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GIULIO VERNE

________________

I SOCI DELLA
MAGGIORANA
________________
VOLUME UNICO


MILANO
CASA EDITRICE GUIGONI
Via, Manzoni 31
1882

PERSONAGGI
________________



SIMPLICIO, navalestro sull'Isere.
GUERFROID, vignaiuolo.
LANDRY, pastorello.
BONIFACIO, oste.
MARCELLINA, sua figlia.
DONNA MONICA, moglie di Bonifacio.




L' azione ha luogo nel villaggio di San Romano, in
Linguadoca.


________________






Propriet letteraria.
I SOCI DELLA MAGGIORANA
ATTO UNICO
La scena rappresenta una stanza a pian terreno dell'albergo di
San Paterno. Nel fondo una porta a due battenti, che si apre
sulla riva dell'Isere. A destra di questa porta una finestra; a
sinistra 1'apertura di una dispensa con bottiglie vuote e piene.
Porte laterali a destra ed a sinistra. Tavole e banchi.

SCENA I.
MARCELLINA, poi SIMPLICIO.
(Si sente di dentro e da lungi la voce di SIMPLICIO) (cantando):

Del fiume sul margine,
Sovvienti o tesor?
Nell'ora di un vespero.
Parlammo d'amor!
MARCELLINA (accorrendo).
Finalmente! Eccolo! (ascolta).
SIMPLICIO.
Parlammo pi rapido
Dell'onde fugg
Il tempo tra il vespero
E il sorger del d!
MARCELLINA.
Eccolo! eccolo! (apre la porta).
SIMPLICIO (entrando).
Eccomi! Ho un coraggio di cui stupisco io stesso. Questa sera
non avrei paura di nulla! l'amore, o Marcellina! Vedi! se
il signor Bonifacio ci separasse e mi scacciasse io riderei delle
sue minaccie, lo guarderei bene in faccia.
MARCELLINA.
In faccia?!
SIMPLICIO.
In faccia! cos
MARCELLINA.
Meno arditamente
SIMPLICIO.
No proprio cos! sfrontatamente, insolentemente,
superbamente!
MARCELLINA (a parte).
Quale mutamento! Il tuo coraggio mi stupisce davvero!
SCENA II.
DETTI E DONNA MONICA.
MONICA.
Chi vedo?
SIMPLICIO (spaventato).
Cielo!
MARCELLINA (trattenendo Simplicio)
Dunque!
MONICA.
Che cosa volete voi in casa mia?
SIMPLICIO.
Io!
MONICA.
Parlate!
MARCELLINA (piano a Simplicio).
Parla dunque!
SIMPLICIO.
Io io tanto peggio, perdio! Vengo a trovare la mia bella.
MONICA.
Che cosa dite! Per la mia santa patrona! la signorina d dunque
in casa nostra gli appuntamenti al suo amante! Ah! s! Aspetta,
aspetta che venga tuo padre e vedrai! (esce).
SIMPLICIO.
Ma, perdio! che io non uscir di qui!
SCENA III.
SIMPLICIO E MARCELLINA.
MARCELLINA.
Se mio padre ti vuole scacciare e tu guardalo ben bene in
faccia
SIMPLICIO.
In faccia
MARCELLINA.
In faccia cos!
SIMPLICIO.
Un po' meno arditamente
MARCELLINA.
No! proprio cos! sfrontatamente, insolentemente,
superbamente.
SIMPLICIO (a parte).
un brutto quarto d'ora! Malgrado tutto io tremo. Il coraggio
un abbandona Sento il cuore che mi martella Insomma ho
paura!
SCENA IV.
DETTI, BONIFACIO, MONICA.
(Bonifacio entra armato di bastone).
MONICA.
Eccolo!
BONIFACIO.
Fuori di qua!
SIMPLICIO.
Ma caro signor Bonifacio
BONIFACIO.
Fuori di qua ti ho detto!
MARCELLINA (piano a Simplicio).
Suvvia coraggio
SIMPLICIO.
Che cosa posso fare!
MARCELLINA (piano).
Resta!
BONIFACIO.
Hai capito d'andartene!
MARCELLINA.
Parla
BONIFACIO.
E zitto!
SIMPLICIO.
Io
BONIFACIO.
Che cosa?
MARCELLINA.
Parla dunque!
SIMPLICIO.
Io io vi domando la vostra figliuola
BONIFACIO.
Ma si pu sentire una simile domanda senza sentirsi venire il
pizzico nelle mani! se tu resti qui ancorati accarezzo la schiena
con questo mio buon bastone
BONIFACIO (andando verso il fondo).
Una buona ritirata in tempo!
MARCELLINA (trattenendolo).
Resta se vuoi vincere! questo il momento di combattere e non
di ritirarsi
MONICA (a Bonifacio).
Bastonalo senza piet!
BONIFACIO (minacciandolo col bastone).
E cos? te ne vai s o no!
SIMPLICIO (a parte).
Ritorner pi tardi, (fugge dal fondo).
MARCELLINA.
Maledetti i vigliacchi.
SCENA V.
BONIFACIO, MARCELLINA, MONICA.
BONIFACIO (asciugandosi la fronte).
Ah! il mariuolo!
MARCELLINA (a parte).
Se ne andato!
BONIFACIO.
Osare d'introdursi in casa mia, per infinocchiare mia figlia.
MONICA.
Causa vostra ve l'ho sempre detto voi non sapete far
rispettare la vostra figliuola, ne la vostra moglie e se io non
li sorprendevo s non me ne occupassi un po', chiss come la
finirebbe.
BONIFACIO.
Monica, mia cara Monica, non andiamo in collera
MONICA.
S, s, signor Bonifacio, voi non meritate una moglie come
me
BONIFACIO.
vero che non si possono fare che dei complimenti a Monica
per la sua onest e la sua salute.
MARCELLINA.
Il fatto sta che tutti non hanno la faccia rossa che ha lei!
MONICA.
E me ne vanto! E queste sono due braccia che sapranno nel
caso difendermi dai galanti, (a Marcellina): In quanto a
Simplicio, egli non ha che da ritornar qui ed io mi incarico di
gettarlo della finestra. E con questo, bona sera (esce).
SCENA VI.
BONIFACIO, MARCELLINA.
BONIFACIO.
Ha ragione quel maledetto battelliere merita un buon
castigo!
MARCELLINA.
E perch? perch ha osato domandare la mano di vostra figlia?
BONIFACIO.
Lui, mio genero! Un vile, che ha paura di me!.
MARCELLINA.
un vile perch non ha una donna da proteggere.
BONIFACIO.
Quello sciocco!
MARCELLINA.
Sciocco perch innamorato.
BONIFACIO.
Uno straccione di battelliere che non ha che la sua barca.
MARCELLINA.
Sua moglie gli porter in dote quello che gli manca. .
BONIFACIO.
Taci.
MARCELLINA.
Taccio.
BONIFACIO (battendosi la fronte).
Tripla bestia che sono! asino da basto!
MARCELLINA.
Che cosa c'?
BONIFACIO.
Come mai ho potuto dimenticare! (chiamando) Hol
Tomasino, Andiolo! (entrano due servi) Presto a tavola i
bicchieri!.
MARCELLINA.
Che cosa c', mio Dio?
BONIFACIO.
C' che i Soci della Maggiorana hanno fissata questa camera
per questa sera e che possono essere qui da un momento
all'altro.
MARCELLINA.
I soci della Maggiorana!
BONIFACIO.
Una compagnia di giovanotti furbi che vanno di villaggio in
villaggio, seducendo donne, rapendo fanciulle, bevendo i
migliori vini delle cantine e bastonando gli osti ricalcitranti
si riconoscono alla maggiorana che portano all'occhiello
dell'abito.
MARCELLINA.
Corpo di bacco! (fra s) strano!
BONIFACIO.
Ritornano questa sera dalla festa di San Severo e devono
trovarsi qui, verso sera, per passare sulla riva del fiume (con
mistero). Il vignaiuolo Guerfroid e Zandry il pastorello mi
hanno mandato a dire che sarebbero venuti per i primi. Mi
hanno raccomandato di preparar pieni i litri (prendendo due
bottiglie della tavola); perci che vado in cantina
(dirigendosi verso la dispensa) In quanto a te fammi il
piacere di ritirarti in camera tua.
MARCELLINA.
Ma padre mio
BONIFACIO.
Tu dirai alla tua matrigna di fare altrettanto.
MARCELLINA.
S, padre mio. (Bonifacio esce).
SCENA VII.
MARCELLINA SOLA
(va a socchiudere la porta di fondo).
Simplicio non ritorner! Se egli aveva soltanto la met del
coraggio di donna Monica Ah! una gran noia l'amare un
giovane cos timido! Sarebbe cento volte meglio che si
mostrasse intrepido colla fronte alta! Se ci sposiamo se ne
hanno da veder delle belle! Chi custodir la casa se egli cos
pauroso? Se qualche tenero amante arriver a sorprendermi, ehi
mi difender? Tanto peggio per il marito troppo timido. Lo
sposo deve avere la sua parte di potere in una casa ed un gran
danno quando noi lo usurpiamo! Maledetti quegli uomini che
portano le sottane!
SCENA VIII.
MARCELLINA e SIMPLICIO. (Simplicio salta
precipitosamente dalla finestra).
MARCELLINA.
Dio!
SIMPLICIO.
Silenzio! Sono io!
MARCELLINA.
Quanta paura mi avete fatta!
SIMPLICIO.
Ho incontrati or ora laggi due uomini che si dirigono a questa
volta, e sono venuto per avvertirvi.
MARCELLINA.
E perch?
SIMPLICIO.
Voi non sapete che li ho riconosciuti per due dei soci della
Maggiorana!
;

MARCELLINA.
Ah! sono li allegri compagni di cui mio padre or ora mi
parlava
SIMPLICIO.
Dei cattivi soggetti!
MARCELLINA.
Dei simpatici giovanotti.
SIMPLICIO.
Che non rispettano nulla
MARCELLINA.
Che non hanno paura di nessuno
!
SIMPLICIO.
Che bevono, che bestemmiano come dannati!
MARCELLINA.
Che sanno difendere i loro amori!
SIMPLICIO.
Spero che non vorrete che io faccia come loro.
MARCELLINA.
Voi non fareste poi tanto male a rassomigliar loro un po'.
SIMPLICIO.
Io!
MARCELLINA.
Al vostro posto; io domanderei di far parte per qualche tempo
della loro compagnia.
SIMPLICIO.
Come! volete?
MARCELLINA.
E se perci necessario provare che voi avete del coraggio
gli racconterete la storia di quel povero diavolo che una sera
annegava nell'Isere e che voi avete salvato
SIMPLICIO.
Come! voi ve ne ricordate?
MARCELLINA.
Se me ne ricordo! Non mi avete dato come mazzetto di
promessa quei bei fiori tutti a nastri che quell'uomo vi diede
dicendovi: Questi ti porteran fortuna!
SIMPLICIO.
E voi li avete conservati?
MARCELLINA.
Essi sono lass nella mia camera, e voi non li vedrete al mio
corsetto che il giorno nel quale sarete diventato un valoroso.
SIMPLICIO.
Oh! bene! Siate tranquilla! Se non volete che questo, vedrete
(va alla finestra) Eccoli! fuggiamo!
MARCELLINA.
Ah! ti far diventar coraggioso malgrado tuo! (fugge e
chiude la porta).
SIMPLICIO (solo).
Hol! Marcellina!. eccoli! Son morto! (si nasconde entro una
botte vuota).
SCENA IX.
SIMPLICIO (nascosto), GUERFROID, LANDRY.
LANDRY.
Evviva il vino quando vecchio.
GUERFROID.
Evviva le fanciulle dagli occhi dolci!
LANDRY.
La vista delle bottiglie rende lieto il cuore.
GUERFROID.
Due labbra vermiglie valgono assai pi.
LANDRY.
Ohe! compare!
GUERFROID.
Compare! (battono sul pavimento i loro bastoni ferrati.
Simplicio si nasconde nel barile). La bella vita che la nostra!
Pastori e vignaiuoli, franchi e allegri buontemponi abbiamo
una sorte degna di invidia! Noi siamo forti, giovani e belli! E
bisogna vederci nelle assemblee girare nella folla il nostro
bastone! Ridere e cantare dalla mattina alla sera S s
compare! Val la pena che ci si venga a vedere!
LANDRY.
Certo. Ci vedranno sempre allegri: ci sentiranno gridare tutto il
giorno: il vino un regalo del cielo!
GUERFROID.
l'amore il piacere degli dei! Compare mio!
LANDRY.
Caro compare! (battono i bastoni sul pavimento) E guai a chi ci
sfida (battono sulla tavola) ol! oh! pap Bonifacio!
GUERFROID (facendo lo stesso).
Ol!
SCENA X.
DETTI E BONIFACIO.
BONIFACIO (uscendo dalla dispensa).
Eccomi! eccomi!
LANDRY.
Vieni dunque, professore!
GUERFROID.
Vieni!
BONIFACIO (deponendo le bottiglie sul tavolo).
Ecco fatto!
GUERFROID.
Come sta tua moglie?
BONIFACIO.
Mia moglie?
LANDRY.
sempre giovane?
BONIFACIO.
Giovane cio giovane se cos desiderate!
GUERFROID (battendo sulla tavola).
Vogliamo che sia giovane!
BONIFACIO.
giovane.
LANDRY.
E tua figlia Marcellina? sempre bella?
BONIFACIO.
Mia figlia Marcellina! Bella se cos desiderate.
LANDRY (battendo sulla tavola).
Vogliamo che sia bella!
BONIFACIO.
bellissima!
GUERFROID.
Dopo ci, occupati del pranzo, e fa in modo che nessuno venga
ad incomodarci, o noi gli tagliamo le orecchie!
SIMPLICIO (a parte).
Son morto!
LANDRY.
Che cosa questo rumore?
GUERFROID.
Qualcuno ha parlato!
BONIFACIO.
Sono i sorci
LANDRY.
Suvvia, sgombra!
BONIFACIO.
Subito.
SCENA XI.
SIMPLICIO (NASCOSTO) GUERPROID, LANDRY.
GUERFROID.
andata discretamente, compare.
LANDRY.
Non ritorneremo colle pive nel sacco, amicone! (Simplicio
sporge la testa) Quante ne abbiamo fatte di simili vittime!
GUERFROID.
E quanti ne abbiamo bastonati di questi galanti del
mezzogiorno! (Simplicio si nasconde) Sai tu che non ti
farebbero paura dieci belle comari ben piantate d'Arles o di
Tarascon (Simplicio sporge la testa).
LANDRY.
E non sai tu che quindici buontemponi della Provenza non ti
farebbero inciampare.
GUERFROID (beve in una sola sorsata).
Ben detto!
LANDRY.
Ben bevuto!
GUERFROID (spingendolo col gomito).
Landry?
LANDRY.
Hein, Gaerfroid?
GUERFROID.
Non capisci?
LANDRY.
Anche troppo.
GUERFROID.
Siam forse qui venuti prima degli altri per riposare?
LANDRY.
Forse non faremo altro che bere e dormire aspettando gli altri?
SIMPLICIO (a parte).
Che cosa intendono di dire?
GUERFROID (tirando Landry da un lato).
La signora Bonifacio l'hai tu osservata?
LANDRY.
Meno di te, compare!
GUERFROID.
Un bel pezzo di donna! E che braccia che ha! e che spalle!
LANDRY.
Continua.
SIMPLICIO (a parte).
Povero Bonifacio!
GUERFROID.
vero che non ci sta agli scherzi, e che quell'imbecille di suo
marito, le ha sempre l'occhio addosso; ma noi troveremo il
mezzo di allontanarlo
LANDRY.
Ben detto! (beve).
GUERFROID.
Ben bevuto!
LANDRY (tirando da un lato Guerfroid).
A tua volta, Guerfroid, non hai tu veduto correre per la casa
una bella giovinetta la cui vista solo mette di buon umore?
SIMPLICIO (a parte).
Che cosa dice?
GUERFROID.
La figlia di pap Bonifacio?
SIMPLICIO (forte).
Marcellina!
GUERFROID.
Chi ?
LANDRY.
Hein? (Simplicio rotola colla botte).
GUERFROID.
Chi va l?
LANDRY.
Alto l!
SIMPLICIO.
Ahim!
GUERFROID (a Landry).
Che lo pigli un canchero! Egli ha tutto inteso! Facciamo il
possibile perch taccia altrimenti tutto perduto!
LANDRY (a Guerfroid).
Rompiamogli qualche cosa, o le costole o le gambe o le
braccia: se egli venuto a sorprendere i nostri segreti
bastoniamolo ben bene prima e poi sar quel che sar.
SIMPLICIO (a parte).
Io non posso schivare la loro collera e mi considero come
morto! Quale brutto imbarazzo il mio, e come mi fa male
l'idea della morte! Oh! se potessi come fuggirei volentieri
prima che mi bastonino!
LANDRY.
Guardaci in faccia!
SIMPLICIO.
Oh! grazia!
GUERFROID.
Come mai hai avuto tanto coraggio?
SIMPLICIO.
La paura mi annienta!
LANDRY.
Che sorta di un vino questo sfuggito da questa botte?
SIMPLICIO.
Oh! grazia!
GUERFROID
Non far smorfie o ti rompo in mille pezzi!
SIMPLICIO (inciampando).
Maledetta botte!
LANDRY.
Rispondi con franchezza o guai a te!
SIMPLICIO.
Passeggiando, per distrazione, son caduto in quella botte.
GUERFROID.
Chi sei, vile storno? rispondi!
SIMPLICIO.
Sono il navalestro dell'Isere!
GUERFROID.
E che cosa facevi in quella botte?
SIMPLICIO.
Cercavo di tutto per turarmi gli occhi e le orecchie!
LANDRY.
Tu menti!
GUERFROID.
Morte al traditore!
SIMPLICIO.
Ma voi dovete conoscermi! io sono il navalestro dell'Isere e
non potr passare pi nessuno se non mi usate indulgenza.
LANDRY.
E che cosa vuoi, o navalestro?
SIMPLICIO (a parte).
Coraggio! (forte) Domando l'onore e la immensa gloria di far
parte della vostra compagnia.
GUERFBOID e LANDRY.
Ah! ah! che bel socio! che bella cera confusa per un socio!
SIMPLICIO (a parte).
Sfuggiamo coll'astuzia ai colpi di bastone! gi tutti i mezzi son
buoni!
GUERFROID.
Ma per entrare nella nostra societ, sai tu bere?
SIMPLICIO.
Senza dubbio, e molto!
LANDRY.
Tu ce le dai ad intendere!
SIMPLICIO.
Berrei d'un sol sorso il mare.
GUERFROID (ridendo).
In un sol sorso!
SIMPLICIO
In un sol sorso.
LANDRY (a parte a Guevfroid).
Bisogna farlo bere, ubbriacarlo! ci pu servire!
SIMPLICIO.
Finalmente mi lasciano vivere.
LANDRY.
Ma sai tu fare all'amore? E batterti come un indiavolato?
SIMPLICIO (dopo aver bevuto).
Io bastonerei ed amerei tutto il mondo! e come!
GUERFROID.
Ebbene! prima ti proveremo e poi
LANDRY.
Ol, pap Bonifacio, ol. (entra Bonifacio con due bottiglie che
posa sulla tavola e due servi colla cena).
SCENA XII.
BONIFACIO e detti.
BONIFACIO.
Eccomi, eccomi (vedendo Simplicio). Ancora questo maledetto
battelliere?
LANDRY.
Egli uno dei nostri, (dice qualche parola all'orecchio di uno
dei servi) Hai capito? (il servo esce).
GUERFROID (a Bonifacio additando Simplicio).
lui che invita questa sera!
SIMPLICIO (a parte).
Non so come pagher!
BONIFACIO.
Ha dunque fatto una eredit?
GUERFROID.
S, da sua zia.
SIMPLICIO.
Da mia zia.
BONIFACIO.
Sua zia! Ma se la si maritata or ora per la quarta volta!
LANDRY (battendo sulla spalla di Simplicio).
E questo non tutto! (si volta verso Bonifacio) Questo caro
amico tanto gentile d'invitare tua moglie e tua figlia a far
parte della cena con noi.
SIMPLICIO (a parte).
Ah! Dio mio!
GUERFROID.
Forse non hanno fame?
BONIFACIO.
Hanno fame se cos volete!
LANDRY.
Noi vogliamo che esse abbiano fame!
BONIFACIO.
Muoiono di fame.
GUERFROID.
Fa portare in tavola.
BONIFACIO (ai servi).
In tavola.
GUERFROID.
Ecco le signore!
BONIFACIO.
Come mai?
GUERFROID.
Ho mandato Andiolo affinch le prevenisse. (Monica e
Marcellina appaiono sulla soglia della porta, Andiolo le
precede).
SCENA XIII.
detti, MONICA E MARCELLINA.
GUERFROID.
Entrate, signore
LANDRY.
E degnatevi di accettare un posto alla nostra tavola!
SIMPLICIO (a parte).
Io non ho neppure il piacere di invitarle.
GUERFROID (a Monica).
Donna Monica
LANDRY (a Marcellina).
Signorina Marcellina. (Ciascuno prende posto a tavola.
Simplicio si trova seduto tra Guerfroid e Landry Marcellina
a capo tavola, vicino a Landry Monica all'altra estremit,
vicina a Guerfroid).
BONIFACIO (che cerca invano un posto).
Ma io non vedo il mio posto.
LANDRY.
Suvvia, Bonifacio, svelto! Fate girare i piatti riempite i
bicchieri portate via i tondi sporchi!
BONIFACIO.
Ma! ma!
LANDRY.
Alla salute d Marcellina!
GUERFROID.
Alla salute di donna Monica! (Guerfroid vuol baciare Monica).
MONICA (respingendolo).
Guardatevi degli schiaffi!
SIMPLICIO.
Aff! Beviamo per farci del coraggio
GUERFROID.
Vino, Bonifacio, vino!
BONIFACIO.
Eccolo!
LANDRY (a Marcellina).
A te, bella mia, una canzone!
SIMPLICIO.
Una bella canzone da ballarsi in giro, signorina.
TUTTI.
S, s.
MARCELLINA (levandosi).
Eccola!
I.

Di Beaucaire alla gran festa
Ci si va due volte all'anno;
Le fanciulle han bianca vesta
Cappel bianco i giovin hanno

Che baccano! Quanta gente!
Qui si balla! l si canta!
E ognun vanta seriamente,
Che soltanto por affari
Di denari,

Di Beucaire si va alla festa
Cappel bianco e bianca vesta!

Ogni cosa a buon mercato
L si vende e compra ognuno
Spesso avvien che innamorato
Contrattando resti alcuno

E alla bella venditrice
Che d'amor cos l'accende
Chieda: E il core non si vende?
Comperarlo a me non lice?

E la bella dica: No
Non so venderlo lo d!
Di Beaucaire alla gran festa, ecc.
TUTTI.
Di Beaucaire alla gran festa, ecc.
MARCELLINA.
II.

Ma se avviene che involato
Alla bella il core sia,
Nel corsetto ricamato
Piano, piano, nell'ombria

Quella man che gliela rapia
Dolcemente il deporr!

Uno sguardo. e tutto fatto!
conchiuso il gran contratto!
Nell'ombria senza rumore.

Con un bacio hai tu quel core
Che all'offerta dell'amore
Non si vende mai si d!
LANDRY (a Marcellina).
Marcellina! (le parla sottovoce).
MARCELLINA (allontanandosi).
Serva vostra!
GUERFROID (a Monica).
Simpatica Monica! (la bacia).
MONICA (dandogli uno schiaffo).
Buona sera!
GUERFROID.
Ecco uno schiaffo, che Bonifacio pagher caro (le due donne
fuggono ed escono).
LANDRY (a Simplicio).
Trattieni Bonifacio (a Guerfroid) il marito non ci vede pi.
(Landry e Guerfroid escono dal fondo. Si fa notte).
SCENA XIV.
BONIFACIO, SIMPLICIO.
SIMPLICIO.
Eccoli partiti! ho una gran volont di andarmi a coricare
anch'io.
BONIFACIO (scuotendo le bottiglie).
He! he! come buono questo vino!
SIMPLICIO.
La testa mi gira! perch mi hanno detto di trattenere Bonifacio?
BONIFACIO (cantarellando).
Di Beaucaire alla gran festa
Ci si va due volte all'anno
Le fanciulle han bianca vesta,
Cappel bianco i giovin hanno
SIMPLICIO.
Buona notte pap Bonifacio!
BONIFACIO.
Guarda il battelliere! ah! ah! ah! non andatevene giovinotto
mio! non andatevene! perch volete andar via?
SIMPLICIO.
Vado a coricarmi. Temo di avere troppo bevuto!
BONIFACIO (trattenendolo).
Ah! bah! non sei tu che erediti? e non si eredita mica tutti i
giorni! ah! ah! ah!
SIMPLICIO.
A domani, pap Bonifacio, a domani!
BONIFACIO (trattenendolo).
Aspettate dunque e i nostri conti! si tratta di fare i nostri
conti! non si va via mica cos senza pagare!
SIMPLICIO.
Che cosa dice?
BONIFACIO.
Dico che bisogna pagare
SIMPLICIO.
Ma ma non ho neppure un centesimo in tasca si sono
burlati di noi, pap Bonifacio, si sono burlati di noi! fate che i
compagni paghino! io non ho niente!
BONIFACIO (prendendolo per il collare).
Ah! cos!
SIMPLICIO.
Siete avvisato! buona sera.
BONIFACIO.
Un momento, non ti lascio andare!
SIMPLICIO.
Dal momento che non ho un quattrino!
BONIFACIO (prendendolo per il collare).
Tu non uscirai!
MONICA (gridando di dentro).
Ah! scellerato! ah birbante!
BONIFACIO (lasciando andare Simplicio).
la voce di mia moglie.
SIMPLICIO (a parte).
E la raccomandazione di Landry?
BONIFACIO.
Corriamo, gran Dio!
SIMPLICIO (fermandolo e stringendogli il polso).
Alla vostra volta voi non sortirete
BONIFACIO.
Lasciatemi andare, per carit, Simplicio, si tratta di mia
moglie!
SIMPLICIO.
Guarda! come io sono forte!
BONIFACIO.
Andiamo! questo non il momento di scherzare!
SIMPLICIO.
Non ischerzo! mi esercito per diventare forte!
MONICA (di dentro)
Bonifacio! Bonifacio!
BONIFACIO.
Vuoi lasciarmi andare?
SIMPLICIO.
Andate, ho compassione di voi!
BONIFACIO (fuggendo della parte di destra).
Eccomi, Monica!
SCENA XV.
SIMPLICIO (SOLO CON STUPORE).
To'! sono pi forte, di quello che credeva!. ho il polso fermo
quando voglio! ah! ah! ah! quel povero Bonifacio sarebbe
il vino che ho bevuto che mi fa coraggioso? ma no! mi ricordo
di quello che mi ha detto Marcellina per mostrarmi degno di
lei mi sento capace di fare fronte a tutti i soci della
Maggiorana! Marcellina cara Marcellina! ..
Marcellina? Hn?

SCENA XVI.
SIMPLICIO, LANDRY.
LANDRY (entrando).
Marcellina?
SIMPLICIO
Hen?
LANDRY.
Che vada al diavolo! un'ora che l'aspetto sotto gli alberi.
la scioccherella non venuta.
SIMPLICIO (a parte).
Ah!
LANDRY.
Temo che quel povero Guerfroid non sia stato pi fortunato di
me.
SIMPLICIO.
Ah! ah!
LANDRY.
Perch ho veduto il marito assieme ai suoi domestici armati di
forche avr avuto appena il tempo necessario di saltare dalla
finestra con pericolo di cadere un'altra volta nell'Isre. e
perdio, avrebbe potuto rimanervi! non si trova cos
facilmente un imbecille che esponga la sua vita per salvarvi.
SIMPLICIO.
Ah bah! (a parte) To' se fosse lui!
LANDRY (tirandolo da una parte).
Ascolta.
SIMPLICIO.
Che cosa?
LANDRY.
Ho ancora una speranza.
SIMPLICIO.
Quale?
LANDRY.
Noi fingeremo di partire, Marcellina ander in chiesa per
l'Angelus.
SIMPLICIO.
Sopra l'altra riva.
LANDRY.
Comprendi?
SIMPLICIO.
Si s l'Angelus sopra l'altra riva siamo intesi!
LANDRY.
Noi ci postiamo nell'ombra le rapiamo tutte e due le
trasportiamo nel tuo battello e tu a forza di remi ci conduci
all'altra sponda.
SIMPLICIO.
Sull' altra sponda?
LANDRY.
Comprendi?
SIMPLICIO.
S s l'Angelus sopra l'altra sponda siamo intesi!
LANDRY.
Offrile di accompagnarla fino alla chiesa conducimela e
perdio tu sarai dei nostri (si dirige verso la porta).
SIMPLICIO (trattenendolo).
Un momento!
LANDRY.
Che?
SIMPLICIO.
Non si passa!
LANDRY.
Come?
SIMPLICIO (saltandogli al collo).
Ve lo proibisco!
LANDRY
matto?
SIMPLICIO.
Ho voglia di ammazzarti.
LANDRY
Tu?
SIMPLICIO.
S, io.
LANDRY
Tu sei pazzo?
SIMPLICIO.
Sono innamorato di Marcellina, ecco tutto! (si sente l'Angelus).
LANDRY.
Ah, bah!
SIMPLICIO.
Ed io t'impedir di rapirla.
LANDRY.
Ah! ah! ci che vedremo!
SIMPLICIO.
E che cosa che dovremo vedere?
SCENA XVII
Detti, GUERFROID.
GUERFROID.
Ah, cattivo soggetto! tu hai lasciato fuggire il marito!
SIMPLICIO.
S e l'ho fatto a bella posta.
LANDRY.
E rifiuta di aiutarmi, perch ama Marcellina.
SIMPLICIO.
Preferisco mille morti.
GUERFROID.
Allora, pu dire di star bene!
SIMPLICIO.
Voi non istate certo meglio!
GUERFROID.
Tu vuoi buscarne, piccino mio.
SIMPLICIO.
Come vuoi, mio grande!
LANDRY.
Vuoi tirare di bastone!
SIMPLICIO.
Quando vorrete, giovinotti miei.
GUERFROID.
Subito, se non ti dispiace troppo.
SIMPLICIO.
In guardia dunque,perch nulla mi piace di pi!
GUERFROID.
Un momento! Facciamo tutto colle dovute regole; perch la
cosa seria! (leva la giubba, il cappello, e si assicura il bastone
nelle mani) Sta da parte, Landry, tu giudicherai dei colpi!
(piano) Egli mi domander grazia, appena mi vedr in guardia.
(Gaerfroid fa il saluto d'uso e si mette in guardia).
SIMPLICIO (cerca invano d'imitarlo).
Io non conosco tutti i vostri passi, ma ci sto molto volontieri al
vostro giuoco, (impugna il remo e si slancia su Guerfroid).
SCENA XVIII.
Detti, BONIFACIO, MONICA, POI MARCELLINA.
(son portati dei lumi, ed il teatro si rischiara)
BONIFACIO.
Che rumore! piano, piano! calmatevi! che cosa sono queste ire!
sono dunque matti!
GUERFROID (slanciandosi su Simplicio).
Via! via tutti! guardati dai colpi!
SIMPLICIO.
Guardatene anche tu!
MONICA.
Ma voi siete matti! ascoltatemi!
GUERFROID.
No! non c' grazia di sorta! (a Landry) vendichiamoci, o amico,
vendichiamoci!
BONIFACIO (trattenendo Simplicio).
Piano! piano!
MARCELLINA (accorrendo).
Oh! sposo mio! sono io che alle tue ginocchia chiedo grazia!
LANDRY e GUERFROID.
Lui! vostro sposo! come mai?
MARCELLINA.
Poich adesso sono sicura del tuo coraggio, ecco, vedi che ho
messo al mio corsetto quei fiori (trattenendo la mano a
Simplicio) il mio mazzo di nozze!
GUERFROID.
Quei fiori!
MARCELLINA.
Ebbene!
GUERFROID.
Io li riconosco! sono i miei.
TUTTI.
I suoi!
GUERFROID.
Quelli che avevo quella sera quando son caduto nell' Isre.
MARCELLINA (additando Simplicio).
Ed lui che vi ha salvato!
GUERFROID.
Come!
LANDRY MONICA E BONIFACIO
Tu!
SIMPLICIO.
Io.
GUERFROID.
incredibile! inaudito! lui! Oh! povero diavolo! era lui!
Ebbene, ragazzo mio, tocca qui (gli tende la mano).
SIMPLICIO.
Di tutto cuore!
LANDRY.
Io prendo molto interesse alla tua felicit, (volgendosi verso
Bonifacio) E questa dunque tua moglie! (spinga Marcellina
nelle braccia di Simplicio).
BONIFACIO.
Sua moglie? Se voi lo volete.
GUERFROID (minacciandolo).
Vogliamo che sia sua moglie. Ma sentite I nostri amici
che vengono a prenderci! Non li facciamo aspettare.
SIMPLICIO, MARCELLINA, MONICA, BONIFACIO (a parte).
Finalmente se ne vanno!
GUERFROID (a Bonifacio).
Senza rancore!
LANDRY (a Bonifacio).
Senza rancore!
GUERFROID.
E andiamocene a cercare fortuna altrove, (a Simplicio) Tu per
noi sarai sacro.
LANDRY
E d'ora in avanti guai a tutti. eccetto a voi altri!
GUERFROID.
Contro tutti noi siamo uniti, noi Soci della Maggiorana! Contro
tutti!
SIMPLICIO.
Pur tuttavia io star attento ugualmente!


FINE.

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