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Napoli 20/2008 del 28/02/2008


2
Un ringraziamento a Fabrizio Buonocore,
capitano della Canottieri Napoli,
formazione che milita nel campionato A1
di pallanuoto, per la professionalit e la
bont dimostrata a tutti gli studenti del
corso di giornalismo sportivo
nell'incontro tenuto al Circolo Canottieri
Napoli. Accoglienza non supportata dai
massimi dirigenti del circolo, purtroppo
assenti ingiustificati.
Antonella Castaldo & Luigi Liguori
3
4 Speciale Circolo Canottieri Napoli;
12 Festa Juve, scudetto e record;
13 Fatto Di Napoli, asfaltato il Verona;
14 Genoa - Roma, Fetfatzidis basta per vincere;
15 Europa, la spunta il Parma, Torino e Milan a casa;
16 Le Altre Partite, vincono Lazio, Chievo e Catania;
18 Fatto Di Serie B;
19 Fatto Di Calciomercato;
20 Fatto Di Altri Sport;
21 Fatto Di Pallanuoto;
22 Scoviamo Gli Sport, canyoning;
Cosa vi aspettereste se foste ospiti di un rinomato circolo sportivo che festeggia ,
orgogliosamente e meritatamente, i propri 100 anni? Soprattutto cosa vi aspettereste se
oltre a una testata giornalistica registrata, voi rappresentaste un ateneo universitario? Noi
ragazzi del corso di giornalismo sportivo dellUniversit Parthenope di Napoli, curiosi ed
emozionati, forse nulla, ma nonostante ci qualcosa che mancato lo abbiamo percepito:
laccoglienza. Forse nessuno di noi era Lorenzo Insigne, accolto calorosamente proprio qui
due giorni prima. Il Circolo Canottieri di Napoli rappresenta dal 1914 uno dei tempi dello
Sport presenti alle pendici del Vesuvio. Qui il pane quotidiano rappresentato da
Pallanuoto, Nuoto, Canottaggio, Vela, Triathlon e Tennis, eppure un valore come il rispetto,
che lo sport insegna, eccezion fatta per alcuni non lo abbiamo percepito. Ma nonostante
nessun dirigente si sia preoccupato della nostra presenza, abbiamo potuto godere
ugualmente dellabbraccio di grandi atleti. Armati di penna, microfono e tanto entusiasmo
abbiamo avuto lonore ed il piacere di conoscere e intervistare giovani promesse come
Federica Saetta e grandi campioni come i fratelli Cierro, maestri del tennis i quali si sono
addirittura esibiti per noi. Fabrizio Buonocore invece, campione della pallanuoto italiana,
con molta umilt stato sua sponte il nostro Cicerone. Fabio Di Costanzo, Nazario
Paglionico, Antonio Tufano ed Ernesto Staiano per il canottaggio insieme ad Alessio
Marigliano per il nuoto, gli altri atleti da noi incontrati. In via del Molosiglio ci sono cento
anni di sport della nostra citt, la quale ha bisogno pi che mai di tali realt. Aver potuto
trascorrere una giornata al Circolo Canottieri di Napoli, a contatto con atleti che fanno
dello Sport la loro vita, per noi motivo di grande orgoglio, c dentro di noi ancora per
un questito irrisolto: ospiti si, ma di chi?.
Gianluca Castellano
Allievi del corso di giornalismo ospiti al molosiglio per i 100 anni del circolo canottieri
Chi crede che spirito di sacrifico e determinazione non facciano parte
dello sport giovanile non ha mai fatto un giro al Circolo Canottieri di
Napoli. Qui, Fatto di Sport ha incontrato la giovane atleta del Triathlon
Federica Saetta. L'incontro iniziato a bordo vasca piscina, dove tutti i
giorni Federica si allena e da cui parte la sua storia, quando all'et di un
anno muovendo le prime bracciate inizia il percorso che l'avrebbe portata
a specializzarsi anche nella corsa e nel ciclismo, diventando una delle
migliori giovani atlete del Triathlon campano. Che la vasca sia la sua casa
lo si comprende subito, quando alla domanda su quale fosse la sua
disciplina preferita senza indugiare rivolge lo sguardo proprio verso la sua
amata piscina, la risposta facile da intuire. Ma Federica corre anche e lo
fa alla grande, su due ruote e a piedi, grazie a tre ore al giorno di
allenamento e a quella determinazione che inizialmente nasconde dietro
la timidezza frutto della sua giovane et, ma che sa dimostrare nelle
occasioni che contano. Ieri infatti durante una gara disputata a Barletta
riuscita a conquistare il primo posto nella sua categoria e il secondo posto
in assoluto. Ed proprio da questo successo che siamo sicuri continuer la
corsa verso il suo sogno: un podio mondiale e chiss un oro olimpico.
Forza Federica!
Francesco Buonfantino
Intervista a Federica Saetta, classe 97 e speranza del Triathlon.
Anche se il clima non era dei migliori oggi alla Canottieri Napoli stata una
fantastica giornata, arricchita dalla presenza degli atleti del nuoto, tennis e
canottaggio, e proprio uno di questi ultimi mi ha colpito particolarmente.
Io lo definirei "un piccolo grande uomo" perch nonostante la sua giovane
et gi un grande campione nonch allenatore. Parlo del canottiere
Fabio Di Costanzo che d'avanti alla telecamere e ai ragazzi di fatto di sport
non dimostra per niente la sua timidezza anzi le affronta,e quasi
rammaricato per la poca considerazione e attenzione che i mass media
danno a questo sport, continua Fabio:" questo uno sport pieno di
sacrifici e ricco di grande spirito e volont", e alla mia domanda "Hai un
modello nel mondo dello sport che segui, che ti da la carica per essere un
vincente?" lui con un sorriso pieno di dolcezza risponde "si, per me oggi il
mio modello da seguire mio fratello che dedica a questo sport gran parte
delle sue giornate e a volte non lo vedo per giorni". Ecco anche il lato
umano di questi sportivi, che nonostante la fatica e l'impegno non
perdono l'amore per gli affetti familiari.
Iocco Lidiana
Uno scudetto, unEurolega e tre medaglie
dargento con la Nazionale Italiana, scusate se
poco. Fabrizio Buonocore senza alcun dubbio tra
i pi grandi protagonisti della pallanuoto
napoletana. Classe 1977 , anche se in due circoli
diversi, ha sempre combattuto in vasca per la
propria citt. Figlio darte, esordisce in A1 proprio
con il Circolo Canottieri Napoli, l dove il pap
stato un istituzione, successivamente passa tra le
fila del Posillipo dove conquister, con 286
presenze e 204 reti, i suoi pi importanti successi.
A volte per ritornano, e Fabrizio come se si
sentisse in debito, accetta nel 2013 lofferta della
Canottieri, la quale dal 2003, anno in cui Fabrizio
era passato al Posillipo, militava in A2. Il
presidente Sabbatino chiede al suo capitano di
fare da chioccia ad un gruppo giovani inseriti in
squadra dal vivaio e i risultati si rivelano subito
sorprendenti, con il ritorno della Canottieri in
massima serie dopo 9 lunghissimi anni.
Nonostante il tempo passi, la grinta e lesperienza
di questo atleta fanno di lui tuttora un perno
allinterno del circolo del Molosiglio. Oggi la Napoli
della pallanuoto si chiama Fabrizio Buonocore.
Gianluca Castellano
Il capitano della canottieri classe 1977 emblema della pallanuoto napoletana
CIERRO: STORIA DI UN GRANDE AMORE
Marco Sebastiano Zotti
La famiglia Cierro e il tennis. Una lunga
storia di amore destinata a non finire.
Nonostante gli anni. Nonostante i disguidi
con la Federazione. Li abbiamo incontrati al
Circolo Canottieri Napoli da dove hanno
deciso di ripartire. E bello vederli
impegnati in campo ; Gianni e Massimo
continuano ad insegnare con la stessa
passione e la stessa umilt di tanti anni fa,
come se il tempo non fosse passato. E forte
per loro il richiamo del tennis . Gianni il
fratello maggiore considerato da tutti il pi
bello rovescio dItalia lavora
instancabilmente con i bambini pi piccoli
come tanti anni fa quando allenava suo
fratello Massimo esploso negli anni 80 e
divenuto n100 al mondo. Continua ad
essere questo il loro progetto.
Lavorare bene con i pi piccoli per poter costruire un nuovo campione che la Campania del tennis attende da anni .
Gianni ci confessa che i giovani talenti non mancano al giorno doggi eppure sono pochissimi quelli che riescono ad
emergere dal circuito juniores. Manca l umilt e la pazienza a questi giovani abituati ad avere tutto e subito. Massimo
invece ricorda le sue imprese al Foro italico quando sconfisse al primo turno degli
Internazionali dItalia Novacek n 13 al mondo. E poi le sue presenze al Roland Garros, US Open e Australian Open. E
amareggiato Massimo per il fallimento del suo rapporto con la Federazione italiana Avrebbe potuto dare molto con la
sua esperienza. Ma non si arrende. La voglia della famiglia Cierro di vivere di tennis non cambiata.
FATTO DI TENNIS
Massimo Cierro, nato a Napoli, il 7
maggio 1964. Ex professionista di
Tennis italiano, e nonch lorgoglio del
tennis Campano. Lui il decimo di
dodici figli, tutti tennisti, ed a causa di
una famiglia molto numerosa, in casa
cerano pochi soldi, e Massimo ha
raccontato alla Universit degli Studi di
Napoli Parthenope, che per arrivare
cosi in alto nel tennis ha dovuto fare
enormi sacrifici, senza laiuto di
nessuno. Il suo maestro, infatti, fu il
fratello Gianni Cierro che con i suoi
allenamenti miranti e specifici hanno
portato Massimo in cima alla classifica
dei migliori tennisti italiani. Al Circolo
Canottieri Napoli, il giorno 19/05,
Massimo Cierro ha concesso
unintervista ai ragazzi del corso di
giornalismo sportivo 2014, queste le
sue parole: ricordo con molto piacere
partite importanti, come quella contro
Roubicek finita 6-4 6-7 7-6, ma la
vittoria e la partita pi bella che ho
giocato fu contro il numero 13 al
mondo, Karel Novacek nel 1991.
Massimo, che ora insegna tennis ad alcuni bambini,
rimasto una persona vera ed umile, e chiss che
tra quei bambini, non ci sia un suo erede che tanto
ha bisogno il Tennis Italiano, ma soprattutto la
Citt di Napoli.
Il futuro di chi lo sa sognare e al Circolo Canottieri Napoli ci sono ragazzi che gi
stanno realizzando i loro sogni. In occasione del centenario del circolo, abbiamo
incontrato i giovani canottieri partenopei. Come nel quattro di coppia, si mettono a
nostra disposizione: il veterano Nazario Paglionico, da oltre 10 anni in questo sport; il
pi titolato Fabio Di Costanzo, che seppur giovanissimo gi allenatore dei bambini; il
pi piccolo Antonio Tufano e la promessa Ernesto Staiano. I quattro, ci parlano della
grande fatica che serve per praticare questo sport e dei grandi sacrifici che occorrono
per emergere, duri allenamenti fisici, pressione psicologica, se si aggiunge che gli
allenamenti in acqua vengono svolti a circa 40 km dalla sede di Napoli, ovvero sul Lago
Patria, il quadro completo. Ma nei loro occhi c passione e amore per questa
disciplina, il loro obiettivo vestire la maglia azzurra che tante soddisfazioni ha dato a
noi italiani. La star del momento Staiano, del quale, a microfoni spenti, Di Costanzo ci
dice orgoglioso: molto bravo. Ernesto da poco rientrato vincente dalla regata di
Piediluco, il 10 maggio scorso, battendo i milanesi della SC Milano, ha portato a casa
loro nel doppio, categoria esordienti. Con lui ha gareggiato Daniele De Marco che solo
da pochi mesi ha iniziato questo sport e quando gli chiediamo dell incidenza
dellinesperienza del compagno sulla gara, lui da fratello maggiore ne prende le difese
sottolineandone solo i tratti positivi. Che dire quindi, campioni dentro e fuori
dallacqua. In bocca al lupo ragazzi.
MIRKO MAZZOLA
( Nazario Paglionico, Fabio Di Costanzo, Antonio Tufano, Ernesto Staiano .)
Cento anni e non sentirli. Questo ci sarebbe piaciuto scrivere in occasione del centenario del Circolo
Canottieri Napoli, invece la senilit gioca un brutto scherzo al prestigioso club campano. Al nostro arrivo,
assente lospitalit, laccoglienza e anche il vicepresidente che a dispetto del suo glorioso passato da
atleta si dimostra poco. sportivo.
MIRKO MAZZOLA
Siamo qui con Davide Tizzano, insuperabile canottiere, ottimo velista oggi
anche vicepresidente sportivo del circolo. Nel suo palmars si annoverano
due grandi trionfi olimpici: Seoul 88 nel 4 di coppia e Atlanta 96 nel doppio.
Non tutti per, sanno, che in entrambi i casi, fu proprio lesultanza la fase pi
complessa e paurosa della gara. Ci vuole raccontare cosa accadde e le sue
emozioni sia quando perse la medaglia nel fiume Han sia quando al termine di
una gara estenuante fu per lei necessario lintervento dei medici?
<< Sicuramente, le due vittorie olimpiche sono state per me importanti. Poi come dici tu, ci sono stati
questi episodi che al momento hanno ridimensionato la mia euforia ma non la gioia della vittoria.
Comunque la medaglia fu ritrovata gi il giorno dopo da un sub coreano, che ancora oggi ringrazio. >>
Contrasti interni con la federazione, decretarono il suo momentaneo
allontanamento dal canottaggio e durante questa parentesi di circa 8 anni si
dedic alla vela, ottenendo anche in questo campo ottimi risultati. Il primo
amore, per, non si scorda mai e nonostante i successi nella sua nuova
carriera, quando il CT La Mura le propone di ricostruire il binomio vincente
Abbagnale-Tizzano, risponde presente. Pensa mai a come sarebbe stata la sua
vita se avesse fatto una scelta diversa?
<<(Sorride) Sicuramente non sarei un doppio campione olimpico ma, come dicevi tu, la mia carriera era
comunque ricca di soddisfazioni anche nella vela.>>
Ultima domanda, oggi, riveste un ruolo importante, quello di dirigente
sportivo, non crede che nei confronti di una facolt di scienze motorie e
soprattutto di una testata giornalistica sportiva, fosse necessario almeno
giustificare la sua assenza e porvi rimedio?
<<.>>
Passiamo alla gara. Al fischio dinizio di Bergonzi il Cagliari fa vedere di
essere vivo e al 5 Avelar serve un gran pallone per Ibarbo che in velocit si
libera di Caceres e lascia partire un sinistro violento e preciso, ma trova
pronto Buffon a volare e a deviare in angolo. Dopo questo lampo iniziale
dei rossobl i bianconeri si riversano con continuit in avanti. Llorente e
Tevez non riescono ad approfittare dei regali di Astori e Perico, ma all8 la
Juve trova gi il vantaggio: solita punizione di Pirlo con la palla che colpisce
prima la traversa e poi la schiena del portiere cagliaritano Silvestri per poi
terminare in rete. Sette minuti pi tardi arriva anche il raddoppio e a
firmarlo Llorente: angolo di Pirlo, Bonucci prolunga, il centrocampista del
Cagliari Conti per non riesce a rinviare e il centravanti basco lesto a
insaccare. Al 23 nuova azione pericolosa del Cagliari con Cossu che serve
una palla doro a Dessena il quale si trova a tu per tu con Buffon, ma ancora
una volta il portiere bianconero super nel sventare il pericolo. Al 37 ci
prova Asamoah, ma la bomba dellesterno ghanese neutralizzata in
angolo da Silvestri. Rete per che non tarda ad arrivare e dopo tre minuti la
Juve cala il tris, e questa volta lo fa con Marchisio: Llorente appoggia per il
biondo centrocampista che con una magia fa fuori Dessena e lascia partire
un tiro violento sotto la traversa lasciando Silvestri immobile. Se il Cagliari
non subisce il 4 goal alla fine del primo tempo il merito anche del suo
portiere che erige un muro e nega la gioia prima a Tevez al 42 e poi ad
Asamoah al 43. Un minuto dopo Bonucci di testa non inquadra lo
specchio. Si conclude cos la prima frazione. Nel ripresa praticamente non si
gioca pi. C gloria per Rubinho che sostituisce Buffon e per Pepe che
prende il posto di Pirlo. Al 16 un applauso va fatto ai tifosi: in Curva Sud
appare lo striscione Speziale libero e tutto lo Stadium reagisce con fischi
e perfino con il coro scemi, scemi fino a quando lo striscione noi viene
rimosso. Fino al 90 poi un noioso giro palla.
Vincenzo Vitale
Juventus Stadium: qui la festa. Scudetto e 102 punti!
Autorete di Silvestri, Llorente e Marchisio stendono il Cagliari. Record di punti e cori per Conte.
Fa festa la Juve ed esplode lo Stadium dopo i 2 minuti di recupero concessi da Bergonzi: vittoria per 3-0 contro un
Cagliari gi in vacanza. Il campionato dei record non poteva finire in altro modo. Difficile fare di pi. Trentatreesima
vittoria in stagione, 19 gare casalinghe vinte su 19 , eguagliato il record 106 reti fatte dalla Juve di Trapattoni nel
1992/1993. Stagione stratosferica che permette alla banda di Conte di scrivere a lettere cubitali il proprio nome
nella storia. Sono 102 i punti conquistati. In Italia nessuno aveva mai fatto tanto, nemmeno in Europa, tranne il
Celtic nel 2001/2002 che arriv a 103, ma in un torneo di qualit inferiore rispetto al nostro. La partita contro il
Cagliari non durata molto: i bianconeri dopo un quarto dora erano gi avanti per 2-0. Il resto della gara stata un
continuo di cori, sventolii di sciarpe e bandiere e poi la tanta attesa celebrazione con Buffon che alza la coppa. Gli
applausi sono per tutti ma in particolare per Antonio Conte. Tutto lo stadio ha intonato per 90 minuti cori dedicati a
lui. Una sorta di supplica dei tifosi bianconeri. I supporters riconoscono la sua mano pesante in questi 3 titoli
consecutivi . Conte non fa altro che sorridere e applaudire. Ai tifosi bianconeri non resta che godersi i
festeggiamenti e attendere i prossimi giorni per scoprire il futuro del loro condottiero.
Un super Napoli non fa sconti agli storici rivali del Verona, a caccia di
punti per l'ultima speranza europea; in un San Paolo aperto a soli
10.000 bambini (vista la squalifica per due turni dello stadio) la squadra
partenopea si imposta con un secco 5 - 1, chiudendo il match gi
dopo 25 minuti, ma divertendosi e facendo divertire i bambini (mai in
silenzio per 90 minuti) ma soprattutto tutti i tifosi costretti a guardare
la partita comodi a casa. Al 5' minuto Jos Callejon, inspiegabilmente
ignorato dalla nazionale spagnola, a portare subito gli azzurri in
vantaggio, lanciato a rete da Mertens. Dopo solo 7 minuti arriva il
raddoppio marcato Duvan Zapata, assistito ancora dal belga. Il Verona
sotto shock sembra non ricordare di giocarsi un posto in Europa e la
partita a senso unico, e infatti al 25' il Napoli cala il tris, ancora con il
colombiano Zapata che, assistito da Callejon questa volta, stacca tutto
solo e insacca di testa alle spalle dell'esordiente Nicolas, che non
poteva aspettarsi un esordio peggiore. Al 34' il Verona sembra voler
riaprire la partita e va in rete con Luca Toni, ma la sua gioia bloccata
dalla bandierina dell'assistente che segnala giustamente il fuorigioco.
Verso la fine di tempo il Verona ci riprova, ma il tiro di Sala si spegne di
poco a lato. La ripresa segue la corrente della prima frazione e dopo 16
minuti il Napoli ritorna in rete, questa volta con Mertens
(indiscutibilmente migliore in campo) che, sfruttando un errore
difensivo di Albertazzi che sbaglia un retropassaggio clamoroso, supera
l'incolpevole portiere avversario, mettendo meritatamente la firma sul
match. Il Verona allora si scuote, almeno per qualche minuto, e segna il
gol della bandiera con Iturbe su punizione, anche se con decisiva
deviazione di Zuniga. Ma le cose non cambiano, e i partenopei
continuano a dominare giocando un calcio eccezionale e
spumeggiante, e infatti arrotondano il risultato ancora una volta con
l'indiavolato Mertens che dal limite fa secco il portiere con un destro in
caduta. All'80' gli ospiti cercano di salvare la faccia riducendo il pesante
passivo, ma Juanito Gomez si lascia ipnotizzare da Doblas che resta in
piedi fino all'ultimo momento, facendo calciare l'avversario a lato; sul
capovolgimento di fronte Zuniga ad avere l'occasione del sesto gol,
ma il povero Nicolas compie un vero e proprio miracolo. Terza vittoria
consecutiva per il Napoli che rispecchia la meritata qualificazione in
Champions; il Verona non credeva proprio al sogno europeo e chiude
addirittura la sua stagione al 10 posto.
Francesco Perfetto
Conquistata la salvezza e lEuropa, per Genoa e Roma la gara
della 38 giornata ha solo il sapore di vacanze. In campo, nel
giorno di Marco Rossi e del suo numero 7 ritirato, i genoani
hanno voglia di fare festa e, la fanno, proprio, alla Roma. In
campo con molti giovanissimi, Garcia subisce la terza sconfitta
consecutiva, quinta in stagione, non emulando la gara
dellandata. Giallorossi ko, a Marassi 1-0, contro il Genoa, al
termine di una gara disputata ritmi blandi, complice lassenza
di motivazione. Un match per niente spettacolare; 84 minuti di
noia, viste anche le molte assenze importanti da entrambe le
squadre. Poche, infatti, le occasioni nel primo tempo: prima,
un tentativo del grifone, con un colpo di testa di Marchese
respinto da Skorupski, al sua seconda gara da titolare, poi la
Roma a creare la fase offensiva con una conclusione di testa di
Destro , ma pescato in fuorigioco e con una diagonale precisa
di Lajic, su cui Perin si invola. Il secondo tempo, riprende l,
dove i primi 45 minuti si erano conclusi: noia e poche occasioni
da batticuore. Al 39, per, la rete che sblocca il risultato
quella di Fetfatzidis. E il romanista Naingolan ad avere sulla
coscienza la rete genoana; Konat, infatti, intercetta il suo
retropassaggio e favorisce linserimento del greco che, con un
tocco sotto batte Skorupski, fin qui impeccabile, in uscita. Una
sconfitta e una prestazione, per la Roma, non allaltezza del
campionato fatto dai giallorossi, che hanno, adesso, il record
italiano delle dieci gare, consecutive, vinte e, che fino alla 35
giornata era in corsa per il titolo nazionale, che giocavano con
una formazione inedita, visti i tanti giovani primavera, in
campo. Bene Ricci allesordio dal primo minuto; pi impacciato
Jedvaj. Nel finale spazio anche al Primavera Mazzitelli, al suo
primo gettone di presenza nella massima serie.
Annalisa Moccia
Il colpo di scena che non ti aspetti nei minuti finali di un campionato
giunto al termine. Cerci si fa ipnotizzare dal dischetto al 93' dal
riesumato Rosati e i crociati staccano il biglietto per l'Europa grazie
alla doppietta di Amauri. Il Toro getta alle ortiche una qualificazione
che sembrava ormai ad un passo, in uno stadio, il Franchi di Firenze,
che urlava "Vogliamo il Toro in Europa". Troppa stata la voglia di
Rossi e Cuadrado di mettersi in mostra e il 2 a 2 finale non bastato
ai granata per agguantare il sesto posto e aggiudicarsi un
piazzamento Uefa che mancava da quasi 20 anni. Dopo un primo
tempo soporifero, nella ripresa Rizzoli concede un dubbio penalty a
Cuadrado. Pepito trasforma e la gara si accende. Ventura, orfano del
capocannoniere Immobile, prova il tutto per tutto inserendo Barreto
e Larrondo. Proprio quest'ultimo centra il pareggio su assist di Cerci. I
granata si gettano in avanti ma concedono inevitabilmente il
contropiede ai viola. Cuadrado galoppa indisturbato e offre al neo
entrato Ante Rebic la palla del sorpasso. Non ancora finita e il cuore
Toro pulsa pi che mai: Kurtic va di potenza e batte Rosati su
punizione ad una manciata di minuti dal termine. All'ultimo secondo
Roncaglia decide di regalare a Cerci il rigore che vale una stagione.
L'ex viola, spara addosso a Rosati e inizia lo psicodramma granata con
Cerci in lacrime e Immobile che dalla tribuna non crede ai suoi occhi.
A Parma intanto parte la festa dopo un comodo 2 a 0 firmato re leone
Amauri. Cassano e compagni regalano agli emiliani una qualificazione
ai preliminari che mancava da 7 anni. Sorride Ghirardi, festeggia
Donadoni, ormai pronto per una big del nostro campionato. Forse il
Milan. Gi, il Milan che prima del gol di Amauri era qualificata per
L'Europa League. Un gol iniziale di Muntari e poi il raddoppio targato
De Jong lasciavano qualche possibilit ai rossoneri di conquistare
incredibilmete il sesto posto. E invece no. Il diavolo non prender
parte a nessuna competizione europea, cosa che non accadeva dalla
stagione 97/98. Pi che per la mancata qualificazione, le
preoccupazioni in casa Milan sono sul futuro di una societ in
confusione. I dubbi di Galliani e quelli di Berlusconi per la riconferma
di Seedorf, che nonostante tutto riuscito ad anellare una bella serie
di vittorie. Tassotti rester? Il prossimo allenatore sar un ex
milanista? Probabilmente la possibilit di giocare una partita a
settimana e riprogrammare il progetto sono le basi da cui ripartire e
cancellare al pi presto questa brutta annata .
Valerio Castorelli
Incredibile ma vero Lazio e Bologna stavano riuscendo nella
triste impresa di non regalare nemmeno unemozione
nellultima partita dellanno. La storia e soprattutto le statistiche
hanno sempre insegnato che lultimo giorno di scuola si fa
sempre accademia, si ci diverte e soprattutto si segna tanto a
maggior ragione se la partita non ha nessun significato. Le due
squadre invece, se non fosse stato per il buon Archimede
Morleo del Bologna che al 93esimo decide senza un perch di
stendere Felipe Anderson in area, avrebbero chiuso con uno
stonatissimo 0-0. Solo un palo al 39esimo del primo tempo da
parte del nazionale Candreva ha dato un po di brio a questa
spenta partita. Poi come gi detto a parte due tap-in mancati
letteralmente da Klose e luomo mercato Lulic, si fila dritti fino
allultimo secondo di gioco. Largentino Biglia, fresco di
covocazione Mondiale esplode un bolide centrale che sinsacca
sotto la traversa battendo il giovane Stojanovic. C solo il
tempo per una corsa sotto la nord e poi tutti sotto la doccia. La
Lazio vince ma a non convincere Reja, fischiato dalla sua gente
e lontano sempre pi dalla panchina biancoceleste.
Antonio Greco
Pi che la fine di un campionato la fine di un ciclo in casa Inter. Sono arrivati i
titoli di coda anche per gli ultimi grandi eroi del triplete, una squadra che dopo
appena 4 anni ora non esiste pi. Gli ultimi a salutare sono i quattro del club
dellasado: Cambiasso, Milito, Samuel e Zanetti, insomma un grandissimo
pezzo di storia nerazzurra. A salutarli per loccasione si rivisto in tribuna anche
lex patron Moratti, emblema dellinterismo. In una partita dagli scarni
significati sono gli ex a mettere i puntini esclamativi sul match. In chiusura di
primo tempo Andreolli a sbloccare la gara. Punizione di Taider al centro
dellarea e fortunoso rimpallo su Rubin sul quale il difensore si avventa e fredda
Squizzi. Il secondo tempo inizia in sordina e si segnalano solo i colpi di testa di
Ranocchia e Taider che vanno vicini al raddoppio. Allimprovviso per si
risveglia quel Victor Obinna del Chievo che allInter ricordano, quando lanciato
da Mourinho, ripag la fiducia con un Eurogol contro la Roma. Il nigeriano
prima da posizione defilita batte Carrizo sul suo palo poi, con il destro compie il
sorpasso dal limite dellarea. Evidente la complicit del secondo portiere
dellInter. Il 2-1 arriva giusto al 90esimo mettendo praticamente fine a partita e
stagione. Mazzarri chiude male e, nonostante le voci di riconferma, vuole
valutare attentamente le ipotesi di rinnovo. La piazza non lo ama e forse anche
quei giovani che saranno il nuovo corso della stagione 2014/2015.
Antonio Greco
Pareggio spettacolare e rocambolesco ad Udine nellanticipo dellultimo turno di campionato. E una
serata importante per vari motivi. E la serata di Antonio Di Natale, immenso come sempre, che
segna una tripletta e arriva a -7 da quota 200 reti in A e saluta il pubblico facendo il giro del campo e
lanciando maglietta, pantaloncini e scarpette. E la serata di Guidolin (divertente lesultanza al primo
goal di Tot pulendogli la scarpa) che saluta tutto lo stadio e va sotto la curva e che in 4 anni ha
portato 3 volte lUdinese in Europa. E stata la serata di 2 possibili addii, ma passiamo alla gara.
Festival del goal al Friuli. Udinese-Sampdoria termina 3-3!
Linizio scoppiettante e la prima occasione di Gabbiadini che,
servito da Okaka, si trova a tu per tu con Brkic, in campo al posto
dellindisponibile Scuffet, ma spara alto. Subito dopo risponde Bruno
Fernandes con un tiro da dentro larea ma Fiorillo si fa trovare pronto
e manda alto sopra la traversa. Al 7 ci prova nuovamente Soriano ma
Brkic risponde presente. Tre minuti dopo la Samp trova il vantaggio:
cross di Gabbiadini e Okaka indisturbato di testa insacca. Al 14 Di
Natale sul filo del fuorigioco prova il tiro ad incrociare ma Fiorillo devia
con il piede. Due giri di lancette dopo Pinzi perde palla ma Eder e
Soriano non ne approfittano ostacolandosi a vicenda. Al 26 pareggia i
conti Di Natale con una bella punizione dai 25 metri con Fiorillo
immobile. Cinque minuti dopo i friulani completano la rimonta:
Mustafi scivola dal limite della propria area, Pereyra ne approfitta e
serve Di Natale al centro che, da 2 passi non sbaglia. Al 38 Pereyra a
sfiorare la rete ma il suo tiro a giro termina di poco fuori. Due minuti
dopo ancora Di Natale il protagonista ma la doppia conclusione del
capitano friulano fermata prima da Fiorillo e poi dal palo. Al 43 ci
prova nuovamente il 10 bianconero ma la palla alta sopra la
traversa. Termina cos il primo tempo. Nella ripresa la prima occasione
della Samp e Gabbiadini calcia alta una palla persa ingenuamente da
Lazzari al limite. Al 53 arriva comunque il pareggio blucerchiato con
Eder che batte Brkic su ottimo suggerimento di Okaka. Tempo altri 2
minuti e arriva anche il controsorpasso degli ospiti: contropiede di
Okaka il quale libera in area Soriano che dribbla Brkic e palla in rete. Al
67 Di Natale, dagli sviluppi di un corner, liscia la sfera. All80 ci
riprova lattaccante napoletano con un tiro ad incrociare, ma questa
volta Fiorillo super. All88 per arriva la terza gioia del capitano
friulano e il pareggio dellUdinese: retropassaggio sciagurato di
Wszolek, Di Natale ringrazia e aggancia la sfera nellarea di rigore e
fredda Fiorillo con un preciso diagonale. Tripletta per lui e 193 in serie
A. Finisce cos la gara al Friuli.
Vincenzo Vitale
Il Catania saluta a testa alta la Serie A battendo in casa per 2 - 1 l'Atalanta;
tutti i gol sono arrivati nella ripresa. L'inizio sembrava promettere bene con
un'occasione per parte nei primi 10 minuti, ma subito dopo il ritmo cala
nettamente e si assistono a poche occasioni fiacche. La seconda frazione
sembra un'altra partita, e i bergamaschi si rendono subito pericolosi in
almeno due grandi occasioni, ma al 65' il Catania a passare: grande triangolo
tra Lodi e Bergessio, con lo stesso numero 10 rossazzurro che insacca il
diagonale alle spalle di Sportiello. Dopo appena 4 minuti i padroni di casa
vedono il raddoppio ad un passo, ma il palo nega la gioia a Fedato; gli ospiti
sfiorano il pari solo al 75', ma Betacourt si vede respingere il suo colpo di testa
dal portiere Frison. Il 79' diventa un minuto intensissimo: Sportiello toglie
praticamente sulla linea un gol gi fatto di Bergessio e sul capovolgimento di
fronte una cannonata di Denis, deviata sulla traversa da Frison, finisce
comoda sui piedi di Kon, che lesto ad insaccare il gol del pareggio. Ma il
Catania non ci sta, ed ancora Bergessio a sfiorare il gol 3 minuti dopo.
L'attaccante argentino trova la gioia, e il punto del definitivo 2 - 1, solo al 92',
quando Betancourt cade goffamente toccando il pallone con la mano in area:
rigore e gol vittoria per i siciliani, che per non evitano la contestazione dei
tifosi che rilanciano in campo le magliette dei giovatori.
Francesco Perfetto
Il Palermo si ferma e concede il successo al Carpi per 1-2. L Empoli si
avvicina alla promozione superando il Novara 3-1 con la doppietta di
Tavano e il gol di Michedlidze mentre segna Rigoni per gli ospiti. Il Crotone
pareggia 2-2 a Castellammare e mantiene il 6 posto con 59 punti. Il
Modena vince ancora, stavolta a farne le spese l Avellino che scivola
fuori dalla zona play-off, termina 1-0 per i gialloblu ora quinti. La Reggina
retrocessa perde contro il Cesena 1-2, i bianconeri sembrano non sentire la
fatica di una stagione molto dura e in questo finale di campionato stanno
sorprendendo tutti avendo ingranato una marcia in pi rispetto agli altri. Il
Padova batte in casa il Pescara 2-1 grazie ai gol di Vinicius e Improta. Dopo
aver rallentato nelle giornate scorse, il Trapani ritorna alla vittoria, 2-1
contro la Ternana e a -1 dal Lanciano che invece guadagna solo 1 punto
contro lo Spezia pareggiando 2-2. Il Varese viene sconfitto in casa dal
Brescia 1-2, le reti di Paci e Budel per le rondinelle e di Forte per i padroni
di casa. Da giocarsi Bari-Cittadella e Latina-Siena.
Roberto Napolitano
Giuseppe Memoli
19
Juventus, mega-scambio in vista col Barcellona?
Si profila uno scambio clamoroso sullasse Torino-Barcellona:
Arturo Vidal in blaugrana in cambio di Alexis Sanchez, il primo
nome sulla lista di Antonio Conte! Lattaccante cileno il
giocatore perfetto per il nuovo 4-3-3 di Conte, pu giocare
perfettamente su entrambe le fasce e alloccorrenza anche da
prima punta. Il 25enne cileno ha una valutazione complessiva
di circa 30 milioni di euro, troppi per le casse bianconere, ed
ecco dunque entrare in gioco la carta Vidal, valutato 40 milioni
dalla societ bianconera e graditissimo dal club spagnolo per
innalzare la qualit nel centrocampo blaugrana
Fiorentina, occhio al colpo Vucinic!
Non un mistero il futuro di Mirko Vucinic: lattaccante
montenegrino lascer sicuramente la Juventus in questo
mercato estivo.
Dopo essere stato protagonista dello scambio saltato con
Guarin dellInter, il giocatore montenegrino ha ricevuto
diverse offerte tra cui Arsenal e in queste ultime ore quella
della Fiorentina, alla ricerca di un giocatore di qualit che
possa alternarsi al duo Rossi-Gomez o alloccorrenza giocarci
insieme.
Inter, ennesimo colpo a zero: arriva Tom Ince!
Secondo le ultime indiscrezioni di molti tabloid inglesi,
Tom Ince, figlio dellex giocatore proprio dellInter, avrebbe
trovato un accordo di massima col club di Thohir.
Il giocatore under 21 inglese arriver a parametro zero dal
Blackpool, squadra di seconda divisione inglese con la
quale non ha trovato alcun accordo.
Dopo Vidic, quindi, anche lesterno offensivo classe 92 per
la nuova era targata Thohir: un mix di giovanii e giocatori
esperti.
E Cadel Evans il nuovo leader del giro dItalia 2014. La corsa sta
entrando nel vivo dopo una prima settimana intensissima che ha
regalato emozioni, colpi di scena e soprattutto i primi verdetti. Ad
abbanonare la Kermesse per primo stato il Kaiser Kittel che,
dopo aver stradominato le prime due tappe stato battuto dalla
febbre. A salutare il gruppo stato anche uno dei favoriti, lo
spagnolo Purito Rodriguez. Ad uscire immediatamente di classifica
stato Michele Scarponi che, complice una caduta, ha dovuto
immediatamente abbandonare i sogni di iride. Chi ha dimostrato
di esserci e come sono due italiani forse bollati troppo presto
come non idonei alla vittoria finali. Stiamo parlando di Domenico
Pozzovivo e Ivan Basso che, nelle prime asperit hanno sempre
mantenuto il ritmo dei migliori. Lex leader Michael Matthewes ha
ceduto ma non senza onore la sua maglia rosa. Tante buone brove
e soprattutto una vittoria di tappa. Come detto ha raccogliere le
redini stato il sempre verde Evans soprannominato in gruppo il
cagnaccio perch lui nonostante let non molla mai losso.
Laustraliano qui per vincere e lo ha gi messo in chiaro. Il volto
simbolo di questa settimana per il Livornese Diego Ulissi autore
di ben due vittorie consecutive e dimostrandosi semplicemente il
corridore pi in forma tra i cacciatori di tappe. Lappennino ha gi
detto molto ma attendiamo con ansia Alpi e Dolomiti
Antonio Greco
Milano, 17 maggio.
Giornata memorabile per Sara Errani agli Internazionali BNL dItalia. La
tennista romagnola, dopo aver conquistato la finale nel singolare,
raggiunge anche lultimo atto del torneo nel doppio, in coppia con
linseparabile compagna Roberta Vinci. Sulla terra del Foro Italico, a Roma,
le Cichis liquidano con un netto 6-2,6-1 le tedesche Julia Goerges ed Ana-
Lena Groenefeld: si giocheranno il titolo con la ceca Peschke e la slovena
Srebotnik.Non c stata storia nella semifinale del Pietrangeli dove Errani e
Vinci, seconde teste di serie del tabellone e reduci dai due successi
consecutivi a Stoccarda e a Madrid, piegano le tedesche in appena 52
minuti di gioco e approdano alla finale di doppio femminile del torneo per
il terzo anno di fila (vinta quella del 2012, persa invece quella dello scorso
anno). Il caso Errani ancora pi incredibile: lultima a raggiungere la finale
sia in singolare che in doppio a Roma stata Conquita Martinez nel 1997.
Eleonora Brangi
21
E per i rossoverdi terzo posto fu, sebbene le prerogative del match per pi di un momento hanno
fatto pensare diversamente. Dopo le prime due fazioni di gioco abbastanza equilibrate successo
pi dellimprevedibile: una terza fazione che dava per certa la gara tre ma poi un ultimo quarto che
ha visto protagonista la squadra di Mr. Cufino che si avviava alla vittoria. Ad aprire il match il
rigore di Elez a cui subito risponde Saccoia e, dopo ancora un botta e risposta tra Damonte e
Radovic, Deserti concede un leggero vantaggio al Savona con qui andare allintervallo. Il Posillipo
tuttavia mantiene lequilibrio e ritorna in parit grazie a Klikovac ma c ancora un leggero
vantaggio della Carisa che chiude dunque questo secondo quarto con un pi uno ad opera di
Colombo. Ecco poi una terza fazione trepidante in cui i padroni di casa prendono in mano le redini
e cominciano a condurre il gioco conquistando un pi quattro prezioso per le reti di Bianco, Elez e
Damonte anche se la doppietta di Radovic, indiscusso protagonista del match, nonostante la rete
intermezza di Elez,
Carisa Rari Nantes Savona: Antona, Alesiani, Damonte 2,
Colombo 1, Bianco L., Agostini, Fiorentini Jovanovic 1,
Fulcheris, Bianco G. 1, Elez 3, Mistrangelo, Deserti 1,
Napleton.
All. Angelini.
DOOA Posillipo: Cappuccio, Dolce, Rossi, Foglio, Mattiello,
Radovic 6, Renzuto Iodice, Gallo 1, Klikovac 1, Bertoli,
Mandolini, Saccoia 2, Negri.
All. Cufino.
Arbitri: Lo Dico e Paoletti.
riesce ad accorciare leggermente le distanze che
saranno poi del tutto annullate e pur superate
nellultimo quarto di questa gara due.
Nellultimo quarto infatti il Posillipo sconvolge il
risultato dal primo secondo con ancora una rete
di Radovic portando prima la squadra a meno due
e poi alla vittoria.
Adesso, oltre allAcquachiara anche per il Posillipo
sar Champions!
DI NUNZIA CASOLARO
22
Il torrentismo (o canyoning) consiste nella discesa di strette gole (o canyon o
forre) percorse da piccoli corsi d'acqua. A differenza di altri sport acquatici con
cui spesso viene confuso (rafting, kayak, hydrospeed, o canoismo a causa del
nome inglese "canoeing") si percorre il torrente a piedi, senza l'ausilio di
gommone o canoa.L'ambiente in cui si svolge, comunemente detto forra, per
sua stessa natura inospitale. Un percorso di torrentismo si svolge all'interno di
gole profondamente scavate nella roccia, caratterizzate in genere da forte
pendenza. Gli ostacoli sono quindi costituiti da cascate, salti di roccia, scivoli,
corridoi allagati, laghetti. quindi impossibile la progressione a ritroso. L'uscita
dal canyon avviene solo al suo termine o in corrispondenza di scappatoie, se
presenti.Lo sport si svolge in gruppo, composto in genere dai 4 agli 8 torrentisti.
Il torrentismo non necessariamente uno sport estremo. Come per altri sport
esistono percorsi di varia difficolt, dai pi semplici canyon d'iniziazione ai
percorsi estremi invernali. Con la giusta preparazione tecnica, una discreta
preparazione atletica e un po' d'esperienza, si pu godere in tutta sicurezza della
bellezza di luoghi incontaminati e del piacere di uno sport praticato all'aria
aperta. Non sempre l'acqua presente in forra. La presenza o meno di questo
elemento determina le attrezzature e le tecniche utilizzate. Come detto, la
progressione avviene in discesa, grazie a calate su corda e arrampicate verso il
basso (dette "disarrampicate"); in presenza di acqua anche con tuffi e scivolate
sui cosiddetti toboga (scivoli naturali). Inizialmente le tecniche adottate furono
di tipo speleologico o alpinistico, in seguito sono state adottate tecniche
specifiche, sempre di derivazione speleo-alpinistica ma modificate in virt dei
rischi legati alla presenza dell'acqua.L'attrezzatura un misto di quella tipica di
altre discipline:
-caschetto da speleologo o alpinismo;
-muta completa in neoprene (in caso di presenza di acqua);
-calzari in neoprene;
-imbrago cosciale, moschettoni;
-discensore
-specifiche corde semi-statiche con trattamento che le rende idrorepellenti e ne
rallenta l'affondamento in acqua;
-calzature specifiche o scarponcini da escursionismo alti alla caviglia;
-zaino da torrentismo;
-contenitori stagni;
-giubbotto salvagente (opzionale);
-guanti (opzionali)I principali pericoli del canyoning sono legati all'ambiente
inospitale in cui si svolge tale attivit.
I fattori di pericolo pi evidenti sono l'acqua, il freddo e la discesa delle verticali. La principale causa di incidente mortale in canyon
rappresentata dalle piene improvvise (flash flood). Un'onda di piena all'interno di una forra larga pochi metri pu ovviamente
risultare fatale al torrentista. Un'altra causa di incidente legata all'acqua riguarda le calate su corda che avvengono sotto cascata,
poich il blocco accidentale della discesa sotto il forte getto dell'acqua rappresenta una situazione di potenziale pericolo di
annegamento. I pericoli legati al freddo, o pi specificamente all'ipotermia, sono pericoli indiretti, nel senso che si presentano in
caso di prolungate soste in forra (in seguito ad imprevisti) o in caso di inadeguata attrezzatura individuale. I pericoli legati alla
verticalit sono minimi se affrontati con le tecniche ed i materiali appropriati.
Eleonora Brangi
Direttore: Cristiana Barone
Editore: Antonella Castaldo
Capo Redattore: Luigi Liguori
Coordinatore di Redazione: Stefano Limongelli e Ferruccio
Montesarchio
Editing Grafica: Francesco Perfetto e Catello Carbone
Coordinatore Pagina di Facebook FDS: Karina O. Palomba
Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo - Universit
Parthenope di Napoli
FDC e FDS by Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008
del 28/02/2008
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Altra vittoria, altro record. La macchina da gol azzurra
raggiunge quota 104, mai cos nella storia del club. Match a
porte chiuse, il clima non quello che ci si aspetterebbe da
un match dalla rivalit storica, a riempire il settore distinti
per 10.000 bambini festanti, il primo spettacolo sono loro.
Per entrambi i tecnici leggero turnover e spazio a chi in
campo c sceso poco o mai. Bastano per 5 a Callejon per
mettere subito in chiaro le cose e infilare, su suggerimento
di Mertens, lestremo difensore Nicolas, al suo debutto da
titolare. Gli ospiti sono troppo bassi di baricentro e
inevitabilmente subiscono la pressione azzurra, il raddoppio
cos non tarda ad arrivare. Al 13 Zapata, ancora su
suggerimento di Mertens, riceve e di sinistro insacca. Il
colombiano infierisce e poco dopo di testa va a firmare il 3-
0 e il suo 7gol stagionale. Anche Toni segna, ma il suo gol
in posizione irregolare ed cos prontamente annullato da
Pairetto. Napoli ancora vicino al gol, ma il punteggio al
termine della prima frazione di gioco resta invariato. Il
Verona rientra in campo tuttaltro che rinato. Lo si vede al
61 quando Albertazzi, con un retropassaggio suicida, regala
a Mertens il pallone del poker, il belga ringrazia e dopo aver
saltato Nicolas mette in rete. Per vedere un acuto del
Verona c bisogno solo del talento del solito Iturbe, al 20
largentino firma su calcio di punizione (deviato da Zuniga) il
gol della bandiera per i suoi. Come si sar capito per
Mertens in serata di grazia: il belga lascia partire un destro
da fuori e batte ancora, inesorabilmente, il povero Nicolas
(32). Il punteggio pi che chiaro, il Napoli saluta il
campionato nel migliore dei modi possibili, con laugurio e
la speranza che nella prossima stagione, arrivato a questo
punto, il Napoli festeggi qualcosa di veramente importante.
Gianluca Castellano
Saluto al campionato davanti a 10.000 bambini. Record di marcature stagionali, 104.
Napoli (4-2-3-1): Doblas; Maggio,
Henrique, Britos, Ghoulam;
Jorginho (33' st Lasicki), Dzemaili
(13' st Zuniga); Callejon (1' st
Radosevic), Mertens, Insigne;
Zapata. All.: Benitez
Hellas Verona (4-3-3): Nicolas;
Cacciatore (8' st Gomez), Moras,
Marques (23' st Rabusic), Agostini
(12' st Albertazzi); Sala, Donadel,
Hallfredsson; Iturbe, Toni,
Marquinho.
. All.: Mandorlini
Arbitro: Pairetto
Marcatori: 5' Callejon, 12' e 25'
Zapata, 16' st e 32' st Mertens (N);
20' st Iturbe (V)
Ammoniti: Callejon, Radosevic (N);
Agostini (V)
NON CI RESTA CHE SCRIVERE!
Chi siete? Cosa portate? Si ma quanti siete? Un Fiorino! Avrebbe esordito cos lottuso (e fin troppo
ligio al suo dovere) doganiere del celebre film Non ci resta che piangere con Massimo Troisi e Roberto
Benigni nelle vesti di due poveri viaggiatori in cerca di Cristoforo Colombo nel lontano 1492. Oggi, anno
2014, il posto dei due viaggiatori stato preso da 70 aspiranti giornalisti, giovani vero, ma non privi di
esperienza in fatto di sport che anche il nome del settimanale per il quale scrivono. Ebbene, i nostri
viaggiatori/esploratori dei giorni nostri si sono imbattuti nella ricerca dei contemporanei navigatori (con
tutto il rispetto per il genovese Colombo che un po per ciorta come si dice da queste parti ,trov
LAmerica per lappunto) allinterno del decantatissimo circolo Canottieri di Napoli che proprio in questi
giorni celebra il centenario della sua nascita. Proprio per tale motivo i 70 ragazzi, che non saranno i mille
belli, giovani e forti di Garibaldi, ma vestiti di tutto punto per loccasione, smossi dalla curiosit e
soprattutto onorati della possibilit di essere accolti per un giorno in una delle pi belle realt del
panorama sportivo partenopeo, vorrebbero contribuire nel loro piccolo a celebrare la grandezza di tale
circolo. Il risultato? Laccoglienza, si fa per dire, del famigerato doganiere si fatta attendere pi del
dovuto, se non nella persona del pallanuotista Fabrizio Buonocore, che da grandissimo atleta si vede
costretto a vestire anche i panni del padrone di casa svolgendo il compito assai elegantemente ma, non di
certo di sua competenza. Questa sarebbe spettata ai cosiddetti piani alti del circolo, magari anche nelle
vesti di un semplice addetto che avrebbe fornito ai ragazzi importanti lumi circa la storia e il blasone
dellormai secolare circolo. Ma a Napoli si sa.. o pesc fete da a capa! Cos, ci si accorge della presenza
delle giovani penne solo quando ostacolano per qualche minuto lingresso del circolo nellintento di
elaborare il pezzo dedicato proprio al suo centenario, lavoro impossibile da svolgere durante la pioggia
battente che inesorabile cadeva in quel momento. Si sale su finalmente nella stanza dei trofei in tutta
libert, cos tanta che il nostro caro collega Zotti a momenti ci lasciava le penne, come si suol dire,
scivolando dalla sedia mentre vengono scattate varie foto assieme al campione Buonocore e ai quattro
giovani campioni di canottaggio maschile. Allinsegna del ritardo e non come da accordi presi, si riescono
finalmente ad intervistare sia Federica Saetta, campionessa della disciplina del triathlon Non pervenute
altre importanti autorit che avrebbero dovuto arricchire il contenuto di questa giornata. Un plauso
ancora una volta va alla disponibilit messa in campo da Massimo e Gianni Cierro che con la solita classe
deliziano i presenti con una piccola dimostrazione tennistica: magra consolazione di una giornata alquanto
travagliata sul piano organizzativo. Proprio da questo aspetto bisogna ripartire se si vuole diventare
campioni di onest e rispetto oltre che di sport e cominciare a pensare che tali atteggiamenti vanno
riservati a tutti coloro che mostrano interesse verso questa realt, soprattutto se si tratta di giovani,
cominciando finalmente a pensare che essi non rappresentano solo il futuro, bens il presente della nostra
societ.
Fabio De Martino
Fabio De Martino
Juve/Roma/Napoli in Champions, Fiorentina/Inter/Parma in
Europa League
SABATO 17/05/2014 ORE 20.45
UDINESE 3-3 SAMPDORIA: (10' Okaka, 53' Eder, 55'
Soriano; 26', 32', 88' Di Natale)
DOMENICA 18/05/2014
ORE 15.00:
JUVENTUS 3-0 CAGLIARI (8 aut. Silvestri, 15 Llorente,
40 Marchisio)
CATANIA 2-1 ATALANTA (65 Lodi, 91rig. Bergessio; 80
Kon)
GENOA 1-0 ROMA (83 Fetfatzidis)
ORE 20.45:
NAPOLI 5-1 VERONA (5' Callejon, 13', 25' Zapata, 62',77'
Mertens; 66' Iturbe)
MILAN 2-1 SASSUOLO (2' Muntari, 27' De Jong; 90' Zaza)
CHIEVO VERONA 2-1 INTER (41' Andreolli; 73',90'
Obinna)
PARMA 2-0 LIVORNO (63',80' Amauri)
FIORENTINA 2-2 TORINO (57' Rossi, 79' Rebic; 67'
Larrondo, 84' Kurtic)
LAZIO 1-0 BOLOGNA (90' Biglia)
Giuseppe D'Ambrosio
IL PUNTO SULLA SERIE A
Tre anni fantastici premiati da tre scudetti consecutivi
vinti, proprio per questo tanti cori per Antonio Conte
invitato a restare con larmata bianconera.
SINTESI- La partita comincia subito bene infatti al 8
perla del solito Andrea Pirlo su punizione che finisce
sotto la traversa e poi sbatte sulla schiena di un povero
Silvestri disorientato e soprattutto sfortunato. Dopo
pochi minuti Llorente a realizzare un gol di rapina la
sua sedicesima rete stagionale. Solo Tevez il
capocannoniere in casa bianconera non riesce a
segnare questoggi, infatti a fine primo tempo al 40 c
una magia di Marchisio, sombrero in area di rigore e
destro sotto lincrocio per la bellissima rete del
principino. Al rientro dagli spogliatoi il momento di
Conte, infatti la curva bianconera realizza una
coreografia per lallenatore. Lui si emozione e ricambia
con un saluto. Poi il secondo tempo senza stimoli
eccessivi, in campo succede veramente poco. La partita
termina e comincia la festa scudetto Lanno prossimo
sar veramente difficile, anzi forse impossibile
superarsi. Complimenti alla Juventus voto 102 e lode.
G.D AMBROSIO
LA CARICA DEI 102, LA JUVENTUS E CON..TE
Juventus 3-0 Cagliari: gol di Pirlo, Llorente e Marchisio
La Juventus batte il Cagliari per 3-0 chiudendo la stagione a quota 102 punti, un nuovo
record in ambito europeo nessuno come lei. La partita viene archiviata dopo i primi 45
minuti, grazie all autorete di Silvestri al 8, al gol di Llorente al 15 e alla magia di
Marchisio al 40. Per i bianconeri questanno record su record, infatti anche la vittoria
numero 19 su 19 in casa allo Juventus Stadium. I 102 punti di questa Juventus arrivano al
culmine di un percorso che il suo allenatore da un momento all'altro potrebbe scegliere
di interrompere.
Genoa 1 Roma 0
Il Genoa si congeda davanti al pubblico di casa con una vittoria, e poco conta se
avvenuta contro una Roma priva di nazionali e con molti baby in campo, questi
tre punti sono un segnale positivo per il futuro dei Rossoblu.
Garcia decide, in questa ultima giornata, di lanciare molti giovani, un po per
evitare infortuni ai giocatori che saranno impegnati in Brasile, un po per
premiare il progetto della futura Roma; quindi dal primo minuto in campo oltre a
Jedvaj c Ricci (al 59 sostituito da un altro baby, Mazzitelli).
Per il popolo genoano le emozioni iniziano nel prepartita con la cerimonia di
ritiro del numero 7 dellex capitano Marco Rossi; la partita ha inizio e complice il
grande caldo e le assenze in ambo gli schieramenti(Antonellie Gilardino da una
parte e praticamente tutta la squadra titolare dallaltra), la contesa stenta a
decollare e le emozioni si contano sulle dita di una mano.
Il primo squillo del Genoa che al 19 va vicino alla rete con Marchese che di
testa da buona posizione colpisce Skorupski; al 24 il protagonista lo stesso
Marchese che salva sulla linea una conclusione a botta sicura di Ricci.
Primo tempo che praticamente termina senza emozioni e sussulti ma a regalarci
un po di cronaca sono i tifosi genoani che poco prima dellintervallo espongono
uno striscione gigante in curva con la scritta Speziale Libero.
La ripresa se possibile ancora pi soporifera della prima met di gioco, con le
due squadre che come due studenti allultimo giorno di scuola hanno poca voglia
di far vedere di quello che sono capaci; gli unici tentavi arrivano da fuori da
Nainggolan che non riescono ad impensierire un Perin che da domani ha un
unico obiettivo: raggiungere Brasile 2014.
A meta ripresa la svolta: entra per i padroni di casa il greco Fetfatzidis che in
pochi minuti riesce a dare quella imprevedibilit e quella profondit che era
mancata fino a quel momento: ed proprio lellenico al 84 a risultare il match
winner, approfittando dellunico errore del belga Nainggolan e bruciando con
uno scavetto Skorupski in uscita.
La risposta romanista sta nei piedi del solito Totti che regala tre giocate
illuminanti nel deserto giallorosso, ma nessuno dei suoi compagni in questa
giornata ha voglia di approfittarne.
Finisce cos una stagione romanista comunque positiva, culminata con il secondo
posto in campionato nonostante le ultime tre sconfitte; dallaltra parte i Genoani
si godono lapplauso convinto del proprio pubblico che li saluta durante il giro di
campo: ancora Serie A, sperando con i giusti investimenti di regalarsi qualche
soddisfazione in pi la prossima stagione.
Angelo Domenico DAuria
La baby roma ancora immatura per affrontare il grifone
EURO PARMA
F.Buonfantino
Dopo sette anni il Parma torna in Europa League e lo fa nellanno del centenario in un stadio gremito di
gente per loccasione, ma come ogni grande storia che si rispetti non sono mancati i colpi di scena. Al
Tardini si giocano due partite: la prima contro il Livorno ormai retrocesso ma non per questo domo e la
seconda contro la sfortuna che si combatte a colpi di radio e telefoni per capire sugli altri campi Milan e
Torino, anchesse in corsa, cosa fanno. Donadoni che deve fare a meno del suo capitano A.Lucarelli,
manda in campo il tridente tutto estro e velocit Schelotto-Cassano-Biabiany lasciando fuori Amauri.
Dallaltra parte il Livorno risponde con Paulinho e Belfodil e lintera formazione titolare per cercare di
chiudere il campionato con orgoglio e fermare gli avversari. Il primo tempo, come si poteva facilmente
pronosticare, di marca parmense e si gioca tutto nella met campo del Livorno, ma il nervosismo e la
tensione scaturenti dal fatto di dover fare risultato ad ogni costo fanno s che la squadra sia poco lucida e
non riesca a finalizzare. Nellaltra partita, quella delle radio, il Milan passeggia sul Sassuolo e la Fiorentina
vince incredibilmente col Toro. Serve un gol e serve subito, se si segna infatti si va in Europa League; deve
essere proprio quello che ha pensato Dona quando a fine prima frazione di gioco il Parma se ne va negli
spogliatoi senza reti e fuori dallEuropa. Poi uno sguardo alla panchina ed ecco il cambio della vita, quello
che ogni allenatore vorrebbe indovinare: fuori Schelotto dentro Amauri, succede al 53 e succede quello
che tutti speravano. Bastano nove minuti infatti allattaccante italo-brasiliano per portare la sua squadra in
vantaggio grazie alla specialit della casa, il colpo di testa, servito al Livorno come lennesimo boccone
amaro del campionato e al Parma come il pi dolce piatto che si possa gustare. Dolce quanto il raddoppio,
che arriva ancora grazie ad Amauri e ancora con un cross in mezzo stavolta da parte di Biabiany. E 2-0 e il
Tardini pu esplodere di gioia tutta europea visto che ancora una volta la partita delle radio d verdetti
positivi: il Milan infatti vince ma ancora dietro in classifica e il Torino pareggia 2-2 a Firenze. Ma al
minuto 91 ecco limprevisto, quello che non ti aspetti ma che in ogni grande storia che si rispetti accade
sempre: rigore per il Torino a Firenze e Cerci che si prepara dal dischetto. In campo la squadra non appare
scioccata e la festa per lultima di Pavarini al Tardini allevia la tensione, ma nel rigore di Firenze c lintero
campionato, la gloria o la tristezza, lolimpo dellEuropa o un ennesimo campionato senza coppe, il tutto o
niente. Dun tratto il lieto fine dalla partita delle radio, anche quella vinta. Cerci sbaglia il rigore e a
Parma inizia davvero la festa: EUROPA LEAGUE!
LInter ai piedi del suo capitano.
Se ne va un pezzo di storia dellInter ,del calcio e forse dellintero universo sportivo. Spirito di
sacrificio, rispetto per lavversario, dedizione, amore per la maglia, meticolosit negli
allenamenti e stile di vita impeccabile, tutto ci Javier Zanetti. Che avrebbe fatto strada con
questa maglia lo si era intuito subito, quando nel 1995 si trasfer allInter per raccogliere un
eredit tuttaltro che comoda e cio quella di un certo Roberto Carlos nel frattempo trasferitosi
al Real Madrid come terzino sinistro. Arriv con grande umilt Javier, la stessa che avrebbe
mantenuto in tutta la sua carriera, anche da leggenda nero-azzurra. L'argentino, infatti,
approd al ritiro di Cavalese il 28 luglio 1995 quasi da ignoto, giungendo nella citt trentina da
solo e con un sacchetto del supermercato in mano: ad aspettarlo c'erano solamente due
giornalisti e una volta arrivato al campo di allenamento, dovette attraversare una folla di tifosi
per riuscire ad allenarsi. E pensare che di l a due anni una sua rete aiut lInter a vincere la
Coppa Uefa nella finale del Parco dei Principi del 98 battendo la Lazio 3-0. Poco male se si
pensa che in tutto il suo straordinario palmars il calciatore ha annoverato 5 scudetti, 4 Coppe
Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Coppa Uefa, 1 Champions League e 1 Coppa del Mondo per Club
con la maglia neroazzurra.
Il rapporto con Facchetti e Peppino Prisco.
Zanetti sar vicepresidente dellInter, stato annunciato da Thoir proprio nel suo addio al calcio
giocato, dopo la partita con la Lazio vinta al S.Siro e siamo sicuri che un sorriso da la s sia
scappato a due personalit indissolubilmente legate ai colori neroazzurri come Giacinto
Facchetti e lavvocato Peppino Prisco con cui il capitano ha da subito stretto rapporti profondi.
Quattro anni nei quali ci sono state tante vittorie, anche se la vera e unica vittoria stata
conoscerti. Ecco una delle frasi dedicate dallargentino a Facchetti che stanno a testimoniare il
bellissimo legame tra i due, fatto di consigli preziosi e complicit. Il rapporto con Prisco invece
era basato sulla fiducia, infatti ogni volta che l'avvocato incontrava l'argentino gli diceva: "Javier,
tu sei il mio uomo, io mi fido di te". Zanetti non lha mai deluso e il giorno della sua scomparsa
nel 2001 fu per lui il giorno pi triste della carriera.
F.Buonfantino
Ci sono 11 giocatori che quest'anno appenderanno gli scarpini al chiodo e noi abbiamo stilato una speciale
formazione che li racchiude tutti. In porta abbiamo il portiere coi piedi fatati che con le sue punizioni ha incantato il
mondo, Rogerio Ceni. Il portiere brasiliano una bandiera del Sao Paulo. Detiene il record di gol realizzati da un
portiere professionista in gare ufficiali con 113 reti, rientra nella ristretta cerchia dei calciatori con almeno 1000
presenze in carriera ed inoltre il giocatore con pi presenze nel campionato brasiliano di calcio attualmente in
attivit. Inoltre campione del mondo con la Nazionale brasiliana nel 2002. In difesa troviamo Cristian Chivu,
difensore tuttofare rumeno. In carriera ha vestito le maglie di Ajax, Roma e Inter. Proprio nell'Inter ha il suo periodo
migliore. La sua stagione pi importante nel 2010 dove vince il Triplete con l'Inter di Mourinho. I tanti infortuni lo
costringono al ritiro a 34 anni. Proseguiamo con la bandiera del Barca e della nazionale Spagnola Carles Puyol.
Esempio di lealt e sportivit lascia il calcio dopo 19 anni passati al Barcellona e dopo aver vinto tutto quello che si
potrebbe vincere. Anche con la nazionale fa incetta di trofei concludendo con la Coppa del Mondo del 2010. L'altro
centrale di difesa l'italianissimo Alessandro Nesta, considerato da molti il pi forte centrale italiano. Nesta veste
tre maglie: Lazio, Milan e Montreal Impact. Nel marzo 2004 viene inserito nella "FIFA 100", una lista dei 125 miglior
giocatori viventi, stilata dalla FIFA e da Pel. Campione del Mondo nel 2006 con l'Italia. Concludiamo la difesa con
Pupi Javier Zanetti. 41 anni e non sentirli, sempre con la stessa acconciatura e con la stessa squadra, l'Inter. Un
amore che dura da 19 anni con tantissime vittorie e quella Champions vinta nel 2010 come gioia pi grande.
Esempio per tutti i giovani che si vogliono accostare al mondo del calcio. A centrocampo troviamo Mauro German
Camoranesi, campione del mondo con l'Italia nel 2006 e una carriera giocata con le maglie di Verona, Juventus,
Stoccarda, Lanus e Racing Club. L'italoargentino vive il suo momento migliore nella Juve. Proseguiamo con Juninho
Pernambucano. Brasiliano con i calci di punizione nel sangue, considerato uno dei migliori in questa specialit con
un tiro dalla distanza che si abbassava appena superata la barriera e che coglieva impreparati tutti i portieri
avversari. Da un brasiliano ad un argentino, Juan Sebastian Veron. In Europa veste le maglie di Sampdoria, Parma,
Lazio, Manchester United, Chelsea e Inter. Nel 2004 viene inserito nella FIFA 100, stilata dalla stessa FIFA e da Pel.
Ultimo centrocampista il grandissimo Ryan Giggs. Una vita al Manchester United dove lascia il calcio giocato dopo
24 anni e un palmares da invidia. il giocatore con il numero pi alto di presenze in assoluto con lo United. In
attacco abbiamo una coppia pieno di talento, imprevedibilit e classe... Rivaldo e Alvaro Recoba. Partiamo dal
brasiliano. Trascinatore di ben 15 squadre sparse per tutto il globo, Rivaldo ha lasciato un segno indelebile in Europa
con le maglie di Barcellona e Milan. Nel 2004 stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 pi grandi giocatori
viventi stilata da Pel e dalla FIFA. Pallone d'oro 1999 e FIFA World Player nel medesimo anno, anche Campione
del Mondo con la Nazionale brasiliana nel 2002. Ultimo El Chino Recoba, giocatore uruguaiano che ha fatto
impazzire Massimo Moratti, tanto da definirlo il suo giocatore preferito. Per El Chino un sinistro magico, tanto da
fargli segnare parecchi goal da calcio d'angolo. Recoba in questi ultimi giorni ha annunciato nella trasmissione
"Peloteando en la Oral" su "Radio Universal" che giocher un altro anno. Quindi... In bocca al lupo El Chino.
Abbiamo anche l'allenatore di questa squadra fantastica, stiamo parlando di Frank Rijkaard che all'et di 51 anni ha
annunciato che non allener pi. Un passato da calciatore al Milan e all'Ajax, Rijkaard ha allenato Barcellona, Sparta
Rotterdam, Galatasaray con i club ed allenato le nazionali dell'Olanda e dell'Arabia Saudita.
Dario Vezzo
CATANIA, SALUTI AMARI. FISCHI, CONTESTAZIONE E RIMPIANTI
Vincere una partita non ha sempre lo stesso sapore. Ci sono vittorie che hanno poco valore,
o che comunque non servono alla classifica, n allautostima. Lo sa bene il Catania, che
nellultima partita di campionato batte lAtalanta al Massimino, ma non evita la gi
matematica retrocessione in serie B. Ad inizio partita lambiente pregno di contestazione,
il pubblico si fa sentire solo con fischi e cori contro giocatori e societ. I bergamaschi, che
non hanno pi nulla da chiedere al campionato, cercano di sfruttare la situazione psicologica
sfavorevole degli avversari, mostrando una maggiore leggerezza nelle giocate ed una
supremazia territoriale per tutto il primo tempo, che si chiude comunque a reti bianche. Nel
secondo tempo i padroni di casa provano ad onorare la maglia e a riportare il pubblico dalla
propria parte, spingendosi nella met campo avversaria con maggiore convinzione. Decisivo
lingresso di Lodi, uno che a Catania ha messo spesso in mostra e proprie qualit da
trascinatore; lui al tredicesimo a trovare langolino dopo uno scambio con Bergessio e a
firmare il momentaneo vantaggio. Dagli spalti, il sonoro un mix di fischi e applausi.
LAtalanta sembra accusare il colpo e il Catania prova a chiuderla a pi riprese, ma nel
miglior momento etneo, Kone approfitta di una corta respitnta di Frison e pareggia. Sembra
lepilogo del match, con le squadre stanche e poco intraprendenti, ma nei minuti di
recupero uningenuit di Betancourt regala un rigore ai padroni di casa che Bergessio
trasforma chiudendo la partita. Il Catania saluta la serie A dopo otto anni tra i fischi, in una
stagione decisamente al di sotto delle proprie aspettative. Brutta la contestazione dei tifosi,
che oltre ad esporre striscioni pro-Speziale, rifiutano a fine gara le maglie dei propri (ex)
beniamini. Seza dubbio, modo pi brutto di salutare la serie A.
Francesco Rosa.
8 su 8, Bela
Guttmann
colpisce ancora
Teorici del 4-4-2 con ali bloccate o scettici di vario genere,
prego astenersi da questo articolo: questo il regno di
Bela Guttmann (1899/1981), luomo della maledizione.
Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sar
due volte campione d'Europa ed il Benfica senza di me
non vincer mai una Coppa dei Campioni . Ipse dixit, era
il lontano 1962 e lallenatore ungherese del Benfica aveva
appena sconfitto il Real Madrid di Di Stefano per vincere
la seconda consecutiva finale di Coppa Campioni,
lanciando quella che rimasta lultima maledizione
sportiva ancora in vita (dopo che i Boston Red Sox hanno
sconfitto quella del Bambino Babe Ruth, ma in quel
caso parliamo di Baseball). Guttmann fu esonerato
nonostante i successi ottenuti e decise di portare il suo
talento nel lontano Uruguay.
Sembra incredibile ma da allora il Benfica ha fatto scorta
di trofei di titoli nazionali ( 33 campionati e 24 coppe
nazionali) ma nessun titolo europeo, nemmeno un birra
Moretti formato CEE.
3 Finali di Europa League(comprese le ultime due) e ben 5
finali di Coppa Campioni perse, nonostante il tentativo nel
1990 di Eusebio (indimenticabile giocatore Portoghese) di
andare a pregare sulla tomba dellex allenatore prima
della finale persa (neanche a dirlo!) contro il Milan.
Insomma sono trascorsi 52 anni da
quella maledizione, perci tifosi del
Benfica il peggio passato; restano
solo 48 anni prima di alzare il
prossimo trofeo.
Arrivederci al 2062.
Angelo Domenico DAuria
N Champions League, n Europa
League. Nessuna competizione
europea per il Milan e per il
Manchester United. Dopo molti anni
lEuropa dovr fare a meno di due
squadre che hanno scritto la storia,
soprattutto della coppa dalle grandi
orecchie. Niente Balotelli,Rooney,Van
Persie o Kak; lanno prossimo i
diavoli ,sia inglesi che italiani,
guarderanno le competizioni pi
importanti senza parteciparne. Non
due squadre qualsiasi. Il Milan la
squadra pi titolata per quanto
riguarda le competizioni
internazionali, lo United la pi titolata
di Inghilterra. Dopo 15 anni il Milan
non ci sar in Europa, addirittura dopo
19 per lo United. Moyes e Allegri
(molto probabilmente anche Seedorf)
pagano la brutta stagione di queste
due big. Ma le societ dovranno fare
di tutto per migliorare le rose e i
risultati di quest anno, altrimenti
anche i diavoli dovranno temere l
inferno che i tifosi provocheranno.
R.Agnello
Verona:
Nicolas 4,5: Due super parate, ma
quanti errori.
Maietta-Agostini 4: Inguardabili, non
ne fanno una giusta.
Marques 4: Si vede solo quando
lascia il campo.
Cacciatore 4,5: Non serata
Sala 4,5: Va nel panico tra Inisgne e
Ghoulam
Donadel 5: Il migliore a
centrocampo
Hallfreddson 4: Un vero e proprio
fantasma.
Marquinho 5: Perde quasi tutti i
palloni
Toni 5: Lasciato solo
Iturbe 6: Segna ed lunico che ci
prova
Napoli:
Doblas 6,5: Che parata nel finale.
Britos-Henrique 6: Spettatori
Maggio 6: Spinge bene, ma poco
preciso
Ghoulam6,5: Corre come un treno.
Dzemaili-Jorginho 6,5: Non hanno
avversari davanti, fanno quello che
vogliono
Insigne 6,5: Non segna ma gioca una
splendida partita.
Callejon 8: Non per la partita ma per
la stagione: segn il primo gol
dellanno, segna il centesimo della
stagione azzurra, e il suo ventesimo
personale. FENOMENO
Zapata 7,5: Quando gioca cos, un
signor giocatore
Mertens 8,5: Non ci sono parole per
descriverlo: DUE GOL E DUE ASSIST.
CAMPIONE
Gol
Napoli:Callejon,Zapata(2),
Mertens (2)
H.Verona: Iturbe
R.Agnello
I GRANDI ESCLUSI
Manca meno di un mese allinizio dei mondiali ed ormai tempo di decisioni per i C.T. delle varie
nazionali, che hanno diramato in questi giorni le liste dei 30 preconvocati,dai quali saranno poi
selezionati i 23 che partiranno alla volta del Brasile.Come spesso accade,in questi giorni non
mancano discussioni e critiche su alcune scelte,soprattutto quando queste vedono lesclusione di
grandi nomi.E i grandi nomi destinati a restare a casa,anche questa volta non mancano.Partiamo dal
nostro campionato dove i 19 goal di Tevez non sono bastati a convincere lallenatore dellArgentina
Alejandro Sabella che gli ha preferito gente come lattaccante del Werder Brema Franco di
Santo,nonostante i soli 4 gol stagionali, e Jos Sosa,relegato al ruolo di riserva nellAtletico
Madrid.Stesso discorso per il rossonero Kak,che in Brasile ci andr probabilemte solo per
riabbracciare amici e parenti e godersi le vacanze,sebbene sia stato una delle poche note positive
della disastrosa annata milanista.Fuori dalla lista verdeoro anche il romanista Castan,al quale Scolari
ha preferito probabilmente la maggiore duttilit dellazzurro Enrique.Vacanze anche per il viola Borja
Valero e il Partenopeo Callejon ,ma qui la causa va forse ricercata nella sovrabbondanza di cui gode il
tecnico spagnolo Del Bosque,soprattutto dalla mediana in avanti.Ma il C.T. che in quanto a scelte
impopolari si probabilmente superato pi di tutti gli altri, il Belga Wilmots che di grandi nomi ne
lascia a casa due:il romanista Nainggolan e il napoletano Mertens,probabilmente due dei giocatori pi
rappresentativi a disposizione.Ma anche volgendo lo sguardo allestero i grandi delusi non
mancano.Nonostante linfortunio del portiere blaugrana Victor Valdes,non trova posto nella
compagine spagnola il numero 1 del Real Madrid Diego Lopez,soppiantato da De Gea,la cui ultima
stagione nel Manchester United stata tuttaltro che impeccabile.Sullaltra sponda madrilena invece
troviamo il difensore Filipe Luis,vice-Marcelo nellultima confederetions cup,al quale Felipe Scolari ha
preferito lex-interista Maxwell.Il C.T. della Costa dAvorio Lamouchi lascia a casa invece lex-Arsenal
Eboue,ora in forza al Galatasaray,mentre il suo connazionale Deschamps esclude laltro ex-Gunner
Nasri,beccandosi anche gli insulti della fidanzata via twitter.Sempre via twitter ha espresso la sua
delusione anche il terzino in forza allo Zenit San Pietroburgo Mimmo Criscito non convocato da
Cesare Prandelli,mentre il genoano Antonini ha utilizzato lo stesso social network per prendendere le
parti del proprio compagno Gilardino,anchegli escluso.Da annotare anche lesclusione di Alessandro
Diamanti,sulla quale ha forse inciso il suo trasferimento in Cina.
Tanti allenatori,insomma,hanno compiuto scelte che non hanno convinto tifosi e addetti ai lavori;chi
di loro potr dire di aver avuto ragione?Per la risposta,appuntamento in Brasile..
Nostalgico Maggio
Il terzino destro del Napoli Christian Maggio , non ha ancora
chiarito la sua situazione contrattuale con la squadra
partenopea, infatti il calciatore della nazionale ha un contratto
in scadenza nel 2015, e per ora non ancora rinnovato. Indizio
questo , che farebbe pensare ad un futuro lontano da Napoli.
Le pretendenti non mancano infatti in pole per il calciatore
azzurro c la Lazio , la Fiorentina e lInter . Ma Maggio ha
dichiarato che a 32 anni sente ormai il bisogno di avvicinarsi
alla sua terra , il Veneto . Ci resta solo da capire se fra le
squadre papabili ci sia il suo Vicenza o l Hellas Verona
squadra con cui il Napoli ha un ottimo rapporto per quanto
riguarda il calciomercato . Al tifo azzurro non resta che sperare
che questo ritorno nella sua terra possa avvenire il pi tardi
possibile
MATTIA PALERMO
Gianluigi Buffon (Juventus)
Andrea Barzagli (Juventus)
Mehdi Benatia (Roma)
Maicon (Roma)
Paul Pogba (Juventus)
MiralemPjanic (Roma)
Jos Maria Callejon (Napoli)
Borja Valero (Fiorentina)
Ciro Immobile (Torino)
Carlos Alberto Tevez (Juventus)
Luca Toni (H.Verona)
R.Agnello
Cera una volta, una squadra che senza campioni e
contro due corazzate, vinceva un campionato contro
ogni pronostico. Questa volta la favola realt:
lAtletico Madrid campione della Liga. Diciotto anni
dopo, la seconda squadra di Madrid vince il
campionato nazionale, e lo fa meritatamente. Una
squadra creata dagli scarti di alcune big, e costruita
con calciatori sconosciutiChi era Diego Costa lanno
scorso? Quest anno un giocatore che vale 40 milioni.
Per un super campionato non poteva non esserci un
finale senza respiro. Camp Nou, scontro diretto con la
seconda in classifica , un Barcellona che ha gi perso
tutto e si aggrappa allultimo treno disponibile.
Comincia la partita ed escono per infortunio Diego
Costa e Arda Turan, mentre Sanchez sigla l1-0.Partita
e campionato perso? No! L Atletico non molla mai e
nella ripresa Godin agguanta il pareggio, e dopo i
Colchoneros difendono il risultato, conquistando il
titolo. Diego Simeone El Cholo ha creato un gruppo
formidabile che adesso vuole andare a vincere anche
la Champions. Milioni spesi sul mercato, ingaggi
record e merchandising da capogiro per Real e
Barcellona, ma alla fine il brutto anatroccolo vince,
come la pi bella delle favole. Dopo molti anni la
Spagna si inchina ad una squadra nuova, lAtletico
Madrid, pronta per il salto, pronta a non essere pi la
terza squadra di Spagna.
R.Agnello
Campionato interregionale taekwondo
Una grande vittoria per la Polisportiva Pozzuoli
Domenica 11 maggio si tenuto il campionato interregionale campano, il luogo scelto e stato
Benevento, con pi di 200 partecipanti. Questo sport e diventato da anni molto popolare in
Campania, infatti l'oro ai campionati Europei di Taekwondo e proprio il napoletano Leonardo
Basile. La Campania conta tantissime societ sportive con numerosissimi atleti tesserati alla fita
federazione italiana taekwondo ), una di queste e la Polisportiva Pozzuoli che nella suddetta gara
ha conquistato, su cinque atleti partecipanti tre ori e due argenti, di qui gli atleti che hanno
conquistato l'oro sono Francesca Tomassi, Donato Serafini ed Maria Emmanuela Aprea. Invece i
due ragazzi che hanno vinto l'argento sono Angelo Liccardi ed Flavia Castiglia. Un vero e proprio
successo che ha richiesto impegno e sacrifici che alla fine hanno dato i suoi frutti con dei
combattimenti spettacolari ed di alto livello.
Adriano Tomassi
ARCHIVIATE LE SEMIFINALI DI CONFERENCE, AVANTI LE FAVORITE
(1)SAN ANTONIO SPURS 4 1 PORTLAND TRAIL BLAZERS (5)
Pur venendo da una serie di 7 partite contro Dallas, i San Antonio
Spurs hanno avuto vita relativamente facile contro Portland. 5
gare sostanzialmente a senso unico con i big Three dellAlamo
che nonostante let corrono e lottano come dei giovincelli. Mvp
della serie: Tony Parker con 19,3 punti di media
(2)OKLAHOMA CITY THUNDER 4 2 LOS ANGELES CLIPPERS (3)
Serie schizofrenica come poche con una vittoria a testa fuori casa
e con partite contraddistinte da grandi recuperi e errori
madornali. I Thunder mostrano forse un po pi di esperienza
degli avversari con Westbrook e Durant in missione per tornare
alle Finals. Mvp della serie: Westbrook con 26,6 punti di media
(menzione di onore per un Paul in versione All Star)
(1)INDIANA PACERS 4 2 WASHINGTON WIZARDS (5)
Se parliamo di schizofrenia, i Pacers potrebbero tenere una
lezione universitaria: Tradimenti fra mogli di giocatori, liti e
continui ritardi agli allenamenti. Ma Indiana nonostante tutto
riesce ad arrivare nuovamente a giocarsela con Miami, questa
volta con il fattore campo a favore. Se solo riuscissero a stringere
due viti. Mvp della serie: Paul George 21,9 punti di media
(2)MIAMI HEAT 4 1 BROOKLYN NETS (6)
Questa serie ha dimostrato ancora una volta (come se ce ne
fosse bisogno) come i playoff siano un altro sport rispetto alla
stagione regolare. I Nets avevano addirittura battuto 4 volte gli
Heat in regular season, salvo sciogliersi come neve contro il
solito monumentale Lebron James in 5 partite (vincendone una
davanti al proprio pubblico). Mvp della serie (manco a dirlo):
James con 30 punti di media
Non hanno riservato sorprese le semifinali di Conference NBA, hanno vinto tutte le favorite regalandoci le migliori
Finali di Conference possibili. Saranno infatti da una parte San Antonio e Oklahoma City e dallaltra Indiana e
Miami a contendersi laccesso alle Finals.
Ecco i riassunti delle serie disputate:
Angelo Domenico DAuria
1) Coppa Campioni 1962/63, avversario il Milan: una doppietta di
Altafini rimonta il gol di Eusebio e regala la coppa ai rossoneri.
2) Coppa Campioni 1964/65, avversario la grande Inter: decisivo il gol di
Jair con la complicit netta del portiere Da Costa.
3) Coppa Campioni 1967/68, avversario il Manchester Utd: nei
tempi regolamentari finisce 1 a 1, ma i red devils, trascinati da Best, si
scatenano e chiudono i supplementari sul 4 a 1.
4) Coppa UEFA 1982/83, doppia finale con l'Anderlecht: il Benfica non
riesce a rimontare il risultato di 1 a 0 per i belgi dell'andata, a
Lisbona finisce 1 a 1.
5) Coppa Campioni 1987/88, avversario il PSV Eindhoven di Hiddink:
partita inchiodata sullo 0 a 0 e ai rigori decisivo l'errore di Veloso.
6) Coppa Campioni 1989/90, avversario ancora il Milan, di Sacchi per:
prima della partita Eusebio si reca sulla tomba di Guttmann pregandolo
di ritirare la maledizione, senza successo; 1 a 0 firmato Rijkaard.
7) Europa League 2012/13, avversario il Chelsea di Benitez: i
lusitani dominano per l'intera partita, ma nel recupero Ivanovic di testa
sigla il 2 a 1 finale per i Blues.
8) Europa League 2013/14, avversario il Siviglia: finisce 0 - 0 e ancora
una volta i portoghesi dominano la partita, divorando occasioni su
occasioni; ai rigori sono decisivi gli errori di Oscar Cardozo e Rodrigo.
Riuscir la squadra ad infrangere questa maledizione? O dovr aspettare
il 2063, la data prevista per la fine dei 100 anni di maledizione?
Giuseppe Perfetto
Nel calcio spesso la superstizione prende il sopravvento, anche se credere nella scaramanzia pu sembrare
un'utopia, eppure la storia del Benfica per molti sfocia nel paranormale. Ma facciamo un passo indietro: Nella
stagione 1961/62 i portoghesi vinsero la loro seconda Cappa dei Campioni consecutiva con in panchina l'ungherese
Bela Guttmann; a fine anno l'allenatore chiese il rinnovo del contratto con un corposo aumento ma, vedendoselo
rifiutare dalla societ, lasci la squadra. Prima di andarsene Guttmann lanci al club quella che pu essere definita
una vera e propria maledizione esclamando: Me ne vado, ma nei prossimi cento anni nessuna squadra portoghese
sar per due volte campione d'Europa, ed il Benfica senza di me non vincer mai una Coppa dei Campioni o per
altri "Il Benfica non vincer mai pi un titolo europeo". Da quel giorno le aquile rosse hanno guadagnato l'accesso a
otto finali europee, raccogliendo altrettante sconfitte:

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