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Formazione e nuove tecnologie

Documento politico a cura dellOsservatorio sulle ICT della Margherita Area Accessibilit

Accessibilit non significa solo rispetto delle regole nella creazione di supporti e device per
un'offerta di contenuti che si fa sempre pi poliedrica e integrata, ma anche fornire al cittadino la
capacit di accedere alle nuove tecnologie sia sul piano economico, che sociale che conoscitivo.
Significa anche la possibilit, per chi lavora in questo settore, di migliorare la sua professionalit
aggiornandosi per adeguarsi a quegli standards che sono fondamentali in materia di nuove
tecnologie. Ecco perch la formazione un elemento essenziale per assicurare una reale
accessibilit alle risorse elettroniche in continua evoluzione. Le tipologie formative presenti oggi
nel nostro Paese, tuttavia, spesso soffrono di una eccessiva tendenza al fai da te, sono prive di
una reale organicit e soprattutto non assicurano un reale confronto con quelle che sono le effettive
esigenze di un professionista ma anche di un utente che vuole essere un fruitore consapevole e
preparato nei confronti di questi strumenti. Si sente quindi l'esigenza, a mio avviso, di una
legiferazione in merito, che ponga rimedio ad alcune questioni focali:
mancanza di criteri univoci per i processi di certificazione (secondo norme ISO): attualmente
chi forma certifica mentre lISO chiede chiaramente una separazione tra chi definisce i criteri
della formazione, da chi forma e soprattutto da chi certifica;
mancanza di standard di riferimento (skill profiles);
grande offerta formativa senza alcuna verifica della qualit dei docenti e dei percorsi formativi;
abuso di attivit formative e di autocertificazione quali ECDL, corsi FSE, ecc.;
abuso di utilizzo di attivit formative vendor-oriented (CISCO, Microsoft, Novell, ...).
E' importante quindi riuscire a centralizzare, per quanto possibile, l'impianto regolativo che dovr
fare da struttura portante per tutte le realt del settore, attraverso una o pi associazioni coordinate
fra loro che si occupino di monitorare i metodi e i processi formativi in corso. Si prevede anche, al
termine di un corso formativo, un attestato che sar validato da una di queste associazioni, fermo
restando il fatto che, non essendo prevista la creazione di un Albo, la mancanza di tale attestato non
impedir al singolo di intraprendere una qualsiasi professione informatica. In sintesi la creazione di
un sistema integrato di formazione nelle ICT ottiene due risultati:
1) creare un sistema di qualificazioni nell'attivit professionale che permetta di adeguarsi a
degli standards e di far conoscere i raggiunti livelli in merito a tali competenze;
2) creare un sistema integrato di formazione di base (o alfabetizzazione informatica), impostato
su pi livelli per una corretta conoscenza e utilizzo delle strumentazioni informatiche (in
previsione della sempre maggiore offerta di servizi di E-Gov e della sempre maggiore
trasversalit e convergenza dell'offerta di contenuti digitali);
3) di monitorare, da parte dell'istituzione centrale (Ministero dell'Innovazione, Dipartimento
preposto alla Presidenza del Consiglio o chi per loro), i livelli e le distribuzioni raggiunti in
merito di formazione, sia professionale che di semplice utenza (anche se semplice non il
termine pi corretto per definire un'utenza che si vorrebbe sempre pi consapevole e pronta
ad adeguarsi alle evoluzioni e agli sviluppi delle ICT), e quindi di mantenere un'uniformit e
una evoluzione univoca quindi anche strutturata ed efficace delle attivit formative.
Creare la possibilit di dotarsi di un albero delle conoscenze, per dirla con Pierre Levy, in questo
settore, fondamentale; ma anche fondamentale che questa possibilit sia regolarizzata e resa
efficace per confrontarsi concretamente con la realt, professionale o di E-Citizen, da un organismo
istituzionale che permetta al cittadino di contare su un livello di qualit e di equanimit previsto
anche dalle direttive della UE.

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