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REGIONE LOMBARDIA VIII LEGISLATURA

CONSIGLIO REGIONALE ATTI 2945

PROGETTO DI LEGGE N. 0129


di iniziativa dei Consiglieri:

Cipriano, Civati, Squassina A., Benigni, Mirabelli, Oriani, Pizzetti, Porcari, Tosi,
Valmaggi, Viotto, Concordati

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Intervento per il contenimento della produzione di inquinanti atmosferici.

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PRESENTATO IL 10/01/2006

ASSEGNATO IN DATA 13/01/2006


ALLA COMMISSIONE REFERENTE VI
ALLA COMMISSIONE CONSULTIVA V
PROGETTO DI LEGGE

“Intervento per il contenimento della produzione di inquinanti atmosferici”

Di iniziativa dei Consiglieri regionali: Marco Cipriano

Giuseppe Civati

Arturo Squassina

Giuseppe Benigni

Franco Mirabelli

Ardemia Oriani

Luciano Pizzetti

Carlo Porcari

Stefano Tosi

Sara Valmaggi

Antonio Viotto

Gianfranco Concordati
“Intervento per il contenimento della produzione di inquinanti atmosferici”

Relazione

L’inquinamento atmosferico si sta rivelando sempre più un elemento costante, negativo


e distintivo della vita civile organizzata nell’intera area lombarda: ha perso i tratti della
casualità o dell’episodicità per assumere quelli dell’ordinarietà. Per questo occorrono
strumenti ed interventi continui, che inizino ad affrontare in modo strutturale il
problema, a partire dal carattere endemico ed omogeneo del manifestarsi del fenomeno
su tutto il territorio lombardo.
Proprio individuando questo come un problema organico e fisiologico, anche alla luce dei
nuovi limiti di concentrazione degli inquinanti per metro/cubo, che entreranno in vigore
dal 2010 (ad esempio: PM10 da 40 mg. a 20, benzene da 10 mg. a 5, per NO2 da 60 a
40 etc..) si deve iniziare una pianificazione ricca ed articolata di interventi, che si ponga
in sintonia col tratto distintivo dell’evento che è, per l’appunto, quello della
riproposizione costante e continua, indipendentemente dalle condizioni meteo.
In questo senso il presente Pdl pone obiettivi ed indica misure che vanno oltre la
deliberazione di interventi “quotidiani”, commisurati alla presunta eccezionalità dei
fenomeni,per provare ad affrontare misure strutturali sulla organizzazione delle forme di
mobilità, di consumo, di utilizzo degli spazi urbani. In altri termini, per “rimodellare” il
nostro modo di concepire la quotidianità. Sotto questo aspetto conviene evidenziare
come vada operata anche una iniziativa di natura formativa-informativa (cfr. capo IV del
pdl presente) che punti ad affermare il principio della responsabilità-pericolosità del
fenomeno. In altri termini: è indispensabile che in cittadino giunga ad avvertire la
necessità dell’informazione preventiva, e delle decisioni conseguenti, sia per tutelare la
propria salute sia per evitare accumuli ulteriori di inquinanti prodotti dalla propria
attività sbagliata. Banalmente: come ogni mattina si osserva dalla finestra se serve
l’ombrello piuttosto che il cappotto pesante, analogamente occorre arrivare al fatto che
ogni mattina si sappia, in tempo reale, che livello di inquinanti stanno in atmosfera, per
adottare comportamenti conseguenti.
Nell’insieme il presente Progetto di legge individua una serie di azioni “integrative”
attraverso forme e modi diversificati, con l’obiettivo primario di coinvolgere il sistema
degli Enti locali.
In particolare:
- l’art. 1, oltre a definire gli scopi della legge, individua come area omogenea l’intero
territorio della regione Lombardia, e conseguentemente tutte le attuazioni di legge
vanno attuati sull’intero territorio regionale, con momenti di cooperazioni e codecisione
in tutta l’area del bacino padano;
- nel capo I vengono individuate misure atte a migliorare in modo radicale la qualità dei
mezzi in circolazione,con particolare attenzione ai mezzi commerciali ed ai ciclomotori
(art. 2-3-4). Parallelamente vengono proposte misure di potenziamento e miglioramento
del ruolo del trasporto pubblico locale, con l’obiettivo di ampliarne notevolmente
l’utilizzo (art. 5-6-7);
- nel capo II si perseguono soprattutto obiettivo di rimodulazione nel rapporto con l’uso
del territorio, in particolare per quanto riguarda i centri urbani (art. 8-9-10);
- nel capo III vengono affrontate misure che intervengono su quella che è definibile come
edilizia sostenibile, con interventi per l’ottimizzazione dell’uso dell’energia (art. 11-12),
oltre ad una proposta di attuazione di un piano innovativo di produzione di “energia
pulita” (art. 13);
- nel capo IV vengono richiamate misure di formazione e informazione, di cui si è già
detto nelle righe precedenti (art. 14-15-16).
“Intervento per il contenimento della produzione di inquinanti atmosferici”

Articolo 1

1. La Regione Lombardia si pone l’obiettivo di ridurre progressivamente le emissioni in


atmosfera che derivano dalle molteplici attività umane organizzate, per evitare,
prevenire e ridurre gli effetti nocivi di tali emissioni sulla salute.

2. A tal fine, e per tutti gli atti amministrativi e/o legislativi che attengono a questa
materia, la Regione Lombardia intende affrontare il problema in modo omogeneo in tutta
l’area territoriale di propria pertinenza, indicando come “area omogenea” l’intero
territorio regionale e adeguando in tal modo tutti i provvedimenti conseguenti. All’inizio
della stagione autunnale ed almeno una volta nel corso dell’inverno la Regione
Lombardia si impegna ad attuare un momento di verifica ed approfondimento Comune
con le Regioni confinanti (in particolare Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna) per definire
ed attuare politiche comuni, nella consapevolezza che il problema va affrontato su scala
generale, ossia a livello del bacino del fiume Po.

3. Con la presente legge, annualmente finanziata, si istituiscono apposti UPB che


intervengono a sostegno delle misure indicate negli articoli successivi. Per determinare
la dotazione finanziaria, che non può essere inferiore a 25 milioni di euro per ciascun
esercizio di bilancio, devono concorrere in misura pari almeno al 50% gli introiti derivanti
dalle accise sui carburanti e dalle imposto sul bollo-auto.

Capo I
Interventi per la mobilità sostenibile

Articolo 2
(Ammodernamento mezzi commerciali)

1. La Regione Lombardia definisce per ogni anno solare un piano, attraverso apposito
regolamento definito in accordo fra gli Assessorati ai Trasporti ed all’Ambiente, definito
di “modernizzazione del parco-veicoli commerciali” che interviene per eliminare
progressivamente i veicoli a motore adibiti a trasporto merci non catalizzati e ad alte
emissioni. Una seconda fascia di intervento, per tutti i mezzi su cui è possibile
intervenire, è l’applicazione di idonei sistemi di filtri anti-particolato. Gli incentivi
individuati nel Regolamento di cui sopra (differenziati a seconda si tratti di sostituzione
integrale del mezzo o di adozione dei filtri) sono vincolati alla sostituzione di mezzi
obsoleti o ad alte emissioni con mezzi a basso consumo ed a bassissime o nulle
emissioni, puntando su combustibili a basso impatto locale e globale come metano e
biodiesel. Obiettivo della Regione è sostituire e ammodernare secondo criteri ecologici
l’intero parco dei veicoli commerciali immatricolati in Lombardia nell’arco di cinque anni.

Articolo 3
(Ammodernamento parco ciclomotori sino a 50 cc)
1. La Regione Lombardia si pone analogo obiettivo, con procedure simili a quelle di cui
all’articolo 2, per l’ammodernamento dei “motorini”, ossia dei ciclomotori a due tempi
pre Euro, con l’obiettivo di toglierli dalla circolazione. Gli incentivi individuati sono
finalizzati alla sostituzione dei mezzi obsoleti e con alto livello di emissioni; nel
Regolamento attuativo verranno individuate da parte della Giunta regionale anche le
forme di incentivazione per la ricerca di innovazioni tecniche necessarie al superamento
del meccanismo dei due tempi. Obiettivo di questo intervento è rinnovare il parco veicoli
nel giro di cinque anni.

Articolo 4
(Misure annuali)

1. In attuazione ed a sostegno delle misure indicate precedentemente, si attuano –


attraverso delibere adottate annualmente - misure progressive e continue che
prevedano:

a) Continuazione dell’attività di controllo annuale dei gas di scarico (bollino blu);


b) limitazioni della circolazione privata, con modalità da definirsi in accordo con i
comuni, in caso venga osservato per tre giorni consecutivi il superamento della soglia di
50mg/mc, e definizione per ciascuna settimana delle modalità di intervento sulla base
dei dati revisionali forniti dall’Arpa;
c) adeguamento dei mezzi di TPL non Euro ai valori di emissione previsti per i veicoli
Euro mediante idonei sistemi di filtri anti-particolato, in attesa della loro sostituzione con
mezzi a metano, gpl o elettrici;
d) potenziamento della rete di distribuzione di carburanti a basso impatto ambientale
(metano, gpl) ed abbattimento delle accise regionali sugli stessi;
e) indicazione, nei capitolati d’appalto delle opere pubbliche, di obbligo nell’utilizzo di
mezzi omologati almeno come Euro 4, e priorità ai parchi veicolari eco-compatibili
(elettrici, ibridi, metano e gpl);
f) progettazione e realizzazione di interventi di traffic calming, in particolare con la
sostituzione degli incroci, semaforizzati e non, con rotatorie e con l’estensione nei centri
urbani delle zone con limite di 30 km orari;
g) differenziazione della tassa di possesso (bollo auto) sulla base dell’impatto inquinante.

Articolo 5
(Incentivi particolari per utilizzo TPL)

1. La Regione Lombardia interviene con misure apposite e specifici contributi finanziari


per incentivare e potenziare l’utilizzo del mezzo pubblico, con particolare attenzione
all’utente non “pendolare”. In occasione
dei periodi critici (polveri sottili oltre la soglia di attenzione per due giorni)
i costi dei parcheggi di corrispondenza e di interscambio vengono uniformati al costo di
50 centesimi di euro al giorno,con validità giornaliera; in concomitanza viene stabilito un
piano di potenziamento delle percorrenze sia sotterranee che di superficie, su ferro e su
gomma. In accordo con i comuni viene definito che a partire dal terzo giorno di
superamento della soglia di 50 mg/mc, l’accesso per i mezzi privati alle aree urbane
servite da mezzi di trasporto pubblico, comporta l’importo di tre euro/giorno. La Regione
definisce un regolamento attuativo, in sintonia con quanto definito dal successivo art. 7.

2. La disposizione di cui sopra si applica automaticamente anche ai possessori di


abbonamenti per quanto riguarda i parcheggi, con un costo giornaliero pari a 20
centesimi di euro.

Articolo 6
(Sistemi di accessi privilegiati per TPL)

1. Nei comuni capoluogo e d in tutti i comuni superiori ai 40.000 abitanti, sulla base di
studi a scala provinciale cui contribuisce finanziariamente la regione, vengono
individuate reti di corsie provvisoriamente riservate ai mezzi del TPL, in aggiunta a
quelle eventualmente già attivate ordinariamente, da estendere alle direttrici di
avvicinamento ai comuni capoluogo o superiori ai 40.000 abitanti, mediante sistemi
automatici e telematici. Tali interventi – da attuarsi a partire dal terzo giorno di
superamento della soglia - devono consentire una riduzione dei tempi di percorrenza, un
aumento della velocità commerciale, un miglioramento delle prestazioni ambientali, la
riduzione del costo di esercizio del servizio pubblico.

Capo II – Rimodulazione dell’organizzazione dei centri urbani

Articolo 7
(Regolazione degli accessi ai centri urbani)

1. Per le aree urbane comprese nel territorio dei Comuni superiori a 40.000 abitanti,
compresi Comuni con popolazione inferiore a tale entità che ne facciano richiesta e che
vengano ammessi ai successivi benefici su decisione della Regione Lombardia, è fatto
obbligo di stabilire, sulla base di una proposta omogenea definita dalla Regione
attraverso apposito atto regolamentare, un disciplinare di accesso alle aree urbane
dell’intero territorio comunale per i periodi di attenzione alla esposizione delle polveri
sottili, comprendente anche la particolare “quota di accesso” di tre euro/giorno di cui al
precedente articolo 5. Tali provvedimenti devono individuare fasce orarie, limiti di peso e
modalità di accesso per il traffico merci, con una modalità di riferimento omogenea su
base regionale.

Articolo 8
(Potenziamento delle aree pedonalizzate)

1. Per le aree urbane comprese nel territorio dei Comuni superiori a 40.000 abitanti,
compresi Comuni con popolazione inferiore a tale entità che ne facciano richiesta e che
vengono ammessi ai successivi benefici su decisione della Regione Lombardia, è
predisposto un “registro delle aree pedonalizzate” che individua le aree riservate ai
pedoni o con accesso di traffico fortemente limitato nel tempo. A far data dalla
pubblicazione della presente legge per i Comuni sopra indicati è stabilita una erogazione
finanziaria a copertura di tutti i costi progettuali ed esecutivi per le nuove zonizzazioni e
l’individuazione di aree riservate. La Regione si pone l’obiettivo, in assonanza con i
Comuni, di raddoppiare le aree soggette a pedonalizzazione nel corso di cinque anni.

Articolo 9
(Potenziamento della mobilità ciclistica)

1. La Regione Lombardia, in accordo con i comuni superiori a 40.000 abitanti 40.000


abitanti, compresi Comuni con popolazione inferiore a tale entità che ne facciano
richiesta e che vengono ammessi ai successivi benefici su decisione della Regione
Lombardia, stabilisce un piano di incentivazione della mobilità ciclistica, individuando la
rete di piste urbane ed extraurbane da realizzare o da potenziare. A tal fine è stabilito un
apposito capitolo di bilancio annualmente finanziato, con l’obiettivo di decuplicare nel
giro di cinque anni il reticolo di piste attualmente esistente.

Articolo 10
(Riorganizzazione dei tempi e degli orari delle attività urbane)

1. Per le aree urbane comprese nel territorio dei Comuni superiori a 40.000 abitanti,
compresi Comuni con popolazione inferiore a tale entità che ne facciano richiesta e che
vengono ammessi ai successivi benefici su decisione della Regione Lombardia, è
previsto un sistema di incentivazioni per la predisposizione di piani e programmi di
riorganizzazione degli orari e dei tempi delle attività nei centri abitati. Sono individuate
le realtà su cui operare gli interventi, che possono riguardare scuole, aziende pubbliche
e private, uffici aperti al pubblico con un flusso di almeno 200 persone/giorno. Il Comune
e i soggetti interessati a questa riorganizzazione definiscono la fascia oraria di entrata-
uscita nella quale operare la decisione della flessibilità, connettendosi ovviamente anche
col sistema della mobilità urbana ed extraurbana.

2. La Giunta regionale individua un regolamento attuativo, e definisce incentivi atti ad


abbattere i costi progettuali dell’intervento e l’implementazione delle azioni primarie di
attuazione.

Capo III
Energia ed edilizia sostenibile

Articolo 11
(Impianti termici)

1. La Regione promuove un Piano regionale, articolato su base provinciale, per


promuovere la trasformazione di tutti gli impianti termici ancora ad utilizzo di gasolio in
utilizzo di metano, gpl e altre forme ecocompatibili (teleriscaldamento etc..). L’obiettivo
del piano è completare in cinque anni la trasformazione, definendo un regolamento
attuativo che preveda forme e modalità di accesso ai contributi regionali, oltre che le
modalità attuative. E’ impegno prioritario - da realizzare entro due anni - effettuare tali
interventi in tutti gli edifici di proprietà della pubblica amministrazione.

Articolo 12
(Rendimento energetico)

1. La Regione promuove altresì un piano per l’ottimizzazione del rendimento energetico


in campo residenziale, attraverso:

a) definizione di rigorosi standard di prestazione e rendimento energetico da indicare ai


comuni affinché vengano adottati nei regolamenti edilizi comunali, indicando anche
graduatorie di merito e possibili finanziamenti;
b) indicazioni operative e sostegni finanziari ai comuni affinché prevedano, per i nuovi
insediamenti abitativi, accanto alle tradizionali opere di urbanizzazione, le nuove reti
energetiche per teleriscaldamento e cogenerazione;
c) previsione di miglioramento del rendimento energetico in campo residenziale
attraverso tutte le forme di ottimizzazione, dalla illuminazione all’utilizzo di
elettrodomestici.

Articolo 13
(Produzione energetica)

1. La Regione Lombardia appronta un piano speciale e urgente, chiamato “Piano di


innovazione energetica”, fondato sul potenziamento delle fonti di produzione energetica
rinnovabili, con particolare attenzione al solare, con l’obiettivo di attivare soggetti e
capitali - attraverso anche forme di contribuzione diretta - per fare sperimentazione
tecnologica e produzione reale di energia con forme innovative ed ecocompatibili. Tale
piano deve indicare anche le quantità di produzione innovativa ottenibile, che entro
cinque anni deve essere pari ad almeno il 10% del fabbisogno regionale.

2. Nello stesso piano si stabilisce che in tutti gli impianti di produzione energetica si
devono utilizzare unicamente combustibili a basso impatto ambientale, e che gli stessi
impianti devono dotarsi dei più innovativi sistemi di abbattimento delle emissioni di gas
climalteranti, come previsto dal protocollo di Kyoto.

Capo IV
Formazione e informazione

Articolo 14
(Monitoraggio e informazione)

1. La Regione, in accordo con le Province ed i Comuni con popolazione superiore a


40.000 abitanti, stabilisce un piano di informazione diffusa e generalizzato, attraverso
tutti gli strumenti mediatici possibili, con cui fornisce indicazioni costanti e preventive ai
cittadini sulla condizione concreta dell’aria che viene respirata. Obiettivo di tale misura è
poter intervenire in tempo reale e fornire automaticamente a tutti i cittadini le norme di
comportamento idoneo. Il monitoraggio e’ affidata alla rete Arpa, così come alla stessa
agenzia sono affidate le previsioni a 72 ore delle concentrazioni di PM10.

Articolo 15
(Interventi di formazione)

1. La Regione stabilisce forme di finanziamento per sostenere interventi formativi,


costanti e continui, presso tutte le scuole del ciclo dell’obbligo ed il ciclo delle superiori,
per attività di educazione al “rispetto ambientale”. A tal proposito indice un Concorso
annuale, opportunamente finanziato, per un progetto da premiarsi annualmente che
riguardi interventi in sintonia con la presente legge.

Articolo 16
(Relazione annuale)

1. Le Direzioni Generali competenti elaborano una Relazione annuale che riassume


sinteticamente:
a) gli stati di avanzamento per ciascuna misura indicata dalla presente legge;
b) i comuni interessati dai vari provvedimenti;
c) gli importi finanziari per i vari interventi;

La relazione è presentata, per presa d’atto, alle competenti Commissioni consiliari.

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