2 Un ringraziamento a Fabrizio Buonocore, capitano della Canottieri Napoli, formazione che milita nel campionato A1 di pallanuoto, per la professionalit e la bont dimostrata a tutti gli studenti del corso di giornalismo sportivo nell'incontro tenuto al Circolo Canottieri Napoli. Accoglienza non supportata dai massimi dirigenti del circolo, purtroppo assenti ingiustificati. Antonella Castaldo & Luigi Liguori 3 4 Speciale Circolo Canottieri Napoli; 12 Festa Juve, scudetto e record; 13 Fatto Di Napoli, asfaltato il Verona; 14 Genoa - Roma, Fetfatzidis basta per vincere; 15 Europa, la spunta il Parma, Torino e Milan a casa; 16 Le Altre Partite, vincono Lazio, Chievo e Catania; 18 Fatto Di Serie B; 19 Fatto Di Calciomercato; 20 Fatto Di Altri Sport; 21 Fatto Di Pallanuoto; 22 Scoviamo Gli Sport, canyoning; Cosa vi aspettereste se foste ospiti di un rinomato circolo sportivo che festeggia , orgogliosamente e meritatamente, i propri 100 anni? Soprattutto cosa vi aspettereste se oltre a una testata giornalistica registrata, voi rappresentaste un ateneo universitario? Noi ragazzi del corso di giornalismo sportivo dellUniversit Parthenope di Napoli, curiosi ed emozionati, forse nulla, ma nonostante ci qualcosa che mancato lo abbiamo percepito: laccoglienza. Forse nessuno di noi era Lorenzo Insigne, accolto calorosamente proprio qui due giorni prima. Il Circolo Canottieri di Napoli rappresenta dal 1914 uno dei tempi dello Sport presenti alle pendici del Vesuvio. Qui il pane quotidiano rappresentato da Pallanuoto, Nuoto, Canottaggio, Vela, Triathlon e Tennis, eppure un valore come il rispetto, che lo sport insegna, eccezion fatta per alcuni non lo abbiamo percepito. Ma nonostante nessun dirigente si sia preoccupato della nostra presenza, abbiamo potuto godere ugualmente dellabbraccio di grandi atleti. Armati di penna, microfono e tanto entusiasmo abbiamo avuto lonore ed il piacere di conoscere e intervistare giovani promesse come Federica Saetta e grandi campioni come i fratelli Cierro, maestri del tennis i quali si sono addirittura esibiti per noi. Fabrizio Buonocore invece, campione della pallanuoto italiana, con molta umilt stato sua sponte il nostro Cicerone. Fabio Di Costanzo, Nazario Paglionico, Antonio Tufano ed Ernesto Staiano per il canottaggio insieme ad Alessio Marigliano per il nuoto, gli altri atleti da noi incontrati. In via del Molosiglio ci sono cento anni di sport della nostra citt, la quale ha bisogno pi che mai di tali realt. Aver potuto trascorrere una giornata al Circolo Canottieri di Napoli, a contatto con atleti che fanno dello Sport la loro vita, per noi motivo di grande orgoglio, c dentro di noi ancora per un questito irrisolto: ospiti si, ma di chi?. Gianluca Castellano Allievi del corso di giornalismo ospiti al molosiglio per i 100 anni del circolo canottieri Chi crede che spirito di sacrifico e determinazione non facciano parte dello sport giovanile non ha mai fatto un giro al Circolo Canottieri di Napoli. Qui, Fatto di Sport ha incontrato la giovane atleta del Triathlon Federica Saetta. L'incontro iniziato a bordo vasca piscina, dove tutti i giorni Federica si allena e da cui parte la sua storia, quando all'et di un anno muovendo le prime bracciate inizia il percorso che l'avrebbe portata a specializzarsi anche nella corsa e nel ciclismo, diventando una delle migliori giovani atlete del Triathlon campano. Che la vasca sia la sua casa lo si comprende subito, quando alla domanda su quale fosse la sua disciplina preferita senza indugiare rivolge lo sguardo proprio verso la sua amata piscina, la risposta facile da intuire. Ma Federica corre anche e lo fa alla grande, su due ruote e a piedi, grazie a tre ore al giorno di allenamento e a quella determinazione che inizialmente nasconde dietro la timidezza frutto della sua giovane et, ma che sa dimostrare nelle occasioni che contano. Ieri infatti durante una gara disputata a Barletta riuscita a conquistare il primo posto nella sua categoria e il secondo posto in assoluto. Ed proprio da questo successo che siamo sicuri continuer la corsa verso il suo sogno: un podio mondiale e chiss un oro olimpico. Forza Federica! Francesco Buonfantino Intervista a Federica Saetta, classe 97 e speranza del Triathlon. Anche se il clima non era dei migliori oggi alla Canottieri Napoli stata una fantastica giornata, arricchita dalla presenza degli atleti del nuoto, tennis e canottaggio, e proprio uno di questi ultimi mi ha colpito particolarmente. Io lo definirei "un piccolo grande uomo" perch nonostante la sua giovane et gi un grande campione nonch allenatore. Parlo del canottiere Fabio Di Costanzo che d'avanti alla telecamere e ai ragazzi di fatto di sport non dimostra per niente la sua timidezza anzi le affronta,e quasi rammaricato per la poca considerazione e attenzione che i mass media danno a questo sport, continua Fabio:" questo uno sport pieno di sacrifici e ricco di grande spirito e volont", e alla mia domanda "Hai un modello nel mondo dello sport che segui, che ti da la carica per essere un vincente?" lui con un sorriso pieno di dolcezza risponde "si, per me oggi il mio modello da seguire mio fratello che dedica a questo sport gran parte delle sue giornate e a volte non lo vedo per giorni". Ecco anche il lato umano di questi sportivi, che nonostante la fatica e l'impegno non perdono l'amore per gli affetti familiari. Iocco Lidiana Uno scudetto, unEurolega e tre medaglie dargento con la Nazionale Italiana, scusate se poco. Fabrizio Buonocore senza alcun dubbio tra i pi grandi protagonisti della pallanuoto napoletana. Classe 1977 , anche se in due circoli diversi, ha sempre combattuto in vasca per la propria citt. Figlio darte, esordisce in A1 proprio con il Circolo Canottieri Napoli, l dove il pap stato un istituzione, successivamente passa tra le fila del Posillipo dove conquister, con 286 presenze e 204 reti, i suoi pi importanti successi. A volte per ritornano, e Fabrizio come se si sentisse in debito, accetta nel 2013 lofferta della Canottieri, la quale dal 2003, anno in cui Fabrizio era passato al Posillipo, militava in A2. Il presidente Sabbatino chiede al suo capitano di fare da chioccia ad un gruppo giovani inseriti in squadra dal vivaio e i risultati si rivelano subito sorprendenti, con il ritorno della Canottieri in massima serie dopo 9 lunghissimi anni. Nonostante il tempo passi, la grinta e lesperienza di questo atleta fanno di lui tuttora un perno allinterno del circolo del Molosiglio. Oggi la Napoli della pallanuoto si chiama Fabrizio Buonocore. Gianluca Castellano Il capitano della canottieri classe 1977 emblema della pallanuoto napoletana CIERRO: STORIA DI UN GRANDE AMORE Marco Sebastiano Zotti La famiglia Cierro e il tennis. Una lunga storia di amore destinata a non finire. Nonostante gli anni. Nonostante i disguidi con la Federazione. Li abbiamo incontrati al Circolo Canottieri Napoli da dove hanno deciso di ripartire. E bello vederli impegnati in campo ; Gianni e Massimo continuano ad insegnare con la stessa passione e la stessa umilt di tanti anni fa, come se il tempo non fosse passato. E forte per loro il richiamo del tennis . Gianni il fratello maggiore considerato da tutti il pi bello rovescio dItalia lavora instancabilmente con i bambini pi piccoli come tanti anni fa quando allenava suo fratello Massimo esploso negli anni 80 e divenuto n100 al mondo. Continua ad essere questo il loro progetto. Lavorare bene con i pi piccoli per poter costruire un nuovo campione che la Campania del tennis attende da anni . Gianni ci confessa che i giovani talenti non mancano al giorno doggi eppure sono pochissimi quelli che riescono ad emergere dal circuito juniores. Manca l umilt e la pazienza a questi giovani abituati ad avere tutto e subito. Massimo invece ricorda le sue imprese al Foro italico quando sconfisse al primo turno degli Internazionali dItalia Novacek n 13 al mondo. E poi le sue presenze al Roland Garros, US Open e Australian Open. E amareggiato Massimo per il fallimento del suo rapporto con la Federazione italiana Avrebbe potuto dare molto con la sua esperienza. Ma non si arrende. La voglia della famiglia Cierro di vivere di tennis non cambiata. FATTO DI TENNIS Massimo Cierro, nato a Napoli, il 7 maggio 1964. Ex professionista di Tennis italiano, e nonch lorgoglio del tennis Campano. Lui il decimo di dodici figli, tutti tennisti, ed a causa di una famiglia molto numerosa, in casa cerano pochi soldi, e Massimo ha raccontato alla Universit degli Studi di Napoli Parthenope, che per arrivare cosi in alto nel tennis ha dovuto fare enormi sacrifici, senza laiuto di nessuno. Il suo maestro, infatti, fu il fratello Gianni Cierro che con i suoi allenamenti miranti e specifici hanno portato Massimo in cima alla classifica dei migliori tennisti italiani. Al Circolo Canottieri Napoli, il giorno 19/05, Massimo Cierro ha concesso unintervista ai ragazzi del corso di giornalismo sportivo 2014, queste le sue parole: ricordo con molto piacere partite importanti, come quella contro Roubicek finita 6-4 6-7 7-6, ma la vittoria e la partita pi bella che ho giocato fu contro il numero 13 al mondo, Karel Novacek nel 1991. Massimo, che ora insegna tennis ad alcuni bambini, rimasto una persona vera ed umile, e chiss che tra quei bambini, non ci sia un suo erede che tanto ha bisogno il Tennis Italiano, ma soprattutto la Citt di Napoli. Il futuro di chi lo sa sognare e al Circolo Canottieri Napoli ci sono ragazzi che gi stanno realizzando i loro sogni. In occasione del centenario del circolo, abbiamo incontrato i giovani canottieri partenopei. Come nel quattro di coppia, si mettono a nostra disposizione: il veterano Nazario Paglionico, da oltre 10 anni in questo sport; il pi titolato Fabio Di Costanzo, che seppur giovanissimo gi allenatore dei bambini; il pi piccolo Antonio Tufano e la promessa Ernesto Staiano. I quattro, ci parlano della grande fatica che serve per praticare questo sport e dei grandi sacrifici che occorrono per emergere, duri allenamenti fisici, pressione psicologica, se si aggiunge che gli allenamenti in acqua vengono svolti a circa 40 km dalla sede di Napoli, ovvero sul Lago Patria, il quadro completo. Ma nei loro occhi c passione e amore per questa disciplina, il loro obiettivo vestire la maglia azzurra che tante soddisfazioni ha dato a noi italiani. La star del momento Staiano, del quale, a microfoni spenti, Di Costanzo ci dice orgoglioso: molto bravo. Ernesto da poco rientrato vincente dalla regata di Piediluco, il 10 maggio scorso, battendo i milanesi della SC Milano, ha portato a casa loro nel doppio, categoria esordienti. Con lui ha gareggiato Daniele De Marco che solo da pochi mesi ha iniziato questo sport e quando gli chiediamo dell incidenza dellinesperienza del compagno sulla gara, lui da fratello maggiore ne prende le difese sottolineandone solo i tratti positivi. Che dire quindi, campioni dentro e fuori dallacqua. In bocca al lupo ragazzi. MIRKO MAZZOLA ( Nazario Paglionico, Fabio Di Costanzo, Antonio Tufano, Ernesto Staiano .) Cento anni e non sentirli. Questo ci sarebbe piaciuto scrivere in occasione del centenario del Circolo Canottieri Napoli, invece la senilit gioca un brutto scherzo al prestigioso club campano. Al nostro arrivo, assente lospitalit, laccoglienza e anche il vicepresidente che a dispetto del suo glorioso passato da atleta si dimostra poco. sportivo. MIRKO MAZZOLA Siamo qui con Davide Tizzano, insuperabile canottiere, ottimo velista oggi anche vicepresidente sportivo del circolo. Nel suo palmars si annoverano due grandi trionfi olimpici: Seoul 88 nel 4 di coppia e Atlanta 96 nel doppio. Non tutti per, sanno, che in entrambi i casi, fu proprio lesultanza la fase pi complessa e paurosa della gara. Ci vuole raccontare cosa accadde e le sue emozioni sia quando perse la medaglia nel fiume Han sia quando al termine di una gara estenuante fu per lei necessario lintervento dei medici? << Sicuramente, le due vittorie olimpiche sono state per me importanti. Poi come dici tu, ci sono stati questi episodi che al momento hanno ridimensionato la mia euforia ma non la gioia della vittoria. Comunque la medaglia fu ritrovata gi il giorno dopo da un sub coreano, che ancora oggi ringrazio. >> Contrasti interni con la federazione, decretarono il suo momentaneo allontanamento dal canottaggio e durante questa parentesi di circa 8 anni si dedic alla vela, ottenendo anche in questo campo ottimi risultati. Il primo amore, per, non si scorda mai e nonostante i successi nella sua nuova carriera, quando il CT La Mura le propone di ricostruire il binomio vincente Abbagnale-Tizzano, risponde presente. Pensa mai a come sarebbe stata la sua vita se avesse fatto una scelta diversa? <<(Sorride) Sicuramente non sarei un doppio campione olimpico ma, come dicevi tu, la mia carriera era comunque ricca di soddisfazioni anche nella vela.>> Ultima domanda, oggi, riveste un ruolo importante, quello di dirigente sportivo, non crede che nei confronti di una facolt di scienze motorie e soprattutto di una testata giornalistica sportiva, fosse necessario almeno giustificare la sua assenza e porvi rimedio? <<.>> Passiamo alla gara. Al fischio dinizio di Bergonzi il Cagliari fa vedere di essere vivo e al 5 Avelar serve un gran pallone per Ibarbo che in velocit si libera di Caceres e lascia partire un sinistro violento e preciso, ma trova pronto Buffon a volare e a deviare in angolo. Dopo questo lampo iniziale dei rossobl i bianconeri si riversano con continuit in avanti. Llorente e Tevez non riescono ad approfittare dei regali di Astori e Perico, ma all8 la Juve trova gi il vantaggio: solita punizione di Pirlo con la palla che colpisce prima la traversa e poi la schiena del portiere cagliaritano Silvestri per poi terminare in rete. Sette minuti pi tardi arriva anche il raddoppio e a firmarlo Llorente: angolo di Pirlo, Bonucci prolunga, il centrocampista del Cagliari Conti per non riesce a rinviare e il centravanti basco lesto a insaccare. Al 23 nuova azione pericolosa del Cagliari con Cossu che serve una palla doro a Dessena il quale si trova a tu per tu con Buffon, ma ancora una volta il portiere bianconero super nel sventare il pericolo. Al 37 ci prova Asamoah, ma la bomba dellesterno ghanese neutralizzata in angolo da Silvestri. Rete per che non tarda ad arrivare e dopo tre minuti la Juve cala il tris, e questa volta lo fa con Marchisio: Llorente appoggia per il biondo centrocampista che con una magia fa fuori Dessena e lascia partire un tiro violento sotto la traversa lasciando Silvestri immobile. Se il Cagliari non subisce il 4 goal alla fine del primo tempo il merito anche del suo portiere che erige un muro e nega la gioia prima a Tevez al 42 e poi ad Asamoah al 43. Un minuto dopo Bonucci di testa non inquadra lo specchio. Si conclude cos la prima frazione. Nel ripresa praticamente non si gioca pi. C gloria per Rubinho che sostituisce Buffon e per Pepe che prende il posto di Pirlo. Al 16 un applauso va fatto ai tifosi: in Curva Sud appare lo striscione Speziale libero e tutto lo Stadium reagisce con fischi e perfino con il coro scemi, scemi fino a quando lo striscione noi viene rimosso. Fino al 90 poi un noioso giro palla. Vincenzo Vitale Juventus Stadium: qui la festa. Scudetto e 102 punti! Autorete di Silvestri, Llorente e Marchisio stendono il Cagliari. Record di punti e cori per Conte. Fa festa la Juve ed esplode lo Stadium dopo i 2 minuti di recupero concessi da Bergonzi: vittoria per 3-0 contro un Cagliari gi in vacanza. Il campionato dei record non poteva finire in altro modo. Difficile fare di pi. Trentatreesima vittoria in stagione, 19 gare casalinghe vinte su 19 , eguagliato il record 106 reti fatte dalla Juve di Trapattoni nel 1992/1993. Stagione stratosferica che permette alla banda di Conte di scrivere a lettere cubitali il proprio nome nella storia. Sono 102 i punti conquistati. In Italia nessuno aveva mai fatto tanto, nemmeno in Europa, tranne il Celtic nel 2001/2002 che arriv a 103, ma in un torneo di qualit inferiore rispetto al nostro. La partita contro il Cagliari non durata molto: i bianconeri dopo un quarto dora erano gi avanti per 2-0. Il resto della gara stata un continuo di cori, sventolii di sciarpe e bandiere e poi la tanta attesa celebrazione con Buffon che alza la coppa. Gli applausi sono per tutti ma in particolare per Antonio Conte. Tutto lo stadio ha intonato per 90 minuti cori dedicati a lui. Una sorta di supplica dei tifosi bianconeri. I supporters riconoscono la sua mano pesante in questi 3 titoli consecutivi . Conte non fa altro che sorridere e applaudire. Ai tifosi bianconeri non resta che godersi i festeggiamenti e attendere i prossimi giorni per scoprire il futuro del loro condottiero. Un super Napoli non fa sconti agli storici rivali del Verona, a caccia di punti per l'ultima speranza europea; in un San Paolo aperto a soli 10.000 bambini (vista la squalifica per due turni dello stadio) la squadra partenopea si imposta con un secco 5 - 1, chiudendo il match gi dopo 25 minuti, ma divertendosi e facendo divertire i bambini (mai in silenzio per 90 minuti) ma soprattutto tutti i tifosi costretti a guardare la partita comodi a casa. Al 5' minuto Jos Callejon, inspiegabilmente ignorato dalla nazionale spagnola, a portare subito gli azzurri in vantaggio, lanciato a rete da Mertens. Dopo solo 7 minuti arriva il raddoppio marcato Duvan Zapata, assistito ancora dal belga. Il Verona sotto shock sembra non ricordare di giocarsi un posto in Europa e la partita a senso unico, e infatti al 25' il Napoli cala il tris, ancora con il colombiano Zapata che, assistito da Callejon questa volta, stacca tutto solo e insacca di testa alle spalle dell'esordiente Nicolas, che non poteva aspettarsi un esordio peggiore. Al 34' il Verona sembra voler riaprire la partita e va in rete con Luca Toni, ma la sua gioia bloccata dalla bandierina dell'assistente che segnala giustamente il fuorigioco. Verso la fine di tempo il Verona ci riprova, ma il tiro di Sala si spegne di poco a lato. La ripresa segue la corrente della prima frazione e dopo 16 minuti il Napoli ritorna in rete, questa volta con Mertens (indiscutibilmente migliore in campo) che, sfruttando un errore difensivo di Albertazzi che sbaglia un retropassaggio clamoroso, supera l'incolpevole portiere avversario, mettendo meritatamente la firma sul match. Il Verona allora si scuote, almeno per qualche minuto, e segna il gol della bandiera con Iturbe su punizione, anche se con decisiva deviazione di Zuniga. Ma le cose non cambiano, e i partenopei continuano a dominare giocando un calcio eccezionale e spumeggiante, e infatti arrotondano il risultato ancora una volta con l'indiavolato Mertens che dal limite fa secco il portiere con un destro in caduta. All'80' gli ospiti cercano di salvare la faccia riducendo il pesante passivo, ma Juanito Gomez si lascia ipnotizzare da Doblas che resta in piedi fino all'ultimo momento, facendo calciare l'avversario a lato; sul capovolgimento di fronte Zuniga ad avere l'occasione del sesto gol, ma il povero Nicolas compie un vero e proprio miracolo. Terza vittoria consecutiva per il Napoli che rispecchia la meritata qualificazione in Champions; il Verona non credeva proprio al sogno europeo e chiude addirittura la sua stagione al 10 posto. Francesco Perfetto Conquistata la salvezza e lEuropa, per Genoa e Roma la gara della 38 giornata ha solo il sapore di vacanze. In campo, nel giorno di Marco Rossi e del suo numero 7 ritirato, i genoani hanno voglia di fare festa e, la fanno, proprio, alla Roma. In campo con molti giovanissimi, Garcia subisce la terza sconfitta consecutiva, quinta in stagione, non emulando la gara dellandata. Giallorossi ko, a Marassi 1-0, contro il Genoa, al termine di una gara disputata ritmi blandi, complice lassenza di motivazione. Un match per niente spettacolare; 84 minuti di noia, viste anche le molte assenze importanti da entrambe le squadre. Poche, infatti, le occasioni nel primo tempo: prima, un tentativo del grifone, con un colpo di testa di Marchese respinto da Skorupski, al sua seconda gara da titolare, poi la Roma a creare la fase offensiva con una conclusione di testa di Destro , ma pescato in fuorigioco e con una diagonale precisa di Lajic, su cui Perin si invola. Il secondo tempo, riprende l, dove i primi 45 minuti si erano conclusi: noia e poche occasioni da batticuore. Al 39, per, la rete che sblocca il risultato quella di Fetfatzidis. E il romanista Naingolan ad avere sulla coscienza la rete genoana; Konat, infatti, intercetta il suo retropassaggio e favorisce linserimento del greco che, con un tocco sotto batte Skorupski, fin qui impeccabile, in uscita. Una sconfitta e una prestazione, per la Roma, non allaltezza del campionato fatto dai giallorossi, che hanno, adesso, il record italiano delle dieci gare, consecutive, vinte e, che fino alla 35 giornata era in corsa per il titolo nazionale, che giocavano con una formazione inedita, visti i tanti giovani primavera, in campo. Bene Ricci allesordio dal primo minuto; pi impacciato Jedvaj. Nel finale spazio anche al Primavera Mazzitelli, al suo primo gettone di presenza nella massima serie. Annalisa Moccia Il colpo di scena che non ti aspetti nei minuti finali di un campionato giunto al termine. Cerci si fa ipnotizzare dal dischetto al 93' dal riesumato Rosati e i crociati staccano il biglietto per l'Europa grazie alla doppietta di Amauri. Il Toro getta alle ortiche una qualificazione che sembrava ormai ad un passo, in uno stadio, il Franchi di Firenze, che urlava "Vogliamo il Toro in Europa". Troppa stata la voglia di Rossi e Cuadrado di mettersi in mostra e il 2 a 2 finale non bastato ai granata per agguantare il sesto posto e aggiudicarsi un piazzamento Uefa che mancava da quasi 20 anni. Dopo un primo tempo soporifero, nella ripresa Rizzoli concede un dubbio penalty a Cuadrado. Pepito trasforma e la gara si accende. Ventura, orfano del capocannoniere Immobile, prova il tutto per tutto inserendo Barreto e Larrondo. Proprio quest'ultimo centra il pareggio su assist di Cerci. I granata si gettano in avanti ma concedono inevitabilmente il contropiede ai viola. Cuadrado galoppa indisturbato e offre al neo entrato Ante Rebic la palla del sorpasso. Non ancora finita e il cuore Toro pulsa pi che mai: Kurtic va di potenza e batte Rosati su punizione ad una manciata di minuti dal termine. All'ultimo secondo Roncaglia decide di regalare a Cerci il rigore che vale una stagione. L'ex viola, spara addosso a Rosati e inizia lo psicodramma granata con Cerci in lacrime e Immobile che dalla tribuna non crede ai suoi occhi. A Parma intanto parte la festa dopo un comodo 2 a 0 firmato re leone Amauri. Cassano e compagni regalano agli emiliani una qualificazione ai preliminari che mancava da 7 anni. Sorride Ghirardi, festeggia Donadoni, ormai pronto per una big del nostro campionato. Forse il Milan. Gi, il Milan che prima del gol di Amauri era qualificata per L'Europa League. Un gol iniziale di Muntari e poi il raddoppio targato De Jong lasciavano qualche possibilit ai rossoneri di conquistare incredibilmete il sesto posto. E invece no. Il diavolo non prender parte a nessuna competizione europea, cosa che non accadeva dalla stagione 97/98. Pi che per la mancata qualificazione, le preoccupazioni in casa Milan sono sul futuro di una societ in confusione. I dubbi di Galliani e quelli di Berlusconi per la riconferma di Seedorf, che nonostante tutto riuscito ad anellare una bella serie di vittorie. Tassotti rester? Il prossimo allenatore sar un ex milanista? Probabilmente la possibilit di giocare una partita a settimana e riprogrammare il progetto sono le basi da cui ripartire e cancellare al pi presto questa brutta annata . Valerio Castorelli Incredibile ma vero Lazio e Bologna stavano riuscendo nella triste impresa di non regalare nemmeno unemozione nellultima partita dellanno. La storia e soprattutto le statistiche hanno sempre insegnato che lultimo giorno di scuola si fa sempre accademia, si ci diverte e soprattutto si segna tanto a maggior ragione se la partita non ha nessun significato. Le due squadre invece, se non fosse stato per il buon Archimede Morleo del Bologna che al 93esimo decide senza un perch di stendere Felipe Anderson in area, avrebbero chiuso con uno stonatissimo 0-0. Solo un palo al 39esimo del primo tempo da parte del nazionale Candreva ha dato un po di brio a questa spenta partita. Poi come gi detto a parte due tap-in mancati letteralmente da Klose e luomo mercato Lulic, si fila dritti fino allultimo secondo di gioco. Largentino Biglia, fresco di covocazione Mondiale esplode un bolide centrale che sinsacca sotto la traversa battendo il giovane Stojanovic. C solo il tempo per una corsa sotto la nord e poi tutti sotto la doccia. La Lazio vince ma a non convincere Reja, fischiato dalla sua gente e lontano sempre pi dalla panchina biancoceleste. Antonio Greco Pi che la fine di un campionato la fine di un ciclo in casa Inter. Sono arrivati i titoli di coda anche per gli ultimi grandi eroi del triplete, una squadra che dopo appena 4 anni ora non esiste pi. Gli ultimi a salutare sono i quattro del club dellasado: Cambiasso, Milito, Samuel e Zanetti, insomma un grandissimo pezzo di storia nerazzurra. A salutarli per loccasione si rivisto in tribuna anche lex patron Moratti, emblema dellinterismo. In una partita dagli scarni significati sono gli ex a mettere i puntini esclamativi sul match. In chiusura di primo tempo Andreolli a sbloccare la gara. Punizione di Taider al centro dellarea e fortunoso rimpallo su Rubin sul quale il difensore si avventa e fredda Squizzi. Il secondo tempo inizia in sordina e si segnalano solo i colpi di testa di Ranocchia e Taider che vanno vicini al raddoppio. Allimprovviso per si risveglia quel Victor Obinna del Chievo che allInter ricordano, quando lanciato da Mourinho, ripag la fiducia con un Eurogol contro la Roma. Il nigeriano prima da posizione defilita batte Carrizo sul suo palo poi, con il destro compie il sorpasso dal limite dellarea. Evidente la complicit del secondo portiere dellInter. Il 2-1 arriva giusto al 90esimo mettendo praticamente fine a partita e stagione. Mazzarri chiude male e, nonostante le voci di riconferma, vuole valutare attentamente le ipotesi di rinnovo. La piazza non lo ama e forse anche quei giovani che saranno il nuovo corso della stagione 2014/2015. Antonio Greco Pareggio spettacolare e rocambolesco ad Udine nellanticipo dellultimo turno di campionato. E una serata importante per vari motivi. E la serata di Antonio Di Natale, immenso come sempre, che segna una tripletta e arriva a -7 da quota 200 reti in A e saluta il pubblico facendo il giro del campo e lanciando maglietta, pantaloncini e scarpette. E la serata di Guidolin (divertente lesultanza al primo goal di Tot pulendogli la scarpa) che saluta tutto lo stadio e va sotto la curva e che in 4 anni ha portato 3 volte lUdinese in Europa. E stata la serata di 2 possibili addii, ma passiamo alla gara. Festival del goal al Friuli. Udinese-Sampdoria termina 3-3! Linizio scoppiettante e la prima occasione di Gabbiadini che, servito da Okaka, si trova a tu per tu con Brkic, in campo al posto dellindisponibile Scuffet, ma spara alto. Subito dopo risponde Bruno Fernandes con un tiro da dentro larea ma Fiorillo si fa trovare pronto e manda alto sopra la traversa. Al 7 ci prova nuovamente Soriano ma Brkic risponde presente. Tre minuti dopo la Samp trova il vantaggio: cross di Gabbiadini e Okaka indisturbato di testa insacca. Al 14 Di Natale sul filo del fuorigioco prova il tiro ad incrociare ma Fiorillo devia con il piede. Due giri di lancette dopo Pinzi perde palla ma Eder e Soriano non ne approfittano ostacolandosi a vicenda. Al 26 pareggia i conti Di Natale con una bella punizione dai 25 metri con Fiorillo immobile. Cinque minuti dopo i friulani completano la rimonta: Mustafi scivola dal limite della propria area, Pereyra ne approfitta e serve Di Natale al centro che, da 2 passi non sbaglia. Al 38 Pereyra a sfiorare la rete ma il suo tiro a giro termina di poco fuori. Due minuti dopo ancora Di Natale il protagonista ma la doppia conclusione del capitano friulano fermata prima da Fiorillo e poi dal palo. Al 43 ci prova nuovamente il 10 bianconero ma la palla alta sopra la traversa. Termina cos il primo tempo. Nella ripresa la prima occasione della Samp e Gabbiadini calcia alta una palla persa ingenuamente da Lazzari al limite. Al 53 arriva comunque il pareggio blucerchiato con Eder che batte Brkic su ottimo suggerimento di Okaka. Tempo altri 2 minuti e arriva anche il controsorpasso degli ospiti: contropiede di Okaka il quale libera in area Soriano che dribbla Brkic e palla in rete. Al 67 Di Natale, dagli sviluppi di un corner, liscia la sfera. All80 ci riprova lattaccante napoletano con un tiro ad incrociare, ma questa volta Fiorillo super. All88 per arriva la terza gioia del capitano friulano e il pareggio dellUdinese: retropassaggio sciagurato di Wszolek, Di Natale ringrazia e aggancia la sfera nellarea di rigore e fredda Fiorillo con un preciso diagonale. Tripletta per lui e 193 in serie A. Finisce cos la gara al Friuli. Vincenzo Vitale Il Catania saluta a testa alta la Serie A battendo in casa per 2 - 1 l'Atalanta; tutti i gol sono arrivati nella ripresa. L'inizio sembrava promettere bene con un'occasione per parte nei primi 10 minuti, ma subito dopo il ritmo cala nettamente e si assistono a poche occasioni fiacche. La seconda frazione sembra un'altra partita, e i bergamaschi si rendono subito pericolosi in almeno due grandi occasioni, ma al 65' il Catania a passare: grande triangolo tra Lodi e Bergessio, con lo stesso numero 10 rossazzurro che insacca il diagonale alle spalle di Sportiello. Dopo appena 4 minuti i padroni di casa vedono il raddoppio ad un passo, ma il palo nega la gioia a Fedato; gli ospiti sfiorano il pari solo al 75', ma Betacourt si vede respingere il suo colpo di testa dal portiere Frison. Il 79' diventa un minuto intensissimo: Sportiello toglie praticamente sulla linea un gol gi fatto di Bergessio e sul capovolgimento di fronte una cannonata di Denis, deviata sulla traversa da Frison, finisce comoda sui piedi di Kon, che lesto ad insaccare il gol del pareggio. Ma il Catania non ci sta, ed ancora Bergessio a sfiorare il gol 3 minuti dopo. L'attaccante argentino trova la gioia, e il punto del definitivo 2 - 1, solo al 92', quando Betancourt cade goffamente toccando il pallone con la mano in area: rigore e gol vittoria per i siciliani, che per non evitano la contestazione dei tifosi che rilanciano in campo le magliette dei giovatori. Francesco Perfetto Il Palermo si ferma e concede il successo al Carpi per 1-2. L Empoli si avvicina alla promozione superando il Novara 3-1 con la doppietta di Tavano e il gol di Michedlidze mentre segna Rigoni per gli ospiti. Il Crotone pareggia 2-2 a Castellammare e mantiene il 6 posto con 59 punti. Il Modena vince ancora, stavolta a farne le spese l Avellino che scivola fuori dalla zona play-off, termina 1-0 per i gialloblu ora quinti. La Reggina retrocessa perde contro il Cesena 1-2, i bianconeri sembrano non sentire la fatica di una stagione molto dura e in questo finale di campionato stanno sorprendendo tutti avendo ingranato una marcia in pi rispetto agli altri. Il Padova batte in casa il Pescara 2-1 grazie ai gol di Vinicius e Improta. Dopo aver rallentato nelle giornate scorse, il Trapani ritorna alla vittoria, 2-1 contro la Ternana e a -1 dal Lanciano che invece guadagna solo 1 punto contro lo Spezia pareggiando 2-2. Il Varese viene sconfitto in casa dal Brescia 1-2, le reti di Paci e Budel per le rondinelle e di Forte per i padroni di casa. Da giocarsi Bari-Cittadella e Latina-Siena. Roberto Napolitano Giuseppe Memoli 19 Juventus, mega-scambio in vista col Barcellona? Si profila uno scambio clamoroso sullasse Torino-Barcellona: Arturo Vidal in blaugrana in cambio di Alexis Sanchez, il primo nome sulla lista di Antonio Conte! Lattaccante cileno il giocatore perfetto per il nuovo 4-3-3 di Conte, pu giocare perfettamente su entrambe le fasce e alloccorrenza anche da prima punta. Il 25enne cileno ha una valutazione complessiva di circa 30 milioni di euro, troppi per le casse bianconere, ed ecco dunque entrare in gioco la carta Vidal, valutato 40 milioni dalla societ bianconera e graditissimo dal club spagnolo per innalzare la qualit nel centrocampo blaugrana Fiorentina, occhio al colpo Vucinic! Non un mistero il futuro di Mirko Vucinic: lattaccante montenegrino lascer sicuramente la Juventus in questo mercato estivo. Dopo essere stato protagonista dello scambio saltato con Guarin dellInter, il giocatore montenegrino ha ricevuto diverse offerte tra cui Arsenal e in queste ultime ore quella della Fiorentina, alla ricerca di un giocatore di qualit che possa alternarsi al duo Rossi-Gomez o alloccorrenza giocarci insieme. Inter, ennesimo colpo a zero: arriva Tom Ince! Secondo le ultime indiscrezioni di molti tabloid inglesi, Tom Ince, figlio dellex giocatore proprio dellInter, avrebbe trovato un accordo di massima col club di Thohir. Il giocatore under 21 inglese arriver a parametro zero dal Blackpool, squadra di seconda divisione inglese con la quale non ha trovato alcun accordo. Dopo Vidic, quindi, anche lesterno offensivo classe 92 per la nuova era targata Thohir: un mix di giovanii e giocatori esperti. E Cadel Evans il nuovo leader del giro dItalia 2014. La corsa sta entrando nel vivo dopo una prima settimana intensissima che ha regalato emozioni, colpi di scena e soprattutto i primi verdetti. Ad abbanonare la Kermesse per primo stato il Kaiser Kittel che, dopo aver stradominato le prime due tappe stato battuto dalla febbre. A salutare il gruppo stato anche uno dei favoriti, lo spagnolo Purito Rodriguez. Ad uscire immediatamente di classifica stato Michele Scarponi che, complice una caduta, ha dovuto immediatamente abbandonare i sogni di iride. Chi ha dimostrato di esserci e come sono due italiani forse bollati troppo presto come non idonei alla vittoria finali. Stiamo parlando di Domenico Pozzovivo e Ivan Basso che, nelle prime asperit hanno sempre mantenuto il ritmo dei migliori. Lex leader Michael Matthewes ha ceduto ma non senza onore la sua maglia rosa. Tante buone brove e soprattutto una vittoria di tappa. Come detto ha raccogliere le redini stato il sempre verde Evans soprannominato in gruppo il cagnaccio perch lui nonostante let non molla mai losso. Laustraliano qui per vincere e lo ha gi messo in chiaro. Il volto simbolo di questa settimana per il Livornese Diego Ulissi autore di ben due vittorie consecutive e dimostrandosi semplicemente il corridore pi in forma tra i cacciatori di tappe. Lappennino ha gi detto molto ma attendiamo con ansia Alpi e Dolomiti Antonio Greco Milano, 17 maggio. Giornata memorabile per Sara Errani agli Internazionali BNL dItalia. La tennista romagnola, dopo aver conquistato la finale nel singolare, raggiunge anche lultimo atto del torneo nel doppio, in coppia con linseparabile compagna Roberta Vinci. Sulla terra del Foro Italico, a Roma, le Cichis liquidano con un netto 6-2,6-1 le tedesche Julia Goerges ed Ana- Lena Groenefeld: si giocheranno il titolo con la ceca Peschke e la slovena Srebotnik.Non c stata storia nella semifinale del Pietrangeli dove Errani e Vinci, seconde teste di serie del tabellone e reduci dai due successi consecutivi a Stoccarda e a Madrid, piegano le tedesche in appena 52 minuti di gioco e approdano alla finale di doppio femminile del torneo per il terzo anno di fila (vinta quella del 2012, persa invece quella dello scorso anno). Il caso Errani ancora pi incredibile: lultima a raggiungere la finale sia in singolare che in doppio a Roma stata Conquita Martinez nel 1997. Eleonora Brangi 21 E per i rossoverdi terzo posto fu, sebbene le prerogative del match per pi di un momento hanno fatto pensare diversamente. Dopo le prime due fazioni di gioco abbastanza equilibrate successo pi dellimprevedibile: una terza fazione che dava per certa la gara tre ma poi un ultimo quarto che ha visto protagonista la squadra di Mr. Cufino che si avviava alla vittoria. Ad aprire il match il rigore di Elez a cui subito risponde Saccoia e, dopo ancora un botta e risposta tra Damonte e Radovic, Deserti concede un leggero vantaggio al Savona con qui andare allintervallo. Il Posillipo tuttavia mantiene lequilibrio e ritorna in parit grazie a Klikovac ma c ancora un leggero vantaggio della Carisa che chiude dunque questo secondo quarto con un pi uno ad opera di Colombo. Ecco poi una terza fazione trepidante in cui i padroni di casa prendono in mano le redini e cominciano a condurre il gioco conquistando un pi quattro prezioso per le reti di Bianco, Elez e Damonte anche se la doppietta di Radovic, indiscusso protagonista del match, nonostante la rete intermezza di Elez, Carisa Rari Nantes Savona: Antona, Alesiani, Damonte 2, Colombo 1, Bianco L., Agostini, Fiorentini Jovanovic 1, Fulcheris, Bianco G. 1, Elez 3, Mistrangelo, Deserti 1, Napleton. All. Angelini. DOOA Posillipo: Cappuccio, Dolce, Rossi, Foglio, Mattiello, Radovic 6, Renzuto Iodice, Gallo 1, Klikovac 1, Bertoli, Mandolini, Saccoia 2, Negri. All. Cufino. Arbitri: Lo Dico e Paoletti. riesce ad accorciare leggermente le distanze che saranno poi del tutto annullate e pur superate nellultimo quarto di questa gara due. Nellultimo quarto infatti il Posillipo sconvolge il risultato dal primo secondo con ancora una rete di Radovic portando prima la squadra a meno due e poi alla vittoria. Adesso, oltre allAcquachiara anche per il Posillipo sar Champions! DI NUNZIA CASOLARO 22 Il torrentismo (o canyoning) consiste nella discesa di strette gole (o canyon o forre) percorse da piccoli corsi d'acqua. A differenza di altri sport acquatici con cui spesso viene confuso (rafting, kayak, hydrospeed, o canoismo a causa del nome inglese "canoeing") si percorre il torrente a piedi, senza l'ausilio di gommone o canoa.L'ambiente in cui si svolge, comunemente detto forra, per sua stessa natura inospitale. Un percorso di torrentismo si svolge all'interno di gole profondamente scavate nella roccia, caratterizzate in genere da forte pendenza. Gli ostacoli sono quindi costituiti da cascate, salti di roccia, scivoli, corridoi allagati, laghetti. quindi impossibile la progressione a ritroso. L'uscita dal canyon avviene solo al suo termine o in corrispondenza di scappatoie, se presenti.Lo sport si svolge in gruppo, composto in genere dai 4 agli 8 torrentisti. Il torrentismo non necessariamente uno sport estremo. Come per altri sport esistono percorsi di varia difficolt, dai pi semplici canyon d'iniziazione ai percorsi estremi invernali. Con la giusta preparazione tecnica, una discreta preparazione atletica e un po' d'esperienza, si pu godere in tutta sicurezza della bellezza di luoghi incontaminati e del piacere di uno sport praticato all'aria aperta. Non sempre l'acqua presente in forra. La presenza o meno di questo elemento determina le attrezzature e le tecniche utilizzate. Come detto, la progressione avviene in discesa, grazie a calate su corda e arrampicate verso il basso (dette "disarrampicate"); in presenza di acqua anche con tuffi e scivolate sui cosiddetti toboga (scivoli naturali). Inizialmente le tecniche adottate furono di tipo speleologico o alpinistico, in seguito sono state adottate tecniche specifiche, sempre di derivazione speleo-alpinistica ma modificate in virt dei rischi legati alla presenza dell'acqua.L'attrezzatura un misto di quella tipica di altre discipline: -caschetto da speleologo o alpinismo; -muta completa in neoprene (in caso di presenza di acqua); -calzari in neoprene; -imbrago cosciale, moschettoni; -discensore -specifiche corde semi-statiche con trattamento che le rende idrorepellenti e ne rallenta l'affondamento in acqua; -calzature specifiche o scarponcini da escursionismo alti alla caviglia; -zaino da torrentismo; -contenitori stagni; -giubbotto salvagente (opzionale); -guanti (opzionali)I principali pericoli del canyoning sono legati all'ambiente inospitale in cui si svolge tale attivit. I fattori di pericolo pi evidenti sono l'acqua, il freddo e la discesa delle verticali. La principale causa di incidente mortale in canyon rappresentata dalle piene improvvise (flash flood). Un'onda di piena all'interno di una forra larga pochi metri pu ovviamente risultare fatale al torrentista. Un'altra causa di incidente legata all'acqua riguarda le calate su corda che avvengono sotto cascata, poich il blocco accidentale della discesa sotto il forte getto dell'acqua rappresenta una situazione di potenziale pericolo di annegamento. I pericoli legati al freddo, o pi specificamente all'ipotermia, sono pericoli indiretti, nel senso che si presentano in caso di prolungate soste in forra (in seguito ad imprevisti) o in caso di inadeguata attrezzatura individuale. I pericoli legati alla verticalit sono minimi se affrontati con le tecniche ed i materiali appropriati. Eleonora Brangi Direttore: Cristiana Barone Editore: Antonella Castaldo Capo Redattore: Luigi Liguori Coordinatore di Redazione: Stefano Limongelli e Ferruccio Montesarchio Editing Grafica: Francesco Perfetto e Catello Carbone Coordinatore Pagina di Facebook FDS: Karina O. Palomba Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo - Universit Parthenope di Napoli FDC e FDS by Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 Info line: fattodisport@gmail.com Seguici anche su Facebook: FATTO DI SPORT FATTO DI CRONACA SPYNEWS24 I NOSTRI SETTIMANALI ON LINE DEI CORSI DI GIORNALISMO INVESTIGATIBO E SPORTIVO DELLATENEO PARTHENOPE DI NAPOLI Altra vittoria, altro record. La macchina da gol azzurra raggiunge quota 104, mai cos nella storia del club. Match a porte chiuse, il clima non quello che ci si aspetterebbe da un match dalla rivalit storica, a riempire il settore distinti per 10.000 bambini festanti, il primo spettacolo sono loro. Per entrambi i tecnici leggero turnover e spazio a chi in campo c sceso poco o mai. Bastano per 5 a Callejon per mettere subito in chiaro le cose e infilare, su suggerimento di Mertens, lestremo difensore Nicolas, al suo debutto da titolare. Gli ospiti sono troppo bassi di baricentro e inevitabilmente subiscono la pressione azzurra, il raddoppio cos non tarda ad arrivare. Al 13 Zapata, ancora su suggerimento di Mertens, riceve e di sinistro insacca. Il colombiano infierisce e poco dopo di testa va a firmare il 3- 0 e il suo 7gol stagionale. Anche Toni segna, ma il suo gol in posizione irregolare ed cos prontamente annullato da Pairetto. Napoli ancora vicino al gol, ma il punteggio al termine della prima frazione di gioco resta invariato. Il Verona rientra in campo tuttaltro che rinato. Lo si vede al 61 quando Albertazzi, con un retropassaggio suicida, regala a Mertens il pallone del poker, il belga ringrazia e dopo aver saltato Nicolas mette in rete. Per vedere un acuto del Verona c bisogno solo del talento del solito Iturbe, al 20 largentino firma su calcio di punizione (deviato da Zuniga) il gol della bandiera per i suoi. Come si sar capito per Mertens in serata di grazia: il belga lascia partire un destro da fuori e batte ancora, inesorabilmente, il povero Nicolas (32). Il punteggio pi che chiaro, il Napoli saluta il campionato nel migliore dei modi possibili, con laugurio e la speranza che nella prossima stagione, arrivato a questo punto, il Napoli festeggi qualcosa di veramente importante. Gianluca Castellano Saluto al campionato davanti a 10.000 bambini. Record di marcature stagionali, 104. Napoli (4-2-3-1): Doblas; Maggio, Henrique, Britos, Ghoulam; Jorginho (33' st Lasicki), Dzemaili (13' st Zuniga); Callejon (1' st Radosevic), Mertens, Insigne; Zapata. All.: Benitez Hellas Verona (4-3-3): Nicolas; Cacciatore (8' st Gomez), Moras, Marques (23' st Rabusic), Agostini (12' st Albertazzi); Sala, Donadel, Hallfredsson; Iturbe, Toni, Marquinho. . All.: Mandorlini Arbitro: Pairetto Marcatori: 5' Callejon, 12' e 25' Zapata, 16' st e 32' st Mertens (N); 20' st Iturbe (V) Ammoniti: Callejon, Radosevic (N); Agostini (V) NON CI RESTA CHE SCRIVERE! Chi siete? Cosa portate? Si ma quanti siete? Un Fiorino! Avrebbe esordito cos lottuso (e fin troppo ligio al suo dovere) doganiere del celebre film Non ci resta che piangere con Massimo Troisi e Roberto Benigni nelle vesti di due poveri viaggiatori in cerca di Cristoforo Colombo nel lontano 1492. Oggi, anno 2014, il posto dei due viaggiatori stato preso da 70 aspiranti giornalisti, giovani vero, ma non privi di esperienza in fatto di sport che anche il nome del settimanale per il quale scrivono. Ebbene, i nostri viaggiatori/esploratori dei giorni nostri si sono imbattuti nella ricerca dei contemporanei navigatori (con tutto il rispetto per il genovese Colombo che un po per ciorta come si dice da queste parti ,trov LAmerica per lappunto) allinterno del decantatissimo circolo Canottieri di Napoli che proprio in questi giorni celebra il centenario della sua nascita. Proprio per tale motivo i 70 ragazzi, che non saranno i mille belli, giovani e forti di Garibaldi, ma vestiti di tutto punto per loccasione, smossi dalla curiosit e soprattutto onorati della possibilit di essere accolti per un giorno in una delle pi belle realt del panorama sportivo partenopeo, vorrebbero contribuire nel loro piccolo a celebrare la grandezza di tale circolo. Il risultato? Laccoglienza, si fa per dire, del famigerato doganiere si fatta attendere pi del dovuto, se non nella persona del pallanuotista Fabrizio Buonocore, che da grandissimo atleta si vede costretto a vestire anche i panni del padrone di casa svolgendo il compito assai elegantemente ma, non di certo di sua competenza. Questa sarebbe spettata ai cosiddetti piani alti del circolo, magari anche nelle vesti di un semplice addetto che avrebbe fornito ai ragazzi importanti lumi circa la storia e il blasone dellormai secolare circolo. Ma a Napoli si sa.. o pesc fete da a capa! Cos, ci si accorge della presenza delle giovani penne solo quando ostacolano per qualche minuto lingresso del circolo nellintento di elaborare il pezzo dedicato proprio al suo centenario, lavoro impossibile da svolgere durante la pioggia battente che inesorabile cadeva in quel momento. Si sale su finalmente nella stanza dei trofei in tutta libert, cos tanta che il nostro caro collega Zotti a momenti ci lasciava le penne, come si suol dire, scivolando dalla sedia mentre vengono scattate varie foto assieme al campione Buonocore e ai quattro giovani campioni di canottaggio maschile. Allinsegna del ritardo e non come da accordi presi, si riescono finalmente ad intervistare sia Federica Saetta, campionessa della disciplina del triathlon Non pervenute altre importanti autorit che avrebbero dovuto arricchire il contenuto di questa giornata. Un plauso ancora una volta va alla disponibilit messa in campo da Massimo e Gianni Cierro che con la solita classe deliziano i presenti con una piccola dimostrazione tennistica: magra consolazione di una giornata alquanto travagliata sul piano organizzativo. Proprio da questo aspetto bisogna ripartire se si vuole diventare campioni di onest e rispetto oltre che di sport e cominciare a pensare che tali atteggiamenti vanno riservati a tutti coloro che mostrano interesse verso questa realt, soprattutto se si tratta di giovani, cominciando finalmente a pensare che essi non rappresentano solo il futuro, bens il presente della nostra societ. Fabio De Martino Fabio De Martino Juve/Roma/Napoli in Champions, Fiorentina/Inter/Parma in Europa League SABATO 17/05/2014 ORE 20.45 UDINESE 3-3 SAMPDORIA: (10' Okaka, 53' Eder, 55' Soriano; 26', 32', 88' Di Natale) DOMENICA 18/05/2014 ORE 15.00: JUVENTUS 3-0 CAGLIARI (8 aut. Silvestri, 15 Llorente, 40 Marchisio) CATANIA 2-1 ATALANTA (65 Lodi, 91rig. Bergessio; 80 Kon) GENOA 1-0 ROMA (83 Fetfatzidis) ORE 20.45: NAPOLI 5-1 VERONA (5' Callejon, 13', 25' Zapata, 62',77' Mertens; 66' Iturbe) MILAN 2-1 SASSUOLO (2' Muntari, 27' De Jong; 90' Zaza) CHIEVO VERONA 2-1 INTER (41' Andreolli; 73',90' Obinna) PARMA 2-0 LIVORNO (63',80' Amauri) FIORENTINA 2-2 TORINO (57' Rossi, 79' Rebic; 67' Larrondo, 84' Kurtic) LAZIO 1-0 BOLOGNA (90' Biglia) Giuseppe D'Ambrosio IL PUNTO SULLA SERIE A Tre anni fantastici premiati da tre scudetti consecutivi vinti, proprio per questo tanti cori per Antonio Conte invitato a restare con larmata bianconera. SINTESI- La partita comincia subito bene infatti al 8 perla del solito Andrea Pirlo su punizione che finisce sotto la traversa e poi sbatte sulla schiena di un povero Silvestri disorientato e soprattutto sfortunato. Dopo pochi minuti Llorente a realizzare un gol di rapina la sua sedicesima rete stagionale. Solo Tevez il capocannoniere in casa bianconera non riesce a segnare questoggi, infatti a fine primo tempo al 40 c una magia di Marchisio, sombrero in area di rigore e destro sotto lincrocio per la bellissima rete del principino. Al rientro dagli spogliatoi il momento di Conte, infatti la curva bianconera realizza una coreografia per lallenatore. Lui si emozione e ricambia con un saluto. Poi il secondo tempo senza stimoli eccessivi, in campo succede veramente poco. La partita termina e comincia la festa scudetto Lanno prossimo sar veramente difficile, anzi forse impossibile superarsi. Complimenti alla Juventus voto 102 e lode. G.D AMBROSIO LA CARICA DEI 102, LA JUVENTUS E CON..TE Juventus 3-0 Cagliari: gol di Pirlo, Llorente e Marchisio La Juventus batte il Cagliari per 3-0 chiudendo la stagione a quota 102 punti, un nuovo record in ambito europeo nessuno come lei. La partita viene archiviata dopo i primi 45 minuti, grazie all autorete di Silvestri al 8, al gol di Llorente al 15 e alla magia di Marchisio al 40. Per i bianconeri questanno record su record, infatti anche la vittoria numero 19 su 19 in casa allo Juventus Stadium. I 102 punti di questa Juventus arrivano al culmine di un percorso che il suo allenatore da un momento all'altro potrebbe scegliere di interrompere. Genoa 1 Roma 0 Il Genoa si congeda davanti al pubblico di casa con una vittoria, e poco conta se avvenuta contro una Roma priva di nazionali e con molti baby in campo, questi tre punti sono un segnale positivo per il futuro dei Rossoblu. Garcia decide, in questa ultima giornata, di lanciare molti giovani, un po per evitare infortuni ai giocatori che saranno impegnati in Brasile, un po per premiare il progetto della futura Roma; quindi dal primo minuto in campo oltre a Jedvaj c Ricci (al 59 sostituito da un altro baby, Mazzitelli). Per il popolo genoano le emozioni iniziano nel prepartita con la cerimonia di ritiro del numero 7 dellex capitano Marco Rossi; la partita ha inizio e complice il grande caldo e le assenze in ambo gli schieramenti(Antonellie Gilardino da una parte e praticamente tutta la squadra titolare dallaltra), la contesa stenta a decollare e le emozioni si contano sulle dita di una mano. Il primo squillo del Genoa che al 19 va vicino alla rete con Marchese che di testa da buona posizione colpisce Skorupski; al 24 il protagonista lo stesso Marchese che salva sulla linea una conclusione a botta sicura di Ricci. Primo tempo che praticamente termina senza emozioni e sussulti ma a regalarci un po di cronaca sono i tifosi genoani che poco prima dellintervallo espongono uno striscione gigante in curva con la scritta Speziale Libero. La ripresa se possibile ancora pi soporifera della prima met di gioco, con le due squadre che come due studenti allultimo giorno di scuola hanno poca voglia di far vedere di quello che sono capaci; gli unici tentavi arrivano da fuori da Nainggolan che non riescono ad impensierire un Perin che da domani ha un unico obiettivo: raggiungere Brasile 2014. A meta ripresa la svolta: entra per i padroni di casa il greco Fetfatzidis che in pochi minuti riesce a dare quella imprevedibilit e quella profondit che era mancata fino a quel momento: ed proprio lellenico al 84 a risultare il match winner, approfittando dellunico errore del belga Nainggolan e bruciando con uno scavetto Skorupski in uscita. La risposta romanista sta nei piedi del solito Totti che regala tre giocate illuminanti nel deserto giallorosso, ma nessuno dei suoi compagni in questa giornata ha voglia di approfittarne. Finisce cos una stagione romanista comunque positiva, culminata con il secondo posto in campionato nonostante le ultime tre sconfitte; dallaltra parte i Genoani si godono lapplauso convinto del proprio pubblico che li saluta durante il giro di campo: ancora Serie A, sperando con i giusti investimenti di regalarsi qualche soddisfazione in pi la prossima stagione. Angelo Domenico DAuria La baby roma ancora immatura per affrontare il grifone EURO PARMA F.Buonfantino Dopo sette anni il Parma torna in Europa League e lo fa nellanno del centenario in un stadio gremito di gente per loccasione, ma come ogni grande storia che si rispetti non sono mancati i colpi di scena. Al Tardini si giocano due partite: la prima contro il Livorno ormai retrocesso ma non per questo domo e la seconda contro la sfortuna che si combatte a colpi di radio e telefoni per capire sugli altri campi Milan e Torino, anchesse in corsa, cosa fanno. Donadoni che deve fare a meno del suo capitano A.Lucarelli, manda in campo il tridente tutto estro e velocit Schelotto-Cassano-Biabiany lasciando fuori Amauri. Dallaltra parte il Livorno risponde con Paulinho e Belfodil e lintera formazione titolare per cercare di chiudere il campionato con orgoglio e fermare gli avversari. Il primo tempo, come si poteva facilmente pronosticare, di marca parmense e si gioca tutto nella met campo del Livorno, ma il nervosismo e la tensione scaturenti dal fatto di dover fare risultato ad ogni costo fanno s che la squadra sia poco lucida e non riesca a finalizzare. Nellaltra partita, quella delle radio, il Milan passeggia sul Sassuolo e la Fiorentina vince incredibilmente col Toro. Serve un gol e serve subito, se si segna infatti si va in Europa League; deve essere proprio quello che ha pensato Dona quando a fine prima frazione di gioco il Parma se ne va negli spogliatoi senza reti e fuori dallEuropa. Poi uno sguardo alla panchina ed ecco il cambio della vita, quello che ogni allenatore vorrebbe indovinare: fuori Schelotto dentro Amauri, succede al 53 e succede quello che tutti speravano. Bastano nove minuti infatti allattaccante italo-brasiliano per portare la sua squadra in vantaggio grazie alla specialit della casa, il colpo di testa, servito al Livorno come lennesimo boccone amaro del campionato e al Parma come il pi dolce piatto che si possa gustare. Dolce quanto il raddoppio, che arriva ancora grazie ad Amauri e ancora con un cross in mezzo stavolta da parte di Biabiany. E 2-0 e il Tardini pu esplodere di gioia tutta europea visto che ancora una volta la partita delle radio d verdetti positivi: il Milan infatti vince ma ancora dietro in classifica e il Torino pareggia 2-2 a Firenze. Ma al minuto 91 ecco limprevisto, quello che non ti aspetti ma che in ogni grande storia che si rispetti accade sempre: rigore per il Torino a Firenze e Cerci che si prepara dal dischetto. In campo la squadra non appare scioccata e la festa per lultima di Pavarini al Tardini allevia la tensione, ma nel rigore di Firenze c lintero campionato, la gloria o la tristezza, lolimpo dellEuropa o un ennesimo campionato senza coppe, il tutto o niente. Dun tratto il lieto fine dalla partita delle radio, anche quella vinta. Cerci sbaglia il rigore e a Parma inizia davvero la festa: EUROPA LEAGUE! LInter ai piedi del suo capitano. Se ne va un pezzo di storia dellInter ,del calcio e forse dellintero universo sportivo. Spirito di sacrificio, rispetto per lavversario, dedizione, amore per la maglia, meticolosit negli allenamenti e stile di vita impeccabile, tutto ci Javier Zanetti. Che avrebbe fatto strada con questa maglia lo si era intuito subito, quando nel 1995 si trasfer allInter per raccogliere un eredit tuttaltro che comoda e cio quella di un certo Roberto Carlos nel frattempo trasferitosi al Real Madrid come terzino sinistro. Arriv con grande umilt Javier, la stessa che avrebbe mantenuto in tutta la sua carriera, anche da leggenda nero-azzurra. L'argentino, infatti, approd al ritiro di Cavalese il 28 luglio 1995 quasi da ignoto, giungendo nella citt trentina da solo e con un sacchetto del supermercato in mano: ad aspettarlo c'erano solamente due giornalisti e una volta arrivato al campo di allenamento, dovette attraversare una folla di tifosi per riuscire ad allenarsi. E pensare che di l a due anni una sua rete aiut lInter a vincere la Coppa Uefa nella finale del Parco dei Principi del 98 battendo la Lazio 3-0. Poco male se si pensa che in tutto il suo straordinario palmars il calciatore ha annoverato 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Coppa Uefa, 1 Champions League e 1 Coppa del Mondo per Club con la maglia neroazzurra. Il rapporto con Facchetti e Peppino Prisco. Zanetti sar vicepresidente dellInter, stato annunciato da Thoir proprio nel suo addio al calcio giocato, dopo la partita con la Lazio vinta al S.Siro e siamo sicuri che un sorriso da la s sia scappato a due personalit indissolubilmente legate ai colori neroazzurri come Giacinto Facchetti e lavvocato Peppino Prisco con cui il capitano ha da subito stretto rapporti profondi. Quattro anni nei quali ci sono state tante vittorie, anche se la vera e unica vittoria stata conoscerti. Ecco una delle frasi dedicate dallargentino a Facchetti che stanno a testimoniare il bellissimo legame tra i due, fatto di consigli preziosi e complicit. Il rapporto con Prisco invece era basato sulla fiducia, infatti ogni volta che l'avvocato incontrava l'argentino gli diceva: "Javier, tu sei il mio uomo, io mi fido di te". Zanetti non lha mai deluso e il giorno della sua scomparsa nel 2001 fu per lui il giorno pi triste della carriera. F.Buonfantino Ci sono 11 giocatori che quest'anno appenderanno gli scarpini al chiodo e noi abbiamo stilato una speciale formazione che li racchiude tutti. In porta abbiamo il portiere coi piedi fatati che con le sue punizioni ha incantato il mondo, Rogerio Ceni. Il portiere brasiliano una bandiera del Sao Paulo. Detiene il record di gol realizzati da un portiere professionista in gare ufficiali con 113 reti, rientra nella ristretta cerchia dei calciatori con almeno 1000 presenze in carriera ed inoltre il giocatore con pi presenze nel campionato brasiliano di calcio attualmente in attivit. Inoltre campione del mondo con la Nazionale brasiliana nel 2002. In difesa troviamo Cristian Chivu, difensore tuttofare rumeno. In carriera ha vestito le maglie di Ajax, Roma e Inter. Proprio nell'Inter ha il suo periodo migliore. La sua stagione pi importante nel 2010 dove vince il Triplete con l'Inter di Mourinho. I tanti infortuni lo costringono al ritiro a 34 anni. Proseguiamo con la bandiera del Barca e della nazionale Spagnola Carles Puyol. Esempio di lealt e sportivit lascia il calcio dopo 19 anni passati al Barcellona e dopo aver vinto tutto quello che si potrebbe vincere. Anche con la nazionale fa incetta di trofei concludendo con la Coppa del Mondo del 2010. L'altro centrale di difesa l'italianissimo Alessandro Nesta, considerato da molti il pi forte centrale italiano. Nesta veste tre maglie: Lazio, Milan e Montreal Impact. Nel marzo 2004 viene inserito nella "FIFA 100", una lista dei 125 miglior giocatori viventi, stilata dalla FIFA e da Pel. Campione del Mondo nel 2006 con l'Italia. Concludiamo la difesa con Pupi Javier Zanetti. 41 anni e non sentirli, sempre con la stessa acconciatura e con la stessa squadra, l'Inter. Un amore che dura da 19 anni con tantissime vittorie e quella Champions vinta nel 2010 come gioia pi grande. Esempio per tutti i giovani che si vogliono accostare al mondo del calcio. A centrocampo troviamo Mauro German Camoranesi, campione del mondo con l'Italia nel 2006 e una carriera giocata con le maglie di Verona, Juventus, Stoccarda, Lanus e Racing Club. L'italoargentino vive il suo momento migliore nella Juve. Proseguiamo con Juninho Pernambucano. Brasiliano con i calci di punizione nel sangue, considerato uno dei migliori in questa specialit con un tiro dalla distanza che si abbassava appena superata la barriera e che coglieva impreparati tutti i portieri avversari. Da un brasiliano ad un argentino, Juan Sebastian Veron. In Europa veste le maglie di Sampdoria, Parma, Lazio, Manchester United, Chelsea e Inter. Nel 2004 viene inserito nella FIFA 100, stilata dalla stessa FIFA e da Pel. Ultimo centrocampista il grandissimo Ryan Giggs. Una vita al Manchester United dove lascia il calcio giocato dopo 24 anni e un palmares da invidia. il giocatore con il numero pi alto di presenze in assoluto con lo United. In attacco abbiamo una coppia pieno di talento, imprevedibilit e classe... Rivaldo e Alvaro Recoba. Partiamo dal brasiliano. Trascinatore di ben 15 squadre sparse per tutto il globo, Rivaldo ha lasciato un segno indelebile in Europa con le maglie di Barcellona e Milan. Nel 2004 stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 pi grandi giocatori viventi stilata da Pel e dalla FIFA. Pallone d'oro 1999 e FIFA World Player nel medesimo anno, anche Campione del Mondo con la Nazionale brasiliana nel 2002. Ultimo El Chino Recoba, giocatore uruguaiano che ha fatto impazzire Massimo Moratti, tanto da definirlo il suo giocatore preferito. Per El Chino un sinistro magico, tanto da fargli segnare parecchi goal da calcio d'angolo. Recoba in questi ultimi giorni ha annunciato nella trasmissione "Peloteando en la Oral" su "Radio Universal" che giocher un altro anno. Quindi... In bocca al lupo El Chino. Abbiamo anche l'allenatore di questa squadra fantastica, stiamo parlando di Frank Rijkaard che all'et di 51 anni ha annunciato che non allener pi. Un passato da calciatore al Milan e all'Ajax, Rijkaard ha allenato Barcellona, Sparta Rotterdam, Galatasaray con i club ed allenato le nazionali dell'Olanda e dell'Arabia Saudita. Dario Vezzo CATANIA, SALUTI AMARI. FISCHI, CONTESTAZIONE E RIMPIANTI Vincere una partita non ha sempre lo stesso sapore. Ci sono vittorie che hanno poco valore, o che comunque non servono alla classifica, n allautostima. Lo sa bene il Catania, che nellultima partita di campionato batte lAtalanta al Massimino, ma non evita la gi matematica retrocessione in serie B. Ad inizio partita lambiente pregno di contestazione, il pubblico si fa sentire solo con fischi e cori contro giocatori e societ. I bergamaschi, che non hanno pi nulla da chiedere al campionato, cercano di sfruttare la situazione psicologica sfavorevole degli avversari, mostrando una maggiore leggerezza nelle giocate ed una supremazia territoriale per tutto il primo tempo, che si chiude comunque a reti bianche. Nel secondo tempo i padroni di casa provano ad onorare la maglia e a riportare il pubblico dalla propria parte, spingendosi nella met campo avversaria con maggiore convinzione. Decisivo lingresso di Lodi, uno che a Catania ha messo spesso in mostra e proprie qualit da trascinatore; lui al tredicesimo a trovare langolino dopo uno scambio con Bergessio e a firmare il momentaneo vantaggio. Dagli spalti, il sonoro un mix di fischi e applausi. LAtalanta sembra accusare il colpo e il Catania prova a chiuderla a pi riprese, ma nel miglior momento etneo, Kone approfitta di una corta respitnta di Frison e pareggia. Sembra lepilogo del match, con le squadre stanche e poco intraprendenti, ma nei minuti di recupero uningenuit di Betancourt regala un rigore ai padroni di casa che Bergessio trasforma chiudendo la partita. Il Catania saluta la serie A dopo otto anni tra i fischi, in una stagione decisamente al di sotto delle proprie aspettative. Brutta la contestazione dei tifosi, che oltre ad esporre striscioni pro-Speziale, rifiutano a fine gara le maglie dei propri (ex) beniamini. Seza dubbio, modo pi brutto di salutare la serie A. Francesco Rosa. 8 su 8, Bela Guttmann colpisce ancora Teorici del 4-4-2 con ali bloccate o scettici di vario genere, prego astenersi da questo articolo: questo il regno di Bela Guttmann (1899/1981), luomo della maledizione. Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sar due volte campione d'Europa ed il Benfica senza di me non vincer mai una Coppa dei Campioni . Ipse dixit, era il lontano 1962 e lallenatore ungherese del Benfica aveva appena sconfitto il Real Madrid di Di Stefano per vincere la seconda consecutiva finale di Coppa Campioni, lanciando quella che rimasta lultima maledizione sportiva ancora in vita (dopo che i Boston Red Sox hanno sconfitto quella del Bambino Babe Ruth, ma in quel caso parliamo di Baseball). Guttmann fu esonerato nonostante i successi ottenuti e decise di portare il suo talento nel lontano Uruguay. Sembra incredibile ma da allora il Benfica ha fatto scorta di trofei di titoli nazionali ( 33 campionati e 24 coppe nazionali) ma nessun titolo europeo, nemmeno un birra Moretti formato CEE. 3 Finali di Europa League(comprese le ultime due) e ben 5 finali di Coppa Campioni perse, nonostante il tentativo nel 1990 di Eusebio (indimenticabile giocatore Portoghese) di andare a pregare sulla tomba dellex allenatore prima della finale persa (neanche a dirlo!) contro il Milan. Insomma sono trascorsi 52 anni da quella maledizione, perci tifosi del Benfica il peggio passato; restano solo 48 anni prima di alzare il prossimo trofeo. Arrivederci al 2062. Angelo Domenico DAuria N Champions League, n Europa League. Nessuna competizione europea per il Milan e per il Manchester United. Dopo molti anni lEuropa dovr fare a meno di due squadre che hanno scritto la storia, soprattutto della coppa dalle grandi orecchie. Niente Balotelli,Rooney,Van Persie o Kak; lanno prossimo i diavoli ,sia inglesi che italiani, guarderanno le competizioni pi importanti senza parteciparne. Non due squadre qualsiasi. Il Milan la squadra pi titolata per quanto riguarda le competizioni internazionali, lo United la pi titolata di Inghilterra. Dopo 15 anni il Milan non ci sar in Europa, addirittura dopo 19 per lo United. Moyes e Allegri (molto probabilmente anche Seedorf) pagano la brutta stagione di queste due big. Ma le societ dovranno fare di tutto per migliorare le rose e i risultati di quest anno, altrimenti anche i diavoli dovranno temere l inferno che i tifosi provocheranno. R.Agnello Verona: Nicolas 4,5: Due super parate, ma quanti errori. Maietta-Agostini 4: Inguardabili, non ne fanno una giusta. Marques 4: Si vede solo quando lascia il campo. Cacciatore 4,5: Non serata Sala 4,5: Va nel panico tra Inisgne e Ghoulam Donadel 5: Il migliore a centrocampo Hallfreddson 4: Un vero e proprio fantasma. Marquinho 5: Perde quasi tutti i palloni Toni 5: Lasciato solo Iturbe 6: Segna ed lunico che ci prova Napoli: Doblas 6,5: Che parata nel finale. Britos-Henrique 6: Spettatori Maggio 6: Spinge bene, ma poco preciso Ghoulam6,5: Corre come un treno. Dzemaili-Jorginho 6,5: Non hanno avversari davanti, fanno quello che vogliono Insigne 6,5: Non segna ma gioca una splendida partita. Callejon 8: Non per la partita ma per la stagione: segn il primo gol dellanno, segna il centesimo della stagione azzurra, e il suo ventesimo personale. FENOMENO Zapata 7,5: Quando gioca cos, un signor giocatore Mertens 8,5: Non ci sono parole per descriverlo: DUE GOL E DUE ASSIST. CAMPIONE Gol Napoli:Callejon,Zapata(2), Mertens (2) H.Verona: Iturbe R.Agnello I GRANDI ESCLUSI Manca meno di un mese allinizio dei mondiali ed ormai tempo di decisioni per i C.T. delle varie nazionali, che hanno diramato in questi giorni le liste dei 30 preconvocati,dai quali saranno poi selezionati i 23 che partiranno alla volta del Brasile.Come spesso accade,in questi giorni non mancano discussioni e critiche su alcune scelte,soprattutto quando queste vedono lesclusione di grandi nomi.E i grandi nomi destinati a restare a casa,anche questa volta non mancano.Partiamo dal nostro campionato dove i 19 goal di Tevez non sono bastati a convincere lallenatore dellArgentina Alejandro Sabella che gli ha preferito gente come lattaccante del Werder Brema Franco di Santo,nonostante i soli 4 gol stagionali, e Jos Sosa,relegato al ruolo di riserva nellAtletico Madrid.Stesso discorso per il rossonero Kak,che in Brasile ci andr probabilemte solo per riabbracciare amici e parenti e godersi le vacanze,sebbene sia stato una delle poche note positive della disastrosa annata milanista.Fuori dalla lista verdeoro anche il romanista Castan,al quale Scolari ha preferito probabilmente la maggiore duttilit dellazzurro Enrique.Vacanze anche per il viola Borja Valero e il Partenopeo Callejon ,ma qui la causa va forse ricercata nella sovrabbondanza di cui gode il tecnico spagnolo Del Bosque,soprattutto dalla mediana in avanti.Ma il C.T. che in quanto a scelte impopolari si probabilmente superato pi di tutti gli altri, il Belga Wilmots che di grandi nomi ne lascia a casa due:il romanista Nainggolan e il napoletano Mertens,probabilmente due dei giocatori pi rappresentativi a disposizione.Ma anche volgendo lo sguardo allestero i grandi delusi non mancano.Nonostante linfortunio del portiere blaugrana Victor Valdes,non trova posto nella compagine spagnola il numero 1 del Real Madrid Diego Lopez,soppiantato da De Gea,la cui ultima stagione nel Manchester United stata tuttaltro che impeccabile.Sullaltra sponda madrilena invece troviamo il difensore Filipe Luis,vice-Marcelo nellultima confederetions cup,al quale Felipe Scolari ha preferito lex-interista Maxwell.Il C.T. della Costa dAvorio Lamouchi lascia a casa invece lex-Arsenal Eboue,ora in forza al Galatasaray,mentre il suo connazionale Deschamps esclude laltro ex-Gunner Nasri,beccandosi anche gli insulti della fidanzata via twitter.Sempre via twitter ha espresso la sua delusione anche il terzino in forza allo Zenit San Pietroburgo Mimmo Criscito non convocato da Cesare Prandelli,mentre il genoano Antonini ha utilizzato lo stesso social network per prendendere le parti del proprio compagno Gilardino,anchegli escluso.Da annotare anche lesclusione di Alessandro Diamanti,sulla quale ha forse inciso il suo trasferimento in Cina. Tanti allenatori,insomma,hanno compiuto scelte che non hanno convinto tifosi e addetti ai lavori;chi di loro potr dire di aver avuto ragione?Per la risposta,appuntamento in Brasile.. Nostalgico Maggio Il terzino destro del Napoli Christian Maggio , non ha ancora chiarito la sua situazione contrattuale con la squadra partenopea, infatti il calciatore della nazionale ha un contratto in scadenza nel 2015, e per ora non ancora rinnovato. Indizio questo , che farebbe pensare ad un futuro lontano da Napoli. Le pretendenti non mancano infatti in pole per il calciatore azzurro c la Lazio , la Fiorentina e lInter . Ma Maggio ha dichiarato che a 32 anni sente ormai il bisogno di avvicinarsi alla sua terra , il Veneto . Ci resta solo da capire se fra le squadre papabili ci sia il suo Vicenza o l Hellas Verona squadra con cui il Napoli ha un ottimo rapporto per quanto riguarda il calciomercato . Al tifo azzurro non resta che sperare che questo ritorno nella sua terra possa avvenire il pi tardi possibile MATTIA PALERMO Gianluigi Buffon (Juventus) Andrea Barzagli (Juventus) Mehdi Benatia (Roma) Maicon (Roma) Paul Pogba (Juventus) MiralemPjanic (Roma) Jos Maria Callejon (Napoli) Borja Valero (Fiorentina) Ciro Immobile (Torino) Carlos Alberto Tevez (Juventus) Luca Toni (H.Verona) R.Agnello Cera una volta, una squadra che senza campioni e contro due corazzate, vinceva un campionato contro ogni pronostico. Questa volta la favola realt: lAtletico Madrid campione della Liga. Diciotto anni dopo, la seconda squadra di Madrid vince il campionato nazionale, e lo fa meritatamente. Una squadra creata dagli scarti di alcune big, e costruita con calciatori sconosciutiChi era Diego Costa lanno scorso? Quest anno un giocatore che vale 40 milioni. Per un super campionato non poteva non esserci un finale senza respiro. Camp Nou, scontro diretto con la seconda in classifica , un Barcellona che ha gi perso tutto e si aggrappa allultimo treno disponibile. Comincia la partita ed escono per infortunio Diego Costa e Arda Turan, mentre Sanchez sigla l1-0.Partita e campionato perso? No! L Atletico non molla mai e nella ripresa Godin agguanta il pareggio, e dopo i Colchoneros difendono il risultato, conquistando il titolo. Diego Simeone El Cholo ha creato un gruppo formidabile che adesso vuole andare a vincere anche la Champions. Milioni spesi sul mercato, ingaggi record e merchandising da capogiro per Real e Barcellona, ma alla fine il brutto anatroccolo vince, come la pi bella delle favole. Dopo molti anni la Spagna si inchina ad una squadra nuova, lAtletico Madrid, pronta per il salto, pronta a non essere pi la terza squadra di Spagna. R.Agnello Campionato interregionale taekwondo Una grande vittoria per la Polisportiva Pozzuoli Domenica 11 maggio si tenuto il campionato interregionale campano, il luogo scelto e stato Benevento, con pi di 200 partecipanti. Questo sport e diventato da anni molto popolare in Campania, infatti l'oro ai campionati Europei di Taekwondo e proprio il napoletano Leonardo Basile. La Campania conta tantissime societ sportive con numerosissimi atleti tesserati alla fita federazione italiana taekwondo ), una di queste e la Polisportiva Pozzuoli che nella suddetta gara ha conquistato, su cinque atleti partecipanti tre ori e due argenti, di qui gli atleti che hanno conquistato l'oro sono Francesca Tomassi, Donato Serafini ed Maria Emmanuela Aprea. Invece i due ragazzi che hanno vinto l'argento sono Angelo Liccardi ed Flavia Castiglia. Un vero e proprio successo che ha richiesto impegno e sacrifici che alla fine hanno dato i suoi frutti con dei combattimenti spettacolari ed di alto livello. Adriano Tomassi ARCHIVIATE LE SEMIFINALI DI CONFERENCE, AVANTI LE FAVORITE (1)SAN ANTONIO SPURS 4 1 PORTLAND TRAIL BLAZERS (5) Pur venendo da una serie di 7 partite contro Dallas, i San Antonio Spurs hanno avuto vita relativamente facile contro Portland. 5 gare sostanzialmente a senso unico con i big Three dellAlamo che nonostante let corrono e lottano come dei giovincelli. Mvp della serie: Tony Parker con 19,3 punti di media (2)OKLAHOMA CITY THUNDER 4 2 LOS ANGELES CLIPPERS (3) Serie schizofrenica come poche con una vittoria a testa fuori casa e con partite contraddistinte da grandi recuperi e errori madornali. I Thunder mostrano forse un po pi di esperienza degli avversari con Westbrook e Durant in missione per tornare alle Finals. Mvp della serie: Westbrook con 26,6 punti di media (menzione di onore per un Paul in versione All Star) (1)INDIANA PACERS 4 2 WASHINGTON WIZARDS (5) Se parliamo di schizofrenia, i Pacers potrebbero tenere una lezione universitaria: Tradimenti fra mogli di giocatori, liti e continui ritardi agli allenamenti. Ma Indiana nonostante tutto riesce ad arrivare nuovamente a giocarsela con Miami, questa volta con il fattore campo a favore. Se solo riuscissero a stringere due viti. Mvp della serie: Paul George 21,9 punti di media (2)MIAMI HEAT 4 1 BROOKLYN NETS (6) Questa serie ha dimostrato ancora una volta (come se ce ne fosse bisogno) come i playoff siano un altro sport rispetto alla stagione regolare. I Nets avevano addirittura battuto 4 volte gli Heat in regular season, salvo sciogliersi come neve contro il solito monumentale Lebron James in 5 partite (vincendone una davanti al proprio pubblico). Mvp della serie (manco a dirlo): James con 30 punti di media Non hanno riservato sorprese le semifinali di Conference NBA, hanno vinto tutte le favorite regalandoci le migliori Finali di Conference possibili. Saranno infatti da una parte San Antonio e Oklahoma City e dallaltra Indiana e Miami a contendersi laccesso alle Finals. Ecco i riassunti delle serie disputate: Angelo Domenico DAuria 1) Coppa Campioni 1962/63, avversario il Milan: una doppietta di Altafini rimonta il gol di Eusebio e regala la coppa ai rossoneri. 2) Coppa Campioni 1964/65, avversario la grande Inter: decisivo il gol di Jair con la complicit netta del portiere Da Costa. 3) Coppa Campioni 1967/68, avversario il Manchester Utd: nei tempi regolamentari finisce 1 a 1, ma i red devils, trascinati da Best, si scatenano e chiudono i supplementari sul 4 a 1. 4) Coppa UEFA 1982/83, doppia finale con l'Anderlecht: il Benfica non riesce a rimontare il risultato di 1 a 0 per i belgi dell'andata, a Lisbona finisce 1 a 1. 5) Coppa Campioni 1987/88, avversario il PSV Eindhoven di Hiddink: partita inchiodata sullo 0 a 0 e ai rigori decisivo l'errore di Veloso. 6) Coppa Campioni 1989/90, avversario ancora il Milan, di Sacchi per: prima della partita Eusebio si reca sulla tomba di Guttmann pregandolo di ritirare la maledizione, senza successo; 1 a 0 firmato Rijkaard. 7) Europa League 2012/13, avversario il Chelsea di Benitez: i lusitani dominano per l'intera partita, ma nel recupero Ivanovic di testa sigla il 2 a 1 finale per i Blues. 8) Europa League 2013/14, avversario il Siviglia: finisce 0 - 0 e ancora una volta i portoghesi dominano la partita, divorando occasioni su occasioni; ai rigori sono decisivi gli errori di Oscar Cardozo e Rodrigo. Riuscir la squadra ad infrangere questa maledizione? O dovr aspettare il 2063, la data prevista per la fine dei 100 anni di maledizione? Giuseppe Perfetto Nel calcio spesso la superstizione prende il sopravvento, anche se credere nella scaramanzia pu sembrare un'utopia, eppure la storia del Benfica per molti sfocia nel paranormale. Ma facciamo un passo indietro: Nella stagione 1961/62 i portoghesi vinsero la loro seconda Cappa dei Campioni consecutiva con in panchina l'ungherese Bela Guttmann; a fine anno l'allenatore chiese il rinnovo del contratto con un corposo aumento ma, vedendoselo rifiutare dalla societ, lasci la squadra. Prima di andarsene Guttmann lanci al club quella che pu essere definita una vera e propria maledizione esclamando: Me ne vado, ma nei prossimi cento anni nessuna squadra portoghese sar per due volte campione d'Europa, ed il Benfica senza di me non vincer mai una Coppa dei Campioni o per altri "Il Benfica non vincer mai pi un titolo europeo". Da quel giorno le aquile rosse hanno guadagnato l'accesso a otto finali europee, raccogliendo altrettante sconfitte: