Meditazione di Mons. Enrico Dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, per la puntata del 25 maggio 2014 di "Ascolta si fa sera", il programma di informazione religiosa di Rai Radio 1. Mons Dal Covolo: “Tutta la nostra vita assomiglia a una scalata in montagna, una scalata piena di rocce pericolose e di crepacci”.
Pubblichiamo la meditazione di monsignor Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, per la puntata di domenica 25 maggio del programma di informazione religiosa "Ascolta si fa sera" di Rai Radio 1.
Molti di voi, che mi ascoltate, lo sapete già.
Io sono nato a Feltre, alle porte delle Dolomiti. Parecchie volte mi è capitato di fare delle belle gite in montagna, insieme con i miei cari.
Naturalmente, per arrivare alla nostra mèta – di solito la mèta era la cima di una montagna, oppure un laghetto alpino o un verde pianoro – prendevamo i sentieri più sicuri. Di norma essi sono lunghi e tortuosi, perché così si evitano vallate pericolose o pareti rocciose troppo ripide. Lungo quei sentieri, sugli alberi e sui sassi, ci sono dei segni colorati, delle frecce che indicano la strada.
A volte noi ragazzi chiedevamo al papà, che guidava il cammino: “Ma perché non prendiamo una scorciatoia? Perché dobbiamo fare una strada così lunga e tortuosa? Arriveremmo prima arrampicandoci attraverso i boschi e le rocce… A che servono i sentieri e i segni? Abbiamo la vista buona e le gambe forti, e questo ci basta!”.
Ma il papà ce lo proibiva sempre. In effetti, quanti turisti imprudenti sono andati incontro a brutte avventure, abbandonando i sentieri segnati…
Tutta la nostra vita assomiglia a una scalata in montagna, una scalata piena di rocce pericolose e di crepacci.
I sentieri da percorrere sono segnati dai comandamenti di Dio, incisi nel nostro cuore. Ma quante persone sono tentate di farne a meno, di prendere scorciatoie pericolose…
Molte persone ragionano così: “Vogliamo essere liberi di scegliere nella vita le strade che ci piacciono di più! A che cosa servono queste indicazioni, sotto forma di comandamenti?”.
A questa domanda risponde Gesù Cristo stesso, nel Vangelo che abbiamo ascoltato oggi nelle nostre chiese: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. E chi ama sarà amato…”.
Ecco la chiave della vita: è l’amore!
I comandamenti sono il sentiero ben segnato per raggiungere questa mèta esigente, che è l’amore.
Perché, alla fine, solo l’amore vero (che è il dono di sé) realizza fino in fondo la nostra vita.
FONTE: Zenit
Original Title
Enrico Dal Covolo: “Tutta la nostra vita assomiglia a una scalata in montagna”
Meditazione di Mons. Enrico Dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, per la puntata del 25 maggio 2014 di "Ascolta si fa sera", il programma di informazione religiosa di Rai Radio 1. Mons Dal Covolo: “Tutta la nostra vita assomiglia a una scalata in montagna, una scalata piena di rocce pericolose e di crepacci”.
Pubblichiamo la meditazione di monsignor Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, per la puntata di domenica 25 maggio del programma di informazione religiosa "Ascolta si fa sera" di Rai Radio 1.
Molti di voi, che mi ascoltate, lo sapete già.
Io sono nato a Feltre, alle porte delle Dolomiti. Parecchie volte mi è capitato di fare delle belle gite in montagna, insieme con i miei cari.
Naturalmente, per arrivare alla nostra mèta – di solito la mèta era la cima di una montagna, oppure un laghetto alpino o un verde pianoro – prendevamo i sentieri più sicuri. Di norma essi sono lunghi e tortuosi, perché così si evitano vallate pericolose o pareti rocciose troppo ripide. Lungo quei sentieri, sugli alberi e sui sassi, ci sono dei segni colorati, delle frecce che indicano la strada.
A volte noi ragazzi chiedevamo al papà, che guidava il cammino: “Ma perché non prendiamo una scorciatoia? Perché dobbiamo fare una strada così lunga e tortuosa? Arriveremmo prima arrampicandoci attraverso i boschi e le rocce… A che servono i sentieri e i segni? Abbiamo la vista buona e le gambe forti, e questo ci basta!”.
Ma il papà ce lo proibiva sempre. In effetti, quanti turisti imprudenti sono andati incontro a brutte avventure, abbandonando i sentieri segnati…
Tutta la nostra vita assomiglia a una scalata in montagna, una scalata piena di rocce pericolose e di crepacci.
I sentieri da percorrere sono segnati dai comandamenti di Dio, incisi nel nostro cuore. Ma quante persone sono tentate di farne a meno, di prendere scorciatoie pericolose…
Molte persone ragionano così: “Vogliamo essere liberi di scegliere nella vita le strade che ci piacciono di più! A che cosa servono queste indicazioni, sotto forma di comandamenti?”.
A questa domanda risponde Gesù Cristo stesso, nel Vangelo che abbiamo ascoltato oggi nelle nostre chiese: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. E chi ama sarà amato…”.
Ecco la chiave della vita: è l’amore!
I comandamenti sono il sentiero ben segnato per raggiungere questa mèta esigente, che è l’amore.
Perché, alla fine, solo l’amore vero (che è il dono di sé) realizza fino in fondo la nostra vita.
FONTE: Zenit
Meditazione di Mons. Enrico Dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, per la puntata del 25 maggio 2014 di "Ascolta si fa sera", il programma di informazione religiosa di Rai Radio 1. Mons Dal Covolo: “Tutta la nostra vita assomiglia a una scalata in montagna, una scalata piena di rocce pericolose e di crepacci”.
Pubblichiamo la meditazione di monsignor Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, per la puntata di domenica 25 maggio del programma di informazione religiosa "Ascolta si fa sera" di Rai Radio 1.
Molti di voi, che mi ascoltate, lo sapete già.
Io sono nato a Feltre, alle porte delle Dolomiti. Parecchie volte mi è capitato di fare delle belle gite in montagna, insieme con i miei cari.
Naturalmente, per arrivare alla nostra mèta – di solito la mèta era la cima di una montagna, oppure un laghetto alpino o un verde pianoro – prendevamo i sentieri più sicuri. Di norma essi sono lunghi e tortuosi, perché così si evitano vallate pericolose o pareti rocciose troppo ripide. Lungo quei sentieri, sugli alberi e sui sassi, ci sono dei segni colorati, delle frecce che indicano la strada.
A volte noi ragazzi chiedevamo al papà, che guidava il cammino: “Ma perché non prendiamo una scorciatoia? Perché dobbiamo fare una strada così lunga e tortuosa? Arriveremmo prima arrampicandoci attraverso i boschi e le rocce… A che servono i sentieri e i segni? Abbiamo la vista buona e le gambe forti, e questo ci basta!”.
Ma il papà ce lo proibiva sempre. In effetti, quanti turisti imprudenti sono andati incontro a brutte avventure, abbandonando i sentieri segnati…
Tutta la nostra vita assomiglia a una scalata in montagna, una scalata piena di rocce pericolose e di crepacci.
I sentieri da percorrere sono segnati dai comandamenti di Dio, incisi nel nostro cuore. Ma quante persone sono tentate di farne a meno, di prendere scorciatoie pericolose…
Molte persone ragionano così: “Vogliamo essere liberi di scegliere nella vita le strade che ci piacciono di più! A che cosa servono queste indicazioni, sotto forma di comandamenti?”.
A questa domanda risponde Gesù Cristo stesso, nel Vangelo che abbiamo ascoltato oggi nelle nostre chiese: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. E chi ama sarà amato…”.
Ecco la chiave della vita: è l’amore!
I comandamenti sono il sentiero ben segnato per raggiungere questa mèta esigente, che è l’amore.
Perché, alla fine, solo l’amore vero (che è il dono di sé) realizza fino in fondo la nostra vita.
FONTE: Zenit
assomiglia a una scalata in montagna Meditazione di Mons. Enrico Dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Universit Lateranense, per la puntata del 25 maggio 2014 di !scolta si fa sera, il programma di informazione religiosa di Rai Radio 1" Mons #al $ovolo% &'utta la nostra vita assomiglia a una scalata in montagna, una scalata piena di rocce pericolose e di crepacci(" Pu))lic*iamo la meditazione di monsignor Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico della Pontificia Universit Lateranense, per la puntata di domenica 25 maggio del programma di informazione religiosa !scolta si fa sera di Rai Radio 1" Molti di voi, c*e mi ascoltate, lo sapete gi" +o sono nato a ,eltre, alle porte delle #olomiti" Parecc*ie volte mi - capitato di fare delle )elle gite in montagna, insieme con i miei cari" .aturalmente, per arrivare alla nostra m-ta / di solito la m-ta era la cima di una montagna, oppure un lag*etto alpino o un verde pianoro / prendevamo i sentieri pi0 sicuri" #i norma essi sono lung*i e tortuosi, perc*1 cos2 si evitano vallate pericolose o pareti rocciose troppo ripide" Lungo 3uei sentieri, sugli al)eri e sui sassi, ci sono dei segni colorati, delle frecce c*e indicano la strada" ! volte noi ragazzi c*iedevamo al pap, c*e guidava il cammino% &Ma perc*1 non prendiamo una scorciatoia4 Perc*1 do))iamo fare una strada cos2 lunga e tortuosa4 !rriveremmo prima arrampicandoci attraverso i )osc*i e le rocce5 ! c*e servono i sentieri e i segni4 !))iamo la vista )uona e le gam)e forti, e 3uesto ci )asta6(" Ma il pap ce lo proi)iva sempre" +n effetti, 3uanti turisti imprudenti sono andati incontro a )rutte avventure, a))andonando i sentieri segnati5 'utta la nostra vita assomiglia a una scalata in montagna, una scalata piena di rocce pericolose e di crepacci" + sentieri da percorrere sono segnati dai comandamenti di #io, incisi nel nostro cuore" Ma 3uante persone sono tentate di farne a meno, di prendere scorciatoie pericolose5 Molte persone ragionano cos2% &7ogliamo essere li)eri di scegliere nella vita le strade c*e ci piacciono di pi06 ! c*e cosa servono 3ueste indicazioni, sotto forma di comandamenti4(" ! 3uesta domanda risponde 8es0 $risto stesso, nel 7angelo c*e a))iamo ascoltato oggi nelle nostre c*iese% &$*i accoglie i miei comandamenti e li osserva, 3uesti - colui c*e mi ama" 9 c*i ama sar amato5(" 9cco la c*iave della vita% - l:amore6 + comandamenti sono il sentiero )en segnato per raggiungere 3uesta m-ta esigente, c*e - l:amore" Perc*1, alla fine, solo l:amore vero ;c*e - il dono di s1< realizza fino in fondo la nostra vita" ,=.'9% Zenit