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LOSSERVATOREROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Anno CLIV n. 202 (46.744) Citt del Vaticano sabato 6 settembre 2014 . y (7 H A 3 J 1 * Q S S K K M ( + & !z !; !z !. ! Papa Francesco collegato in videoconferenza con giovani dei cinque continenti Per un nuovo patto educativo Udienza al presidente della Repubblica di Panam Nella mattinata di venerd 5 settembre, il presidente della Repubblica di Panam, Juan Carlos Varela Rodrguez, stato ricevuto in udienza da Pa- pa Francesco e, successivamente, si incontrato con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato dallarcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. Durante i colloqui, che si sono svolti in un clima di cordialit, ci si soffermati sulla collaborazione tra la Chiesa e lo Stato nellaffrontare al- cune problematiche sociali, specie quelle attinenti alla giovent, ai poveri e ai pi vulnerabili. Infine, si fatto cenno a diverse questioni regionali nella prospettiva della prossima celebrazione del settimo vertice delle Americhe, cos come ad alcune problematiche internazionali, rilevando limpegno del Paese per la costruzione della pace. Dal vertice Nato lOccidente si dice pronto a ritirare le nuove sanzioni contro la Russia Firmata la tregua in Ucraina Circa 120 milioni di ragazze stuprate in tutto il mondo Vi t t i m e Il fenomeno riguarda in particolare lAfrica Il Papa riceve il capo del Governo del Principato di Andorra Nella mattinata di venerd 5 set- tembre, il capo del Governo del Principato di Andorra, Antoni Mart i Petit, stato ricevuto in udienza, nel Palazzo apostolico va- ticano, da Papa Francesco. Succes- sivamente, si incontrato con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato dalla rc i v e - scovo Dominique Mamberti, se- gretario per i Rapporti con gli Stati. Nel corso dei cordiali colloqui, sono state rilevate le tradizionali buone relazioni fra la Santa Sede e il Principato di Andorra, consoli- datesi con lAccordo ratificato il 12 dicembre 2008, che ha inteso svi- luppare la reciproca collaborazione fra la Chiesa cattolica e lo Stato. Ci si poi soffermati su alcune tematiche di comune interesse in ambito sociale. NEW YORK, 5. Abusate, sottoposte a violenza fisica, psicologica e ses- suale. Sono circa 120 milioni nel mondo le ragazze sotto i ventanni vittime di stupro. A denunciarlo un rapporto diffuso ieri dallUnicef (il fondo delle Nazioni Unite per linfanzia). Il dato, tuttavia, solo un tassel- lo nel quadro generale disegnato dallinchiesta, che riguarda 190 Paesi, sulla violenza sui bambini e sulle donne. A emergere non sol- tanto un preoccupante aumento negli ultimi anni di casi di sfrutta- mento, ma anche come questi stessi casi siano spesso coperti da una re- te sociale che in qualche misura giustifica quanto commesso. Nei Paesi oggetti del rapporto almeno una ragazza su tre con et compresa tra i 15 e i 19 anni (par- liamo di circa 84 milioni di perso- ne) stata vittima di violenza psi- cologica, fisica o sessuale da parte del marito o del partner. Sono que- sti il settanta per cento dei casi in Paesi africani come la Repubblica Democratica del Congo e la Gui- nea Equatoriale, mentre si avvicina- no o superano il cinquanta per cento in Uganda, nella Repubblica Unita della Tanzania e in Zimbab- we. Ma il fenomeno interessa an- che lEuropa: in Svizzera, ad esem- pio, il 22 per cento delle ragazze e lotto per cento dei ragazzi con et compresa tra i 15 e i 17 anni ha su- bito almeno una volta una violenza sessuale. Un altro dato sconcertante quello che riguarda gli omicidi. Stando ai dati dellUnicef, i bambi- ni e i giovani sotto i ventanni rap- presentano un quinto delle vittime per omicidio a livello globale, con 95.000 morti nel 2012. Lomicidio la principale causa di morte tra i maschi tra i 10 e i 19 anni a Pana- m, Venezuela, El Salvador, Trini- dad e Tobago, Brasile, Guatemala e Colombia. La Nigeria riporta il pi alto numero di omicidi di bam- bini: 13.000 casi. Ci sono fatti gravi, che nessun Governo, nessun genitore vuole ve- dere, ha commentato Anthony Lake, direttore generale dellUni- cef. Ma se non affrontiamo la realt che ogni terribile statistica rappresenta, non cambieremo mai la mentalit che considera la vio- lenza contro i bambini normale e accettabile. Con unesortazione a ricomporre il patto educativo tra famiglia, scuola e societ Papa Francesco si rivolto ai partecipanti al terzo congresso mondiale di Scholas occurrentes, la rete di strutture didattiche di culture e religioni diverse nata un anno fa proprio su impulso del Pontefice. Il quale, nel pomeriggio di gioved 4 settembre, si recato nellaula nuova del Sinodo per concludere i lavori congressuali e inaugurare la piatta- forma digitale Scholas.social, attra- verso un videocollegamento via in- ternet con studenti di cinque Paesi (Australia, Israele, Turchia, Sud Africa ed El Salvador) in rappresen- tanza di tutti i continenti. Rispondendo ad altrettante do- mande, il vescovo di Roma ha intes- suto un dialogo con i giovani. Li ha incoraggiati a comunicare le espe- rienze e ad ascoltare dagli altri quello che dicono. Del resto, ha ri- cordato, comunicare dare, gene- rosit, rispetto, evitare tutti i tipi di discriminazione. Anche perch nella vita voi potete costruire ponti o alzare muri. Per, ha avvertito, i muri separano, dividono, mentre i ponti avvicinano. E alla domanda su come potrebbe essere il mondo domani, Papa Francesco ha risposto che il futuro migliore lo fanno i gio- vani con due qualit, ali e radi- ci, spiegando in proposito: Giova- ni che abbiano ali per volare, per so- gnare, per creare; e che abbiano ra- dici per ricevere dagli anziani la co- noscenza che ci possono dare solo i pi grandi. Da qui la consegna conclusiva: Il futuro nelle vostre mani. Afferratelo affinch sia mi- g l i o re . Successivamente, nel discorso ri- volto in particolare agli educatori e ai presenti in Vaticano, il Pontefice partito da un presupposto: Non ci sono dubbi che il mondo sia in guerra. Perci, ha aggiunto rilan- ciando la missione di Scholas, biso- gna educare i pi piccoli alla cultura dellincontro, dellintegrazione. So- prattutto non si pu stata la for- te denuncia di Papa Francesco lasciare soli i bambini. Si parla di bambini di strada come se un bam- bino potesse stare solo!. Ecco allo- ra la necessit di rafforzare i lega- mi: sociali, familiari e personali. Infatti, stata la sua conclusione, se i ragazzi non hanno questo, potrebbero rimanere loro soltanto delinquenza e dipendenze. PAGINA 8 MINSK, 5. LUcraina e i ribelli filo- russi hanno firmato oggi a Minsk un accordo per un cessate il fuoco nelle regioni orientali: la misura scatter a partire dalle 18 ora locale. Lo riferi- sce lagenzia Interfax. Fonti di Kiev sostengono che in base allintesa le truppe russe si dovranno ritirare dal territorio ucraino. La firma giunta al termine dellincontro del Gruppo di contatto per la crisi in Ucraina comp osto da rappresentanti dellO rganizzazio- ne per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) di Kiev, Mosca, e ribelli separatisti filorussi tenutosi oggi nella capitale della Bielorussia, Minsk. la prima volta da quando sono cominciati gli scontri armati nelle re- gioni orientali dellUcraina che le autorit di Kiev e i leader delle milizie filorusse hanno deciso di fir- mare un cessate il fuoco dur a t u ro . LUcraina stanca della guerra e far tutto il possibile perch la pace torni nella nostra terra, ha detto ie- ri sera il presidente ucraino, Petro Poroshenko, a margine del vertice della Nato in Galles. I separatisti avevano diffuso sempre ieri un co- municato nel quale esprimevano la loro disponibilit a dichiarare un cessate il fuoco. Tuttavia, questa mattina poche ore prima dellannuncio della tregua, si continuato a combattere alla peri- feria di Mariupol, strategica citt portuale sul Mare di Azov, nuovo epicentro degli scontri scattati con la controffensiva degli insorti filorussi. Nella notte ci sono state esplosioni anche a Donetsk: una serie di defla- grazioni sono state udite nella zona dellaerop orto. Dopo la firma della tregua c la possibilit di una sospensione delle nuove sanzioni previste contro la Russia in relazione alla crisi ucraina. La decisione era stata annunciata gi ieri a margine del summit Nato con- vocato in Galles. A dare lannuncio era stato il ministro degli Esteri bri- tannico, Philip Hammond. Parlando allemittente televisiva Bbc, Ham- mond aveva detto: Se ci sar il ces- sate il fuoco, se sar firmato un ac- cordo in tal senso e se entrer in vi- gore, potremo vedere se ritirare le nuove sanzioni. La Nato per vitale per la si- curezza europea come ai tempi della guerra fredda: il messaggio con il quale il premier britannico David Cameron ha aperto stamani la se- conda giornata del vertice dellAl- leanza atlantica che si conclude que- sta sera. Il leader conservatore che a capo del Governo britannico ha ri- cordato che lultimo summit della Nato si era tenuto in Gran Bretagna nel 1990 e allepoca molti pensava- no che lo scopo della Nato fosse fi- nito. Nel corso dei lavori il segreta- rio generale dellAlleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen, aveva tra laltro affermato: La Russia parla di pace, ma finora non ha fatto un solo passo anzi ha migliaia di uomini e carri armati in Ucraina. NOSTRE INFORMAZIONI Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza: Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Gerhard Ludwig Mller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Bernardito C. Auza, Arcivescovo titolare di Suacia, Osservatore Permanente presso lOrganizzazione delle Nazioni Unite (O. N.U.), e presso lO rga- nizzazione degli Stati Americani ( O. A.S.). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza il Signor Juan Carlos Varela Rodrguez, Presidente della Repubblica di Panam, con la Consorte, e Seguito. Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza il Signor Antoni Mar- t i Petit, Capo del Governo del Principato di Andorra, con la Consorte, e Seguito. La crisi in Iraq e in Siria Tra barbarie e contrasti diplomatici BAGHDAD, 5. Un progressivo imbar- barimento segna la vicenda medio- rientale, con la sfida portata tanto in Iraq quanto in Siria dai terroristi del cosiddetto Stato islamico (Is), la cui aderenza ai principi dellislam stata peraltro pi volte negata dalle voci pi autorevoli della co- munit musulmana mondiale. Men- tre si susseguono le testimonianze di molti cristiani iracheni riusciti a mettersi in salvo grazie alla solida- riet di vicini di casa musulmani, la condizione dei profughi si fa sem- pre pi drammatica. Alla penuria di generi di prima necessit si aggiun- ge infatti anche il pericolo di epide- mie. Nel campo profughi di Anka- wa, un sobborgo a maggioranza cattolica di Erbil, nel Kurdistan ira- cheno, sono gi stati registrati alcu- ni casi di lebbra, come riferito ieri dal parroco don Benham Benoka. La crisi legata allazione dellIs si dipana mentre si assiste a una spac- catura della comunit internaziona- le che non si registrava dai tempi della guerra fredda. La contrapposi- zione tra Russia e Paesi occidentali sulla vicenda ucraina ostacola anche unazione concorde, nellambito dellOnu, per fronteggiare la sfida dellIs. I Paesi occidentali difendo- no comunque la scelta sia dei raid aerei sia di forniture militari a quanti combattono lIs in Iraq. Ma permane una loro sostanziale oppo- sizione al Governo siriano, a sua volta impegnato contro lIs e soste- nuto da Mosca. Tra laltro, la rappresentante di Washington allOnu, Samantha Power, ha di nuovo sollevato la questione delle armi chimiche, esprimendo dubbi sul fatto che lar- senale siriano sia stato in effetti completamente smantellato e pro- spettando il pericolo che armi di questo tipo possano cadere nelle mani dellIs. In Iraq, intanto, non si n t e r ro m - pono n i raid dellaviazione statu- nitense n le violenze dellIs. Secondo la polizia irachena una cinquantina di civili sono stati cat- turati dallIs a Tal Ali, villaggio vicino a Kirkuk, dopo che i resi- denti avevano incendiato una loro p ostazione. In uno dei raid dellaviazione statunitense, intanto, sarebbero stati uccisi tre alti esponenti dellIs, tra cui Abu Hajar Al Sufi, il principale collaboratore del capo del gruppo, Abu Bakr Al Baghdadi. Pregate ogni giorno per quanti soffrono in Iraq. Pregate con me. Lo scrive Papa Francesco in un tweet diffuso venerd 5 settembre e accompagnato dalla foto che pubblichiamo (Crs) LOSSERVATORE ROMANO pagina 2 sabato 6 settembre 2014 LOSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt 00120 Citt del Vaticano ornet@ossrom.va http://www.osservatoreromano.va GIOVANNI MARIA VIAN direttore responsabile Carlo Di Cicco vicedirettore Piero Di Domenicantonio caporedattore Gaetano Vallini segretario di redazione Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va Servizio culturale: cultura@ossrom.va Servizio religioso: religione@ossrom.va Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998 photo@ossrom.va www.photo.va Segreteria di redazione telefono 06 698 83461, 06 698 84442 fax 06 698 83675 segreteria@ossrom.va Tipografia Vaticana Editrice LOsservatore Romano don Sergio Pellini S.D.B. direttore generale Tariffe di abbonamento Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198 Europa: 410; $ 605 Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665 America Nord, Oceania: 500; $ 740 Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30): telefono 06 698 99480, 06 698 99483 fax 06 69885164, 06 698 82818, info@ossrom.va diffusione@ossrom.va Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675 Concessionaria di pubblicit Il Sole 24 Ore S.p.A. 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Importante progresso nel dialogo fra Serbia e Kosovo con una prima bozza di accordo sul nodo dei valichi in occasione, ieri, della ripresa dei colloqui tecnici fra le delegazioni di Belgrado e Pristina a Bruxelles. Lo ha reso noto Maja Kocijani, portavoce dellalto rap- presentante per gli Affari esteri e la politica di Sicurezza dellUnione eu- ropea, Catherine Ashton. In una no- ta, Kocijani ha precisato che le due parti hanno concordato un pro- getto della gestione integrata dei va- lichi di passaggio lungo la frontiera. Secondo la portavoce, lintesa si- glata dal vicepremier kosovaro, Edita Thairi, e dal rappresentante serbo in Kosovo, Dejan Pavievi r a p p re - senta un significativo passo avanti nel lavoro di attuazione della c c o rd o firmato nellaprile del 2013 da Bel- grado e Pristina. Bp colpevole di negligenza per il disastro ambientale del 2010 Negli Stati Uniti si allarga il divario nei redditi tra poveri e ricchi Un bambino migrante sudamericano si nasconde dietro la porta di un centro di assistenza in attesa di entrare negli Stati Uniti (Afp) Il logo della moneta unica di fronte alla sede della Bce a Francoforte (Ansa) WASHINGTON, 5. Il fenomeno della mobilit umana sempre pi ingi- gantito da una condizione mondiale segnata dalla fame e dalla guerra. Flussi ogni giorno maggiori di mi- granti per motivi economici e di profughi per le situazioni di conflit- to premono sui confini di numerosi Paesi. I flussi pi rilevanti sono quelli cosiddetti tra sud e sud (cio da Paesi poveri ad altri Paesi poveri) con conseguenze sempre pi dram- matiche per la tenuta delle societ dove arrivano migranti e profughi. Lesempio pi evidente di questi ul- timi anni dato dal conflitto siriano, che ha visto oltre tre milioni di pro- fughi riversarsi in pratica quasi com- pletamente in Libano, Giordania e Turchia. Ma altrettanto avviene nelle diverse, spesso incancrenite crisi afri- cane. Basti pensare ai milioni di pro- fughi somali in Kenya o a quelli su- danesi nei Paesi confinanti o ai con- tinui movimenti di popolazioni nel Sahel, nella regione dei Grandi La- ghi, nel golfo di Guinea e in altre aree del continente. Preoccupante, al tempo stesso, anche la situazione in America, so- prattutto al confine tra Messico e Stati Uniti, sulle frontiere marittime meridionali e su quelle terrestri orientali europee, nel sud-est asiatico e in generale negli oceani Indiano e Pa c i f i c o . Tra i milioni e milioni di persone coinvolte in questo epocale e tragico fenomeno aumenta la percentuale di bambini, spesso non accompagnati. Per esempio, sono stati oltre 66.000 i bambini migranti arrestati per aver attraversato illegalmente la frontiera fra Messico e Stati Uniti in questo anno fiscale, iniziato nello t t o b re scorso, con un aumento dell88 per cento rispetto allanno precedente. I numeri forniti dal Dipartimento del- la sicurezza nazionale statunitense ri- guardano minori non accompagnati originari prevalentemente dellAme- rica centrale: quelli fermati ad ago- sto dalla Border Patrol, la polizia di frontiera, provenivano in maggioran- za da El Salvador, Guatemala e Honduras, oltre che dallo stesso Messico. Rispetto ai mesi preceden- ti, le statistiche mostrano un calo nellaffluenza dallHonduras, che fi- nora era invece in testa alla lista per numero di bambini migranti. A pro- posito di questa emergenza, il presi- dente statunitense Barack Obama ha parlato di una crisi umanitaria, chie- dendo al Congresso di stanziare fon- di per 3,7 miliardi di dollari per farle fronte, ma finora senza risultati. Da parte loro, i presidenti dei Paesi dellAmerica centrale hanno chiesto alla Casa Bianca un piano di aiuti per consentire alla regione di lottare con pi efficacia contro linsi- curezza e il narcotraffico che spingo- no un crescente numero di adulti, giovani e bambini a migrare verso la frontiera statunitense. Lemigrazione resta la sola via possibile anche per i cittadini di molti Paesi risparmiati dalla guerra o dalle violenze della malavita, ma stremati da povert e discriminazioni sociali. il caso, per esempio, del Bangladesh, dove sono almeno cin- que milioni i lavoratori emigrati, su 156 milioni di abitanti. In molti casi, come sempre accaduto anche in Pae- si che oggi sono a pieno titolo nella parte ricca del mondo, le rimesse di questi migranti rappresentano una voce rilevante per leconomia del Paese dorigine. Secondo una recen- te ricerca delluniversit di Dhaka, le rimesse degli immigrati, che nel 2010, ultimo anno con dati disponi- bili, hanno raggiunto gli 11 miliardi di dollari, rappresentano la principa- le fonte di sostentamento per molte comunit prive altrimenti di risorse. Pubblichiamo la traduzione italiana dellintervento pronunciato il I set- tembre dallarcivescovo Silvano M. Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso lUfficio delle Na- zioni Unite ed Istituzioni specializzate a Ginevra, durante la XXII sessione speciale del Consiglio dei Diritti dellUomo dedicata allIraq. Signor Presidente, In diverse regioni del mondo ci sono centri di violenza il Nord dellIraq in particolare che sfida- no le comunit locale e internazio- nale a rinnovare i propri sforzi nel- la ricerca della pace. Ancor prima delle considerazioni del diritto umanitario internazionale, del dirit- to bellico, e quali che siano le cir- costanze, un requisito indispensabi- le il rispetto della dignit inviola- bile della persona umana, che il fondamento di tutti i diritti umani. La tragica incapacit di rispettare questi diritti fondamentali evi- dente nellautoproclamata entit di- struttiva, il cosiddetto gruppo Sta- to Islamico (Is). Le persone ven- gono decapitate quando affermano la propria fede; le donne vengono violate senza piet e vendute al mercato come schiave; i bambini sono costretti a combattere; i pri- gionieri vengono massacrati, contro ogni norma giuridica. La responsabilit della protezio- ne internazionale, specialmente quando un Governo non in gra- do di garantire la sicurezza delle vittime, sicuramente si applica a questo caso, e occorre adottare, con urgenza e decisione, misure concrete per fermare lingiusto ag- gressore, per ripristinare una pace giusta e per proteggere tutti i grup- pi vulnerabili della societ. Occor- re compiere passi adeguati per rag- giungere questi obiettivi. Tutti gli attori regionali e inter- nazionali dovrebbero condannare in modo esplicito il comportamen- to brutale, barbaro e incivile dei gruppi criminali che combattono nellEst della Siria e nel Nord dellIraq. La responsabilit di proteggere deve essere assunta in buona fede, nel quadro del diritto internaziona- le e del diritto umanitario. La so- ciet civile in generale, e le comu- nit religiose ed etniche in partico- lare, non devono diventare uno strumento di giochi geopolitici re- gionali e internazionali. N devono essere viste come un oggetto din- d i f f e re n z a per via della loro iden- tit religiosa o perch altri giocato- ri le considerano unentit trascu- rabile. La protezione se non effi- cace non protezione. Le competenti agenzie delle Na- zioni Unite, in collaborazione con le autorit locali, devono fornire un aiuto umanitario adeguato, cibo, acqua, medicinali e riparo a quanti fuggono dalla violenza. Questo aiuto, tuttavia, deve essere un aiuto temporaneo demergenza. I cristia- ni, gli yazidi e gli altri gruppi di- slocati forzatamente, hanno il dirit- to di ritornare alle proprie case, ri- cevere assistenza per ricostruire le loro abitazioni e i luoghi di culto e vivere in sicurezza. Bloccare il flusso di armi e il mercato clandestino del petrolio, come anche il sostegno politico in- diretto al cosiddetto gruppo Stato Islamico aiuter a porre fine alla violenza. Gli autori di questi crimini con- tro lumanit devono essere perse- guiti con determinazione. Non bi- sogna permettere loro di agire con impunit, rischiando che si ripeta- no le atrocit gi commesse dal co- siddetto gruppo Stato Islamico. Signor Presidente, Come ha sottolineato Papa Fran- cesco nella sua lettera al Segretario Generale Ban Ki-moon: Gli attac- chi violenti [...] non possono non risvegliare le coscienze di tutti gli uomini e le donne di buona volon- t ad azioni concrete di solidariet, per proteggere quanti sono colpiti o minacciati dalla violenza e per assicurare lassistenza necessaria e urgente alle tante persone sfollate, come anche il loro ritorno sicuro alle loro citt e alle loro case. Ci che oggi accade in Iraq gi acca- duto in passato e potrebbe accade- re domani in altri luoghi. Lesp e- rienza ci insegna che una risposta insufficiente o, peggio ancora lina- zione totale, spesso porta a un ul- teriore aumento della violenza. Il non proteggere tutti i cittadini ira- cheni, permettendo che diventino vittime innocenti di questi crimina- li in un clima di parole vuote, che corrisponde a un silenzio globale, avr conseguenze tragiche per lIraq, per i paesi limitrofi e per il resto del mondo. Sar anche un duro colpo alla credibilit di quei gruppi e individui che cercano di promuovere i diritti umani e il di- ritto umanitario. In particolare, i leader delle diverse religioni hanno la speciale responsabilit di far ca- pire che nessuna religione pu giu- stificare questi crimini crudeli e barbari moralmente reprensibili e di ricordare a tutti che come unica famiglia umana siamo custodi dei nostri fratelli. FRANCOFORTE, 5. Ora siamo al li- mite pi basso, arrivati al quale non sono pi possibili aggiusta- menti tecnici. Le parole di Draghi arrivano al termine di uno dei sum- mit della Bce pi attesi degli ultimi anni. E lattesa, in questo caso, stata ripagata: il denaro non mai costato cos poco in Europa, e que- sto significa agevolazioni sul merca- to del credito e, in buona sostanza, aiutando leconomia reale e le im- p re s e . La decisione di abbassare i tassi di interesse nellarea euro non stata unanime ha sottoli- neato Draghi in conferenza stampa. Ora per, la palla passa ai Governi: le riforme strutturali a questo punto devono chiaramente prende- re slancio. Insomma, i ventotto devono fare la loro parte. Il Consiglio ha confermato allunanimit limpegno ad adottare misure non convenzionali nel caso di un periodo prolungato di bassa stagnazione ha spiegato Draghi. dunque stato deciso un piano per lacquisto di titoli Abs (Asset backed securities, sono titoli bancari cartola- rizzati, rappresentativi di prestiti al- le imprese e alle famiglie) a partire da ottobre. Solo titoli semplici e trasparenti, ha detto Draghi. Da questa operazione si prevede un impatto positivo sul bilancio della Bce e sulla politica monetaria. An- che se il presidente ha detto che molto difficile a questo punto valu- tare il volume dei nuovi piani. Lipotesi di un quantitative easing sul modello della Federal Reserve americana (il programma di acqui- sto di titoli di Stato dei Paesi mem- bri per immettere liquidit nel siste- ma e agevolare la ripresa) stata discussa: alcuni governatori avreb- bero voluto fare di pi, altri meno ha spiegato Draghi. Ieri, comunque, la decisione pi importante presa dai vertici di Francoforte stata quella relativa al taglio dei tassi. La Bce ha letteral- mente spiazzato i mercati tagliando i tre tassi che controlla al fine di contrastare la deflazione (una dimi- nuzione del livello generale dei prezzi). Nel dettaglio, listituto ha tagliato il tasso di riferimento, il tasso sui depositi e il tasso sulle operazioni di rifinanziamento mar- ginali: tutti ridotti di dieci punti base. Il principale tasso di rifinan- ziamento dunque passato dallo 0,15 per cento allo 0,05. Il tasso sul- le operazioni di rifinanziamento marginali dallo 0,40 allo 0,30 per cento. Infine, il tasso sui depositi che la Bce custodisce per conto delle banche commerciali, che era gi negativo, passer dal meno 0,10 per cento al meno 0,20 per cento. I livelli stabiliti ieri entreranno in vigore dal 10 settembre sono i nuovi minimi storici per tutti i principali tassi ufficiali. La mossa fa seguito a segnali precisi che il presidente Mario Dra- ghi aveva lanciato durante il suo intervento al classico simposio an- nuale dei vertici della finanza mon- diale che si tiene negli Stati Uniti ad agosto, a Jackson Hole. Riferen- dosi al generale indebolimento del- la ripresa e al problematico calo an- che delle generali attese sullinfla- zione, il presidente aveva avvertito che il Consiglio direttivo prender atto di questi sviluppi e, nellambi- to del suo mandato, user tutti gli strumenti necessari a garantire la stabilit dei prezzi. WASHINGTON, 5. Bp ricorrer in appello contro la decisione del giu- dice federale statunitense Carl Barbier, che ieri ha accusato il co- losso petrolifero britannico di gra- ve e clamorosa negligenza in rela- zione al disastro ambientale del 2010 nel Golfo del Messico. Nella sentenza, il giudice ha af- fermato che Bp non ha preso, e non ha voluto prendere, le misure di sicurezza necessarie per impedire la sciagura della marea nera. La de- cisione apre cos la strada a multe ancora pi salate per Bp. In base al Clear Water Act, la legge antinqui- namento, la negligenza grave e in qualche modo deliberata espone Bp al pi alto livello di sanzioni, ovvero 4.300 dollari al barile. Wa- shington stima che in mare siano fi- niti 4,2 milioni di barili, ma il giu- dice non ha ancora deliberato al ri- guardo. La quantit di barili finiti in mare sar determinante per sta- bilire quanto Bp dovr pagare, e una decisione in merito attesa a gennaio. In un comunicato ufficia- le, Bp si dichiarata fortemente in disaccordo con la sentenza. WASHINGTON, 5. Negli Stati Uni- ti, durante la ripresa economica tra il 2010 e il 2013, le disparit nei redditi si sono ampliate. I dati della Federal Reserve (Fed), resi noti ieri, mostrano infatti come il divario fra gli americani pi ricchi e quelli pi poveri si sia allargato, con le famiglie delle classi media e medio alta che in questi anni non hanno recuperato le perdite subite fra il 2007 e il 2010.Per i cittadini pi ricchi, invece, la situazione inversa: il dieci per cento delle fa- miglie agiate ha visto aumentare i redditi nonostante laumento delle imposte. Al tre per cento degli americani pi ricchi fa capo nel 2013 il 30,5 per cento dei redditi totali. Lallargamento delle dispa- rit oggetto di un ampio dibatti- to politico. Il presidente della Fe- deral Reserve, Janet Yellen, ne ha parlato durante laudizione per la sua conferma alla guida della Ban- ca centrale, affermando che le di- sparit sono un serio problema ne- gli Stati Uniti e molti dei fattori che le causano sono al di fuori del controllo della Fed stessa. LOSSERVATORE ROMANO sabato 6 settembre 2014 pagina 3 Lesercito somalo e le forze della missione africana riprendono Jalalaqsi Mogadiscio offre lamnistia ad al Shabaab ABUJA, 5. caduta nelle mani di Boko Haram, il gruppo islamista responsabile delluccisione di mi- gliaia di persone in Nigeria, an- che la localit di Banki, nello Sta- to nordorientale del Borno, al confine con il Camerun. Secondo fonti concordanti citate dalla stampa locale, lattacco di Boko Haram ha spinto a fuggire oltre confine non solo i tre quarti della popolazione di Banki, ma anche le forze di sicurezza nigeriane, che si sarebbero rifugiate nella lo- calit camerunense di Amchide. Le fonti aggiungono che a Banki, come in altre localit di recente conquista nel Borno, Boko Ha- ram sta reclutando a forza uomini e ragazzi. A giudizio di molti osservatori, anche questultimo attacco confer- ma la determinazione di Boko Haram a instaurare il proprio do- minio nel Borno, sua principale roccaforte, e pi in generale nel nord-est del Paese. La Nigeria sta per perdere il controllo dello Stato di Borno, compresa la sua capitale Maiduguri, hanno av- vertito esperti del Nigeria Securi- ty Network (Nsn), lanciando lal- larme per un possibile imminente attacco contro Maiduguri. Tuttora incerte sono peraltro le notizie in provenienza da Bama, una citt di circa 250.000 abitanti, la seconda del Borno, situata a soli settanta chilometri da Maidu- guri. Secondo fonti locali a Ba- ma, i miliziani di Boko Haram sarebbero ormai in posizione di forza in citt. Le autorit statali del Borno e il Governo federale di Abuja, oltre allesercito, affer- mano invece di avere il controllo della situazione. Sintensifica loffensiva di Boko Haram in Nigeria B o m b a rd a t e a Bengasi le postazioni dei jihadisti TRIPOLI, 5. Caccia ed elicotteri militari libici hanno violentemen- te bombardato postazioni e depo- siti di armi dei jihadisti di Ansar Al Sharia a Bengasi, nella parte orientale del Paese. Testimoni parlano di potenti esplosioni nella zona est della citt al centro da giorni di una furente battaglia per il controllo dellaerop orto. Secondo quanto riferisce il sito internet libico Al Wasat, i raid so- no avvenuti la scorsa notte e sono stati i pi violenti degli ultimi giorni e hanno colpito sette obiet- tivi, alcuni dei quali legati al gruppo Ansar Al Sharia. Intanto lesercito libico, fedele al generale Khalifa Haftar, sta concentrando le sue forze sul monte di Zintan, dal quale intende lanciare un at- tacco contro le milizie islamiche di Misurata che controllano ormai i punti nevralgici di Tripoli. La Libia continua dunque a es- sere teatro di guerra e trova enor- mi difficolt il processo di transi- zione politica. In quattro mesi di combattimenti tra milizie libiche, circa 250.000 persone sono state costrette a fuggire dalle loro case a Tripoli e Bengasi. Lo rivela un documento diffuso ieri dalla Missione Onu di supporto alla Libia e dallalto commissariato dellOnu per i Diritti umani. Secondo la nota, 150.000 delle persone messe in fuga hanno la- sciato la Libia, mentre le restanti 100.000 sono fuggite in altre citt del Paese. Tra chi scappato dal- la Libia si contano molti lavorato- ri arrivati da altri Paesi. Lo studio dellOnu parla infine di un cli- ma di terrore che impedisce a molti civili di raccontare le atroci- t commesse dalle milizie libiche. Il presidente cinese rinvia la visita a Islamabad In Pakistan caos politico Accelera la pacificazione in Mozambico Il leader della Renamo torna a Maputo LOms annuncia trattamenti sp erimentali contro leb ola GINEVRA, 5. LO rganizzazione mondiale della sanit (Oms) ha presentato al vertice di esperti in corso a Ginevra otto trattamenti sperimentali e due vaccini da svi- luppare per combattere il virus ebola che dallinizio dellanno continua a espandersi in Africa occidentale. LOms ha comunque avvertito che i nuovi trattamenti non saranno disponibili per un uso generalizzato prima della fine dellanno. Fino ad allora, si legge in un documento di lavoro dellO ms, potranno essere disponibili solo piccole dosi da utilizzare come te- st. Il documento ricorda che nes- suno dei trattamenti in questione stato testato clinicamente e che per il loro sviluppo e valutazione sperimentali ci vorrebbero fino a dieci anni in circostanze normali. In proposito, lOms sottolinea che sono state messe in campo misu- re eccezionali per accelerare il rit- mo dei test clinici. Morte decine di persone per le piogge monsoniche Alluvioni nel Punjab e in Kashmir Soldati ugandesi membri della missione dellUnione africana in Somalia (Reuters) Persone in fuga dalle piogge nella citt indiana di Srinagar (La Presse/Ap) Un ponte tra Tanzania e Rwanda DOD OMA, 5. Gli scambi commer- ciali nella regione dei Grandi La- ghi transiteranno su un nuovo ponte, importante punto di pas- saggio costruito a Rusumo, sul confine tra Tanzania e Rwanda. Linfrastruttura, la cui costru- zione durata due anni, collega le due rive del fiume Akagera, che separa i due Paesi. Un ponte lungo ottantadue chilometri, sul quale possono circolare camion che trasportano fino a quattro- cento tonnellate di merci. Lim- portante opera consentir di ri- durre il traffico su un altro ponte costruito quarantanni fa e che non pu sopportare pesi superio- ri alle cinquantasei tonnellate, hanno spiegato gli ingegneri. Sia Rwanda che Tanzania sono Paesi membri della Comunit dellAfrica orientale (Eac), lo rg a - nismo regionale costituito anche da Kenya, Burundi e Uganda, i cui scambi commerciali hanno raggiunto questanno un valore record, ma sono ancora ostacolati da barriere e restrizioni. LEac fu costituita una prima volta nel 1967 e poi rifondata nel 2000. Oggi copre unarea di un milione e 820.000 chilometri quadrati, dove vivono circa cen- tocinquanta milioni di persone. Per il Myanmar allarme ambientale NAYPYIDAW, 5. Esperti asiatici hanno sollevato preoccupazioni circa i piani in corso per la co- struzione di sei dighe sul fiume Thanlwin, nel sud del Myanmar. Riuniti presso lUniversit di Mawlamyine, capitale dello Sta- to del Myanmar di Mon, gli stu- diosi hanno condiviso le loro ri- cerche sugli impatti sociali e am- bientali che le dighe avrebbero sulle comunit che vivono lungo il fiume. MO GADISCIO, 5. Alloffensiva militare contro i ri- belli radicali islamici di al Shabaab il Governo di Mogadiscio affianca lofferta di amnistia e di rein- tegro nella societ per i miliziani che deporranno le armi entro 45 giorni. Il Governo creer le mi- gliori condizioni per consentire a chi rispetta la scadenza di costruirsi un futuro, ha annunciato il ministro della Sicurezza, Khalif Ahmed Ereg, dopo una riunione dellEsecutivo nella quale stato appunto deciso di mettere in atto un tenta- tivo politico di incoraggiare le defezioni allinter- no di al Shabaab, gi data pi volte per sconfitta, ma che ha dimostrato di mantenere intatta la sua capacit di colpire, sia con attacchi armati, sia con attentati terroristici in territorio somalo e alleste- ro, in particolare in Kenya. Lofferta arriva in un momento in cui loffensi- va contro al Shabaab dellesercito e dellAmisom, la missione dellUnione africana in Somalia, sem- bra far registrare successi e mentre contro il grup- po ribelle sono stati sferrati nel Basso Shabelle anche attacchi, dallesito ancora incerto, dellavia- zione statunitense. Le truppe somale hanno strap- pato nelle ultime ore ad al Shabaab la localit di Jalalaqsi, dopo che nei giorni scorsi avevano ri- preso il controllo di Bulomarer, importante citta- dina a 160 chilometri a sud-ovest di Mogadiscio, sempre nel Basso Shabelle. La nuova operazione di terra, denominata Oceano Indiano, per ricon- quistare porti e altri punti nevralgici ancora con- trollati dagli insorti islamici nel sud del Paese tuttora in corso. Il prossimo obiettivo strategico dellesercito so- malo e dellAmisom Barawe, grande e ultimo porto nelle mani di al Shabaab, dal quale viene esportato carbone verso i paesi del Golfo e che rappresenta quindi unimportante fonte di re d d i t o . ISLAMABAD, 5. di almeno 72 morti e oltre cento feriti il bilancio di due giorni di piogge monsoniche che hanno sferzato la regione del Pun- jab, nel Pakistan orientale, e il Ka- shmir, nel nord. I media locali spie- gano oggi che gran parte degli inci- denti mortali sono stati provocati dal crollo di tetti e da scosse elettri- che. Secondo unemittente locale, il capoluogo del Punjab, Lahore, sta- ta la citt pi colpita dai monsoni, con un bilancio di oltre quaranta morti e molti feriti. Molte persone sono ancora intrap- polate nelle loro case, mentre il traf- fico aereo e ferroviario stato inter- rotto. Le previsioni parlano di alme- no altre 72 ore di forti piogge e di alluvioni. Di norma i monsoni colpi- scono lIndia e il Pakistan a giugno e piogge cos intense sono rare nel mese di settembre, sebbene si siano ripetute regolarmente negli ultimi tre anni. E almeno cinquanta persone sono morte ieri quando lautobus su cui viaggiavano precipitato in un fiu- me in piena nello Stato di Jammu e Kashmir. Lo riporta lagenzia di stampa indiana Ians, precisando che ci sono dei dispersi di cui si ignora ancora il numero. Al momento della sciagura, sul veicolo cerano circa settanta viaggiatori provenienti da una festa di nozze. Lungo un tratto di strada nel distretto di Rajauri, il mezzo stato sorpreso dal maltem- po ed stato travolto da una enor- me massa dacqua. Le squadre di soccorso sono al lavoro per cercare eventuali superstiti. Da alcuni gior- ni, la regione himalayana del Ka- shmir, divisa tra India e Pakistan, stata colpita da piogge record che hanno causato diversi morti e feriti. MAPUTO, 5. stato accolto da cen- tinaia di sostenitori entusiasti Afon- so Dhlakama, storico leader dellex ribellione della Resistenza nazionale mozambicana (Renamo), che dopo quasi due anni trascorsi in clandesti- nit ha raggiunto la capitale Mapu- to per latteso primo incontro, oggi, con il presidente Armando Emilio Guebuza, leader del Fronte di libe- razione del Mozambico (Frelimo), il partito rimasto sempre al potere nel Paese fin dallindipendenza dal Por- togallo. I due hanno sottoscritto laccordo di pace gi raggiunto dalle parti nei giorni scorsi. Il ritorno di Dhlakama nella capi- tale definito da molti osservatori e dalla gran parte della stampa mo- zambicana come un momento stori- co e come il suggello del pieno ri- torno alla normalit e alla pace, do- po due anni nel quale si era riaccesa una sorta di guerra civile a bassa in- tensit nelle regioni centrali del Pae- se. Nel 2012, infatti, si erano riaccesi scontri nelle province di Sofala, principale roccaforte degli ex ribelli, Manica, Tete e Zambezia. La recrudescenza degli scontri si era manifestata dopo un ventennio di pace seguita allo storico accordo firmato il 4 ottobre 1992 a Roma, che aveva messo fine a un periodo altrettanto lungo di guerra civile tra Frelimo e Renamo. Luscita dalla clandestinit di Dhlakama, che dal 2012 rimasto nelle montagne di Gorongosa dopo un attacco dellesercito alla sua resi- denza nella provincia di Sofala, il punto di arrivo di un lungo proces- so negoziale sfociato lo scorso lu- glio nella firma di un accordo di cessate il fuoco. Lintesa, approvata formalmente dal parlamento di Ma- puto la scorsa settimana, dovrebbe contribuire a rasserenare il clima in vista delle elezioni legislative e pre- sidenziali del 15 ottobre. Dhlakama, che ha 61 anni, si candidato in tutte le elezioni presi- denziali finora tenute in Mozambico e far altrettanto il 5 ottobre. Il lea- der della Renamo dovr misurarsi con il favoritissimo Filipe Nyusi, candidato del Frelimo Guebuza arrivato al termine del suo secondo e conclusivo mandato ma anche con Daviz Simango, presentato dal Movimento democratico del Mo- zambico, che in base ai sondaggi oggi la seconda forza politica del Paese, superando i consensi della Renamo. Questultima nella legisla- tura uscente aveva poco pi di un quinto dei seggi parlamentari, 51 su 250. ISLAMABAD, 5. Il caos politico in corso in Pakistan, che ha prodotto una situazione critica in termini di sicurezza, ha spinto il presidente ci- nese, Xi Jinping, a rinviare la sua imminente visita nel Paese. Lo riferisce lemittente Geo Tv, spiegando che, alla luce delle inces- santi proteste che ormai hanno rag- giunto la zona rossa di Islama- bad, un team presidenziale addetto alle questioni di sicurezza stato inviato da Pechino per un sopral- luogo e ha negato il suo via libera alla visita. Il viaggio che il presi- dente cinese ha in programma dal 17 al 19 settembre si limiter quindi a Sri Lanka e India. Intanto, il ministro dellInterno pakistano, Nisar Ali Khan, ha reso noto che i manifestanti del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti) e del Pakistan Awami Tehreek (Pat) hanno espres- so la loro intenzione di lasciare la Constitution Avenue di Islamabad, che presidiano da settimane per protesta contro il premier, Nawaz Sharif, per trasferirsi in unaltra zo- na della capitale, D-Chowk area. Manifestanti dei due partiti dellopposizione si erano pericolo- samente avvicinati nei giorni scorsi alla cosiddetta zona rossa di Isla- mabad tentando di assediare il Par- lamento, la Corte Suprema e le am- basciate straniere. Nel corso delle violente proteste sono morte alme- no due persone. I n c o n t ro tra Santa Sede e Vietnam Con riferimento alla decisione adottata nel corso del quarto in- contro del Gruppo di Lavoro congiunto Vietnam Santa Se- de, svoltosi nella Citt del Vati- cano nel giugno 2013, si terr ad Ha Noi, nei giorni 10-11 settem- bre corrente, il quinto incontro del medesimo Gruppo di lavoro. La riunione servir ad approfon- dire e sviluppare le relazioni bi- laterali tra il Viet Nam e la San- ta Sede. LOSSERVATORE ROMANO pagina 4 sabato 6 settembre 2014 di CARLO CARLETTI D iversamente da uninve- terata e non ancora scomparsa corrente di studi, la prassi epigrafi- ca delle origini cristiane non pu che essere osservata nellot- tica culturale e concettuale dellunit dellepigrafia romana, senza trascura- re o deprimere la progressiva inci- denza di aspetti qualificanti diretta- mente indotti dallemergenza e dal consolidamento del fenomeno cri- stiano. In questa direzione gli ele- menti legittimanti di una committen- za cristiana sempre e comunque van- no inseriti e osservati nellambito delle diverse tipologie funzionali previste nella prassi epigrafica roma- na, latina e greca. Licastica espressione mortis me- tuenda potestas (Ed 21, 8), scritta da un cristiano (Damaso) nella seconda met del IV secolo poteva accompa- gnarsi, senza contraddizione alcuna, sia alla tomba di un pagano sia a quella di un cristiano, poich altro non veicolava se non un condiviso sentimento primario radicato nel comune terreno della sfera antropo- logica. Nella secolare storia della epigrafia dei cristiani, la diversa con- cezione della morte che caratterizza i Christi fideles e li distingue nella so- ciet romana, non immediatamente e ste, doveva potersi rintracciare anche nel periodo delle origini in senso stretto. A eccezione di pochissimi esemplari genuinamente protocristia- ni, come ad esempio la stele di Abercio o le iscrizioni della famiglia degli An c o t i i nel sepolcreto della Piazzola sulla via Appia, la docu- mentazione richiamata a sostegno di un ipotetico Urchristentum epigrafico veniva in definitiva individuata nella lettura cristiana di prodotti epigra- fici di epoca medio-imperiale, che non presentano altra caratterizzazio- ne se non quella di essere iscrizioni funerarie romane. In questa atmosfera ideologica emersero deplorevoli episodi di in- terventi seriori con manomissioni di scriptiones Christianae Urbis Romae II, n. 4246). Linserzione della sequenza verba- le greca tra la d p re c a t i o agli dei Mani e lapparato figurativo (due ancore affrontate a un pesce) appare ogget- tivamente come una anomalia in un prodotto senza dubbio di alta quali- t officinale e peraltro la stessa locu- zione ichthys zonton (pesce dei vi- venti) si configura come unicum assoluto nella complessiva produzio- ne epigrafica di committenza cristia- na, sia occidentale che orientale. In realt, come ha dimostrato Giorgio Filippi in unaccuratissima ricognizione autoptica, la stele vati- cana nel corso della sua storia sub una serie di successivi rimaneggia- menti e reimpieghi (in Ivan Di Ste- fano Manzella (a cura di), Le iscri- zioni dei cristiani in Vaticano. Materia- li e contributi scientifici per una mostra epigrafia, Citt del Vaticano, 1977, Scheda n. 3.2.2, pp. 218220). Alla redazione originaria, costitui- ta dalla dedica dis Manibus, da due pesci affrontati allancora e dalla menzione di un defunto altrimenti quella di Licinia Amias; successiva- mente sotto il dis Manibus fu inserito ichthys zonton. I primi due impieghi dovettero intervenire tra la met del II e linizio del III secolo, il terzo in unet imprecisabile che nulla impo- ne di circoscrivere al mondo antico, anche perch suscita pi di qualche dubbio la compresenza di latino e greco in un medesimo contesto e analogamente appare incongruo Allo stato attuale salvo poche e ben individuabili isole di resistenza la critica epigrafica ha nella so- stanza recepito la ormai consolidata lezione di due maestri come Franz Joseph Dlger e Antonio Ferrua (ambedue sacerdoti cattolici), che avviarono una vera e propria epura- zione riportando le iscrizioni prete- stuosamente ritenute cristiane al loro rispettivo ambito di pertinenza: in partibus infidelium, come avrebbe detto tra il serio e il faceto Giovanni Battista de Rossi. I principi guida e il concreto av- vio di questo processo di revisione sono solidamente ancorati al concet- to storiografico dellAu s e i n a n d e rs e t - zung zwischen Antike und Christentum (la dialettica tra mondo antico e cristianesimo) di Dlger e alle esperienze maturate da Ferrua nella sua militanza epigrafica, che gli con- sentirono di elaborare il principio, secondo cui unepigrafe doveva con- siderarsi come pagana fino a che si disponesse di argomenti p ositivi per ritenerla cristiana: nel dubbio aggiungeva meglio rinunciare a una scelta definitiva. E a questo proposito come ri- cordo personale ripropongo quan- to Ferrua ripeteva pi volte nel cor- so delle sue lezioni di epigrafia pres- so il Pontificio Istituto di Archeolo- gia Cristiana: il doveroso approccio laico alla ricerca pu recare beneficio non solo alla conoscenza storica ma anche alla causa e alla credibilit della Chiesa, soprattutto quando uno studioso credente che si con- fronta con le testimonianze spesso lacunose e non facilmente decifrabili relative alla antichit cristiana. Preistoria dellepigrafia e false attribuzioni Il pesce dei viventi Monete e tracce di sepolture la datano al IV secolo Scoperta una chiesa tardoantica in Kosovo Storia biblica di un sentimento frainteso Profondit della tenerezza dallomelia per linaugurazione del mini- stero petrino, il 19 marzo 2013, di Papa Francesco: non dobbiamo aver paura del- la bont, anzi neanche della tenerezza. Mettendo alla prova le sue vecchie cer- tezze, lautore cerca poi nella Bibbia e nei Vangeli e trova una lunga traccia di questo sentimento nelle Scritture. Lo stesso Dio della Bibbia, comune- mente descritto come terribile e minac- cioso, conosce quale sia la profondit del sentimento della tenerezza; e ancora la cosa pi sorprendente che il Dio dellAntico Testamento fa appello alla sua tenerezza proprio in forza della sua divinit. Si legge infatti in Osea: Come potrei abbandonarti Efraim, come conse- gnarti ad altri, Israele? Non dar sfogo allardore della mia ira, non torner a di- struggere Efraim, perch sono Dio e non un uomo. Anche i Vangeli documentano, ampia- mente, come il sentimento della tenerezza sia testimonianza della Verit. La tenerez- za di Ges Carolla analizza anche il si- gnificato letterale dei testi misericor- dia, comprensione, commozione per luomo, sentire insieme a lui; un senti- mento di grande forza per nulla provvi- sorio o volubile. Gli esempi sono moltis- simi, Ges come maestro, come pastore, come taumaturgo, come sposo e come Tutti i reperti delle origini della vita della Chiesa vanno studiati nellottica culturale e concettuale unitaria della prassi epigrafica romana non sempre viene palesemente se- gnalata nelle scritture che si accom- pagnano alla morte. Agli albori delle prime testimonianze tra la fine del II e linizio del III secolo e prima della realizzazione di luoghi di se- poltura voluti dalla comunit, non sembrano emergere, se non episodi- camente, segni espliciti di identit e di appartenenza. Questa oggettiva realt fino dallinizio del secolo scorso era stata di fatto rimossa da parte di non po- chi studiosi anche autorevoli, soprat- tutto nella stagione della pi accesa polemica antimodernista, che coin- volse in pieno anche gli studi di ar- cheologia ed epigrafia. Era prevalen- te il preconcetto che, anche attraver- so il medium epigrafico, i cristiani fin dalle origini quasi di necessit aves- sero dichiarato la loro appartenenza, ricorrendo a codici simbolici te- stuali e/o figurali relativi ad aspet- ti qualificanti della loro identit. Da queste ricerche ne deriv unimmagine del tutto autoreferen- ziale: una prassi epigrafica fin dalle origini definita con una propria identit, fondata su una matrice bi- blica che ne avrebbe permeato for- me e contenuti. Una ricostruzione solo virtuale che non trova riscontro almeno nei termini in cui fu for- mulata e sostenuta nella realt della documentazione. Ma ci non imped che una parte consistente della ricerca si indirizzasse alla cac- cia di emergenze di un genuino e ri- conoscibile specifico cristiano che, seppure in forme volutamente nasco- ne stele pagane furono deprivate, tramite scalpellatura, del loro segna- colo identitario, ladprecatio agli dei Mani, onde come si scrisse to- gliere ai nostri censori [i protestanti] ogni pretesto per malignare (Anto- nio Ferrua, Documenti sullo scavo e pubblicazione della catacomba di s. Ca- terina di Chiusi, in Rivista di ar- cheologia cristiana 60, 1984, p. 94 , doc. n. 14). Anche a Roma si verificarono epi- sodi di questo genere seppure non firmati: se a Chiusi si scalpellava nellUrbe come pare si procede- va a nuove aggiunte. ben nota, anzi celeberrima, la cosiddetta stele funeraria di Licinia Amias, indicata dalla vulgata storiografica come te- stimonio protocristiano, precursore delluso di Ichthys (pesce) e della combinazione figurale pesce-ncora in chiave cristiana. Si tratta di una stele funeraria con acroteri di fine II - ini- zio III secolo. Le informazioni sulla sua provenienza si limitano alla ge- nerica indicazione area Vaticana, ma non se ne conosce lesatto origi- nario contesto monumentale di ap- partenenza, anche se la morfologia del supporto (una stele marmorea) non pu che far supporre il suo im- piego in un cimitero sudiale, cio allaperto cielo. Si potrebbe pensare ma pura ipotesi alla necropoli sotto la basilica di San Pietro ovvero allesteso sepolcreto ritrovato sotto lAutoparco Vaticano. Questo il te- sto inciso: d(is) M(anibus) / ichthys zonton / (ncora, piscis, ncora) / Li- ciniae Amiati be|nemerenti vixit | (In- materiali antichi, piegati forzosamente a quella che impropriamente si riteneva come giusta causa. quanto accad- de nella catacomba di Santa Caterina a Chiusi un ipogeo misto in cui giacevano insieme paga- ni e cristiani dove per iniziativa di alcuni stu- diosi locali nel 1854 alcu- Occorre superare quello che un retaggio del passato La tendenza cio a ritenere cristiane iscrizioni che invece tali non sono Lo stesso Dio dellAntico Testamento fa appello al suo affetto per luomo proprio in forza della sua divinit agnello dimostra tutta la sua tenerezza verso gli uomini e le loro sofferenze. Nel Nuovo Testamento la tenerezza di Ges si ritrova nelle manifestazioni di pianto ma si ritrova anche in momenti di profonda indignazione. Perch questi sentimenti non sono mai segno di debo- lezza, ma testimonianza di compassione per il mondo e per gli uomini. leggiamo: Nel suo s e n t i re - i n s i e m e Ges rovescia le categorie mondane e ristabilisce il pri- mato della verit e dellamore, della giu- stizia e della misericordia. Alla fine della sua trattazione, la u t o re non pu che non riconoscere nellincipit del Vangelo di Giovanni, il Verbo si fe- ce carne e venne ad abitare in mezzo a noi la testimonianza pi importante che stava cercando. incredibile che questa pagina si sorprende Carolla che sem- bra la pi difficile, la pi teologica e filo- sofica, la pi complicata, a ben vedere sia proprio la pagina che rivela la tenerezza del Padre e del Figlio e quindi della Tri- nit. La tenerezza finisce per riassumere tutta la missione della Salvezza e rivelare la Misericordia di Dio. Il Verbo si fece carne e si accamp secondo la tradu- zione letterale dal greco in mezzo a gli uomini il segno che Ges e il Padre hanno deciso di rimanere con gli uomini e sentire con loro. di ELISABETTA GALEFFI La Chiesa non unorganizzazione assi- stenziale, unimpresa, una ong, ma una comunit di persone che hanno vissuto e vivono lo stupore dellincontro con Ges Cristo; Papa Francesco non si stanca di ripetere questa frase e questo concetto: la Chiesa adesione alla volont di Dio, non mero sentimentalismo. Perch il cri- stiano e la sua Chiesa non possono che vivere e credere secondo linsegnamento dei Vangeli e della Bibbia. Una puntua- lizzazione necessaria di questi tempi e in questa societ globale, dove, spesso, una facile e superficiale conoscenza di altre culture confonde i punti di riferimento Un gruppo di archeologi turchi, guidati da Haluk etinkaya (Mimar Sinan Fine Arts University) ha trovato tracce di una chiesa romana del IV secolo vicino a Pristina, la capitale del Kosovo. Raccontando quali sono state le tappe della sua scoperta, etinkaya ha spiegato che prima ha trovato il battistero e poi sono affiorate le altre parti della chiesa nellantico sito di Ulpiana, spiegando che ledificio era crollato a causa di un terremoto alla fine del IV secolo prima di essere restaurato cento anni pi tardi. La chiesa, lunga circa diciannove metri, sar completamente liberata dalla terra il prossimo anno. I reperti che abbiamo trovato spiega larcheologo soprattutto monete e scheletri, sono molto utili per datare ledificio; i fedeli venivano seppelliti vicino al battistero. Molte delle ossa umane trovate risalgono allinizio del V secolo, e nellarea abbiamo trovato oltre cento monete, quasi tutte del secolo precedente. Era proibito rappresentare croci sul pavimento delle chiese nei primi anni del V secolo, e questo un altro indizio prezioso. ignoto, seguirono due successivi in- terventi. In un primo tempo p re - via abrasione e conseguente abbassa- mento del livello di scrittura fu cancellata la prima dedicazione, so- stituita, nello stesso spazio, con levidente e accuratissimo taglio certo non dovuto al caso della parte inferiore della stele che ne avrebbe impedito in antico la sua collocazione nel terreno come segnacolo di una sepoltura a fossa. In definitiva il sorprendente inser- to pesce dei viventi pu con alta probabilit ritenersi un inserimento seriore, ben difficilmente ascrivibile allantico, e probabilmente indotto Anche la celebre stele funeraria di Licinia Amias ha subito nel corso della sua storia una serie di successivi rimaneggiamenti e reimpieghi da un passo famoso del De baptismo (1, 3) di Ter- tulliano. Si tratta dunque di una inserzione fortasse novicia, che poi quanto profeticamente aveva intuito ex ingenio Vi c t o r Schultze gi verso la fine del XIX secolo (Arc h o l o g i - sche Studien ber altchri- stliche Monumente, Wien, 1880, pp. 229231, 274). Stele di Licinia Amias (II-III secolo, Museo nazionale romano) dei credenti e rischia di ridurre la fe- de in Dio a un volersi bene generi- co. Dante Carolla, nel suo La tenerez- za di Ges. Il verbo si fatto carne (Assisi, Cittadella, 2013) va alla ricer- ca delle fondamenta teologiche del sentimento della tenerezza nelle Scritture. Tutto il libro una pro- fonda analisi di questa domanda: la tenerezza, che a volte quasi conside- riamo una debolezza del nostro cuo- re, un sentire di secondordine, una sottospecie dellamore, come viene testimoniata nella Bibbia e nei Van- geli? Sacerdote della diocesi fiorenti- na e, fino a poco tempo fa, anche direttore dellUfficio di pastorale scolastica, Carolla, sfidando se stesso e le sue convinzioni consolidate, scrive nel suo libro: Noi preti sia- mo soliti dire che lamore la conse- guenza di una decisione motivata, solida della persona, mentre il senti- mentalismo emotivo provvisorio e volubile. La sua ricerca ha inizio Daniel Bonnell, Ges pianse (2008) LOSSERVATORE ROMANO sabato 6 settembre 2014 pagina 5 Sulla sperimentazione pediatrica I bambini non sono piccoli adulti La mostra di Claudio Parmiggiani allex oratorio di San Lupo a Bergamo Segni della memoria Occorre cautela anche nel valorizzare forme di altruismo Nelle quali un minore potrebbe decidere di partecipare a una sperimentazione solo per contribuire al bene di altri pazienti Al Guggenheim di New York Quando Ka n d i n s k i era un figurativo Vassily Kandinsky esplorato in un periodo poco noto della sua produzione artistica, linizio figurativo, da cui si sarebbe allontanato ben presto per esplorare altre modalit espressive; questo il tema della mostra Kandinsky before Abstraction, 1901-1911 allestita al Guggenheim Museum di New York e aperta fino alla prossima primavera. I quadri di Kandinsky sono legati a doppio filo alla storia della Solomon R. Guggenheim Foundation. Nel 1929 Hilla Rebay, primo direttore del museo invit il fondatore a comprare le opere del pittore russo e a incontrarlo nel luglio dellanno successivo; attualmente il Guggenheim possiede pi di 150 opere dellartista. A la Croix Grand Prix des Mdias La Croix ha vinto come miglior quotidiano il Grand Prix des Mdias, arrivato questanno alla sua sedicesima edizione. La premiazione si svolta gioved 4 settembre nei saloni del Pavillon Champs Elyses a Parigi. Nel palmars del prestigioso riconoscimento ci sono anche Nrj, migliore radio, e TF1, miglior network televisivo; LesEchos.fr si invece aggiudicato il titolo di miglior sito di informazione. di CARLO PETRINI L a partecipazione di bambini a sperimentazioni cliniche pone notevoli problemi di etica. Nella seconda met del secolo scorso sono stati sviluppati protocolli metodologicamente sempre pi rigorosi per la sperimentazione di nuovi farmaci e codici per letica della ri- cerca. I codici furono adottati a seguito di gravi violazioni dei diritti umani com- messe durante sperimentazioni, anche con bambini. In particolare, le atrocit commesse dai medici nazisti condussero alladozione del Codice di Norimberga. studi specifici per la pediatria, spesso si utilizzano informazioni provenienti da studi effettuati con persone adulte per quanto riguarda dosaggi appropriati, tos- sicit, metabolismo e altri parametri di farmaci sperimentali. In pediatria fre- quentemente si somministrano quindi farmaci per adulti in dosi ridotte. I bam- bini sono cio trattati come piccoli adulti, trascurando le profonde differen- ze nella fisiologia tra un organismo in sviluppo e un organismo adulto. Secon- do dati in letteratura, circa il 40 per cen- to dei bambini ricoverati nei reparti pe- diatrici ricevono farmaci cosiddetti off la- bel, cio in modo non conforme alle in- dicazioni per cui il farmaco registrato. In alcuni ambiti (per esempio in neuro- logia e in oncologia) il fenomeno rag- giunge dimensioni fino al 90 per cento. Ormai da alcuni anni si cerca di porre un rimedio a tale fenomeno. NellUnio- ne europea, negli Stati Uniti dAmerica e in molte nazioni sono state adottate re- gole per promuovere la sperimentazione in pediatria, assicurando la maggior tute- la possibile ai bambini partecipanti. In generale la sperimentazione in pediatria considerata ammissibile se: necessaria (cio se lobiettivo della sperimentazione non pu essere raggiunto in altro mo- do); approvata da un comitato etico competente; i genitori esprimono il con- senso; i bambini partecipanti possono trarne un beneficio diretto. I due ultimi requisiti meritano alcune considerazioni. Numerose istituzioni raccomandano che, insieme al consenso con valore lega- le espresso dai genitori (o da chi esercita la loro potest), vi sia anche lassenso del bambino, quando questi in grado di comprendere la situazione e di espri- mere consapevolmente la sua volont. Generalmente si ritiene che sia doveroso dare al minore la possibilit di esprimere il suo assenso o dissenso a partire circa Infatti, linteresse e il bene delle s s e re umano devono prevalere sul solo interes- se della societ o della scienza (Con- venzione sui diritti delluomo e la bio- medicina, art. 2). Diversamente, luomo diverrebbe un mezzo anzich un fine e sarebbe infranto limperativo categorico kantiano: Agisci in modo da trattare lumanit, tanto nella tua persona quan- to nella persona di ogni altro, sempre nello stesso tempo come un fine, e mai unicamente come un mezzo. Ci non impedisce che, in alcune par- ticolari circostanze, siano ammissibili an- che sperimentazioni dalle quali ci si at- tende non tanto un beneficio per i parte- cipanti, quanto un avanzamento delle conoscenze, di cui beneficeranno in fu- turo altri pazienti affetti dalla medesima patologia. Comunemente si ritiene che, con molto rigide limitazioni, sia ammis- sibile una sperimentazione senza benefi- cio diretto quando sono rispettate due condizioni: la sperimentazione deve esse- re benefica per le persone della stessa ca- tegoria; i medesimi risultati non possano essere ottenuti mediante ricerche su per- sone che non appartengono a tale cate- goria. Si affaccia qui una dimensione molto importante: laltruismo. Esso talvolta invocato anche a proposito della speri- mentazione pediatrica. Un minore, pur- ch in grado di comprendere e di espri- mere consapevolmente la sua volont, potrebbe decidere di partecipare a una sperimentazione anche per contribuire al bene di altri pazienti. Laltruismo un alto valore dellumanit. Occorre per somma cautela. Per esempio, nel 2011 un noto filosofo sostenne, nelle pagine di The Lancet, che si dovrebbe permette- re la ricerca scientifica sui neonati, anche nel caso che ci li esponga a moderati rischi, lasciando la decisione alla l t ru i - smo dei genitori. Questa posizione inaccettabile: in assenza di un consenso personale, esporre una persona in condi- zioni di particolare fragilit a un rischio, senza un prevedibile vantaggio terapeuti- co diretto, viola un principio fondamen- tale delletica della ricerca, secondo il quale sebbene lo scopo primario della ricerca medica sia generare nuove cono- scenze, queste non possono prevaricare sui diritti e gli interessi dei singoli sog- getti coinvolti nella ricerca (Dichiara- zione di Helsinki, art. 8). Infine, non si deve trascurare la centralit del medico sperimentatore: a lui spetta il dovere di ricevere il consenso dai genitori, di coin- volgere il minore in funzione della sua maturit e di garantire che linteresse del paziente prevalga sugli interessi della scienza e della societ. dal dodicesimo anno di et e che la volon- t del minore, pur non avendo valore legale, debba essere tenuta in alta consi- derazione Il beneficio diretto un requisito impor- tante per qualsiasi sperimentazione con luomo, non solo nel caso della pediatria. A esso seguirono altri documenti volti a garantire la protezione dei pazienti par- tecipanti alle sperimentazioni e la con- formit dei protocolli di ricerca ai princi- pi di etica. Nei protocolli e con i documenti si spesso cercato di evitare, o almeno di li- mitare fortemente, la sperimentazione pediatrica. Lesclusione dei bambini da sperimentazioni consente di evitare loro i rischi che ogni sperimentazione compor- ta, ma, allo stesso tempo, preclude agli stessi bambini la possibilit di fruire dei benefici che dalla sperimentazione pos- sono derivare. Una delle conseguenze pi rilevanti di tale situazione consiste nel fatto che, non essendo disponibili di LAURA DE VECCHI Pistoia, 2007. Claudio Parmiggiani inaugura la riapertura di un museo, Palazzo Fabroni, con una personale importante, traccia visibile di un lavoro artistico rigoroso e severo. Una mostra le cui opere trasformano le stanze in luoghi della mente che hanno una voce e un cuore che batte dentro lo spessore dei muri. Dodici nuove opere visibili sono in condizioni di luce naturale, uno sguardo im- pressionato soltanto dalle luci e dalle ombre create dallo spazio architettonico. La natura del luogo in dialogo con le opere. contesti espositivi dove si trova a operare non sono incoerenti esibizioni del proprio operato ma, al contrario, sono organiche in- terpretazioni del senso profondo e della spe- cifica essenza che anima i luoghi dallinter- no. Il primo incontro tra la citt e questo au- tore si colloca lungo la linea rossa di una ri- cerca artistica, di una riflessione e di un lavo- ro estetico essenziale ma potente, basato su un linguaggio personalissimo che diventa universale grazie, in primo luogo, alla scelta di oggetti e materiali carichi della loro vita fisica, assemblati per creare immagini insoli- te, liriche e suggestive. San Lupo si mostra come un luogo gi at- traente di per s, un luogo maestoso e nasco- sto allo stesso tempo, un luogo che, celato dal continuo fronte degli edifici della via san Tomaso, stupisce per quello che contiene e che viene rivelato varcando la soglia inserita tra poderose colonne. San Lupo, luogo di riunione dei membri della Giovanile Confra- ternita della morte e poi cimitero e ossario della parrocchiale di SantAlessandro della le campane che hanno riempito San Lupo in disordine, come in un deposito. Parmiggiani gioca con la loro differente t e x t u re , con i dif- ferenti colori, con i diversi gradi di usura, che le rendono diverse una dallaltra. Dalla pi semplice a quella pi decorata, dai toni di grigio a quelli di verde, dalle pi piccole alle pi grandi, sino a quella appesa a testa in gi, per il batacchio, a emulare unimpic- cagione, esecuzione capitale della funzione delloggetto ma non, forse, della sua dimen- sione affettiva e memoriale. Una mostra che richiama alla memoria linstallazione per le Collges des Bernardins di Parigi del 2008, dove un cumulo di cloches muettes si sono riversate, immobili, abbando- nate, sul pavimento della sacrestia della chie- sa. Campane oggetto di ritrovamenti casuali e speciali, oggetti che hanno sollecitato la Bergamo, 2007. Lex oratorio di San Lupo, luogo silente e fortemente suggestivo, unaula unica attorno al quale ruotano matronei tra loro collega- ti, viene ristrutturato e riaperto al pubblico per diventare luogo ospitante numerose e splendide in- stallazioni di arte contem- poranea di artisti come Vincenzo Castella, Jannis Kounellis, Gianriccardo Piccoli, Ferrario Frres, Andrea Mastrovito, Gio- vanni Frangi, Barbara Bartolone. Bergamo, 2014. San Lupo incontra Claudio Parmiggiani. Un incon- tro, fatale e fortunato, tra uno dei pi noti artisti italiani e uno dei luoghi pi imponenti e nascosti della citt. Uno ccasione, ancora una volta, per lar- tista di parlare di assenza, ombra, traccia del tempo che passa. Memoria. Unoccasione per riascol- tare leco flebile della na- tura e della spiritualit del luogo. Le opere che Claudio Parmiggiani colloca nei Croce, non pu che essere luogo per ec- cellenza della me- moria, un luogo dove diventa palpa- bile la nostalgia verso qualcosa di inesorabilmente p erduto. memoria dellartista per permettergli il sogno di risvegliare alcune corde di- menticate dellani- ma umana. C unaltra campana, che io ho scoperto, molto pi tardi, a Cos, anche a Bergamo Parmiggiani riflette sui segni della memoria, su quello che resta di visibile e tangibile, su forme spoglie e mi- sere polveri. Tracce di qualcosa che stato e che perduto, ma forse non distrutto per sempre, evocabile dai meandri dellanima in attesa. Parmiggiani ha ascoltato il silenzio di questo spazio, ritrovando leco di un passato che ora non parla pi. E cos lartista ritrova il peso della campana, oggetto, tra gli altri simbolo della sua ricerca, che attraversa il tempo e lo spazio. Un carico di campane en- tra in San Lupo con tutta la sua ricchezza evocativa e la sua forza nostalgica. Voci si- lenziose che commemorano la memoria del sacro, resa ormai muta. Un carico di polvere le copre, una coltre che sembra si sia lenta- mente adagiata diventando traccia visibile del tempo che passa. Rara e preziosa la luce che entra dalle poche aperture creando unatmosfera di silenzio e riflessione. Molte Praga, allinizio degli anni Novanta. Era sta- ta scolpita nella pietra, allangolo di un edifi- cio molto antico, riconvertito in una galleria darte dove ero stato invitato a esporre. Essa era stata imprigionata nel muro, incapace di suonare. E ho avuto improvvisamente voglia di visualizzare questa voce muta, convocan- do delle altre campane attorno a lei. in questo modo che sono arrivate nella mia opera, dichiarava nel 2009. Polvere e cenere, pietre, vetro e acciaio, marmo, campane e libri, barche sono infatti le associazioni pi facili con le sue creazioni. Una scelta costante che parla di una nostal- gia romantica, dalle stanze di Pistoia e oltre, della civilt che stata ed sparita, di un mondo che sembra perduto, nellimp ossibili- t di essere ricostruito. Una nostalgia che sa- cralizza, che riflette sulle vestigia materiali del passato, per rendere possibile una nuova contemplazione, negli occhi dello s s e r v a t o re . Tracce di qualcosa che perduto Ma forse non distrutto per sempre Di frequente si somministrano ai pi piccoli gli stessi farmaci dei grandi ma in dosi ridotte Trascurando cos le profonde differenze nella fisiologia tra un organismo in sviluppo e uno gi formato Una delle opere esposte (foto Carlo Vannini) I Ming al British Museum Quei cinquantanni che hanno cambiato la Cina Paesaggio vicino Murnau con locomotiva (1909) Il British Museum di Londra dedicher una mostra a uno dei periodi artisticamente pi ricchi e creativi della millenaria storia del Celeste impero: il 18 settembre sar inaugurata Ming: 50 years that changed China, un allestimento che si concentra sul periodo che va dal 1400 al 1450 secondo il computo occidentale, quello che potrebbe definirsi il Rinascimento cinese. In quegli anni la Cina aveva intensi scambi con il resto del mondo e gli artisti del tempo erano influenzati dagli stili pi diversi. La mostra rester aperta fino al 5 gennaio. LOSSERVATORE ROMANO pagina 6 sabato 6 settembre 2014 Come la Chiesa si liberata dalle influenze secolari D ialogo non costrizione di CYRIL HOVORUN D allilluminismo, diventata con- vinzione diffusa che il cristianesimo come religione monoteista con pre- tese universali fosse di norma intol- lerante e coercitivo verso le altre re- ligioni. Questa convinzione, tutta- via, unestensione anacronistica al cristianesimo delle origini dellatti- tudine che la Chiesa aveva alla vigi- lia dellilluminismo. Il fatto che i cristiani ritengono di essere i soli detentori della piena verit non im- plica n deve implicare automatica- mente la loro intolleranza verso altri credi e il ricorso al potere coercitivo dello Stato per indurre gli altri a cambiare le loro convinzioni, per quanto possano essere erronee. Questo fu in particolare il caso della Chiesa primitiva. Questo dimostra che la confusione posteriore del non relativismo con lintolleranza non pu reggere il confronto con levi- denza storica. La coercizione emersa nella Chiesa cristiana nel IV secolo. Prima di allora, lattitudine della Chiesa verso la coercizione difficilmente identificabile, e questo per la sem- plice ragione dellostilit tra la Chie- sa e lo Stato. Persino se la Chiesa avesse voluto, non avrebbe potuto impiegare il potere dello Stato per i propri fini. Lattitudine della Chiesa verso la coercizione potrebbe essere rappresentata attraverso la sua posi- zione nei confronti della violenza e pi specificatamente verso il servizio militare, poich la coercizione par- te della violenza organizzata dallo Stato. Questo non significa che i cristiani non prestassero servizio nellesercito, ma almeno teoricamen- te il servizio militare era considerato non normativo e ci doveva essere qualche argomento teologico per ammetterlo. Lethos militare era po- polare tra i cristiani nellera preco- stantiniana, ma era di tipo diverso rispetto allepoca che segu. Era lethos dellautosacrificio e di una vera lotta in scala cosmica contro le potenze diaboliche. Non presuppo- neva la violenza contro coloro con cui i cristiani erano in disaccordo. La situazione tuttavia cambi do- po la riconciliazione della Chiesa con limpero e dopo ladozione di un modello sinfonico di relazioni tra i due. Lethos militare del cri- stianesimo delle origini fu degrada- to dal livello cosmico a quello poli- tico, dalla battaglia contro le poten- ze diaboliche alla lotta contro i ne- mici dello Stato e della Chiesa. La natura del potere imperiale di Roma era coercitiva, si fondava sui domini militari dellimpero ed era centrata sullethos del dominio e della sottomissione. La coercizione toccava tutti gli aspetti della vita pubblica e privata dei romani, inclu- sa la religione. Il sistema e la cultu- ra romana della coercizione furono gradualmente adottate dalla Chiesa come lo studioso di letteratura clas- sica di Princeton, Brent Shaw, ha dimostrato nella sua recente volumi- nosa ricerca. Quanto pi la Chiesa trovava il suo contesto nellambiente romano tanto pi diventava intolle- rante e coercitiva. Questo fin col creare il sistema legale che permise alla Chiesa di lottare contro le ere- sie, di assicurare la propria unit, e di compiere missioni con laiuto del potere coercitivo dello Stato. Que- sto port inevitabilmente a un con- flitto tra due sistemi etici di convin- zioni: quello cristiano, che valoriz- zava il consenso personale, e il siste- ma romano, che non teneva conto della libert umana nel trattare le credenze imposte dallo Stato. La Chiesa spesso integr nelle proprie strutture ed ethos modelli tratti dal mondo esterno. Nella si- tuazione di sinfonia o di cristianit, la soggettivit della Chiesa si confu- se con la soggettivit dello Stato: la loro autoconsapevolezza non era co- s distinta luna dallaltra come sia- mo abituati a credere nel nostro temp o. NellAfrica settentrionale non fu- rono i cattolici ma i donatisti a con- trapporsi alla tendenza a confondere le due identit: ecclesiale e politica. Si dice che Donato, nella sua pole- mica con i vescovi locali, avesse po- sto loro una domanda che era per lui retorica: Che cosa ha a che fare limperatore con la Chiesa?. Nelle condizioni della sinfonia avanzata, la risposta dei vescovi cattolici avrebbe dovuto essere come suggeri- sce Brent Shaw: Quasi tutto. Quasi tutto includeva il sacrosan- to dominio della dottrina che era normalmente considerato esclusiva responsabilit della Chiesa. La cul- tura romana della coercizione tutta- via entr nelle relazioni tra Chiesa e Stato nella tarda antichit cos in profondit che lo Stato non esit a intervenire in materia dottrinale. A un certo punto, il diritto dello Stato di proteggere la dottrina fu interpre- tato come il diritto di interferire nel- la dottrina. Si trattava di una chiara violazione del principio sinfonico, che non fu purtroppo lunica. Lidea della sinfonia rimase solo un ideale, non la realt della societ bi- zantina. Qualcuna delle eresie pi impor- tanti nel periodo dopo Costantino fu resa possibile dal fatto di aver ot- tenuto il supporto politico dello Stato. Ci furono eresie inventate dallordine immediato dello Stato, come il monoergetismo e il monote- lismo, che divennero un progetto politico dellimperatore Eraclio. Questa fu una forma molto radicale di coercizione quando lo Stato non solo sostenne una dottrina con stru- menti politici e militari, ma arriv a inventarne una e a imporla con la forza alla Chiesa. Questa forma di coercizione fu rifiutata da Massimo il Confessore, il quale si oppose allidea che lo Stato potesse definire i criteri dellortodossia e quindi im- porli con la forza, e difese lautono- mia della Chiesa in materia di fede. Pi radicale nella difesa dellautono- mia della Chiesa fu Giovanni Criso- stomo. A differenza di Massimo, egli rifiut chiaramente la coercizio- ne. Analogamente ad Agostino e ad altri contemporanei, Crisostomo ri- teneva fermamente che ci fosse una sola verit, e rimproverava senza esi- tazioni giudei, pagani ed eretici. Nonostante voci quali quelle di Massimo e di Crisostomo, la Chiesa sia in Oriente sia in Occidente alla fine cedette alle pratiche e alle teo- rie della coercizione che divennero una parte essenziale dellethos eccle- siale durante il medioevo. Solo con il processo di secolariz- zazione inaugurato dallilluminismo le teorie e le pratiche della coerci- zione cominciarono a declinare. Una delle ragioni per questo fu lemancipazione dello Stato dalla Chiesa, e in seguito della Chiesa dallo Stato. La Chiesa fu privata del supporto dello Stato nelle s e rc i z i o della coercizione. Persino quando la Chiesa voleva praticare la coercizio- ne, non lo poteva fare. Come conse- guenza della sua emancipazione dallo Stato, la Chiesa cominci a rendersi conto della propria identit in modo pi chiaro: la chiara sog- gettivit della Chiesa riemerse dalle ombre dello Stato. Un altro fattore che costrinse la Chiesa a liberarsi della coercizione fu la societ plura- listica. Non c possibilit che la Chiesa possa esercitare la coercizio- ne in una societ pluralistica, poich il monopolio in questo campo non le appartiene. Infine, ultimo ma di non minor importanza, i progressi nella comprensione della persona umana e della libert, della loro fondamentale importanza nei siste- mi democratici moderni, che sono basati sul libero consenso dei citta- dini, ha collocato la coercizione nel- la categoria dei mezzi inaccettabili di persuasione, anche da una pro- spettiva teologica. Miroslav Volf de- finisce una fede coercitiva una fede con gravi disfunzioni. La condan- na della coercizione, sia nel sapere comune sia nella teologia, ha aiuta- to la Chiesa a scoprire il suo specifi- co modo di considerare la fede: non obbligando, ma dialogando con le persone. Proprio come lambiente romano aveva fatto s che la Chiesa nella tarda antichit accettasse stru- menti coercitivi, la modernit ha aiutato la Chiesa a liberarsene, e a valorizzare i mezzi della comunica- zione della fede offerti dal Vangelo. In visita ai religiosi il vicario apostolico di Nepal Le basi per essere bravi missionari KATHMANDU, 5. Per essere veri missionari occorre partire dallau- to-evangelizzazione. Bisogna, cio, mostrarsi innanzitutto persone di preghiera, conoscere i documenti della Chiesa, vivere con coerenza la fede. Solo dopo si possono esa- minare con cura le necessit pa- storali della popolazione, organiz- zare i laici, dare loro unadeguata formazione, incoraggiando a svi- luppare nuove metodologie di ser- vizio pastorale. quanto ha spie- gato il vescovo Paul Simick, vica- rio apostolico di Nepal, incontran- do, separatamente, i religiosi delle regioni orientale e occidentale. Si- mick, nominato da Papa France- sco il 25 aprile scorso, sta visitan- do in queste settimane le varie realt ecclesiali nepalesi. I religiosi della regione orienta- le riferisce lagenzia Fides hanno raccontato al vicario apo- stolico i loro successi ed espresso le loro preoccupazioni. Monsignor Simick ha condiviso la sua visio- ne, esortando i presenti allauto- evangelizzazione: sono importanti infatti sia la formazione perma- nente, tramite una catechesi rego- lare, sia i programmi di servizio sociale, lopera di sensibilizzazio- ne e la cura pastorale rivolta a fa- miglie e studenti. Una delle sfide, ha detto il vescovo, quella di ri- spondere a una mancanza di qualit di leadership nel nostro laicato: la formazione inizia con gli studenti nelle scuole. La visita nella regione del Ne- pal occidentale, definita un even- to di grazia e incoraggiante per tutti ha visto il vicario invitare i religiosi e le religiose a vivere la radicati nella fede e a crescere nel- la fede. Anche durante questo incontro monsignor Simick ha ri- badito lurgenza dellauto-evange- lizzazione, focalizzandosi sulla testimonianza della vita che mani- festa la luce della fede. Il presule ha poi condiviso la sua visione di un vicariato centrato sulla Parola di Dio, che promuove la forma- zione alla fede e la cura pastorale. Ha infine invitato a sostenere le piccole comunit cristiane di base, a organizzare commissioni per i diversi campi della pastorale e a raggiungere le persone nelle co- munit emarginate attraverso listruzione, lassistenza sanitaria e programmi di sviluppo. A Hiroshima e a Nagasaki ribadito limpegno al dialogo Religioni per la pace di MARIA DE GIORGI* Mentre guerre, distruzione, conflit- ti a sfondo religioso, pulizie etni- che e massacri di massa continuano a insanguinare varie parti del mon- do, nelle settimane scorse un coro unanime implorante la pace si al- zato dal Giappone, il primo Paese vittima del disastro atomico. Il me- se di agosto, infatti, scandisce in Giappone date e anniversari inde- lebili per la memoria collettiva: il 6 agosto 1945 laeronautica militare statunitense sganci la bomba ato- mica sulla citt di Hiroshima e tre giorni dopo, il 9 agosto, sulla citt di Nagasaki. Due citt distrutte in pochi minuti con oltre 80.000 vitti- me civili a Hiroshima e 75.000 a Nagasaki, alle quali vanno aggiunti i numerosi feriti e gli ancor pi nu- merosi hibakusha (coloro che sono stati esposti alle radiazioni atomi- che), i quali portano ancora nel corpo e nel cuore i segni indelebili di quelle due tenebrose mattine. Eppure, il popolo giapponese non ha mai chiesto vendetta o ritorsio- ni. Al contrario, fin dal 1946, lan- no successivo alla catastrofe, il 6 agosto a Hiroshima e il 9 agosto a Nagasaki, un Paese unito, compat- to e dignitoso nel suo immenso do- lore, si d appuntamento nei luo- ghi dei rispettivi epicentri per ono- rare le vittime, pregare per il loro riposo eterno e per ricordare al mondo che Nulla perduto con la pace. Tutto pu esserlo con la guerra. In questo convinto impegno per la pace, le diverse religioni presenti in Giappone sono da sempre in prima linea. Il Comitato della fede- razione delle religioni di Hiroshi- ma, che comprende rappresentanti dello shinto, delle varie scuole buddhiste e delle diverse confessio- ni cristiane, e i comitati giapponesi del World Federalist Movement e della World Conference of Reli- gions for Peace (di cui fa parte an- che la Chiesa cattolica), sono tra i promotori pi attivi di queste cele- brazioni annuali. Sia a Hiroshima sia a Nagasaki, ormai tradizione che momenti di preghiera ecumeni- ca e interreligiosa affianchino le ce- rimonie civili promosse dalle ri- spettive municipalit. La sera del 5 agosto scorso, a Hiroshima, su iniziativa della Chie- sa cattolica e della comunit angli- cana, giovani cristiani provenienti dalle varie diocesi, accompagnati dai loro vescovi, hanno dato vita alla marcia della pace scandendo canti e preghiere lungo le strade che collegano lepicentro dellato- mica alla cattedrale cattolica. Al termine della marcia, in una catte- drale gremita di fedeli, il vescovo di Hiroshima, Thomas Aquino Manyo Maeda, ha presieduto la concelebrazione eucaristica a cui hanno partecipato undici vescovi giapponesi e numerosi sacerdoti. Erano presenti anche tre vescovi e molti fedeli anglicani. Particolar- mente significativa la partecipazio- ne del rappresentante della Santa Sede, don Indunil Janakaratne Kodithuwakku Kankanamalage, sotto-segretario del Pontificio Con- siglio per il dialogo interreligioso. Facendosi interprete dei saluti e degli auspici di pace del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del dicastero vaticano, il reverendo Kodithuwakku Kankanamalage ha ricordato come nelleucaristia, me- moriale del sacrificio di Cristo, si possano riconciliare sia la vittima sia loppressore. Con il suo corpo torturato, Cristo si fa solidale con le vittime di tutti i tempi mentre con la potenza della sua risurrezio- ne guarisce i cuori infranti e perdo- na, rinnovandoli, gli stessi oppres- sori. Ogni cristiano, dunque, in quanto figlio della risurrezione, ambasciatore di Cristo, inviato nel mondo a continuare la sua mis- sione di pace e di guarigione. Un pensiero che monsignor Bernard Taiji Katsuya, vescovo di Sapporo e presidente del Comitato giustizia e pace della Conferenza episcopale giapponese, ha ripreso nellomelia: la logica del mondo che giustifica luso della violenza ideologia che difende solo i propri interessi; la logica del Vangelo amore che ama anche il nemico e che distrug- ge le radici stesse dellodio e della violenza. La mattina del 6 agosto, alle 6.15, nel Parco della pace si tenu- to un momento di preghiera. Espo- nenti dello shintoismo, del buddhi- smo, della Chiesa cattolica e delle varie confessioni cristiane, del- lislam e delle nuove religioni, si sono alternati pregando di fronte alla stele che ricorda le vittime. Al- le 8.14, ora in cui la prima bomba atomica della storia esplosa, il rintocco delle campane ha invitato al silenzio le migliaia di persone presenti dando inizio alla cerimo- nia di commemorazione civile. Nei giorni successivi, Nagasaki ha rivissuto lo stesso dramma cele- brando la memoria delle vittime, ma anche la forza morale che ha sostenuto la rinascita della citt. Particolarmente commovente il co- ro dei numerosi hibakusha che ha dato inizio alla celebrazione. Pur avanti negli anni, i sopravvissuti hanno voluto affidare al canto il loro messaggio e la loro preghiera. Anche a Nagasaki la commemora- zione cittadina del 9 agosto stata preceduta da due importanti eventi interreligiosi: la sera del 7 si sono ritrovati i rappresentanti dellAsso- ciazione interreligiosa di Nagasaki che si occupa dello rg a n i z z a z i o n e dellevento; l8 ha avuto luogo un incontro di preghiera nel luogo che segna lepicentro dellesplosione atomica. In entrambe le occasioni il sotto-segretario ha rivolto un messaggio a nome del Pontificio Consiglio ribadendo limp egno della Chiesa cattolica in favore del dialogo, dellamicizia interreligiosa e della pace nel mondo. Il giorno 9 infine, alle 11.02, ora in cui il mortale fungo atomico avvolse la citt di Nagasaki, nel Parco della pace, alla presenza del primo mini- stro Shinzo Abe e della rc i v e s c o v o Joseph Mitsuaki Takami, ha avuto luogo la commemorazione uf- ficiale. Da ormai ventisette anni, queste commemorazioni sono precedute da un altro evento interreligioso di portata internazionale: il summit delle religioni che, dal 1987, ha luo- go ogni anno il 4 agosto al Monte Hiei (Kyoto), storico centro del buddhismo Tendai, istituito per te- nere vivo limpegno testimoniato nellincontro di Assisi convocato nel 1986 da Giovanni Paolo II. La Chiesa cattolica era rappresentata dal nunzio apostolico in Giappone, arcivescovo Joseph Chennoth, dal vescovo di Kyoto, Paul Yoshinao Otsuka, e da don Kodithuwakku Kankanamalage che ha indirizzato a tutti i partecipanti un messaggio del cardinale Tauran sulla necessi- t del dialogo interreligioso. A conferma della volont della Chiesa cattolica di promuovere la pacifica coesistenza dei popoli e il dialogo con tutti i credenti, il sot- to-segretario del dicastero vaticano ha preso contatto con varie istitu- zioni religiose giapponesi. Il 1 agosto, a Tokyo, accolto dal nunzio apostolico e dal segretario della Conferenza episcopale, don Ryohei Miyashita, si recato in visita alla sede centrale dellAssociazione na- zionale dei templi shintoisti e alla sede della sezione giapponese della World Conference of Religions for Peace. Nello stesso giorno, al quar- tier generale della Risshokoseikai (vivace associazione laica buddhi- sta che celebrava il cinquantesimo anniversario dellinaugurazione del Great Sacred Hall), don Kodithuwakku Kankanamalage ha rivolto a tutti i presenti un discorso teso a rinsaldare la reciproca stima e fattiva collaborazione tra la Risshokoseikai e la Chiesa cattolica. Pace e riconciliazione sono pos- sibili l dove valori condivisi diven- tano patrimonio comune, l dove, pur nelle legittime differenze, le re- ligioni sanno educare al rispetto, alla pace, alla ricerca del bene comune. *Centro Shinmeizan per il dialogo interreligioso Al convegno di spiritualit orto dossa Dal Convegno ecumenico internazionale di spiritualit ortodossa, in corso al monastero di Bose, pubblichiamo stralci della relazione pronunciata dallarchimandrita Cyril Hovorun, studioso di teologia patristica e politica alla Yale Divinity School, dedicata alle relazioni fra Stato e Chiesa. LOSSERVATORE ROMANO sabato 6 settembre 2014 pagina 7 Ad Assisi un migliaio di giovani provenienti da sessantacinque diocesi La primavera degli oratori italiani Cinquantamila lettere di bambini argentini a Papa Francesco Cosa faremo da grandi Conclusa a Crdoba la Conferenza nazionale dei sacerdoti Spiritualit del beato Brochero e servizio ai pi sofferenti ASSISI, 5. Sono un migliaio, prove- nienti da 65 diocesi e 15 regioni ita- liane, i giovani che stanno prenden- do parte a H2O, il secondo raduno nazionale degli oratori, organizzato dal Forum degli oratori italiani (Foi) e che si concluder domenica prossi- ma ad Assisi. Dopo una prima edi- zione nelle diocesi di Bergamo e Brescia nel 2012 e un incontro a Lo- reto nel 2013, levento si prepara ad approfondire il tema LabOratori di Comunit con momenti di scam- bio, di formazione e di programma- zione di iniziative future. Partecipa- no oltre quaranta realt associative che in Italia si occupano a tempo pieno della pastorale oratoriana as- sieme ai rappresentanti degli Uffici della pastorale giovanile, a comin- ciare da quello nazionale presso la Conferenza episcopale italiana (Cei). Larcivescovo di Perugia - Citt della Pieve, cardinale Gualtiero Bas- setti, in occasione della recente pre- sentazione ai vescovi umbri dellevento H2O, ha parlato di una nuova primavera degli oratori, evidenziando quanto da lui rilevato nella visita pastorale alle comunit parrocchiali della sua diocesi. Ho notato nelle parrocchie dove ha pre- so corpo lattivit oratoriale ha detto il porporato una maggiore vivacit per lintera comunit. Oggi loratorio un centro vivo attorno al quale ruotano le attivit pi impor- tanti che ogni comunit riserva a fanciulli e ragazzi: dalla catechesi allanimazione ricreativa fino alle at- tivit culturali, caritative e missiona- rie, che sono espressione dellintera comunit cristiana. Loratorio ha una sua centralit ed punto di rife- rimento per tutti anche a livello so- ciale. Constato con gioia per la no- stra regione ha concluso la rc i v e - scovo di Perugia - Citt della Pieve lo sviluppo e lincremento delle attivit oratoriali e anche per questo lUmbria si appresta a ospitare il se- condo happening nazionale, offren- do ai partecipanti diverse esperienze maturate. Oggi, venerd, a conclusione della giornata, i giovani prenderanno par- te a una fiaccolata a partire dallab- bazia di San Pietro fino alla basilica superiore dove sar celebrata una messa presieduta dallo stesso cardi- nale Bassetti. Sabato 6, lhappening degli ora- tori, cos viene chiamato li n c o n t ro dai suoi organizzatori, vivr il suo momento assembleare presso il Tea- tro Lyrick: dopo i saluti istituziona- li, i partecipanti ascolteranno gli in- terventi di suor Sara Donata delle clarisse di Sant'Agnese e del profes- sor Marco Moschini dellUniversit di Perugia. Padre Charly Olivero, missionario argentino, che opera presso la fondazione dellHogar de Cristo, porter la sua testimonianza di sacerdote presso il centro per gio- vani tossicodipendenti inaugurato nel marzo 2008 dallallora cardinale Bergoglio. Il pomeriggio sar dedi- cato a una serie di laboratori per ap- profondire lesperienza vissuta per le strade di Assisi, dove le varie realt oratoriane italiane hanno mostrato le innumerevoli attivit che lorato- rio pu proporre. In serata, a partire dalle 21, sul tema Linguaggi di co- munit, viene proposto lo spettaco- lo teatrale Chiara di Dio al teatro Lyrick, a cura della compagnia tea- trale Carlo Tedeschi. A conclusione dellincontro gli animatori vivranno un momento di preghiera nel corso dellAdorazione eucaristica presiedu- ta dallarcivescovo di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino . Domenica 7 settembre verr pre- sentata la sintesi finale dellevento, dedicata al tema: Talenti di Comu- nit con la partecipazione di mon- signor Paolo Giulietti, vescovo di Termine Imerese, a don Michele Fa- labretti, responsabile del servizio di pastorale giovanile della Cei, e a don Marco Mori, presidente del Foi. A conclusione la solenne celebrazio- ne eucaristica nella basilica di Santa Maria degli Angeli, presieduta da monsignor Renato Boccardo, arcive- scovo di Spoleto-Norcia. La presenza di settemila oratori in Italia con circa un milione e mezzo di bambini accolti da oltre trecento- mila animatori rappresenta il quadro di partenza di questo incontro che vuole fare il punto su quanto realiz- zato e trovare nuovi spunti per con- tinuare a far crescere questa delica- tissima attivit pastorale della Chie- sa in Italia. Messa a Santa Marta Vini nuovi otri nuovi Nessuna paura di cambiare le cose secondo la legge del Vangelo: La Chiesa chiede a tutti noi alcuni cambiamenti. Ci chiede di lasciare da parte le strutture caduche; non servono. Spazio invece alla leg- ge delle beatitudini, alla gioia e alla libert che ci porta la novi- t del Vangelo. Lo ha affermato Papa Francesco durante la messa celebrata venerd mattina, 5 set- tembre, nella cappella della Casa Santa Marta. Per la sua meditazione il Papa ha preso spunto dal passo evange- lico di Luca (5, 33-39), proposto dalla liturgia. Questi scribi, que- sti farisei ha detto hanno vo- luto mettere Ges in difficolt e farlo cadere in trappola. Ricor- dandogli che Giovanni e i suoi di- scepoli digiunano, gli pongono una domanda: Ma tu che sei tanto amico di Giovanni, e i tuoi discepoli che sono amici, che sem- brano essere i giusti, perch non fate lo stesso?. Interrogativo al quale Ges risponde parlando di due cose: ci parla di festa e ci par- la di novit. Anzitutto, ha spiegato il Ponte- fice, ci parla di festa, festa spon- sale, e dice: ma noi siamo in tem- po di festa! C qualcosa di nuovo qui, c una festa! Qualcosa che caduto e qualcosa che viene rinno- vata, fatta nuova. Ed curio- so, ha fatto notare il Papa, che Ges alla fine prenda limmagine del vino, tanto che quando si legge questo brano non si pu non collegare questa festa sponsa- le al vino nuovo di Cana. In fondo tutto un simbolo, che ci parla di novit. Soprattutto quando Ges dice: Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Dunque a vini nuovi, otri nuo- vi. Ecco la novit del Vangelo. Del resto, si chiesto Francesco, cosa ci porta il Vangelo? Gioia e novit. Invece, ha proseguito, questi dottori della legge erano rinchiusi nei loro comandamenti, nelle loro prescrizioni. Tanto che san Pao- lo, parlando di loro, ci dice che prima che venisse la fede cio Ges noi tutti eravamo custodi- ti come prigionieri sotto la legge. Ma questa legge non era cattiva: custoditi ma prigionieri, in attesa che venisse la fede. Appunto quella fede che sarebbe stata ri- velata in Ges stesso. Il popolo ha affermato il Papa aveva la legge che aveva dato Mos. E poi tante di queste consuetudini e piccole leggi che avevano codificato i dottori, i teo- logi. Ecco che la legge li custo- diva, ma come prigionieri. E loro erano in attesa della libert, della definitiva libert che Dio avrebbe dato al suo popolo col suo Fi- glio. Ancora san Paolo, ha ricordato il Pontefice, ci dice che quando giunse la pienezza dei tempi Dio invi il Figlio suo, nato da donna, nato sotto la legge per riscattare. E la novit del Vangelo questa: per riscattare dalla legge. In proposito il Pontefice ha osserva- to: Qualcuno di voi pu dirmi: ma, padre, i cristiani non hanno legge? S! Ges ha detto: io non vengo a chiudere la legge, ma a portarla alla sua pienezza. E la pienezza della legge, per esempio, sono le beatitudini, la legge dellamore, lamore totale, come lui, Ges, ci ha amato. Cos, ha proseguito il vescovo di Roma, quando Ges rimpro- vera questa gente, questi dottori della legge, li rimprovera di non aver custodito il popolo con la legge ma di averlo reso schiavo di tante piccole leggi, di tante pic- cole cose che si dovevano fare. E di averlo fatto senza la libert che lui ci porta con la nuova leg- ge, la legge che lui ha sancito col suo sangue. Questa dunque la novit del Vangelo, che festa, gioia, li- bert. proprio il riscatto che tutto il popolo attendeva quando erano custodito dalla legge, ma come prigioniero. E questo an- che quello che Ges vuol dirci: che cosa facciamo, Ges, ades- so?. La risposta : Alla novit, novit; a vini nuovi, otri nuovi. Per questa ragione, ha spiegato il Papa, non si deve avere paura di cambiare le cose secondo la legge del Vangelo, che una legge della fede. San Paolo distingue bene: figli della legge e figli della fede. A vini nuovi, otri nuovi. Per questo la Chiesa ci chiede, a tutti noi, alcuni cambiamenti. Ci chie- de di lasciare da parte le strutture caduche: non servono! E prendere otri nuovi, quelli del Vangelo. Papa Francesco ha fatto quindi notare che non si pu capire la mentalit, per esempio, di questi dottori della legge, di questi teolo- gi farisei, con lo spirito del Vange- lo. Sono cose diverse. Infatti lo stile del Vangelo uno stile diver- so, che porta alla pienezza la leg- ge ma in un modo nuovo: il vino nuovo, in otri nuovi. Alla domanda di quei farisei e degli scribi, ha osservato ancora il Pontefice, Ges risponde in prati- ca: Non possiamo digiunare co- me voi mentre siamo in festa. Ver- ranno giorni, quando lo sposo sa- r loro tolto. E dicendo questo pensava alla sua passione, pensa- va ai tempi di passione di tanti cristiani, anche delle nostre pas- sioni, dove ci sar la croce. Resta comunque il fatto che il Vangelo novit, il Vangelo fe- sta. E soltanto si pu vivere piena- mente il Vangelo in un cuore gioioso e in un cuore rinnovato. In questa prospettiva il Papa ha chiesto al Signore la grazia di questa osservanza alla legge: os- servare la legge la legge che Ges ha portato alla sua pienezza nel comandamento della m o re , nei comandamenti che vengono dalle beatitudini: quei comanda- menti della legge rinnovata dalla novit del Vangelo. Il Signore, ha concluso, ci dia la grazia di non rimanere prigionieri, ma ci dia la grazia della gioia e della li- bert che ci porta la novit del Va n g e l o .
La Segreteria di Stato comunica che
deceduta la Signora ANNA DAGATTI madre di Monsignor Ermes Giovan- ni Viale, Capo Ufficio della Ammini- strazione della Congregazione per lEvangelizzazione dei Popoli Nellesprimere sentita partecipa- zione al suo dolore, i Superiori e gli Officiali della Segreteria di Stato as- sicurano il ricordo nella preghiera, mentre invocano dal Signore confor- to per i familiari della cara defunta, i cui funerali si celebreranno domani alle ore 16, nella Parrocchia di Santa Maria del Borgo in Vigone (TO).
La Congregazione per lEvangelizza-
zione dei Popoli comunica che oggi venerd 5 settembre tornata alla ca- sa del Padre la Signora ANNA DAGATTI madre di Monsignor Ermes Giovan- ni Viale Capo Ufficio per lAmmini- strazione del Dicastero missionario. Si uniscono a Monsignor Viale e ai suoi familiari nella preghiera di suffragio lEm.mo Card. Prefetto, i Superiori, i Colleghi di Propaganda Fide e delle Pontificie Opere Missio- narie. Riunione del Consiglio per leconomia Il Consiglio per leconomia si riunito in Vaticano nella gior- nata di gioved 4 settembre, te- nendo i propri lavori nella Sala Bologna del Palazzo Apostoli- co, sia al mattino sia al pome- riggio, sotto la presidenza del cardinale Reinhard Marx, e con la partecipazione dei cardi- nali Pietro Parolin, segretario di Stato, e George Pell, prefetto della Segreteria per leconomia, informa il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Fra i mem- bri nominati in precedenza era- no assenti il cardinale Juan Luis Cipriani Thorne, per gravi impegni concomitanti, e Jean- Baptiste de Franssu, che ha presentato le dimissioni in se- guito alla nomina a presidente dellIstituto per le opere di reli- gione (Ior), e che quindi sar sostituito. Nel corso della riu- nione sono stati esaminati gli Statuti della Segreteria per leconomia e del Revisore gene- rale, come pure una relazione sul trasferimento della sezione ordinaria dellAmministrazione del patrimonio della Sede Apo- stolica (Apsa) alla Segreteria per leconomia (come previsto dal motuproprio dello scorso 8 luglio) e sulle indicazioni agli organismi vaticani in materia di preparazione dei budget e ren- dicontazione. Le prossime riu- nioni del Consiglio per lecono- mia si terranno il 2 dicembre 2014 e il 6 febbraio 2015. Si prevede che con tali riunioni lopera di definizione degli Statuti dei principali o rg a n i - smi economico-amministrativi (Consiglio, Segreteria, Revisore generale) potr essere com- piuta. CRD OBA, 5. Pi di quattrocento sacerdoti argentini provenienti da tutto il Paese si sono dati appun- tamento, dal 2 al 4 settembre scor- so, a Villa Cura Brochero, a Cr- doba, in occasione della Conferen- za nazionale dei sacerdoti organiz- zata dalla Commissione dei mini- steri della Conferenza episcopale Argentina. Il tema di questanno stato Brochero: santit, spirituali- t e opzione per i pi distanti. Lincontro iniziato con un di- scorso di benvenuto del vescovo di San Francisco e presidente della Commissione episcopale per i mi- nisteri, monsignor Sergio Osvaldo Buenanueva, seguito dallinterven- to dellarcivescovo emerito di Villa Maria, monsignor Jos ngel Ro- vai, che ha focalizzato lattenzione sulla vita sacerdotale alla luce di Bro chero. A gennaio dello scorso anno stato celebrato in Argentina il cen- tenario della morte di Jos Gabriel del Rosario Brochero, proclamato beato il 14 settembre del 2013. Il prete gaucho, vissuto tra la met dellOttocento e i primi del Nove- cento, veniva chiamato familiar- mente cos da coloro che lo vede- vano arrivare a cavallo per svolge- re il suo ministero di sacerdote con una grande attenzione in par- ticolare per chi viveva nella mise- ria o nella sofferenza fisica. La prima giornata delli n c o n t ro stata caratterizzata da una pre- ghiera nel Rincn Brocheriano preparata dalla diocesi ospitante di Cruz del Eje, dove sono in cor- so i lavori per la realizzazione di un santuario in onore del beato argentino e della casa di acco- glienza La Providencia. Secondo il vescovo di Cruz del Eje, monsi- gnor Santiago Olivera, la confe- renza ha rappresentato un vero e proprio calcio dinizio per creare un clima di gioia e di spiritualit e anche per incoraggiare i sacerdo- ti ad ammirare e a imitare la santi- t di Brochero. La conferenza ha dichiarato il vescovo Olivera si svolta in un clima di rinnova- mento interiore, come se si fosse trattato di un ritiro, alla luce di padre Brochero. I momenti di pre- ghiera, specialmente nel Rincn Brocheriano, hanno notevolmente influenzato i numerosi sacerdoti presenti. Durante lincontro, pa- dre Julio Merediz, vice postulatore della causa di canonizzazione di Brochero, ha sottolineato la santi- t, il fervore missionario e la spiri- tualit del beato Jos Gabriel del Rosario Brochero. La conferenza nazionale dei sacerdoti si conclusa gioved con la celebrazione della messa e la processione con limmagine di Nuestra Seora del Trnsito, che Brochero chiamava La Pursima e con le reliquie del beato sa- c e rd o t e . BUENOS AIRES, 5. Dopo aver pedalato per tremila chilo- metri, otto ciclisti argentini arriveranno il 18 settembre a Roma per consegnare a Papa Francesco pi di cinquan- tamila lettere di bambini argentini che hanno scritto al Pontefice cosa vogliamo essere quando saremo grandi. I testi sono stati via via raccolti dai corridori lungo le tappe del viaggio. La carovana riferisce lAica partita il 25 agosto da Villa Cura Brochero, nella provincia argentina di Cr- doba, e arriver a Madrid, in Spagna, il 4 settembre, per poi continuare verso la capitale italiana. In Europa, i cor- ridori passeranno, dopo Madrid, per Loyola, Lleida e Barcellona, quindi sar la volta di Narbonne, Marsiglia e Nizza, in Francia, e di Genova, Pisa, Firenze, Assisi e Roma, in Italia. Al 31 agosto, i ciclisti avevano con s cinquantacinquemila lettere e pi di settemila email. Uno dei corridori che arriveranno in Italia, Manuel Fernndez, ha detto ai media che la forza che danno i ragazzi lungo la strada quando si passa con il carico di lettere molto emozionante e ti rendi conto che lo sforzo vale la pena. Liniziativa stata presa dal gruppo Cruce por la edu- cacin ed promossa da Radio Cadena 3. Nel sito web,si spiega che Cruce por la educacin opera per valorizzare listruzione nel nostro Paese, ricordando che lA rg e n t i n a stata la prima nazione in tutta lAmerica a sradicare lanalfab etismo. Allo stesso tempo, mira a sensibilizzare tutti, grandi e piccoli, sullimportanza di cominciare e finire gli studi, non solo come un dovere ma anche come un obiettivo della formazione personale, affinch lArgentina torni a essere quella che era una volta. Gli amici riconoscono che questo passaggio pu essere uno strumento di mo- bilitazione per potenziare il valore delleducazione argen- tina, per riconoscere e valorizzare le opportunit eguali- tarie e pluralistiche da sempre fornite dal nostro Paese, e per diffondere lopera fondamentale nel campo delli s t ru - zione. In questo modo si vuole trasmettere a bambini, bam- bine e giovani che studiare il modo migliore per co- struire un futuro; condividere con loro le preoccupazioni legate alle opportunit di studio, cos come ai mestieri e alle professioni che possono raggiungere; visitare le scuo- le lungo la strada diffondendo un messaggio di speranza e di entusiasmo; ripercorrere il cammino dallArgentina a Roma; unire le centinaia di bambini e giovani che parte- ciperanno; dimostrare che la sana pratica dello sport per- mette di raggiungere gli obiettivi stabiliti. LOSSERVATORE ROMANO pagina 8 sabato 6 settembre 2014 In dialogo con gli studenti dei cinque continenti Prove di futuro gioved pomeriggio in Vaticano. Laula nuova del Sinodo per una quindicina di minuti si trasformata nella pi grande aula scolastica del mondo. Porte aperte sullAustralia, sul Sud Africa, su Israele, sulla Turchia e su El Salvador e, sotto gli occhi della Madonna di Lujan una fedele riproduzione della statuina venerata nellomonimo santuario argentino Papa Francesco in cattedra a dialogare contemporaneamente con studenti di cinque nazioni. Miracoli della tecnologia digitale magistralmente architettata da Scholas occurrentes, lo rg a n i s m o educativo nato un anno fa, e proprio su impulso del Pontefice argentino, il quale ha voluto estendere a livello internazionale lEscuela de vecinos e lEscuelas hermanas, due precedenti esperienze promosse quando era arcivescovo a Buenos Aires. Nel pomeriggio di ieri, 4 settembre, stata inaugurata lultima iniziativa in ordine di tempo, la piattaforma digitale Scholas.social. Una rete che consente agli studenti di trecentomila istituti sparsi in trentacinque Paesi di collegarsi da ogni latitudine con giovani di razze, culture e fedi diverse per scambiare le proprie esperienze ma soprattutto come ha raccomandato loro il Pontefice per fare squadra, dire no alla violenza e promuovere la pace. Un nuovo modo per favorire un dialogo sempre pi vasto con le nuove generazioni. Magari anche attraverso luso di un semplice cellulare: possibilit tutta l t ro che remota, per la quale lo stesso Papa Francesco ha mostrato particolare interesse chiedendone spiegazione agli organizzatori. Alludienza erano presenti i circa trecento partecipanti al terzo incontro internazionale dei direttori di Scholas, svoltosi proprio in questi giorni in Vaticano. Papa Francesco giunto alcuni minuti prima del collegamento, previsto intorno alle 16.30. Giusto il tempo di scambiare qualche battuta con la n i m a t o re dellincontro Cosa faccio, vado e poi torno? gli ha chiesto scherzando sui tempi di attesa e con i presenti che approfittavano del momento per fotografarlo da vicino e ai quali ha raccomandato sorridendo: Non scattatemi tante foto!. Poi alle 16.32 il sacerdote argentino Juan Gabriel Arias, missionario in Mozambico, ha pronunciato le prime parole della nuova piattaforma digitale annunciando la partecipazione di Papa Francesco. Il quale ha risposto a cinque domande postegli da altrettanti studenti collegati dai cinque continenti. Al termine, sollecitato dal presentatore a sintetizzare il suo messaggio per i giovani, li ha invitati a non avere paura utilizzando un espressione tipicamente argentina: No se arruguen!. E li ha salutati tutti con lincoraggiamento a sognare il futuro volando, ma senza dimenticare le radici. (mario ponzi) Il discorso conclusivo ai partecipanti allincontro di Scholas occurrentes Per ricomporre il patto educativo Un invito a ricomporre il patto educativo tra famiglia, scuola e societ stato rivolto da Papa Francesco ai partecipanti al congresso mondiale di Scholas occurrentes, incontrati gioved pomeriggio, 4 settembre, nellAu l a nuova del Sinodo. Al termine della videoconferenza con studenti dei cinque continenti, ha rivolto ai presenti il discorso che pubblichiamo di seguito in una nostra traduzione dallo spagnolo. Mi sento come uno a cui dicono: Dica qualcosa. E allora dice: Be- ne, improvviser. E tira fuori ci che aveva preparato. Sono i punti di cui pi o meno volevo parlarvi, ai quali aggiungo ci che ho visto qui. Prima di tutto, grazie. La vostra presenza qui qualcosa di raro. Ho gi detto al Presidente della Pontifi- cia Accademia, monsignor Snchez Sorondo, che si sta creando movi- mento. qualcosa di raro per latti- vit, per il lavoro, per lintensit, per la gente che va e viene, per la creati- vit del protocollo... nel quadro di questa III Giornata della Rete Mon- diale di Scholas occurrentes. Allora, lidea lincontro. Quella cultura dellincontro che la sfida. Oggi nessuno dubita pi che il mondo sia in guerra. E nessuno dubita, natural- mente, che il mondo sia in disaccor- do. Bisogna allora proporre una cul- tura dellincontro, in qualche modo. Una cultura dellintegrazione, dellincontro, dei ponti. Giusto? E questo lavoro lo state facendo voi. Ringrazio la Pontificia Accademia delle Scienze e monsignor Marcelo Snchez Sorondo per aver reso pos- sibile tutto ci. Si mossa molta gente. So gi che questi due quando si uniscono sono un pericolo. Smuo- vono tutto. Ma ricordo un proverbio africano: Per educare un figlio ci vuole un villaggio. Per educare una persona ci vuole tutto questo. Non possiamo lasciare soli i ra- gazzi, per favore! Fa ormai parte del nostro linguaggio parlare di bambi- ni di strada. I bambini di strada, come se un bambino potesse stare da solo, escluso da tutto quello che contesto culturale, da tutto quello che contesto familiare. S, c la fa- miglia, c la scuola, c la cultura, ma il bambino sta da solo. Perch? Perch il patto educativo si rotto. Bisogna allora ricomporre il patto educativo. Una volta, in quarta ele- mentare, mancai di rispetto alla maestra e la maestra fece chiamare mia madre. Mia madre arriv, io ri- masi in classe, la maestra usc. Dopo mi chiamarono, e mia madre, molto tranquilla, io temevo il peggio mi disse: tu hai fatto questo, que- sto e questo? Hai detto questo alla maestra? S risposi. Chiedile scusa. E mi fece chiedere scusa di fronte a lei. Ero felice. Era stato faci- le. Il secondo atto ci fu per quando arrivai a casa! Oggigiorno, almeno in tante scuole del mio paese, una maestra scrive una nota nel quader- no di un ragazzo e il giorno dopo il padre o la madre la denunciano. Si rotto il patto educativo. Non pi tutti insieme per il ragazzo. E cos parliamo anche della societ. Ossia, ricomporre il patto educativo, ricom- porre quel villaggio per educare i bambini. Non possiamo lasciarli soli, non li possiamo lasciare in strada, senza tutela, in balia di un mondo in cui prevale il culto del denaro, della violenza e dello scarto. Mi ri- peto molto su questo tema, ma evidente che si imposta la cultura dello scarto. Ci che non serve si butta. Si scartano i ragazzi perch non li si educa o non li si vuole. I tassi di natalit di alcune nazioni sviluppate sono allarmanti. Si scarta- no gli anziani e ricordatevi di quello che ho detto dei bambini e degli anziani in futuro perch si imposto questo sistema di eutanasia nascosta. Ossia, le opere sociali ti coprono fin qui, poi muori pure. Scartano i ragazzi, gli anziani e ora c un nuovo scarto, tutta una gene- razione di giovani senza lavoro in paesi sviluppati. Si parla di 75 milio- ni di giovani in paesi sviluppati, dai 25 anni in gi, senza lavoro. Si scar- ta una generazione di giovani. Tutto ci ci obbliga a uscire, a non lasciare i ragazzi soli, per lo meno questo. questo il nostro lavoro. I ragazzi e gli anziani sono certamente le perso- ne pi esposte in questa cultura in cui predomina lo scarto, ma anche i giovani. toccato anche a loro, per mantenere un sistema finanziario equilibrato dove al centro non c pi la persona umana ma il denaro. A tal fine, molto importante raf- forzare i vincoli: i vincoli sociali, fa- miliari, personali. Tutti, ma soprat- tutto i bambini e i giovani, hanno bisogno di un contesto adeguato, di un habitat realmente umano, in cui si verifichino le condizioni per il lo- ro sviluppo personale armonioso e per il loro inserimento nellhabitat pi grande della societ. Quanto ri- sulta allora importante limp egno per creare una rete estesa e forte di legami realmente umani, che so- stenga i bambini, che li apra in mo- do sereno e fiducioso alla realt, che sia un autentico luogo dincontro, in cui il vero, il buono e il bello trovi- no una giusta armonia. Se il bambi- no non ha tutto ci, non gli rimane che la via della delinquenza e delle dipendenze. Vi esorto a continuare a lavorare per creare questo villaggio umano, sempre pi umano, che offra ai bambini un presente di pace e un futuro di speranza. In voi vedo, in questo momento, il volto di tanti ragazzi e giovani che serbo nel cuore, perch so che sono materiale di scarto, e per i quali vale la pena lavorare senza sosta. Grazie per quello che fate per questa inizia- tiva, dove anche i vincoli tra voi de- vono prevalere per non dar adito a lotte interne: no, questa me la prendo io, su questo ho messo le mani io, questo per il mio setto- re. No, no, no. Vale a dire, creer vincoli di unit se sar capace di vi- verli in una iniziativa in cui ognuno rinunci alla voglia di comandare e faccia crescere la voglia di servire. Vi chiedo di pregare per me, perch ne ho bisogno. E che Dio vi benedica! Papa Francesco risponde in videoconferenza alle domande dei giovani Le ali e le radici Spero che abbiate seminato bene, cos il frutto sar buono. E grazie per lo sforzo che avete fatto. Con queste parole Papa Francesco ha in- trodotto il videocollegamento con gli studenti di cinque Paesi, in rap- presentanza di tutti i continenti del mondo. In spagnolo il Pontefice ha poi risposto alle domande rivoltegli nella stessa lingua e in inglese da cinque giovani. Di seguito una sinte- si delle domande e la traduzione ita- liana delle risposte del Pontefice. La prima domanda stata rivolta da Cameron, alunno del Saint Josephs College nel Queensland, Australia, che ha raccontato lesperienza dellistituto e ha chiesto cosa fare per far s che que- sto nuovo sistema di comunicare tra le scuole possa aiutare i giovani e la so- ciet a progredire. Grazie. E grazie anche per ci che mi dici che fai e fate. Cerco di ri- spondere alla tua domanda. Come pu Scholas avanzare in questa co- municazione e creare ponti? Prima di risponderti, riprendo una frase che hai detto: costruire ponti. Nella vita puoi fare due cose contra- rie: o costruire ponti o innalzare mu- ri. I muri separano, dividono. I pon- ti avvicinano. Rispondo alla tua do- manda: cosa potete fare? Potete con- tinuare a comunicare tra voi, comu- nicare le esperienze, le esperienze che fate. Voi avete molto nel cuore. Potete realizzare tante cose. Proprio questo mi hai detto quando ti sei presentato, comunicarlo affinch al- tri sispirino e ascoltare dagli altri ci che ti diranno, e con questa co- municazione nessuno comanda, ma tutto funziona. la spontaneit del- la vita, dire un s alla vita. Comu- nicare dare, comunicare generosi- t, comunicare rispetto, comunica- re evitare ogni tipo di discrimina- zione. Andate avanti ragazzi. E mi piace ci che avete detto che fate. Che Dio vi benedica. Da Israele intervenuto Eyal, che fre- quenta la scuola La Salle a sud di Tel Aviv, che ha parlato della sua esperien- za maturata in una scuola dove stu- diano insieme ebrei, cristiani e musul- mani. Grazie. Vedo che vi muovete bene e sapete comunicare tra voi nelle di- verse lingue e a partire dallidentit della propria religione. E questo bello. Cosa mi volevi domandare? Eyal ha chiesto al Papa di tornare in Terra santa, in Israele. Mi piacerebbe tornarci. Ci sono stato qualche mese fa e sono stato molto contento di venire... s sono stato molto contento di venire. Pi stringente la domanda di Sina, da Istanbul, in Turchia: nella sua voce ancora gli echi delle violenze che hanno sconvolto nel passato recente una parte del suo Paese e delle tragedie che si consumano a due passi da casa sua. Cosa ci aspetta nel futuro? ha chie- sto. Grazie per la domanda, e grazie per la riflessione che hai fatto, che voi giovani non volete la guerra, che volete la pace. E questo dovete gri- darlo dal cuore, dal didentro: Vo- gliamo la pace!, dal didentro. La tua domanda: il futuro sar migliore o peggiore? Io non ho la sfera di cristallo che hanno le maghe per guardare il futuro. Ma ti voglio dire una cosa: sai dove sta il futuro? Sta nel tuo cuore, sta nella tua men- te e sta nelle tue mani. Se ti senti bene, se pensi bene e se con le tue mani porti avanti questo pensiero buono e questo sentimento buono, il futuro sar migliore. Il futuro dei giovani. Ma attenzione, giovani con due qualit: giovani con ali e giova- ni con radici. Giovani con ali per volare, per sognare, per creare, e con radici per ricevere dai pi anziani la saggezza che ci danno. Perci il fu- turo nelle vostre mani se avete ali e radici. Abbi il coraggio di avere ali, di sognare cose buone, di sognare un mondo migliore, di protestare contro le guerre. E, dallaltro lato, di rispettare la saggezza che hai ricevu- to da chi pi grande di te, dai tuoi genitori, dai tuoi nonni, dagli anzia- ni del tuo paese. Il futuro sta nelle vostre mani. Approfittatene per ren- derlo migliore. Cristian, da Eastern Cape, in Sud Africa ha chiesto al Papa da dove na- scesse lidea di questa piattaforma. Scholas nata... stavo per dire per caso, ma no, non stato per ca- so. nata da unidea di questo si- gnore qui presente, Jos Mara de Corral, coadiuvato da Enrique Pal- meiro. nata cos Scholas, forman- do una escuela de vecinos [scuola di quartiere], nella diocesi di Buenos Aires. Oltre alle scuole, una rete di escuelas de vecinos, per costruire ponti tra le scuole di Buenos Aires. E ha costruito molti ponti, molti ponti, persino ponti transoceanici. inizia- ta come una cosa piccola, come una speranza, come qualcosa che non sa- pevamo se sarebbe riuscita, e oggi possiamo comunicare tra noi. Per- ch? Perch siamo convinti che i giovani hanno bisogno di comunica- re tra loro, hanno bisogno di mo- strare i loro valori e di condividere i loro valori. I giovani oggi, hanno bi- sogno di tre pilastri fondamentali: istruzione, sport e cultura. Per que- sto Scholas unisce tutto. Abbiamo organizzato una partita di calcio. Lo fanno le scuole e si organizzano an- che eventi culturali. Istruzione, sport e cultura. Andiamo avanti, perch gli Stati possano preparare sbocchi lavorativi per questi giovani sostenu- ti dallistruzione, dallo sport e dalla cultura. E lo sport importante per- ch insegna a giocare in squadra. Lo sport salva dallegoismo, aiuta a non essere egoisti. Perci importante lavorare in gruppo e studiare in gruppo e percorrere il cammino del- la vita in gruppo. Come vedi, la tua domanda non mi ha spaventato. Ti ringrazio molto per avermela fatta. E andate avanti su questo cammino della comunicazione, della costruzio- ne di ponti, della ricerca della pace, attraverso listruzione, lo sport e la cultura. Grazie. E non poteva mancare il collegamento con un barrio. stato da La Campa- nera, in El Salvador, dove era in colle- gamento Ernesto. Gli ha parlato degli sforzi che si fanno nel suo Paese per conquistare un po di istruzione, di for- mazione. Ti ringrazio per il saluto dal tuo quartiere, dal tuo paese, con i tuoi amici. So del lavoro che state facen- do in El Salvador. Jos Mara me ne ha parlato. So che state facendo ab- bastanza progressi e che state lavo- rando duro nellistruzione, ma ricor- da quello che ho detto al tuo com- pagno del Sudafrica: istruzione, sport e cultura. E attenzione alle maras [gang violente] perch, come esistono ponti che vi uniscono, esi- stono anche comunicazioni per di- struggere. State molto attenti quan- do ci sono gruppi che cercano la di- struzione, che cercano la guerra, che non sanno lavorare in squadra. Di- fendetevi tra di voi, come squadra, come gruppo, e lavorate duro su questo. So che state lavorando mol- to bene, e molto ben sostenuti. Il ministero dellIstruzione so che vi sostiene. Andate avanti su questo cammino di lavorare in gruppo e di difendervi da quanti vogliono ato- mizzarvi e togliervi questa forza del gruppo. Che Dio vi benedica. In conclusione il moderatore dellincon- tro ha chiesto al Papa quale fosse il suo messaggio per tutti i giovani del mondo. Una cosa che non mia, Ges lha detto tante volte: Non abbiate paura. Nel mio paese abbiamo unespressione che non so come si traduce in inglese: No se arru- guen. Non abbiate paura, andate avanti, costruite ponti di pace, gio- cate in squadra e rendete il futuro migliore perch ricordatevi che il fu- turo nelle vostre mani. Sognate il futuro volando, ma non dimenticate leredit culturale, sapienziale e reli- giosa che gli anziani vi hanno lascia- to. Avanti e con coraggio. Fate il fu- t u ro !