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LOSSERVATOREROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO
Unicuique suum
POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt
Anno CLIV n. 202 (46.744) Citt del Vaticano sabato 6 settembre 2014
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Papa Francesco collegato in videoconferenza con giovani dei cinque continenti
Per un nuovo patto educativo
Udienza al presidente
della Repubblica di Panam
Nella mattinata di venerd 5 settembre, il presidente della Repubblica di
Panam, Juan Carlos Varela Rodrguez, stato ricevuto in udienza da Pa-
pa Francesco e, successivamente, si incontrato con il cardinale Pietro
Parolin, segretario di Stato, accompagnato dallarcivescovo Dominique
Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Durante i colloqui, che si sono svolti in un clima di cordialit, ci si
soffermati sulla collaborazione tra la Chiesa e lo Stato nellaffrontare al-
cune problematiche sociali, specie quelle attinenti alla giovent, ai poveri
e ai pi vulnerabili.
Infine, si fatto cenno a diverse questioni regionali nella prospettiva
della prossima celebrazione del settimo vertice delle Americhe, cos come
ad alcune problematiche internazionali, rilevando limpegno del Paese per
la costruzione della pace.
Dal vertice Nato lOccidente si dice pronto a ritirare le nuove sanzioni contro la Russia
Firmata la tregua in Ucraina
Circa 120 milioni di ragazze stuprate in tutto il mondo
Vi t t i m e
Il fenomeno riguarda in particolare lAfrica
Il Papa riceve il capo del Governo
del Principato di Andorra
Nella mattinata di venerd 5 set-
tembre, il capo del Governo del
Principato di Andorra, Antoni
Mart i Petit, stato ricevuto in
udienza, nel Palazzo apostolico va-
ticano, da Papa Francesco. Succes-
sivamente, si incontrato con il
cardinale Pietro Parolin, segretario
di Stato, accompagnato dalla rc i v e -
scovo Dominique Mamberti, se-
gretario per i Rapporti con gli
Stati.
Nel corso dei cordiali colloqui,
sono state rilevate le tradizionali
buone relazioni fra la Santa Sede e
il Principato di Andorra, consoli-
datesi con lAccordo ratificato il 12
dicembre 2008, che ha inteso svi-
luppare la reciproca collaborazione
fra la Chiesa cattolica e lo Stato.
Ci si poi soffermati su alcune
tematiche di comune interesse in
ambito sociale.
NEW YORK, 5. Abusate, sottoposte
a violenza fisica, psicologica e ses-
suale. Sono circa 120 milioni nel
mondo le ragazze sotto i ventanni
vittime di stupro. A denunciarlo
un rapporto diffuso ieri dallUnicef
(il fondo delle Nazioni Unite per
linfanzia).
Il dato, tuttavia, solo un tassel-
lo nel quadro generale disegnato
dallinchiesta, che riguarda 190
Paesi, sulla violenza sui bambini e
sulle donne. A emergere non sol-
tanto un preoccupante aumento
negli ultimi anni di casi di sfrutta-
mento, ma anche come questi stessi
casi siano spesso coperti da una re-
te sociale che in qualche misura
giustifica quanto commesso.
Nei Paesi oggetti del rapporto
almeno una ragazza su tre con et
compresa tra i 15 e i 19 anni (par-
liamo di circa 84 milioni di perso-
ne) stata vittima di violenza psi-
cologica, fisica o sessuale da parte
del marito o del partner. Sono que-
sti il settanta per cento dei casi in
Paesi africani come la Repubblica
Democratica del Congo e la Gui-
nea Equatoriale, mentre si avvicina-
no o superano il cinquanta per
cento in Uganda, nella Repubblica
Unita della Tanzania e in Zimbab-
we. Ma il fenomeno interessa an-
che lEuropa: in Svizzera, ad esem-
pio, il 22 per cento delle ragazze e
lotto per cento dei ragazzi con et
compresa tra i 15 e i 17 anni ha su-
bito almeno una volta una violenza
sessuale.
Un altro dato sconcertante
quello che riguarda gli omicidi.
Stando ai dati dellUnicef, i bambi-
ni e i giovani sotto i ventanni rap-
presentano un quinto delle vittime
per omicidio a livello globale, con
95.000 morti nel 2012. Lomicidio
la principale causa di morte tra i
maschi tra i 10 e i 19 anni a Pana-
m, Venezuela, El Salvador, Trini-
dad e Tobago, Brasile, Guatemala
e Colombia. La Nigeria riporta il
pi alto numero di omicidi di bam-
bini: 13.000 casi.
Ci sono fatti gravi, che nessun
Governo, nessun genitore vuole ve-
dere, ha commentato Anthony
Lake, direttore generale dellUni-
cef. Ma se non affrontiamo la
realt che ogni terribile statistica
rappresenta, non cambieremo mai
la mentalit che considera la vio-
lenza contro i bambini normale e
accettabile.
Con unesortazione a ricomporre il
patto educativo tra famiglia, scuola
e societ Papa Francesco si rivolto
ai partecipanti al terzo congresso
mondiale di Scholas occurrentes, la
rete di strutture didattiche di culture
e religioni diverse nata un anno fa
proprio su impulso del Pontefice. Il
quale, nel pomeriggio di gioved 4
settembre, si recato nellaula nuova
del Sinodo per concludere i lavori
congressuali e inaugurare la piatta-
forma digitale Scholas.social, attra-
verso un videocollegamento via in-
ternet con studenti di cinque Paesi
(Australia, Israele, Turchia, Sud
Africa ed El Salvador) in rappresen-
tanza di tutti i continenti.
Rispondendo ad altrettante do-
mande, il vescovo di Roma ha intes-
suto un dialogo con i giovani. Li ha
incoraggiati a comunicare le espe-
rienze e ad ascoltare dagli altri
quello che dicono. Del resto, ha ri-
cordato, comunicare dare, gene-
rosit, rispetto, evitare tutti i tipi
di discriminazione. Anche perch
nella vita voi potete costruire ponti
o alzare muri. Per, ha avvertito, i
muri separano, dividono, mentre i
ponti avvicinano. E alla domanda
su come potrebbe essere il mondo
domani, Papa Francesco ha risposto
che il futuro migliore lo fanno i gio-
vani con due qualit, ali e radi-
ci, spiegando in proposito: Giova-
ni che abbiano ali per volare, per so-
gnare, per creare; e che abbiano ra-
dici per ricevere dagli anziani la co-
noscenza che ci possono dare solo i
pi grandi. Da qui la consegna
conclusiva: Il futuro nelle vostre
mani. Afferratelo affinch sia mi-
g l i o re .
Successivamente, nel discorso ri-
volto in particolare agli educatori e
ai presenti in Vaticano, il Pontefice
partito da un presupposto: Non ci
sono dubbi che il mondo sia in
guerra. Perci, ha aggiunto rilan-
ciando la missione di Scholas, biso-
gna educare i pi piccoli alla cultura
dellincontro, dellintegrazione. So-
prattutto non si pu stata la for-
te denuncia di Papa Francesco
lasciare soli i bambini. Si parla di
bambini di strada come se un bam-
bino potesse stare solo!. Ecco allo-
ra la necessit di rafforzare i lega-
mi: sociali, familiari e personali.
Infatti, stata la sua conclusione,
se i ragazzi non hanno questo,
potrebbero rimanere loro soltanto
delinquenza e dipendenze.
PAGINA 8
MINSK, 5. LUcraina e i ribelli filo-
russi hanno firmato oggi a Minsk un
accordo per un cessate il fuoco nelle
regioni orientali: la misura scatter a
partire dalle 18 ora locale. Lo riferi-
sce lagenzia Interfax. Fonti di Kiev
sostengono che in base allintesa le
truppe russe si dovranno ritirare dal
territorio ucraino.
La firma giunta al termine
dellincontro del Gruppo di contatto
per la crisi in Ucraina comp osto
da rappresentanti dellO rganizzazio-
ne per la sicurezza e la cooperazione
in Europa (Osce) di Kiev, Mosca, e
ribelli separatisti filorussi tenutosi
oggi nella capitale della Bielorussia,
Minsk.
la prima volta da quando sono
cominciati gli scontri armati nelle re-
gioni orientali dellUcraina che le
autorit di Kiev e i leader delle
milizie filorusse hanno deciso di fir-
mare un cessate il fuoco dur a t u ro .
LUcraina stanca della guerra e
far tutto il possibile perch la pace
torni nella nostra terra, ha detto ie-
ri sera il presidente ucraino, Petro
Poroshenko, a margine del vertice
della Nato in Galles. I separatisti
avevano diffuso sempre ieri un co-
municato nel quale esprimevano la
loro disponibilit a dichiarare un
cessate il fuoco.
Tuttavia, questa mattina poche ore
prima dellannuncio della tregua, si
continuato a combattere alla peri-
feria di Mariupol, strategica citt
portuale sul Mare di Azov, nuovo
epicentro degli scontri scattati con la
controffensiva degli insorti filorussi.
Nella notte ci sono state esplosioni
anche a Donetsk: una serie di defla-
grazioni sono state udite nella zona
dellaerop orto.
Dopo la firma della tregua c la
possibilit di una sospensione delle
nuove sanzioni previste contro la
Russia in relazione alla crisi ucraina.
La decisione era stata annunciata gi
ieri a margine del summit Nato con-
vocato in Galles. A dare lannuncio
era stato il ministro degli Esteri bri-
tannico, Philip Hammond. Parlando
allemittente televisiva Bbc, Ham-
mond aveva detto: Se ci sar il ces-
sate il fuoco, se sar firmato un ac-
cordo in tal senso e se entrer in vi-
gore, potremo vedere se ritirare le
nuove sanzioni.
La Nato per vitale per la si-
curezza europea come ai tempi della
guerra fredda: il messaggio con il
quale il premier britannico David
Cameron ha aperto stamani la se-
conda giornata del vertice dellAl-
leanza atlantica che si conclude que-
sta sera. Il leader conservatore che
a capo del Governo britannico ha ri-
cordato che lultimo summit della
Nato si era tenuto in Gran Bretagna
nel 1990 e allepoca molti pensava-
no che lo scopo della Nato fosse fi-
nito. Nel corso dei lavori il segreta-
rio generale dellAlleanza atlantica,
Anders Fogh Rasmussen, aveva tra
laltro affermato: La Russia parla di
pace, ma finora non ha fatto un solo
passo anzi ha migliaia di uomini e
carri armati in Ucraina.
NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza:
Sua Eminenza Reverendissima
il Signor Cardinale Gerhard
Ludwig Mller, Prefetto della
Congregazione per la Dottrina
della Fede;
Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor Bernardito C. Auza,
Arcivescovo titolare di Suacia,
Osservatore Permanente presso
lOrganizzazione delle Nazioni
Unite (O. N.U.), e presso lO rga-
nizzazione degli Stati Americani
( O. A.S.).
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza il Signor Juan Carlos
Varela Rodrguez, Presidente
della Repubblica di Panam, con
la Consorte, e Seguito.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza il Signor Antoni Mar-
t i Petit, Capo del Governo del
Principato di Andorra, con la
Consorte, e Seguito.
La crisi in Iraq e in Siria
Tra barbarie e contrasti diplomatici
BAGHDAD, 5. Un progressivo imbar-
barimento segna la vicenda medio-
rientale, con la sfida portata tanto
in Iraq quanto in Siria dai terroristi
del cosiddetto Stato islamico (Is),
la cui aderenza ai principi dellislam
stata peraltro pi volte negata
dalle voci pi autorevoli della co-
munit musulmana mondiale. Men-
tre si susseguono le testimonianze
di molti cristiani iracheni riusciti a
mettersi in salvo grazie alla solida-
riet di vicini di casa musulmani, la
condizione dei profughi si fa sem-
pre pi drammatica. Alla penuria di
generi di prima necessit si aggiun-
ge infatti anche il pericolo di epide-
mie. Nel campo profughi di Anka-
wa, un sobborgo a maggioranza
cattolica di Erbil, nel Kurdistan ira-
cheno, sono gi stati registrati alcu-
ni casi di lebbra, come riferito ieri
dal parroco don Benham Benoka.
La crisi legata allazione dellIs si
dipana mentre si assiste a una spac-
catura della comunit internaziona-
le che non si registrava dai tempi
della guerra fredda. La contrapposi-
zione tra Russia e Paesi occidentali
sulla vicenda ucraina ostacola anche
unazione concorde, nellambito
dellOnu, per fronteggiare la sfida
dellIs. I Paesi occidentali difendo-
no comunque la scelta sia dei raid
aerei sia di forniture militari a
quanti combattono lIs in Iraq. Ma
permane una loro sostanziale oppo-
sizione al Governo siriano, a sua
volta impegnato contro lIs e soste-
nuto da Mosca.
Tra laltro, la rappresentante di
Washington allOnu, Samantha
Power, ha di nuovo sollevato la
questione delle armi chimiche,
esprimendo dubbi sul fatto che lar-
senale siriano sia stato in effetti
completamente smantellato e pro-
spettando il pericolo che armi di
questo tipo possano cadere nelle
mani dellIs.
In Iraq, intanto, non si n t e r ro m -
pono n i raid dellaviazione statu-
nitense n le violenze dellIs.
Secondo la polizia irachena una
cinquantina di civili sono stati cat-
turati dallIs a Tal Ali, villaggio
vicino a Kirkuk, dopo che i resi-
denti avevano incendiato una loro
p ostazione.
In uno dei raid dellaviazione
statunitense, intanto, sarebbero stati
uccisi tre alti esponenti dellIs, tra
cui Abu Hajar Al Sufi, il principale
collaboratore del capo del gruppo,
Abu Bakr Al Baghdadi.
Pregate ogni giorno per quanti soffrono in Iraq. Pregate con me. Lo scrive Papa Francesco in
un tweet diffuso venerd 5 settembre e accompagnato dalla foto che pubblichiamo (Crs)
LOSSERVATORE ROMANO pagina 2 sabato 6 settembre 2014
LOSSERVATORE ROMANO
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In ogni continente sempre pi persone premono sui confini
Migranti in un mondo
di guerra e di fame
Intervento della Santa Sede a Ginevra
Misure concrete
per fermare
la g g re s s i o n e
ai cristiani iracheni
Dopo il taglio dei tassi Draghi sprona i ventotto a fare di pi e annuncia interventi non convenzionali
Mossa a sorpresa della Bce
che ora chiede ai Governi riforme strutturali
A c c o rd o
sui valichi
tra Serbia
e Kosovo
BRUXELLES, 5. Importante progresso
nel dialogo fra Serbia e Kosovo
con una prima bozza di accordo sul
nodo dei valichi in occasione, ieri,
della ripresa dei colloqui tecnici fra
le delegazioni di Belgrado e Pristina
a Bruxelles. Lo ha reso noto Maja
Kocijani, portavoce dellalto rap-
presentante per gli Affari esteri e la
politica di Sicurezza dellUnione eu-
ropea, Catherine Ashton. In una no-
ta, Kocijani ha precisato che le
due parti hanno concordato un pro-
getto della gestione integrata dei va-
lichi di passaggio lungo la frontiera.
Secondo la portavoce, lintesa si-
glata dal vicepremier kosovaro, Edita
Thairi, e dal rappresentante serbo in
Kosovo, Dejan Pavievi r a p p re -
senta un significativo passo avanti
nel lavoro di attuazione della c c o rd o
firmato nellaprile del 2013 da Bel-
grado e Pristina.
Bp colpevole di negligenza
per il disastro ambientale del 2010
Negli Stati Uniti si allarga
il divario nei redditi tra poveri e ricchi
Un bambino migrante sudamericano si nasconde dietro la porta di un centro di assistenza in attesa di entrare negli Stati Uniti (Afp)
Il logo della moneta unica di fronte alla sede della Bce a Francoforte (Ansa)
WASHINGTON, 5. Il fenomeno della
mobilit umana sempre pi ingi-
gantito da una condizione mondiale
segnata dalla fame e dalla guerra.
Flussi ogni giorno maggiori di mi-
granti per motivi economici e di
profughi per le situazioni di conflit-
to premono sui confini di numerosi
Paesi. I flussi pi rilevanti sono
quelli cosiddetti tra sud e sud (cio
da Paesi poveri ad altri Paesi poveri)
con conseguenze sempre pi dram-
matiche per la tenuta delle societ
dove arrivano migranti e profughi.
Lesempio pi evidente di questi ul-
timi anni dato dal conflitto siriano,
che ha visto oltre tre milioni di pro-
fughi riversarsi in pratica quasi com-
pletamente in Libano, Giordania e
Turchia. Ma altrettanto avviene nelle
diverse, spesso incancrenite crisi afri-
cane. Basti pensare ai milioni di pro-
fughi somali in Kenya o a quelli su-
danesi nei Paesi confinanti o ai con-
tinui movimenti di popolazioni nel
Sahel, nella regione dei Grandi La-
ghi, nel golfo di Guinea e in altre
aree del continente.
Preoccupante, al tempo stesso,
anche la situazione in America, so-
prattutto al confine tra Messico e
Stati Uniti, sulle frontiere marittime
meridionali e su quelle terrestri
orientali europee, nel sud-est asiatico
e in generale negli oceani Indiano e
Pa c i f i c o .
Tra i milioni e milioni di persone
coinvolte in questo epocale e tragico
fenomeno aumenta la percentuale di
bambini, spesso non accompagnati.
Per esempio, sono stati oltre 66.000
i bambini migranti arrestati per aver
attraversato illegalmente la frontiera
fra Messico e Stati Uniti in questo
anno fiscale, iniziato nello t t o b re
scorso, con un aumento dell88 per
cento rispetto allanno precedente. I
numeri forniti dal Dipartimento del-
la sicurezza nazionale statunitense ri-
guardano minori non accompagnati
originari prevalentemente dellAme-
rica centrale: quelli fermati ad ago-
sto dalla Border Patrol, la polizia di
frontiera, provenivano in maggioran-
za da El Salvador, Guatemala e
Honduras, oltre che dallo stesso
Messico. Rispetto ai mesi preceden-
ti, le statistiche mostrano un calo
nellaffluenza dallHonduras, che fi-
nora era invece in testa alla lista per
numero di bambini migranti. A pro-
posito di questa emergenza, il presi-
dente statunitense Barack Obama ha
parlato di una crisi umanitaria, chie-
dendo al Congresso di stanziare fon-
di per 3,7 miliardi di dollari per farle
fronte, ma finora senza risultati.
Da parte loro, i presidenti dei
Paesi dellAmerica centrale hanno
chiesto alla Casa Bianca un piano di
aiuti per consentire alla regione di
lottare con pi efficacia contro linsi-
curezza e il narcotraffico che spingo-
no un crescente numero di adulti,
giovani e bambini a migrare verso la
frontiera statunitense.
Lemigrazione resta la sola via
possibile anche per i cittadini di
molti Paesi risparmiati dalla guerra o
dalle violenze della malavita, ma
stremati da povert e discriminazioni
sociali. il caso, per esempio, del
Bangladesh, dove sono almeno cin-
que milioni i lavoratori emigrati, su
156 milioni di abitanti. In molti casi,
come sempre accaduto anche in Pae-
si che oggi sono a pieno titolo nella
parte ricca del mondo, le rimesse di
questi migranti rappresentano una
voce rilevante per leconomia del
Paese dorigine. Secondo una recen-
te ricerca delluniversit di Dhaka, le
rimesse degli immigrati, che nel
2010, ultimo anno con dati disponi-
bili, hanno raggiunto gli 11 miliardi
di dollari, rappresentano la principa-
le fonte di sostentamento per molte
comunit prive altrimenti di risorse.
Pubblichiamo la traduzione italiana
dellintervento pronunciato il I set-
tembre dallarcivescovo Silvano M.
Tomasi, osservatore permanente della
Santa Sede presso lUfficio delle Na-
zioni Unite ed Istituzioni specializzate
a Ginevra, durante la XXII sessione
speciale del Consiglio dei Diritti
dellUomo dedicata allIraq.
Signor Presidente,
In diverse regioni del mondo ci
sono centri di violenza il Nord
dellIraq in particolare che sfida-
no le comunit locale e internazio-
nale a rinnovare i propri sforzi nel-
la ricerca della pace. Ancor prima
delle considerazioni del diritto
umanitario internazionale, del dirit-
to bellico, e quali che siano le cir-
costanze, un requisito indispensabi-
le il rispetto della dignit inviola-
bile della persona umana, che il
fondamento di tutti i diritti umani.
La tragica incapacit di rispettare
questi diritti fondamentali evi-
dente nellautoproclamata entit di-
struttiva, il cosiddetto gruppo Sta-
to Islamico (Is). Le persone ven-
gono decapitate quando affermano
la propria fede; le donne vengono
violate senza piet e vendute al
mercato come schiave; i bambini
sono costretti a combattere; i pri-
gionieri vengono massacrati, contro
ogni norma giuridica.
La responsabilit della protezio-
ne internazionale, specialmente
quando un Governo non in gra-
do di garantire la sicurezza delle
vittime, sicuramente si applica a
questo caso, e occorre adottare,
con urgenza e decisione, misure
concrete per fermare lingiusto ag-
gressore, per ripristinare una pace
giusta e per proteggere tutti i grup-
pi vulnerabili della societ. Occor-
re compiere passi adeguati per rag-
giungere questi obiettivi.
Tutti gli attori regionali e inter-
nazionali dovrebbero condannare
in modo esplicito il comportamen-
to brutale, barbaro e incivile dei
gruppi criminali che combattono
nellEst della Siria e nel Nord
dellIraq.
La responsabilit di proteggere
deve essere assunta in buona fede,
nel quadro del diritto internaziona-
le e del diritto umanitario. La so-
ciet civile in generale, e le comu-
nit religiose ed etniche in partico-
lare, non devono diventare uno
strumento di giochi geopolitici re-
gionali e internazionali. N devono
essere viste come un oggetto din-
d i f f e re n z a per via della loro iden-
tit religiosa o perch altri giocato-
ri le considerano unentit trascu-
rabile. La protezione se non effi-
cace non protezione.
Le competenti agenzie delle Na-
zioni Unite, in collaborazione con
le autorit locali, devono fornire un
aiuto umanitario adeguato, cibo,
acqua, medicinali e riparo a quanti
fuggono dalla violenza. Questo
aiuto, tuttavia, deve essere un aiuto
temporaneo demergenza. I cristia-
ni, gli yazidi e gli altri gruppi di-
slocati forzatamente, hanno il dirit-
to di ritornare alle proprie case, ri-
cevere assistenza per ricostruire le
loro abitazioni e i luoghi di culto e
vivere in sicurezza.
Bloccare il flusso di armi e il
mercato clandestino del petrolio,
come anche il sostegno politico in-
diretto al cosiddetto gruppo Stato
Islamico aiuter a porre fine alla
violenza.
Gli autori di questi crimini con-
tro lumanit devono essere perse-
guiti con determinazione. Non bi-
sogna permettere loro di agire con
impunit, rischiando che si ripeta-
no le atrocit gi commesse dal co-
siddetto gruppo Stato Islamico.
Signor Presidente,
Come ha sottolineato Papa Fran-
cesco nella sua lettera al Segretario
Generale Ban Ki-moon: Gli attac-
chi violenti [...] non possono non
risvegliare le coscienze di tutti gli
uomini e le donne di buona volon-
t ad azioni concrete di solidariet,
per proteggere quanti sono colpiti
o minacciati dalla violenza e per
assicurare lassistenza necessaria e
urgente alle tante persone sfollate,
come anche il loro ritorno sicuro
alle loro citt e alle loro case. Ci
che oggi accade in Iraq gi acca-
duto in passato e potrebbe accade-
re domani in altri luoghi. Lesp e-
rienza ci insegna che una risposta
insufficiente o, peggio ancora lina-
zione totale, spesso porta a un ul-
teriore aumento della violenza. Il
non proteggere tutti i cittadini ira-
cheni, permettendo che diventino
vittime innocenti di questi crimina-
li in un clima di parole vuote, che
corrisponde a un silenzio globale,
avr conseguenze tragiche per
lIraq, per i paesi limitrofi e per il
resto del mondo. Sar anche un
duro colpo alla credibilit di quei
gruppi e individui che cercano di
promuovere i diritti umani e il di-
ritto umanitario. In particolare, i
leader delle diverse religioni hanno
la speciale responsabilit di far ca-
pire che nessuna religione pu giu-
stificare questi crimini crudeli e
barbari moralmente reprensibili e
di ricordare a tutti che come unica
famiglia umana siamo custodi dei
nostri fratelli.
FRANCOFORTE, 5. Ora siamo al li-
mite pi basso, arrivati al quale
non sono pi possibili aggiusta-
menti tecnici. Le parole di Draghi
arrivano al termine di uno dei sum-
mit della Bce pi attesi degli ultimi
anni. E lattesa, in questo caso,
stata ripagata: il denaro non mai
costato cos poco in Europa, e que-
sto significa agevolazioni sul merca-
to del credito e, in buona sostanza,
aiutando leconomia reale e le im-
p re s e . La decisione di abbassare i
tassi di interesse nellarea euro
non stata unanime ha sottoli-
neato Draghi in conferenza stampa.
Ora per, la palla passa ai Governi:
le riforme strutturali a questo
punto devono chiaramente prende-
re slancio. Insomma, i ventotto
devono fare la loro parte.
Il Consiglio ha confermato
allunanimit limpegno ad adottare
misure non convenzionali nel caso
di un periodo prolungato di bassa
stagnazione ha spiegato Draghi.
dunque stato deciso un piano per
lacquisto di titoli Abs (Asset backed
securities, sono titoli bancari cartola-
rizzati, rappresentativi di prestiti al-
le imprese e alle famiglie) a partire
da ottobre. Solo titoli semplici e
trasparenti, ha detto Draghi. Da
questa operazione si prevede un
impatto positivo sul bilancio della
Bce e sulla politica monetaria. An-
che se il presidente ha detto che
molto difficile a questo punto valu-
tare il volume dei nuovi piani.
Lipotesi di un quantitative easing
sul modello della Federal Reserve
americana (il programma di acqui-
sto di titoli di Stato dei Paesi mem-
bri per immettere liquidit nel siste-
ma e agevolare la ripresa) stata
discussa: alcuni governatori avreb-
bero voluto fare di pi, altri meno
ha spiegato Draghi.
Ieri, comunque, la decisione pi
importante presa dai vertici di
Francoforte stata quella relativa al
taglio dei tassi. La Bce ha letteral-
mente spiazzato i mercati tagliando
i tre tassi che controlla al fine di
contrastare la deflazione (una dimi-
nuzione del livello generale dei
prezzi). Nel dettaglio, listituto ha
tagliato il tasso di riferimento, il
tasso sui depositi e il tasso sulle
operazioni di rifinanziamento mar-
ginali: tutti ridotti di dieci punti
base. Il principale tasso di rifinan-
ziamento dunque passato dallo
0,15 per cento allo 0,05. Il tasso sul-
le operazioni di rifinanziamento
marginali dallo 0,40 allo 0,30 per
cento. Infine, il tasso sui depositi
che la Bce custodisce per conto
delle banche commerciali, che era
gi negativo, passer dal meno 0,10
per cento al meno 0,20 per cento. I
livelli stabiliti ieri entreranno in
vigore dal 10 settembre sono i
nuovi minimi storici per tutti i
principali tassi ufficiali.
La mossa fa seguito a segnali
precisi che il presidente Mario Dra-
ghi aveva lanciato durante il suo
intervento al classico simposio an-
nuale dei vertici della finanza mon-
diale che si tiene negli Stati Uniti
ad agosto, a Jackson Hole. Riferen-
dosi al generale indebolimento del-
la ripresa e al problematico calo an-
che delle generali attese sullinfla-
zione, il presidente aveva avvertito
che il Consiglio direttivo prender
atto di questi sviluppi e, nellambi-
to del suo mandato, user tutti gli
strumenti necessari a garantire la
stabilit dei prezzi.
WASHINGTON, 5. Bp ricorrer in
appello contro la decisione del giu-
dice federale statunitense Carl
Barbier, che ieri ha accusato il co-
losso petrolifero britannico di gra-
ve e clamorosa negligenza in rela-
zione al disastro ambientale del
2010 nel Golfo del Messico.
Nella sentenza, il giudice ha af-
fermato che Bp non ha preso, e
non ha voluto prendere, le misure
di sicurezza necessarie per impedire
la sciagura della marea nera. La de-
cisione apre cos la strada a multe
ancora pi salate per Bp. In base al
Clear Water Act, la legge antinqui-
namento, la negligenza grave e in
qualche modo deliberata espone
Bp al pi alto livello di sanzioni,
ovvero 4.300 dollari al barile. Wa-
shington stima che in mare siano fi-
niti 4,2 milioni di barili, ma il giu-
dice non ha ancora deliberato al ri-
guardo. La quantit di barili finiti
in mare sar determinante per sta-
bilire quanto Bp dovr pagare, e
una decisione in merito attesa a
gennaio. In un comunicato ufficia-
le, Bp si dichiarata fortemente
in disaccordo con la sentenza.
WASHINGTON, 5. Negli Stati Uni-
ti, durante la ripresa economica
tra il 2010 e il 2013, le disparit nei
redditi si sono ampliate. I dati
della Federal Reserve (Fed), resi
noti ieri, mostrano infatti come il
divario fra gli americani pi ricchi
e quelli pi poveri si sia allargato,
con le famiglie delle classi media e
medio alta che in questi anni non
hanno recuperato le perdite subite
fra il 2007 e il 2010.Per i cittadini
pi ricchi, invece, la situazione
inversa: il dieci per cento delle fa-
miglie agiate ha visto aumentare i
redditi nonostante laumento delle
imposte. Al tre per cento degli
americani pi ricchi fa capo nel
2013 il 30,5 per cento dei redditi
totali. Lallargamento delle dispa-
rit oggetto di un ampio dibatti-
to politico. Il presidente della Fe-
deral Reserve, Janet Yellen, ne ha
parlato durante laudizione per la
sua conferma alla guida della Ban-
ca centrale, affermando che le di-
sparit sono un serio problema ne-
gli Stati Uniti e molti dei fattori
che le causano sono al di fuori del
controllo della Fed stessa.
LOSSERVATORE ROMANO sabato 6 settembre 2014 pagina 3
Lesercito somalo e le forze della missione africana riprendono Jalalaqsi
Mogadiscio offre lamnistia ad al Shabaab
ABUJA, 5. caduta nelle mani di
Boko Haram, il gruppo islamista
responsabile delluccisione di mi-
gliaia di persone in Nigeria, an-
che la localit di Banki, nello Sta-
to nordorientale del Borno, al
confine con il Camerun. Secondo
fonti concordanti citate dalla
stampa locale, lattacco di Boko
Haram ha spinto a fuggire oltre
confine non solo i tre quarti della
popolazione di Banki, ma anche
le forze di sicurezza nigeriane,
che si sarebbero rifugiate nella lo-
calit camerunense di Amchide.
Le fonti aggiungono che a Banki,
come in altre localit di recente
conquista nel Borno, Boko Ha-
ram sta reclutando a forza uomini
e ragazzi.
A giudizio di molti osservatori,
anche questultimo attacco confer-
ma la determinazione di Boko
Haram a instaurare il proprio do-
minio nel Borno, sua principale
roccaforte, e pi in generale nel
nord-est del Paese. La Nigeria
sta per perdere il controllo dello
Stato di Borno, compresa la sua
capitale Maiduguri, hanno av-
vertito esperti del Nigeria Securi-
ty Network (Nsn), lanciando lal-
larme per un possibile imminente
attacco contro Maiduguri.
Tuttora incerte sono peraltro le
notizie in provenienza da Bama,
una citt di circa 250.000 abitanti,
la seconda del Borno, situata a
soli settanta chilometri da Maidu-
guri. Secondo fonti locali a Ba-
ma, i miliziani di Boko Haram
sarebbero ormai in posizione di
forza in citt. Le autorit statali
del Borno e il Governo federale
di Abuja, oltre allesercito, affer-
mano invece di avere il controllo
della situazione.
Sintensifica
loffensiva
di Boko Haram
in Nigeria
B o m b a rd a t e
a Bengasi
le postazioni
dei jihadisti
TRIPOLI, 5. Caccia ed elicotteri
militari libici hanno violentemen-
te bombardato postazioni e depo-
siti di armi dei jihadisti di Ansar
Al Sharia a Bengasi, nella parte
orientale del Paese. Testimoni
parlano di potenti esplosioni nella
zona est della citt al centro da
giorni di una furente battaglia per
il controllo dellaerop orto.
Secondo quanto riferisce il sito
internet libico Al Wasat, i raid so-
no avvenuti la scorsa notte e sono
stati i pi violenti degli ultimi
giorni e hanno colpito sette obiet-
tivi, alcuni dei quali legati al
gruppo Ansar Al Sharia. Intanto
lesercito libico, fedele al generale
Khalifa Haftar, sta concentrando
le sue forze sul monte di Zintan,
dal quale intende lanciare un at-
tacco contro le milizie islamiche
di Misurata che controllano ormai
i punti nevralgici di Tripoli.
La Libia continua dunque a es-
sere teatro di guerra e trova enor-
mi difficolt il processo di transi-
zione politica. In quattro mesi di
combattimenti tra milizie libiche,
circa 250.000 persone sono state
costrette a fuggire dalle loro case
a Tripoli e Bengasi. Lo rivela un
documento diffuso ieri dalla
Missione Onu di supporto alla
Libia e dallalto commissariato
dellOnu per i Diritti umani.
Secondo la nota, 150.000 delle
persone messe in fuga hanno la-
sciato la Libia, mentre le restanti
100.000 sono fuggite in altre citt
del Paese. Tra chi scappato dal-
la Libia si contano molti lavorato-
ri arrivati da altri Paesi. Lo studio
dellOnu parla infine di un cli-
ma di terrore che impedisce a
molti civili di raccontare le atroci-
t commesse dalle milizie libiche.
Il presidente cinese rinvia la visita a Islamabad
In Pakistan
caos politico
Accelera la pacificazione in Mozambico
Il leader della Renamo
torna a Maputo
LOms annuncia
trattamenti
sp erimentali
contro leb ola
GINEVRA, 5. LO rganizzazione
mondiale della sanit (Oms) ha
presentato al vertice di esperti in
corso a Ginevra otto trattamenti
sperimentali e due vaccini da svi-
luppare per combattere il virus
ebola che dallinizio dellanno
continua a espandersi in Africa
occidentale. LOms ha comunque
avvertito che i nuovi trattamenti
non saranno disponibili per un
uso generalizzato prima della fine
dellanno.
Fino ad allora, si legge in un
documento di lavoro dellO ms,
potranno essere disponibili solo
piccole dosi da utilizzare come te-
st. Il documento ricorda che nes-
suno dei trattamenti in questione
stato testato clinicamente e che
per il loro sviluppo e valutazione
sperimentali ci vorrebbero fino a
dieci anni in circostanze normali.
In proposito, lOms sottolinea che
sono state messe in campo misu-
re eccezionali per accelerare il rit-
mo dei test clinici.
Morte decine di persone per le piogge monsoniche
Alluvioni nel Punjab e in Kashmir
Soldati ugandesi membri della missione dellUnione africana in Somalia (Reuters)
Persone in fuga dalle piogge nella citt indiana di Srinagar (La Presse/Ap)
Un ponte
tra Tanzania
e Rwanda
DOD OMA, 5. Gli scambi commer-
ciali nella regione dei Grandi La-
ghi transiteranno su un nuovo
ponte, importante punto di pas-
saggio costruito a Rusumo, sul
confine tra Tanzania e Rwanda.
Linfrastruttura, la cui costru-
zione durata due anni, collega
le due rive del fiume Akagera,
che separa i due Paesi. Un ponte
lungo ottantadue chilometri, sul
quale possono circolare camion
che trasportano fino a quattro-
cento tonnellate di merci. Lim-
portante opera consentir di ri-
durre il traffico su un altro ponte
costruito quarantanni fa e che
non pu sopportare pesi superio-
ri alle cinquantasei tonnellate,
hanno spiegato gli ingegneri.
Sia Rwanda che Tanzania sono
Paesi membri della Comunit
dellAfrica orientale (Eac), lo rg a -
nismo regionale costituito anche
da Kenya, Burundi e Uganda, i
cui scambi commerciali hanno
raggiunto questanno un valore
record, ma sono ancora ostacolati
da barriere e restrizioni.
LEac fu costituita una prima
volta nel 1967 e poi rifondata nel
2000. Oggi copre unarea di un
milione e 820.000 chilometri
quadrati, dove vivono circa cen-
tocinquanta milioni di persone.
Per il Myanmar
allarme
ambientale
NAYPYIDAW, 5. Esperti asiatici
hanno sollevato preoccupazioni
circa i piani in corso per la co-
struzione di sei dighe sul fiume
Thanlwin, nel sud del Myanmar.
Riuniti presso lUniversit di
Mawlamyine, capitale dello Sta-
to del Myanmar di Mon, gli stu-
diosi hanno condiviso le loro ri-
cerche sugli impatti sociali e am-
bientali che le dighe avrebbero
sulle comunit che vivono lungo
il fiume.
MO GADISCIO, 5. Alloffensiva militare contro i ri-
belli radicali islamici di al Shabaab il Governo di
Mogadiscio affianca lofferta di amnistia e di rein-
tegro nella societ per i miliziani che deporranno
le armi entro 45 giorni. Il Governo creer le mi-
gliori condizioni per consentire a chi rispetta la
scadenza di costruirsi un futuro, ha annunciato
il ministro della Sicurezza, Khalif Ahmed Ereg,
dopo una riunione dellEsecutivo nella quale
stato appunto deciso di mettere in atto un tenta-
tivo politico di incoraggiare le defezioni allinter-
no di al Shabaab, gi data pi volte per sconfitta,
ma che ha dimostrato di mantenere intatta la sua
capacit di colpire, sia con attacchi armati, sia con
attentati terroristici in territorio somalo e alleste-
ro, in particolare in Kenya.
Lofferta arriva in un momento in cui loffensi-
va contro al Shabaab dellesercito e dellAmisom,
la missione dellUnione africana in Somalia, sem-
bra far registrare successi e mentre contro il grup-
po ribelle sono stati sferrati nel Basso Shabelle
anche attacchi, dallesito ancora incerto, dellavia-
zione statunitense. Le truppe somale hanno strap-
pato nelle ultime ore ad al Shabaab la localit di
Jalalaqsi, dopo che nei giorni scorsi avevano ri-
preso il controllo di Bulomarer, importante citta-
dina a 160 chilometri a sud-ovest di Mogadiscio,
sempre nel Basso Shabelle. La nuova operazione
di terra, denominata Oceano Indiano, per ricon-
quistare porti e altri punti nevralgici ancora con-
trollati dagli insorti islamici nel sud del Paese
tuttora in corso.
Il prossimo obiettivo strategico dellesercito so-
malo e dellAmisom Barawe, grande e ultimo
porto nelle mani di al Shabaab, dal quale viene
esportato carbone verso i paesi del Golfo e che
rappresenta quindi unimportante fonte di
re d d i t o .
ISLAMABAD, 5. di almeno 72 morti
e oltre cento feriti il bilancio di due
giorni di piogge monsoniche che
hanno sferzato la regione del Pun-
jab, nel Pakistan orientale, e il Ka-
shmir, nel nord. I media locali spie-
gano oggi che gran parte degli inci-
denti mortali sono stati provocati
dal crollo di tetti e da scosse elettri-
che. Secondo unemittente locale, il
capoluogo del Punjab, Lahore, sta-
ta la citt pi colpita dai monsoni,
con un bilancio di oltre quaranta
morti e molti feriti.
Molte persone sono ancora intrap-
polate nelle loro case, mentre il traf-
fico aereo e ferroviario stato inter-
rotto. Le previsioni parlano di alme-
no altre 72 ore di forti piogge e di
alluvioni. Di norma i monsoni colpi-
scono lIndia e il Pakistan a giugno
e piogge cos intense sono rare nel
mese di settembre, sebbene si siano
ripetute regolarmente negli ultimi tre
anni.
E almeno cinquanta persone sono
morte ieri quando lautobus su cui
viaggiavano precipitato in un fiu-
me in piena nello Stato di Jammu e
Kashmir. Lo riporta lagenzia di
stampa indiana Ians, precisando che
ci sono dei dispersi di cui si ignora
ancora il numero. Al momento della
sciagura, sul veicolo cerano circa
settanta viaggiatori provenienti da
una festa di nozze. Lungo un tratto
di strada nel distretto di Rajauri, il
mezzo stato sorpreso dal maltem-
po ed stato travolto da una enor-
me massa dacqua. Le squadre di
soccorso sono al lavoro per cercare
eventuali superstiti. Da alcuni gior-
ni, la regione himalayana del Ka-
shmir, divisa tra India e Pakistan,
stata colpita da piogge record che
hanno causato diversi morti e feriti.
MAPUTO, 5. stato accolto da cen-
tinaia di sostenitori entusiasti Afon-
so Dhlakama, storico leader dellex
ribellione della Resistenza nazionale
mozambicana (Renamo), che dopo
quasi due anni trascorsi in clandesti-
nit ha raggiunto la capitale Mapu-
to per latteso primo incontro, oggi,
con il presidente Armando Emilio
Guebuza, leader del Fronte di libe-
razione del Mozambico (Frelimo), il
partito rimasto sempre al potere nel
Paese fin dallindipendenza dal Por-
togallo. I due hanno sottoscritto
laccordo di pace gi raggiunto dalle
parti nei giorni scorsi.
Il ritorno di Dhlakama nella capi-
tale definito da molti osservatori e
dalla gran parte della stampa mo-
zambicana come un momento stori-
co e come il suggello del pieno ri-
torno alla normalit e alla pace, do-
po due anni nel quale si era riaccesa
una sorta di guerra civile a bassa in-
tensit nelle regioni centrali del Pae-
se. Nel 2012, infatti, si erano riaccesi
scontri nelle province di Sofala,
principale roccaforte degli ex ribelli,
Manica, Tete e Zambezia.
La recrudescenza degli scontri si
era manifestata dopo un ventennio
di pace seguita allo storico accordo
firmato il 4 ottobre 1992 a Roma,
che aveva messo fine a un periodo
altrettanto lungo di guerra civile tra
Frelimo e Renamo.
Luscita dalla clandestinit di
Dhlakama, che dal 2012 rimasto
nelle montagne di Gorongosa dopo
un attacco dellesercito alla sua resi-
denza nella provincia di Sofala, il
punto di arrivo di un lungo proces-
so negoziale sfociato lo scorso lu-
glio nella firma di un accordo di
cessate il fuoco. Lintesa, approvata
formalmente dal parlamento di Ma-
puto la scorsa settimana, dovrebbe
contribuire a rasserenare il clima in
vista delle elezioni legislative e pre-
sidenziali del 15 ottobre.
Dhlakama, che ha 61 anni, si
candidato in tutte le elezioni presi-
denziali finora tenute in Mozambico
e far altrettanto il 5 ottobre. Il lea-
der della Renamo dovr misurarsi
con il favoritissimo Filipe Nyusi,
candidato del Frelimo Guebuza
arrivato al termine del suo secondo
e conclusivo mandato ma anche
con Daviz Simango, presentato dal
Movimento democratico del Mo-
zambico, che in base ai sondaggi
oggi la seconda forza politica del
Paese, superando i consensi della
Renamo. Questultima nella legisla-
tura uscente aveva poco pi di un
quinto dei seggi parlamentari, 51 su
250.
ISLAMABAD, 5. Il caos politico in
corso in Pakistan, che ha prodotto
una situazione critica in termini di
sicurezza, ha spinto il presidente ci-
nese, Xi Jinping, a rinviare la sua
imminente visita nel Paese.
Lo riferisce lemittente Geo Tv,
spiegando che, alla luce delle inces-
santi proteste che ormai hanno rag-
giunto la zona rossa di Islama-
bad, un team presidenziale addetto
alle questioni di sicurezza stato
inviato da Pechino per un sopral-
luogo e ha negato il suo via libera
alla visita. Il viaggio che il presi-
dente cinese ha in programma dal
17 al 19 settembre si limiter quindi
a Sri Lanka e India.
Intanto, il ministro dellInterno
pakistano, Nisar Ali Khan, ha reso
noto che i manifestanti del Pakistan
Tehreek-e-Insaf (Pti) e del Pakistan
Awami Tehreek (Pat) hanno espres-
so la loro intenzione di lasciare la
Constitution Avenue di Islamabad,
che presidiano da settimane per
protesta contro il premier, Nawaz
Sharif, per trasferirsi in unaltra zo-
na della capitale, D-Chowk area.
Manifestanti dei due partiti
dellopposizione si erano pericolo-
samente avvicinati nei giorni scorsi
alla cosiddetta zona rossa di Isla-
mabad tentando di assediare il Par-
lamento, la Corte Suprema e le am-
basciate straniere. Nel corso delle
violente proteste sono morte alme-
no due persone.
I n c o n t ro
tra Santa Sede
e Vietnam
Con riferimento alla decisione
adottata nel corso del quarto in-
contro del Gruppo di Lavoro
congiunto Vietnam Santa Se-
de, svoltosi nella Citt del Vati-
cano nel giugno 2013, si terr ad
Ha Noi, nei giorni 10-11 settem-
bre corrente, il quinto incontro
del medesimo Gruppo di lavoro.
La riunione servir ad approfon-
dire e sviluppare le relazioni bi-
laterali tra il Viet Nam e la San-
ta Sede.
LOSSERVATORE ROMANO pagina 4 sabato 6 settembre 2014
di CARLO CARLETTI
D
iversamente da uninve-
terata e non ancora
scomparsa corrente di
studi, la prassi epigrafi-
ca delle origini cristiane
non pu che essere osservata nellot-
tica culturale e concettuale dellunit
dellepigrafia romana, senza trascura-
re o deprimere la progressiva inci-
denza di aspetti qualificanti diretta-
mente indotti dallemergenza e dal
consolidamento del fenomeno cri-
stiano. In questa direzione gli ele-
menti legittimanti di una committen-
za cristiana sempre e comunque van-
no inseriti e osservati nellambito
delle diverse tipologie funzionali
previste nella prassi epigrafica roma-
na, latina e greca.
Licastica espressione mortis me-
tuenda potestas (Ed 21, 8), scritta da
un cristiano (Damaso) nella seconda
met del IV secolo poteva accompa-
gnarsi, senza contraddizione alcuna,
sia alla tomba di un pagano sia a
quella di un cristiano, poich altro
non veicolava se non un condiviso
sentimento primario radicato nel
comune terreno della sfera antropo-
logica. Nella secolare storia della
epigrafia dei cristiani, la diversa con-
cezione della morte che caratterizza i
Christi fideles e li distingue nella so-
ciet romana, non immediatamente e
ste, doveva potersi rintracciare anche
nel periodo delle origini in senso
stretto. A eccezione di pochissimi
esemplari genuinamente protocristia-
ni, come ad esempio la stele di
Abercio o le iscrizioni della famiglia
degli An c o t i i nel sepolcreto della
Piazzola sulla via Appia, la docu-
mentazione richiamata a sostegno di
un ipotetico Urchristentum epigrafico
veniva in definitiva individuata nella
lettura cristiana di prodotti epigra-
fici di epoca medio-imperiale, che
non presentano altra caratterizzazio-
ne se non quella di essere iscrizioni
funerarie romane.
In questa atmosfera ideologica
emersero deplorevoli episodi di in-
terventi seriori con manomissioni di
scriptiones Christianae Urbis Romae II,
n. 4246).
Linserzione della sequenza verba-
le greca tra la d p re c a t i o agli dei Mani
e lapparato figurativo (due ancore
affrontate a un pesce) appare ogget-
tivamente come una anomalia in un
prodotto senza dubbio di alta quali-
t officinale e peraltro la stessa locu-
zione ichthys zonton (pesce dei vi-
venti) si configura come unicum
assoluto nella complessiva produzio-
ne epigrafica di committenza cristia-
na, sia occidentale che orientale.
In realt, come ha dimostrato
Giorgio Filippi in unaccuratissima
ricognizione autoptica, la stele vati-
cana nel corso della sua storia sub
una serie di successivi rimaneggia-
menti e reimpieghi (in Ivan Di Ste-
fano Manzella (a cura di), Le iscri-
zioni dei cristiani in Vaticano. Materia-
li e contributi scientifici per una mostra
epigrafia, Citt del Vaticano, 1977,
Scheda n. 3.2.2, pp. 218220).
Alla redazione originaria, costitui-
ta dalla dedica dis Manibus, da due
pesci affrontati allancora e dalla
menzione di un defunto altrimenti
quella di Licinia Amias; successiva-
mente sotto il dis Manibus fu inserito
ichthys zonton. I primi due impieghi
dovettero intervenire tra la met del
II e linizio del III secolo, il terzo in
unet imprecisabile che nulla impo-
ne di circoscrivere al mondo antico,
anche perch suscita pi di qualche
dubbio la compresenza di latino e
greco in un medesimo contesto e
analogamente appare incongruo
Allo stato attuale salvo poche e
ben individuabili isole di resistenza
la critica epigrafica ha nella so-
stanza recepito la ormai consolidata
lezione di due maestri come Franz
Joseph Dlger e Antonio Ferrua
(ambedue sacerdoti cattolici), che
avviarono una vera e propria epura-
zione riportando le iscrizioni prete-
stuosamente ritenute cristiane al loro
rispettivo ambito di pertinenza: in
partibus infidelium, come avrebbe
detto tra il serio e il faceto Giovanni
Battista de Rossi.
I principi guida e il concreto av-
vio di questo processo di revisione
sono solidamente ancorati al concet-
to storiografico dellAu s e i n a n d e rs e t -
zung zwischen Antike und Christentum
(la dialettica tra mondo antico e
cristianesimo) di Dlger e alle
esperienze maturate da Ferrua nella
sua militanza epigrafica, che gli con-
sentirono di elaborare il principio,
secondo cui unepigrafe doveva con-
siderarsi come pagana fino a che si
disponesse di argomenti p ositivi
per ritenerla cristiana: nel dubbio
aggiungeva meglio rinunciare a
una scelta definitiva.
E a questo proposito come ri-
cordo personale ripropongo quan-
to Ferrua ripeteva pi volte nel cor-
so delle sue lezioni di epigrafia pres-
so il Pontificio Istituto di Archeolo-
gia Cristiana: il doveroso approccio
laico alla ricerca pu recare beneficio
non solo alla conoscenza storica ma
anche alla causa e alla credibilit
della Chiesa, soprattutto quando
uno studioso credente che si con-
fronta con le testimonianze spesso
lacunose e non facilmente decifrabili
relative alla antichit cristiana.
Preistoria dellepigrafia e false attribuzioni
Il pesce
dei viventi
Monete e tracce di sepolture la datano al IV secolo
Scoperta una chiesa tardoantica in Kosovo
Storia biblica di un sentimento frainteso
Profondit della tenerezza
dallomelia per linaugurazione del mini-
stero petrino, il 19 marzo 2013, di Papa
Francesco: non dobbiamo aver paura del-
la bont, anzi neanche della tenerezza.
Mettendo alla prova le sue vecchie cer-
tezze, lautore cerca poi nella Bibbia e
nei Vangeli e trova una lunga traccia di
questo sentimento nelle Scritture.
Lo stesso Dio della Bibbia, comune-
mente descritto come terribile e minac-
cioso, conosce quale sia la profondit del
sentimento della tenerezza; e ancora la
cosa pi sorprendente che il Dio
dellAntico Testamento fa appello alla
sua tenerezza proprio in forza della sua
divinit. Si legge infatti in Osea: Come
potrei abbandonarti Efraim, come conse-
gnarti ad altri, Israele? Non dar sfogo
allardore della mia ira, non torner a di-
struggere Efraim, perch sono Dio e non
un uomo.
Anche i Vangeli documentano, ampia-
mente, come il sentimento della tenerezza
sia testimonianza della Verit. La tenerez-
za di Ges Carolla analizza anche il si-
gnificato letterale dei testi misericor-
dia, comprensione, commozione per
luomo, sentire insieme a lui; un senti-
mento di grande forza per nulla provvi-
sorio o volubile. Gli esempi sono moltis-
simi, Ges come maestro, come pastore,
come taumaturgo, come sposo e come
Tutti i reperti
delle origini della vita della Chiesa
vanno studiati
nellottica culturale e concettuale unitaria
della prassi epigrafica romana
non sempre viene palesemente se-
gnalata nelle scritture che si accom-
pagnano alla morte. Agli albori delle
prime testimonianze tra la fine del
II e linizio del III secolo e prima
della realizzazione di luoghi di se-
poltura voluti dalla comunit, non
sembrano emergere, se non episodi-
camente, segni espliciti di identit e
di appartenenza.
Questa oggettiva realt fino
dallinizio del secolo scorso era stata
di fatto rimossa da parte di non po-
chi studiosi anche autorevoli, soprat-
tutto nella stagione della pi accesa
polemica antimodernista, che coin-
volse in pieno anche gli studi di ar-
cheologia ed epigrafia. Era prevalen-
te il preconcetto che, anche attraver-
so il medium epigrafico, i cristiani fin
dalle origini quasi di necessit aves-
sero dichiarato la loro appartenenza,
ricorrendo a codici simbolici te-
stuali e/o figurali relativi ad aspet-
ti qualificanti della loro identit.
Da queste ricerche ne deriv
unimmagine del tutto autoreferen-
ziale: una prassi epigrafica fin dalle
origini definita con una propria
identit, fondata su una matrice bi-
blica che ne avrebbe permeato for-
me e contenuti. Una ricostruzione
solo virtuale che non trova riscontro
almeno nei termini in cui fu for-
mulata e sostenuta nella realt
della documentazione. Ma ci non
imped che una parte consistente
della ricerca si indirizzasse alla cac-
cia di emergenze di un genuino e ri-
conoscibile specifico cristiano che,
seppure in forme volutamente nasco-
ne stele pagane furono deprivate,
tramite scalpellatura, del loro segna-
colo identitario, ladprecatio agli dei
Mani, onde come si scrisse to-
gliere ai nostri censori [i protestanti]
ogni pretesto per malignare (Anto-
nio Ferrua, Documenti sullo scavo e
pubblicazione della catacomba di s. Ca-
terina di Chiusi, in Rivista di ar-
cheologia cristiana 60, 1984, p. 94 ,
doc. n. 14).
Anche a Roma si verificarono epi-
sodi di questo genere seppure non
firmati: se a Chiusi si scalpellava
nellUrbe come pare si procede-
va a nuove aggiunte. ben nota,
anzi celeberrima, la cosiddetta stele
funeraria di Licinia Amias, indicata
dalla vulgata storiografica come te-
stimonio protocristiano, precursore
delluso di Ichthys (pesce) e della
combinazione figurale pesce-ncora in
chiave cristiana. Si tratta di una stele
funeraria con acroteri di fine II - ini-
zio III secolo. Le informazioni sulla
sua provenienza si limitano alla ge-
nerica indicazione area Vaticana,
ma non se ne conosce lesatto origi-
nario contesto monumentale di ap-
partenenza, anche se la morfologia
del supporto (una stele marmorea)
non pu che far supporre il suo im-
piego in un cimitero sudiale, cio
allaperto cielo. Si potrebbe pensare
ma pura ipotesi alla necropoli
sotto la basilica di San Pietro ovvero
allesteso sepolcreto ritrovato sotto
lAutoparco Vaticano. Questo il te-
sto inciso: d(is) M(anibus) / ichthys
zonton / (ncora, piscis, ncora) / Li-
ciniae Amiati be|nemerenti vixit | (In-
materiali antichi, piegati
forzosamente a quella
che impropriamente si
riteneva come giusta
causa. quanto accad-
de nella catacomba di
Santa Caterina a Chiusi
un ipogeo misto in cui
giacevano insieme paga-
ni e cristiani dove per
iniziativa di alcuni stu-
diosi locali nel 1854 alcu-
Occorre superare
quello che un retaggio del passato
La tendenza cio a ritenere cristiane iscrizioni
che invece tali non sono
Lo stesso Dio dellAntico Testamento
fa appello
al suo affetto per luomo
proprio in forza della sua divinit
agnello dimostra tutta la sua tenerezza
verso gli uomini e le loro sofferenze.
Nel Nuovo Testamento la tenerezza di
Ges si ritrova nelle manifestazioni di
pianto ma si ritrova anche in momenti di
profonda indignazione. Perch questi
sentimenti non sono mai segno di debo-
lezza, ma testimonianza di compassione
per il mondo e per gli uomini. leggiamo:
Nel suo s e n t i re - i n s i e m e Ges rovescia
le categorie mondane e ristabilisce il pri-
mato della verit e dellamore, della giu-
stizia e della misericordia.
Alla fine della sua trattazione, la u t o re
non pu che non riconoscere nellincipit
del Vangelo di Giovanni, il Verbo si fe-
ce carne e venne ad abitare in mezzo a
noi la testimonianza pi importante che
stava cercando. incredibile che questa
pagina si sorprende Carolla che sem-
bra la pi difficile, la pi teologica e filo-
sofica, la pi complicata, a ben vedere sia
proprio la pagina che rivela la tenerezza
del Padre e del Figlio e quindi della Tri-
nit. La tenerezza finisce per riassumere
tutta la missione della Salvezza e rivelare
la Misericordia di Dio. Il Verbo si fece
carne e si accamp secondo la tradu-
zione letterale dal greco in mezzo a gli
uomini il segno che Ges e il Padre
hanno deciso di rimanere con gli uomini
e sentire con loro.
di ELISABETTA GALEFFI
La Chiesa non unorganizzazione assi-
stenziale, unimpresa, una ong, ma una
comunit di persone che hanno vissuto e
vivono lo stupore dellincontro con Ges
Cristo; Papa Francesco non si stanca di
ripetere questa frase e questo concetto: la
Chiesa adesione alla volont di Dio,
non mero sentimentalismo. Perch il cri-
stiano e la sua Chiesa non possono che
vivere e credere secondo linsegnamento
dei Vangeli e della Bibbia. Una puntua-
lizzazione necessaria di questi tempi e in
questa societ globale, dove, spesso, una
facile e superficiale conoscenza di altre
culture confonde i punti di riferimento
Un gruppo di archeologi turchi, guidati da Haluk etinkaya
(Mimar Sinan Fine Arts University) ha trovato tracce di una
chiesa romana del IV secolo vicino a Pristina, la capitale del
Kosovo. Raccontando quali sono state le tappe della sua
scoperta, etinkaya ha spiegato che prima ha trovato il battistero
e poi sono affiorate le altre parti della chiesa nellantico sito di
Ulpiana, spiegando che ledificio era crollato a causa di un
terremoto alla fine del IV secolo prima di essere restaurato cento
anni pi tardi. La chiesa, lunga circa diciannove metri, sar
completamente liberata dalla terra il prossimo anno.
I reperti che abbiamo trovato spiega larcheologo
soprattutto monete e scheletri, sono molto utili per datare
ledificio; i fedeli venivano seppelliti vicino al battistero.
Molte delle ossa umane trovate risalgono allinizio del V secolo,
e nellarea abbiamo trovato oltre cento monete, quasi tutte del
secolo precedente. Era proibito rappresentare croci sul pavimento
delle chiese nei primi anni del V secolo, e questo un altro
indizio prezioso.
ignoto, seguirono due successivi in-
terventi. In un primo tempo p re -
via abrasione e conseguente abbassa-
mento del livello di scrittura fu
cancellata la prima dedicazione, so-
stituita, nello stesso spazio, con
levidente e accuratissimo taglio
certo non dovuto al caso della
parte inferiore della stele che ne
avrebbe impedito in antico la
sua collocazione nel terreno come
segnacolo di una sepoltura a fossa.
In definitiva il sorprendente inser-
to pesce dei viventi pu con alta
probabilit ritenersi un inserimento
seriore, ben difficilmente ascrivibile
allantico, e probabilmente indotto
Anche la celebre stele funeraria
di Licinia Amias
ha subito nel corso della sua storia
una serie di successivi
rimaneggiamenti e reimpieghi
da un passo famoso del
De baptismo (1, 3) di Ter-
tulliano. Si tratta dunque
di una inserzione fortasse
novicia, che poi quanto
profeticamente aveva
intuito ex ingenio Vi c t o r
Schultze gi verso la fine
del XIX secolo (Arc h o l o g i -
sche Studien ber altchri-
stliche Monumente, Wien,
1880, pp. 229231, 274).
Stele di Licinia Amias
(II-III secolo, Museo nazionale romano)
dei credenti e rischia di ridurre la fe-
de in Dio a un volersi bene generi-
co.
Dante Carolla, nel suo La tenerez-
za di Ges. Il verbo si fatto carne
(Assisi, Cittadella, 2013) va alla ricer-
ca delle fondamenta teologiche del
sentimento della tenerezza nelle
Scritture. Tutto il libro una pro-
fonda analisi di questa domanda: la
tenerezza, che a volte quasi conside-
riamo una debolezza del nostro cuo-
re, un sentire di secondordine, una
sottospecie dellamore, come viene
testimoniata nella Bibbia e nei Van-
geli? Sacerdote della diocesi fiorenti-
na e, fino a poco tempo fa, anche
direttore dellUfficio di pastorale
scolastica, Carolla, sfidando se stesso
e le sue convinzioni consolidate,
scrive nel suo libro: Noi preti sia-
mo soliti dire che lamore la conse-
guenza di una decisione motivata,
solida della persona, mentre il senti-
mentalismo emotivo provvisorio e
volubile. La sua ricerca ha inizio
Daniel Bonnell, Ges pianse (2008)
LOSSERVATORE ROMANO sabato 6 settembre 2014 pagina 5
Sulla sperimentazione pediatrica
I bambini non sono
piccoli adulti
La mostra di Claudio Parmiggiani allex oratorio di San Lupo a Bergamo
Segni della memoria
Occorre cautela anche nel valorizzare
forme di altruismo
Nelle quali un minore potrebbe decidere
di partecipare a una sperimentazione
solo per contribuire al bene di altri pazienti
Al Guggenheim di New York
Quando
Ka n d i n s k i
era un figurativo
Vassily Kandinsky esplorato in un
periodo poco noto della sua
produzione artistica, linizio
figurativo, da cui si sarebbe
allontanato ben presto per
esplorare altre modalit espressive;
questo il tema della mostra
Kandinsky before Abstraction,
1901-1911 allestita al Guggenheim
Museum di New York e aperta
fino alla prossima primavera. I
quadri di Kandinsky sono legati a
doppio filo alla storia della
Solomon R. Guggenheim
Foundation. Nel 1929 Hilla
Rebay, primo direttore del museo
invit il fondatore a comprare le
opere del pittore russo e a
incontrarlo nel luglio dellanno
successivo; attualmente il
Guggenheim possiede pi di 150
opere dellartista.
A la Croix
Grand Prix
des Mdias
La Croix ha vinto come
miglior quotidiano il Grand
Prix des Mdias, arrivato
questanno alla sua sedicesima
edizione. La premiazione si
svolta gioved 4 settembre nei
saloni del Pavillon Champs
Elyses a Parigi. Nel palmars del
prestigioso riconoscimento ci sono
anche Nrj, migliore radio, e TF1,
miglior network televisivo;
LesEchos.fr si invece
aggiudicato il titolo di miglior
sito di informazione.
di CARLO PETRINI
L
a partecipazione di bambini a
sperimentazioni cliniche pone
notevoli problemi di etica.
Nella seconda met del secolo
scorso sono stati sviluppati
protocolli metodologicamente sempre
pi rigorosi per la sperimentazione di
nuovi farmaci e codici per letica della ri-
cerca. I codici furono adottati a seguito
di gravi violazioni dei diritti umani com-
messe durante sperimentazioni, anche
con bambini. In particolare, le atrocit
commesse dai medici nazisti condussero
alladozione del Codice di Norimberga.
studi specifici per la pediatria, spesso si
utilizzano informazioni provenienti da
studi effettuati con persone adulte per
quanto riguarda dosaggi appropriati, tos-
sicit, metabolismo e altri parametri di
farmaci sperimentali. In pediatria fre-
quentemente si somministrano quindi
farmaci per adulti in dosi ridotte. I bam-
bini sono cio trattati come piccoli
adulti, trascurando le profonde differen-
ze nella fisiologia tra un organismo in
sviluppo e un organismo adulto. Secon-
do dati in letteratura, circa il 40 per cen-
to dei bambini ricoverati nei reparti pe-
diatrici ricevono farmaci cosiddetti off la-
bel, cio in modo non conforme alle in-
dicazioni per cui il farmaco registrato.
In alcuni ambiti (per esempio in neuro-
logia e in oncologia) il fenomeno rag-
giunge dimensioni fino al 90 per cento.
Ormai da alcuni anni si cerca di porre
un rimedio a tale fenomeno. NellUnio-
ne europea, negli Stati Uniti dAmerica
e in molte nazioni sono state adottate re-
gole per promuovere la sperimentazione
in pediatria, assicurando la maggior tute-
la possibile ai bambini partecipanti. In
generale la sperimentazione in pediatria
considerata ammissibile se: necessaria
(cio se lobiettivo della sperimentazione
non pu essere raggiunto in altro mo-
do); approvata da un comitato etico
competente; i genitori esprimono il con-
senso; i bambini partecipanti possono
trarne un beneficio diretto. I due ultimi
requisiti meritano alcune considerazioni.
Numerose istituzioni raccomandano
che, insieme al consenso con valore lega-
le espresso dai genitori (o da chi esercita
la loro potest), vi sia anche lassenso
del bambino, quando questi in grado
di comprendere la situazione e di espri-
mere consapevolmente la sua volont.
Generalmente si ritiene che sia doveroso
dare al minore la possibilit di esprimere
il suo assenso o dissenso a partire circa
Infatti, linteresse e il bene delle s s e re
umano devono prevalere sul solo interes-
se della societ o della scienza (Con-
venzione sui diritti delluomo e la bio-
medicina, art. 2). Diversamente, luomo
diverrebbe un mezzo anzich un fine e
sarebbe infranto limperativo categorico
kantiano: Agisci in modo da trattare
lumanit, tanto nella tua persona quan-
to nella persona di ogni altro, sempre
nello stesso tempo come un fine, e mai
unicamente come un mezzo.
Ci non impedisce che, in alcune par-
ticolari circostanze, siano ammissibili an-
che sperimentazioni dalle quali ci si at-
tende non tanto un beneficio per i parte-
cipanti, quanto un avanzamento delle
conoscenze, di cui beneficeranno in fu-
turo altri pazienti affetti dalla medesima
patologia. Comunemente si ritiene che,
con molto rigide limitazioni, sia ammis-
sibile una sperimentazione senza benefi-
cio diretto quando sono rispettate due
condizioni: la sperimentazione deve esse-
re benefica per le persone della stessa ca-
tegoria; i medesimi risultati non possano
essere ottenuti mediante ricerche su per-
sone che non appartengono a tale cate-
goria.
Si affaccia qui una dimensione molto
importante: laltruismo. Esso talvolta
invocato anche a proposito della speri-
mentazione pediatrica. Un minore, pur-
ch in grado di comprendere e di espri-
mere consapevolmente la sua volont,
potrebbe decidere di partecipare a una
sperimentazione anche per contribuire al
bene di altri pazienti. Laltruismo un
alto valore dellumanit. Occorre per
somma cautela. Per esempio, nel 2011 un
noto filosofo sostenne, nelle pagine di
The Lancet, che si dovrebbe permette-
re la ricerca scientifica sui neonati, anche
nel caso che ci li esponga a moderati
rischi, lasciando la decisione alla l t ru i -
smo dei genitori. Questa posizione
inaccettabile: in assenza di un consenso
personale, esporre una persona in condi-
zioni di particolare fragilit a un rischio,
senza un prevedibile vantaggio terapeuti-
co diretto, viola un principio fondamen-
tale delletica della ricerca, secondo il
quale sebbene lo scopo primario della
ricerca medica sia generare nuove cono-
scenze, queste non possono prevaricare
sui diritti e gli interessi dei singoli sog-
getti coinvolti nella ricerca (Dichiara-
zione di Helsinki, art. 8). Infine, non si
deve trascurare la centralit del medico
sperimentatore: a lui spetta il dovere di
ricevere il consenso dai genitori, di coin-
volgere il minore in funzione della sua
maturit e di garantire che linteresse del
paziente prevalga sugli interessi della
scienza e della societ.
dal dodicesimo anno
di et e che la volon-
t del minore, pur
non avendo valore
legale, debba essere
tenuta in alta consi-
derazione
Il beneficio diretto
un requisito impor-
tante per qualsiasi
sperimentazione con
luomo, non solo nel
caso della pediatria.
A esso seguirono altri documenti volti a
garantire la protezione dei pazienti par-
tecipanti alle sperimentazioni e la con-
formit dei protocolli di ricerca ai princi-
pi di etica.
Nei protocolli e con i documenti si
spesso cercato di evitare, o almeno di li-
mitare fortemente, la sperimentazione
pediatrica. Lesclusione dei bambini da
sperimentazioni consente di evitare loro i
rischi che ogni sperimentazione compor-
ta, ma, allo stesso tempo, preclude agli
stessi bambini la possibilit di fruire dei
benefici che dalla sperimentazione pos-
sono derivare. Una delle conseguenze
pi rilevanti di tale situazione consiste
nel fatto che, non essendo disponibili
di LAURA DE VECCHI
Pistoia, 2007. Claudio Parmiggiani inaugura
la riapertura di un museo, Palazzo Fabroni,
con una personale importante, traccia visibile
di un lavoro artistico rigoroso e severo. Una
mostra le cui opere trasformano le stanze in
luoghi della mente che hanno una voce e
un cuore che batte dentro lo spessore dei
muri. Dodici nuove opere visibili sono in
condizioni di luce naturale, uno sguardo im-
pressionato soltanto dalle luci e dalle ombre
create dallo spazio architettonico. La natura
del luogo in dialogo con le opere.
contesti espositivi dove si trova a operare
non sono incoerenti esibizioni del proprio
operato ma, al contrario, sono organiche in-
terpretazioni del senso profondo e della spe-
cifica essenza che anima i luoghi dallinter-
no.
Il primo incontro tra la citt e questo au-
tore si colloca lungo la linea rossa di una ri-
cerca artistica, di una riflessione e di un lavo-
ro estetico essenziale ma potente, basato su
un linguaggio personalissimo che diventa
universale grazie, in primo luogo, alla scelta
di oggetti e materiali carichi della loro vita
fisica, assemblati per creare immagini insoli-
te, liriche e suggestive.
San Lupo si mostra come un luogo gi at-
traente di per s, un luogo maestoso e nasco-
sto allo stesso tempo, un luogo che, celato
dal continuo fronte degli edifici della via san
Tomaso, stupisce per quello che contiene e
che viene rivelato varcando la soglia inserita
tra poderose colonne. San Lupo, luogo di
riunione dei membri della Giovanile Confra-
ternita della morte e poi cimitero e ossario
della parrocchiale di SantAlessandro della
le campane che hanno riempito San Lupo in
disordine, come in un deposito. Parmiggiani
gioca con la loro differente t e x t u re , con i dif-
ferenti colori, con i diversi gradi di usura,
che le rendono diverse una dallaltra. Dalla
pi semplice a quella pi decorata, dai toni
di grigio a quelli di verde, dalle pi piccole
alle pi grandi, sino a quella appesa a testa
in gi, per il batacchio, a emulare unimpic-
cagione, esecuzione capitale della funzione
delloggetto ma non, forse, della sua dimen-
sione affettiva e memoriale.
Una mostra che richiama alla memoria
linstallazione per le Collges des Bernardins
di Parigi del 2008, dove un cumulo di cloches
muettes si sono riversate, immobili, abbando-
nate, sul pavimento della sacrestia della chie-
sa. Campane oggetto di ritrovamenti casuali
e speciali, oggetti che hanno sollecitato la
Bergamo, 2007. Lex
oratorio di San Lupo,
luogo silente e fortemente
suggestivo, unaula unica
attorno al quale ruotano
matronei tra loro collega-
ti, viene ristrutturato e
riaperto al pubblico per
diventare luogo ospitante
numerose e splendide in-
stallazioni di arte contem-
poranea di artisti come
Vincenzo Castella, Jannis
Kounellis, Gianriccardo
Piccoli, Ferrario Frres,
Andrea Mastrovito, Gio-
vanni Frangi, Barbara
Bartolone.
Bergamo, 2014. San
Lupo incontra Claudio
Parmiggiani. Un incon-
tro, fatale e fortunato, tra
uno dei pi noti artisti
italiani e uno dei luoghi
pi imponenti e nascosti
della citt. Uno ccasione,
ancora una volta, per lar-
tista di parlare di assenza,
ombra, traccia del tempo
che passa. Memoria.
Unoccasione per riascol-
tare leco flebile della na-
tura e della spiritualit
del luogo.
Le opere che Claudio
Parmiggiani colloca nei
Croce, non pu che
essere luogo per ec-
cellenza della me-
moria, un luogo
dove diventa palpa-
bile la nostalgia
verso qualcosa di
inesorabilmente
p erduto.
memoria dellartista
per permettergli il
sogno di risvegliare
alcune corde di-
menticate dellani-
ma umana. C
unaltra campana,
che io ho scoperto,
molto pi tardi, a
Cos, anche a Bergamo Parmiggiani riflette
sui segni della memoria, su quello che resta
di visibile e tangibile, su forme spoglie e mi-
sere polveri. Tracce di qualcosa che stato e
che perduto, ma forse non distrutto per
sempre, evocabile dai meandri dellanima in
attesa. Parmiggiani ha ascoltato il silenzio di
questo spazio, ritrovando leco di un passato
che ora non parla pi. E cos lartista ritrova
il peso della campana, oggetto, tra gli altri
simbolo della sua ricerca, che attraversa il
tempo e lo spazio. Un carico di campane en-
tra in San Lupo con tutta la sua ricchezza
evocativa e la sua forza nostalgica. Voci si-
lenziose che commemorano la memoria del
sacro, resa ormai muta. Un carico di polvere
le copre, una coltre che sembra si sia lenta-
mente adagiata diventando traccia visibile
del tempo che passa. Rara e preziosa la luce
che entra dalle poche aperture creando
unatmosfera di silenzio e riflessione. Molte
Praga, allinizio degli anni Novanta. Era sta-
ta scolpita nella pietra, allangolo di un edifi-
cio molto antico, riconvertito in una galleria
darte dove ero stato invitato a esporre. Essa
era stata imprigionata nel muro, incapace di
suonare. E ho avuto improvvisamente voglia
di visualizzare questa voce muta, convocan-
do delle altre campane attorno a lei. in
questo modo che sono arrivate nella mia
opera, dichiarava nel 2009.
Polvere e cenere, pietre, vetro e acciaio,
marmo, campane e libri, barche sono infatti
le associazioni pi facili con le sue creazioni.
Una scelta costante che parla di una nostal-
gia romantica, dalle stanze di Pistoia e oltre,
della civilt che stata ed sparita, di un
mondo che sembra perduto, nellimp ossibili-
t di essere ricostruito. Una nostalgia che sa-
cralizza, che riflette sulle vestigia materiali
del passato, per rendere possibile una nuova
contemplazione, negli occhi dello s s e r v a t o re .
Tracce di qualcosa
che perduto
Ma forse non distrutto per sempre
Di frequente si somministrano ai pi piccoli
gli stessi farmaci dei grandi ma in dosi ridotte
Trascurando cos le profonde differenze
nella fisiologia
tra un organismo in sviluppo e uno gi formato
Una delle opere esposte (foto Carlo Vannini)
I Ming al British Museum
Quei cinquantanni
che hanno
cambiato la Cina
Paesaggio vicino Murnau con locomotiva (1909)
Il British Museum di Londra
dedicher una mostra a uno dei
periodi artisticamente pi ricchi e
creativi della millenaria storia del
Celeste impero: il 18 settembre
sar inaugurata Ming: 50 years
that changed China, un
allestimento che si concentra sul
periodo che va dal 1400 al 1450
secondo il computo occidentale,
quello che potrebbe definirsi il
Rinascimento cinese. In quegli
anni la Cina aveva intensi scambi
con il resto del mondo e gli artisti
del tempo erano influenzati dagli
stili pi diversi. La mostra rester
aperta fino al 5 gennaio.
LOSSERVATORE ROMANO pagina 6 sabato 6 settembre 2014
Come la Chiesa si liberata dalle influenze secolari
D ialogo
non costrizione
di CYRIL HOVORUN
D allilluminismo, diventata con-
vinzione diffusa che il cristianesimo
come religione monoteista con pre-
tese universali fosse di norma intol-
lerante e coercitivo verso le altre re-
ligioni. Questa convinzione, tutta-
via, unestensione anacronistica al
cristianesimo delle origini dellatti-
tudine che la Chiesa aveva alla vigi-
lia dellilluminismo. Il fatto che i
cristiani ritengono di essere i soli
detentori della piena verit non im-
plica n deve implicare automatica-
mente la loro intolleranza verso altri
credi e il ricorso al potere coercitivo
dello Stato per indurre gli altri a
cambiare le loro convinzioni, per
quanto possano essere erronee.
Questo fu in particolare il caso della
Chiesa primitiva. Questo dimostra
che la confusione posteriore del non
relativismo con lintolleranza non
pu reggere il confronto con levi-
denza storica.
La coercizione emersa nella
Chiesa cristiana nel IV secolo. Prima
di allora, lattitudine della Chiesa
verso la coercizione difficilmente
identificabile, e questo per la sem-
plice ragione dellostilit tra la Chie-
sa e lo Stato. Persino se la Chiesa
avesse voluto, non avrebbe potuto
impiegare il potere dello Stato per i
propri fini. Lattitudine della Chiesa
verso la coercizione potrebbe essere
rappresentata attraverso la sua posi-
zione nei confronti della violenza e
pi specificatamente verso il servizio
militare, poich la coercizione par-
te della violenza organizzata dallo
Stato. Questo non significa che i
cristiani non prestassero servizio
nellesercito, ma almeno teoricamen-
te il servizio militare era considerato
non normativo e ci doveva essere
qualche argomento teologico per
ammetterlo. Lethos militare era po-
polare tra i cristiani nellera preco-
stantiniana, ma era di tipo diverso
rispetto allepoca che segu. Era
lethos dellautosacrificio e di una
vera lotta in scala cosmica contro le
potenze diaboliche. Non presuppo-
neva la violenza contro coloro con
cui i cristiani erano in disaccordo.
La situazione tuttavia cambi do-
po la riconciliazione della Chiesa
con limpero e dopo ladozione di
un modello sinfonico di relazioni
tra i due. Lethos militare del cri-
stianesimo delle origini fu degrada-
to dal livello cosmico a quello poli-
tico, dalla battaglia contro le poten-
ze diaboliche alla lotta contro i ne-
mici dello Stato e della Chiesa.
La natura del potere imperiale di
Roma era coercitiva, si fondava sui
domini militari dellimpero ed era
centrata sullethos del dominio e
della sottomissione. La coercizione
toccava tutti gli aspetti della vita
pubblica e privata dei romani, inclu-
sa la religione. Il sistema e la cultu-
ra romana della coercizione furono
gradualmente adottate dalla Chiesa
come lo studioso di letteratura clas-
sica di Princeton, Brent Shaw, ha
dimostrato nella sua recente volumi-
nosa ricerca. Quanto pi la Chiesa
trovava il suo contesto nellambiente
romano tanto pi diventava intolle-
rante e coercitiva. Questo fin col
creare il sistema legale che permise
alla Chiesa di lottare contro le ere-
sie, di assicurare la propria unit, e
di compiere missioni con laiuto del
potere coercitivo dello Stato. Que-
sto port inevitabilmente a un con-
flitto tra due sistemi etici di convin-
zioni: quello cristiano, che valoriz-
zava il consenso personale, e il siste-
ma romano, che non teneva conto
della libert umana nel trattare le
credenze imposte dallo Stato.
La Chiesa spesso integr nelle
proprie strutture ed ethos modelli
tratti dal mondo esterno. Nella si-
tuazione di sinfonia o di cristianit,
la soggettivit della Chiesa si confu-
se con la soggettivit dello Stato: la
loro autoconsapevolezza non era co-
s distinta luna dallaltra come sia-
mo abituati a credere nel nostro
temp o.
NellAfrica settentrionale non fu-
rono i cattolici ma i donatisti a con-
trapporsi alla tendenza a confondere
le due identit: ecclesiale e politica.
Si dice che Donato, nella sua pole-
mica con i vescovi locali, avesse po-
sto loro una domanda che era per
lui retorica: Che cosa ha a che fare
limperatore con la Chiesa?. Nelle
condizioni della sinfonia avanzata,
la risposta dei vescovi cattolici
avrebbe dovuto essere come suggeri-
sce Brent Shaw: Quasi tutto.
Quasi tutto includeva il sacrosan-
to dominio della dottrina che era
normalmente considerato esclusiva
responsabilit della Chiesa. La cul-
tura romana della coercizione tutta-
via entr nelle relazioni tra Chiesa e
Stato nella tarda antichit cos in
profondit che lo Stato non esit a
intervenire in materia dottrinale. A
un certo punto, il diritto dello Stato
di proteggere la dottrina fu interpre-
tato come il diritto di interferire nel-
la dottrina. Si trattava di una chiara
violazione del principio sinfonico,
che non fu purtroppo lunica.
Lidea della sinfonia rimase solo un
ideale, non la realt della societ bi-
zantina.
Qualcuna delle eresie pi impor-
tanti nel periodo dopo Costantino
fu resa possibile dal fatto di aver ot-
tenuto il supporto politico dello
Stato. Ci furono eresie inventate
dallordine immediato dello Stato,
come il monoergetismo e il monote-
lismo, che divennero un progetto
politico dellimperatore Eraclio.
Questa fu una forma molto radicale
di coercizione quando lo Stato non
solo sostenne una dottrina con stru-
menti politici e militari, ma arriv a
inventarne una e a imporla con la
forza alla Chiesa. Questa forma di
coercizione fu rifiutata da Massimo
il Confessore, il quale si oppose
allidea che lo Stato potesse definire
i criteri dellortodossia e quindi im-
porli con la forza, e difese lautono-
mia della Chiesa in materia di fede.
Pi radicale nella difesa dellautono-
mia della Chiesa fu Giovanni Criso-
stomo. A differenza di Massimo,
egli rifiut chiaramente la coercizio-
ne. Analogamente ad Agostino e ad
altri contemporanei, Crisostomo ri-
teneva fermamente che ci fosse una
sola verit, e rimproverava senza esi-
tazioni giudei, pagani ed eretici.
Nonostante voci quali quelle di
Massimo e di Crisostomo, la Chiesa
sia in Oriente sia in Occidente alla
fine cedette alle pratiche e alle teo-
rie della coercizione che divennero
una parte essenziale dellethos eccle-
siale durante il medioevo.
Solo con il processo di secolariz-
zazione inaugurato dallilluminismo
le teorie e le pratiche della coerci-
zione cominciarono a declinare.
Una delle ragioni per questo fu
lemancipazione dello Stato dalla
Chiesa, e in seguito della Chiesa
dallo Stato. La Chiesa fu privata del
supporto dello Stato nelle s e rc i z i o
della coercizione. Persino quando la
Chiesa voleva praticare la coercizio-
ne, non lo poteva fare. Come conse-
guenza della sua emancipazione
dallo Stato, la Chiesa cominci a
rendersi conto della propria identit
in modo pi chiaro: la chiara sog-
gettivit della Chiesa riemerse dalle
ombre dello Stato. Un altro fattore
che costrinse la Chiesa a liberarsi
della coercizione fu la societ plura-
listica. Non c possibilit che la
Chiesa possa esercitare la coercizio-
ne in una societ pluralistica, poich
il monopolio in questo campo non
le appartiene. Infine, ultimo ma di
non minor importanza, i progressi
nella comprensione della persona
umana e della libert, della loro
fondamentale importanza nei siste-
mi democratici moderni, che sono
basati sul libero consenso dei citta-
dini, ha collocato la coercizione nel-
la categoria dei mezzi inaccettabili
di persuasione, anche da una pro-
spettiva teologica. Miroslav Volf de-
finisce una fede coercitiva una fede
con gravi disfunzioni. La condan-
na della coercizione, sia nel sapere
comune sia nella teologia, ha aiuta-
to la Chiesa a scoprire il suo specifi-
co modo di considerare la fede: non
obbligando, ma dialogando con le
persone. Proprio come lambiente
romano aveva fatto s che la Chiesa
nella tarda antichit accettasse stru-
menti coercitivi, la modernit ha
aiutato la Chiesa a liberarsene, e a
valorizzare i mezzi della comunica-
zione della fede offerti dal Vangelo.
In visita ai religiosi il vicario apostolico di Nepal
Le basi
per essere bravi missionari
KATHMANDU, 5. Per essere veri
missionari occorre partire dallau-
to-evangelizzazione. Bisogna, cio,
mostrarsi innanzitutto persone di
preghiera, conoscere i documenti
della Chiesa, vivere con coerenza
la fede. Solo dopo si possono esa-
minare con cura le necessit pa-
storali della popolazione, organiz-
zare i laici, dare loro unadeguata
formazione, incoraggiando a svi-
luppare nuove metodologie di ser-
vizio pastorale. quanto ha spie-
gato il vescovo Paul Simick, vica-
rio apostolico di Nepal, incontran-
do, separatamente, i religiosi delle
regioni orientale e occidentale. Si-
mick, nominato da Papa France-
sco il 25 aprile scorso, sta visitan-
do in queste settimane le varie
realt ecclesiali nepalesi.
I religiosi della regione orienta-
le riferisce lagenzia Fides
hanno raccontato al vicario apo-
stolico i loro successi ed espresso
le loro preoccupazioni. Monsignor
Simick ha condiviso la sua visio-
ne, esortando i presenti allauto-
evangelizzazione: sono importanti
infatti sia la formazione perma-
nente, tramite una catechesi rego-
lare, sia i programmi di servizio
sociale, lopera di sensibilizzazio-
ne e la cura pastorale rivolta a fa-
miglie e studenti. Una delle sfide,
ha detto il vescovo, quella di ri-
spondere a una mancanza di
qualit di leadership nel nostro
laicato: la formazione inizia con
gli studenti nelle scuole.
La visita nella regione del Ne-
pal occidentale, definita un even-
to di grazia e incoraggiante per
tutti ha visto il vicario invitare i
religiosi e le religiose a vivere la
radicati nella fede e a crescere nel-
la fede. Anche durante questo
incontro monsignor Simick ha ri-
badito lurgenza dellauto-evange-
lizzazione, focalizzandosi sulla
testimonianza della vita che mani-
festa la luce della fede. Il presule
ha poi condiviso la sua visione di
un vicariato centrato sulla Parola
di Dio, che promuove la forma-
zione alla fede e la cura pastorale.
Ha infine invitato a sostenere le
piccole comunit cristiane di base,
a organizzare commissioni per i
diversi campi della pastorale e a
raggiungere le persone nelle co-
munit emarginate attraverso
listruzione, lassistenza sanitaria e
programmi di sviluppo.
A Hiroshima e a Nagasaki ribadito limpegno al dialogo
Religioni
per la pace
di MARIA DE GIORGI*
Mentre guerre, distruzione, conflit-
ti a sfondo religioso, pulizie etni-
che e massacri di massa continuano
a insanguinare varie parti del mon-
do, nelle settimane scorse un coro
unanime implorante la pace si al-
zato dal Giappone, il primo Paese
vittima del disastro atomico. Il me-
se di agosto, infatti, scandisce in
Giappone date e anniversari inde-
lebili per la memoria collettiva: il 6
agosto 1945 laeronautica militare
statunitense sganci la bomba ato-
mica sulla citt di Hiroshima e tre
giorni dopo, il 9 agosto, sulla citt
di Nagasaki. Due citt distrutte in
pochi minuti con oltre 80.000 vitti-
me civili a Hiroshima e 75.000 a
Nagasaki, alle quali vanno aggiunti
i numerosi feriti e gli ancor pi nu-
merosi hibakusha (coloro che sono
stati esposti alle radiazioni atomi-
che), i quali portano ancora nel
corpo e nel cuore i segni indelebili
di quelle due tenebrose mattine.
Eppure, il popolo giapponese non
ha mai chiesto vendetta o ritorsio-
ni. Al contrario, fin dal 1946, lan-
no successivo alla catastrofe, il 6
agosto a Hiroshima e il 9 agosto a
Nagasaki, un Paese unito, compat-
to e dignitoso nel suo immenso do-
lore, si d appuntamento nei luo-
ghi dei rispettivi epicentri per ono-
rare le vittime, pregare per il loro
riposo eterno e per ricordare al
mondo che Nulla perduto con
la pace. Tutto pu esserlo con la
guerra.
In questo convinto impegno per
la pace, le diverse religioni presenti
in Giappone sono da sempre in
prima linea. Il Comitato della fede-
razione delle religioni di Hiroshi-
ma, che comprende rappresentanti
dello shinto, delle varie scuole
buddhiste e delle diverse confessio-
ni cristiane, e i comitati giapponesi
del World Federalist Movement e
della World Conference of Reli-
gions for Peace (di cui fa parte an-
che la Chiesa cattolica), sono tra i
promotori pi attivi di queste cele-
brazioni annuali. Sia a Hiroshima
sia a Nagasaki, ormai tradizione
che momenti di preghiera ecumeni-
ca e interreligiosa affianchino le ce-
rimonie civili promosse dalle ri-
spettive municipalit.
La sera del 5 agosto scorso, a
Hiroshima, su iniziativa della Chie-
sa cattolica e della comunit angli-
cana, giovani cristiani provenienti
dalle varie diocesi, accompagnati
dai loro vescovi, hanno dato vita
alla marcia della pace scandendo
canti e preghiere lungo le strade
che collegano lepicentro dellato-
mica alla cattedrale cattolica. Al
termine della marcia, in una catte-
drale gremita di fedeli, il vescovo
di Hiroshima, Thomas Aquino
Manyo Maeda, ha presieduto la
concelebrazione eucaristica a cui
hanno partecipato undici vescovi
giapponesi e numerosi sacerdoti.
Erano presenti anche tre vescovi e
molti fedeli anglicani. Particolar-
mente significativa la partecipazio-
ne del rappresentante della Santa
Sede, don Indunil Janakaratne
Kodithuwakku Kankanamalage,
sotto-segretario del Pontificio Con-
siglio per il dialogo interreligioso.
Facendosi interprete dei saluti e
degli auspici di pace del cardinale
Jean-Louis Tauran, presidente del
dicastero vaticano, il reverendo
Kodithuwakku Kankanamalage ha
ricordato come nelleucaristia, me-
moriale del sacrificio di Cristo, si
possano riconciliare sia la vittima
sia loppressore. Con il suo corpo
torturato, Cristo si fa solidale con
le vittime di tutti i tempi mentre
con la potenza della sua risurrezio-
ne guarisce i cuori infranti e perdo-
na, rinnovandoli, gli stessi oppres-
sori. Ogni cristiano, dunque, in
quanto figlio della risurrezione,
ambasciatore di Cristo, inviato
nel mondo a continuare la sua mis-
sione di pace e di guarigione. Un
pensiero che monsignor Bernard
Taiji Katsuya, vescovo di Sapporo
e presidente del Comitato giustizia
e pace della Conferenza episcopale
giapponese, ha ripreso nellomelia:
la logica del mondo che giustifica
luso della violenza ideologia che
difende solo i propri interessi; la
logica del Vangelo amore che
ama anche il nemico e che distrug-
ge le radici stesse dellodio e della
violenza.
La mattina del 6 agosto, alle
6.15, nel Parco della pace si tenu-
to un momento di preghiera. Espo-
nenti dello shintoismo, del buddhi-
smo, della Chiesa cattolica e delle
varie confessioni cristiane, del-
lislam e delle nuove religioni, si
sono alternati pregando di fronte
alla stele che ricorda le vittime. Al-
le 8.14, ora in cui la prima bomba
atomica della storia esplosa, il
rintocco delle campane ha invitato
al silenzio le migliaia di persone
presenti dando inizio alla cerimo-
nia di commemorazione civile.
Nei giorni successivi, Nagasaki
ha rivissuto lo stesso dramma cele-
brando la memoria delle vittime,
ma anche la forza morale che ha
sostenuto la rinascita della citt.
Particolarmente commovente il co-
ro dei numerosi hibakusha che ha
dato inizio alla celebrazione. Pur
avanti negli anni, i sopravvissuti
hanno voluto affidare al canto il
loro messaggio e la loro preghiera.
Anche a Nagasaki la commemora-
zione cittadina del 9 agosto stata
preceduta da due importanti eventi
interreligiosi: la sera del 7 si sono
ritrovati i rappresentanti dellAsso-
ciazione interreligiosa di Nagasaki
che si occupa dello rg a n i z z a z i o n e
dellevento; l8 ha avuto luogo un
incontro di preghiera nel luogo che
segna lepicentro dellesplosione
atomica. In entrambe le occasioni
il sotto-segretario ha rivolto un
messaggio a nome del Pontificio
Consiglio ribadendo limp egno
della Chiesa cattolica in favore del
dialogo, dellamicizia interreligiosa
e della pace nel mondo. Il giorno 9
infine, alle 11.02, ora in cui il
mortale fungo atomico avvolse la
citt di Nagasaki, nel Parco della
pace, alla presenza del primo mini-
stro Shinzo Abe e della rc i v e s c o v o
Joseph Mitsuaki Takami, ha avuto
luogo la commemorazione uf-
ficiale.
Da ormai ventisette anni, queste
commemorazioni sono precedute
da un altro evento interreligioso di
portata internazionale: il summit
delle religioni che, dal 1987, ha luo-
go ogni anno il 4 agosto al Monte
Hiei (Kyoto), storico centro del
buddhismo Tendai, istituito per te-
nere vivo limpegno testimoniato
nellincontro di Assisi convocato
nel 1986 da Giovanni Paolo II. La
Chiesa cattolica era rappresentata
dal nunzio apostolico in Giappone,
arcivescovo Joseph Chennoth, dal
vescovo di Kyoto, Paul Yoshinao
Otsuka, e da don Kodithuwakku
Kankanamalage che ha indirizzato
a tutti i partecipanti un messaggio
del cardinale Tauran sulla necessi-
t del dialogo interreligioso.
A conferma della volont della
Chiesa cattolica di promuovere la
pacifica coesistenza dei popoli e il
dialogo con tutti i credenti, il sot-
to-segretario del dicastero vaticano
ha preso contatto con varie istitu-
zioni religiose giapponesi. Il 1
agosto, a Tokyo, accolto dal nunzio
apostolico e dal segretario della
Conferenza episcopale, don Ryohei
Miyashita, si recato in visita alla
sede centrale dellAssociazione na-
zionale dei templi shintoisti e alla
sede della sezione giapponese della
World Conference of Religions for
Peace. Nello stesso giorno, al quar-
tier generale della Risshokoseikai
(vivace associazione laica buddhi-
sta che celebrava il cinquantesimo
anniversario dellinaugurazione del
Great Sacred Hall), don
Kodithuwakku Kankanamalage ha
rivolto a tutti i presenti un discorso
teso a rinsaldare la reciproca stima
e fattiva collaborazione tra la
Risshokoseikai e la Chiesa
cattolica.
Pace e riconciliazione sono pos-
sibili l dove valori condivisi diven-
tano patrimonio comune, l dove,
pur nelle legittime differenze, le re-
ligioni sanno educare al rispetto,
alla pace, alla ricerca del bene
comune.
*Centro Shinmeizan
per il dialogo interreligioso
Al convegno
di spiritualit
orto dossa
Dal Convegno ecumenico
internazionale di spiritualit
ortodossa, in corso al monastero
di Bose, pubblichiamo stralci
della relazione pronunciata
dallarchimandrita Cyril Hovorun,
studioso di teologia patristica e
politica alla Yale Divinity School,
dedicata alle relazioni fra Stato e
Chiesa.
LOSSERVATORE ROMANO sabato 6 settembre 2014 pagina 7
Ad Assisi un migliaio di giovani provenienti da sessantacinque diocesi
La primavera
degli oratori italiani
Cinquantamila lettere di bambini argentini a Papa Francesco
Cosa faremo da grandi
Conclusa a Crdoba la Conferenza nazionale dei sacerdoti
Spiritualit del beato Brochero
e servizio ai pi sofferenti
ASSISI, 5. Sono un migliaio, prove-
nienti da 65 diocesi e 15 regioni ita-
liane, i giovani che stanno prenden-
do parte a H2O, il secondo raduno
nazionale degli oratori, organizzato
dal Forum degli oratori italiani (Foi)
e che si concluder domenica prossi-
ma ad Assisi. Dopo una prima edi-
zione nelle diocesi di Bergamo e
Brescia nel 2012 e un incontro a Lo-
reto nel 2013, levento si prepara ad
approfondire il tema LabOratori di
Comunit con momenti di scam-
bio, di formazione e di programma-
zione di iniziative future. Partecipa-
no oltre quaranta realt associative
che in Italia si occupano a tempo
pieno della pastorale oratoriana as-
sieme ai rappresentanti degli Uffici
della pastorale giovanile, a comin-
ciare da quello nazionale presso la
Conferenza episcopale italiana
(Cei).
Larcivescovo di Perugia - Citt
della Pieve, cardinale Gualtiero Bas-
setti, in occasione della recente pre-
sentazione ai vescovi umbri
dellevento H2O, ha parlato di una
nuova primavera degli oratori,
evidenziando quanto da lui rilevato
nella visita pastorale alle comunit
parrocchiali della sua diocesi. Ho
notato nelle parrocchie dove ha pre-
so corpo lattivit oratoriale ha
detto il porporato una maggiore
vivacit per lintera comunit. Oggi
loratorio un centro vivo attorno al
quale ruotano le attivit pi impor-
tanti che ogni comunit riserva a
fanciulli e ragazzi: dalla catechesi
allanimazione ricreativa fino alle at-
tivit culturali, caritative e missiona-
rie, che sono espressione dellintera
comunit cristiana. Loratorio ha
una sua centralit ed punto di rife-
rimento per tutti anche a livello so-
ciale. Constato con gioia per la no-
stra regione ha concluso la rc i v e -
scovo di Perugia - Citt della Pieve
lo sviluppo e lincremento delle
attivit oratoriali e anche per questo
lUmbria si appresta a ospitare il se-
condo happening nazionale, offren-
do ai partecipanti diverse esperienze
maturate.
Oggi, venerd, a conclusione della
giornata, i giovani prenderanno par-
te a una fiaccolata a partire dallab-
bazia di San Pietro fino alla basilica
superiore dove sar celebrata una
messa presieduta dallo stesso cardi-
nale Bassetti.
Sabato 6, lhappening degli ora-
tori, cos viene chiamato li n c o n t ro
dai suoi organizzatori, vivr il suo
momento assembleare presso il Tea-
tro Lyrick: dopo i saluti istituziona-
li, i partecipanti ascolteranno gli in-
terventi di suor Sara Donata delle
clarisse di Sant'Agnese e del profes-
sor Marco Moschini dellUniversit
di Perugia. Padre Charly Olivero,
missionario argentino, che opera
presso la fondazione dellHogar de
Cristo, porter la sua testimonianza
di sacerdote presso il centro per gio-
vani tossicodipendenti inaugurato
nel marzo 2008 dallallora cardinale
Bergoglio. Il pomeriggio sar dedi-
cato a una serie di laboratori per ap-
profondire lesperienza vissuta per le
strade di Assisi, dove le varie realt
oratoriane italiane hanno mostrato
le innumerevoli attivit che lorato-
rio pu proporre. In serata, a partire
dalle 21, sul tema Linguaggi di co-
munit, viene proposto lo spettaco-
lo teatrale Chiara di Dio al teatro
Lyrick, a cura della compagnia tea-
trale Carlo Tedeschi. A conclusione
dellincontro gli animatori vivranno
un momento di preghiera nel corso
dellAdorazione eucaristica presiedu-
ta dallarcivescovo di Assisi - Nocera
Umbra - Gualdo Tadino, monsignor
Domenico Sorrentino .
Domenica 7 settembre verr pre-
sentata la sintesi finale dellevento,
dedicata al tema: Talenti di Comu-
nit con la partecipazione di mon-
signor Paolo Giulietti, vescovo di
Termine Imerese, a don Michele Fa-
labretti, responsabile del servizio di
pastorale giovanile della Cei, e a
don Marco Mori, presidente del Foi.
A conclusione la solenne celebrazio-
ne eucaristica nella basilica di Santa
Maria degli Angeli, presieduta da
monsignor Renato Boccardo, arcive-
scovo di Spoleto-Norcia.
La presenza di settemila oratori in
Italia con circa un milione e mezzo
di bambini accolti da oltre trecento-
mila animatori rappresenta il quadro
di partenza di questo incontro che
vuole fare il punto su quanto realiz-
zato e trovare nuovi spunti per con-
tinuare a far crescere questa delica-
tissima attivit pastorale della Chie-
sa in Italia.
Messa a Santa Marta
Vini nuovi
otri nuovi
Nessuna paura di cambiare le cose
secondo la legge del Vangelo: La
Chiesa chiede a tutti noi alcuni
cambiamenti. Ci chiede di lasciare
da parte le strutture caduche; non
servono. Spazio invece alla leg-
ge delle beatitudini, alla gioia
e alla libert che ci porta la novi-
t del Vangelo. Lo ha affermato
Papa Francesco durante la messa
celebrata venerd mattina, 5 set-
tembre, nella cappella della Casa
Santa Marta.
Per la sua meditazione il Papa
ha preso spunto dal passo evange-
lico di Luca (5, 33-39), proposto
dalla liturgia. Questi scribi, que-
sti farisei ha detto hanno vo-
luto mettere Ges in difficolt e
farlo cadere in trappola. Ricor-
dandogli che Giovanni e i suoi di-
scepoli digiunano, gli pongono
una domanda: Ma tu che sei
tanto amico di Giovanni, e i tuoi
discepoli che sono amici, che sem-
brano essere i giusti, perch non
fate lo stesso?. Interrogativo al
quale Ges risponde parlando di
due cose: ci parla di festa e ci par-
la di novit.
Anzitutto, ha spiegato il Ponte-
fice, ci parla di festa, festa spon-
sale, e dice: ma noi siamo in tem-
po di festa! C qualcosa di nuovo
qui, c una festa! Qualcosa che
caduto e qualcosa che viene rinno-
vata, fatta nuova. Ed curio-
so, ha fatto notare il Papa, che
Ges alla fine prenda limmagine
del vino, tanto che quando si
legge questo brano non si pu
non collegare questa festa sponsa-
le al vino nuovo di Cana. In
fondo tutto un simbolo, che
ci parla di novit. Soprattutto
quando Ges dice: Il vino nuovo
bisogna versarlo in otri nuovi.
Dunque a vini nuovi, otri nuo-
vi. Ecco la novit del Vangelo.
Del resto, si chiesto Francesco,
cosa ci porta il Vangelo? Gioia e
novit.
Invece, ha proseguito, questi
dottori della legge erano rinchiusi
nei loro comandamenti, nelle loro
prescrizioni. Tanto che san Pao-
lo, parlando di loro, ci dice che
prima che venisse la fede cio
Ges noi tutti eravamo custodi-
ti come prigionieri sotto la legge.
Ma questa legge non era cattiva:
custoditi ma prigionieri, in attesa
che venisse la fede. Appunto
quella fede che sarebbe stata ri-
velata in Ges stesso.
Il popolo ha affermato il
Papa aveva la legge che aveva
dato Mos. E poi tante di queste
consuetudini e piccole leggi che
avevano codificato i dottori, i teo-
logi. Ecco che la legge li custo-
diva, ma come prigionieri. E loro
erano in attesa della libert, della
definitiva libert che Dio avrebbe
dato al suo popolo col suo Fi-
glio.
Ancora san Paolo, ha ricordato
il Pontefice, ci dice che quando
giunse la pienezza dei tempi Dio
invi il Figlio suo, nato da donna,
nato sotto la legge per riscattare.
E la novit del Vangelo questa:
per riscattare dalla legge. In
proposito il Pontefice ha osserva-
to: Qualcuno di voi pu dirmi:
ma, padre, i cristiani non hanno
legge? S! Ges ha detto: io non
vengo a chiudere la legge, ma a
portarla alla sua pienezza. E la
pienezza della legge, per esempio,
sono le beatitudini, la legge
dellamore, lamore totale, come
lui, Ges, ci ha amato.
Cos, ha proseguito il vescovo
di Roma, quando Ges rimpro-
vera questa gente, questi dottori
della legge, li rimprovera di non
aver custodito il popolo con la
legge ma di averlo reso schiavo
di tante piccole leggi, di tante pic-
cole cose che si dovevano fare. E
di averlo fatto senza la libert
che lui ci porta con la nuova leg-
ge, la legge che lui ha sancito col
suo sangue.
Questa dunque la novit del
Vangelo, che festa, gioia, li-
bert. proprio il riscatto che
tutto il popolo attendeva quando
erano custodito dalla legge, ma
come prigioniero. E questo an-
che quello che Ges vuol dirci:
che cosa facciamo, Ges, ades-
so?. La risposta : Alla novit,
novit; a vini nuovi, otri nuovi.
Per questa ragione, ha spiegato il
Papa, non si deve avere paura di
cambiare le cose secondo la legge
del Vangelo, che una legge della
fede. San Paolo distingue bene:
figli della legge e figli della fede.
A vini nuovi, otri nuovi. Per
questo la Chiesa ci chiede, a tutti
noi, alcuni cambiamenti. Ci chie-
de di lasciare da parte le strutture
caduche: non servono! E prendere
otri nuovi, quelli del Vangelo.
Papa Francesco ha fatto quindi
notare che non si pu capire la
mentalit, per esempio, di questi
dottori della legge, di questi teolo-
gi farisei, con lo spirito del Vange-
lo. Sono cose diverse. Infatti lo
stile del Vangelo uno stile diver-
so, che porta alla pienezza la leg-
ge ma in un modo nuovo: il
vino nuovo, in otri nuovi.
Alla domanda di quei farisei e
degli scribi, ha osservato ancora il
Pontefice, Ges risponde in prati-
ca: Non possiamo digiunare co-
me voi mentre siamo in festa. Ver-
ranno giorni, quando lo sposo sa-
r loro tolto. E dicendo questo
pensava alla sua passione, pensa-
va ai tempi di passione di tanti
cristiani, anche delle nostre pas-
sioni, dove ci sar la croce.
Resta comunque il fatto che il
Vangelo novit, il Vangelo fe-
sta. E soltanto si pu vivere piena-
mente il Vangelo in un cuore
gioioso e in un cuore rinnovato.
In questa prospettiva il Papa ha
chiesto al Signore la grazia di
questa osservanza alla legge: os-
servare la legge la legge che
Ges ha portato alla sua pienezza
nel comandamento della m o re ,
nei comandamenti che vengono
dalle beatitudini: quei comanda-
menti della legge rinnovata dalla
novit del Vangelo. Il Signore,
ha concluso, ci dia la grazia di
non rimanere prigionieri, ma ci
dia la grazia della gioia e della li-
bert che ci porta la novit del
Va n g e l o .

La Segreteria di Stato comunica che


deceduta la
Signora
ANNA DAGATTI
madre di Monsignor Ermes Giovan-
ni Viale, Capo Ufficio della Ammini-
strazione della Congregazione per
lEvangelizzazione dei Popoli
Nellesprimere sentita partecipa-
zione al suo dolore, i Superiori e gli
Officiali della Segreteria di Stato as-
sicurano il ricordo nella preghiera,
mentre invocano dal Signore confor-
to per i familiari della cara defunta, i
cui funerali si celebreranno domani
alle ore 16, nella Parrocchia di Santa
Maria del Borgo in Vigone (TO).

La Congregazione per lEvangelizza-


zione dei Popoli comunica che oggi
venerd 5 settembre tornata alla ca-
sa del Padre la
Signora
ANNA DAGATTI
madre di Monsignor Ermes Giovan-
ni Viale Capo Ufficio per lAmmini-
strazione del Dicastero missionario.
Si uniscono a Monsignor Viale e
ai suoi familiari nella preghiera di
suffragio lEm.mo Card. Prefetto, i
Superiori, i Colleghi di Propaganda
Fide e delle Pontificie Opere Missio-
narie.
Riunione
del Consiglio
per leconomia
Il Consiglio per leconomia si
riunito in Vaticano nella gior-
nata di gioved 4 settembre, te-
nendo i propri lavori nella Sala
Bologna del Palazzo Apostoli-
co, sia al mattino sia al pome-
riggio, sotto la presidenza del
cardinale Reinhard Marx, e
con la partecipazione dei cardi-
nali Pietro Parolin, segretario di
Stato, e George Pell, prefetto
della Segreteria per leconomia,
informa il direttore della Sala
stampa della Santa Sede, padre
Federico Lombardi. Fra i mem-
bri nominati in precedenza era-
no assenti il cardinale Juan
Luis Cipriani Thorne, per gravi
impegni concomitanti, e Jean-
Baptiste de Franssu, che ha
presentato le dimissioni in se-
guito alla nomina a presidente
dellIstituto per le opere di reli-
gione (Ior), e che quindi sar
sostituito. Nel corso della riu-
nione sono stati esaminati gli
Statuti della Segreteria per
leconomia e del Revisore gene-
rale, come pure una relazione
sul trasferimento della sezione
ordinaria dellAmministrazione
del patrimonio della Sede Apo-
stolica (Apsa) alla Segreteria
per leconomia (come previsto
dal motuproprio dello scorso 8
luglio) e sulle indicazioni agli
organismi vaticani in materia di
preparazione dei budget e ren-
dicontazione. Le prossime riu-
nioni del Consiglio per lecono-
mia si terranno il 2 dicembre
2014 e il 6 febbraio 2015. Si
prevede che con tali riunioni
lopera di definizione degli
Statuti dei principali o rg a n i -
smi economico-amministrativi
(Consiglio, Segreteria, Revisore
generale) potr essere com-
piuta.
CRD OBA, 5. Pi di quattrocento
sacerdoti argentini provenienti da
tutto il Paese si sono dati appun-
tamento, dal 2 al 4 settembre scor-
so, a Villa Cura Brochero, a Cr-
doba, in occasione della Conferen-
za nazionale dei sacerdoti organiz-
zata dalla Commissione dei mini-
steri della Conferenza episcopale
Argentina. Il tema di questanno
stato Brochero: santit, spirituali-
t e opzione per i pi distanti.
Lincontro iniziato con un di-
scorso di benvenuto del vescovo
di San Francisco e presidente della
Commissione episcopale per i mi-
nisteri, monsignor Sergio Osvaldo
Buenanueva, seguito dallinterven-
to dellarcivescovo emerito di Villa
Maria, monsignor Jos ngel Ro-
vai, che ha focalizzato lattenzione
sulla vita sacerdotale alla luce di
Bro chero.
A gennaio dello scorso anno
stato celebrato in Argentina il cen-
tenario della morte di Jos Gabriel
del Rosario Brochero, proclamato
beato il 14 settembre del 2013. Il
prete gaucho, vissuto tra la met
dellOttocento e i primi del Nove-
cento, veniva chiamato familiar-
mente cos da coloro che lo vede-
vano arrivare a cavallo per svolge-
re il suo ministero di sacerdote
con una grande attenzione in par-
ticolare per chi viveva nella mise-
ria o nella sofferenza fisica.
La prima giornata delli n c o n t ro
stata caratterizzata da una pre-
ghiera nel Rincn Brocheriano
preparata dalla diocesi ospitante
di Cruz del Eje, dove sono in cor-
so i lavori per la realizzazione di
un santuario in onore del beato
argentino e della casa di acco-
glienza La Providencia. Secondo il
vescovo di Cruz del Eje, monsi-
gnor Santiago Olivera, la confe-
renza ha rappresentato un vero e
proprio calcio dinizio per creare
un clima di gioia e di spiritualit
e anche per incoraggiare i sacerdo-
ti ad ammirare e a imitare la santi-
t di Brochero. La conferenza
ha dichiarato il vescovo Olivera
si svolta in un clima di rinnova-
mento interiore, come se si fosse
trattato di un ritiro, alla luce di
padre Brochero. I momenti di pre-
ghiera, specialmente nel Rincn
Brocheriano, hanno notevolmente
influenzato i numerosi sacerdoti
presenti. Durante lincontro, pa-
dre Julio Merediz, vice postulatore
della causa di canonizzazione di
Brochero, ha sottolineato la santi-
t, il fervore missionario e la spiri-
tualit del beato Jos Gabriel del
Rosario Brochero.
La conferenza nazionale dei
sacerdoti si conclusa gioved con
la celebrazione della messa e la
processione con limmagine di
Nuestra Seora del Trnsito, che
Brochero chiamava La Pursima
e con le reliquie del beato sa-
c e rd o t e .
BUENOS AIRES, 5. Dopo aver pedalato per tremila chilo-
metri, otto ciclisti argentini arriveranno il 18 settembre a
Roma per consegnare a Papa Francesco pi di cinquan-
tamila lettere di bambini argentini che hanno scritto al
Pontefice cosa vogliamo essere quando saremo grandi.
I testi sono stati via via raccolti dai corridori lungo le
tappe del viaggio.
La carovana riferisce lAica partita il 25 agosto
da Villa Cura Brochero, nella provincia argentina di Cr-
doba, e arriver a Madrid, in Spagna, il 4 settembre, per
poi continuare verso la capitale italiana. In Europa, i cor-
ridori passeranno, dopo Madrid, per Loyola, Lleida e
Barcellona, quindi sar la volta di Narbonne, Marsiglia e
Nizza, in Francia, e di Genova, Pisa, Firenze, Assisi e
Roma, in Italia. Al 31 agosto, i ciclisti avevano con s
cinquantacinquemila lettere e pi di settemila email. Uno
dei corridori che arriveranno in Italia, Manuel
Fernndez, ha detto ai media che la forza che danno i
ragazzi lungo la strada quando si passa con il carico di
lettere molto emozionante e ti rendi conto che lo sforzo
vale la pena.
Liniziativa stata presa dal gruppo Cruce por la edu-
cacin ed promossa da Radio Cadena 3. Nel sito web,si
spiega che Cruce por la educacin opera per valorizzare
listruzione nel nostro Paese, ricordando che lA rg e n t i n a
stata la prima nazione in tutta lAmerica a sradicare
lanalfab etismo.
Allo stesso tempo, mira a sensibilizzare tutti, grandi e
piccoli, sullimportanza di cominciare e finire gli studi,
non solo come un dovere ma anche come un obiettivo
della formazione personale, affinch lArgentina torni a
essere quella che era una volta. Gli amici riconoscono
che questo passaggio pu essere uno strumento di mo-
bilitazione per potenziare il valore delleducazione argen-
tina, per riconoscere e valorizzare le opportunit eguali-
tarie e pluralistiche da sempre fornite dal nostro Paese, e
per diffondere lopera fondamentale nel campo delli s t ru -
zione.
In questo modo si vuole trasmettere a bambini, bam-
bine e giovani che studiare il modo migliore per co-
struire un futuro; condividere con loro le preoccupazioni
legate alle opportunit di studio, cos come ai mestieri e
alle professioni che possono raggiungere; visitare le scuo-
le lungo la strada diffondendo un messaggio di speranza
e di entusiasmo; ripercorrere il cammino dallArgentina a
Roma; unire le centinaia di bambini e giovani che parte-
ciperanno; dimostrare che la sana pratica dello sport per-
mette di raggiungere gli obiettivi stabiliti.
LOSSERVATORE ROMANO pagina 8 sabato 6 settembre 2014
In dialogo
con gli studenti
dei cinque
continenti
Prove di futuro gioved
pomeriggio in Vaticano. Laula
nuova del Sinodo per una
quindicina di minuti si
trasformata nella pi grande
aula scolastica del mondo.
Porte aperte sullAustralia, sul
Sud Africa, su Israele, sulla
Turchia e su El Salvador
e, sotto gli occhi della Madonna
di Lujan una fedele
riproduzione della statuina
venerata nellomonimo santuario
argentino Papa Francesco in
cattedra a dialogare
contemporaneamente con
studenti di cinque nazioni.
Miracoli della tecnologia digitale
magistralmente architettata da
Scholas occurrentes, lo rg a n i s m o
educativo nato un anno fa, e
proprio su impulso del Pontefice
argentino, il quale ha voluto
estendere a livello internazionale
lEscuela de vecinos e lEscuelas
hermanas, due precedenti
esperienze promosse quando era
arcivescovo a Buenos Aires.
Nel pomeriggio di ieri, 4
settembre, stata inaugurata
lultima iniziativa in ordine di
tempo, la piattaforma digitale
Scholas.social. Una rete che
consente agli studenti di
trecentomila istituti sparsi in
trentacinque Paesi di collegarsi
da ogni latitudine con giovani
di razze, culture e fedi diverse
per scambiare le proprie
esperienze ma soprattutto
come ha raccomandato loro il
Pontefice per fare squadra,
dire no alla violenza e
promuovere la pace. Un nuovo
modo per favorire un dialogo
sempre pi vasto con le nuove
generazioni. Magari anche
attraverso luso di un semplice
cellulare: possibilit tutta l t ro
che remota, per la quale
lo stesso Papa Francesco ha
mostrato particolare interesse
chiedendone spiegazione agli
organizzatori. Alludienza erano
presenti i circa trecento
partecipanti al terzo incontro
internazionale dei direttori di
Scholas, svoltosi proprio in questi
giorni in Vaticano. Papa
Francesco giunto alcuni minuti
prima del collegamento, previsto
intorno alle 16.30. Giusto il
tempo di scambiare qualche
battuta con la n i m a t o re
dellincontro Cosa faccio,
vado e poi torno? gli ha chiesto
scherzando sui tempi di attesa
e con i presenti che
approfittavano del momento per
fotografarlo da vicino e ai quali
ha raccomandato sorridendo:
Non scattatemi tante foto!.
Poi alle 16.32 il sacerdote
argentino Juan Gabriel Arias,
missionario in Mozambico, ha
pronunciato le prime parole
della nuova piattaforma digitale
annunciando la partecipazione
di Papa Francesco. Il quale ha
risposto a cinque domande
postegli da altrettanti studenti
collegati dai cinque continenti.
Al termine, sollecitato dal
presentatore a sintetizzare
il suo messaggio per i giovani,
li ha invitati a non avere paura
utilizzando un espressione
tipicamente argentina:
No se arruguen!. E li ha salutati
tutti con lincoraggiamento
a sognare il futuro volando,
ma senza dimenticare
le radici. (mario ponzi)
Il discorso conclusivo ai partecipanti allincontro di Scholas occurrentes
Per ricomporre
il patto educativo
Un invito a ricomporre il patto
educativo tra famiglia, scuola e societ
stato rivolto da Papa Francesco ai
partecipanti al congresso mondiale di
Scholas occurrentes, incontrati gioved
pomeriggio, 4 settembre, nellAu l a
nuova del Sinodo. Al termine della
videoconferenza con studenti dei cinque
continenti, ha rivolto ai presenti il
discorso che pubblichiamo di seguito in
una nostra traduzione dallo spagnolo.
Mi sento come uno a cui dicono:
Dica qualcosa. E allora dice: Be-
ne, improvviser. E tira fuori ci
che aveva preparato.
Sono i punti di cui pi o meno
volevo parlarvi, ai quali aggiungo
ci che ho visto qui.
Prima di tutto, grazie. La vostra
presenza qui qualcosa di raro. Ho
gi detto al Presidente della Pontifi-
cia Accademia, monsignor Snchez
Sorondo, che si sta creando movi-
mento. qualcosa di raro per latti-
vit, per il lavoro, per lintensit, per
la gente che va e viene, per la creati-
vit del protocollo... nel quadro di
questa III Giornata della Rete Mon-
diale di Scholas occurrentes. Allora,
lidea lincontro. Quella cultura
dellincontro che la sfida. Oggi
nessuno dubita pi che il mondo sia
in guerra. E nessuno dubita, natural-
mente, che il mondo sia in disaccor-
do. Bisogna allora proporre una cul-
tura dellincontro, in qualche modo.
Una cultura dellintegrazione,
dellincontro, dei ponti. Giusto? E
questo lavoro lo state facendo voi.
Ringrazio la Pontificia Accademia
delle Scienze e monsignor Marcelo
Snchez Sorondo per aver reso pos-
sibile tutto ci. Si mossa molta
gente. So gi che questi due quando
si uniscono sono un pericolo. Smuo-
vono tutto. Ma ricordo un proverbio
africano: Per educare un figlio ci
vuole un villaggio. Per educare una
persona ci vuole tutto questo.
Non possiamo lasciare soli i ra-
gazzi, per favore! Fa ormai parte del
nostro linguaggio parlare di bambi-
ni di strada. I bambini di strada,
come se un bambino potesse stare
da solo, escluso da tutto quello che
contesto culturale, da tutto quello
che contesto familiare. S, c la fa-
miglia, c la scuola, c la cultura,
ma il bambino sta da solo. Perch?
Perch il patto educativo si rotto.
Bisogna allora ricomporre il patto
educativo. Una volta, in quarta ele-
mentare, mancai di rispetto alla
maestra e la maestra fece chiamare
mia madre. Mia madre arriv, io ri-
masi in classe, la maestra usc. Dopo
mi chiamarono, e mia madre, molto
tranquilla, io temevo il peggio
mi disse: tu hai fatto questo, que-
sto e questo? Hai detto questo alla
maestra? S risposi. Chiedile
scusa. E mi fece chiedere scusa di
fronte a lei. Ero felice. Era stato faci-
le. Il secondo atto ci fu per quando
arrivai a casa! Oggigiorno, almeno
in tante scuole del mio paese, una
maestra scrive una nota nel quader-
no di un ragazzo e il giorno dopo il
padre o la madre la denunciano. Si
rotto il patto educativo. Non pi
tutti insieme per il ragazzo. E cos
parliamo anche della societ. Ossia,
ricomporre il patto educativo, ricom-
porre quel villaggio per educare i
bambini. Non possiamo lasciarli soli,
non li possiamo lasciare in strada,
senza tutela, in balia di un mondo
in cui prevale il culto del denaro,
della violenza e dello scarto. Mi ri-
peto molto su questo tema, ma
evidente che si imposta la cultura
dello scarto. Ci che non serve si
butta. Si scartano i ragazzi perch
non li si educa o non li si vuole. I
tassi di natalit di alcune nazioni
sviluppate sono allarmanti. Si scarta-
no gli anziani e ricordatevi di
quello che ho detto dei bambini e
degli anziani in futuro perch si
imposto questo sistema di eutanasia
nascosta. Ossia, le opere sociali ti
coprono fin qui, poi muori pure.
Scartano i ragazzi, gli anziani e ora
c un nuovo scarto, tutta una gene-
razione di giovani senza lavoro in
paesi sviluppati. Si parla di 75 milio-
ni di giovani in paesi sviluppati, dai
25 anni in gi, senza lavoro. Si scar-
ta una generazione di giovani. Tutto
ci ci obbliga a uscire, a non lasciare
i ragazzi soli, per lo meno questo.
questo il nostro lavoro. I ragazzi e
gli anziani sono certamente le perso-
ne pi esposte in questa cultura in
cui predomina lo scarto, ma anche i
giovani. toccato anche a loro, per
mantenere un sistema finanziario
equilibrato dove al centro non c
pi la persona umana ma il denaro.
A tal fine, molto importante raf-
forzare i vincoli: i vincoli sociali, fa-
miliari, personali. Tutti, ma soprat-
tutto i bambini e i giovani, hanno
bisogno di un contesto adeguato, di
un habitat realmente umano, in cui
si verifichino le condizioni per il lo-
ro sviluppo personale armonioso e
per il loro inserimento nellhabitat
pi grande della societ. Quanto ri-
sulta allora importante limp egno
per creare una rete estesa e forte
di legami realmente umani, che so-
stenga i bambini, che li apra in mo-
do sereno e fiducioso alla realt, che
sia un autentico luogo dincontro, in
cui il vero, il buono e il bello trovi-
no una giusta armonia. Se il bambi-
no non ha tutto ci, non gli rimane
che la via della delinquenza e delle
dipendenze. Vi esorto a continuare a
lavorare per creare questo villaggio
umano, sempre pi umano, che offra
ai bambini un presente di pace e un
futuro di speranza.
In voi vedo, in questo momento,
il volto di tanti ragazzi e giovani che
serbo nel cuore, perch so che sono
materiale di scarto, e per i quali vale
la pena lavorare senza sosta. Grazie
per quello che fate per questa inizia-
tiva, dove anche i vincoli tra voi de-
vono prevalere per non dar adito a
lotte interne: no, questa me la
prendo io, su questo ho messo le
mani io, questo per il mio setto-
re. No, no, no. Vale a dire, creer
vincoli di unit se sar capace di vi-
verli in una iniziativa in cui ognuno
rinunci alla voglia di comandare e
faccia crescere la voglia di servire. Vi
chiedo di pregare per me, perch ne
ho bisogno. E che Dio vi benedica!
Papa Francesco risponde in videoconferenza alle domande dei giovani
Le ali e le radici
Spero che abbiate seminato bene,
cos il frutto sar buono. E grazie
per lo sforzo che avete fatto. Con
queste parole Papa Francesco ha in-
trodotto il videocollegamento con
gli studenti di cinque Paesi, in rap-
presentanza di tutti i continenti del
mondo. In spagnolo il Pontefice ha
poi risposto alle domande rivoltegli
nella stessa lingua e in inglese da
cinque giovani. Di seguito una sinte-
si delle domande e la traduzione ita-
liana delle risposte del Pontefice.
La prima domanda stata rivolta da
Cameron, alunno del Saint Josephs
College nel Queensland, Australia, che
ha raccontato lesperienza dellistituto e
ha chiesto cosa fare per far s che que-
sto nuovo sistema di comunicare tra le
scuole possa aiutare i giovani e la so-
ciet a progredire.
Grazie. E grazie anche per ci che
mi dici che fai e fate. Cerco di ri-
spondere alla tua domanda. Come
pu Scholas avanzare in questa co-
municazione e creare ponti? Prima
di risponderti, riprendo una frase
che hai detto: costruire ponti.
Nella vita puoi fare due cose contra-
rie: o costruire ponti o innalzare mu-
ri. I muri separano, dividono. I pon-
ti avvicinano. Rispondo alla tua do-
manda: cosa potete fare? Potete con-
tinuare a comunicare tra voi, comu-
nicare le esperienze, le esperienze
che fate. Voi avete molto nel cuore.
Potete realizzare tante cose. Proprio
questo mi hai detto quando ti sei
presentato, comunicarlo affinch al-
tri sispirino e ascoltare dagli altri
ci che ti diranno, e con questa co-
municazione nessuno comanda, ma
tutto funziona. la spontaneit del-
la vita, dire un s alla vita. Comu-
nicare dare, comunicare generosi-
t, comunicare rispetto, comunica-
re evitare ogni tipo di discrimina-
zione. Andate avanti ragazzi. E mi
piace ci che avete detto che fate.
Che Dio vi benedica.
Da Israele intervenuto Eyal, che fre-
quenta la scuola La Salle a sud di Tel
Aviv, che ha parlato della sua esperien-
za maturata in una scuola dove stu-
diano insieme ebrei, cristiani e musul-
mani.
Grazie. Vedo che vi muovete bene
e sapete comunicare tra voi nelle di-
verse lingue e a partire dallidentit
della propria religione. E questo
bello. Cosa mi volevi domandare?
Eyal ha chiesto al Papa di tornare in
Terra santa, in Israele.
Mi piacerebbe tornarci. Ci sono
stato qualche mese fa e sono stato
molto contento di venire... s sono
stato molto contento di venire.
Pi stringente la domanda di Sina, da
Istanbul, in Turchia: nella sua voce
ancora gli echi delle violenze che hanno
sconvolto nel passato recente una parte
del suo Paese e delle tragedie che si
consumano a due passi da casa sua.
Cosa ci aspetta nel futuro? ha chie-
sto.
Grazie per la domanda, e grazie
per la riflessione che hai fatto, che
voi giovani non volete la guerra, che
volete la pace. E questo dovete gri-
darlo dal cuore, dal didentro: Vo-
gliamo la pace!, dal didentro.
La tua domanda: il futuro sar
migliore o peggiore? Io non ho la
sfera di cristallo che hanno le maghe
per guardare il futuro. Ma ti voglio
dire una cosa: sai dove sta il futuro?
Sta nel tuo cuore, sta nella tua men-
te e sta nelle tue mani. Se ti senti
bene, se pensi bene e se con le tue
mani porti avanti questo pensiero
buono e questo sentimento buono, il
futuro sar migliore. Il futuro dei
giovani. Ma attenzione, giovani con
due qualit: giovani con ali e giova-
ni con radici. Giovani con ali per
volare, per sognare, per creare, e con
radici per ricevere dai pi anziani la
saggezza che ci danno. Perci il fu-
turo nelle vostre mani se avete ali e
radici. Abbi il coraggio di avere ali,
di sognare cose buone, di sognare
un mondo migliore, di protestare
contro le guerre. E, dallaltro lato, di
rispettare la saggezza che hai ricevu-
to da chi pi grande di te, dai tuoi
genitori, dai tuoi nonni, dagli anzia-
ni del tuo paese. Il futuro sta nelle
vostre mani. Approfittatene per ren-
derlo migliore.
Cristian, da Eastern Cape, in Sud
Africa ha chiesto al Papa da dove na-
scesse lidea di questa piattaforma.
Scholas nata... stavo per dire
per caso, ma no, non stato per ca-
so. nata da unidea di questo si-
gnore qui presente, Jos Mara de
Corral, coadiuvato da Enrique Pal-
meiro. nata cos Scholas, forman-
do una escuela de vecinos [scuola di
quartiere], nella diocesi di Buenos
Aires. Oltre alle scuole, una rete di
escuelas de vecinos, per costruire ponti
tra le scuole di Buenos Aires. E ha
costruito molti ponti, molti ponti,
persino ponti transoceanici. inizia-
ta come una cosa piccola, come una
speranza, come qualcosa che non sa-
pevamo se sarebbe riuscita, e oggi
possiamo comunicare tra noi. Per-
ch? Perch siamo convinti che i
giovani hanno bisogno di comunica-
re tra loro, hanno bisogno di mo-
strare i loro valori e di condividere i
loro valori. I giovani oggi, hanno bi-
sogno di tre pilastri fondamentali:
istruzione, sport e cultura. Per que-
sto Scholas unisce tutto. Abbiamo
organizzato una partita di calcio. Lo
fanno le scuole e si organizzano an-
che eventi culturali. Istruzione, sport
e cultura. Andiamo avanti, perch
gli Stati possano preparare sbocchi
lavorativi per questi giovani sostenu-
ti dallistruzione, dallo sport e dalla
cultura. E lo sport importante per-
ch insegna a giocare in squadra. Lo
sport salva dallegoismo, aiuta a non
essere egoisti. Perci importante
lavorare in gruppo e studiare in
gruppo e percorrere il cammino del-
la vita in gruppo. Come vedi, la tua
domanda non mi ha spaventato. Ti
ringrazio molto per avermela fatta.
E andate avanti su questo cammino
della comunicazione, della costruzio-
ne di ponti, della ricerca della pace,
attraverso listruzione, lo sport e la
cultura. Grazie.
E non poteva mancare il collegamento
con un barrio. stato da La Campa-
nera, in El Salvador, dove era in colle-
gamento Ernesto. Gli ha parlato degli
sforzi che si fanno nel suo Paese per
conquistare un po di istruzione, di for-
mazione.
Ti ringrazio per il saluto dal tuo
quartiere, dal tuo paese, con i tuoi
amici. So del lavoro che state facen-
do in El Salvador. Jos Mara me ne
ha parlato. So che state facendo ab-
bastanza progressi e che state lavo-
rando duro nellistruzione, ma ricor-
da quello che ho detto al tuo com-
pagno del Sudafrica: istruzione,
sport e cultura. E attenzione alle
maras [gang violente] perch, come
esistono ponti che vi uniscono, esi-
stono anche comunicazioni per di-
struggere. State molto attenti quan-
do ci sono gruppi che cercano la di-
struzione, che cercano la guerra, che
non sanno lavorare in squadra. Di-
fendetevi tra di voi, come squadra,
come gruppo, e lavorate duro su
questo. So che state lavorando mol-
to bene, e molto ben sostenuti. Il
ministero dellIstruzione so che vi
sostiene. Andate avanti su questo
cammino di lavorare in gruppo e di
difendervi da quanti vogliono ato-
mizzarvi e togliervi questa forza del
gruppo. Che Dio vi benedica.
In conclusione il moderatore dellincon-
tro ha chiesto al Papa quale fosse il
suo messaggio per tutti i giovani del
mondo.
Una cosa che non mia, Ges
lha detto tante volte: Non abbiate
paura. Nel mio paese abbiamo
unespressione che non so come si
traduce in inglese: No se arru-
guen. Non abbiate paura, andate
avanti, costruite ponti di pace, gio-
cate in squadra e rendete il futuro
migliore perch ricordatevi che il fu-
turo nelle vostre mani. Sognate il
futuro volando, ma non dimenticate
leredit culturale, sapienziale e reli-
giosa che gli anziani vi hanno lascia-
to. Avanti e con coraggio. Fate il fu-
t u ro !

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