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LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA


COME ARISTOCRAZIA MODERATA
(Ivan Pozzoni)
INTRODUZIONE
Lesame dellincidenza sulla cultura occidentale delletica e del-
la teoria del diritto introdotte dalla tradizione eleatica
1
(Parmenide
2
,
1
In merito alla ricezione dei nostri autori nella dottrina italiana moderna si consultino:
G. CALOGERO, Studi sulleleatismo, Roma, TDS, 1932, A. CAPIZZI, Recenti studi sulle-
leatismo, in Rassegna di Filosofa, 4, 1955, pp. 205-213, V. GUAZZONI FO, Attualit
dellontologia eleatica, Torino, SEI, 1961, M. TIMPANARO CARDINI, Saggio sugli eleati,
in Studi classici e orientali, 16, 1967, pp. 149-255, M. CARBONARA NADDEI, Gli eleati
e la critica contemporanea, in Sophia, 37, 1969, pp. 164/165, G. PRETI, Sulla logica
degli eleati, in Rivista di Storia della Filosofa, 31, 1976, pp. 82-84 e A. CAPIZZI,
Quattro ipotesi eleatiche, in La Parola del Passato, 43, 1988, 42-60; in merito alla
ricezione nella dottrina straniera si vedano: J.H.M.M. LOENEN, Parmenides, Melissus,
Gorgias: a reinterpretation of eleatic philosophy, Assen, Van Gorcum, 1959, H.D.
SAFFREY, lates, in Encyclopdia Universalis, Paris, EUE, 8, 1990, p. 61, C. PO-
STER, Persuasion in an empty ontology. The eleatic synthesis of philosophy, poetry, and
rhetoric, in Philosophy and Rhetoric, 27, 1994, pp. 277-297 e I. BODNR, Eleatische
Schule, in Der Neue Pauly, Stuttgart, J.B. Metzler, 3, 1997, pp. 963-965. Per una
esaustiva indicazione di testi e studi sulla scuola eleatica si consulti lirrinunciabile B.
SIJAKOVC, Bibliographia Praesocratica, Paris, Les Belles Lettres, 2001.
2
In merito alla ricezione di costui nella dottrina italiana moderna si consultino G. CASERTA-
NO, Introduzione ad una nuova lettura di Parmenide, in Annali della facolt di Lettere e
Filosofa dellUniversit di Napoli, 13, 1970/1971, pp. 259-265, W. LESZL, Parmenide
e leleatismo, Pisa, SEU, 1986 e L. ROSSETTI (a cura di), Il dibattito su Parmenide, Sankt
Augustin, Academia Verlag, 1998; in merito alla ricezione di costui nella dottrina straniera
si vedano K. REINHARDT, Parmenides und die Geschichte der griechischen Philosophie,
Bonn, Cohen, 1916, J. MANSFELD, Die Offenbarung des Parmenides und die menschli-
che Welt, Assen, Van Gorcum, 1964 e A. MOURELATOS, Parmenides, in Encyclopedia of
Classical Philosophy, Westport, Greenwood Press, 1997, pp. 363-369. Per una completa
discussione delle ricerche scritte nel secolo scorso su Parmenide si consulti A. MOURELA-
TOS, Some Alternatives in Interpreting Parmenides, in Monist, LXII, 1962, pp. 3-14.
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IVAN POZZONI
Zenone
3
e Melisso
4
) obiettivo del mio contributo storiografco.
Sebbene la dottrina moderna non si sia soffermata nel dettaglio sul-
la dimensione etico/sociale della narrazione teoretica dei tre eleati
5
,
3
In merito alla ricezione zenoniana nella dottrina italiana moderna si consultino G.
STRUGLIA, Analisi di alcune interpretazioni moderne di Zenone dElea, in Annali
della facolt di Lettere, Filosofa e Magistero della Universit di Cagliari, 21/II,
1953, pp. 315-351, M. MIGLIORI, Unit, molteplicit, dialettica. Contributi per
una riscoperta di Zenone dElea, Milano, Unicopli, 1984, P. DI GIOVANNI, Zenone
e la dialettica dellinfnito, Bologna, Cappelli, 1984 e E. BERTI, Zenone di Elea,
inventore della dialettica?, in La Parola del Passato, 43, 1988, pp. 19-41; in
merito alla ricezione zenoniana nella dottrina straniera si vedano J. ZAFIROPULO,
Von Zenonis, Paris, Les Belles Lettres, 1958, K. VON FRITZ, Zeno of Elea, in Dic-
tionary of Scientifc Biography, New York, Scribner, XIV, 1976, pp. 607-612,
N.L. CORDERO, Znon dle, moniste ou nihiliste?, in La Parola del Passato,
43, 1988, pp. 100-126 e B. BULDT, Zenon von Elea, in Enzyclopdie Philosophie
und Wissenschaftstheorie, Stuttgart, Metzler, 4, 1996, pp. 839/840.
4
In merito alla ricezione melissiana nella dottrina italiana moderna si consultino
R. MONDOLFO, Linfnit dellessere in Melisso di Samo, in Sophia, 1, 1933, pp.
159-165, P. MELONI, Contributo ad una interpretazione del pensiero di Melisso di
Samo, in Annali della facolt di Lettere, Filosofa e Magistero della Universit di
Cagliari, 15, 1948, pp. 157-191, M. UNTERSTEINER, Un aspetto dellessere melis-
siano, in Rivista di Storia della Filosofa, 8, 1953, pp. 597-606 e R. VITALI, Note
sul problema dellessere in Melisso di Samo, in Il Pensiero, 9, 1964, pp. 147-158;
in merito alla ricezione melissiana nella dottrina straniera si vedano D.J. FURLEY,
Melissus of Samos, in The Encyclopedia of Philosophy, New York, Macmillan, 5,
1967, pp. 264/265, A. GRAESER, The Argument of Melissus, Athens, HSFHS, 1972 e
P. BICKNELL, Melissus Way of Seeming?, in Phronesis, 27, 1982, pp. 194-201.
5
A. Capizzi, nellottima sezione Storia della critica della sua Introduzione a Par-
menide, identifca nei tentativi di ricostruzione moderna della tradizione di ricer-
ca eleatica un coriaceo dualismo ontologia / cosmologia: Le tre interpretazioni
(metafsica, fsica e dualistica) sono ricomparse puntualmente nella critica moder-
na, formando in un certo modo lossatura dellintera discussione su Parmenide
(A. CAPIZZI, Introduzione a Parmenide, Roma-Bari, Laterza, 1986 [III], p. 98).
La rilettura ontologica heideggeriana estesa allintero eleatismo da Beaufret (J.
BEAUFRET, Introduction une lecture du Pome de Parmnide, in J. BEAUFRET (a
cura di), Le Pome de Parmnide, Paris, Presses Universitaires de France, 1955);
ardente di naturalismo, invece, la rilettura popperiana (K.R. POPPER, The world of
Parmenides, trad.it. Il mondo di Parmenide, Casale Monferrato, Piemme, 1998, p.
7 e p. 395). Casertano, nel 1978, introduce una visione alternativa, molto attenta
al contesto etico/sociale: Parmenide non il flosofo di un essere trascendente.
Siamo profondamente convinti che lEleata non inizi affatto lera della metafsica
greca o addirittura occidentale; al contrario crediamo che con Parmenide vengano
sollevati per la prima volta [] i problemi importantissimi del metodo e del lin-
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LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
concetti e nozioni della teoria della societ, del diritto e dello stato di
costoro restano territori oscuri, ricchi di nuove occasioni di ricerca;
rifutati riduzionismo ontico (Platone) e riduzionismo naturalistico
(Aristotele), non battuto il cammino del riduzionismo etico/sociale,
non rimane allo studioso serio che limitarsi ad ammettere come la
dimensione etico/sociale resti insieme a ontologia e teoria della
natura chiave ermeneutica essenziale alla rilettura della teoria del
cosmo di tutti i Pre-socratici
6
. Pur se il dominio contaminativo ari-
stotelico sulla letteratura dossografca in sconfessione della tesi
sullevidenza di una rilevante dimensione etico/sociale nei racconti
omerici, nella trattazione esiodea e nei versi dei lirici
7
indurrebbe
erroneamente a sostenere lintrinseca naturalisticit della cosmolo-
gia dei Pre-socratici, una linea di ricerca italiana, da Mondolfo
8
a
guaggio propri della ricerca scientifca (G. CASERTANO, Parmenide, il metodo, la
scienza e lesperienza, Napoli, Loffredo, 1978, pp. 7/8). La domanda di Rindone
lecita (E. RINDONE, Parmenide, politico o metafsico?, in Aquinas, 23, 1980, pp.
52-78).
6
Il termine Pre-socratici ritenuto esaustivo nei classici della storia della flo-
sofa antica come C.A. BRANDIS, Handbuch der Geschichte der griechisch-romi-
schen Philosophie, Berlin, G.Reimer, 1866 o E. ZELLER, Die Philosophie der Gri-
echen in ihrer geschichtlichen Entwicklung, trad. it. La flosofa dei Greci nel suo
sviluppo storico, Firenze, La Nuova Italia, 1932; secondo altri studiosi restereb-
bero meno onerosi in chiave ricostruttiva termini come Pre-attici o Pre-sofsti
(F. UEBERWEG, Grundriss der Geschichte der Philosophie des Altertums, Berlin,
E.S.Mittler, 1920). La dottrina moderna invece orientata alla cautela: [] evi-
tiamo di trattare i primi pensatori della Grecia come precursori [] i precur-
sori non sono in ultima analisi altro che oggetti artifciali ottenuti mediante una
lettura allindietro della storia [J. BERNHARDT, I Presocratici: da Talete ai Sofsti,
in F. CHTELET (a cura di), Storia della flosofa pagana, Milano, Rizzoli, 1976, p.
13]; sulla tradizione di ricerca dei Presocratici si consulti il nuovissimo J. WAR-
REN, Presocratics, (2007), trad.it. I Presocratici, Torino, Einaudi, 2009.
7
Per una ricostruzione schematica della morale dei momenti storico-culturali ante-
cedenti alla Pre-socratica si vedano G. REALE, Storia della flosofa greca e roma-
na, Milano, Bompiani, 2004, vol.II, pp. 13-26 e M. VEGETTI, Letica degli antichi,
Roma-Bari, Laterza, 1989, pp. 13-37. Trabattoni - sulla scia di Reale- scrive La
rifessione sulluomo, sul suo comportamento privato e pubblico, sia in relazione
agli altri uomini, sia in relazione alle divinit, nella Grecia arcaica contenuta so-
prattutto nei componimenti poetici (a partire da Omero ed Esiodo fno ai poeti lirici,
tragici e comici) (F. TRABATTONI, La flosofa antica, Roma, Carocci, 2003, p. 44).
8
Mondolfo sostiene che nellintera cultura ellenica arcaica conoscenza sociale
sia antecedente storico alla coscienza flosofca [R. MONDOLFO, Natura e cultura
268
IVAN POZZONI
Capizzi
9
, sulle orme di Jaeger
10
e Jol
11
, a dar vita nel secolo scorso
al cammino di rivalutazione del ruolo della Praktischen Philosophie
nella documentazione della Pre-socratica
12
. Tale linea ricostruttiva
si sostiene sullassunto antropologico della simbolicit della cultura
umana: nel suo cammino evolutivo luomo riuscito ad incremen-
tare a differenza daltre razze animali (mammiferi; homo nean-
dertalensis) labilit a simbolizzare, traducendo contesti esistenziali
in simboli comuni; e ci ha assicurato a costui un successo e unat-
titudine alla colonizzazione del mondo senza confronti
13
. Ai fni di
alle origini della flosofa, in W. LESZL (a cura di), I Presocratici, Bologna, Il
Mulino, 1982, pp. 226-228]; ai fni di un ulteriore esame meno circoscritto si
consulti lintero scritto R. MONDOLFO, Alle origini della flosofa della cultura,
Bologna, Il Mulino, 1956. Per lantecedente immediato di tale intuizione, ol-
tre ai meno immediati Feuerbach e Marx, si consideri la rifessione scientifca
della teoria storico-culturale sovietica (Vygotskij / Leontev); lavvento della
modernit ha condotto a ricusare senza distinzione tutti i dualismi scaturenti
dallalternativa ereditariet / cultura (J. KLAMA, Laggressivit, realt e mito,
Torino, Bollati Boringhieri, 1991 in forma anonima e collettiva).
9
Cfr. A. CAPIZZI, La repubblica cosmica, Roma, Edizioni dellAteneo, 1982, p. 167.
10
Cfr. W.J. JAEGER, Paideia: die Formung der griechischen Menschen (1934), trad.it. Paide-
ia: formazione delluomo greco, Milano, Bompiani, 2003, W.J. JAEGER, Die Theologie der
fruhen griechischen Denker (1936), trad. it., La teologia dei primi pensatori greci, Firenze,
La Nuova Italia, 1962 e W.J. JAEGER, Praise of law, trad.it. Elogio del diritto, in Rivista
italiana per le scienze giuridiche, Roma, Loescher, II, vol.III, 1948, pp. 1-33.
11
Cfr. K. JOL, Geschichte der antiken Philosophie I, Tbingen, Mohr, 1921, e
K. JOL, Wandlungen der Weltanschauung: Eine Philosophiegeschichte als Ge-
schichtsphilosophie, Tbingen, Mohr, 1928.
12
Cfr. E. PARESCE, La giustizia nei presocratici, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore,
1986, p. 205: C, pertanto, in questo particolare momento del pensiero presocrati-
co, lafforare di una serie di problemi che, per la loro impostazione, si avvicinano alla
problematica della sofstica, e che ci permette di parlare di una presofstica con la
stessa legittimit con la quale si parla, a proposito di un periodo del nostro rinasci-
mento, di prerinascimento; L. Robin scrive: indubbio che la flosofa anteriore
conteneva in s i germi di quella successiva, i Pitagorici, gli Eleati [] erano sulla via
di una rappresentazione formale delle cose (L. ROBIN, Le pens greque et les origines
de lsprit scientifque (1923), trad.it. Storia del pensiero greco, Torino, Einaudi, 1951,
p. 172). Per G. Colli: Non sono vere le interpretazioni dei manuali che i presocratici si
siano disinteressati delluomo, e che solo coi sofsti il problema si sia spostato sulluo-
mo (G. COLLI, Gorgia e Parmenide, Milano, Adelphi, 2003, p. 112).
13
Cfr. J.L. ARSUAGA, El collar del Neandertal. En busca de los primeros pensadores
(1999) trad.it. I primi pensatori, Milano, Feltrinelli, 2001, pp. 243/244: Questo strano
modo di percepire come umani gli esseri, animati o inanimati, che non lo sono, assieme
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LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
trascendere se stesso nelloltre-individuale, luomo concretizza idee
comunitarie e societarie; ai fni di trascendere se stesso nelloltre-
umano, luomo riconduce ci che sia sconosciuto ai casi della vita
individuale e sociale, traducendo ci che non vicino con ci da
cui circondato. La neutralizzazione di stress ed ansia scaturenti
dalle carenze ambientali e dai misteri cosmici e divini realizzata
costruendo simboli (fsici e meta-fsici) attraverso sostanze esisten-
zialmente adiacenti
14
, rielaborate mediante le categorie semio-
tiche e concettuali delletica, della socialit e del diritto
15
. Contro
ogni tentativo di riduzionismo ontico (Platone) o naturalistico (Ari-
stotele) sullintera Pre-socratica, onere dello studioso mostrare
come i nostri autori siano anche uomini di amministrazione o di
diritto: Talete tenuto in enorme conto dallamministrazione cit-
tadina di Mileto tanto da riuscire ad introdurre una consulenza di
diritto internazionale
16
, Anassimandro ricordato come deduttore di
alla capacit di raccontare storie in cui compaiono tali esseri, ci che ha fatto s che la
natura si animasse [244]; effetto dello smarcamento delluomo dai fattori naturali, la-
bilit a simbolizzare diviene, a fne Paleolitico, condizione dellattitudine individuale
ad ottenere una previsione programmata [H. MLLER-KARPE, Geschichte der Stein-
zeit (1974) trad.it. Storia dellet della pietra, Milano, Mondadori, 1992, p. 94].
14
Per adiacenza esistenziale di un individuo si intende ci che Kurt Lewin de-
fnisce in maniera costante, allinterno di tutta la sua attivit di scienziato della
mente e scienziato sociale, come ambiente. Per Alfred J.Marrow massimo
studioso di Lewin lambiente lewiniano [] include tutti i fatti che esistono
per la persona ed esclude quelli che per essa non esistono. Esso abbraccia biso-
gni, scopi, infuenze inconsce, convinzioni, fatti di natura politica, economica
e sociale e tutto ci che potrebbe avere un effetto diretto sul comportamento
(A.J. MARROW, The practical theorist: the life and work of Kurt Lewin, trad.it.
Kurt Lewin fra teoria e pratica, Firenze, La Nuova Italia, 1977, p. 46). In L.
MECACCI, Storia della psicologia del novecento, Roma-Bari, Laterza, 1998, p.
75, Mecacci ribadisce: Lambiente psicologico non il mondo fsico, geograf-
co o socio-economico. Quando si parla di spazio di vita si deve intendere non lo
spazio fsico entro il quale si muove un individuo, ma uno spazio di vita psico-
logico, di cui un individuo ha unesperienza soggettiva pi o meno cosciente.
15
Cfr. G. COLLI, Gorgia e Parmenide, cit., p. 120: Il terzo signifcato di principio
politico dominante caratterizza quellatteggiamento generale che essenziale e di-
stintivo della civilt greca: il parallelo tra la societ umana e il mondo evidente, il
mondo concepito in modo simile alla societ, retto da una struttura politica.
16
Cfr. ERODOTO, Storie, Milano, Mondadori, 1956, I-170. Il testo usato in tale edizione mu-
tuato da P.E. LEGRAND, Hrodote. Histoires, Paris, Socit dEdition Les Belles Lettres,
270
IVAN POZZONI
colonie
17
, tra i Milesii alcuni sono nomoteti, altri condottieri colonia-
li
18
; Senofane rappresentato, a torto, autore di una Fondazione di
Colofone e di una Colonizzazione di Elea in versi, atte a denotare
come il nostro autore sia interessato a storia ed evoluzione delle
pleij elleniche dAsia Minore e dItalia, ed interamente integrato
in esse
19
; il racconto di Eraclito una dialettica in codice immer-
sa nel contesto assai critico della rivolta ionica contro la Persia del
499/498
20
; lintera Schola Pythagorica caratterizzata, nei confitti
1932-1954.
17
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, trad. it. I Presocra-
tici. Testimonianze e frammenti, Milano, Bompiani, 2006, [12, A, 3]; a Mileto
a detta di Reale stata ritrovata una statua dedicata dalla cittadinanza alle
benemerenze civiche anassimandree.
18
Guida costituzionale e conduzione di colonizzazioni sono caratteristiche ora-
mai costantemente attribuite a tutti i milesii dalla moderna storia dellantichit;
la letteratura storica recente sottolinea senza esitazioni tale dato, estendendolo
ai membri di altre sotto-tradizioni di ricerca. Sintomatici sono i casi di Murray
(O. MURRAY, Early Greece, trad.it. La Grecia delle origini, Bologna, Il Mulino,
1996, pp. 209-303) e Davies (J.K. DAVIES, Democracy and Classical Greece,
trad.it. La Grecia Classica, Bologna, Il Mulino, 1996, pp. 218-220).
19
La rivalit nei confronti della Persia resta una costante nellesistenza errabonda
del nostro autore (H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [21,
B, 22]). In merito alla domanda senofanea Presso il fuoco conviene dirsi tali
cose,/ in inverno, sdraiati su morbido letto, a stomaco sazio,/ bevendo dolce vino,
gustando ceci:/ chi sei, e da dove vieni? Che et hai, amico caro?/ Quando arri-
varono i Persiani, che et avevi? M. Lombardo scrive: E tuttavia lo stesso testo
di Erodoto, insieme ad altre fonti, fornisce signifcativi elementi per cogliere gli
aspetti di forte cesura storica che present e con cui venne vissuto lavvento
del dominio persiano sulle coste greche dellEgeo, vero e proprio spartiacque
nella memoria storica, e individuale, dei Greci [] (M. LOMBARDO, Greci e
barbari: confitti nazionali e identit ellenica, in AA.VV., Manuale di Storia
Greca, Bologna, Monduzzi, 2003, p. 125); ai fni di una traduzione che intenda il
termine mdoj come nome comune ci si riferisca a V. EHRENBERG, Ost und West:
Studien zur Geschichtlichen Problematik der Antike, Brnn, Rohrer, 1935, p. 223.
20
Cfr. A. CAPIZZI, La repubblica cosmica, cit., p. 167. Questo straordinario studioso
della storia della cultura ellenica asserisce: questa una regola generale della cul-
tura orale e di quella aurale: se Talete parla ai Milesii, il tema dominante deve essere
ci che accade a Mileto, esattamente come Tirteo deve parlare agli Spartani di Spar-
ta, e Alceo ai Lesbii di Mitilene: la poesia orale poesia politica, ma politica deve
essere necessariamente anche la flosofa, se si rivolge a un uditorio cittadino, ampio
o ristretto che sia. Lidea della oscurit come discorso in codice in L. ROSSET-
TI, Eraclito (e Solone) sulla stasis, in L.Rossetti, Atti del Symposium Heracliteum
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LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
civili storici dellItalia meridionale del V/IV sec. a.C., da una dimen-
sione istituzionale e comunitaria
21
. Gli eleati stessi sono uomini di
stato, di diritto o di amministrazione cittadina (Parmenide, Zenone e
Melisso risultano, infatti, coinvolti in vicende politiche riguardanti la
loro patria, Elea per Parmenide e Zenone, Samo per ci che attiene a
Melisso
22
). Considerato fne uomo di diritto
23
, Parmenide defnito
da Diogene Laerzio come colui che nmouj qenai toj poltaij
Si dice anche che abbia dato norme ai suoi concittadini, come
sostiene Speusippo nel suo scritto Sui flosof
24
;
1981 I, Roma, Edizioni dellAteneo, 1983, p. 353, e nei miei I. POZZONI, Resistenza
e auto-controllo: rivolta ionica del 499 a.C. ed etica eraclitea, in Informacin
Filosfca, Roma, fasc.1 (2007), IV, pp. 50-79 e I. POZZONI, Eraclito de-crittato.
Lontologia civica di Eraclito dEfeso, Villasanta, Limina Mentis Editrice, 2009
(Prefazione G.Giorgini). Per una ricostruzione non circoscritta della rivolta ionica
si consulti P. TOZZI, La rivolta ionica, Pisa, Giardini, 1978.
21
Cfr. B. CENTRONE, Introduzione a i Pitagorici, Bari, Laterza, 1996, p. 23 (Am-
piamente diffusa e consolidata una tradizione che intende dare risalto al pre-
minente ruolo politico di Pitagora e dei pitagorici, alla loro attivit legislativa
e di reggenza delle citt dellItalia meridionale. Per altri presocratici attestata
unattivit in ambito politico, ma nessuno di essi ricopre un ruolo cos rilevante
[] Lo stesso suffsso in eioi, presente nel nome pythagoreioi, indica spesso,
nella Grecia antica, esponenti di partiti politici).
22
Cfr. A. MELE, Gli eleati tra oligarchia e democrazia, in L.Breglia- M.Lupi, Da
Elea a Samo, Napoli, A.T.E., 2005, p. 9; Colli sostiene: Ricordo che i flosof
presocratici ebbero serio interesse per la sfera politica e si distinsero nella vita
politica delle loro citt [] questi flosof ci dicono che alla base di tutto vi
ci che comanda tutto, il principio fsico del mondo designato come principio
politico, il reggitore del mondo (G. COLLI, Gorgia e Parmenide, cit., p. 119).
23
La considerazione di Parmenide come uomo di diritto sviscerata nellarticolo E.L.
MINAR, Parmenides and the World of Seeming, in American Journal of Philology,
70, 1949, pp. 41-55. Per Capizzi, addirittura: Vien da pensare che lopera specula-
tiva del legislatore velino fosse una specie di trattato in versi di flosofa del diritto,
una posizione di princpi atti a giustifcare il tipo di logica usata di fatto nella costitu-
zione; e ci si potrebbe spingere fno ad ipotizzare nel poema un prologo in versi alla
nuova legislazione, analogo a quello che molti storici credono introducesse le leggi
di Caronda (A. CAPIZZI, Introduzione a Parmenide, cit., pp. 82/83).
24
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 1]. Per un
esame dettagliato del ruolo di Parmenide nellamministrazione della citt di Elea
si consultino: E. LEPORE, Elea e leredit di Sibari, in La parola del Passato,
CVIII-CX, 1966, pp. 268/269 e E. LEPORE, Strutture della colonizzazione focea in
Occidente, in La parola del Passato, CXXX-CXXXIII, 1970, pp. 53/54.
272
IVAN POZZONI
secondo Plutarco, latore di ottime norme (nmoij rstoij):
Parmenide ordin la sua citt con ottime norme, tanto che, inizial-
mente, i magistrati facevano giurare ogni anno i cittadini di restare
leali alle norme di Parmenide
25
.
Lenoma eleatica si estende a Zenone
Credo che in base allattivit istituzionale di costoro [Parmenide e
Zenone], e anche antecedentemente, [Elea] sia stata amministrata
da ottime norme
26
,
che, immerso nella vita della plij (Fu un uomo dai tratti ec-
cellenti, sia in flosofa che nelle attivit istituzionali
27
), conside-
rato politikj j lhqj:
Zenone di Elea, alunno di Parmenide, stato flosofo della natura
e vero uomo distituzione. Perci viene messo a confronto con Pe-
ricle, che era uomo distituzione
28
;
Melisso stesso descritto da Diogene Laerzio
Fu anche uomo distituzione stimato dai suoi concittadini. Perci
25
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 12].
26
Cfr. ivi, cit., [28, A, 12]. Per A. Mele: [] noi non siamo in grado di recuperare
nello specifco le leggi di Parmenide e Zenone, ma riusciamo a capire in quale
direzione la loro opera di nomoteti si deve essere indirizzata: oligarchia, conser-
vatorismo, potenziamento della compagine economico-sociale attraverso la mo-
derazione dei consumi eccessivi [] (A. MELE, Gli eleati tra oligarchia e demo-
crazia, cit., pp. 19/20); la codifcazione dei nmoi non ha necessariamente valenza
democratica: [] i benefciari della stesura dei nmoi non sono solamente i
coloni o i contadini di media o bassa condizione (come un Esiodo in Beozia), ma
linsieme stesso della nobilt intesa come classe sociale, che, neutralizzando la
legge e ponendola a ugual distanza da tutti i suoi membri, persegue il manteni-
mento dellequilibrio al proprio interno, fondato sulluguaglianza e sulla parit
fra i membri medesimi, una parit messa a rischio dalle possibilit di arbitrio e
manipolazione, a opera di singoli individui o di consorterie [] (L. BRACCESI - F.
RAVIOLA, La Magna Grecia, Bologna, Il Mulino, 2008, p. 67).
27
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [29, A, 1].
28
Cfr. ivi, cit., [29, A, 12].
273
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
fu consacrato navarco, e suscit massima ammirazione a causa del
suo valore
29
.
Politicit e istituzionalit sono tratti consolidati nelle descri-
zioni dei tre eleati che, dalla dottrina antica tutta, sono connessi
indissolubilmente ai destini istituzionali delle loro pleij Elea e
Samo (infatti, am la citt prima detta Iele e poi Elea, che era una
colonia dei Focesi, sua patria, una citt modesta, capace soltanto di
crescere uomini virtuosi, e lam pi della superbia degli Ateniesi,
e non si rec in viaggio presso di loro, bens visse sempre in quello
stesso luogo
30
) orientate ad una ideologia amministrativa fondata
sulla etleia (moderazione). Professata lorigine aristocratica di
Parmenide (Pitagora ebbe connessioni con il pitagorico Aminia,
di Diochete, che non era ricco, ma era uomo di virt e valore. Per-
ci non smise mai di seguirlo, e allorch Aminia mor, Parmenide,
che apparteneva ad una illustre casata ed era assai ricco, eresse
a costui un monumento funebre
31
) o nascosta tale origine dietro
a azzardati riconoscimenti delladesione di costui e Zenone alla
Schola Pythagorica
32
, la dottrina antica caratterizza il contesto
esistenziale dei nostri autori, e delle loro pleij, in chiave anti-
tirannica ed anti-democratica
33
. Pur al netto della loro eminente
29
Cfr. ivi, cit., [30, A, 1].
30
Cfr. ivi, cit., [29, A, 1]. Per i rapporti tra Samo e Atene, nei due binomi etleia /
megalauca e Melisso / Pericle, si consultino i due saggi L. GALLO, Samo e Atene, in
L.Breglia- M.Lupi, Da Elea a Samo, cit., pp. 247-258 e M. LUPI, Il duplice massacro
dei geomoroi, in L.Breglia- M.Lupi, Da Elea a Samo, cit., pp. 259-286; in relazione
alla distinzione tra geomoroi e dynatoi si veda F. LANDUCCI GATTINONI, Laristocrazia di
Samo tra opposizione e potere nella seconda met del V sec. a.C., in M. SORDI (a cura
di), Fazioni e congiure nel mondo antico, Milano, Vita e Pensiero, 1999, pp. 125-129.
31
Cfr. ivi, cit., [28, A, 1].
32
Cfr. ivi, cit., [28, A, 4] e [28, A, 12]. Per una celere analisi dei nessi teorici
eleatismo / Schola Pythagorica si considerino K. REICH, Parmenides und die
Pythagoreer, in Hermes, 82, 1954, pp. 287-294 e J. OSIER, Parmenides and
the Pythagoreans, in The Classical Bulletin, 52, 1976, pp. 65/66.
33
Cfr. J. BERNHARDT, I Presocratici: da Talete ai Sofsti, cit., p. 25 e p. 27: Non si
pu dunque negare che le aspirazioni religiose, il cui rigore si era volto gi, in par-
ticolare nel pitagorismo, verso linstaurazione di un regime preciso dellintelletto
e pi generalmente aveva gi stimolato da molto tempo il progresso del sapere
in precisione e in minuziosit, abbiano svolto una funzione importante, almeno
274
IVAN POZZONI
valenza moralistica
34
, tutti i racconti sulla morte / fne istituzionale
di Zenone dissociano, come esito indiscutibile, enoma e tran-
non (Nearco / Diomedonte / Dimeo):
Poich la sua citt era tiranneggiata da Nearco, Zenone prepar
una congiura contro di lui. Essendo stato scoperto e interrogato
da Nearco, messo sotto tortura perch rivelasse i nomi dei suoi
complici, rispose: Oh, se fossi padrone del mio corpo come sono
padrone della mia lingua!. E poich il tiranno lo sottopose a tor-
ture ancora pi gravi, Zenone resistette fno a un certo punto; ma
poi, volendo liberarsi dalla tortura, e nello stesso tempo vendicarsi
del tiranno, escogit uno stratagemma di questo genere. Nel mo-
mento in cui la tortura aveva raggiunto la massima intensit, fnse
di esalare lanima per i dolori, e grid Lasciatemi! Dir tutta la
verit. E come lo lasciarono, chiese che il tiranno si avvicinasse
e lo ascoltasse da solo a solo, in quanto molte delle cose che stava
per dire era opportuno che restassero segrete. E poich il tiranno
gli si avvicin con gioia, e accost il suo orecchio alla bocca di
Zenone, questi afferr lorecchio coi denti
35
e
Poich volle rovesciare il tiranno Nearco (altri invece dicono che
si trattava di Diomedonte), fu arrestato, come riporta Eraclide
nellEpitome di Satiro: in tale occasione fu anche interrogato, per-
ch facesse i nomi dei complici e fornisse spiegazioni sulle armi
che portava a Lipari, ed egli fece il nome di tutti gli amici del tiran-
no, volendo lasciarlo isolato. Poi, sostenendo di avere alcune cose
come espressione di un profondo bisogno di pace, di stabilit, di giustizia chiara-
mente determinate, nella fondazione delleleatismo e, al tempo stesso, alle origini
del rigore logico (27). Pi che ad una condivisa radice aristocratica, Bernhardt
riconduce eleatismo e Schola Pythagorica a comuni aspirazioni religiose: data
labituale natura teocratica delle aristocrazie antiche, i due concetti non stanno
in relazione di contraddizione storica [J.E. RAVEN, Pythagoreans and Eleatics,
Cambridge, Cambridge University Press, 1948; G. CERRI (a cura di), Parmenide
di Elea, Milano, Rizzoli, 1999, p. 50 ss.; G. CASERTANO, Pitagorici ed Eleati, in
M.BUGNO (a cura di), Senofane ed Elea, Napoli, Luciano Editore, 2005].
34
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [29, A, 7], [29,
A, 15] e [29, A, 19].
35
Cfr. ivi, cit., [29, A, 6]; similmente in ivi, cit., [29, A, 2].
275
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
da dirgli allorecchio a proposito di alcuni complici, lo morsic e
non lo lasci andare fnch non fu ferito a morte []
36
;
inoltre, nauarca di Melisso contro Atene e dualismo simbolico
Melisso / Pericle denotano lanti-democraticit dellazione civile
eleatica:
[Melisso] fu avversario di Pericle, e, come stratega dei Sami, com-
batt, contro Sofocle, il tragediografo, una battaglia navale nella
ottantaquattresima olimpiade
37
e
Melisso combatt contro Pericle, molto pi giovane di Temistocle,
come stratega durante lassedio di Samo
38
.
Contro ogni forma di amministrazione democratica della plij
o, situazione molto simile ad essa nella Magna Grecia del V. seco-
lo, contro ogni forma di tirannide
39
, letleia eleatica si concretiz-
za in unattiva adesione di Parmenide, Zenone e Melisso ai valori
etico/sociali dellideologia aristocratica e in costanti tentativi di
adattare i criteri di organizzazione delle pleij di Elea e di Samo
a un modello amministrativo di aristocrazia moderata, basato su
esaltazione di ideali di concordia ordinum o mnoia
40
e riconosci-
mento sostanziale della necessit di tutelare i valori della coesione
36
Cfr. ivi, cit., [29, A, 1]. Allo stesso modo: ivi, cit., [29, A, 9].
37
Cfr. ivi, cit., [30, A, 2].
38
Cfr. ivi, cit., [30, A, 3].
39
Le tirannidi della Magna Grecia del V secolo a.C., con intensa connotazione demo-
cratica, hanno valore storico differente dalle tirannidi dellAsia Minore, con con-
notazione democratica e di aperta connivenza al dominio della Persia (I. POZZONI,
Eraclito de-crittato. Lontologia civica di Eraclito dEfeso, cit., p. 28 e p. 29). Per
un minuzioso esame dei tratti storici delle tirannidi asiatiche si consulti N. LURAGHI,
Il gran re e i tiranni. Per una valutazione storica della tirannide in Asia Minore
durante il regno dei primi Achemenidi, in Klio, 80, 1, 1998, pp. 22-46.
40
Cfr. L. GERNET, Anthropologie de la Grce antique, Paris, Maspro, 1968, 400: nellel-
lenicit antica c una [] idea ossessionante di homonoia, di concordia civica, di cui
il Focolare comune appare come lespressione immediata e imperiosa [].
276
IVAN POZZONI
civile (unit) e della stabilit costituzionale (immobilit)
41
.
GIUSTIZIA COME ARMONIA
La dkh ha ruolo centrale nella sistemazione del ksmoj aristo-
cratico eleatico
42
. Parmenide stesso, nel frammento 8, introduce
una sorta di dichiarazione programmatica, ruotante attorno alla no-
zione di dikosmon
Questo ordinamento del mondo, totalmente reale, in tutto ti racconto,
in modo che nessuna credenza dei mortali riuscir a fuorviarti
43
,
idonea ad accostare, nellabituale senso metaforico
44
, lintero
41
Cfr. A. CAPIZZI, La porta di Parmenide, Roma, Edizione dellAteneo, 1975, p.
68: [] in Parmenide, pi flosofo ma egualmente fedele alla religione della
tradizione e dellaristocrazia, le norme della logica fornivano i suggerimenti ne-
cessari allelaborazione di una costituzione che avesse come cardini la compat-
tezza e la stabilit del corpo sociale sotto la guida della classe pi illuminata.
42
Cfr. E. PARESCE, La giustizia nei presocratici, cit., p. 206: Lordine umano, la giusti-
zia umana lordine e la giustizia cosmica e luna e laltra sono amministrate nello
stesso modo e hanno la stessa natura, la stessa giustifcazione. La normativit,
cio, lubbidienza ad una legge, la sostanza del cosmo umano e naturale. Per N.
Abbagnano: Il carattere normativo che la sostanza rivestiva nella speculazione di
Anassimandro, che vedeva in essa una legge cosmica di giustizia, carattere che era
stato espresso dai Pitagorici col principio che il numero il modello delle cose, viene
assunto come la defnizione stessa della sostanza da Parmenide e dai suoi seguaci
(N. ABBAGNANO, Storia della flosofa, Torino, UTET, 2003, vol.I, p. 33).
43
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 8]. Ca-
pizzi asserisce: Parmenide sintetizz tutte queste accezioni dei traslati di ori-
gine socio-politica applicando un preciso linguaggio giudiziario non a questa
o a quella cosa (la terra, luniverso, il corpo umano, il numero), ma alla cosa
esistente (t on, t en) [] lintero discorso sulle cose e sul loro esistere o non
esistere viene fatto dalla Giustizia [] Il poema di Parmenide , in fondo, un
lungo processo agli enti (A. CAPIZZI, La repubblica cosmica, cit., p. 113).
44
Per Ferrari: Lopera scritta in esametri omerici e presenta gi nel celebre pro-
emio un andamento sapienziale e quasi oracolare, connesso in qualche modo
alla rivelazione di verit profonde e inaccessibili alla moltitudine (P. DONINI- F.
FERRARI, Lesercizio della ragione nel mondo classico, Torino, Einaudi, 2005,
p. 18); i motivi della decisione di Parmenide di scrivere in versi sono in G.
CERRI (a cura di), Parmenide di Elea, cit., pp. 85-96. Lirriducibile metaforicit
277
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
suo discorso allarea delle istituzioni civili
45
. Costui a detta di
Simplicio che, in modo diffuso, tende a confondere ambito cosmi-
co e divino assicura a dkh un ruolo amministrativo (kuberni)
sul cosmo tutto
[] nel mezzo di queste sta una divinit che tutto amministra []
46
,
defnendola, come sinonimo di ngkh, kosmopoin
Parmenide e Democrito asseriscono che ogni cosa secondo ne-
cessit; essa destino, giustizia, provvidenza e norma del cosmo
47
;
dkh connessa da Parmenide allattivit di kuberni,
mantenendo controllo, cio amministrando, mediante attribu-
zione del diritto a servirsi dellarma istituzionale della sanzione
(polpoinoj)
48
, sui battenti stessi dei cancelli della plij, in una
sorta di riconoscimento teoretico della sovranit di dkh sul ksmoj:
[] di essi [battenti] Giustizia, che molto sanziona, detiene le
del testo di Parmenide difesa da A. Mourelatos (A. MOURELATOS, The Route of
Parmenides, New Haven, Yale University Press, 1970), K. Morgan (K. MOR-
GAN, Myth and Philosophy from the Presocratics to Plato, Cambridge, Cam-
bridge University Press, 2000, pp. 67-81) e da G. Cerri (G. CERRI, La poesia di
Parmenide, in Quaderni urbinati di Cultura Classica, 1999, p. 63, pp. 7-27).
45
Cfr. G. FASS, Storia della flosofa del diritto. Antichit e medioevo, Roma-
Bari, Laterza, 2001, p. 15: [] Parmenide applica cos alluniverso fsico il
concetto etico/giuridico del dover essere, personifcato in Dike [].
46
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 12].
47
Cfr. ivi, cit., [28, A, 32]. Per L. Ruggiu: [] la normativit di Dike si identifca con il
destino dellEssere, Moira, e insieme la normativit potente e quindi Ananke, e lAnanke
in quanto giusta, Dike [] (L. RUGGIU, Commentario flosofco al Poema di Parmenide
Sulla Natura, in Parmenide, Poema sulla natura, Milano, Rusconi, 1991, p. 186).
48
La continuit, in materia di diritto criminale, tra Anassimandro e Parmenide sot-
tolineata da G. Reale (G. REALE, Dike e il suo signifcato in Parmenide, in E.Zeller-
G.Reale, La flosofa dei Greci nel suo sviluppo storico, Firenze, La Nuova Italia,
1967, pp. 205-207). Per un breve esame dei nessi storiografci tra volontarismo,
naturalismo, retributivismo e diritto nei Presocratici si consulti il mio I. POZZONI,
Arch, kosmos, eris. La teoria del diritto come modello cosmico allinterno della
micro-tradizione milesia, in I.Pozzoni (a cura di), I Milesii. Filosofa tra Oriente e
Occidente, Villasanta, Limina Mentis Editore, 2009, pp. 251-253.
278
IVAN POZZONI
chiavi []
49
.
Principio ideologico sovrano della plij eleatica, dkh inve-
stita da Parmenide delluffcio di conservare, mantenere, i valori
del ksmoj aristocratico come [] necessit costrinse [il cielo]
a mantenere saldi i confni delle stelle []
50
, tutelando coesione
civile e stabilit costituzionale della plij:
Giovane, tu che, compagno di immortali conduttrici,
con le cavalle che ti conducono arrivi alla nostra dimora,
rasserenati: non un destino infausto ti ha instradato
su tale cammino (esso fuori dal cammino battuto dai mortali),
ma comando divino e giustizia []
51
;
49
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 1]. Per Paresce:
Lapparizione iniziale della dike che tiene le chiavi della porta di bronzo che apre lacces-
so alle due vie esce, perci, dal suo aspetto meramente simbolico e si manifesta come un
aspetto singolare di questa stessa legge, n forse ci deve meravigliare il fatto che la dike ci
appaia, poi, nello stesso regno dellapparenza, se, come pare, in essa si debba identifcare
la dea che tutto guida e sta nel centro del tutto, o quella necessit che costringe i cieli
a mantenere i confni degli astri (E. PARESCE, La giustizia nei presocratici, cit., p. 214);
E.A. Havelock, invece, asserisce in maniera non convincente: La giustizia presentata
come la guardiana che adempie a questa funzione: normalmente ella fa entrare e uscire,
alternativamente e allo stesso tempo, il giorno e la notte, mettendo cos in atto la regolare
reciprocit cosmica [] ella continua a punire prima il giorno, poi la notte quando
alternativamente li rinchiude (E.A. HAVELOCK, The Greek concept of Justice from its sha-
dow in Homer to its substance in Plato (1978), trad.it. Dike. La nascita della coscienza,
Roma-Bari, Laterza, 2003, p. 334). Considerando la valenza etico/sociale del testo, Ca-
pizzi, in maniera assai interessante, spiega: [] che la porta sia aperta o chiusa []
problema politico (di giustizia); in una certa fase qualcuno aveva deciso la separazione
tra i due porti mediante lo sbarramento della porta che chiudeva la gola; successivamente
Parmenide aveva convinto i Velini che era giusto riaprire la porta e larteria, ristabilendo i
normali rapporti tra le parti della citt [] (A. CAPIZZI, La porta di Parmenide, cit., p. 41).
50
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 10]. Il ruolo con-
servativo di dkh su coesione civile e stabilit costituzionale riconosciuto da G. Calogero,
che, nei suoi storici Studi sulleleatismo, scrive: Questa indifferenza e immobilit dellente
[] daltronde una permanenza spaziale, che non si pu pensare se non come unidentit
dellidentica forma nellidentico spazio: [] lente vien determinato come finito appunto in
quanto la sua identica permanenza in s non possibile se non con una salda determinazione
di confini (G. CALOGERO, Studi sulleleatismo, Firenze, La Nuova Italia, 1977, p. 29).
51
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 1].
279
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
attraverso unidentifcazione, molto comune nelle societ aristo-
cratiche elleniche, tra dkh e qmij
52
, Parmenide ribadisce il netto rico-
noscimento della sovranit di dkh su ogni attivit di indirizzamento
delldn, cammino, delluomo di istituzione. Sovrana dellordine
e contraria ad ogni forma di stsij, dkh a detta di Parmenide
53

a illuminare il cammino di colui che nmouj qenai toj pol
taij e a tutelare, attraverso desmj o pdh, i valori della coe-
sione ([] e restando identico nellidentico, sta in s medesimo /
mantenendos cos saldo; Necessit infessibile / lo tiene nei lacci del
confne, che tutto labbraccia []
54
) e della stabilit ( [] in base
a ci n nascere / n morire concesse ad esso Giustizia, svincolando-
lo dalle catene / ma lo mantiene saldamente []
55
), assicurandone
centralit e rilievo nel ksmoj delle pleij aristocratiche e collocan-
dosi come Grundnorm dellordinamento stesso
56
. Qualifcata nella
forma come Grundnorm sovrana sul ksmoj delle pleij aristocra-
tiche, la nozione di dkh sviscerata da Parmenide nei contenuti e
defnita, sostanzialmente, in chiave di armonia. Luffcio, vincolante,
del [] mantenere tutto nei suoi confni [], attribuito a dkh,
concretizzato mediante ricorso ad una situazione di sorropa:
Parmenide e Democrito dicono che la terra, avendo medesima di-
stanza da tutte le parti, resta in equilibrio, non avendo motivo di
inclinarsi da un lato o dallaltro. Perci essa subisce scosse, sena
muoversi
57
e
Sembra che in ci abbiano seguito i Pitagorici Empedocle e Parme-
nide e i loro allievi, e quasi la maggior parte degli antichi sapienti,
52
Cfr. C. BEARZOT, La Giustizia nella Grecia antica, Roma, Carocci, 2008, p. 16.
53
Zenone e Melisso, come continuatori del maestro eleate motiveranno, e chia-
riranno, il discorso di costui sui valori della coesione (unit) e della stabilit
(immobilit), considerando consolidati i ragionamenti su dkh.
54
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 8].
55
Cfr. ivi, cit., [28, B, 8].
56
Cfr. H. KELSEN, Reine Rechtslehre. Einleitung in die rechtswissenschaftliche Problem-
atik, trad. it. Lineamenti di dottrina pura del diritto, Torino, Einaudi, 1952, pp. 98/99.
57
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 44].
280
IVAN POZZONI
in quanto dicono che la realt sia unitaria e sita al centro del mondo,
come Estia, e che mantiene il medesimo sito a causa dellequilibrio
58
;
Parmenide come ricorda, nella Fisica, Aristotele in un com-
mento sulla natura dellinfnit di Melisso
59
nel notorio frammen-
to 8 asserisce:
Inoltre, siccome c un confne estremo, esso delineato
da ogni lato, simile a massa di rotonda sfera
a partire dal centro uguale in ogni parte []
60
,
caratterizzando il c.d. j stin come massa di rotonda sfera
e addossandolo allambito semantico dellrmzw
61
. La rielabora-
zione armonica della nozione di dkh trova conferma, nel dualismo
semantico son / mj, in un successivo brano di Parmenide:
[] Infatti, uguale in ogni parte, in modo uguale si mantiene nei
suoi confni []
62
;
e, divenuta un tratto consolidato nelle ricostruzioni della dottrina
antica , secondo Diels, addirittura oggetto di mistifcazione tarda:
Ma esso era da ogni parte uguale
63
.
58
Cfr. ivi, cit., [28, A, 44].
59
Cfr. ivi, cit., [28, B, 7/8]: Bisogna ritenere che Parmenide abbia detto meglio
di Melisso: costui dice, infatti, che il tutto infnito; laltro, invece, dice che il
tutto limitato a partire dal centro, uguale in ogni parte.
60
Cfr. ivi, cit., [28, B, 8].
61
Cfr. S. ZEPPI, Studi sulla flosofa presocratica, Firenze, La Nuova Italia, p. 57: Che
la sfericit dellente sia una semplice immagine poetica, destituita di effettivo valo-
re concettuale, stato sostenuto da Simplicio e da parecchi moderni. Siffatta inter-
pretazione senzaltro plausibile []; addirittura, in M.L. West la forma sferica
dellessere, che ben si addice ad un cosmo, potrebbe, quindi, derivare dallimmagine
di un cosmo (M.L. WEST, Early Greek Philosophy and the Orient (1971), trad.it. La
flosofa greca arcaica e lOriente, Bologna, Il Mulino, 1993, p. 291).
62
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 8].
63
Cfr. ivi, cit., [28, B, 25].
281
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
Modernizzando e circostanziando la tradizione melissiana,
lanonimo del trattato De Melisso Xenophane Gorgia dirime, in
favore dellmoion, il dualismo swj / moion, e, data la ca-
ratterizzazione aristocratica della dkh eleatica, indirizza larmonia
sulla strada dellmnoia, affrancandola da ogni suggestione isono-
mica o rilettura democratica:
Inoltre, se infnito, e se, come egli stesso afferma, lessere uno,
e questo corpo, ha diverse parti in s, tutte uguali tra loro; e, in-
fatti, in tale senso dice che tutto uguale []
64
.
Per leleatismo dkh, identifcata con qmij, mantiene ruolo cen-
trale, di Grundnorm formale, nellorganizzazione del ksmoj, as-
sicurando, come armonia sostanziale
65
, mediante tutela dei valori
della coesione civile (unit) e della stabilit costituzionale (immo-
bilit), lmnoia delle pleij aristocratiche.
CONTINUIT COME COESIONE CIVILE E STABILIT
COSTITUZIONALE
La dkh, come forma di organizzazione di un ksmoj, orienta
ogni plij allarmonia sostanziale (assenza di stsij), mediante
tutela del valore aristocratico della c.d. continuit. La continuit di
64
Cfr. ivi, cit., [30, A, 5].
65
Lideazione della nozione di armonia cosmica, di rmona del ksmoj, attribui-
bile a Schola Pythagorica ed eleatismo recepita da Platone e dallintero raziona-
lismo antico. Per i nessi culturali Pitagora / Accademia, in nome del concetto di
una sovrascrittura accademica dellintera narrazione della Schola Pythagorica si
consultino Riedweg [C. RIEDWEG, Pythagoras (2002), trad.it. Pitagora, Milano, Vita
e Pensiero, 2007, p. 44] e Centrone (B. CENTRONE, Introduzione a i Pitagorici, cit.,
p. 139); Guthrie si instrada sul cammino della moderazione, dando atto allesistenza
di una sorta di incidenza feedback tra tradizioni di ricerca: Se il tardo pitagorismo
stato colorato da infuenze platoniche, ugualmente innegabile che lo stesso Platone
fu profondamente infuenzato dalle prime dottrine pitagoriche (W.K.C. GUTHRIE,
A History of Greek Philosophy, Cambridge, Cambridge University Press, 1962, p.
170). Per i nessi culturali eleatismo / Platone si consultino: G. PRAUSS, Platon und
der logische Eleatismus, Berlin, De Gruyter, 1966 e N.L. CORDERO, Linvention de
lcole latique: Platon, Sophiste, 242d, in Elenchos, 21, 1991, pp. 91-124.
282
IVAN POZZONI
Parmenide coesione, nello spazio, e stabilit, nel tempo:
[] Parmenide sostiene che tutto uno, eterno, ingenerato, e di
forma sferica []
66
.
Il notorio divario tra j stin e j ok stin
67
verte sui due
binomi dellunit / moltitudine e dellimmobilit / movi-
mento:
Resta solo il discorso della via
che . Su essa ci sono indicatori numerosi:
lessere ingenerato e imperituro,
un intero nel suo insieme, immobile e infnito.
N un volta era n sar, essendo ora insieme,
come un continuo []
68
;
Plutarco, affiancato da Alessandro dAfrodisia
69
, fonda i
due binomi sulla contrapposizione tra kat lqeian (unit e
immobilit) e kat dxan (moltitudine e movimento):
Infatti [Parmenide] afferma che tutto eterno e immobile, secon-
do verit, dato che esso unico solo e unigenito, immobile,
mentre il divenire rientra fra le cose che sembrano essere secondo
falsa opinione
70
.
66
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 23]. Per S.
Cataldi: Parmenide doveva ammaliare le menti dei giovani ateniesi predicando lu-
nit e limmobilit dellessere, la contrapposizione tra dxa e lqeia e, come conse-
guenza socio-politica, leccellenza dei nmoi ristoi, anchessi non mutevoli, come
quelli da lui proposti ai suoi concittadini (S. CATALDI, Filosof e politici nellAtene
del V secolo a.C., in L.Breglia- M.Lupi, Da Elea a Samo, cit., p. 127).
67
Cfr. M.M. MACKENZIE, ParmenidesDilemma, in Phronesis, XXVII, 1982, pp. 1-12.
68
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 8]. M. Pulpito,
commentando 28, B, 8, ammette: Lingeneratezza e limmortalit dellessere, gi an-
nunciati in 8.3, comprenderebbero allora anche il rifuto di ogni mutamento (34) (M.
PULPITO, Parmenide e la negazione del tempo, Milano, LED, 2005, p. 34 e pp. 118/119).
69
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 7]: Egli non
considera tali due vie allo stesso modo, ma, secondo verit, afferma che tutto uno,
ingenerato e di forma sferica, mentre, secondo lopinione dei molti, per spiegare
lorigine dei fenomeni pone due principi, fuoco e terra, un attivo, laltro materia.
70
Cfr. ivi, cit., [28, A, 22].
283
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
Per Parmenide lj stin, contaminato dalla sfera dinfuen-
za del noj
71
, kat lqeian manifesterebbe i tratti dellunit
e dellimmobilit; lj ok stin, macchiato dallinfusso del
lgoj mortale
72
, kat dxan avrebbe come elementi costitutivi
moltitudine e movimento. infatti kat dxan che
Queste cose [fenomeni] sono nate e ora sono,
e in seguito cresceranno e fniranno;
ad esse i mortali hanno dato nome simbolico
73
,
nella narrazione di Parmenide; mantenendosi nel medesimo
ambito semantico del doken, lo stesso concetto asserito, se-
condo Diogene Laerzio, da Melisso:
Riteneva, inoltre, che il movimento non esistesse, ma che unica-
mente sembrasse esistere
74
.
71
Cfr. H.G. GADAMER, Scritti su Parmenide, Napoli, Filema, 2002, p. 63: Nel mes-
saggio della dea non c rivelazione religiosa, bens consequenzialit logica. Si
tratta certo di una logica di natura particolare e di un rigore cos paradossale che
si portati a credere che senza unautorizzazione divina nessun mortale sarebbe in
grado di sostenere una tale consequenzialit. Per una oramai storica ricostruzione
dellutilizzo del termine noen nella letteratura ellenica arcaica si consultino i clas-
sici: K. VON FRITZ, Noj, noen in the Homeric Poems, in Classical Philology, 38,
1943, pp. 79-93; K. VON FRITZ, Noj, noen and their Derivatives in Pre-socratic
Philosophy (Excluding Anaxagoras), in Classical Philology, 40, 1945, pp. 223-
242; K. VON FRITZ, Noj, noen and their Derivatives in Pre-socratic Philosophy
(Excluding Anaxagoras), in Classical Philology, 41, 1946, pp. 12-24.
72
Per W. Fratticci: Ci vuol dire che luomo che sa, ossia colui che ha accesso
alla verit dellessere, lo stesso Parmenide, ottiene questo suo sapere fonda-
mentale dal favore concessogli dalla Dea; che questo sapere il dono della
divina parola originaria, che non un logos, ma un mythos [] (W. FRATTICCI,
Il bivio di Parmenide, Siena, Cantagalli, 2008, p. 4); cfr. contra G. REALE, Sto-
ria della flosofa greca e romana, cit., vol.I, pp. 182/183. Colli asserisce: []
Parmenide intende dire che ai mortali (quelli che seguono la terza via della
doxa) ignota lattivit del noj che di ci che dice e che lo rifuta a
ci che non [] (G. COLLI, Gorgia e Parmenide, cit., pp. 202/203).
73
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 19].
74
Cfr. ivi, cit., [30, A, 1].
284
IVAN POZZONI
Garantita dal noj, llqeia eleatica edifca il sistema dellj
stin, carico secondo una rilettura capizziana immeritatamente
trascurata dalla dottrina moderna
75
di suggestioni etico/sociali,
sul valore aristocratico della continuit nello spazio e nel tempo. La
continuit intesa, nello spazio, come coesione, , secondo Parme-
nide, una caratteristica dellj stin considerato come ksmoj
76
:
Il ragionamento di Parmenide, come riferisce Alessandro, viene
tramandato da Teofrasto nel libro I della Storia della Fisica: ci
che oltre lessere, non ; ci che non , nulla; lessere uno
77
;
laffermazione indiretta, in Parmenide, della valenza etico/
sociale dellj stin recepita da Zenone ([] sue opinioni
flosofche sono: il cosmo ; il vuoto non []
78
) e raccolta da
Melisso, secondo una testimonianza di Aezio:
Melisso e Zenone dissero che dio uno e tutto, e che tale uno
eterno e infnito
79
.
Per descrivere tale j stin cosmico Parmenide utilizza ter-
mini connessi allambito semantico della coesione, della consisten-
za, come suncesqai, xunecj o pelzei:
E nemmeno divisibile, siccome tutto intero uguale;
n c da qualche parte un di pi che ostacoli lunione,
n un di meno, essendo tutto essere.
75
Cfr. A. CAPIZZI, Introduzione a Parmenide, cit., pp. 9/10: [] le notizie su Parmenide
legislatore e magistrato di Velia non furono quasi mai messe in rapporto con i frammenti
del suo poema flosofco, quasi che si trattasse di una curiosit storica irrilevante [] la
seconda chiave di lettura, quella flosofco-politica, era l a portata di mano, pronta per
essere aggiunta alla chiave logico-ontologico-semantica trovata da Calogero [].
76
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 36]: Parmenide e
Melisso dicono che il cosmo uno. Per Capizzi: [] se poi, come il proemio sembra
farci intendere, lontologia di Parmenide ha come sbocco suggerimenti politici, possiamo
dedurne che lmoithj, la compattezza, non fosse lattributo necessario di astratti enti me-
tafsici, ma di cose concrete, e principalmente della plij delineata dal Parmenide legisla-
tore nella sua costituzione (A. CAPIZZI, La porta di Parmenide, cit., p. 49).
77
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 28].
78
Cfr. ivi, cit., [29, A, 1].
79
Cfr. ivi, cit., [29, A, 30].
285
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
Perci tutto continuo: essere abbraccia essere
80
,
identifcando ci che sia necessario, e in tal senso consolida-
to come ideale civile, ad una plij in stato di emergenza
81
; il
mixtum, coesione, a fondare ogni unit, come nel modello medi-
co eleatico atto ad assicurare una corretta determinazione del sesso
del nascituro:
Infatti se, mescolatosi il seme, le forze entrano in confitto
e nel corpo che deriva dalla mescolanza non formano ununit,
crudeli tormenteranno il sesso che nasce col doppio seme
82
.
80
Cfr. ivi, cit., [28, B, 8]; secondo Warren a partire da questa omogeneit, la dea
insiste sul fatto che ci che deve anche essere indivisibile (J. WARREN,
Presocratics, cit., 131). Per Capizzi [] la forza di Velia dovette essere allora
la compattezza politica datale dalla costituzione parmenidea [] (A. CAPIZZI,
Introduzione a Parmenide, cit., pp. 28/29).
81
Cfr. E.M. DE JULIIS, Greci e Italici in Magna Grecia, Roma-Bari, Laterza, 2004, p.
108: La costituzione di una plis non ammetteva allinterno del suo territorio la
presenza di gruppi estranei, liberi e indipendenti. Bench secondo De Juliis in
E.M. DE JULIIS, Magna Grecia, Bari, Edipuglia, 1996, p. 43 lideale della coesione
interna sia tratto comune ad altre civilt dellItalia arcaica ([] Gli insediamenti
villanoviani della Campania, cos come quelli dellEtruria e del Bolognese, sembra-
no contenere in s, sin dalle origini, degli elementi di coesione che ne determinano
la trasformazione in citt. Le premesse sarebbero consistite nella divisione del suolo
agricolo fra i membri della comunit e nella delimitazione preliminare delle aree
destinate al servizio della collettivit []), a detta della moderna ricostruzione sto-
rica esso momento differenziale del mondo della colonizzazione ellenica: []
lo spirito di avventura collettiva basato sulla compartecipazione e condivisione dei
rischi e dei guadagni avr compattato, assai pi che spaccato, il gruppo dei pri-
mi coloni e dei loro discendenti pi ravvicinati, tutti coinvolti nella straordinaria
avventura della sopravvivenza prima e poi della riuscita espansione delle nuove
comunit [] (L. BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., p. 57).
82
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 18]. Per
Musti: Interessante a questo proposito il confronto che la tradizione antica
(di stampo pitagorico) istituisce tra leunoma di Elea e il minore equilibrio e
la minore armonia dei rapporti interni ed esterni di Posidonia. Non a caso le
premesse teoriche e pratiche della medicina crotoniate trovano poi riscontro e
sviluppo in Elea, secondo la tradizione pitagorica, che, con solo parziale sto-
ricit, ascrive al pitagorismo flosof come Parmenide e Zenone [] Quindi
il pitagorismo coniuga, ad Elea, lelitarismo dellorganizzazione della scuola
medica (o del centro pitagorico di studi medici) e la capacit di irradiazione
in un vasto spazio, e verso un vasto pubblico, dellesperienza medica [] (D.
286
IVAN POZZONI
Per nascere, vivere, crescere, ciascuna plij, nel discorso meta-
forico di Parmenide, necessita di unit, intesa come unione coesa
tra cittadini, idonea ad assicurare un esteso coeffciente di resistenza
contro ogni riduzione di autonomia stimolata da altra nazione
83
. La
stessa strategia argomentativa di Zenone diretta, in nesso di stretta
continuit coi discorsi del maestro sulla coesione, [] contro co-
loro che affermano la molteplicit delle cose, e risponde loro per le
rime e ancor pi, e vuole dimostrare questo: che la tesi della molte-
plicit delle cose porta a conseguenze ancora pi ridicole di quelle
a cui porta la tesi dellunit []
84
; toj t poll lgontaj, i
broto di Parmenide
85
, rifutando, nella loro endemica indecisione
civica
86
, lideale della coesione, incrementano involontariamente i
MUSTI, Magna Grecia, Bari-Roma, Laterza, 2005, p. 202).
83
Lidentifcazione tra unit e assenza di divisioni interne, senza riconduzione
alla dimensione etico/sociale, accolta in maniera assidua da Pulpito (M. PULPI-
TO, Parmenide e la negazione del tempo, cit., pp. 113/114, pp. 114/115 e p. 117).
84
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [29, A, 12]. La
strettissima continuit tra Parmenide e Zenone sostenuta da Warren: Zenone
[] escogit una serie di argomenti paradossali che intendevano mettere in luce
le diffcolt implicate nel sostenere alcune concezioni intuitive sullo spazio, il
tempo, la pluralit e il movimento e Zenone immagina che molti reagiranno
alla Via della verit di Parmenide semplicemente affermando la realt della plu-
ralit, del movimento, del cambiamento [] Zenone risponde chiedendo a questi
critici di provare a spiegare il senso delle categorie [] I suoi paradossi mettono
queste nozioni di senso comune sotto pressione [] (J. WARREN, Presocratics,
cit., p. 144 e p. 152). Reale conclude: Nasce cos quel metodo di dimostrazione
che, invece di provare direttamente una data tesi, partendo da determinati princ-
pi, cerca di provarla riducendo allassurdo la tesi contraddittoria (G. REALE, Sto-
ria della flosofa greca e romana, cit., vol.I, p. 192); medesima cosa sostenuta
da Colli (G. COLLI, Gorgia e Parmenide, cit., p. 225).
85
Cfr. F. TRABATTONI, La flosofa antica, cit., p. 30: I mortali, uomini dalla dop-
pia testa, pensano assurdamente di poter parlare del divenire, del molteplice,
della differenza; ma non si accorgono che cos facendo rimangono confnati in
un mondo di pure parole, che non ha alcun rapporto con lessere vero; G. Re-
ale sostiene: I mortali hanno errato perch non hanno capito che le due forme
sono incluse in una superiore necessaria unit, vale a dire nellunit dellesse-
re (G. REALE, Storia della flosofa greca e romana, cit., vol.I, p. 186).
86
Lindecisione dei broto caratteristica riconosciuta da un numero esteso di
commentatori moderni: [] massa che non si decide n per il si n per il no
[] (G. CALOGERO, Parmenide e la genesi della logica classica, in Annali
della Scuola Normale Superiore di Pisa, II, 5, 1936, p. 159), [] foules in-
287
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
rischi di incorrere nelle incognite di una stsij civile
87
. Costoro, in-
fatti, stabilendo
[] di dar nome a due forme,
di cui unit non necessaria, hanno errato.
Le valutarono contrarie nelle loro strutture e ne stabilirono i tratti
distintivi []
88
,
data la stretta identit esistente tra unit e ksmoj, introducono
una seria minaccia di violazione alla natura del ksmoj medesimo,
attentando alla solidit esistenziale della plij; Melisso segue Par-
menide e Zenone sulla strada di una decisa condanna verso ogni
forma di stsij:
Poich luno di tale natura, esso senza sofferenza e senza do-
lore, sano e senza malattie, non essendo soggetto a mutamento di
ruolo, n ad alterazione di forma, n a mescolanza con altro; infat-
ti, in base a ci, luno dovrebbe diventare molti, dovrebbe nascere
il non-essere, cosa inammissibile
89
.
decises [] (J. BEAUFRET, Le Pome de Parmnide, cit., p. 81), [] gente
indecisa [] (A. PASQUINELLI, I Presocratici, Torino, Einaudi, 1958, p. 230),
[] gente che non sa decidersi [] (P. ALBERTELLI, I Presocratici, Roma-
Bari, Laterza, 1979, p. 273) e [] foules incapables de dcider [] (J. FRRE
- D. OBRIEN, Le pome de Parmnide, in P. AUBENQUE (a cura di), tudes sur
Parmnide, Paris, Vrin, 1987, p. 25). Storicamente, i mortali di Parmenide ver-
rebbero ad identifcarsi con [] immigrati, poikoi, schiavi liberati, indigeni
mezzosangue, fgli e nipoti di coloni fondatori degradati economicamente []
ottimi candidati a ricoprire il ruolo degli esclusi in soprannumero [] (L.
BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., p. 81).
87
Cfr. D. MUSTI, Magna Grecia, cit., p. 54: I primi due secoli di vita delle colonie
occidentali sono anche quelli in cui da un regime sociale tendenzialmente ugualita-
rio [] per le prime due o tre generazioni di coloni, succede una sempre maggiore
stratifcazione sociale, e quindi si determina la possibilit di confitti (stseis), con
conseguenti espulsioni o pericolose secessioni di una parte del corpo civico.
88
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, B, 8].
89
Cfr. ivi, cit., [30, A, 5]. Per Trabattoni [] ci che sembra caratterizzare la rifes-
sione di Melisso la trasformazione dellessere parmenideo da prodotto astratto
di determinati principi logici a sostanza provvista di caratteristiche quasi fsiche
(F. TRABATTONI, La flosofa antica, cit., p. 31); Calogero commenta: Lente, es-
sendo totalit, autosuffcienza, e quindi assoluta soddisfazione di s: la mancan-
288
IVAN POZZONI
Per lintero eleatismo lideale della coesione, intesa come con-
tinuit nello spazio dellmnoia tra cittadini contro ogni forma di
stsij (violazione del ksmoj di una plij), diviene centrale nella
tavola dei valori di una societ aristocratica, nellintento di assicu-
rare distensione civile interna e resistenza contro eventuali inge-
renze internazionali. La continuit intesa, nel tempo, come stabilit
costituzionale sostenuta da tutti i nostri autori, nei termini, tra-
smessici da Sesto, di immobilit:
Narrano che [movimento] non esista Parmenide e Melisso e allievi,
che Aristotele nomin immobilizzatori della natura e non-naturali-
sti, chiamandoli immobilizzatori da immobilit []
90
.
Limmobilit eleatica connotata come continuit, come diffcol-
tosa modifcabilit, senza ggnesqai o fqeresqai, da Aristotele:
Alcuni di costoro rifutarono categoricamente nascita e morte; di-
cono infatti che nessun essere nasca o muoia, ma solamente che a
noi sembra cos, come, ad esempio, Melisso, Parmenide e i loro
allievi []
91
;
Aezio ribadisce lidentit immobilit / continuit in:
Parmenide e Melisso rifutavano nascita e morte, ritenendo tutto
immobile
92
.
za di tale metafsica contentezza importerebbe quindi limmediata negazione di
quel suo fondamentale attributo, che la totalit, insieme spaziale e temporale,
dellinfnito e delleterno (G. CALOGERO, Studi sulleleatismo, cit., p. 88).
90
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 26].
91
Cfr. ivi, cit., [28, A, 25]. Havelock motiva lesistenza di un nesso tra Dike e
immobilit: Quale signifcato di giustizia, accettato nelluso Greco, potreb-
be favorire una tale visione? Lunico possibile sarebbe quello tradizionale, di
giustizia come regolarit, abitudine, di ordine accettato, di ci che previsto
come comportamento normale, non altrimenti defnibile [] la regolarit com-
plessiva del processo sostituita dalla regolarit dellimmobilit (E.A. HAVE-
LOCK, The Greek concept of Justice from its shadow in Homer to its substance
in Plato, trad.it. Dike. La nascita della coscienza, cit., pp. 331/332).
92
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 29]. Per Pul-
pito: Ci che nasce e cresce, infatti, non pu che morire. Avendo negato levoluzio-
ne, la crescita, egli ha eliminato anche la possibilit di una degenerazione dellessere:
289
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
La rilettura della nozione eleatica di immobilit contenuta nei
brani di Aristotele ed Aezio, in combinato con la lettura del fram-
mento 28, A, 12 Diels, crea un nesso teoretico tra immobilit e
continuit come immodifcabilit, individuando, nellabituale sti-
le metaforico di Parmenide, un energico richiamo allideale della
stabilit della costituzione cittadina
93
. Per Parmenide a detta di
Plutarco disordine e movimento coincidono:
Parmenide non rifuta nessuna delle due nature, ma, attribuendo
alluna e allaltra il ruolo che ad esse conviene, mette lintelligibile
nellidea di uno e di essere, denominandolo essere come eterno
e inalterabile, e uno come identico a s stesso e non differente.
Parmenide, invece, mette i fenomeni nella categoria del disordine
e del movimento
94
,
racchiudendo, ogni som-movimento, una molestia allj
stin, cio una violazione del ksmoj della plij. Parmenide, Ze-
none, Melisso, contro ogni forma di stsij interna o esterna, di-
fendono lideale aristocratico della continuit, incarnato nei valori
non nascendo e non crescendo, lessere non pu che essere immortale. Ecco perch
Parmenide scrive: Per questa ragione n il nascere n il perire concesse a lui la
Giustizia (M. PULPITO, Parmenide e la negazione del tempo, cit., pp. 106/107).
93
La diffcoltosa alterabilit della costituzione massiliota radice secondo Lu-
ciano, Livio, Valerio Massimo, Silio Italico e Pomponio Mela del conservato-
rismo velino: [] le leggi di Massalia erano caratterizzate da un estremo con-
servatorismo, che si manifestava attraverso una norma che prevedeva latimia
per chi, avendo proposto una innovazione, non riusciva poi a farla passare (A.
MELE, Gli eleati tra oligarchia e democrazia, cit., p. 16); nellattivit costituzio-
nale dei nomoteti dellellenicit italica insito un inalienabile richiamo ad idee
conservatrici: [] la legislazione di Zaleuco esercita un forte impatto politico
di base, che consiste nel principio dellimmutabilit dellordinamento giuridico
e nel perseguimento di un obiettivo di radicale conservazione dellassetto socia-
le defnitosi con lorganizzazione stessa della colonia e la distribuzione prima-
ria delle propriet (L. BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., pp. 68/69,
con riferimento ad un interessante brano del Contro Timocrate di Demostene).
94
Cfr. H. DIELS- W. KRANZ, Die fragmente der Vorsokratiker, cit., [28, A, 34]. J. Warren
asserisce largomento [di Parmenide] si conclude con la negazione dellesistenza di
qualunque cambiamento, generazione, e forse anche pluralit e differenza e si sco-
pre dunque che ci che immutabile. La dea sembra voler escludere qualunque
genere di cambiamento (J. WARREN, Presocratics, cit., pp. 110/111 e p. 135).
290
IVAN POZZONI
della coesione civica e della stabilit costituzionale, in vista dellaf-
fermazione di una plij armonica e concorde.
CONCLUSIONI
Lorizzonte aurorale di crescita delleleatismo antico la Ma-
gna Grecia del V secolo a.C., momento storico di estesi confitti tra
aristocrazie e democrazie nelle numerose pleij elleniche dellIta-
lia meridionale e della Sicilia:
Gi dai primi anni del V secolo, appare evidente la fne degli equi-
libri fno ad allora esistenti fra le citt greche della Magna Grecia e
della Sicilia, dovuta alla crisi del potere delle aristocrazie, al quale
subentra quello di tiranni abili e ambiziosi
95
;
tale momento di confitti conduce o alla trasformazione di mol-
te aristocrazie in tirannidi e democrazie o alla introduzione, nelle
rimanenti citt, di una energica reazione aristocratica ai tentativi di
innovazione democratica:
La transizione si verifca (Taranto, Napoli, Crotone) nel corso del
V secolo, e si accelera relativamente con la seconda met e il decli-
nare del secolo medesimo: possibile, ad esempio, che ora anche
Metaponto si apra allinnovazione, o che vi si sia aperta gi quando
viene ricostruito, intorno al 480, lo splendido ekklesiastrion, ossia
ledifcio per le riunioni assembleari; e pure a Poseidonia la costru-
zione del buleutrion, la sede del consiglio, verso il 470 potrebbe
forse avere il medesimo signifcato [] Pi si scende verso la fne
del secolo, pi scontato che ogni lacerazione interna alle pleis
italiote si riconduca al contrasto fra democratici e oligarchici
96
.
Nascendo come fenomeno meramente aristocratico ([] se si
pensa alle colonie come a una riproduzione del mondo che i fon-
datori si erano lasciati alle spalle, pare diffcile pensare che esse
95
Cfr. E.M. DE JULIIS, Magna Grecia, cit., p. 197.
96
Cfr. L. BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., pp. 130/131.
291
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
non abbiano altres riprodotto un vertice nobiliare, con il semplice
trasferimento fsico di pi o meno numerosi aristocratici [])
97
,
la colonizzazione ellenica, a contatto con ordinamenti costituzio-
nali autoctoni dellItalia meridionale e debuttanti interessi della na-
scente democrazia ateniese, tende a creare modelli differenziati di
aristocrazia, strettamente connessi ai gradi dintensit dei tentativi
di svolta tirannico/democratici:
Resta comunque il fatto che il pitagorismo, vincente nellarea
achea di Crotone e Metaponto, e via via anche a Taranto, costitu
in Italia meridionale un ostacolo e una remora alla diffusione della
tirannide, a salvaguardia dellautonomia dei singoli centri cittadini,
governati da regimi di tipo aristocratico od oligarchico
98
.
Contro manovre estreme di cambiamento delle costituzioni ari-
stocratiche si evolve laristocraticismo hard della Schola Pythago-
rica
99
; contro manovre modeste di cambiamento nascono modelli di
aristocrazia moderata simili allaristocrazia velina
100
. Levoluzione
caotica e confittuale di forme tiranniche, democratiche, aristocra-
tiche estreme o moderate nellorizzonte delle pleij elleniche della
Magna Grecia condurr, con la fne del IV secolo a.C. ad una ec-
cessiva frammentazione di tale orizzonte in micro-strutture cittadine
97
Cfr. ivi, cit., p. 55. Raviola continua: [] la presenza di una fascia aristocratica
parrebbe indispensabile per fornire alle neonate comunit la competenza guerrie-
ra necessaria per la difesa del territorio e poi per un suo rapido ampliamento; non
solo, ma certi nobili avranno garantito allimpresa transmarina la propria espe-
rienza in materia di navigazione e di comando navale, quando pure non avranno
messo a disposizione dei partenti le loro stesse imbarcazioni (ivi, cit., p. 56).
98
Cfr. D. MUSTI, Magna Grecia, cit., p. 101.
99
Cfr. L. BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., p. 102: [] il signifcato poli-
tico che loperato, la dottrina e lorganizzazione della scuola di Pitagora lasciano in-
travedere di ispirazione fortemente correttiva: il suo messaggio si pu sintetizzare
come severo tentativo di purifcare laristocrazia crotoniate dallinterno, portando
agli estremi la lettera dei tradizionali valori nobiliari di parit, uguaglianza, senso di
superiorit, ambizione, fama, prestigio individuale e familiare [].
100
Cfr. A. CAPIZZI, Introduzione a Parmenide, cit., pp. 81/82: Questo atteggiamento moderato,
realistico, una concessione alla fazione popolare o ribadisce il carattere aristocratico della
costituzione di Parmenide? Non facile dare una risposta [] La costituzione velina dovette
essere tale da compenetrare le opposte esigenze attraverso una politica cauta e moderata [].
292
IVAN POZZONI
inidonee a resistere allurto delle alleanze tribali italiche e allinter-
ventismo romano:
Infatti, si registrano, ora, alleanze dei Greci di Siracusa con i Lu-
cani e contro citt greche della Magna Grecia; alleanze delle citt
italiote con i cartaginesi e contro i Siracusani; e perfno alleanze
di democratici italioti con i barbari contro gli aristocratici greci
della stessa citt. Questultima forma di rapporto si diffonde e si
espande con lintervento dei Romani, respinti e combattuti dai de-
mocratici delle citt italiote e, viceversa, invocati come alleati dai
gruppi abbienti e conservatori delle stesse citt
101
.
La plij di Elea
102
scaturisce da una colonia, fondata nel 540
circa, a intensa vocazione mercantile atta ad assicurare ai suoi abi-
tanti una congenita attitudine alla moderazione (intesa tra i vari
strati cittadini) sconosciuta nelle pleij indirizzate allagricoltura
e [] si ritaglia fn da subito una chora direttamente a ridosso di
quella poseidoniate, a nord, mentre a sud trova una confnante, o
un prossimo limite alla propria espansione, in unaltra comunit
indigena ellenizzata [Palinuro/Molpa] []
103
:
Per la sterilit della terra sono comunque costretti a darsi perlopi
ad attivit marinare, a metter su impianti per salare il pesce e ad
altri lavori del genere
104
.
101
Cfr. E.M. DE JULIIS, Greci e Italici in Magna Grecia, cit., p. 59.
102
Per un esame dettagliato della storia della citt di Elea si consultino: due interi numeri della
rivista La parola del Passato (1966, Velia e i Focei in Occidente, e 1970, Nuovi studi su
Velia); M. NAPOLI, Guida degli scavi di Velia, Cava de Tirreni, Di Mauro Editore, 1972;
G. GRECO - F. KRINZINGER (a cura di), Velia. Studi e ricerche, Modena, Panini, 1994; F
KRINZINGER - G. TOCCO, Neue Forschungen in Velia, Wien, Osterreichische Akademie der
Wissenschaften, 1999; G. GRECO, Velia. La visita alla citt; Pozzuoli, Naus, 2002; AA.VV.,
Elea-Velia. Le nuove ricerche, Pozzuoli, Naus, 2003.
103
Cfr. L. BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., p. 75.
104
Cfr. STRABONE, Geografa, VI 1, 1. 252. Raviola asserisce: [] lelemento (par-
zialmente) accomunante Poseidonia, Velia, Reggio e Taranto dato dal fatto di
essere punti fondamentali e indispensabili di scorrimento e trasferimento di merci,
uomini e idee dallEgeo alla penisola italiana e al Tirreno, o dal Tirreno alla Sicilia
e alla Grecia [] (L. BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., p. 108).
293
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
Laristocrazia velina nasce come aristocrazia moderata, avendo
tra i suoi tratti ereditari istituzionali tale vocazione mercantilistica
indirizzata alla non confittualit ([] governo aristocratico ana-
logo a quello di Marsiglia e di Reggio []
105
); latmosfera di con-
fittualit infuriata in tutte le pleij della Magna Grecia nel V secolo
contribuisce ad alterare tale naturale armonia civica della citt di
Elea, in base a due classi di eventi: a] intensifcazione del numero dei
regimi democratici o tirannici nelle aree adiacenti e/o di riferimen-
to e b] ostilit tra Sibari e Crotone. La stsij irrompe inizialmente
in pleij, come Cuma
106
o Reggio
107
, molto vicine culturalmente
o commercialmente a Elea
108
, e si estende, nei decenni successivi,
a pleij come Sibari
109
, Taranto
110
, Crotone (con la cacciata della
105
Cfr. F. SARTORI, Levoluzione delle citt coloniali doccidente, in AA.VV., Storia
e civilt dei Greci, Milano, Bompiani, III, 1979, p. 133.
106
Cfr. E.M. DE JULIIS, Magna Grecia, cit., p. 138: La tirannide di Aristodemo
dura a lungo, forse fno intorno al 490; si confrontino, inoltre, AA.VV., The
Cambridge Ancient History (1969), trad.it. Storia del mondo antico, Milano,
Garzanti, 1977, IV, p. 128, AA.VV., Manuale di Storia Greca, cit., p. 142 e G.
CLEMENTE, Guida alla storia romana, Milano, Mondadori, 1990, pp. 102/103.
107
Cfr. L. BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., p. 112: Ma anche la Magna
Grecia esprime una tirannide di peso, quella di Anassilao a Reggio, a partire dal
494; si confrontino, inoltre, AA.VV., The Cambridge Ancient History (1969), trad.it.
Storia del mondo antico, cit., p. 350, C. ORRIEUX - P. SCHMITT PANTEL, Histoire grec-
que (1999) trad.it. Storia greca, Bologna, Il Mulino, 2003, p. 217, AA.VV., Manuale
di Storia Greca, cit., p. 144 e H. BENGTSON, Griechische Geschichte (1977), trad.it.
Lantica Grecia, Bologna, Il Mulino, 2006, p. 177.
108
Cfr. E.M. DE JULIIS, Magna Grecia, cit., p. 204: Il sistema ponderale adottato
da Napoli gi dalle prime emissioni quello foceo, in uso ad Elea dal secolo
precedente e assunto da Cuma nella terza fase della sua monetazione.
109
Cfr. ivi, cit., p. 179 (Telys); si confrontino, inoltre, AA.VV., The Cambridge An-
cient History (1969), trad.it. Storia del mondo antico, cit., p. 125, D. MUSTI, In-
troduzione alla storia greca, Roma-Bari, Laterza, 2003, pp. 102/103 e AA.VV.,
Manuale di Storia Greca, cit., p. 143.
110
Cfr. L. BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., p. 122, E.M. DE JULI-
IS, Magna Grecia, cit., p. 211 e AA.VV., Manuale di Storia Greca, cit., pp.
170/171. Per Aristotele (Politica V 1303a): A Taranto, essendo stati sconftti
e uccisi dagli Iapigi molti notabili poco tempo dopo le guerre persiane, da un
regime moderato nacque una democrazia.
294
IVAN POZZONI
Schola Pythagorica)
111
e alle radici della fondazione di Neapolis
112
;
e si caratterizza come moto anti-aristocratico manovrato da tiranni,
con intensa connotazione democratica:
Linsperata vittoria di Cuma si deve anche al valore di un foco-
so uffciale di nome Aristodemo [] il demos oplitico [] inizia
adesso a premere per ottenere maggiori diritti; Aristodemo ne di-
venta il campione e ne cavalca lo scontento []
113
.
Dato che [] non abbiamo diffcolt a supporre che una parte
della popolazione di Velia fosse composta di meteci achei, originaria-
mente posidoniati, ma anche sibariti dopo il 510, allorch i profughi
di Sibari distrutta affuirono sulla costa tirrenica []
114
, lostilit ar-
mata tra Sibari e Crotone
115
, insieme alle insostenibili sollecitazioni
scaturenti da Cuma e Reggio, immette i cittadini velini in una situa-
zione in cui [] pi Vele si avvicinava a Crotone, pi si staccava-
no da Vele gli strati della sua popolazione che mantenevano vivo il
ricordo dello splendore di Sibari e il rimpianto per la sua distruzione,
giunto fno alla lontana Mileto: un contrasto interno alla polis che
giunse da ultimo fno allaperta rottura []
116
, col risultato deleterio
di una secessione morale
117
e addirittura materiale tra zone della citt:
111
Cfr. E.M. DE JULIIS, Magna Grecia, cit., p. 214: Dopo la partenza di Pitagora, pre-
sumibilmente negli anni Novanta, si instaur a Crotone la tirannide di Clinia, che
ebbe un carattere demagogico e fortemente antiaristocratico; si confrontino, inoltre,
AA.VV., The Cambridge Ancient History (1969), trad.it. Storia del mondo antico,
cit., p. 124, D. MUSTI, Introduzione alla storia greca, cit., pp. 102/103 e H. BENGTSON,
Griechische Geschichte (1977), trad.it. Lantica Grecia, cit., pp. 134/135.
112
Cfr. L. BRACCESI - F. RAVIOLA, La Magna Grecia, cit., p. 123.
113
Cfr. ivi, cit., p. 105.
114
Cfr. A. CAPIZZI, La porta di Parmenide, cit., p. 44.
115
Cfr. E.M. DE JULIIS, Magna Grecia, cit., pp. 178/179: A questo groviglio di
opposti interessi economico-politici e ideologici si aggiunse, quale elemento
di contrasto determinante, il grave deterioramento della situazione politica a
Sibari. Infatti verso il 520 a.C. aveva preso il potere Telys, il quale, con laiuto
dei ceti popolari, aveva esiliato cinquecento fra i pi ricchi cittadini di Sibari,
confscandone le propriet. Gli esuli erano stati accolti da Crotone [].
116
Cfr. A. CAPIZZI, La repubblica cosmica, cit., p. 352.
117
Cfr. ivi, cit., p. 357: Vele dovette sentire fortemente il pericolo, di fronte al
quale laristocrazia dominante si divise: una parte di essa voleva che ogni vec-
295
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
Pi probabile la seconda ipotesi, una secessione della plebe ana-
loga a quella dellAventino [] Lepisodio romano, del resto, non
era un caso isolato: le citt greche ne conobbero certamente molti
analoghi []
118
.
Lesistenza storica di unazione nomotetica di riorganizzazione
e rifunzionalizzazione della plij velina devastata dalla stsij
(secessione) evento ammesso da moderna dottrina e archeologia:
A livello dei dati della tradizione, si visto come in Strabone-Timeo
la nomothesia preceda le lotte coi Lucani e con Posidonia, che ap-
partengono certamente alla seconda met del V secolo. A livello dei
dati archeologici, va rilevato che la riorganizzazione urbanistica di
Velia ha luogo negli anni 480-460, e pi precisamente 470-460 per
lacropoli, che viene allora destinata a centro cultuale, e 460-450 per
larea urbana, con quartieri regolarmente suddivisi, per lelevazione
del circuito delle mura [] Anche a livello dei dati numismatici
assistiamo ad unaltra signifcativa svolta: intorno alla met del V
secolo comincia ad apparire sulle monete il tipo e la leggenda di
Elea, a dimostrazione di come lidentit cittadina si affermi. Tutti
questi indizi avvalorano lidea che il salto qualitativo rappresentato
da una nomothesia di tipo eunomico vada necessariamente posto
negli anni che precedono la met del V secolo
119
;
da tale contesto nasce lidea storiografca che a nmouj qenai
toj poltaij, a introdurre azione nomotetica di riorganizzazione
e rifunzionalizzazione, siano stati Parmenide e Zenone, imitati a
chia bega si pacifcasse e che il gruppo di origine sibarita confnato fuori dalla
Porta Arcaica, nellombra del porto nord, tornasse a far parte della citt con pari
diritti; un altro gruppo non voleva saperne di rappacifcazioni [].
118
Cfr. A. CAPIZZI, Introduzione a Parmenide, cit., p. 26.
119
Cfr. A. MELE, Gli eleati tra oligarchia e democrazia, cit., pp. 12/13: Rior-
ganizzazione e rifunzionalizzazione di spazi cittadini, eliminazione di vecchi
rapporti di propriet e di vecchi edifci, determinazione e gestione dello spazio
cittadino come spazio soggetto a pubblico interesse: sono tutti elementi che
richiedono una maturazione politica e un governo in grado di esprimerla [];
G. Poma asserisce: La tirannide tuttavia non fu la sola risposta alle situazio-
ni di crisi: in alcuni casi le parti in lotta fecero ricorso ad un pacifcatore (un
diallakts), in altri ad un legislatore (un nomothetes) (G. POMA, Le istituzioni
politiche della Grecia in et classica, Bologna, Il Mulino, 2003, p. 38).
296
IVAN POZZONI
Samo da Melisso
120
. Per Capizzi:
Lontologia, che fu poi interpretata in senso fsico perch Melis-
so si era messo nellimpresa di arrivare alle stesse conclusioni di
Parmenide partendo da presupposti fsici, era probabilmente una
logica dellesistenza avente come scopo la dimostrazione della
giustezza delle leggi di Parmenide in base a certe premesse floso-
fche generali
121
,
e
[] Parmenide, il flologo sprofondato nei suoi studi e avulso dal-
le lotte politiche, si era trovato immerso fno al collo nella politica
quando gli era stato affdato il compito di comporre la secessione
del quartiere settentrionale di Velia [] proprio per il suo prece-
dente disimpegno politico, che lo rendeva uno dei pochi aristo-
cratici non sospetti alla fazione popolare [] La passione dello
studioso (non senza una certa ambizione di raccoglierne i frutti)
confuiva in tal modo con la preoccupazione del legislatore per la
saldezza delle istituzioni e la compattezza dello Stato []
122
.
Partendo dalle radici aristocratiche della Schola Pythagorica
123

e moderandone esiti e valori, Parmenide, centralizzata dkh come
Grundnorm formale del ksmoj velino, e adattatala ai fni di assi-
curare unarmonia sostanziale tra i cittadini, mira ad ottenere una-
ristocrazia moderata orientata allmnoia, contro ogni forma di se-
cessione o di crisi interna, mediante tutela del valore aristocratico
120
Oltre che su Samo, la nomothesia di Parmenide e Zenone ha infussi anche
sui circoli aristocratici ateniesi della Costituzione degli ateniesi (M. VEGETTI, Il
dominio e la legge, in D.Lanza- G. Caiani- M. Vegetti- F. Sircana (a cura di),
Lideologia della citt, Napoli, Liguori, 1977, pp. 38-47).
121
Cfr. A. CAPIZZI, La porta di Parmenide, cit., p. 66.
122
Cfr. A. CAPIZZI, Introduzione a Parmenide, cit., pp. 63/64.
123
Cfr. A. CAPIZZI, La porta di Parmenide, cit., p. 50: Il governo pitagorico di
Crotone e quello parmenideo-zenoniano di Velia hanno parecchi punti di con-
tatto: lispirazione flosofca della nuova costituzione; il carattere aristocrati-
co; il principio della moithj [] la moithj velina e crotoniate non certo
lsonoma, la parit dei diritti, dei regimi democratici, ma uniformit di costu-
mi tipica dai regimi nati da un pericolo [].
297
LONTOLOGIA CIVICA ELEATICA COME ARISTOCRAZIA MODERATA
della continuit:
Semplifcando ulteriormente, osserveremo che il primo gruppo
(integrit, unit, compattezza) pu essere compendiato nel prin-
cipio dellmoithj, dellomogeneit di costumi predicata anche
dai pitagorici di Crotone [] e che il secondo gruppo (immobilit,
immutabilit, mancanza di inizio e di fne) svolge in vari modi il
concetto delltrkeia, della stabilit [] I due concetti fonda-
mentali dellontologia di Parmenide ci riportano dunque in qual-
che modo alle costituzioni aristocratiche di Locri (Zaleuco) e di
Crotone (Pitagora)
124
;
difendendo i concittadini contro ogni occasione di stsij inter-
na o esterna, in nome dellideale aristocratico della continuit in-
carnato nei valori della coesione civica e della stabilit costituzio-
nale e in vista dellaffermazione di una plij armonica e concorde,
in Parmenide, e nelleleatismo tutto, [] letica della misura
viene a dominare i contorni della cosmologia []
125
, confuendo
in unontologia civica, molto simile strutturalmente allontologia
civica eraclitea, in cui [] la politica lo sbocco del discorso
ontologico che ha nella semantica la sua sorgente; e, se vero che
non si pu conoscere un fume senza riferirne il corso ai suoi punti
iniziale e fnale, la politica deve essere la seconda chiave di lettura
dellontologia []
126
. Leredit trasmessa dalla Schola Pythago-
rica attraverso Parmenide alletica ellenistica immensa, of-
frendosi come alternativa alletica eraclitea della resistenza e del
rifuto civile; lamore viscerale nei confronti della struttura statale
della plij, con le sue coesione interna e chiusura verso lesterno,
124
Cfr. A. CAPIZZI, Introduzione a Parmenide, cit., pp. 64/65.
125
Cfr. W. BURKERT, Da Omero ai magi, Venezia, Marsilio, 1999, p. 45; costui
continua: Per gli Egiziani Maat, lOrdine, marcia al fanco del dio Sole, per
i Babilonesi Msharu, sempre lOrdine, allo stesso posto e con la stessa fun-
zione. Helios non oltrepasser le misure scrisse Eraclito, o le Erinni aiutanti
di giustizia sapranno ritrovarlo [] Il paradigma dellordine cosmico una
forma di giustizia, sia che Maat o Msharu accompagnino il sole, sia che le
Erinni puniscano ogni trasgressione. La Giustizia tiene le chiavi del giorno e
della notte, secondo la formulazione di Parmenide []
126
Cfr. A. CAPIZZI, Introduzione a Parmenide, cit., p. 36.
298
IVAN POZZONI
deriva ai nostri autori da una sorta di sindrome da accerchiamen-
to, causata nel contesto storico dellellenicit marginale italica
del VI e V secolo a.C. dallinclusione delle citt meridionali e sice-
liote nella stretta dei barbari meridionali (Etruschi e Lucani) e dai
reiterati confitti sociali e civili intra-cittadini. Nato dalle infnite
barriere
127
caratteristiche del territorio della Grecia continentale
e diffuso a oriente e ad occidente nella successione storica delle
colonizzazioni, tale modello statale (plij), avvalorato dal model-
lo etico/sociale della guilt-culture, trova massimo stadio devolu-
zione allinterno dellellenicit marginale, con attenzione verso
avventure cittadine ittite o siriache e a ben amministrare relazioni
bellicose con trib e stati barbari circostanti. Contaminazioni
cittadine orientali e sindrome da accerchiamenti concorrono a
ricondurre in Grecia un modello statale orientato ad incrementare
coesione interna e chiusura esterna che, nel corso del V/IV secolo,
offrir scudo insormontabile contro lavanzata economica e milita-
re della Persia e assicurer nutrimento ad uno dei massimi successi
istituzionali mai ottenuti dalluomo nella storia della civilt e della
cultura (democrazia isonomica dellet ellenica classica).
127
Cfr. V. EHRENBERG, Der Staat der Griechen (1958), trad.it. Lo stato dei Greci,
Firenze, La Nuova Italia, 1967, p. 8.

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