You are on page 1of 48

www.allenatore.net - Magazine n.

02 Ottobre 2003
Eccoi palinsesti dellesezioni Focus eStudios
A seguire presentiamo i palinsesti delle sezioni Focus e Studios on line nel mese di Ottobre.
Focus
ARTI COL O 1
Ri c omi nc i ano i pr obl emi !!!
La presentazione del palinsesto del mese
A cura di Team www.allenatore.net

ARTI COL O 2
La pi ani f i c azi one ot t i mal e degl i
obi et t i vi del l a sc uol a c al c i o.
I passi da compiere per migliorare, con
profitto, le qualit del "bambino-calciatore".
A cura di Emanuele Aquilani

ARTI COL O 3
La sedut a di ri fi ni t ura.
Linee guida ed esercitazioni per la seduta
di rifinitura.
A cura di Giovanni Bonocore

ARTI COL O 4
At t ac c ar e l a di f esa a 3.
Principi e tecniche per superare il reparto
arretrato costituito da tre difensori.
A cura di Massimo Lucchesi

ARTI COL O 5
Al l enare i l c ol po di t est a.
I principi tecnico-tattici e la progressione didattica
per migliorare il colpo di testa nelle varie catego-
rie.
A cura di Alessandro Giuliano

ARTI COL O 6
Port i ere: come usci re su pal l a bas-
sa.
Analisi teorica ed esercitazioni per l'insegnamento
dell'uscita su palla bassa.
A cura di Claudio Rapacioli

ARTI COL O 7
L' al l enament o del l a pot enza aer o-
bi c a nel mesoc i c l o.
Consigli ed esercitazioni per allenare mensil-
mente la potenza aerobica nei dilettanti.
A cura di Carlo Del Fiorentino

ARTI COL O 8
Fi l i ppo I nzaghi : i l goal nel sangue.
Il ritratto tecnico per capire astuzie, movimenti e
segreti del superbomber rossonero.
A cura di Luca Prestigiacomo

ARTI COL O 9
Di f ender e c on i l Fuor i gi oc o.
Fari puntati su una della tattiche pi in voga negli
anni passati.
A cura di Massimo Lucchesi

ARTI COL O 1 0
At t ac k i ng Pl an
Come strutturare la strategia offensiva di una
squadra di calcio.
A cura di Stefan Chiancone

Studios
REPORT 1
Seri e A, 5 Ot t obre 2003
INTER - MILAN
L'analisi tattica del derby di Milano.
REPORT 2
Euro 2004, 11 Ot t obre 2003
ITALIA - AZERBAIJAN
Una gara a senso unico in cui gli azzurri
cercano il visto per le fasi finali dell'Europeo
che si solger in Portogallo a Giugno.
REPORT 3
Seri a A, 19 Ot t obre2003
MILAN - LAZIO
Rossoneri e biancocelesti si sfidano in una gara
dai contenuti tecnico-tattici di livello assoluto.
REPORT 4
Champi ons, 22 Ot t obr e 2003
CHELSEA - LAZIO
Far puntati ancora sulla Lazio di Mancini che va
a Londra per sfidare i blues di Ranieri.
WWW.ALLENATORE.NET - MAGAZINE
una pubblicazione mensile edita da
edizioni www.allenatore.net ed iscritta nel
registro Periodici del Tribunale di Lucca con
il n.785 del 15/07/03
Direttore Responsabile: Fabrizio Ferrari
Coordinatore tecnico: Massimo Lucchesi
Luogo di stampa: Bozzano, via Francalanci
418 (LU)
Provider-stampatore: REGISTER.IT SpA
(Web: we.register.it)
via A.Ponti, 6 - 24126 Bergamo

EDIZIONI WWW.ALLENATORE.NET
SEDE: Via E.Francalanci, 418 - 55050 Bozzano (LU)
Partita IVA: 01781660467, C.C.I.A.A. Lucca, R.E.A.
170681, Reg. Imp. 21776
TEL: +390584976585 - FAX: +390584977273 -
E-MAIL: team@allenatore.net

Alla realizzazione del presente
numero hanno collaborato:
Prestigiacomo L., Chiancone S.,
Giuliano A., Rapacioli C., Del
Fiorentino C., Bonocore G.,
Lucchesi M., Aquilani E.


Ripart ono i campionat i,
ricominciano i problemi !!!
A curadi TEAM www.allenatore.net
La presentazionedel palinsesto di Ottobre.
Siamo in Ottobre, i problemi estivi sembrano ormai superati ed i presidenti possono focalizzare lattenzione su squadra
ed allenatore. In Seria A dopo laddio al Bologna di Guidolin saltato Menichini sostituito da Sonetti ed altri cambi
sono gi nellaria e potrebbero concretizzarsi nel corso del mese. Ma se lattenzione dei media tutta focalizzata verso
il massimo campionato noi vogliamo ricordare altri due cambi clamorosi avvenuti sulle panchine di Ravenna e
Grosseto. Dopo le prime quattro giornate le due compagni erano ben assestate in classifica e al di l di ci avevano in
panchina due tecnici (Gadda e Melotti) che la dirigenza aveva confermato dopo la positiva stagione terminata appena lo
scorso Giugno. Insomma i presidenti dopo aver fatto baccano tutta lestate continuano ad animare a modo loro il
palcoscenico.
Lo sforzo da parte nostra e di tutti i mister che ci seguono deve comunque essere rivolto a crescere e migliorare senza
tener conto di eventuali battute darresto, che feriscono sia lorgoglio che limmagine, ma che vengono spesso decise da
persone che non hanno poi tutta quella gran competenza.
In fondo la Federazione impone criteri molto selettivi per diventare allenatori mentre qualsiasi pseudo Forrest Gump
con un po di soldi da parte (ed a volte senza neanche quelli) pu ricoprire la carica di presidente senza alcun tipo esame
da superare.
E proprio delle regole per accedere ai corsi discuteremo questo mese nella nostra sezione CLUB. Sono giusti i criteri
imposti dalla Federazione? E giusto che calciatori in attivit possano comunque accedere ai corsi e prendere il
patentino? Ed ancora: corretto che a giudicare squadre, allenatori e giocatori siano giornalisti che nella stragrande
maggioranza dei casi non conosce il significato di potenza aerobica, uscita difensiva o controllo orientato?
In sostanza, possibile fare il presidente o il giornalista sportivo senza troppi vincoli mentre per fare lallenatore
bisogna obbligatoriamente esser stati buoni giocatori.
Mettendo da parte una piccola vena polemica veniamo a presentare il palinsesto della sezione FOCUS. Questo mese
occhi puntati sul giocatore protagonista assoluto a Settembre, ovvero quel Pippo Inzaghi che con i suoi goal ha
trascinato prima gli azzurri del Trap e poi il Milan di Ancelotti. Una scheda di Prestigiacomo illustra pregi, difetti,
caratteristiche del superbomber rossonero e ci aiuta a capire come lattaccante di Piacenza sia in grado di realizzare cos
tanti goal. La parte tecnica della sezione inoltre ricca di altri interessantissimi contributi. Si parla del mesociclo
aerobico, della seduta di rifinitura, degli esercizi per linsegnamento del colpo di testa, dellimportanza della
programmazione nella scuola calcio, dei principi e delle esercitazioni per difendere con il fuorigioco, dellattacking plan
ed infine delle tecniche per superare la difesa a 3 (articolo free per tutti gli utenti registrati).
Insomma c n per tutti i gusti ed inoltre nel corso del mese andremo ad analizzare, come nessun giornale o rivista
riesce a fare, il derby di Milano, la trasferta della Lazio a Londra contro il Chelsea, la supersida tra gli uomini di
Mancini ed Ancelotti e lincontro che gli azzurri dovranno affrontare con lAzerbaijan per ottenere la sospirata
qualificazione per Portogallo 2004.

Team www.allenatore.net
a ar rt t i ic co ol lo o
1
1

N . 01 O T T OB R E 2003
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

R R E E D D A A Z Z I I O O N N A A L L E E

La pianificazione ot t imale degli
obiet t ivi della scuola calcio.
A curadi EMANUELE AQUILANI
I passi da compiereper migliorare, con profitto, lequalit del bambino-
calciatore.

Come strutturare una stagione di lavoro con i bambini .


Lattivit della scuola calcio volta ad avviare i ragazzi alla pratica sportiva ed in particolar modo al calcio. Essa va
concepita nel rispetto dei diversi stati di sviluppo e maturazione psicomotoria che accompagnano i bambini durante
tutto larco di frequenza della scuola calcio.
Da qui lesigenza di elaborare un programma, suddiviso per cicli di et, avente il duplice obiettivo di conseguire sia
una preparazione generale che una specifica conoscenza della disciplina CALCIO.
Programmare significa progettare una strada da percorrere. Andare avanti senza una meta, senza obiettivi e senza
mezzi idonei per realizzare gli indirizzi programmatici una cosa da evitare sia per le societ professionistiche che
dilettantistiche.

Gli interrogativi e la programmazione didattica:

1. chi e come sono i miei allievi ? = valutazione iniziale
2. dove voglio condurli ? = definizione degli obiettivi
3. cosa devo fare ? = organizzazione delle attivit
4. cosa devo far fare per ? = organizzazione dei metodi
5. cosa mi occorre per ? = organizzazione dei materiali
6. che cosa devo osservare ? = valutazione finale

Caratteristiche degli obiettivi :

1. chiari e definiti
2. vicini nel tempo
3. realizzabili/possibili (evitare errori di sopra/sottovalutazione)
4. verificabili
5. motivanti
6. gratificanti
7. scelti (dallallievo, dallistruttore, dal gruppo)

a ar rt t i ic co ol lo o
2
2

N . 0 2 O T T O BRE 2 0 0 3
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

P PP P R RR R I II I M MM M O OO O P PP P I II I A AA A N NN N O OO O
www.al l enat or e.net

2 2
Progettazione dellallenamento:

1. pianificazione = divisione in momenti calendarizzazione
2. programmazione = per ogni periodo cosa apprendere
3. periodizzazione = modulazione del carico quando e quanto
4. unit di allenamento = per ogni seduta quale lavoro

Il significato della programmazione deve essere visto in funzione del raggiungimento degli obiettivi stabiliti in
precedenza.

Chi opera nella scuola di calcio deve essere professionale e avere doti umane che devono diventare dei punti fermi
perch il tutto deve essere finalizzato alla crescita della persona prima e del calciatore poi.
Lattivit di base deve avere determinate caratteristiche:

1. non selettiva;
2. ricreativa;
3. polivalente e multilaterale;
4. approccio allattivit di tipo induttivo e globale.

Nel processo di crescita del bambino diventa fondamentale il contributo dellistruttore che agir seguendo quei principi
che regolano una equilibrata maturazione.
Il bambino deve riuscire ad assimilare quegli aspetti di formazione psicomotoria che saranno gli strumenti di base dai
quali potr ricavare le variabili necessarie alla soluzione delle situazioni di gioco. Ci si pu ottenere con una serie di
proposte varie, motivanti e correlate allattivitpresente e futura.
E possibile che questa metodologia non porti ad ottenere nellimmediato una crescita in termini specialistici, come
avviene con i metodi monovalenti. Questo confermerebbe un apprendimento aperto, con lobiettivo di creare un ampio
substrato di esperienze motorie che in seguito offriranno stabilit e solidit nella ricerca di una attivit pi orientata e
consona alle proprie attitudini.


Come valut are le at t it udini del bambino.


Valutare le attitudini di base per intraprendere lattivit calcistica uno dei compiti impossibili dellistruttore.
Lutilizzo di test analitici o test situazionali pu contribuire alla misurazione delle capacit e alla valutazione del futuro
calciatore.
I test analitici costituiscono uno strumento molto utile per avere informazioni sulle capacit e sullo sviluppo motorio di ogni
allievo in funzione di un successivo ed adeguato intervento tecnico.
Partendo infatti da presupposti chiari, reali ed imparziali, si pu affrontare la programmazione dellallenamento in modo pi
scientifico.
I test situazionali contengono gli elementi essenziali del contesto partita. Nel loro insieme questi elementi creano le
pressioni psicologiche tipiche della competizione, nella quale a ogni giocatore richiesto di risolvere problemi tattici
esprimendo gesti tecnici in condizioni di carico emozionale. Rispetto ai test analitici, il controllo meno preciso,
perch si vuole dare la maggiore libert decisionale ed esecutiva ai soggetti in esame per accertarne le abilit.
Per poter adattare le attivit alle diverse fasce det e ai differenti livelli di abilit, listruttore dovr variare spazi e
distanze di gioco.
Infatti, secondo le fasce di et e le categorie, gli aspetti da osservare sono diversi. Inoltre, i bambini/ragazzi fra gli 8 e i
15 anni si attraversano fasi di sviluppo fisico e caratteriale differenti.
E bene per precisare che nel gioco del calcio, per la complessit della prestazione, rimane sempre difficile valutare
tramite test il valore effettivo o lo stato di forma dellatleta. Ai risultati dei test, pertanto, non bisogner mai attribuire
valore assoluto, ma solo relativo. La prestazione agonistica resta sempre lunico test veramente probante, perch
realizzato contro avversari veri ed in quelle situazioni ambientali che solo in gara si possono trovare. Tuttavia,
www.al l enat or e.net

3 3
lutilizzazione di una batteria di test risulter di notevole importanza per lenorme quantit di dati analizzabili
dallallenatore.
Ecco un esempio pratico per la valutazione di un gruppo squadra della categoria pulcini (8 10 anni):


I Test per i pi piccoli.

I primi giorni sar importante analizzare il punto di partenza constatando il livello tecnico dei singoli e quello globale
del gruppo in modo da pianificare gli obiettivi della programmazione annuale. Per fare questa analisi si possono
utilizzare una serie di test analitici o test situazionali. Io ritengo molto utile effettuare una specie di preparazione pre-
campionato con sedute di allenamento finalizzate allanalisi globale delle capacit coordinative, tecniche e
condizionali della squadra.


TEST ANALITICI

GUI DA DELLA PALLA.
Guida lineare della palla con cambio di senso a met percorso. Si valuter il tempo migliore fra due prove ed
eventualmente il numero di tocchi di palla.

DOMINIO ALTERNATO.
Palleggio libero iniziando con palla in mano e valutando il miglior risultato fra 3 prove.

FI NTA E DRI BBLI NG.
Lobiettivo superare un difensore posto a difesa di una linea larga 8 mt .

CAPACI TA COORDI NATI VE GENERALI .
Percorso motorio con differenti stazioni. Ad esempio: corsa laterale, frontale, posteriore, slalom, salti mono e bipodalici,
capovolta, equilibrio dinamico, ecc

CAPACI TA CONDI ZI ONALI .
Forza: con salto in lungo da fermo; Velocit: con sprint rettilineo sui 10 mt.

MI NI PARTI TA.
3 vs 3 + portieri in un campo 25 x 30 mt Lesercitazione utile per valutare gli elementi tecnici e tattici.

PASSAGGIO.
Calciare una palla ferma dentro una mini porta (2 mt) da 8 mt di distanza e valutando, in 12 tentativi, quanti saranno
stati quelli corretti eseguiti.

TI RO I N PORTA.
Calciare da una distanza di 10 mt. una palla ferma (da posizione centrale) in una porta 4 x 2 mt. senza portiere, La porta
suddivisa in vari settori con un valore prestabilito. Sommando i punti corrispondenti per ogni settore centrato in 10
tentativi si definir il valore della prova.

CONDUZIONE.
Guida della palla a slalom in andata e ritorno superando 5 coni distanti 2 mt ciascuno.

RI CEZI ONE SUL POSTO.
Fermare allinterno di un cerchio di 3 mt una palla lanciata a parabola.


www.al l enat or e.net

4 4
TEST SITUAZIONALI sotto forma di Preparazione Precampionato


1 LEZIONE

10 palleggio libero.
5 mobilit articolare.
15 partitelle 5 vs 5:
v passaggio e ricezione con le mani;
v passaggio di collo piede e ricezione con le mani;
v passaggio di interno piede e ricezione con le mani;
v passaggio di coscia e ricezione con le mani.

20 tecnica individuale:
v allinterno di un campetto 5 giocatori palleggiano altri 5 effettuano esercizi di mobilit articolare;
v 5 giocatori restano fermi mentre altri 5 conducono la palla passando tra i compagni;
v 5 conducono la palla e 5 si muovono palleggiando tipo basket;
v tutti e 10 conducono palla nello spazio.

30 minitorneo 5 vs 5.

5 palleggio libero.

Obiettivo primario: guida della palla, passaggio, dribbling
Obiettivo secondario: equilibrio dinamico e statico


2 LEZIONE

5 palleggio libero.
5 di palleggio con un pallone per 3 giocatori.
10 3 vs 3 per portare la palla oltre la linea di meta avversaria.
10 3 vs 3 per fare gol (la squadra che difende avr un giocatore in porta).
20 percorso tecnico per la conduzione della palla.
20 1 vs 1 per conquistare lo spazio.
30 minitorneo 7 vs 7 a 3 squadre.

Obiettivo primario: guida e controllo della palla
Obiettivo secondario: capacit di ritmizazzione


3 LEZIONE

15 calcio tennis 4 vs 4.
5 mobilit articolare.
20 esercizi per la conduzione della palla a file contrapposte.
10 2 vs 2 per portare la palla oltre la linea di meta.
20 1 vs 1 per il tiro in porta.
15 partitella.

Obiettivo primario: guida della palla, finta e dribbling
Obiettivo secondario: percezione e orientamento spazio temporale




www.al l enat or e.net

5 5
4 LEZIONE

15 tecnica individuale: palleggi e controllo al volo.
10 partitella con le mani 3 vs 3 per dare palla a un compagno posto dopo la linea di meta che si pu muovere solo in
orizzontale.
10 si ripete la partitella con i piedi.
10 di skip utilizzando paletti dis tesi per terra.
20 tecnica individuale a coppie con un pallone.
10 2 vs 1 per mantenere il possesso palla.
15 2 vs 1 doppio: due attaccanti cercano di superare un difensore nella prima met del campetto e se ci riescono sono
affrontati da un altro difensore nellaltra met. Obiettivo degli attaccanti portare il pallone oltre la seconda linea di meta.
15 partitelle 3 vs 3 pi portieri.

Obiettivo primario: dominio e controllo della palla
Obiettivo secondario: equilibrio statico e dinamico


5 LEZIONE

15 palleggio in avanzamento.
5 mobilit articolare.
30 partite 7 vs 7 con tre squadre (tempi da 10) la squadra che riposa gioca a calcio tennis.
20 di tiro in porta:
v con la palla in mano corro nel quadrato, la appoggio a terra e calcio con breve rincorsa;
v si ripete lesercizio precedente con i piedi e fermando la palla con la suola;
v conduco nel quadrato e calcio in corsa;
v breve passaggio nel quadrato, rincorro la palla e calcio.

30 partite 7 vs 7 con tre squadre (tempi da 10) la squadra che riposa gioca a calcio tennis.

Obiettivo primario: controllo della palla, tiro in porta
Obiettivo secondario: equilibrio, accoppiamento e combinazione dei movimenti


6 LEZIONE

10 esercitazioni di psicocinetica in due spazi di 20 x 25 mt con 10 giocatori in ognuno distinti da colori diversi:
v passaggi con mano a colore diverso;
v passaggi con piedi a colore diverso;
v uno-due con colore uguale e passaggio a colore diverso.

5 mobilit articolare.
10 partitelle 4 vs 4 per dare palla al compagno oltre la linea di fondo (5 con le mani 5 con i piedi).
10 skip e rapidit.
10 2 vs 1 per conquistare spazio.
10 2 vs 1 il difensore parte fuori dal campetto alle spalle dei 2 attaccanti.
10 2 vs 2 per conquistare spazio.
20 minitorneo 5 vs 5.

Obiettivo primario: guida della palla e passaggio
Obiettivo secondario: orientamento spazio temporale


7 LEZIONE

20 tecnica per la ricezione della palla.
10 partitelle 5 vs 5 per portare palla oltre la linea di meta.
www.al l enat or e.net

6 6
5 mobilit articolare.
10 partitelle 5 vs 5 per portare palla nelle due porticine laterali.
20 1 vs 1 per fare gol.
15 1 vs 1 per fare gol.
20 partitelle 7 vs 7 gol valido solo se tutta la squadra nella met campo avversaria (la squadra che realizza un gol
resta 45 in inferioritnumerica).

Obiettivo primario: ricezione, guida della palla, finta e dribbling
Obiettivo secondario: reazione, percezione e orientamento spazio temporale


8 LEZIONE

15
v palleggio di testa individuale;
v palleggi di testa a coppie;
v palleggi di testa in quattro.
10 partitella con le mani e gol di testa.
10 skip e rapidit.
30 progressione situazionale per il colpo di testa:
v un giocatore porta la palla con le mani in un quadrato posto tra larea di rigore e la linea laterale e poi crossa per
un altro compagno che pu colpire solo allinterno di un altro quadrato posto al centro dellarea;
v si ripete lesercizio precedente ma con il portiere in porta;
v un giocatore conduce la palla nel quadrato e crossa in corsa per il compagno in area che marcato attivamente.
30 partitelle 7 vs 7 (3 tempi da 10) dove il gol di testa vale 3 punti.

Obiettivo primario: colpo di testa, cross
Obiettivo secondario: percezione spazio temporale


9 LEZIONE

10 calcio tennis 3 vs 3.
10 3 vs 1 per il possesso palla.
10 3 vs 3 per fare gol, la squadra che difende giocher con il portiere in inferiorit numerica.
15 esercitazione tecnica per dare e ricevere la palla (a coppie).
10 4 vs 2 per il possesso palla.
20 esercizi a coppie e a terne per il tiro in porta (senza difensori).
15 partitella gioco libero.

Obiettivo primario: ricezione e trasmissione della palla
Obiettivo secondario: orientamento spazio temporale



Suggerimenti .

Occorre impostare le basi per creare un gruppo unito, seguendo delle regole utili per crescere e vivere insieme.
E buona norma fare in modo che i piccoli giocatori siano sempre in contatto con il pallone, evitando pertanto di creare
inutili tempi morti in cui i giovani atleti restino inoperosi. Bisogna accompagnare il giovane atleta alla scoperta di se
stesso e delle sue potenzialit, esaltando le singole doti e curando i limiti.. I bambini devono essere seguiti per far loro
comprendere limportanza di dare sempre un senso a ci che si fa.


www.al l enat or e.net

7 7
Quali obiettivi perseguire:


Piccoli amici (6 8 anni)

Gli obiettivi di questo primo ciclo riguarderanno principalmente:

v lorganizzazione degli schemi motori di base
v la strutturazione e lo sviluppo dello schema corporeo
v la coordinazione e lo sviluppo oculo manuale
v la lateralizzazione
v lorganizzazione spazio temporale
v lequilibrio


Pulcini ( 8 10 anni)

Gli obiettivi da raggiungere in questo secondo ciclo riguarderanno lo sviluppo delle
capacit coordinative ritenute responsabili dellorganizzazione e del controllo dei movimenti:
v reazione
v orientamento spazio temporale
v combinazione e accoppiamento dei movimenti
v trasformazione del movimento
v equilibrio
v differenziazione
v ritmizzazione

Gli obiettivi tecnici riguarderanno la conoscenza e lacquisizione dei fondamentali tecnici quali:

v il dominio della palla
v la trasmissione della palla
v il tiro in porta da fermo
v il dribbling
v il saper giocare 7 vs 7
v il saper giocare 9 vs 9


Esordienti (10 12 anni) :

Principali contenuti dellattivit di formazione in questo terzo ciclo della scuola
calcio:

v addestramento tecnico in forma analitica e globale
v sviluppo delle capacit coordinative
v insegnamento dei comportamenti tattici individuali e collettivi
v esercizi di flessibilit
v esercizi di velocit e rapidit
v corsa lunga e lenta





P Pi i c c c c o ol l i i
A Am mi i c c i i
P Pu ul l c c i i n ni i
E Es s o or r d di i e en nt t i i
www.al l enat or e.net

8 8
Didat t iche e met odi da ut ilizzare.


Il bambino e ladolescente non possono essere considerati come degli adulti dalle dimensioni ridotte, ma vanno visti come
entit biologiche del tutto particolari, per cui appare impensabile che ad essi si possano impartire automaticamente tutte le forme
di movimento praticate dagli adulti, con il semplice accorgimento di ridurre lentit degli sforzi richiesti.
I modelli valevoli per gli adulti non possono dunque essere ricopiati per lallenamento dei giovani. Anzi, in et
giovanile sar invece richiesto un costante adeguamento dellattivit motorio sportiva e delle sue motivazioni ai
continui cambiamenti delle caratteristiche fisiologiche, antropometriche e psicologiche che si verificano nel corso del
progressivo sviluppo dei giovani.
Laddestramento calcistico deve passare gradatamente dal facile al difficile, facendo acquisire al ragazzo lesatta
esecuzione di tutti i gesti tecnici fondamentali.
Nellinsegnamento dei fondamentali listruttore deve prestare una particolare attenzione alleliminazione degli errori
principali per evitare che le ripetizioni del movimento portino al loro consolidamento.
Lallenatore dovr aiutare ogni allievo a sviluppare al massimo le proprie potenzialit, proponendo diverse procedure
esecutive. Assegner quindi compiti motori ben precisi, che devono tenere conto delle diversit dei giovani calciatori,
allo scopo di favorire la comprensione di aspetti significativi delle attivit ludiche. In conseguenza di ci, una
equilibrata relazione tra lutilizzo di metodi deduttivi e metodi induttivi e il continuo feed-back aiuter la ricerca e lo
sviluppo delle varianti da apportare al programma precedentemente impostato.



La sedut a di rifinit ura.
A curadel Prof. GIOVANNI BONOCORE
Preparatore atletico professionista Empoli f.c. sett.giovanile
Lineeguidaedesercitazioni per lasedutadi rifinitura.

Cos la sedut a di rifinit ura ?

E la seduta che conclude il microciclo settimanale ed la seduta che precede linizio della partita.
Quindi risulta un allenamento di estrema importanza in quanto vengono eseguite le ultime prove prima dello
spettacolo.
Nelle societ professioniste in questo giorno puoi avere il piacere di vedere il presidente che vuole dare le sue parole di
carica alla squadra, vuole confessare magari qualche giocatore che ha avuto una settimana particolare con la stampa;
si intrattiene con lallenatore per strapparglile ultime decisioni sulla formazione; parla con il preparatore per sapere le
condizioni fisiche dei singoli.
E un giorno particolare perch se la seduta e svolta a porte aperte, ci saranno ancora piu persone di sempre visto che
di solito siamo al sabato; ci saranno troupe televisive e giornalisti per apprendere le ultime informazioni della squadra.
Insomma ..un giorno particolare!!
Nelle societ pi piccole sar lo stesso un giorno magico. Si rivede laccompagnatore ufficiale che avevamo lasciato la
domenica, verremo a sapere lorario ed il luogo della gara, ci saranno le convocazioni.

Le qualit fisiche da st imolare.

Il training settimanale oramai svolto, adesso.attenzione a non combinarla grossa !!
Infatti con i giocatori che saranno convocati per la domenica, non si pu tornare indietro. Nel senso che non abbiamo
pi tempo di correggere un eventuale errore di preparazione che stato fatto durante la settimana, pena la non brillante
condizione del singolo durante la partita.
Nella seduta di rifinitura non dobbiamo stancare il calciatore, ma lucidargli la condizione psico-fisica su cui abbiamo
lavorato per tutta le settimana.
Darei quindi maggiore spazio a quelle esercitazioni che non andranno ad intossicare i muscoli dei nostri atleti.
Rapidit, reattivit e forza esplosiva sono le qualit che secondo me devono essere stimolate nel calciatore a fine
settimana. Per il resto dovr essere una prova generale dove la componente tecnico-tattica la far da padrona.






a ar rt t i ic co ol lo o
3
3

N. 0 2 OT T OBRE 2 0 0 3
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

P PP P R RR R E EE E P PP P A AA A R RR R A AA A Z ZZ Z I II I O OO O N NN N E EE E
www.al l enat or e.net

2 2

Le varie sedut e di rifinit ura:

1- La squadra amatoriale

Concluder il suo microciclo settimanale al gioved o al venerd. Giocando al sabato o alla domenica, il giocatore avr
modo di recuperare abbastanza. Per cui, considerando che questo sar il suo secondo o terzo allenamento della
settimana, non possiamo fare a meno che organizzare una seduta allenante. Includerei in tale seduta esercitazioni di
forza e rapidit.
Esempio: dopo il riscaldamento, 4 ostacoli alti x 5 ripetizioni x 2/3 serie. Recupero tra le serie 2 - 3 minuti. Dopo ogni
serie un esercizio di rapidit (vedi esempi a pag.4)


2 - La squadra di settore giovanile

Di solito lultimo allenamento settimanale avviene il venerd.
Se la partita al sabato pomeriggio potremmo proporre la seduta di forza evidenziata sopra.
Se la partita di domenica possiamo incrementare leggermente il carico, specie se questo risulta il secondo o terzo
allenamento settimanale. Includerei quindi un lavoro di PFSle (prep.fisica speciale) con palla, organizzato in modo tale
da stimolare la resistenza allo scatto.
Il tutto va condito con alcune esercitazioni di tipo esplosivo per la parte superiore del corpo: addominali esplosivi (3
x 6 -10 ripetizioni), piegamenti esplosivi delle braccia (3 x 5 - 8 rip.)ecc. Tutto ci in considerazione del fatto che
questo periodo risulta essere anche una fase di costruzione muscolare di tutto il corpo.

3 - La squadra professionista

La seduta di rifinitura viene svolta il sabato mattina (o pomeriggio).
In questo caso assistiamo ad una squadra che minimo ha gi svolto nella settimana 5 sedute di allenamento. Come ho
detto in precedenza opportuno effettuare solo di un breve ripasso delle cose da svolgere in partita. Mentre dal punto
di vista fisico dovremo stimolare solo la componente reattiva e non fare lerrore dello studente che passa la notte in
bianco a studiare tutto prima dellesame!!
Penso che, come il riscaldamento pre-gara, anche durante la rifinitura ci debba essere un momento di
personalizzazione del training. E intelligente da parte nostra lasciare alcuni minuti liberi al giocatore affinch lui
possa compiere determinati gesti necessari ai fini di una migliore performance personale. Cos come potr in quei
minuti decidere di riposare.
A seconda di come stata trascorsa la settimana, lo staff tecnico potr decidere anche di anticipare la seduta di rifinitura
al venerd, dando alla squadra il sabato di riposo. Questa pu risultare una decisione saggia, specie se la settimana
trascorsa stata dal punto di vista fisico molto impegnativa, oppure se il carico di lavoro tattico stato pi elevato di
sempre. Per accorgersi di questo, oltre ad un buon occhio, lo staff dovr quotidianamente archiviare nei minimi dettagli,
e quindi avere una statistica aggiornata, tutti i carichi di lavoro svolti: PTT (prep.tecnico-tattica), PFS.le, PFSica
(prep.fisica specifica), PFG (prep.fisica generale). Oltre a conoscere i carichi della squadra importante, dal punto di
vista fisico, aver sottocontrollo anche quelli individuali.


Come organizzare la sedut a di rifinit ura.

Ci possono essere due tipi di sedute:

a) Breve
b) lunga
www.al l enat or e.net

3 3
Seduta breve.

Se la seduta breve vuol dire che lallenatore non vuole confondere la squadra. Magari in settimana ha visto i ragazzi
concentrati, che hanno ben appreso le sue nozioni, oppure ha notato in loro apprensione per il match domenicale e vuole
magari sdrammatizzare.
La seduta breve pu anche essere sinonimo di squadra stanca e allora non si vuole peggiorare le cose ulteriormente.

ESEMPI O:

1) Stretching iniziale pi prolungato del solito (10-15) da effettuarsi in palestra (se freddo) o in campo (tempo buono).
2) Il riscaldamento si pu fare in tre maniere:

Riscaldamento Tattico (Es.: partita ombra)
Riscaldamento Psicocinetico con palla
Riscaldamento a secco ( Skip vari ritmati e non).

3) PTT (preparazione tecnico-tattica)
4) PFSica (Rapidit)


Seduta lunga.

Si decide una seduta pi lunga quando dal punto di vista tattico lallenatore deve dire e dare ancora qualcosa alla
squadra, oppure quando in extremis ha deciso di cambiare atteggiamento tattico visto le condizioni di alcuni singoli o
perch sono giunte informazioni particolari della squadra avversaria.

ESEMPI O:

1) Stretching
2) Riscaldamento a secco o psicocinetico
3) PFSica (Rapidit)
4) PTT (preparazione tecnico-tattica)

Alcune sot t igliezze..

Nella seduta finale della settimana dovremo considerare anche gli squalificati o i non convocati.
Se giochiamo in casa potremmo far loro seguire il solito programma di allenamento della squadra e decidere di allenarli
a parte la domenica mattina. Se giochiamo fuori casa e vogliamo dargli una domenica pi tranquilla, gli faremo svolgere
al termine della seduta della squadra alcune esercitazioni pi impegnative. Oppure se questi giocatori sono in una
condizione fisica particolare per cui hanno bisogno di allenarsi con cura, li potremo far lavorare sia il sabato che la
domenica mattina con programma individualizzato.
Attenzione anche alle condizioni climatiche e del terreno di allenamento.
In caso di condizioni climatiche pessime (freddo, neve) o di terreno allentato (fango, acqua), meglio non far svolgere
la seduta di allenamento. Potremmo rischiare la salute di alcuni giocatori che fino a quel momento erano in buone
condizioni (caso di freddo, pioggia, neve) oppure trovarsi allindomani una squadra lenta e poco reattiva (caso di terreno
fangoso).
Mi ricordo sempre di un episodio toccato da me con mano. La nostra squadra in ritiro da una settimana per una gara
fondamentale fuori casa. Tutta la settimana ceravamo allenati su di un campo pesante e il sabato mattina decidemmo di
allenarci sul piazzale asfaltato davanti allo stadio per recuperare un po di quella reattivit ..forse persa (la domenica per
fortuna o per altroand bene).



www.al l enat or e.net

4 4
Alcune esercit azioni da ut ilizzare nella rifinit ura.

Skip con over

frontale
frontale + scatto 5 mt (vedi Fig.1)
laterale dx/sx
laterale dx, a met over veloce torsione e laterale sx
laterale + torsione-veloce di 90 + scatto 5 mt
laterale + scatto 5 mt (faccio una L) (vedi Fig.2)
laterale su 3 over a navetta
laterale su 3 over a navetta + torsione (90/360) + scatto 5 mt



Nel quadrato con palloni

Un giocatore posto in mezzo ad un quadrato
di 2 x 2 mt. Ad ogni angolo vi un pallone ed
una casacca di colore diverso appoggiata sul
paletto. Il preparatore urla il colore verso il
quale il giocatore dovr andare, toccando il
pallone con il piede senza per spostarlo. Ogni
volta il giocatore dovr quindi tornare al
centro del quadrato ed esser pronto a ripartire.
I colori devono essere urlati con breve
intervallo. Al fischio il giocatore abbandoner
il quadrato per scattare a 5 mt da esso (vedi
Fig.3).

Fig. Fig. 33
2 mt.
2 mt.
Fig. Fig. 1 1
5 mt.
SKIP FRONTALE
SCATTO
Fig. Fig. 2 2
5 mt.
SKIP LATERALE
SCATTO

At t accare la difesa a 3.
A curadi MASSIMO LUCCHESI
Principi etecnicheper superareil repartoarretratocostituitoda tredifensori.

Le carat t erist iche principali della difesa a 3.

Analizzando la dislocazione in campo dei giocatori di un reparto arretrato a 3 (fig.1) possibile delineare i seguenti
aspetti:

densit/concentrazione nella zona centrale
del campo;
impossibilit, da parte dei 3 difensori, di
poter gestire l'ampiezza del campo
(difficolt nella gestione delle zone laterali
evidenziate);
possibilit di poter gestire la profondit
(con il "libero" o con un centrale, nelle
situazioni di contrapposizione a due
attaccanti avversari).

L'analisi delle caratteristiche peculiari riportate
sopra, ci porta ed evidenziare quelli che
possono essere i "punti deboli" di una difesa a
tre e conseguentemente le "armi" da utilizzare
nello sviluppo del gioco offensivo.
Il punto debole per eccellenza della difesa a tre
relativo alla difficolt nella gestione
dell'ampiezza ed in particolare degli spazi laterali.
E' possibile, per la squadra in possesso palla, attaccare le zone laterali tramite una ottimale contrapposizione di sistema
o sfruttando il movimento degli attaccanti.

At t acco di sist ema alla difesa a 3.

Presupponendo di dover affrontare una squadra schierata con il 3-4-1-2 possibile ottimizzare la contrapposizione
tattica offensiva in vari modi. Il 4-3-3 pu, ad esempio essere, un buon sistema per mettere in difficolt la disposizione
avversaria. Dalla figura 2 si evince che i centrocampisti del 4-3-3 trovano una contrapposizione naturale nei confronti
del trequartista e dei mediani avversari. A livello di reparto difensivo il 4-3-3 gode di superiorit numerica nei confronti
delle punte avversarie (4 vs 2). Mentre i nostri tre attaccanti (ed in special modo le ali) sono nelle condizioni ottimali
a ar rt t i ic co ol lo o
4
4

N . 0 2 O T T O BRE 2 0 0 3
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

T TT T A AA A T TT T T TT T I II I C CC C A AA A
Fig. 1 Fig. 1
www.al l enat or e.net

2 2
per attaccare in ampiezza e profondit il reparto a tre avversario. Il problema da risolvere relativo alle chiusure sui
laterali avversari. In linea di massima sono due le opzioni a cui poter ricorrere: possibile "alzare" il terzino (con il
reparto arretrato che gode comunque di un 3 vs 2 favorevole, come mostra la figura 2) o in alternativa (ed in
determinate zone di campo) chiedere all'ala di abbassarsi di qualche metro in situazione di non possesso. Se la squadra
che deve affrontare la difesa a 3 dispone di due soli attaccanti opportuno "svincolare" un centrocampista da compiti
difensivi dandogli la possibilit di fungere da incursore laterale. E' possibile delegare tale compito al trequartista (che si
muove "aprendosi" verso l'esterno) o a un centrocampista laterale. Ecco un ulteriore esempio di come un 4-4-2
"camuffatto" possa mettere in difficolt un 3-4-3 (vedi fig.3). Considerando che gli avversari hanno tre attaccanti stretti
e due laterali di spinta possibile costruire un 4-4-2 asimmetrico per ottimizzare la contrapposizione difensiva e
ripartire su una delle fasce laterali. Gli aggiustamenti al 4-4-2 classico vedono l'accentramento di un terzino
(nell'esempio raffigurato quello di sinistra) con l'abbassamento del laterale vicino e lo spostamento in avanti della
catena laterale sul lato opposto del campo. In pratica sui tre attaccanti stretti si viene a creare una situazione di 3 vs 3
con il terzino destro ed il laterale sinistro che coprono gli spazi laterali e sono pronti ad uscire a pressione sull'esterno
avversario di riferimento. A centrocampo sui due mediani avversari agiscono in modo "naturale" i nostri centrocampisti
centrali, mentre in situazione di possesso palla sar possibile sfruttare gli spazi di cui gode il nostro incursore esterno di
destra (a cui abbiamo chiesto di non abbassarsi troppo e di partire "sopra" il laterale avversario).


Attacco di reparto alla difesa a 3.

Dopo aver evidenziato l'utilit di attaccare le difesa a tre (e lo schieramento avversario generale) attraverso un'ottimale
contrapposizione tattica veniamo ad analizzare alcune soluzioni utili a superare la difesa a tre con il reparto di attacco.

A. Attaccare la difesa a 3 con due punte.

Per limitare al minimo gli svantaggi derivanti dall'inferiorit numerica occorre che gli attaccanti siano bravi e preparati
nel leggere tatticamente le varie situazioni di gioco. Abbiamo gi evidenziato che uno dei punti deboli della difesa a 3
relativo alla "scopertura" delle zone laterali. E' possibile attaccare tali zone con il movimento a sfilare della punta
FIG. 2 FIG. 2
4-3-3
3-4-1-2
FIG. 3 FIG. 3
4-4-2
(asimmetrico)
3-4-3
www.al l enat or e.net

3 3
lontana (vedi fig.4) che scappa dietro al difensore (in zona cieca) per ricevere l'assist del compagno. E' da notare che se
la difesa a 3 avversaria gioca con un giocatore staccato (il "libero") possibile per l'attaccante effettuare il movimento
di taglio divergente in profondit senza contromovimento. Qualora invece l'organizzazione difensiva avversaria preveda
una difesa a zona opportuno che l'attaccante porti fuori il difensore diretto con un movimento incontro alla palla, in
modo da crearsi i presupposti per il successivo taglio in profondit (vedi fig.5).


Una ulteriore opportunit per superare la zona difensiva a 3 il taglio convergente della punta lontana. Tale taglio
opportuno effettuarlo alle spalle (in zona cieca) del difensore centrale in modo da impedire a quest'ultimo la copertura
(vedi fig.6)
Una terza opportunit per superare la difesa a zona vede la combinazione stretta dei due attaccanti. Con la punta vicina
che si muove incontro (creandosi lo spazio per ripartire) e quella lontana che si dispone per la sponda, possibile
tagliare fuori il difensore centrale a copertura. Ottimale deve essere per lo smarcamento della punta preposta a ricevere
la sponda che deve attaccare lateralmente il difensore diretto come mostra la figura 7 (ed impedendo di fatto al centrale
di poter scalare con tempismo).

B. Attaccare la difesa a 3 con tre punte.

E' possibile attaccare la difesa a 3 sia con tra attaccanti "larghi" che con 3 punte "strette". Nel caso in cui la disposizione
del tridente offensivo sia quella classica (due ali + un centrattacco) le giocate da ricercare sono:

1 vs 1 - ala contro difensore laterale (vedi fig.8);
combinazione ala-centravanti-ala (vedi fig.9);
taglio in profondit del centravanti (vedi fig.10).
Fig. 4 Fig. 4 Fig. 5 Fig. 5
Fig. 6 Fig. 6 Fig. 7 Fig. 7
1
2
www.al l enat or e.net

4 4
La prima soluzione prevede il confronto diretto dell'attaccante con palla (ala) nei riguardi del difensore laterale.
Solitamente una squadra cha accetta il 3 vs 3 a livello di reparto difensivo nei confronti di un tridente classico vede i
difensori rimanere "dentro il campo" ed uscire a pressione sul possessore di palla solo quando quest'ultimo sta per
ricevere o ha gi ricevuto. La possibilit per l'attaccante di poter ricevere con buona tranquillit facilita il cosiddetto
"primo controllo" e permette alla punta di poter orientarsi per portare il dribbling sul difensore.
Una seconda opportunit per poter "scardinare" un reparto a 3 la combinazione tra centravanti ed ala. Con l'ala che
punta il difensore diretto, il centrale deve comunque far copertura al compagno (per poter essere in grado di tamponare
l'eventuale percussione verso la porta dell'ala). Ci permette al centravanti di potersi smarcare dentro il campo per far
da sponda al compagno che attaccher a seguire la profondit (vedi fig.9).
Una terza soluzione efficace vede il centravanti tagliare in profondit per ricevere il filtrante dall'ala. Questa giocata
opportuna quando il centrale pensa pi a marcare che a fare copertura. Passare alle spalle del centrale (sul lato cieco
come mostra la fig.10) spesso la soluzione pi intelligente per rubare il tempo al difensore.

Quando viceversa il tridente offensivo stretto (col le 3 punte che occupano in ampiezza 20-25 mt. di campo) le
soluzioni da attuare sono:

spizzata di testa del centravanti per l'attaccante laterale (vedi fig.11 sopra)
sponda della punta "lontana" per quella "vicina" (vedi fig.12)
sfilata laterale dell'attaccante esterno sul lato debole (vedi fig.13)

La prima soluzione vede il centrattacco servire di testa uno dei due attaccanti laterali che attaccano la profondit. Se
disponiamo di un attaccante forte nel gioco aereo, il riuscire a mettere una palla veloce alle spalle della difesa una
delle opportunit migliori per mettere in difficolt gli avversari che si ritroveranno quanto meno a rincorrere la palla con
la faccia rivolta alla propria porta (e quindi in situazioni complesse per l'eventuale disimpegno o rinvio).
La seconda soluzione vede la giocata (sponda) di un attaccante per l'altro. Questa giocata una alternativa alla spizzata
Fig. 8 Fig. 8
1
2
Fig. 9 Fig. 9
1
2 3
4
Fig. 10 Fig. 10
1
2
3
Fig. 11 Fig. 11
www.al l enat or e.net

5 5
di testa quando in squadra non si hanno attaccanti particolarmente abili nel gioco aereo.

La terza soluzione (sfilata laterale dell'attaccante esterno sul lato debole) gi stata esaminata allorch si trattato
l'attacco alla difesa a 3 con due punte. Qua viene riproposta in quanto la concentrazione centrale di attaccanti e difensori
presuppone zone di smarcamento utili sull'esterno. La tecnica di smarcamento della punta identica a quella trattata in
precedenza.

Fig. 12 Fig. 12 Fig. 13 Fig. 13

Allenare il colpo di t est a.
A curadi ALESSANDRO GIULIANO
I principi tecnico-tattici ela progressionedidattica per migliorareil colpodi testa
nellevariecategorie.
In un calcio moderno e dinamico, ogni singola componente prende la sua rilevata importanza; laggressivit degli spazi
e quindi il pressing asfissiante, portano i giocatori ad utilizzare tutte le tecniche necessarie per essere pronti ad ogni tipo
di azione. Una componente tecnica che non deve essere mai trascurata proprio il colpo di testa che viene allenato fin
dalla giovane et. Il saperlo usufruire con destrezza permette al giocatore di risolvere problematiche sia offensive che
difensive. Esso pu avere due fini essenziali:

- La soluzione offensiva;
- Il disimpegno difensivo.

La soluzione offensiva molto importante, in quanto diverse
squadre utilizzano specifici moduli di gioco per sfruttare il
fattore altezza. Il colpo di testa utile in fase conclusiva, ma
non solo, in diverse situazione vediamo la cosiddetta
sponda che permette al compagno di andare alla
conclusione in maniera imprevedibile. La seconda situazione
riguarda la difesa, ovvero nellanticipo di cross effettuati
dalle fasce, o semplicemente come impostazione di gioco su
una parabola aerea.
In base ai movimenti del nostro corpo e quindi allelevazione
avremo tre tipi diversi di colpi di testa:

- A piedi pari senza elevazione (vedi Foto 1)
- Ad un piede con elevazione (vedi Foto 2)
- A due piedi con elevazione

Il problema principale in qualunque colpo di testa
nellessere nella situazione spazio temporale al momento
giusto. Quindi il calcolo della traiettoria di fondamentale
importanza. La potenza direttamente proporzionale alla
spinta delle gambe mentre la direzione viene regolata dalla parte superiore della fronte. Ad aumentare la velocit della
sfera il colpo di frusta che si ottiene inarcando la schiena. Il colpo di testa a piedi pari, non molto potente, viene
utilizzato o da distanza ravvicinata nellarea del portiere o come passaggio di sponda ad un compagno.
La seconda soluzione, quella dellincornata ad un piede, molto pi potente ed anche quella pi utilizzata. In questo
modo la spinta arriva dalle gambe, il corpo viene protratto contro la sfera e la testa in torsione o meno d la direzione
alla palla. In questo modo si riesce ad anticipare un avversario e a sfrutta al massimo lelevazione da terra.
a ar rt t i ic co ol lo o
5
5

N. 02 O T T O B R E 2003
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

E E S S E E R R C C I I T T A A Z Z I I O O N N I I
www.al l enat or e.net

2
La terza situazione viene generalmente utilizzata per i lanci lunghi, la palla viene colpita con la parte inferiore della
fronte e schiacciata verso terra. Questo tipo di incornata, rispetto alle precedenti, meno forte ma efficace a distanza
ravvicinata; soprattutto nellarea piccola del portiere. Lesecuzione del gesto tecnico come il precedente, le differenze
sono: la prima nel momento dellelevazione, dove avviene a due piedi e la seconda nel momento che impattiamo con la
fronte, ovvero imprimendo alla sfera una traiettoria dallalto verso il basso
Per imparare ad utilizzare meglio il colpo di testa bene insegnarlo i maniera progressiva col decorso degli anni. Ora
viene effettuata una suddivisione per categorie dove si analizzeranno le problematiche e gli esercizi in base alla fascia di
et.

Le esercit azioni per le cat egorie Pulcini e Piccoli Amici

Il colpo di testa, deve essere insegnato fin dalla
giovane et, in quanto una componente importante
per la tecnica di base. La problematica pi comune
di queste categorie la cosiddetta fobia del
pallone. Essa pu essere procurata da unerrata
valutazione della traiettoria della palla (in queste
categorie frequente) in quanto la sfera anzich
impattare sulla fronte, finir per colpire il viso o il
naso recando al bambino immediate e future paure.
Per far fronte a questo problema, conviene utilizzare
dei palloni di spugna per la categoria piccoli amici,
di plastica leggera per i pulcini. Per insegnare al
meglio il colpo di testa, lallenatore, impiegher tutti
i mezzi a sua disposizione per effettuarlo sotto
forma di gioco, per far divertire il bambino e nello
stesso tempo insegnargli la tecnica corretta.
Lutilizzo di questo gesto tecnico deve avvenire in
maniera progressiva cos come le esercitazioni.
Ora verranno illustrati una serie di esercizi.

Il giocatore A inizia con la palla in mano ed esegue
lo slalom. Giunto in A1, si autolancia la sfera in
modo da colpirla di testa e direzionarla in uno dei
cerchi colorati. Il mister ad ogni cerchio avr
attribuito un punteggio, in base alla distanza. Vince
il primo che arriva a 10. E molto importante
utilizzare una sfera di spugna per la categoria piccoli
amici mentre di plastica leggera per i pulcini (fig.1).
VARIANTE PER LA CATEGORIA PULCINI:
Guidare la palla di interno destro e sinistro, giunti in
A1 alzare la sfera con i piedi per poi direzionarla di
testa nel cerchio detto antecedentemente dal Mister.

Questo esercizio prevede lutilizzo della porta ed
utile per imparare a colpire la sfera saltando e nello
stesso tempo dare la direzione. Nella categoria piccoli amici non viene richiesta nessuna torsione del capo. Lallenatore
si posiziona dietro alla porta, sulla quale vengono appese due casacche. Il mister lancer la sfera al giocatore che dovr
con unincornata colpire e far cadere la casacca. La gara a punti, vedere i risultati dopo 5 tentativi (fig.2).
VARIANTE PER LA CATEGORIA PULCINI: Il mister anzich essere dietro alla porta sar disposto lateralmente in
modo tale da far compiere al giocatore la torsione del collo.

FOTO 2
www.al l enat or e.net

3
In questa esercitazione, A viene posto allinterno di
un quadrato 10 per 10 metri. A turno, B, C, D ed E
gli lanciano, con le mani, la sfera. A deve
restituirla, di testa, a B da fermo, a C in elevazione
a D da fermo e a E in elevazione. Lobiettivo di
far passare la palla sopra il nastro e imparare la
differenza tra un colpo di testa da fermo e uno in
movimento (fig.3).
N.B.: Questo esercizio conviene utilizzarlo nella
categoria pulcini con luso di palloni appropriati.







A passa la sfera di piatto al blu e corre dietro al
cono per ricevere il passaggio di rientro in A1. Qui
colpir la palla di testa per poi, dopo un rimbalzo,
concludere a rete. Un punto per ogni gol eseguito la
gara ai 10 (fig.4).
N.B.: Il passaggio del giocatore blu nella categoria
piccoli amici viene effettuato con le mani mentre
nel secondo e terzo anno dei pulcini con i piedi.


Le esercit azioni per Esordient i,
Giovanissimi ed Allievi

In queste categorie, la parte ludica del calcio inizia
ad essere tralasciata, le esercitazioni sono
decisamente a carattere tecnico e dalla categoria
giovanissimi a livello tattico. In molti contesti il
colpo di testa viene abbinato alla parte atletica,
generalmente alla rapidit. In queste categorie si
cerca di analizzare il gesto tecnico nella sua
completezza cercando di affinare la qualit imparata
precedentemente. Per cui le torsioni, il colpo di
testa in tuffo verranno insegnate nel minimo
dettaglio in modo da preparare il giocatore in
maniera completa per la juniores e
successivamente per la prima squadra.
In queste fasce di et si privilegiano gli esercizi a
tre, quattro persone, completati da movimenti
coordinativi quali il dribbling, il tiro e il passaggio.
La complessit delle esercitazioni maggiore e
richiede una base della tecnica acquisita in
precedenza.

In questa esercitazione si vuole insegnare il colpo di
testa allindietro, utilizzato o come retropassaggio o
come sponda per un compagno. B inizia con la palla in mano e la trasmette ad A che di testa (nuca) la passa a C.
Questultimo con una torsione del capo la indirizza sul movimento di A in A1. Il giocatore, dopo aver controllato la
sfera, aggirer il cono e giunto in A2 dovr direzionare la sfera in un quadrato 2x2 metri (fig.5 a pagina precedente).
www.al l enat or e.net

4
N.B.: Bisogna notare come in un semplice esercizio
vengono sollecitate diverse attivit motorie sotto
elencate.

- Colpo di testa allindietro di A
- Colpo di testa in torsione di C
- Stop a seguire in A1
- Dosaggio della forza in A2
- Rapidit nel movimento di A in A1

Questo esercizio viene svolto a coppie, A e B si
trasmettono la sfera con colpi di testa frontali. Dopo
10 palleggi scattare sul cono posto a 15 metri e
toccarlo con mano (A1 e B1) per poi in seguito
recuperare la palla. Il primo che arriva dovr
guidare la medesima oltre i coni (fig.6).
N.B.: in questo esercizio vengono sviluppati:

- Colpo di testa frontale;
- Contrasto spalla contro spalla;
- Rapidit sui 15 metri.

Uno strumento che viene molto utilizzato per
colpire di testa la sfera la forca. Esso viene
abbinato, generalmente, ad una parte atletica come
la rapidit. In questo esercizio A supera una serie di
ostacoli per andare in seguito a colpire la palla di
testa. La stessa esercitazione la effettua B ma
accanto. Dopo aver svolto lesercizio, entrambi si
dirigeranno allinterno dellarea di rigore per
concludere di testa su un cross di C in B1 o A1
(fig.7).

In questa esercitazione E si trova al centro di un
rombo e deve passare la palla di testa ad ogni
singolo compagno. Dopo aver effettuato due giri
completi, in senso orario e antiorario con i
compagni A, B, C, D scatta in E1. A effettuer un
lancio per C in C1, questultimo crosser al centro
dellarea per E1 che a sua volta sar disturbato da D
in D1 (fig. 8).

Le esercit azioni per Juniores e
Adulti

In queste categorie, si nota che la componente
tecnica del colpo di testa deve essere solo rifinita
in quanto gi acquisita in precedenza. Ora
lobiettivo sar spostato sulla parte tattica, ovvero il
superamento delluomo in una determinata zona del
campo,nelle soluzioni offensive su cross derivanti
dalle fasce o come semplice sponda per servire un
compagno pi avanzato. Le esercitazioni che verranno indicate, danno per scontato lapprendimento del colpo di testa in
quanto sono esplicitamente a carattere tattico.
www.al l enat or e.net

5
A si posiziona sulla parte destra del campo, effettua
un lancio a parabola in direzione di B che,
utilizzando un colpo di testa con la fronte, superer
un raddoppio di marcatura. La sfera sar direzionata
a C che riservir il compagno per luno due in B1
(fig.9).












La soluzione della sponda come colpo di testa pu
essere impiegata in fase offensiva, per mettere in
condizione un attaccante di segnare. In questo
esercizio A scende palla al piede sulla fascia destra,
effettua un cross in direzione di Bche, facendo
sponda di testa, trasmetter il passaggio
allaccorrente C. Questultimo tirer in porta da
fuori area (fig.10).
N.B.: La sponda di testa serve per passare la palla
ad un compagno meglio posizionato







Questo tipo di esercizio prevede la partecipazione
attiva di tre giocatori. A effettua un passaggio
rasoterra a B che crossa per C. Questultimo girer
la palla di testa ad A1 che giunto in A2 crosser per
C1. Il giocatore ora dovr andare alla conclusione
di testa.
N.B.: Due sono i colpi di testa del giocatore C: il
primo come sponda per A1 e il secondo per la
conclusione. Col colpo di testa si possono costruire
delle imprevedibili soluzioni offensive.







Port iere: come uscire su palla
bassa.
A curadi CLAUDIO RAPACIOLI Prepar.Portieri Sett. Giov. Brescia Calcio
Analisi teorica ed esercitazioni per linsegnamentodelluscita su palla bassa.
In questo articolo viene esaminato il fondamentale delluscita su palla bassa. Per una migliore comprensione dei
concetti esposti, a chi non lo avesse gi fatto, si consiglia la lettura di Come, quando e perch uscire dai pali apparso
sul primo numero del magazine, dove venivano esposti i concetti generali sulla difesa dello spazio.
Ripartendo da quei concetti, suddividiamo per comprendere al meglio i contenuti del gesto tecnico, le componenti
dellintervento in due fasi, la prima di anticipazione, la seconda di valutazione.

Fase di Ant icipazione

La prima fase, che ha come collocazione temporale gli attimi che precedono la giocata dellavversario ed ha come
componenti tecniche peculiari la postura e la posizione che il portiere deve assumere in ragione dei fattori sotto esposti:

La posizione della palla ed il suo stato
La posizione ed il movimento dellavversario in possesso della palla
La posizione ed il movimento degli avversari
La posizione ed il movimento dei compagni
Le condizioni climatiche e del terreno

In base a questi punti il portiere deve scegliere quale sia la posizione e la postura pi corretta da assumere per difendere
lobiettivo assegnatogli (spazio o spazio e porta).

Inizialmente, prima di passare alle esercitazioni sul campo si pu utilizzare una lavagna per illustrare le varie situazioni
ed i relativi comportamenti da assumere in ragione della posizione della palla e degli avversari, aiutandosi con
pennarelli o pedine di colore diverso.

Innanzitutto si deve curare la postura che il portiere deve assumere in base allobiettivo da difendere, a seconda che
debba essere pi pronto a scattare (difendere lo spazio) oppure a parare (difendere la porta).

POSTURA

Postura per la difesa dello spazio.

In questo caso lobiettivo principale del portiere quello di difendere lo spazio alle spalle della linea difensiva perci la
sua postura deve essere pi elastica, e meno esplosiva.
a ar rt t i ic co ol lo o
6
6

N. 02 O T T O B R E 2003
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

I I L L N N U U M M E E R R O O 1 1
www.al l enat or e.net

2
Nella maggioranza dei casi gli sar richiesto di eseguire uno scatto in
avanti o avanti laterale per intercettare la palla.
Ritengo che per poter essere pi veloce in partenza e data anche la
distanza della palla dalla porta, la postura pi corretta (derivata degli
sprinter) deve essere quella di avere una gamba pi avanti dellaltra (vedi
figure di fianco).
Se la palla nella met verticale di destra del campo la gamba pi
avanzata la sinistra, al contrario la gamba avanzata la destra. Questa
postura permette al portiere di avere un campo visivo pi ampio e di
trovare anche pi riferimenti spaziali per valutare al meglio la propria
posizione.

Postura per la difesa della porta e dello spazio

In questo caso lobiettivo principalmente quello di difendere la porta perci la postura deve
essere pi esplosiva che elastica, detta anche di difesa della porta (vedi figura a lato).
Il portiere deve comunque essere pronto a scattare nel caso la situazione di giuoco si sviluppi con
una palla filtrante anzich con un tiro.

POSIZIONE

La posizione che il portiere deve assumere, come detto, varia in base ai parametri
precedentemente esposti, e pu essere classificata di 3 tipi: (i numeri sono i riferimenti nella
figura.

1) - ALTA
Quando la palla a met campo o da una zona pi
lontana dalla propria porta. Difende solo lo spazio.

2) - MEDIA
Quando la palla sulla . Difende lo spazio ma pone
una piccola attenzione alla porta.

3) - BASSA
Quando la palla nei pressi dellarea di rigore. Difende
la porta ma anche lo spazio in quanto la palla a una
distanza da dove pu anche essere scoccato un tiro.




ESERCITAZIONI

1) - Porre dei palloni in varie zone del campo con il
corrispondente numero. In base al numero ed al lato
chiamato il portiere deve assumere la corretta postura e
posizione. Per le posizioni 1,2,3 centrali chiamare solo
il numero, mentre per le altre chiamare il numero e il
lato es. 1-Destra, 4 Sinistra ecc. (Vedi fig.2)

2) - Disporre con i paletti, 3 linee di difesa bassa
(verde), media (gialla) e alta (rossa). In base ai colori
chiamati o mostrati dallallenatore, il portiere deve
assumere la corretta posizione e relativa postura.
Successivamente si potr sviluppare questa
esercitazione statica in dinamica inserendo dapprima il
1
2
4
Fig. 2 Fig. 2
3
3
2
4
1
3
1
2
destra sinistra
1
2
3
1
Fig. 1 Fig. 1
2
3
www.al l enat or e.net

3
pallone indicando al portiere se lultimo che ha toccato il pallone stato un difensore o un attaccante cos che il portiere
chiamato a gestire una situazione reale con le mani o con i piedi. Successivamente verranno introdotti anche degli
attaccanti, in un primo tempo passivi e poi attivi, che contenderanno il pallone al portiere, ed infine dei difensori (che
sostituiranno i paletti) che avranno il compito di aiutare il portiere, ricostruendo cos nel modo pi veritiero possibile la
situazione di gara (vedi fig.3).

3) - I portieri tranne uno, si sparpagliano occupando in
modo dinamico tutta la met campo e si passano la
palla. Il portiere, posizionato a difesa della porta, deve
continuare a mutare la propria posizione in ragione
degli spostamenti effettuati dalla palla

4) - Il portiere si orienta in relazione alla palla
(distanza) con posizione e postura adeguate (vedi punti
precedenti). Contemporaneamente deve stimolare
lampiezza del campo visivo imparando a ricevere
segnali da posizioni diverse da quella della palla: es.
istruttore o compagno posti in posizione laterale
opposta che indicano numeri, colori, ecc.





Fase di Valut azione

Quando la palla stata calciata i parametri che il portiere deve valutare il pi velocemente possibile per decidere se
intervenire o meno sono i seguenti:

La velocit della palla
La traiettoria del pallone
Il movimento degli avversari e dei compagni
Il gesto tecnico da effettuare

A questo punto, se decide di intervenire, il portiere deve scegliere quale gesto tecnico attuare.
Nel caso la giocata effettuata dallavversario richieda unuscita bassa i gesti tecnici che il portiere deve conoscere e
sapere eseguire sono i seguenti:

In anticipo
A contrasto
A copertura della porta
1 vs 1

I sopracitati gesti tecnici possono essere eseguiti sia con le mani che con i piedi e in fase di programmazione riteniamo
che debbano essere allenati almeno una volta alla settimana.
Per gli interventi eseguiti con i piedi si rimanda a successivi articoli che tratteranno questo argomento, fermo restando
che lintervento in scivolata sia in anticipo o a contrasto ed il rilancio di prima intenzione sono gli interventi pi
utilizzati in questo tipo di situazione.
Analizziamo ora lintervento eseguito con le mani. Le componenti del gesto sono molto simili a quelle del tuffo su palla
rasoterra perci la progressione didattica da attuare con i portieri pi giovani la seguente.

1. Stati della palla:
Palla ferma
Palla in mano al portiere
Palla calciata dallallenatore

2. Traiettorie:
rasoterra
battuta
altezza
Fig. 3 Fig. 3
www.al l enat or e.net

4
2. Le posizioni di partenza saranno per ogni tipologia di palla le seguenti:

DECUBITO SEDUTO GINOCCHIO GINOCCHIO IN PIEDI


Nellosservare lesecuzione della progressione, lallenatore deve avere un occhio di riguardo verso la discesa strisciata
delle mani e del tronco e soprattutto dellangolo di attacco al pallone che deve approssimativamente attorno ai 140-170
gradi.

Le componenti principali di questo gesto tecnico sono:

ATTACCO ALLA PALLA

Nelleseguire questo gesto tecnico, il portiere deve cercare di sfruttare al massimo la propria statura e la propria forza
eseguendo luscita il pi possibile in avanti mettendo la
testa tra le braccia che fungono cos da scudo per il
viso.
I passi di approccio devono essere effettuati
velocemente. La gamba che esegue lultimo appoggio
di spinta omologa al lato di tuffo e la punta del piede
deve essere posta in direzione del pallone. Al momento
del caricamento la testa, le braccia e il busto devono
essere gi oltre il piede di appoggio che effettuer la
spinta con lavanpiede cos da consentire un migliore
sfruttamento della forza e fornire un pieno attacco al
pallone. La spinta deve essere effettuata almeno a 2 mt.
dalla palla.

ESERCITAZIONI PER LATTACCO ALLA
PALLA

1) Porre un ostacolino alto al massimo 20 cm su una
palla laterale o frontale, il portiere esegue la corsa di
avvicinamento, passa sopra lostacolo e per arrivare
sulla palla come primo appoggio utilizzare il piede
opposto e successivamente il piede omologo al lato di
tuffo una sola volta. Questo esercizio pu essere
eseguito sia con palla ferma che con palla in
movimento (vedi Fig.4).

2) Esecuzione delluscita bassa cercando di intercettare
il pallone (che pu esser fermo o in movimento)
passando sotto un nastro posto in orizzontale rispetto
alla direzione di corsa (vedi Fig.5).

3) Disporre, a ventaglio, 5 palloni nellara piccola
numerandoli. Il portiere dovr attaccare il pallone
chiamato.


M
Fig. 5 Fig. 5
M
Fig. 4 Fig. 4
Spinta con
gamba sx
Spinta con
gamba dx
e tuffo
www.al l enat or e.net

5
CORAGGIO

Come accennato nellarticolo precedente lesecuzione di questo gesto tecnico non esente da rischi in quanto la
possibilit di scontro fisico non una eventualit poi cos remota, particolarmente quando il campo scivoloso. Perci
il portiere per eseguire questo fondamentale deve avere coraggio. Questa sicuramente una dote innata ma pu
comunque essere allenata, dimostrando ai portieri che se il gesto tecnico eseguito correttamente i rischi di scontro
fisico calano notevolmente.

ESERCITAZIONI PER IL CORAGGIO

Il portiere posizionato a 4 - 5 metri dallallenatore gli
appoggia un pallone rasoterra, non appena lallenatore
lo controlla il portiere esegue luscita. Una variante
potrebbe essere che lallenatore tiene il pallone in
mano, lo lancia leggermente verso lalto e cerca di
colpirlo in mezza girata. Il portiere prima che il mister
calci deve intercettare in presa o in deviazione il
pallone .
Eseguire delle situazioni 1vs 1, a ritmo pi lento del
normale, dove il portiere deve intercettare il pallone
utilizzando solo la testa, tenendo le braccia dietro al
corpo.
Il portiere posizionato sul palo con lo sguardo verso
lesterno, a comando si gira e facendo un solo passo
deve coprire con il corpo la porta su un tiro al volo
effettuato dallallenatore.

ESERCITAZIONI E SITUAZIONI PER LE
USCITE BASSE

1) Vengono posti 2 palloni allaltezza dei pali sulla
riga dellarea piccola, il mister partendo spalle alla
porta scatta verso uno dei due palloni. Il portiere deve
intervenire cercando di anticipare o contrastare il
calcio dellallenatore.

2) Due portieri A e B sono posti frontalmente a circa
15 mt. di distanza, tra di loro due palloni uno a destra e
laltro a sinistra. Al via dellallenatore eseguono uno
scatto. Una volta passati tra la portina A decide quale
palla andare a calciare, B deve cercare di anticiparlo o
quantomeno contrastarlo (vedi Fig.6).

3) Il portiere si posiziona per parare un tiro da una
posizione semi laterale. Il compagno posizionato sul
pallone pu calciare verso la porta oppure pu passare
la palla allallenatore che posizionato sul lato
opposto, in questo caso il portiere deve correre a
coprire lo specchio della porta, senza per andare a
parare fuori dallo speccho. (vedi Fig.7)

4) Lallenatore calcia dei cross tesi o bassi oppure
rimbalzanti dalla posizione laterale verso larea. Il
portiere deve anticipare (attaccando sempre il pallone)
lintervento dei giocatori in area che fungono da
attaccanti dapprima passivi, successivamente attivi
(vedi Fig.8).
Fig. 6 Fig. 6
A
B
M
Fig. 7 Fig. 7
M
Fig. 8 Fig. 8
www.al l enat or e.net

6
Sit uazioni di 1 VS 1

Sono situazioni di gara che si presentano molto spesso nellarco della stagione e che richiedono un allenamento
particolare e continuo. Molti portieri eseguono questo gesto talvolta con rassegnazione o comunque poco convinti di
riuscire a contrastare efficacemente lavversario. Questo ritengo sia dovuto oltre ad un fattore mentale anche alla
mancanza di allenamento specifico teso a migliorare e rassicurare il N.1 sulle possibilit di effettuare con successo
lintervento, che potrebbe equivalere ad un rigore parato.
Le componenti principali di questo gesto sono:

LAVANZAMENTO IN CHIUSURA

Deve essere fatto con passi brevi e veloci cercando di non scoprire troppo lo specchio della
porta cos da evitare dei pallonetti. Nel momento in cui lavversario pu toccare la palla il
portiere deve sempre essere fermo a piedi pari pronto ad intervenire su un eventuale tiro.
Una volta ridotto lo spazio tra se e lattaccante, il portiere deve assumere una postura molto
bassa, a gambe strette e pronto ad intervenire non appena questi calcia o si allunga il pallone.

NON CONCEDERE MAI VANTAGGI ALLAVVERSARIO

In questa fase il portiere pu contare anche su fattori di ordine psicologico, in quanto lavversario ha innanzitutto il
problema di fare gol, probabilmente inseguito da qualche difensore e deve cercare di concludere lazione il pi presto
possibile. Perci il portiere deve cercare di ritardare al massimo lesecuzione avversaria, non deve concedere vantaggi
eseguendo uscite avventate e soprattutto deve rimanere in piedi il pi possibile evitando lerrore pi classico che un
portiere pu commettere in questa situazione, quello di finire con il sedere per terra precludendosi cos ogni possibilit
di intervento.

ESERCITAZIONI E SITUAZIONI PER LE
SITUAZIONI 1 VS 1

1) Lallenatore di fronte al portiere con una palla ferma
esegue delle finte verso destra o sinistra. Il portiere
deve rimanere fermo e intervenire solo quando il
pallone viene spostato.

2) Si definisce un campo di circa 15 metri di lunghezza
e 10 di larghezza. Nel campo si affrontano due portieri
A e B. A parte dalla sua porta palla al piede e deve
cercare guidando il pallone di saltare il portiere B e
portare la palla in porta. B a sua volta deve cercare di
rubare con le mani la palla ad A diventando a sua volta
attaccante e portare la palla nella porta di A che
assume cos il ruolo del portiere. La durata di ogni
incontro di 60-90 secondi (vedi Fig.9).

3) Utilizzando gli altri portieri a disposizione (A,B,C,)
si creano delle situazioni di 1 vs 1. Questi dopo avere
eseguito una slalom tra i paletti si presentano davanti al
portiere P e si giocano una situazione di 1 vs 1 che
potranno risolvere calciando o cercando di dribblare il
portiere. E importante che chi funge da attaccante
esegua lazione alla massima velocit e senza arrestare
mai la corsa (vedi Fig.10).




Fig. 9 Fig. 9
15 mt.
1
0

m
t
.
Fig. 10 Fig. 10
A
B
C
www.al l enat or e.net

7
Ci sono alcune situazioni in cui non e consigliabile eseguire luscita come ad esempio, quando lavversario e molto
defilato rispetto alla porta cio nei pressi della linea di fondo campo, la luce della porta che vede molto poca, di
conseguenza le possibilit di conclusione diretta sono minime ed un passaggio allindietro verso il centro area pu
risultare la soluzione migliore, il portiere deve cercare di intercettare la palla avendo come obiettivo la difesa della porta
traslata (vedi N.1 Settembre 2003).
Unulteriore situazione nella quale ritengo molto pericoloso uscire quando la palla rimbalzante cos che una
conclusione a scavalcare pu risultare vincente anche con un minimo tocco di palla.
Inoltre nel caso in cui la palla ha una traiettoria esterna alla porta, se il portiere non pi che sicuro di essere
ampiamente in anticipo rispetto allavversario, non e consigliabile uscire, in quanto questi, allargando ulteriormente la
sfera, avrebbe vita molto facile nel saltare il portiere oppure a procurarsi un calcio di rigore.

ESERCITAZIONI RIEPILOGATIVE E DI SITUAZIONE


1) Lallenatore si posiziona sul disco del rigore, un
altro portiere (A) scambia il pallone con lui posizionato
sulla lunetta dellarea di rigore. Dopo qualche tocco il
portiere A pu calciare direttamente in porta (1) ,
oppure lallenatore pu controllare e girarsi (2) oppure
ancora, pu eseguire un appoggio laterale verso A, che
cercher di calciare la palla (3). In base ad ogni
situazione il portiere deve fornire la risposta tecnica
corretta (vedi Fig.11).

2) Lallenatore parte appena dopo il centrocampo palla
al piede, seguito lateralmente da due portieri A e B uno
a destra e laltro a sinistra. Ad un certo punto effettua
un passaggio filtrante verso uno dei due laterali. Il
portiere valuta la situazione ed interviene eseguendo
luscita o con le mani o con i piedi. Come variante si
pu inserire un comando o un colore che pu simulare
se la palla stata toccata per ultimo da un avversario o
da un compagno (vedi Fig.12). Una ulteriore
alternativa prevede la possibilit di ricostruire una
situazione di 1 vs 1 inserendo un difensore.

3) A parte palla al piede e guidandola il pi veloce
possibile entra nella portina fatta con due paletti rossi.
A questo punto sceglie se andare sempre guidando la
palla verso sinistra o destra. P girato verso la porta.
Non appena con la vista periferica vede verso quale
parte ha deciso di andare A corre a fare la chiusura
della zona compresa tra il paletto e la porta. A non pu
calciare la palla prima di aver superato il paletto di
riferimento (vedi Fig.13 a pagina seguente).

4) I portieri a dis posizione A, B, C, D palleggiano o
guidano ciascuno un pallone rimanendo allesterno della zona delineata da alcuni cinesini. A un certo punto uno di loro
decide di partire e puntare la porta ed entra nella zona compresa tra le due file di cinesini, nella quale pu solo guidare
la palla, ma non pu effettuare tiri verso la porta. Il portiere deve essere rapido ed andarlo ad affrontare in questa zona,
in situazione di 1 vs 1 o di uscita bassa in attacco. Una volta superata la linea tratteggiata lattaccante pu continuare a
guidare la palla oppure pu eseguire il tiro verso la porta (vedi Fig.14 a pagina seguente)

5) Questa situazione viene sviluppata per simulare un cross dal fondo con difesa della porta traslata (vedi N.1 Settembre
2003) utilizzando i portieri a disposizione per effettuare i cross dal fondo mentre lallenatore posizionato a centro area
funge da attaccante. Il portiere P deve cercare di difendere la porta traslata e nel caso non ci riuscisse o il cross fosse
troppo esterno deve risolvere la situazione parando il tiro o uscendo sui piedi dellallenatore (vedi Fig.15 a seguire).
M
Fig. 11 Fig. 11
A
1
3
2
M
Fig. 12 Fig. 12
A
B
www.al l enat or e.net

8











Fig. 13 Fig. 13
P
A
Fig. 14 Fig. 14
D
C
B
A
Fig. 15 Fig. 15
A
M
Bibliografia

Lorenzo Di Iorio Lallenamento dei
portieri
Claudio Del Ciello Lallenamento
tattico del giovane portiere
Massimo Biffi Capacit di reazione e
uscite nei giovani portieri Rivista
Nuovo Calcio

Lallenament o della pot enza
aerobica nel mesociclo.
A curadel Prof. CARLO DEL FIORENTINO
Preparatore atletico professionista
Consigli ed esercitazioni per allenaremensilmentela potenza aerobica nei
dilettanti.
Qual limportanza dellallenamento del meccanismo aerobico nel calcio?
Orientarsi, ma soprattutto farsi unidea corretta di come proporre gli allenamenti aerobici, nei molti lavori che troviamo
su tutte le riviste specializzate non facile. Molte sono le tendenze e le ragioni portate a supporto per esporre e proporre
un mezzo di allenamento, un test, o addirittura in alcuni casi discutere se sia importante o meno lavorare sul
meccanismo aerobico.
Come tutti sappiamo, il calcio uno sport considerato, dal punto di vista dellutilizzo dei meccanismi energetici,
aerobico anaerobico alternato. Ma in pratica qual il significato di questa affermazione?
Come ben spiegato dal Prof. Bacconi Le comuni azioni di gioco sono caratterizzate da un continuo e situazionale
variare di scatti massimali e submassimali, con cambi di direzione, arresti, recuperi a velocit blanda di corsa, recuperi
al passo, allunghi ad andatura costante, salti, balzi, contrasti e spostamenti improvvisi in ogni direzione e senso. Questa
ampia casistica di movimenti si ripete senza una precisa sequenza, quindi il lavoro proprio del calciatore e di tipo
anaerobico alattacido, ma nellarco dei 90, egli chiamato a nuove situazioni di gioco massimali senza aver ancora
recuperato gli sforzi precedenti.
Per questa ragione il sistema energetico spesso cambia qualit, ed entra in gioco il meccanismo anaerobico lattacido,
provocando un accumulo di lattato. Il recupero di questo debito contratto strettamente correlato alla potenza
aerobica.

Perch allenare la potenza aerobica limport anza di un sist ema
aerobico efficiente.

E importante sottolineare che i meccanismi energetici non lavorano a compartimenti stagni, ma si modulano luno
sullaltro, ed attraverso un sistema aerobico efficiente che possiamo compiere molti sforzi massimali durante una
partita.
Veniamo adesso a proposte concrete su come allenare il sistema aerobico, considerando di primaria importanza
migliorae la capacit, da parte dellorganismo, di riutilizzare il lattato prodotto durante gli sforzi in situazione di gara
durante le fasi di recupero in corsa lenta.
A nostro parere il lavoro intermittente il pi congeniale per la prestazione calcistica, esso si avvicina molt o al lavoro
compiuto in gara, ma sono molto importanti anche le esercitazioni in situazione che, se ben eseguite possono dare gli
stessi risultati di un lavoro cos detto a secco.

a ar rt t i ic co ol lo o
7
7

N . 0 2 O T T O BRE 2 0 0 3
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

P PP P R RR R E EE E P PP P A AA A R RR R A AA A Z ZZ Z I II I O OO O N NN N E EE E
www.al l enat or e.net

2 2
I mezzi di Allenament o.

Questi sono solo alcuni mezzi di allenamento utili ad allenare la potenza aerobica del calciatore.

Lavoro intermittente:
8 veloce 20 lento (da 8 a 20 di lavoro)
15 veloce 45 lento (10 + 10 di lavoro con recupero di 5)

Lavoro in situazione (7 contro 7 su campo a 1 tocco per 30 di lavoro)

Corsa con variazione di ritmo: 5 (1 lento - 30 veloce); 5 (30 lento - 30 veloce); 5 (30 lento - 15veloce).
(da Bacconi, modificato).

La programmazione mensile.

Dopo aver evidenziato alcuni dei pi importanti mezzi per allenare la potenza aerobica veniamo a dare alcune
indicazioni utili a programmare il lavoro mensile. Innanzitutto importante sottolineare che, allinterno del microciclo,
lallenamento aerobico collocato allinizio della settimana. Il mesociclo invece, pu essere impostato con 2 settimane
di carico e 1 di scarico, oppure 3 di carico e 1 di scarico oppure senza la settimana di scarico.
Di seguito proponiamo alcuni esempi di lavoro:

esempio A - 3 settimane di carico e 1di scarico:


Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3 Settimana 4
15 riscaldamento,

10 8 veloce 20 lento,

20 Lavoro in situazione (7
contro 7 su campo a 1
tocco).
15 riscaldamento,

10+10con 5 recupero
45 lento-15 veloce,

20 Lavoro in situazione (7
contro 7 su campo a 1
tocco).
15 riscaldamento,

15 corsa con variazione di
ritmo: 5 1 lento-30
veloce; 5 30 lento-30
veloce; 5 30 lento-
15veloce,

30 Lavoro in situazione (7
contro 7 su campo a 1
tocco).
15 riscaldamento,

8 8 veloce 20 lento,

15 Lavoro in situazione (7
contro 7 su campo a 1
tocco).



esempio B - 2 settimane di carico e 1di scarico:

Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3
15 riscaldamento,

8+8con 5 recupero
45 lento-15 veloce,

20 Lavoro in situazione (7 contro 7
su campo a 1 tocco).
15 riscaldamento,

15 corsa con variazione di ritmo: 5
1 lento-30 veloce; 5 30 lento-
30 veloce; 5 30 lento-15veloce,

30 Lavoro in situazione (7 contro 7
su campo a 1 tocco).
15 riscaldamento,

8 8 veloce 20 lento,

15 Lavoro in situazione (7 contro 7
su campo a 1 tocco).


www.al l enat or e.net

3 3
esempio C - 3 settimane senza (comeconsigliato daalcuni autori, allafinedellasettimana3 si
ripartedallasettimana1):

Settimana 1 Settimana 2 Settimana 3
15 riscaldamento,

10 8 veloce 20 lento,

20 Lavoro in situazione (7 contro 7
su campo a 1 tocco).
15 riscaldamento,

8+8con 5 recupero
45 lento-15 veloce,

25 Lavoro in situazione (7 contro 7
su campo a 1 tocco).
15 riscaldamento,

15 corsa con variazione di ritmo: 5
1 lento- 30 veloce; 5 30 lento
30 veloce; 5 30 lento-15veloce,

30 Lavoro in situazione (7 contro 7
su campo a 1 tocco.


Ricordiamo infine che tutte le indicazioni riportate sono di massima. Anche se abbiamo la giusta e sacrosanta idea di
razionalizzare i cicli di allenamento, utile evidenziare che gli sport di squadra non si prestano ad una
programmazione cos analitica come gli sport individuali (come ad esempio latletica leggera). Lasciamo quindi
allesperienza dellallenatore la facolt di pesare le esercitazioni che devono essere sempre adattate alla realt del
campo.


Bibliografia:
Bacconi Mazzali, La preparazione fisica del calciatore, Koala Libri.

Filippo Inzaghi: il goal nel sangue.
A curadi LUCA PRESTIGIACOMO
Il ritrattotecnicoper capiremovimenti, astuzieesegreti del superbomber
rossonero.
La st oria.

Filippo Inzaghi sicuramente una delle punte pi forti del campionato italiano nonch dEuropa. Nato a Piacenza il
9/8/73, sulla cresta dellonda da ormai parecchie stagioni. Cresciuto nel Piacenza, la squadra della sua citt, col
Parma che si fa conoscere al grande pubblico. Era la stagione 95/96, ed Inzaghi stup tutti in una partita di Coppa Coppe
disputata coi gialloblu. La stagione successiva pass allAtalanta, dove si fece definitivamente apprezzare da pubblico
ed addetti ai lavori, segnando ben 24 reti in 33 partite. Ormai tutte le grandi squadre avevano messo gli occhi su di lui,
entusiasmate dalla sua abilit di rendersi pericoloso e spesso implacabile nellarea rivale e dalla sua facilit di andare in
rete.E la Juventus ad accaparrarselo nel 97, strappandolo al Parma, che ne conservava ancora la propriet. I bianconeri
guidati da Lippi a fine stagione vinsero lo Scudetto, anche grazie allapporto di Inzaghi, che and a rete 18 volte in 31
gare. Nella stessa annata, con la Juve Inzaghi vinse anche la Supercoppa Italiana. In bianconero rimase per quattro
stagioni, sino al 2000/01, non vincendo per altri trofei, ma continuando a fornire il suo apporto alla squadra a suon di
gol. Proprio alla Juventus, nel corso della stagione 98/99 inizi il suo rapporto con lattuale suo tecnico Carlo Ancelotti.
A dir la verit, il tecnico emiliano pareva non dovesse avere un rapporto idilliaco col calciatore. Infatti, nellestate 97
Ancelotti, allora alla guida del Parma, diede il suo consenso affinch Inzaghi venisse ceduto alla Juventus. Ma poi i
rapporti fra i due, quando i loro destini si incrociarono nuovamente a Torino, furono sempre positivi, tant che ancora
oggi lavorano ancora assieme al Milan.
Inzaghi si trasfer nella squadra rossonera nellestat e 2001, quando a guidare il team era il turco Fatih Terim, che fu
sostituito da Ancelotti dopo pochi mesi dallinizio del campionato. Anche con la maglia rossonera, lattaccante
piacentino non ha deluso, segnando, in campionato, 10 goal nella prima stagione, e 17 nella seconda. Proprio a maggio
2003, al termine di unannata estremamente positiva per lui e per la squadra, Inzaghi ha avuto lonore di inserire nel suo
palmares personale la Champions League. Il Milan ha conquistato il pi importante trofeo continentale anche con il
grande apporto di Inzaghi, protagonista di primo livello delledizione 2002/03 con 10 reti. Col Milan ha vinto altres una
Coppa Italia (2002/03) e la Supercoppa Europea di questa stagione.
Anche in nazionale Inzaghi ha avuto finora una carriera di tutto rispetto. In maglia azzurra esord l8 giugno 1997 (3 -3
col Brasile in un torneo in Francia). Il bilancio attuale di 47 presenze e 19 goal. Prima di essere convocato nella
nazionale maggiore, Inzaghi ha vinto due campionati europei con lUnder 21.
In tutte le squadre in cui ha militato e con tutti i tecnici avuti, Inzaghi sempre stato impiegato come prima punta il pi
delle volte in un attacco a 2, affiancato da una seconda punta, da un giocatore con caratteristiche da rifinitore o da
unaltra punta di peso.




a ar rt t i ic co ol lo o
8
8

N . 0 2 O T T O BRE 2 0 0 3
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

L LL L A AA A S SS S C CC C H HH H E EE E D DD D A AA A T TT T E EE E C CC C N NN N I II I C CC C A AA A
www.al l enat or e.net

2 2
La scheda tecnica.

Inzaghi, prima punta mobile e veloce (possiamo definirlo un brevilineo), ha come caratteristica principale la sua
eccezionale capacit di andare in rete. Dotato di uno straordinario senso del goal, molto abile nel muoversi sempre in
maniera ottimale, con palla in possesso dei suoi compagni. Infatti, Inzaghi, si smarca sempre negli spazi, nei tempi e nei
modi pi adeguati. Poi, una volta ricevuta palla, abilissimo nel difenderla e nel calciare in porta con una freddezza
assoluta. Vedere la porta e piazzare la stoccata vincente, infilando con precisione il portiere rivale, per la punta del
Milan e della Nazionale relativamente cosa semplice. Inzaghi dotato di un tiro preciso, potente al punto giusto. A
differenza di altri attaccanti, non ha nel suo repertorio colpi di classe con i quali firmare le proprie reti, ma
lefficacia con la quale segna in ogni maniera a renderlo uno dei pi implacabili centravanti del mondo. Infatti, Inzaghi
andato a segno con entrambi i piedi, di testa (pur non eccellendo in questa specialit) e su calcio di rigore. La maggior
arte dei suoi goal sembrerebbero in apparenza facili. Molte sono infatti le reti segnate da tiri ravvicinati in cui Inzaghi ha
dovuto solo spingerla dentro. Ma non bisogna togliere merito al giocatore, alludendo allo scarso livello spettacolare
dei suoi goal e alla loro apparente facilit. Lenorme merito di Inzaghi infatti quello di trovarsi sempre nel posto giusto
al momento giusto, e quello di saper indirizzare con freddezza e decisione la sfera oltre le spalle del portiere. Sono
queste due peculiarit che gli permettono di segnare con una continuit davvero rara, garantendo alla sua squadra un
ragguardevole numero di goal a stagione. La freddezza sotto porta un pregio che poche punte vantano per davvero.
Furbizia, opportunismo e fiuto del goal sono quindi le sue armi principali.
Per quanto riguarda le altre caratteristiche tecniche, Inzaghi non ha nel passaggio uno dei suoi requisiti salienti. Egli si
limita infatti ad effettuare disimpegni semplici ma efficaci. Nei casi in cui, venendo incontro ai centrocampisti, riceve
palla con le spalle girate, subito effettua lo scarico e raramente tenta di girarsi per effettuare un passaggio smarcante.
Sebbene in diverse occasioni abbia fornito passaggi decisivi per i compagni, lassist non ci che lo ha fatto emergere.
Come gi detto, Pippo ha segnato parecchi goal su colpo di testa, ma non al livello dei migliori saltatori presenti
sulla scena internazionale.
E molto abile nel difendere la palla quando si trova con le spalle girate alla porta, ma non tenta il dribbling o la
percussione, in quanto privilegia sempre il passaggio allazione individuale.
La partecipazione alla fase difensiva da parte del giocatore non molto consistente, in quanto deve restare pronto a
proporsi in profondit o incontro, a seconda delle situazioni tattiche non appena la squadra riconquista palla. Al
massimo, si limita ad accorciare verso i centrocampisti oppure ad infastidire i centrali avversari se indugiano troppo a
liberarsi del pallone. Del resto, Inzaghi non eccelle nel contrasto.
Tatticamente, sempre portato a muoversi in profondit, scattando sul filo del fuorigioco. La punta rossonera viene
incontro ai compagni di centrocampo solo nei casi in cui per questi non sia agevole servirlo in profondit, oppure
quando si trovano in difficolt, o comunque qualora sia meglio costruire il gioco in maniera elaborata. Ma non appena
possibile, il piacentino si slancia verso la porta avversaria, in maniera estremamente corretta. Smarcandosi in verticale
in modo da vedere sia la porta che la palla, Inzaghi preferisce partire da posizione leggermente defilata, a volte
addirittura dai pressi della linea laterale, dopo aver effettuato un movimento di deviazione verso lesterno. Molto
intelligente tatticamente, egli si fa trovare sempre la posto giusto in area di rigore, sia quando lazione si svolge sulle
fasce che centralmente. Il rossonero una punta che pu rendersi pericolosa sia in contropiede che nelle situazioni in
cui la sua squadra si trova a costruire il gioco nella met campo rivale. Di conseguenza, nei casi in cui i compagni
riconquistano palla nella propria met campo, egli risulta un prezioso punto di riferimento per sfondare subito in
profondit o per far salire la squadra. Quindi, la dinamicit una delle doti tattiche principali di Inzaghi, che pu tra
laltro vantare di un fisico agile e scattante.
Inzaghi inoltre un professionista serio che garantis ce sempre tutto il suo impegno e la sua determinazione agonistica
nel contribuire al successo della sua compagine in qualsiasi partita, anche nelle amichevoli di inizio stagione. Anche
questo gli ha permesso di essere apprezzato e stimato da tecnici, addetti ai lavori e compagni.
Lunico difetto rilevante di Inzaghi deriva dalla sua stessa propensione a puntare sullo scatto sul filo del fuorigioco.
Infatti, cos facendo, finisce troppo spesso in offside. Ci dipende soprattutto dalla sua ingenuit nel non verificare la
sua posizione rispetto alla linea dei difensori, quando si propone in attesa di ricevere il passaggio. E vero che questo
listinto che gli ha permesso di andare in rete parecchie volte, ma a volte queste situazioni di offside potrebbe
palesemente evitarle. Se dovesse migliorare anche da questo punto di vista, diventerebbe ancora pi completo ed
implacabile.




www.al l enat or e.net

3 3
SCHEDA TECNI CA
tiro
Sa colpire con entrambi e piedi. E molto freddo sottoporta ed in grado di battere a rete in
condizioni di scarso equilibrio. Non possiede la castagna dalla lunga distanza.
passaggio
Non tra le sue doti migliori. SuperPippo predilige lo scarico sicuro allassist in profondit.
Probabilmente la difficolt nel girarsi con la palla e la mente sempre concentrata sullobiettivo di
segnare ne limitano le giocate nelle zone lontane dalla porta.
colpo di testa
Pur non essendo un saltatore riesce a rendersi pericoloso di testa in quanto difficilmente
marcabile nellarea piccola.
controllo e
difesa di palla
Inzaghi assolutamente straordinario nel controllare spalle alla porta, girarsi facendo perno sul
difensore e battere a rete..
dribbling
Il giocatore rossonero preferisce il dribbling in velocit a quello tecnico, da fermo. Abile
nellarrestarsi o cambiare direzione rubando il tempo al difensore.
partecipazione
alla fase
difensiva
Assolutamente superflua. Non rientra nella mentalit di Inzaghi quella di fare 20 mt per inseguire
un avversario.
fiuto del goal
E probabilmente il centravanti italiano con il pi spiccato senso del goal. Inzaghi vede la porta
da qualsiasi posizione. Il suo movimento, sia con la palla che senza, sempre funzionale alla
ricerca della segnatura. In area la sua rapidit, unit ad unottima lettura tattica del gioco, gli
permette di anticipare le situazioni e di battere spessissimo sul tempo difensore e portiere.
movimento
Inzaghi si muove quasi esclusivamente sul filo del fuorigioco per ricever palla alle spalle del
pacchetto arretrato. Il rossonero spesso ama defilarsi lateralmente per poi scattare in profondit.
Questo suo modo di muoversi in alcune circostanze non permette alla squadra di trovare il
riferimento avanzato per salire. Non una punta che pu far reparto da solo proprio per il suo
particolare modo di muoversi.



Gl i schemi che esalt ano le dot i di Inzaghi.

Analizziamo ora in che maniera gli allenatori cercano di sfruttare le potenzialit del forte attaccante del Milan e della
nazionale.
Nel Milan, Ancelotti affianca Shevchenko ad Inzaghi; alle spalle dei due, giostra un trequartista (Rui Costa o Kak).
Pippo svolge le mansioni di prima punta, movendosi principalmente in posizioni centrali, mentre lucraino svaria
maggiormente per il fronte offensivo. C da dire che anche Inzaghi non raro vederlo allargarsi verso al fascia, dove
cerca spazi per un successivo smarcamento in profondit. I due attaccanti coordinano correttamente i loro movimenti,
scambiandosi spesso le posizioni. Dietro di loro, il trequartista ha il compito di servirli in profondit e di sfruttare
talvolta i loro movimenti finalizzati alla creazione degli spazi in zone centrali. Uno schema spesso fatto applicare da
Ancelotti con lo scopo di sfruttare la capacit di penetrazione in profondit, prevede il simultaneo movimento di
deviazione di Inzaghi e del suo compagno di reparto. Ci avviene con palla in possesso di un compagno arretrato, anche
un difensore, e soprattutto nelle situazioni in cui lavversario si trova sbilanciato e risulta conveniente attuare una
www.al l enat or e.net

4 4
veloce ripartenza. E in particolare contro le difese a tre,
che lasciano scoperti maggiori spazi in zona laterale, che
viene applicato questo schema. Una volta che Inzaghi e
laltra punta si sono allargati, le possibili evoluzioni
dellazione sono due. La prima possibilit che il
portatore di palla serva subito Inzaghi in profondit, il
quale ha preventivamente chiamato il lancio scattando in
verticale. Il secondo caso prevede che il portatore di palla
effettui un passaggio intermedio a favore del trequartista o
dellaltra punta; chi riceve palla serve subito Inzaghi
lanciatosi verso la porta rivale (fig.1).
I movimenti in profondit dellattaccante rossonero sono
comunque molto efficaci tatticamente per tutta la squadra,
in quanto costringono la difesa avversaria a seguirlo e
quindi ad allungarsi, nei casi in cui non conveniente
attuare la tattica del fuorigioco. La frattura che Inzaghi
crea fra la seconda e la terza linea rivale viene poi sfruttata
dallaltra punta che viene incontro o dal trequartista (o un
altro mediano)che si inserisce da dietro. Chi riceve palla
in questa zona neutra creatasi, si trover cos libero di
agire, potendo puntare la retroguardia rivale ora in
difficolt e quindi facilmente attaccabile da altri
movimenti in profondit da parte delle punte (fig.2). Sono
poi tanti i casi in cui Pippo, lanciandosi in avanti, elude
la tattica del fuorigioco rivale maldestramente applicata,
con la difesa che si viene cos a trovare in disordine.
Questi sono gli schemi che il Milan attua quando la
situazione richiede un rapido capovolgimento di fronte, e
in generale quando ci sono spazi considerevoli concessi
dal sistema difensivo avversario. Quando invece il Milan,
in possesso palla, sta costruendo la manovra con la
retroguardia opposta ben serrata, Inzaghi, oltre a
gettarsi negli spazi non appena convenga (attraverso
tagli a convergere davanti o sul lato cieco del suo
marcatore), viene incontro ai compagni del centrocampo
facendo da muro, in modo da favorire la costruzione del
gioco e creando spazi per lo marcamento del suo
compagno di reparto e del trequartista (fig.3). Quando la
palla si trova sulle fasce e il portatore si sta apprestando a
crossare, Inzaghi, molto abile nel tagliare verso il primo
palo in combinazione con Shevchenko che si porta sul
secondo. Molti dei suoi goal sono scaturiti da questo
genere di azioni, in cui Inzaghi, pi veloce degli altri,
arriva prima sul pallone e con uno o due tocchi lo spedisce
in rete.

Anche in nazionale sono pressappoco questi i tipici
movimenti che Trapattoni chiede a SuperPippo".
Principali spalle di Inzaghi in azzurro sono Totti oppure
Vieri. Quando il romanista, da seconda punta, affianca il
rossonero, lui ad accollarsi il compito di ricevere palla
venendo incontro per poi servire Inzaghi che, rimanendo
molto alto, si appresta ad attaccare la retroguardia rivale in
profondit. Quando Vieri ad affiancare Inzaghi, la
presenza di due prime punte ben organizzata da
Trapattoni, che chiede a Vieri di partire qualche metro
prima del compagno, assumendosi il compito di aiutare i
FIG. 1 FIG. 1
MALDINI
CAFU
NESTA
GATTUSO
SEEDORF
RUI COSTA
SHEVCHENKO
DIDA
PIRLO
KALADZE
2
INZAGHI
1
1
1
3
4
FIG. 2 FIG. 2
MALDINI
CAFU
NESTA
GATTUSO
SEEDORF
RUI COSTA
SHEVCHENKO
DIDA
PIRLO
KALADZE
2
INZAGHI
1
1
3
3
5
1
www.al l enat or e.net

5 5
mediani con movimenti dincontro, pronto per a farsi
trovare al suo posto nellarea di rigore quando lazione
vi si svolge nei pressi.
Nonostante, come gia detto, Vieri ed Inzaghi siano
entrambe prime punte, i due sono molto affiatati e
combinano ottimamente i loro movimenti. Uno schema
che ricercano spesso un uno va uno viene che
attuano con palla ancora in possesso di un difensore. E
Vieri a venire incontro, con Inzaghi che subito si getta
in profondit nello spazio creato dal compagno. Il
difensore cerca con un lancio la testa di Vieri, che
spizzando la palla cerca di servire Inzaghi in proiezione
offensiva nellarea rivale (fig.4). Con la presenza di Del
Piero sulla parte sinistra della trequarti, i movimenti
offensivi della nazionale italiana sono potenzialmente
ancora pi numerosi ed articolati.
Giocando lItalia maggiormente di rimessa di quanto
faccia il Milan, la ricerca della profondit garantita da
Inzaghi, anche attraverso lanci lunghi, molto assidua.

Per concludere, Pippo Inzaghi ormai da molti anni uno
dei migliori attaccanti sulla scena nazionale ed
internazionale, soprattutto per la sua prolificit,
continuit, maturit e professionalit. E per questo che
fra i centravanti pi temuti da parte dei difensori che
lo incontrano, per i quali difficile prendergli le misure
sia in area di rigore che quando devono gestirne i
movimenti sul filo del fuorigioco. Nonostante non sia
fra i giocatori pi dotati dal punto di vista tecnico, e
non sia fra quelli che si mettono in mostra con azioni
individuali e colpi di classe (non sempre utili per la
squadra), la sua efficacia veramente eccezionale e
decisiva. Filippo Inzaghi ha le carte in regola per
rimanere sulla cresta dellonda per molte altre stagioni,
garantendo alle sue squadre un apporto notevole in
termini di reti e pericolosit offensiva, contribuendo
quindi alla conquista di nuovi trofei da aggiungere al
suo personale palmares.

FIG. 3 FIG. 3
MALDINI
CAFU
NESTA
GATTUSO
SEEDORF
RUI COSTA
SHEVCHENKO
DIDA
PIRLO
KALADZE
5
INZAGHI
1
4
2
3
1
FIG. 4 FIG. 4
CANNAVARO
PANUCCI
NESTA
ZANETTI
DEL PIERO
VIERI
CAMORANESI
BUFFON
PERROTTA
ZAMBROTTA
INZAGHI
2
3
2
1
2

Difendere con il fuorigioco.
A curadi MASSIMO LUCCHESI
Teoria, organizzazionedi squadra edidattica per difendersi sfruttandola tattica
del fuorigioco.

Cosa significa difendere con il fuorigioco.

Fino ad alcuni anni or sono (quando le squadre d Sacchi e Zeman erano di moda rappresentando quella che veniva
considerata la pi moderna espressione calcistica) difendersi con il fuorigioco era quasi un obbligo a qualsiasi livello.
Dopo linfelice europeo in terra inglese (anno 1996) e labbandono di Sacchi dal ruolo di CT azzurro le squadre delite
che adottano la tattica del fuorigioco sono andate sempre diminuendo ed oggi possibile affermare che nessuna squadra
di livello internazionale utilizza tale strategia in modo sistematico per contrastare la manovra avversaria. Tutto ci ha
avuto notevoli ripercussioni anche a livello dilettantistico dove spesso si soliti prendere spunti pi o meno opportuni
dal mondo professionistico.
In virt di queste considerazioni credo che nel calcio di oggi potrebbe essere opportuno riproporre con efficacia la
tattica del fuorigioco potendo contare sulleffetto sorpresa.

Ma cosa significa in realt adottare la tattica del fuorigioco? Non credo che lobiettivo primario di una squadra che
adotti tale condotta sia quello di guadagnare palla facendo finire in fuorigioco lavversario. Credo piuttosto che
attraverso lutilizzo del cosiddetto elastico difensivo si possa togliere con efficacia i riferimenti agli attaccanti per
muoversi in profondit e facilitare di conseguenza il pressing ed il recupero palla in mezzo al campo.


Linea st at ica e linea dinamica.

La differenza tra una linea difensiva statica (molti dei reparti arretrati di oggi sono statici prendendo come riferimento i
movimenti verticali in fase difensiva) ed una linea dinamica (come quella proposta dal Milan di Sacchi) sono notevoli.
E infatti molto pi complicato per le punte attaccare in profondit una linea dinamica che una statica. Se infatti la linea
difensiva dinamica avanza verso il centrocampo lattaccante costretto anchegli ad abbassarsi; mentre quando la linea
difensiva dinamica scivola con rapidit allindietro diventa impossibile per la punta sorprendere alle spalle il reparto
avversario.
Una linea statica da invece riferimenti tatticamente pi agevoli da leggere allattaccante che pu con pi facilit trovare
i tempi di inserimento.
Premesso questo palese, ma necessario, affermare che organizzare tatticamente una linea difensiva dinamica assai
pi complicato che non insegnare ad una linea statica piramidi, diagonali e scalate tipiche della zona.


a ar rt t i ic co ol lo o
9
9

N . 0 2 O T T O BRE 2 0 0 3
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

T TT T A AA A T TT T T TT T I II I C CC C A AA A
www.al l enat or e.net

2 2
Lorganizzazione della linea difensiva dinamica.

La linea difensiva dinamica ha come obiettivo principale, dopo aver appreso tutti i principi della zona, quello di
allenarsi nella gestione della profondit.
I giocatori che compongono il reparto arretrato devono essere bravi ad avanzare e scappare leggendo in modo unitario
la situazione di campo e movendosi con tempi comuni.
In relazione alla situazione di campo i giocatori devono esser bravi a:

Leggere la situazione della palla (ovvero se giocabile = in possesso di un avversario o non giocabile = ad esempio
in volo o in transito tra un giocatore e laltro);
Leggere la direzione della palla (ovvero giocabile/giocata in avanti o giocabile/giocata indietro);
Leggere la situazione tattica in cui si trova il possessore avversario (se pressato = palla coperta; se libero = palla
scoperta);
Gestire individualmente e collettivamente i movimenti delle punte (incontro alla palla oppure in profondit);
Gestire individualmente e collettivamente i movimenti dei centrocampisti incursori (incontro alla palla oppure in
profondit);

In relazione alle variabili appena evidenziate lallenatore dovr dare alla squadra le indicazioni pi opportune.
A seguire ecco i principi generalmente seguiti dalle squadre che muovono dinamicamente la linea difensiva:

Su palla giocata indietro la linea AVANZA.
Su palla giocabile indietro perch il possessore contrastato (palla coperta) la linea AVANZA.
Su palla giocabile in avanti perch il possessore libero (palla scoperta) la linea SCAPPA fino al limite dellarea (o
in prossimit di una zona predefinita) per poi AVANZARE in caso di situazioni di inferiorit (o parit) numerica.

Oltre a sapersi muovere in relazione con i movimenti della palla e la situazione tattica in cui si trova il possessore, la
linea deve saper gestire i movimenti degli incursori seguendo questi principi:

Con palla coperta e punta che va in profondit si AVANZA lasciando gli avversari in fuorigioco.
Con palla scoperta e punta che va in profondit si SCAPPA (almeno fino al limite dellarea) impedendo agli
avversari di ricever palla alle nostre spalle.
Con palla coperta e punta che viene incontro si fa marcatura aggressiva.
Con palla scoperta e punta che viene incontro si fa marcatura blanda fino al momento in cui la palla non viene
trasmessa alla punta per poi accorciare sul possessore rapidamente.

Naturalmente oltre a dover gestire situazione della palla ed il movimento degli attaccanti, i difensori dovranno
relazionarsi anche alla zona di campo ed al movimento degli incursori di centrocampo.
E ovvio che non appena il reparto difensivo sar giunto nei pressi della linea di centrocampo pi opportuno scappare
che rimanere statici. Cos come opportuno scappare quando gli avversari sono in grado di operare il cambio fronte o
preparare linserimento del centrocampista incursore.

Fare il fuorigioco con la difesa a uomo.

Naturalmente possibile utilizzare la tattica del fuorigioco anche se la difesa imperniata su marcature a uomo. Anzi,
a mio avviso molto pi agevole effettuare la tattica del fuorigioco quando si difende a uomo che non a zona. Se infatti la
difesa a zona prevede un affiatamento importante tra i giocatori invece, in linea di massima, solo il libero
(avanzando o accompagnando) che decide se fare o meno il fuorigioco individuale nella uomo.
Credo altres che sia invece impossibile fare lelastico (o onda difens iva) con la difesa a uomo.
Ecco a seguire i principi da seguire per fare il fuorigioco con la difesa a uomo.

Con palla giocata indietro il libero (e gli altri difensori) mantengono la posizione.
Con palla lunga giocata indietro il libero porta su il reparto per poi staccarsi.
Con palla coperta e punta che va in profondit il libero lascia sfilare lattaccante e porta su il marcatore.
Con palla scoperta e punta che va in profondit il libero accompagna per poi portare su il reparto se il possessore
www.al l enat or e.net

3 3
cincischia.
Con palla scoperta e ceduta alla punta che va in profondit il libero esce a pressione sullattaccante cha va a
ricevere.

Da quanto evidenziato sopra risulta chiaro che lorganizzazione del fuorigioco di una difesa a uomo pi agevole in
quanto fondamentalmente solo il libero il giocatore da istruire.

Gli aspetti fondamentali per poter fare il fuorigioco con efficacia.

Per poter far bene la tattica del fuorigioco necessario che la squadra:

Conosca a menadito i principi;
Sappia leggere la situazione;
Sappia interpretare la situazione (gestione delle punte, del lato debole, degli inserimenti in 2 tempo)
Abbia la giusta mentalit (si pu sbagliare ma non occorre ne scoraggiarsi ne perdere compattezza)


Le esercit azioni.


Per addestrare la squadra ad apprendere i principi della tattica del fuorigioco necessario effettuare i seguenti passaggi:

1 passaggio: Allenare la squadra (il reparto) a muoversi seguendo la palla.
2 passaggio: Allenare la squadra (il reparto) a muoversi leggendo la situazione della palla (coperta/scoperta).
3 passaggio: Allenare la squadra (il reparto) a gestire i movimenti delle punte (incontro/ in profondit).
4 passaggio: Allenare la squadra (il reparto) a gestire gli inserimenti in 2 tempo.
5 passaggio: Allenare la squadra (il reparto) a gestire linferiorit numerica

Ecco a seguire una possibile sequenza didattica per far apprendere i principi del fuorigioco:

attacco ai colori;
attacco alla palla;
2 vs 3;
3 vs 4;
difesa della linea;
4 difensori + 1 vs 6 attaccanti;
4 difensori + 2 vs 8 attaccanti;

Fig. 1 Fig. 1 Fig. 2 Fig. 2
1
2
1
1
1
1
2 2
2
2
www.al l enat or e.net

4 4
ATTACCO AI COLORI (vedi fig.1 a pagina precedente).

La linea difensiva si muove, su comando dellallenatore, andando ad attaccare i paletti dei colori indicati.
Lesercitazione ha lobiettivo di rendere coordinati i movimenti in verticale (avanzo/scappo) dei difensori.
Occorrer che lallenatore curi sia i tempi comuni che la tecnica di dislocazione.

ATTACCO ALLA PALLA (vedi fig.2 a pagina precedente).

I giocatori gialli sono dislocati a diverse altezze nella met campo offensiva e moveno la palla (inizialmente in modo
lento poi sempre pi veloce) da destra a sinistra.
I difensori azzurri sono chiamati a muoversi in modo coordinato secondo i movimenti della palla.
Anche questa esercitazione, come la precedente, ha l o scopo di addestrare i difensori a leggere la situazione e
coordinare il movimento del reparto.

2 VS 3 (vedi fig.3).
3 VS 4 (vedi fig.4).

In entrambe le esercitazioni lobiettivo per i difensori quello di difendere la porta in situazione di inferiorit numerica.
Lesiguo numero dei giocatori in campo nella esercitazione 2 vs 3 facilita la lettura individuale della situazione e
permette al singolo giocatore di correlarsi con il proprio avversario e decidere se metterlo o meno in fuorigioco.
Nella situazione 3 vs 4 cominciano a dover essere applicati movimenti organizzati a pi giocatori e quindi il singolo
oltre a doversi correlare con lavversario dovr anche leggere ottimamente la situazione del compagno e della palla.
Scopo delle due proposte didattiche quello di allenare i microreparti a muoversi in modo coordinato ed a gestire
linferiorit numerica per mezzo dellutilizzo della tattica del fuorigioco.


DIFESA DELLA LINEA (vedi fig.5).

Due reparti composti da 4 giocatori ciascuno si
affrontano cercando di portar palla oltre la linea
avversaria delimitata dai coni. Obiettivo
dellesercitazione quello di attuare in contemporanea i
principi della zona e quelli della tattica del fuorigioco.
Fig. 5 Fig. 5
Fig. 3 Fig. 3 Fig. 4 Fig. 4
www.al l enat or e.net

5 5


4 DIFENSORI + 1 CONTRO 6 ATTACCANTI (vedi fig.6).
4 DIFENSORI + 2 CONTRO 8 ATTACCANTI (vedi fig.7).

In entrambe le esercitazioni il reparto difensivo deve contrapporsi, in situazione reale di gioco, alla manovra offensiva
avversaria. Lo scopo degli esercizi quello di consolidare i principi della zona e contemporaneamente attuare la tattica
del fuorigioco in situazione di gioco.



















Fig. 6 Fig. 6 Fig. 7 Fig. 7

At t acking Plan.
A curadi STEFAN CHIANCONE
Comestrutturarela strategia offensiva di una squadra di calcio.

Gli obiet t ivi dalla fase offensiva.

E, secondo me opportuno, per semplificare la didattica della fase offensiva scomporre la stessa in varie sottofasi
legate ad obiettivi reali. Infatti ritengo troppo generico e poco concreto evidenziare che lobiettivo di ogni squadra, in
situazione di possesso palla, quello di segnare nella porta avversaria. Per arrivare alla segnatura necessario che la
squadra compia dei passaggi chiave. Questi passaggi chiave, a mio modo di vedere, possono essere cos riassunti:

Passaggio A: evitare di perdere il possesso palla una volta che questa stata riconquistata;
Passaggio B: far avanzare la palla in direzione della porta avversaria o meglio in una zona di campo da dove sia
possibile servire con efficacia il tiratore;
Passaggio C: mettere un giocatore in condizioni di battere a rete ovvero, creare i presupposti della conclusione;
Passaggio D: battere efficacemente a rete.

In gergo tecnico i passaggi sopra evidenziati possono essere schematizzati nelle seguenti sottofasi della fase offensiva:

Post conquista
Costruzione
Rifinitura
Conclusione

Lottimale sviluppo delle varie sottofasi genera in modo naturale favorevoli situazioni da goal. Naturalmente sar
compito di ogni allenatore, considerate le caratteristiche dei giocatori a disposizione, delineare le linee guida (schemi)
da seguire per centrare al meglio gli obiettivi delle sottofasi.

Limportanza del piano dattacco.

Lallenatore oltre a dover dare un gioco alla squadra e a fornire quindi le ottimali opzioni di gioco ai singoli dovr,
partita dopo partita, far si che la squadra sia in grado di interpretare al meglio le varie situazioni tattiche che il team
avversario proporr in relazione al modulo di gioco, alla strategia e allatteggiamento con cui si dispone in campo.
Ecco quindi che fondamentale risulter essere la preparazione di uno specifico piano dattacco (attacking plan).
Ovviamente gli allenatori di squadre professionistiche saranno sicuramente avvantaggiati in tal compito potendo spesso
preparare la partita in anticipo, attraverso la relazione dellosservatore e/o la visione dei VHS degli avversari.
Allallenatore dilettante spetter invece il compito di aggiustare in diretta il comportamento tattico/strategico della
propria squadra, proprio nel momento in cui, affrontando lavversario, potr ricavarne le indicazioni di massima.
a ar rt t i ic co ol lo o
1
1
0
0

N . 0 2 O T T O BRE 2 0 0 3
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N 785 DEL 15/07/03
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 55050 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273

S SS S O OO O L LL L U UU U Z ZZ Z I II I O OO O N NN N I II I
www.al l enat or e.net

2 2
Come strutturare un Attacking Plan efficace.

Per strutturare un ottimale piano di attacco dovranno essere presi in considerazione tutti gli aspetti primari legati allo
sviluppo difensivo della strategia cui si affidano gli avversari.
Nella tabella a seguire sono evidenziati i particolari principali che lallenatore dovr cogliere e la funzione che essi
hanno in relazione alla strutturazione del piano dattacco.

PARAMETRI DI FENSI VI AVVERSARI DA VALUTARE
MODULO DI GIOCO
Laspetto preminente, ed anche quello pi semplice da individuare sar relativo alla
disposizione sul campo degli avversari. In relazione a questo aspetto lallenatore potr
definire la contrapposizione tattica ideale in modo da disporre superiorit numerica in
una precisa zona di campo.
CARATTERISTICHE
DEL REPARTO
DIFENSIVO
Analizzare le peculiarit del reparto avversario fondamentale per fornire alla squadra
gli input per superarlo. Verificare se la squadra difende a 3 o a 4, se gioca in linea o con
il libero, se sono orientati principalmente su palla e spazio o sulluomo, se sono rapidi
nelle transizioni, se sanno attaccare il possessore con celerit sono tutti aspetti
fondamentali da considerare al fine di fornire alla squadra tematiche di gioco e
contromosse opportune.
In particolare una approfondita analisi del reparto difensivo deve fornire allallenatore le
chiavi per individuare le ottimali tecniche di rifinitura da utilizzare.
CARATTERISTICHE
DEI SINGOLI
Lo studio delle caratteristiche degli avversari (in questo caso dei difensori, visto che
lobiettivo la preparazione del piano di attacco) ci permette di poter valutare in
anticipo landamento dei duelli ed evidenziare le modalit pi opportune per servire le
nostre punte.
PRESSING e
FUORIGIOCO
Un ulteriore aspetto da analizzare relativo al tipo di pressing che la squadra avversaria
opera. In relazione allaltezza ed allintensit del pressing lallenatore dovr definire le
contromosse delineando le soluzioni da attuare per sviluppare la fase di costruzione.
Verificare se gli avversari attuino o meno il fuorigioco ed in quali situazioni (su palla
coperta, sempre, in inferiorit ecc.) fondamentale per dare alla squadra le direttive
giuste per sorprendere gli avversari.
SVILUPPO DEL
GIOCO DATTACCO
Questo aspetto, non prettamente correlato alla fase difensiva, fondamentale per capire
se e come possiamo sorprendere gli avversai in ripartenza. Attraverso lanalisi della fase
di costruzione avversaria, dei giocatori che si alzano sopra la linea della palla, delle
coperture preventive ecc potremmo verificare se e come sar possibile ripartire una
volta entrati in possesso palla.

Dopo aver vagliato le caratteristiche avversarie lallenatore dovr preparare il piano di condotta ottimale.
Esso sar incentrato sulla definizione dei seguenti punti:

DEFINIZIONE DELLE LINEE GUIDA PER LO SVILUPPO DELLA FASE DI COSTRUZIONE.
DEFINIZIONE DELLE TECNICHE DI RIFINITURA IDONEE A SUPERARE IL REPARTO DIFENSIVO
AVERSARIO.
EVENTUALI ACCORGIMENTI ALTERNATIVI.

In relazione alla contrapposizione tattica dei moduli ed allaltezza del pressing avversario lallenatore fornir le direttive
circa le uscite difensive (costruzione verticale uscita sulle punte; costruzione laterale uscita sui terzini; costruzione
interna uscit a sui centrocampisti). A seguire verranno delineate le tecniche ed i movimenti utili a superare il reparto
difensivo avversario (cross, filtrante per il taglio delle punte, sponde per gli inserimenti dei centrocampisti, giochi a due,
sovrapposizioni laterali, movimenti ad inganno ed inserimento di secondo tempo ecc.).
Ovviamente lallenatore non dovr trascurare possibili accorgimenti alternativi da attuare in corsa, qualora il piano di
partenza non risulti particolarmente efficace o vengano cambiate le carte in tavola.
Occorre per fare molta attenzione a non confondere i giocatori.

www.al l enat or e.net

3 3
La caratteristiche di un buon piano di attacco.

Il piano dattacco oltre ad essere strategicamente efficace dovr possedere le seguenti caratteristiche per permetterete
alla squadra di svilupparlo con la massima determinazione e convinzione:

Semplicit
Esser correlato con le caratteristiche (tecniche, tattiche e fisiche) dei giocatori

Solo un piano di attacco ben chiaro e legato a ci che la squadra pu mettere in campo ris ulta veramente efficace.

You might also like