle ac"ue delloceano. #l settentrione del mondo la 3eenna, con i suoi scrigni di fuoco, gli scrigni della neve, grandine, nebbia e bufera. #l meridione ospita le stanze del mezzogiorno gli scrigni di fuoco e lantro del vapore, com scritto$ Dal mezzogiorno viene la tempesta '3b FG,O) oltre a$ avanzer, con gli uragani del meridione 'Qc O,B5).

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2razie al )idrash, si comprende che il luogo, possiede un chiaro ri"erimentoK teologico, poich@ il /ignore predispone uno spazio e un luogo, indi+iduabile per mezzo di coordinate geogra"iche, %ui Jhwh pianta un giardino con alberi di tutte le specie, e alla "ine +i pone luomo. *ra, nella scrittura, lalbero e ci( che produce, rin+ia alla bene+olenza di+ina che si manterr# "ino a %uando Israele +i+e con "edelt# lalleanza. .l momento della slealt# al patto, il paese ! abbandonato ai nemici che da sempre lo accerchiano. a subito, nellasprezza della lotta, gli alberi e i loro "rutti saranno tagliati e bruciati dagli a++ersari, rendendo la 1erra Promessa come un deserto. & il tema del 6deserto'terra promessa7 che simbolicamente riappare sia in 2en :,:'4 con il bereshQt'in principio e la 6terra'deserta'tohu, il +uoto'bohu7, e in 4,4b, 6-essun erba'nessun germoglio7 due descrizioni del 6prima7 linizio dellopera di+ina in "a+ore dIsraele. In $+ 45,4. 4H si legge, <Io +i dar( le piogge alla loro stagione, la terra dar# prodotti e gli alberi della campagna daranno "rutti. $e +ostre energie si consumeranno in+ano, poich@ la +ostra terra non dar# prodotti e gli alberi della campagna non daranno "rutti=. In &z A4,4G, <2li alberi del campo daranno i loro "rutti e la terra i suoi prodotti? essi abiteranno in piena sicurezza nella loro terra. /apranno che io sono il /ignore, %uando a+r( spezzato le spranghe del loro giogo e li a+r( liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano=? anche 49e A,45, <-e demolirono le citt#? su tutti i campi "ertili ognuno gett( una pietra e li riempirono? otturarono tutte le sorgenti d;ac%ua e recisero tutti gli alberi utili=. Il salmista a""ronta il tema, come i pro"eti. Jedi il /al:H5,A4'AA, <In+ece delle piogge mand( loro la grandine, +ampe di "uoco sul loro paese. DolpC le loro +igne e i loro "ichi, schiant( gli alberi della loro terra=? 2er G,4K, <Pertanto, dice il /ignore io, &cco il mio "urore, la mia ira si ri+ersa su %uesto luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui "rutti della terra e brucer# senza estinguersi=? &z 4G,:4, <$ungo il "iume, su una ri+a e sull;altra, crescer# ogni sorta dalberi da "rutto, le cui "ronde non appassiranno, i loro "rutti non cesseranno e ciascun mese matureranno, perch@ le loro ac%ue sgorgano dal santuario. I loro "rutti ser+iranno come cibo e le "oglie come medicina=. & una rappresentazione che pare richiamare per simboli, la 1erra Promessa. 0retz Risrael, con il colorito linguaggio biblico, ! detta 62iardino delle elizie7, se no, anche il 62iardino di Jhwh7. .llo stesso tempo pu( esserci anche un ri"erimento per un luogo ideale, atemporale e non' spaziale, nel %uale apparir# come compiuto lincontro tra uomo e io.

D"r. )istica &braica, &inaudi, pp.5K'54

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La %ondizione &ri$i!i)a
<omand!O.h/h 0lohim al terrestre dicendo$ ;Di tutti gli alberi del giardino mangiare tu mangerai, ma dellalbero della conoscenza del bene e del male non mangerai, poich nel giorno che tu mangerai, morire morirai*

$a condizione iniziale delluomo, posto da io nello spazio chiuso del 3an, ! contraddistinta dallosser+anza di una legge costruita su una liberalit# totale che gli permette la completa autodeterminazione nel suo agire, meno che su di un di+ieto speci"ico. Il Dreatore, nelle +esti di /ignore del giardino, :Ha""ida al 6terricolo7 il mandato di "itta+olo del "ondo, egli ! posto in %uel luogo con un incarico ben preciso, accudire, custodire e rendere eccellente il gan+bePden In %ir" di 9abbi &liezer, ! scritto,
#l anto, mostra alluomo un affetto maggiore, con lintrodurlo, dopo averlo creato, in un posto che , sia il %alazzo 'b eheSTal) in cui dimora sua presenza'sheTinah), sia il Eempio 'heSTNl), spazio sacro dellincontro delluomo con il ignore Dio. <he cosa pu! comunicare lespressione$ ;(lo stabil& nel 3an affinch lo lavorasse e lo custodisse= se non dessere consacrato alla Eorah e nellosservare i suoi comandamenti, secondo le parole$ ;%er custodire la via allalbero della vita8=. 0 la Eorah, non forse lalbero della vita, "uando afferma di s$ ;0 un albero di vita per chi ad essa si attiene e per "uanti ad essa si stringono beati=* (Pro+. A,:K)

. $a""idare il 6giardino7 ad .dam, ! una con+ocazione che lo elegge, coin+olgendolo "isicamente e intellettualmente. $umanit# ! dun%ue, da subito, implicata in una relazione dinamica di s+iluppo (la+orare e "ar "rutti"icare il 3an) e in un +incolo etico che lo concatena, sia alla Dreazione sia a io, e che si rende comprensibile con laccettazione di una responsabilit# diretta (! il guardiano del giardino). $uomo de+e la+orare il 3an, con limpegno di preser+arlo e migliorarlo, come un accorto custode, ;(perch del ignore la terra e tutto "uello che contiene, il mondo e i suoi abitanti=, %uindi latti+it# impiegata non do+r# mai, per il creato, "arsi depredante a tal punto da corrompere e s+iare il "ine ultimo cui tutto ! diretto.
I

Domandare, nella "orma ricorre nell.1 :IH +olte e sal+o poche eccezioni indica Jhwh che si ri+olge al popolo con un comando
:H

Israele a+r# nel tempo la piena coscienza che il possesso della terra appartiene a io, luomo ne ! solo il mandatario.

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55 -el giardino sono presenti tre tipi di piante, che inducono a di""erenti sollecitazioni sensoriali. Il primo tipo ! caratterizzato da tutte le specie dalberi belli da vedere e buoni da mangiare, dei %uali, a pieno diritto, ! possibile cibarsene. $input sensoriale, deri+ato dallistinto consumatorio (buono da mangiare) e dal visivo (+edere) !, allinterno del 3an, de"inito come proprio alla struttura della creatura. Euesto tipo di sollecitazione sensoriale, espressa dagli alberi ;consentiti= ! simbolicamente correlato alle realt# del mondo in tutte le sue pluridimensionalit#. $albero della vita, ;albero delle nozze dellumanit, con Dio=, per la ri"lessione ebraica ! la 1orah. e ;della vita=, poich@ %uesta entra in relazione con libert# della creatura, immettendosi nelle anguste +ie delluomo, o""rendosi con linsegnamento e studio, come lunica Jia per ottenere la +era sapienza. Il terzo albero %uello della conoscenza del bene e del male, ! al centro del recinto insieme con %uello della vita, e contrapposto agli altri "rutti di cui ! permesso mangiare e rimasti all esterno, per %uesto, eccentrici rispetto ai due alberi.. /tare al centro del gan trasmette lidea che ! possibile entrare in possesso della totalit# della conoscenza (che include la sapienza), il che comporterebbe il massimo della soddis"azione unito al pi3 grande potere. $a +ita dellumanit# si situa, dun%ue, al centro di un processo cogniti+o che a++iene in uno spazio connesso ai sensi che lo riconosce come mondoH universoH creazione. Possiamo immaginarla come una realt#, aperta ;a monte= ad una libert# totale senza con"ine, e serrata ;a valle= da uninterdizione, che non permette alluomo di mangiare di %uei "rutti, la sanzione di %uestinterdizione ! stata annunciata, luomo morr#. Il "rutto dellalbero, ! la conoscenza del bene e del male. $ac%uisizione del sapere tocca necessariamente il pensiero, la "acolt# cogniti+a che inerisce e autodetermina luomo di "ronte a io. *ra, in modo "igurato, i +ocaboli ;a monte= e 6a ;valle= ci rammentano la "igura di due rette che sintersecano su di un punto (e un solo punto per la geometria euclideaM) che contrassegna con precisione la relazione delluomo come creatura con io e di io come tale con luomo? le due rette hanno la possibilit# di di+ergere 6a monte7 +erso lin"inito, tesa alle illimitate e inesauribili possibilit# donate alluomo, ma solo e sempre da %uel punto dintersezione, dal cui ! sempre data la possibilit# di ripartire, senza oltrepassare. .l centro::di %uestideale recinto (betMR haggan) stanno lalbero della vita e e %uello ;del conoscere= il bene e il male. Il tema dellalbero impiegato dallautore, si ri"# anche allimmagine dellalbero uni+ersale, che unisce cielo e terra,:4e appartenente alla simbologia mitica, patrimonio comune ai popoli dellarea orientale.
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Per la simbologia del 6centro7 +edi 2en A


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Jedi, Fenri de $ubac, 2spetti del buddismo, Jaca >ooR, )ilano, pp.4G, 5I'5:.

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55
-el giorno dell&saltazione della Droce, la liturgia bizantina ancor oggi canta, <$a Droce ! lalbero della +ita piantato sul 2olgota, lalbero su cui il re dei secoli ha operato la nostra sal+ezza, si ! innalzato al centro di %uesta e santi"ica sino ai con"ini delluni+erso.

Per chi +i+e al margine del deserto o per i nomadi in cammino nella steppa con i loro armenti in cerca di cibo e dac%ua, la +ista dellalbero ha un "orte potere e+ocati+o e simbolico, do+e la +egetazione e gli alberi segnalano loasi e la sorgente, che permette il germogliareBUe lo sviluppo della vita in tutte le sue "orme. -ei racconti mitici, lalbero della +ita e della scienza, di so+ente ! sor+egliato da %ualche animale in parte "antastico e, non di rado, in "orma di rettile, "orse, per richiamare alla mente che l;uno e l;altro, sono in modo pro"ondo parte della terra, delle creature che, durante il passaggio dallin+erno alla prima+era (o "asi con"rontabili) rinno+ano il loro aspetto, in una metamor"osi che li "a apparire pri+i di +ita, allo stesso modo della natura che si spoglia e si addormenta, per poi ridestarsi un;altra +olta alla +ita. 0ra le narrazioni pi3 interessanti dellallegoria arborea si ricordano le +arianti dell.lbero con le radici ri+olte al cielo, un concetto che sincontra anche nellinduismo 'Vatha+Wpanishad 4#, #). Il tema dell.lbero ro+esciato suggerisce i reali rapporti che intercorrono "ra le regioni celesti, secondo i +ari nodi (le radici) e la pluralit# delle mani"estazioni (i rami). Inoltre, le radici rammentano sia linciampo sia la +ia diritta, e aiutano il saggio a prendere coscienza del suo do+ere, che ! %uello di salire nuo+amente lungo il tronco (con intelligenza) "ino a giungere alla genesi dellunica e +era realt# oggetti+a. In seguito alle considerazioni della tradizione apostolica e dei +angeli, il cristianesimo ha dilatato il simbolo dellalbero del bene e del male, "ino a che lo stesso, ! ser+ito per il legno su cui ! stato inchiodato 2es3. $a croce costruita con il legno di %uellalbero occupa da %ui in poi il posto tenuto dall.lbero Dosmico. *rigene stesso descri+e 2es3 Dristo come un .lbero, mentre linno presente nelle *di di /alomone (Pseudo DrisostomoS), parla della croce come albero di sal+ezza, che pu( essere nutrimento, riposo e giaciglio su cui distendersi. Euel 6legno7 ! identi"icato come il sostegno delluni+erso e in esso brilla lamore di io, come la sublime espressione del suo &ssere'con'luomo. Don buona probabilit# i due alberi del racconto, pur nati da di+erse tradizioni, +anno identi"icati come uno solo. Il commento a 2en 4,I di rabbi XahiSa osser+a, che ambedue gli alberi sorge+ano al centro del giardino e a+e+ano un unico tronco che poi riparti+a in due parti. $annotazione del rabbi "a presente come la conoscenza e la vita+morte si appartengono reciprocamente, poich@ ! capace la vita desistere nella duplice dimensione spirituale e materiale senza la comprensione e la consapevolezza, e %uesta ultima, senza la vita?

:A

;(ancora nessun cespuglio della steppa vi era sulla terra, n alcunerba della steppa vi era spuntata=

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5G $albero della vita e %uello della conoscenza del bene e del male, coincidono con lesistenza umana, poich@ sono tre, per luomo, le cose importanti, la conoscenza, la vita e la morte. /ono poste al centro, poich@ lesistenza +iene solo da io, $ui solo n! il possessore. i %uestaspetto, ne tiene conto la tradizione ebraica, per la %uale lalbero della +ita, altro ! se non la Parola di io donata sul /inai, la $egge, o meglio lInsegnamento, la 1orah. $a 1orah ! per da++ero < albero di vita per coloro che la studiano osservandone i precetti'mizv,), esistendo realmente ;come 2lbero di 4ita= anche nel mondo a venire*. Per coloro che in %uesto mondo +i+ono con un atto di "ede e amore gli insegnamenti della 1orah, , "a sC che le loro azioni siano buone come il "rutto dellalbero della +ita,:4perch@ <felice luomo che non cammina secondo il consiglio dei malvagi()ma anzi nella Eorah del ignore il suo diletto'()egli sar, come albero piantato presso canali dac"ua, che il suo frutto d, al suo tempo e il cui fogliame non appassisce e tutto "uello che fa gli riuscir,* come recita il /almo :. 0in a %ui, a %uesta pianta non ! legato alcun di+ieto, tanto che luomo pu( mangiarne i "rutti, poich@ +i+e in per"etta comunione e "amiliarit# con io. &gli ne disporr# "ino a %uando con"esser# di credere che io sia io e non +orr# sostituirsi a lui. /olo al secondo albero ! associato allinterdizione di+ina, che se disattesa causer# la morte.

II. Lal!ro 1. ,eno'i di)ina, $i'!ero di relazione Euel di+ieto ! lunico limite posto da io per luomo. Poniamoci una domanda, ! un limite che riguarda la creatura, oppure io stesso nel creare luni+erso si autolimita:5e si contrae per "ar 6posto7 a "ualcosa di totalmente altro da s@S $autolimitazione come contrazione in /@, da cui prende "orma lo spazio e il tempo, ! il passaggio all&ssere di io, allio sar!BDrivolto a )os!. < isse Jhwh
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1argum -eo"iti su 2en A,44 L#ria Jiz%+a-, mistico ebreo, noto anche come Fa'.rC (il $eone) acronimo d.braham rabbi Jizcha%. 0u esponente della scuola cabbalistica. $e sue dottrine esercitarono grande in"luenza sulla mistica ebraica e in particolare sul chassidismo. -ella dottrina dello Timzum postula un mo+imento originario in cui io che ! tutto in tutte le cose, si ritrae e si concentra in se stesso per lasciare uno spazio +acante, in cui ritornare nel mo+imento in+erso della creazione e della ri+elazione. -ella dottrina della restaurazione $uria parla di una ricostituzione dellunit# originaria, attra+erso un processo redenti+o, cui partecipa luomo, ispirando con lintenzione mistica ogni sua azione.
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Il nome sacro e impronunciabile ha origine dalla domanda che )os! "a all&ssere che a lui si ri+ela nel ro+eto che brucia e non si consuma, 0cco, io vado dai figli d:#sraele e dico a loro$ Y#l Dio dei vostri padri mi ha inviato a voiY. 7i diranno$ YZual il suo nome?*. Euestultima traslitterata suona cosC / L ma+ shem2(34 mU+, in cui le ultime lettere $J mH sm5 mH

+$. A$V./+$0 1li

5G

5K &lohim a )os@, Io sar( chi sar( ' /a@@Mmer el[hIm el+m[sheh eh@eh asher eh@eh+*, ! la presenza di+ina che si mani"ester# dispiegandosi lungo tutta la storia, intesa come Tenosi di+ina che precorre e si dispone per lincarnazione del 0iglio. Prendendo la++io da %uesta ri"lessione da++ero a""ascinante, so""ermiamoci sulle+entualit# che latto della creazione non sia altro che linizio di %uellautoumiliazione di io, cui si ! accennato con la dottrina dello Qimzum. Euestultima, ! nata dalla ri"lessione cabalistica connessa allidea delle inabitazioni storiche dello /pirito e della /apienza di+ina, e con il concetto teologico di scheTin>\abitare+dimora. Poich@ pi3 +olte siamo ricorsi al concetto di relazione, ancora lo suggeriamo, poich@ tutta la creazione ! allorigine un mistero di relazione e sorgente atti+a di tutte le cose tra il <reatore e il <reato. 9icordiamo, ci( che scri+e+a 1homas )erton,:G
<-el nostro spirito ! presente ununione esistenziale con

io come "onte della nostra +ita "isica.

Euesta presenza originaria ci unisce con tutte le "orme di +ita in una naturale partecipazione. -oi, non siamo il centro di noi stessi o delluni+erso, piuttosto esiste un unico centro di tutti gli esseri, inclusi noi
stessi=

/olo entrando in %uesto mistero, possiamo ri"lettere intensamente su di un io che sabbassa alla dimensione corporea e che prende abitazione nel mondo creato, si autolimita nella sua Persona, per parlare, dialogare con la creatura'uomo. -on ! "orse unazione che si presenta come un di+enire in io stessoS /cri+e 0ranz 9osenzweig,:K
Dio si divide da s, si d, al suo popolo, soffre la sua stessa sofferenza, accetta la miseria in paesi stranieri, Dio stesso s& Avende ad #sraele e soffre la sua stessa sorte, per "uesto si rende conto bisognoso di redenzione*.

In"atti, ! cosC. io abita nellaccampamento con il suo popolo durante il tempo del deserto, entra in Israele con il suo popolo, poi ! sul monte /ion in 2erusalemme, ma ha come dimora anche coloro che sono resi giusti dalla contrizione dello spirito. -el -uo+o 1estamento, ! il +angelo di 2io+anni col suo Prologo (:,:4) a "ar intra+edere grazie allincarnazione del Jerbo, il compimento "inale dellinabitazione di io in tutti gli uomini.

"ormano JH5H limpronunciabile nome di io 1homas )erton, Luomo nuovo, 2arzanti, :I5A La tella della Redenzione Jedi -m5,A? &s 45,K? -m A5,A4? &z 4A,K? Is K,:K, Tac K,A? Tac 4,4.:5, K,A? /al :A5,4:? Is 5G,:5
:G :K

5K

5I <$a Parola si "ece umanit# e di$or6/evskh,nwsen:I "ra di noi 'pose la sua tenda in mezzo a noi) e abbiamo +isto la sua gloria, gloria come dUnigenito dal Padre, pieno di grazia e di +erit#=. io proseguir# nellincarnazione del 0iglio la sua Tnosis che ha l in principio con la creazione stessa. & %uesta, unanalisi appartenente alla cristologia Renotica nellipotesi di una Renosi allinterno della natura di+ina, immagine che +ede la generazione del 0iglio e dello /pirito %uale processo dautodonazione, e di reciproca o""erta damore delluno allaltro.
#l "uale, pur essendo di natura divina, non consider! un tesoro geloso la sua uguaglianza con DioH ma spogli! se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uominiH apparso in forma umana, umili! se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce*

Il pensiero di 2io+anni Paolo in tal senso ! indicati+o,4H


La creazione del mondo trova il suo modello nell:eterna generazione del 4erbo, del 9iglio, della stessa sostanza del %adre, e la sua sorgente nell:2more che lo pirito anto. ] "uesto 2more+%ersona, consustanziale al %adre e al 9iglio, insieme col %adre e col 9iglio, sorgente della creazione del mondo dal nulla, cio del dono dell:esistenza ad ogni essere. Di tale dono gratuito partecipa tutta la molteplicit, degli esseri, visibili e invisibili, cos& varia da apparire "uasi illimitata, e ci! che il linguaggio della cosmologia indica come ;macrocosmo= e ;microcosmo=*

". Le&i(ania del )ol!o, la re%i&ro%i!7 del T#

.<ontinu! .h/h 0lohim$ ;non bene per il terrestre essere solo, far! per lui un aiuto che gli sia a faccia a faccia. 9orm! .h/h 0lohim dalla terra esseri viventi del campo, e tutte le creature che volava nel cielo e le fece venire al terrestre per vedere come li avrebbe chiamati. Eutto ci! con cui il terrestre nominava lessere vivente, "uello diveniva il suo nome. <hiam! il terrestre con nomi tutto il bestiame e tutti i volatili, e tutti gli esseri viventi della campagna, ma non trov! un aiuto che a lui stava in a faccia a faccia*.
:I

2en :A,:4? 2dc 5,:G

4H

2io+anni Paolo II, <atechesi, :4.A.:IK5 $a teologia ha sempre +isto nella creazione l;esemplarit# delle processioni trinitarie, tanto nell;aspetto di origine (e^itus) da io, come in %uello del suo ritorno (reditus) nella +ita trinitaria (c"r. umma theologiae, I, %. 45, aa. 5'G).

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GH

&lohim a""erma, che non bene che luomo sia solo*, "orse lo ritiene incompletoS otandolo dintelligenza razionale e di sensibilit# spirituale, ha dato alluomo la libert#, per conoscere chi, tra gli esseri +i+enti sia simile a lui. .nche se la terra rossa ! la comune matrice con gli altri esseri animati, nel dirigere lo sguardo alle creature che gli s"ilano da+anti ne a++erte la di+ersit#, ! una dis'somiglianza che glieli rende estranei. &mergere in lui un disagio interiore nel momento in cui ;il ignore li fece venire al terrestre per vedere come li avrebbe chiamati= . Il nome di ogni essere indicher# oltre che la natura e la destinazione come ri"erimento al mondo delluomo, anche le di""erenziazioni allinterno della creazione. 1ra le ;diversit,=, tutta+ia egli non trova un aiuto che davanti a lui rimanga ;faccia a faccia= . Eui, proprio in %uestassenza di relazione, .damo con un input che gli pro+oca il desiderio dintimit# e di comunanza, sperimenta lisolamento e lincompletezza. Precedentemente, il termine somiglianza ! detta solo in rapporto a Jhwh &lohim, ed ! grazie a %uestanalogia che luomo agisce sulla terra a rimando del di+ino, ! un fare che ! determinato da tre termini "ondamentali, la libert,, il fare+che+opera e la relazione. Di( che resta da scoprire a .damo ! la relazione, ma la solitudine e l;incompletezza che per la prima +olta sperimenta +erranno meno nellistante in cui +edr# s+elato sul +olto di un altro, la +erit# del suo essere. Per( egli ancora non si conosce, ! ancora uno. -ella /crittura, la ri+elazione ! la testimonianza che io d# di se stesso e che si compie nella relazione con un altro da s@, ! una comunicazione di /@ iniziata con la creazione e compiuta pienamente nellincontro con luomo. el misterioso essere di io, potremo speculare allin"inito, senza che %uesto ci tocchi pi3 di tanto, al contrario, &gli ac%uisisce +alore pienamente esistenziale e %uindi necessario per noi, nella misura del suo ;fare= nella realt# storica. & una ri+elazione, che si distende nel tempo con una relazione che di+iene sempre pi3 +icina al sentire delluomo "ino ad assumere la completezza della "orma umana. Rivelazione e relazione sidenti"icano luna nellaltra nellincarnazione del 0iglio di io, in 2es3 di -azareth &cco dun%ue che il termine Aezer TenegdMe*, pi3 che un ;aiuto che gli sia simile=, seguendo il senso teologico della""ermazione, pu( essere espresso anche con comunicare, entrare in relazione, vis+,+vis*4:Per %uesta ragione sarebbe corretto aggiungere, ;un aiuto capace di comunicare con lui, oppure, che

Aezer Te negdM, dal +erbo 6ngd7 essenzialmente signi"ica 6comunicare7, ma anche 6in "accia a lui? +is' a'+is stare di "ronte, annunciare7. Il signi"icato originario ! riconducibile al termine 6contrario? opposto7, come pure la prep.n_g`d <contro= in aramaico biblico. Jedi per %uesto il paragra"o nella terza parte, La relazione uomo+donna, reciproca e asimmetrica*. Per n_g`d c"r.Dizionario.Eeologico dell2ntico Eestamento, &.Jenni, D.Vestermann, )arietti, pp.4I'AA.
4:

GH

G: stesse davanti a lui faccia+a+faccia= in un duple^ reciproco*.44 Per di pi3, nellespressione biblica il +erbo neged* sinteressa solo delle relazioni tra persone. .l contrario il complesso delle relazioni in un ri"erimento personale tra io che si ri+ela e parla con luomo ! reso dalla parola 6+olto7, 6"accia7 panIm4A*$ come 7os parlava con Dio, faccia+a+faccia come si parla con il proprio amico*, e al contrario la relazione tra Dio e luomo sinterrompe "uando 0gli non mostra, il suo 4olto, celando il suo sguardo* . sua +olta, il pensiero cristiano riprende la rivelazione e la relazione dell.ntico 1estamento, ricomprendendoli alla luce del rapporto intratrinitario. $a relazione d.more tra le tre Persone della 1rinit#, permette la corrispondenza analogica con la relazione sponsale uomo'donna. /e la "amiglia "ormata dalla relazione di +ita sponsale, la prima "orma di comunit# umana, %uesta costituisce un unico corpo creato ad immagine e rimando +isibile della <Erinit,+in+s*, relazione dialogale tra il Padre, il 0iglio e lo /pirito santo. $incontro di +ita e di comunanza tra luomo e la donna, %ui ra""igurato dalla prima coppia, ri+ela allinterno della creazione lamore e lunit# nellWno+Erinitario. a solo .dam non pote+a assumere limmagine e la somiglianza con io, mancando proprio del rapporto interpersonale e relazionale che rivela al mondo lagire e la presenza di io. a %ui, proprio da %uestinizio, "luisce lautocomunicazione di io, la sua presenza nella storia. & un io compiutamente +icino, che procede nel %ui e ora delluomo, con lincarnazione del 0iglio e la comunicazione dello /pirito. . %uesto proposito Warl 9ahner a""erma, ;2nche se Dio immutabile, egli si muta nellaltro, diventa uomo=.F5 /e nel primo racconto della creazione luomo appare ad immagine di Dio, in %uesto, egli s+ela a se stesso il suo esser+ci in relazione con uno simile a lui, un+altro+somigliante al Dreatore. $a corrispondenza reciproca ! legata alla creazione della donna, dal momento che il maschio zaTarF6e la "emmina ne"evah, sia l;uno che l;altra, pur nella loro di+ersit#, si completano solo nellunit# dellessere duale .dam.

Jedi anche, 2.P. i -icola, Wguaglianza e differenza$ la reciprocit, uomo donna, Ditt# -uo+a, 9oma :IIAA? ). 2annon, La reciprocit, uomo+donna, $as, 9oma :II5? $.IrigaraB, #o, tu, noi. %er una cultura della differenza, >oringhieri, 1orino, :II4 4A %anIm, +olto, "accia oppure panIm Aet+panIm, "accia'a'"accia, 2en A4,A:? &s 45,AH?AA,::? t 5,4? :5,I? 4K,5H? A4,:H? 2dc 5,44? 4DrAH,I? 2b :A,:H? 44,5? A4,4I? Is 45,K? 5A,A? &z4H,A5? )al :,I 44 Warl 9ahner, <orso fondamentale sulla fede, p.4KK 45 TaTar, maschio,;colui che ricorda= per lattitudine a pensare dalla radice <zRr=, cosC come la "emmina, ne"evah ! ;laccogliente7 dalla radice <n%b=
44

G:

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<$a donna ! immagine di io allo stesso modo delluomo, uguali le +irt3 e i combattimentiM=.

.llo stesso modo, anche *rigene a""erma, <$a /crittura non oppone gli uomini e le donne secondo il loro sesso, ! un aspetto della creatura che non "a alcuna di""erenza dinanzi a io45=

Euesto secondo racconto, attribuito al redattore .ha/ista, ha alcuni punti di contatto con i miti della creazione dei popoli circostanti Israele e in particolare al poema epico di 2ilgamesh, nel %uale, il non ancora uomo &nRidu, si tras"orma in +ero essere umano attra+erso due tappe "ondamentali. &nRidu nel periodo in cui +i+e con gli animali sussiste come no+uomo, di+enendolo %uando gli dei gli in+ieranno una donna.4GEui termina per( lanalogia e inizia la di""erenza rile+ante tra il Poema e 2enesi 4,:K'4A. &nRidu, incontra sC la donna, ma per lui ! un episodio marginale, poich@ la +era meta ! lamicizia con 2ilgamesh. -el racconto biblico, al contrario, il punto d;arri+o ! la comunit, di +ita tra luomo e la donna, e pur nella duplicit#, un solo essere. *ra io conduce da+anti a .damo gli esseri animati, cosC che possa comprendere se %ualcuno sia importante per lui. -ella bibbia, chiamare %ualcuno per nome attesta la capacit# di +alutare, comprendere assieme al suo destino, la parte pi3 segreta dellessere, %uindi, conoscere il nome della persona ! a+ere potere su di lei, perch@ padrone della sua nephesh. & una delle ragioni per cui il -ome di io ! impronunciabile dagli ebrei. . %uesto riguardo il 1almud (.om, D,F) commenta$ Zuando i sacerdoti e il popolo stavano nellatrio e udivano il -ome glorioso e 4enerato pronunciato dal ommo acerdote durante lo .om Vippur, piegavano le ginocchia e cadevano sulla loro faccia, esclamando Xenedetto il suo -ome glorioso ed eccelso in eterno e per sempre*. /u %uestidea si basa il principio dellannientamento del singolo, di una "amiglia, di un gruppo o di un popolo. $obietti+o "inale era di cancellare per sempre il nome e tutto ci( che gli appartene+a, corporalmente, materialmente e spiritualmente. Per %uesto, il popolo d;Israele asser+ito al "araone, era un semplice oggetto senza+nome, parte delle cose che apparta+ano ai beni del so+rano o di un altro padrone. Una sussistenza al modo di cosa strumentale, tanto che il codice di Fammurrabi de"ini+a lo schia+o Xoggetto animato che parlaY. *gni singolo, considerato a s@ ha consistenza solamente se con"uso nellamalgama del mondo tenebroso dei senza nome, (per il momento non
45

Gre8orio di Ni''a, 9acciamo luomo a nostra immagine e somiglianza, Discorso ## ,


4G

>aileB, J..., #nitiation and the %rimal aoman in 3ilgamesh and 3enesis F+U, Journal o" >iblical $iterature KI (:IGH), :AG':5H? Feld, )oshe, E/o %hilological -otes on 0numa 0lish, .lter *rient und .ltes 1estament 45 (:IG5), 4A:'4AI.

G4

GA possiamo parlare di 6popolo7) in un anonimato senza "orma, consistenza e destinazione assieme agli altri 6oggetti7. $;uso ammette+a pro++isoriamente l;uomo'strumento in una realt# oggetti+a do+e solo i liberi, erano i soggetti atti+i. DosC, chi a+e+a nome si distingue+a dal gro+iglio delle cose, con la capacit# di operare nella realt# come soggetto. Pertanto, si comprende limportanza di ricondurre ogni aspetto alla parola,4Kche ha in se la capacit# di contenere e identi"icare, di racchiudere e de"inire, cosC come a+e+a "atto .damo con gli animali da+anti a lui. -oi localizziamo e uni"ichiamo, separiamo e raggruppiamo un %ualun%ue ;senza+nome= introducendolo nella nostra realt# oggetti+a proprio tramite la parola. /olo cosC si pu( esistere concretamente, balzare all;esterno, passare dalloscurit# dellanonimato, dai privi di nome, per entrare nel mondo dellintelligibilit# e della realt# oggetti+a. 1orniamo al nostro .dam. In %uestultima opera, Jhwh &lohim non ricorre allargilla, %ui la materia prima ! lo stesso corpo d.damo. -ei miti e nelle "a+ole il sonno ! il simbolo della morte. $eroe 2ilgamesh si addormenta per la stanchezza e il serpente ne appro"itta per rubargli lerba dellimmortalit#, cosicch@ il torpore nel %uale ! caduto il +aloroso, "a perdere ogni speranza deternit#Y -ella bibbia, linter+ento di io, a +olte si mani"esta nellassopimento pro"ondo in cui luomo cade, ma ! un espediente usato dal linguaggio biblico per descri+ere lincontro tra la di+init# e luomo, lattimo nel %uale egli si ri+ela e comunica le sue diretti+e. Il sonno ! inteso come %ualcosa dassoluto, un modo di essere particolarissimo in cui io ! presente. a+anti a lui la persona +i+e in una dimensione dillimitata libert#, a++ertendo come +ero ci( a cui aspira e che in %uella dimensione si pu( certamente tradurre in realt#. Il termine che indica il sonno ! un +ocabolo particolare, tardem,h*, il torpore+sonno mandato dal cielo. $uomo primordiale, l2dam "admon, cosC come lo immagina la mistica ebraica, si addormenta e in %uel torpore indotto, io crea e ci( che luomo non sa darsi da solo, il /ignore lo dona nel sonno.4I
< (M) Il linguaggio, la parola ! la casa dellessere, abitando la %uale luomo e'siste, appartenendo alla +erit# dellessere e custodendola= in, Lettera sullumanismo di ).Feidegger, egnavia, .delphi :IKG, pag.4KG
4K

4I

.lla "ine dei giorni, secondo il pro"eta 2ioele (A,:) <M i vostri anziani faranno sogni* . Jedi anche 2en A:,:H. 44? 2en 4:,:'G.:5'44.45'A5? n 4,4ss? &sd 4,5A? -e G,55. -el -uo+o 1estamento )t :,4H'44? 4,:4? :I'4:, .t :H, ::,5? 2b AA,:4ss, < io parla in un modo o in un altro, ma non si presta attenzione. Parla nel sogno, +isione notturna, %uando cade il sopore sugli uomini e si addormentano sul loro giaciglio= /almo :4G,4, <In+ano +i alzate di buon mattino, tardi +oi andate a riposare e mangiate pane di sudore, il /ignore ne dar# ai suoi amici nel sonno=. /al :4:,A'4, <-on lascer# +acillare il tuo piede, perch@ non si addormenter# il tuo custode. -on si addormenter#, non prender# sonno, il custode d;Israele=. )t :, 44'45, < estatosi dal sonno, 2iuseppe "ece come gli a+e+a ordinato l;angelo del /ignore e prese con s@ la sua sposa, la %uale, senza che egli la conoscesse, partorC un "iglio, che egli chiam( 2es3.=

GA

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*. Lal!ro la!o

9ece cadere .h/h 0lohim un sonno profondo sopra il terrestre che si addorment!, prese una delle sue costole e chiuse la carne che era al suo posto, costru& .h/h 0lohim con il ;lato= che aveva preso al terrestre una donna e la fece venire al terrestre.Disse il terrestre$ Zuesta volta osso delle mie ossa, e carne della mia carne, costei sar, chiamata donna 'uoma?) poich dalluomo presa.Ub2 causa di "uesto luomo abbandona suo padre e sua madre e aderendo+strettamente alla sua donna 'e i due) saranno una carne unica'uno)*

-el sonno, dal suo corpo, ! tratto e plasmato laiuto a lui simile. Il sopore indotto da io, ! da++ero una morte, perch@ e""etti+amente il ris+eglio comporta la +enuta al mondo di %ualcosa che prima non cera. $originaria unit, rappresentata da .dam, da ora in poi si mani"ester# allinterno della realt# creata come duplicit,, distinta nei caratteri sessuali del maschio .dam e della "emmina &+a. -iente sar# come prima. a %ui in poi lUomo (nelle persone di .dam e &+a) si esprimer# con una di""erenziazione nella corporeit#, e la nuo+a "isicit# distinta sessualmente lo identi"icher# allinterno della realt# creata e allo stesso tempo lo trascender# di continuo. &gli si "ar# conoscere come un insieme di sogni e desideri, di speranze e dattese trepidanti, in compagnia di turbamenti e di smarrimenti. a lui, dal suo lato femminile, si le+a ishsha, la donna. -on dalla costola, che ! uninesatta traduzione, ma dal lato, proprio come il +iso di una persona che mostra due pro"ili di""erenti tra la parte destra e la sinistraY Il Libro dello splendoreA:uno dei testi pi3 a""ascinanti della mistica ebraica descri+e la++enimento in termini da++ero poetici,
-el momento in cui li separ!, fece cadere un sonno sul 7aschio e separ! la 9emmina dal tergo del suo lato. Ladorn! con tutti i suoi ornamenti e la nascose fino al giorno nel "uale doveva essere condotta al 7aschio. Zuesto ci! che scritto$ ;2llora il ignore #ddio fece cadere un sonno profondo sulluomo che si addorment!=. <he cosa significa ;si addorment!?= Zuesto "uanto scritto$ ;Dstati, perch dormi ignore?= ' al.55,F5) ;3li tolse "uindi una dal suo lato=.<he significa una? ignifica la 9emmina, com scritto$ ;Wna la mia colomba, la mia perfetta= '<ant.D,O).0ssa sale ed ornata, mentre al suo posto sono inserite misericordia e clemenza. Eale il significato del versetto$ richiuse la carne al suo posto, e anche Eoglier! dal vostro corpo il cuore di pietra e vi dar! un cuore di carne*. (&z.A5,45).

Uscito dallassopimento, il maschio osser+a la "orma distesa e nello stesso tempo ri+olge lo sguardo anche a se stesso. .++erte per %uellessere che giace al suo "ianco,
AH

$N%ach, %al p". 4 p.m.s, oltre al signi"icato di prendere, ricevere, in senso "igurato indica entrare in possesso'della femmina), prendere in matrimonio A: $ibro dello splendore ( efer ha+Qohar)

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G5 unestraneit# ma anche "amiliarit#, come di un gi# conosciuto, +erso cui a++erte unappartenenza. .ncora non sa che da %ui in poi sar# destinato ad esistere nella reciprocit# di un faccia+a+faccia e nelliniziale conoscenza delluno con laltra, insieme alla "amiliarit#, scoprono anche la rispetti+a alterit#. Irraggiungibile estraneo, laltro ! di "ronte allaltra, ancora protetti da un distacco che presto si mostrer# superato. /ar# il primo sguardo che li impegner#, +incolandoli luno allaltra, da ora in a+anti mani"esteranno ci( che ognuno !, solo nella reciprocit# che chiama e nellalterit# che interroga entro i due estremi della relazione, che sono la con"usione e lindi""erenza e che permette di essere 6altro7, dun%ue dessere me'stesso vis+a+vis con laltro. & il momento del mo+imento dallesistenza+io di .damo al tu, e in"ine alla co'esistenza del noi? mo+imento che nasce dallio +erso il tu e dal tu allio. I loro +olti nellincontro degli sguardi, si caricano di una ri+elazione che +a oltre laspetto corporeo, poich@ il ;a fronte= dei loro +olti restituisce entrambi allepi"ania del Jolto dell.ltissimo. Unilluminazione interiore, un feed+bacT rimanda .damo allintimo pi3 nascosto, misterioso e ignoto dellio, ora egli conosce e si conosce, scoprendo ci( che !, un essere +i+ente, da %ui in poi di+enuto pienamente consape+ole della sua umanit#. Don poetica dolcezza *rigene commenta,A4
<Drescete e riempite la terra, e dominate su di essa7, non aggiungendo, 6)aschio e "emmina li "ece (luomo), sarebbe stato incredulo della benedizione di+ina, come anche )aria alla benedizione dellangelo dice, 6-on conosco uomo7. * "orse, poich@ di tutte le cose "atte da io si a""erma che sono congiunte e unite, come cielo e terra, sole e luna? cosC per mostrare che anche luomo ! opera di io, e sia stato creato con armonia e unione adeguata, dice, pre+enendo, maschio e "emmina, li "ece=

-on si ripete per la donna lazione di io che so""ia la ruah+neshamah donatrice di +ita, ! "orse una dimenticanza dellautoreS -on proprio. Di( che ! tolto alluomo ha gi, in se la +ita, poich@ la sua carne' basar per la neshamah di io di+iene nephesh, e lessere umano +i+ente, nephesh ha@@ah. $a donna'ne"evah e luomo'zaTar, ora sono complementari luno allaltra, essi si appartengono poich@ sono ununica nephesh che li mani"esta al mondo nellesteriore dualit#. Un essere bipolare o meglio uniduale che ! identi"icato dalla coordinata maschile+femminile. Jorrei ritornare alla traduzione corrente , < Mun aiuto simile a lui=, poich@ sarebbe pi3 giusto parlare di un aiuto capace di comunicare con lui*, o come gi# si ! detto dessere faccia+a+faccia*. io "a scoprire a .damo laltro 6lato7, la parte nascosta di se stesso e non la sua ;costola= come correntemente ancora si traduce, poich@ ! con %uella porzione di se, con il "emminile interiore che si do+r# sposare. $.dam che ! ciascuno di noi potr# tro+are aiuto solo ri"erendosi a se stesso, con %uella parte del suo dimenticato pro"ondo. -ella misura in cui ci si comunica, ! possibile attra+ersare la barriera per osare "ino allaltro, poich@ lestraneo ! sempre segno dello sconosciuto e segreto uomo interiore che +i+e
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Ori8ene, Kmelie sulla 3enesi, Ditt# -uo+a &ditrice, :II4, 9oma

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G5 allinterno di ognuno di noi. $accogliersi reciprocamente pur nella di""erenza, ! accettarsi, %uesta ! la reale comunicazione che pu( nutrire lamore, e al momento che sparisce, lamore muore. In %uel conoscere e ri+conoscersi, sta la necessaria premessa alla presenza simbolica dellessere umano nella sua costituti+a realt#. -el ri+elarsi, ciascuno si presenta allaltro in una reciprocit# alternante, o come il significante o come significato. & una relazione dinamica che accade contemporaneamente, in cui si +i+e e si sperimenta insieme la reciproca restituzione delluno allaltro. 9i'consegna che necessariamente ci porta alloriginale concetto semantico di simbolo, +ale a dire lessere <l;uno composto per mezzo di due=. & importante porre in relazione il termine ngd(hi) <comunicare, annunciare* con <n_gh_d, di fronte a, opposto, contrario= poich@ in un certo modo sono con"ormi tra loro, in"atti, ngd un mo+imento +erbale personale in cui il +erbo si tro+a spesso in parallelo con dire, parlare, narrare. In pi3 il suo uso non ! teologico, ;ngd'n_gh_d)= "ondamentalmente ! una comunicazione che accade tra uomini posti uno di "ronte allaltro, in cui oltre la gestualit#, la parola ! il mezzo che permette lo scambio reciproco. i "atto, ! proprio con la parola che lessere umano esprime la totalit# degli elementi compositi che lo contraddistingue, %uali le speranze e le delusioni, i sogni e le concretezze, la materialit# e lastrazione, lazione e il pensiero. Per la prima +olta, con %uel grido intimamente ispirato che scaturisce dal con"ronto, .damo d# principio a parlare, ! il mistero della parola creatrice che suscita e si appella allaltro. Don %uel grido misto di gioia, mera+iglia e stupore, che pur sempre lo mani"esta con"uso, comunica alla donna un 6%ualcosa7 che ha la sua origine e ri"erimento assoluto nella Parola di io. & il ;7emra .hh/=, la Parola che trasmette il rapporto di corrispondenza reciproca e autocomunicazione che circola tra io'Padre, io' Parola,AA io'/pirito santo e da %uesti al 0iglio, dato in dono per luomo e al mondo.

9. La relazione #o$o/donna, re%i&ro%a e a'i$$e!ri%a34 In precedenza a+e+amo rile+ato nel ri"erirsi a ezer TenegdM? AD8:n;,. rz;<* di 2en 4,4H, che oltre ai suoi contenuti semantici di segno a""ermati+o,;comunicareH entrare in relazioneH essere daiutoH anche altri
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2+ :,: Per una introduzione generale +edi, >atto, >.0., YEhe #nstitution of 7arriage in 3enesis F, Datholic >iblical EuarterlB 54 (4HHH), 54:'A:. Per i termini ;reciprocit,=, ;assimetria=, Darlo 9occhetta, %er una teologia della corporeit,, &dizioni Damilliane, 1orino :IIH? 9. /tella, #l %apa e la crisi della modernit,, una reciprocit, asimmetrica , in XProspetti+a PersonaX, :II5? 2.P. i -icola, Wguaglianza e differenza$ La reciprocit, uomo donna, Ditt# -uo+a, 9oma :IIAA, pp.5'A5?

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GG come;contrario, avverso, contro=, che mettono in e+idenza tra luomo e la donna una "orte contrapposizione, oppure uno stato di con"litto. In pi3, tutte e due le narrazioni, mostrano un atteggiamento concorde nel ri"erirsi alla relazione Dreatore'creatura, in cui lessere uniduale Uomo, nellindi+iduale unit# di corpo e spirito, de+e lesistenza alla libera azione creatrice di io. .damo ed &+a sono posti al centro della creazione, cooperano da partners col Dreatore, dal %uale rice+ono il compito di condurre il creato al suo pieno compimento. Perci( ci chiediamo se esiste e in cosa si rende comprensibile nel rapporto tra luomo e la donna, il termine ;essere contro=H ;avverso=. Per comprendere meglio, mettiamo a con"ronto i due racconti nel momento in cui la donna alzandosi, emerge a "ianco delluomo. -el primo racconto(2en :,4Gss), < io cre( la umanit,= a sua immagine (et'hN UdUm betzalmZ? con hN articolo la) in cui .dam corrisponde allintera umanit#? <a immagine di io la cre(= (elohim bUrU otZ? otM Aap.sing.)? <maschio e "emmina li cre(= (zURUr [ne%ebUh otUm? con otNm Aap.pl.). $a prima osser+azione !, che tutta lumanit# ! creata ad immagine di io, luomo insieme alla donna nella loro inscindibile unit# ra""igura limmagine di+ina allinterno della creazione. $a seconda ! relati+a al corpo, che si presenta alla realt# oggetti+a come corporeit,+al+maschile e corporeit,+al+femminile, due totalit# che seppur di""erenti luna dallaltro, nella scambie+ole reciprocit# tro+ano la completezza. Dhe .damo non sidenti"ichi in nessuna delle creature che gli scorrono di "ronte, ! il primo passaggio +erso la ri+elazione dellalterit#, in"atti, non trova uno a lui faccia+ a+faccia* (l\'matsU ]ezer RenegdZ). $autore con "inezza psicologica lo rappresenta come immerso in una realt# da ;a+solo+metafisico=, al massimo, pu( dialogare con le scimmie o le gazzelle. 2enerato dalle necessit# proprie all essere, per la ragione che ! a somiglianza di io, ecco emergere il principio dialogico che costituisce il 6modo7 che contraddistingue e s+ela lUomo, tanto da a""ermare che <ha//,+0va stessa nasce dal dialogo*. Euel grido di gioia e di mera+iglia, mani"estato da .damo nello scoprire accanto a se la donna, ! un moto impetuoso, di carattere uni+ersale perch@ appartiene alluomo dogni tempo, ! lesperienza dellincontro sotto limpulso dalleros. a %ui, potr# nascere anche lamore e se non ci sar# la paura del dono di s@ allaltro, con lo sguardo e il cuore al "uturo si tras"ormer# nella comunanza dell agape, che recupera e integra a s@ leros iniziale. /e %uesto passaggio non sopraggiunge, ci sar# solo una complementariet# funzionale, in cui la donna ! diminuita a %uasi'oggetto (+edi Pro+erbi), al pari di uno tra gli altri oggetti di corredo alla casa. &cco che il primiti+o amore, "rutto delliniziale eros, decade nel ricordo dell;inizio, e poi dissol+ersi nellamarezza nostalgica del passato. Il rapporto a due, si esaurisce e muore al momento che la relazione tra uomo e donna decade o nellindi""erenza a""etti+a

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GK oppure precipita nella sopra""azione sessuale, ambedue estremi +isibili di un scontro per con"ormare e assoggettare luno allaltro. Pur tutta+ia, la struttura teologica del racconto sacerdotale e dello Lahwista, si sostiene sulla relazione ;tridimensionale= io'Uomo'Dreazione, %uindi per corrispondenza ! possibile trasmetterlo al rapporto io'Uomo' onna, in cui luomo ! in armonica relazione con io, con se stesso, con la donna, e in lei con il creato. i conseguenza, la "emmina in %uesta relazione 6a tre7 si riconosce e pu( essere riconosciuta allinterno della -atura. & l;esercizio del sesso, di cui la maternit# ! l;esito conclusi+o, che chiama in causa io stesso, poich@ in lei la potenza generatrice, ! con lei che il Dreatore da continuit# alla +ita. &d ! proprio la relazione con la donna a "ar da specchio e indicazione alle altre due, perch@ in lei risiede limpronta creatrice di io, ! lei la terra "ertile in cui risuona lordine di+ino 6/ia7, cosC che +i possa germogliare il seme di una nuo+a +ita. *ra, per proseguire nelle nostre ri"lessioni, si do+r# comprendere che nel con"ronto del maschile con il "emminile emerge anche il contrasto tra le rispetti+e nature e "ormazioni mentali, tra essenza maschile e "emminile, tenendo conto che il loro porsi allinterno delle societ# umane ha %ualit# speci"iche e "ini di+ersi. *ra il retto rapporto tra moglie e marito ! gi# istituito allinizio della /crittura, luomo abbandoner, suo padre e sua madre e sincoller, (alla lettera) a sua moglieU6*, ! la reciproca dipendenza tra la moglie e il marito. /e per( leggiamo con pi3 attenzione il +ersetto, registriamo alcuni dati degni dattenzione. Il primo ! che la donna non lascia lambiente e la "amiglia dorigine, il secondo dato rile+a indirettamente che luomo 6incollandosi7 alla donna costruisce %ualcosa di nuo+o, e %uesta no+it# la crea con la moglie, la sodale compagna nel percorso della +ita, proprio come ne parla la /crittura, ezer Tenegdo*, "accia'a'"accia alluomo.A5
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2en 4,44 <Davanti a( di fronte a(*. 2en A:,AG, <(mettilo %ui davanti ai "ratelli miei e ai "ratelli tuoi *H &s :I,4, <Israele si accamp( di fronte al monte*? &s A4,:H, <Il /ignore disse, &cco io contraggo unalleanza di fronte a tutto il popolo*? 2s K,::, <"inch@ arri+arono di faccia alla citt,* /al 4A,5, <Una mensa tu prepari davanti a me, di fronte ai miei avversari=. /postandosi alla +ersione greca della $O1(/eptuaginta 9ahl"s) si hanno due di+erse traduzioni
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dallebraico per <^zer ReneghdZ .= , a) $O12enesi 4,:K$ < bohqo.n katV auvto,n = Un aiuto di "ronte a lui b) $O1 2enesi 4,4H$ < bohqo.j o[moioj auvtw/| * Un aiuto a lui corrispondente In >en /ira (/ir A5, 44) il 6boethon Ratautbn7 risente dellambiente giudeo'ellenista, che relega+a la donna ad unimmagine "unzionale per la procreazione e al ruolo di madre e di sposa. &ssa do+e+a solo aspirare alla riser+atezza della casa e non andare oziosa per le +ie e le piazze sotto lo sguardo della gente, ma allontanarsi dalla sua abitazione solo per recarsi al tempio per la preghiera. /i comprende cosC il senso dei ++.A5, 44'4G, <$ac%uisto di una moglie, aiuto che sta di "ronte a lui, ! il primo dei beni, (per luomo) e che pi3 gli ! appropriato, un caposaldo su cui appoggiarsi e che "orma per lui un nido che non lo "a giro+are=. Il testo ebraico ha in+ece, <$ac%uisto di una moglie ! il primo dei beni, aiuto che sta di "ronte a lui, una colonna su cui appoggiarsi, una citt# "orti"icata che non lo "a andare ramingo=. In $O1,1obia K,5

. g_n`W.rz`a

GK

GI /e %uesta ! la corretta interpretazione dellantropologia biblica per la reciprocit# uomo'donna, si mani"esta ancora come un dato che non si ! mai realizzato del tutto, anzi la donna ! ancor oggi "erma alla sola "unzione di polo+natura* in cui la 6sapienza7 ! %uasi del tutto al maschile. .llinterno delle societ# si sono costruiti steccati etici, culturali e sociali, tanto da con"inare l altra parte a 6soggetto'oggetto7 di una "econdit# solo naturale e pochissimo intellettuale. $a di+ersit# che interroga e in%uieta il maschio, ! +incolata a "attori di+ersi %uali lesercizio e la partecipazione alla sessualit# e il mistero della procreazione e della maternit#, dono che luomo mai potr# a+ere, che ! poi il segreto della +ita di cui la "emmina ne custodisce le chia+i, ma anche la con+i+enza con una cultura a senso unico, o ancor meglio, una sapere a <soggetto unico = che non ha permesso il crescere di una cultura a due soggetti dalle caratteristiche sia maschili sia "emminiliAG. -ella "ormazione dogni comunit#, si ! tentato di "ar apparire in simmetria la donna alluomo, sopprimendo ci( che la rende+a di+ersa dallunum androcentrico. Perci(, per un corretto rapporto secondo limpostazione dellantropologia biblica e cristiana, occorre "ar corrispondere lunicum duale uomo'donna, ai rapporti di uguaglianza e differenza o di <uguaglianza di""erenziata= che nasce dallincontro'con"ronto del mo+imento pendolare tu'io? %ui ! la reciprocit, e allo stesso tempo lasimmetria, che genera e permette il muo+ersi dinamico nellincontro uomo'donna e di %uesti con io. $a reciprocit# e lasimmetria, appartenenti al codice genetico psico"isico'spirituale, per tradursi in realt# rendono indispensabile tra i due la di""erenziazione, che impone ine+itabilmente il trascendimento reciproco, ! un andare e +enire ininterrotto del passaggio dellio al tu, del dono dato e insieme rice+uto, per ci( che scambie+olmente, ! pi3 grande nellaltro, e nella continua disponibilit# a mettersi in discussione. /e di reciprocit# di tratta, %uesta ha necessit# dellasimmetria, a""inch@ %uel +ero e proprio continuo, ininterrotto passaggio osmotico, dono delluno allaltro non sia +ani"icato. 1ermino con la bella ri"lessione di 9ashi, il %uale commenta,
e luomo ne sar, degno, la donna sar, per lui un aiuto, se non ne sar, meritevole, lei sar, contro di lui per combatterlo*, e la mistica ebraica commenta, 0 a causa di "uesto che .shah'.+ c+c) contiene la lettera .od, simbolo mistico della creativit,, mentre la he'c)presente nel -ome'.cac) richiama alla spiritualit,. <i! che ne resta forma la parola ;esh= che ricorda la distruzione e la divisione. 7a 0 c anche il fuoco, che luce e calore come al momento lamore coniugale contraddistinto dallunione dello .od con la ce. Zuesti uniti tra loro danno met, del tetragramma sacro .c, infatti, santificando la vita degli sposi, il ignore parte costitutiva che conduce alla comunione. ritro+iamo laltra traduzione, <1u hai creato .damo e come aiuto e sostegno gli ha creato la moglie &+a= <Mton anthropon mbnon poiesZmen actZ boethon omoion actZ=? <-on ! bene che luomo resti solo, "acciamo un collaboratore simile a lui=. 7ulieris dignitatem (n.K) <In di+ersi passi della /acra /crittura tro+iamo dei paragoni che attribuiscono a io %ualit# 6maschili7 oppure 6"emminili7. 1ro+iamo in essi lindiretta con"erma della +erit# che ambedue, sia luomo che la donna, sono stati creati ad immagine e somiglianza di io=
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-el momento in cui lessere umano entrer, nel contrasto tra luomo e la donna si perder, la reciprocit, della relazione la donna si far, un ;aiuto contro di lui=, nel contrastante faccia+a+faccia*.

*ra, <Mentrambi erano nudi, l:uomo e la sua donna, ma non se ne vergognavano(*.

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