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copertina biochimica generale................................................................................................... biochimica1_peptidi e proteine.................................................................................................. biochimica2_enzimi e coenzimi................................................................................................. biochimica3_metabolismo1_catabolismo glucidi....................................................................... biochimica4_metabolismo2_catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici.......................... biochimica5_metabolismo3_anabolismo glucidi........................................................................ biochimica6_metabolismo4_metabolismo del glicogeno........................................................... Untitled....................................................................................................................................... biochimica7_metabolismo5_anabolismo dei lipidi..................................................................... biochimica8_omeostasi del calcio............................................................................................. biochimica nutrizionale.............................................................................................................. copertina biochimica e biochimica nutrizionale.......................................................................... copertina biochimica nutrizionale............................................................................................... biochimica nutrizionale1_metabolismo6_metabolismo degli amminoacidi................................ biochimica nutrizionale2_metabolismo7_metabolismo delle basi azotate................................. biochimica nutrizionale3_ormoni1_recettori ormonali................................................................ biochimica nutrizionale4_ormoni2_ormoni addetti alla omeostasi del glucosio......................... 128 129 157 169 183 217 224 231 234 236 243 251 1 2 23 48 88 99 103 137 110 123

Mapsoft TOCBuilder Tryout biochimica nutrizionale7_ormoni5_regolazione della massa corporea.....................................

biochimica nutrizionale8_radicali dell'ossigeno......................................................................... biochimica nutrizionale9_catabolismo dell'etanolo.................................................................... biochimica nutrizionale10_vitaminaK......................................................................................... biochimica nutrizionale11_impostazione delle diete.................................................................. biochimica nutrizionale12_ormoni6_ormoni sessuali................................................................ biochimica nutrizionale13_proteine plasmatiche....................................................................... firma finale ridotta......................................................................................................................

firma e licenza................................................................................................... Untitled..............................................................................................................

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BIOCHIMICA GENERALE

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine

LE PROTEINE:
Le proteine sono delle macromolecole costituite di amminoacidi legati fra loro tramite legame peptidico. IL LEGAME PEPTIDICO E GLI AMMINOACIDI: gli amminoacidi sono delle molecole caratteri atealla presen a di due gruppi fun ionali: il gruppo amminico e il gruppo car!ossilico" in linea generale si trattere!!e #uindi di composti !ifun ionali" tutta$ia % importante sottolineare il fatto c&e gli amminoacidi pi' diffusi in natura sono gli alfa amminoacidi" amamminoacidiio% c&e presentano il gruppo fun ionale cacar!ossilico #uello amminico legati al medesimo atomo di car!onio. Gli amminoacidi c&e di fatto compongono le proteine sono tutti amminoacidi alfa e sono solamente $enti" la struttura generale di tali molecole % sc&emati a!ile in #uesto modo:

I $enti amminoacidi" #ui riportati nella loro formula si struttura" nonostante siano accomunati da una medesima struttura generale" sono molto di$ersi uno dall(altro: si distinguono amminoacidi dotati di catena laterale neutra" polare" acida e !asica. Ogni amminoacido presenta #uindi almeno due e#uili!ri di dissocia ione" uno per il car!ossile" uno per il gruppo amminico )e un e$entuale ter o 1

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine e#uili!rio c&e dipende dalla presen a di un gruppo fun ionale note$ole nella catena *+. Come gi, in preceden a sottolineato #ueste molecole" strutturate in proteine" sono coin$olte nei sistemi tampone c&e garantiscono il mantenimento del nostro p- fisiologico. Gli amminoacidi sono legati fra loro a formare proteine tramite un legame c&e $iene definito peptidico" ma c&e potre!!e essere definito tran#uillamente AMMIDICO: si tratta di un legame c&e" formalmente" si instaura fra i gruppi fun ionali amminico e car!ossilico con l(uscita di una molecola di ac#ua. Il legame peptidico presenta delle caratteristic&e molto particolari c&e influen ano anc&e la polimeri a ione c&e porta alla forma ione della struttura proteica: come un #ualsiasi legame ammidico il legame peptidico . /OGGETTO AD 0N 1ENOMENO DI *I/ONAN2A c&e coin$olge gli atomi di car!onio a oto e ossigeno coin$olti nel legame stesso3 #uesto pro$oca alcune conseguen e fondamentali per #uanto riguarda la struttura delle molecole proteic&e: 4. % ini!ita la rota ione fra i legami coin$olti nel fenomeno di risonan a: i legami c&e $engono ad instaurarsi presentano un carattere par ialmente di doppio legame" non % #uindi possi!ile in alcun modo la rota ione. 5. L(unico modo per far stare tutti e tre gli atomi sul medesimo piano % la crea ione di un rettangolo planare rigido nel #uale si collocano tutti gli atomi posti fra due di$ersi car!oni alfa.

Come conseguen a a!!iamo una situa ione di #uesto tipo: una proteina sar, costituita di tanti piani rettangolari pi' o meno identici come dimensioni" concatenati fra loro a formare 2

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine una macromolecola dalla struttura generalmente molto regolare. L(unico grado di li!ert, possi!ile % #uello garantito dalla rota ione dei legami intorno ai car!oni alfa" #uesti si posi ioneranno in modo da raggiungere il li$ello di conforma ione energeticamente pi' sta!ile. 10N2IONE DELLE P*OTEINE: le proteine presenti nel nostro organismo appartengono a numerose categorie e tipologie e &anno numerose fun ioni di$erse: Proteine di trasporto" in particolare emoglo!ina e mioglo!ina per l(ossigeno" ferritina e transferrina per il ferro. Contra ione e mo$imento come actina e miosina" c&e sono presenti in tutte le cellule contrattili e motili. 1un ione difensi$a" in particolare naturalmente gli anticorpi ma anc&e le proteine del complemento )adiponectina+. Trasmissione degli impulsi ner$osi come la rodopsina. Controllo della crescita e differen iamento. /ostegno strutturale" in particolare collagene. Catalisi en imatica. 1un ione ormonale. LA /T*0TT0*A DELLE P*OTEINE: per poter descri$ere una proteina" c&e altro non % se non un aggregato di amminoacidi uniti fra loro tramite legame peptidico" % necessario creare" $ista la complessit, delle strutture c&e si possono creare" una gerarc&ia descritti$a rigorosa e precisa" in particolare si ricordano: /T*0TT0*A P*IMA*IA: la struttura primaria di una proteina altro non % c&e la se#uen a degli amminoacidi c&e la costituiscono" in particolare de$e dare le seguenti informa ioni: #uanti sono gli amminoacidi coin$olti. C&e tipo di amminoacidi sono. Il loro ordine nella molecola. Da #uesta struttura deri$ano poi tutte le altre: la struttura tridimensionale di una proteina dipende in modo molto stretto dalla sua composi ione in amminoacidi )in particolare per la forte influen a delle catene *+. /T*0TT0*A /ECONDA*IA: la struttura secondaria di una catena peptidica % una struttura tridimensionale ordinata" descri$i!ile" #uindi" anc&e a li$ello numerico" c&e la catena peptidica stessa assume naturalmente in $irt' delle rela ioni c&e si instaurano fra gli amminoacidi c&e la compongono. La forma ione di #ueste strutture % $incolata alla capacit, rota ionale c&e i legami fra car!oni alfa consentono e #uindi" di fatto" al li$ello energetico c&e la molecola stessa assume. Le strutture secondarie note sono numerose" tutta$ia #uelle tipicamente presenti in natura a riguardo sono due: AL1A ELICA: si tratta di una struttura c&e si reali a so$ente in natura ed % di fatto un(elica di amminoacidi legati fra loro e sta!ili ati dalla presen a di legami ad idrogeno fra gruppi N6-5 e COO-. 7uesta struttura si forma in modo particolare #uando gli amminoacidi coin$olti presentano una inclina ione fra i loro piani dell(ordine di grande a di circa 48893 in #uesta situa ione: 3

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine si instaurano dei legami ad idrogeno fra le molecole amminoacidic&e" #uesti legami ad idrogeno insistono esattamente fra il car!ossile di un amminoacido e il gruppo amminico presente sul #uarto amminoacido successi$o. La struttura si sta!ili a in un(elica c&e presenta catene * orientate $erso l(esterno dell(elica stessa. L(elica presenta un passo di :";. 0na struttura di #uesto tipo" la prima indi$iduata e una delle pi' comuni in natura" si forma tipicamente in presen a di amminoacidi come: GL0TAMMATO. METIONINA. ALANINA. LE0CINA. Ed % di solito sfa$orita dalla presen a di P*OLINA c&e" essendo un amminoacido completamente rigido" ini!isce la forma ione dell(alfa elica. 1OGLIETTO <ETA: gli amminoacidi coin$olti in #uesto tipo di strutture sono generalmente di$ersi da #uelli coin$olti nella forma ione della struttura ad alfa elica" in particolare la struttura in #uestione % formata di amminoacidi legati fra loro a formare filamenti distri!uiti linearmente nello spa io3 % assente #ualsiasi forma di a$$olgimento. 1ilamenti lineari di$ersi possono affiancarsi uno all(altro formando delle strutture pi' complesse" note appunto come !eta foglietto" e sta!ili ate a li$ello strutturale dalla presen a di legame ad idrogeno fra gruppi car!ossilici di una fila e gruppi amminici dell(altra. I due filamenti possono essere: PA*ALLELI: le due catene peptidic&e sono affiancate parallelamente #uando estremit, uguali )amminic&e o car!ossilic&e+ delle due di$erse catene si tro$ano al medesimo capo della struttura3 o$$iamente le due catene de$ono essere fra loro separate per poter arri$are ad una situa ione come #uella sopra descritta. In un caso come #uesto nelle due se#uen e di amminoacidi gruppi fun ionali uguali si tro$ano in posi ione esattamente coincidente nelle due catene" non risulta #uindi possi!ile creare dei legami ad idrogeno paralleli all(asse della struttura stessa3 la for a di #uesti legami risulter, #uindi inde!olita. ANTIPA*ALLELE: in #uesto caso estremit, di$erse delle due catene si tro$ano al medesimo capo della struttura" i gruppi fun ionali uguali delle due catene antiparallele si posi ionano in modo sfalsato uno rispetto all(altro" si possono #uindi instaurare dei legami ad idrogeno pi' corti e pi' resistenti a li$ello strutturale. In un caso come #uesto inoltre % possi!ile c&e l(intera struttura sia costituita da un unico peptide c&e" gra ie alla forma ione di un ansa )!eta turn+" si ripiega su se stesso" oppure da due peptidi affiancati. Nel caso in cui le catene siano antiparallele e legate tramite un(ansa" la distan a lungo la se#uen a fra i due amminoacidi c&e sono coin$olti nella forma ione di un legame ad idrogeno % note$ole. Amminoacidi propensi alla forma ione di una struttura come #uesta sono:

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine 4. =ALINA. 5. I/OLE0CINA. >. 1ENILALANINA. ;. TI*O/INA. :. T*IPTO1ANO. ?. T*EONINA. @ inoltre importante sottolineare c&e le catene laterali degli amminoacidi sporgono sopra e sotto la struttura. Naturalmente gli angoli di legame sono estremamente di$ersi rispetto a #uelli descritti nella struttura ad alfa elica. /T*0TT0*A TE*2IA*IA: si tratta della conforma ione spa iale c&e una catena peptidica assume una $olta posta nel suo am!iente fun ionale" una struttura complessa c&e di fatto % formata dalla com!ina ione di di$erse strutture secondarie e di intera ioni di $ario genere c&e si instaurano fra catene laterali degli amminoacidi. Le intera ioni c&e partecipano di fatto alla forma ione di #uesta struttura ineriscono unicamente con le caratteristic&e delle catene laterali e sono: PONTI DI/OL10*O: si tratta degli unici legami co$alenti c&e interessano #uesto tipo di struttura: un amminoacido particolare" la CI/TEINA" presenta all(estremit, della struttura un gruppo tiolico" #uando due gruppi di #uesto tipo si affiancano" per ossida ione dei due atomi di olfo )65 A 64+ si crea una rela ione co$alente c&e instaura una rela ione fra due di$ersi amminoacidi: *6/- B *6/- A *6/6/6* B -5 INTE*A2IONI IONIC-E: si tratta di intera ioni c&e si instaurano fra amminoacidi con catene laterali ioni a!ili" possono essere repulsi$e o attratti$e a seconda delle com!ina ioni. INTE*A2IONI APOLA*I: si instaurano in particolare fra amminoacidi dotati di catena laterale aromatica" ma non solo" si tratta di for e di $an de Caals3 possono essere dei dipoli istantanei o indotti dalla presen a di ioni $icini. /ono intera ioni di natura idrofo!ica. /T*0TT0*A 70ATE*NA*IA: struttura caratteristica di proteine oligomeric&e" si tratta di proteine c&e per poter fun ionare necessitano la forma ione e #uindi l(assem!laggio di di$erse su!unit, peptidic&e fra loro. In caso di non corretto assem!laggio della struttura la proteina non puD fun ionare. P*OTEINE 1I<*O/E E GLO<0LA*I: una prima classifica ione delle proteine si puD definire gi, a partire dalle strutture di natura ter iaria: 4. P*OTEINE 1I<*O/E: si tratta di proteine caratteri ate dalla presen a di una struttura particolarmente s$iluppata in senso longitudinale" sono sostan ialmente delle strutture peptidic&e ad alfa elica c&e intessono fra loro delle rela ioni fino a formare una struttura compatta e solida. 4. Generalmente sono c&eratine. 5. 1ormano strutture come capelli" lana" piume" ung&ie" artigli" s#uame" corna. >. La loro solidit, % generalmente data dalla presen a di ponti disolfuro in #uantit, $aria!ili. Come #ualsiasi tipo di proteina anc&e le c&eratine alfa su!iscono processi di denatura ione )$edi i capelli e la permanente+e rinatura ione. 5

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine ;. Le transi ioni dalla struttura di tipo alfa alla struttura di tipo !eta sono generalmente possi!ili" ma implicano: 4. perdita di fun ione )denatura ione+. 5. /ono spesso irre$ersi!ili perc&E % difficile ottenere una struttura identica a #uella denaturata in preceden a )#uesto discorso % molto $aria!ile in rela ione al tipo e alla struttura di ciascuna proteina+. DI 1ATTO PONTI /OL10*O E LEGAMI DI NAT0*A POLA*E /ONO I P*INCIPALI *E/PON/A<ILI DELLA 1O*MA2IONE E DELLE CA*ATTE*I/TIC-E DI 70E/TO TIPO DI /T*0TT0*A. 5. P*OTEINE GLO<0LA*I: sono proteine caratteri ate da una struttura di tipo sferoidale o glo!ulare c&e dir si $oglia. *ispetto alle proteine fi!rose" #ueste proteine presentano una forma estremamente di$ersa" tutta$ia le intera ioni coin$olte nella forma ione e nel mantenimento delle due strutture sono le medesime. 0na proteina raggiunge la sua conforma ione nati$a unicamente posta nel suo am!iente fun ionale c&e" generalmente" % il sangue" un am!iente tipicamente polare" #uindi" immersa in esso la proteina assume una conforma ione di #uesto tipo: 4. AMMINOACIDI ID*O1ILI si collocano in contatto con l(am!iente ac#uoso e intessono rela ioni con esso. 5. AMMINOACIDI ID*O1O<ICI" tramite un adeguato ripiegamento della struttura" si collocano il pi' possi!ile lontani dall(am!iente polare esterno intessendo delle rela ioni de!oli fra loro. In #uesto modo si ottiene una molecola tipicamente ripiegata su se stessa a formare un glo!o. DI 1ATTO I LEGAMI DI NAT0*A ID*O1O<ICA /ONO I P*INCIPALI *E/PON/A<ILI DELLA 1O*MA2IONE DI 70E/TO TIPO DI /T*0TT0*A. LA MIOGLOBINA: la mioglo!ina % una proteina glo!ulare caratteristica di cellule muscolari e di cellule in generale dotate della capacit, di contrarsi e di muo$ersi" ma non solo" s$olge un ruolo importante anc&e nella respira ione cellulare. A prescindere da #uesto la mioglo!ina % una proteina tipicamente glo!ulare: E costituita di circa 4:8 amminoacidi" la composi ione sar, di$ersa fra specie e specie" ma" essendo la fun ione sempre la medesima" non $i sar, molta differen a. Composi ione a li$ello polare mista: sono presenti amminoacidi polari e amminoacidi apolari. Molti amminoacidi sono dotati di capacit, di dare struttura ad alfa elica" in particolare si formano !en F segmenti ad alfa elica fra i #uali si frappongono delle proline" definite critic&e" c&e" impedendo la forma ione dell(alfa elica" portano alla forma ione di !en G anse. Gra ie alla presen a di un certo numero di intera ioni idrofo!ic&e la molecola si c&iude in senso glo!ulare e da un effetto in ac#ua detto E11ETTO THNDALL: si tratta di 6

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine un effetto c&e si $erifica in caso di immersione di una macroioni in ac#ua" lo ione $iene sol$atato" ma esiste come tale in solu ione circondato interamente da molecole d(ac#ua sen a su!ire dissocia ione. Ma la struttura sicuramente pi' interessante a li$ello molecolare % la struttura dell(EME: si tratta di una parte non proteica della molecola capace di legare l(ossigeno e conser$arlo come tale fino al momento del suo utili o. T*A/PO*TO DELL(O//IGENO: si tratta di un processo molto delicato in #uanto de$e tenere conto di numerosi fattori: 4. la molecola di ossigeno de$e entrare nella struttura proteica e ad essa legarsi in modo da poter essere trasportata. 5. La molecola di ossigeno non de$e MAI E IN ALC0N MODO entrare in contatto con agenti riducenti: essendo un forte ossidante" la molecola di ossigeno de$e essere isolata nel circolo sanguifero per impedire c&e entri in contatto con agenti riducenti )sare!!e sufficiente un contatto con molecole di ac#ua+. A rendere possi!ile tale processo % il gruppo EME: si tratta di una struttura caratteri ata da: N0CLEO costituito da una molecola di ferro. 0NA /T*0TT0*A costituita di !en ; anelli pirrolici uniti fra loro da ponti definiti metilici )atomi di car!onio+. 0NA /E*IE DI /O/TIT0ENTI c&e nella specie umana sono: 4">":"F tetrametil. 5"; di$inil. ?"G propanoil. 7ueste componenti sono legate fra loro" alla struttura proteica e" in alcuni casi" alla molecola di ossigeno in #uesto modo: la molecola di 1eBB % un forte elettronattrattore" risulta #uindi a$ere ele$ata affinit, con i #uattro atomi di a oto c&e lo circondano" inoltre IL 1E**O" elemento di transi ione" /0<I/CE 0NA 1O*MA DI I<*IDI22A2IONE DETTA d5sp> TALE PE* C0I P*E/ENTA ? O*<ITALI DI/PONI<ILI E I/OENE*GETICI" di #uesti: ; sono impegnati nei legami ferro6a oto )due legami di tipo co$alente e due di tipo dati$o+ e giacciono sul medesimo piano. 4 $iene utili ato per legare la catena peptidica soprastante" in particolare si lega con l(atomo di a oto della I/TIDINA I>. 4 $iene utili ato per legare l(ossigeno #uando necessario. 7uesti ultimi due or!itali si collocano ai $ertici di una struttura tridimensionale e sono uno al di sopra e uno al di sotto del piano formato dal #uadrilatero degli a oti. La fun ione dell(eme si estrinseca in #uesto modo: nel momento in cui una molecola di ossigeno si lega al ferro #uesto" rispetto al piano descritto dalle molecole di a oto" si sposta $erso il !asso trainando con se anc&e la struttura proteica della mioglo!ina )alla #uale % legato tramite l(istidina I>+3 #uesto pro$oca una deforma ione molto significati$a dell(intera molecola c&e consente la penetra ione del gruppo EME in una sacca idrofo!ica c&e lo isola completamente dall(am!iente polare esterno impedendone la ridu ione. La struttura del gruppo eme: 7

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine

EME J ferroprotoporfirina IK3 si tratta di una delle possi!ili forme della ferroprotoporfirina. Nel caso in cui il ferro $enga ossidato a 1eBBB il gruppo assume il nome di EMINA o 1E**OP*OTOPO*1I*INA c&e perde la capacit, di legare l(ossigeno3 #uesta trasforma ione a$$iene spontaneamente in presen a di ac#ua3 l(isolamento dell(eme % #uindi essen iale anc&e alla conser$a ione della sua fun ionalit," non solo di #uella dell(ossigeno. La parte proteica della molecola &a anc&e un(altra fun ione: regola e soprattutto diminuisce l(affinit, eme6ossigeno" in assen a di essa l(ossigeno non si separere!!e dal ferro. 10N2IONE CELL0LA*E GENE*ALE DELLA MIOGLO<INA: trasferire l(ossigeno dall(emoglo!ina alla citocromo ossidasi" ultimo complesso della catena respiratoria mitocondriale" #uesto % possi!ile unicamente gra ie alla regola ione dell(affinit, con l(ossigeno fra le tre molecole: EMOGLO<INA L MIOGLO<INA L CITOC*OMO O//IDA/I L'EMOGLOBINA: l(emoglo!ina % una struttura proteica tetramerica" costituita cio% da #uattro su!unit, peptidic&e complementari a li$ello fun ionale e molto simili alla mioglo!ina. Nell(uomo adulto le #uattro su!unit, sono due alfa e due due !eta e ciascuna di esse % caratteri ata dalla presen a di un gruppo eme. Come per #ualsiasi struttura #uaternaria il tetramero si c&iude nella sua forma glo!ulare gra ie alle intera ioni fra le catene laterali degli amminoacidi. La sua efficacia % tale da portare la concentra ione di ossigeno nel sangue dai :ml c&e sare!!ero presenti per semplice solu!ili a ione del gas a !en 5:8ml al litro. A li$ello strutturale la molecola dell(emoglo!ina si assem!la in #uesto modo: due su!unit, differenti si associano fra loro in modo molto stretto" l(affinit, fra di esse % infatti molto ele$ata" maggiore di #uella c&e ci sare!!e fra due su!unit, del 8

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine medesimo tipo c&e an i tendono a respingersi. Le due met, si associano fra loro in modo non speculare )su!unit, differenti com!aciano+" #uesto a$$iene perc&% a li$ello fun ionale % necessario c&e $i sia una determinata distan a fra le due met, della molecola. Naturalmente la struttura % organi ata in #uesto modo per GA*ANTI*E LA MA//IMA 10N2IONALITM /T*0TT0*ALE. 10N2IONAMENTO: la molecola dell(ossigeno" O5" % naturalmente" in #uanto apolare" poco solu!ile nel torrente sangiugno" per #uesto moti$o % necessario utili are" per soddisfare le esigen e del corpo umano" un trasportatore come L(EMOGLO<INA3 l(emoglo!ina stessa" inoltre" si occupa" almeno par ialmente" della elimina ione dei prodotti delle ossida ioni del nostro organismo )CO5+. A li$ello organi ati$o: O//IGENO: $iene prele$ato dagli al$eoli polmonari dalla emoglo!ina c&e lo porta intatto fino ai tessuti" #ui de$e essere mantenuto nel suo stato naturale fino all(utili o" e per #uesto $iene ceduto alla MIOGLO<INA c&e lo ceder, al momento opportuno alla citocromo ossidasi. ANID*IDE CA*<ONICA: prodotto dell(ossida ione di molecole car!oniose l(anidride car!onica $iene legata alla componente proteica della molecola e trasportata #uindi all(esterno tramite il circolo sanguifero e gli al$eoli polmonari. Il legame co$alente in #uestione si forma in #uesto modo: sfrutta i gruppi amminici terminali non ioni a!ili )per esempio di gruppi ammidici delle catene *+ per formare dei gruppi genericamente definiti car!ammati.

Nei tessuti infatti: O5 A *ID02IONE A -5O 8 A 65 C A O//IDA2IONE A CO5 N A 6; I fattori c&e influen ano il successo e lo s$olgimento di #uesto processo sono numerosi: PE*CENT0ALE DI /AT0*A2IONE: emoglo!ina e mioglo!ina s$olgono due ruoli profondamente di$ersi una dall(altra: la prima prele$a e trasporta l(ossigeno" la seconda in$ece lo preser$a da deterioramento fino al suo utili o nella cellula. Le due molecole presentano di fatto cur$e di satura ione molto di$erse:

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine


Mb

Sat %
Hb venosa Arte riosa

10

50

100

PO2

In generale: pi' % alta la pressione par iale di un gas su una miscela gassosa pi' % ele$ata la sua concentra ione in essa Ci J OPPi )legge di -enrQ+ MIOGLO<INA: presenta una cur$a di satura6 ione molto ripida" anc&e a pressioni par iali molto !asse la mioglo!ina risulta saldamente legata alla molecola di ossigeno. P:8R J 4mm-g EMOGLO<INA: presenta in$ece una cur$a di satura ione molto meno ripida" risulta sa6 tura unicamente a pressioni par iali di ossigeno molto ele$ate. P:8R J 5?mm-g

7uesto grafico mostra molto !ene la differen a a li$ello fun ionale fra le due proteine: a li$ello $enoso e capillare" do$e la pressione par iale dell(ossigeno % molto !assa )da una pressione par iale in un muscolo atti$o di 48mm-g a una di ;8 tipica del tessuto adiposo+" l(emoglo!ina a$r, difficolt, a trattenere l(ossigeno nella sua struttura" mentre la mioglo!ina" c&e gi, a 4:mm-g risulta completamente satura" ci riuscir, perfettamente3 per #uesto moti$o l(ossigeno a li$ello tissutale $iene trattenuto dalla mioglo!ina c&e lo rice$e spontaneamente dalla emoglo!ina" d(altro canto a li$ello al$eolare sare!!e impossi!ile per la mioglo!ina soddisfare le esigen e dell(organismo cosS come a$re!!e difficolt, a separarsi dalla molecola di ossigeno a li$ello tissutale. La cur$a di satura ione della emoglo!ina % comprensi!ile completamente unicamente prendendo in considera ione il modo in cui il legame con l(ossigeno modific&i la molecola: P*IMO LEGAME: risulta piuttosto difficile" la affinit, con la molecola di ossigeno % piuttosto scarsa" infatti la satura ione della emogloina comincia a di$entare significati$a unicamente a li$elli di pressione par iale dell(ossigeno piuttosto ele$ate. /ECONDO LEGAME: il primo legame con la molecola di ossigeno porta alla satura ione del primo dei #uattro gruppi eme" come nel caso della mioglo!ina il legame influen a tutta la struttura peptidica" ma nel caso della emoglo!ina la deforma ione della catena $a ad interessare anc&e la su!unit, $icina )sul medesimo piano della molecola+ c&e espone maggiormente il suo gruppo eme facilitando il legame con una ulteriore molecola di ossigeno. TE*2O E 70A*TO LEGAME: la deforma ione di una met, della molecola finisce per influen are ine$ita!ilmente anc&e l(altra met, cosS da portare alla maggiore esposi ione di entram!i i gruppi eme rimanenti e aumentando considere$olmente le pro!a!ilit, di legame con le molecole di ossigeno. IN POC-E PA*OLE PIT 0NA MOLECOLA DI EMOGLO<INA LEGA O//IGENO" PIT A0MENTA LA /0A A11INITM PE* L(O//IGENO /TE//O )fino a satura ione 10

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine o$$iamente+. /i tratta di una coopera ione fra le #uattro su!unit, c&e facilita moltissimo la forma ione di legami con l(ossigeno. Gli e#uili!ri coin$olti in #uesto tipo di rea ione sono #uindi: PE* LA MIOGLO<INA: M! B O M!O PE* L(EMOGLO<INA: -! B OU -!OU -!OU B OU -!)OU+U -!)OU+U B OU -!)OU+V -!)OU+V B OU -!)OU+W 7uindi di fatto a condi ionare il trasporto del(ossigeno % la pressione par iale dell(ossigeno stesso e #uindi la sua concentra ione" infatti: AL=EOLI J alta concentra ione di ossigeno A rea ione spostata $erso destra. TE//0TI J !assa concentra ione di ossigeno A rea ione spostata $erso sinistra. Ma il li$ello della pressione par iale dell(ossigeno % solo uno degli aspetti c&e condi iona il trasporto dell(ossigeno3 fra #uesti ricordiamo: ACIDITM DELL(AM<IENTE: a li$ello cellulare $engono prodotti per ossida ione di composti di natura organica anidride car!onica e ac#ua" in particolare l(anidride car!onica $iaggia per !uona parte )F8R+ disciolta nel circolo sanguigno coin$olta nell(e#uili!rio dell(acido car!onico )tampone !icar!onato+: -CO B -O -CO B -O #uindi a li$ello cellulare il p- si presenta pi' acido rispetto al li$ello al$eolare do$e in$ece l(anidride car!onica e l(ac#ua si riformano dall(acido car!onico per essere li!erate all(esterno3 alla aumentata acidit, delle aree tissutali contri!uisce in generale tutto il meta!olismo c&e produce acidi di $ario tipo. Ma la emoglo!ina puD legare" gra ie alla presen a di residui di I/TIDINA c&e contri!uiscono al mantenimento del p- fisiologico )unico amminoacido con catena laterale ioni a!ile dotata di pOr compati!ile con p- fisiologico+" anc&e dei protoni li!eri in solu ione" #uesto muta perD la conforma ione della molecola c&e presenta #uindi una di$ersa affinit, per l(ossigeno3 i casi sono tre fondamentalmente: ALCALO/I: la satura ione in percentuale aumenta" #uindi la molecola % satura % prima" ma difficilmente a pressioni par iali di ossigeno !asse rilascia la molecola. ACIDO/I: la molecola si comporta PH = 7,6 in modo opposto" la sua satura ione PH = 7,4 diminuisce" la molecola tende a non ac#uisire ossigeno e a rilasciarlo pi' PH = 7,2 facilmente. P- 1I/IOLOGICO: il li$ello di satura ione % normale" fun iona in ogni caso.

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Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine Tutto #uesto" come gi, detto" % do$uto alla di$ersa conforma ione delle catene della molecola dopo il legame con il protone ed % fun ionale a garantire un migliore fun ionamento complessi$o: LI=ELLO AL=EOLA*E: l(anidride car!onica rilasciata alleggerisce l(acidit, della solu ione portando il p- a li$elli pi' alti aumentando #uindi l(affinit, con l(ossigeno c&e $iene legato e trasportato ai tessuti. A LI=ELLO TI//0TALE: l(anidride car!onica con l(ac#ua forma in solu ione acido car!onico" #uesto produce protoni c&e in solu ione diminuiscono il p- diminuendo cosS l(affinit, della molecola con l(ossigeno c&e $iene rilasciato e accolto dalla mioglo!ina pi' facilmente. Per #uesto in caso di alcalosi o acidosi del sangue un pa iente puD mostrare e$identi segni di insufficien a respiratoria. LEGAME CON ANID*IDE CA*<ONICA: o$$iamente per garantire la fun ionalit, dell(eritrocita come trasportatore di sostan e di scarto oltre c&e di ossigeno % necessario c&e l(emoglo!ina sia in grado di legare anc&e l(anidride car!onica e" in rela ione a #uesto legame" di diminuire la sua affinit, per l(ossigeno )c&e potre!!e altrimenti essere trasportato di nuo$o agli al$eoli+. Complessi$amente la anidride car!onica $iene trasportata nel sangue in #uesto modo: 4: R legata all(EMOGLO<INA in #uesto modo: anidride car!onica reagisce con un gruppo amminico caratteristico di una catena laterale non ioni a!ile" per esempio un gruppo ammidico" a formare una struttura c&e con$en ionalmente $iene definita CA*<AMMATO: *6N-5 B CO5 *6N-6C6O5 B - Attra$erso #uesto e#uili!rio l(anidride car!onica $iene trasportata agli al$eoli e rilasciata #uindi nell(am!iente esterno. :R $iaggia li!era nel sangue. F8R contri!uisce alla forma ione del sistema tampone !icar!onato nell(e#uili!rio: -CO B -O -CO B -O L(effetto com!inato di ANID*IDE CA*<ONICA e P*OTONI sulla struttura della emoglo!ina $iene definito E11ETTO <O-*3 come si % $isto infatti i due fenomeni sono strettamente legati uno all(altro. 5"> DI1O/1OGLICE*ATO: si tratta di un composto molto particolare c&e contri!uisce al corretto fun ionamento della molecola proteica garantendone l(integrit, strutturale necessaria. 0n eritrocita non presenta a li$ello citoplasmatico mitocondri e per mantenere il suo meta!olismo utili a un metodo di glicolisi molto semplice" uno degli intermedi di #uesto processo % proprio l( 4"> difosfoglicerato )un glicerolo trisostituito a partire dal car!onio uno con un car!ossile fosforilato e un gruppo fosfato in posi ione tre A a p- fisiologico % un polianione con cin#ue caric&e negati$e J car!ossile pi' #uattro protoni dei fosfati dissociati+3 da #uesto composto gra ie alla a ione di una mutasi si rica$a il 5">difosfoglicerato. 70E/TA MOLECOLA *EGOLA LA DI/TAN2A 1*A LE D0E COPPIE DI /0<0NITM DELLA EMOGLO<INA c&e cosS mantengono una conforma ione corretta3 nel caso in cui la 12

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine concentra ione del 5">difosfoglicerato non sia corretta le conseguen e possono essere $arie: Come si puD notare da #uesto grafico il li$ello di satura ione dell(emoglo!ina $aria sensi!ilmente in !ase alla concentra ione del DPG: XDPGY Z : A la satura ione diminuisce molto" % pi' difficile per l(emoglo!ina caricare l(ossigeno ma pi' facile rilasciarlo a li$ello al$eolare. DPG L : A la satura ione aumenta sensi!ilmente" l(emoglo!ina carica l(ossigeno ma non riesce poi a rilasciarlo a li$ello al$eolare.

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[DPG] = 0mM [DPG] = 5mM [DPG] = 8mM

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Due esempi tipici di come una !assa concentra ione di DPG possa essere deleteria per il corretto fun ionamento della molecola: 4. Nella conser$a ione delle sacc&e di sangue il 5">difosfoglicerato non si conser$a oltre un certo limite" dopo un certo periodo degrada per rottura dei legami fosfoesterei3 % capitato in passato" prima c&e si $enisse a conoscen a dell(esisten a di tale molecola" c&e pa ienti siano andati incontro a insufficien e respiratorie gra$i per trasfusioni di sangue carente in DPG: l(emoglo!ina si satura molto $elocemente a li$ello al$eolare" ma non rilascia pi' l(ossigeno a li$ello tissutale )perc&E l(affinit, % troppo ele$ata+ portando cosS ad ipossia. 5. In montagna la pressione par iale dell(ossigeno % inferiore rispetto a li$elli presenti ad altitudini normali" #uindi l(emoglo!ina presenta una maggiore difficolt, a saturare. Normalmente la emoglo!ina rilascia a li$ello tissutale il ;8R dell(ossigeno da essa raccolto a li$ello al$eolare" o$$iamente in presen a di pressioni par iali inferiori" come in montagna" #uesta percentuale" pur restando in$ariata in rapporto" diminuisce in #uantit,: $iene rilasciato meno ossigeno in #uanto meno ne $iene raccolto. Per supplire a #uesta mancan a l(eritrocita *ID0CE LA CONCENT*A2IONE CITOPLA/MATICA DI 5">DI1O/1O GLICE*ATO in #uesto modo: 4. A LI=ELLO AL=EOLA*E" essendo la affinit, comun#ue ele$ata in #uanto le pressioni par iali non su!iscono $aria ioni cosS consistenti" non muta considere$olmente la #uantit, di ossigeno assor!ita. 5. A LI=ELLO TI//0TALE in$ece" essendo la affinit, per l(ossigeno diminuita" la emoglo!ina rilascia una #uantit, maggiore di ossigeno garantendo la 13

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine alimenta ione del meta!olismo ossidati$o. In caso di iperconcentra ione rispetto ai li$elli normali l(effetto si percepisce" ma una parte di ossigeno arri$a comun#ue ai tessuti garantendone la sussisten a )meno pericoloso+. TEMPE*AT0*A: l(affinit, dell(emoglo!ina per l(ossigeno % in$ersamente propor ionale alla temperatura" #uindi a li$ello al$eolare" do$e la temperatura % inferiore" saturer, prima" mentre a li$ello tissutale" do$e la temperatura % pi' alta" tender, a rilasciare l(ossigeno. 70INDI: possiamo riassumere l(intero processo in uno sc&ema di #uesto tipo:

ALVEOLO
ClO2 H+ H2O CO2 HCO3H2CO3 CO2 + H2O

CAPILLARE
Cl-

O2
H2CO3 HCO3- + H+

H2CO3

CO2 H2O

Hb+ + O2 HbO2
PO2 alta pH > pH fisiologico [CO2] bassa

HbO2 Hb+ + O2
PO2 bassa pH < pH fisiologico [CO2] elevata

il processo in #uestione % facilitato dalla presen a a li$ello eritrocitario di un en ima c&e % responsa!ile del corretto fun ionamento del processo di e#uili!rio fra anidride car!onica e acido car!onico: L(ANID*A/I CA*<ONICA" #uesto en ima % fondamentale per garantire soprattutto la $elocit, dei processi in #uestione: a li$ello al$eolare de$e smantellare l(acido car!onico )ricostruito nell(eritrocita stesso per dissocia ione del protone legato alla istidina+ ad anidride car!onica e ac#ua. A li$ello tissutale de$e garantire c&e l(acido car!onico si formi a partire da anidride car!onica e ac#ua )c&e sono residuo ossidato del processo di respira ione+. Entram!i i processi sono o$$iamente fa$oriti dai li$elli di concentra ione dei reagenti e dei prodotti. Tutti i processi relati$i all(anidride car!onica e all(acido car!onico sono ANID*ICI" non pre$edono cio% $aria ioni sensi!ili di p- nel sangue: i protoni $engono immediatamente assor!iti dai residui istidinici della emoglo!ina. L(EMOGLO<INA" oltre ad ossigeno e anidride car!onica e protoni" puD legare di$ersi tipi di molecole" una delle pi' importanti e poten ialmente pericolose % il MONO//IDO DI CA*<ONIO: si tratta di una molecola piccola )JCO+ la cui pericolosit, % do$uta alla sua 14

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine estrema affinit, con il gruppo eme c&e % !en 588 $olte pi' ele$ata rispetto a #uella dell(ossigeno molecolare. In caso di esposi ione a tale agente c&imico a li$ello al$eolare saranno coin$olti due e#uili!ri: -!B B O5 A -!O5 ossiemoglo!ina. -!B B CO A -!CO car!ossiemoglo!ina O$$iamente in presen a di monossido di car!onio e di ossigeno l(emoglo!ina sar, legata pre$alentemente al monossido: in una situa ione del genere c&iaramente il processo di respira ione risulta impossi!ile. Il metodo utili ato per de!ellare il pro!lema sfrutta proprio la presen a del reagente in comune fra le due rea ioni di e#uili!rio: si fa respirare il pa iente in una atmosfera #uasi di solo ossigeno" #uesto spinge al consumo di emoglo!ina c&e stimola #uindi la rea ione in$ersa a #uella di forma ione della car!ossiemoglo!ina c&e gradualmente sparisce lasciando posto alla ossiemoglo!ina )in pratica sposto l(e#uili!rio della prima rea ione $erso destra aggiungendo un reagente )ossigeno+ e contemporaneamente spingo l(e#uili!rio della seconda rea ione $erso sinistra sottraendo un reagente)emoglo!ina++. T*A/PO*TO DI O//IGENO MAD*E61ETO: per il processo di respira ione il feto dipende" o$$iamente" dalla madre dalla #uale rice$e ossigeno tramite i $asi om!elicali. L(emoglo!ina fetale % di$ersa da #uella adulta e #uindi da #uella della madre c&e di fatto fornisce l(ossigeno al feto: EMOGLO<INA AD0LTA J [5\5 EMOGLO<INA 1ETALE J [5]5 si tratta #uindi di due molecole c&e differiscono per la composi ione amminoacidica" #uesta differen a si ripercuote in una forte differen a a li$ello di affinit, per l(ossigeno: La cur$a di satura ione della emoglo!ina fetale % molto pi' ripida rispetto a #uella Sat % materna e la sua affinit, per l(ossigeno decisamente pi' ele$ata3 #uesto % fun ionale a garantire il passaggio dell(ossigeno Hb fetale attra$erso i $illi coriali e #uindi nella Hb materna circola ione fetale. La moti$a ione di #uesta di$ersit, si giustifica per #uesto moti$o: L(EMOGLO<INA 1ETALE NON CONTIENE DI1O/1OGLICE*ATO" #uesto si lega infatti alle su!unit, !eta c&e nella emoglo!ina fetale non esistono.
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DI1ETTI PATOLOGICI DELL(EMOGLO<INA: 4. ANEMIA 1ALCI1O*ME: si tratta di una patologia c&e porta alla deforma ione della struttura dei glo!uli rossi circolanti: 4. -! A $al6&is6leu6t&r6pro6GL06glu6lQs 15

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine 5. -s A $al6&is6leu6t&r6pro6=AL6glu6lQs /i tratta di una muta ione puntiforme GAG A GTG" la muta ione porta alla inser ione di una $alina" amminoacido apolare" al posto di una molecola di acido glutammico3 le conseguen e sono: 4. nel momento in cui $iene scaricato l(ossigeno si assiste a precipita ione della emoglo!ina c&e non mantiene la sua corretta conforma ione tridimensionale" #uesto pro$oca una rea ione di *IPIEGAMENTO DELL(E*IT*OCITA /0 /E /TE//O e" conseguentemente" l(ac#uisi ione di una forma a 1ALCE. 5. Il sito EME perde parte della sua fun ionalit," la molecola non % #uindi pi' efficiente al 488R. >. L(eritrocita perde la capacit, di $iaggiare age$olmente fra i $asi c&e a $olte addirittura arri$a ad occludere. ;. L(eritrocita perde sta!ilit, strutturale. 5. ALTE*A2IONI /0PE*1ICIALI: si tratta di altera ioni c&e nella maggior parte dei casi sono innocue" la muta ione di un amminoacido superficiale difficilmente compromette la fun ionalit, dell(emoglo!ina. >. ALTE*A2IONI DEL /ITO ATTI=O: si &a mancato trasporto di ossigeno c&e non irrora pi' i tessuti" si $a in CIANO/I. ;. ALTE*A2IONI DELLA /T*0TT0*A TE*2IA*IA: modifica ioni della struttura delle catene coin$olte nel tetramero" si tratta di muta ioni c&e interessano tutta la struttura in #uestione influendo spesso sulla fun ionalit,. :. ALTE*A2IONI DELLA /T*0TT0*A 70ATE*NA*IA: si tratta di altera ioni conforma ionali pi' o meno gra$i. L(influen a di #uesti ultimi fattori dipende sempre dalla casualit, e dalla gra$it, della muta ione. ?. TALA//EMIE: si tratta di patologie genetic&e c&e determinano assen a o difetto nella sintesi delle catene della emoglo!ina. Possono riguardare: 4. assen a del gene: non $iene sinteti ata parte della proteina. 5. Gene corrotto: $iene sinteti ata una proteina mancante di una parte. >. /istema di m*NA mal fun ionante: la sintesi non a$$iene" causato da: 4. errore di trascri ione o di splicing. 5. Mancan a di *NA per pro!lemi di silencing. >. Deforma ione dell(*NA per a!erra ioni della struttura. Come posso e$iden iare la presen a di un difetto a li$ello dell(emoglo!ina nel momento in cui &o un pa iente con dei pro!lemi respiratori^ Centrifugo il sangue e isolo i glo!uli rossi. Pongo in solu ione ipotonica il preparato ottenendo in #uesto modo una emolisi. /ottopongo ad elettroforesi la proteina isolata con una proteina di un pa iente sano in forma di confronto. /e l(emoglo!ina % deformata $edrD delle differen e nella corsa del gel" in particolare se la proteina % mancante di una parte la sua corsa sul gel sar, pi' lunga. Per garantire la migra ione della molecola nel gel pongo la solu ione in elettroforesi a p- estremi cosS da ottenere una completa dissocia ione dei residui amminoacidici coin$olti e #uindi una 16

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine carica netta da sfruttare nella elettroforesi stessa. IL COLLAGENE: il collagene % la proteina in assoluto pi' espressa a li$ello del nostro organismo" si tro$a in molte parti del nostro corpo e si puD presentare in !en 5G forme di$erse. I primi ; tipi di collagene sono sicuramente i pi' diffusi. In linea generale possiamo dire c&e esistono dei tipi di connetti$o ad alto e a !asso peso molecolare" dei tipi di collagene glicoproteici" dei tipi di collagene c&e $engono espressi unicamente in casi particolari. 10N2IONE: il collagene % una molecola c&e de$e dare supporto strutturale al nostro corpo. COMPO/I2IONE: si tratta di una molecola composta generalmente: >:R GLICINA. 44R ALANINA. ID*O//IP*OLINA: si tratta di un amminoacido modificato dotato di nucleo pirrolico3 il collagene % l(unica molecola del nostro corpo c&e contiene tale amminoacido in #uantit, note$oli. ID*O//ILI/INA: altro amminoacido idrossilato. /T*0TT0*A: si tratta di una molecola costituita di tre catene associate fra loro ma sinteti ate separatamente una dall(altra nella cellula3 &a carattere:ELICOIDALE ma non % una alfa elica" come sopra sottolineato la presen a della prolina infatti impedisce la forma ione dell(alfa elica dando alla molecola una rigidit, note$ole. A li$ello strutturale si organi a in #uesto modo: 0N /INGOLO 1ILAMENTO $iene sinteti ato nella cellula ed % costuito di 4888amminoacidi )488888uma circa+ c&e si a$$olgono in una ELICA /INI/T*O/A con un passo molto pi' ampio di #uello della alfa elica canonica: F";. T*E 1ILAMENTI /INGOLI si associano a formare la molecola di tropocollagene: elica compatta e destrosa. Inestensi!ile e incomprimi!ile" il massimo della tensione $iene raggiunto gi, con la forma ione dell(elica del singolo filamento. PIT MOLECOLE DI T*OPOCOLLAGENE si a$$icinano fra loro e si associano creando di fatto alla $ista una struttura a !ande: tale struttura % do$uta alla estrema regolarit, della associa ione molecolare c&e si forma: La struttura % una e $era e propria fi!ra c&e $aria in dimensione in rela ione allo sfor o c&e de$e compiere a li$ello strutturale" in particolare: /1O*2O ELE=ATO J fi!ra $oluminosa /1O*2O NON ELE=ATO J fi!ra ridotta" anc&e difficile da indi$iduare. /INTE/I: una cellula puD sinteti are di$ersi tipi di collagene" ma tutti $engono sinteti ati nel medesimo modo: 17

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine sintesi di tre molecole separate gra ie alla trascri ione di geni di$ersi o splicing alternati$o del medesimo gene. A li$ello cellulare le tre su!unit, si riconoscono e intessono particolari rela ioni )molto sta!ili come i ponti solfuro+ alle estremit, car!ossilic&e ed amminic&e. All(estreno della struttura cellulare gra ie ad alcuni en imi di tipo idrolitico i telopeptidi $engono tagliati e si formano le 1I<*ILLE. I legami c&e sta!ili ano le intera ioni fra le singole catene c&e costituiscono il tropocollagene sono numerose" in particolare si ricordano due legami c&e coin$olgono molecole di LI/INA: la lisina % un amminoacido a ? atomi di car!onio con catena laterale !asica" il meccanismo c&e porta alla forma ione del legame % il seguente: la LI/IL O//IDA/I taglia la testa amminica della idrossilisina e trasforma l(ultimo car!onio in un gruppo aldeidico. Inter$iene un fenomeno di CONDEN/A2IONE ALDOLICA per il #uale le teste aldeidica e amminica delle due molecole si fondono insieme a formare una struttura intermedia" si tratta di una !ase di sc&iff. Il numero di #uesti legami c&e si forma con la coesione dei peptidi de$e essere controllato" in caso contrario: ECCE//O DI LEGAMI: struttura troppo rigida e eccessi$amente fragile rispetto alle torsioni. MANCAN2A DI LEGAMI: struttura troppo poco compatta" inutili a!ile. Esiste un(altra modalit, di legame fra i peptidi c&e compongono una molecola di collagene c&e coin$olge residui di lisina: si tratta di un anello piridinico c&e interessa !en tre residui amminoacidici e comporta una compatta ione della struttura molto pi' ele$ata. 7uesto tipo di struttura si tro$a unicamente nel collagene" la sua specificit, % tale c&e $iene ricercato nelle analisi del sangue per determinare lo stato di consun ione dell(osso )osteoporosi+. Le strutture in cui sono coin$olte le molecole di collagene sono numerose nel nostro corpo" in particolare: O//O: Le componenti minerali ed organic&e in una struttura come #uella dell(osso sono fondamentali" il IFR della struttura ossea % costituita da collagene c&e partecipa principalmente alla costru ione dei /I/TEMI -A=E*/IANI O O/TEONI. La disposi ione delle fi!re collagene negli osteoni =A*IA IN <A/E ALLO /T*E// C-E LA /T*0TT0*A DE=E /OPPO*TA*E: compressione: andamento delle fi!re omogeneo di strato in strato e sempre longitudinale. Misto: andamento delle fi!re alternato a supportare #ualsiasi tipo di stress. Torsione: disposi ione longitudinale delle fi!re. A 10N2IONE DI=E*/A CO**I/PONDE /T*0TT0*A DI=E*/A. CA*TILAGINE: anc&e in #uesto caso la struttura del collagene % fun ionale a sopportare stress specifici" in particolare l(organi a ione % la seguente: /0PE*1ICIE: strutturate a rete" costituiscono una maglia fitta capace di

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Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine distri!uire lo stress di compressione su tutta la struttura e impedirne il collasso. =E*/O IL N0CLEO: strutturate ad arc&i in pratica c&e riempiono tutta la struttura e la di$idono in one all(interno delle #uali si tro$ano i condro!lasti. INTO*NO ALLE CELL0LE: si organi ano in lamelle a prote ione delle singole cellule. Le cellule della cartilagine sono MECCANO/EN/I<ILI" reagiscono sinteti ando collagene e indiri ando il suo posi ionamento in fun ione dello stress c&e rice$ono dall(esterno. P*OTEINE IN /OL02IONE: le proteine solu!ili poste in solu ione ac#uosa generalmente si presentano in strutture pi' o meno glo!ulari a costituire delle solu ioni di tipo colloidale nelle #uali le catene laterali degli amminoacidi polari ate o ioni ate" prendono rapporto con l(am!iente ac#uoso. In generale in un am!iente come #uello sanguigno le caratteristic&e saranno le seguenti: p- G";: #uindi la proteina presenter, sicuramente delle caric&e negati$e e positi$e do$ute alla dissocia ione o associa ione di gruppi rispetti$amente car!ossilici e amminici" tutta$ia nell(am!iente sanguigno non si riscontra la presen a di una carica netta" an i" l(am!iente risulta" almeno a li$ello polare" neutro. 0na proteina de$e presentare in ogni caso una polarit," in caso contrario non potre!!e in alcun modo prendere rapporto con l(am!iente ac#uoso )polare+" di conseguen a la neutralit, della solu ione non % do$uta alla satura ione delle caric&e delle proteine. Ad una analisi dei composti presenti ci rendiamo conto c&e 0NA P*OTEINA NEL /ANG0E . ACCOMPAGNATA DA 0N N0ME*O DI IONI /011ICIENTE A CONT*O<ILANCIA*E IL DI/LI=ELLO DI CA*IC-E DA E//A GENE*ATO. Pressione osmotica: per ottenere un corretto fun ionamento delle strutture del nostro corpo % necessario c&e #ueste operino in condi ioni di pressioni osmotic&e controllate" una $aria ione eccessi$a e non controlla!ile puD portare non solo al malfun ionamento" ma anc&e alla morte della cellula interessata: IPE*TONICITM dell(am!iente: per contro!ilanciare l(eccessi$a concentra ione presente all(esterno la cellula perde li#uido e di$iene incapace di s$olgere le sue fun ioni. IPOTONICITM dell(am!iente: la mancan a di sol$ente all(interno della cellula comporta l(ingresso tramite la mem!rana del sol$ente stesso c&e gonfia la cellula fino a farla scoppiare. Per far si c&e il corpo umano sia in condi ioni perfette de$o #uindi mantenere una pressione osmotica ideale" #uesta dipende da due fattori sostan ialmente per #uanto riguarda il circolo sanguifero: la #uantit, di proteine presenti. La carica delle proteine presenti e" #uindi" il numero degli ioni c&e le accompagnano. 0na patologia tipicamente correlata a #uesto tipi di pro!lema % l(edema: nel momento in cui la concentra ione delle proteine a li$ello sanguigno diminuisce i fluidi tendono ad uscire dai $asi per fluire nei tessuti o$e la concentra ione di soluto % minore )puD essere do$uto a pro!lemi di riassor!imento renale con espulsione di 19

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine proteine del sangue con le urine+. Come posso $alutare la #uantit, e la #ualit, delle proteine presenti in un campione di sangue^ DETE*MINA*E LA 70ANTITM DI P*OTEINE P*E/ENTI A LI=ELLO DEL /ANG0E: tre sono i metodi pi' utili ati: $aluto la presen a di a oto nel campione di sangue: so c&e le proteine sono composte per il 4GR di a oto" rica$ato il $alore in #uestione posso facilmente risalire alla #uantit, di proteina presente nel campione stesso )opera ione difficile e costosa+. *ea ione !iuretica: si tratta di una rea ione c&e sfrutta la presen a di un doppietto elettronico )anc&e se par ialmente impegnato+ presente nell(atomo di a oto a li$ello di ogni legame peptidico: metto il campione proteico in solu ione alcalina di modo da denaturare le proteine in esso presenti ed esporre tutti i legami peptidici. Metto in solu ione una #uantit, nota di Cu/O;" #uesto dissocia dando /O;66 e CuBB. CuBB tende a reagire con l(atomo di a oto esposto durante la denatura ione delle proteine per affinit, forte con il doppietto elettronico. In #uesto modo molto semplicemente la solu ione si colora di $iola con una intensit, direttamente propor ionale alla concentra ione delle proteine presenti in solu ione ac#uosa. Per dare un $alore preciso &o !isogno perD di a$ere una C0*=A DI TA*AT0*A: una cur$a c&e associa ad un li$ello di colora ione $isuali ato con un fotometro un li$ello di concentra ione assoluto. La rea ione $iene cosS definita perc&E il medesimo risultato si puD ottenere sfruttando il legame c&e si forma in condi ioni particolari fra due molecole di urea )J !iurea+ c&e % di fatto identico ad un legame peptidico. Le catene laterali degli amminoacidi sono so$ente aromatic&e" #ueste catene riflettono i raggi 0= c&e $engono ri$olti su di esse3 un metodo per $alutare la presen a di proteine in un campione di sangue sfrutta proprio il li$ello di riflessione dei raggi 0= del campione. . importante sottolineare il fatto c&e test di$ersi danno risultati di$ersi e utili ano #uindi parametri di$ersi" non % #uindi possi!ile fare un confronto fra le di$erse tipologie di test sopra descritte. TIPOLOGIA DELLE P*OTEINE P*E/ENTI A LI=ELLO DEL /ANG0E: si utili a generalmente una elettroforesi su gel: pongo il campione di sangue su un supporto di cellulosa o di materiale simile. pongo supporto in contatto" ma non immerso" in una solu ione alcalina cosS da pro$ocare la dissocia ione di numerosi gruppi delle catene laterali e garantire la presen a di una carica netta a li$ello di ogni proteina. C&iudo il circuito ai poli della solu ione alcalina cosS da pro$ocare la migra ione delle molecole caric&e. Attendo c&e la migra ione faccia effetto #uindi inserisco un colorante nella piastra c&e consenta la $isuali a ione delle proteine migrate. 20

Giordano Perin; biochimica 1: peptidi e proteine In generale pi' piccola e carica % la proteina" pi' migra sul supporto3 il risultato generalmente % una cosa di #uesto tipo:

albumina

alfa1

alfa2

beta

gamma

O$$iamente per determinare la concentra ione di una proteina de$o determinare l(area del picco c&e la descri$e rispetto all(area complessi$a della cur$a. 7uesto grafico puD su!ire delle $aria ioni sensi!ili: in caso di infe ione si a$r, naturalmente un li$ello di gamma glo!uline molto ele$ato. 7uantit, percentuali normali sono: P*OTEINA Al!umina Alfa 4 Alfa 5 <eta Gamma CONCENT*A2IONE g_dl >"F ` : 8"5 ` 8"; 8"? ` 8"I 8"? 6 4 8"I 6 4"; CONCENT*A2IONE R ?4R >"5R 48R 44"5R 4:R

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Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi

GLI ENZIMI:
Gli enzimi sono generalmente delle proteine o dei peptidi che catalizzano reazioni che avvengono nel nostro organismo. Possono essere: PROTEINE SEMPLI I: solo str!tt!ra proteica" priva di #!alsiasi altra componente PROTEINE OMPLESSE: str!tt!ra mista" possono essere: lipoproteine. Glicoproteine. $!este str!tt!re richiedono spesso altri composti per %!nzionare come per esempio: ioni inorganici che rendono l&enzima attivo o pi' %!nzionale" si tratta molto spesso di %erro" calcio" magnesio e zinco. oenzimi: molecole complesse organiche. $!este sostanze hanno la capacit( di incrementare la compati)ilit( dell&enzima per il s!)strato rendendo pi' veloce la reazione e spesso determinano la nat!ra della reazione stessa. OLOEN*IM+: si tratta della str!tt!ra enzimatica completa che consente l&attivo %!nzionamento del complesso. +POEN*IM+: si tratta della molecola proteica. GR,PPO PROSTETI O O OEN*IM+: si tratta della str!tt!ra aggi!ntiva" #!al!n#!e essa sia" alla parte proteica che consente il %!nzionamento corretto dell&enzima. GR,PPO PROSTETI O: si de%inisce cos- #!ando la parte non proteica . strettamente legata all&apoenzima. OEN*IM+: #!ando il legame con l&apoenzima non . %orte. In generale: +POEN*IM+ / SPE I0I IT1 2EL S,3STR+TO. OEN*IM+ / SPE I0I IT1 2ELL+ RE+*IONE. Rispetto ai composti coinvolti nella catalisi inorganica gli enzimi presentano alc!ne caratteristiche %ondamentali come: M+GGIORE 4ELO IT1. SPE I0I IT1 estrema" tanto che si parla generalmente di !n enzima5!na reazione. REGOL+3ILIT1 estremamente importante per la %!nzionalit( dei meccanismi meta)olici. Gli enzimi vengono generalmente classi%icati in grandi categorie a seconda della %!nzione che svolgono in nelle reazioni a c!i partecipano: +TEGORI+ 6 5 OSSI2ORE2,TT+SI 85 TR+NS0ERR+SI 0,N*IONE oinvolti in reazioni redo7. Si occ!pano del tras%erimento di gr!ppi %!nzionali e non solo" sia %ra diverse 1

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi molecole sia all&interno di !na stessa molecola. 9 5 I2ROL+SI Enzimi capaci di stimolare reazioni di idrolisi cio. la rott!ra di legami con il s!pporto di !na molecola di ac#!a. Si tratta di enzimi capaci di: rompere legami singoli per %ormare legami doppi. 0ormare ed aggi!ngere dei gr!ppi %!nzionali. Enzimi capaci di tras%ormare !na molecola in !n s!o isomero. onsentono la %ormazione di legami come" mediante condensazione" per esempio 5 5S 5O 5N.

: 5 LI+SI

; 5 ISOMER+SI < 5 LIG+SI

iasc!n enzima . nel sistema di nomenclat!ra moderno classi%icato tramite l&!tilizzo di #!attro n!meri indicanti in primo l!ogo la classe di appartenenza" #!indi altre caratteristiche %ino a gi!ngere ad !na de%inizione !nivoca. Gli enzimi" t!ttavia" possono essere delle molecole molto diverse %ra loro" possono essere delle molecole s!per speci%iche come delle molecole estremamente aspeci%iche= nell&am)ito di enzimi proteolitici ricordiamo: S,3TILISIN+: veleno dei serpenti che . capace di idrolizzare #!alsiasi legame peptidico che incontra. TRIPSIN+: enzima digestivo che rompe legami peptidici c!i partecipino estremit( car)ossiliche di lisina o arginina TROM3IN+: si tratta di !n enzima !tilizzato nel sistema della coag!lazione" apre !n !nico legame: #!ello %ra il car)ossile della arginina e il gr!ppo amminico della glicina. Per il corretto %!nzionamento della coag!lazione l&organismo necessita di !na speci%icit( estrema" che non ammetta errori. Posso #!indi passare da !na speci%icit( estrema ad !na aspeci%icit( estrema. SITO +TTI4O 2I ,N EN*IM+: regione speci%ica della molecola enzimatica che interagisce speci%icamente con il s!)strato= #!esta str!tt!ra . generalmente: 6. TRI2IMENSION+LE: %ormata di pi' parti %ra loro concatenate. 8. +P+ E 2I INTER+*IONI 2E3OLI: nella stragrande maggioranza dei casi le interazioni %ra il s!)strato e l&enzima avvengono tramite interazioni di tipo de)ole. 9. ISOL+TO + LI4ELLO 2I ONT+TTO ON L&+ $,+: #!esto avviene #!asi sempre a meno che l&ac#!a non sia !n reagente della reazione che l&enzima catalizza. + livello str!tt!rale riconosciamo alc!ni amminoacidi notevoli coinvolti nel %!nzionamento del sito attivo: 2I ONT+TTO" si tratta degli amminoacidi che mediano il contatto con il s!)strato. 2

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi +T+LITI I: si tratta di amminoacidi che catalizzano la reazione attivamente. POSI*ION+NTI: amminoacidi che consentono il posizionamento corretto del sito attivo nella molecola. Le possi)ilit( di interazione %ra le molecole dell&enzima e del s!)strato sono d!e %ondamentalmente: MO2ELLO >I+4E5SERR+T,R+: le d!e str!tt!re si incastrano per%ettamente in !na complementariet( per%etta che implica" ovviamente" !na speci%icit( estrema. +2+TT+MENTO IN2OTTO: si tratta di !n processo che procede tramite d!e %asi: 6. contatto %ra le d!e molecole" si insta!ra !na relazione de)ole %ra il sito attivo e la molecola di s!)strato che non . s!%%iciente a catalizzare la reazione. 8. 2e%ormazione della molecola enzimatica che m!ta la s!a str!tt!ra per permettere !na adesione per%etta tra enzima e s!)strato. E00ETTO 2ELL&EN*IM+: si tratta di !n e%%etto identico a #!ello di !n #!alsiasi catalizzatore inorganico" ma con delle di%%erenze: ris!lta e%%icace !nicamente per reazioni organiche e il complesso attivato che genera" detto OMPLESSO EN*IM+5S,3STR+TO" . visi)ile chiaramente. L&e%%etto complessivo dell&enzima . di: a))assare l&energia di attivazione di !na reazione. 4elocizzare" #!indi" la reazione: a completamento: velocizza la tras%ormazione di reagenti in prodotti. +ll&e#!ili)rio: velocizza il raggi!ngimento della condizione di e#!ili)rio. Non m!ta la condizione di e#!ili)rio che si insta!ra con la reazione" mai" in%atti" potr( modi%icare la ?e#. Non esistono reazioni nel nostro organismo che non s%r!ttino la presenza di !n enzima" #!esti sono tanto importanti che la concentrazione percent!ale di !n enzima p!@ essere indice della presenza di dati tipi di patologie. CINETICA DI UN ENZIMA: si tratta della velocit( alla #!ale: dimin!isce la concentrazione di !no dei reagenti. +!menta la concentrazione di !no dei prodotti. In generale: E A S ES P A E la velocit( della reazione dipende ovviamente dallo stadio pi' lento dei d!e che generalmente . il secondo. 4ma7 di !n enzima / velocit( massima di tras%ormazione che l&enzima raggi!nge" #!esta particolare sit!azione si realizza nel momento in c!i T,TTI I SITI +TTI4I 2I ,N EN*IM+ 4ENGONO S+T,R+TI. N.3.: per determinare la velocit( di !n enzima data !na #!antit( di s!)strato devo mis!rare empiricamente la #!antit( di prodotto %ormato per !nit( di tempo Bo la #!antit( di reagente cons!mato per !nit( di tempoC prima che la concentrazione del s!)strato m!ti sensi)ilmente per opera dell&enzima stesso. + livello empirico: DEE %issa. DSE varia)ile" comincio ad inserirlo in sol!zione da )asse #!antit(: 6. #!antit( )asse: la velocit( sar( pi!ttosto scarsa vista la #!antit( di s!)strato presente. 8. $!antit( medie: la velocit( della reazione a!menter( sensi)ilmente %ino ad !n

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi livello ottimale che viene raggi!nto a concentrazioni anche pi!ttosto elevate. 9. $!antit( elevate: assistiamo ad !n %enomeno di #!esto tipo: la velocit( della reazione non a!menta" anzi si sta)ilizza ad !n livello di%%icilmente varia)ile e ricond!ci)ile ad !n modello asintotico Btensione ad !n livello limite che non viene mai raggi!ntoC. Tale %enomeno si p!@ spiegare in #!esto modo: l&enzima ha" ad !na data concentrazione" !n dato livello di siti attivi disponi)ili" !na volta sat!rati #!esti siti attivi" la velocit( non p!@ a!mentare per il semplice %atto che non . possi)ile eseg!ire la tras%ormazione Bsat!razione da s!)stratoC. V0 ,n gra%ico per !n enzima tipo della cinetica in #!estione potre))e essere #!esto: Vmax

[S] 0+TTORI >E POSSONO IN0L,IRE S,LL+ 4ELO IT1 2I ,N+ RE+*IONE in%l!endo sia s!lla #!alit( dell&enzima sia s!lla RE+TTI4IT1 2EL S,3STR+TO" sono essenzialmente d!e: 6. p>: il p> in%l!isce a livello di !na reazione enzimatica in d!e sensi: 6. p> estremi ionizzano la proteina enzimatica provocando dissociazione o associazione di protoni ai gr!ppi %!nzionali" cam)iamenti della str!tt!ra ionica di !na proteina in%l!iscono direttamente s!lle s!e str!tt!re terziaria e #!aternaria Bove presenteC andando #!indi ad intaccarne la %!nzionalit(. Per #!anto rig!arda l&enzima" #!indi" avremo !n valore di p> ideale al #!ale operer( al pieno delle s!e potenzialit(" . necessario in ogni caso prendere in considerazione d!e %attori: 6. ll p> ideale non . sempre il p> %isiologico BF":C anzi per enzimi diversi p!@ s!)ire variazioni consistenti: 6. %os%atasi alcalina lavora a p> G5H in vivo e anche 6I in vitro. 8. Enzimi lisosomiali lavorano invece a p> ;. 8. + p> non idonei anche la molecola di s!)strato non si trova in condizioni ottimali per interagire con l&enzima" #!esto p!@ avvenire per svariati motivi sia ionici sia 4

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi di sensi)ilit( al p>. J importante sottolineare che !no stesso enzima messo in contatto con s!)strati diversi avr( !n p> di lavoro diverso. 8. TEMPER+T,R+: la temperat!ra . !n %attore che m!ta molto la velocit( di !na reazione in d!e modi sostanzialmente: 6. !na temperat!ra pi' elevata provocher( inevita)ilmente !n incremento della energia cinetica delle molecole e a!menter( #!indi la #!antit( di collisioni e%%icaci %ra le molecole. 8. Ogni enzima" essendo !na proteina" ha !n livello di temperat!ra ideale di lavoro" in particolare per !n enzima5tipo possiamo immaginare !na c!rva di #!esto tipo: 3+SSE TEMPER+T,RE: il %!nzionamento dell&enzima . Velocit compromesso per d!e motivi: in della primo l!ogo le collisioni sono troppo reazione poche" inoltre la con%ormazione dell&enzima . m!tata anche se minimamente. TEMPER+T,RE +LTE: il Temperature %!nzionamento . compromesso dalla normali denat!razione della proteina che non = 15 - 45C . pi' in grado di mantenere !n sito attivo %!nzionante. TEMPER+T,RE NORM+LI: l&enzima lavora in modo normale sia grazie alla corretta con%ormazione della T molecola" sia per il n!mero delle collisioni. Nat!ralmente ogni enzima . caratterizzato da !na temperat!ra ideale di lavoro alla #!ale la velocit( e massima= #!esta . s- legata alla nat!ra dell&enzima" ma anche alla nat!ra e alla con%ormazione del s!)strato. L+ INETI + 2ELL&EN*IM+" ra%%ig!ra)ile in !na c!rva" . descrivi)ile matematicamente" almeno per degli enzimi che possiamo de%inire normali" tramite l&e#!azione di MI >+ELIS MENTEN: 4 / 4ma7 K DSE L Mm A DSE

dove ?m . la costante di Michaelis: si tratta della costante che emerge da T,TTI GLI E$,ILI3RI 2I RE+*IONE OIN4OLTI NEL PRO ESSO 2I TR+S0ORM+*IONE +L $,+LE L&EN*IM+ P+RTE IP+.

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi

V0

Vmax

Vmax/2

2 3

1
[S] Possiamo dividere la c!rva in tre grandi aree: 6. caso in c!i DSE NNN ?m: in #!esto caso l&e#!azione si p!@ rid!rre in #!esto modo: 4 / 4ma7 K DSE L Mm In #!anto il valore di DSE . trasc!ra)ile. In !na sit!azione come #!esta la 4ELO IT1 2ELL+ RE+*IONE J 2IRETT+MENTE PROPOR*ION+LE +LL+ ON ENTR+*IONE 2ELL&EN*IM+: 6. 4ma7 / costante perchO la concentrazione dell&enzima . costante. 8. ?m / costante per de%inizione. 8. aso in c!i DSE PPP ?m: in #!esto caso la velocit( della reazione coincide con la velocit( massima" #!indi la 4ELO IT1 2ELL+ RE+*IONE J OMPLET+MENTE S4IN OL+T+ 2+LL+ ON ENTR+*IONE 2EL S,3STR+TO= la e#!azione ris!lta in%atti rid!ci)ile in #!esto modo: 4 / 4ma7KSLS / 4ma7. 9. aso in c!i DSE / Mm : 4 / 4ma7 K DSE L DSEADSE Q 4 / 4ma7 L 8 $,IN2I L+ ?m OIN I2E ES+TT+MENTE ON L+ ON ENTR+*IONE 2EL S,3STR+TO +LL+ $,+LE L+ 4ELO IT1 2ELL+ RE+*IONE J L+ MET1 2ELL+ 4ELO IT1 M+SSIM+. ome posso apprezzare ?mR Per %are !na cosa del genere posso !tilizzare d!e metodi: o mis!ro la velocit( massima e la dimezzo Bdevo per@ sempre considerare che la 4ma7 . !n valore asintotico" mai raggi!nto di %attoC opp!re tras%ormo l&e#!azione di Michaelis Menten nell&e#!azione di LINESE+4ER53,R? Bmetodo dei doppi reciprociC: 6L4I / DSE A ?m L 4ma7 K DSE 6L4I / BDSEL4ma7 K DSEC A B?mL4ma7 K DSEC 6

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6L4I / ?m L 4ma7 K DSE A 6L4ma7 si tratta di !na e#!azione del tipo T / a7 A )" #!indi R+00IG,R+3ILE IN ,N+ RETT+ OME $,EST+: temperatura 2O4E: pendenza / ?mL4ma7 intercetta s!ll&asse 7 / 6L4ma7 intercetta s!lla asse T / 56LMm S+R1 $,IN2I MOLTO PIU 0+ ILE +L OL+RE ?m E 4ma7 >E ORRISPON2ONO +2 ,N P,NTO. 1/Vmax -1/km

1/V0

1/[S]

,n altro %attore che p!@ in%l!enzare la %!nzionalit( di !n enzima . il livello di salinit( di !na sol!zione" in particolare ricordiamo tre condizioni possi)ili: INTER+*IONI POL+RI ioniche che in%l!iscono s!lla con%ormazione dell&enzima stesso" in particolare: str!tt!ra secondaria: possono in%l!ire s!i legami ad idrogeno. Str!tt!ra terziaria: inter%eriscono con le condizioni ioniche presenti. Str!tt!ra #!aternaria B#!ando presenteC: inter%eriscono con le condizioni ioniche presenti. S+LI 2I MET+LLI PES+NTI possono anche provocare la precipitazione dell&enzima stesso rendendolo ine%%icace Bin particolare possono interagire con i gr!ppi tiolici presentiC. M,T+*IONI 2EI R+PPORTI SOL,TOLSOL4ENTE: alc!ni sali particolarmente idrata)ili" come per esempio N>:A l5 Bclor!ro di ammonioC" possono sottrarre ac#!a alla sol!zione provocando !na alterazione dei rapporti %ra sol!to e solvente e conseg!ente precipitazione del sol!to B%enomeno alla )ase del sa!lting o!tC. ,na proteina reagisce #!indi in modo diverso a diverse condizioni di tonicit(" in particolare possiamo dire che in SIT,+*IONI NORM+LI LE PROTEINE SI +GGREG+NO NE,TR+LI**+N2O LE PROPRIE +RI >E 2I S,PER0I IE E PRE IPIT+N2O. Per #!anto rig!arda %enomeni di alterazione della concentrazione salina di !na sol!zione in rapporto alla sol!)ilit( delle proteine stesse si parla di: 7

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi S+,LTING IN #!ando !na aggi!nta di sale a!menta la sol!)ilit( della proteina" in particolare possiamo dire che la presenza di ioni impedisce la interazione %ra le cariche intramolecolari della proteina )loccandone la aggregazione e la precipitazione. S+,LTING O,T #!ando !na aggi!nta di sale dimin!isce invece la sol!)ilit( della proteina" in particolare possiamo dire che tale e%%etto si genera in presenza di !na OMPETI*IONE %ra il S+LE e le altre componenti IN SOL,*IONE per l&ac#!a di solvatazione" #!esta viene strappata alla proteina portando alla s!a precipitazione. Nat!ralmente riportando i livelli di tonicit( alla normalit( l&enzima proteico rec!pera la s!a %!nzionalit(. OPER+TI4IT1 2I ,N EN*IM+ RISPETTO +LL+ ON ENTR+*IONE 2EL S,O S,3STR+TO: come visto in precedenza la concentrazione del s!)strato . strettamente legata alla velocit( della reazione enzimatica" possiamo #!indi in generale sottolineare che: 6. EN*IMI OIN4OLTI IN PRO ESSI MOLTO GR+N2I come per esempio la %os%orilazione di z!ccheri a livello cell!lare" lavoreranno con concentrazioni di s!)strato estremamente elevate" avranno #!indi delle ?m MOLTO GR+N2I. 8. EN*IMI OIN4OLTI NELL+ REGOL+*IONE 2I PRO ESSI ELL,L+RI lavoreranno con concentrazioni minime di s!)strato e sopratt!tto dovranno essere sensi)ili a concentrazioni di s!)strato MINIME" avranno #!indi delle ?m ESTREM+MENTE 3+SSE. +PPLI +*IONI PR+TI >E: 4+L,T+RE L+ ON ENTR+*IONE 2I S,3STR+TO IN ,N+ SOL,*IONE: posso val!tare la presenza di s!)strato in !na sol!zione s%r!ttando le caratteristiche cinetiche dell&enzima interessato= per prima cosa devo costr!ire !na c!rva di tarat!ra: devo conoscere la concentrazione dell&enzima che pongo in sol!zione" in particolare #!esto . possi)ile in d!e modi: dep!ro l&enzima e mis!ro la #!antit(. Prelevo !na #!antit( di sol!zione )iologica che so contenere !na data #!antit( dell&enzima" %acendo attenzione a #!elle che potre))ero essere le event!ali relazioni non previste %ra s!)strato e sostanze presenti nella sol!zione oltre all&enzima Bevent!alit( molto raraC. Preparo !na #!antit( di provette con concentrazione diversa nota di s!)strato. ,nisco le provette con !na #!antit( %issa di enzima e #!indi val!to la velocit( della reazione per ciasc!n campione: 2IRETT+MENTE: !tilizzando !n colorante sensi)ile ad !no dei prodotti. IN2IRETT+MENTE: !tilizzando !n colorante sensi)ile ad !no dei reagenti. Ora posso costr!ire la c!rva= %atto #!esto il procedimento . molto semplice: metto in sol!zione con la #!antit( di s!)strato ignota la #!antit( %issa di enzima prima !tilizzata e val!to la velocit( della reazione" #!esta sar( #!indi correlata alla concentrazione del s!)strato dalla relazione che la c!rva precedentemente creata ra%%ig!ra. 4+L,T+RE L+ ON ENTR+*IONE 2ELL&EN*IM+ IN ,N+ SOL,*IONE: per le caratteristiche tipiche di ciasc!n enzima Bpresenza di !n n!mero limitato di siti attiviC

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi appare chiaro che all&a!mentare della #!antit( di enzima a!menta anche la #!antit( di siti attivi presenti" e" di conseg!enza" la velocit( della reazione. Posso anche in #!esto caso s%r!ttare le caratteristiche cinetiche dell&enzima per val!tare la s!a concentrazione: mis!ro la diversa velocit( di !na reazione enzimatica a diverse concentrazioni di enzima mantenendo la concentrazione del s!)strato costante" mi rendo conto che ESISTE ,N+ REL+*IONE 2IRETT+ 0R+ LE ON ENTR+*IONI 2I EN*IM+ E L+ 4ELO IT1 M+SSIM+ R+GGI,NGI3ILE IN ,N+ RE+*IONE EN*IM+TI +: la velocit( massima #!indi . chiaramente correlata con la concentrazione dell&enzima" anzi possiamo dire che la velocit( massima . !na +R+TTERISTI + 2ELL&EN*IM+ Be varia con la s!a concentrazioneC. Nota #!esta relazione possiamo creare !na c!rva di tarat!ra per !n #!alsiasi enzima= %atto #!esto procedimento" val!tarne la concentrazione . %acile: . s!%%iciente inserire nella provetta contenente la #!antit( che si v!ole val!tare di enzima e !na #!antit( molto molto elevata di s!)strato B6IIK?mC" tale da essere certi della completa sat!razione dell&enzima in #!estione= a #!esto p!nto . s!%%iciente mis!rare la velocit( della reazione Bche coincide con la velocit( massima della reazione stessaC" e #!indi inserirla nella c!rva di tarat!ra per determinare la concentrazione dell&enzima. V0

V max

[E]

N.3: ?m non varia" al contrario di come potre))e sem)rare a prima vista" con la concentrazione 2 dell&enzima" ma resta sempre costante: a concentrazioni di enzima Vmax/2 diverse la velocit( a!menta" ma la 1 concentrazione di s!)strato alla 3 #!ale la velocit( della reazione . Vmax/2 4ma7L8 non cam)ia mai: 2 Vmax/2 $!esta c!rva ra%%ig!ra le diverse 3 velocit( otten!te con !n enzima in concentrazioni diverse a parit( di t!tte le altre condizioni" come si p!@ [S] Km vedere non cam)ia mai ?m" a cam)iare . la pendenza della c!rva nella s!a parte iniziale. $!indi possiamo prendere in esame alc!ni casi: 2,E EN*IMI ON ME2ESIM+ ?m: i d!e enzimi presentano carattere completamente diverso e praticamente in ness!n caso avranno !na cinetica coincidente" semplicemente al livello di concentrazione di ?m le velocit( delle reazioni che i d!e enzimi svolgono sar( la met( delle rispettive velocit( massime" ma la velocit( di lavoro dei d!e enzimi sar( #!asi certamente diversa. 9

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi 2,E EN*IMI ON ?m 2I4ERS+: i d!e enzimi a parit( di concentrazione di s!)strati Bche sono diversiC lavoreranno in modo molto diverso. ENZIMI ALLOSTERICI: !na se#!enza di reazioni provoca la tras%ormazione di alc!ni reagenti in prodotti" per ogni reazione coinvolta nella tras%ormazione do))iamo ammettere l&esistenza di ,N EN*IM+ o di !n complesso enzimatico poli%!nzionale capace di catalizzare varie reazioni della medesima tras%ormazione meta)olica. $!ando a))iamo a che %are con reazioni concatenate %ra loro in modo da essere dipendenti !na dall&altra possiamo parlare di 4I+ MET+3OLI + e sovente di EN*IMI +LLOSTERI I. Gli enzimi allosterici sono enzimi caratterizzati dalla presenza di !n meccanismo di %eed)acM che di %atto consente !n controllo a!tomatico della reazione in #!estione. Per !na via meta)olica del tipo: +Q3Q Q2 ogni tras%ormazione chimica richiede la presenza di !n enzima diverso" il meccanismo di %eed)acM %!nziona in #!esto modo: nel momento in c!i viene prodotta !na #!antit( sensi)ile di 2 Bprodotto %inale della via meta)olicaC #!esto va ad in%l!ire s!lla operativit( dell&enzima che tras%orma + in 3 Breagente e prodotto iniziali della via meta)olicaC cos- da ini)ire la prod!zione #!ando non pi' necessaria. In pratica: D2E N NE ESS+RIO Q la via meta)olica si avvia e procede regolarmente. D2E P NE ESS+RIO Q la via meta)olica si arresta. +TTR+4ERSO L+ ON ENTR+*IONE 2EL PRO2OTTO 0IN+LE L+ 4I+ MET+3OLI + SI +,TOREGOL+. Si disting!ono #!indi degli e%%ettori allosterici positivi e negativi che rispettivamente a!mentano o dimin!iscono l&attivit( dell&enzima. + livello della cinetica enzimatica l&azione di !n attivatore o !n repressore di !n enzima allosterico si p!@ ra%%ig!rare in #!esto modo: N+T,R+LMENTE ,N EN*IM+ 2I N+T,R+ +LLOSTERI + NON >+ ,N+ INETI + 2ES RI4I3ILE ON LE LEGGI 2I MI >+ELIS MENTEN" ma descrive nello spazio !na sigmoide che varia in )ase alla presenza di %attori stimolanti o ini)itori= #!indi: in presenza di %attori diversi cam)ia anche la costante" che non . di Michaelis Menten" ma che semplicemente . il valore di DSE al #!ale 4I / 4ma7L8. Posso avere dei %attori di nat!ra: ini)itoria con spostamento della c!rva verso destra. Stimolatoria con spostamento della c!rva verso sinistra.

V0

+ n

10

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi La str!tt!ra sigmoide della c!rva" molto simile a #!ella dell&emoglo)ina . data anche dal %atto che #!esti enzimi sono capaci di dare E00ETTO OOPER+TI4O. L+ SPE I0I IT1 2EGLI EN*IMI: gli enzimi sono delle molecole estremamente speci%iche" in particolare parliamo di: SPE I0I IT1 che p!@ essere: assol!ta. Relativa. STEREO SPE I0I IT1: riconoscono !no solo dei d!e stereoisomeri e agiscono !nicamente s! di esso. SPE I0I IT1 GEOMETRI +: riconoscono solo !no dei d!e isomeri geometrici. Esistono inoltre degli enzimi detti ISOEN*IMI" si tratta di enzimi esistenti in %orme molecolari diverse ma catalizzanti la medesima reazione" generalmente sono presenti ed attivi in l!oghi diversi del corpo. INIBITORI DI ENZIMI: si tratta di sostanze capaci di )loccare !n enzima ini)endo la s!a %!nzione" in particolare possiamo parlare di INI3ITORI RE4ERSI3ILI O IRRE4ERSI3ILI: INI3ITORI IRRE4ERSI3ILI: possono portare al )locco totale e non reversi)ile della attivit( enzimatica" per %are t!tto #!esto 2E4ONO POSSE2ERE L+ +P+ IT1 2I RE+RE 2EI LEG+MI 0ORTI o O4+LENTI con il sito attivo dell&enzima= si ricordano: + ETIL OLINESTER+SI: enzima capace di idrolizzare l&acetilcolina" ne!rotrasmettitore estremamente di%%!so" in acetile e colina" e #!indi di renderla ri!tilizza)ile= la str!tt!ra attiva dell&acetilcolina presenta !na serina" amminoacido dotato di catena con resid!o alcolico" che di %atto consente la reazione con il s!)strato. L&ini)itore in #!esto caso . il DIISOPROPIL FLUORURO FOSFATO Baggressivo chimico !tilizzato nella prima g!erra mondiale per la s!a capacit( di )loccare l&azione ne!ro5m!scolare e #!indi respiratoriaC: l&estremit( recante l&alogeno reagisce con il gr!ppo O> della serina della acetilcolinesterasi provocando !scita di acido %l!oridrico e la %ormazione di !n legame %os%oestereo che )locca l&attivit( enzimatica:

+ l!ngo termine il legame covalente" essendo !n legame di nat!ra esterea" potre))e idrolizzare" ma il processo sare))e com!n#!e troppo lento per impedire la morte della persona soggetta ad esposizione. 11

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi PROTE+SI: le proteasi sono degli enzimi caratterizzati dalla presenza a livello del sito attivo di !n resid!o di cisteina" il loro meccanismo di inattivazione s%r!tta proprio #!esta caratteristica com!ne= l&ini)itore in #!esto caso . la IO2O+ ET+MMI2E che" di n!ovo grazie alla estremit( alogenata" provoca la nascita di !n tioetere con !scita di acido iodidrico. $!esti meccanismi di nat!ra ini)itoria sono estremamente importanti a livello di protezione da %orme t!morali che sono capaci di aggredire la str!tt!ra proteica della matrice e7tracell!lare: ri!scire ad ini)ire l&operato delle proteasi in vitro sic!ramente ai!tere))e nella terapia di contenimento. $!esti ini)itori possono essere !tilizzati" in virt' della loro selettivit(" per determinare la presenza di !n enzima in sol!zione. INI3ITORI RE4ERSI3ILI: molto %re#!enti in vivo ed estremamente !tilizzati per la loro sensi)ilit(" sono capaci di ini)ire la reazione di loro competenza e di riattivarla in modo estremamente rapido. Si riconoscono ini)itori reversi)ili di d!e tipi diversi: OMPETITI4I: si tratta di ini)itori che si legano a livello del sito attivo dell&enzima occ!pandolo attivamente e impedendo la reazione con il s!)strato= perchO !n ini)itore sia in grado di dare !na reazione di #!esto tipo deve essere chimicamente molto simile al s!)strato" a))astanza da essere compati)ile con il sito attivo" in #!esto caso si insta!reranno a livello chimico d!e e#!ili)ri: E A S ES E A P / !na normale reazione enzimatica. E A I EI / non s!ccede n!lla" l&enzima viene )loccato e non opera pi'. Posso riportare alla normalit( la sol!zione agendo a livello della legge delle azioni di massa: incremento la concentrazione di S che va a cons!mare E che #!indi spinge verso sinistra il secondo e#!ili)rio.

normale V0 +I ++I

km1

km2

km3

[S]

In !na sit!azione come #!esta chiaramente l&ini)itore" inserendosi nell&e#!ili)rio" ne m!ta le condizioni Q M,T+ L+ ?m= #!esta di%%erenza . apprezza)ile a livello cinetico: chiaramente la presenza dell&ini)itore si percepisce nella diversa velocit( a parit( di concentrazione" ma non solo" di %atto la presenza dell&ini)itore in%l!enza la ?m che in s!a presenza a!menta: . necessaria !na concentrazione pi' elevata di s!)strato per raggi!ngere 4ma7L8 che resta" invece" sempre !g!ale" viene semplicemente raggi!nta con maggiori di%%icolt(.

12

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi Possiamo apprezzare il medesimo meccanismo con le rette di lineVeaver53!rM: 1/V0

2a #!esto gra%ico emerge ancor pi' chiaramente la variazione di ?m: pi' grande sar( la ?m" meno negativo ris!lter( essere 56L?m e maggiore sar( la pendenza della retta= allo stesso modo emerge molto )ene il %atto che la 4ma7 sia sempre la medesima.

1/Vmax DIVERSI 1/[S] Km +ltro possi)ile metodo per eliminare l&ini)itore . !na semplice dil!izione dell&am)iente con conseg!ente dimin!zione di concentrazione. Esempio tipico di ini)itore competitivo si ritrova nella reazione che coinvolge la S, INI O 2EI2ROGEN+SI: tale enzima . capace di tras%ormare il s!ccinato in %!marato" e riconosce la molecola per la presenza dei d!e car)ossili in essa presenti= d!e ini)itori tipici di #!esto tipo di reazione sono M+LON+TO E + I2O OSS+L+ ETI O: possiedono in%atti entram)i !na str!tt!ra estremamente simile a #!ella del s!ccinato" ma non s!)iscono alc!na alterazione !na volta entrati in contatto con l&enzima. NON OMPETITI4I: si tratta di ini)itori che non occ!pano il sito attivo occ!pato dal s!)strato" ma !n sito diverso e proprio" non in%l!iscono #!indi s!lla sit!azione di e#!ili)rio che si crea" ma impediscono completamente l&azione dell&enzima. L&azione di ini)itori di #!esto tipo si estrinseca tramite il legame con l&enzima e la conseg!ente tras%ormazione della s!a str!tt!ra che diviene incompati)ile con il s!)strato= sono #!indi possi)ili d!e casi diversi:

E A I EI ES A I ESI

1/V0

L&azione di #!esto tipo di ini)itori di %atto elimina parte dell&enzima presente" va #!indi a m!tare la velocit( massima della reazione Bche dipende da DEEC e #!indi la cinetica dell&enzima= non tocca in alc!n modo la sit!azione di e#!ili)rio" Km identico

Diversi 1/Vmax 1/[S] 13

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi non m!ta #!indi la ?m: REGOLAZIONE DELL'ATTIVIT ENZIMATICA: la regolazione %isiologica dell&attivit( enzimatica s%r!tta meccanismi di vario tipo: 6. SINTESI 2I EN*IMI IN 0ORM+ 2I PRE ,RSORI: le cell!le prod!cono !n prec!rsore dell&enzima caratterizzato dalla presenza di !na catena peptidica pi' l!nga del necessario" e #!indi inattivo" detto *IMOGENO" che viene attivato nel momento gi!sto tramite l&azione di !na peptidasi. ,n enzima di nat!ra proteolitica" per esempio come la TRIPSIN+" deve agire !nicamente nel s!o am)iente %!nzionale Bintestino ten!eC" in caso contrario devastere))e con la s!a azione la cell!la e l&am)iente circostante= per ovviare a #!esto pro)lema viene sintetizzato il TRIPSINOGENO che viene attivato a tripsina !nicamente nel s!o l!ogo d&azione. 8. MO2I0I +*IONI O4+LENTI: con aggi!nta di gr!ppi %!nzionali al prec!rsore o" molto di %re#!ente" %os%orilazione di catene laterali di amminoacidi Bserina" tirosina e treoninaC. ,n esempio tipico . #!ello dei meccanismi di cata)olizzazione e ana)olizzazione del glicogeno" !n processo molto %ine ed indispensa)ile al nostro corpo per ricavare energia" che viene regolato interamente tramite la %os%orilazione di enzimi. In generale per #!anto concerne attivit( meta)oliche e cata)oliche: 6. +T+3OLISMO: attivato da %os%orilazione. 8. +N+3OLISMO: disattivato da %os%orilazione. 9. MO2I0I +*IONI +LLOSTERI >E: come gi( visto gli enzimi allosterici" grazie alla presenza di siti sensi)ili ad elementi prodotti dalla via meta)olica nella #!ale lavorano" possono a!toregolare la loro attivit(= !n esempio tipico si ritrova nei meccanismi di respirazione cell!lare: GL, OSIO QBglicolisiC Q + ETIL o+ QB?re)sC Q O8 A >8O A +TP dove la prod!zione di +TP va ad ini)ire i processi relativi al ciclo di ?re)s e alla glicolisi. :. ONTROLLO ORMON+LE: si tratta di casi molto particolari nei #!ali l&interazione di !n ormone in%l!isce s!lla %!nzionalit( di !n enzima non ini)endola )ens- m!tandola: l&enzima" esposto a #!el dato ormone" catalizza !na reazione diversa. Esempio calzante . sic!ramente #!ello della L+TTOSO SINTET+SI: normalmente l&enzima esiste indipendentemente dall&ormone M e opera catalizzando #!esta reazione: G+L+TTOSIO A PROTEINE Q GLI OPROTEINE +l momento del parto il corpo %emminile prod!ce l&ormone M" #!esto reagisce legandosi all&enzima e creando il complesso M" #!esto catalizza la reazione: G+L+TTOSIO A GL, OSIO Q L+TTOSIO %!nzionale alla prod!zione di latte per il neonato. ;. PROTEINE REGOL+TRI I: sono proteine che reagiscono a stimoli di nat!ra ionica o simili e possono ini)ire di conseg!enza o incrementare l&operativit( di !n enzima o direttamente o tramite vie che sovente incl!dono l&azione di chinasi. Esempio tipico . sic!ramente #!ello della calmod!lina. I COENZIMI: in !na reazione enzimatica !n coenzima svolge la %!nzione essenziale di determinare la SPE I0I IT1 2ELL&+*IONE cio. che tipo di azione viene eseg!ita dall&enzima Be #!indi s!)ita dal s!)stratoC. $!asi sempre #!esti composti sono derivati di 14

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi 4IT+MINE: sostanze organiche complesse che vengono assimilate dall&esterno in #!anto non sintetizza)ili a livello cell!lare. Il %a))isogno giornaliero per #!esti composti si aggira nell&ordine di g o mg= !na avitaminosi speci%ica provoca la mancanza di !n dato tipo di coenzima e #!indi il )locco di !na via meta)olica Q !na malattia meta)olica . spesso dov!ta ad avitaminosi. Le vitamine sono prec!rsori dei coenzimi necessitano #!indi" per divenire operative" di alc!ne modi%icazioni a livello chimico= in particolare le vitamine e i coenzimi da esse derivati sono classi%ica)ili in I2ROSOL,3ILI e LIPOSOL,3ILI: OEN*IMI I2ROSOL,3ILI: derivato di vitamine idrosol!)ili e particolarmente presenti e !tilizzati nel nostro corpo: 4IT+MIN+ TI+MIN+ o 36 RI3O0L+4IN+ 38 OEN*IM+ tiaminapiro%os%ato 0MN e 0+2 RE+*IONE 2E +R3OSSIL+*IONE: eliminazione di !n car)ossile RE2OW RE2OW TR+S0ERIMENTO 2I + ILI: si occ!pa di reazioni di spostamento di acili da macromolecola a macromolecola. TR+S0ERIMENTO 2I GR,PPI +MMINI I in particolare ad !n accettore com!ne Beliminazione di azoto #!indi di rischio di lisi e di intossicazioneC +R3OSSIL+*IONE S,3STR+TI. TR+S0ERIMENTO GR,PPI MONO +R3ONIOSI. 2I 2I

+ I2O NI OTINI O PP o N+2A e N+2PA 39 + I2O P+NTOTENI O 3; o+

PIRI2OSSIN+ vitaminico 3<

gr!ppo Piridossina %os%ato

3IOTIN+ 3G + I2O 0OLI O M

)iotina tetraidro%olato

+ I2O +S OR3I O

ascor)ato

I2ROSSIL+*IONE 2I S,3STR+TI in particolare amminoacidi essenziali per la sintesi del collagene. RE+*IONE ontrollo della 15

OEN*IMI LIPOSOL,3ILI: derivati di vitamine liposol!)ili: EN*IM+ 658; BO>8C29

4IT+MIN+ OLE +L I0EROLO 2

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi concentrazione di sang!e. RETINOLO + 66cis retinale aAA nel

ME +NISMO 2ELL+ 4ISIONE in associazione con la rodopsina. IN 4+RIE 0ORME J ESSEN*I+LE PER LO SM+LTIMENTO 2EI LIPI2I PEROSSI2+TI. 2EL

TO O0EROLO E

toco%erolo

N+0TO >INONE ?

Na%tochinone assor)ito G+MM+ come: +R3OSSIL+*IONE %illochinione prodotto dalle GL,T+MM+TO. piante. Menachinone prodotto da )atteri della %lora intestinale.

+ I2O LIPOI O N

Lipoilamide con resid!o di SINTESI 2I + ETIL o+ + lisina P+RTIRE 2+ PIR,4+TO.

VITAMINE IDROSOLUBILI:
TIAMINA (0,5mg/1000 !"#$ %&'%'&()'*"#+ " )*,&'),' g#-!).)!'/: . !na vitamina essenziale per l&alimentazione" !na s!a carenza genera 3ERI3ERI= il coenzima" cio. la TI+MIN+ PIRO0OS0+TO" . costit!ito di di d!e parti: TI+MIN+: str!tt!ra di d!e anelli aromatici" da sinistra pirimidinico e tioazolinico" con !n ponte metilico a collegarli" che . la vera e propria vitamina: PIRO0OS0+TO: str!tt!ra costit!ita da d!e %os%ati !niti %ra loro tramite legame +NI2RI O e legati alla molecola tramite il gr!ppo O> presente s!ll&anello TIO+*OLINI O. Il n!cleo attivo della vitamina . l&atomo di car)onio in posizione : dell&anello tioazolinico" ad esso si lega l&intermedio della reazione di decar)ossilazione.

16

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi La reazione tipicamente catalizzata da #!esto tipo di coenzima . la reazione di decar)ossilazione del PIR,4+TO in #!esto modo: 6. !na molecola di pir!vato perde il s!o car)ossile in %orma di anidride car)onica: >95 O5 OO> Q >95 O>5 A O8 8. Interviene #!indi il coenzima" #!esto sta)ilizza l&intermedio tramite !n legame con esso grazie alla s!a parte tiazolinica: La molecola decar)ossilata si sta)ilizza #!indi in %orma alcolica e la molecola di tiamina piro%os%ato diviene al%a idrossietil tiamina piro%os%ato / al%a idrossietil TPP. 9. In%ine assistiamo al distacco del composto decar)ossilato dal coenzima" il composto ass!me #!indi la s!a %orma de%initiva di + ET+L2EI2E: si rompe il legame tioazolinico5idrossietile e si ri%orma l&anello originale" mentre a livello della molecola alcolica a))iamo la %ormazione di !n doppio legame %ra car)onio e ossigeno a sat!rare la str!tt!re Bcio. la %ormazione di !n car)onileC. $!indi riass!mendo: 6. PIR,4+TO A >8O A TPP5E Q al%aidrossietilTPP5E A > O95 8. al%aidrossilTPP5E Q acetaldeide A TPP5E Nat!ralmente !na #!alsiasi reazione di decar)ossilazione di #!esto genere p!@ essere eseg!ita dal coenzima tiaminapiro%os%ato" l&identit( del s!)strato . determinata dall&enzima con il #!ale la tiamina piro%os%ato lavora. RIBOFLAVINA ' B0(0mg/gg/: si tratta di n!ovo di !na vitamina essenziale per il nostro organismo in #!anto da essa derivano coenzimi importantissimi come %lavina monon!cleotide e la %lavina adenina din!cleotide estremamente !tilizzati nel nostro meta)olismo. La str!tt!ra di )ase della molecola . la seg!ente: La molecola vitaminica . costit!ita di d!e parti: ISO+LLOSS+N*IN+: costit!ita di tre anelli aromatici a%%iancati dotati di n!merosi sostit!enti" in particolare . necessario precisare che: la n!merazione degli atomi parte dall&azoto dell&anello a destra e proseg!e in senso antiorario saltando l&anello centrale e terminando con l&azoto posto nell&estremit( s!periore dell&anello centrale stesso Brivitolo legato a NHC. J la P+RTE +TTI4+ del coenzima" in particolare #!esta: !tilizza il sistema N6I5N6 per le reazioni di ossidorid!zione che deve compiere. Non !tilizza mai i gr!ppi chetonici dell&anello aromatico per le reazioni di ossidorid!zione. RI4ITOLO: si tratta di !n polialcol legato all&azoto n!mero H della isoallossanzina. I d!e coenzimi che derivano da #!esta vitamina sono: 6. 0L+4INMONON, LEOTI2E o 0MN: a livello str!tt!rale reca !n gr!ppo %os%ato 17

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi legato al car)onio ; del rivitolo della ri)o%avina. 8. 0L+4IN +2ENIN+ 2IN, LEOTI2E o 0+2 che invece . !n vero e proprio din!cleotide otten!to per somma della %lavina monon!cleotide con !na molecola di +TP che si lega al %os%ato gi( presente: La reazione di %ormazione di p!@ riass!mere in #!esto modo: 0MM Q B+TP X PPC Q 0+2 come in !na #!alsiasi reazione di condensazione %ra n!cleotidi si %orma !n legame di nat!ra %os%oesterea con conseg!ente eliminazione di d!e gr!ppi %os%ato. come si p!@ notare dall&immagine i siti attivi" come gi( detto" sono i d!e atomi di azoto" in particolare la reazione di ossidorid!zione avviene in #!esto modo:

FAD

FADH2

Esistono #!indi degli enzimi capaci di catalizzare reazioni redo7 di tipo 0MN dipendenti e 0+2 dipendenti: la reazione sar( sempre la medesima e il coenzima avr( sempre il medesimo r!olo Baccettore provvisorio di e#!ivalenti rid!centiC" a cam)iare sar( l&enzima ad esso associato e" di conseg!enza" il s!)strato.

L&esistenza di d!e coenzimi cos- simili . dov!ta alla necessit( di avere dei composti capaci di dare reazioni redo7 con potenziali di rid!zione diversi. ACIDO NICOTINICO(00mg/gg/: si tratta di !n eterociclo sostit!ito con !n gr!ppo car)ossilico" . detto anche vitamina PP in #!anto la s!a presenza a livello dell&organismo impedisce l&insorgenza della pellagra. La molecola in #!estione si lega ad altre str!tt!re 18

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi per divenire attiva solo dopo !na reazione preliminare: + I2O NI OTINI O A N>9 Q NI OTIN+MMI2E. Nel nostro organismo #!esto composto da vita a d!e coenzimi lievemente diversi %ra loro: N+2A ossidata ridotta N+2A N+2> B>AC N+2PA N+2PA N+2P> B>AC

In entram)i i coenzimi la parte attiva . di %atto la nicotinammide: #!esta di lega covalentemente a str!tt!re z!ccherine tramite legame N glicosidico che porta all&ac#!isizione di !na carica positiva per l&azoto che ac#!isisce cos!n potenziale redo7. I d!e coenzimi che vengono sintetizzati a partire dalla nicotinammide di%%eriscono !nicamente per la presenza di !n %os%ato al livello del ri)osio legato alla adenosina: N+2 / nicotinammideadeninadin!cleotide. N+2P / nicotinammideadeninadin!cleotide %os%ato

Nat!ralmente la reazione . la medesima sia che si tratti di N+2A sia che si tratti di N+2PA. In realt( la reazione avviene in d!e stadi diversi !no dall&altro e non in !nico stadio come emerge dall&immagine: S A N+2A Q SA A >5 la presenza del coenzima N+2 provoca !na in!s!ale separazione del primo idrogeno dal s!)strato: esso esce in %orma anionica. >5 A N+2A Q N+2> L&idrogeno dissociato in %orma anionica va a sat!rare il coenzima" s!lla molecola di 19

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi s!)strato si . creato #!indi !no s#!ili)rio di tipo ionico. SA Q P A >A Per compensare tale s#!ili)rio viene dissociato !n protone che %inisce li)ero in sol!zione. +nche in #!esto caso sorge spontaneo chiedersi il perchO della presenza di d!e coenzimi cos- simili= oltre che per il diverso potenziale di rid!zione . importante sottolineare che i d!e coenzimi partecipano a d!e categorie di reazioni completamente diverse: N+2A partecipa a reazioni di tipo +T+3OLITI O / demolizione di molecole organiche. N+2PA partecipa a reazioni di tipo +N+3OLITI O / costr!zione di molecole organiche. Grazie a #!esta grande disponi)ilit( di enzimi redo7 il nostro organismo . capace di catalizzare RE+*IONI 2I OSSI2ORI2,*IONE 2I $,+LSI+SI TIPO. ACIDO PANTOTENICO (5110mg/gg/: si tratta di !na vitamina molto particolare" . !n dimero: come si p!@ vedere dall&immagine la molecola p!@ essere divisa in d!e grandi parti: 3ET+ +L+NIN+: amminoacido non convenzionale. + I2O 3,T+NOI O dotato di n!merosi sostit!enti. $!esta vitamina si trova in moltissimi alimenti ed . rarissimo trovare casi di avitaminosi legati a mancanza di acido pantotenico. $!esto coenzima realizza acilazioni +TP dipendenti" che richiedono cio. energia per %!nzionare" e la s!a %orma attiva . il OEN*IM+ +: o+ / acido pantotenico A +2P A )eta tioetanolammina La str!tt!ra del coenzima . #!indi particolarmente complessa= . importante sottolineare che il sito operativo del coenzima . parte della )eta mercaptoetilammina Bo tioetanolamminaC:

La %!nzione di #!esta molecola . di 0+RE 2+ TR+MITE PER IL TR+S0ERIMENTO 2I + ILI: d!rante !na reazione il coenzima+ lega al gr!ppo tiolico della tioetanolammina !n acile e lo sposta s! !n accettore= la reazione avviene in pi' stadi: Il s!)strato entra in contatto con il coenzima tramite l&enzima" il s!)strato perde l&acile che 20

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi viene legato al coenzima + che diviene cos- + IL5 OEN*IM+ +: S A o+5E Q E5 o+5S5 O5R ,na volta staccato dal s!)strato l&acile %orma !n legame di nat!ra tioesterea con il coenzima" si tratta di !n legame %acilmente idrolizza)ile: E5 o+5S5 O5R A >8O Q E5 o+5S> A R5 OO> $!esta reazione ha !na energia li)era standard che si aggira intorno a 5F McalLmol. $!esto tipo di procedimento viene !tilizzato in modo particolare nella degradazione di acidi grassi. COMPLESSO VITAMINICO B2(0mg/gg %&'%'&()'*"#+ "##')*,&'),' %&',+)!'/: si tratta di !n vero e proprio complesso vitaminico composto di tre molecole lievemente diverse %ra loro= richiede per divenire operativo delle modi%icazioni minime: ome gi( sottolineato il complesso vitaminico . %ormato di tre composti: PIRI2OSSIN+: #!i riportata" si tratta di !n derivato della piridina sostit!ito con gr!ppi metilici ed alcolici. PIRI2OSS+LE: si tratta di !na piridossina che ha s!)ito !n %enomeno di ossidazione s!l gr!ppo alcolico legato al metile legato al car)onio9: presenta !n anello identico alla piridossina meno che per il %atto che il gr!ppo alcolico in #!estione . diven!to !n gr!ppo aldeidico. PIRI2OSS+MIN+: anche in #!esto caso la modi%icazione rig!arda il metile legato al car)onio9: in #!esto caso il gr!ppo alcolico della piridossina viene sostit!ito con !n gr!ppo amminico.

piridossina

Piridossale

piridosamina

$!esti composti vitaminici divengono coenzimi per semplice 0OS0ORIL+*IONE: viene legato !n gr!ppo %os%ato al gr!ppo alcolico legato al metile legato al car)onio : del ciclo aromatico ottenendo cos- PIRI2OSS+LE 0OS0+TO e PIRI2OSS+MIN+ 0OS0+TO. $!esto coenzima eseg!e reazioni di TR+NS+MIN+*IONE: spostamento di gr!ppi amminici da !n donatore ad !n accettore. $!esto tipo di reazione . particolarmente !tilizzato per lo smaltimento di proteine: la piridossale carica s! di se il gr!ppo amminico divenendo piridossamina e lo tras%erisce ad !n accettore com!ne" l& +L0+ >ETOGL,T+R+TO: al%a amminoacido6 A PiridossaleP5E Q al%a chetoacido A PiridossaminaP5E PiridossaminaP5E A al%a chetogl!tarato Q al%a amminogl!tarato A Piridossale5E Nel dettaglio l&azione del coenzima si svolge in #!esto modo: gr!ppo car)onilico in posizione 9 . legato in %orma di 3+SE 2I S >I00 con il 21

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi gr!ppo amminico di !na LISIN+" si colloca #!indi legata in modo covalente con la str!tt!ra della proteina enzimatica in %orma di aldimmina o )ase di schi%%. L&amminoacido gi!nto nel sito attivo viene )loccato in !na posizione vicina alla piridossal%os%ato. SI ROMPE IL LEG+ME %ra il gr!ppo +MMINI O 2ELL&EN*IM+ e il piridossal%os%ato" ad esso si lega #!indi l&amminoacido 2+ 2E+MIN+RE" a #!esto p!nto: 4IENE TOLTO L&I2ROGENO LEG+TO +L +R3ONIO +L0+ dell&amminoacido. IL GR,PPO +MMINI O REST+ LEG+TO +LL+ PIRI2OSS+LE. La piridossale #!indi ospita il gr!ppo amminico e viene detta PIRI2OSS+MIN+. 4iene #!indi li)erato il >ETO+ I2O RESI2,O. Nat!ralmente nelle reazioni meta)oliche l&accettore p!@ essere diverso" t!ttavia nello smaltimento degli amminoacidi l&+L0+ >ETOGL,T+R+TO . l&accettore %isso. La presenza di !n accettore %isso consente di sempli%icare molto il meccanismo di smaltimento degli scarti amminoacidici: presenza di !n !nico coenzima Bpiridossale5piridossaminaC per )en 8I reazioni diverse. 6G enzimi proteici a garantire la speci%icit( del s!)strato Bnon 8I perchO 8 amminoacidi sono semplici e non richiedono enzimaC. Ma sopratt!tto !na ,NI + 4I+ +T+3OLI + 2I SM+LTIMENTO: !na volta associati al%a cheto gl!tarato e scarto amminico la via di smaltimento . sempre la stessa. Gli enzimi che si occ!pano di #!esto tipo di processi sono detti TR+NS+MIN+SI: in particolare #!esti enzimi lavorano a livello epatico" la presenza di transaminasi in eccesso nel sang!e . !n indice di attivit( epatica irregolare. La vitamina 3< p!@ %!ngere da co%attore per reazioni di decar)ossilazioni estremamente importanti: legando l&amminoacido in %orma di aldimina consente alla car)ossilasi di eliminarne il car)ossile prod!cendo !n ammina primaria. In particolare %a da co%attore per decar)ossilasi come: gl!tammico decar)ossilasi essenziale per la sintesi del G+3+ a partire da GL,T+MM+TO. ;idrossi tripto%ano decar)ossilasi che prod!ce serotonina. Istidina deca)ossilasi che prod!ce istamina. BIOTINA ' B3 (0,1mg/.)+/: si tratta di !n coenzima essenziale per reazioni di car)ossilazione" possiamo dire che lega a livello dei gr!ppi amminici del s!o eterociclo provvisoriamente !n car)ossile che viene donato ad !n preciso accettore= in particolare . essenziale per: acetil o+ car)ossilasi. Propionil o+ car)ossilasi. Pir!vato car)ossilasi. La prima e l&!ltima in particolare essenziali e !tilizzatissime a livello del meta)olismo intermedio nel nostro organismo. 22

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi ACIDO FOLICO ' B4 ' M vitamina essenziale per la il trasporto provvisorio di gr!ppi monocar)oniosi derivati generalmente dal cata)olismo di amminoacidi= la s!a %orma attiva . tetraidrogenata e viene detta tetraidro%olato e catalizza diverse reazioni che coinvolgano i s!ddetti gr!ppi. Possiamo dire che grazie alla presenza di diversi enzimi le diverse %orme del tetraidro%olato sono intercam)ia)ili: in particolare l&N6I %ormil tetraidro%olato ris!lta essenziale per la sintesi dei n!cleotidi p!rinici= N; %ormil tetraidro%olato . ris!ltato della cata)olizzazione del tripto%ano mentre N; %ormimmino tetraidro%olato . prodotto dalla cata)olizzazione della istidina.

ACIDO ASCORBICO ' C: si tratta di !n composto essenziale per n!merose reazioni di idrossilazione che coinvolgono generalmente amminoacidi o loro derivati: idrossilazione della prolina a idrossiprolina. Idrossilazione della lisina a idrossilisina. Idrossilazione della dopamina a noradrenalina. Ris!lta inoltre molto !tile per la ne!tralizzazione di radicali li)eri divenendo radicale ascor)ato" per tornare alla s!a %orma attiva s%r!tta !no ione %errico al #!ale dona l&elettrone tras%ormandolo in ione %erroso. Per #!anto rig!arda le reazioni di idrossilazione possiamo dire che si comporta come !n #!alsiasi coenzima di !na idrossilasi a %!nzione mista che s%r!tta ossigeno e tre molecole di idrogeno Bd!e ricavate dall&ascor)ato e !no dal s!)stratoC per generare !n ossidrile e !na molecola di ac#!a.

VITAMINE LIPOSOLUBILI
possiamo dire che in generale il livello di assor)imento di #!este proteine . strettamente vincolato alla %!nzionalit( dell&assor)imento degli acidi grassi con i #!ali vengono generalmente vincolati in circolo tramite >ILOMI RONI e poi L2L e 4L2L.

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Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi COLECALCIFEROLO D: non presenta !n livello di ass!nzione minimo in #!anto viene prodotta dal nostro organismo" si tratta di !n derivato del colesterolo essenziale per il mantenimento della omeostasi del calcio: la s!a azione %ondamentale si svolge a livello intestinale dove stimola la sintesi di +L3IN2IN+ proteina essenziale all&assor)imento del calcio a livello intestinale. La s!a %!nzione nel dettaglio verr( trattata relativamente alla omeostasi del calcio. RETINOLO A: si tratta di !na vitamina liposol!)ile essenziale derivato di carotenoidi" . essenziale per i meccanismi della visione: si tratta di !n composto che nella s!a %orma di 66 IS RETIN+LE ris!lta particolarmente 0OTOSENSI3ILE e viene isomerizzato a T,TTO TR+NS RETIN+LE= si trova vincolato ad !n recettore proteico detto opsina che m!ta la s!a con%ormazione provocando la dissociazione di !na G protein ad esso vincolata e attivando !na via di trasmissione intracell!lare che provoca la attivazione di !na %os%odiesterasi che genera la chi!s!ra di !n canale ionico generando !na m!tazione polare l!ngo la mem)rana che genera la trasmissione del segnale. L&acido retinico inoltre presenta !na %!nzione di nat!ra ormonale s!: O4+IO dove stimola la mat!razione delle cell!le. LIN0O ITI T ne stimola la %ormazione. ELL,LE EPITELI+LI dove stimola la di%%erenziazione delle cell!le: in s!a presenza le cell!le si di%%erenziano in cheratinociti. In s!a assenza le cell!le se di%%erenziano in cell!le m!cipare calici%ormi.

VITAMINA E: si tratta di !na molecola essenziale per la eliminazione di lipidi perossidati a livello della mem)rana plasmatica: prende s! di sO !n elettrone eliminando l&agente radicalico= la s!a str!tt!ra costit!ita da !na coda apolare con testa aromatica e ossidrilica consente la s!a inserzione nella mem)rana.

VITAMINA : si tratta di !na vitamina essenziale per reazioni di gamma car)ossilazione post trad!zionale di resid!i di gl!tammato" %enomeno essenziale per la attivazione di proteine come: 24

Giordano Perin; biochimica 2 : enzimi e coenzimi %attori di coag!lazione. Proteine della coag!lazione. Osteocalcina. Per !na descrizione dettagliata della reattivit( della molecola si rimanda al capitolo relativo alla vitamina stessa. VITAMINA N: si tratta dell&+ I2O LIPOI O" vitamina essenziale per die categorie di reazioni: si occ!pa de passaggio dell&acetile dalla tiamina piro%os%ato al coenzima + nella reazione di prod!zione di acetil o+ dal pir!vato Bpir!vato deidrogenasiC. Si occ!pa di ne!tralizzare n!merosi agenti ossidanti. Si colloca generalmente ancorato ad !n resid!o lisinico in %orma di LIPOIL+MI2E che di %atto lo vincola come !n gr!ppo prostetico alla str!tt!ra proteica dell&enzima.

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi

IL CATABOLISMO DEI GLUCIDI:


Il metabolismo l'insieme di quei processi che consentono al nostro corpo da un lato di catabolizzare sostanze complesse per ricavare energia, dall'altro di anabolizzarne delle altre necessarie per il funzionamento del nostro corpo. Gli organismi viventi possono essere classificati come: AU ! "!#I: producono sostanze necessarie alla loro sussistenza a partire da anidride carbonica ed eventualmente da azoto$ il meccanismo di produzione prevede l'utilizzo di carbonio ossidato e acqua che per riduzione divengono ossigeno e composti organicati. "I%U&!'! (!)*&!)* * +"!%U&!'! !,,IG*'!. * *"! "!#I: non sono in grado di produrre autonomamente il proprio nutrimento, devono assumerlo dall'esterno "I!,,I%A'%! I &!(+!, I +"*&*%*' *(*' * "I%! I %A !"GA'I,(I AU ! "!#I. +ossono essere: aerobi: sfruttano l'ossigeno per ossidare completamente composti organici. Anaerobi: non hanno bisogno di ossigeno e utilizzano unicamente il processo anaerobio della glicolisi. #acoltativi: possono utilizzare ossigeno se presente ma non necessitano di esso per catabolizzare composti. )'equilibrio dei composti organici fra organismi autotrofi ed eterotrofi riassumibile nei due cicli del &A"-!'I! e dell'A.! !: &I&)! %*) &A"-!'I!: che collega di fatto fra loro tutte le categorie di viventi: ossigeno Sostanze organiche

Organismi autotrofi fotosintetici = riduzione

acqua Anidride carbonica

Organismi eterotrofi = ossidazione

scioglimento

Mineralizzazione a calcare

&I&)! %*))'A.! !: che tramite l'azione di diverse categorie di batteri essenziale per la formazione di numerose macromolecole: 1

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi AZOTO ATMOSFERICO: 70% dell'atmosfera AZOTOFISSATORI: batteri capaci di legare azoto ad idrogeno e formare ammoniaca

DENITRIFICANTI: riportano l'azoto a livello atmosferico

NH3

NITRIFICANTI: rendono l'ammoniaca pi appetibile in forma di nitrati

ANIMALI ETROTROFI: producono scorie azotate

PIANTE: creano sostanze azotate = AMMINOACIDI

nitrati

Anche il nostro metabolismo di fatto riassumibile in uno schema di questo tipo: CIBO: Zuccheri = energia Proteine = energia Lipidi = riserva (essenziali, garantiscono autonomia al corpo umano senza cibo fino a 2 mesi). Alta energia DIGESTIONE rende assimilabile CATABOLISMO PRECURSORI: Amminoacidi Monosaccaridi. Acidi grassi. Basi azotate.

CIBO DIGERITO: Oligosaccaridi. Peptidi. Lipidi.

ENERGIA CHIMICA ANABOLISMO

PRODOTTI: CO2 H2O NH3 bassa energia

PRODOTTI: Proteine. Polisaccaridi. Lipidi. Acidi nucleici.

Anabolismo catabolismo energia


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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi / inoltre importate sottolineare che diverse cellule hanno esigenze diverse, per fare un esempio: &!'%"!&I I: non hanno bisogno di gradi quantit0 di energia, sfruttano sostanzialmente la glicolisi, non necessitano quindi nemmeno di ossigeno. *+A !&I I: il metabolismo cos1 elevato che non possibile fare a meno dell'ossigeno. &!' "!))! %*))A &A A-!)I..A.I!'* * %*))A A'A-!)I..A.I!'*: i due processi non avvengono mai contemporaneamente, non possibile infatti anabolizzare un composto che in fase di catabolizzazione$ i due processi avvengono, per ragioni enzimatiche ma non solo, in (!(*' I * )U!G2I %I3*",I. *'*"GIA &2I(I&A: l'energia chimica di fatto l'intermedio fra i processi di anabolismo e di catabolismo, questa viene conservata in forma di: A + 4 molecola molto energetica. 'A%+2 4 molecola ridotta: dopo una reazione di ossidoriduzione l'energia della riduzione, accumulata tramite elettroni e protoni legati al coenzima, resta disponibile ed utilizzabile: nel momento in cui necessario ridurre un composto 'A%+2 ceder0 i suoi elettroni alla molecola da anabolizzare. )'anabolizzazione di composti organici non un processo facile da eseguire, anzi molto difficile e dispendioso. )'A +: si tratta del nucleotide tre fosfato sicuramente pi5 presente nel nostro organismo: si trova in concentrazioni nell'ordine di micromoli nelle cellule, molto elevate$ si tratta di una molecola che tende a dare fenomeni di idrolisi dei fosfati 4 energia libera in condizioni standard 6 7 8,9 :cal;mol. Altri composti nel nostro organismo contengono legami di tipo estereo simili al legame fra il ribosio e il fosfato alfa della serie, ma pochissimi composti contengono legami A'I%"I&I fra molecole di fosfati$ la differenza fra queste due tipologie di legame molto significativa: )*GA(* #!,#!*, *"*! '!"(A)*: molecole dotate di legami di questo tipo in acqua tendo a dare meccanismi di idrolisi, ma instaurano una situazione di equilibrio fra le due forme idrolizzata e integra$ la energia libera non quindi abbastanza bassa da portare la reazione a completamento. )*GA(* A'I%"I&!: il legame anidrico ha invece una energia libera estremamente bassa tanto che in acqua idrolizza praticamente immediatamente. +er dare un'idea della forza di questo tipo di repulsione fra i due gruppi fosfato sufficiente citare il #!,#!"! -IA'&!: si tratta di anidride fosforica, questo composto, a contatto con tessuti acquosi, assorbe l'acqua da essi e si trasforma i due molecole di acido fosforico che oltre a disidratare corrode. %i conseguenza sufficiente avere un donatore per trasferire il fosfato dall'A + ad un altra sede, in particolare il nostro corpo sfrutta questa reazione in due sensi: 3

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi <. ricavare energia dall'idrolisi. =. #osforilare molecole presenti nel nostro organismo. )A ,I' *,I %*))'A +: l'adenosina trifosfato pu> essere sintetizzata in due modi diversi: <. #!,#!"I)A.I!'* !,,I%A I3A con la &A *'A "*,+I"A !"IA: tramite i meccanismi di fosforilazione ossidativa e una serie di reazioni redo? che portano alla costruzione della molecola in questione. =. ,I' *,I +*" #!,#!"I)A.I!'* A )I3*))! %*) ,U-, "A !: si tratta di reazioni che sfruttano la tendenza di molecole presenti a livello del nostro organismo, che si formano durante il catabolismo di macromolecole, a liberare un gruppo fosfato dalla propria struttura. In generale la reazione la seguente: A(+ @ + 4 A%+ @ + 4 A + Aueste molecole sono principalmente: #!,#!*'!)+I"U3A ! o +*+: si tratta della forma enolica del chetoacido acido piruvico fosforilata sul gruppo alcolico formatosi: la molecola caratterizzata da un valore di di energia libera per l'idrolisi del fosfato bassissima, circa di 7<B :cal; mol, il doppio rispetto all'A +. Un valore cos1 basso di energia libera dovuto ad alcune caratteristiche della molecola: la molecola molto piccola. Il carbossile si presenta dissociato a p2 fisiologico. )'elettronegativit0 degli atomi di ossigeno molto elevata. )a presenza del doppio legame provoca un ulteriore fattore di sbilanciamento a livello molecolare. A&* I) #!,#A !: anche in questo caso la molecola molto piccola, si tratta di un acetile al quale legato un gruppo fosfato tramite legame fosfoestereo. +resenta una energia libera intorno a 7<C:cal;mol. &"*A I'#!,#A !: anche in questo caso siamo in presenza di una molecola particolarmente instabile dal punto di vista energetico: oltre alle caratteristiche presenti nella molecola del fosfoenolpiruvato in questo caso sono presenti anche gli atomi %I A.! !, fortemente elettronegativi che scompensano l'equilibrio della molecola che ha una energia libera per la reazione di idrolisi del fosfato di circa 7 <C:cal;mol.

IL METABOLISMO: assumiamo cibi con la dieta per ottenere da essi energia$ ogni
organismo naturalmente cerca di ottimizzare i processi di metabolizzazione delle molecole limitando il numero di processi e di vie cataboliche per quanto possibile, in particolare possiamo schematizzare in questo modo: 4

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi

PROTEINE
proteasi

POLISACCARIDI
glicosidasi

LIPIDI
lipasi

amminoacidi

glucosio piruvato Acetil CoA

Glicerolo. Acidi grassi.

NH2

Le vie metaboliche si incontrano e vengono unificate

Via comune di catabolizzazione per tutte le molecole nutrienti

'aturalmente nella prima parte ogni via metabolica specifica Dquantomeno a livello di classe di compostiE, esistono vari tipi di proteasi, glicosidasi e lipasi, ma queste differiscono anche per il diverso ambiente in cui operano.

Krebs

CO2

H2O
,ervono naturalmente dei sistemi di regolazione per controllare che i processi catabolici ed anabolici siano eseguiti sulla base delle necessit0 cellulari, in particolare ricordiamo: &!' "!))! %*))A AUA' I F %I *'.I(I &2IA3*: il nostro organismo regola varie vie metaboliche semplicemente attraverso meccanismi di creazione e di distruzione delle molecole interessate. &!' "!))! %*))A A I3I F *'.I(A I&A: in particolare parliamo di #**% -A&G per quanto riguarda gli enzimi allosterici, ma anche di modificazioni covalenti legate a #!,#!"I)A.I!'* e %*#!,#!"I)A.I!'*. ,*+A"A.I!'* %*))* 3I* (* A-!)I&2*: se le reazioni anaboliche e cataboliche fossero completamente e costantemente reversibili ci sarebbe un grosso rischio di andare incontro a problemi legati proprio a questa reversibilit0, quindi per ogni via metabolica %*3! A3*"* A)(*'! U'A "*A.I!'* #"A )* A' * che sia '!' "*3*",I-I)*. Un esempio tipico quello della G)I&!)I,I che presenta tre processi diversi e irreversibili rispetto alla G)U&!'*!G*'*,I: G)U&!,I! G)U&!,I!H+ catalizzata: G)I&!)I,I da una esochinasi. 5

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi G)U&!'*!G*'*,I da una glucosioH+ fosfatasi. #"U !,I!H+ #"U !,I!=,H%+ catalizzata: G)I&!)I,I da una fosfofruttochinasi. G)U&!'*!G*'*,I da una fruttosio=,Hdi fosfato fosfatasi. #!,#!*'!) +I"U3A ! +I"U3A ! catalizzata da: G)I&!)I,I dalla piruvico chinasi. G)U&!'*!G*'*,I da: piruvico carbossilasi. (alico deidrogenasi. +*+ carbossi chinasi. &!(+A" I(*' A.I!'* delle due vie anabolica e catabolica, nella cellula questo avviene facilmente tramite l'utilizzo di diversi organuli, per esempio: &A A-!)I,(! +"! *I&!: lisosomiale. A'A-!)I,(! +"! *I&!: golgi e reticolo endoplasmatico. &A"I&A %I *'*"GIA: si tratta di un indice energetico relativo ad una cellula, in particolare tiene conto dei livelli energetici vincolati a molecole nucoleotidiche: A +, A%+ e A(+: &.*.6 IA +J @ C,KIA%+J ; IA +J@IA%+J@IA(+J )'equazione tiene conto del fatto che l'A%+ porta esattamente la met0 dell'energia rispetto all'A +, si tratta quindi di un bilancio energetico ponderato$ come emerge dalla equazione il valore della carica di energia pu> oscillare fra < e C: < 6 livello di energia massimo, presente unicamente A +. C 6 livello di energia minimo, presente unicamente A(+. &hiaramente nessuno di questi due valori raggiungibile in condizioni normali. Il livello della carica di energia direttamente correlato al livello di attivit0 anabolica e catabolica, in particolare possiamo schematizzare il tutto in questo modo:

velocit

anabolismo catabolismo

0,8

C.E.

Auesto grafico rappresenta bene come il livello dei due processi anabolico e catabolico sia rispettivamente direttamente e inversamente proporzionale alla carica di energia: pi5 energia ho, pi5 posso anabolizzare molecole. 6

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi (eno energia ho, meno posso anabolizzare molecole. I meccanismi di reazione anabolici e catabolici sono regolati dalla concentrazione di A + che agisce su di essi come effettore allosterico. I CARBOIDRATI: con carboidrati si intende molecole caratterizzate dalla presenza di atomi di carbonio, ossigeno e idrogeno organizzati a formare una catena carboniosa sostituita con ossidrili e un carbonile Daldeide o chetone a seconda del tipo di carboidratoE. )a struttura dei due zuccheri pi5 semplici la seguente: A)%!,I: &2* !,I:

'aturalmente queste due serie di composti presentano caratteri diversi$ principalmente: gli aldosi possono dare fenomeni di ossidazione ad acidi. Gli aldosi sono caratterizzati, fin dalla gliceraldeide, dalla presenza di un carbonio chirale Dcosa che per i chetosi si verifica unicamente dai quattro atomi di carbonio in suE. Gli zuccheri pi5 complessi, in particolare a cinque o sei atomi di carbonio, sono caratterizzati dalla capacit0 di dare strutture cicliche: , "U U"A +)A'A"*: Il % glucosio, uno dei monomeri pi5 diffusi in natura, tende a ciclizzare dando la seguente forma strutturale: dal processo di ciclizzazione possono scaturire due strutture differenti e intercambiabili per la posizione del gruppo ossidrilico a livello del carbonio uno e dette alfa Dquando l'ossidrile si colloca sotto il piano della molecolaE e beta Dquando l'ossidrile si colloca sopraE. )A &I&)I..A.I!'*, processo reversibile, A33I*'* I' AU*, ! (!%!: il gruppo aldeidico o chetonico della molecola glucidica assume una molecola d'acqua divenendo I%"A !, il gruppo che si forma, detto G*(%I!)!, caratterizzato dalla presenza di due gruppi ossidrilici legati al medesimo atomo di carbonio. Auesta concentrazione di ossidrili rende la molecola instabile e particolarmente reattiva, tende quindi a reagire con l'ossidrile del carbonio in posizione cinque formando un legame di natura *(IA&* A)I&A.

+er quanto riguarda la classe isomerica a cui un glucide appartiene fra % e ) questa viene attribuita valutando la posizione dei sostituenti legati al penultimo carbonio della catena. 7

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi I (!'!,A&&A"I%I +"I'&I+A)I: in natura si individuano numerosi monosaccaridi ma i pi5 importanti per presenza a livello metabolico sono:

ALDOSI

CHETOSI

glucosio

fruttosio

galattosio

ribulosio

mannosio

%I,A&&A"I%I: anche i disaccaridi sono estremamente diffusi in natura, tuttavia in questo caso ricordiamo:

SACCAROSIO MALTOSIO

LATTOSIO

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi A livello strutturale necessario precisare che: il legame fra due monosaccaridi a formare un disaccaride si definisce ! glicosidico. ,i tratta della formazione di un A&* A)* da un *(IA&* A)* e U' G"U++! A)&!)I&!. In teoria sarebbero possibili legami di vario tipo fra ossidrili e gruppo emiacetalico, tuttavia si formano solo alcuni legami specifici, in particolare: )*GA(* A)#A < 4 B viene catalizzato abitualmente per tutti i disaccaridi, questo avviene perchL in questo modo si creano strutture che mantengono una estremit0 riducente mentre l'altra viene impegnata nel legame ! glicosidico. )*GA(* A)#A < 4 = che presente nella struttura del saccarosio, si tratta di un legame particolare che porta alla formazione dell'unico disaccaride privo di estremit0 riducenti presente nel nostro organismo. )egami di altro tipo non vengono catalizzati se non in polisaccaridi diversi per rendere le molecole pi5 riconoscibili o creare diramazioni. Un altro tipo di legame si trova negli zuccheri vegetali di sostegno come il &*))!-I!,I!, presenta infatti un legame beta gliosidico che da alla struttura del disaccaride una resistenza notevole e soprattutto la non digeribilit0 Dnon possediamo beta glicosidasiE. +!)I,A&&A"I%I: si tratta di forme polisaccaridiche generate da polimerizzazione di mono e disaccaridi per formazione di legami ! glicosidici, in particolare: A(I%!: si tratta del polimero tipicamente sintetizzato dalle piante e presenta una struttura bipartita in: A(I)!,I!: si tratta di una struttura lineare di molecole di glucosio legate fra loro tramite legame glicosidico alfa < 4 B: si tratta di una struttura non lineare come emerge dall'immagine, caratterizzata anzi da: , "U U"A *)I&!I%A)* rigida. +"*,*'.A %I )*GA(I A% I%"!G*'! sia intramolecolari sia e?tramolecolari. A(I)!+*& I'A: si tratta di una struttura simile a quella dell'amilosio, presenta per> una struttura bipartita caratterizzata da: &!(+!'*' * )I'*A"*: si tratta di una struttura identica a quella dell'amilosio e quindi avvolta in senso elicoidale. &!(+!'*' * %I"A(A A: si tratta della componente che origina da diramazioni della struttura ad essa agganciate tramite legame glicosidico alfa < 4 H$ queste diramazioni hanno una frequenza di circa una ogni 9C unit0 monosaccaridiche. )a presenza di queste diramazioni va ad influire sul livello di solubilit0 della molecola: la presenza di diramazioni satura i legami ad idrogeno disponibili a livello molecolare, l'affinit0 con l'acqua quindi diminuisce.

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi G)I&!G*'!: si tratta di una struttura molto simile a quella dell'amilopectina ma dotata di diramazioni molto pi5 frequenti, circa ogni K7<C unit0 monomeriche di glucosio, questo dona alla struttura: estrema compattezza. Grande peso molecolare. -assa solubilit0. rattandosi della tipica forma di riserva energetica del nostro organismo, nel medesimo volume occupato da tale molecola risiedono enzimi anabolici e catabolici funzionali all'utilizzo e alla costruzione del glicogeno stesso, questo aspetto rende la molecola estremamente dinamica. &*))U)!,A: si tratta di un polimero di cellobiosio utilizzato dalle piante come forma di sostegno, si tratta infatti di un polimero estremamente compatto. %*"I3A I %*I (!'!,A&&A"I%I: <. .U&&2*"I !,,I%A I: si tratta di zuccheri che hanno subito processi di ossidazione, si riconoscono tre casi possibili: <. !,,I%A.I!'* I' &H 6 trasformazione del gruppo alcolico in carbossile, si tratta di A&I%I U"!'I&I presenti in particolar modo nei glicosamminoglicani. =. !,,I%A.I!'* I' &< 6 trasformazione del gruppo aldeidico in gruppo carbossilico, si tratta di A&I%I !'I&I. 9. !,,I%A.I!'* I' &H * &< 6 formazione di due gruppi carbossilici alle due estremit0 della molecola, in particolare vengono definiti A&I%I ,A&&A"I&I, =. .U&&2*"I #!,#!"I)A I: la fosforilazione un metodo particolarmente utilizzato dalla cellula per legare ai monosaccaridi un gruppo ionizzato capace di trattenere la molecola nella cellula inibendo il suo passaggio tramite la membrana, tipici esempi di zuccheri fosforilati che partecipano alla glicolisi Dprocesso citosolicoE sono: <. glucosio H+. =. #ruttosio H+. 9. #ruttosio <,Hd+. 9. A((I'!.U&&2*"I: si tratta di zuccheri nei quali ad un gruppo alcolico stato sostituito un gruppo amminico$ teoricamente si pu> amminare qualsiasi gruppo alcolico, ma generalmente, per ragioni enzimatiche, ad amminare il gruppo alcolico legato al carbonio=. ,ovente al gruppo amminico viene anche associato un acile, molto spesso l'acetile, ottenendo cos1 una ulteriore modificazione. (olto presente in natura il 'acetil=deossi=ammino glucosio o 'acetil glucosammina. I) &A A-!)I,(! %*G)I .U&&2*"I: gli zuccheri vengono ingeriti a livello orale e vengono quindi demoliti tramite la digestione fino a forme ossidabili da parte della cellula, in particolare:

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi

Amido e glicogeno zuccheri digeribili

CAVO ORALE: AMILASI


enzima extracellulare che lavora a pH 6,9 e comincia a degradare i polimeri rompendo in particolare i legami alfa 1 4 (1 6 si collocano troppo in profondit)

Glucosio maltosio oligosaccaridi


(il risultato dipende dal tempo di esposizione e dalla quantit).

INTESTINO TENUE: amilasi pancreatica


attacca tutti i legami in due modi diversi: Estremit ossidabili delle molecole. Amilasi che attaccano i legami glicosidici.

DEMOLIZIONE INTESTINALE:
SACCAROSIO saccarasi LATTOSIO beta galattosidasi. MALTOSIO maltasi

Forme assimilabili e ossidabili dalle cellule


"A,+!" ! %*I 'U "I*' I '*))* &*))U)*: si tratta di un meccanismo di trasporto che sfrutta la presenza di numerose proteine carrier e di membrana capaci di portare glucosio dall'esterno all'interno della cellula, tipologia del trasportatore ed efficienza variano inevitabilmente da tessuto a tessuto e in base alla concentrazione ematica di glucosio$ ogni trasportatore ha una sua Gm e una sua capacit0: )I3*))! *+A I&!: il processo deve essere rapido ad alte concentrazioni e divenire inattivo in carenza di glucosio nel sangue, in particolare quindi il trasportatore avr0 una Gm piuttosto elevata. )I3*))! I,,U A)*: il glucosio deve essere presente costantemente, i trasportatori in un ambito del genere lavoreranno con Gm decisamente piccole. ,i tratta di meccanismi funzionali a GA"A' I"* )A "AGI!'A A %I, "I-U.I!'* %*))* *'*"GI* A )I3*))! %I U ! )'!"GA'I,(!. 11

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi

MECCANISMI DI PRODUZIONE DI ENERGIA METABOLICA: LA GLICOLISI: In ogni cellula, aerobia o anaerobia che sia, il primo Do unico per alcuni
organismiE passo per la produzione di energia la G)I&!)I,I, processo capace di trasformare G)U&!,I! in +I"U3A !, questo composto segue poi diverse vie metaboliche: A'A*"!-I!,I: in scarsa presenza di ossigeno o il composto rimane come tale o viene ridotto ad acido lattico Dquesto avviene nei nostri muscoli in alcuni casiE. A*"!-I!,I: con formazione di acetil coenzima A che entra nel ciclo di Grebs per produrre quindi anidride carbonica e acqua. * A'!)! viene prodotto da alcuni organismi tramite appositi enzimi. In ogni caso in U * )* &*))U)* )A G)I&!)I,I / U' +"!&*,,! #!'%A(*' A)*, non si produce in alcun modo energia senza glicolisi Danche il globulo rosso ne dotatoE. Auesto processo avviene nel &I !,!), tutti gli enzimi glicolitici lavorano a livello citosolico. I #A,*: anzitutto necessario costringere il glucosio a restare nella cellula impedendo la sua filtrazione fuori dalla membrana. FOSFORILAZIONE DEL GLUCOSIO: ,i tratta di una semplice reazione di fosforilazione che coinvolge ovviamente il consumo di una molecola di A + che perde il fosfato e diviene A%+, la fosforilazione eseguita da una *,!&2I'A,I Dchinasi che fosforila uno zucchero esosoE. Auesta reazione avviene unicamente in presenza di (g@@ e (n@@ che sono ioni che tipicamente accompagnano l'A + a livello citosolico associati alle sue cariche negative 6 &!#A !"I. )a reazione di per se reversibile, ma la situazione di equilibrio tale che la reazione sbilanciata verso destra, inoltre a livello chimico il prodotto viene continuamente sottratto per procedere nella via metabolica, di conseguenza la reazione va di fatto a completamento.

TRASFORMAZIONE DEL GLUCOSIO 6P IN FRUTTOSIO 6P: )a trasformazione del glucosio in fruttosio richiede la presenza dell'enzima #!,#! G)U&!,! I,!(*"A,I che opera ben tre azioni: 12

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apre la forma ciclica del glucosio sei fosfato. rasforma il glucosio sei fosfato in fruttosio sei fosfato DI,!(*"A,IE. &iclizza il fruttosio sei fosfato.

FOSFORILAZIONE DEL FRUTTOSIO: Anche questa reazione, come la precedente fosforilazione, irreversibile, si generano cos1 molecole di #ruttosio <,H difosfato. &!',U(! %I U' U) *"I!"* (!)*&!)A %I A +: in questo caso la fosforilazione non funzionale al solo mantenimento della molecola nella cellula, ma anche a fornire un +U' ! %I "*G!)A.I!'* A))!, *"I&A %*))A 3IA (* A-!)I&A che in questo modo si autoregola.

II #A,*: a questo punto necessario rompere la molecola in parti pi5 piccole per avvicinarsi alla forma di +I"U3A !. ROTTURA DEL FRUTTOSIO BIFOSFATO: In questo caso l'enzima che entra in azione la A)%!)A,I Dcos1 chiamata perchL la reazione inversa una condensazione aldolicaE. questo enzima divide la molecola in due parti:

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%II%"!,,IA&* !'* #!,#A !: generato dalla parte superiore della molecola. G)I&*"A)%*I%* 97#!,#A !: generata invece dalla parte inferiore della molecola per ossidazione del carbonio B che diviene un carbonio carbonilico.

)a particolarit0 di questo tipo di reazione il fatto che, grazie ad un fenomeno di natura AU !(*"I&A, fra i due prodotti si instaura un equilibrio che porta ad un rapporto di questo tipo: MHN diidrossiacetone fosfato contro BN gliceraldeide 9 fosfato. Il nostro organismo tuttavia utilizza la gliceraldeide tre fosfato, questa viene immediatamente prelevata per proseguire la via metabolica, in questo modo viene stimolata la reazione di trasformazione del diidrossiacetone in gliceraldeide, 3*'G!'! quindi %I #A ! con il tempo +"!%! * %U* (!)*&!)* %I G)I&*"A)%*I%* "* #!,#A !$ inoltre interviene l'enzima "I!,! + I,!(*"A,I che accelera il processo di raggiungimento dell'equilibrio. FORMAZIONE DEL 1,3 DIFOSFOGLICERATO TRAMITE OSSIDAZIONE: In questo caso assistiamo ad un fenomeno di fosforilazione che non necessita di A + per funzionare, semplicemente l'energia ,+"IGI!'A A %A) #*'!(*'! %I !,,I%A.I!'*, grazie al coenzima 'A%@ e in presenza di un fosfato inorganico libero, / ,U##I&I*' * A GA"A' I"* )A #!,#!"I)A.I!'* dell'ossigeno dell'ossidrile del carbossile del glicerato. Auesto composto presenta caratteri particolari: il fosfato legato al gruppo carbossilico legato tramite )*GA(* A'I%"I&!. )a molecola piccola ma ha una energia di idrolisi tale da rendere +!,,I-I)* )A #!,#!"I)A.I!'* %*))'A + 6 fosforilazione a livello del substrato. ,e inoltre si pensa che per ogni molecola di glucosio abbiamo ottenuto due molecole di gliceraldeide e quindi due molecole di bifosfoglicerato A--IA(! A AU*, ! +U' ! "*&U+*"A ! )'*'*"GIA ,+*,A I' +"*&*%*'.A per fosforilare fruttosio e glucosio.

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FORMAZIONE DI ATP. III #A,*: TRASFORMAZIONE DEL 3-FOSFOGLICERATO IN 2-FOSFOGLICERATO: ,i ha semplicemente lo spostamento del fosfato in una posizione adiacente per l'intervento di un enzima apposito detto #!,#!G)I&*"A ! (U A,I, questo passaggio fondamentale per rendere possibile la formazione del piruvato.

DISIDRATAZIONE CON FORMAZIONE DI FOSFOENOLPIRUVATO: Una *'!)A,I provoca la fuoriuscita di acqua formatasi dal gruppo ossidrilico del carbonio tre e dall'idrogeno del carbonio due e porta alla formazione del #!,#!*'!)+I"U3A !, composto caratterizzato dalla presenza di un doppio legame fra i carboni due e tre. FORMAZIONE DEL PIRUVATO: anche il #!,#!*'!)+I"U3A ! una molecola dotata di grande energia idrolitica per quanto riguarda il legame fosfoestereo, si tratta di una molecola piccola e dotata di molti centri elettronici Dpresenza di due atomi di ossigeno del carbossile e di una densit0 elettronica forte sul doppio legameE: A,,I, IA(! %I 'U!3! A% U' #*'!(*'! %I #!,#!"I)A.I!'* A )I3*))! %*) ,U-, "A !.

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi Il bilancio energetico complessivo della via metabolica il seguente: "*AG*' * glucosio #ruttosio H+ = <,97difosfoglicerato = fosfoenolpiruvato totale +"!%! ! *'*"GIA 7<A + 7<A + @=A + @=A + @= A + Glucosio H+ #ruttosio <,Hd+ = =,9difosfoglicerato = piruvato

Il bilancio energetico di questa via metabolica tale da essere sufficiente a garantire la sopravvivenza per alcune cellule. )'ossidazione della gliceraldeide 9 fosfato a =,97difosfoglicerato un processo 'A%@ dipendente, come tale necessita di 'A%@ che deve, di conseguenza, essere sempre disponibile: per impedire che tale sostanza non sia presente, semplicemente la cellula sfrutta una reazione di questo tipo: 'A%2 @ +I"U3A ! 4 DriduzioneE 4 )A A ! @ 'A%@ I) &!' "!))! %*))A 3IA (* A-!)I&A: necessario e indispensabile controllare la via metabolica della glicolisi in pi5 punti, l'attivit0 di questa via %*3* *,,*"* &!' "!))A A in modo molto preciso dalla cellula per garantire la sua stessa sussistenza$ i punti di interesse sono segnalati nello schema a fianco. I tre punti di controllo non sono casuali: G)U&!,I! 4 G)U&!,I!H+: blocco l'origine della via metabolica. #"U !,I! H+ 4 #" !,I!<,Hd+: blocco in questo caso il possibile inserimento diretto di zuccheri diversi dal glucosio. #!,#!*'!)+I"U3A ! 4 +I"U3A !: controllo la fase finale della reazione. Un metodo particolare di controllo e sicuramente relativo alla reazione di trasformazione del fruttosioH+ in fruttosio<7H+ Dsecondo bloccoE: il composto chimico in grado di attivare la reazione che trasformi il fruttosioH+ in fruttosio<,Hd+ un ulteriore derivato del fruttosio: I) #"U !,I! =,Hd+. Auesto composto viene ottenuto naturalmente tramite una reazione enzimatica a partire dal fruttosioH+$ questa reazione naturalmente reversibile: #"U !,I!7H+ @ A + #"U !,I!7=,H+ @ A%+ )e due reazioni di fosforilazione e di defosforilazione sono catalizzate da due enzimi diversi: #!,#!"I)A.I!'* 6 #!,#!#"U !&2I'A,I = Ddiversa dalla fosfofruttochinasi <E %*#!,#!"I)A.I!'* 6 #"U !,I!7=,H -I#!,#A A,I Dche una idrolasiE. All'operato di questi due enzimi affidata di fatto la regolazione del processo glicolitico di produzione del fruttosio7<,H difosfato$ la loro attivit0 "*G!)A A "A(I * #!,#!"I)A.I!'*: #!,#!"I)A.I!'* 6 attivazione #-+asi Dfruttosio7=,Hd+ bifosfatasiE 4 +"!%U.I!'* di fruttosioH+ 16

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi da fruttosio difosfato, I'I-I.I!'* %*))A 3IA (* A-!)I&A. %isattivazione +#G= Dfosfofruttochinasi =E 4 '!' +"!%U.I!'* di fruttosio=,H difosfato, I'I-I.I!'* %*))A 3IA (* A-!)I&A. %*#!,#!"I)A.I!'* 6 attivazione +#G= 4 +"!%U.I!'* di fruttosio=,H difosfato, A I3A.I!'* %*))A 3IA (* A-!)I&A. Disattivazione FBPasi NON PRODUZIONE di fruttosio6P da fruttosio difosfato, ATTIVAZIONE DELLA VIA METABOLICA. Auindi il meccanismo di regolazione complessivo opera in questo modo: BASSO GLUCOSIO
LIBERAZIONE DEL GLUCOSIO DAL GLICOGENO

GLUCAGONE

FOSFORILAZIONE DI ENZIMI: PFK2 inattivato FBPasi attiva

)a glicolisi diminuisce per semplice mancanza di glucosio nel sangue, la liberazione di glucosio dal glicogeno rende disponibile energia per la sopravvivenza, ma non pu> alimentare una glicolisi intensa.

GLICOLISI BASSA In questo caso la concentrazione elevata di glucosio stimola la glicolisi sia ALTO GLUCOSIO tramite un processo di fosforilazione degli enzimi addetti alla produzione di fruttosio =,H+ sia per ALTA CONCENTRAZIONE DI incremento della FRUTTOSIO 6P concentrazione di glucosio che viene trasformato in fruttosioH+.

DEFOSFORILAZIONE DI ENZIMI: PFK2 attivato FBPasi disattivata

GLICOLISI ALTA

/ essenziale la presenza di numerosi punti di controllo per la glicolisi anche perchL l'ingresso di metaboliti nella via di produzione del piruvato molto variabile: metaboliti diversi possono inserirsi in punti e momenti diversi nella catena$ tutti i glucidi o quasi tutti possono entrare nel meccanismo della glicolisi, risulta quindi necessario inserire dei punti di regolazione distribuiti nel corso della glicolisi stessa.

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SCHEMA GENERALE DELLA GLICOLISI:


maltosio glucosio
Primo punto di controllo, la produzione di glucosio 6P regola allostericamente la ESOCHINASI

lattosio galattosio
Anche la fosfofruttochinasi1 regolata allostericamente ma dall'ATP.

saccarosio mannosio

fruttosio

Fruttosio 1

glicogeno

"licerolo #

Aci!i grassi e glicerolo


Ultimo punto di controllo allosterico, controlla l'ultima reazione del processo; reagisce alla presenza di ATP e CoA

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi I',*"I(*' ! %I A) "I .U&&2*"I '*))A 3IA G)I&!)I I&A: i monosaccaridi che entrano nel ciclo glicolitico subiscono una serie di trasformazioni per divenire uno degli intermedi del ciclo stesso$ un esempio tipico sicuramente quello del GA)A !,I! che entra nella glicolisi direttamente come G)U&!,I! H+$ il processo della trasformazione procede per stadi: FOSFORILAZIONE DEL GALATTOSIO: Il galattosio viene fosforilato in posizione uno per idrolisi di una molecola di ATP, in questo modo garantita la sua permanenza a livello cellulare. A I3A.I!'* %*) GA)A !,I!: il galattosio deve essere attivato per essere trasformato in glucosio$ per fare questo necessario legare al galattosio un nucleotide, U%+: questo rende la molecola molto pi5 reattiva e capace di reazioni altrimenti impossibili. In generale la forma A I3A A di uno zucchero la sua forma U"I%I'A A$ la reazione avviene in questo modo: I' questo modo abbiamo ottenuto la forma attiva del galattosio. "A,#!"(A.I!'* %*) U"I%I' GA)A !,I! I' G)U&!,I!<+: si tratta di una reazione mediata da una *+I(*"A,I che trasforma il galattosio attivato in glucosio$ in particolare la reazione porta alla formazione di un G)U&!,I! <+, quindi non adatto ad entrare nel processo glicolitico$ il processo di trasformazione provoca ovviamente l'idrolisi dell'uridina. "A,#!"(A.I!'* %*) G)U&!,I!<+ in G)U&!,I!H+: reazione catalizzata da una (U A,I che trasferisce il gruppo fosfato dal carbonio < al carbonio H. A questo punto lo zucchero pronto per entrare nella glicolisi$ questo processo cos1 complesso consente un fine controllo dell'accesso del galattosio alla glicolisi$ processi simili vengono utilizzati per altri monosaccaridi proprio al fine di controllare al meglio il meccanismo di ingresso alla glicolisi di fonti energetiche alternative al glucosio. #!"(* A) *"'A I3* %I U I)I..! %I I' *"(*%I %*))A G)I&!)I,I: anche queste vie sono fondamentali per il controllo del livello di produzione di A + e piruvato: G)U&!,I! H+ 4 via dei pentoso fosfato 4 formazione di 'U&)*! I%I. #"U !,I! H+ 4 amminozuccheri, che poi possono entrare a far parte di strutture glicoproteiche e glicolipidiche. %II%"!,,I A&* !'* #!,#A ! 4 tramite riduzione 'A%2D2@E dipendente pu> essere trasformato in glicerolo 9fosfato ed entrare a far parte del meccanismo di sintesi dei lipidi D uno dei sistemi shuttle di comunicazione citosol7mitocondrioE. <,9 %I#!,#! G)I&*"A ! 4 =,9 difosfo glicerato essenziale per la regolazione dell'affinit0 della emoglobina per l'ossigeno. #!,#!*'!) +I"U3A ! 4 che pu> entrare nei cicli di produzione di: A((I'!A&I%I A"!(A I&I. A,+A" A !. +I"I(I%I'*. +I"U3A ! 4 alanina, amminoacido essenziale. U I)I..! *"I "!&I A"I! %*))'<,9 %I#!,#!G)I&*"A !: come gi0 sottolineato il =,9 difosfoglicerato una molecola essenziale nell'eritrocita per la regolazione dell'affinit0 dell'emoglobina con l'ossigeno$ nell'eritrocita quindi l'intermedio suo precursore, l'<,9 19

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi difosfoglicerato, subisce un destino particolare: U,&I A %A) &I&)! G)I&!)I I&!: una semplice (U A,I trasferisce il fosfato in posizione <, legato con legame anidrico, in posizione =, in questo modo si ottiene la molecola di =,9 difosfoglicerato essenziale per il funzionamento della emoglobina. "*I'G"*,,! '*) &I&)! G)I&!)I I&!: il processo di reinserimento prevede semplicemente la scissione del legame con il fosfato in posizione = e il reintegro della molecola nella glicolisi in forma di 97fosfoglicerato. A catalizzare questo tipo di reazione la =,9 %I#!,#!G)I&*"A ! #!,#A A,I. )a presenza di problemi a livello della glicolisi pu> portare a diversi problemi a livello eritrocitario: <. -)!&&! A (!' * della reazione di formazione del <,9 difosfoglicerato: non presente abbastanza difosfoglicerato, la molecola proteica ha una affinit0 eccessiva con l'ossigeno che non viene pi5 rilasciato a livello tissutale. =. -)!&&! A 3A))* della reazione di formazione del <,9 difosfoglicerato: in questo caso si ha una forma di accumulo di intermedi della glicolisi che non vengono smaltiti e una conseguente sovrapproduzione di =,9 difosfoglicerato che porta ad un abbassamento della affinit0 dell'emoglobina con l'ossigeno e quindi ad una difficolt0 a legarne le molecole. I) %*, I'! %*) +I"U3A !: Il piruvato il prodotto finale della glicolisi, questo pu> subire diversi destini a seconda della disponibilit0 di ossigeno e della natura dell'organismo stesso: A'A*"!-I!,I: le possibilit0 sono due in questo caso: #!"(A.I!'* %I )A A !: reazione che avviene tipicamente in anaerobiosi, in particolare la reazione la seguente: si tratta di una semplice reazione di riduzione del carbonile a gruppo alcolico, questo consente alla cellula di "*&U+*"A"* I) 'A%@ sfruttato della reazione di ossidazione della gliceraldeide tre fosfato a <,9 difosfoglicerato. )a lattato deidrogenasi essenziale quindi per il recupero di equivalenti redo? nella anaerobiosi, ma nel corpo umano la formazione di lattato non pu> essere eterna: nei muscoli, in caso di stress in condizione di anaerobiosi, la produzione di acido lattico aumenta considerevolmente, questo si riversa anche fuori dalla cellula in quanto la sua acidit0 pericolosa per la cellula stessa$ nel momento in cui l'acidit0 aumenta eccessivamente si arriva al blocco dell'attivit0 muscolare.

#!"(A.I!'* %I * A'!)!: si tratta di una reazione che avviene in alcuni organismi unicellulari$ la reazione in questione piuttosto semplice: per prima cosa viene decarbossilato il piruvato ad acetaldeide, quindi l'acetaldeide viene "I%! A ad etanolo$ in questo modo: 20

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi &!',U(! U' +"! !'* utilizzato per saturare l'uscita di &!=. "*&U+*"! AG*' * !,,I%A' * tramite la riduzione dell'acetaldeide. I) %*, I'! A*"!-I&! %*) +I"U3A !: l'obiettivo della cellula quello di trasformare ogni atomo di carbonio che costituisce la molecola di piruvato in anidride carbonica Dmassimo livello di ossidazioneE$ il tutto avviene attraverso una serie di reazioni molto complesse riassumibili in questo modo: )e reazioni in questione mitocondrio PIRUVATO avvengono principalmente a livello (I !&!'%"IA)* e coinvolgono enzimi di varia Piruvato + CoA natura sia legati alla membrana Acetil CoA AcetilCoA interna del mitocondrio sia presenti a livello del lume dell'organello. CO2 +er poter entrare di fatto nel ciclo di produzione dell'energia necessario per prima cosa trasformare il +I"U3A ! in Ciclo di Krebs acetile per legarlo al coenzimaA, anche questa CO2 reazione avviene a livello CO2 mitocondriale ed estremamente importante in O2 quanto ad A&* I)&oA vengono ricondotti anche numerosi altri composti H2O utilizzabili dalla cellula.

Catena respiratoria

CO2

IL PROCESSO DI OTTENIMENTO DELL' ACETIL CoA:


si tratta di un processo molto complesso che coinvolge tre categorie di enzimi diversi e che capace di trasformare il piruvato in acetile: il complesso enzimatico che catalizza questo tipo di reazione viene definito +I"U3I&! %*I%"!G*'A,I ed composto di tre enzimi diversi: +I"U3A ! %*I%"!G*'A,I o *< che utilizza come coenzima la IA(I'A +I"!#!,#A !. %II%"!)I+!I) "A',A&* I)A,I o *= che utilizza come coenzima la )I+!I)A((I%*. %II%"!)I+!I) %*I%"!G*'A,I o *9 che utilizza come coenzima il #A%. Auesti tre enzimi si organizzano in in sistemi ternari strutturati in modo da rendere pi5 rapido il possibile il processo di trasformazione del piruvato ad acetile$ i siti attivi si 21

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi passano il substrato in trasformazione. A&I%! )I+!I&! o )I+!A ! o vitamina ': si tratta di una molecola costituita da due parti: A"!(A I&A: anello bisostituito con due atomi di zolfo a costituire un ponte solfuro interno dalla molecola stessa, in particolare nella sua azione coenzimatica questo verr0 ridotto a due gruppi tiolici. A)I#A I&A: catena di cinque atomi di carbonio l'ultimo dei quali carbossilico. Attraverso il gruppo carbossilico la molecola in grado di formare legami di natura ammidica con residui di )I,I'A presenti a livello dell'enzima divenendo cos1 )I+!A(I%*$ di fatto si comporta come un gruppo prostetico. )a reazione complessivamente avviene in questo modo: %*&A"-!,,I)A.I!'* !,,I%A I3A: eliminazione di un carbonio del piruvato per ottenere una catena pi5 breve, questo si ottiene utilizzando una %*I%"!G*'A,I che utilizza da IA(I'A +I"!#!,#A ! come coenzima, si tratta della piruvato deidrogenasi. ,i ottiene cos1 una I%"!,,I* I) tiamina pirofosfato che di fatto lega l'acetile mascherato in un gruppo alcolico$ in questo modo la molecola stata deidrogenata e allo stesso tempo decarbossilata cos1 da ottenere di fatto l'acetile che serve. )'ancoraggio alla tiamina pirofosfato come noto molto labile. "A,#*"I(*' ! %*))'A&* I)* ,U))A )I+!A((I%*: in questo caso semplicemente la molecola di tiamina pirofosfato scorre lungo la struttura proteica dell'enzima fino ad incontrare la lipoilammide. In pratica la reazione consiste nel trasferimento dell'acetile dal carbonio dell'anello tiazolinico della tiamina pirofosfato ad uno dei due atomi di zolfo che costituivano il ponte disolfuro della lipoamide. )'enizima che catalizza questa operazione la ancora la +I"U3A ! %*I%"!G*'A,I: la formazione del legame di fatto generata dalla prima deidrogenasi. "A,#*"I(*' ! %*))'A&* I)* A) &!*'.I(A A: si tratta di una reazione facile da eseguire in quanto le molecole di lipoammide e &oA presentano gruppi molto simili: si tratta infatti sempre di gruppi tiolici. ,i tratta di un semplice trasferimento di acetile catalizzato dalla %II%"!)I+!I) "A',A&* I)A,I. )'unico problema che resta la presenza di una molecola di %II%"!)I+!I)A(I%* che non in alcun modo utilizzabile per la reazione, devo quindi ossidare i due gruppi tiolici per ottenere di nuovo acido lipoico: <. !,,I%A.I!'* %*))A %II%"!)I+!A(I%* che avviene grazie ad una deidrogenasi #A% dipendente detta %II%"!)I+!I) %*I%"!G*'A,I. =. Il #A% ottenuto, che essenziale per la ciclicit0 della reazione stessa viene recuperato grazie ad una altra diidrogenasi ma questa volta 'A%@ dipendente che AGI,&* ,U))A (!)*&!)A %I #A%2= per ossidarla a #A% accumulando gli equivalenti redo? nella molecola di 'A%2 D@2@E.

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi

/ inoltre importante sottolineare che tramite la &A *'A "*,+I"A !"IA, l'ultima fase della ossidazione aerobica del carbonio, %A U'A (!)*&!)A %I 'A%2 si ottengono tre molecole di A +.

IL CICLO DI

REBS:

si tratta di un ciclo che consente di ottenere tre molecole di 'A%2, una molecola di #A%2= e una molecola di A +. Auesto complesso di reazioni avviene nel lume del mitocondrio e sfrutta la presenza di enzimi sia legati alla membrana interna del mitocondrio sia liberi nel lume. ,I' *,I %*) &I "A !: si tratta della prima reazione che di fatto rende l'acetile legato al coenzima A capace di entrare nei meccanismi di ossidoriduzione del ciclo di :rebs:

il tutto con ottenimento ovviamente anche della molecola di &oA7,2$ un protone viene trasferito dall'acetile per andare a saturare la valenza dell'ossigeno in seguito alla rottura del doppio legame. )a reazione catalizzata dalla &I "A ! ,I' * A,I. )'!,,A)A&* A ! un acido molto particolare in quanto deriva di fatto dalla carbossilazione dell'acido piruvico, tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi, 23

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi 3I*'* "*&U+*"A ! alla fine del ciclo di Grebs. "A,#*"I(*' ! %*))'!,,I%"I)* %A))A +!,I.I!'* 9 A B:

)a reazione catalizzata dalla A&!'I A,I, un complesso enzimatico che attraverso queste due reazioni riesce a trasferire l'ossidrile sul carbonio quattro formando )'I,!&I "A !. Il passaggio per il composto chiamato cis7aconitato obbligatorio, ma il composto estremamente instabile e l'intermedio reagisce con l'acqua dando isocitrato spontaneamente. +"I(A !,,I%!"I%U.I!'*: si tratta in questo caso di una reazione di ossidazione che comporta quindi una decarbossilazione che abbassa il numero di atomi di carbonio da K a B Disocitrato 4 alfa chetoglutaratoE. )a reazione avviene quindi in due fasi:

)'I,!&I "A ! viene ossidato, l'ossidrile legato al carbonio due della molecola viene trasformato in carbonile ottenendo in questo modo una molecola di 'A%2 e una di ossalsuccinato, un intermedio della reazione, grazie all'enzima I,!&I "A ! %*I%"!G*'A,I. )'!,,A),U&&I'A ! viene quindi decarbossilato grazie ad una %*&A"-!,,I)A,I che lo trasforma in alfa chetoglutarato$ la reazione di fatto spontanea e favorita dalla presenza dell'enzima. '.-.: il carbonio che viene decarbossilato un carbonio dell'!,,A)A&* A ! iniziale, non dell'acetile che abbiamo inserito nella reazione. ,*&!'%A !,,I%!"I%U.I!'*: che questa volta elimina il carbossile pi5 vicino al gruppo chetonico:

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi )a reazione di decarbossilazione viene favorita dal legame del succinato, che si ottiene tramite decarbossilazione dell'alfa chetoglutarato, con il coenzimaA che diviene quindi succinil&oA. )a reazione di ossidazione provoca l'uscita del carbonio carbossilico uno e quindi la formazione di un legame tioestereo fra il coenzimaA e il succinato. Anche in questo caso ottengo una molecola di 'A%2. I%"!)I,I %*) ,U&&I'I)&oA: si tratta di una reazione estremamente importante: l'energia di idrolisi del legame fra il succinile e il coenzimaA tale da permettere la formazione di una molecola di G + in presenza di G%+ e di fosfato inorganico Dpresenti a livello mitocondrialeE:

in questo modo si assiste alla formazione di una molecola di G + equivalente a livello energetico dell'A +, da questo composto posso ottenere una molecola di A + con la reazione: G + @ A%+ G%+ @ A + si tratta di una reazione reversibile ma che viene stimolata, come in ogni caso simile, dal consumo del prodotto A +. )a reazione di trasferimento del fosfato catalizzata dall'enzima 'U&)*!,I%*%I#!,#A ! &2I'A,I. %*I%"!G*'A.I!'* %*) ,U&&I'A !: si tratta di una reazione utile per due motivi: necessaria per il recupero dell'ossalacetato e allo stesso tempo produce equivalenti redo?:

)a reazione catalizzata dalla ,U&&I'A ! %*I%"!G*'A,I che trasforma la struttura del succinato nel fumarato che presenta una insaturazione. !ttengo inoltre una molecola di #A%2= che verr0 poi utilizzata nella catena respiratoria per ottenere = molecole di A +. I%"A A.I!'* %*) #U(A"A ! A (A)A !: si tratta di una reazione di 25

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi idratazione che va ad attaccare l'insaturazione della molecola: ,i ottiene cos1 un idrossi diacido carbossilico che pu> subire un ulteriore processo di ossidazione:

%*I%"!G*'A.I!'* %*) (A)A ! A !,,A)A&* A !:

Interviene quindi ancora una deidrogenasi, la (A)I&! %*I%"!G*'A,I che: "*&U+*"A )A (!)*&!)A %I !,,A)A&* A ! essenziale per l'ingresso della molecola nel processo del ciclo di Grebs. ! I*'* una molecola di 'A%2 utile per ottenere A + grazie alla catena respiratoria. -I)A'&I! &!(+)*,,I3! %*))* "*A.I!'I: "*A.I!'* #ormazione di acetil&oA &iclo di Grebs +"!%! < 'A%2 9 'A%2 <A + < #A%2= I energeticamente utili

I) &I&)! %I G"*-, ! %*))'A&I%! &I "I&! ancora qualcosa di intermedio, non lo stadio finale del processo di ossidazione degli zuccheri, serve principalmente a "A,#*"I"* *AUI3A)*' I "*%!O %A) G)U&!,I! A 'A%2 * #A%2=, il tutto infatti riassumibile in questo modo:
Acetil&oA@ 9'A%@ @ #A% @ G%+ @ +i @ =2=!4=&!= @ 9'A%2D2@E @ #A%2= @ G + @ &oA,2 @=2@

%alle molecole funzionali all'accumulo di equivalenti viene ovviamente poi ricavata energia con un bilancio di questo tipo: 'A%2 D2@E 4 9A + #A%2= 4 =A + / inoltre importante sottolineare come l''A%2 citosolico non entri nel mitocondrio direttamente, ma subisca destini diversi: 26

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi <. 3I*'* ,(A) I ! '*) &I !,!) per recuperare coenzima ossidato per la glicolisi. =. 3I*'* "A,#*"I ! A) (I !&!'%"I! in questi due modi: <. trasferendo l'equivalente ad una molecola di 'A%@ tramite il sistema shuttle ossalacetato7aspartato. =. rasferendo l'equivalente ad una molecola di #A% tramite il sistema shuttle del glicerolo. I +U' I %I &!' "!))! %*) &I&)! %I G"*-,: il meccanismo complessivo della reazione piuttosto complesso e sono quindi necessari per garantire il controllo della via metabolica numerosi punti di controllo classificabili in: I'I-I !"I: si tratta di punti attraverso i quali viene inibita la via metabolica, questo avviene in presenza di eccesso di energia D&.*.PC,QE: +I"U3A ! 4 A&* I) &oA -loccare la reazione nel suo principio pu> essere fondamentale in caso di sovraproduzione di energia Dquando la carica energetica della cellula supera lo C.Q circaE, nella trasformazione del piruvato ad acetato legato al coenzimaA sono coinvolti numerosi enzimi alcuni dei quali rispondono ad inibizione allosterica di: Acetil&oA. 'A%2. A +. A&* I) &oA @ !,,A)A&* A ! 4 &I "A ! In particolare l'enzima &I "A ! ,I' * A,I viene inibito da: A +. ,uccinil &oA. I,!&I "A ! 4 A)#A &2* !G)U A"A ! anche in questo caso la isocitrato deidrogenasi viene inibita da: 'A%2 D2@E. A +. A)#A &2* !G)U A"A ! 4 ,U&&I'I) &oA )a alfachetoglutarato deidrogenasi viene inibita da: ,U&&I'I) &oA. 'A%2 D2@E. A +. *sistono anche forme di controllo a livello di stimolazione, in particolare ricordiamo: +I"U3A ! 4 A&* I) &oA la reazione viene stimolata dalla presenza di: &oA. 'A%@ I,!&I "A ! 4 A)#A &2* !G)U A"A ! in questo caso la isocitrato deidrogenasi viene stimolata da: A%+. 'A%@. Auesti meccanismi allosterici consentono una regolazione molto fine della attivit0 energetica del ciclo di :rebs, questi meccanismi sono sempre relativi a reazioni molto 27

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi importanti a livello del ciclo stesso e coinvolgono spesso %*I%"!G*'A,I e fenomeni di %*&A"-!,,I)A.I!'*, sono inoltre molto spesso irreversibili. Altra possibile forma di controllo della attivit0 del ciclo di :rebs sicuramente l'utilizzo di forme intermedie del ciclo per alimentare altre vie metaboliche: I' *' "A A: possono entrare nel ciclo di :rebs numerosissimi composti diversi, in particolare gli amminoacidi possono essere deaminati e quindi entrare nel ciclo di :rebs in punti diversi a seconda della loro composizione chimica. I' U,&I A: numerosi metaboliti possono uscire dal ciclo per partecipare ad altre vie metaboliche. Alcuni esempi si possono trovare in questo schema:

28

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi Altra importante forma di controllo sono le "*A.I!'I %I "I*(+I(*' ! ! A'A+)*"! I&2*, si tratta di reazioni che si occupano sostanzialmente di sintetizzare componenti che possono non essere presenti in quantit0 sufficiente: +I"U3A ! @ &!= @ A + @ 2=! 4 !,,A)A&* A ! @ A%+ @ +i @ =2@ Auesta reazione fondamentale in quanto in caso di mancanza di uno dei primi e fondamentali metaboliti del ciclo di :rebs ne consente la sintesi con consumo di una unica molecola di A +. #!,#!*'!)+I"U3A ! @ 2&!97 4 !,,A)A&* A ! @ +i Anche questa reazione fondamentale per compensare la mancanza di ossalacetato. +I"U3A ! @ 2&!97 @ 'A%+2 D2@E 4 (A)A ! @ 'A%+@ @ 2=! Auest'ultima reazione un esempio di -I!,I' *,I "I%U I3A che attraverso la riduzione consente la costruzione di un composto essenziale per il metabolismo del ciclo di :rebs D'A%+2 viene prevalentemente utilizzato dalla cellula per reazioni anaboliche mentre 'A%2 viene utilizzato prevalentemente per reazioni di altra natura come accumulo di equivalenti redo?E.

LA CATENA RESPIRATORIA:
+! *'.IA)* %I "I%U.I!'*: fino ad ora abbiamo accumulato nelle reazioni cataboliche una discreta quantit0 di equivalenti redo? in forma di 'A%2 e #A%2=$ possibile a questo punto utilizzare questa energia sfruttando il potenziale di riduzione dei composti in cui accumulata: ogni reazione di ossidoriduzione caratterizzata dalla presenza di due coppie redo?, ciascuna composta di una donatore e di un accettore di elettroni$ in generale possiamo dire che I) +! *'.IA)* , A'%A"% %I "I%U.I!'* misurato praticamente in un circuito ed espresso in volt, / U'A (I,U"A %I AUA' ! U'A ,+*&I* &2I(I&A A--IA *'%*'.A A "I%U",I$ consegue quindi che esponendo, per esempio, il 'A%2 ad un composto con potenziale redo? maggiore, otterr> la sua ossidazione a 'A%@ D'.-.: le condizioni alle quali vengono valutati i potenziali di riduzione in biochimica sono: =KR&, p2 8, gas in pressione di una atmosfera e reagenti presenti in concentrazione uno molareE. +osso quindi ossidare nuovamente le specie chimiche accumulatrici semplicemente esponendole ad agenti ossidanti. +ossiamo prendere in considerazione due metodi: *,+!,I.I!'* %I"* A A% !,,IG*'!: una reazione di questo tipo provocherebbe una notevole liberazione di energia libera, in particolare dalla equazione GR 6 7n#*R possiamo ricavare il valore di energia libera che verrebbe liberata: le due semireazioni: S != @ =2@ @=e7 4 2=! con una *R6@C,Q= 'A%@ @ 2@ @ =e7 4 'A%2 con una *R67C,9= )a reazione complessiva: S!= @ 2@ @ 'A%2 4 2=! @ 'A%@ con una * complessiva di C,Q= 7D7C,9=E6<,<B con una G complessiva di 7K9 Gcal;mol )a reazione quindi ovviamente altamente spontanea, ma la liberazione di energia decisamente "!++! *)*3A A e "!++! "A+I%A. 29

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi

)A &A *'A "*,+I"A !"IA: il nostro corpo, per rendere tale quantit0 di energia utilizzabile dalla cellula, deve liberarla gradualmente e tramite una serie di processi di passaggio di equivalenti fra diverse specie chimiche. )a catena respiratoria quindi un processo schematizzabile in questo modo: La prima reazione sfrutta una deidrogenasi che trasferisce gli equivalenti redox dal NADH a NADH deidrogenasi FMNH2 ottenendo energia ATP sufficiente alla sintesi di una molecola di ATP; Il FADH2 si FADH2 inserisce a livello della catena dopo succinico deidrogenasi questa reazione, per similarit con la FMN infatti pu reagire con ADP + Pi l'ubichinone venendo ossidato. Citocromo C reduttasi La serie di reazioni prosegue attraverso riduzioni di citocromi diversi a partire dall'ubichinone; man mano che procedono le ossidoriduzioni procede anche la formazione di energia. Naturalmente nel corso delle reazioni vengono recuperate tutte le componenti coenzimatiche riossidate. La tappa finale prevede la riduzione dell'ossigeno ad acqua con ottenimento nuovamente di una quantit di energia sufficiente a sintetizzare una terza molecola di ATP.

ADP + Pi

NADH

UBICHINONE

CITOCROMO B

ATP

CITOCROMO C1-C ADP + Pi


Citocromo ossidasi

CITOCROMO A-A3

ATP 2H+ + O2 H2O

Il principio applicato in questa catena di reazioni chimiche naturalmente quello di ,#"U A"* A) (A,,I(! )'*'*"GIA A&&U(U)A A I' #!"(A %I *AUI3A)*' I "*%!O +*" "*'%*")A U I)I..A-I)* %A))A &*))U)A. )e componenti essenziali per portare a termine questo processo sono: !,,IG*'!. #(': senza la flavina mononucleotide non sarebbe possibile il trasferimento di equivalenti redo? dal 'A%2 al resto della catena respiratoria. U-I&2I'!'*: o A<C essenziale come accumulatore di equivalenti redo?:

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi dove nella specie umana la catena composta di <C unit0 isopreniche concatenate una all'altra e polimerizzate fra loro a costituire un complesso di circa KC atomi di carbonio. )a presenza di questa catena fondamentale per l'ancoraggio dell'ubichinone alla membrana interna del mitocondrio. )'ubichinone pu> essere definito il &!))* !"* %I *AUI3A)*' I "*%!O (I !&!'%"IA)I. )'intero complesso della catena respiratoria I%"!#!-I&! (A ,U,&* I-I)* A) &!' A ! &!' &!(+!, I I%"!#I)I&I ,!)! I' A)&U'I +U' I$ tutto il sistema della catena respiratoria pu> essere inoltre classificato in quattro grandi complessi: I 'A%2 D2@E 4 &oA 6 'A%2D2@E deidrogenasi. II ,uccinato 4 &oA 6 succinato deidrogenasi. III &oA 4 citocromo & 6 citocromo & riduttasi. I3 citocromo & #e@@ 4 != 6 citocromo ossidasi. I &I !&"!(I: i citocromo coinvolti nel meccanismo della catena respiratoria sono cromoproteine dotate di un *(* molto simile a livello strutturale a quello presente su emoglobina e mioglobina ma che da questo differisce per alcuni motivi: <. I ,!, I U*' I dell'anello tetrapirrolico sono diversi sia da quelli dell'emoglobina sia fra citocromi stessi. =. I) #*""! non isolato in una tasca idrofobica, anzi esposto di modo da poter essere facilmente !,,I%A ! o "I%! ! a seconda delle necessit0. 9. Il gruppo eme legato alla proteina non tramite legami dativi del ferro centrale ma attraverso strutture costituite di residui di cisteina legati a gruppi funzionali dell'eme stesso. B. Alcune proteine presentano un gruppo eme caratterizzato dalla presenza di un atomo di rame invece che da un atomo di ferro, questo consente di ottenere una gamma pi5 vasta di potenziali di riduzione. +ossiamo dividere i processi redo? della catena respiratoria in due grandi parti: una prima parte, possiamo dire dall'ingresso del 'A%2 fino alla riduzione dell'ubichinone a ubichinolo, e una seconda parte caratterizzata dalla ossidoriduzione dei diversi citocromi fino all'ossigeno$ queste due parti presentano due differenze fondamentali: nella prima parte la catena procede tramite passaggi di due elettroni per volta, a livello del citocromo & il passaggio di elettroni risulta invece unitario. 'onostante questa differenza quantitativa a livello del &I !&"!(! &, che possiamo considerare l'anello di giunzione fra i due diversi momenti del ciclo, presente un complesso enzimatico ciclico che consente il mantenimento di un flusso di elettroni &!, A' * e G"A%UA)*. 'ella seconda parte del ciclo inoltre il flusso di protoni non bilanciato come nella prima parte. In generale possiamo notare che mentre il flusso di elettroni procede costantemente, il flusso di protoni non procede in maniera altrettanto regolare: alcuni protoni restano nella matrice del mitocondrio e sono essenziali per la riduzione dell'ossigeno. 'umerosi protoni escono dalla matrice e si riversano nello spazio intermembrana, questo avviene grazie ai complessi enzimatici I, III, I3 che hanno la capacit0 di 31

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi pompare protoni fuori dalla membrana. Il flusso di protoni verso l'esterno della matrice comincia quindi gi0 grazie al primo dei quattro complessi coinvolti. I' &!'&!(I A'.A A) +A,,AGGI! %I *)* "!'I '*))A &A *'A "*,+I"A !"IA 3I*'* A &"*A",I U' #)U,,! A I3! %I +"! !'I %A))'I' *"'! 3*",! )'*, *"'! %*) )U(* %*) (I !&!'%"I! G*'*"A ! %A))'*'*"GIA ! *'U A %A) #)U,,! %I *)* "!'I , *,,!. Auesto passaggio di protoni naturalmente genera un gradiente di concentrazione che a sua volta genera quella che viene chiamata una +I)A A &!'&*' "A.I!'* Ddove cio la differenza di potenziale generata non dal diverso potenziale di riduzione delle coppie, ma dalla diversa concentrazione di una singola coppia ai due elettrodiE. )'utilit0 di questo meccanismo stato poco chiaro fino a quando alcuni dati sperimentali hanno portato alla formulazione di teorie oggi ritenute valide, in particolare la *!"IA &2*(I!,(! I&A %I (I &2*)) ricavata dalle seguenti osservazioni sperimentali: '!' *,I, !'! A )I3*))! %*))A #!,#!"I)A.I!'* !,,I%A I3A complessi A% A) A *'*"GIA, non viene quindi sfruttato per la formazione di A + il meccanismo di fosforilazione a livello del substrato. %A''*GGIA'%! )A (*(-"A'A (I !&!'%"IA)*, in particolare rendendola permeabile a protoni o ossidrili o ioni come potassio e sodio, e stimolando contemporaneamente il ciclo di :rebs si assiste ad un fenomeno di questo tipo: ho il flusso di elettroni che porta alla formazione di acqua. 'on ho produzione di A +. I' "!%U.I!'* %I AG*' I %I,A&&!++IA' I come il dinitrofenolo o il &&&+ Dm7clorocarbonilcianuro fenilidrazaneE, consente il passaggio di elettroni ma ancora una volta blocca il meccanismo di formazione dell'A +. I disaccoppianti artificiali sono acidi deboli con carattere idrofobico, riescono a penetrare la membrana del mitocondrio e, visto il p2 alto in esso presente, a dissociare annullando il gradiente ionico generato dalle pompe. I' "!%U.I!'* %I I!'!#!"I: composti che incrementano la permeabilit0 della membrana, ottengo ancora il medesimo effetto, non c' sintesi di A +. )A *!"IA che fu formulata basandosi su una osservazione di questo tipo la seguente: <. gli elettroni scorrono lungo la catena respiratoria generando energia che viene sfruttata per trasportare protoni dalla matrice mitocondriale alla zona intermembrana, in questo modo abbiamo: <. abbassamento interno del p2. =. Innalzamento esterno del p2. =. ,i forma un gradiente elettrochimico dovuto alla differenza di concentrazione fra interno ed esterno grazie a: <. potenziale di membrana mitocondriale. =. Gradiente protonico. 9. I protoni, se la membrana mitocondriale integra, non possono fluire nella matrice se non tramite un carrier: I) #)U,,! !"%I'A ! %I +"! !'I A))'I' *"'! %*))A (A "I&* 32

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi (I !&!'%"IA)* / "*,+!',A-I)* %*))A #!"(A.I!'* %*))'A +. A livello della membrana mitocondriale interna sono presenti varie proteine coinvolte sia nel ciclo di :rebs sia nella catena respiratoria, fra queste presente in grande quantit0 anche la proteina responsabile della #!"(A.I!'* %*))'A + : la #< #o A +asi o A +sintetasi: )a proteina costituita di numerose subunit0 ed divisibile in due parti fondamentalmente: <. #o costituita di <C7<B proteine, la parte che si colloca immersa nella membrana ed costituita di tre parti fondamentalmente: <. c una struttura anulare immersa nella membrana. =. a che una struttura a morsetto che prende rapporto con la parte c. 9. = catene b che prendono invece rapporto con la subunit0 a e con alcune delle componenti proteiche di #<. =. #< la componente che si sviluppa a livello della matrice mitocondriale ed costituita di numerose subunit0: <. tre subunit0 alfa e tre subunit0 beta vanno a costituire la struttura proteica che di fatto catalizza la formazione di A +, sono disposte alternate una all'altra in senso circolare. =. %elta che media il rapporto fra le due subunit0 b e il complesso alfa7beta. 9. *psilon che stabilizza il rapporto fra la parte #o e la parte #<. B. Gamma che si insinua centralmente alla struttura cilindrica costituita dalle subunit0 alfa e beta. &omplessivamente quindi possiamo dire che le componenti a, b, delta, alfa e beta costituiscono un gruppo solidale, mentre le parti c, gamma e epsilon un altro. &omplessivamente la proteina #<#o A + sintetasi ,+!, A +"! !'I %A))'*, *"'! A))'I' *"'! %*))A (A "I&* e &A A)I..A )A ,I' *,I %*))'A + tramite un movimento di rotazione per fasi: anzitutto avviene il legame della proteina con le componenti necessarie alla sintesi, giungono quindi in prossimit0 del complesso: A%+ e fosfato inorganico. +rotoni. 'aturalmente alle sue estremit0 opposte della proteina. ,egue il legame delle due componenti con la proteina: A%+ e fosfato si legano ad una parte del complesso alfa beta e si insinuano a livello di un sito attivo aperto Dve ne sono tre in tuttoE. I protoni giungono a livello della subunit0 c nella sua estremit0 posta fra le due membrane, qui trovano dei residui di G)U A((A ! a cui si legano. Auesti legami cambiano la conformazione proteica delle componenti. 33

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi "! A.I!'*: i protoni generano un mutamento ionico a livello della subunit0 c che comincia un movimento rotazionale che inevitabilmente coinvolge le subunit0 epsilon e gamma, quest'ultima ruotando forza alla rotazione anche le subunit0 alfa e beta, il sito catalitico occupato in precedenza si chiude adattandosi al substrato. I protoni vengono rilasciati all'interno della membrana interna mitocondriale e verranno riutilizzati per i cicli successivi, il movimento rotazionale &!' I'UA con il medesimo meccanismo andando a modificare ciclicamente la conformazione dei siti attivi presenti a livello delle subunit0 alfa e beta:

)a rotazione avviene di <=CR in <=CR portando alla formazione di una molecola di A + e al suo rilascio ogni 9 movimenti rotazionali singoli. Il sito attivo liberato viene immediatamente saturato dall'ingresso di nuovo materiale. Invertendo il processo rotazionale ottengo la %I, "U.I!'* %I A +, per questo la proteina presenta un nome duplice. &ome sottolineato l'energia del processo ricavata sostanzialmente dalla catena respiratoria e quindi dal flusso protonico che genera, complessivamente possiamo schematizzare il suddetto flusso in questo modo:

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi 0

-0,4 NADH -0,2 2eFMN 2eQ10 ATP

Le fasi in cui viene sviluppata energia sufficiente alla produzione di una molecola di ATP sono tre in tutta la catena respiratoria.

10 CITOCROMO B ATP 20

+0,2 CITOCROMO C1 +0,4 Queste tre fasi sono ovviamente le pi sensibili al trattamento con agenti chimici, in particolare: ROTENONE blocco del passaggio FMN Q10. ANTIMICINA A blocco del passaggio Cb Cc1. CIANURO blocco del passaggio Ca ossigeno. CITOCROMO C 30 CITOCROMO A ATP OSSIGENO 50 Energia liberata 40

+0,6

+0,8 potenziale

)a stechiometria precisa di questo tipo di reazione tuttora non nota. AG*' I %I,A&&!++IA' I: si tratta di agenti capaci di dividere a livello chimico le reazioni della catena respiratoria e della sintesi di A +, queste possono essere: agenti chimici nocivi come i gi0 citati &&&+ e =,B dinitrofenolo Agenti naturalmente presenti a livello di alcuni tessuti del nostro corpo come la *"(!G*'I'A presente a livello del tessuto adiposo bruno: questa proteina impedisce la formazione di A + isolando i due processi e provocando quindi una conseguente liberazione di energia in forma *"(I&A Dprotezione dal freddoE. )'energia in questione viene prelevata da fonti lipidiche che entrano a far parte dei cicli redo?. Anche la tiro?ina, ormone secreto dalla tiroide, nell'ipertiroidismo pu> causare disaccoppiamento dei due processi. TRASFERIMENTO DI E!UIVALENTI DAL CITOSOL AL MITOCONDRIO: Il passaggio di molecole dall'esterno al lume del mitocondrio un processo complesso che richiede la presenza di numerosi tipi di trasportatori, la parte principale del problema il passaggio attraverso la membrana interna che, per ragioni di natura strutturale Dlimitare il passaggio di protoniE, difficilmente penetrabile sia a composti in entrata sia a composti in uscita. Un grosso problema sicuramente il trasporto di A + dall'interno all'esterno della struttura mitocondriale, questo viene infatti utilizzato all'esterno: per risolvere il problema il mitocondrio dotato a livello di membrana di una proteina simporto che esporta A + e importa A%+ Dimporto materiale da lavorare ed esporto materiale lavoratoE.

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi Altre forme di trasporto verso l'interno della struttura mitocondriale sono: &A""I*" +i fosfato inorganico viene importato a livello della struttura mitocondriale in particolare associato a protoni, si tratta di una molecola infatti che allo stato dissociato di dimensioni estremamente ridotte e molto carica. &A""I*" 2@ +"! !'*: la stessa A + sintasi pu> essere considerata un carrier di protoni verso l'interno della struttura mitocondriale. &A""I*" &a@@ I!'* &A)&I!: il mitocondrio sfrutta il gradiente protonico che viene generato dalla catena respiratoria per importare ione calcio pro gradiente, questo viene utilizzato: A,,!&IA ! A +"! *I'* &A)&I! %I+*'%*' I. I' %* *"(I'A * #A,I %I +"*+A"A.I!'* A) +"!&*,,! %I &A)&I#I&A.I!'* nelle quali il calcio si deposita in forma di fosfato di calcio. &A""I*" +*" A&I%I -I&A"-!,,I)I&I: capace di importare molecole come malato, succinato, fumarato. &A""I*" +*" A&I%I "I&A"-!,,I)I&I come il citrato. &A""I*" +*" I) +I"U3A !: entra nel mitocondrio scambiato con !27 che esce dal lume. Auesti sistemi di trasporto coordinano di fatto quanto avviene fuori e quanto avviene dentro al mitocondrio. Il trasporto del 'A%2D2@E non previsto, il trasporto di equivalenti redo? dall'esterno all'interno della struttura mitocondriale deve quindi avvenire in modo diverso, in particolare si riconoscono due metodi: ,I, *(A ,2U )* %*))'!,,A)A&* A !: come sappiamo viene prodotta nella glicolisi una molecola di 'A%2 D2@E, tale molecola subisce un destino di questo tipo: )''A%2 viene fatto reagire con una molecola di !,,A)A&* A ! che viene da esso ridotta a (A)A !, intermedio del ciclo di Grebs. I) (A)A ! entra attraverso il sopracitato carrier per acidi bicarbossilici direttamente nel ciclo di Grebs. I) (A)A ! viene quindi ossidato ad !,,A)A&* A ! provocando la riduzione di una molecola di 'A%@ che pu> essere utilizzata a livello mitocondriale. In pratica stato trasportato il 'A%2 prodotto a livello citosolico nel mitocondrio. Auesto sistema di trasporto attivo a livello delle cellule di &U!"* * #*GA !. +er riesportare il materiale necessario al citosol l'ossalacetato pu> essere aminato ad aspartato e quindi esportato tramite un apposito carrier. ,I, *(A ,2U )* %*) %II%"!,,IA&* !'* #!,#A !: il concetto il medesimo ma sfrutta un meccanismo di reazione diverso: %II%"!,,IA&* !'* #!,#A ! prodotto dall'enzima aldolasi viene "I%! ! a G)I&*"!)! 9+. Il G)I&*"!)! 9+ presente a livello citosolico pu> diffondere nello spazio intermembrana mitocondriale e quindi nel mitocondrio. Il G)I&*"!)! incontra la G)I&*"!)! 9+ %*I%"!G*'A,I che lo ossida producendo #A%2=. #A%2= entra direttamente a livello della catena respiratoria. Auesto sistema attivo in altre parti del corpo. 36

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi )a differenza sostanziale che '*) ,*&!'%! &A,!, passando per il #A%2=, il meccanismo +"!%U&* U'A (!)*&!)A %I A + I' (*'!. -I)A'&I! #I'A)*:

GLUCOSIO 2ATP glicolisi 2 NADH + H+

2 PIRUVATO 2 NADH + H+ 2 acetil CoA 6 NADH + H+ 2 FADH2 *2 ATP 4ATP 2GTP 38ATP
Il maggior numero di ossidazioni avviene in ogni caso a livello del ciclo di Grebs, gli equivalenti vengono sfruttati immediatamente a livello della catena respiratoria. A++A &"I I&A: la tappa di passaggio fra i meccanismi di trasporto degli elettroni con capienza di due elettroni e quelli con capienza di un unico elettrone risulta sicuramente fondamentale per il corretto funzionamento della catena respiratoria. In questi passaggi possibile che venga perso un elettrone che reagendo con una molecola di ossigeno da vita ad un "A%I&A)* )I-*"! capace di attaccare ossidando numerosi substrati come: (*(-"A'*. +"! *I'*. A&I%I 'U&)*I&I. )e forme di difesa contro questo tipo di offesa sono duplici: 37

*3 ATP

30ATP

Krebs

6 CO2

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi <. molecole7schermo capaci di assorbire la forza della ossidazione su sL stesse come vitamine &, *, ' e il sistema bilirubina7biliverdina. =. ,istemi enzimatici capaci di eliminare il radicale come: <. ,U+*"!,,I%! %I,(U A,I che elimina in particolare il radicale superossido. =. "*A.I!'* %I #*' !' che elimina una molecola di acqua ossigenata. 9. &A A)A,I che catalizza l'eliminazione di due molecole di perossido di idrogeno. B. +*"!,,I%A,I che catalizzano invece la eliminazione di molecole di perossido di idrogeno grazie ad uno specifico substrato donatore di equivalenti.

LA VIA DEI PENTOSO FOSFATI:


si tratta di una via metabolica alternativa alla via della glicolisi, si occupa della formazione di: 'A%+2 molecola essenziale per i meccanismi di -I!,I' *,I "I%U I3A Dlegame di diversi atomi di carbonio uno all'altroE. +*' !,I: zuccheri a cinque atomi di carbonio essenziali per la costruzione di numerose macromolecole. )e due vie glicolitica e dei pentoso fosfato sono alternative ma allo stesso tempo legate strettamente una all'altra. )' 'A%+2 un composto essenziale per esempio nella sintesi dei lipidi, la via metabolica risulta quindi particolarmente attiva a livello di: <. A%I+!&I I. =. &*))U)* %*))A G2IA'%!)A (A((A"IA in allattamento la biosintesi essenziale. 9. *"I "!&I I: )''A%+2 uno degli elementi fondamentali per la protezione del #e=@ da agenti ossidanti. )a via in questione si svolge sostanzialmente in questo modo: !,,I%A.I!'* %*) G)U&!,I! H+: la prima tappa della via prevede la ossidazione del glucosioH+ a Hfosfo gluconato, derivato carbossilato dello zucchero. )e due reazioni sono consecutive, il H7fosfoglucanolattone di fatto una forma intermedia della reazione di trasformazione del glucosio H+ a H fosfogluconato. )a lattonasi, oltre a compiere la idratazione, di fatto apre il composto ciclico del lattone, ma non fa altro che favorire una reazione gi0 spontanea aumentandone la velocit0. %*&A"-!,,I)A.I!'* %*) H#!,#!G)U&!'A !: Anche in questo caso la decarbossilazione concomitante alla formazione di una molecola di 'A%+2, conseguente cio ad una ulteriore ossidazione della molecola, abbiamo ottenuto cos1 uno zucchero, il ribulosio, a cinque atomi di carbonio. I,!(*"I..A.I!'* A "I-!,I!: grazie alla #!,#!+*' !,! I,!(*"A,I il ribulosio K+ viene trasformato in "I-!,I! K+$ se necessario interviene una epimerasi capace di trasformare il ribulosio in ?ilulosio Dvia di collegamentoE. In pratica avvengono due ossidoriduzioni necessarie alla produzione di potere riducente utilizzabile in forme diverse. )a via dei pentoso fosfato collegata alla via G)I&!)I I&A attraverso una serie di reazioni reversibili che consentono il trasferimento di energia da un processo all'altro: 38

Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi

,I' *,I %I ,*%!*+ U)!,I! * G)I&*"A)%*I%* #!,#A !: In pratica si assiste ad una ricombinazione delle molecole di "I-!,I! e OI)U)!,I! con formazione di uno zucchero a sette atomi di carbonio e una gliceraldeide tre fosfato$ tutto questo grazie ad una "A',&2* !)A,I. #!"(A.I!'* %*) #"U !,I! ,*I #!,#A !: assistiamo ad una ulteriore ricombinazione delle molecole prima create: in questo caso interviene l'enzima "A',A)%!)A,I che trasferisce sulla gliceraldeide una struttura a tre atomi di carbonio formando in questo modo #"U !,I! ,*I #!,#A ! che pu> inserirsi nella glicolisi. ,I' *,I %I %U* U) *"I!"I (!)*&!)* I' *G"A-I)I '*))A G)I&!)I,I: il ciclo di collegamento sfrutta l'eritrosio fosfato formatosi per generare due ulteriori molecole integrabili a livello della glicolisi sempre sfruttando un meccanismo di ricombinazione. Utilizzo una ulteriore molecola di ?ilulosio alla quale vengono staccati gli ultimi due atomi di carbonio che vengono saldati alla struttura dell'eritrosio appena formato generando una molecola di G)I&*"A)%*I%* e una molecola di #"U !,I! ,*I #!,#A ! che vengono entrambi integrati nel ciclo di Grebs.

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Perin Giordano, biochimica3: metabolismo1: catabolismo glucidi )e possibilit0 sono quindi a questo punto quattro principalmente: <. necessit0 di 'A%+2 e di "I-!,I! nelle medesime quantit0: necessitando di entrambi i composti derivati da questa via metabolica semplicemente questa viene portata a termine a partire da glucosio sei fosfato. =. '*&*,,I F %I 'A%+2 * A +: tipicamente necessari nel caso in cui la cellula sia impegnata in meccanismi anabolici importanti come la costruzione di membrane, in questo caso: <. )A 3IA %*I +*' !,! #!,#A ! viene portata a termine con sintesi di ribulosio e quindi di ribosio. ,intetizzo cos1 'A%+2. =. Il ribosio viene incanalato nella via di collegamento con la glicolisi e trasformato quindi in definitiva in fruttosio e gliceraldeide$ in questo modo, di fatto, il materiale sintetizzato nella via dei pentoso fosfato viene trasformato in energia utile. ,intetizzo A +. 9. '*&*,,I F U'I&A(*' * %I 'A%+2: avviene raramente ma possibile che la cellula abbia necessit0 di produrre unicamente 'A%+2, in questo caso: <. 3I*'* +*"&!",A )A 3IA %*I +*' !,! #!,#A ! con sintesi di 'A%+2. =. Il ribosio prodotto *' "A '*))A 3IA %I &!))*GA(*' ! con la glicolisi e attraverso di essa viene trasformato in #"U !,I! * G)I&*"A)%*I%*. 9. #"U !,I! * G)I&*"A)%*I%* tramite un meccanismo di G)U&!'*!G*'*,I vengono trasformati nuovamente in G)U&!,I!. Il meccanismo risulta quindi complessivamente ciclico, si assiste alla perdita di una molecola di anidride carbonica ad ogni ciclo percorso, si tratta cio di una ossidazione graduale e parziale delle strutture glucidiche che non coinvolge nL ciclo di :rebs nL glicolisi Dnon c' cio produzione di A +E. B. '*&*,,I F U'I&A(*' * %I "I-!,I! K+: o comunque di zuccheri pentosi, in questo caso non voglio produrre 'A%+2, la cellula opera in questo modo: <. A33IA )A G)I&!)I,I e produce sia gliceraldeide tre fosfato che fruttosio sei fosfato. =. G)I&*"A)%*I%* 9+ e #"U !,I!H+ vengono incanalati nella via di collegamento con la via dei pentoso fosfato sintetizzando in questo modo "I-!,I! K+ senza produrre 'A%+2.

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Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici

CATABOLISMO DEI LIPIDI:


I LIPIDI: nel nostro organismo i lipidi si trovano principalmente in forma di TRIGLICERIDI e svolgono una funzione di riserva energetica; rispetto al glicogeno, tipico polisaccaride di riserva, i lipidi presentano due vantaggi fondamentali: ! "#$# IDR#%#&ICI: non portano nella struttura dell'adipocita o in generale della cellula nella (uale di collocano molecole di ac(ua, mentre il glicogeno ) sempre idratato! *! "#$# PI+ E$ERGETICI: gli atomi di car,onio coinvolti nella formazione degli zucc-eri non sono sempre allo stato pi. ridotto, gli atomi di car,onio c-e costituiscono gli acidi grassi al contrario sono il pi. ridotti possi,ile! L'unico inconveniente c-e ne complica di fatto l'utilizzo a livello energetico ) proprio la natura idrofo,ica: la molecola risulta difficilmente gesti,ile in un am,iente polare come (uello del citoplasma; in ogni caso il loro apporto energetico contri,uisce circa per il /01 del fa,,isogno giornaliero! In ogni caso i lipidi devono essere 2""I3IL2TI da parte delle cellula e (uindi solu,ilizzati nella digestione per una prima degradazione! La digestione dei lipidi si svolge in (uesto modo: &#CC2: non su,iscono alcuna trasformazione, gli enzimi idrolitici potre,,ero attaccare le componenti polari della molecola 4sostanzialmente i legami acido grasso5glicerolo6, ma il tempo di permanenza ) cos7 ridotto c-e (uesta azione risulta impossi,ile! "T#32C#: l'am,iente ) troppo polare, gli accumuli lipidici sono praticamente inattacca,ili! I$TE"TI$#: (ui i lipidi su,iscono un processo di "#L8&ILI9929I#$E %#RTE c-e li rende di fatto assimila,ili dagli epatociti! Il complesso c-e si occupa della solu,ilizzazione dei lipidi a livello intestinale ) cos7 costituito: PR#LIP2"I: proenzimi non attivi rilasciati dalle cellule intestinali e attivati una volta entrati in contatto con gli acidi grassi stessi o poco prima da apposite proteasi! C#LIP2"I: complesso attivo capace di digerire i lipidi! "2LI &ILI2RI: sono composti emulsionanti capaci di dividere le grandi masse lipidic-e in goccioline attacca,ili dagli enzimi LIP#LITICI! I lipidi vengono (uindi emulsionanti ed attaccati dagli enzimi lipolitici, man mano c-e procede la degradazione e si li,erano acidi grassi (uesti reagiscono con cationi di "#DI# E P#T2""I# presenti a livello intestinale formando di fatto "2P#$I C:E C#$TRI&8I"C#$# 2LL2 RE29I#$E DI E38L"I#$E gi; attuata dagli emulsionanti! In definitiva (uindi ottengo G#CCE DI 2CIDI GR2""I e 3#$#GLICERIDI! Il materiale digerito viene 2""#R&IT# 2 LI<ELL# I$TE"TI$2LE, negli epatociti si formano aggregati molecolari detti C:IL#3ICR#$I c-e vengono riversati nei vasi c-iliferi 4linfa6 c-e riversano il loro contenuto a livello della <E$2 "#TT#CL2<E2RE nel 1

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici PL2"32! Giunti nel plasma i c-ilomicroni viaggiano in circolo fino al %EG2T# dove, dopo una ulteriore ela,orazione, vengono inviati agli 2DIP#CITI 4ciclo completo in circa tre ore6! I "2LI &ILI2RI: si tratta di agenti emulsionanti c-e funzionano con il medesimo meccanismo, in particolare sono tutti dotati: C#3P#$E$TE IDR#%#&IC2: costituita da una parte ciclica organizzata a costituire il CICL#PE$T2$#PERIDR#%E$2$TRE$E 4precursore degli steroidi6! C#3P#$E$TE P#L2RE costituita di: TE"T2 P#L2RE legata alla struttura del ciclopentano! #""IDRILI distri,uiti su diversi atomi di car,onio c-e compongono il ciclo in (uestione! I principali sali ,iliari sono: 2CID# C#LIC#: si tratta di un acido caratterizzato a livello strutturale dalla presenza di ciclopentanoperidrofenantrene al (uale ) legata una molecola di acido; funzionalmente parlando ) identico ad un sapone, la sua forma dissociata si associa a cationi come sodio e potassio! T28R#C#L2T#: la struttura ) identica a (uella dell'acido colico eccezion fatta per la testa polare c-e ) costituita di un amminoacido particolare, la T28RI$2, c-e porta un gruppo solforico; il legame si instaura in ogni caso fra il gruppo car,ossilico dell'acido colico e il gruppo amminico della taurina! GLIC#L2T#: in (uesto caso la testa polare ) costituita di una molecola di glicina! Gli E38L"I#$2$TI sono ricicla,ili in (uanto ovviamente una volta avviato il processo di solu,ilizzazione gli acidi grassi saponificati contri,uiscono attivamente al processo, i sali ,iliari possono (uindi essere riciclati almeno parzialmente! Le lipasi coinvolte nei processi di idrolisi dei trigliceridi sono molto specific-e a livello molecolare, (uesto ) funzionale per esempio ad evitare pro,lemi legati alla distruzione erronea di strutture come per esempio mem,rane lipidic-e; per una molecola come un %#"%#LIPIDE 4complesso a livello strutturale6 esistono numerose lipasi specific-e per legami diversi: 2 = attacca il legame estereo fra il car,onio uno e l'acido grasso corrispondente! 2* = attacca il legame estereo fra il car,onio due e l'acido grasso corrispondente! C = attacca il legame car,onio tre5fosfato! D = attacca il legame fosfato5acido grasso!

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici

In generale distinguiamo alcune vie di utilizzo e destinazione degli acidi grassi: Accumulo adiposo LIPIDI EPATICI Membrana cellulare

ACIDI GRASSI

ATP

CIRCOLO i destini possibili sono due: 1) Associazione a lipoproteine plasmatiche e quindi accumulo a livello di tessuto adiposo 2) Associazione ad albumine Plasmatiche che si aggirano nei tessuti dove necessarie

CORPI CHETONICI: si tratta di accumuli di chetoacidi che sostituiranno il glucosio in caso di necessit come: Nel diabete. Nel digiuno.

ACETIL CoA

COLESTEROLO

KREBS degradazione

NUMEROSISSIMI USI: Sali biliari. Ormoni steroidei. colecalciferolo ecc...

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici 8TILI99# DI TRIGLICERIDI C#3E %#R32 DI E$ERGI2: come gi; sottolineato in precedenza rispetto agli zucc-eri i trigliceridi partono da una condizione di riduzione maggiore, sono (uindi potenzialmente pi. energetici, tuttavia per essere utilizza,ili i trigliceridi devono prima essere importati a livello mitocondriale, (uesto avviene attraverso una serie di reazioni: IDR#LI"I DI TRIGLICERIDI 2D 2CIDI GR2""I: si tratta di una semplice reazione di idrolisi catalizzata da una lipasi c-e porta alla formazione di: 8$2 3#LEC#L2 DI GLICER#L#! TRE 3#LEC#LE DI 2CIDI GR2""I! Il glicerolo viene immediatamente integrato a livello della glicolisi in (uesto modo: Il glicerolo ) una molecola molto simile a molti intermedi della glicolisi, ) (uindi facilmente integra,ile in essa; la reazione di fosforilazione ) essenziale per il mantenimento del composto all'interno delle mem,rane cellulari! Il diidrossiacetone fosfato entra nella glicolisi e viene isomerizzato dalla trioso P isomerasi a gliceraldeide tre fosfato! 2""#CI29I#$E DEGLI 2CIDI GR2""I 2L C#E$9I32 2: si tratta di una reazione fondamentale a favorire l'ingresso a livello mitocondriale dell'acido grasso, avviene in due fasi e ric-iede dispendio energetico: "I$TE"I DELL'2CIL 2DE$IL2T#: L'acido grasso viene reso reattivo associando alla sua struttura un nucleotide monofosfato con dissociazione di un pirofosfato c-e viene degradato poi a livello citosolico in fosfato inorganico! "I$TE"I DELL'2CIL C#E$9I32 2: "fruttando la reattivit; dell'acil adenilato l'acile viene trasferito sul coenzima2 li,erando adenosina monofosfato! 2 (uesto punto -o un composto c-imico diverso dal precedente e capace di 2TTR2<ER"2RE L2 3E3&R2$2 E"TER$2 DEL 3IT#C#$DRI#!

TR2"%ERI3E$T# DELL'2CILE 2LL2 C2R$ITI$2: l'2cil coenzima 2 filtra attraverso la mem,rana esterna del mitocondrio e giunge in contatto con la mem,rana interna dello stesso dove si trova il complesso detto C2R$ITI$2 4

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici 2CILTR2"%ER2"I I: la carnitina ) un composto caratterizzato dalla presenza di numerosi gruppi funzionali e all'arrivo dell'acil Co2 si comporta in (uesto modo: La carnitina lega (uindi l'acile li,erando il coenzima 2 c-e torna nel citosol dove potr; essere nuovamente caricato con un acile! R#T29I#$E DELL2 C2R$ITI$2: la carnitina associata all'acile muta la sua polarit; e ruota sulla mem,rana interna della struttura del mitocondrio affacciandosi sul suo lume; il complesso C2R$ITI$2 2CILTR2"%ER2"I I associato all'acile prende il nome di C2R$ITI$2 2CILTR2"%ER2"I II!

TR2"%ERI3E$T# DELL'2CILE 2L C#E$9I32 2 3IT#C#$DRI2LE: a livello mitocondriale l'acile trasferito viene ceduto ad un coenzima 2 mitocondriale c-e viene incanalato nella via cata,olica! Il meccanismo di trasferimento ) regolato in modo molto semplice ed immediato: per ogni molecola di carnitina c-e diviene acil carnitina trasferendo all'interno del mitocondrio un acile, una seconda molecola di carnitina ac(uisisce un acile mitocondriale e lo trasferisce al citosol! 2cidi grassi a catena corta e media entrano a livello mitocondriale in modo indipendente, non necessitano del sistema di trasporto mediato da carnitina! #""ID29I#$E DEGLI 2CIDI GR2""I: L'acile trasferito all'interno del mitocondrio ) ora pronto per essere ossidato e produrre energia, il meccanismo di ossidazione procede per distacco di unit; ,icar,oniose c-e vanno ad associarsi al coenzima 2 entrando direttamente a livello del ciclo di >re,s

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici mitocondriale! 2ltro pro,lema legato al cata,olismo di (uesti acidi grassi ) sicuramente legato alla loro "C2R"2 RE2TTI<IT? c-e deve in (ualc-e modo essere eliminata attraverso reazioni meta,olic-e! Il processo si svolge in (uesto modo: PRI32 #""ID29I#$E DELL'2CILE: ad operare l'ossidazione ) una deidrogenasi %2D dipendente, la molecola dell'acile viene deidrogenata nei car,oni alfa e ,eta generando una I$"2T8R29I#$E c-e rende di fatto la molecola 2TT2CC2&ILE! #G$I 2CILE :2 8$2 "PECI%IC2 DEIDR#GE$2"I! L'I$"2T8R29I#$E genera un composto c-e per ragioni enzimatic-e ) in conformazione TR2$"!

IDR2T29I#$E DELL'2CILE insaturo, (uesta avviene ad opera della E$#IL Co2 IDR2T2"I; attraverso una reazione di (uesto tipo inserisco a livello di una catena poco reattiva un gruppo estremamente reattivo e capace di dare ossidazioni significative; ) importante sottolineare il fatto c-e il gruppo ossidrilico si lega "E3PRE 2 LI<ELL# DEL C2R&#$I# &ET2 DELL2 3#LEC#L2!

"EC#$D2 #""ID29I#$E DELL'2CILE: anc-e in (uesto caso si sfrutta una deidrogenasi $2D@ dipendente ottenendo un gruppo car,onilico essenziale per la futura associazione di (uesto atomo di car,onio con il coenzima2!

LI"I della molecola di acetil Co2 ora pronta per essere utilizzata a livello mitocondriale per alimentare IL CICL# DI >RE&"! La reazione ) catalizzata dall'enzima 2CETIL Co2 2CETIL TR2"%ER2"I o TI#L2"I!

Il meccanismo procede ciclicamente in modo continuo fino a smaltimento totale dell'acido grasso! 6

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici L'acetile cos7 prodotto puA di fatto entrare a far parte del ciclo di >re,s come gi; detto, tuttavia non ) sufficiente a garantire la autosufficienza energetica: ) indispensa,ile per cominciare il ciclo di >re,s c-e sia presente almeno una molecola di #""2L2CET2T# c-e puA essere in sua assenza sintetizzata a partire da PIR8<2T# per car,ossilazione o attraverso altre reazioni anaplerotic-e; I$ #G$I C2"# I$ 2""E$92 C#3PLET2 DI GL8C#"I# $#$ B P#""I&ILE 2<<I2RE I$ 2LC8$ 3#D# IL CICL# DI >RE&"! B possi,ile c-e nella serie di processi cata,olici si incontrino degli acidi grassi molto diversi come: 2CIDI GR2""I I$"2T8RI: il processo di cata,olizzazione procede normalmente fino a (uando la 2cetilCo25acetil trasferasi o tiolasi incontra l'insaturazione, a (uesto punto: se l'insaturazione si colloca in un punto adatto alla reazione cata,olica viene sfruttato semplicemente! "e invece l'insaturazione non ) compati,ile intervengono degli enzimi appositi detti I"#3ER2"I c-e spostano il doppio legame di una posizione avanti o indietro a seconda delle necessit;! In ogni caso in presenza di una insaturazione: C8E"T2 DE<E E""ERE C#$<ERTIT2 D2 CI", come si presenta tipicamente in natura, a TR2$"! L'8TILI99# DI 8$2 PREE"I"TE$TE I$"2T8R29I#$E DI3I$8I"CE L2 RE"2 DI * 3#LEC#LE DI 2TP in (uanto non ottengo pi. il %2D:* iniziale! 2CIDI GR2""I 2 $83ER# DI 2T#3I DI C2R&#$I# DI"P2RI: (uesti acidi grassi vengono cata,olizzati normalmente fino alla parte terminale della molecola c-e permane in forma di PR#PI#$IL Co2 c-e viene cata,olizzato per altre vie meta,olic-e! La 2cetilCo25acetil trasferasi non riconosce come su,strato il PropionilCo2 c-e non viene scisso a formil Co2 e acetil Co2! &IL2$CI# C#3PLE""I<#: per una molecola di 2CID# P2L3ITIC#, acido grasso a D atomi di car,onio: reazione 2TTI<29I#$E PRI32 #""ID29I#$E "EC#$D2 #""ID29I#$E %#R329I#$E DI 2CETILI T#T2LE F %2D:* F$2D: I acetilCo2 Prodotto 2TP ricavato 5* 2TP 42TPE23P @ PPi6 FG* = H2TP FG/ = * 2TP IG * = JD2TP *J 2TP

2 parit; di peso capiamo (uanto la resa energetica lipidica sia estremamente pi. elevata di (uella degli zucc-eri! La reazione sopra valutata inoltre puA essere scritta in (uesto modo: P2L3IT#ILCo2 @ */#* @ / Pi @ / 2DP E Co25": @ / 2TP @ DC#* @ HD:*# 2ltro importantissimo prodotto di (uesto tipo di reazione ) sicuramente l'ac(ua: in caso il meta,olismo di un organismo si ,asi sui lipidi (uesto provveder; anc-e in parte al fa,,isogno di ac(ua dell'organismo stesso, in particolare: 7

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici durante il letargo per alcuni animali! $el deserto per il cammello! IL DE"TI$# DEI LIPIDI: i lipidi digeriti ed ela,orati ad acilCo2 giunti a livello cellulare possono su,ire diversi destini, in particolare: DI<E$IRE TRIGLICERIDI # %#"%#LIPIDI! E$TR2RE $EL 3IT#C#$DRI# E "8&IRE 8$ PR#CE""# DI #""ID29I#$E! Le due vie possono essere aperte o c-iuse a seconda delle necessit; cellulari c-e di fatto si manifestano a livello di accesso alle strutture mitocondriali: la C2R$ITI$2 2CIL TR2"%ER2"I ) un carrier di mem,rana fondamentale per il trasporto degli acidi grassi a livello mitocondriale, (uesto carrier puA essere ini,ito da un segnale di via ,iosintetica c-e si manifesta tramite la sintesi a livello citosolico a partire da acetilCo2 4c-e viene trasportato a livello citosolico attraverso vie meta,olic-e diverse6 di 32L#$IL Co2; (uesto entra a livello della mem,rana esterna del mitocondrio, giunge alla carnitina e ne ,locca la funzionalit; 4regolazione allosterica6! L2 PRE"E$92 DI 8$2 29I#$E 2$2&#LIC2 4acetilCo2 E malonilCo26 I$I&I"CE IL PR#CEDERE DELL2 #PP#"T2 RE29I#$E C2T2&#LIC2! L'acetilCo2 presente a livello cellulare deve essere smaltito o immagazzinato in un modo o nell'altro, riconosciamo a riguardo due possi,ilit;:

Disponibilit normale di OSSALACETATO

acetilCoA

Bassa disponibilit di OSSALACETATO

Ciclo dell' acido citrico

Corpi chetonici

In assenza di ossalacetato ) necessario (uindi 8TILI992RE L'2CETIL Co2 in modo DI<ER"#; una situazione di (uesto tipo si presenta tipicamente in assenza di fonti nutritizie glucidic-e c-e costringono l'organismo alla cata,olizzazione delle strutture lipidic-e; la mancanza di #""2L2CET2T# infatti puA essere dovuta a: ! "C2R"2 2""8$9I#$E DI GL8CIDI a livello di dieta o per digiuno! *! PR#&LE3I DI $2T8R2 #R3#$2LE come mancanza di I$"8LI$2 tipica del dia,ete! In (uesti casi il com,usti,ile viene semplicemente trasformato in C#RPI C:ET#$ICI; lo sc-ema generale, c-e si estrinseca in una lunga serie di reazioni, ) il seguente: *2cetilCo2 E acetacetato E D ,etaidrossi ,utirrato 2cetacetato e ,etaidrossi,utirrato possono poi essere utilizzati da cellule non epatic-e per il ciclo di Kre,s 4tramite riconversione ad acetilCo26! %#R329I#$E DEI C#RPI C:ET#$ICI: C#$DE$"29I#$E DI 2CETILCo2: L'enzima c-e catalizza (uesta reazione ) detto TI#L2"I e porta sostanzialmente ad un raddoppiamento della catena car,oniosa dell'acetilCo2 originario formando 8

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici acetacetilCo2; la reazione di condensazione ) possi,ile unicamente GR29IE 2LL'E$ERGI2 "PRIGI#$2T2 D2LL2 IDR#L"I DEL LEG23E TI#E"TERE# fra uno degli acetili e il corrispondente Co2! "EC#$D2 C#$DE$"29I#$E: 2ssistiamo ad una seconda condensazione c-e con l'ingresso di una molecola di ac(ua genera un intermedio a sei atomi di car,onio detto /5idrossi5/5metil5 glutarilCo2; (uesto intermedio viene rapidamente degradato per idrolisi! LI"I DEL /IDR#""I5/3ETIL5GL8T2RIL Co2: Per intervento di una ulteriore LI2"I l'intermedio idrossilato viene scinto in acetilCo2 e acetatcetato; l'acetacetato ) il primo dei tre corpi c-etonici c-e si formano a livello cellulare! %#R329I#$E DEI C#RPI C:ET#$ICI: l'acetacetato puA su,ire due diversi destini: %#R329I#$E DI D /IDR#""I &8TIRR2T# avviene per idrogenazione 4riduzione6 dell'ossalacetato, tramite una deidrogenasi 4,eta idrossi ,utirrato deidrogenasi6 $2D@dipendente! %#R329I#$E DI 2CET#$E avviene per decar,ossilazione dell'acetacetato per l'operato di un enzima detto 2CET2CET2T# DEC2R&#""IL2"I: l'acetone ) fortemente volatile e si perde a livello atmosferico attraverso la respirazione!

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici Necessit concomitante di: Produrre energia tramite beta OX Liberare CoA per immagazzinarla e distribuirla

DIGIUNO

Produzione di corpi chetonici


Incremento beta OX

Produzione di acetilCoA

CARENZA DI GLUCOSIO Diminuzione OSSALACETATO Blocco del ciclo di Krebs

I due composti prodotti vengono riversati a livello circolatorio dove possono raggiungere altre cellule nelle (uali ) possi,ile la loro utilizzazione! REG#L29I#$E DELL2 PR#D89I#$E: avviene a tre livelli: ! la presenza di acetilCo2 non utilizzato derivato in particolare dalla ,eta ossidazione degli acidi grassi presenti a livello ematico ed importati dalla cellula! *! %lusso degli acidi grassi importati verso: ! #""ID29I#$E con ovvio stimolo alla c-etogenesi! *! "I$TE"I DI LIPIDI con azione ini,itoria rispetto alla c-etogenesi! /! %lusso di acetilCo2 al ciclo di >re,s e suo consumo c-e -a ovviamente effetto ini,itorio sulla c-etogenesi! In caso di PR#D89I#$E ECCE""I<2 DI C#RPI C:ET#$ICI: si va incontro ad 2CID#"I infatti: 2CET2CET2T# E 2CID# 2CET2CETIC#! &ET2 IDR#""I &8TIRR2T# E 2CID# &ET2 IDR#""I &8TIRRIC#! "e presenti in eccesso i corpi c-etonici portano (uindi a: ! PR#&LE3I DI TR2"P#RT# DI #""IGE$#, i protoni infatti interagiscono con la emoglo,ina limitandone l'affinit; con l'ossigeno! *! &2""2 <IT2LIT? CELL8L2RE sempre dovuta alla acidit; dell'am,iente circostante! In casi estremi come per esempio nel dia,ete mal gestito possono portare a C#32 o stato PREC#32T#"#; il dia,etico sviene principalmente per: PRE"E$92 DI TR#PP# 98CC:ER# $EL "2$G8E! ECCE""# DI C#RPI C:ET#$ICI! Per entram,i i casi, non essendo in grado di determinare la natura del pro,lema, vengono somministrati "I2 GL8C#"I# C:E I$"8LI$2: in (uesto modo lo zucc-ero presente a livello circolatorio o immesso dall'esterno entra nelle cellule 4a,,assamento di glucosio ematico6 e viene cata,olizzato ad ossalacetato c-e consente un consumo attivo di corpi c-etonici! DE"TI$# TI""8T2LE DEI C#RPI C:ET#$ICI: i corpi c-etonici vengono riassor,iti a livello tissutale dove vengono sfruttati per ottenere energia, vengono cio) riconvertiti in 2CETIL Co2: 10

Giordano Perin; Biochimica 4: Metabolismo 2: catabolismo lipidi e metabolismo corpi chetonici "uccinilCo2 @ acetacetato "uccinato @ acetacetilCo2 la reazione viene catalizzata dalla /c-etoacil Co2 trasferasi c-e sostanzialmente sfrutta uno degli intermedi della glicolisi per formare una struttura associata a coenzima2! 2cetoacetilCo2 @ Co25": * acetilCo2 La reazione ) catalizzata in (uesto caso da una TI#L2"I; le due molecole di acetilCo2 vengono (uindi indirizzate al ciclo dell'acido citrico! Cuesto ultimo processo di cata,olizzazione dei corpi c-etonici $#$ P8L 2<<E$IRE 2 LI<ELL# DELLE CELL8LE EP2TIC:E in (uanto (ueste sono PRI<E DEGLI E$9I3I $ECE""2RI 4/ c-etoacilCo2 trasferasi e tiolasi specifica per l'acetoacilCo26! La funzione dei corpi c-etonici ) (uindi (uella di portare a livello tissutale energia anc-e in mancanza di glucosio, in particolare a: 38"C#L# dove perA ) possi,ile la ossidazione diretta di acidi grassi e (uindi l'utilizzo diretto delle riserve energetic-e! CER<ELL# dove non ) possi,ile la ,eta ossidazione degli acidi grassi e la presenza di corpi c-etonici risulta fondamentale!

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Perin Giordano; biochimica5: metabolismo3: anabolismo dei glucidi

ANABOLISMO DEI GLUCIDI


la gluconeogenesi una reazione di ANABOLIZZAZIONE di strutture glucidiche; per compiere una reazione di questo tipo la cellula necessita sostanzialmente di PRE !R"ORI necessari a costruire le molecole in questione e di ENER#IA in $orma di A%P& In generale ricordiamo che' LA BIO"IN%E"I (I !NA )OLE OLA NON "E#!E E"A%%A)EN%E IL PRO E""O IN*ER"O A +!ELLO (ELLA "!A "IN%E"I, ma de-e $orzatamente almeno in alcuni passaggi da esso di$$erire& ENZI)I (I*ER"I catalizzano le reazioni chia-e delle -ie ANABOLI A E A%ABOLI A di uno stesso composto& LA BIO"IN%E"I richiede generalmente due componenti $ondamentali per a--enire' NA(P.& A%P& La gluconeogenesi si occupa di costruire glucosio a partire da precursori a /asso peso molecolare 0due1tre atomi di car/onio2& I precursori del glucosio che entrano di $atto in questa -ia ana/olica sono' 3& PIR!*A%O che il precursore d4elezione sul quale con-ergono tutti gli altri precursori possi/ili& 5& LA%%A%O si tratta del prodotto della cata/olizzazione anaero/ia del glucosio eseguita a li-ello muscolare, possiamo dire che nel $egato grazie ad una lattico deidrogenasi speci$ica possi/ile $ormare da esso piru-ato& 6& A))INOA I(I #L! O#ENE%I I' entrano nel ciclo di 7re/s in $orma di amminoacidi deaminati e da questo -engono esportati a li-ello citosolico o-e possono entrare nel processo di gluconeogenesi 0ciclo #L! O"IO ALANINA2& L4acetil oA non pu8 entrare a $ar parte del processo di gluconeogenesi, NON P!9 E""ERE %RA":OR)A%O IN PIR!*A%O per il semplice $atto che la PIR!*A%O (E ARBO""ILA"I agisce in modo irre-ersi/ile; quindi' IN PRE"ENZA (I "OLO A E%IL oA NON ; PO""IBILE A**IARE IL PRO E""O (I #L! ONEO#ENE"I& Esiste una $orma di collegamento $ra la glicolisi e la lipogenesi, ma non esiste un collegamento $ra la lipolisi e la gluconeogenesi& La gluconeogenesi non un processo atti-o in una dieta normale e regolata, non risulta necessaria& LA #L! ONEO#ENE"I in poche parole RIPER ORRE LA *IA #LI OLI%I A AL ON%RARIO di-ergendo da essa unicamente a li-ello enzimatico, e in un caso anche procedurale, per le tre tappe regolatrici $ondamentali della glicolisi stessa' PIR!*A%O < :O":OENOLPIR!*A%O& :R!%%O"IO 3,=(P < :R!%%O"IO 3P& #L! O"IO =P < #L! O"IO& 1

Perin Giordano; biochimica5: metabolismo3: anabolismo dei glucidi Per quanto concerne i precursori necessari alla $ormazione del glucosio possiamo dire che' LA%%A%O < PIR!*A%O questo processo a--iene tramite la lattico deidrogenasi che consuma NA(>& A))INOA I(I #L! O#ENE%I I' possono entrare in $orma di piru-ato& #LI EROLO' rica-ato per esempio dagli acidi grassi pu8 essere integrato a li-ello del diidrossiacetone $os$ato& La presenza di reazioni catalizzate da enzimi di-ersi rispetto alle reazioni glicolitiche essenziale per la separazione delle due -ie meta/oliche una dall4altra& PIR!*A%O < PEP si tratta di una reazione molto complessa, il $os$oenolpiru-ato in$atti un composto estremamente importante dal punto di -ista energetico in quanto a li-ello della glicolisi permette la $ormazione di una molecola di A%P 0$os$orilazione a li-ello del su/strato2, la cellula de-e quindi, per riempire questo $orte -uoto energetico, $rammentare la reazione di $os$orilazione in numerose reazioni energeticamente pi? $acili da compiere& La sintesi del PEP a--iene quindi in due $asi' :A"E )I%O ON(RIALE' ARBO""ILAZIONE (EL PIR!*A%O ad O""ALA E%A%O' ad opera della PIR!*A%O ARBO""ILA"I il piru-ato mitocondriale -iene car/ossilato ad ossalacetato' O5 > piru-ato > A%P < ossalacetato > A(P > Pi > .> si ha quindi una spesa iniziale di una molecola di A%P; il pro/lema che la molecola si tro-a ancora a li-ello mitocondriale& RI(!ZIONE (ELL4O""ALA E%A%O A )ALA%O' inter-iene l4enzima del ciclo di 7re/s che di solito catalizza la reazione opposta a tras$ormare l4ossalacetato in malato, idrossiacido dicar/ossilico; l4enzima la )ALI O (EI(RO#ENA"I, una deidrogenasi NA(> dipendente& %RA":ERI)EN%O (EL )ALA%O' il malato -iene tras$erito attra-erso i carrier per gli acidi /icar/ossilici a li-ello citosolico do-e pu8 entrare nella -ia gluconeogenetica& :A"E I%O"OLI A' O""I(AZIONE (EL )ALA%O A( O""ALA E%A%O' il malato -iene nuo-amente ossidato ad ossalacetato, immediato precursore del PEP; in questo modo sostanzialmente ho %RA":ERI%O LA )OLE OLA (I O""ALA E%A%O )I%O ON(RIALE A LI*ELLO I%O"OLI O& (E ARBO""ILAZIONE E :O":ORILAZIONE (ELL4O""ALA E%A%O' inter-iene la :O":OENOLPIR!*A%O (E ARBO""ILA"I .INA"I che tras$orma l4ossalacetato in $os$oenolpiru-ato con spesa di una molecola di #%P& La gluconeogenesi procede nelle -arie tappe seguendo di $atto l4andamento in-erso della glicolisi e s$ruttandone i medesimi enzimi $ino al :R!%%O"IO 3,=(P' :R!%%O"IO 3,=(P < :R!%%O"IO =P la reazione in questo caso molto pi? semplice, su$$iciente in$atti l4inter-ento di una :O":A%A"I, detta 3,=:R!%%O"IO (P :O":A%A"I, che elimina il $os$ato in posizione 3 2

Perin Giordano; biochimica5: metabolismo3: anabolismo dei glucidi li/erandolo, la reazione inoltre semplice perch@ la delta di energia li/era per la reazione di idrolisi del legame di 16,A7calBmol& #L! O"IO =P < #L! O"IO anche in questo caso la reazione spontanea e -iene catalizzata da una $os$atasi, la #L! O"IO =P :O":A%A"I, la reazione nel suo complesso presenta una energia li/era si idrolisi di 15,A7calBmol& " .E)A O)PLE""I*O' Il li-ello di atti-itC di glicolisi e gluconeogenesi associato a numerosi $attori, tutta-ia in entram/i i casi la stragrande maggioranza delle reazioni a--iene a li-ello citosolico, risulta necessario quindi di-idere le due tipologie di reazione con metodi di-ersi dalla separazione in compartimenti' #LI OLI"I' $unziona unicamente in presenza di glucosio& #L! ONEO#ENE"I' dipende dalla presenza di precursori utilizza/ili& Oltre a queste due $orme di regolazione di /ase riconosciamo anche' A)P AL%O' carica energetica /assa quindi' "%I)OLAZIONE #LI OLI"I soprattutto a li-ello di P:D3& INIBIZIONE #L! ONEO#ENE"I& I%RA%O AL%O' so-ralimentazione del ciclo di 7re/s, quindi' #LI OLI"I INIBI%A& #L! ONEO#ENE"I "%I)OLA%A& Altra possi/ile $orma di regolazione coin-olge l4ultimo enzima della glicolisi e il primo della gluconeogenesi' PIR!*I O .INA"I' stimolata da $ruttosio3,=(P& Ini/ita da A%P& PIR!*A%O ARBO""ILA"I' stimolata da acetil oA& Ini/ita da A(P& Possiamo riassumere dicendo che' &E& AL%A < #L! ONEO#ENE"I& &E& BA""A < #LI OLI"I& Bilancio complessi-o della -ia meta/olica'
5 piru-ato > EA%P > 5#%P > 5NA(. > 5.> > E.5O

Perin Giordano; biochimica5: metabolismo3: anabolismo dei glucidi


< glucosio > 5NA(> > EA(P > 5#(P > = Pi

:E#A%O l4organo che regola complessi-amente l4equili/rio glucidico del nostro corpo, in particolare importante sottolineare che !NI A)EN%E A LI*ELLO EPA%I O ; PRE"EN%E LA #L! O"IO =P :O":A%A"I che consente la li/erazione del glucosio a li-ello ematico dopo la sua sintesi& #LI OLI"I E #L! ONEO#ENE"I IN !NO ":ORZO BRE*E E( IN%EN"O'

CONTRAZIONE MUSCOLARE
ATP + O2 + glucosio glicolisi

sangue GLUCOSIO

GLICOGENO

gluconeogenesi

CICLO
PIRUVATO PIRUVATO

LATTATO FASE DI CONTRAZIONE: il muscolo usa le sue riserve energetiche per contrarsi, ma vista la velocit dello sforzo non riesce ad utilizzare il ciclo di krebs. A livello cellulare l'enzima LATTICO DEIDROGENASI non specializzato nel recupero del piruvato dal lattato, recupera unicamente equivalenti redox.

sangue

ELABORAZIONE EPATICA
FASE DI RECUPERO: l'acido lattico riversato in circolo arriva al fegato dove una LATTICO DEIDROGENASI specializzata nella trasformazione del lattato in piruvato incanala quest'ultimo nella gluconeogenesi. Il glucosio recuperato pu subire due destini: tornare al muscolo in caso di necessit o essere accumulato in forma di glicogeno.

Perin Giordano; biochimica6: metabolismo4: metabolismo del glicogeno

METABOLISMO DEL GLICOGENO


GLICOGENO: si tratta di una molecola di riserva fondamentale per il nostro organismo, un polimero del glucosio caratterizzato dalla presenza di legami O 1 ! a livello strutturale si presenta come una catena avvolta su s" stessa con numerose ramificazioni caratterizzata da due estremit#, una $I%&CEN'E iniziale possiamo dire, e una NON $I%&CEN'E, terminale( ) livello meta*olico viene mo*ilitato in caso di mancanza di energia in forma di glucosio( +a due funzioni sostanzialmente: O,EO-')'IC): mantiene la concentrazione ematica di glucosio a livelli ideali( ENE$GE'IC): viene consumato immediatamente nel caso in cui vi sia una ric.iesta rapida di energia e mancanza di glucosio( LOC)LI//)/IONE: il glicogeno si trova di fatto in tutte le cellule del nostro corpo ma in particolare a livello ,&-COL)$E ed E0)'ICO: 1( 1EG)'O: svolge una funzione fondamentalmente omeostatica, in caso di calo di glucosio ematico il fegato capace di ricavarlo dal glicogeno e 2uindi di trasformarlo in glucosio c.e viene li*erato in circolo( 3( ,&-COLO: viene consumato immediatamente in caso di sforzo muscolare, il muscolo inoltre non dotato di glucosio40 fosfatasi e non 2uindi in grado di espellere glucosio dalla cellula( ) livello cellulare si presenta in forma di 0ICCOLI G$)N&LI CI'O-OLICI costituiti di glucidi e di proteine enzimatic.e 5ma non solo6( In linea generale possiamo sc.ematizzare i possi*ili utilizzi di glicogeno in 2uesto modo:

GLICOGENO n
Glicogeno fosforilasi

GLICOGENO n-1

GLUCOSIO 1P
fosfoglucomutasi

glicolisi

GLUCOSIO 6P
fegato
Glucosio6 fosfatasi

Via del pentoso P

Glucosio ematico
%E,OLI/IONE %EL GLICOGENO: si tratta di un processo c.e avviene a livello 1

Perin Giordano; biochimica6: metabolismo4: metabolismo del glicogeno muscolare ed epatico! le dimensioni della molecola variano sensi*ilmente in relazione allo stato fisico del corpo e al consumo ric.iesto! generalmente comun2ue a livello epatico e muscolare troviamo complessi di glicogeno caratterizzati da una massa molecolare nell7ordine di milioni di &,)( 0ossiamo sc.ematizzare la struttura del glicogeno in 2uesto modo: La struttura presenta 2uindi: 8E$%E 9 %I$),)/IONI( $O--O 9 E-'$E,I': NON $I%&CEN'E( La sintesi procede dall7estremit# non riducente ancora li*era per legame O glicosidico con l7estremit# riducente del glucosio c.e viene aggiunto alla molecola! ogni ramificazione presenta 2uindi una estremit# non riducente li*era finale(

%EG$)%)/IONE %ELL) ,OLECOL) %I GLICOGENO: si tratta di un processo c.e procede per fasi e coinvolge alcuni enzimi fondamentali: %I-')CCO %I &N) ,OLECOL) %I GL&CO-IO %)LL) E-'$E,I': NON $I%&CEN'E %ELL) C)'EN) 0$INCI0)LE: si tratta di una reazione c.e avviene per 1O-1O$OLI-I: La reazione avviene 2uindi per intervento di una molecola di fosfato c.e favorisce la reazione di lisi del glucosio dal glicogeno e porta alla formazione di glucosio 1 fosfato! l7enzima c.e si occupa di catalizzare 2uesta reazione la GLICOGENO 1O-1O$IL)-I( La reazione reversi*ile ma viene s*ilanciata grazie al consumo del glucosio e dal rapporto fosfato;glucosio10 c.e ne scaturisce 59 1<<;16( INCON'$O %I &N) $),I1IC)/IONE: la glicogeno fosforilasi continua la sua opera di fosforolisi fino ad arrivare ad una distanza di circa 2uattro unit# monosaccaridic.e da una ramificazione, giunta a 2uesto punto NON $ICONO-CE 0I= IL -&>-'$)'O! a 2uesto punto interviene un enzima detto %E$),I1IC)N'E c.e compie due azioni: GL&C)N '$)N-1E$)-IC): taglia la ramificazione in corrispondenza del glucosio c.e la genera e lega la catena di tre unit# monosaccaridic.e cos? ricavata alla catena principale( )L1) 14 GLICO-I%)-IC): si occupa di rompere il legame alfa 14 c.e costituiva la *ase della ramificazione gi# tagliata! si tratta in 2uesto caso di una azione di idrolisi( -ostanzialmente la fosforilasi taglia la catena principale mentre l7enzima deramificante si occupa di eliminare i residui pi@ corti e non riconosci*ili delle ramificazioni( 2

Perin Giordano; biochimica6: metabolismo4: metabolismo del glicogeno

'$)-1O$,)/IONE %EL GL&CO-IO 10 IN GLICO-IO 40: Interviene a 2uesto punto la 1O-1OGL&CO,&')-I c.e praticamente trasferisce il glucosio dalla posizione 1 alla posizione 4, il tutto in due fasi: LEG) &N -ECON%O 1O-1)'O )LL) ,OLECOL) IN 0O-I/IONE 4( CO,0IE &N) I%$OLI-I %EL 1O-1)'O IN 0O-I/IONE 1(

In 2uesto modo posso demolire gradualmente tutta la molecola di glicogeno! se poi il glicogeno demolito si trova a livello epatico tramite la glucosio 40 fosfatasi possi*ile inviarlo in circolo(

transferasi

Alfa 16 difosfatasi

-IN'E-I %EL GLICOGENO: si tratta di un fenomeno c.e si verifica in condizioni opposte rispetto a 2uello di glicogeno lisi! sono necessarie infatti: 0$E-EN/) %I GL&CO-IO LI>E$O( 0$E-EN/) %I C)$IC) ENE$GE'IC) -&11ICIEN'E,EN'E )L')( Le fasi di 2uesto tipo di processo sono le seguenti: -IN'E-I %I GL&CO-IO 40: reazione c.e avviene normalmente a livello cellulare in conseguenza alla presenza di glucosio per mantenere il glucosio stesso all7interno della mem*rana: GL&CO-IO A )'0 GL&CO-IO 40 A )%0 '$)-1O$,)/IONE %EL GL&CO-IO40 IN GL&CO-IO10: si tratta della reazione inversa a 2uella descritta per la cata*olizzazione del glicogeno! l7enzima c.e catalizza 2uesta reazione la 1O-1OGL&CO,&')-I: GL&CO-IO40 GL&CO-IO10 )''I8)/IONE %EL GL&CO-IO: per consentire la sintesi attiva di glicogeno necessario attivare il monomero affinc." sia predisposto alla reazione di polimerizzazione! il GL&CO-IO10 deve 2uindi essere associato ad una uridina per dare &%0 GL&CO-IO, cio la forma attivata del glucosio( Il pirofosfato ottenuto verr# degradato a livello citosolico dalla pirofosfatasi( %i fatto dei due fosfati c.e compongono la molecola di &%0 glucosio, solo uno originariamente era parte della &'0! tuttavia per comodit# si definisce la molecola &%0 glucosio( Il legame con l7&$I%IN) %I1O-1)'O genera una attivazione molto forte a livello della molecola glucidica stimolando la reazione di polimerizzazione(

Perin Giordano; biochimica6: metabolismo4: metabolismo del glicogeno

)LL&NG),EN'O %ELL) C)'EN) %I GLICOGENO: si assiste alla lisi del legame fra il glucosio e l7&%0 e la sua associazione alla catena preformata di glicogeno presente a livello cellulare! l7unico enzima capace di catalizzare in modo esatto 2uesta reazione 5formazione di legame O1 6 la GLICOGENO -IN')-I: )ppare evidente a 2uesto punto la necessit# di avere, per poter ampliare le riserve di glicogeno, una catena preformata di glicogeno stesso( 'uttavia 2uesto non sempre possi*ile, in casi di digiuno estremo il glicogeno sparisce completamente dalla cellula e l7unico modo per poter creare glicogeno de novo utilizzare &NO -'),0O GLICO0$O'EICO dato da una proteina glicosilata con 2uattro unit# monosaccaridic.e detta proteina primer, si tratta di una famiglia di proteine dette GLICOGENINE( C$E)/IONE %ELLE $),I1IC)/IONI: raggiunta una certa lung.ezza a livello della catena polisaccaridica 5circa 1<B11residui6 necessario inserire delle ramificazioni! interviene di nuovo una '$)-1E$)-I c.e preleva una catena di 2uattroBsei residui monosaccaridici e la lega alla catena del glicogeno attraverso legame alfa 14( 1acendo un *ilancio complessivo della energia spesa nell7allungamento unitario della

Perin Giordano; biochimica6: metabolismo4: metabolismo del glicogeno molecola di glicogeno ottengo un risultato di 2uesto tipo: $E)/IONE Glucosio40 glucosio10 Glucosio10 &%0 glucosio 0pi A +3O 30i &%0 glucosio A glicogeno n glicogeno nA1 A &%0 &%0 A )'0 &'0 A )%0 'O')LE >IL)NCIO < )'0 B3 )'0 A1 )'0 A1 )'0 B1 )'0 B1 )'0

-enza contare perC la prima o**ligatoria fosforilazione del glucosio, ma 2uesta avverre**e in ogni caso, sia c.e la molecola fosse indirizzata alla glicolisi sia alla glicogenosintesi( $EGOL)/IONE %EI %&E 0$OCE--I: come noto un processo ana*olico e uno cata*olico non possono mai avvenire in contemporanea, di conseguenza necessario c.e gli enzimi responsa*ili dei due processi non siano mai attivi contemporaneamente( Gli enzimi c.e principalmente si occupano di 2uesto processo sono: GLICOGENO 1O-1O$IL)-I GLICOGENO -IN')-I entram*i possono essere presenti in due forme diverse: GLICOGENO 1O-1O$IL)-I: attiva o ) 1O-1O$IL)') Inattiva o > NON 1O-1O$IL)') GLICOGENO -IN')-I: attiva o ) NON 1O-1O$IL)') inattiva o > 1O-1O$IL)') Entram*i gli enzimi sono sensi*ili ai medesimi meccanismi di fosforilazione e defosforilazione, cio due enzimi si occupano per entram*e le proteine delle medesime reazioni: 1O-1O 0$O'EIN 1O-1)')-I si occupa di defosforilare le molecole in 2uestione( 0$O'EIN C+IN)-I ) si occupa invece di fosforilare la glicogeno sintasi e di attivare una fosforilasi c.inasi c.e fosforila la glicogeno fosforilasi 52uindi indirettamente la glicogeno fosforilasi6( -ostanzialmente assistiamo ad un fenomeno di )&'O$EGOL)/IONE *asato sulla attivazione della c.inasi o della fosforilasi:

Perin Giordano; biochimica6: metabolismo4: metabolismo del glicogeno GLICOGENO SINTASI A GLICOGENO FOSFORILASI B ATP PROTEIN CHINASI A = FOSFORILAZIONE ADP GLICOGENO FOSFORILASI A GLICOGENO SINTASI B Pi FOSFO PROTEIN FOSFATASI = DEFOSFORILAZIONE

O$,ONI -'I,OL)'O$I %EL C)')>OLI-,O %EL GLICOGENO: sono sostanzialmente due: GL&C)GONE: secreto dalla componente endocrina del 0)NC$E)-, agisce a livello epatico! 2uesto ormone viene secreto in conseguenza ad un a**assamento della glicemia, in particolare 2uesto raggiunge gli epatociti e stimola la degradazione del glicogeno c.e viene scinto in glucosio c.e si riversa a livello ematico! provoca 2uindi: INN)L/),EN'O %ELL) GLICE,I)( CON-&,O %I GLICOGENO( 0er 2uanto concerne il *ersaglio di 2uesto ormone 2uello principale sicuramente il 1EG)'O ma anc.e altre cellule possono contri*uire all7innalzamento del glucosio ematico semplicemente utilizzando il glucosio derivato dal glicogeno senza prelevarne altro( )%$EN)LIN): si tratta di un ormone secreto dalla parte midollare della g.iandola surrenale, agisce sostanzialmente a livello ,&-COL)$E stimolando la glicogenolisi in risposta ad uno stimolo improvviso proveniente dall7esterno! .a la funzione di incrementare il glucosio disponi*ile a livello della glicolisi( Duesti ormoni sono di natura peptidica o amminica, non sono in grado di oltrepassare la *arriera della mem*rana cellulare, necessitano 2uindi di un messaggero intracellulare: il c),0 o ),0 ciclico( -i tratta di una molecola nucleotidica caratterizzata dalla presenza di un legame diestereo intrinseco alla molecola stessa, la sua struttura la seguente: Il c),0 si forma dall7)'0 per idrolisi di un pirofosfato e successiva formazione di un legame diestereo interno( L7enzima c.e catalizza 2uesta reazione la )%ENIL)'O CICL)-I c.e si trova a livello della mem*rana plasmatica e viene attivata proprio dall7arrivo di determinati ormoni(

Perin Giordano; biochimica6: metabolismo4: metabolismo del glicogeno il caso della adrenalina sicuramente il pi@ eclatante: 1( )%$EN)LIN) raggiunge la cellula e si lega ad un suo specifico recettore a livello di mem*rana, 2uesto muta la sua conformazione e )''I8) L) )%ENIL)'O CICL)-I( 3( )%ENIL)'O CICL)-I )''I8)') sintetizza un gran numero di molecole di c),0 c.e si accumula nel citosol( E( c),0 CI'O-OLICO rende possi*ile la attivazione di determinate proteine citosolic.e dette 0$O'EIN C+IN)-I in due modi diversi: 1( 0$O8OC) L) LO$O 1O-1O$IL)/IONE( 3( ,O%I1IC) L) LO$O -'$&''&$): numerose c.inasi sono costituite di due su*unit# nella loro conformazione non attiva, il c),0 si lega alla su*unit# regolatrice e la separa dalla su*unit# catalitica c.e in 2uesto modo si attiva( ( 0$O'EIN C+IN)-I li*ere ora possono agire a livello di altri enzimi attivandoli o disattivandoli, in particolare: 1( GLICOGENO 1O-1O$IL)-I viene attivata per fosforilazione, ma interviene in 2uesto caso un ulteriore mediatore, la 1O-1O$IL)-I C+IN)-I, un mediatore specifico c.e viene attivato dalle c.inasi attivate dal c),0( 3( GLICOGENO -IN')-I viene disattivata per fosforilazione diretta( In 2uesto modo sostanzialmente %I-)''I8O L) -IN'E-I %I GLICOGENO e contemporaneamente )''I8O L) %I-'$&/IONE %EL GLICOGENO -'E--O( &n aspetto rilevante di 2uesto tipo di via meta*olica sicuramente 2uesto: a partire da un numero di trasmettitori relativamente *asso 5adrenalina viene secreta nell7ordine di nano moli6 si giunge ad un livello intracellulare di messaggeri e intermedi via via pi@ alto 5ogni molecola agisce su pi@ di una molecola del livello di trasmissione successivo6( 'erminata la necessit# di ottenere energia l7adrenalina si separa dal suo recettore e la via meta*olica si spegne gradualmente per degradazione dei vari intermedi( Nel muscolo anc.e lo ione calcio un attivatore della fosfatasi(

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi

SINTESI DEGLI ACIDI GRASSI


La sintesi dei lipidi a scopo accumulativo inevitabilmente preceduta dalla sintesi degli ACIDI GRASSI, componete fondamentale sia degli sfingolipidi che dei trigliceridi. er poter compiere una opera!ione di "uesto tipo essen!iale che siano presenti a livello CI#$S$LIC$, dove di fatto tale sintesi avviene% un A##I&A#$R' #RAS $R#A#$R' di acili, si tratta di una proteina detta AC (acil carrier protein). *n C$+ L'SS$ ',-I+A#IC$ composto di numerose subunit. e detto ACID$ GRASS$ SI,#ASI composto di circa /00mila *+A. R'C*RS$R' DIR'##$ dell1acido grasso, cio l1unit. bicarboniosa AC'#ILCoA. AG',#' RID*C',#' essen!iale per compiere rea!ioni di ridu!ione del carbonile a semplice carbonio e idrogeno, in "uesto caso, come per ogni rea!ione di biosintesi, l1agente sar. l1,AD 2. Attraverso il meccanismo tipicamente citosolico della sintesi degli acidi grassi la cellula in grado di sinteti!!are sen!a problemi molecole di acidi grassi fino a 34 atomi di carbonio, oltre "uesta lunghe!!a non possibile arrivare se non coinvolgendo altri sistemi en!imatici e altri scompartimenti cellulari (reticolo endoplasmatico) ove la sintesi pu5 procedere anche fino a 6/ atomi di carbonio. La prima necessit. da colmare sicuramente la presen!a citosolica di AcetilCoA, "uesto infatti si colloca nel mitocondrio normalmente e viene prodotto dalla cataboli!!a!ione degli !uccheri. Il processo di esporta!ione delle molecole di acetilCoA viene eseguito dalla cellula sfruttando un intermedio del ciclo di 7rebs%

MITOCONDRIO
acetilCoA Non ha un sistema di trasporto all'esterno citrato

CITOSOL
acetilCoA citrato Carrier per gli acidi tricarbossilici NAD+ NADPH piruvato ossalacetato Riduzione con malico malato deidrogenasi NAD dipendente Ossidazione con decarbossilazione NADP+ dipendente 1

ossalacetato Anaplerotica con spesa di ATP piruvato

Sicuramente presente a livello mitocondriale

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi 8uindi per ogni molecola di acetilCoA che viene esportata dal mitocondrio% 9$R+IA+$% una molecola di ,AD 2. C$,S*+IA+$% due molecole di A# % nella rea!ione di lisi del citrato a ossalacetato ed acetilCoA che avviene gra!ie alla presen!a della A# citrato liasi che consuma appunto una molecola di A# . ,ella rea!ione anaplerotica di trasforma!ione del piruvato ad ossalacetato. un ,AD2(2:) per la ridu!ione dell1ossalacetato a malato. 8uesto processo avviene principalmente a livello di tessuti adiposo, epatico ed intestinale nonch; nella la ghiandola mammaria "uando fun!ionante< moltissime sostan!e possono essere praticamente precursori degli acidi grassi LA SI,#'SI degli acidi grassi procede per unit. bicarboniose che vengono saldate una sull1altra a formare catene via via pi= lunghe< il tutto attraverso una serie di fasi diverse% #RAS9$R+A-I$,' D'LL1AC'#ILCoA I, +AL$,ILCoA%

si tratta di una rea!ione estremamente semplice, una carbossila!ione del metile che costituisce l1acetile legato al coen!imaA< necessaria la presen!a di bicarbonato per eseguire la carbossila!ione< l1en!ima che esegue "uesta opera!ione la AC'#ILCoA CAR>$SSILASI. 8uesta rea!ione regolata allostericamente da alcuni composti% A##I&A-I$,' viene attivata da indicatori di presen!a di energia o ormoni di varia natura come% CI#RA#$. IS$CI#RA#$. I,S*LI,A. I,I>I-I$,' viene inibita da indicatori di avvenuta sintesi degli acidi grassi o ormoni che indicano necessit. di energia in forma di acetilCoA come% AL+I#$ILCoA. GL*CAG$,'. ADR',ALI,A. ,$RADR',ALI,A. #RAS9'RI+',#$ D'L +AL$,IL' DAL C$',-I+A A ALLA AC proteina trasportatrice di acili% si tratta di una rea!ione molto facile per due motivi% L1','RGIA LI>'RA DI IDR$LISI del legame coen!imaA?malonil molto elevata, la spontaneit. della rea!ione contribuisce molto. S#R*##*RA D'LLA R$#'I,A #RAS $R#A#RIC'% si tratta di una struttura di @A amminoacidi che presenta ad una delle estremit. una serina alla "uale 2

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi legata una unit. di 9$S9$ A,#$#',A#$, la struttura di legame risulta praticamente identica "uindi, l1unica differen!a sta nella complessit. della molecola cui il pantotenato legato, "uesta tale dal garantire la possibilit. di scivolamento della struttura proteica nel complesso en!imatico facilitando l1intero processo. Anche gli AC'#ILI vengono trasferiti dall1acetil CoA alla proteina trasportatrice. A "uesto punto comincia il vero e proprio ciclo di allungamento della catena dell1acido grasso, abbiamo infatti ora a livello citosolico presenti sia +AL$,ILCoA sia AC'#ILCoA. C$,D',SA-I$,' delle due molecole di acetilAC e malonilAC < taglio l1acetile dalla proteina e lo sposto a livello del malonil che contemporaneamente subisce una rea!ione di decarbossila!ione< l1energia libera di idrolisi garantisce% IL #RAS9'RI+',#$. LA D'CAR>$SSILA-I$,'< il carbossile era stato aggiunto in origine unicamente per semplificare l1attiva!ione. L1en!ima che catali!!a "uesta rea!ione la B C2'#$ACIL AC SI,#ASI o (acil malonil en!ima condensante). $ttengo acetacetilAC . RID*-I$,' della molecola di acetoacetilAC ottenuta, devo infatti rendere il sito maggiormente attaccabile< lo posso fare unicamente tramite meccanismi di ridu!ione del secondo carbonile a gruppo alcolico secondario. 8uesto avviene gra!ie ad una ossidasi ,AD 2 dipendente. DISIDRA#A-I$,'% necessario ora eliminare l1atomo di ossigeno dalla molecola, "uesto avviene per semplice disidrata!ione della molecola che assume "uindi una insatura!ione. RID*-I$,'% elimina!ione cio della insatura!ione attraverso una reduttasi ,AD 2 dipendente detta ',$IL AC R'D*##ASI. Le tappe successive alla condensa!ione catali!!ata dalla BC2'#$ACIL AC SI,#ASI sono essen!ialmente l1inverso delle rea!ioni mitocondriali di cataboli!!a!ione degli acidi grassi. C inoltre importante sottolineare il fatto che ad ogni ciclo mutano i composti coinvolti e muta il loro nome. *na volta sinteti!!ato il AL+I#$IL AC cio l1acido grasso a 34 atomi di carbonio, tappa finale della via metabolica, viene rimossa la proteina e l1acido grasso pu5% 3. &',IR' ASS$CIA#$ a GLIC'R$L$ per formare trigliceridi. 6. 'SS'R' #RAS $R#A#$ A LI&'LL$ D'L R'#IC$L$ ',D$ LAS+A#IC$ ove subisce modifica!ioni di altro genere. 9L*SS$ DI R'G$LA-I$,' D'I +A#'RIALI%

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi piruvato

PIRUVATO

CO2
acetilCoA ossalacetato

NADPH
malato

CO2

NAD+
ossalacetato CITRATO acetilCoA

CITRATO

CO2

>ILA,CI$ C$+ L'SSI&$ delle rea!ioni% sintesi del palmitato% sintesi dei @ malonilCoA necessari%
@acetilCoA :@C$6 : @A# D @malonilCoA : @AD : @ i : @2:

ACIDI GRASSI

AcetilCoA : @malonilCoA : 3/,AD 2(2:) : @2: D palmitato : @C$6 : 3/,AD : ACoA : 426$

#otale%
@acetilCoA : @A# : 3/,AD 2(2:) D palmitato : 3/,AD : : ACoA : 426$ : @AD : @ i

Si tratta di un procedimento molto conveniente, da una molecola di palmitato posso infatti ricavare 3B0 molecole di A# . C$,#R$LL$ D'L +'#A>$LIS+$ D'I LI IDI% regola!ione cio delle due vie metaboliche di costru!ione e distru!ione% CA#A>$LICA la via ossidativa dipende dalla disponibilit. di acidi grassi ovviamente, in assen!a di essi non possibile. Adrenalina e glucagone incrementano il consumo di acidi grassi nel digiuno, "uesti due ormoni infatti% agiscono prima sul glicogeno. #erminato il glicogeno attivano le lipasi che idroli!!ano i trigliceridi incrementando la concentra!ione di acidi grassi liberi che stimolano la cataboli!!a!ione di s; stessi. L1entrata di acidi grassi a livello mitocondriale che avviene gra!ie alla acilcarnitina trasferasi viene bloccata dal malonilCoA,indice di presen!a di livelli alti di energia. A,A>$LICA% la via di sintesi risulta elevata nel caso in cui% vi sia alta concentra!ione di glucidi nella cellula e conseguente elevata produ!ione di CoA mitocondriale. &i sia una bassa concentra!ione di acidi grassi ini!ialmente, con il tempo la loro 4

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi concentra!ione aumenta e provoca un fenomeno di inibi!ione allosterica. CI#RA#$ stimola la acetilCoA carbossilasi che produce il malonilCoA< il citrato infatti indice di presen!a di energia a livello metabolico e "uindi di disponibilit. poten!iale e attiva di unit. bicarboniose. Il citrato inoltre viene esportato a livello citosolico e idroli!!ato ad acetilCoA e citrato gra!ie alla A# citrato liasi. AL+I#A#$ si tratta di un effettore allosterico con effetto opposto, inibisce infatti sia la acetilCoA carbossilasi che la traslocasi che la glucosio4 deidrogenasi% CoA CAR>$SSILASI D inibi!ione della produ!ione di malonilCoA. #RASL$CASI D inibi!ione della rea!ione di uscita dal mitocondrio dell1acetilCoA e conseguente interru!ione della correlata produ!ione di ,AD 2. GL*C$SI$4 D'IDR$G',ASI D interru!ione della produ!ione di ,AD 2 dalla via del pentoso . Anche gli ormoni secreti dal pancreas endocrino hanno effetto a "uesto livello% GL*CAG$,'% ormone iperglicemi!!ante, protein chinasi da esso attivate fosforilano la acetilCoA carbossilasi che viene bloccata (en!ima anabolico, bloccato da fosforila!ione). I,S*LI,A% ormone ipoglicemi!!ante, favorisce l1ingresso a livello cellulare del glucosio< praticamente ha effetto opposto sulla sintesi degli acidi grassi. A livello del reticolo endoplasmatico avvengono tipicamente numerose rea!ioni fun!ionali alla forma!ione di acidi grassi diversi dal palmitato, in esso sono possibili% *L#'RI$RI ALL*,GA+',#I D'LLA CA#',A. CR'A-I$,' DI I,SA#*RA-I$,I. STEARICO insaturazioni ALLUNGAMENTO a C20 OLEICO C18delta9

LINOLENICO C18delta9, 12

LINOLENICO C18delta6, 9, 12 allungamento EICOSATRIEONICO C20delta 8, 11, 14

ARACHIDONICO C20delta 5, 8, 11, 14

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi ACID$ ARAC2ID$,IC$% si tratta di un acido grasso essen!iale per "uanto concerne la forma!ione di prostaglandine. I sistemi di modifica sono estremamente malleabili, possono creare acidi grassi molto diversi fra loro. SINTESI DEI TRIGLICERIDI: si tratta di una via anabolica che richiede come precursore il glicerolo e prosegue in una serie di elabora!ioni successive% ACILA-I$,' D'L GLIC'R$L$B % il tutto con l1ingresso di due molecole di acilCoA che subiscono un fenomeno di idrolisi divenendo CoA libero e fornendo sia l1acile che l1energia per legarlo al glicerolo< l1en!ima che catali!!a "uesta rea!ione la GLIC'R$L$ ACIL #RAS9'RASI. D'9$S9$RILA-I$,' D'L 9$S9A#IDA#$% tappa fondamentale per l1ottenimento del trigliceride< sostan!ialmente attraverso l1ingresso di una molecola di ac"ua provoco idrolisi del fosfato che viene liberato nel citosol e forma!ione di diacilglicerolo< l1en!ima che catali!!a "uesta rea!ione la 9$S9A#IDA#$ 9$S9A#ASI. SI,#'SI D'L #RIGLIC'RID'% si assiste alla ter!a rea!ione di idrolisi di acile dalla molecola di coen!imaA, la rea!ione fornisce l1energia necessaria per la forma!ione del legame estereo. L1en!ima che catali!!a la rea!ione in "uestione il CoA?S2 DIGLIC'RID' ACIL #RAS9'RASI. LIPIDI DI MEMBRANA% si tratta di lipidi particolari caratteri!!ati dalla presen!a di legami con strutture fondamentali associate generalmente attraverso legami di natura esterea, i 9$S9$LI IDI sono classificabili in "ueste due grandi categorie% 9$S9$GLIC'RIDI% si tratta di acidi grassi che presentano un1anima costituita di glicerolo al "uale sono legati% 6 ACIDI GRASSI a formare di fatto due lunghe code idrofobiche (diacilglicerolo). 3 #'S#A $LAR' costituita da una molecola di fosfato esterificata all1ossidrile del ter!o carbonio del glicerolo< al fosfato pu5 essere a sua volta esterificato un composto diverso a formare uno schema generale di "uesto tipo% dove il gruppo R pu5 essere rappresentato da% nel momento in cui sia presente unicamente il fosfato la molecola di chiama 9$S9A#IDA#$ (acido fosfatidico), i sostituenti possibili in realt. sono estremamente numerosi.

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi

S9I,G$LI IDI% gli sfingolipidi sono dei lipidi che presentano in sostitu!ione alla molecola di glicerolo una molecola detta S9I,G$SI,A, si tratta di un amminoalcool%

l1organi!!a!ione strutturale complessiva delle componenti la seguente% R% testa polare costituita da una molecola di fosfato esterificata sull1ossidrile del carbonio terminale della struttura della sfingosina< al fosfato, come per i fosfolipidi, possono essere esterificate molecole di vario tipo come "uelle viste precedentemente. +ARR$,'% coda apolare dell1amminoalcol sfingosina. &'RD'% acido grasso legato con legame ammidico alla struttura della 7

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi sfingosina. A livello strutturale non ci sono grosse differen!e fra le strutture fosfolipidiche. E importante sottolineare che esistono e sono estremamente diffusi i cosiddetti GLIC$LI IDI, si tratta di lipidi caratteri!!ati dalla presen!a a livello della testa di glucidi legati tramite legame etereo. >I$SI,#'SI D'I LI IDI DI +'+>RA,A% a seconda del tipo di lipide che viene preso in considera!ione vengono utili!!ate vie di biosintesi differenti, in particolare% SINTESI DEI FOSFOGLICERIDI% la sintesi dei fosfogliceridi prevede che vi sia almeno la attiva!ione di una delle due componenti che li costituiscono< in ogni caso la attiva!ione prevede il legame della componente con un nucleotide, la citosina trifosfato, in particolare a seconda del fosfolipide di cui necessaria la sintesi possiamo avere% A##I&A-I$,' D'LLA C$+ $,',#' $LAR'% si attiva la componente polare della molecola, in "uesto caso la '#A,$LA++I,A% 9$S9$RILA-I$,' D'LLA '#A,$LA++I,A% rea!ione che avviene con spesa di A# e sempre accompagnata a da ione magnesio< si tratta di una rea!ione di attiva!ione ma non provoca una attiva!ione sufficiente alla forma!ione di fatto della struttura del fosfolipide. ASS$CIA-I$,' ALLA CI#$SI,A% si assiste alla forma!ione di un legame anidrico fra la molecola di citidina e la molecola di etanolammina< il tutto con lisi di un IR$9$S9A#$ che viene degradato a livello citosolico. Il nome del composto formatosi sar. comun"ue CI#$SI,A DI9$S9A#$ '#A,$LA++I,A anche se formalmente i fosfati derivano uno dalla C# e l1altro dalla etanolammina. A "uesto punto la molecola attivata ed possibile il trasferimento attivo della stessa a livello della struttura del diacil glicerolo. #RAS9'RI+',#$ D'LLA '#A,$LA++I,A S*L DIACILGLIC'R$L$% si assiste alla forma!ione della fosfatidiletanolammina, il fosfolipide completo, il tutto avviene gra!ie alla presen!a di un en!ima detto '#A,$LA++I,A 9$S9$#RAS9'RASI. Di fatto la rea!ione reali!!ata la forma!ione di un legame di natura anidrica che ha fornito sufficiente energia alla forma!ione di un legame di natura estera altrimenti difficilmente ottenibile. La rea!ione in "uestione avviene per la forma!ione in particolare di 9$S9A#IDIL'#A,$LA++I,A ' 9$S9A#IDILC$LI,A. A##I&A-I$,' D'LLA C$+ $,',#' A $LAR'% si tratta in "uesto caso della attiva!ione della componete del diacilglicerolo che sar. proprio per "uesto capace di formare un legame di natura A,IDRICA con strutture di natura polare. In particolare il processo avviene in "uesto modo% sostan!ialmente assistiamo alla associa!ione del fosfatidato (diacilglicerolo fosforilato) alla citosina trifosfato con idrolisi di un pirofosfato che verr. poi degradato nella cellula, si forma "uindi l1e"uivalente attivo del diacil glicerolo che pronto per essere utili!!ato. la rea!ione di fatto la medesima% forma!ione di un legame anidrico la cui energia di idrolisi sufficiente a garantire la associa!ione delle molecole fra loro. 8

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi SINTESI DEGLI SFINGOLIPIDI: la sintesi degli sfingolipidi una rea!ione che avviene tipicamente in due fasi, una prima nella "uale viene formata di fatto la S9I,G$SI,A, e una seconda nella "uale vengono ad essa associate le componenti necessarie. Il precursore pi= immediato della sfingosina il AL+I#A#$ acido grasso a 34 atomi di carbonio. La catena di rea!ioni avviene in "uesto modo% C$,D',SA-I$,' D'L AL+I#A#$ C$, LA S'RI,A% sostan!ialmente si assiste alla forma!ione di un composto a 34:6 atomi di carbonio% la serina viene decarbossilata gra!ie alla energia di idrolisi del legame palmitato?CoA che si scioglie, si liberano "uindi una molecola di CoA e una di C$6< ora ho raggiunto il numero di atomi di carbonio necessari alla forma!ione dell1amminoalcool, il composto ottenuto detto deidrosfingosina o tre cheto diidrosfingosina< la rea!ione catali!!ata dalla deidrosfingosina sintasi. RID*-I$,' D'LLA D'IDR$S9I,G$SI,A% la deidrosfingosina presenta un gruppo chetonico che nella molecola di sfingosina in forma alcolica, devo "uindi ridurre il gruppo chetonico ad alcolico< "uesto avviene gra!ie ad una idrogenasi ,AD 2 dipendente che produce una molecola di ,AD :. CR'A-I$,' D'LLA I,SA#*RA-I$,'% si tratta della rea!ione finale dell1intero processo di sintesi, si assiste alla fuoriuscita di due atomi di idrogeno a creare di fatto la insatura!ione presente sulla molecola completa. La ra!ione catali!!ata da *,A D'IDR$G',ASI 9AD dipendente che agisce specificamente fra i carboni cin"ue e sei.

2o a "uesto punto la molecola di sfingosina completa, la prossima fase la costru!ione del lipide di membrana completo% 9$R+A-I$,' DI L'GA+' A++IDIC$ C$, *, ACID$ GRASS$% si tratta di una rea!ione che porta alla forma!ione di "uella che viene chiamata C'RA++ID' o , ACILS9I,G$SI,A (sfingosina:acido grasso)< si forma un legame ammidico fra la molecola di acido grasso e il gruppo amminico della sfingosina. 9ormata "uesta struttura di base che di fatto accomuna tutti gli sfingolipidi le strade percorribili sono numerose, in particolare possiamo assistere alla forma!ione di% S9I,G$+I'LI,A% si tratta di un lipide tipicamente presente a livello delle guaine mieliniche, si ottiene con l1aggiunta di una molecola di colina alla struttura della cerammide. 9

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi C'R'>R$SIDI% si tratta di molecole che si ottengono per semplice forma!ione di legame estereo da parte della cerammide con una molecola singola di uno !ucchero attivato (legato cio ad una molecola nucleotidica come in "uesto caso). GA,GLI$SIDI% si tratta di molecole che presentano una catena di glucidi a costituire la testa polare della molecola. 8uesti ultimi spesso sono utili!!ati nella forma!ione di strutture di membrana fondamentali come per esempio il glicocalice o segnalatori di membrana (nei globuli rossi e negli spermato!oi per esempio). ,aturalmente la sintesi di "uesti derivati prevede la forma!ione di un legame fosfoestereo gra!ie ai meccanismi di attiva!ione tipici delle molecole che vengono alla sfingosina condensate< nel caso della sintesi della sfingomielina le possibilit. sono due% trasferimento della colina fosfato a partire da una molecola di fosfatidil colina. Legame diretto della molecola di colina a partire dalla forma attivata di CD colina. IL METABOLISMO DEL COLESTEROLO% il colesterolo pu5 avere due origini% ',D$G',A cio di natura biosintetica. 'S$G',A cio assunto attraverso la dieta. S'D' D'LLA >I$SI,#'SI D'L C$L'S#'R$L$ il 9'GA#$< importante sottolineare che "uesto processo avviene unicamente nel caso in cui vi sia caren!a effettiva di colesterolo a livello della dieta< se assumiamo colesterolo assistiamo "uindi ad un fenomeno di inibi!ione da feed bac7. Il colesterolo una molecola lipidica non saponificabile, tuttavia viene trasportato a livello del sangue in forma di esteri% 3. 'S#'RI D'L C$L'S#'R$L$ ingeriti con la DI'#A sono i chilomicroni. 6. 'S#'RI D'L C$L'S#'R$L$ dati da elabora!ione ',D$G',A sono% 3. IDL 6. LDL B. &LDL C2IL$+ICR$,I rappresentano la maggior parte del colesterolo presente nell1organismo, si tratta di >$LL' di lipidi e proteine con le seguenti caratteristiche% 0,F/gGcmB si densit.. Diametro A0?H00nm. 6I della struttura composto di proteine. Si occupano del trasporto dei lipidi al fegato e al tessuto adiposo. er elabora!ione di "ueste strutture si ottengono% &LDL% verJ loK densitJ lipoprotein< vengono ricavate dai chilomicroni e sono caratteri!!ate da% R'D$+I,A,-A DI #RIGLIC'RIDI. R'S',-A DI ,*+'R$S' S 'CI' LI IDIC2' ' R$#'IC2'. IDL% sono una classe intermedia come densit., sono% pi= ricche in colesterolo. Caratteri!!ate da percentuale minore di trigliceridi. LDL% loK densitJ lipoprotein< si tratta del principale trasportatore di colesterolo ematico, presenta% DIA+'#R$ circa 66nm. 10

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi 'S$ +$L'C$LAR' circa 6000Ld 2DL% si tratta di molecole ad elevata densit., maggiore di 3gGcmB< il nostro corpo le raccoglie da membrane in disfacimento. In seguito al trasporto nel sangue il colesterolo viene portato a livello cellulare gra!ie alla presen!a di recettori a livello della membrana cellulare che legano parti proteiche presenti a livello delle strutture delle LDL, in particolare una, >300, fondamentale% complesso LDL e recettore vengono integrati a livello della cellula. Il tutto di fonde con i lisosomi e viene degradato da proteasi. Il colesterolo trova delle esterasi che lo liberano dalla componente proteica rendendolo utili!!abile a livello cellulare% SI,#'SI DI +'+>RA,' non solo plasmatiche ma anche di organelli cellulari. C$+ $SI-I$,' che varia da membrana a membrana. *#ILI--I DI&'RSI come per esempio la forma!ione di sali biliari. 'S#'RI9ICA-I$,' per la conserva!ione a livello cellulare. *n fenomeno essen!iale per l1organismo sicuramente la regola!ione in feedbac7 del colesterolo< la sua presen!a ematica provoca% inibi!ione della sintesi del colesterolo. Inibi!ione della sintesi del recettore. La molecola caratteri!!ata dalla presen!a di strutture di natura sia polare che apolare% anelli e catena carboniosa sono tipicamente apolari e paraffinici. La presen!a di% ossidrile. Doppio legame costituiscono al componete polare della molecola. Generalmente essendo una struttura di natura sia apolare che polare nonch; rigida, presenta a livello della membrana una influen!a particolare, generalmente pi= colesterolo c1 meno fluida la membrana. SI,#'SI D'L C$L'S#'R$L$% la sintesi un processo complesso che richiede numerose tappe intermedie ma non richiede molecole di parten!a complesse% acetilCoA e acetacetilCoA facilmente ricavabili a livello cellulare% C$,D',SA-I$,' DI AC'#AC'#ILCoA ' AC'#ILCoA%

le due molecole condensano insieme a formare un intermedio tipico anche della sintesi dei corpi chetonici, si tratta del BidrossiBmetil glutarilCoA RID*-I$,' A +'&AL$,A#$ ' IDR$LISI D'L C$',-I+A A% si tratta di un fenomeno che avviene esclusivamente a livello citosolico, nel mitocondrio infatti il BmetilBidrossi glutarilCoA viene degradato ad acetilCoA e ossalacetato. La rea!ione prevede il consumo di una molecola di ,AD 2.

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Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi

9$S9$RILA-I$,I A##I&A#I&' D'L +'&AL$,A#$%

sostan!ialmente assistiamo alla forma!ione per graduali fosforila!ioni di una molecola di mevalonato caricata di tre molecole di fosfato, si tratta di una molecola 'S#R'+A+',#' I,S#A>IL' detta mevalonatoHpirofosfatoBfosfato. A "uesto punto il mevalonato attivato degrader. spontaneamente. 9$R+A-I$,' S $,#A,'A D'LL1*,I#M IS$ R',$ID'%

Il mevalonato spontaneamente degrada a Bisopentenil pirofosfato con uscita di una molecola di fosfato e di anidride carbonica, il mevalonato infatti per la lisi del legame con il fosfato decarbossila. #*##' 8*'S#' R'A-I$,I hanno come *,IC$ 9I,' 8*'LL$ DI 9$R+AR' *,A S#R*##*RA IS$ R',$ID' A##I&A, il Bisopentenil pirofosfato il diretto precursore del colesterolo. Le rea!ioni successive di condensa!ione sono molto complesse, ma il tutto si pu5 riassumere in "ueste tappe% S8*AL','% si tratta di un polimero non cicli!!ato di unit. isoprenoidi ottenuto per allungamenti progressivi della catena, ora possibile procedere nella cicli!!a!ione vera e propria. LA,$S#'R$L$% si tratta di uno dei precursori pi= immediati del colesterolo, a livello chimico si presenta gi. IDR$SSILA#$ e I,SA#*R$, per la sintesi del colesterolo sono necessari la demetila!ione di alcuni punti e lo spostamento della insatura!ione. C$L'S#'R$L$ la tappa finale dell1intero processo di sintesi< dal LA,$S#'R$L$ sono stati necessari ben 3F passaggi. Da "uesto processo di sintesi sicuramente il 12

Perin Giordano; biochimica7: metabolismo5: anabolismo dei lipidi colesterolo il composto pi= comune che si pu5 ricavare, tuttavia possibile generare numerose altre strutture%
Gomme naturali: gomme, fitolo, poliprenolo

3 isopentenil PP

Vitamine A, E, K e carotenoidi

SALI BILIARI

COLESTEROLO
ORMONI

Vitamina D

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Perin Giordano; biochimica8: omeostasi del calcio

OMEOSTASI DEL CALCIO


L'omeostasi del calcio un processo complesso che coinvolge una serie molto ampia di ormoni e un composto derivato dalla struttura del colesterolo, la vitamina D. le modifiche necessarie per l'ottenimento della molecola di vitamina D sono le seguenti: INSERI EN!" DI #N$ #L!ERI"RE INS$!#R$%I"NE fra i car&oni ' e ( creando in )uesto modo il delta ' deidro colesterolo. $*ER!#R$ DELL'$NELL" D che avviene generalmente per &om&ardamento con raggi ultravioletti +per )uesto l'esposi,ione al sole un fattore che aiuta nella preven,ione del rachitismo-. otteniamo in )uesto modo la forma,ione di un composto detto D/ o 0"LE0$L0I1ER"L", si tratta del precursore diretto del 2,34diidrossi colecalciferolo, ma non ancora dotato di attivit5 ormonale. Le sue concentra,ioni ematiche si aggirano intorno ai nanogrammi per millilitro.

*RI $ IDR"SSIL$%I"NE avviene nel 1E6$!" ad opera della 34idrossilasi, )uesto en,ima inserisce un ossidrile a livello del car&onio 34 della struttura del colecalciferolo. 7uesto composto: N"N 8 S"L#9ILE viene )uindi riversato a livello ematico associato a proteine che lo legano in forma esterea. N"N *RESEN!$ $!!I:I!;, deve su&ire ancora delle trasforma,ioni.

SE0"ND$ "SSIDRIL$%I"NE avviene invece a livello REN$LE e interessa una idrossilasi detta 2 idrossilasi che inserisce un ossidrile a livello del car&onio 2 della 1

Perin Giordano; biochimica8: omeostasi del calcio struttura molecolare, da )uesta rea,ione nasce il primo derivato $!!I:" DELL$ :I!$ IN$ D: l'diidrossi 2, 34 colecalciferolo che nel sangue presente in concentra,ioni di livello "R "N$LE, intorno ai pg<ml.

Esistono numerosi altri derivati della vitamina D ma l'unico attivo meta&olicamente oltre all'2,34diidrossi colecalciferolo, il 3=,34 didrossi colecalciferolo presente a livelli di ng<l. anche il )uesto caso la seconda idrossila,ione avviene a livello renale +3=idrossilasi-. 7#ES!I "R "NI derivati dalla vitamina D sono essen,iali per la regola,ione della costru,ione dello scheletro attraverso la regola,ione della concentra,ione ematica del calcio. In caso di danni a livelli diversi si hanno conseguen,e diverse: D$NN" $L 1E6$!" > a seconda dei casi, in particolare in presen,a di forme cancerose o di forme di cirrosi possiamo avere ini&i,ione della produ,ione di 34 idrossi colecalciferolo, con conseguente mancan,a di su&strato per la 2idrossilasi e avitaminosi da vitamina D, o una sua sovraprodu,ione. in ogni caso i livelli della componente attiva sono regolati dalla attivit5 della 2idrossilasi renale. D$NN" $L RENE > si possono verificare fenomeni molto diversi a )uesto livello: posso avere una sovra o una sotto produ,ione dell'ormone che pu? essere sia legata a pro&lemi intrinseci al rene stesso, sia a pro&lemi collegati alla presen,a di danni ad altri organi ghiandolari del nostro corpo. In ogni caso il pro&lema si ripercuote a livello intestinale dove risulta insufficiente il livello di assor&imento dello ione calcio. OMEOSTASI DEL CALCIO: si tratta di un processo che coinvolge principalmente tre ormoni: 2. *$R$!"R "NE: ormone costituito di circa (@ amminoacidi: 2. SIN!E!I%%$!" in forma di *RE*R" *$R$!"R "NE, necessit5 cio di due tagli proteolitici per essere attivato, in particolare: 2. RE!I0"L" END"*L$S $!I0" A propre*!B > pre*!B. 3. 6"L6I A pre*!B > *!B attivo. 3. L$ )uantit5 circolante di )uesto ormone inversamente propor,ionale alla concentra,ione ematica del calcio. 2

Perin Giordano; biochimica8: omeostasi del calcio /. B$ E11E!!" I*ER0$L0E I%%$N!E, serve a &ilanciare la caduta della concentra,ione del calcio a livello ematico. 3. !IRE"0$L0I!"NIN$: prodotto dalle cellule ! della tiroide: 2. la sua concentra,ione direttamente propor,ionale alla concentra,ione ematica del calcio. 3. B$ E11E!!" I*"0$L0E I%%$N!E cio si occupa di a&&assare la concentra,ione di ione calcio circolante. /. 2,34 DIIDR"SSI 0"LE0$L0I1ER"L": si occupa a lungo termine +dopo 23C3= ore di caren,a- di stimolare e preparare l'organismo all'assun,ione di ioni calcio con la dieta. / sono gli ormoni che si occupano principalmente della omeostasi del calcio )uindi. Il nostro scheletro composto per la stragrande maggioran,a della sua componente inorganica di IDR"SSI$*$!I!E, si tratta di un composto caratteri,,ato dalla seguente formula: 0a2@+*"=3C-D+"BC-3 il fosfato di calcio, 0a/*"=, ha un prodotto di solu&ilit5 &assissimo, per )uesto a livello del citosol degli osteo&lati forma idrossiapatite. a livello ematico, per prevenire una 0$L0I1I0$%I"NE DI11#S$ dovuta all'incontro fosfatoCcalcio, lo ione calcio viene trasportato in forme diverse: LE6$!" $ *R"!EINE come l'al&umina. $SS"0I$!" IN 0" *LESSI. In )uesto modo lo ione li&ero presente in )uantit5 minime, tali da rendere irrilevante ogni eventuale calcifica,ione. $ltro importante fattore da prendere in considera,ione relativamente al livello di calcemia sicuramente la differen,a di concentra,ione fra il calcio circolante e il calcio intracellulare: LI:ELL" E $!I0" A m LI:ELL" IN!R$0ELL#L$RE A il calcio, )uindi, dovre&&e fluire normalmente dall'esterno all'interno della cellula, )uesto avviene, ma il gradiente viene mantenuto da una *" *$ $D $!*. tutto )uesto avviene perchE lo ione calcio un secondo messaggero intracellulare essen,iale, la sua a,ione si estrinseca attraverso varia,ioni di concentra,ione. L'E7#ILI9RI" EF!R$0ELL#L$RE DEL 0$L0I" )uindi un processo essen,iale per la regola,ione della fun,ionalit5 cellulare stessa, non solo dell'apparato locomotore. FECI URINA eliminazione

Ca++ dieta

INTESTINO
SANGUE

RENI

SCHELETRO

Perin Giordano; biochimica8: omeostasi del calcio La causa di alcune forme di osteoporosi da ricercarsi a livello intestinale e pu? essere legata a cattivo assor&imento del calcio ingerito con la dieta. E7#ILI9RI" DIN$ I0". la gestione dei passaggi e dei flussi da un comparto all'altro strettamente e finemente regolata principalmente dai tre ormoni sopracitati. *er )uanto riguarda il livello ematico del calcio possono verificarsi due eventualit5: I*"0$L0E I$: la rea,ione dell'organismo in )uesto caso si svolge attraverso due meccanismi diversi ma fortemente correlati: 2. L$ *$R$!IR"IDE $::ER!E I EDI$!$ EN!E IL 0$L" DEL 0$L0I" E $!I0" attraverso un sistema di recettori sensi&ili alla sua presen,a<assen,a: 2. presen,a di 0aGG normale > recettore normale, legato al calcio e resta tale. 3. *resen,a di 0aGG &assa > recettore li&ero, muta la sua conforma,ione e agisce a livello intracellulare: 2. $!!I:$%I"NE DELL$ $DENIL$!" 0I0L$SI con conseguente forma,ione di c$ *. 3. $!!I:$%I"NE DI #N$ 0$S0$!$ DI 0BIN$SI che provocano la fosforila,ione di proteine intracellulari. /. $!!I:$%I"NE DELL$ SE0RE%I"NE che provoca uscita del paratormone dalle cellule. 3. $%I"NE DEL *!B: l'ormone agisce a livello renale e scheletrico principalmente: 2. S#L RENE: 2. *R":"0$ 1"S1$!#RI$: si tratta del processo di elimina,ione del fosfato tramite le urine, un a&&assamento del fosfatemia provoca inevita&ilmente una diminu,ione della calcifica,ione e un aumento del calcio ematico che viene invece riassor&ito notevolmente. 3. SIN!ESI DI 2IDR"SSIL$SI: stimola la sintesi dell'en,ima deputato alla sintesi dell' 2, 34 colecalciferolo che fornisce un aiuto fondamentale a livello omeostatico. 7uesta a,ione avviene in un secondo momento, anche 3= ore dopo l'attiva,ione del paratormone. 3. S#LL" S0BELE!R": va ad influire sull'operato delle diverse cellule dell'osso: 2. $!!I:$%I"NE DE6LI "S!E"0L$S!I stimola )uindi la demoli,ione dell'osso. gli osteoclasti sfruttano per la demoli,ione delle componenti minerali l'acido lattico che viene prodotto in presen,a di glicolisi. il tessuto osseo che per primo viene attaccato da )uesto meccanismo sicuramente il tessuto osseo spugnoso. 3. S!I "L$%I"NE DE6LI "S!E"0I!I di cui ancora non sono note nE la natura nE la motiva,ione. /. $%I"NE DELL' 2,34 DIIDR"SSI 0"LE0$L0I1ER"L": come gi5 sottolineato )uesto ormone si attiva unicamente in presen,a di un calo ematico del calcio duraturo, anche di 3= ore. l'a,ione dell'2,34 diidrossi colecalciferolo si estrinseca principalmente a livello intestinale, in particolare: 2. RE0#*ER$ IL 0$L0I" I!"0"NDRI$LE che viene importato in virtH del 4

Perin Giordano; biochimica8: omeostasi del calcio gradiente di concentra,ione ionico negativo generato dalla catena respiratoria. 3. $ LI:ELL" IN!ES!IN$LE nello specifico le cellule intestinali presentano un recettore citosolico per l'2,34 diidrossi colecalciferolo, legandosi a )uesto recettore il composto stimola la produ,ione di proteine capaci di assor&ire il calcio a livello intestinale, in particolare la 0$L9INDIN$. /. L'2,34 diidrossi colecalciferolo esegue inoltre a,ioni paragona&ili a )uelle del *!B a livello osseo e renale, anche se in misura minima. *er )uanto concerne l'2,34 diidrossicolecalciferolo possi&ile un uso di natura terapeutica per forme di osteoporosi legate a cattivo assor&imento intestinale del calcio. a livello clinico la sua somministra,ione pu? aiutare nel controllo di pro&lemi come: "S!E"DIS!R"1I$ REN$LE > mancan,a di 2idrossilasi a livello renale, mancan,a )uindi di 2,34 diidrossi colecalciferolo. I*"*$R"!IR"IDIS " > l'ormone paratiroideo non si attiva, non c' )uindi risposta ad una mancan,a ematica di calcio. INS#11I0IEN%E REN$LI 0R"NI0BE > anche in )uesto caso mancan,a di 2,34 diidrossi colecalciferolo. R$0BI!IS " che pu? presentarsi in due forme: :I!$ IN$ D DI*ENDEN!E > che pu? essere causato da varie motiva,ioni en,imatiche. :I!$ IN$ D RESIS!EN!E > &locco generico del meta&olismo della vitamina D non compensa&ile con assun,ione di colecalciferolo. "S!E"*"R"SI > che pu? instaurarsi in vari casi, si tratta in ogni caso di una mancan,a di e)uili&rio fra gli scomparti sopra descritti, generalmente si somministrano tutti e tre gli ormoni *ER I $RE L'E7#ILI9RI" 1ISI"L"6I0" :EN#!" EN" attraverso una tempistica studiata. I*ER0$L0E I$: si tratta di un aumento della concentra,ione di calcio ematico, di )uesta situa,ione vengono informati: *$R$!IR"IDI > nelle )uali viene &loccata la produ,ione di *!B e conseguentemente la produ,ione di 2,34 DIIDR"SSI 0"LE0$L0I1ER"L". !IR"IDE > che secerne 0$L0I!"NIN$ +o tireocalcitonina- che provoca: INI9I%I"NE DELL$ DE "LI%I"NE DELLE S!R#!!#RE "SSEE agisce cio sugli osteoclasti. DIS$!!I:$%I"NE dei meccanismi di 1"S1$!#RI$ e normale espulsione del calcio con le urine.

BIOCHIMICA NUTRIZIONALE

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi

METABOLISMO DEGLI AMMINOACIDI


GLI AMMINOACIDI sono una componente essenziale di una dieta equilibrata, la nostra alimentazione, sia dal punto di vista energetico che anabolico, basata anche sulla presenza di proteine! Il "abbisogno giornaliero per un uomo di #grammo di proteine per chilogrammo di massa corporea al giorno$ il sistema di digestione talmente evoluto e specializzato che meno di un decimo di quanto viene assunto normalmente da un uomo adulto si trova poi nelle "eci! L%assunzione delle proteine essenziale per "ornire al nostro organismo i &' amminoacidi, di questi( #' sono non essenziali! #' sono essenziali, cio non sintetizzabili a partire da carbonio e azoto, e devono essere assunti con la dieta$ derivano sia da alimenti di natura vegetale che da alimenti di origine animale$ di questi( ) sono essenziali sempre( "enilalanina! *ripto"ano! +alina! Leucina! Isoleucina! *reonina! Metionina! Lisina! & sono essenziali unicamente nell%in"anzia( arginina! Istidina! Li assumiamo in ogni caso tutti con la dieta! L%utilizzo di queste molecole molto vario, una volta eseguita l%idrolisi del polipeptide, l%amminoacido viene indirizzato a vie anaboliche o cataboliche a seconda delle necessit,, possono essere quindi utilizzati sia come -./-*0A*O 1N10G1*ICO che per la /IO-IN*1-I DI N.O+1 20O*1IN1 per le cellule! A seconda poi della natura della cellula gli usi possono essere diversi( cellule perenni 3 utilizzano gli amminoacidi unicamente per creare proteine o per necessit, energetica! cellule che si moltiplicano 3 utilizzano gli amminoacidi anche come precursori delle basi azotate pirimidiniche e puriniche! Ma in tutte le cellule la necessit, di 2A0*I DI 0ICAM/IO molto "orte, le proteine possono in"atti nascere in "orme di"ettose o possono subire una modi"icazione chimica 4tipicamente causata da 0ADICALI LI/10I D1LL%O--IG1NO, "enomeno detto -*01-O--IDA*I+O causa molto importante dell%invecchiamento visibile soprattutto a livello della 1

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi cute5 che ne preclude la "unzionalit,! L%utilizzo degli amminoacidi risulta quindi essenziale per( -IN*1-I DI 20O*1IN1 molto varie 4come O0MONI peptidici per esempio5! -IN*1-I DI O0MONI derivati da amminoacidi come per esempio( CA*1COLAMIN1 derivate dalla tirosina! O0MONI *I0OID1I derivati della tirosina anch%essi! -IN*1-I DI N1.0O*0A-M1**I*O0I, molecole rilasciate dalla terminazione presinaptica nella "essura sinaptica e che si legano al terminale postsinaptico trasmettendo l%impulso nervoso( -10O*ONINA derivato del tripto"ano! GA/A derivato dalla decarbossilazione del glutammato! -IN*1-I DI N.CL1O*IDI, IN 2A0*ICOLA01 210 6.AN*O CONC10N1 L1 /A-I A7O*A*1( puriniche! 2irimidiniche! da cui derivano poi i polinucleotidi, operazione che avviene tipicamente in cellule in divisione che di conseguenza presentano un 8A//I-OGNO 2I9 1L1+A*O! -IN*1-I DI AL*01 MOL1COL1 COM1 1M1 gruppo prostetico dell%emoglobina sintetizzata a livello cellulare a partire da amminoacidi, ma anche I-*AMINA derivato della decarbossilazione della istidina! DIGESTIONE DELLE PROTEINE( le proteine vengono digerite a diversi livelli in diversi comparti del nostro sistema digerente$ l%intero sistema di digestione di queste molecole prevede l%utilizzo di numerosi enzimi$ questi enzimi possono essere classi"icati in due grandi categorie "unzionali( 1NDO20O*1A-I o 1NDO212*IDA-I che tagliano la molecola proteica all%interno della molecola stessa! 1-O20O*1A-I o 1-O212*IDA-I che tagliano invece la molecola a partire da una delle due estremit,! LIVELLO GASTRICO( nello stomaco comincia la digestione delle proteine( #! il /OLO, cibo parzialmente digerito a livello del cavo orale, entra nello stomaco con il suo contenuto proteico! &! DI-*1N-ION1 dello stomaco che accoglie il bolo! :! Aumentata concentrazione delle 20O*1IN1! 6uesti "attori stimolano la secrezione della GA-*0INA da parte delle cellule della ghiandola gastrica4 strutture a dito di guanto sul cui "ondo si collocano cellule 1*10OC0OMA88INI che possono rilasciare ormoni nei capillari della mucosa gastrica5 che si collocano in particolare a livello della parte pilorica dello stomaco stesso $ questo ormone entra in circolo e agisce su due bersagli speci"ici( C1LL.L1 2A0I1*ALI D1LLO -*OMACO che secernono ACIDO CLO0ID0ICO ;<Cl=! C1LL.L1 20INCI2ALI dello stomaco che secernono 212-INOG1NO! queste componenti, liberate a livello del lume dello stomaco, hanno numerosi e""etti diversi( 2

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi ;Cl 3 abbassa p; del lume da > a #=&, ACIDI*? estremamente elevata "unzionale a( DI-IN81**A01 IL /OLO( produce in"atti la morte di microorganismi presenti nel cibo ingerito, parecchi microbi ingeriti con il cibo sono potenzialmente patogeni, non devono transitare oltre lo stomaco qui il p; acido li elimina$ la "unzione /A**10ICIDA della secrezione gastrica stata accettata con tale rigore da ritenere che la muscosa gastrica "osse sterile, MA NON @ CO-A( l%helicobacter pilori l%agente che causa l%ulcera gastrica nel B'C dei casi si tratta di un batterio che riesce a vivere nella mucosa gastrica! AGI-C1 -.LL1 20O*1IN1 IN -OL.7ION1 COM1 AG1N*1 D1NA*.0AN*1 capace quindi di alterare la struttura delle proteine a livello gastrico rendendo piD "acile l%aggressione da parte di enzimi proteolitici! 20OM.O+1 INOL*01 LA 20O*1OLI-I D1L 212-INOG1NO operazione necessaria per la liberazione delle pepsina che la componente attiva dell%enzima! 212-INOG1NO 3 si tratta dello zimogeno della pepsina, viene secreto a livello gastrico e si attiva a p; & circa, per la sua attivazione quindi essenziale la presenza dell%acido cloridrico$ l%enzima inoltre capace di A7ION1 A.*OCA*ALI*ICA( una molecola di pepsina stimola la proteolisi del pepsinogeno vicino! L%azione di proteolisi prevede la lisi di cinque peptidi dallo zimogeno per raggiungere l%enzima attivo! 212-INA A**I+A una molecola caratterizzata da un peso molecolare di :&E'' .MA circa e presenta p; ideale, come gi, sottolineato, uguale a &$ si tratta di un enzima aspeci"ico, tuttavia agisce prevalentemente a livello di amminoacidi aromatici come( 81NILALANINA! *I0O-INA! *0I2*O8ANO! Il taglio proteolitico avviene dal lato della estremit, N terminale, l%amminoacido in de"initiva appartiene alla "razione C terminale della molecola! 2ossiamo dire che aggredisce legami peptidici nei quali siano coinvolte estremit, amminiche di amminoacidi aromatici! LIVELLO INTESTINALE: terminata la digestione a livello gastrico quello che prima veniva de"inito /OLO,ora detto C;IMIO discende verso la regione intestinale( IL 2ILO0O 0ILA-CIA il contenuto gastrico che viene "atto avanzare verso il duodeno, a livello duodenale la stimolazione alla digestione si estrinseca nella secrezione di diversi composti in diversi compartimenti del nostro organismo( A LI+1LLO 1MA*ICO( -1C01*INA ormone peptidico che giunge a livello pancreatico e stimola la secrezione di Na;CO: che viene rilasciato nel dotto pancreatico e quindi nel duodeno$ il p; del duodeno si abbassa cosF da *AM2ONA01 6.1LLO C;1 A00I+A DALLO -*OMACO portando il p; a circa E! La secretina stimola inoltre la secrezione della bile e la secrezione di insulina! COL1CI-*OC;ININA O CCG che ha come bersaglio( C1LL.L1 D1L 2ANC01A- che producono gli enzimi proteolitici! COL1CI-*I dove provoca secrezione /ILIA01 4assunzione di carne o pesce , cio di "onti proteiche, accompagnata praticamente sempre da assunzione di lipidi, risulta essenziale quindi la secrezione biliare5! 3

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi -timola inoltre la LI2A-I 2ANC01A*ICA! La CCG presenta inoltre capacit, stimolatorie rispetto al neurone ANO01--IG1NICO e quindi alla sensazione di saziet,! A LI+1LLO D1L L.M1( N1L L.M1 +I1N1 -1C01*A LA 1N*10OC;INA-I o 1N*10O212*IDA-I, si tratta di un enzima "ondamentale per quanto concerne la attivazione delle proteasi! Gli enzimi proteolitici 2ANC01A*ICI agiscono di "atto a livello intestinale e sono secreti dalla componente esocrina del pancreas( #! *0I2-INOG1NO 3 *0I2-INA, questa conversione avviene attraverso un taglio proteolitico con conseguente rilascio di peptide, la proteasi che si occupa della attivazione la 1N*10OC;INA-I o 1N*10O212*IDA-I rilasciata nel lume, come gi, sottolineato, dal duodeno! Anche la *0I2-INA, come la 212-INA, presenta attivit, autocatalitica, inoltre presenta una azione di natura catalitica su tutti gli altri enzimi proteolitici pancreatici( &! C;IMO*0I2-INOG1NO 3 C;IMO*0I2-INA :! 20O1LA-*A-I 3 1LA-*A-I! >! 20OCA0/O--I212*IDA-I A 3 CA0/O--I212*IDA-I A! H! 20OCA0/O--I212*IDA-I / 3 CA0/O--I212*IDA-I /! 6uesti enzimi generalmente vengono sintetizzati nelle cellule in "orma INA**I+A per evitare danni a livello cellulare! 6uando avviene una attivazione prematura di questi enzimi 4in"iammazioni del pancreas per esempio,che determinano un danno cellulare e possono portare alla "ormazione di una proteasi attiva5 questa agisce sulle cellule vicine provocando una autocatalisi e conseguente A**I+A7ION1 DI .NA G0AND1 6.AN*I*? DI 1N7IMI C;1 DIG10I-CONO L1 C1LL.L1$ una ulteriore complicazione puI essere dovuta al passaggio nel sangue di questi enzimi che puI causare una 1MO00AGIA J pancreatite "ulminante5! 2er questo la enterochinasi cosF importante$ una volta attivato il sistema da parte della enterochinasi la digestione procede molto velocemente( liberati gli enzimi pancreatici questi vengono attivati e comincia il processo! Il pericolo di una attivazione non corretta di *0I2-INOG1NO in *0I2-INA in particolare cosF pericolosa che a livello delle cellule pancreatiche esiste una molecola detta INI/I*O01 2ANC01A*ICO D1LLA *0I2-INA, "unzionale alla inibizione della tripsina casomai dovesse essere attivata a livello cellulare! Il CI/O di natura proteica costituito principalmente di 1LA-*INA 1 COLLAG1N1! 212*IDA-I -ONO 1N7IMI -21CI8ICI( C;IMO*0I2-INA, si tratta di una endopeptidasi$ come la pepsina agisce a livello degli amminoacidi aromatici rompendo il legame posto piD vicino alla estremit, ammino terminale! 2ossiamo dire che aggredisce legami peptidici nei quali siano coinvolte estremit, amminiche di amminoacidi aromatici! *0I2-INA, si tratta di una endopeptidasi, taglia legami nei quali sono coinvolte le estremit, carbossiliche di residui di lisina e arginina! -i tratta di un enzima che presenta p; ideale di lavoro intorno a E=)! 1LA-*A-I( si tratta di una endopeptidasi che attacca pre"erenzialmente legami peptidici che coinvolgono estremit, carbossiliche di amminoacidi apolari non

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi aromatici! CA0/O--I212*IDA-I sono delle esopeptidasi( idrolizzano amminoacidi a partire dalle estremit, carbossilica della catena$ esistono due tipi di carbossipeptidasi, entrambe A**ACCANO LA MOL1COLA A LI+1LLO D1L C *10MINAL1 e 1N*0AM/1 N1C1--I*ANO DI 7n<< per "unzionare, di""eriscono perchK( A riconosce e aggredisce peptidi che presentano al C terminale un amminoacido aromatico 4agisce in pratica dopo la chimotripsina5! / invece aggredisce peptidi che presentano al C terminale amminoacidi basici 4prosegue il lavoro della tripsina5! A LI+1LLO IN*1-*INAL1( anche le cellule intestinali addette all%assorbimento presentano una componente di natura proteolitica, si tratta di enzimi proteolitici IN*0AC1LL.LA0I( AMMINO212*IDA-I! DI212*IDA-I! che terminano il processo di digestione! AL *10MIN1 D1L 20OC1--O abbiamo degli amminoacidi liberi a livello del lume intestinale, questi devono essere prelevati sia per la loro utilit, sia per il "atto che la loro presenza nel lume eserciterebbe una azione osmotica enorme che si estrinsecherebbe in( #! aumento del diametro intestinale! &! Contrazione robusta della muscolatura! :! 8lusso di acqua verso l%interno! J DIA001A A--O0/IM1N*O DA 2A0*1 D1LLA C1LL.LA IN*1-*INAL1 4enterocita solo &g di vita5 la cellula presenta microvilli con recettori carrier appositi per endocitosi di AMMINOACIDI, il processo di assorbimento procede velocemente perchK( G0ADI1N*1 DI CONC1N*0A7ION1 estremamente "avorevole! N1C1--I*? 0I20OD.**I+1 della cellula che sono estremamente elevate 4necessit, di amminoacidi per sintetizzare nucleotidi5! ACCO22IAM1N*O del trasporto dell%amminoacido con lo ione sodio in un meccanismo di simporto! Il gradiente del sodio elevatissimo per l%operato della 2OM2A Na<G< A*2 asi che idrolizza A*2 per "ar entrare nella cellula potassio e buttare "uori sodio 4con un consumo del :'C di tutto l%A*2 cellulare5 il sodio ha un gradiente molto elevato quindi, anche di : ordini di grandezza$ in questo modo inoltre viene recuperato il Na< secreto dal pancreas come Na;CO:! I &' AMMINOACIDI -ONO 80A LO0O DI+10-I, ma non abbiamo &' trasportatori bensF solamente > o H caratterizzati da substrato sovrapponibile! Il meccanismo di trasporto prevede quindi la presenza di due trasportatori( .NO IN DOMINO A2ICAL1! .NO IN DOMINO /A-OLA*10AL1! 2er garantire il passaggio dell%amminoacido dalla super"icie intestinale al connettivo sottostante!

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi @ importante inoltre sottolineare la presenza sul versante LA*10AL1 della membrana di *IG;* L.NC*ION che proteggono le strutture sottostanti dal passaggio di microorganismi potenzialmente nocivi! A livello strutturale, quindi, sono necessari per garantire il "lusso di amminoacidi dall%intestino al sangue piD tipi di trasporto( M1M/0ANA A2ICAL1 3 trasporto attivo secondario o simporto che non comporta consumo di A*2 diretto! M1M/0ANA /A-OLA*10AL1 3 pompa sodio potassio, trasporto attivo primario che comporta consumo di A*2 diretto!

aa Na+

aa Na+

K+
UTILIZZO DEGLI AMMINOACIDI(
Gli amminoacidi possono essere utilizzati in numerose vie metaboliche, sia anaboliche che cataboliche come gi, sottolineato, si tratta in ogni caso di "onti energetiche che vengono s"ruttate una volta esaurite le riserve di natura glucidica! A seconda della riserva di energia che di "atto vanno ad implementare gli amminoacidi sono classi"icabili in( #! GL.COG1N1*ICI( che contribuiscono alla "ormazione di glucosio tramite la gluconeogenesi! &! C;1*OG1NICI( che contribuiscono alla "ormazione di corpi chetonici! CA*A/OLI-MO D1GLI AMMINOACIDI( particolarmente sviluppato in situazioni e persone per cui la "onte proteica la "onte energetica principale( 1-6.IM1-I per i quali l%unica "onte di glicogeno quello dei muscoli di animali! .OMO DI N1;AND10*AL che viveva in 1uropa nell%era glaciale mangiava solo carne! 2er essere s"ruttato come 8ON*1 1N10G1*ICA L%AMMINOACIDO deve essere tras"ormato in chetoacido per s"ruttare lo scheletro carbonioso di cui dotato nel ciclo di Mrebs, quindi necessaria la *0A-8O0MA7ION1 DI AMMINOACIDO IN AL8A C;1*OACIDO! Il processo in questione piuttosto complesso e a complicare il problema c% anche il "atto che necessario conservare l%azoto degli amminoacidi dato che si tratta di azoto organicato 4"issato5$ per risolvere questo tipo di problema il nostro corpo s"rutta una serie di reazioni di varia natura( *0AN-AMINA7ION1 3 cessione del gruppo amminico ad un composto 4C;1*OACIDO5 che diverr, un amminoacido esso stesso! 6uesto tipo di reazione particolarmente importante per numerosi aspetti( Gli amminoacidi risultano in questo modo interconvertibili! Non viene mai perso il gruppo amminico$ qualora questo dovesse accadere il gruppo darebbe origine ad AMMONIACA con conseguente +A0IA7ION1 D1L 6

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi p; D1L M177O alcalinizzazione 4perdita dell%eq acido base5! 6.1-*A 01A7ION1 INDI0I77A IL CA*A/OLI-MO in"atti( viene indotta da eccesso proteico della dieta e consente utilizzo delle proteine unicamente nel caso non siano utili per altre vie di natura anabolica! Gli enzimi che si occupano di questa reazione lavorano solo a concentrazione elevata, Mm da # a H' mM, cio divengono e""ettivamente e""icaci nel momento in cui vi sia un surplus di proteine! *0AN-AMINA-I O AMMINO*0A-810A-I sono gli enzimi che svolgono questo tipo di reazione, OGNI AMMINOACIDO +I1N1 D1AMINA*O DA .NA -21CI8ICA *0AN-AMINA-I, tuttavia due sono le piD importanti e sono( #! AL* alanina ammino trans"erasi! &! A-* aspartato ammino tras"erasi! 2rendono il nome dal donatore del gruppo amminico in"atti catalizzano rispettivamente le reazioni( ALANINA 3 2I0.+A*O! A-2A0*A*O 3 O--ALAC1*A*O! in ogni caso l%ACC1**O01 del gruppo amminico l%al"achetoglutarato che si tras"orma in glutammato 4AL8A C;1*OGL.*A0A*O 3 GL.*AMMA*O5$ esistono anche altri accettori di gruppi amminici, in particolare a seconda della situazione possono essere utilizzati( 2I0.+A*O che viene convertito ad alanina! O--ALAC1*A*O che viene convertito ad aspartato! O--IDA7ION1 D1L GL.*AMMA*O o D1AMINA7ION1 O--IDA*I+A( si tratta di una reazione che avviene tipicamente a livello mitocondriale e consente di tras"ormare il glutammato prodotto di nuovo in al"a chetoglutarato, in questo modo viene recuperato il materiale necessario per il ciclo di degradazione degli amminoacidi! Il "atto che la reazione possa essere sia NAD< che NAD2< dipendente particolarmente interessante( tolgo gruppo amminico! 0ecupero un chetoacido .*ILI77A/IL1 N1L CICLO DI G01/-! Genero equivalenti riducenti che possono IN8L.I01 -.L IL CICLO DI G01/- in quanto si tratta di composti energetici utili nella catena respiratoria! A**0A+10-O 6.1-*1 D.1 A7IONI C%@ .NA 1881**I+A 20OD.7ION1 DI 1N10GIA! L'AZIONE DELLE TRANSAMINASI dipende da una vitamina, la +I*AMINA /N che da origine al 2I0IDO--AL8O-8A*O coenzima essenziale per il catabolismo degli amminoacidi! IL 2I0IDO--AL 8O-8A*O strutturalmente deriva dalla piridina! L%azione del coenzima si svolge in questo modo( gruppo carbonilico in posizione : legato in "orma di /A-1 DI -C;I88 con il gruppo amminico di una LI-INA, si colloca quindi legata in modo covalente con la struttura della proteina in "orma di aldimmina o base di schi"" come gi, detto! 7

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi L%amminoacido giunto nel sito attivo viene bloccato in posizione vicina alla piridossal"os"ato! -I 0OM21 IL L1GAM1 "ra il gruppo AMMINICO D1LL%1N7IMA e il piridossal"os"ato, ad esso si lega quindi l%amminoacido DA D1AMINA01, a questo punto( +I1N1 *OL*O L%ID0OG1NO L1GA*O AL CA0/ONIO AL8A dell%amminoacido! IL G0.22O AMMINICO 01-*A L1GA*O ALLA 2I0IDO--AL1! La piridossale quindi ospita il gruppo amminico e viene detta 2I0IDO--AMINA! +iene quindi liberato il C;1*OACIDO 01-ID.O! La medesima reazione ma in senso opposto avviene a carico dell%AL8AC;1*OGL.*A0A*O che viene cosF tras"ormato in GL.*AMMA*O! LA 2I0IDO--AL1 IN 8O0MA DI 2I0IDO--AMINA una "orma intermedia per tenere legato il gruppo amminico degli amminoacidi prima della de"initiva cessione all%accettore! AL* 1 A-* sono enzimi 2A0*ICOLA0M1N*1 A//ONDAN*I A LI+1LLO 12A*ICO questo avviene perchK il "egato tipicamente sede di( DIG1-*ION1 D1I G0.22I AMMINICI! 20OD.7ION1 D1LL%.01A! 6uesti enzimi possono perI in caso di danno uscire dall%epatocita 4come in caso di epatite o altri danni come MIC0ODANNI dovuti ad eccesso di assunzione di alcool o da solventi nocivi5 e riversarsi a livello serico dove si presentano come( -GO* J -I10ICO glutammato ossalacetato transaminasi! -G2* J -I10ICO glutammato piruvato transaminasi! *0AN-AMINA-I M.-COLA0I( nel muscolo la transaminasi piD importante usa come accettore il 2I0.+A*O che si tras"orma in ALANINA, si tratta in"atti del chetoacido piD abbondante in quanto generato nei processi di glicolisi! Il processo ciclico di utilizzo degli amminoacidi con transaminazione a carico del piruvato si puI riassumere nel ciclo GL.CO-IO=ALANINA( la necessit, di contrazione stimola la GLICOLI-I con produzione di piruvato! .na volta consumata la "onte glucidica si attiva un "enomeno di 20O*1OLI-I M.-COLA01 alla quale consegue l%utilizzo di amminoacidi in particolare quelli rami"icati come( +ALINA! L1.CINA! I-OL1.CINA! 6uesta produce per varie vie acetilCoA e naturalmente, con i processi di D1AMINA7ION1, ALANINA! L%ALANINA prodotta 1-C1 DAL M.-COLO e va nel sangue! A00I+A AL 81GA*O dove viene tras"ormata in GL.CO-IO e rilasciata nuovamente a livello ematico! DAL -ANG.1 passa quindi di nuovo al M.-COLO dove viene utilizzata! 6uesto sistema consente L%.*ILI77O DI 8ON*I 1N10G1*IC;1 1 IL LO0O 01C.210O -1N7A 20OD.7ION1 DI ACIDO LA**ICO! Il CICLO GL.CO-IO=ALANINA molto importante nella medicina sportiva proprio perchK consente di produrre energia senza

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi produzione eccessiva di acido lattico! AMMINOACIDI RAMIFICATI vengono utilizzati principalmente a livello muscolare e parzialmente a livello renale$ sono(

VALINA ISOLEUCINA LEUCINA

sono gli unici tre amminoacidi il cui catabolismo non a""idato al "egato ma al muscolo 4principalmente5 e al rene 4parzialmente5$ il catabolismo procede in questo modo( *0AN-AMINA7ION1( in tutti e tre i casi vengono creati per transaminazione i chetoacidi corrispondenti( +ALINA 3 acido al"a cheto beta metil butirrico I-OL1.CINA 3 acido al"a cheto gamma metil valerico L1.CINA 3 acido al"a cheto beta metil valerico ognuno di questi chetoacidi "a da substrato ad una D1ID0OG1NA-I NAD< DI21ND1N*1 che provoca ossidazione del chetoacido con D1CA0/O--ILA7ION1 del gruppo carbossilico di testa e O--IDA7ION1 A CA0/O--IL1 del gruppo chetonico sottostante, contemporaneamente avviene l%associazione dell%acile neo"ormato con il coenzimaA$ la reazione , a livello chimico, identica a quella che avviene a livello mitocondriale nella "ormazione dell%acetilCoA a partire da piruvato o del succinilCoA da al"a chetoglutarato$ ottengo quindi, attraverso una serie di reazioni( +ALINA 3 -.CCINILCoA < CO&$ otteniamo quindi un composto integrabile a livello del ciclo di Mrebs, si tratta di un amminoacido GL.COG1N1*ICO! I-OL1.CINA 3 -.CCINILCoA < AC1*ILCoA$ otteniamo quindi due prodotti( CO02O C;1*ONICO! COM2ON1N*1 D1L CICLO DI G01/-! -i tratta quindi di un amminoacido sia C;1*OG1N1*ICO che GL.COG1N1*ICO, in caso di digiuno risulta essere estremamente importante$ lo s"ruttamento di questi amminoacidi nel digiuno prolungato provoca di "atto la riduzione della massa muscolare, questi vengono in"atti ricavati dalla demolizione delle proteine muscolari! L1.CINA 3 AC1*OAC1*A*O < AC1*ILCoA! Ci da quindi un corpo chetonico e una molecola che potenzialmente ci puI dare un corpo chetonico, ma che non puI entrare direttamente a livello di processi glucogenetici, si tratta quindi di un amminoacido C;1*OG1N1*ICO!

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi IN 2A0*ICOLA01 6.1-*I 1N7IMI 2O--ONO 1--101 OGG1**O DI 20O/L1MI DI NA*.0A G1N1*ICA, si accumulano quindi chetoacidi nel sangue che vengono smaltiti a livello delle urine, le urine assumono per una serie di conseguenze a livello molecolare un odore e una consistenza particolari, la patologia assume il nome di MALA**IA D1LL%.0INA A -CI0O22O D%AC10O! *utti questi amminoacidi sono amminoacidi essenziali( la reazione di "ormazione dei chetoacidi risulta di "atto irreversibile$ inoltre non esistono vie metaboliche capaci di Acetacetato sintetizzare catene rami"icate come quelle di questi tre amminoacidi! + acetilCoA

deaminazione

CHETOACIDO
Decarbossilazione ossidativa SucinilCoA + CO2 SuccinilCoA + acetilCoA

IL CICLO DELL'UREA
IL D1-*INO D1LLO ION1 AMMONIO dopo la deaminazione ossidativa del glutammato quello di essere eliminato come scarto o di essere riciclato in diverse "orme organiche! L%ammoniaca estremamente tossica( la sua natura di base debole provoca innalzamento del p; con ovvie conseguenze a livello di tutte le strutture proteiche! Il processo di smaltimento prevede la tras"ormazione dello ione ammonio in urea che verr, eliminata con l%urina$ il processo avviene in parte a livello citosolico e in parte a livello mitocondriale 4uomo J organismo .0O*1LICO, altri animali sono in grado di eliminare direttamente lo ione ammonio e sono detti AMMONIO*1LICI, come per esempio i pesci che hanno la possibilit, costante di uno scambio diretto con l%acqua$ altri ancora sono capaci di eliminare l%azoto tramite ACIDO .0ICO e sono detti .0ICO*1LICI, quest%ultimo sistema conveniente perchK l%acido urico tende a cristallizzare e rende possibile la eliminazione dello scarto in "orma solida, in questo modo possibile eliminare la massa senza assunzione di liquidi5 la "inalit, del processo la creazione di un intermedio inerte capace di contenere l%azoto, eliminabile quindi in un secondo momento! 8A-1 MI*OCOND0IAL1( a livello del mitocondrio troviamo tre precursori "ondamentali( ION1 AMMONIO derivato dalla deaminazione ossidativa! ANID0ID1 CA0/ONICA in "orma di acido carbonico prodotto principalmente dal ciclo di Mrebs! A*2 generato anch%esso dalla catena respiratoria! La reazione procede quindi in questo modo( 8O0MA7ION1 D1L CA0/AMMIL8O-8A*O( catalizzata dalla carbammil"os"ato sintetasi, la reazione provoca idrolisi di due molecole di A*2 in AD2, si tratta di un composto costituito di ammoniaca, una 10

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi molecola di anidride carbonica e un "os"ato! La reazione in realt, avviene in due "asi distinte( 8O0MA7ION1 D1LL%ACIDO CA0/AMMICO( questa reazione di "atto consuma la prima molecola di A*2 richiesta e porta alla "ormazione di un composto molto simile all%urea! 8O0MA7ION1 D1L CA0/AMIL 8O-8A*O( in questo caso si assiste alla "ormazione di un comune legame "os"oestereo "ra la componente idrossilata dell%acido carbammico e una molecola di "os"ato! La reazione in questione praticamente irreversibile, l%attivit, dell%enzima dipende da( e""ettore allosterico positivo, l%Nacetil glutammato! Concentrazione di ammoniaca! Dall%operativit, della GL.*AMMA*O D1ID0OG1NA-I che i "atto libera quanto la carbamil "os"ato sintasi utilizza 4N;:5! oltre alla "orma mitocondriale dell%enzima esiste anche una "orma citosolica che interviene nella medesima reazione ma che si colloca in una via anabolica di sintesi delle basi azotate pirimidiniche! 8O0MA7ION1 D1LLA O0NI*INA( l%ornitina un amminoacido con catena laterale basica costituita di tre atomi di carbonio, si tratta di un al"a amminoacido, ma non viene utilizzato nella "ormazione di proteine, viene sintetizzato nel citosol al termine del ciclo dell%urea stesso per idrolisi della arginina e migra successivamente nel mitocondrio$ come si puI notare si tratta di un amminoacido a catena laterale basica! 8O0MA7ION1 DI CI*0.LLINA( vengono legate insieme una molecola di carbammil"os"ato e una di ornitina, la reazione viene catalizzata dalla O0NI*INA *0AN-CA0/AMILA-I( assistiamo ad idrolisi del gruppo "os"ato del carbammil"os"ato che viene montato in "orma di carbammil sul gruppo amminico della catena laterale della ornitina! A 6.1-*O 2.N*O LA CI*0.LLINA 1-C1 DAL MI*OCOND0IO! 8A-1 CI*O-OLICA( COND1N-A7ION1 DI CI*0.LLINA 1 A-2A0*A*O( si assiste alla condensazione "ra una molecola di aspartato citosolico e la citrullina, questo avviene grazie alla "ormazione di un legame "ra il gruppo carbonilico terminale della citrullina e i gruppo amminico dell%aspartato, si "orma quindi un intermedio molto voluminoso detto A0GININ -.CCINA*O! La reazione catalizzata dalla A0GININ-.CCINA*O -IN*1*A-I e provoca l%idrolisi di una molecola di A*2 in AM2 con perdita di piro"os"ato! LI/10A7ION1 D1LL%A0GININA( reazione catalizzata da una liasi che libera a livello citosolico due molecole( A0GININA che prosegue il ciclo dell%urea! 8.MA0A*O che viene prelevato dalla "umarasi che lo idrata a malato che sar, 11

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi poi ridotto ad ossalacetato e integrato nel ciclo di Mrebs mitocondriale! ID0OLI-I D1LLA A0GININA( un enzima citosolico detto A0GINA-I provoca un "enomeno di idrolisi per cui otteniamo( O0NI*INA! .01A!

SCHEMA DEL CICLO DELL'UREA

6uesta serie di reazioni essenziale per la "ormazione di una molecola di urea estremamente importante perchK IN10*1! 6uesto ciclo avviene unicamente a livello 12A*ICO, in nessun caso a livello renale$ nel caso in cui vi siano danni a livello epatico non viene sintetizzata urea e si veri"ica una I210AMMONI1MIA! 01GOLA7ION1 D1L CICLO D1LL%.01A( il ciclo dell%urea viene regolato ovviamente( 12

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi DALLA CONC1N*0A7ION1 DI ION1 AMMONIO! DALLA CONC1N*0A7ION1 D1L CA0/AMMIL8O-8A*O! 01GOLA*O01 ALLO-*10ICO D1LLA CA0/AMMIL 8O-8A*O -IN*1*A-I, si tratta di Nacetil glutammato, una molecola ottenuta dalla condensazione di una molecola di GL.*AMMA*O e di AC1*ILCoA, la reazione stimolata dalla Nacetilglutammato sintetasi! 1L1+A*A CONC1N*0A7ION1 DI A0GININA che di "atto un indicatore di presenza di proteine ma principalmente stimola la sintesi di N AC1*IL GL.*AMMA*O attivando la Nacetil glutammato sintetasi! .na concentrazione elevata di glutammato provoca, quindi, una duplice in"luenza sul ciclo( #! -*IMOLA7ION1 D1LLA GL.*AMMA*O D1AMINA-I! &! -*IMOLA7ION1 ALLA 20OD.7ION1 D1LL%N AC1*IL GL.*AMMA*O! La penultima reazione del ciclo genera 8.MA0A*O( questo a livello citosolico diviene substrato della "umarasi 4molto simile a quella mitocondriale5 che provoca la "ormazione di MALA*O idrossi acido bicarbossilico, questo attraverso i sistemi di trasporto puI entrare nel mitocondrio con un sistema di antiporto che trasporta all%esterno AL8A C;1*OGL.*A0A*O utile per le reazioni di transaminazione! Il MALA*O entrato nel mitocondrio diviene substrato della malato deidrogenasi che lo tras"orma in O--ALAC1*A*O, chetoacido di partenza del ciclo di Mrebs! L%O--ALAC1*A*O mitocondriale puI essere transaminato in A-2A0*A*O per tras"erimento dal glutammato con "ormazione di al"a chetoglutarato$ attraverso un sistema navetta l%A-2A0*A*O esce dal mitocondrio ed 1N*0A N1L CICLO DI 8O0MA7ION1 D1LL%.01A contribuendo alla "ormazione di A0GININ -.CCINA*O! I D.1 -I-*1MI D1LLA 20OD.7ION1 D1LL%.01A 1 D1L CICLO DI G01/- sono .NI*I, in particolare grazie a( 8.MA0A*O prodotto dal ciclo dell%urea! A-2A0*A*O prodotto nel mitocondrio per amminazione dell%ossalacetato! -I-*1MI NA+1**A che di "atto sono utili( AL 2A--AGGIO delle componenti dall%interno all%esterno del mitocondrio! AL 2A--AGGIO DI 16.I+AL1N*I 0ID.C1N*I! In questo modo( #! NON MANCA MAI IL GL.*AMMA*O nel mitocondrio che essenziale per( #! 20OD.7ION1 DI AL8A C;1*OGL.*A0A*O! &! D1AMINA7ION1 che produce l%ammoniaca, precursore "ondamentale per il ciclo dell%urea! &! NON MANCA MAI 8.MA0A*O CI*O-OLICO per il trasporto degli equivalenti redoO al mitocondrio!

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Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi

MITOCONDRIO
Carbamil fosfato + ornitina citrullina Citrullina + aspartato

CITOSOL
Arginin succinato

aspartato ossalacetato fumarato arginina

krebs

malato Alfa chetoglutarato

malato Alfa chetoglutarato

ornitina

urea

N1LL1 AL*01 C1LL.L1( questo tipo di ciclo realizzabile unicamente a livello del "egato, nelle cellule degli altri tessuti il catabolismo degli amminoacidi avviene in modo simile ma non consentito lo smaltimento diretto dell%ammoniaca, abbiamo quindi di "atto 20OD.7ION1 DI 6.1-*O COM2O-*O( D10I+A*O DAL CA*A/OLI-MO DI AMMINOACIDI! D10I+A*O DA CA*A/OLI-MO D1LL1 /A-I 2.0INIC;1! Dobbiamo quindi di "atto O0GANICA01 questo azoto, questo avviene a spese del GL.*AMMA*O che diviene GL.*AMMINA, si tratta della ammide dell%acido glutamico, presenta un gruppo amminico legato al carbossile della catena laterale$ la reazione comporta l%idrolisi di una molecola di A*2! LA GL.*AMMINA puI ora essere liberata a livello ematico, questo consente il trasporto della stessa alle regioni( #! IN*1-*INAL1 e da qui attraverso il sistema circolatorio portale al "egato! &! 12A*ICA la glutammina viene deaminata a GL.*AMMA*O e lo ione ammonio entra nel ciclo dell%urea! :! 01NAL1 che elimina in parte direttamente ammoniaca in "orme di( #! C;1*OACIDI, gruppi chetonici ma anche altri acidi, A--OCIA*I ALLO ION1 AMMONIO! &! CLO0.0O DI AMMONIO! 14

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi In questo modo l%urina perde i suoi livelli di acidit, dati dal sistema di assorbimento detto Na<;< eOchanger attivo a livello renale! GLI AMMINOACIDI 2O--ONO 1--101 D1G0ADA*I a questo punto in .NI*? MONOCA0/ONIO-1 come( metile! Idrossimetile! Metilene! Metenile! 8ormile! le unit, bicarboniose in questione vengono generalmente vincolate al *1*0AID0O8OLA*O o *;8, si tratta di un derivato dell%acido 8OLICO( una molecola costituita di due nuclei aromatici polisostituiti e legati ad una molecola di ACIDO 2A0A/1N7OICO a sua volta esteri"icato con una catena di molecole di glutammato "ra loto esteri"icate! 6uesto composto estremamente importante come accettore provvisorio di unit, bicarboniose nel catabolismo degli amminoacidi! .na tipica reazione alla quale partecipa il tetraidro"olato la tras"ormazione della -10INA in GLICINA$ si tratta di una delle possibili vie di catabolizzazione della molecola( il gruppo idrossimetilico viene tras"erito sul tetridro"olato grazie alla perdita di una molecola di acqua e collaborazione dei due punti attivi della molecola di tetraidro"olato 4l%azoto in posizione #' e l%azoto in posizione H5 con "ormazione di NH,N#' M1*IL1N *1*0AID0O8OLA*O$ la reazione catalizzata dalla -10INA ID0O--IM1*IL *0A-810A-I! A questo punto L%NHN#' M1*IL1N1 *1*0AID0O8OLA*O, 1--1N7IAL1 210 LA 20OD.7ION1 DI /A-I 2I0IMIDINIC;1, viene coinvolto in numerose reazioni reversibili in diversi modi( 0ID.7ION1 D1L NHN#' M1*IL1N1 *1*0AID0O8OLA*O( viene tras"ormato in NH M1*IL *1*0AID0O8OLA*O utilizzato per il *0A-810IM1N*O D1L M1*IL1 in reazioni importantissime come la "ormazione della treonina 4donazione del metile alla omocisteina che diviene metionina5! O--IDA7ION1 D1L NHN#' M1*IL1N1 *1*0AID0O8OLA*O la razione di ossidazione provoca l%uscita di un atomo di idrogeno e da NHN#' M1*1NIL *1*0AID0O8OLA*O caratterizzato dalla presenza di un triplo legame delocalizzato "ra le posizione H e #' del tetraidro"olato$ il medesimo composto puI derivare dalla D1AMINA7ION1 D1L NH 8O0MIMMINO tetraidro"olato 4si tratta di tetraidro"olato con un gruppo imminico legato all%azoto in posizione H, viene sintetizzato grazie ad una cicloaminasi o puI derivare dal catabolismo dell%istidina5 che viene deaminato producendo NHN#' metenil tetraidro"olato! 20OD.7ION1 D1L 8O0MIL *1*0AID0O8OLA*O( si assiste ad un "enomeno di idrolisi che taglia il legame in posizioneH e provoca la "ormazione di N#' "ormil tetraidro"olato precursore delle 2.0IN1$ questo composto 2.P ANC;1 D10I+A01 DAL *0I2*O8ANO! 1sistono in realt, due "orme di "ormil tetraidro"olato( NH "ormil tetraidro"olato prodotto spontaneamente da una cicloossigenasi! 15

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi N#' "ormil tetraidro"olato prodotto invece non spontaneamente da una seconda ciloossigenasi! quindi possibile, in presenza di uno di questi cataboliti, ricavare l%NHN#' M1*IL1N1 *1*0AID0O8OLA*O o 8O0MIL *1*0AID0O8OLA*O essenziali per la produzione rispettivamente di basi 2I0IMIDINIC;1, in particolare la timina, e 2.0INIC;1! L%N#' metil tetraidro"olato puI derivare anche dalla catabolizzazione della glicina che viene degradata da uno speci"ico enzima in AMMONIACA, ANID0ID1 CA0/ONICA 1 G0.22O M1*ILICO che viene associato proprio al tetraidro"olato!

METABOLISMO DELLA METIONINA( anche in questo caso risulta essenziale la presenza del tetraidro"olato sia per quanto concerne la sintesi della metionina, sia per quanto concerne il suo utilizzo a livello cellulare( NH M1*IL *1*0AID0O8OLA*O la "orma piD ridotta del tetraidro"olato e viene utilizzato per la sintesi della metionina( il gruppo metilico viene tras"erito dal NH metil tetraidro"olato all%omocisteina tras"ormandola in metionina 4aggiunta di un metile al gruppo tiolico, si "orma un tioetere di "atto5$ la reazione di "ormazione resa possibile dalla presenza del donatore! @ importante sottolineare il "atto che la metionina viene sintetizzata a partire dall%omocisteina che di "atto puI derivare unicamente dalla M1*IONINA -*1--A, l%amminoacido di conseguenza essenziale! LA M1*IONINA stessa a questo punto puI "ungere da DONA*O01 DI M1*IL1, ma sono necessarie alcune reazioni preliminari( una attivazione a spesa di A*2, questo viene completamente idrolizzato, si assiste cio a perdita di tutti i gruppi "os"ato ad esso legati mentre l%adenosina viene legata all%atomo di zol"o che diviene catione zol"o$ il composto viene de"inito - AD1NO-IL M1*IONINA o -AM! 6uesto composto capace di donare il gruppo metilico legato al tioetere che, in virtD della sua carica, particolarmente reattivo( si "orma cosF la - AD1NO-IL 16

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi OMOCI-*1INA o -AO!

Omocisteina + N5metil THF tetraidrofolato

ATP
PPi idrolisi

Sadenosil metionina + accettore di metile

Substrato metilato

Sadenosil omocisteina

AMP

Il -AM un donatore estremamente e""icace, possiamo utilizzarlo per( /IO-IN*1-I D1LL1 CA*1COLAMIN1! 17

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi /IO-IN*1-I DI MOL1COL1 IN G1N10AL1! CO8A**O01 D1LL%1N7IMA COM* catecol O metil trans"erasi, enzima presente a livello epatico renale e intestinale, sostanzialmente questo enzima si occupa di tras"erire un gruppo metilico su un composto di natura "enolica con la "ormazione di un legame etereo sul gruppo alcolico del "enolo stesso, -AM viene quindi convertito in -AO e rilascia il metile sull%ossidrile$ il -AO non viene riconvertito in -AM ma subisce una serie di reazioni( ID0OLI-I D1L -AO vengono liberati OMOCI-*1INA e AD1NO-INA, questi( OMOCI-*1INA viene riconvertita generalmente in metionina e quindi coinvolta di nuovo nella "ormazione di - adenosil metionina 4con spesa di tre molecole di "os"ato5$ tuttavia la omocisteina puI andare incontro ad un altro destino metabolico( puI in"atti essere tras"ormata in AL8A C;1*O/.*I00A*O grazie all%operato di un enzima detto CI-*A*IONINA GAMMA LIA-I! 6ueste reazioni sono particolarmente energetiche e quindi estremamente costose per la cellula! METABOLISMO DEL TRIPTOFANO: Il tripto"ano puI andare incontro a due di""erenti vie cataboliche( la via piD comune produce acetacetato e acido nicotinico, la seconda invece serotonina! *0A-8O0MA7ION1 D1L *0I2*O8ANO IN AC1*AC1*A*O 1 ACIDO NICO*INICO( O--IDA7ION1 con ossigeno molecolare, si assiste alla rottura dell%anello aromatico con "ormazione di N 8O0MIL C;IN.01NINA( ID0OLI-I D1LLA 8O0MIL C;IN.01NINA, questa idrolizza la molecola in( 8O0MIL1 che si associa a tetraidro"olato "ormando l%NH 8O0MIL *1*0AID0O8OLA*O utile, previa isomerizzazione a N#' "ormil tetraidro"olato per "ormare le purine! C;IN.01NINA che puI essere tras"ormata con una serie di reazioni metaboliche in ACIDO NICO*INICO che puI essere amminato a nicotinammide e quindi risultare utile per la "ormazione di coenzimi contenenti NICO*INAMMID1! Il processo prevede l%incorporazione dell%atomo di azoto in una molecola aromatica, le altre parti carboniose vengono eliminate! In ogni caso il livello di sintesi non su""iciente a soddis"are il "abbisogno del nostro organismo, necessaria la assunzione della nicotinammide come tale!

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Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi LA 21LLAG0A( la presenza di nicotinammide essenziale per la protezione dalla pellagra, in assenza di NAD< e NAD2< si assiste a rallentamento di tutte le vie metaboliche che si si estrinseca in( D1M1N7A( a lungo termine il cervello SEROTONINA comincia a risentire! D10MA*I*1 e DIA001A( il metabolismo essendo rallentato non riesce a sostituire le cellule dei tessuti a N5,N10 FORMIL turnover piD elevato, questo si estrinseca TETRAIDROFOLATO in una degenerazione delle strutture della pelle e del epitelio intestinale!

FORMIL CHINURENINA

CHINURENINA ALANINA ACETOACETATO

ACIDO NICOTINICO

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Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi Dal tripto"ano CON+10*I*O IN C;IN.01NINA per serie di diverse di reazioni possiamo ricavare( #! ALANINA distacco della testa della molecola$ questo amminoacido puI essere utilizzato per ottenere piruvato e quindi GL.CO-IO! &! AC1*AOAC1*ILCoA e quindi AC1*AC1*A*O, il tripto"ano quindi un amminoacido ANC;1 C;1*OG1N1*ICO! il *0I2*O8ANO puI anche divenire substrato di decarbossilasi( #! ID0O--ILA7ION1 del tripto"ano a HO; tripto"ano$ la reazione tetraidrobiopterina dipendente! &! D1CA0/O--ILA7ION1 2L2 dipendente con "ormazione di HO; *0I2*OAMMINA cio la -10O*ONINA, si tratta di un neurotrasmettitore di primaria importanza, la sua mancanza puI estrinsecarsi in "orme di depressione! SERINA( si tratta di un amminoacido non essenziale in quanto ottenibile anche dal : "os"oglicerato! puI dare numerosi prodotti, in particolare( GLICINA in una reazione catalizzata dalla idrossimetil tras"erasi! 2I0.+A*O attraverso una serie di reazioni( DIID0A*A7ION1( vengono eliminati l%ossidrile terminale della molecola e l%idrogeno del gruppo amminico con "ormazione di ACIDO AMMINO AC0ILICO$ l%enzima che catalizza questa reazione dipende dal piridossal"os"ato ed di "atto una deidratasi! *A.*OM10IA D1LL%ACIDO AMMINOAC0ILICO( puI diventare ACIDO IMMINO 2I0.+ICO che presenta un gruppo imminico! ID0OLI-I D1L G0.22O IMMINICO che viene "acilmente idrolizzato e sostituito con un gruppo chetonico, si "orma quindi 2I0.+A*O con uscita di una molecola di ammoniaca! La reazione avviene senza utilizzo di transaminasi! *0AN-AMINA7ION1 -21CI8ICA( ottengo un acido idrossi piruvico che verr, quindi convertito di nuovo a 2I0.+A*O! TREONINA( AMMINOACIDO 1--1N7IAL1, abbiamo una reazione simile a quella della serina( 8O0MA7ION1 DI AL8A C;1*O /.*I00A*O( DI-ID0A*A7ION1( avviene una reazione di disidratazione ad opera dell%enzima 2L2 deidratasi, si ottiene quindi l%imminoacido corrispondente che anche in questo caso va incontro ad un "enomeno di tautomeria che "acilita la reazione di deaminazione! D1AMINA7ION1 con "ormazione di al"a cheto butirrato! A questo punto la D1ID0OG1NA-I dei chetoacidi stimola la decarbossilazione con "ormazione di un legame estereo con il coenzimaA, si "orma quindi 20O2IONIL CoA$ questo con una serie di reazioni viene tras"ormato in -.CCINIL CoA che viene integrato a livello del ciclo di Mrebs 4prevede l%intervento della /IO*INA5! 6uest%ultima reazione rende la via metabolica irreversibile( non possibile ottenere la treonina da glucosio o altre macromolecole! 20

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi

Disidrata- Amminoacido zione insaturo

TAUTO MERIA

imminoacido

Deamina zione spontanea

ALFA CHETO BUTIRRATO

PIRUVATO

ISTIDINA: si tratta di un amminoacido insensibile alla transaminazione, subisce una reazione diversa( LI-I D1LL%AMMONIO( avviene grazie all%enzima speci"ico I-*IDINA AMMONIO LIA-I, con la lisi del gruppo amminico si "orma l%.0OCANA*O o acido urocanico! ID0A*A7ION1 D1LL%ACIDO .0OCANICO( con "ormazione di ACIDO IMIDA7OLON1 20O2IONA*O, la idratazione provoca la eliminazione della insaturazione e la "ormazione a livello dell%anello di un gruppo chetonico! ID0OLI-I D1LLA AMMID1 IN*0AMOL1COLA01 creatasi con la "ormazione del carbonile, si "orma quindi una molecola non circolare detta 8O0MIMMINO GL.*AMMA*O! LI-I D1L 8O0MIMMINO GL.*AMMA*O( interviene un tetra"olato e otteniamo( NH 8O0MIMMINO *;8! GL.*AMMA*O!

Anche la I-*IDINA puI divenire substrato di una decarbossilazione 2L2 dipendente diventando I-*AMINA tipicamente sintetizzata dagli eosino"ili e dalle mastocellule, si tratta si un vasodilatatore molto potente che interviene a livello di reazioni allergiche!

FENILALANINA: puI essere convertita a tirosina detta anche paraidrossi "enilalanina per aggiunta di un gruppo ossidrilico( 8O0MA7ION1 D1LLA *I0O-INA( l%enzima taglia la molecola di ossigeno in due atomi di ossigeno, di questi( .NO va a "ormare la molecola di tirosina! 21

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi IL -1CONDO va a "ormare una molecola di acqua! @ necessario ora inserire una molecola di idrogeno, questo viene ricavato dalla *1*0AID0O/IO 2*10INA 4in "orma ridotta5 che viene ossidata a DIID0O/IO 2*10INA! La pterina una componente simile al tetraidro"olato, in particolare i sui siti redoO attivi sono l%atomo di azoto in posizione H e il gruppo amminico legato al carbonio &$ il recupero della molecola avviene grazie ad una idrogenasi speci"ica! D1AMINA7ION1 D1LLA *I0O-INA( avviene per transaminazione a carico di al"a chetoglutarato, si "orma quindi ACIDO 2A0A ID0O--I 81NIL 2I0.+ICO! O--IDA7ION1 D1LL% ACIDO 2A0A ID0O--I 81NIL 2I0.+ICO( il composto che si "orma per ossidazione diretta e conseguente decarbossilazione con ossigeno molecolare l%ACIDO OMOG1N*I-ICO! O--IDA7ION1 D1LL%ACIDO OMOG1N*I-ICO( si assiste ad un altra ossidazione diretta con ossigeno, si "orma il MAL1IL AC1*OAC1*A*O per rottura della molecola in corrispondenza dei gruppi ossidrilici 4"ormazione di insaturazioni5! I-OM10I77A7ION1 A 8.MA0IL AC1*OAC1*A*O( il doppio legame "ormatosi "ra i due atomi di carbonio di quello che in origine era il gruppo amminico passa da posizione cis a posizione trans! ID0OLI-I D1L 8.MA0IL AC1*OAC1*A*O, si "ormano( AC1*AC1*A*O che entra nel ciclo dei corpi chetonici e viene associato a coenzima A attraverso un tras"erimento del coenzima dal succinilCoA 4con ottenimento quindi di succinato5! 8.MA0A*O che entra nel ciclo di Mrebs!

DI81**I D1LLA *0A-8O0MA7ION1 D1LLA 81NILALANINA IN *I0O-INA( se il primo degli enzimi coinvolti, cio la idrossilasi della "enilalanina, non operante la "enilalanina diviene substrato della transaminazione con "ormazione di 81NIL 2I0.+A*O che non viene accettato come substrato N1LLA O--IDA7ION1 -.CC1--I+A$ il "enil piruvato si sposta a livello ematico, attraverso il circolo nelle cellula puI diventare( ACIDO 81NILAC1*ICO per decarbossilazione! 81NILLA**A*O! 2arte di questi acidi provoca acidosi metabolica e si mani"estano a livello renale nella 22

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi produzione di urina ricca di "enilpiruvato, tale patologia viene de"inita 81NILC;1*ON.0IA$ le acidosi soprattutto in et, in"antile sono alla base di numerosi problemi anche di natura mentale! .n altro importante enzima di controllo sicuramente quello che catalizza l%apertura dell%anello dell%acido omogentisico$ in caso di inattivit, o scarsa attivit, di questo enzima si accumula il precursore che viene eliminato con l%urina alla quale da un colore tipicamente scuro, anche nero$ la patologia viene de"inita ALCA2*ON.0IA! 6uesto composto si ossida a livello dell%urina dando vita a composti pigmentati, ma si puI anche accumulare nelle articolazioni che presentano cartilagine nera e possono dare origine ad in"iammazioni 4artriti5! 6uesta via catabolica avviene in tutti i tessuti e produce substrati energetici, ma la tirosina puI anche entrare a "ar parte di una via metabolica diversa( la via metabolica di sintesi delle CA*1COLAMIN1 sintetizzate in particolare a livello della midollare del surrene oltre che nei neuroni D1L -NC che perI sintetizzano prevalentemente noradrenalina 4la noradrenalina un neurotrasmettitore5! Non si tratta di una reazione catabolica e in ogni caso, a livello quantitativo, questa via metabolica puI essere de"inita irrilevante! ID0O--ILA7ION1 D1LLA *I0O-INA il meccanismo il medesimo della via catabolica, l%enzima una idrossilasi e ci da DO2A o diidrossi "enilalanina! D1CA0/O--ILA7ION1 D1L DO2A si tratta di una decarbossilazione semplice con un enzima piridossal "os"ato dipendente con "ormazione di DO2AMINA$ la dopamina un neurotrasmettitore che opera a livello della substanzia nigra in particolare nel controllo dei movimenti "ini involontari$ quest%area del cervello particolarmente sensibile a cali della produzione di DO2AMINA che provocano IL MO0/O DI 2A0GIN-ON 4di""icolt, di deambulazione,tremori della mano, mancato controllo dei muscoli "acciali, ecc!!!*0A**AM1N*O 8A0MACOLOGICO prevede la somministrazione del DO2A o levodopa, questo precursore riesce a passare la barriera ematoence"alica e puI essere tras"ormato in dopamina direttamente a livello cerebrale, si tratta del trattamento piD comune, ma la L1+ODO2A viene catabolizzata in una via che coinvolge l%enzima COM* 4catecol metil trans"erasi5 con "ormazione di M1*ILDO2A che s"rutta il -AM1 tras"ormandolo in -AO! L%enzima COM* inducibile! La dopamina la prima delle CA*1COLAMIN1! *0A-8O0MA7ION1 D1LLA DO2AMINA IN NO0AD01NALINA con una azione di idratazione che di "atto coinvolge il primo carbonio della catena laterale$ la reazione coinvolge una molecola di ossigeno e una molecola di acido ascorbico che viene deidrogenato ad acido deidrossiascorbico con uscita di una molecola di acqua! CON+10-ION1 D1LLA NO0AD01NALINA IN AD01NALINA( l%adrenalina un prodotto di metilazione, l%azione di metilazione da parte del -AM che viene tras"ormato in -AO si estrinseca nell%aggiunta di un metile a livello del gruppo amminico terminale! L1 CA*1COLAMIN1 sono quindi tre( #! DO2AMINA! &! NO0AD01NALINA! 23

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi :! AD01NALINA!

.n di"etto genetico che coinvolge il DO2A anche l%albinismo, questo a livello dei melanociti segue una via metabolica che comporta la sua tras"ormazione in M1LANINA, un composto dalle molteplici "unzioni, si tratta di un agente antimutagenico 4M1LANOMA, si tratta di una "orma tumorale relativa ai melanociti5 ma anche un pigmento della pelle, la mancanza di M1LANINA provoca l%AL/INI-MO che provoca una assenza di colore di CA21LLI, 21LI, 2.2ILL1 1CC!!! DOPA idrossilazione ANABOLISMO idrossilazione

AMMINE BIOGENE
decarbossilazione DOPAMINA

NORADRENALINA

metilazione CATABOLISMO fumarato acetato

ADRENALINA

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Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi GLUTAMMATO: oltre ad essere un amminoacido "ondamentale per il mantenimento della omeostasi dell%azoto anche precursore di una ammina biogena, in particolare grazie ad una reazione di decarbossilazione che porta alla "ormazione del GA/A o acido gamma ammino butirrico$ si tratta di un neurotrasmettitore di primaria importanza! Altra reazione in cui puI essere coinvolto il GL.*AMMA*O la sua tras"ormazione a GL.*AMMINA generata dalla glutammina sintetasi, in mancanza di "unzionalit, epatica possiamo avere una iperammoniemia, il glutammato viene sottratto alla "ormazione di GA/A per essere indirizzato alla "ormazione di glutammina "unzionale a tamponare iperommoniemia, la conseguente mancanza di GA/A provoca a livello cerebrale i sintomi della iperammoniemia! Altro possibile sintomo l%1D1MA C101/0AL1 causato da squilibri di concentrazione! ARGININA( oltre al coinvolgimento in numerose vie metaboliche di diversa natura 4metabolismo dell%urea, sintesi della creatina "os"ato ecc!!!5 questo amminoacido precursore di un neurotrasmettitore "ondamentale( l%O--IDO NI*0ICO o O--IDO DI A7O*O secondo la reazione qui riportata(

L%O--IDO DI A7O*O, oltre ad essere un neurotrasmettitore utilizzatissimo a livello del nostro sistema nervoso anche un messaggero secondario di numerosi ormoni presenti nel nostro organismo! Il processo di sintesi catalizzato dall%enzima O--IDO NI*0ICO -IN*A-I o NO-! UTILIZZO DEGLI AMMINOACIDI PER LA SINTESI DELL'EME si tratta di una via metabolica particolarmente complessa che porta alla "ormazione del gruppo prostetico della emoglobina a partire dalla GLICINA e dal -.CCINIL CoA che danno D1L*A AMMINOL1+.LONA*O! ) D1L*A AMMINOL1+.LONA*O condensano "ormando 2O08O/ILINOG1NO! 6.A**0O 2O08O/ILINOG1NO condensano "ormando 201.0O2O08I0INOG1NO, si tratta di un precursore che gi, contiene gli anelli pirrolici completi! 8O0MA7ION1 D1LL%1M1 dopo una serie di reazioni con integrazione "inale di 8e< < MALA**I1 2O08I0INIC;1( sono date da mal"unzionamento di enzimi di questa via metabolica, in particolare possiamo citare l%accumulo del 20O*O2O08I0INOG1NO che reagendo con "otoni diviene "otoattivo e danneggia i tessuti cutanei dando dermatite! Altra malattia di questa categoria provoca l%accumulo di un metabolita che oltre a "orme dermatitiche da vita a "luorescenza dei denti e urine di colore rosso! 25

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi CA*A/OLI-MO D1LL%1M1( avviene nel momento in cui sia necessario eliminare l%1M1 in seguito alla morte di eritrociti, la reazione di catabolizzazione del gruppo in questione avviene in questo modo( IN*10+1N*O D1LLA 1M1 O--IG1NA-I( si tratta di un enzima che utilizza l%O--IG1NO, viene ossidato un gruppo metilenico con rottura della molecola che diviene lineare$ si libera in questo modo MONO--IDO DI CA0/ONIO eliminato con la ventilazione polmonare e 8100O! Il composto ottenuto la /ILI+10DINA! 0ID.7ION1 D1LLA /ILI+10DINA( avviene grazie all%enzima biliverdina reduttasi, si assiste quindi alla rottura di doppi legami con "ormazione di /ILI0./INA$ si crea un carbonio tetraedrico nel mezzo della molecola rendendo possibile la "ormazione di legami intramolecolari tra gli atomi di azoto, che si collocano al di sotto del piano della molecola, e i residui di propionato che si collocano superiormente alla molecola stessa, la molecola 0I-.L*A 6.INDI 0I2I1GA*A 1 IN-OL./IL1, viene veicolata dalla AL/.MINA 4come gli acidi grassi5 nel circolo sangui"ero! N1L 81GA*O( dal sangue la bilirubina arriva al "egato dove( DI+I1N1 -./-*0A*O D1LLA GL.CO0ONIL /ILI0./INA *0AN-810A-I( si assiste al legame di una molecola di acido glucuronico con la bilirubina, questa si tras"orma in /ILI0./INA DIGL.C.0ONID1 che, per l%inserimento di una molecola cosF polare, perde il carattere apolare e insolubile precedentemente acquisito! *0A-2O0*O ALL%IN*1-*INO( a livello intestinale "orma il .0O/ILINOG1NO che puI essere( 0IA--O0/I*O a livello intestinale e quindi attraverso il circolo eliminato con le urine dopo l%ossidazione a bilirubina! NON 0IA--O0/I*O e quindi accumulato nella "eci come stercobilina! MONO--IDO DI CA0/ONIO( un derivato della catabolizzazione dell%1M1, 4ha una "unzione simile al monossido di azoto5! La eliminazione dell%1M1 un processo complesso che comporta la perdita di energia in "orma di NAD2; e la perdita di due molecole di ACIDO GL.C.0ONICO! LA /ILI0./INA un potente antiossidante endogeno, questa puI essere O--IDA*A a biliverdina per poi essere ridotta nuovamente, in questo modo si limitano i danni legati alla presenza di radicali liberi dell%ossigeno 4il sistema cosF e""iciente che gli organismi che lo possiedono risultano evolutivamente avvantaggiati5! C01A*INA C;INA-I si tratta di un enzima tipicamente presente a livello muscolare, viene rilasciato nel sangue in presenza di danno muscolare$ la creatina molto importante per la "unzionalit, muscolare$ la sua sintesi procede in questo modo( -IN*1-I DI O0NI*INA 1 G.ANIDOAC1*A*O( si tratta di una reazione di tras"erimento della parte terminale della catena laterale dalla molecola di arginina ad una molecola di glicina, si ottengono quindi( O0NI*INA che altro non che la arginina priva dell%ultimo atomo di carbonio con relativi gruppi amminici! G.ANIDOAC1*A*O composto caratterizzato dalla presenza di un gruppo immidico legato ad un atomo di azoto! 26

Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi 8O0MA7ION1 D1LLA C01A*INA( si tratta di una reazione di metilazione che avviene a spese di una molecola di -AM che diviene -AO con "ormazione di creatina$ la creatina viene quindi "os"orilata a spese di A*2 ottenendo C01A*INA 8O-8A*O! La C01A*INA una molecola essenziale per il muscolo in quanto puI essere "acilmente "os"orilata e utilizzata come riserva di gruppi "os"ato, risulta in"atti capace di dare "enomeni di "os"orilazione a livello del substrato! 0ispetto all%A*2 questa molecola( @ 2I9 8ACILM1N*1 CON-10+A/IL1! IL LIMI*1 6.AN*I*A*I+O DI CON-10+A7ION1 @ MOL*O 2I9 1L1+A*O! Derivato della sua catabolizzazione la creatinina escreta per esempio con il sudore oltre che con le urine! -IN*1-I D1L GL.CA*ION1( si tratta di un tripeptide( gamma glutamil cisteil glicina GL.*AMMA*O 01AGI-C1 CON LA CI-*1INA in particolare attraverso il carbossile in posizione gamma! 8O0MA7ION1 D1L G-;( la glicina si lega alla cisteina mediante normale legame peptidico! 6uesto composto presenta un gruppo *IOLICO quindi O--IDA/IL1 e si presenta in due "orme, G-; 4ridotto5 1 G--G 4ossidato5$ in molti casi per l%azione di agenti ossidanti si creano dei ponti disol"uro che possono portare alla "ormazione di strutture proteiche aberranti, GLI 1N7IMI C;1 -I OCC.2ANO D1LLA 0ID.7ION1 DI 6.1-*I 2.N*I DI-OL8.0O s"ruttano come coenzima il G-; che si ossida a G--G! L1 2OLIAMMIN1( si tratta di composti caratterizzati dalla presenza di piD gruppi amminici, derivano "ondamentalmente dalla O0NI*INA e sono 2.*01-CINA, -210MIDINA 1 -210MINA! -i tratta di sostanze ubiquitarie ed essenziali per l%organismo umano! Il processo di sintesi procede in questo modo( 8O0MA7ION1 D1LLA 2.*01-CINA la putrescina si ottiene per semplice decarbossilazione della ornitina, questa perde il gruppo carbossilico del gruppo amminico per l%intervento della O0NI*INA D1CA0/O--ILA-I, enzima dalla emivita brevissima, 2L2 dipendente! 8O0MA7ION1 D1LLA -210MIDINA( la spermidina viene sintetizzata a partire dalla putrescina per tras"erimento di un gruppo amminopropile dal -AM decarbossilato$ il composto che otteniamo il seguente( N;&=C;&=C;&=C;&=C;&=N;=C;&=C;&=C;&=N;& 8O0MA7ION1 D1LLA -210MINA( si ottiene s"ruttando la medesima reazione di "ormazione della spermidina cio per tras"erimento di un amminopropile! Il composto ottenuto il seguente( N;&=C;&=C;&=C;&=N;=C;&=C;&=C;&=C;&=N;=C;&=C;&=C;&=N;& questi composti sono essenziali per quanto concerne( #! -*IMOLO 1 CON*0OLLO D1LLA -IN*1-I DI 0NA 1 DNA! &! AGG01GA7ION1 2IA-*0INICA! :! LI2OLI-I! IL BILANCIO DELL'AZOTO: si tratta di una misurazione quantitativa del rapporto "ra la quantit, di azoto proteico ingerito con la dieta e la quantit, di azoto escreto in "orma di

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Giordano Perin; biochimica9: metabolismo degli amminoacidi scarto$ in particolare possiamo dire che( /ILANCIO A7O*A*O J azoto ingerito Q azoto escreto In un individuo adulto sano il bilancio dell%azoto praticamente sempre paritario( ad una data quantit, di azoto ingerita con la dieta consegue una altrettanto elevata eliminazione di azoto con le urine o le "eci! /ILANCIO D1LL%A7O*O 2O-I*I+O( meccanismo che si attiva nell%organismo nel momento in cui la quantit, di azoto ingerita maggiore rispetto alla quantit, di azoto escreta, si tratta di un meccanismo normalmente attivo nel momento in cui il corpo sia in una "ase di accrescimento o particolare attivit,( gravidanza e allattamento! Attivit, "isica intensa! 0iparazione di lesioni! Accrescimento che richiede la presenza di azoto per la sintesi di nucleotidi! *utti quei processi che richiedono azoto organicato! /ILANCIO D1LL%A7O*O N1GA*I+O( situazione che si realizza nel caso in cui i livelli di azoto secreti siano maggiori rispetto ai livelli di azoto assunti con la dieta$ questo tipo di meccanismo si instaura nel momento in cui( il nostro corpo prelevi amminoacidi a livello muscolare per la sintesi di glicosio tramite deaminazione, "enomeno che si realizza tipicamente in caso di digiuno!

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Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate

METABOLISMO DELLE BASI AZOTATE


Le vie metaboliche in questione vengono attivate generalmente nel momento in cui una cellula necessita di riprodursi, in particolare quindi durante la gravidanza e la crescita ma anche in numerose altre situazioni; inoltre la via metabolica di sintesi dei nucleotidi una via metabolica di interesse oncologico in quanto riuscire a bloccare tale via metabolica significa inibire la riproduzione cellulare. I nucleotidi sono delle molecole fondamentali per molteplici motivi, in particolare: sono precursori degli acidi nucleici, come gi sottolineato. Sono fonte essenziale di energia per la cellula. Sono cofattori essenziali per numerose reazioni. Si riconoscono due possibili vie metaboliche per la produzione di nucleotidi: SI !"SI #" $%$: si tratta di una sintesi completa dell&anello purinico e pirimidinico a partire da amminoacidi. %I" #I S'L%'!'((I$: si tratta di vie tramite le quali si riciclano le componenti di cellule morte in particolare per apoptosi: le componenti recuperate vengono smantellate e riciclate, la cellula inoltre pu) riciclare i suoi stessi acidi nucleici. *ueste vie metaboliche si attivano anche nel caso in cui vengano assunte basi azotate con la dieta. +roblemi nella catabolizzazione di basi azotate si possono estrinsecare nella gotta per esempio: si tratta di una forma di accumulo di acido urico che influisce sull&omeostasi dei fluidi corporei. SINTESI DE NOVO DELLE BASI PURINICHE: per questa via metabolica di sintesi sono estremamente importanti: (LI,I '. 'S+'-!'!$. (L.!'//I '. 0$-/IL !"!-'I#-$0$L'!$. ' I#-I#" ,'-1$ I,'. 'ssemblati come da figura a lato. La sintesi della base azotata comincia comunque a partire dal -I1$SI$ 2+ che di fatto la base della costruzione del nucleotide 3il ribosio2+ deriva dal glucosio tramite la via dei pentoso+4: 0$S0$-IL'5I$ " #"L -I1$SI$ 2+ fosforilazione eseguita da una apposita chinasi che sfrutta una molecola di '!+ che viene convertita in '/+ con formazione di 20$S0$-I1$SIL 6 +I-$0$S0'!$ 3+-++4; si tratta di un composto estremamente instabile, risulta stabile grazie all&enzima che ospita la reazione. 0$-/'5I$ " #I 0$S0$-I1$SIL'//I ' si tratta di una reazione di transaminazione catalizzata dalla amminotrasferasi che genera: 0$-/'5I$ " #I L"('/" (LI,$SI#I,$ con inserimento in posizione 6 di 1

Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate un legame amminico. I#-$LISI #"L +I-$0$S0'!$ in posizione 6. ,$ #" S'5I$ " #"LL' (LI,I ': una molecola di glicina reagisce con la fosforibosilammina formando in legame ammidico con il gruppo amminico appena inserito, si forma in questo modo (LI,I '//I#" -I1$ .,L"$!I#"; la reazione richiede energia e si assiste alla idrolisi di una molecola di '!+ in '#+; l&enzima che catalizza questo processo la '//I#$0$S0$-I1$SIL !-'S0"-'SI. 0$-/'5I$ " #I 0$-/IL(LI,IL '//I#" si assiste ad una reazione di trasferimento di un gruppo formile dall& 67 formil tetraidrofolato che diviene tetraidrofolato; si forma la 0$-/IL(LI,IL'//I#"; la reazione viene catalizzata dalla 0$-/IL!-'S0"-'SI. '//I '5I$ " con intervento di nuovo di glutammina che provoca la formazione di 0$-/IL (LI,IL '//I#I ' -I1$ .,L"$!I#", con eliminazione di una molecola di acqua viene eliminato il carbonile formando un legame immidico; l&enzima che catalizza questa reazione la fosforibosilformilglicinamidina sintasi. ,I,LI55'5I$ " #"LL' /$L",$L': si assiste alla formazione del 2'//I $ I/I#'5$L$ -I1$ .,L"$!I#" con uscita di una molecola di acqua e idrolisi di una molecola di '!+; la reazione catalizzata dalla amminoimidazolo sintasi. ,'-1$SSIL'5I$ " biotina indipendente, si inserisce un atomo di carbonio 3ricavato da un bicarbonato4 a livello della posizione 8 dell&anello neoformato, in particolare si forma il 2 '//I $ 8 ,'-1$SSI '//I $I/I#'5$L$ -I1$ .,L"$!I#". '//I '5I$ " mediata da ,$ #" S'5I$ " #"LL&'S+'-!'!$: si assiste a all&intervento di un enzima che utilizza l&aspartato con conseguente formazione di una ammide fra il gruppo amminico dell&aspartato e il gruppo carbossilico appena inserito; si forma S.,,I IL 2 '//I $ 8 ,'-1$SSI'//I#" I/I#'5$L$ -I1$ .,L"$!I#". La reazione richiede l&idrolisi di una molecola di '!+ in '#+. .S,I!' #I 0./'-'!$ dalla molecola: si assiste quindi alla formazione di 2 '//I $ 8 ,'-1$SSI'//I#" I/I#'5$L$ -I1$ .,L"$!I#", la reazione catalizzata dalla adenilato succinasi. I S"-I/" !$ #I . 0$-/IL" sul gruppo amminico in posizione 9, la reazione formil tetraidrofolato dipendente. ,:I.S.-' #"LL&' "LL$ che non comporta, in questo caso, una spesa di '!+ con formazione di I $SI ' /$ $0$S0'!$, si tratta di un nucleotide alternativo, la base ottenuta si chiama ipo;antina. Si tratta di un intermedio, non si trova a livello di - ' o # '. #a questa possiamo ottenere attraverso due vie metaboliche distinte: '/+ adenilato. (/+ guanilato. 0$-/'5I$ " #"LL&'/+: dobbiamo trasformare l&inosinato in adenilato: ,$ #" S'5I$ " #I 'S+'-!'!$ con formazione di '#" I S.,,I '!$: si tratta di una molecola che porta legato a livello del carbonio che portava un gruppo 2

Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate carbonilico una molecola di aspartato il tutto con la spesa di una molecola di (!+ che idrolizza a (/+; la reazione catalizzata dalla adenin succinato sintetasi. I#-$LISI #"L&'#" I S.,,I '!$ che idrolizza a fumarato e adenosina con l&ingresso di una molecola di acqua e formazione di '#" IL'!$. 0$-/'5I$ " #"L (/+: dobbiamo trasformare la inosina in guanosina, devo cio ossidare il carbonio in posizione 9 trasformandolo in un carbonile. $SSI#'5I$ ": l&enzima sfrutta l&acqua per ossidare la molecola di inosina, in particolare la ossidazione '#< dipendente e l&enzima si chiama I/+ #"I#-$(" 'SI, il composto che si forma lo =' !IL'!$ costituito dalla base azotata ;antina. !-'S0$-/'5I$ " #"LL$ =' !IL'!$ I (.' IL'!$, la reazione procede quindi con l&inserimento di un gruppo amminico che viene ancora una volta ceduto dalla glutammina che diviene glutammato 3con impegno di una molecola di acqua4, la reazione prevede anche l&utilizzo di una molecola di '!+ che viene idrolizzata ad '/+ e pirofosfat. -"($L'5I$ " #"L +-$,"SS$ #I SI !"SI: la sintesi di nucleotidi ovviamente subordinata alle necessit riproduttive della cellula, la via metabolica in ogni caso presenta una regolazione allosterico>enzimatica: -I1$SI$ 2+ ? +-++ viene inibita da '#+, in caso di carenza di energia la reazione viene quindi bloccata. +-++ ? 0$S0$I $SIL '//I ' l&enzima ammidofosforibosil transferasi presenta inibizione allosterica data da '/+, (/+ " I/+ si tratta dei prodotti finali della via metabolica, sono indici polivalenti: indicano sia la mancanza di energia che la completata sintesi delle molecole della via metabolica. I/+ ? formazione delle due basi azotate: ? '#" I S.,I '!$ con idrolisi di una molecola di (!+ ad (/+. La adenin succinato sintasi inibita da '/+ che il prodotto finale della reazione. ? =' !I ' con idrolisi di '!+ a '#+. La reazione viene bloccata da (/+ che il prodotto finale della reazione. (razie all&equilibrio fra (!+ ed '!+ i due processi sono fra loro in equilibrio. SINTESI DE NOVO DELLE BASI PIRIMIDINICHE: si tratta di una via metabolica pi@ breve della precedente e ,:" $ -I,:I"#" L' +-"S" 5' #I 0$S0$ -I1$SIL +I-$0$S0'!$ inizialmente; tale via metabolica si svolge parzialmente a livello citosolico e parzialmente a livello mitocondriale e richiede la presenza essenzialmente di: 6. carbamil fosfato. 9. 'spartato come emerge dall&immagine a lato. La via metabolica di sintesi si svolge in questo modo: SI !"SI #"L ,'-1'/IL 0$S0'!$: si tratta di un precursore essenziale che viene in questo caso sintetizzato a livello del citosol 3mentre nel ciclo dell&urea viene sintetizzato a livello mitocondriale4 da una carbamil fosfato sintasi II o citosolica; questo enzima, al contrario della sua isoforma mitocondriale, insensibile alla 3

Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate presenza di acetil glutammato 3non infatti legato alla sua funzione4. 0$-/'5I$ " #I ,'-1'/IL 'S+'-!'!$: reazione di condensazione fra carbamil fosfato e aspartato con formazione di carbamil aspartato e uscita di una molecola di fosfato inorganico. ,I,LI55'5I$ " della molecola, con formazione di #II#-$$-$!'!$ ciclo polisostituito. (li enzimi che catalizzano queste prime tre reazioni sono: 6. carbamil fosfato sintasi. 9. ,arbamil aspartato transcarbamilasi. A. #iidroratasi. ei mammiferi sono contenute in un unico gruppo enzimatico che lavora a livello citosolico. $SSI#'5I$ " #"L #II#-$$-$!'!$ che viene ossidato da un enzima '#< dipendente con formazione di orotato; importante sottolineare il fatto che l&enzima deidrogenasico si colloca sulla membrana interna del mitocondrio ma il suo sito attivo si affaccia a livello citosolico. 0$-/'5I$ " #I $-$!I#IL'!$: associazione dell&orotato con una molecola di +-++. #",'-1$SSIL'5I$ " #"L $-$!I#IL'!$ con formazione di .-I#IL'!$ o ./+, l&enzima che catalizza questa reazione la $-$!I#I 2+ #",'-1$SSIL'SI 0$-/'5I$ " #"LL' .!+: si assiste all&aggiunta di un pirofosfato con conseguente idrolisi di due molecole di '!+ in '#+. 0$-/'5I$ " #"LL' ,I!$SI ' !-I0$S0'!$: avviene direttamente senza passare per l&omologo defosforilato: l&.!+ viene trasformato in ,!+ grazie alla sostituzione di un carbonile con un gruppo amminico donato da una molecola di (L.!'//I ' che diviene (L.!'//'!$ 3con consumo di una molecola di acqua4. !'++" #I -"($L'5I$ ": 'S+'-!'!$ < ,'-1'/IL 0$S0'!$ ? ,'-1'/IL 'S+'-!'!$ questa tappa catalizzata dall&enzima 'S+'-!I,$ !-' S ,'-1'/IL'SI controllato allostericamente in senso negativo da ,!+, prodotto finale della reazione, questo non avviene per l&.#+ in quanto questo viene utilizzato anche per la produzione della d!/+ essenziale per la formazione del # '. L&enzima inoltre stimolato allostericamente in senso positivo dall&'!+. $/+ ? ./+, questa tappa regolata dalla orotidin 2+ decarbossilasi, l&enzima inibito allostericamente dall&$/+ stesso. .!+ ? ,!+ la reazione viene inibita allostericamente dal ,!+ stesso.

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I processi di sintesi dei nucleotidi fino ad ora descritti portano alla formazione di: .,L"$!I#I +.-I I,I in forma di (/+ e '/+, si tratta di due nucleotidi mono fosfato, necessitano quindi, per divenire attivi, della aggiunta di un pirofosfato, questo avviene attraverso due vie distinte a seconda del nucleotide: per la trasformazione dell&'/+ in '!+ le reazioni necessarie sono le seguenti: '/+ < '!+ ? 9'#+ questa reazione avviene grazie all&enzima '#" IL'!$ ,:I 'SI. '#+ pu) essere fosforilato attraverso due metodi diversi: 0$S0$-IL'5I$ " ' LI%"LL$ #"L S.1S!-'!$ 3come per esempio avviene con la creatina fosfato nel muscolo; la creatina deriva dalla arginina e dalla glicina con metilazione da parte dell&agente metilante S'/ che diventa S'$4. 0$S0$-IL'5I$ " $SSI#'!I%' in particolare associata alla catena respiratoria. +er la (/+ necessitiamo invece di '!+ che agisce in una reazione di fosforilazione diretta: (/+ < '!+ ? (#+ < '#+ l&enzima che catalizza questa reazione la .,L"$SI#" /$ $0$S0'!$ 5

Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate ,:I 'SI che pu) trasferire il fosfato e l&energia di legame dall&'!+ ad un qualsiasi nucleotide; possiamo quindi schematizzare la reazione complessiva come: /+ < '!+ >>B #+ < '#+. #+a < !+d ? !+a < #+d dove a sta per accettore e d per donatore. si tratta di una reazione catalizzata dalla .,L"$!I#" #I0$S0'!$ ,:I 'SI, questo enzima, come il precedente, una chinasi ad ampia specificit, in grado cio di catalizzare tutte le reazioni di questo tipo. .,L"$!I#I +I-I/I#I I,I ? .!+ e ,!+ vengono sintetizzati direttamente nella forma trifosforilata questi nucleotidi possono essere utilizzati dalle - ' e # ' polimerasi per produrre catene di acidi nucleici. SI !"SI #"LL&- ': la cellula necessita di ribonucleotidi. SI !"SI #"L # ': la cellula necessita di deossiribonucleotidi. La differenza fra le due molecole minima come noto, tuttavia necessario avere a disposizione entrambe le molecole e avere quindi la possibilit di interconvertirle di modo da poter soddisfare tutte le necessit cellulari, in generale vale la reazione:
-I1$ .,L"$!I#" difosfato < ->S: :S>- ? #"$SSI-I1$ .,L"$!I#"difosfato < ->S>S>- < :9$

questo vale per tutti nucleotidi, l&enzima la #I0$S0$ -I1$ .,L"$!I#" -"#.!!'SI e agisce unicamente su nucleotidi difosfato; in particolare gli equivalenti redo; vengono sfruttati per far uscire l&ossigeno dal gruppo alcolico e trasformarlo in acqua; in realt la reazione pi@ complessa: #+ ? d #+ con uscita di una molecola di acqua, ma la reazione in questo caso ricava gli equivalenti redo; da due residui tiolici situati sull&enzima difosfonucleotide reduttasi che formano quindi un ponte solfuro. ->S>S>- ? ->S: < ->S:, necessario, per poter eseguire una seconda volta la reazione di riduzione recuperare il sito attivo dell&enzima nella sua forma ridotta, questa reazione pu) essere ottenuta in due modi diversi, in particolare: sfruttando !I-"#$SSI ' e !I-"#$SSI ' -"#.!!'SI: !I$-"#$SSI ': si tratta di un enzima che presenta due gruppi tiolici che vengono convertiti in un ponte solfuro donando in questo modo gli equivalenti redo; alla difosforibonucleotide reduttasi che torna nella sua forma ridotta. !I$-"#$SSI ' -"#.!!'SI: interviene un altro enzima questa volta 0'#:9 dipendente: questo trasferisce gli equivalenti redo; dal 0'#:9 alla !I$-"#$SSI ' riducendola. Interviene infine una 0'# -"#.!!'SI, si tratta di una -"#.!!'SI '#+: #I+" #" !" che forma di fatto '#+< per recuperare 0'#:9. Sfruttando (L.!$-#$=I ' e (L.!$-"#$=I ' -"#.!!'SI: L' (L.!$-"#$=I ' , anche in questo caso, un enzima riducente caratterizzato dalla presenza di due gruppi tiolici che donando i propri equivalenti ossidano formando un ponte disolfuro. 6

Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate (L.!$-"#$=I ' -"#.!!'SI una ulteriore reduttasi che sfrutta in questo caso il (L.!'!I$ " come donatore di equivalenti redo;: il glutatione o gamma glutamilcisteilglicina passa dalla sua forma ridotta 3o (S:4 alla sua forma ossidata 3o (SS(4 provocando conseguentemente la riduzione dei gruppi tiolici della glutoredo;ina. Il (L.!'!I$ " un composto molto presente a livello cellulare, nella sua forma ossidata questo composto diviene substrato della (L.!'!I$ " -"#.!!'SI che riduce il glutatione in forma (SS( in glutatione in forma di (S: a spese di una molecola di '#+:. #ifetti legati alla produzione di '#+: sono strettamente legati all&accumulo di (SS( con conseguente indebolimento cellulare legato strettamente al ruolo di agente antiossidante del glutatione stesso. La -I1$ .,L"$SI#" -"#.!!'SI, l&enzima che trasforma nucleotidi in deossiribonucleotidi, un enzima estremamente regolato: d'!+ da regolazione allosterica negativa in quanto indice della presenza del prodotto finale nel citoplasma. '!+ da regolazione allosterica positiva in quanto indice di presenza di prodotto non ancora formato. C inoltre importante sottolineare il fatto che la presenza in eccesso di un deossiribonucleotide non inibisce ma stimola l&enzima in modo specifico, viene cio stimolata la sintesi di deossiribonucleotidi diversi da quello presente in eccesso. Il controllo di questo enzima deve essere tale da garantire che i prodotti finali siano sempre in equilibrio estremamente preciso con le necessit cellulari. S!-"SS $SSI#'!I%$: si tratta del fenomeno che sta alla base del processo di invecchiamento cellulare, in particolare questo fenomeno pu) manifestarsi a livello nervoso per esempio come 'L5:"I/"- 366D popolazione mondiale nel 97974, la conoscenza dei meccanismi di ossidoriduzione estremamente importante per la prevenzione dello stress ossidativo. 0ormazione della !I/I ' !-I0$S0'!$: La sintesi di questo nucleotide fondamentale per la formazione del # '; per la sua sintesi il nostro organismo deve sfruttare la presenza di una molecola di d.#+, in particolare la via metabolica procede in questo modo: #"0$S0$-IL'5I$ " #"LL' d.#+ in d./+, questa reazione, apparentemente inutilmente dispendiosa, giustificata dal fatto che l&enzima che catalizza la reazione di formazione della timina non riconosce il nucleotide difosfato, ma unicamente il nucleotide monfosfato. /"!IL'5I$ " #"LL' d./+: l&enzima la !I/I#IL'!$ SI !'SI che trasforma la d./+ in d!/+. La metilazione avviene a spese dell& 2 67 metilene tetraidrofolato 3essenziale per la sintesi di questa base pirimidinica4. Il tetraidrofolato viene trasformato in diidrofolato, non in tetraidrofolato, subisce cio un processo di ossidazione con perdita di due molecole di idrogeno: una molecola di idrogeno viene perduta dal tetraidrofolato per formare il gruppo metilico dal gruppo metilenico trasferito, un altro idrogeno viene poi perduto per consentire la rottura del legame tioetereo

Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate con l&enzima che viene idrolizzato. Il tetraidrofolato viene recuperato poi tramite riduzione '#+: dipendente 3la reazione la medesima che porta alla formazione del tetraidrofolato dall&acido folico assunto con la dieta4. I I1I!$-I #"LL' SI !"SI #"LL' !I/I ': si tratta di molecole che danno origine spesso a farmaci essenziali per la cura di numerose patologie oncologiche e non solo, la inibizione di questo processo di sintesi infatti importante per limitare la produzione cellulare di # '; gli inibitori del processo di sintesi delle molecole di d!/+ sono classificabili in due grandi categorie: I I1I!$-I #"LL' #II#-$0$L'!$ -"#.!!'SI sono farmaci molto utilizzati: /"!$!-"='!$. '//I $+!"-I '. !-I/"!$+-I/. I primi due si legano alla reduttasi umana e mammifera, l&ultimo agisce in particolare sulla reduttasi batterica, in generale possiamo dire che questi composti reagiscono con la diidrofolato reduttasi bloccandola; il trimetoprim agisce poi in modo estremamente efficace: risulta essere 677777 volte pi@ efficace delle altre due molecole e viene utilizzato come 1'!!"-I$S!'!I,$ che in combinazione con antibiotici viene utilizzato in numerose terapie antibatteriche. I I1I!$-I #"LL' !I/I#IL'!$ SI !"!'SI: 2 0L.$-$ .-',IL" una base alternativa che presenta al posto del metile un atomo di fluoro: viene utilizzato come un +-$0'-/',$, non attivo nella somministrazione, ma nella cellula il 2fluoro uracile diviene substrato di un enzima che utilizza il +-++ che per idrolisi del pirofosfato forma 0L.$-$.-I#I ' che viene fosforilata a 0L.$-$ .-I#I ' !-I0$S0'!$ che con una serie di altre trasformazioni viene convertita nel composto attivo che il 2fluoro deossi ribonucleotide, sostanza capace di bloccare la sintesi della timina monofosfato. .na base esogena pu) quindi essere trasformata attraverso il medesimo processo direttamente in un nucleotide: si tratta della via di salvataggio delle basi azotate. VIA DI SALVATAGGIO DELLE PURINE E DELLE PIRIMIDINE: si riconoscono a livello metabolico due possibili vie di recupero per le basi azotate, una, la prima, valida unicamente per le basi puriniche come adenina guanina e ipo;antina, l&altra, la seconda, valida per tutte le basi azotate: -",.+"-$ #I-"!!$ #"LL" 1'SI: adenina ? '/+ si tratta di una razione catalizzata dalla '#" I ' 0$S0$-I1$SIL !-'S0"-'SI che sfruttando una molecola di +-++ con idrolisi di un pirofosfato porta alla formazione dell&'/+. (uanina E ipo;antina ? (/+ E I/+ la reazione catalizzata da un unico enzima detto (.' I 'EI+$=' !I ' 0$S0$-I1$SIL !-'S0"-'SI che sfrutta +-++ con uscita di una molecola di pirofosfato; nel caso in cui questo enzima sia difettoso abbiamo un surplus della +-++ che viene utilizzato nella sintesi de novo dei nucleotidi con conseguente: ',,./.L$ #I .,L"$!I#I. 8

Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate ",,"SS$ ,'!'1$LI,$ con formazione di ',I#$ .-I,$. $ .!ILI55$ #"LL" 1'SI '5$!'!" -",.+"-'!" " -",.+"-'1ILI. *uesto tipo di disfunzione a livello nervoso, dove avviene sintesi de novo in maniera minima, porta a malattie nervose molto gravi che si manifestano fin dalla tenera et, in particolare possiamo dire che disfunzioni di questo enzima possono essere: +'-5I'LI ed estrinsecarsi in forme di ($!!'. !$!'L" ed estrinsecarsi in forma di SI #-$/" #I L"S,: F:' . -",.+"-$ #I .,L"$!I#I I ("-I!I ,$ L' #I"!': gli acidi nucleici assunti con la dieta vengono digeriti in diverse fasi: 6. vengono attaccati da delle nucleasi che provocano idrolisi della catena polinucloetidica con formazione dei singoli .,L"$!I#I. 9. 'ttacco di nucleotidasi a livello intestinale provoca la idrolisi di una molecola di pirofosfato con formazione di .,L"$SI#I che possono essere assorbiti a livello intestinale. A. ' questo punto le molecole nucleosidiche vengono idrolizzate da nucleosidasi che portano alla formazione delle 1'SI LI1"-" " -I1$SI$. CATABOLISMO DELLE BASI AZOTATE: le basi puriniche e pirimidiniche subiscono due destini catabolici differenti, in particolare: ,'!'1$LIS/$ #"I .,L"$!I#I +.-I I,I: nell&uomo il prodotto finale del catabolismo di questi nucleotidi L&',I#$ .-I,$. La via di catabolizzazione procede in questo modo: defosforilazione di '/+ e (/+ in adenosina e guanosina: si tratta di una semplice reazione di defosforilazione delle molecole nucleotidiche funzionale ad ottenere il solo nucleoside 3base<ribosio4; l&enzima che catalizza tale reazione la 2& .,L"$!I#'SI, si tratta di un enzima aspecifico. ' questo punto le due vie cataboliche di guanosina e adenosina si dividono, si riuniranno in seguito: '#" $SI ': !-'S0$-/'5I$ " #"LL' '#" $SI ' I I $SI ': si tratta di una semplice reazione di deaminazione catalizzata dalla '#" $SI ' #"'/I 'SI e che porta alla formazione della I $SI '. !-'S0$-/'5I$ " #"LL' I $SI ' I I+$=' !I ': si assiste al distacco del ribosio dalla base; la reazione catalizzata dalla +.-I .,L"$!I#" 0$S0$-IL'SI, enzima aspecifico, che compie una azione di 0$S0$-$LISI con rottura del legame base>ribosio. (.' $SI ': la guanosina viene semplicemente fosforolisata a guanina e ribosio fosfato sempre dalla +.-I .,L"$!I#" 0$S0$-IL'SI. !-'S0$-/'5I$ " #I I+$=' !I ' " (.' $SI ' I =' !I ': le due vie vengono a questo punto riunite. in particolare: L' -"'5I$ " I+$=' !I ' ? =' !I ' la reazione catalizzata dalla =' !I ' $SSI#'SI, si tratta di un enzima essenziale per il catabolismo della base che produce per) con la reazione di ossidazione una molecola di

Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate perossido di idrogeno. L' -"'5I$ " (.' I ' ? =' !I ' invece catalizzata da una semplice deaminasi. $SSI#'5I$ " #"LL' =' !I ' '# ',I#$ .-I,$, in particolare avviene sempre grazie alla azione catalitica della =' !I ' $SSI#'SI. La =' !I ' $SSI#'SI quindi un enzima fondamentale sia nella reazione di ossidazione della ipo;antina in ;antina sia nella ossidazione della ;antina ad acido urico, si tratta di un enzima dimerico che agisce in questo modo: -I/$5I$ " #I . "L"!!-$ " #'L S.1S!-'!$ con conseguente formazione di un radicale libero. I S"-I/" !$ #I . $SSI#-IL" a livello del substrato molecolare 3ossidazione4. !-'S0"-I/" !$ #"LL&"L"!!-$ " su una molecola di ossigeno ,$ 0$-/'5I$ " #I ' I$ " S.+"-$SSI#$. I !"-%" !$ #"LL' S.+"-$SSI#$ #IS/.!'SI che trasforma l&anione superossido in acqua ossigenata. S/'L!I/" !$ #"L +"-$SSI#$ #I I#-$(" $ grazie alla catalasi principalmente. L&acido urico o .-'!$ nella sua forma anionica presenta una scarsissima solubilit e il suo accumulo a livello tissutale e a livello renale pu) essere alla base di patologie come ($!!' e ,'L,$LI -" 'LI. .na incrementata concentrazione di acido urico pu) essere dovuta a problemi legati sia alla eccessiva formazione di acido urico stesso sia a problemi relativi al suo smaltimento. 'lla base di questi problemi possono essere quindi: 6. eccessiva introduzione di sostanze ricche di acidi nucleici, anche se di fatto difficilmente si tratta della causa primaria di questo tipo di problemi. 9. Iperattivit della =' !I ' $SSI#'SI che non viene bloccata a catabolizzazione avvenuta. A. #iminuito o annullato effetto di feedbacG da parte di I/+, '/+ " (/+ sulla ammidofosforibosil trasferasi. 8. #iminuzione della efficienza di '#" I ' " (.' I 'EI+$=' !I ' 0$S0$-I1$SIL !-'S0"-'SI 3alla mancanza di recupero delle basi consegue ovviamente stimolazione alla loro catabolizzazione4. .n medicinale tipicamente utilizzato per impedire la formazione di questo tipo di fenomeni l&allopurinolo, si tratta di un alternativo della ipo;antina che quindi diviene substrato della -I1$ .,L"$!I#" 0$S0$-IL'SI con conseguente S"*."S!-$ #"L +-++ 'LL' SI !"SI #" $%$ #"I .,L"$!I#I +.-I I,I e conseguente inibizione del catabolismo delle basi. SI #-$/" #I L"S,: F:' : si tratta di una sindrome di natura genetica 3=linGed4 che genera un difetto genetico legato alla guaninaEipo;antina fosforibosil trasferasi con conseguenti: sindrome gottosa grave. -itardo mentale. 'ggressivit patologica.

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,'!'1$LIS/$ #"I .,L"$!I#I +I-I/I#I I,I: si tratta di una via catabolica decisamente pi@ breve, anzitutto abbiamo una azione preliminare di questo tipo: 2& nucleotidasi produce nucleosidi a partire dai nucleotidi monofosfato. ucleosidasi produce basi azotate e ribosio fosfato a partire da nucleosidi. La citosina viene quindi convertita in uracile da una apposita deaminasi. ' questo punto la reazione di catabolizzazione, che porter di fatto alla formazione di molecole piccole e amminoacidi, procede in questo modo: -I#.5I$ " #"LL' 1'S" '5$!'!': avviene grazie all&enzima #II#-$.-',IL" #"I#-$(" 'SI che a seconda della collocazione del processo pu) essere '#< o '#+< dipendente; l&enzima catalizza sia la diidrogenazione dell&uracile che della timina trasformandole in anelli diidrogenati e pi@ suscettibili a reazioni di idrolisi. '+"-!.-' I#-$LI!I,' #"LL' /$L",$L': si assiste alla apertura idrolitica: #"LL& .-',IL" che da ',I#$ ,'-1'/IL +-$+I$ I,$ ? che per ulteriore idrolisi viene convertito in: 11

Giordano Perin; Biochimica 10: metabolismo 7: metabolismo delle basi azotate '//$ I','. ' I#-I#" ,'-1$ I,'. 1"!' 'L' I '. #"LL' !I/I ' che da ',I#$ ,'-1'/IL IS$1.!I--I,$ ? che per ulteriore idrolisi viene ridotto a: '//$ I','. ' I#-I#" ,'-1$ I,'. 1"!' '//I $ IS$1.!I--'!$. C importante sottolineare il fatto che questi cataboliti sono di natura S$L.1IL", per questo motivo al catabolismo dei nucleotidi pirimidinici non associata nessuna sindrome simile alla gotta.

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Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali

ORMONI E RECETTORI
I primi studi relativi alla biosegnalazione vennero eseguiti a livello cellulare batterico, in particolare si cercava di capire come fosse possibile la percezione cellulare batterica rispetto all'ambiente circostante: i batteri, infatti, che sono mobili molto spesso, in natura possono agire allo scopo di raggiungere luoghi pi idonei alla loro sopravvivenza; tutto questo possibile unicamente ammettendo l'esistenza di sensori che possono individuare fonti di sostanze nutritive e innescare dei sistemi intracellulari di movimento. A I!"#$ %! &'(A!I)*& +,%'I"-,,%,A'- operi in maniera coordinata e corretta "I .-/&!& -))-'- .-I )I)0-*I .I "&*%!I"A1I&!- I!0'A"-,,%,A'-. +er quanto riguarda l'uomo ma anche tutti gli organismi superiori importante sottolineare che: il numero di: )-(!A,I '-A1I&!I ai segnali. enorme. Il sistema di 0'A).%1I&!- .-, )-(!A,- risulta essere se non unico molto simile fra diverse cellule, i segnali cio procedono e si propagano attraverso meccanismi intracellulari e molecolari simili nei quali le componenti chimiche reagiscono fra loro dando reazioni diverse; in ogni caso l'interazione che viene a crearsi : )+-"I I"A. 2asata sulla capacit3 di molecole e macromolecole di riconoscere in modo specifico il recettore o il messaggero in questione attraverso I!0-'A1I&!I .I !A0%'A .-2&,-. 4uando si parla di ormoni la )+-"I I"I05 elevatissima, il livello di concentrazione ormonale nel sangue bassissimo, il minimo indispensabile 6l'I!)%,I!A per esempio viene secreta in quantit3 minime7; la funzionalit3 garantita dal fatto che si instaura una relazione %,0'A)+-"I I"A fra &'*&!- - '-"-00&'- al punto che queste due componenti risultano in egual modo fondamentali per il corretto funzionamento del sistema di biosegnalazione. I RECETTORI ORMONALI: i recettori ormonali sono generalmente delle glicoproteine dotate di attivit3 catalitica e caratterizzate da una affinit3 per il loro ormone attivatore estremamente alta, sono sensibili a concentrazioni ematiche di ormoni anche dell'ordine di 89 alla :; o alla :8<. I recettori ormonali sono classificabili sulla base della loro collocazione intracellulare in: '-"-00&'I .I *-*2'A!A: rappresentano la maggior parte dei recettori ormonali, in generale possiamo dire che presentano due domini differenti: -=0'A"-,,%,A'-: sito di legame con gli ormoni. I!0'A"-,,%,A'-: che genera il sistema di trasduzione intracellulare del segnale. '-"-00&'I "I0&+,A)*A0I"I. '-"-00&'I *I0&"&!.'IA,I. 1

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali '-"-00&'I !%",-A'I. 4uesti ultimi tre necessitano di un ormone di natura steroidea generalmente dotato di un carrier di membrana per penetrare a livello cellulare ed agire sul loro specifico recettore; in ogni caso un filtro a livello della membrana presente. 4ualsiasi sia la categoria cui appartiene l'ormone il +'I*& *-))A((-'& chimico, si occupa di portare uno specifico segnale a livello cellulare; all'interno, in seguito alla relazione che viene ad instaurarsi con il recettore, si forma il )-"&!.& *-))A((-'&. +er quanto concerne la natura della azione ormonale necessario sottolineare che per un ormone o un gruppo di ormoni si possono definire: A I!I05 fra recettore e ormone, questa pu> essere garantita dalla "&&+-'A0I/I05 in generale si tratta di una propriet3 che si osserva nella interazione fra un ligando e una macromolecola 6? cooperativit3 ossigeno: emoglobina7; per quanto concerne il complesso ormone:recettore la cooperativit3 estremamente utile in quanto garantisce un meccanismo di regolazione della affinit3: 2A))- "&!"-!0'A1I&!I .I )%2)0'A0&: l'attivit3 della molecola recettoriale bassa. )%+-'A0A %!A "-'0A )&(,IA .I "&!"-!0'A1I&!- l'incremento di operativit3 risulta considerevole. )i riconoscono quindi due possibilit3 per esempio per l'insulina: se il livello di secrezione @ )%2,I*I!A,- 6cio al di sotto di una soglia minima7 il meccanismo non funziona, se invece il livello di secrezione supera la soglia in questione la risposta cellulare molto forte; il recettore per l'insulina inoltre caratterizzato dalla capacit3 di dare un fenomeno di cooperativit3 negativa. A*+,I I"A1I&!- .-, )-(!A,-: si tratta del risultato di una serie di rapporti fra messaggeri e relazioni con substrati cellulari che si scatenano con la attivazione della via intracellulare metabolica: attraverso questi passaggi possibile passare dalla presenza di un solo primo messaggero 6ormone7 alla presenza di migliaia di messaggeri intracellulari. .-)-!)I2I,I11A1I&!-: si tratta di un meccanismo che porta alla perdita o alla riduzione della risposta cellulare al primo messaggero 6esempio evidente: l'interazione dei fotoni con la retina avviene con questo meccanismo, in caso di passaggio da un ambiente luminoso ad uno privo di luce si assiste a desensibilizzazione dei recettori7; questo meccanismo pu> essere generato a livello tissutale per esempio dalla -,I*I!A1I&!- .I '-"-00&'I .I *-*2'A!A & .I "A''I-' ma anche grazie alla azione di un enzima che elimini il messaggero ormonale 6catecolo metil transferasi elimina l'azione terapeutica del .&+A trasformandolo in metil.&+A7. I!0-('A1I&!-: i vari segnali si integrano per dare una risposta che pu> essere modulata in modi molto diversi e con maggiore precisione; basta pensare a due ormoni: come A.'-!A,I!A e (,%"A(&!-, entrambi hanno una funzione iperglicemica e si rafforzano reciprocamente nella azione.

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali "ome )&*A0&)0A0I!A e A.'-!A,I!A sono ormoni antagonisti e come tali si limitano vicendevolmente nella loro azione. 'iconosciamo in generale a livello metabolico un numero limitato di '-"-00&'I .I *-*2'A!A classificabili in tre grandi superfamiglie: 8. '-"-00&'I .I *-*2'A!A A )-'+-!0I!A o A A )-(*-!0I: sono privi di azione catalitica diretta e necessitano di un messaggero intracellulare secondario per agire. <. '-"-00&'I A )0'%00%'A &,I(&*-'I"A: sono numerosi e nella stragrande maggioranza dei casi rientrano nella categoria dei recettori nervosi; molti sono stati citati nel metabolismo degli amminoacidi. B. '-"-00&'I A. A00I/I05 "A0A,I0I"A & -!1I*A0I"I: si tratta di recettori dotati di capacit3 enzimatica e che svolgono quindi una azione diretta a livello cellulare. RECETTORI OLIGOMERICI: '-"-00&'- .-,,A A"-0I,"&,I!A: si tratta di un canale ionico che viene attivato con generazione di un flusso di ioni che provoca una variazione del potenziale di membrana assonico con conseguente trasmissione dello stimolo. RECETTORI A SERPENTINA: %n tipico esempio di recettore a serpentina sicuramente quello dei recettori adrenergici: l'adrenalina presenta cinque tipologie di recettori diversi detti alfa8 e <, beta 8, < e B con funzionalit3 diversa: I, '-"-00&'- 2-0A8 .-,,'A.'-!A,I!A molto simile al recettore del glucagone e di altri ormoni: 8. +'-)-!0A A -,I"#- A, A 0'A!)*-*2'A!A 6come tutti i recettori appartenenti a questa categoria7. <. %! .&*I!I& I!0'A"-,,%,A'- consistente. B. %! '-"-00&'- posto in una depressione della membrana plasmatica fra le sette eliche strutturali. C. %! )I0& .I ,-(A*- I!0'A"-,,%,A'- con una ( +'&0-I!. D. %! )I0& .I &) &'I,A1I&!- posto molto vicino al sito di legame con la ( +'&0-I!. 6in particolare per questo tipo di proteina, ma anche per molti altri, non tutti i segmenti peptidici sono critici a livello della proteina, sono possibili delle mutazioni che semplicemente non portano a nessun mutamento della funzionalit3 della proteina7. Il sito di legame si colloca in una piega della catena a livello della membrana 6cio in una cavit3 sulla membrana7; il legame con il recettore: 8. A//I-!- A ,I/-,,& .I *-*2'A!A -)0-'!A. <. +'&/&"A %!A .- &'*A1I&!- )0'%00%'A,- che si trasmette a tutta la struttura proteica. B. ,a deformazione influisce sulla +'&0-I!A ( legata a livello intracellulare alla struttura proteica, la proteina ( una (0+ 2+ eterotrimerica, presenta tre subunit3: 8. alfa importante per la relazione con l'enzima e per la risposta alle sue

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali modificazioni, in particolare: 8. la subunit3 che lega il (0+. <. @ legata alla membrana tramite una molecola di palmitato, pu> quindi muoversi all'interno del mosaico fluido della membrana stessa. B. @ capace di interagire con la adenilato ciclasi nelle modalit3 necessarie alla attivazione del cA*+ 6secondo messaggero dell'ormone7. <. 2eta. B. (amma. l'arrivo dell'ormone provoca il distacco della proteina trimerica in due parti: 8. 2-0A - (A**A che si liberano a livello citosolico. <. A, A che provoca idrolisi del (0+ ad essa legato in (.+, si tratta di una reazione catalizzata, non spontanea. ,A )%2%!I05 A, A *I('A )%,,A *-*2'A!A +,A)*A0I"A essendo ancorata ad una molecola di palimitato, fino a raggiungere la A.-!I,A0& "I",A)I, enzima che si occupa della formazione di cA*+, modificandone la struttura e attivandolo. C. +roduzione di A*+ ciclico da A0+ 6con idrolisi di una molecola di A0+ in cA*+ e pirofosfato7 ad opera della neoattivata A.-!I,A0& "I",A)I. )i forma in questo modo il )-"&!.& *-))A((-'&. D. A*+ ciclico ha come bersaglio molecolare una proteina cA*+ dipendente, questa la +'&0-I! "#I!A)I A; l'A*+ ciclico pu> subire, una volta formatosi due destini diversi: 8. essere idrolizzato ad A*+ dalla &) &.I-)0-'A)I; in questo modo assistiamo alla graduale cessazione della risposta biologica; esistono anche inibitori della fosfodiesterasi che bloccano o rallentano la azione della fosfodiesterasi stessa mantenendo la cellula in uno stato di stimolazione continuo, in particolare si ricordano: 8. "A -I!A si tratta di metilEantina, prodotto metilato dalla Eantina. <. 0-I!A. B. 0-&2'&*I!A 6presente nel cacao7. )i tratta in realt3 del medesimo composto, il suo effetto quello di potenziare quello della adrenalina impedendo la degradazione del cA*+. <. &pera la sua azione catalitica sulla protein chinasi A estrinsecando la sua azione biologica. F. ,A 'I)+&)0A 2I&,&(I"A viene attutata dalla +'&0-I! "#I!A)I A che si occupa della fosforilazione di proteine; in particolare ovviamente agisce formando un legame estereo su un residuo di serina; il riconoscimento fra la proteina chinasi e il suo substrato avviene in conseguenza alla presenza di una )-4%-!1A "&!)-!)& di circa 89aa fra i quali presente anche la serina stessa. ,a protein chinasi una 0-0'A*-'& caratterizzato dalla 4

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali presenza di: 8. .%- )%2%!I05 '-(&,A0I/-. <. .%- )%2%!I05 "A0A,I0I"#-. Intervengono quattro molecole di cA*+ che si legano alla molecola in questione dividendola in quattro monomeri due dei quali attivi, inoltre il cA*+ viene riciclato e riutilizzato, per ogni processo di attivazione ottengo quindi .%- +'&0-I!- attive. 4uesta risposta biologica mediata dalla +'&0-I! "#I!A)I A porta alla fosforilazione di: 8. (,I"&(-!& &) &'I,A)I "#I!A)I che va ad attivare la fosforilasi del glicogeno. <. (,I"&(-!& )I!0A)I che viene bloccata. B. +I'%/A0& "#I!A)I - .-I.'&(-!A)I. C. ,I+A)I &'*&!& )-!)I2I,I che vengono attivate. D. 0I'&)I!A I.'&))I,A)I che porta alla formazione delle catecolamine. F. 2-0A:A'G: si tratta della beta adrenergic receptor Hinase, si tratta di un'altra chinasi che ha come substrato il recettore beta che viene fosforilato assumendo una nuova conformazione, in questo modo il recettore: 8. diviene capace di A))&"IA'- %!A +'&0-I!A .-00A 2-0A A''-)0I!A: in seguito a questa associazione il recettore viene internalizzato e va incontro ad endocitosi 2,&""A!.& ,A /IA *-0A2&,I"A 6l'insulina non trova pi il suo recettore7; il recettore sar3 riespresso sulla membrana in seguito. <. .iviene incapace di associazione con la proteina(: il sito di fosforilazione risulta infatti estremamente vicino al sito di legame con la proteina ( stessa 6inattivazione della trasmissione intracellulare7.

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Sito di legame

ADENILATO CICLASI GDP BETA ARRESTINA Alfa GDP GTP Alfa GTP

Beta e gamma

R ATP cAMP C C

R C

Beta ARK

Fosforilasi chinasi a Beta ARK BETA ARRESTINA

Fosforilasi chinasi b

glicogeno

ENDOCITOSI
AZIONE ELIMINAZIONE

Glucosio 6P Glucosio 1P Fosfogluco mutasi Glucosio 6P fosfatasi

SANGUE

'-"-00&'- A, A < .-,,'A.'-!A,I!A: si tratta di un altro recettore per la adrenalina che viene espresso in determinati tessuti: questo recettore lega una proteina ( la cui azione, che precede la attivazione di mediatori intracellulari come I+B e ione calcio, presenta dei risultati opposti rispetto al caso precedente. ,a proteina ( idrolizza nel complesso beta:gamma e nella subunit3 alfa che va ad I!I2I'- ,A A.-!I,A0& "I",A)I diminuendo quindi la concentrazione di cA*+ intracellulare. Il recettore ormonale alfa< dell'adrenalina presenta un sistema di messaggeri intracellulari diverso rispetto al recettore adrenergico beta: questo recettore accoppiato ad una proteina (q che presenta capacit3 di legame con il 6

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali (0+: come nei casi precedenti la proteina (q dissocia dal recettore e si associa a (0+, la subunit3 catalitica si sposta a livello della membrana e va ad interagire con la +," o fosfolipasi". ,a fosfolipasi " va ad attaccare il &) A0I.I, I!&)I0&,& C,D difosfato: si tratta di una molecola caratterizzata dalla presenza di: A"I.& &) A0I.I"&. I!&)I0&,&: si tratta di un cicloesano caratterizzato dalla presenza di un gruppo ossidrilico per ogni carbonio, in particolare la struttura la seguente: questo lipide viene idrolizzato sul legame fra il carbonio B e il fosfato legato all'inositolo dando I+B cio un inositolo trifosfato e un diacil glicerolo o .A(. 4uindi le due componenti si organizzano in questo modo: diacilglicerolo resta sulla membrana. I+B si libera a livello citosolico, si tratta di un *-))A((-'& I!0'A"-,,%,A'-. -ntrambi questi composti contribuiscono alla azione intracellulare dell'ormone: ,'I+B liberato in conseguenza al legame della adrenalina con il suo recettore alfa<, si sposta a livello del reticolo endoplasmico, si lega al suo recettore che un canale ionico per il calcio: in conseguenza al legame assistiamo alla apertura del canale e alla fuoriuscita di calcio dalle riserve endoplasmatiche. A livello del reticolo endoplasmatico come sulla membrana sono presenti delle pompe "aII A0+ asiche mantengono la concentrazione di calcio citosolico ad un livello ideale che si aggira intorno a 89J:A molare; lo ione calcio rappresenta di fatto il 0-'1& *-))A((-'& che viene in questo modo liberato a livello citosolico raggiungendo una concentrazione che si aggira intorno a 89J:F *. Il diacil glicerolo presenta, dopo il distacco di I+B, un gruppo ossidrilico a livello della membrana che associato ad una proteina chinasi detta +G", questa viene attivata dalle elevate concentrazioni di calcio intracellulare causate dall'azione dell'I+B sul reticolo endoplasmatico. A dimostrazione della azione proliferatrice di questa via metabolica la +G" in particolare pu> essere attivata da un agente canceroso detto -)0-'- .-, &'2&,&: attivando permanentemente la chinasi +G" provoca la proliferazione continua della cellula. Il calcio intracellulare un secondo o terzo messaggero molto comune e presenta anche altre funzioni come per esempio quelle relative alla "A,*&.%,I!A: la calmodulina una proteina che legato il calcio muta la sua conformazione in particolare: legato lo ione "aII la calmodulina acquisisce la capacit3 di legarsi a delle protein chinasi formando il complesso calcio:calmodulina o "a*. Il complesso "a* si lega a delle protein chinasi A00I/A!.&,- nel complesso "a*:+G. Il complesso "a*:+G va a fosforilare proteine diverse con effetti molto 7

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali diversi a seconda del tessuto e della proteina che viene fosforilata 6omogeneizzato il cervello possiamo trovare all'interno dei sinaptosomi dai complessi calmodulina:calcio:protein chinasi ancora legati7. Il genoma umano presenta circa B99.999:D99.999 geni codificati, di questi geni possiamo dire che un buon 89K essenziale per codificare: canali ionici. 'ecettori ormonali. +roteine (. protein chinasi. 4uesto significa che il 89K del genoma di una cellula essenziale per dare una risposta intracellulare ad un messaggio o una situazione eEtracellulari. .alla diversa azione dei cinque recettori sopracitati si spiega la diversa funzionalit3 della adrenalina: '-"-00&'I A, A: 8. A, A 8: un recettore di tipo eccitatorio, definito come postgiunzionale, presente in prevalenza sulla muscolatura liscia dei piccoli vasi 6resistenze periferiche7 la sua stimolazione genera contrazione della muscolatura di queste resistenze generando un aumento della pressione. <. A, A <: un recettore definito come presinaptico, presente sulle terminazioni nervose, deputato alla regolazione della secrezione di neurotrasmettitori sia catecolaminergici che colinergici: la sua attivazione determina una diminuzione della produzione di noradrenalina 6feedbacH negativo7 e acetilcolina. Inoltre, la sua attivazione a livello pancreatico diminuisce la secrezione di insulina. '-"-00&'I 2-0A: 8. 2-0A 8: un recettore di tipo eccitatorio, importantissimo per l'attivit3 cardiovascolare, principalmente presente a livello cardiaco e renale, la sua stimolazione genera a livello cardiaco un effetto stimolatorio mentre a livello renale stimola la secrezione di renina. <. 2-0A <: un recettore di tipo inibitorio, presente a livello della muscolatura liscia di alcuni apparati: *uscolatura liscia bronchiale, muscolatura liscia gastrointestinale, inoltre presente sulla muscolatura liscia di coronarie e grandi vasi che irrorano muscolatura scheletrica. ,'attivazione di questo recettore genera rilassamento della muscolatura e rilassamento bronchiale e gastrointestinale e dei grandi vasi periferici. B. 2-0A B: un recettore di tipo eccitatorio, presente soprattutto a livello del tessuto adiposo. 4ui attiva le lipasi che liberano acidi grassi dai trigliceridi. Altro recettore a serpentina, ma non recettore ormonale anche se funziona e presenta struttura identica, l'&+)I!A che si colloca nelle cellule dei coni 6cones7 e dei bastoncelli 6rods7, cellule fotorecettrici della cornea. ,a retina presenta una struttura istologica molto complessa, presenta ben 89 strati cellulari e partendo dal centro dell'occhio quello nel quale si collocano tali recettori il penultimo 6il pi interno cio7. 2A)0&!"-,,I: sono i fotorecettori pi sensibili in assoluto, sono stimolati anche da un solo fotone 6ma la trasmissione necessita di un valore:soglia minimo7. 8

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali "&!I: sono meno sensibili ma consentono la visione dei colori. Il bastoncello presenta una struttura di questo tipo: )-(*-!0& I!0-'!& che si connette ai neuroni bipolari; si tratta della parte dalla quale arriva il fotone e nel quale si colloca di fatto il corpo della cellula. )-(*-!0& -)0-'!&: la parte pi interna a livello della quale si colloca il recettore &+)I!A, si tratta di un A+&+'&0-I!A e si posiziona in questo modo a livello della cellula: si riconoscono nel segmento interno circa <999 strutture vescicolari impilate e generate da intra ed estroflessioni di membrana, per ciascuna vescicola se ne contano circa 8D.999 6per un totale di B9 milioni di opsine per un singolo bastoncello7. ,a molecola recettrice legato il gruppo prostetico, l'88 trans retinale, diviene '&.&+)I!A, la struttura di legame con questo gruppo prostetico si colloca nella struttura fosfolipidica. )i possono presentare quindi due possibilit3: "&!.I1I&!- .I 2%I&: il recettore &+)I!A presenta come gruppo prostetico l'88cis retinale: l'88cis retinale deriva dal carotene, in particolare dal carotene viene estratto l'880'A!) retinale che viene isomerizzato a 88"I) retinale a livello delle cellule pigmentate della retina attraverso l'azione di una isomerasi. 4uesto composto raggiunge la opsina e si lega alla catena laterale basica di un residuo di ,I)I!A formando con essa un legame di tipo I**I!I"&; la opsina diviene quindi '&.&+)I!A. )0I*&,A1I&!-: l'88cis retinale un ottimo recettore di fotoni, in particolare: A''I/& .-, &0&!- sulla rodopsina 88cis retinale. .- &'*A1I&!- della struttura dell'88cis retinale. 0'A) &'*A1I&!- dell 88cis retinale ad 88 trans retinale 6detto anche tutto trans retinale7. ,a rodopsina viene ora definita *-0A'&.&+)I!A II. 4%-)0A .- &'*A1I&!- della struttura provoca la attivazione intramolecolare dello stimolo 6estremamente simile a quella che si attiva con gli ormoni7 6saranno poi le cellule pigmentate che riporteranno il gruppo prostetico alla normalit37; importante sottolineare che il processo di recupero del retinale pu> durare anche qualche minuto 6in caso di carenze alimentari a livello clinico si manifesta nella -*-'A,&(IA, scarsa visione notturna7. Attivazione procede in questo modo: ,A '&.&+)I!A lega una molecola detta 0'A).%"I!A o 0 che: a riposo lega il (.+ ed composta di tre subunit3 alfa beta e gamma. "on la modificazione della struttura assistiamo a: .I)0A""& della subunit3 alfa con il (.+, questo distacco muta la sua affinit3 dal (.+ al (0+ che viene ad essa associato. +-'*A!-!1A delle altre subunit3 a livello della molecola. ,A +.-, fosfodiesterasi, proteina di membrana estremamente importante, presenta due subunit3 inibitorie gamma e due subunit3 attive catalitiche alfa e beta: la subunit3 alfa della proteina trasducina associata a (0+ va a rompere il legame fra le tre subunit3 proteiche attivando la +.-. ,a +.- una fosfodiesterasi, questa molecola va ad agire su un trasmettitore interno, 9

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali il c(*+, I.'&,I11A!.&,& a (*+ intracellulare. Il (*+ ciclico un composto sempre presente al livello cellulare, infatti essenziale a mantenere aperto un canale ionico che garantisce, in situazioni normali, l'ingresso di calcio e sodio nella cellula: sodio e calcio sono sempre presenti a livello citosolico, in particolare lo dimostra la presenta della +&*+A )&.I& +&0A))I& A0+asi, e normalmente vanno a costituire un potenziale di membrana positivo all'esterno e negativo all'interno, il filtraggio di ioni positivi attraverso questo canale smorza in situazione normale tale potenziale; quindi ,A .-('A.A1I&!- .I c(*+ - ,A "#I%)%'A .-, "A!A,- 2,&""A!& 0A,- - -00& I!"'-*-!0A!.& I, +&0-!1IA,-; in conseguenza a questo cambiamento di polarit3 abbiamo la 0'A)*I))I&!- .-,,'I*+%,)& !-'/&)&. 4uindi: 2%I&: non c' stimolazione della rodopsina quindi il livello di c(*+ elevato e il canale aperto, la polarit3 della membrana risulta a livello normale. ,%"-: il rilascio dei trasmettitori intracellulari elevato, il c(*+ viene quindi idrolizzato a (*+ provocando la chiusura del canale e la conseguente depolarizzazione della membrana. Il neurotrasmettitore utilizzato nella comunicazione dell'impulso visivo il (,%0A**A0&. A22A))A*-!0& "I0&)&,I"& .-, "A,"I&: effetto ovviamente dovuto alla chiusura del canale c(*+ dipendente, il calcio fa si che l'enzima che sintetizza c(*+ a partire da (0+, che una (%A!I,A0& "I",A)I, sia I!I2I0&,cio: A,0A "&!"-!0'A1I&!- di "A,"I& L inibizione della guanilato ciclasi. 2A))A "&!"-!0'A1I&!- di "A,"I& L stimolazione della guanilato ciclasi. @ vero che il c(*+ viene eliminato a livello citosolico per attivazione della +.-, ma contemporaneamente la sua produzione viene stimolata dalla attivazione della guanilato ciclasi dovuta ad una parallela diminuzione della concentrazione dello ione calcio, si tratta di un sistema di controllo estremamente preciso e che garantisce l'intermittenza dello stimolo. ,A '&.&+)I!A presenta inoltre dei siti serinici a livello citosolico, presenta quindi degli ossidrili disponibili alla fosforilazione, una volta attivato lo stimolo la '&.&+)I!A "#I!A)I si occupa della fosforilazione di questi gruppi; la '&.&+)I!A "#I!A)I risulta inibita dal legame con una proteina detta '-"&/-'I!A, quest'ultima una proteina "A,"I& .I+-!.-!0- che, in caso di calo del calcio intracellulare come in questo caso, risulta inattiva provocando un effetto di questo tipo: A00I/A1I&!- della rodopsina chinasi che fosforila i siti fosforilabili della rodopsina. +&))I2I,I05 di formazione del legame '&.&+)I!A:A''-)0I!A che 10

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali inibisce la azione della rodopsina impedendo la trasmissione dello stimolo. !el caso in cui questo avvenga in modo molto consistente abbiamo la sensazione di un A22A(,I&. I "&!I presentano un struttura simile, ma utilizzano una rodopsina lievemente riversa: il '-0I!A,- si associa in modo diverso, in questo modo possibile da parte dei coni l'assorbimento di fotoni a frequenze diverse, esistono tre tipi di coni con diversa sensibilit3 ai colori: per il rosso. +er il blu. per il giallo. -sistono delle deformazioni genetiche che impediscono la visione di dati tipi di colore in particolare 6daltonismo7. /I0A*I!A A: comprende diverse forme: 8. '-0I!A,- che presenta una aldeide in posizione 8D. questo composto pu>: 8. andare incontro ad ossidazione per divenire A"I.& '-0I!&I"&. 4uesto a sua volta presenta una funzione ormonale, in particolare: 8. )I ,-(A ad un recettore. <. A00I/A un messaggero intracellulare. B. +rovoca )0I*&,A1I&!- A,,A 0'A)"'I1I&!- .-, .!A. 4uesto composto agisce in particolare nei tessuti epiteliali, pu> cio guidare lo sviluppo di cellule staminali adulte: 8. in presenza di A"I.& '-0I!&I"& viene stimolato lo sviluppo a cellule mucipare caliciformi. <. In sua A))-!1A si stimola la specializzazione a cellula squamosa. Altre due funzioni importanti svolte da questo composto sono: 8. )0I*&,A1I&!- .-,,A +'&.%1I&!- .-I ,I! &"I0I 0. <. )0I*&,A1I&!- .-,,& )/I,%++& .-,,'&/AI&.

<. Andare incontro a riduzione e divenire '-0I!&,&, forma idrossilata.

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Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali Il retinolo in particolare viene ricavato per ossidazione diretta con ossigeno del beta carotene che viene spaccato in due parti 6due molecole di retinolo7. )i tratta di molecole ,I+&)&,%2I,I, vengono assorbite a livello intestinale come acidi grassi e quindi conservate dalle "-,,%,- )0-,,A0- .-, -(A0&, si tratta di cellule a forma di stella presenti nel fegato; l'assorbimento di questo tipo di vitamina, come di tutte le altre vitamine liposolubili, strettamente vincolato alla attivit3 dei sistemi di digestione dei lipidi. RECETTORI CON CAPACIT CATALITICA: %n tipico esempio di recettore di membrana con capacit3 catalitica I, '-"-00&'- +-' ,'I!)%,I!A: si tratta di un recettore composto di: due subunit3 alfa eEtracellulari. .ue subunit3 beta transmembrana. Al suo arrivo l'insulina si lega alla subunit3 alfa che va ad influire irrimediabilmente sulla struttura delle subunit3 beta ad essa legate che vengono modificate, a questo punto: 8. una delle due subunit3 defosforila una molecola di A0+ ad A.+ e fosforila l'altra subunit3 beta che si comporta allo stesso modo: si tratta di un fenomeno di A%0&0I'&)I!"#I!A)I del recettore, complessivamente le due subunit3 risulteranno ciascuna bifosforilata. <. Il recettore a questo punto acquista la capacit3 di reagire con la proteina I'):8 o 6insulin receptor substrate 87 che presenta un sito di riconoscimento detto )#< 6src6sarc chinasi7 homologM, si tratta di un sito che riconosce in modo specifico un legame fra un residuo di tirosina e un fosfato7 apposito per questo tipo di legame e riconoscimento; tramite questo legame anche I'):8 viene trifosforilata 6sempre su residui di tirosina7 attivandosi; naturalmente I'):8 presente in tantissime copie provocano quindi un fenomeno di amplificazione del segnale. B. a questo punto I'):8 acquisisce la capacit3 di legare una proteina detta (rb< tramite un sito di legame omologo al precedete e detto quindi nuovamente )#:<, questa proteina presenta un sito di legame detto )#:B 6che riconosce siti ricchi in prolina7 per una proteina detta )&). "ome gi3 sottolineato )#< un dominio conservato a livello delle proteine che si legano a gruppi tirosin:fosfato mentre )#B ha la caratteristica di legarsi a zone ricche di prolina. il complesso interattivo pu> essere quindi cosN definito: -0-'&0'I*-'& costituito di: I'):8. (rb<. )&). 4uesto eterotrimero va quindi ad agire su una molecola detta 'A) ancorata alla membrana tramite un'ancora lipidica 6palmitato per esempio7, 'A) una proteina omologa ad una proteina (, questa, in conseguenza al legame neoformato, libera il (.+ precedentemente legato e si associa ad una molecola di (0+. 'af8 si lega a questo punto alla proteina 'A):(0+; 'af8 una protein chinasi. 'af 8 6'af o 'A) activated factor 8 fa parte della famiglia *A+GG chinasi7 va a fosforilare ad attivare un'altra chinasi detta *-G. *-G 6o mitogen activated -'G chinasi, fa parte della famiglia *A+GG o *A+G 12

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali chinasi7 va ad attivare una ulteriore chinasi detta -'G che si attiva nella forma -'G:+. -'G:+ una eEtracellular activated protein chinasi, 6fa parte di una famiglia detta *A+ chinasi dove *A+G sta per mitogen activated protein chinasi, si tratta di proteine chinasi che vengono attivate dall'esterno come stimolatori dell'attivit3 mitotica7. 4uesta chinasi entra a livello del nucleo della cellula e si occupa di %!I I"A'tramite fosforilazione )' e -lH in un unico complesso detto )' -lH:+. ,'insulina un ormone di crescita, stimola la crescita cellulare; molti altri fattori di crescita presentano una struttura comune a livello di recettoriale. - -00I )%, *-0A2&,I)*& "-,,%,A'- .-, (,%"&)I&: si tratta dell'effetto principale di questo ormone, la via in questione si svolge in questo modo: I'):8 fosforilato si associa ad una chinasi detta +i:BG, si tratta di una chinasi per il fosfatidil inositolo C,D difosfato o +I+<. ,a chinasi +i:BG fosforila il +I+< di membrana che lo trasforma in +I+B cio B,C,D fosfatidil inositolo fosfato. +I+B diviene sito di legame per un altra proteina detta +G2 o protein chinasi 2 che viene attivata. +G2 va ad I!A00I/A'- la (,I"&(-!& )I!0-0A)I "#I!A)I. ,'effetto di questa inattivazione pu> essere facilmente descritto in questo modo: la glicogeno sintasi si trova a livello cellulare normalmente inattiva in quanto fosforilata dalla glicogeno sintasi chinasi; nel momento in cui la (,I"&(-!& )I!0-0A)I "#I!A)I non fosforila pi la (,I"&(-!& )I!0A)I, questa si A00I/A )0I*&,A!.& I, +'-,I-/& .I (,%"&)I& .A, )A!(%-. insulina

PIP 2 PIP 3

PKB

P P SH2 P

Ras
GTP S P S P HGrb2H 2 3

Raf1 MEK
P

Pi3K

IRS-1

GDP

SOS

Glicogeno sintasi chinasi

Glicogeno P sintasi chinasi inattiva P

MEK
P

eterotrimero
SRF P Elk1

Erk1

Erk1
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Glicogeno sintasi Sintesi di glicogeno

Attivazione trascrizione

SRF P Elk1

Erk1

Giordano Perin; biochimica nutrizionale3: ormoni1: recettori ormonali Il medesimo meccanismo di attivazione dato da un principio attivo della cannabis il .-,0A; 0-0'AI.'&"A!!A2I!&,& o 0#" una volta soddisfatte le necessit3 cellulari +I+B pu> essere ritrasformato in +I+< da un enzima detto +0-! che va in pratica ad inattivare la via metabolica. In alcune cellule +0-! inattivato, ne consegue che la +G2 risulta attiva continuamente e l'introito energetico cellulare risulta di conseguenza sempre elevato a dimostrare che la mutazione di geni di questo tipo pu> essere estremamente pericolosa. %na via di biosegnalazione simile viene utilizzata a livello del '-"-00&'- +-' ,A -'I0'&+&I-0I!A, la via innescata dal recettore procede come segue: l'eritropoietina, ormone prodotto a livello renale e stimolatorio rispetto alla produzione di globuli rossi e loro maturazione, giunge a livello del suo recettore che .I*-'I11A e diviene in grado di ,-(A'- %!A "#I!A)I detta OAG. ,a chinasi OAG fosforila in pi punti il recettore di membrana della eritropoietina. Il '-"-00&'- diviene ora capace di legare i membri di una famiglia di fattori di trascrizione detta )0A0s. )0A0D si lega ai residui fosforilati della molecola del recettore in una sede tale per cui @ +&))I2I,- ,A )%A &) &'I,A1I&!- .A +A'0- .I OAG. %na volta fosforilato )0A0D: forma dei dimeri. -spone delle sequenze segnale di importazione nel nucleo. /a a stimolare la trascrizione di geni essenziali alla formazione di A00&'I I!.I)+-!)A2I,I A,,A *A0%'A1I&!- .-(,I -'I0'&"I0I.

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Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio

ORMONI ADDETTI ALLA OMEOSTASI DEL GLUCOSIO:


L'omeostasi del glucosio un processo complesso che interessa numerosi ormoni diversi ma in particolare quattro ormoni essenziali: 1. INSULINA ipoglicemizzante agisce nella normale alimentazione. !. "LU#A"$N% iperglicemizzante agisce in stato di digiuno. &. #$'(IS$L$ agisce in situazioni di stress prolungato. ). A*'%NALINA agisce in situazioni si stress improvvise. INSULINA: L'INSULINA presenta dei recettori diversi e con diverse +unzioni su cellule come: epatociti. ,iociti. Adipociti. L'insulina viene secreta dalle cellule del pancreas in particolare dalla componente endocrina- le isole di langherans. questo composto viene conservato in granuli di secrezione che contengono la pro insulina- si tratta di una +orma di deposito inattivo. in particolare possiamo dire che il processo di sintesi e di attivazione avviene in questo modo: pre pro insulina pro insulina / peptide segnale. si tratta di un peptide di circa !& amminoacidi. l'operazione peptidasica viene eseguita da un ormone tripsino simile. pro insulina insulina / peptide # il peptide # presenta diverse dimensioni a seconda della specie presa in considerazione- nell'uomo assistiamo ad un accorciamento che porta da un peptide di 01 amminoacidi ad un peptide di 11 amminoacidi 2la secrezione delle due componenti esattamente stechiometrica- ne consegue che la misurazione della quantit3 di peptide # circolante equivale alla quantit3 di insulina attiva secreta4. Nel suo complesso il processo prevede una maturazione a livello dell'apparato del golgidove avviene la rimozione del peptide N terminale- e a livello della vescicola di secrezione stessa- de+inita vescicola 5eta- a livello della quale avviene la proteolisi del segmento #. L'insulina si li5era nel sangue in particolare in conseguenza alla assunzione di un pasto ricco in car5oidrati. alla crescita della glicemia corrisponde un aumento della concentrazione dell'insulina la cui azione a55assa la glicemia che a sua volta ini5isce la produzione di insulina. L% #%LLUL% 6%(A *%L 7AN#'%AS 7'%S%N(AN$ 8UIN*I UN "LU#$#%(($'% cio un recettore per il livello di glucosio ematico: si tratta di una proteina transmem5rana la cui attivazione consente: IN"'%SS$ *%L "LU#$SI$ nella #%LLULA *%L 7AN#'%AS tramite il suo trasportatore "LU(!. il trasportatore presenta una 9m simile alla concentrazione ematica di glucosio dopo un pasto- 2cio superiore ai livelli normali4 in particolare possiamo dire che in questo modo l'ingresso di glucosio nella cellula e la 1

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio stimolazione sono direttamente proporzionali alla glicemia. A:I$N% *%LLA ;$S;$"LU#$#<INASI che +os+orila il glucosio a glucosio =7. A((I>A:I$N% *%LLA "LI#$LISI e quindi 7'$*U:I$N% *I A(7. A(7 +unziona da regolatore allosterico di un canale ionico in senso negativo- 5locca cio un canale ionico per il potassio. questo provoca l'aumento della concentrazione interna di potassio e quindi incremento della concentrazione di ioni positivi all'interno della mem5rana- assistiamo quindi ad un processo di *%7$LA'I::A:I$N%. La *%7$LA'I::A:I$N% attiva un canale transmem5rana che consente l'ingresso di calcio a livello del citosol. IN#'%,%N($ *%LLA #$N#%N('A:I$N% *I #AL#I$ 7'$>$#A S(I,$LA:I$N% ALLA %S$#I($SI della INSULINA 2stesso meccanismo che consente il +unzionamento di qualsiasi esocitosi ormonale4. INSULINA LI6%'A: l'insulina incontra i suoi organi 5ersaglio nel circolo ematico- in particolare pu? dare due tipologie di risposta come visto: AU,%N($ *%LLA ('AS#'I:I$N% *I *A(I "%NI si tratta di un e++etto pi@ lentole ,A7 chinasi richiedono un tempo di attivazione relativamente elevato- inoltreuna volta attivati i +attori di trascrizione- prima che il loro e++etto divenga e++ettivo necessario attendere del tempo. %;;%(($ SULLA ASSUN:I$N% *%L "LU#$SI$ tramite la attivazione della 7'$(%IN #<INASI 6- si tratta di un meccanismo rapido con poche tappe come gi3 visto. 7ossiamo dire che la insulina presenta e++etti diversi a seconda della cellula che va a colpire- tuttavia i 5ersagli principali della sua azione sono sicuramente %7A($#I(I che presentano circa 1ABBB recettori. A*I7$#I(I che presentano circa 1BBBB recettori. ,I$#I(I. 7er quanto concerne questo tipo di recettore- la cui struttura stata descritta in precedenza- presenta alcuni meccanismi particolarmente importanti: sensi5ilit3 recettoriale estremamente elevata che si aggira intorno a 1BCD1B. capacit3 di dare #$$7%'A(I>I(E N%"A(I>A: maggiore il numero di recettori legati alla insulina- minore sar3 la a++init3 dei recettori per la stessa. L'e++etto primario indotto da questo tipo di ormone sicuramente l'ipoglicemia- in particolare possiamo dire che provoca a livello cellulare: 1. aumento della sintesi di glicogeno. !. Aumento della quantit3 di glucosio utilizzato nella glicolisi. &. Aumentato uptaFe cellulare di glucosio. La insulina presenta un e++etto macroscopico di aumento della massa adiposa- muscolare e ossea: l'incremento della massa ossea correlato in modo molto stretto ad un aumento della A((I>I(E *%"LI $S(%$6LAS(I- in particolare la +orza determinata dal peso incrementato e dall'incremento conseguente della massa muscolare si estrinseca a livello di maggiore tensione tendinea che S(I,$LA L'A,7LIA,%N($ *%LLA ,ASSA $SS%A. IN"'%SS$ N%LLA #%LLULA *%L "LU#$SI$ *AL SAN"U%: indispensa5ile la 2

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio presenza di un recettoreDtrasportatore capace di garantire l'ingresso di glucosio nella cellula- in particolare "LU(): si tratta di un trasportatore che catalizza un trasporto +acilitato secondo gradiente. il meccanismo che si viene a creare il seguente: L'insulina si lega al suo recettore di mem5rana. ;os+orilazione del recettore da parte di chinasi citosoliche. Stimolazione alla +usione di vescicole intracellulari che contengono IL ('AS7$'(A($'% *%L "LU#$SI$ con la mem5rana cui consegue: IN#'%,%N($ *%LLA SU7%';I#I% *I ,%,6'ANA. IN#'%,%N($ *%LLA 8UAN(I(E *I ('AS7$'(A($'I *%L "LU#$SI$ presenti a livello della mem5rana stessa. #$NSU,$ #%LLULA'%: possi5ile a questo punto consumare il glucosio ematico in due metodi: 1. "LI#$LISI: il conseguente l'incremento di concentrazione di acetil#oA cellulare pu? portare- in situazioni idonee- alla +ormazione di acidi grassi e quindi di trigliceridi. la attivazione della glicolisi controllata di +atto dalla ;$S;$;'U(($ #<INASI1 che catalizza la conversione del +ruttosio =7 in +ruttosio 1-=d7: nel +egato il pi@ potente attivatore di questo enzima il +ruttosio !-=d7. la concentrazione di questo composto cresce dopo un pasto dando di +atto un segnale di saziet3 alla cellula. La +ormazione e la distruzione del +ruttosio !-= di+os+ato regolata per +os+orilazione di due enzimi- una chinasi 27;9! o +os+o+rutto chinasi!4 e una +os+atasi o 2;67asi o +ruttosio !-=d7 di+os+atasi4. il meccanismo +unziona in questo modo: 1. ;67asi si occupa della distruzione del +ruttosio !-=d7 e quindi di eliminare la attivit3 glicolitica- si tratta quindi di un enzima con capacit3 idrolitica e viene attivato per +os+orilazione. !. 7;9! si tratta di un enzima che al contrario catalizza la costruzione di +ruttosio !-=d7 stimolando la glicolisi- viene attivato per de+os+orilazione. "LI#$LISI signi+ica +ormazione di piruvato e di acetil#oA e quindi attivazione del ciclo di Fre5s. la velocit3 del ciclo di Fre5s correlata- come noto- alla concentrazione di NA*/ disponi5ile ad essere ridotto per la +ormazione di equivalenti utilizza5ili nella catena respiratoria. in mancanza di questi accumulatori assistiamo a: 1. ('AS;$',A:I$N% *%LL'A#%(IL#oA in #I('A($. !. %sportazione del citrato. &. Lisi del citrato ad: 1. Acetil#oA citosolico che si accumula. !. $ssalacetato. ). ;ormazione di acidi grassi. 1. ;ormazione di acilgliceroli e trigliceridi a livello degli adipociti. Il sistema shuttle in questione interessa l'attivit3 della A(7 #I('A($ LIASI e di una decar5ossilasi che produce NA*7<2</4. 8uesto avviene naturalmente in tutte le cellule che presentino una elevata concentrazione glucidica ed energetica. 2unicamente nel caso in cui ci si trovi in un 3

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio muscolo in contrazione questo non avviene e il consumo di glucosio immediato4. Il deposito di glicogeno ,US#$LA'% %* %7A(I#$ limitato irrimedia5ilmente dalla quantit3 di glicogeno sintetizza5ile complessivamente che un +attore +ortemente limitante- 2si parla di un 1G nel +egato e di un una percentuale ancora minore nel muscolo4 2nel caso in cui l'accumulo dovesse essere maggiore avremmo una %7A($,%"ALIA con ovvie conseguenze vascolari4. !. "LI#$"%N$SIN(%SI il controllo della sua attivit3 regolato: 1. come gi3 visto dalla 796 tramite azione catalitica innescata dal recettore dell'insulina. !. da una +os+o protein +os+atasi o 771 che va ad attivare la glicogeno sintasi de+os+orilandola. la 771 de+os+orila anche la glicogeno +os+orilasi inattivandola. questa +os+atasi estremamente importante- viene attivata speci+icamente dalla insulina grazie ad una protein chinasi insulina dipendente. "%NI IN*$((I *ALLA INSULINA: possiamo ricordare che +ra i vari geni stimolati ci sono: 1. geni essenziali per la glicogenosintesi. !. "eni essenziali alla sintesi di proteine +unzionali per la glicolisi 2tra cui %S$#<INASI e ;$S;$;'U(($#<INASI- 7I'U>A($ #<INASI- 7;9!4 &. via dei pentono 7. ). "eni per la liposintesi. $',$NI I7%'"LI#%,I#I: l'insulina l'unico ormone ipoglicemico presente a livello dell'organismo umano mentre di ormoni che agiscono incrementando la glicemia ne esistono almeno tre: "LU#A"$N% che si attiva in situazioni di digiuno. A*'%NALINA che si attiva in conseguenza a situazioni di stress. #$'(IS$L$ che si attiva invece in situazioni di stress cronico in particolare legato a trauma e malattia. 'iassumendo possiamo quindi dire che l'insulina presenta e++etti diversi sul nostro organismo: a livello del meta5olismo glucidico: stimola la assunzione cellulare di glucosio- in particolare: a livello di tessuti ,US#$LA'% e A*I7$S$ attiva un meccanismo di di++usione +acilitata del glucosio attraverso la mem5rana. A livello %7A(I#$ incrementa la sintesi di glucochinasi stimola la sintesi del glicogeno. Ini5isce la gluconeogenesi. A livello del meta5olismo lipidico: stimola la sintesi di acidi grassi. Stimola la esteri+icazione degli stessi a trigliceridi. Ini5isce in modo estremamente signi+icativo la lipasi del tessuto adiposo. Nel suo complesso presenta quindi una +unzione AN(I#<%($SI#A. A livello della sintesi proteica: stimola l'incorporazione di amminoacidi nelle proteine.

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio glucosio glut2 glucosio glucosio6P ATP K+

CELLULA BERSAGLIO
glucosio

+ +

+
Ca++ glut4 glucosio lipogenesi gicogenosintesi P glicolisi

Ca++

insulina

Insulina libera

CELLULA BETA

IL CORTISOLO: Si tratta di un ormone steroideo. "li ormoni steroidei sono $',$NI LI7$;ILI- derivati del colesterolo in particolare- vengono rilasciati dalla ghiandola surrenale 2il cortisolo in particolare dalla :$NA #$'(I#AL% nella sua parte +ascicolata- l'adrenalina viene secreta invece dalla midollare4. L'ormone in questione viaggia nel sangue associato ad una proteina detta #67 che lo veicola nel circolo sangui+ero. 8uesto ormone presenta dei recettori speci+ici che si collocano ALL'IN(%'N$ *%LLA #%LLULA e in particolare N%L NU#L%$. il sistema di trasmissione del segnale procede in questo modo: #67 arriva sulla mem5rana. Li5era nel citosol l'ormone. L'ormone incontra il suo recettore a livello nucleare. 2un sistema simile valido per ormoni steroidei tiroidei e acido retinoico4. LA S('U((U'A *%L '%#%(($'% NU#L%A'% presenta: 5

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio UN SI($ *I L%"A,% 7%' L'$',$N%. UN S%"NAL% *I IN*I'I::A,%N($ AL NU#L%$ necessario al posizionamento dello stesso post sintesi. UN *$,INI$ *I L%"A,% #$N IL *NA: si tratta di un sito estremamente conservato e caratterizzato dalla presenza di due strutture secondarie a dito di zinco 2anse peptidiche sta5ilizzate dalla presenza di un atomo di zinco- in particolare possiamo riconoscere la presenza di quattro residui di cisteina che 5loccano la struttura4. Altre varie strutture legate a speci+ica +unzione del e++ettore. 8uando il recettore occupato lega il *NA si avvia il meccanismo di sintesi dell''NA con conseguente produzione proteica. GLUCAGONE: Si tratta di un ormone secreto dalle cellule al+a delle isole di langherans nel pancreas. il processo relativo al rilascio del glucagone ancora parzialmente oscuro- tuttavia certo il +atto che N%L ,$,%N($ IN #UI >I%N% A *I,INUI'% LA #$N#%N('A:I$N% %,A(I#A *I "LU#$SI$ viene S%#'%($ IL "LU#A"$N%. Il glucagone agisce sostanzialmente su due tipi cellulari: +egato. tessuto adiposo. ,uscolo. A:I$N% %7A(I#A: il recettore un tipico recettore a A segmenti che utilizza tramite la proteina " il cA,7 come secondo messaggero che va ad attivare la protein chinasi A che con la sua azione va a +os+orilare gli enzimi necessari ad: attivare o incrementare la glicogenolisi cio: A((I>A:I$N% della glicogeno +os+orilasi tramite la glicogeno +os+orilasi chinasi. INI6I:I$N% delle glicogeno sintasi tramite +os+orilazione. (utto questo essenziale al mantenimento della omeostasi del glucosio ematico in particolare in caso di digiuno. L'e++etto netto incremento N%LLA #%LLULA %7A(I#A *I "LU#$SI$ =7 grazie alla azione della glicogeno +os+orilasi e della +os+o gluco mutasi 2che tras+orma il glucosio17 in glucosio=74. A questo punto il glucosio neo+ormato: 7$('%66% %N('A'% N%LLA "LI#$LISI che viene per? generalmente 5loccata in una situazione di digiuno per impedire il consumo di glucosio vista la scarsa disponi5ilit3 dovuta alla situazione di digiuno stessa. 8uesto avviene grazie a: #AL$ *I #$N#%N('A:I$N% *I +ruttosio !-=d7 per ini5izione della +os+o+ruttochinasi!- questo avviene grazie ad un meccanismo di reazione e regolazione 2gi3 visto4 grazie alla azione coordinata dei due enzimi antagonisti: ;'U(($SI$ !-=d7 *I;$S;A(ASI attivata per +os+orilazione. ;$S;$;'U(($#<INASI! inattivata per +os+orilazione. % la conseguente in+luenza degli stessi sulla concentrazione di +ruttosio

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio !-=d7. INI6I:I$N% *%LL'%N:I,A 7I'U>A($ #<INASI che una volta +os+orilato risulta inattivo. In caso di digiuno pu? divenire su5strato della "LU#$SI$ =7 ;$S;A(ASI che produce glucosio non +os+orilato che si sposta nel sangue. Nel caso in cui lo stimolo resti attivo per lungo tempo il glucagone attiva- tramite il cA,7 e la cascata regolativa- i geni caratterizzati dalla presenza di una sequenza de+inita #'%6 che provoca stimolazione alla produzione di: ;'U(($SI$ 1-= *I;$S;A(ASI. 7%7 #A'6$SSI #<INASI. 7I'U>A($ #A'6$SSILASI. %nzimi che catalizzano passaggi chiave della sintesi del glucosio a partire da piruvato o altri precursori. L'e++etto principale e pi@ immediato del "LU#A"$N% quello di generare glucosio ematico tramite i processi sopra citati. Il glucagone va ad ini5ire la sintesi di acidi grassi- in particolare possiamo dire che ini5isce la A#%(IL #oA #A'6$SSILASI: si tratta dell'enzima che va a tras+ormare l'acetil #oA in malonil#oA- che il precursore degli acidi grassi. In conseguenza a questo tipo di reazione viene A((I>A(A LA #A'NI(INA A#IL ('AS;%'ASI I. questo enzima essenziale al tras+erimento degli acili nel mitocondrio in quanto propedeutico alla loro 5eta ossidazione- in questo modo possi5ile cata5olizzare gli acidi grassi producendo acetil#oA. A questo punto nell'epatocita si presenta una situazione di questo tipo: energia presente sia in +orma di NA*<2</4 2derivato da processi mitocondriali e citosolici4 sia in +orma di A(7 2che nel +egato non viene utilizzato in quanto non necessita in questa situazione di energia4. 6assa concentrazione di $SSALA#%(A($ rispetto alla quantit3 di energia in +orma di acetil#oA che viene prodotta. A questa situazione consegue la +ormazione di #$'7I #<%($NI#I- in+atti i tessuti del corpo necessitano di energia- ma non essendo disponi5ile glucosio- la presenza di corpi chetonici risulta +ondamentale. inoltre importante sottolineare il +atto che il +egato presenta capacit3 di produzione dei corpi chetonici 2tiolasi e 5eta idrossi5utirrato deidrogenasi4 ma non presenta gli enzimi necessari alla loro cata5olizzazione 2tiolasi per l'acetacetato e tre chetoacil #oA trans+erasi4- i corpi chetonici vengono quindi completamente li5erati nel sangue a soddis+are le esigenze dei tessuti 2cervello in particolare- anche se l'eventualit3 si veri+ica unicamente in caso di digiuni molto prolungatidopo due giorni circa4. A:I$N% SUL (%SSU($ A*I7$S$: nel tessuto adiposo il glucagone attiva le LI7ASI che consentono la degradazione di trigliceridi in +orma di acidi grassi li5eri e di glicerolo: 1. questi acidi grassi vengono associati a proteine 2chilomicroni e al5umine4 e quindi trasportati attraverso il circolo alle cellule che necessitano di energia in +orma di acidi grassi. 7

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio !. Il glicerolo nel +egato su5isce un meccanismo di degradazione che tramite +os+orilazione e successiva ossidazione ne garantisce l'accesso alla glicolisi. A:I$N% A LI>%LL$ ,US#$LA'%: Assistiamo alla li5erazione di amminoacidi che vengono deaminati e quindi tras+ormati in chetoacidi che possono: %SS%'% *%"'A*A(I tramite meccanismi di $SSI*A:I$N% ,US#$LA'I 2come il ciclo di Fre5s ma anche altri meccanismi4 %SS%'% IN#ANALA(I N%L #I#L$ "LU#$SI$DALANINA che prevede la sintesi muscolare di alanina e la sua esportazione epatica con conseguente ingresso della stessa a livello della gluconeogenesi a +ormare glucosio. Naturalmente nel muscolo la +onte primaria di amminoacidi rappresentata da actina e miosina- per questo in caso di digiuni prolungati viene persa massa muscolare. 7er quanto concerne le transaminasi a livello epatico si ha una regolazione di questo tipo: digiuno: vista la necessit3 di produrre meta5oliti energetici si assiste ad una deaminazione amminoacidica molto consistente con eliminazione conseguentemente consistente di scarti azotati 2deaminazione ossidativa4- si ha quindi un 5ilancio complessivo dei livelli di azoto negativo. *opo un pasto: essendo a questo punto possi5ile il processo di amminazione degli amminoacidi precedentemente cata5olizzati 2almeno quelli non essenziali4 o comunque l'immagazzinamento degli amminoacidi appena ingeriti- il 5ilancio dell'azoto risulta positivo. ADRENALINA: Si tratta di un ormone stimolatorio per reazioni di stress rapide- in particolare possiamo dire che agisce a livello: %7A(I#$: stimola la glicogenolisi e quindi la li5erazione nel sangue di glucosio essenziale per la muscolatura. A*I7$S$. ,US#$LA'% in particolare provoca: incremento del cA,7 li5ero. "licogenolisi e conseguente incremento del glucosio muscolare cui consegue aumento del consumo del glucosio stesso: necessaria la produzione di A(7 per garantire la contrazione delle ;I6'% ,US#$LA'I nel modo pi@ rapido possi5ile- vengono quindi mo5ilitate le +i5re muscolari 6IAN#<% povere in mioglo5ina e alimentate sostanzialmente tramite "LI#$LISI 2per un meccanismo gi3 visto di +eed5acF naturalmente il consumo di A(7 per la contrazione e la conseguente produzione di A,7 sono stimolatori rispetto alla glicolisi4. 7AN#'%A(I#$: va a stimolare la secrezione di INSULINA che quindi: incrementa l'introito del glucosio nelle cellule. Impedisce l'insorgenza di iperglicemia. #omplessivamente possiamo quindi schematizzare in questo modo: 8

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio *I"IUN$ "LI#%,IA 6ASSA glucagone. ALI,%N(A:I$N% "LI#%,IA AL(A insulina. #$,7L%SSI>A,%N(% L'%;;%(($ "LU#A"$N%DINSULINA pu? essere riassunto in questo modo: Produzione di acetil CoA Sintesi glicogeno Incremento uptake glucosio EPATOCITI
17000 RECETTORI

Formazione di acidi grassi Sintesi glicogeno Incremento uptake glucosio Blocco lipasi Incremento incorporazione amminoacidi in proteine

Sintesi di trigliceridi Sintesi acidi grassi Incremento uptake glucosio ADIPOCITI


10000 RECETTORI

Stimolazione glicolisi

Blocco gluconeogenesi

MIOCITI

INSULINA
AUMENTO GLICEMIA

Attivazione di fattori di trascrizione mitotici

DIGIUNO

Effetto epatico Effetto muscolare

Effetto tess. adiposo Effetto metabolico

ALIMENTAZIONE

CALO GLICEMIA

GLUCAGONE
Blocco glicogenosintesi Blocco sintesi lipidi Blocco glicolisi Glucosio ematico

EPATOCITI

MIOCITI Deaminazione amminoacidi


FEGATO FEGATO

Catabolizzazione proteine Ciclo glucosio-alanina Produzione glicerolo


FEGATO

ADIPOCITI

Stimolazione glicogenolisi Stimolazione catabolismo acidi grassi

Stimolazione lipasi

Produzione acetilCoA

Corpi chetonici Produzione acidi grassi

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio

IMPATTO METABOLICO DEL DIABETE:


Il dia5ete una malattia meta5olica che interessa in modo particolare i meccanismi di omeostasi del "LU#$SI$. L'acetil#oA presenta un meta5olismo particolare- possiamo dire che questo cata5olita risulta presente ad elevate concentrazioni in entram5i i casi sia di digiuno sia di alimentazione corretta- in particolare: nel *I"IUN$ per e++etto del glucagone viene attivata la lipasi del tessuto adiposo con conseguente incremento della lipolisi e incremento epatico di acil#oA che viene ossidato ad acetil#oA nella 5eta ossidazione: attivazione della acil#oA carnitina trans+erasi- attivata dal calo di concentrazione di malonil#oA per e++etto della ini5izione della acetil#oA car5ossilasi da parte del glucagone stesso. (ras+erimento dell'acil#oA nel mitocondrio. 6eta ossidazione degli acili a acetil#oA. Nel digiuno l'incremento della concentrazione di acetil#oA epatico indispensa5ile al mantenimento della omeostasi energetica del corpo con conseguente produzione di corpi chetonici dovuta al +atto che: il #oA un enzima limitante nel senso che la sua limitata concentrazione cellulare impone alla cellula- in situazioni come questa nelle quale necessario per la produzione di energia tramite la 5eta ossidazione il suo recupero. 7erchH la concentrazione di A#I*$ $SSALA#%(I#$ risulta diminuita a causa della 5assa concentrazione di glucosio. Nella ALI,%N(A:I$N%: l'ormone predominante l'insulina e l'incremento di acetil#oA dovuto: all'incremento della attivit3 di enzimi come: +os+o+ruttochinasi 1 e piruvato chinasi. attivazione insulino dipendente della piruvato deidrogenasi che provoca un deciso incremento della sintesi di acetil#oA a partire da piruvato. 8U%S($ IN#'%,%N($ 7'$>$#A: aumento della concentrazione di A#I*$ $SSALA#%(I#$ dovuto proprio all'introito di glucosio a livello epatico- si assiste quindi a produzione di #I('A($ nell'epatocita che non viene per? utilizzato nella glicolisi per due motivi: N$N I N%#%SSA'IA %N%'"IA A LI>%LL$ %7A(I#$ o quantomeno non in queste quantit3. L'acetil#oA I S(A($ 7'$*$(($ IN UNA 8UAN(I(E e IN UN (%,7$ (ALI *A I,7%*I'N% #$,7L%($ % #$''%(($ #$NSU,$ in tempo 5reve. IL #I('A($ N%$7'$*$(($ quindi pu? essere tras+erito nel citosol attraverso il sistema shuttle del citrato che si comporta in questo modo: uscita del citrato dal mitocondrio attraverso il carrier degli acidi tricar5ossilici. Azione della A(7D#I('A($ LIASI che- con spesa di A(7 scinde il citrato in: acetil#oA che viene tras+ormato in malonil#oA dalla acetil#oA car5ossilasienzima particolare che: 10

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio I S(I,$LA($ *AL #I('A($: si tratta di uno dei pochissimi meccanismi di +eed5acF positivo 2pi@ esce citrato dal mitocondrio pi@ stimolato il processo4 il ,AL$NIL #oA prodotto da questo enzima S(I,$LA LA 7'$*U:I$N% *I ('IA#IL "LI#%'$LI e di A#I*I "'ASSI. I INI6I(A *A "LU#A"$N% che essendo un enzima rilasciato in situazione di digiuno deve ini5ire i processi di sintesi come questo. ossalacetato che poi rientra nel mitocondrio attraverso i sistemi shuttle che coinvolgono una serie di reazioni redoJ. 8uesto sistema essenziale al mantenimento della omeostasi del glucosio che viene prelevato dal circolo per essere tras+ormato in acetil#oA e quindi in triacil gliceroli. N%L *I"IUN$ quindi- vista la mancanza di ossalacetato e la concomitante necessit3 di produrre energia utile- la chetogenesi l'unica via di uscita possi5ile. IL *IA6%(%: si tratta di uno stato di iperglicemia- viene de+inito dia5ete 2dia 5aino- passare attraverso4 in quanto in questa situazione patologica si riscontra +iltraggio di glucosio nelle urine- in particolare si parla di 7$LIU'IA 2eccessiva eliminazione di liquidi con le urine4 e "LI#$SU'IA 2eliminazione di glucosio con le urine4. I vari sintomi sono legati a pro5lematiche legate all'insulina che: 1. 7UK %SS%'% ASS%N(% cio non sintetizzata- e si parla di dia5ete di tipo 1. !. #<% 7UK %SS%'#I ,A N$N ;UN:I$NA'%- cio non essere recepita a livello cellulare- e si parla di dia5ete di tipo !. come conseguenza in ogni caso assistiamo: ad una I7%'"LI#%,IA a livello ematico. "LI#$SU'IA: normalmente a livello renale: il sangue passa attraverso il glomerulo renale dove viene +iltrato e prende contatto con la preurina dove riversa il suo contenuto- quindi anche il glucosio. Il "LU#$SI$ viene riassor5ito in seguito grazie ai degli speci+ici trasportatori. (uttavia questi carrier presentano una capacit3 limite di riassor5imento oltre la quale la saturazione tale che la quantit3 di glucosio riassor5ito diventa costante e indipendente dalla concentrazione del glucosio stesso 2saturazione da su5strato4questo limite 10BmgLdl- se la concentrazione di glucosio nella preurina sale oltre questo limite non viene riassor5ito completamente. Nel caso in cui il glucosio in eccesso resti in circolo SI >%''%66%'$ A #'%A'% *%"LI S8UILI6'I $S,$(I#I estremamente pericolosi- la eliminazione del glucosio tramite le urine consente quindi al paziente di sopravvivere nonostante il di+etto meta5olico. Un ('AU,A normalmente provoca LI6%'A:I$N% *I #$'(IS$L$ con conseguente incremento della attivit3 gluconeogenetica che nel dia5etico pu? portare alla creazione di uno scompenso tale da generare un coma iperglicemico. Altri due tipici sintomi meta5olici del dia5ete possono essere: 7$LI*I7SIA 2sete4 associata ovviamente alla eccessiva eliminazione di liquidi con le urine. AS(%NIA 2de5olezza4 dovuta alla incapacit3 delle cellule di assor5ire il glucosio e

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Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio ossidarlo- questo provoca ossidazione anzitutto a livello muscolare di amminoacidi e conseguente diminuzione della massa muscolare e 5ilancio dell'azoto negativo. 8uesto tipo di sintomi tipicamente presente a livello del dia5ete di tipo 1- detto anche dia5ete magro che emerge in et3 precoce 2il di+etto meta5olico- essendo di natura autoimmune- emerge su5ito4 e provoca uno scompenso acuto e rapido. A livello sintomatico nel dia5ete di tipo ! questi sintomi possono non essere presenti al punto che lo stato patologico pu? non essere avvertito per anni. inoltre questo tipo di dia5ete viene detto "'ASS$: a55iamo un incremento di massa corporea 2che non comprende in questo caso la massa muscolare4- in particolare si assiste ad uno spropositato aumento della massa adiposa. come conseguenza l'insulina prodotta viene a distri5uirsi ad una quantit3 di cellule estremamente elevata- molto pi@ del livello normale con conseguente ovvia perdita della capacit3 da parte delle cellule 5eta del pancreas di +ar +ronte alle necessit3 dell'organismo 2possiamo dire che da AB a 1)B Fg si ha una quintuplicazione del livello di cellule e recettori insulino sensi5ili4. IL *IA6%(% pu? essere considerato come un gruppo di malattie accomunate dalla presenza di un +enotipo comune detto iperglicemia ma causato da una serie di +attori molto diversi di natura sia am5ientale che genetica. possiamo de+inire dia5etico: un paziente che presenti una glicemia 2presa in un qualsiasi momento della giornata- il valore soglia in+atti cosM elevato che non raggiungi5ile in una persona normale4 superiore a !BBmgLdl 211-1m,LL4. #oncentrazione ematica di glucosio a digiuno da 0 ore superiore a 1!=mgLdl 2A-Bm,LL4. (est di tolleranza al glucosio- si tratta di un test tale per cui sono note le quantit3 di glucosio assunte dal paziente e il momento della assunzione- il valore soglia di !BBmgLdl 211-1m,LL4. 7er quanto concerne la sintomatologia clinica riconosciamo: *IA6%(% (I7$ 1: si tratta del tipo di dia5ete meno presente- in particolare si estrinseca in una ridotta increzione di insulina e in sintomi come: 7$LIU'IA. 7$LI*I7SIA. AS(%NIA. #AL$ 7$N*%'AL%. S%##<%::A *%LLA #U(%. SUS#%((I6ILI(E A IN;%:I$NI in particolare dovuta alla elevata concentrazione ematica si glucosio che il microorganismo invasore pu? s+ruttare per la sua riproduzione. ,AN#A($ 'ILAS#I$ *%LL'INSULINA- vista la sua via meta5olica di secrezione. 7u? essere dovuta a dis+unzioni legate alla mancanza di vari tipi di enzimi come: 1. "LU#$#<INASI: mal+unzionamento o mancanza di questo enzima provocano una cascata di eventi che genera: 1. insu++iciente produzione di glucosio=7. !. #onseguente mancata produzione di A(7. &. Nessuna attivazione del 5locco del canale per il potassio. 12

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio ). Nessuna variazione di polarizzazione della mem5rana. 1. N%SSUNA S%#'%:I$N% *I INSULINA. !. AL('I %N:I,I molto diversi possono essere oggetto di di+etti genici che possono in+iciare il processo di secrezione in punti molto diversi nella via meta5olica di attivazione alla secrezione. "eneralmente si tratta comunque di una malattia di natura AU($I,,UN%. Il pro5lema- in questo caso- si risolve tramite iniezione di insulina esogena. *IA6%(% (I7$ !: il pi@ presente e comune- in particolare l'incremento ponderale risulta il sintomo pi@ visi5ile- mentre altri sintomi risultano decisamente attenuati: insulino resistenza cui conseguono: 'idotto consumo di glucosio. Aumentata produzione di glucosio attraverso la gluconeogenesi- ma una volta riversato nel sangue non viene utilizzato. Nel suo complesso si estrinseca in sintomi identici a quelli tipici del dia5ete di tipo primo ma decisamente attenuati. ,AN#A(A S%NSI6ILI(E ALL'INSULINA: di++icile comprendere a pieno la natura e le origini della patologia- questo si rispecchia anche nella enorme lista di risF +actors- in particolare: storia +amiliare. $5esit3 in particolare dall'in+anzia. '%S('I:I$N% #AL$'I#A incrementa il tempo di vita- sia nell'uomo sia in moltissimi altri eucarioti come vermi- ratti- drosophila ecc...comporta una diminuzione del consumo di ossigeno e quindi in+eriore produzione di radicali li5eri. ,ancanza di attivit3 +isica- il consumo del glucosio e del glicogeno non viene stimolato- moltissimi pro5lemi possono essere risolti da questo punto di vista. 'azza ed etnicit3 legate ad a5itudini genetiche: individui provenienti da diverse etnie presentano per predisposizione genetica necessit3 pi@ o meno elevate dal punto di vista energetico. Impaired;asting"lucose e impaired"lucose(olerance precedentemente diagnosticate. Ipertensione. #olesterolo. "ravidanza. 7ro5lemi vascolari. %:I$L$"IA del dia5ete di tipo due: si tratta di una mescolanza di +attori genetici e am5ientali- per quanto concerne l'e++etto meta5olico in particolare possiamo dire che si a++iancano una diminuita sintesi di insulina e diminuita sensi5ilit3 alla insulina stessa che provoca una conseguente IN($LL%'AN:A AL "LU#$SI$. il quadro quello di una malattia multi+attoriale- in+atti si riconoscono: 1. elevata concordanza nei gemelli omozigoti 20BG4. !. +amiliarit3. &. %levata predisposizione in determinati gruppi etnici. 7ossiamo dividere la vita del paziente malato di dia5ete in tre parti che ri+lettono di +atto 13

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio l'incremento di richiesta e la minor disponi5ilit3 di insulina: 1. parte iniziale in cui sta 5ene- il pro5lema non si presenta in alcun modo: 1. livelli di glucosio normali sia a digiuno che dopo il pasto. !. Insulina per+ettamente +unzionante. !. 7redia5ete: si assiste ad un incremento della glicemia dopo il pasto e della glicemia a digiuno in particolare che varia nel tempo: 1. l'e++etto si riscontra inizialmente a livello della glicemia post pasto e aumenta la richiesta di insulina che viene prodotta in maggior quantit3. la glicemia a digiuno resta normale in questo primissimo stadio. !. $ltre al quadro sopra descritto risulta incrementata anche la glicemia a digiuno. &. *ia5ete: 1. cresce la glicemia sia a digiuno che dopo il pasto. !. Si perde la capacit3 delle cellule 5eta del pancreas di soddis+are le necessit3 dell'organismo. Le cellule 5eta possono incrementare la produzione di insulina per un certo periodo- in particolare possono aumentare il ritmo di lavoro e la loro capacit3 di sintesi- questo possi5ile unicamente in un primo momento- ma con il tempo si assiste all'instaurazione di un +enomeno di questo tipo: #%LLUL% 6%(A *%L 7AN#'%AS: producono meno insulina. #%LLUL% AL;A *%L 7AN#'%AS: producono pi@ glucagone. IN#'%,%N(A($ $U(7U( *I "LU#$SI$ N%L SAN"U% a livello %7A(I#$. inoltre nei tessuti muscolari e adiposi viene a diminuire il numero di recettori. INSULIN$ '%SIS(%N:A N ridotta risposta alla azione della insulina. Nello sviluppo della malattia possiamo dire che: 1. le cellule- in risposta ad una prima stimolazione- crescono: 1. in numero. !. in massa. !. %ccessivamente stimolate si L$"$'AN$ e si instaura il sopra descritto +enomeno. Il tutto descrivi5ile attraverso lo schema sopra riportato. #$,% #$NS%"U%N:A 7$SSIA,$ *I'% #<% LA SI(UA:I$N% in un primo tempo tamponata dalla azione della insulina- >I%N% A 7%""I$'A'% N%L ,$,%N($ IN #UI >I SIA L$"$'A:I$N% *%LL% #%LLUL% 6%(A *%L 7AN#'%AS. A55iamo quindi un danno #%LLULA'% e ;UN:I$NAL%. La degenerazione delle cellule 5eta del pancreas tale che un dia5etico a++etto da dia5ete di tipo secondo presenta circa la met3 delle cellule 5eta di un soggetto sano. 7ossiamo dire che INSULIN$ '%SIS(%N:A e *%"%N%'A:I$N% *%LL% #%LLUL% 6%(A *%L 7AN#'%AS in+luiscono nel tempo in modo diverso nell'instaurarsi del dia5ete di tipo due: "lucotossicit3 e lipotossicit3: il dia5ete crea danni anche al sistema vascolare che possono portare a conseguenze devastanti come: cecit3. Insu++icienza renale. 14

Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio insu++icienza vascolare dell'arto in+eriore. In caso di dia5ete di tipo secondo i valori di glicemia risultano estremamente diversi rispetto ai normali valori di glucosio ematico. in particolare possiamo dire che: 1. a55iamo valori genericamente estremamente pi@ elevati. !. 7icchi normali- dovuti alla assunzione di glucidi attraverso la dieta- sono estremamente s5ilanciati verso l'alto. &. >ariazioni della glicemia decisamente pi@ marcate. Inoltre nel soggetto dia5etico si riscontrano nella secrezione insulinica: ritardo nella secrezione in risposta all'introito di glucosio nel circolo. *iminuzione della quantit3 secreta. "LU#$SA,,INA: si pensa sia il mediatore chimico di glucotossicit3 e lipotossicit3. N%;A LI6%'I: la presenza di acidi grassi li5eri presenta una duplice in+luenza a livello del dia5ete: sono ini5itori rispetto all'uptaFe del glucosio da parte delle cellule. Stimolano l'output di glucosio dal +egato incrementando la glicemia hanno cio una duplice in+luenza a livello dell'incremento della glicemia. Altro tipico sintomo di questa patologia l'incremento della massa grassa che va quindi a peggiorare la situazione proprio per l'accumulo di lipidi e la aumentata concentrazione di N%;A li5eri. il grasso intraaddominale il pi@ pericoloso- soprattutto nel maschio- in quanto rappresenta tipicamente *%7$SI(I *I >L*L *A 7A'(% *%L ;%"A($ che sono particolarmente ricchi in ('I"LI#%'I*I. Il dia5ete di tipo due e le conseguenze che esso ha a livello meta5olico si estrinsecano quindi in un livello anomalo estremamente elevato di glicemia- la presenza di glucosio li5ero va inevita5ilmente ad in+luire su altri meccanismi cellulari: %;;%(($ *I'%(($ *%LL'I7%'"LI#%,IA: "LI#$SILA:I$N% *I 7'$(%IN%: eccessi di glucosio ematico vanno ad intaccare anche la +unzionalit3 delle proteine: la presenza eccessiva di glucosio stimola la glicosilazione. 7rocessi di glicosilazione incontrollati portano a: ;$',A:I$N% *I 7'$(%IN% "LI#$SILA(% N%LLA #%LLULA con alterazione delle loro +unzionalit3. ;$',A:I$N% *I 7'$*$((I ;INALI %O('A#%LLULA'I alterati. Si parla per+ino di %,$"L$6INA "LI#$SILA(A- o #$LLA"%N% "LI#$SILA($ questo ha delle in+luenze estremamente gravi sia dal punto di vista meta5olico che dal punto di vista +unzionale 2le conseguenze possono essere anche molto diverse4. A##U,UL$ *I S$'6I($L$ % ;'U(($SI$: la presenza di glucosio in eccesso va ad incrementare la produzione di S$'6I($L$ % ;'U(($SI$ che possono provocare *ANNI $S,$(I#I #$NSIS(%N(I- soprattutto il sor5itolo- e danni $SSI*A(I>I #$NSI*%'%>$LI. A((I>A:I$N% *%LL% 7'$(%IN #<INASI #. %;;%(($ *%LLA I7%'"LI#%,IA SUI (%SSU(I: alterazione della +unzione di proteine.

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Giordano Perin; biochimica nutrizionale4: ormoni2: ormoni addetti alla omeostasi del glucosio

Stress ossidativi e osmotici. 'iduzione della velocit3 di alcuni impulsi nervosi. Incremento della +iltrazione renale.

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Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei

ORMONI STEROIDEI:
GLI ORMONI STEROIDEI sono ormoni prodotti : 1. dalla porzione CORTICALE DELLA GHIANDOLA S RRENALE. !. DALLE GHIANDOLE SESS ALI. deri"ano dal #olesterolo e sono #lassi$i#a%ili #ome: CORTICOS RRENALICI prodotti dalla re&ione #orti#ale della &'iandola s(rrenale nelle s(e sezioni &lomer(lare e $as#i#olata. SESS ALI prodotti in"e#e dalla parte reti#olare della #orti#ale del s(rrene e) sopratt(tto) dalle &'iandole sess(ali. LA GHIANDOLA S RRENALE nel s(o #omplesso * la sede di sintesi de&li ormoni steroidei e della #ate#olamine) si tratta della &'iandola #'e si #ollo#a al di sopra del polo s(periore del rene ed * #ostit(ita da (na parte CORTICALE e (na parte MIDOLLARE. 1. MIDOLLARE: prod(#e le #ate#olamine adrenalina e noradrenalina. !. CORTICALE: #lassi$i#a%ile in tre parti: 1. GLOMER LARE + aldosterone #'e $a parte de&li ormoni CORTICOS RRENALICI. !. ,ASCICOLATA + #ortisolo #'e $a parte de&li ORMONI CORTICOS RRENALICI -. RETICOLARE + ORMONI SESS ALI) in parti#olare andro&eni. /(esta %iosintesi a""iene sia a li"ello mas#'ile #'e $emminile. nel mas#'io non * rile"ante "ista la presenza predominante di testosterone 0prodotto dalle &onadi1) nella $emmina * pi2 rile"ante per la assenza di altri ormoni di /(esto tipo) a li"ello di menopa(sa o /(adri patolo&i#i la presenza di tali ormoni p(3 essere rile"ante nel dare $enomeni di mas#olinizzazione. T TTI GLI ORMONI STEROIDEI DERI4ANO DAL COLESTEROLO 5ASSANDO 5ER N INTERMEDIO DETTO 5REGNENOLONE. GLI ORMONI STEROIDEI CORTICOSURRENALICI relati"amente alla della loro str(tt(ra e $(nzione sono #lassi$i#a%ili in: GL COCORTICOIDI + il #(i prin#ipale esponente * il #ortisolo. sono #os6 de$initi per#'7 a&is#ono s(lla omeostasi GLICEMICA. MINERALCORTICOIDI + il #(i prin#ipale esponente * l8aldosterone. sono #os6 de$initi per#'7 a&is#ono s(lla omeostasi dei SALI MINERALI 0o NATRIEMIA #'e dir si "o&lia1 in parti#olare #lor(ro e sodio. T(tti) #ome &i9 sottolineato) DERI4ANO DAL COLESTEROLO) /(esto &i(n&e a li"ello delle #ell(le della s(rrenale #ir#olando asso#iato alle LDL #'e "en&ono internalizzate &razie alla presenza di (no spe#i$i#o re#ettore per le LDL. il #olesterolo assimilato "iene /(indi #onser"ato in $orma di ESTERE a li"ello #ell(lare. #omplessi"amente della riser"a 1

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei a##(m(lata possiamo dire #'e: :;< deri"a dal san&(e. !;< deri"a dalla sintesi de no"o "ia a#etilCoA. Ness(na delle #ell(le #'e prod(#ono /(esti ormoni presenta (n deposito intra#ell(lare di ormone) la sintesi a""iene (ni#amente in $(nzione della se#rezione immediata) lo STIMOLO ALLA 5ROD =IONE) e /(indi alla se#rezione) "iene perpet(ato dalla ipo$isi &razie alla azione dell8ormone ADENOCORTICOTRO5O o ACTH #'e stimola la prod(zione di CORTISOLO) o dalle #ell(le >(?ta &lomer(lari #'e &razie alla azione della renina e dell8an&iotensina stimolano la prod(zione di ALDOSTERONE. @IOSINTESI DEL 5REGNENOLONE: TRAS,ERIMENTO DEL COLESTEROLO AL MITOCONDRIO a""iene &razie alla presenza di (na proteina apposita detta STEROID TRANS,ER 5ROTEIN #'e "iene atti"ata dall8ACTH stesso. /(esto inoltre atti"a la COLESTEROLO ESTERASI #'e li%era #olesterolo intra#ell(lare. A=IONE DEL CITOCROMO 5AB; 0SCC side #'ain #la"a&e) #io* rott(ra della #atena laterale1 #'e le&a il #olesterolo e a&is#e a li"ello del le&ame $ra C!; e C!!. si tratta di (na ossidasi a $(nzione mista) /(indi: prele"a ossi&eno mole#olare e lo tras$orma in a#/(a. Rid(#e (na mole#ola di NAD5H0HC1 a NAD5C. Complessi"amente inseris#e D E OSSIDRILI A LI4ELLO DELLA CATENA LATERALE. A=IONE DELLA COLESTEROLO DESMOLASI S LLA CATENA LATERALE: an#'e /(esto enzima a&is#e #ons(mando d(e mole#ole di ossi&eno e di NAD5H0HC1 OSSIDANDO LTERIORMENTE LA CATENA LATERALE pro"o#andone la rott(ra di modo da $ormare. NA MOLECOLA DI ALDEIDE ISOCA5RONICA. NA MOLECOLA DI 5REGNENOLONE. ATTRA4ERSO D ESTE D E REA=IONI 4ENGONO D INDI ELIMINATI @EN E ATOMI DI CAR@ONIO DALLA CATENA LATERALE $ormando 5REGNENOLONE 0da C!F a C!11. Dal 5REGNENOLONE deri"ano per di"erse "ie T TTI GLI ORMONI STEROIDEI. Enzimi della #lasse 5AB; (tilizzano (na mini #atena di elettroni essenziale per la atti"azione dell8ossi&eno mole#olare) /(esto #ito#romo) al #ontrario dei s(oi analo&'i della $ami&lia 5AB;) si #ollo#a nel MITOCONDRIO) (na lo#alizzazione parti#olare. @IOSINTESI DI CORTISOLO E ALDOSTERONE: A=IONE DELLA -)A DEIDROGENASI: l8enzima a&is#e s(ll8ossidrile in posizione -) l8OSSIDA=IONE $orma (n GR 55O CHETONICO e m(ta la posizione della insat(razione dalla posizione BGE alla posizione AGB) otteniamo #os6 5ROGESTERONE. OSSIDRILA=IONE DEL 5ROGESTERONE tramite (na 1F idrossilasi #'e &enera 2

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei 1FIDROSSI 5ROGESTERONE pre#(rsore immediato del CORTISOLO.

D(esta serie di prodotti) &razie alla nat(ra di enzima a s(%strato so"rapponi%ile della -)A deidro&enasi) p(3 essere otten(ta tramite (na "ia alternati"a: IDROSSILA=IONE DEL 5REGNENOLONE #'e p(3 di"enire s(%strato di n(o"o di IDROSSILASI A , N=IONE MISTA) sempre della #lasse pAB;. /(esta inseris#e (n ossidrile in posizione 1F $ormando 1F IDROSSI 5REGNENOLONE. D(esto intermedio * (n pre#(rsore de&li ormoni steroidei sess(ali. Dal 1F idrossi 5EGNENOLONE "iene prodotto il CORTISOLO. A=IONE DELLA -)A DEIDROGENASI: l8enzima a&is#e s(ll8ossidrile in posizione -) l8OSSIDA=IONE $orma (n GR 55O CHETONICO otteniamo /(indi) nelle d(e distinte "ie meta%oli#'e) d(e #omposti: 5ROGESTERONE dal 5REGNENOLONE. 1F idrossi 5ROGESTERONE dal 1F idrossi 5REGNENOLONE. 3

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei Contemporaneamente alla $ormazione del #ar%onile assistiamo alla isomerizzazione del doppio le&ame #'e prima si #ollo#a"a in posizione BGE e #'e ora si #ollo#a in posizione AGB. In o&ni #aso le d(e "ie alternati"a e normale si ri(nis#ono a li"ello della azione della pAB; !1 e pAB; 11 idrossilasi: A=IONE DELLA 5AB; !1 IDROSSILASI E 5AB; 11 IDROSSILASI attra"erso la #(i azione otteniamo d(e idrossilazioni nelle posizioni !1 e 11. i #omposti #'e si $ormano per le d(e "ie meta%oli#'e sono: CORTICOSTERONE dal 5ROGESTERONE. CORTISOLO dal 1F idrossi 5ROGESTERONE. l8ormone * #ompleto a /(esto p(nto. A=IONE DI NA LTERIORE IDROSSILASI per #(i otteniamo l8inserimento di (n &r(ppo ossidrili#o s( C1:. OSSIDA=IONE DEL GR 55O OSSIDRILICO: l8ossidrile in posizione C1: "iene ossidato ad ALDEIDE $ormando ALDOSTERONE. D ESTA SERIE DI REA=IONI A44IENE NEL RETICOLO ENDO5LASMATICO. Geni delle #ito#romo 5AB; sono de$initi CI5. /(esta #lasse di proteine #ons(ma sempre NAD5H e OSSIGENO MOLECOLARE per &enerare $enomeni di idrossilazione. A=IONE DEGLI ORMONI CORTISOLO E ALDOSTERONE: mineral #orti#oidi e &l(#o#orti#oidi "en&ono rilas#iati dalla #orte##ia della &'iandola s(rrenale: entram%i &li ormoni sono insol(%ili in a#/(a) #ir#olano /(indi nel san&(e le&ati ad (na proteina detta TRANSCORTINA. si $orma /(indi (n #omplesso o""iamente $ra la trans#ortina e l8ormone. /(esto #omplesso presenta (n RECETTORE A LI4ELLO DELLA MEM@RANA CELL LARE #'e media il trasporto $a#ilitato dell8ormone a li"ello del #itoplasma 0si tratta di (n ormone insol(%ile1) D ESTI ORMONI) in$atti) SI LEGANO A RECETTORI INTRACELL LARI) in parti#olare CITO5LASMATICI) #'e presentano (na str(tt(ra a%%astanza #onser"ata) normalmente l8azione si s"ol&e in /(esto modo: in (na sit(azione di non stimolazione il RECETTORE * #omplessato a delle HIT SHOCH 5ROTEIN #'e lo ten&ono $ermo e inatti"o nel #itosol. Gi(nto l8ormone e $ormato (n primo #omplesso #on il re#ettore) il RECETTORE SI DISSOCIA DALLA HS5. il COM5LESSO RECETTORE ORMONE) dopo a"er s(%ito (lteriori modi$i#azioni a li"ello #on$ormazionale) SI LEGA AD N S O OMOLOGO DIMERI==ANDO. il dimero "iene e"ent(almente $os$orilato e MIGRA NEL N CLEO. Nel n(#leo si le&a al DNA s( (na se/(enza CONSENSO detta GRE o &l(#o#orti#oid response element 0$ami&lia delle HRE1 attra"erso l8(tilizzo di DITA DI =INCO. ATTI4A=IONE DEI ,ATTORI DI TRASCRI=IONE e #onse&(ente ATTI4A=IONE DELLA TRASCRI=IONE #on le&ame della RNA polimerasi alla se/(enza adatta. D(esta modalit9 di azione * pi(ttosto lenta) t(tta"ia * possi%ile per azione del medesimo 4

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei ormone) NA 4IA META@OLICA 4ELOCE) an#ora non molto #'iara) #'e #oin"ol&e la REA=IONE DELLA CELL LA AL LEGAME DEL COM5LESSO CARRIERGORMONE CON IL S O RECETTORE DI MEM@RANA #'e &eneralmente media il TRAS5ORTO ,ACILITATO dell8ormone nella #ell(la.

SINTESI PROTEICA HSP


Cortisolo /sterone

RNA LIBERO

recettore dimerizzazione

TRANS CORTINA

TRANS /sterone CORTINA

Cortisolo

GRE
A

Cortisolo /sterone recettore recettore Cortisolo /sterone

AZIONE RAPIDA

RNA pol

A=IONE META@OLICA DEL CORTISOLO: anzit(tto * ne#essario sottolineare il $atto #'e il #ortisolo * (n ormone 5ERMISSI4O 0#io* la s(a presenza non *) teori#amente essenziale1) t(tta"ia la s(a presenza * #os6 importante #'e in s(a assenza in #ondizioni normali sopra&&i(n&e la morte in po#'i &iorni) si tratta di (n ormone iper&li#emi#o) in parti#olare a&is#e in /(esto modo: A LI4ELLO E5ATICO determina A MENTO DELLA GL CONEOGENESI ind(#endo i di"ersi enzimi essenziali per la s(a $ormazione: in parti#olare la ,OS,OENOL 5IR 4ATO CAR@OSSI CHINASI #'e #on"erte ossala#etato in 5E5. $r(ttosio 1)Edi $os$ato $os$atasi. &l(#osio E $os$ato $os$atasi. In /(esto modo la &l(#oneo&enesi "iene atti"ata. 5

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei La GL CONEOGENESI * possi%ile) in (na sit(azione di stress prol(n&ato) (ni#amente a spese di al$a #'etoa#idi deri"ati dalla deaminazione di amminoa#idi #'e &i(n&ono al $e&ato attra"erso la #ir#olazione san&(i&na. A LI4ELLO M SCOLARE a(menta la 5ROTEOLISI: il #ortisolo stimola la proteolisi di proteine mio$i%rillari 0a#tina e miosina1 #on prod(zione di peptidi #'e "en&ono ri"ersati nel #ir#olo san&(i$ero per essere poi assor%iti a li"ello epati#o 0il medesimo me##anismo "iene (tilizzato per la distr(zione di proteine mal$ormate1. La de&radazione delle proteine in /(estione a""iene per @ID ITINA=IONE protei#a) $enomeno estremamente importante: si tratta di (n me##anismo di #ata%olizzazione ESTREMAMENTE CONSER4ATO #'e (tilizza tre enzimi E1) E! ed E- indotti dal CORTISOLO. IL CORTISOLO A MENTA LA 4ELOCITI DELLA @ID ITINA=IONE. La mole#ola (%i/(itinata "iene trasportata a li"ello di (na str(tt(ra so"ramole#olare a %otte #a"a detta 5ROTEOSOMA #aratterizzata dalla presenza di d(e parti: R o re&olatri#e #'e le&a le mole#ole @ID ITINATE e le ,A 5ASSARE NELLA STR TT RA. C o #ataliti#'e #'e DISTR GGONO LE MOLECOLE @ID ITINATE) #ias#(na mole#ola C 5RESENTA NA S5ECI,ICITI 5ROTEOLITICA ELE4ATA. Al termine del pro#esso otteniamo (na serie di amminoa#idi. Al#(ne s(%(nit9 C del proteosoma sono stimolate dal #ortisolo. Il CORTISOLO "iene li%erato sotto e$$etto dell8ACTH) non risponde ad (na ne#essit9 immediata dell8or&anismo #ome in"e#e $anno &l(#a&one e ins(lina. attra"erso la s(a azione possiamo dire #'e INCREMENTA LA GLICEMIA) in #onse&(enza stimola le #ell(le %eta del pan#reas nella INCRE=IONE DI INS LINA: NEL M SCOLO la INS LINA tro"a il RECETTORE GL TA per il GL COSIO @LOCCATO DAL CORTISOLO non 'a /(indi e$$etto s(l m(s#olo #'e #ontin(a la s(a opera di distr(zione protei#a. A LI4ELLO ADI5OSO si ris#ontrano d(e e$$etti $ondamentalmente: il #ortisolo ini%is#e la 5E5 CH 05E5 #ar%ossi #'inasi1 #on #onse&(enti: dimin(zione di 5E5. Dimin(zione della prod(zione di GLICEROLO -5 nella &l(#oneo&enesi. IM5OSSI@ILITI DI ESTERI,ICARE GLI ACIDI GRASSI #on #onse&(ente INCREMENTO DELLA LI5OLISI. 0mor%o di C(s'in& si tratta di (n mor%o #'e &enera dimin(zione della massa m(s#olare e adiposa in #onse&(enza alla se#rezione #ontin(a ed esa&erata di #ortisolo1. L8INS LINA) li%erata in #onse&(enza all8a(mento della &li#emia) STIMOLA LA LI5OGENESI in parti#olare a li"ello dell8OMENTO in /(anto: ADI5OCITI del li"ello sotto#(taneo presentano (na sensi%ilit9 in$eriore alla ins(lina e s(%is#ono l8e$$etto della azione anti lipo&eneti#a del #ortisolo #'e in"e#e a li"ello epati#o p(3 non essere a""ertita per la presenza di 6

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei &li#o&eno. ADI5OCITI a li"ello addominale ri#e"ono (no stimolo alla lipo&enesi. D INDI a li"ello adiposo il #ortisolo pro"o#a DIMIN =IONE DELLA MASSA GRASSA SOTTOC TANEA ma parallelo A MENTO DELLA MASSA GRASSA ADDOMINALE. ALTRI @ERSAGLI DI D ESTO ORMONE SONO: #er"ello. Tess(to osseo. Tess(to #onnetti"o. Sistema #ardio"as#olare. Rene: a li"ello del /(ale presenta e$$etto simile all8aldosterone. Sistema imm(nitario. a&is#e sostanzialmente s(lla ,OS,ATIDIL COLINA) $os$olipide presente in t(tte le #ell(le) /(esta p(3 essere idrolizzata da (na $os$olipasi A! #on #onse&(ente li%erazione di ACIDO ARACHIDONICO) a#ido &rasso a !; atomi di #ar%onio triinsat(ro #'e p(3 di"enire s(%strato di di"ersi enzimi ossidanti essenziali per la prod(zione di EICOSANOIDI: CICLOOSSIGENASI o COJ #'e prod(#e: prosta&landine. Trom%ossani. Tipi#amente pro"o#ano "asodilatazione. LI5OOSSIGENASI o LOJ #'e prod(#e: le(#otrieni. C'e stimolano la $a&o#itosi. IL CORTISOLO a ri&(ardo "a ad INI@IRE:

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Secrezione di insulina

,OS,OLI5ASI A! #'e prod(#e a#ido ara#'idoni#o e /(indi a%%assa in linea &enerale la prod(zione di tali #omposti. CICLOOSSIGENASI e /(indi la prod(zione di prosta&landine. INCREMENTO Incremento Proteolisi + transaminazione GLICEMIA gluconeogenesi Liberazione peptidi Cortisolo blocca esposizione GLUT4 FEGATO Incremento proteolisi

TESSUTO ADIPOSO Blocco gluconeogenesi Stimolazione lipogenesi

CORTISOLO
Blocco esterificazione INCREMENTO MASSA GRASSA addominale

MUSCOLO

CERVELLO RENE IMMUNITARIO Inibizione fosfolipasiA2 Inibizione cicloossigenasi

OSSO CARDIOCIRCOLATORIO CONNETTIVO

IL CORTISOLO nel san&(e si tro"a in e/(ili%rio #on il s(o prodotto di ossidazione il CORTISONE) otten(to tramite ossidazione meditata dal NADC per azione di (na deidro&enasi detta tKpe1. /(esto #omposto presenta l8ossidrile in posizione 11 ossidato a #ar%onile) * importante sottolineare #'e: IL CORTISOLO * atti"o. IL CORTISONE * inatti"o. IL CORTISONE "iene ritras$ormato in CORTISOLO da (na DEIDROGENASI DETTA TL5E !. /(esto a""iene per#'7 * ne#essario in al#(ni #asi limitare la #on#entrazione i #ortisolo nel san&(e in parti#olare per#'7: la sit(azione di stress non porti ad esa#er%azione di date #ondizioni. nel #aso in #(i "i sia (na e##essi"a #on#entrazione di CORTISOLO /(esto A 8

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei LI4ELLO RENALE SI LEGA AI RECETTORI DELL8ALDOSTERONE stimolando le #ell(le responsa%ili dell8a(mento della pressione arteriosa) A@@IAMO D INDI N E,,ETTO I5ERTENSI4O NOTE4OLE. A "olte "ista la ele"atissima #on#entrazione di CORTISOLO la "elo#it9 di inatti"azione dello stesso da parte della deidro&enasi tKpe1) presente a li"ello renale) non * s($$i#ientemente ele"ata) e si assiste ad (n in#remento in#ontrollato della pressione arteriosa. La deidro&enasi tKpe1 * ini%ita da GLICIRI=INA) il prin#ipio atti"o della li/(irizia) /(esta INI@ENDO LA INATTI4A=IONE DEL CORTISOLO INCREMENTA IL S O E,,ETTO I5ERTENSI4O. A li"ello E5ATICO) inoltre) la atti"it9 del CORTISOLO p(3 essere ini%ita per &l(#(ronazione: si tratta della $ormazione di (n le&ame #o"alente $ra il #ortisolo e l8a#ido &l(#(roni#o per dare CORTISOLO GL CORONIDE. CORTISOLO "iene prodotto dalla parte $as#i#olata della #orti#ale del s(rrene) s( stimolo esterno) sono presenti o""iamente dei re#ettori a li"ello #ell(lare #'e) le&ato il re#ettore) atti"ano la %iosintesi delle mole#ole ormonali. Il #ontrollo della 5ROD =IONE E RILASCIO DEL CORTISOLO si #ollo#a nel CER4ELLO in parti#olare nell8I5OTALAMO nel /(ale si #ollo#ano d(e n(#lei: sopraotti#o #'e sintetizza OSSITOCINA. 5ara"entri#olare: dal /(ale ori&ina) in (ltima istanza) lo stimolo) i ne(roni /(i presenti sono sensi%ili al li"ello emati#o di CORTISOLO 0o CORTISOLEMIA1 possiamo dire #'e: CORTISOLEMIA @ASSA + il rilas#io del trasmettitore a""iene nelle "es#i#ole del terminale sinapti#o) an#'e se non si tratta di "ero e proprio ne(rotrasmettitore) /(esto $attore * il CORTICOTRO5IN RELEASING ,ACTOR o CR, #'e a&is#e in /(esto modo: 4IENE SECRETO NELLA I5O,ISI ANTERIORE o ADENOI5O,ISI) si tratta della parte anteriore di (na &'iandola endo#rina #'e si #ollo#a a li"ello della sella t(r#i#a dello s$enoide 0#aratterizzata dalla presenza di (na #omposizione #ell(lare mista1. l8ipotalamo ri"ersa il s(o #onten(to a li"ello di (n sistema #apillare portale #'e * in #ontatto #on la eminenza mediana 0parte della adenoipo$isi1. 4A AD AGIRE S LLE CELL LE CORTICOTRO,E: si tratta di /(elle #ell(le #'e n(trono e atti"ano le #ell(le della #orte##ia s(rrenale) /(i si #ollo#a (n re#ettore di mem%rana per la CR,. ATTI4A=IONE DI N SECONDO MESSAGGERO #'e stimola la se#rezione dell8ormone #'e andr9 ad a&ire poi s(lla #orti#ale del s(rrene detto ACTH. SECRE=IONE DI ACTH o ORMONE ADENOCORTICOTRO5O. CORTISOLO ALTO + $eed%a#M ne&ati"o) "iene ini%ita la prod(zione del $attore di rilas#io per l8ACTH e di #onse&(enza "iene meno lo stimolo alla prod(zione e 9

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei se#rezione di ACTH stesso. 5ossiamo /(indi dire #'e ALL8A@@ASSAMENTO DELLA CORTISOLEMIA CONSEG E LA SECRE=IONE DI ACTH) #'e a&is#e s(lle #ell(le della s(rrenale. ACTH: "iene detto an#'e adeno#orti#otropina) si tratta di (n 5E5TIDE #'e deri"a da (n 5E5TIDE DI MAGGIOR DIMENSIONE detto 5OMC pro opiomelano#ortina. per proteolisi del 5OMC si otten&ono di"ersi ormoni an#'e se il prodotto di ma&&iore importanza e /(antit9 * si#(ramente L8ACTH. /(esto $attore "iene de$inito pro opiomelano#ortina per#'7 : da 5OMC "en&ono ri#a"ati an#'e opioidi) l8e$$etto della eroina e dell8oppio * mediato dai re#ettori &i9 presenti per &li oppia#ei endo&eni ri#a"ati dal 5OMC. &li oppia#ei endo&eni "en&ono rilas#iati in #aso di tra(mi &ra"i per ai(tare a sopportare il dolore da 5OMC si ri#a"a an#'e l8ormone melanostimolante. ACTH: RAGGI NGE LE CELL LE DELLA CORTECCIA DELLA GHIANDOLA S RRENALE. SI LEGA AD N RECETTORE S5ECI,ICO a##oppiato ad (na G protein. 5RO4OCA INCREMENTO DI #AM5. STIMOLA LA ,OS,ORILA=IONE mediata dalla protein #'inasi A di "ari s(%strati #(i #onse&(e ATTI4A=IONE DI: #olesterol esterasi #'e idrolizza &li esteri del #olesterolo in#rementandone la #on#entrazione intra#ell(lare. Sistema di trasporto del #olesterolo al mito#ondrio. Operati"it9 del 5AB;s## #'e stimola la tras$ormazione del #olesterolo in 5REGNENOLONE. LA MEDESIMA ,ORMA DI CONTROLLO N RELATI4A ANCHE AD ORMONI SESS ALI E ORMONI TIROIDEI. Nat(ralmente le #ell(le dell8ipotalamo sono strettamente re&olate da altre parti del #er"ello. L8E,,ETTO del CORTISOLO * responsa%ile so"ente di aspetti psi#osomati#i le&ati allo stress #'e emer&ono in parti#olare #on sintomi #ome: I5ERTENSIONE. A@@ASSAMENTO DELLE DI,ESE IMM NITARIE.

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Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei

[C]:nM

La stimolazione della prod(zione di CORTISOLO * inoltre sotto stretto #ontrollo di ne(roni #'e ri#e"ono stimolo da parte della retina) in$atti IN RELA=IONE ALLA ORA DEL GIORNO LA CORTISOLEMIA 4ARIA SENSI@ILMENTE: "alore minimo O 1;mM "alore massimo O A;;mM

T:h

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possiamo dire #'e in#rementa la mattina per dimin(ire la sera. il li"ello di #ortisolo * an#'e $ortemente #ontrollato dai ritmi "itali dell8indi"id(o: in parti#olare in #aso di ritmi "itali di"ersi dal normale #i#lo &iornoGnotte la #on#entrazione di #ortisolo nella &iornata non risponder9 al &ra$i#o sopra presentato. In #aso di DE5RESSIONE #i tro"iamo in (na sit(azione di stress tale per #(i il CORTISOLO non #ala nei momenti di riposo e non #res#e nei momenti di stress) ma resta sta%ile a li"elli ele"ati. IL CORTISOLO N L8ORMONE DELLO STRESS 5ROL NGATO) l8e$$etto prin#ipale del CORTISOLO) nonostante i n(merosi e$$etti deleteri dell8ormone stesso) #ome la dimin(zione della massa m(s#olare) * di A MENTARE LA GLICEMIA. in #aso di stress ,ISICI inoltre il CALO DELLA IN,IAMMA=IONE stimola la riparazione della str(tt(ra lesa) (n e##esso in$iammatorio) in$atti) * deleterio alla &(ari&ione) per /(esto "iene se#reto il #ortisolo. D(indi &li e$$etti #omplessi"i sono di: A MENTARE LA GLICEMIA. IM5EDIRE CHE LA A=IONE DEL M SCOLO LA A@@ASSI 0ini%izione del &l(tA1. STIMOLARE LA RI5ARA=IONE DELLE STR TT RE LESE. ALDOSTERONE: si tratta di (n me##anismo essenziale di #ontrollo del li"ello di sodio e #lor(ro emati#i) possiamo dire #'e STIMOLA IL RIASSOR@IMENTO DEGLI IONI SODIO E 5OTASSIO a li"ello RENALE e #onse&(entemente il RIASSOR@IMENTO DI ACD A #'e i d(e ioni) $ortemente idratati) manten&ono le&ata) di #onse&(enza assistiamo ad: (n in#remento della 5RESSIONE ARTERIOSA. NESS NA 4ARIA=IONE DELLA 5RESSIONE OSMOTICA n7 a li"ello #apillare) n7 arterioso) n7 "enoso. 11

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei Lo ione sodio * il prin#ipale ione e?tra#ell(lare e #on la s(a azione OSMOTICA * essenziale per il #ontrollo di: pressione osmoti#a. 4ol(me plasmati#o 0tras(dazione a li"ello dei mi#ro#ir#oli1. Controllo del li"ello dei li/(idi #orporei in &enerale. Le (ltime teorie s(&&eris#ono #'e il sistema di #ontrollo del li"ello di $l(idi #orporei si sia e"ol(to #on lo s"il(ppo delle ne#essit9) in parti#olare: ANTICHITI: l8introito di sale era %asso e il li"ello di #ontrollo era) #onse&(entemente) ade&(ato a #onser"arne il pi2 possi%ile. CON LA CONSER4A=IONE SALINA DEI CI@I si assiste ad (n #onse&(ente in#remento dell8introito di sale e #onse&(ente adattamento del #orpo a tali esi&enze. OGGI CON L8I5ERTENSIONE: l8introito di SODIO de"e essere ten(to sotto #ontrollo in /(anto il SODIO * la 5RINCI5ALE ,ORMA DI CONTROLLO DELLA 5RESSIONE ARTERIOSA. Il li"ello del riassor%imento RENALE del SODIO * #ontrollato da al#(ne proteine essenziali: EnaC epit'elial NaC #'annel: si tratta di (n #anale di mem%rana IONICO #'e #onsente l8in&resso di sodio a li"ello #ell(lare. NHE sodi(m proton e?#'an&er: sistema di trasporto atti"o se#ondario #'e a##oppia in (n sistema di ANTI5ORTO: SCITA DI 5ROTONI DALLA CELL LA. INGRESSO DEL SODIO NELLA CELL LA. Stimola) /(indi) il riassor%imento del sodio ed * responsa%ile della a#idit9 delle (rine. a li"ello dello STOMACO il medesimo sistema * responsa%ile del #ontrollo della ACIDITI GASTRICA. 5OM5A DI INGRESSO: si tratta di n(o"o di (n sistema di trasporto atti"o se#ondario #'e #on (n me##anismo di SIM5ORTO #onsente l8in&resso nella #ell(la #ontemporaneamente di: NO IONE SODIO. D E IONI CLOR RO. NO IONE 5OTASSIO. T TTI D ESTI SISTEMI DI ASSOR@IMENTO DEL SODIO SONO STIMOLATI) a di"ersi li"elli nel nostro or&anismo) DALLA A=IONE DELL8ALDOSTERONE. Il sodio a##(m(lato attra"erso /(esti sistemi nella #ell(la p(3 essere RI4ERSATO A LI4ELLO EMATICO &razie alla 5OM5A SODIO 5OTASSIO AT5asi #'e * stimolata dall8ALDOSTERONE 0l8omeostasi del potassio "iene re&olata an#'e dal sistema di #ontrollo della #on#entrazione di potassio intra#ell(lare1. CONTROLLO DELLA SECRE=IONE DELL8ALDOSTERONE: an#'e in /(esto #aso la re&olazione della se#rezione non * a$$idata alla per#ezione diretta della ne#essit9 $isi#a da 12

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei parte della &'iandola) ma "iene #ontrollata dalla ANGIOTENSINA!: si tratta di (n sistema di #ontrollo #'e parte dal RENE. a li"ello del GLOMER LO RENALE) l(o&o dal /(ale ori&ina lo stimolo) si ri#onos#ono: arteriola A,,ERENTE + a /(esto li"ello sono presenti delle #ell(le MIOE5ITELIALI) dette an#'e P JTA GLOMER LARI in "irt2 della loro "i#inanza al &lomer(lo renale) #aratterizzate da: presenza di $i%re m(s#olari e #onse&(ente #apa#it9 di 5ERCE5IRE LA 5RESSIONE IDROSTATICA DELLA ARTERIOLA #'e #orrisponde) di $atto) alla pressione arteriosa. Capa#it9 di se#rezione) in parti#olare: 5ERCE=IONE CALO DI 5RESSIONE: se#rezione di RENINA) si tratta di (na proteasi #'e a&is#e s(ll8ANGIOTENSINOGENO) si tratta di (na proteina plasmati#a sintetizzata nel $e&ato) per azione proteoliti#a della renina di"iene ANGIOTENSINA I) /(esta: di"iene s(%strato di (na se#onda 5ROTEASI #'e pro"o#a la $ormazione di ANGIOTENSINA II) la proteasi #'e si o##(pa di /(esta se#onda reazione * la ACE an&iotensin #on"ertin& enzKme) #'e * %ersa&lio di n(merosi $arma#i per la ipertensione 0%lo##o della $ormazione di an&iotensina II1. ANGIOTENSINA II a&is#e s(lla CORTICALE DEL S RRENE andando a STIMOLARE L8A MENTO DELLA 5ROD =IONE DI ALDOSTERONE. LA RENINA 4IENE SECRETA ANCHE in CONSEG EN=A AD N ALTRO TI5O DI STIMOLA=IONE: si tratta di stimolazione da parte di #ell(le del T @ LO DISTORTO DISTALE DEL RENE dette CELL LE DELLA MAC LA DENSA. /(este #ell(le: per#epis#ono la di$$erenza di #on#entrazione di sodio $ra arteriola a$$erente e t(%(lo distorto e #om(ni#ano #on le #ell(le P JTA GLOMER LARI stimolandole o ini%endole. 5ERCE=IONE DI A MENTO DI 5RESSIONE: ini%izione della prod(zione di renina. GLOMER LO. Arteriola E,,ERENTE. Attra"erso i /(ali s#orre di $atto l8ormone se#reto L8ANGIOTENSINA II tro"a il s(o re#ettore S5ECI,ICO a li"ello della str(tt(ra #ell(lare della #orti#ale del s(rrene: l8AT1 o an&iotensin1) in se&(ito al le&ame $ra ormone e re#ettore assistiamo ad: ATTI4A=IONE DELLA 5ROTEINA G le&ata al re#ettore. INCREMENTO DELLA ,OS,OLI5ASI C e #onse&(ente atti"azione del sistema di trasmissione interno del se&nale mediato dalla prod(zione di: I5-. 13

Giordano Perin; biochimica nutrizionale5: ormoni3: ormoni steroidei DIACIL GLICEROLO. C(i #onse&(e: INCREMENTO DEL CaCC #itosoli#o. ATTI4A=IONE DELLA 5HC. STIMOLA=IONE DELLA 5ROD =IONE DI ALDOSTERONE. L8an&iotensina II inoltre a&is#e an#'e s(lle ARTERIOLE do"e determina 4ASOCOSTRI=IONE. AGENDO a li"ello della &'iandola s(rrenale e a li"ello delle arteriole A MENTA LA 5RESSIONE ARTERIOSA. ORMONI COIN4OLTI NELLA REGOLA=IONE DELLA 5RESSIONE ARTERIOSA: oltre all8aldosterone e alla adrenalina ri#ordiamo d(e $attori essenziali per la re&olazione della pressione arteriosa: ,ATTORE NATRI RETICO ATRIALE: #'e "iene sintetizzato dall8atrio destro nel #aso di (n a(mento della pressione arteriosa attra"erso (n me##anismo di /(esto tipo: a(mento del "ol(me san&(i&no in arri"o all8atrio destro + in#remento della dilatazione dell8atrio + rilas#io di AN, O $attore natri(reti#o atriale) SI TRATTA DELL8ORMONE ANTAGONISTA DELL8ALDOSTERONE. L8ormone natri(reti#o senoatriale * #aratterizzato dalla #apa#it9 di le&arsi ad (n re#ettore di mem%rana estremamente sempli#e) (n polipeptide) #'e pro"o#a (na serie di reazioni intra#ell(lari #'e porta alla IDROLISI del #GM5 in GM5) si tratta di (n re#ettore ad atti"it9 #ataliti#a) immediata e senza mediazione di Gprotein. ORMONE ANTIDI RETICO) ADH o 4ASO5RESSINA: ormone prodotto dal n(#leo para"entri#olare dell8ipotalamo) se#reto dalla ipo$isi posteriore #'e #ontiene i terminali assoni#i dei d(e n(#lei ipotalami#i 0sopraotti#o e para"entri#olare #'e prod(#ono rispetti"amente OSSITOCINA e 4ASO5RESSINA1. L8ADH a&is#e s(lle #ell(le t(%(lari renali attra"erso (n me##anismo &i9 "isto per la azione di molti altri ormoni: atti"azione della Gprotein. Innes#o del sistema I5-Gdia#il&li#erolo. STIMOLA=IONE ALLA prod(zione di ACD A5ORINA. L8ACD A5ORINA * la proteina #'e re&ola il passa&&io di a#/(a) e /(indi la sensi%ilit9 OSMOTICA) nelle #ell(le: /(esta "iene RA5IDAMENTE RECL TATA in se&(ito a stimolazione da parte dell8ADH a li"ello della MEM@RANA #ell(lare ed * essenziale per #onsentire il passa&&io di li/(idi dal t(%(lo renale "erso la #ell(la e /(indi il "aso san&(i$ero. L8azione di /(esto ormone dimin(zione della se#rezione di li/(idi #on le (rine e (na #onse&(ente in#rementata #on#entrazione delle stesse.

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Giordano Perin; biochimica nutrizionale6: ormoni4: ormoni tiroidei

GLI ORMONI TIROIDEI:


gli ormoni tiroidei sono sintetizzati dalla ghiandola tiroide (ghiandola posta nella parte anteriore del collo) si tratta di ORMONI AMMINOACIDICI che derivano cio da un amminoacido, in uesto caso DA!!A "IRO#INA$ !a sintesi di tali ormoni avviene a livello del %O!!ICO!O "IROID&O' si tratta di una struttura di sezione circolare circondata dai tireociti e cava all(interno, le cellule secernono una serie di molecole proteiche che vanno a comporre la CO!!OID& composta principalmente di "IR&O)!O*+!INA, si tratta della proteina precursore degli ormoni tiroidei ed caratterizzata da' ,M --.... (/. volte l(al0umina)$ ,articolarmente ricca, ovviamente, in residui di "IRO#INA$ !a %ORMA1ION& D&)!I ORMONI a partire dalla tireoglo0ulina avviene come segue' IOD+RA1ION&' si inseriscono sulla struttura aromatica della tirosina uno o due ioni ioduro con consumo di una o due molecole di perossido di idrogeno e produzione di ac ua2 complessivamente si assiste alla 3ormazione di' 4,5 DIIODO "IRO#INA o DI", la tirosina ovviamente ancora legata alla molecola di tireoglo0ulina, 4 MONOIODO "IRO#INA o MI" che in ogni caso resta legata alla molecola di tireoglo0ulina$ !a reazione in uestione catalizzata dalla CA"A!A#I$ si tratta in ogni caso di un 3enomeno di OR)ANICA1ION& D&!!O IODIO$ !O IODIO arriva alla tiroide attraverso il circolo dal #AN)+& e accede alla struttura cellulare attraverso un trasportatore speci3ico che s3rutta un sistema di CO"RA#,OR"O con il #ODIO e viene detto NaIC (Na6 I7 cotransporter2 si tratta di un trasporto attivo secondario mantenuto in attivit8 dal gradiente generato dalla pompa sodio potassio A",asi2 il trasporto attivo necessario visto il gradiente dello iodio' la concentrazione nel tireocita 9. volte uella presente nel sangue)$ MI" e DI" vengono ulteriormente modi3icate tramite COND&N#A1ION&, due molecole vicine si legano una all(altra con 3ormazione di' ,R&C+R#OR& D&! "4 : in particolare 3ormato da NIC6DIC$ ,R&C+R#OR& D&! "; : 3ormato in particolare da DIC6DIC$ #"IMO!O ORMONA!&2 si tratta di uno stimolo che arriva dalla I,O%I#I attraverso l(ormone "IR&O#"IMO!AN"&, uesto' !I !&)A A! R&C&""OR&$ #"IMO!A !(INCR&M&N"O DI cAM,$ "+""O <+&#"O #"IMO!A' endocitosi della colloide$ proteolisi della "IR&O)!O*+!INA$ 1

Giordano Perin; biochimica nutrizionale6: ormoni4: ormoni tiroidei %ORMA1ION& D&I D+& ORMONI "4 & ";$ !a proteolisi della tireoglo0ulina produce uindi di 3atto gli ormoni2 dalla proteolisi della molecola vengono prodotti' /$ "4 : "RIIODO"IRODINA$ 9$ "; : tetraiodotirodina o "IRO=INA$ Che vengono riversati in circolo$ 4$ MI" & DI"' vengono deiodinati da una deiodinasi speci3ica che li0era iodio nella cellula$

I! DI#"ACCO ,RO"&O!I"ICO delle componenti avviene per gradi grazie alla colloide' la colloide tiene insieme in un(unica molecola tutti i precursori di modo che uesti NON &#&RCI"INO +NA ,R&##ION& O#MO"ICA &CC&##I>AM&N"& &!&>A"A come avverre00e ovviamente in presenza di amminoacidi li0eri$ ,RO"&IN& >&""OR&' i due ormoni "4 e "; li0erati nel sangue si associano a delle proteine speci3iche in particolare' "*) o t?ro@in 0inding protein$ A!*+MINA$ A1ION& D&!!(ORMON&' veicolato dalla molecola proteica giunge al suo organo 0ersaglio dove trova il suo recettore N+C!&AR& e produce una azione #"IMO!A"ORIA RI#,&""O A "+""I I )&NI DI ,RO!I%&RA1ION& & CR&#CI"A$ !(ormone tiroideo un ormone che' nell(et8 evolutiva essenziale allo #>I!+,,O ,#ICO%I#ICO (in caso di carenze si assiste all(insorgenza di CR&"INI#MO), in particolare possiamo dire che la sua 3unzione ANA*O!ICA #"IMO!A !A "RA#CRI1ION& ,&R INCR&M&N"O D&!!A A""I>I"A D&!!A RNA ,O!IM&RA#I DNA DI,&ND&N"&$ In et8 adulta essenziale per le sue azioni CA"A*O!ICB&, in particolare' A+M&N"O D&! M&"A*O!I#MO *A#A!&$ A+M&N"O D&! CON#+MO DI O##I)&NO$ "&RMO)&N&#I$ Mantiene in ogni caso una 3unzione ana0olica anche in et8 adulta, ma uesta meno rilevante2 in et8 adulta la stimolazione degli ormoni "IROID&I DI#"RI*+I"A A "+""O I! COR,O eccetto che' C&R>&!!O$ MI!1A$ )ONADI$ 2

Giordano Perin; biochimica nutrizionale6: ormoni4: ormoni tiroidei &%%&""O C&!!+!AR& D&! ";' INCR&M&N"A !A A1ION& D&!!A #ODIO7,O"A##IO A",asi, si tratta del trasportatore di mem0rana che consente il mantenimento del potenziale di mem0rana, maggiore il numero delle pompe, maggiore il consumo di A", maggiore il M&"A*O!I#MO *A#A!&, considerando soprattutto che tale pompa assor0e il 9.C dell(A", prodotto (mancanza della Na6D6A",asi signi3ica perdita del potenziale di mem0rana e conseguente morte cellulare)$ #"IMO!A !A )!IC&RO!O 4, D&IDRO)&NA#I che esiste in due iso3orme' 3orma mitocondriale che %AD dipendente$ %orma citosolica che NAD6 dipendente$ #i tratta di uno dei sistemi shuttle che consente il trasporto degli e uivalenti riducenti dal citosol al mitocondrio2 complessivamente uesta azione incrementa' CON#+MO di meta0oliti$ INCR&M&N"O A!!A )!ICO!I#I che dipende dalla disponi0ilit8 di NAD6 garantita proprio dal passaggio di e uivalenti al mitocondrio$ +C, si tratta di uncoupling protein, sono dei DI#ACCO,,IAN"I &NDO)&NI, molecole che cio vanno a disaccoppiare la associazione dei processi di consumo di e uivalenti riducenti e di produzione di A",, uesto avviene per la azione diretta delle uncoupling protein stesse che vanno ad eliminare il gradiente protonico mitocondriale, A <+&#"O CON#&)+& !A ,ROD+1ION& DI CA!OR& <+INDI' I,&R"IROIDI#MO : il paziente sente caldo$ I,O"IROIDI#MO : il paziente sente 3reddo$ #"IMO!A !A ,ROD+1ION& DI CI"OCROMI che vengono prodotti dal DNA mitocondriale e garantiscono lo #MA!"IM&N"O D&)!I &<+I>A!&N"I$ Il CA"A*O!I#MO D&! "; avviene nel %&)A"O per )!+C+RONA1ION&2 viene associato un )!+CO+RONID& all(ossidrile li0ero del secondo anello del "; per azione della )!+C+RONI! "RA#%&RA#I che ricava il glucuronide dall(+D, glucuronato (stesso destino del cortisolo a livello epatico)$ CON"RO!!O D&!!A #&CR&1ION& D&)!I ORMONI "IROID&I' anche in uesto caso il rilascio dell(ormone regolato a distanza dal sistema ipotalamo7ipo3isi tramite il rilascio rispettivamente di "#B (o tireostimolante), secreto dalle cellule "IR&O"RO%& della ipo3isi, e "R% (o 3attore di rilascio del "#B)2 il sistema regolato come segue' CON"RO!!O I,O%I#ARIO A""RA>&R#O INI*I1ION& DA %&&D*ACD' la ,ROD+1ION& I,O%I#ARIA di "#B INI*I"A DA &CC&##I>& CONC&N"RA1IONI di "4 e ";2 in particolare "4 ini0isce la produzione di "#B$ CON"RO!!O I,O"A!AMICO A""RA>&R#O #"IMO!A1ION& DA %&&D*ACD' in mancanza di "4 e "; l(ipotalamo viene stimolato a secernere "R% (3attore di rilascio del "#B) che stimola la produzione di "#B che a sua volta stimola la produzione di ormoni tiroidei$ IN CA#O DI D&%ICI&N1A CRONICA N&!!A A##+N1ION& DI IODIO assistiamo 3

Giordano Perin; biochimica nutrizionale6: ormoni4: ormoni tiroidei all(instaurarsi di una 3orma patologica detta I,&R"RO%IA COM,&N#A"ORIA che si estrinseca nel )O11O, uesto avviene perchE' le concentrazioni di "4 e "; sono al di sotto della soglia critica$ #i perde il controllo della #"IMO!A1ION& M&DIA"A DA "#B che viene #&CR&"O CON"IN+A"I>AM&N"& senza nessun controllo$ !a #"IMO!A1ION& CON"IN+A D&!!A "IROID& provoca inevita0ilmente I,&R"RO%IA vista la IM,O##I*I!I"A DI #ODDI#%AR& !A RICBI&#"A DI #IN"&#I (assenza di iodio)$ Il "#B un ormone di natura peptidica, in particolare glicoproteica, caratterizzato dalla presenza di due su0unit8' una su0unit8 al3a, comune a !B ed %#B, ed una su0unit8 0eta speci3ica$ !a presenza della componente glucidica essenziale al mantenimento della proteina nella sua 3orma attiva$ A livello tissutale il "; viene spesso convertito a "4 che risulta 3isiologicamente piF attivo sia livello di azione sia a livello di controllo da 3eed0acG2 l(enzima che si occupa di uesta reazione una deiodinasi speci3ica che elimina un atomo di iodio a livello dell(anello piF lontano rispetto al gruppo amminoacidico2 uesto avviene perchE l(isomero della "4 che presenti un solo iodio a livello del ciclo piF vicino al gruppo amminoacidico risulta inattiva$

Giordano Perin: biochimica nutrizionale

REGOLAZIONE DELLA MASSA CORPOREA


La massa corporea un indice dal carattere individuale ma che viene generalizzato utilizzando un parametro detto BMI, o indice di massa corporea, che corrisponde al rapporto tra la massa espressa in chilogrammi e l'altezza espressa in metri al quadrato. BMI = peso Kg/altezza possiamo dire che ad un BMI ra !" e !# corrisponde un individuo $%&M%'()%. In soggetti normali a seconda del momento e dell'introito calorico si assiste a variazioni di tale parametro ritenute normali, del *"+ generalmente, queste variazioni sono dovute principalmente al variare di .pporto calorico. /onsumo di calorie che dipende, di atto, dal meta0olismo ossidativo. .d un incremento dell'apporto calorico ovviamente l'equili0rio risulta s0ilanciato verso un aumento della massa corporea, al contrario ad un consumo eccessivo di calorie corrisponde una diminuzione della massa corporea. L('1I$.- si tratta di un ormone essenziale per la regolazione della massa corporea 2leptos = magro3 si tratta di una proteina a 0asso peso molecolare, composta di *45 amminoacidi. 'ossiamo dire che il livello di assunzione 6I /IB% regolato da due sensazioni neurogene 7.M(. ).8I(19. l'introito di ci0o dipende da quanto orti sono le singole sensazioni che sono, come gi: sottolineato, sotto controllo neuronale in particolare da parte di due gruppi di neuroni detti %&())I;($I/% che genera lo stimolo della ame e presenta come $(<&%1&.)M(11I1%&( il $(<&%'('1I6( = o $'=. .$%&())I;($I/% che genera la sensazione di saziet:, presenta come $(<&%1&.)M(11I1%&( L'%&M%$( )1IM%L.$1( I M(L.$%/I1I, in particolare il tipo al a>M)?, che deriva per proteolisi dalla '&%%'I%M(L.$%/%&1I$. 2che da origine anche all'./1? e a numerosi oppiacei endogeni3. @uesti due gruppi di neuroni si collocano nel $</L(% .&/<.1% in vicinanza all'ipotalamo, l'attivit: di un neurone, ovviamente, ini0isce l'attivit: dell'altro, i sistemi di controllo sono quindi integrati, in ogni caso L. .11IAI19 6(I 6<( 1I'I 6I $(<&%$I B /%$1&%LL.1. 6. .L1&I %&M%$I che )%$% I$/&(1I $(I 1())<1I '(&I7(&I/I e riescono a raggiungere l'ipotalamo oltrepassando la 0arriera ematoence alica anche se si tratta di peptidi di dimensioni non trascura0ili 2BBB = 0lood 0rain 0arrier3, questo enomeno molto particolare anche perchC la 0arriera emato ence alica consente il passaggio a pochissime molecole al punto che risulta di icile trovare dei armaci capaci di valicarla. Il passaggio avviene per 1&.$)/I1%)I, dis unzioni di questa orma di 1

Giordano Perin: biochimica nutrizionale transcitosi sono estremante importanti per la regolazione dello stato nutrizionale. I 1&.)M(11I1%&I %&M%$.LI sono ovviamente diversi a seconda dello stato nutrizionale dell'organismo, in particolare 6I;I<$%- viene li0erato il peptide ;&(LI$. dallo )1%M./%, si tratta di un potente stimolante che &.;;I<$;( IL $(<&%$( %&())I;($I/% e stimola la secrezione di $'=. @uesta molecola presenta un livello di concentrazione di tipo /I&/.6I.$%, aumenta prima dei pasti. '%)1 '&.$6I.L(- vengono li0erate L. /%L(/I)1%/?I$I$. o //K dal 6<%6($%, 2secreta prima dell'insulina3 che ini0isce l'azione del neurone oressigenico e quindi il senso di ame. )timola il neurone anoressigenico e quindi il senso di saziet:. L'I$)<LI$. dal '.$/&(.) che risulta ini0itoria rispetto al neurone %&())I;($I/%. )timolatoria rispetto al neurone .$%&())I;($I/%. '==D>D4 secreto dal /%L%$ in seguito alla 6I)1($)I%$( dello stesso )1IM%L. IL )($)% 6I ).8I(19- la distensione del colon in generale, quindi, genera senso di saziet: anche se dovuta a diversi tipi di situazioni 2compreso il semplice gon iore3. L('1I$.- nel caso in cui sia presente una discreta quantit: di tessuto adiposo assistiamo alla LIB(&.8I%$( 6I L('1I$. 6.L 1())<1% .6I'%)% )1())% che presenta .8I%$( .$%&())I;($I/.. Lo stimolo della saziet: quindi posto sotto un controllo estremamente preciso, in particolare possiamo notare che M($1&( )%L% L. ;&(LI$. presenta una .8I%$( )1IM%L.1%&I. .LL. 7.M( molti enteropeptidi '&()($1.$% .8I%$( )1IM%L.1%&I. &I)'(11% .LL. ).8I(19. SAZIET
PANCREAS insulina DUODENO colecistochinina

Alfa MSH
ANORESSIGENICO
SAZIET

COLON PYY3-36 TESS. ADIPOSO leptina

DIGIUNO
FAME
STOMACO grelina

ALIMENTAZIONE
ORESSIGENICO

NPY
FAME

Giordano Perin: biochimica nutrizionale LEPTINA viene li0erata dagli adipociti, possiamo dire che esiste una /%&&(L.8I%$( LI$(.&( 1&. L. '&()($8. 6I M.)). .6I'%). ( IL LIA(LL% 6I L('1I$. 'L.)M.1I/.- alla crescita della massa adiposa corrisponde un incremento della azione della leptina con tutto quello che ne consegue. La secrezione di L('1I$. sotto il controllo dell'insulina, in particolare possiamo schematizzare l'in luenza reciproca dei due ormoni in questo modoI$/&(M($1% ;LI/(MI. E I$/&(M($1% I$)<LI$(MI. E I$/&(M($1% L('1I$(MI. E 6IMI$<8I%$( I$)<LI$(MI. il meccanismo di ini0izione>stimolazione viene detto .))( .6I'%>'.$/&(.1I/% nel quale la leptina presenta un e etto prettamente '.&./&I$% in quanto viene secreta a livello addominale principalmente. .gisce sul '.$/&(.) in particolare associata al suo recettore sulle cellule 0eta genera I$/&(M($1% 6(LL. .11IAI19 6(L /.$.L( 6(L '%1.))I% .1' 6I'($6($1( ( /%$)(;<($1( M.$1($IM($1% 6(LL. '%L.&I19 6(LL. M(MB&.$. 2normalmente in conseguenza all'ingresso di glucosio nella cellula tale canale viene chiuso3. M.$1($IM($1% 6(LL( /%$/($1&.8I%$I I$1&./(LL<L.&I di /.L/I% 2che normalmente entrere00e nella cellula vista le depolarizzazione generata dalla ini0izione della azione del canale per il potassio3 6IMI$<8I%$( 6(LL. )(/&(8I%$( 6(LL'I$)<LI$.. L('1I$. /I&/%L.$1(- l'e etto ($6%/&I$% della L('1I$. si mani esta in modi e tessuti diversi$(&A%)% agisce su tre distretti distinti*3 sul neurone oressigenico 2$'=3 che viene ini0ito. !3 sul neurone anoressigenico 2.L7.>M)?3 che viene stimolato. D3 il risultato di questa stimolazione provoca un terzo risultato- la )1IM%L.8I%$( 6I <$ $(<&%$( .6&($(&;I/% che rilascia $%&.6&($.LI$. e I$/&(M($1. IL 1%$% 6(L )I)1(M. $(&A%)% )IM'.1I/%, questa raggiunge i recettori adrenergici B(1.* su M<)/%L% E aumento della attivit: motoria in quanto il muscolo risulta, vista la presenza di energia, preparato alla azione, questo incrementa consumo di .1'. 6iminuisce il rapporto .1'/.M'. 7(;.1% E .))I)1I.M% .LL'I$/&(M($1% 6(LL. .11IAI19 6(L 'iDK stesso messaggero stimolato dalla I$)<LI$., che incrementa in particolare la ;LI/%;($%)I$1()I, 2si tratta di un'altra azione insulin>liFe3. .6I'( E la presenza della leptina genera incremento del c.M'. attivazione della 'K.. attivazione delle LI'.)I e quindi incremento della concentrazione degli acidi grassi. Incremento della concentrazione di ;LI/(&%L%. 3

Giordano Perin: biochimica nutrizionale I$/&(M($1% 6(LL. )I$1()I 6I </' uncoupling protein 2termogenina3 L. /<I .8I%$( 6I).//%''I.$1( genera un .<M($1% 6(LL. 1(&M%;($()I. ;?I.$6%L. 1I&%I6(- I$/&(M($1% 6(LL. /%$/($1&.8I%$( 6(;LI %&M%$I 1I&%I6(I stimola in atti tutta la pathGaH 1&7 E 1)? E 1D e 1I E .8I%$( /(LL<L.&( cui consegue l'attivazione di enomeni di cata0olizzazione. 1ermogenesi ancora attraverso la sintesi di </'. Incremento del consumo di equivalenti citosolici. Incremento della sintesi di citocromi. /%M'L())IA.M($1( .<M($1. L. 1&.)/&I8I%$( 6(L ;($( </' in seguito a molteplici stimolazioni*. e etto autocrino della leptina. !. ( etto della noradrenalina. D. ( etto di 1D e 1I. .ltro e etto generato dalla leptina l'I$/&(M($1% 6(LL. B(1. %))I6.8I%$(- per incrementare questo enomeno ossidativo necessario I$/&(M($1.&( L. .8I%$( 6(LL. ./IL /.&$I1I$. 1&.)7(&.)I, questa dipende dalla concentrazione di M.L%$IL /o. che dipende a sua volta dalla attivit: della ./(1IL/o. /.&B%))IL.)I 2che risulta I$.11IA. )( 7%)7%&IL.1.3 che viene 0loccata per os orilazione in due modi diversi*. os orilata dalla '&%1(I$ /?I$.)I . che viene attivata da elevate concentrazioni di c.M'. !. .ltra chinasi capace di compiere questa azione a livello muscolare, si tratta della /?I$.)I .M' 6I'($6($1( che viene .11IA.1. 6.LL'.M'. @uindi nel muscolo in contrazione in modo consistente si assiste a consumo dell'.1' disponi0ile ad .M'. .ttivazione della chinasi .M' dipendente. 7os orilazione della acetil/o. car0ossilasi. Ini0izione della produzione di malonil/o.. I$/&(M($1% 6(LL. B(1. %))I6.8I%$(. Il medesimo meccanismo innescato da*. L('1I$.. !. .6I'%$(/1I$. 2adiponectin3. .ltra importante azione della L('1I$. l'incremento della )($)IBILI19 .LL'I$)<LI$., in particolare questo signi ica che )%MMI$I)1&.$6% L('1I$. e ;L</%)I% .6 <$ .$IM.L( L'I$)<LI$(MI. /&()/( 6I M($%, il meccanismo di questa aumentata sensi0ilit: dovuto ad una azione di questo tipo L('1I$. arriva al M<)/%L% e si lega ad un recettore con azione 1I&%)I$/?I$.)I/. che attiva un trasmettitore interno stimolato anche dalla insulina, l'I&)! che attiva la pathGaH di esocitosi del recettore ;L<1I. Aiene incrementato il ;L<1 I con conseguente incremento della permea0ilit: del muscolo al ;L</%)I%. L'(77(11% 6(LL. L('1I$. B @<I$6I )IMIL( . @<(LL% 6(LL. I$)<LI$..

Giordano Perin: biochimica nutrizionale in questo modo necessaria M($% I$)<LI$. per ottenere il M(6()IM% (77(11% I'%;LI/(MI88.$1(. Tramite TRF TSH T3 e T4 Incremento attivit canale K+ calo [Ca++] calo secrezione insulina

AZIONE CATABOLICA: incremento catabolismo. AZIONE TERMOGENICA: incremento termogenesi.

TIROIDE

CELLULE BETA PANCREAS

< NPY > alfa-MSH

ADIPE
Incremento sintesi UCP

LEPTINA FEGATO glicogenosintesi

CERVELLO
oressigenico anoressigenico adrenergico

>CAMP >PKA

> ATTIVIT LIPASI

INIBIZIONE BETA OX
tramite fosforilazione della acetilCoA carbossilasi

INCREMENTO SENSIBILIT AD INSULINA

CON PROTEIN CHINASI A CON CHINASI AMP DIPENDENTE

AZIONE MUSCOLARE: incremento attivit. AZIONE TERMOGENICA: incremento termogenesi.

MUSCOLO: leptina + recettore IRS-2 esocitosi GLUT4

%B()I19- perchC la massa grassa, vista la presenza di numerosi attori stimolati la L('1I$., $%$ 6IMI$<I)/(J <n esperimento genetico condotto sui topi per i due geni o0 2gene necessario per la sintesi della leptina3 d0 2gene necessario per la sintesi del suo recettore3 mostra chetopi con genotipo o0/o0 2entram0i gli %B alterati3 E L('1I$% 6I'($6($1I, non possi0ile la sintesi della leptina in quanto o0 mutato, in particolare questi topi presentavano /%&1I)%L% (L(A.1%. /&()/I1. '%$6(&.L( .$%&M.L(. .''(1I1% I$/%$1&%LL.1%. '()% 1&( A%L1( )<'(&I%&( .LL. $%&M.. 5

Giordano Perin: biochimica nutrizionale I$)<LI$% &()I)1($8. 2dovuta alla mancata azione supplementare della leptina alla azione della insulina3. d0/d0 E enotipo 6. .))($8. 6(L &(/(11%&( si tratta di un 7($%1I'% L('1I$% &()I)1($1(. %ggi sappiamo che L. M.;;I%&.$8. 6(I /.)I <M.$I di o0esit: dovuta a pro0lemi correlati alla sintesi della L('1I$. B 6%A<1. .LL. L('1I$% &()I)1($8., si tratta di un pro0lema legato .L &(/(11%&( %&M%$.L( non solo un pro0lema di comportamento. IL )I)1(M. 6(LL. L('1I$. stato ela0orato nel corso dell'evoluzione per garantire &()I)1($8. .6 <$ 6I;I<$% . L<$;% 1(&MI$(6IMI$<8I%$( M.)). ;&.)). E 6IMI$<8I%$( L('1I$. cui conseguono ovviamente calo della stimolazione del neurone .$%&())I;($I/% e della produzione di .L7. M)?. /alo della )(/&(8I%$( 6(LL. $%&.6&($.LI$. cui conseguono /.L% 6(LL. .11IAI19 M<)/%L.&(. /.L% 6(LL. 1(&M%;($()I. /.L% 6(L /%$)<M% 6I %))I;($%. /alo della )(/&(8I%$( 6(L 1&7 2 attore tireostimolante3 e quindi calo della via di stimolazione 1I&%I6(. con conseguente ulteriore /.L% 6(LL. 1(&M%;($()I e del /.1.B%LI)M%. /alo della )(/&(8I%$( 6(LL( ;%$.6%1&%'I$( e quindi calo della )I$1()I 6(;LI %&M%$I )())<.LI, cui conseguono calo della ertilit:. calo della attivit: sessuale. &(;I)1&.$6% L. @<.$1I19 6I M.)). ;&.)). 6I)'%$IBIL(, quindi, &(;%L. IL M(1.B%LI)M% 6I M%6% 6. M.$1($(&( IL LIA(LL% 6(LL. )1()). IL 'IK /%$1&%LL.1% '%))IBIL(. ADIPONECTINA- si tratta di un ormone caratterizzato da livelli di produzione I$A(&).M($1( '&%'%&8I%$.LI .LL. M.)). .6I'%).- minore la massa grassa, maggiore la secrezione. )i tratta di una proteina plasmatica 2!!Iaa3 estremamente importante anche perchC a parte delle proteine del complemento, agisce in questo modo ormazione del complesso recettore>adiponectina. Incremento della azione della .M'chinasi che agisce $(L M<)/%L% incrementando lipolisi. Incrementando uptaFe di glucosio e glicolisi. Ini0izione della lipogenesi. $(L 7(;.1% incremento della glicolisi cui consegue, vista la presunta carenza di ossalacetato I$/&(M($1% 6(LL. '&%6<8I%$( 6I /%&'I /?(1%$I/I essenziali per L. )%'&.AAIA($8. 6(LL'I$6IAI6<% I$ .))($8. 6I $<1&I($1I.

Giordano Perin: biochimica nutrizionale Ini0izione della gluconeogenesi. Ini0izione della lipogenesi. .d un nuovo .//())% .L /IB% consegue un incremento della sintesi della L('1I$. cui consegue un &I1%&$% .L M(1.B%LI)M% $%&M.L( /%$ /%$)(;<($1( I$/&(M($1% di $%&.6&($.LI$.. 1(&M%;($()I con conseguente riprestino della 0uona vascolarizzazione e isiologia della '(LL( 2essenziale per la guarigione di erite e la protezione dalle in ezioni3. .$;I%;($()I con conseguente incremento della A.)/%L.&I88.8I%$(. M(//.$I)M% 6(LL. &I'&%6<8I%$( )())<.L(. L. L('1I$. B L'%&M%$( 6(L B($())(&(, 6(L L.A%&% M<)/%L.&(, 6(LL. &I'&%6<8I%$( )())<.L(.

Giordano Perin; biochimica12: radicali dell'ossigeno

I RADICALI LIBERI DELL'OSSIGENO


sono specie reattive dell'ossigeno, si tratta cio di specie chimiche che presentano una struttura e conformazione elettronica tale da poter reagire potenzialmente con qualsiasi molecola o macromolecola cellulare: fino ad esaurimento del reagente. Fino a formazione di un composto stabile. La loro reattivit inversamente proporzionale all'emivita che esse hanno nella cellula e proporzionale alla loro energia libera, possiamo quindi schematizzare in questo modo: ENERGIA LIBERA O2 + eO2- + e- + 2H+ H2O2 +H+ + eOH + H2O + H+

H2O EQUIVALENTI RIDUCENTI 1. !"#!$ %&'$(#%%")#: presenta una emivita di microsecondi. *. '$(#%%")# )" ")(#+$!#: presenta un emivita nell'ordine di minuti. ,. "#!$ #%%")("L"-#: presenta una emivita nell'ordine di nanosecondi. .ueste specie chimiche estremamente pericolose si formano normalmente nella cellula in particolare in relazione ad alcune vie metaboliche come: nei /"0#-#!)(" in particolare in tutti quei processi che coinvolgono il passaggio di un unico elettrone ma soprattutto nel processo di riduzione del ubichinone in diidroubichinone ad opera della ! )12134 reduttasi:

ridotto

Giordano Perin; biochimica12: radicali dell'ossigeno

radicalico

ossidato

L'ubisemichinone ovviamente reagisce poi con l'ossigeno saturando s5 stesso ma trasformando l'ossigeno molecolare in !"#!$ %&'$(#%%")#. !el ($0"-#L# $!)#'L %/ 0"-#: nel reticolo troviamo un complesso multienzimatico di citocromi ed enzimi di vario genere funzionali alla ossidrilazione di molecole substrato ma che in alcuni casi possono divenire fonte di produzione dei radicali dell'ossigeno, in particolare ricordiamo il -"0#-(#/# '678, la via redo9 cos: descrivibile:

H2O
R R-OH Citocromo P450 Fe3+ Citocromo P450 Fe2+ Fe3+-S Fe2+-S FAD FADH2 Con una lunga serie di ossidazioni e riduzioni si giunge al recupero della NADPH + H+ molecola citocromo in forma ridotta. NADP+

O2
Alla ossidazione del citocromo consegue la idrossilazione di una molecola substrato con formazione di acqua a partire da ossigeno.

O2Citocromo P450 Fe3+

O2

Nella riduzione dei vari substrati possibili, nel momento in cui sia richiesto il passaggio di un solo Citocromo P450 Fe2+ elettrone al substrato si pu assistere alla formazione di radicali liberi.

.uesto tipo di reazione pu; avvenire sia su catene di natura alifatica che aromatica nel tentativo di renderle aggredibili da enzimi idrolitici e distruggerle o per semplice necessit biosintetiche, tuttavia, per quanto riguarda composti come il benzene, altamente tossico, la reazione di ossidrilazione risulta estremamente difficile e stimola molto la formazione di anione superossido. !$LL /$/<( ! 'L %/ 0"- : un caso particolare a riguardo concerne 2

Giordano Perin; biochimica12: radicali dell'ossigeno sicuramente la produzione del materiale necessario alla esplosione respiratoria: si tratta di un fenomeno che avviene tipicamente a livello del sistema immunitario in particolare come meccanismo di difesa aspecifico che si estrinseca nella '(#)&="#!$ )" %'$-"$ ($ 00">$ )$LL'#%%"+$!# -1$ > !!# -#L'"($ L' +$!0$ $%#+$!# &--")$!)#L#, contribuiscono in maniera fondamentale a questo processo i granulociti neutrofili. "l processo di formazione dei radicali liberi dell'ossigeno avviene in modo particolare grazie ad una proteina transmembrana che: ) &! L 0# ossida ! )'1313 ad ! )'3 ) LL' L0(# riduce l'ossigeno ad anione superossido. " radicali dell'ossigeno sono estremamente pericolosi a livello cellulare in quanto: 1. %#!# "! +( )# )" ) !!$++" ($ +(&''" %&LF")("-" che in particolare interessano enzimi fondamentali come: 1. F#%F#F(&00#-1"! %" 1. *. -#/'L$%%# " )$LL - 0$! ($%'"( 0#(" . "nibendo la produzione di energia cellulare. *. <L#-- !# L '#/' - L-"# fondamentale per il mantenimento della omeostasi del calcio stesso e il suo ruolo di secondo messaggero. ,. ) !!$++" !# +L" -")" !&-L$"-" provocando quindi: 1. )$F#(/ ="#!" )$LL - 0$! )$L )! . *. /&0 ="#!". 6. ) !!$++" !# %0(&00&($ $?0( -$LL&L (" come: 1. acido @aluronico. *. -ollagene. COMPLESSI ENZIMATICI DIFENSIVI: " meccanismi difensivi messi in atto dal nostro corpo per combattere la formazione e la propagazione di radicali liberi dell'ossigeno sono numerosi, in particolare ricordiamo alcuni enzimi e complessi enzimatici fondamentali: %&'$(#%%")# )"%/&0 %": si tratta dell'enzima che elimina l'anione superossido per azione diretta nella reazione di dismutazione: la superossido dismutasi elimina quindi sul nascere la presenza di molecole pericolose come l'anione superossido trasformandolo in una specie ancora reattiva ma sicuramente smaltibile in modo piA rapido e meno pericolosoB le superossido dismutasi sono /$0 L#'(#0$"!$ e si distinguono in: /"0#-#!)(" L" $ < 00$("-1$ contenenti magnesio. -"0#'L %/ 0"-1$ contenenti rame o zinco. +raficamente abbassa l'energia della molecola in questo modo:

Giordano Perin; biochimica12: radicali dell'ossigeno ENERGIA LIBERA "n ogni caso necessario ora eliminare il perossido di idrogeno che, seppur decisamente meno reattivo dell'anione superossido permane un composto altamente pericoloso. O2 + eO2- + e- + 2H+ H2O2 +H+ + eOH + H2O + H+

H2O EQUIVALENTI RIDUCENTI

L ($ ="#!$ )" F$!0#!: si tratta di una reazione particolarmente importante per lo smaltimento del perossido di idrogeno: 1*#* 3 Fe33 C Fe333 3 #1D 3 #1E anche in questo caso la cellula sfrutta la presenza di una molecola di ferro ridotto ossidandolo per rompere la molecola di perossido di idrogeno in radicale ossidrilico e ione idrossido. ")(#'$(#%%") %": si tratta di molecole che demoliscono l'acqua ossigenata che si forma per l'azione delle deidrogenasi aerobie, sono fortemente presenti nei perossisomi, in particolare ricordiamo: - 0 L %"B si tratta di una emoproteina caratterizzata dalla presenza di .& 00(# +(&''" $/" #%%") 0" Fe,3 o emineB la reazione catalizzata dal questo enzima : * 1*#* C *1*# 3 #* capace quindi di trasformare due ENERGIA molecole potenzialmente pericolose in LIBERA tre molecole utilizzabili dalla cellula. O2 + eLa - 0 L %" inoltre in grado di catalizzare reazioni di eliminazione di perossido di idrogeno sfruttando substrati riducenti diversi: 1*#* 3 (E1* C *1*# 3 ( La prima reazione esclusiva della - 0 L %" mentre la seconda condivisa con la categoria di idrossiperossidasi detta '$(#%%") %". O2-+ e- + 2H+ H2O2 +H+ + eOH + H2O + H+

H2O EQUIVALENTI RIDUCENTI 4

Giordano Perin; biochimica12: radicali dell'ossigeno ltre reazioni catalizzate dalla catalasi ed essenziali per processi biosintetici o catabolici sono: "#)"== ="#!$ )$" ($%")&" )" 0"(#%"! essenziale per la sintesi di /"0 e )"0. #%%") ="#!$ )$LL'$0 !#L# ) L)$")$ -$0"- , essenziale a livello epatico per lo smaltimento dell'etanolo in eccesso. '$(#%%") %": si tratta di nuovo di enzimi emoproteici - 0 L"== !# L )$/#L"="#!$ )$L '$(#%%")# )" ")(#+$!# / &!"- /$!0$ "! '($%$!= )" &! ) 00# %&<%0( 0# (")&-$!0$. &n caso particolarmente importante per quanto concerne le perossidasi sicuramente quello )$LL +L&0 0"#!$ '$(#%%") %": si tratta dell'enzima capace di eliminare una molecola di perossido di idrogeno provocando ossidazione di due molecole di glutatione a formare un ponte solfuroB il glutatione in forma ridotta viene poi recuperato dalla +L&0 0"#!$ ($)&00 %": la +L&0 0"#!$ '$(#%%") %" un enzima %$L$!"# )"'$!)$!0$, in caso di mancanza di selenio a livello della dieta si assiste a mancata degradazione, in particolare a livello degli eritrociti, di perossido di idrogeno. L +L&0 0"#!$ ($)&00 %" necessita di ! )'1 per funzionare, in particolare il meccanismo di riduzione del glutatione ossidato viene accoppiato alla >" )$" '$!0#%# F#%F 0# principalmente e anche ad altre vie che producono ! )'1. ttraverso la azione di questi diversi enzimi detti %- >$!+$(% questi (#% sono intercambiabili e, possiamo dire, spostano il radicale in composti diversi, in particolare riconosciamo una serie di competizioni fra le diverse reazioni sopracitate. ( )"- L$ #%%")("L"-#: pu; provocare danni del )! . 'erossidare acidi grassi e lipidi. 'erossidare proteine: si tratta di formazione di ponti disolfuro. '$(#%%") ="#!$ )$" L"'")": il lipide di membrana reagisce con un perossido formando un perossilipide. La formazione del perossido rende il lipide '#L ($ e scardina la struttura della membrana provocando: "!-($/$!0# della permeabilit. )$F#(/ =#!$ del mosaico. $siste a livello della /$/<( ! la vitamina $ o 0#-#F$(#L#: questa molecola si carica di un elettrone formando un ")(#'$(#%%")# che esposto sulla membrana e non piA all'interno, in questo modo elimina il problema. "!0$(>"$!$ &! %$("$ di $!="/" che elimina il pericolo a livello della membrana.

Giordano Perin; biochimica12: radicali dell'ossigeno

'$(#%%") ="#!$ )$+L" //"!# -")": tutti gli amminoacidi sono suscettibili a danni ossidativi, alcuni piA alcuni meno, in particolare alcuni possono essere recuperati, altri risultano irrimediabilmente danneggiati. .uando una proteina presenta dei danni si assiste alla rottura della molecola con formazione, quindi, di carbonili liberi, questi possono essere misurati in funzione dell'et e su tessuti molto diversi anche di organismi diversi: possiamo dire '$( 0&00$ L$ %'$-"$ $ 0&00" 0$%%&0": per la '("/ /$0F )$LL >"0 i meccanismi di riparazione risultano efficaci. 'er la %$-#!) /$0F )$LL >"0 i sistemi di smaltimento endogeni divengono meno efficaci. %"%0$/" !0"#%%") !0" $!)#+$!": -")# L"'#"-# che sfrutta i suoi gruppi tiolici per smaltire radicali liberi. -1$L !0" )$L F$((# il ferro essenziale per la reazione di fenton e il suo sequestro provoca di conseguenza: %0"/#L ="#!$ )$LL$ L0($ ($ ="#!" )" %/ L0"/$!0# del perossido di idrogeno. 6

Giordano Perin; biochimica12: radicali dell'ossigeno L L"/"0 0 '(#)&="#!$ )" !"#!$ ")(#%%")#. <"L">$()"! : che come visto pu; essere trasformata in bilirubina che pu; assorbire un anione superossido per tornare a biliverdina 2,88mgGd4.

bilirubina

biliverdina

>" "!>$(% LL - 0 <#L"== ="#!$ )$LL$ '&("!$ in particolare l'acido urico pu; essere ritrasformata a 9antina assorbendo una molecola di perossido di idrogeno, la 9antina a sua volta assorbendo un altro perossido di idrogeno pu; essere ritrasformata in ipo9antina. -")# %-#(<"-#: l'acido ascorbico diviene protagonista di un processo particolare che presenta una valenza duplice: 0( %F#(/ ="#!$ )$LL' -")# %-#(<"-# ( )"- L$ %-#(< 0# questo consente l'eliminazione di un (#%. "l radicale ascorbato, tuttavia, pu; anche agire sul ferro tripositivo formandolo in ferro bipositivo per ritornare alla sua conformazione normale ed L"/$!0 !)# quindi L ($ ="#!$ )" F$!0#! e stimolando quindi la formazione del radicale ossidrilico. -ome sottolineato in precedenza l'ascorbato pu; essere utilizzato anche per il recupero della vitamina $ sulla membrana citoplasmatica. +$!0" $%#+$!" )"F$!%">": polifenoli altamente presenti a livello di frutta, verdura e vino: si tratta di molecole aromatiche ricche di gruppi ossidrilici dette - 0$-#L". 1. "l catecolo pu; donare un protone per annullare il radicale divenendo %$/"-1"!#!$. *. "l %$/"-1"!#!$ assorbendo un altro radicale diviene ' ( -1"!#!$ estremamente stabile. La particolarit di questo tipo di composti che piA assorbono e annullano agenti radicalici, piA diventano stabili. nche i flavonoidi possono essere ossidanti, ma le quantit assorbite sono tali da rendere questo effetto insignificante.

Giordano Perin; Biochimica 13: catabolismo dell'etanolo

CATABOLISMO DELL'ETANOLO
L'ETANOLO un composto che nella storia stato essenziale per il suo alto contenuto calorico e per la possibilit di ricavalo da scarti alimentari altrimenti inutilizzabili. Di fatto la rappa viene prodotta in !uesto modo" si prende uno scarto di frutta non commestibile #per esempio vinaccia$. Lo si fa fermentare. %i distilla il ricavato per ottenere alcool. L'aspetto fondamentale che &L '(ODOTTO (&)A*ATO + ALTA,ENTE ENE(-ET&)O e nella storia servito soprattutto per !uesto motivo. )./0).10O. si tratta di una molecola piccola e relativamente apolare2 !uesta sua natura consente di fatto 3N A%%O(4&,ENTO T(A,&TE L&4E(A D&553%&ONE e di conse uenza '(O'O(6&ONALE ALLA 73ANT&T8 &N-E(&TA9 !uesto composto iun e in particolare a livello E'AT&)O dove" *&ENE T(A%5O(,ATO &N ALDE&DE A)ET&)A DA T(E EN6&,& 5ONDA,ENTAL,ENTE" AL)OOL DE&D(O-ENA%& che utilizza NAD: per produrre NAD. : .: formando in !uesto modo A)ETALDE&DE. )./0).10O. : NAD: ; )./0).O : NAD.#.:$ DE&D(O-ENA%& ,&%TA DETTA ,EO% sistema microsomiale ossidante l'etanolo ).E" sfrutta NAD'.#.$: per la riduzione. 'releva ossi eno per produrre una molecola di A)73A. 73E%TO T&'O D& (EA6&ONE %T&,OLA &L 53N6&ONA,ENTO DELLA DE&D(O-ENA%& ,&%TA stessa e la sua %&NTE%& in un meccanismo di autoinduzione. )./0).10O. : O1 : NAD'.#.:$ ; )./0).O : 1.1O : NAD': &l medesimo meccanismo viene utilizzato per la catabolizzazione dei farmaci2 in particolare la induzione di tale deidro enasi provoca lo %,ALT&,ENTO '&< *ELO)E DE& '(&N)&'& ATT&*& e conse uentemente 3NA ,&NO(E E55&)A)&A DEL 5A(,A)O. La deidro enasi in !uestione opera a livello del (ET&)OLO ENDO'LA%,&)O L&%)&O che2 in presenza di !uantit eccessive di etanolo2 D&*&ENE &'E(T(O5&)O. %i tratta in o ni caso di una deidro enasi a funzione mista. )ATALA%&" fra le tante reazioni di eliminazione dell'ac!ua ossi enata la catalasi catalizza una reazione che coinvol e l'etanolo" )./0).10O. : .1O1 ; )./0).O : 1.1O 5O(,A6&ONE D& A)&DO A)ET&)O avviene razie alla azione di una A)ETALDE&DE DE&D(O-ENA%& NAD: dipendente che a isce in modo" 1

Giordano Perin; Biochimica 13: catabolismo dell'etanolo &((E*E(%&4&LE in !uanto la affinit dell'acido acetico per l'enzima bassissima. &N '(E%EN6A D& %. liberi a livello del sito attivo #rea enti tiolici ven ono utilizzati per eliminare tali siti2 processo essenziale per la =TE(A'&A DEL D&%-3%TO> in !uanto il mancato smaltimento dell'aldeide acetica provoca un fastidio estremamente spiacevole$ A)&DO A)ET&)O prodotto in !uesto modo pu? essere utilizzato in particolare per" formazione di Acetil)oA attraverso &D(OL&%& D& AT' ad A,' E '&(O5O%5ATO per enerare la inte razione del )oA con l'acetile9 73E%TO" *&ENE 3T&L&66ATO NELLA )ATENA (E%'&(ATO(&A per produrre ener ia a livello epatico2 evento raro in !uanto eccessi a livello della assunzione di etanolo sono correlati eneralmente ad una assunzione di nutrienti di altra natura. %T&,OLA LA L&'O-ENE%& in particolare formazione di T(&A)&L-L&)E(OL&2 l'etanolo stimola infatti la produzione di LDL. '(OD36&ONE D& )O('& ).ETON&)&. (&*E(%ATO NEL %AN-3E tramite il !uale iun e a" ,3%)OLO. )E(*ELLO. dove viene trasformato in A)ET&L)oA che viene utilizzato in forme di ossidazione. E55ETT& ,ETA4OL&)& DELL'ETANOLO A%%3NTO &N 73ANT&T8 E))E%%&*E" 4LO))O DELLA -L3)ONEO-ENE%&" la produzione di NAD.#.:$ dovuta alla azione delle deidro enasi alcolica e aldeidica provoca" ,AN)AN6A D& NAD: essenziale per la licolisi. %T&,OLA6&ONE DELLA T(A%5O(,A6&ONE DEL '&(3*ATO &N LATTATO con conse uenti" D&,&N36&ONE DELLA )ON)ENT(A6&ONE D& ,ETA4OL&T& E%%EN6&AL& ALLA )ELL3LA )O,E" piruvato. Ossalacetato che" non viene prodotto a partire dal piruvato #che non c'$. viene ridotto a malato per ottenere NAD: essenziale per la licolisi. &N)(E,ENTO DELLA A)&D&T8 dovuto alla presenza di corpi chetonici e di lattato. &,'O%%&4&L&T8 D& '(OD3((E -L3)O%&O in !uanto mancano i precursori fondamentali #ossalacetato e piruvato$. %T&,OLA6&ONE ALLA L&'O-ENE%&" la mancanza di NAD: stimola anche la reazione di (&D36&ONE DEL D&&D(O%%& A)ETONE 5O%5ATO A -L&)E(OLO 5O%5ATO cui conse uono" A%%O)&A6&ONE DEL -L&)E(OLO 5O%5ATO AD A)&L& L&4E(& prodotti a partire dal acetil)oA prodotto per catabolizzazione dell'etanolo stesso. &N)(E,ENTO E,AT&)O DELLE *LDL ad alto contenuto di tri liceridi. %TEATO%& E'AT&)A in !uanto !uesti triacil liceroli si A))3,3LANO A L&*ELLO E'AT&)O provocando E'ATO,E-AL&A dovuta alla presenza di

Giordano Perin; Biochimica 13: catabolismo dell'etanolo accumuli di occe lipidiche nel citosol de li epatociti9 il fenomeno detto %TEATO%& E'AT&)A #che pu? dare problemi relativi a diversi aspetti del metabolismo del fe ato2 in particolare viene meno in modo molto pericoloso la produzione di proteine della coa ulazione con possibilit di emorra ie molto pi@ fre!uenti2 emorra ie occulte2 inoltre2 si possono anche verificare a livello epatico vista la formazione di *A(&)& conse uenti all'indebolimento del vaso e all'aumento della concentrazione di *LDL$ che pu? sviluppare in )&((O%& E'AT&)A. *isto l'apporto nutritivo che enera e la sua funzione rilassante nonchA vasodilatatrice l'alcool assunto in piccole !uantit positivo per l'or anismo.

Giordano Perin; biochimica 14: vitamina K

LA VITAMINA K
VITAMINA K: si tratta di una proteina liposolubile essenziale, in particolare si tratta di una struttura formata da due anelli, uno benzenico e uno chinonico, che presenta due sostituenti di cui quello in posizione 1 ariabile e pu! essere: I"#$%&N$: in tal caso il composto si definisce M&"ANI$N&, si tratta di un composto sintetico che iene somministrato nelle terapie di supplemento per le a itaminosi e nella ita immediatamente postnatale' iene definita anche itamina K() *+ATT#$ M$,&-$,& "I I.$/#&N&: e in tal caso il composto si definisce 0I,,$-1IN$N&, tipicamente sintetizzato dalle piante e detto itamina K1) .&I M$,&-$,& "I I.$/#&N&: si parla di M&NA-1INI$N&, prodotto dai batteri della flora batterica intestinale che di fatto ci prote22ono dall3attacco di altre forme batteriche) .e in risposta ad una infezione intestinale si assumono de2li antibiotici e si uccidono i batteri della flora intestinale, si pu! erificare una AVITAMIN$.I da itamina K) Nella ita immediatamente postnatale la itamina K de e essere assunta dall3esterno in quanto la flora batterica non sufficientemente s iluppata) Il menachinone iene detto itamina K4)

I li elli di assorbimento di questi fattori sono strettamente le2ati, come per tutte le proteine liposolubili, alla atti it5 dei sistemi di di2estione lipidica in particolare quelli biliari' una olta assorbita la itamina iene incolata a chilomicroni e in questa forma accumulata in circolo) ,e fonti principali da cui possibile rica are tale itamina: e2etali a fo2lie erdi, in particolare 2li spinaci a li ello e2etale) 0e2ato e uo a a li ello animale) I punti di assorbimento delle di erse forme della itamina sono: I,&$ per quanto concerne la K1 o fillochinone) -$,$N per quanto concerne K4 e K( o menachinoni) ,a VITAMINA K 2eneralmente si presenta in forma "I /$,IA,-$$, non di /$,I-1&T$N&) Il naftochinone risulta essenziale per la -$A%+,A6I$N& in particolare in questo modo: /#$T&IN& "&,,A -$A%+,A6I$N& sono caratterizzate dalla presenza di #&.I"+I "I %,+TAMMAT$ che la VITAMINA K T#A.0$#MA in un processo di %AMMA -A#7$..I,A6I$N& in %AMMA -A#7$..I %,+TAMMAT$ inserendo

Giordano Perin; biochimica 14: vitamina K un secondo -A#7$..I,& A ,IV&,,$ "&, -A#7$NI$ T&#MINA,& posttraduzionalmente) ,A /#$T&INA %AMMA -A#7$..I,ATA di iene un -1&,ANT& "&, -A,-I$: il calcio bipositi o iene intrappolato a li ello dei due carbossili che presentano carica ne2ati a, questo consente ,A -$A%+,A6I$N& "&, .AN%+&) ,3enzima che si occupa di tale reazione quindi una -A#7$..I,A.I che utilizza la itamina K e non la 7I$TINA, in particolare il processo di carbossilazione della molecola a iene in questo modo: in2resso di una molecola di ossi2eno che si comporta in questo modo: +N AT$M$ "I $..I%&N$ forma un &/$..I"$ .+,,3AN&,,$ I"#$-1IN$NI-$ 8e non sulla forma chinonica9, questo atomo di ossi2eno per inter ento di una molecola di NA"/181:9 forma una molecola di acqua consentendo lo smaltimento del .&-$N"$ AT$M$ "I $..I%&N$) Il chinone iene nuo amente #I"$TT$ alla sua forma idro2enata da una reduttasi apposita e ricomincia il ciclo) ,3A,T#$ AT$M$ "I $..I%&N$ a ad unirsi alla molecola di ANI"#I"& -A#7$NI-A formando il -A#7$..I,&) +scita di una molecola di acqua e del 2amma 2lutammato) Il medesimo meccanismo di 2amma carbossilazione risulta essenziale per il funzionamento di una proteina presente a li ello osseo: la calbindina che 2razie ai residui di 2amma 2lutammato di iene un chelante del calcio)

Giordano Perin; biochimica nutrizionale11: impostazione delle diete

IMPOSTAZIONE DELLE DIETE


il problema della IMPOSTAZIONE CORRETTA DELLA DIETA estremamente importante per quanto i ri!uarda in quanto la disponibilit" di ibo nelle nostre re!ioni ILLIMITATA io lar!amente superiore alla ne essit"# il li$ello di N%TRIZIONE un aspetto molto importante nella nostra $ita sia in senso positi$o &e ne!ati$o' si parla in(atti di O)ESIT* e di MALN%TRIZIONE+ O)ESIT* NE,LI %SA# l-in remento della obesit" ne!li stati uniti presenta un trand ra((i!urabile in questo modo# 50% ./01 2 .3'45 31% ./61 2 .7'45 ./81 2 .45 .//1 2 395 12,5% 3111 2 9.5 1960 1970 1980 1990 2000 possiamo dire &e si re!istrata ne!li ultimi anni una de isa impennata del li$ello di obesit": l-aspetto importante si uramente il (atto &e questa patolo!ia $a a olpire persone &e in pre eden;a erano SANE aumentando onsidere$olmente le spese sanitarie e non solo' in parti olare questo trand imputabile# .+ res ita dell-apporto di CI)O sia in senso quantitati$o &e qualitati$o <pi= ra((inato e quindi meno (ibroso>+ 3+ Diminu;ione' DECISI?A' DEL LA?ORO M%SCOLARE do$uta alla presen;a di sempre ma!!iori automa;ioni sia nella $ita quotidiana sia nel la$oro' in parti olare possiamo dire &e l-introdu;ione di# .+ PC <anni 81@/1> 3+ INTERNET <anni /1> Aanno ontribuito note$olmente all-instaurarsi di tale (enomeno+ Per quanto on erne la DIMIN%ZIONE DEL LA?ORO M%SCOLARE si possono dare in(orma;ioni relati$amente alla qualit" e quantit" del ibo in!erito ne essarie a supplire a tale diminu;ione# B NECESSARIO CONOSCERE IL CA))ISO,NO CALORICO %TILE A MANTENERE IL )MI NORMALE <possiamo dire ompreso 31@34>: si indi$iduano in parti olare delle (as e osD distribuite# E31 2 sottopeso 31@34 2 normale 34@91 2 so$rappeso F91 2 obeso so$rappeso e obesit" ome sottopeso presentano ome onse!uen;e# 1

Giordano Perin; biochimica nutrizionale11: impostazione delle diete in remento del ris &io di morte RELATI?O' in parti olare# si stabilis e ome ris &io di mortalit" G.H per una persona on )MI normale+ Tale indi e di ris &io risulta pi= ele$ato in aso di situa;ioni ome# sottopeso <in remento ris &io di in(e;ioni in parti olare>+ so$rappeso+ Obesit"# ondi;ione per la quale si arri$a ad un RADDOPPIO DEL RISCAIO DI MORTALIT*+ Si assiste inoltre all-in remento della morbidit" per ondi;ioni ome# malattie ardio$as olari e non solo' per le donne in parti olare# Ipertensione F 7'3 $olte+ In(arto F 9'3 $olte+ an ro COLON F 9 $olte+ Diabete di tipo 3 F .9 $olte+ Per tutti questi moti$i ne essaria una re!ola;ione pre isa delle ne essit" alori &e orrelate o$$iamente alle ne essit" e alla atti$it" del proprio or!anismo' si parla di ir a# 91 I alJI!Kdie 2 ?ITA SEDENTARIA+ 94 I alJI!Kdie 2 LA?ORO M%SCOLARE MODERATO+ 71 I alJI!Kdie 2 LA?ORO M%SCOLARE INTENSO+ Complessi$amente per quanto on erne il (abbiso!no metaboli o omplessi$o' possiamo dire &e delle alorie assunte on la dieta# 015 assorbito dal metabolismo basale+ 915 onsumato dal la$oro mus olare <quando moderato>+ .15 le!ato alle NECESSIT* ENER,ETICAE DI# di!estione 2 peristalsi per esempio ma an &e sintesi si en;imi+ Assorbimento 2 in parti olare TRASPORTO ATTI?O+ Riassorbimento 2 di nutrienti e omposti+ Dei N%TRIENTI ASS%NTI+ Possiamo distin!uere i ma roalimenti tipi amente presenti a li$ello della nostra dieta in quattro ate!orie aratteri;;ate dalla presen;a di di$erso CONTEN%TO ENER,ETICO <espresso in I alJ!># CAR)OIDRATI 2 7 L alJ! PROTEINE 2 7 L alJ! ,RASSI 2 / L alJ! ETANOLO 2 6 L alJ! quest-ultimo inoltre una (onte nutriti;ia parti olarmente ener!eti a' inoltre be$ande al ooli &e le!!ere ome $ino e birra onten!ono# mi ronutrienti+ ?itamine+ Sali minerali+ Essen;iali per il nostro metabolismo+ in una dieta nella quale ne essario ridurre l-apporto alori o $iene per prima osa eliminato l-ETANOLO proprio in $irt= del suo ele$atissimo ontenuto alori o+ Altro aspetto da tenere presente relati$amente alla imposta;ione di una dieta

Giordano Perin; biochimica nutrizionale11: impostazione delle diete si uramente lo STATO DI STRESS dell-indi$iduo# risulta ne essario tenere onto della e$entuale SECREZIONE INCREMENTATA DI ADRENALINA e della TERMO,ENESI ACCENT%ATA ad essa orrelata+ I MACRON%TRIENTI' io ome !i" detto CAR)OIDRATI' PROTEINE E LIPIDI' sono $ettori di mi ronutrienti essen;iali per oprire il (abbiso!no nutriti;io: nella imposta;ione di una dieta equilibrata quindi ne essario tener presenti# apporto CALORICO+ Ma ronutrienti essen;iali' non sinteti;;abili ome# .1 AMMINOACIDI+ ALC%NE TIPOLO,IE DI LIPIDI+ Mi ronutrienti essen;iali ome# ?ITAMINE+ IONI e SALI MINERALI+ Possiamo quindi dire &e in una dieta equilibrata il (abbiso!no alori o de$e essere operto# .+ CAR)OIDRATI 2 74@045 3+ PROTEINE 2 .1@945 9+ LIPIDI 2 31@945 I CARBOIDRATI# si tratta sostan;ialmente di semi di piante' in parti olare distin!uiamo (ra i arboidrati omunemente disponibili sul mer ato# CAR)OIDRATI SEMPLICI# mono e di sa aridi ome SACCAROSIO+ CAR)OIDRATI COMPLESSI# polisa aridi ome l-AMIDO+ CAR)OIDRATI ,REZZI# io arboidrati omplessi e (ibre+ Muesti arboidrati' una $olta idroli;;ati' produ ono !lu osio essen;iale per il nostro or!anismo: il omportamento di questi alimenti di((erente a se onda della (orma in ui $en!ono assunti# i CAR)OIDRATI COMPLESSI e ,REZZI presentano una apa it" di aumento della !li emia MINORE e PIN LENTA' in parti olare# MONO E DI SACCARIDI# sono metaboli;;ati immediatamente' !iunti a li$ello intestinale $en!ono assorbiti molto $elo emente pro$o ando# in remento immediato della ,LICEMIA (ino a pi &i molto ele$ati' an &e molto pi= ele$ati dei arboidrati omplessi+ IPO,LICEMIA POST PRANDIALE do$uta alla IPERINS%LINEMIA CA%SATA DALL-INCREMENTO DELLA ,LICEMIA+ L-abbassamento' per assorbimento di !lu osio' della !li emia a elera la sintesi di LIPIDI+ Possiamo quindi dire &e CAR)OIDRATI SEMPLICI presentano un ELE?ATO INDICE ,LICEMICO+ CAR)OIDRATI COMPLESSI# presentano un in remento della !li emia pi= lie$e &e ra!!iun!e il suo pi o in ir a 01 minuti' non ausano inoltre' $isto il rilas io ontrollato a li$ello emati o' una ipo!li emia post prandiale+ Possiamo dire &e I CAR)OIDRATI COMPLESSI presentano un )ASSO INDICE ,LICEMICO ,li alimenti ad ele$ato indi e !li emi o pro$o ano uno STRESS SECRETI?O RISPETTO 3

Giordano Perin; biochimica nutrizionale11: impostazione delle diete ALLE CELL%LE )ETA DEL PANCREAS on in remento del ris &io di patolo!ie ad esse le!ate ome per esempio il diabete di tipo II: per questo moti$o si er a di limitare nell-in(an;ia l-abuso di queste sostan;e osD da e$itare problemi &e si possono riper uotere nell-et" adulta+ 150

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60min Il li$ello di assun;ione quotidiano di questi omposti do$rebbe essere di .91!Jdie' questi alimenti sono in(atti essen;iali al mantenimento della omeostasi !li emi a' non possiamo (arne a meno in(atti' nonostante la possibilit" di ri a$are !lu osio da (onti di natura protei a' l-apporto !lu idi o essen;iale per &O# il atabolismo delle proteine' alternati$o al onsumo di !lu idi' produ e a;oto inor!ani o &e $iene ESCRETO on le urine e le (e i !enerando un bilan io a;otato ne!ati$o+ Al alo della on entra;ione di amminoa idi orrisponde CALO DELLA SINTESI PROTEICA+ M%INDI %N bilan io a;otato NE,ATI?O+ Il atabolismo de!li amminoa idi' inoltre' puP produrre due risultati# !lu osio+ Corpi &etoni i on onse!uente aumento della &etonemia+ Inoltre nel omplesso queste (orme protei &e una $olta onsumate risultano essere estremamente COSTOSE a li$ello di produ;ione+ LE FIBRE# si tratta di omposti non di!eribili &e quindi# INCREMENTANO IL ?OL%ME DI CI)O ASSOR)ITO+ NON INCREMENTANO IL ?ALORE CALORICO DELLO STESSO+ Inoltre la (ibra essendo idratata lentamente a li$ello intestinale PRO?OCA %NA DIMIN%ITA ?ELOCIT* DI S?%OTAMENTO DELL-INTESTINO ui onse!uono nell-ordine# ri!on(iamento DELL-INTESTINO ui onse!ue# Stimolo alla se re;ione delle COLECISTOCAININA duodenale+ Stimolo al NE%RONE ANORESSI,ENICO e STIMOLAZIONE DELLA SENSAZIONE DI SAZIET*+ Stimolo del ri!on(iamento del COLON ui onse!ue# Stimolo alla SECREZIONE DEL PQQ 9@90+ Stimolo al neurone ANORESSI,ENICO e STIMOLAZIONE DELLA 4

Giordano Perin; biochimica nutrizionale11: impostazione delle diete SENSAZIONE DELLA SAZIET*+ Inoltre a li$ello del COLON la CI)RA presenta un altra (un;ione essen;iale# STIMOLANDO LA CONCENTRAZIONE DI SALI )ILIARI A LI?ELLO DEL L%ME' &e ?EN,ONO SECRETI CON LE CECI' !enera# Elimina;ione dei sali biliari stessi+ Stimolo alla sintesi dei sali biliari in sostitu;ione di quelli se reti+ Consumo del olesterolo ellulare epati o+ Diminu;ione della olesterolemia+ LE PROTEINE# i (ornis ono i 31 amminoa idi &e utili;;iamo per la sintesi delle proteine ne essarie al nostro orpo' di questi# .1 sono non essen;iali+ .1 sono essen;iali' in parti olare# 3 sono essen;iali uni amente nella res ita# ar!inina+ Istidina+ 8 sono essen;iali nel orso di tutta la $ita+ Tripto(ano+ Cenilalanina+ Lisina+ Treonina+ ?alina+ Leu ina+ Isoleu ina+ Treonina+ LE PROTEINE possono essere ri a$ate da (orme sia ANIMALI &e ?E,ETALI: a se onda della (onte di ri(erimento possiamo ottenere proteine &e per omposi;ione presentano una qualit" ma!!iore o in(eriore' tale li$ello di qualit" de(inito numeri amente on un numero in(eriore o u!uale a .' in parti olare distin!uiamo# PROTEINE ANIMALI &e si tro$ano prin ipalmente# %O?O R .' si tratta in(atti dell-alimento di ri(erimento per la ate!oria delle proteine di ori!ine animale+ CARNE E PESCE R 1'84@1'/3 ,ELATINA R 1'18 ?E,ETALI# SOIA R .' si tratta in(atti dell-alimento di ri(erimento per la ate!oria delle proteine di ori!ine $e!etale+ LE,%MI R 1'08 sono# PO?ERI IN METIONINA+ RICCAI IN LISINA+ PANE INTE,RALE e CEREALI R 1'71 sono# RICCAI IN METIONINA+ PO?ERI IN LISINA+ <sono io omplementari' l-introito di erali e le!umi a li$ello della medesima dieta 5

Giordano Perin; biochimica nutrizionale11: impostazione delle diete estremamente importante>+ l-introito di ereali in o!ni aso non su((i iente a oprire il (abbiso!no di protei o del nostro or!anismo+ LIPIDI# sono essen;iali per la alimenta;ione e !eneralmente $en!ono assunti in (orma di TRIACIL,LICEROLI' possiamo distin!uere# ACIDI ,RASSI SAT%RI# si tro$ano prin ipalmente nei prodotti aseari' nella arne e in al uni oli $e!etali <palma e o o' molto di((usi in sud Ameri a>' possiamo dire &e omplessi$amente# in rementano il li$ello plasmati o di LDL+ In rementano il li$ello di COLESTEROLO PLASMATICO+ In rementando quindi nel omplesso il ris &io di in orrere in ris &i di natura ardio$as olare+ ACIDI ,RASSI INSAT%RI# monoinsaturi# possiamo dire &e deri$ano prin ipalmente da $e!etali e dal pes e' l-e((etto omplessi$o di questi alimenti di# diminuire le LDL+ In rementare le ADL+ Diminuire il li$ello di olesterolo emati o+ Presentano quindi un e((etto de isamente positi$o rispetto a!li a idi !rassi saturi+ Polinsaturi# il loro e((etto strettamente le!ato alla posi;ione della insatura;ione' in parti olare $en!ono lassi(i ati in base alla distan;a della insatura;ione rispetto al metile &e &iude la mole ola in# n0 o ome!a0# sono prin ipalmente a idi LINOLEICO e LINOLENICO' sono essen;iali e si tro$ano prin ipalmente a li$ello di (rutta se a e oli di $ari semi: presentano omplessi$amente un e((etto di questo tipo# diminuis ono il li$ello di LDL+ Diminuis ono il li$ello di ADL+ Diminuis ono il li$ello del COLESTEROLO PLASMATICO+ N9# si tro$ano prin ipalmente nelle piante e ne!li oli del pes e' in parti olare MERL%ZZO' ALICI' SALMONE' SARDINE e ARIN,AE: l-e((etto omplessi$o di questo tipo di alimenti di# ridu;ione dei tria il!li eroli sieri i+ Elimina;ione delle aritmie+ Ridu;ione delle trombosi+ Pur presentando un e((etto limitato sui li$elli di LDL e ADL presentano un e((etto de isi$o sul RISCAIO CARDIO?ASCOLARE omplessi$o+ a idi !rassi insaturi a on(orma;ione trans# possiamo dire &e nonostante la presen;a di insatura;ioni presentano un e((etto estremamente simile a quello de!li a idi !rassi SAT%RI' in parti olare# in rementano il li$ello di LDL+ In rementano il ris &io di malattie ardio$as olari+ Si (ormano in parti olare in onse!uen;a alla IDRO,ENAZIONE di OLI 6

Giordano Perin; biochimica nutrizionale11: impostazione delle diete ?E,ETALI+ COLESTEROLO DI ORI,INE ANIMALE presenta di (atto e((etti minimi sul li$ello di olesterolo emati o+ STEROLI ?E,ETALI+ Numerosi altri omposti in(luen;ano i li$ello di assorbimento de!li a idi !rassi saturi' insaturi e di olesterolo' in parti olare il onsumo di SOIA ridu e del .15 il li$ello di olesterolo asso iato alle LDL' allo stesso modo un onsumo limitato di al oli i le!!eri' in parti olare il $ino rosso' oltre ad essere utile alla neutrali;;a;ione di radi ali liberi' asso iato alla diminu;ione del ris &io ardio$as olare le!ato alla diminu;ione delle LDL plasmati &e+

Giordano Perin; biochimica nutrizionale12: ormoni6: ormoni sessuali

ORMONI SESSUALI
il CONTROLLO DEL RILASCIO DEGLI ORMONI SESSUALI un meccanismo complesso che interessa sia l'in i!i uo non maturo sessualmente" sia l'in i!i uo maturo sessualmente# in particolare noi trattiamo el meccanismo i controllo i tale rilascio per $uanto concerne l'INDI%IDUO ADULTO& Gli ormoni sessuali sono' ANDROGENI' steroi i a () atomi i car*onio" in particolare' ANDROSTENEDIONE& TESTOSTERONE& ESTROGENI' steroi i aromatici a (+ atomi i car*onio" in particolare' ESTRONE& ESTRADIOLO& ,ROGESTERONE steroi e a -( atomi i car*onio& Sono presenti sia nel maschio che nella .emmina ma in $uantit/ !aria*ili in mo o consi ere!ole in ra0ione el sesso e el perio o el ciclo mestruale per la onna& In particolare possiamo ire che il meccanismo interessa un .lusso ormonale i $uesto tipo' I,OTALAMO 1 I,O2ISI 1 GONADI 1 TESSUTI ,ERI2ERICI si passa $uin i attra!erso ormoni i natura ,E,TIDICA e ORMONI DI NATURA STEROIDEA" l'asse i comunica3ione ormonale che si atti!a molto simile a li!ello i .un3ionamento a $uella e0li ormoni tiroi ei& I,OTALAMO' neuroni speci.ici il cui corpo cellulare collocato a li!ello el NUCLEO ARCUATO in!iano le loro estro.lessioni !erso la ADENOI,O2ISI STIMOLANDONE ALCUNE COM,ONENTI TRAMITE IL 2ATTORE DI RILASCIO DELLE GONADOTRO,INE o GnR4" .attore i natura pepti ica& ADENOI,O2ISI' l'o*ietti!o el GnR4 sono elle cellule ette GONADOTRO,E che utili33ano un recettore a serpentina che s.rutta come secon o messa00ero il sistema DAG e I,5# una !olta stimolate $ueste cellule secernono' ORMONE LUTEINI66ANTE o L4 ORMONE 2OLLICOLO STIMOLANTE o 2S4 entram*i 0li ormoni presentano una struttura 0licoproteica composta i ue su*unit/ al.a e *eta la prima elle $uali comune per entram*i 0li ormoni e per il TS4& I DUE ORMONI ese0uono in entram*i i casi ue .un3ioni principalmente' 2A%ORISCONO LA GAMETOGENESI' TESTICOLO 1 stimolano la pro u3ione i sperma nel tu*ulo semini.ero 7 o!e a!!iene la matura3ione ello spermato3oo8# a li!ello el tu*ulo semini.ero si riscontra la presen3a i ue citotipi' CELLULE DI LEIDIG4' si appo00iano sulla mem*rana *asale el tu*ulo 1

Giordano Perin; biochimica nutrizionale12: ormoni6: ormoni sessuali e presentano un recettore per l'ormone L4& CELLULE DEL SERTOLI' si collocano all'interno ella mem*rana *asale" in particolare $ueste sono unite .ra loro a ti0ht 9unction a .ormare la *arriera EMATOTESTICOLARE# presentano il recettore per l'ormone 2S4& I GAMETI si collocano in sacche a li!ello ella cellula el sertoli a i!ersi li!elli i matura3ione' spermato0oni& Spermatociti primari e secon ari& Spermati i& Spermato3oi& Anche in $uesto caso i ue recettori ormonali sono A SER,ENTINA e in se0uito alla stimola3ione incrementano la pro u3ione i cAM, e" conse0uentemente" la atti!a3ione elle chinasi# in particolare la a3ione si s!ol0e in $uesto mo o' STIMOLA6IONE DA ,ARTE DI L4 DELLA CELLULA DI LEIDIG4 1 il colesterolo' !iene tras.ormato alla ,:;<scc in ,REGNENOLONE& Il ,REGNENOLONE !iene i rossilato alla (= i rossilasi in (= IDROSSI ,REGNENOLONE& Un altra i rossilasi ella .ami0lia ,:;< inter!iene con a3ione DESMOLASICA e istru00e la catena laterale ella molecola .orman o un 0ruppo car*onilico# il composto presenta ora () atomi i car*onio e !iene etto DEIDROE,IANDROSTERONE& OSSIDA6IONE DELL'OSSIDRILE IN ,OSI6IONE 5 tramite la 5IDROSSI DEOSSIGENASI che presenta anche in $uesto caso una .un3ione isomeri33ante con spostamento el oppio le0ame alla posi3ione ;"> alla posi3ione :";# otteniamo cos? L'ANDROSTENE DIONE& RIDU6IONE DELL'ANDROSTENE DIONE a TESTOSTERONE in particolare tramite tras.orma3ione el 0ruppo chetonico in posi3ione (= a ossi rile&

L'ORMONE SECRETO circola nel san0ue %EICOLATO DA ,ROTEINE come AL@UMINA o SEA 4ORMONE @INDING ,ROTEIN# la pro u3ione in un in i!i uo a ulto i circa :B(<m0C ie& In realt/ sia l'ANDROSTENEDIONE che il TESTOSTERONE sono atti!i a li!ello 2

Giordano Perin; biochimica nutrizionale12: ormoni6: ormoni sessuali ormonale& La CATA@OLI66A6IONE a!!iene nel .e0ato per GLUCURONO E SOL2O CONIUGA6IONE# il cata*olita principale sicuramente l'ANDROSTERONE che !iene eliminato con la *ile e con le urine in particolare nella sua .orma 0lucuronata& A6IONE DEL TESTOSTERONE SULLA CELLULA DEL SERTOLI' $uesto ormone incrementa la SINTESI ,ROTEICA" .ra le proteine in otte si riconoscono' ANDROGEN @INDING ,ROTEIN o A@," la cellula el SERTOLI $uin i capace i catturare il testosterone al circolo e i trattenerlo& RECETTORE ,ER L'2S4 che !iene esposto a li!ello ella mem*rana plasmatica& Inoltre il testosterone !iene li*erato nel .lui o cellulare STIMOLANDO LA GAMETOGENESI tramite un meccanismo i stimola3ione ella trascri3ione& STIMOLA6IONE DA ,ARTE DI 2S4 DELLA CELLULA DEL SERTOLI' la stimola3ione ormonale a 2S4 etermina' STIMOLA6IONE ALLA ,RODU6IONE DEL RECETTORE DEL TESTOSTERONE& STIMOLA6IONE ALLA ,RODU6IONE DEL RECETTORE ,ER L'2S4 stesso& ,ossiamo ire che l'e..etto i un ormone i stimolare l'e..etto ell'altro& In 0enerale per la a3ione e0li ormoni sessuali sull'intero or0anismo maschile si assiste allo S%ILU,,O DEI CARATTERI SESSUALI SECONDARI in particolare' s!iluppo muscolare& Apparato pili.ero& Epi ermi e maschile in 0enerale& Larin0e alla $uale eri!a la !oce maschile alla pu*ert/& Cer!ello in particolare in.luisce sul comportamento stimolan o' a00ressi!it/& Competi3ione& Il testosterone inoltre ha un e..etto ini*itorio sulla I,O2ISI" ini*en o il rilascio i 2S4 e L4" e sull'I,OTALAMO" ini*en o il rilascio el GnR4 e $uin i elle GONADOTRO,INE stesse& CASTRA6IONE C4IMICA 1 si sce0lie un ormone capace i' le0arsi al recettore ipotalamico e ipo.isario an o $uin i e..etto 2EED@ACD& Capace i are e..etti molto in.eriori el testosterone a li!ello 0ona ico& 3

Giordano Perin; biochimica nutrizionale12: ormoni6: ormoni sessuali NEI TESSUTI inoltre il TESTOSTERONE !iene i rossilato a DIIDROTESTOSTERONE ancora piE potente el testosterone normale" $uesto' NON ,UF ESSERE CON%ERTITO IN ESTROGENI& NON 4A E22ETTO DI 2EED@ACD NEGATI%O SULLA I,O2ISI& G importante sottolineare per $uanto concerne la re0ola3ione ella secre3ione elle 0ona otropine ipo.isarie e $uin i el testosterone che $uesta re0olata a un meccanismo a intermitten3a i $uesto tipo' GnR4 !iene secreto in mo o ,ULSATILE& L4 in risposta !iene secreto in mo o pulsatile esso stesso& LA STIMOLA6IONE ALLA ,RODU6IONE DI TESTOSTERONE A LI%ELLO GONADICO RISULTA HUINDI ,ULSATILE tutta!ia la presen3a ella S4@G 7seI hormone *in in0 0lo*ulin o S4@,8 consente un rilascio meno pulsatile el testosterone& La .re$uen3a ella pulsa3ione risulta essere circa i ue ore& Un altro .attore importante per $uanto concerne i li!elli i re0ola3ione ormonale coin!ol0e sicuramente l'ini*ina" secreta a li!ello elle cellule el sertoli che presenta .un3ione ini*itoria rispetto alla pro u3ione i 2S4& O%AIO 1 pro u3ione i cellule uo!o& A li!ello ella 0ona e .emminile a**iamo una cellula uo!o unica che perJ strutturalmente si presenta in mo o molto simile al tu*ulo semini.ero' CELLULA UO%O CENTRALE che i .atto rappresenta il GAMETE 2EMMINILE& CIRCONDATA DA' cellule ella 0ranulosa 1 sensi*ili alla a3ione ell'2S4 Cellule ella teca 1 sensi*ili alla a3ione ell'L4 LA A6IONE ORMONALE SI ESTRINSECA HUINDI IN HUESTO MODO' L4 1 a0isce sulle cellule elle TECA stimolan o la ,RODU6IONE DI TESTOSTERONE A ,ARTIRE DA COLESTEROLO" o!!iamente TRAMITE IL ,REGNENOLONE" in particolare' IDROSSILA6IONE cui conse0ue la .orma3ione el (= i rossi pre0nenolone& A3ione DESMOLASICA con pro u3ione i DEIDROE,IANDROSTERONE" $uesto puJ passare alle cellule ella GRANULOSA" in se0uito alla a3ione ella 5": ei ro0enasi" in ue .orme istinte' ANDROSTENE DIONE che presenta ue 0ruppi car*onilici e puJ a sua !olta essere tras.ormato in TESTOSTERONE per ri u3ione el car*onile in posi3ione (= a ossi rile& Entram*i passano alle cellule ella GRANULOSA" non steroi o0eniche' CON%ERSIONE DEI DUE ANDROGENI IN ORMONI 2EMMINILI' AROMATASI inter!iene su entram*e le molecole# in particolare 4

Giordano Perin; biochimica nutrizionale12: ormoni6: ormoni sessuali L'ANELLO A SU@ISCE UNA MODI2ICA6IONE che porta alla AROMATI66A6IONE DELLA MOLECOLA cui conse0ue la ELIMINA6IONE DELL'ATOMO DI CAR@ONIO IN ,OSI6IONE () e la RIDU6IONE DEL CAR@ONILE IN ,OSI6IONE 5 AD OSSIDRILE# a $ueste mo i.ica3ioni conse0uono le tras.orma3ioni' an rostene ione 1 ESTRONE& testosterone 1 ESTRADIOLO 7nell'imma0ine8& 2S4 1 stimola3ione alla pro u3ione i ORMONI 2EMMINILI in particolare tramite STIMOLA6IONE DELLA AROMATASI# stimola anche l la esposi3ione ei recettori per l'L4 preparan o la 0ranulosa alla luteini33a3ione& ,ossiamo ire $uin i che i ue ormoni L4 e 2S4 contri*uiscono alla pro u3ione i ESTROGENI a0en o rispetti!amente sulle cellule ella TECA e ella GRANULOSA& L4 a0isce anche a li!ello elle cellule ella GRANULOSA o!e stimola la luteini33a3ione elle cellule stesse e la loro con!ersione a cellule pro uttrici i pro0esterone&

Giordano Perin; biochimica nutrizionale12: ormoni6: ormoni sessuali

CICLICITK DEI LI%ELLI DEGLI ORMONI SESSUALI NEL CICLO MESTRUALE' si tratta i un meccanismo ciclico che possiamo schematicamente i!i ere in $uattro parti istinte' 2ASE MESTRUALE' alla urata i :B; 0iorni" comincia con il primo 0iorno i mestrua3ione& 2ASE ,ROLI2ERATI%A O ESTROGENICA' alla urata i circa ) 0iorni" coinci e con la crescita ei .ollicoli o!arici e controllata a li!elli estro0enici pro otti ai .ollicoli stessi su stimola3ione i L4 e 2S4& O%ULA6IONE' che a!!iene tipicamente appena in se0uito al picco i L4 7-:B5> ore opo8& 2ASE SECRETORIA' o ,ROGESTINICA' ella urata i circa (5 0iorni" coinci e con la .orma3ione" la crescita e la atti!it/ el corpo luteo 0enerata i .atto alla luteini33a3ione ella 0ranulosa stimolata alla atti!it/ ell'ormone L4& = causa

FSH LH Picco LH proliferativa ovulazione

prog estr ovulazione

mestruale

secretoria

ischemica

mestruale

proliferativa

secretoria

ischemica

,ossiamo ire che i $uattro ormoni principalmente coin!olti nel controllo i tale ciclo si re0olano in mo o molto preciso !icen e!olmente in particolare attra!erso meccanismi i .ee *acL che interessano principalmente I,O2ISI e I,OTALAMO e" i conse0uen3a" le 0ona i& In particolare' I,OTALAMO' anche in $uesto caso la secre3ione i GnR4 risulta i natura pulsatile# il GnR4 stesso presenta un e..etto i .ee *acL e.inito i natura ULTRA@RE%E rispetto alla secre3ione i sM stesso& I,O2ISI' le cellule 0ona otrope" stimolate come noto a una !ia i trasmissione el se0nale DAGBI,5 ipen ente" secernono L4 e 2S4" $uesti ue ormoni' L4 presenta una a3ione stimolante rispetto alla pro u3ione i an ro0eni e i alla luteini33a3ione ella 0ranulosa con pro u3ione 6

Giordano Perin; biochimica nutrizionale12: ormoni6: ormoni sessuali i pro0esterone& ,resenta un e..etto i .ee *acL ne0ati!o *re!e a li!ello ella pro u3ione i GnR4& 2S4 presenta a3ione stimolante rispetto alla aromatasi" possiamo ire che esercita un e..etto i .ee *acL ne0ati!o *re!e rispetto alla pro u3ione i GnR4& A li!ello ella cellula uo!o risulta essen3iale i!i ere il ciclo un ue parti' ,RIMA DELLA O%ULA6IONE' la stimola3ione i L4 e 2S4 0enera rispetti!amente' stimola3ione rispetto alla pro u3ione i ANDROGENI& Stimola3ione rispetto alla loro con!ersione in ESTROGENI possiamo ire che 0li estro0eni presenta una a3ione i 2EED@ACD %ARIA@ILE SULLA SECRE6IONE DELLE GONADOTRO,INE" in.atti' li!elli ele!ati i estro0eni stimolano la ,RODU6IONE DI GONADOTRO,INE I,O2ISARIE" meccanismo essen3iale per la O%ULA6IONE' sono $uesti ele!ati li!elli ini3iali a stimolare l'insor0en3a el picco i L4 e $uin i l'o!ula3ione& Li!elli i estro0eni normali presentano in!ece un e..etto INI@ITORIO RIS,ETTO ALLA SECRE6IONE DI GnR4 e $uin i i L4 e 2S4& DO,O L'O%ULA6IONE' con lo s!iluppo el corpo luteo" ato alla luteini33a3ione ella 0ranulosa stimolata alla a3ione ell'L4" si assiste a un incremento ei li!elli i pro0esterone che presentano un e..etto etto i .ee *acL ne0ati!o lun0o sulla pro u3ione i L4 e 2S4& E22ETTO @IOLOGICO DEGLI ORMONI 2EMMINILI' ESTROGENI' s!iluppo ei caratteri sessuali .emminili& Crescita ell'utero& S!iluppo ella 0hian ola mammaria& A3ione i re0ola3ione sul meta*olismo osseo& ,ROGESTERONE' s!iluppo ella 0hian ola mammaria& Ini*i3ione ella motilit/ uterina& Tras.orma3ione secretoria ell'en ometrio& L'A6IONE DELLA ,ILLOLA' la pillola ha come a3ione principale $uella i impe ire la o!ula3ione" in particolare $uesta .orma i anticonce3ionale orale contiene' UN ESTROGENO& UN ,ROGESTINICO& ,ossiamo ire che la a3ione ei ue ormoni sopracitati si estrinseca in $uesto mo o' LI%ELLI ELE%ATI DI ESTROGENI E ,ROGESTERONE ini*iscono in linea 0enerale il li!ello i pro u3ione ipotalamico e ipo.isario e0li ormoni necessari a 0arantire la .un3ionalit/ el ciclo& LI%ELLI ELE%ATI DI ,ROGESTERONE ini*iscono la pro u3ione in particolare i L4 impe en o $uin i la o!ula3ione" sostan3ialmente comunica all'ipotalamo con la sua presen3a nella prima parte el ciclo che l'o!ula3ione a!!enuta& 7

Giordano Perin; biochimica nutrizionale12: ormoni6: ormoni sessuali LI%ELLI CONTROLLATI DI ESTROGENI impe iscono la matura3ione ella cellula uo!o in $uanto in $uanto non consentono li!elli i stimola3ione necessari alla crea3ione el picco i L4 essen3iale alla o!ula3ione& TRAMITE 2ENOMENI DI 2EED@ACD NEGATI%I INI@ISCONO LA SINTESI DI ORMONI SESSUALI IN ,ARTICOLARE LA TEM,ERATURA IDEALE ,ER LA S,ERMATOGENESI piE *assa ella temperatura corporea i circa 5B: 0ra i" si a00ira cio intorno ai 55B5: 0ra i centi0ra i# una eccessi!a !icinan3a ell'apparato testicolare alla pel!i pro!oca ine!ita*ilmente un innal3amento ella temperatura e una iminu3ione ella pro u3ione i spermato3oi& SEDE DI ,RODU6IONE DEGLI ORMONI SESSUALI' ,ROGESTERONE' !iene sinteti33ato a' CORTICALE DEL SURRENE come precursore i altri ormoni principalmente ma anche a .ine secretorio& COR,O LUTEO& ,LACENTA& ESTROGENI' ESTRADIOLO in particolare !iene sinteti33ato' cellule ella 0ranulosa& Cellule el Sertoli& ESTRONE' cellule ella 0ranulosa& Corticale el surrene& ,lacenta& ANDROGENI' TESTOSTERONE' otteni*ile a partire a ,REGNENOLONE o a ,ROGESTERONE" !iene sinteti33ato a li!ello i' cellule ella teca& Cellule i leN i0h& Corticale el surrene& ,lacenta&

Giordano Perin; biochimica nutrizionale13: proteine plasmatiche

LE PROTEINE PLASMATICHE
IL PLASMA: il plasma costituisce il 55% in peso di tutto il tessuto del sangue; le sue componenti sono numerose e varie, in particolare si ricordano: ACQUA 90%. ANI !I " CA!#$NICA. C$%&$N"N'I IN$!(ANIC)": o*odio. o&otassio. oCalcio. o%agnesio. o+erro. o!ame. oCloro. oAcido car,onico. -I&I I: sono tutte le componenti tipicamente lipidic.e del corpo umano, in particolare: oColesterolo. o+os/olipidi. oAcidi grassi. o'rigliceridi. o$rmoni steroidei. 0I'A%IN". *CA!'I: a1oto non proteico espresso in urea, acido urico e creatinina, spesso vengono smaltiti tramite il sudore. &!$'"IN": sono una componente consistente, dal 2 al 9 % delle componenti del plasma; si ricordano in particolare: N$%" -U$($ I +UN3I$N" 0A-$!I &!$ U3I$N" N$!%A-I A-#U%IN" +egato 'rasporto di meta,oliti 4,565,7 e varie molecole associate al sangue. (-$#U-IN" al/a7, di +egato 'rasportatori ma non 0,0960,49 8uesta categoria /anno solo parte: ) protrom,ina. 'ranscortina. Antitripsina. (-$#U-IN" al/a5, di +egato 'rasportatori 0,5:60,2; 1

Giordano Perin; biochimica nutrizionale13: proteine plasmatiche 8uesta parte:

categoria

/anno

proteine leganti vitamine liposolu,ili. Ceruloplasmina. (-$#U-IN" ,eta, di 8uesta categoria /anno parte: - -. 'rans/errina. +i,rinogeno. *)#(. (-$#U-IN" gamma a loro volta classi/ica,ili in: IgA Ig( Ig% Ig Ig"

+egato

'rasportatori

0,9967,55

Cellule +un1ione immunitaria ematic.e del sistema reticolo endoteliale.

0,:065,0

0,7560,45 0,:067,:0 0,0:60,7: 0,004

C$%&-"%"N'$ +egato A1ione immunitaria. $!%$NI &!$'"ICI g.iandole %essaggeri. -e proteine plasmatic.e sono in realt< classi/ica,ili anc.e in numerose altre specie; altera1ioni delle percentuali di tali proteine pu= essere essen1iale per la diagnosi di date patologie. -e proteine plasmatic.e presentano un turnover estremamente elevato, in modo particolare possiamo dire: A-#U%INA: su,isce un ricam,io di circa il 55% del totale ematico della sua concentra1ione in un giorno. +I#!IN$("N$: in 569 ore su,isce un ricam,io totale. IN %" IA -" &!$'"IN" &-A*%A'IC)" )ANN$ UN 'U!N$0"! I 70 (I$!NI. &er 8uanto concerne le proteine c.e presentano struttura glicoproteica, cio> la 8uasi totalit< delle proteine plasmatic.e, la loro emivita > data generalmente dai livelli di acido sialico presente nella componente glucidica. A-#U%INA: si tratta sicuramente della proteina plasmatica pi? rappresentativa, da sola costituisce il 55% di tutte le proteine plasmatic.e, in particolare possiamo dire c.e: 7. &"*$ %$-"C$-A!" di circa 99.000 uma. 5. C$*'I'UI'A A UNA *$-A CA'"NA &$-I&"&'I ICA. 4. 7: -"(A%I I*$-+U!$ c.e garantiscono la sta,ilit< dei ripiegamenti strutturali. ;. &resenta due /un1ioni principalmente: 7. '!A*&$!'$: si tratta di un trasportatore aspeci/ico essen1iale per la mo,ilita1ione sanguigna di: 7. acidi grassi li,eri. 5. #iliru,ina. 4. $rmoni tiroidei. 5. $*%$'ICA: da sola contri,uisce a costituire l@:0% della pressione osmotica plasmatica totale. 2

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