PRELIMINARI, RISULTATI, PROSPETTIVE 1 Alessandro Aresti 1. Premessa H o di recente intrapreso lallestimento di un repertorio di natura onomasiologica dei volgarismi contenuti nelle raccolte lessicali antiche : un repertorio che ho denomina- to, con una formula di comodo, Glossario dei Glossari (dora in poi GdG), 2 e che si collega al progetto in feri di un Atlante Lessicale degli Antichi Volgari Italiani (alavi), ideato e diretto da Massimo Arcangeli, del quale il presente bollettino costituisce, oltrech una necessaria pre- messa, una importante costante di riferimento (Arcangeli 2008: 9). 3 La mia indagine mi ha portato a raccogliere, per approntare il corpus di testi da cui estrarre il materiale lessicale utile, un elevato numero di repertori lessicali antichi selezionato sulla base di alcuni parametri stabiliti preliminarmente (in primis lafdabilit flologica e cronolo- gica) non oltrepassanti, per lo pi, la fne del xv secolo o raggiungenti, in via straordinaria, linizio del xvi. Tale termine ad quem consente di escludere dallindagine quelle compilazioni che, pi o meno a partire da questa data, appaiono, per quanto riguarda la veste linguistica, fortemente intaccate dal processo di toscanizzazione : infatti a questaltezza temporale che, come notava Ignazio Baldelli in un suo notissimo e pionieristico articolo sulledizione dei glossari antichi (Baldelli 1960/1988 : 149), lazione livellatrice e uniformatrice esercitata dalla spinta toscana si fa cos intensa da penetrare in profondit nei documenti provenienti dalle varie regioni italiane. peraltro in cantiere, al pari di quanto previsto per lalavi, anche la digitalizzazione del repertorio e la realizzazione di uno strumento informatico per la sua interrogazione: questultimo permetter di recuperare le parole distribuite nelle diverse cate- gorie di signifcato assieme con le informazioni che saranno state abbinate a ciascuna di esse tramite marcatura manuale. Su alcuni preliminari relativi alla futura informatizzazione del corpus ritorner nel paragrafo fnale di questo contributo. Ritengo doveroso, prima di passare, nel paragrafo successivo, allillustrazione di alcuni pre- supposti teorici e pratici del progetto, fare alcune brevi considerazioni di ordine terminologi- co sulla dicitura Glossario dei Glossari, adottata per designare il repertorio in via di costruzio- ne. La formula non pu vantare carattere di novit, dato che stata gi usata venticinque anni fa da Giovanna Princi Braccini e Emanuelita Vecchio Kevorkian per dar nome a una rassegna bibliografca di tutti i glossari a testi italiani anteriori al Quattrocento compilati fno ai giorni nostri (Princi Braccini/Vecchio Kevorkian 1986); resta per la palese, grande diversit sostan- ziale e di scopi fra la rassegna delle due autrici e il repertorio sulla cui realizzazione si vuole in questa sede fornire un primo resoconto. Si aggiunga inoltre che il termine glossario, in riferimento ai repertori lessicali su cui si sta compiendo lo spoglio, adoperato in senso lato. 1 Sono grato al Prof. Matteo Motolese e alla Dott.ssa Maria Teresa De Luca per le utili indicazioni, delle quali ho fatto tesoro nella stesura del presente articolo. 2 Il progetto si inscrive nellambito della mia ricerca di dottorato in Linguistica storica e Storia linguistica italiana presso Sapienza Universit di Roma. I miei tutores sono il Prof. Rosario Coluccia e il Prof. Matteo Motolese ; a loro il mio ringraziamento per il sostegno e i suggerimenti che mi hanno dato in questo stadio iniziale del lavoro. 3 Lidea germinale del progetto del GdG dello stesso direttore dellalavi, a cui dedico queste pagine. alessandro aresti 10 Nellusare tale parola mi spingo infatti oltre lusuale perimetro semantico che un qualsiasi dizionario delluso ne traccia : fra i repertori chiamati a formare il corpus vi sono non solo glossari stricto sensu, ossia raccolte di vocaboli non comuni (o che sono tali, si presume, per gli utenti cui sono destinate), ciascuna con la sua glossa chiarifcatrice, circoscritte a un deter- minato autore, ambiente o disciplina o subordinate a un testo di partenza (rispetto al quale si pongono come strumento imprescindibile per un accesso ai suoi contenuti), bens anche altre compilazioni glossari tout court ma anche vocabolari bilingui e monolingui, liste di parole, ecc. 1 alle quali, se non ci si volesse valere dellespressivit garantita dalla poliptotica denomi- nazione Glossario dei Glossari, ci si dovrebbe riferire pi congruamente (e pi genericamente), come del resto si gi fatto e si continuer a fare, nei termini di repertori (o raccolte) lessicali. 2. I glossari del corpus 2 Prima di passare alla presentazione dei glossari fnora collezionati conviene sviluppare alcune rapide rifessioni sulla natura e le caratteristiche dei repertori frutto dellattivit (proto)lessi- cografca sviluppatasi nel contesto italoromanzo durante il periodo medievale. In un passato recente e meno recente un piccolo manipolo di studiosi (oltre ai gi citati Baldelli 1960/1988, Rossebastiano Bart 1986 e Arcangeli 1992 si veda, da ultimo, Marazzini 2009: 30 sg.) si in- caricato di fare il punto della situazione sui documenti di cui parliamo. Essi hanno mostrato come queste compilazioni, perlopi latino-volgari e non viceversa almeno sino allultimo quarto del Quattrocento, nello stesso periodo in cui cominciano a comparire anche le prime raccolte monolingui in un volgare italiano , presentino fra loro numerose afnit ma altret- tante numerose diferenze. Innanzitutto, per quanto riguarda i criteri di lemmatizzazione, possibile operare una di- stinzione fra i repertori metodici e quelli alfabetici, anche se questi ultimi vanno intesi come tali in maniera non troppo rigida: quasi sempre la successione delle voci a lemma (nella mag- gioranza dei casi latine) risponde a un criterio alfabetico solo relativamente alla prima lettera ; allinterno di ciascun raggruppamento per lettera iniziale lordinamento dunque casuale o, pi spesso, rispondente a particolari esigenze didattiche e, per cos dire, di rifessione for- male (come laccostamento degli omonimi, dei derivati o dei lemmi assonanti, da riportare spesso a un contesto dinsegnamento del latino che presupponeva unutenza non certo alle prime armi nel rapporto con la lingua di Roma). Sono registrati pure casi nei quali la di- sposizione dei vocaboli completamente sparsa, come nel glossario latino-volgare edito in Gambacorta (2007); qui la collocazione dei lemmi non sembra sottostare, se si eccettuano casi particolari (quelli, anche qui, in cui sono per es. accostati omonimi, derivati, ecc.), a nes- sun logico flo conduttore. Per quanto concerne i glossari metodici, la loro specifca struttura interna 3 ci permette di dire che essi si collocavano perlopi sui piani bassi dellinsegnamento/ apprendimento del latino; dovevano essere pertanto particolarmente adatti a venire incontro 1 Rimando, per una suddivisione tipologica delle repertoriazioni lessicografche prodotte in Italia nel periodo medievale e umanistico, alle panoramiche di Rossebastiano Bart (1986) e Arcangeli (1992). 2 Questo paragrafo, che presenta alcuni (pochi) rimaneggiamenti rispetto alloriginale, tratto da un mio inter- vento (dal titolo La variazione linguistica e lessicale nella tradizione dei glossari medievali in volgare) presentato allxi Con- gresso della Societ Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana (silfi), tenutosi a Napoli dal 5 al 7 ottobre 2010. 3 Sul piano contenutistico degno di particolare attenzione il fatto che il glossario metodico segua spesso un ordinamento logico-semantico di tipo piramidale: nel Vocabolarium breve di Gasparino Barzizza non ancora sot- toposto a spoglio nellambito del GdG , per es., si parte da Dio e si procede con la fauna del cielo, del mare e della terra, con le piante esotiche e domestiche, per arrivare poco a poco a prendere in esame la campagna, la citt e le relative attivit umane, le parti della casa e larredamento, infne luomo, dalle parti del corpo al vestiario (Gualdo 1999: 220). A ci si contrappone un criterio antropocentrico (Arcangeli 1992 : 201) come quello che ispira lumanista sabino Giovambattista Valentini detto il Cantalicio autore di un glossario edito in Baldelli (1953/1983 2 ) , il quale, mutando radicalmente prospettiva e come e pi decisamente che nelle glosse di Kassel, pone in cima a tutto luomo e alluomo e alle sue occupazioni sacrifca i singoli paragraf (Arcangeli 1992: 201). un glossario dei glossari degli antichi volgari italiani 11 alle esigenze di un pubblico, come quello tre-quattrocentesco dei ceti mercantili in piena ascesa economica, a digiuno (o quasi) dellantica lingua di Roma e bramoso di arrivare a pos- sederne perlomeno le conoscenze di base. Tali osservazioni costituiscono un utile viatico per accostarsi con cognizione di causa a que- sti veri e propri tesori di materiale lessicale (e non solo) volgare: cos non dovrebbe stupire il fatto di rinvenire, nel passaggio dai repertori alfabetici a quelli metodici, un deciso incremen- to del quantitativo di tessere lessicali provenienti da domini semasiologici ritagliati dallampia gamma di attivit e oggetti legati alla vita pratica. Queste sillogi rispondevano evidentemente a una volont di sistematizzazione e di rifessione linguistica sulla vita pratica. 1 Lo spoglio ha riguardato fnora una quantit di repertori limitata (tale almeno in con- fronto a quello che dovrebbe essere il numero fnale dei glossari) ; 2 da questi repertori si ricava un eterogeneo materiale volgare (si tratta, allo stato attuale del lavoro, di diverse migliaia di lemmi) da ripartire nelle categorie di signifcato che presenteremo nel prossimo paragrafo. Propongo qui di seguito un quadro di sommaria presentazione dei glossari fnora spogliati; fornir, per ciascun repertorio, le seguenti informazioni : il nome dellautore (qualora non vi sia alcuna indicazione la compilazione da conside- rarsi adespota) ; il nome delleditore (nel caso di pi edizioni nel tempo si scelta quella pi recente, pur- ch flologicamente pi attendibile) ; larea geograica di provenienza, e dunque il tipo di volgare presente (non sempre identi- fcabile geolinguisticamente in modo agevole); larco temporale di riferimento o, quando nota, la data precisa di compilazione. Glossarietto francese-veneto (dora in poi gfv), dellinizio del secolo xiv, trascritto nel cod. 2511 (contenente il Rgime du corps di Aldobrandino da Siena) della Biblioteca dellArsenale di Pa- rigi. Leditore, sulla base di puntuali osservazioni linguistiche, non nutre dubbi sullorigine veneta del volgare esibito ; per quanto, sempre secondo leditore, il testo resista a tentativi di localizzazione pi precisa, anche per la evidente tendenza a un linguaggio piuttosto ibrido, in cui sentiamo la pressione di forme duso letterario (Baldelli 1961/1988: 162). Glossario italiano-arabico (dora in poi gia). custodito nella Biblioteca Nazionale di Firen- ze (cod. pal. N. 2442 = 794) e posto in carta nel quattrocento (Teza 1893: 77). I lemmi in esponente, che traducono vocabula morisca (tale lintestazione originale della compilazione), tradiscono sovente la provenienza napoletana dellautore, o comunque la sua competenza del volgare di questarea. Glossario latino-eugubino
(dora in poi gle). Edito in Navarro Salazar (1985), contenuto in un codice miscellaneo 3 della seconda met del xiv secolo. 4 La localizzazione linguistica eugubina o, nella dicitura ugoliniana, umbro-settentrionale garantita e confermata, oltrech dai riscontri oferti dallosservazione dei fenomeni linguistici, dalle informazioni di natura extra- 1 Pignatelli (1995: 274). 2 Indico qui alcuni dei repertori in attesa di essere sottoposti a spoglio : a) il glossario latino-volgare della Biblioteca universitaria di Padova edito in Arcangeli (1997) ; b) il glossario provenzale-italiano edito in Castellani (1958/1980) ; c) il vocabolarietto milanese-forentino edito in Folena (1952) ; d) il glossario umbro-lombardo edito in Tenneroni (1888); e) il glossario di Domenico dArezzo, ampliamento di quello del suo maestro Goro (edito in Pignatelli 1998); f ) il glossario latino-trentino edito in Zingerle (1900) ; g) il glossario latino-volgare di Domenico Gallinella, edito in Giuliani (2010 2 ); h) il vocabolario italiano-latino di Nicodemo Tranchedini edito in Pelle (2001). 3 Il codice registrato con il n 9 nel catalogo di Manuscritos e Incunables de la Biblioteca del Real Seminario de San Carlos de Zaragoza. Nellantico registro generale aveva il n 9358, ma la segnatura odierna : A,4,5 (Navarro Salazar 1985: 29). 4 La ricostruzione flologica delleditrice individua i termini a quo e ad quem, sulla base di solide e puntuali argo- mentazioni, rispettivamente nel 1357 e nel 1418. alessandro aresti 12 linguistica che il codice ofre al lettore ; fra queste il costante riferimento alla citt di Gubbio e ad uno dei suoi principali quartieri, quello di San Martino (ivi, p. 55). Glossarietto latino-padovano (dora in poi glp), di estensione ridotta (si tratta di poche decine di voci). Vergato nel recto della c. 185 di un codice della Biblioteca Universitaria di Padova (ms. 1291), stato edito da Arcangeli, che lo defnisce di ascendenza padovana (1992: 202); la sezione, cartacea, ospitante il glossarietto quattrocentesca (ibidem, nota 27). Glossario latino-reatino (dora in poi glr). Opera di Giovanni Battista Valentini, detto il Can- talicio (dal nome della sua citt natale, Cantalice, posta a una decina di chilometri a nord-est di Rieti), tratto da un manoscritto miscellaneo nel quale nulla si dice circa la data di com- posizione : pur tuttavia il curatore (Baldelli 1953/1983 2 ), sulla scorta di alcuni utili riscontri, 1 ha buon gioco nel ravvisare una probabile stesura del repertorio nellarco di tempo compreso fra il 1491, anno in cui il Cantalicio termin a Viterbo la sua nota grammatica, e il 1493, anno in cui questa venne pubblicata a Venezia. Il manoscritto, che contiene lOrdo vocabolorum sub Cantalycio, il num. 631 (I. 25) della Biblioteca Comunale di Perugia ; sul versante linguisti- co [l]e poche voci traducenti ci ofrono un volgare quanto mai locale: [] nel glossario il volgare al servizio del latino e il compilatore non si posto nessun problema di koin o di aulicizzazione (ivi, p. 199 sg.). Glossario latino-sabino (dora in poi gls), di Ser Iacopo Ursello da Roccantica. Leditore lo data alla fne del xv secolo (pi precisamente intorno a un periodo di poco anteriore al 1497). Alla base del volgare di Iacopo c incontrovertibilmente il volgare sabino dellepoca, per quan- to non univoco bens scalarmente variegat[o][,] nellascendere i diversi registri, man mano che ci si approssima al polo superiore, quello letterario (Vignuzzi 1984: 23). Il lemmario conservato in un codice (Vittorio Emanuele 587) della Biblioteca Nazionale di Roma. Glossario ligure al Tresor (dora in poi glt) di Brunetto Latini, contenuto nel ms. fr. 1113 della Bibliothque Nationale de France e di mano trecentesca (Vitale Brovarone 2008 : 55). Per quanto concerne la facies linguistica, sconfessando quanto sostenuto a suo tempo da Francis J. Carmody che aveva attribuito al glossario unidentit linguistica piemontese , il recente editore pensa a una base orientale [ligure] sulla quale premono diferentemente variet illu- stri, come il latino, il francese e il genovese (ivi, p. 68). Glossario latino-veneto (dora in poi glv). conservato nel ms. V C 11 della Biblioteca Nazio- nale di Napoli, esemplato a Vicenza nel 1450. La prospezione linguistica e lessicale eseguita da chi ne ha curato ledizione spinge ad assegnare il testo al Veneto di terraferma. 2
Glossario latino-volgare perugino (dora in poi glvp). Trascritto ai primi del Quattrocento, parte integrante della miscellanea contenuta nel ms. B 56 della Biblioteca Comunale Augu- sta di Perugia. Leditrice, riguardo alla provenienza geolinguistica di questi interpretamenta volgari (Gambacorta 2007), si colloca sulla stessa linea tracciata da Baldelli (1960/1988 : 154) : il testo pur essendo essenzialmente molto prossimo alla norma toscana da attribuirsi allarea emiliana. 1 Soprattutto la presenza di una serie di epigrammi del Pontano contro Alessandro VI. 2 Gualdo (1999 : 225). Cfr. anche Gualdo (1997 : 191), dove si sottolinea, della lingua del glossario, il carattere di koin padana cancerellesca di pieno Quattrocento, non sufcientemente caratterizzata per fssarne una precisa col- locazione geografca, sebbene alcuni tratti portino pi verso larea veneta, e in particolare verso Venezia, che verso quella lombarda ; ai dialetti veneti di terraferma (e specifcamente allarea vicentino-polesana o veronese) pi che al veneziano conducono invece alcuni elementi lessicali . un glossario dei glossari degli antichi volgari italiani 13 Glossario latino-volgare quattrocentesco (dora in poi glvq). conservato nel ms. Parm. 1441 della Biblioteca Palatina di Parma. Il suo anonimo estensore si rif in modo patente, ancorch parziale, al Vocabularium breve di Gasparino Barzizza. anche questa la ragione per cui il colo- re linguistico dei traducenti volgari, a quanto risulta dallesame fono-morfologico compiuto dalleditore (Vignali 2001), e fatta la tara di alcuni tratti non assegnabili allarea settentrionale, di derivazione bresciano-bergamasca (non manca per qualche tratto rinviante alle aree veneziana, bolognese, ferrarese). Lessico latino-bergamasco (dora in poi : llb). Ledizione, riferita al ms. . V. 11 (5) della Bibliote- ca Civica di Bergamo, 1 quella di Contini (1934). evidente la patina linguistica bergamasca o, in alcuni casi, pi genericamente settentrionale della lista lessicale anche a una rapida lettura: fanno per capolino, di tanto in tanto, fenomeni che rimandano allarea al di sotto del confne meridionale del territorio gallo-italico. Vocabula Magistri Gori de Aretio (dora in poi vga). La raccolta stata pubblicata in Pignatelli (1995). Il glossario latino-volgare (aretino) del grammatico Goro, attivo ad Arezzo intorno alla met del Trecento, occupa una serie non ininterrotta di carte del ms. Panciatichi 68 (ex 137), conservato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze. Da questo breve quadro si ricava, a tacer daltro, che dei dodici glossari elencati nove traduco- no il latino, due il francese, uno (gia) colloca il volgare (o il latino) in esponente fornendone lequivalente arabo; che solo in un terzo dei repertori si stati in grado di risalire con un grado di certezza pi o meno elevato allidentit dellautore ( ci che si potuto fare con glr, gls, llb e vga) ; che solo per uno di questultimo gruppo (llb) si al corrente della data precisa di stesura (1429), 2 laddove per glr e gls leditore comunque riuscito nel primo caso a collocare la compilazione entro un arco temporale molto ristretto (tra il 1491 e il 1493), nel secondo a riportarne la redazione a una latitudine cronologica di poco anteriore al 1497 ; che, ancora, non tutti i repertori condividono la stessa destinazione funzionale. Relativamente a questultimo aspetto, in due casi (gfv e glt), la raccolta nata come asser- vita a un testo francese (il Rgime du corps di Aldobrandino da Siena nel primo, uno dei tanti codici del Tresor nel secondo), rispetto al quale entrambi gli esemplari coinvolti sono perci da qualifcare come strumento di traduzione e, quindi, di supporto alla lettura. Il glossarietto di ascendenza padovana (glp), invece, sulla base della constatazione che i lemmi sono ripartiti in quattro gruppi semplicemente sulla base del genere grammaticale di appartenenza, dovet- te avere funzione pi strettamente scolastica, di ausilio allapprendimento delle strutture lin- guistiche latine da parte dei discenti ; lanalogo devessere stato (si ricordino le considerazioni fatte nel paragrafo precedente sulla destinazione dei glossari metodici) per i glossari (glr, llb, vga) che privilegiano lordinamento metodico puro. Di glvp si sono gi messe in luce le peculiarit, che qui mi esimo dal ripetere. Il criterio alfabetico (o semi-alfabetico) che informa gle talvolta disatteso, a benefcio di uno pi spe- cifcamente semantico (il corsivo mio): [I]l glossario latino-eugubino ha una distribuzione trimembre: tre serie di lemmi (maschile, femminile e neutra) []. Ogni serie consta di un numero variabile di voci, raggruppate in ordine alfabetico dalla A alla Z (serie maschile e femminile) e dalla A alla V (serie neutra), senza rispettare, tuttavia [,] un ordine 1 Non chiaro se Antonio di Giovanni, autore delle regulas che occupano i primi cinque fogli del manoscritto (come rivela la decifrazione della crittografa dellultima carta: Ego Antonius flius Johanis scripsi has regulas die 28 iuli 1429), sia anche lautore del glossario che copre lo spazio dei successivi dieci fogli. 2 Ci vale soltanto nel caso in cui si ammetta Antonio di Giovanni (v. nota precedente) quale autore del glossario. alessandro aresti 14 preciso allinterno di ogni gruppo. In certi casi, seguendo un criterio semantico, vengono introdotti dei sinonimi la cui iniziale non corrisponde al gruppo stesso (Navarro Salazar 1985: 62). Un discorso a parte merita gls, in cui, bench si mostr[i]no i sintomi di unoperazione didat- tica di destinazione tuttaltro che eccelsa, i lemmi sono disposti alfabeticamente (Arcangeli 1992: 201). Fuori del circolo dellinsegnamento scolastico in senso stretto, e legato a un f- lone commerciale-turistico (Rossebastiano Bart 1986 : 136), si colloca GIA, il quale si rende testimone, rispetto agli altri glossari del nostro corpus, del difondersi, nella seconda met del Quattrocento, della nuova tipologia compilativa dei glossari plurilingui (ivi, p. 134 sgg.), coi quali lidioma della comunicazione quotidiana si emancipa dalla sua condizione ancillare rispetto alla lingua dei chierici e diventa, ponendosi a fronte di altre lingue (vive) fuori dItalia, lingua di partenza. 3. I centri di i nteresse Senza indugiare oltre, ripropongo di seguito lelenco delle categorie di signifcato o, nella defnizione proposta da Arcangeli (2008: 9), dei centri di interesse individuate nellambito dellalavi, che costituiscono la struttura onomasiologica da cui sono partito anchio nella messa in opera del GdG : 1. la fora. 2. la fauna (e gli animali favolosi). 3. cibi e bevande. 4. il vestiario. 5. la cura del corpo. 6. gli edifci (e le loro parti). 7. mobili e suppellettili. 8. oggetti di uso quotidiano. 9. la famiglia. 10. i mezzi di trasporto e di locomozione. 11. i giochi e il tempo libero. 12. il lavoro. 13. professioni e mestieri. 14. leducazione. 15. la vita di citt. 16. la vita di campagna. 17. pietre (dure o preziose) e ornamenti. 18. la geografa. 19. la politica e la societ. 20. lamministrazione e il diritto. 21. leconomia. 22. la religione e la flosofa. 23. le arti e la letteratura. 24. la medicina. 25. le parti del corpo e le loro funzioni. 26. la parola e lascolto (logonimia). 27. lolfatto. 28. la vista e gli efetti visivi. 29. i colori. 30. i gesti. 31. il tatto. 32. il gusto. 33. la mente. 34. la fsica e lalchimia. 35. lastronomia. un glossario dei glossari degli antichi volgari italiani 15 36. lastrologia, locculto, la magia. 37. le armi e lambiente militare. 38. la musica e il canto. 39. il ballo. 40. la matematica e la geometria. 41. il movimento e lo spazio. 42. le dimensioni. 43. il tempo. 44. i comportamenti. 45. i sentimenti. 46. le qualit (positive e negative). 47. la vita e la morte. 48. i saluti. 49. insulti, imprecazioni e parole tabu. 50. esclamazioni e onomatopee. 51. pesi e misure. 52. i numeri. I centri di interesse individuati da Arcangeli costituiscono un utile schema di partenza, e per- ci a esso, nelle prime fasi dellazione di distribuzione del materiale lessicale reperito, mi sono attenuto. Tuttavia, stante lovvia considerazione che le categorie selezionate per lalavi sono preesistenti ai dati lessicali nellindividuazione dei centri di interesse, in sostanza, non si potuto far tesoro di una complessa casistica che, a lavoro avviato, si palesata in tutta la sua materialit e concretezza , non sorprender il fatto che si stia imponendo, con impellenza sempre maggiore mano a mano che si procede nello spoglio dei glossari e la quantit di dati linguistici aumenta, la necessit di una revisione della denominazione, e pertanto della natu- ra, di alcune delle categorie indicate; il che equivale a dire un ampliamento o anche, alloc- correnza, un restringimento degli spazi di realt coperti. Gli stampi onomasiologici precon- fezionati entro cui versare i materiali linguistici, per quanto ampio, variegato e comprensivo sia, non riesce a garantire insomma a tutte le voci (e quindi ai loro contenuti), senza pagare lo scotto di qualche forzatura semantica, unadeguata copertura. Uno sviluppo del quadro da cui ho preso le mosse costituito dalla decisione di eseguire unarticolazione delle categorie in sottocategorie interne : una ripartizione del genere, a li- vello di ciascuna macrocategoria, risulta di grande utilit se si vuole puntare a una gerarchiz- zazione semantica del materiale raccolto che sia, nei (non ampi) limiti del possibile, la pi rigorosa e soddisfacente possibile. Le tabelle 1 e 2 riproducono (in forma ancora abbastanza brutale) 1 una possibile e, dunque, tuttaltro che defnitiva confgurazione delle prime due delle 52 categorie in precedenza elencate (la fora e la fauna) ; internamente a ognuna delle sottocategorie le diverse parole o locuzioni registrate 2 sono disposte in ordine alfabeti- co ; a ogni voce volgare tengono dietro lequivalente o gli equivalenti 3 in italiano moderno 4
1 Brutalit da addossare in primis allassenza cui si rimedier nella fase di informatizzazione del repertorio di una collazione, per ciascuna voce, delle molte varianti grafche e fonomorfologiche presenti nei diversi glossari (varianti che, non di rado, non mancano di aforare neppure allinterno di un medesimo glossario). 2 Sorvoliamo per ora su una tracciatura delle correlazioni interne delle voci in termini di lemma-forma fes- sa. 3 Il numero degli elementi lessicali funzionanti da chiosa pu superare la singola unit quando il primo di essi, collocato in posizione di apertura per la maggiore afnit fonomorfologica con la forma in esponente, risulti essere disusato, arcaico, letterario, di difusione regionale, ecc. ; in defnitiva non pi moneta corrente, neppure in ambito settoriale o specialistico. Porto un solo esempio: brascha brasca, cavolo (vga). Qui la glossa brasca continuerebbe a lasciare in ombra il valore semantico-referenziale del volgarismo (salvo ricorsi a dizionari di di larghe vedute come il GRADIT) se non gli si giustapponesse il ben pi trasparente cavolo. 4 Quando un secco equivalente lessicale non sia disponibile nel serbatoio dellitaliano moderno la voce viene corredata di una breve defnizione. alessandro aresti 16 e la sigla del repertorio o dei repertori 1 del corpus in cui la voce contenuta. In pochissimi casi il termine preceduto dallarticolo quando presente nel testo originale , inserito fra parentesi, perch funga da indicatore di numero o di genere grammaticale; si tratta di unin- dicazione (di cui ci si vale esclusivamente in questa sede) 2 che permette di eludere il rischio che la diversit di genere o di numero fra la voce antica e la parola moderna glossante passi inavvertita. Tabella 1. LA FLORA Piante di grandi dimensioni (e loro parti) abieto abete (glvq), acero acero (vga), agrume agrume (vga), albore albe- ro (glvq, vga), albori alberi (glvq), alboro albero (glvq), alete abete (vga), alno alno, ontano (glvq), aloro alloro (vga), arbore albero (gle, glvp), ar- bore alberi (gle), arboro albero (glvq), arcipresso cipresso (vga), arse lari- ce (glvq), avelano avellano, nocciolo (vga), brongnia prugno (glvq), casta- gno castagno (vga), castangnia castagno (glvq), enepero ginepro (vga), cepresso cipresso (gle), ceraso ciliegio (gle), ceresgio ciliegio (vga), cerqua quercia (gle, gls), corgnolo corgnolo, corniolo (vga), cornal corniolo (llb), cornialle corniolo (glvq), corteccia corteccia (vga), dater dattero (llb), faggio faggio (vga), fazo faggio (glvq), fcaia fco (gle), fcho fco (vga), fco fco (gle), (la) fco fco (gls), fgaro fco (glvq), foia foglia (glvq), foya foglia (llb), frasano frassino (glvq), frasche frasche (glvq), fronda fronda, fogliame (vga), fust fusto (llb), gemma gemma (glvq, vga), getto getto, germoglio (gle), giema gemma (glvq), lauro alloro (glvq), mandola man- dorlo (glvq), mandrolo mandorlo (vga), melo melo (vga), melograno me- lograno (vga), melo ranio melarancio (gle), melrancio melarancio (vga), melu granatu melograno (gle), milu cotongnu melo cotogno (gle), mo- niaga armeniaca, albicocco (glvq), nespol nespolo (llb), nespola nespolo (glvq), nespolo nespolo (vga), noce noce (vga), noxe noce (glt), (la) nuse (il) noce (glvq), ochio occhio, gemma (gls, glvq), oliva olivo (glvq), oli- va salvatica olivastro (glvq), olivo olivo (vga), pedone fusto, tronco (vga), peraro pero (glvq), pero pero (gle, vga), persegaro pesco (glvq), persico pesco (vga), persicu pesco (gle), pino pino (glvq), piopa pioppo (glvp), platano platano (glvq), pobla pioppo (glvq), pomaro melo (glvq), pro- gno prugno (gls), querccia quercia (vga), radica radice (vga), radice radi- ce (glvp, glvq, vga), rais radice (llb), ramella ramella, ramoscello (glvq), rami rami (glt), ramo ramo (vga), (la) rovere rovere (glvq), salexe salice (glvq), scorza corteccia (glvq), scorze scorze (gls), sorbaro sorbo (glvq), sorbo sorbo (glvq, vga), sussino susino (vga), truncho tronco (glvq), vai- nella guainella (gls), zermine germoglio (glvq), zeverneg ginepro (llb) Piante di medie e piccole dimensioni (e loro parti) aglie aglio (gia), aio aglio (glp, glvq), alglio aglio (vga), aned aneto (llb), asenz assenzio (llb), avena avena (vga), avenna avena (glvq), avorden abrotano (llb), avornello avornello (gle), ay aglio (llb), balsamina bal- samina (glvq), basilic basilico (llb), basirco basilico (gls), biava biada (glvq), bida beta, bietola (glvq), bieta beta, bietola (llb), bietola bietola (vga), blede biete, bietole (gfv, grc), bolef boleto (llb), bonaga bonaga (glvp), (el) borazene borragine (glvq), borragine borragine (vga), brascha brasca, cavolo (vga), brusca brusco, bruscolo (tosc.), agrifoglio (glvp), can- 1 Per lo scioglimento delle varie sigle si rimanda al paragrafo precedente. 2 Non ce ne sar bisogno con linformatizzazione del repertorio, con la quale si provveder ad assegnare alle voci unetichetta recante diverse informazioni (classe grammaticale, genere, numero, modo, tempo, ecc.). un glossario dei glossari degli antichi volgari italiani 17 LA FLORA della cannella (glr), canella cannella (gle), canna canna (gle, vga), ca- priolo capriolo, viticcio (vga), carota carota (glvq), caulo caule (vga), cece cece (vga), cepolla cipolla (gle), ceserchia cicerchia (glvq), cesere cece o ceci (gfv), ceso cece (glvq), cevole cipolle (gfv), cevolete cipollette (gfv), cevolla cipolla (glvp, glvq), chococza cocozza (centro-mer.), cocuzza, cu- cuzza (gia), cigola cipolla (llb), cipolla cipolla (vga), cipolle cipolle (vga), circerchia cicerchia (vga), ciser cece (llb), citr cetriolo (llb), coccomero cocomero (vga), cogumari cetrioli (gfv), colo cavolo (gle), crespa crespo- lina (llb), uccha zucca (gle, vga), uche zucche (gfv), czepolla cipolla (gia), endivia indivia (glvq), erba erba (gia, gle, glvq), esop issopo, iso- po (llb), faraina farragine, farro (vga), faro farro (glvq), farro farro (llb, vga), fasgiolo fagiolo (vga), fasol fagiolo (llb), fasollo fagiolo (glvq), fava fava (gle, glvq, llb, vga), fave fave (glvp), felcce felce (glvp), felce felce (gle), fenochio fnocchio (glvq), fg fco (llb), fnocchio fnocchio (vga), foia foglia (glvq), fonz fungo (llb), fonzi funghi (gfv), formet frumento (llb), foya foglia (llb), frage fragole (gfv), frasche frasche (glvq), fromen- to frumento (glvq), fronda fronda, fogliame (vga), fust fusto (llb), gabus cavolo cappuccio (llb), gamba gambo (glvq, vga), ganafollia foglia della canna (gle), garofano garofano (glr), gemma gemma (vga), genestra gine- stra (gle, glvp, glvq), getto getto, germoglio (gle), giema gemma (glvq), gioglio loglio (vga), giollo loglio (gle), gionco giunco (gle, vga), gomer 1) cocomero ; 2) (sett.) cetriolo (llb), gran grano (glt), grano grano (gle, gls, glvq), helleboro elleboro (glr), iapo isopo, issopo (gle), isapo isopo, issopo (vga), iunco marino giunco marino (gls), iuncu giunco (gls), lam- brusca lambrusca (llb), latucha lattuga (glvq), latuga lattuga (llb), lente lenticchia (vga), lentechia lenticchia (glvq), lentigia lenticchia (llb), loglio loglio (vga), lovinno lupino (glvq), lovino lupino (glvp), lupino lupino (vga), magiorana maggiorana (gle), magluolo magliolo (vga), malmolo mammolo (gle), malva malva (llb), mandola mandorla (llb), marobio marrubio (llb), mazorana maggiorana (glvq, llb), meglio miglio (vga), melega melga (sett.), melica (glvq), melga melga (sett.), melica (llb), melo- ne melone (gls, vga), menta menta (glvq, vga), mente menta (vga), mey miglio (llb), mio miglio (glvq), mirto mirto (glvq), moraro moro (glvq), moro moro (vga), mortina mirto (vga), moru moro (gle), moscatel mo- scatello (llb), navoni navoni, ravizzoni (gfv), navun navone (glvq), ndivia indivia (vga), nepitella nepitella (vga), neveda nepitella (glvq), ochio oc- chio, gemma (gls, glvq), oro orzo (vga), orz orzo (llb), orzo orzo (glvq), ova sgiava uva schiava (llb), panico panico (vga), panig panico (llb), pa- stinaca pastinaca (glvp), pedersem prezzemolo (llb), pedone fusto, tronco (vga), pesello pisello (vga), pestenega pastinaca (llb), pestenagle pastina- che (gfv), petorsello petorsello (tosc.), petrosello, prezzemolo (vga), petra- somollo prezzemolo (glvq), polleola pollezzola (vga), poppone popone (tosc.), melone (vga), por porro (llb), porcellana porcellana (vga), poro porro (glvq), porro porro (gle, vga), porzelaga portulaca (llb), radica ra- dice (vga), radice radice (glvp, vga), rafanelo ravanello (glvq), rais radice (llb), ramella ramella, ramoscello (glvq), ramo ramo (glvq), rapo 1) rapa ; 2) tubero (vga), raponciolo raperonzolo (vga), rava rapa (glvq), ravanel ravanello (llb), ravani rafani (gfv), ravano rafano (gfv), rave rape (gfv), ravo rapa (glvp), riso riso (gls), robiglia robiglia (vga), rogo rovo (gle), rosa rosa (glvq), rose rose (glvq), rosmar rosmarino (llb), rosmarin ro- smarino (glvq), rosmarino rosmarino (vga), roveda spinosa rovo (glvq), ruccola rucola (vga), rucola rucola (llb), ruga ruca, ruchetta, rucola (llb), ruta ruta (vga), sagina saggina (vga), salbia salvia (gfv), salvia salvia (llb, alessandro aresti 18 LA FLORA glvq, vga), sambugo sambuco (glvq), scalognia scalogna (sett.), scalogno (gle, vga), scara erba palustre (gle), sclarea sclarea (glvq), scoglia scoglia (vga), segala segale (gfv, glvq, vga), segel segale (llb), sennape senape (vga), serpollo serpollo (centr.), serpollino (gle, vga), sorgo sorgo (gfv), spa- risi asparagi (grc), sparixi asparagi (gfv), spelta spelta (glvq, vga), spina spina (gle, glv, glvq), (la) spinacie spinacio (vga), spinazo spinacio (glvq), spine spine (glvq), spini spini (gls), spino spino (gls), sterpo sterpo (gle), tarratuforo tartufo (gls), tartuofano tartufo (gle), torso torso, fusto (vga), tralce tralcio (vga), treppece atreplece, atriplice (vga), ua marina uva mari- na (llb), urtica ortica (glvp), veccia veccia (vga), vernaza vernaccia (llb), (el) verz verza (llb), verza verza (glvq), veticcio viticcio (gle), veza veccia (glvq), vide vite (glvq), viola viola (gle), visco vischio (glr, gls), vite vite (gls, glvq, vga), zermine germoglio (glvq), zio lilio (glvq) Fiori (e loro parti) fore fore (gle, glvq), garofano garofano (glr), panogle pannocchie (gfv), pedicello pedicello (gls), rosa rosa (glvq), rose rose (glvq), spiga spiga (glvp, glvq, vga), viola viola (gle), violla viola (glvq) Frutti, semi, ecc. (e loro parti) agliande ghianda (gls), agresta agresta (gia), agrume agrume (vga), auli- ve oliva (gia), avelana avellana, nocciola (llb), avellana domestiga avellana domestica (glvq), bocciola bacca (vga), brongnia prugna (glvq), bronia prugna (llb), anepera coccola, bacca di ginepro (vga), castagna castagna (vga), castangnia castagna (glvq), castenia castagna (llb), cece cece (vga), cerasia ciliegia (gle), ceresa ciliegia (llb), ceresgia ciliegia (vga), ceriesa ciliegia (glvq), ceriesca ciliegia (gle), ceser blanch cece bianco (glr), ceso cece (glvq), chococza cocozza, cocuzza, cucuzza (gia), ciser cece (llb), citr cetriolo (llb), coccia (dela noce) guscio (gle), coccomero cocome- ro (vga), cogumari cetrioli (gfv), corgna cornia, corniola (vga), cornialo corniola (glvq), cornole corniole (gfv), corza scorza, buccia (glvp), cover- cli bucce (gfv), uccha zucca (vga), uche zucche (gfv), cuculla coccola (glvq), datali datteri (gfv), dater dattero (llb), fasgiolo fagiolo (vga), fasol fagiolo (llb), fasollo fagiolo (glvq), fava fava (gle, glvq, llb, vga), fave fave (glvp), fcho fco (vga), fco fco (gle), (la) fco fco (gls), fco sec- ca fco secco (glvp), fco seccho fco secco (gle), fg fco (llb), fgo fco (glvq), frage fragole (gfv), fructo frutto (vga), fructu frutto (gle), fruitu frutto (gfv), frut frutto (llb), fruto frutto (glvq), ganda ghianda (glvq), ghianda ghianda (gle), (la) ghiande ghianda (gle), glande ghiande (gfv), gomer 1) cocomero ; 2) (sett.) cetriolo (llb), gra bacca (llb), gran grano (glt), granello granello (glvq), grano grano (gle, gls, glvq), grapello grappolo (glvq), grapero grappolo (glvp), grapo grappolo (glvq), gussa baccello (llb), legum legume (llb), legume legume (gfv, vga), legumo legume (glvq), lente lenticchia (vga), lentechia lenticchia (glvq), lentigia lenticchia (llb), lovinno lupino (glvq), lovino lupino (glvp), lupino lupi- no (vga), mandola mandorla (glvq), mandrola mandorla (vga), marascha marasca (llb), mar marrone (llb), mela mela (gle, vga), (lie) mela mele (gle), mela cotoia mela cotogna (gle), mela cotongna mela cotogna (gle), mela granata melagrana (gle), melagranata melagrana (vga), mela rancia melarancia (gle), mela rania melarancia (gle), melarantia melarancia, melone melone (gls, vga), mora mora (gle, glvq, llb, vga), more more (glt), naranze arance (gfv), nespola nespola (vga), nespolo nespola (glvq), niole nocciole (gfv), nicolla nocciola (glvq), nicolla domestega noccio- la domestica (glvq), nizola nocciola (llb), noccholo ncciolo (gle), noce noce (gle, glvp, vga), nos noce (llb), noxe noce (glt), noxe noci (gfv), noxelle nocciole (grc), nucciola nocciola (vga), nuse noce (glvq), oliva oli- un glossario dei glossari degli antichi volgari italiani 19 LA FLORA va (glvq), oliva salvatica oliva selvatica (glvq), orbaca orbacca (vga), ova uva (llb), panico panico (vga), panig panico (llb), pera pera (gle, glvp, vga), pero pera (glvq), persego pesca (glvq), perseqe pesche (gfv), persi- ca pesca (gle, vga), pesello pisello (vga), pigne pigne (gvf), pomo frutto (gls), pomo mela (glvq), poppone popone (tosc.), melone (vga), rampazo grappolo (gls), riso riso (gls), robaga orbacca (glvq), rubaga orbacca (llb), scaia scaglia, gluma (glvq), scorza guscio (glvq), scorze scorze (gls), seme seme (glvq), sorba sorba (vga), sorbo sorba (glvq), sorbole sorbole (gfv), spina spina (gle, glv, glvq), spine spine (glvq), sussina susina (vga), tega tega, baccello (gle), torso torso (vga), uliva uliva, oliva (vga), uliva salvatica oliva selvatica (gle), uva uva (gia, gle, gls, glvp, glvq, vga), vi- nacciuolo vinacciolo (vga)
chiaro che il lavoro di delineamento dei contorni e di strutturazione gerarchico-semantica di ciascun centro dinteresse e delle relative sottocategorie risulta essere molto meno proble- matico con quei domini cui appartengono parole portatrici di nozioni materiali (il dominio foreale e quello faunistico sono desempio), rispetto a quello richiesto da domini cui aferi- scono parole ad alto tasso di astrattezza (esemplare , su questo versante, larea dei senti- menti). meno problematico, si appena detto: ci non signifca, quindi, che sia del tutto esente da problemi. Le difcolt sono da imputare principalmente alla natura stessa, talora complessa o sfuggente, dei materiali raccolti (specialmente dal punto di vista del ventaglio delle declinazioni semantiche di volta in volta disponibili per le diverse voci) (Arcangeli 2008: 14). 1 Una stessa parola quindi suscettibile di essere assegnata nel contempo a pi centri di in- 1 Un saggio delle difcolt tassonomiche che si possono incontrare in sede di lavoro pratico e ancor prima di alessandro aresti 22 teresse (molti nomi di frutti e di animali non dovrebbero comparire solo nella categoria della fora e della fauna ma, perlomeno, 1 anche in quella relativa ai cibi) ; allinterno di una stessa categoria, poi, una voce pu essere ascritta a pi di una delle diverse sottocategorie interne (nellambito della fora, per es., un medesimo signifcante pu indicare sia la pianta sia il frut- to che da essa nasce: questo accade con i nomi che denotano i legumi). Sono consapevole del fatto che la classifcazione proposta nelle tabelle 1 e 2 potrebbe, in pi punti, far storcere il naso agli specialisti di sistematica botanica e zoologica. Qualche volta la ripartizione in sottocategorie e laccostamento di determinate parole in uno stesso ambi- to risulteranno probabilmente, allocchio delladdetto ai lavori, grossolane e, ancor peggio, scientifcamente illegittime: le parole spiga spiga (glvp, glvq, vga) e panogle pannocchie (gfv), per es., i cui referenti sono classifcati in botanica come inforescenze, sono state an- noverate, con una cosciente infrazione della tassonomia scientifca, nella sottocategoria delle parole che designano in modo generico i fori. Lo stesso si pu dire per balena, la quale, ben- ch indichi un appartenente allordine dei cetacei (animali mammiferi), stata inserita nella casella relativa ai pesci. Infrazioni, per, che non si possono non stimare lecite o, meglio, necessarie: la struttura logico-semantica dei centri di interesse e delle relative sottocategorie del GdG deve inevitabilmente ispirarsi a quello che si pu defnire senso semantico comu- ne, cio alla percezione (molto meno rafnata) che il non specialista ha delle relazioni e arti- colazioni interne fra gli elementi di un determinato campo esperienziale in conseguenza di questa sua incompetenza che egli spinto a operare sistematizzazioni e gerarchizzazioni approssimative , e non di certo alla scrupolosit che deve informare lattivit di descrizione e classifcazione scientifche delladdetto ai lavori. Se cos non si facesse il prezzo da pagare sarebbe lidiosincratica germinazione di un numero eccessivo di categorie e sottocategorie, le quali condurrebbero s a una maggiore precisione sul versante tassonomico ma restituirebbe- ro linconveniente di una mancanza di intuitivit e di economicit duso, se non di una fattiva difcolt di maneggiamento per i profani dello specifco settore di volta in volta in oggetto , del repertorio che mi propongo di allestire. 4. Informati zzazi one del GdG Una volta conclusasi la lunga fase di raccolta e di smistamento nelle categorie del materiale linguistico elicitato dai glossari si aprir quella della informatizzazione del GdG. Essendo la fase di implementazione della versione informatica del repertorio ancora di l da venire, e quindi, per molti aspetti, ancora abbastanza incerta la tabella di marcia, in questo paragrafo fnale mi limiter a fornire solo qualche indicazione di massima. In primo luogo evidente che non poco tempo prender il lavoro di annotazione o etichet- tatura manuale delle diverse voci raccolte. Letichettatura una forma di codifca linguistica. Essa consiste nellassociazione di unetichetta (tag o markup) a una porzione specifca e ben delimitata di testo (Chiari 2007 : 58). Nel nostro caso, ovviamente, dovendo esser allestito un repertorio lessicografco, le porzioni di testo da prendere in considerazione sono, sem- plicemente, le singole voci estrapolate dal loro contesto originario. Letichetta ci consente di attribuire a ciascuna voce le diverse informazioni che potranno essere recuperate, selezionate e gestite con il software di interrogazione che verr elaborato in seguito. Oltrech alla parola legittimazione teorica di un modello di classifcazione onomasiologica fornito da Arcangeli (2008: 14 sgg.) relativa- mente alla categoria contrassegnata, nellelenco riportato sopra, dal numero 26: La parola e lascolto (logonimia). 1 Perlomeno giacch ci sono casi, tuttaltro che isolati, di nomi di piante e animali che dobbligo attribuire, oltrech, in seconda istanza, alla categoria dei cibi (per luso che di tali piante si fatto, e sovente ancora si fa, in cucina), anche, in terza istanza, a quelle della medicina per le piante (a motivo delluso che di molte erbe si fatto, in specie nel Medioevo e in ambienti popolari, nella farmacopea) e dei mezzi di trasporto o di lavoro per gli animali ( sufciente pensare alla grande importanza del cavallo nelleconomia medievale). un glossario dei glossari degli antichi volgari italiani 23 testuale 1 le informazioni impresse sulletichetta (alle quali si far riferimento con un appro- priato sistema di sigle) rinvieranno: al glossario in cui la voce contenuta (unitamente alle altre informazioni paratestuali relative allautore, alla data o al periodo di composizione, allarea geografca di provenienza della compilazione); alla categoria (o alle categorie) di signiicato cui appartiene; alla sottocategoria o alle sottocategorie ritagliate allinterno di ciascuna categoria cui stata attribuita ; alle sue caratteristiche morfo-sintattiche (categoria grammaticale, genere, numero, ecc.); al lessema di riferimento; 2 allequivalente in italiano moderno o, qualora questo manchi, a una breve deinizione esplicativa della voce. Il sistema usato nella linguistica dei corpora per costruire e attribuire le etichette chia- mato linguagio di marcatura (markup language). 3 Il linguaggio di marcatura che si adotter per il GdG xml (eXtensible Markup Language), la pi recente versione ridotta di sgml (Standard Generalized Markup Language). La caratteristica che diferenzia xml dagli altri linguaggi a marcatori tradizionali senza dubbio la capa- cit di essere estensibile. xml, infatti, non defnisce una propria collezione di marcatori (detti anche tag), bens defnisce le regole sintattiche attraverso le quali possibile generare dei marcatori personalizzati e i loro eventuali attributi (Canducci 2005: 1). Si render necessario allo scopo costruire un set di etichette che, nel rispetto delle regole sin- tattiche fondamentali di xml, permetteranno di descrivere, e quindi di gestire, il materiale linguistico e tutte le diverse informazioni su di esso introdotte nel documento xml. Per la sua costruzione occorrer defnire la grammatica dtd (Document Type Defnition) 4 a cui il do- cumento dovr essere associato ; tale grammatica avr il compito di selezionare la tipologia dei marcatori necessari per la codifca del testo e di fssare le regole della loro combinazione. Con un adeguato strumento informatico sar quindi possibile recuperare (in output) tutte le informazioni inserite nel documento XML. Il repertorio nella sua forma fnale e lo strumento di interrogazione verranno poi messi in rete, allinterno di un sito web creato appositamente e messo a disposizione degli studiosi. Bi bli ografi a Aa. Vv. (1960), Atti dellviii Congresso internazionale di studi romanzi (Firenze, 3-8 aprile 1956), Firenze, San- soni, 2 voll. Arcangeli Massimo (1992), La tradizione dei glossari latino-volgari (con un glossarietto inedito), Contributi di flologia dellItalia mediana, vi, pp. 193-209. Arcangeli Massimo (1997), Il glossario quattrocentesco latino-volgare della Biblioteca Universitaria di Padova (ms. 1329), Firenze, Accademia della Crusca. 1 previsto che non si dia conto, nel GdG, del numero di occorrenze con cui una stessa parola testuale (un type, per il cui signifcato si veda la nota seguente) compare in un singolo glossario. 2 Si impone a questo punto una nota terminologica: nella corpus linguistics si distingue di norma fra lessema (classe astratta della parola cui sono da riferire tutte le sue forme fesse concretamente presenti in un corpus), type (pa- rola nella sua forma fessa) e token (occorrenza di una parola testuale). Per esemplifcare : una parola come alberi avr albero come lessema (la parola sar cio al genere maschile e al numero singolare nel caso di un sostantivo o di un aggettivo, allinfnito nel caso di un verbo e cos via, giusta la normale tipizzazione lessicografca); il suo type, ovviamente, sar rappresentato da alberi, la forma fessa del lessema albero; il suo token sar costituito dalla singola occorrenza della parola in un certo punto del testo (se la parola alberi compare 75 volte, avremo 75 tokens). 3 Indicazioni utili per la costruzione di un linguaggio di marcatura sono date da Lenci/Montemagni/Pirrelli (2005: 71 sgg.). 4 Canducci (2005: 35 sgg.). alessandro aresti 24 Arcangeli Massimo (2008), Per la realizzazione di un Atlante Lessicale degli Antichi Volgari Italiani (ala- vi) , Bollettino dellAtlante Lessicale degli Antichi Volgari Italiani , i, pp. 9-32. Baldelli Ignazio (1953/1983 2 ), Glossario latino-reatino del Cantalicio, Atti e memorie dellAccademia toscana di scienze e lettere La Colombaria , xvii, pp. 367-406; rist. in Baldelli (1983 2 ), pp. 195-238. Baldelli Ignazio (1959/1988), Ledizione dei glossari latino-volgari dal sec. xiii al xv, in Aa. Vv. (1959), vol. ii, pp. 757-763 ; rist. in Baldelli (1988), pp. 149-158. Baldelli Ignazio (1961/1988), Un glossarietto francese-veneto del Trecento, Studi linguistici italiani , II, pp. 155-162; rist. in Baldelli (1988), pp. 159-168. Baldelli Ignazio (1983 2 ), Medioevo volgare da Montecassino allUmbria, Bari, Adriatica [prima ed. : 1971]. Baldelli Ignazio (1988), Conti, glosse e riscritture dal secolo xi al secolo xx, Napoli, Morano. Barbera Manuel, Corino Elisa, Onesti Cristiana (2007) (a cura di), Corpora e linguistica in rete, Perugia, Guerra. Bongrani Andrea, Dardi Andrea (2001), Studi di storia della lingua italiana oferti a Ghino Ghinassi, Firenze, Le Lettere. 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