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In Italia Nel mondo
Roma. Sar anche vero, come ama ripe-
tere Arturo Parisi, che sempre meglio
perdere che perdersi. Certo che nella
giornata di ieri, prima e pi di ogni altro,
a perdere sono stati i cattolici democrati-
ci. Una sconfitta umiliante. A cominciare
dalla ritirata sui Dico, legge elaborata dai
ministri Rosy Bindi (una vita nellAzione
cattolica) e Barbara Pollastrini (laica e di
sinistra, ma con lex presidente della Fuci
Stefano Ceccanti a capo del suo ufficio le-
gislativo). Quella legge a cui proprio Ro-
mano Prodi aveva impres-
so unaccelerazione deci-
siva, affinch fosse varata
prima della sua partenza
per lIndia. Dunque an-
che una battaglia simbo-
lica. Di qui la dura replica
della Cei e la conseguente
sollevazione dei teodem
rutelliani nella Margheri-
ta, in uno scontro che sin-
trecciava con il congresso
e con gli equilibri del futuro Partito demo-
cratico. Di qui la veemente replica dei po-
polari, con la lettera di 60 parlamentari
che chiedevano di andare avanti e respin-
gevano lassalto. Ma poi arriva la crisi di
governo, con il programma dei dodici pun-
ti che non fa parola dei Dico; con la fila-
strocca dellesecutivo che ha gi fatto la
sua parte e quindi non c bisogno di par-
larne oltre, ultima trincea per salvare al-
meno le forme, se non lonore; con Giulio
Andreotti, Clemente Mastella e tanti altri
a infierire, non ancora soddisfatti, a chie-
dere a Prodi latto di pubblica umiliazio-
ne, labiura. Ma la legge sui Dico non era
una concessione del governo alle forze lai-
che. Era, al contrario, la bandiera dei cat-
tolici democratici. Nella comune disgra-
zia, i rutelliani trovano dunque un motivo
di sorridere, parlando dello spaventoso
contraccolpo provocato dal documento
dei 60 parlamentari popolari. Ma la scon-
fitta pi terribile, almeno per una parte di
loro la parte prevalentemente dossettia-
na e prodiana, formatasi tra Fuci e Mulino
potrebbe arrivare sulla legge elettorale:
il modello tedesco, che permetterebbe la
ricostituzione del centro.
IL SENATO RINNOVA LA FIDUCIA AL
GOVERNO PRODI, 162 SI, 157 NO, due
assenti (Andreotti e Pininfarina). Prima che
iniziasseil dibattitoinSenato, RomanoPro-
di ha voluto chiarire che per la stesura di
unaleggeelettoralecondivisa, sullaquale
gi al lavoro il ministro Chiti, nessuno ha
parlato di bicamerale. E cominciata ieri
mattina la discussione che in serata ha por-
tato alla fiducia per il premier e per il suo
governo. Nellareplicaagli interventi dei se-
natori, il premier ha parlato del disegno di
leggesullecoppiedi fatto(oraincommissio-
ne Giustizia): Il governo ha esaurito il suo
compito, ora tocca al Parlamento. Con 162
voti lamaggioranzaharinnovatoil pattodel-
lesecutivoconil Senato. Il sentaorePallaro
havotatos. Duelerisoluzioni presentate:
unafirmatadai capigruppodellUnione il
Senato, udite le comunicazioni del governo,
le approva e una presentata da Roberto
Calderoli (Lega).
Frattini (Forza Italia): Ove in futuro ci
fosse necessit, i voti dellopposizione salvi-
no la missione italiana in Afghanistan.
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Primi avvertimenti suEnel-Endesa. Secon-
do JP Morgan, lacquisizione del 10 per cen-
to di Endesa per Enel una strategia ad
alto rischio che penalizzer il titolo nel bre-
ve termine. La compagnia italiana annun-
cia lintenzione di acquisire fino al 24 per
cento dellazienda spagnola e aggiunge di
non aver preso alcuna decisione sullopa
lanciata dalla tedesca Eon a Endesa.
In Borsa, Enel perde 2,7 punti percen-
tuali.
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Una lettera riapre linchiesta Mediatrade
sui presunti fondi neri che coinvolge Me-
diaset. La guardia di finanza ha trovato un
documento che proverebbe lesistenza di
rapporti risalenti al 1999 tra la Fininvest e
limprenditore egiziano Frank Agrama. Se-
condo laccusa, Agrama sarebbe stato socio
di Silvio Berlusconi nella raccolta di pre-
sunti fondi neri legati ai diritti di Mediaset.
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Lomicidio di Filippo Raciti fuvolontario.
Lo ha stabilito il tribunale dei minori di Ca-
tania. E stata emessa unordinanza di cu-
stodia cautelare per il diciassettenne fer-
mato l8 febbraio scorso dopo la gara Paler-
mo-Catania.
Il ddl contro la violenza negli stadi sta-
to approvato ieri dalle commissioni Affari
costituzionali e Giustizia del Senato.
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Il Coni attacca il decreto Bersani. Il presi-
dente Gianni Petrucci ha criticato il decre-
to che potrebbe far mancare 110 milioni di
euro allo sport italiano: E stata modifica-
ta la Finanziaria per Sanremo.
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Borsa di Milano. Mibtel -0,94 per cento.
Leuro chiude stabile a 1,32 sul dollaro.
Piazza Affari batte il record degli scam-
bi, ieri raggiunti 9,4 miliardi di euro.
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E morto Giorgio Tosatti. Il giornalista si
spento ieri a Pavia. Aveva 70 anni.
Articolo nellinserto III
UCCISI TRE MILIZIANI DEL JIHAD
ISLAMICODALLETRUPPEISRAELIANE.
Ieri a Jenin, nel quinto giorno di operazio-
ni contro i covi dei terroristi islamici in Ci-
sgiordania, tre uomini del Jihad islamico
sono morti in uno scontro con lesercito
israeliano. Tra loro cera Ashraf Saadi, lea-
der a Jenin del gruppo estremista. Subito
dopo, cinque razzi Qassam, lanciati dal
nord della Striscia di Gaza, hanno colpito il
Negev, senza provocare vittime n danni.
E ripresa ieri a Nablus loperazione del-
lIdf Inverno caldo iniziata domenica.
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Larijani punta su Prodi per il nucleare. Il
caponegoziatore iraniano ha confermato le
voci di unidea di Prodi, il premier italia-
no, per risolvere la questione del program-
ma di arricchimento delluranio di Tehe-
ran. La soluzione italiana, ancora non
chiarita, si sovrappone alla diplomazia eu-
ropea di Solana, che tutti i paesi dellUe
hanno identificato come unico interlocuto-
re dellIran sul nucleare.
Ieri Nicolas Sarkozy, candidato del-
lUmp allEliseo, ha tenuto una lunga con-
ferenza stampa sulla politica estera. SullI-
ran ha detto che non bisogna esitare a
rafforzare le sanzioni contro una minac-
cia costante a Israele e al sud dellEuropa,
proponendo poi di trovare una soluzione
negoziata per la crisi.
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Uccisi in Iraq otto membri di al Qaida. Ie-
ri i soldati americani, durante unoperazio-
ne a nord di Baghdad, hanno ucciso otto
terroristi legati alla rete di Bin Laden.
Unautobomba esplosa in un mercato del-
la capitale provocando dieci morti.
Si terr il 10 marzo a Baghdad la confe-
renzasullastabilizzazione dellIraq conSta-
ti Uniti, Inghilterra, Siria e Iran.
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No allestradizione degli agenti della Cia.
Ieri il dipartimento di stato americano ha
detto che non conceder lestradizione dei
26 agenti della Cia coinvolti secondo la
procura di Milano nel rapimento delli-
mam Abu Omar. LItalia non ha ancora fat-
to alcuna richiesta formale in merito.
Per Washington le conclusioni dellin-
chiesta dellEuroparlamento sulle attivit
illegali della Cia in Europa sono squilibra-
te, inaccurate e ingiuste.
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Airbus taglia 10 mila posti di lavoro nel-
lambito del suo piano di ristrutturazione.
Lintervento pi pesante colpir la Francia
con 4.300 tagli, 3.700 per la Germania.
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Le borse europee continuano a perdere
dopo il marted nero causato dal crollo
della Borsa di Shanghai (che ieri ha recu-
perato). Ieri a Wall Street lindice Dow Jo-
nes ha aperto sotto di tre punti percentuali.
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Il Parlamento canadese nonrivota lemisu-
re antiterrorismo. Il premier conservatore,
Stephen Harper, accusa lopposizione libe-
rale di essere leggera sul terrorismo.
IL FOGLIO
ANNO XII NUMERO 51 DIRETTORE GIULIANO FERRARA GIOVED 1 MARZO 2007 - 1
quotidiano
Fiducia e dolori
Prodi ce la fa, ma
i cattolici adulti sono
allammainabandiera
I dossettiani perdono sui Dico per il loro
vero terrore la rinascita di una Dc.
Parisiani pi di lotta che di governo
Contro il modello tedesco
Il principe Carlo se la prende
con McDonalds, causa di obesit,
e dimentica le sue merendine
Il fattore M
P
rendiamo ad esempio il Big Mac, quello
con il formaggio giallo che scende gi, il
panino dorato, il sesamo sul cappellino, la
lattuga, lhamburger, il cetriolo verde, sei
gocce di ketchup, quello che in Spagna non
si dovrebbe mangiare perch troppo big e
perch troppo fat e quello che
in Inghilterra, ora se-
condo il principe Carlo
dovrebbe essere vie-
tato, messo al bando e
proibito, insieme a tutti
quei fast food con una
M gialla su fondo
rosso. Prendiamo ad esempio il Big Mac e
prendiamo ad esempio il McDonalds, quel-
lo che farebbe diventare calvi, impotenti,
diabetici, quello che sfrutta i suoi dipen-
denti, che ha la mucca pazza, il pollo rinco-
glionito, le patate tossiche, il gelato fatto
con le ali di pollo, lolio delle patatine sof-
fritto in salamoia e quello che sarebbe la
pi grande causa dellobesit infantile, co-
me detto marted dal principe Carlo in visi-
ta negli Emirati Arabi (dove non arrivato
pagando un jet da centocinquantamila ster-
line, come ha fatto nel corso della sua ulti-
ma visita negli Stati Uniti, e dopo aver det-
to che qui si deve risparmiare). Charles ha
detto proprio cos: che la prima
causa dellobesit inglese il
McDonalds. E questo nono-
stante gli stessi figli di Carlo
siano stati visti piuttosto
spesso mangiare con gusto
dentro un McDonalds, so-
prattutto il piccolo Harry
ora arruolato per lIraq
(probabilmente per colpa
di McDonalds). Prendiamo,
dunque, il Big Mac. Calorie:
duecentoventinove. Zucche-
ro: quattro virgola diciassette
grammi. Sale: zero punto novan-
tatr grammi. Grassi: undici punto
dodici grammi. Grassi saturi: quattro virgo-
la diciassette grammi.
Prendiamo, come fatto ieri dal Daily
Mail, un altro cornetto, uno a caso, uno
prodotto in maniera impeccabile da una-
zienda eco-bio-slow-cool che si chiama Du-
chy Originals: calorie ducentosessanta-
quattro, zucchero due grammi, grassi tre-
dici virgola sei, grassi saturi cinque virgo-
la cinque, sale uno virgola venticinque.
Proprio cos, un Big Mac del Mac meno
grasso di un cornetto prodotto dalla Du-
chy, ovvero lazienda a capo della quale
siede un principe inglese che di nome si
chiama Charles.
Spopola nel rap ma c chi vuole
proibirla, come se esistesse
solo lidentit di aspiranti bianchi
La parola negro
P
er decenni hanno loro propinato le li-
tanie di Franz Fanon alla uomo bian-
co cattivo, uomo nero buono, le negritu-
dini alla Tony Morrison e le geremiadi di
Malcolm X. Ora che i neri dAmerica si so-
no affezionati alla parola impronunciabi-
le, negro, la Black Upper Class che ha
le magioni a Sag Harbor, vicino a New
York, dove il presidente nero dellAmeri-
can Express abita di fianco al proprieta-
rio nero degli stabilimenti nei quali viene
imbottigliata la Pepsi, vorrebbe sradicare
il razzismo a colpi di etimologia con una
nothingness che tradisce le radici ma
non ha dove andare a integrarsi.
Di sbiancheggiamento in sbiancheggia-
mento, di Michael Jackson in Michael
Jackson, lideologia pc, politicamente
corretta per chi non leggesse il Wall
Street Journal, vorrebbe annullare ogni
differenza, come la chioma rigorosamen-
te stirata dei neri invidiosi dei bianchi.
Come luso di genere al posto di ma-
schio e femmina. Cos Randall Kennedy,
professorone nero di Harvard, ha deriso
la decisione del municipio di New York di
abolire, dopo il presepe, anche la parola
pi infame: negro. Cos il commentatore
Lawrence Graham accusa gli eredi di
Martin Luther King di voler trasformare i
negri in aspiranti bianchi.
Dal Black Power al Black Box Office, dal-
le pantere nere ai rapper, la parola negro
continua a essere usata con orgoglio dagli
stessi neri. Uno dei primi a rivendicarla
stato il critico letterario Stanley Crouch: Se
pensate di essere africani andate in Africa,
scoprirete di essere americani. Parl di
bougie, borghesucci neri pretenziosi.
Piuttosto che afroamericano, Crouch prefe-
risce essere chiamato negro, la parola
usata 215 volte da Mark Twainnelle Avven-
ture di Huckleberry Finn e altrettante da
Boris Vian e Alberto Moravia. Almeno ne-
gro si riferisce a caratteristiche fisiche rico-
noscibili, scrive Stanley Crouch. Il sociolo-
go Franklin Frazier nel 1957 attacc lemu-
lazione dello status dei bianchi: Comprate
i giornali e le riviste e vedrete che buona
parte delle ricchezze derivano dal commer-
cio e dalla pubblicit di prodotti che dicono
al negro come schiarirsi i capelli. Lafro-
centrismo militante, continua Stanley Crou-
ch, non riconosce agli afro-americani il lo-
ro contribuito alla vocazione democratica
dellAmerica.
Londra. Gli investitori rivivono in questi
giorni i fantasmi della crisi, come negli an-
ni successivi allo scoppio della bolla Inter-
net. Temono una brusca frenata delleco-
nomia mondiale e un lungo periodo di fles-
sione degli indici azionari. Ieri c stato un
rimbalzo a Shangai, ma lEuropa non ha se-
guito e le piazze principali hanno chiuso in
ribasso, tra luno e luno e mezzo per cento.
La Cina sta adottando misure decise per
ridurre il flusso di investimenti verso il
paese e favorire un rallentamento delleco-
nomia, cresciuta di oltre il 10 per cento nel
quarto trimestre. Pechino vuole evitare
una crisi di sovrapproduzione, quando ine-
vitabilmente la domanda di prodotti cine-
si si stabilizzer. Se ci troviamo di fronte a
una correzione fisiologica del mercato, do-
lorosa ma temporanea, oppure, al contra-
rio, a una nuova grande depressione
difficile dirlo. Dopo quattro anni di risali-
ta costante, i listini azionari devono in
qualche modo riprendere fiato, sostengono
investitori ed economisti. La correzione
dei giorni scorsi, specie della Borsa cinese
reduce da un +120 per cento nel 2006, sta-
ta pi violenta del previsto, ma di fatto ha
anticipato solo di qualche mese i tempi in-
dicati dalla maggior parte degli esperti.
Per gli osservatori, il rischio grande de-
pressione remoto: i grandi investitori
hanno imparato dallesperienza e non do-
vrebbero ripetere errori e sbandate del
passato, come negli anni dellottimismo
cieco della new economy; banche centrali
e organi di controllo hanno, ora pi che in
passato, strumenti per traghettare le eco-
nomie attraverso i passaggi pi complicati.
Per qualche minaccia c
Anni di bassi tassi di interesse, e merca-
ti in crescita (compreso quello petrolifero,
che ha generato schiere di nuovi ricchi),
hanno favorito la creazione nel sistema
economico di una liquidit enorme. Le po-
litiche monetarie accomodanti hanno tut-
tavia tenuto bassi i rendimenti medi, spin-
gendo gli investitori, soprattutto quelli pro-
fessionali e istituzionali, verso attivit pi
remunerative ma pi rischiose. Si spiega
in questo modo il successo crescente di
hedge fund, fondi speculativi, e societ di
private equity, protagoniste sempre pi at-
tive e ambiziose di unattivit globale di fu-
sione ed acquisizione basata sullaumento
complessivo dellindebitamento delle
aziende. Il risultato insomma quello del-
lo spostamento verso lalto, non sempre
percepito pienamente, del profilo di ri-
schio dellattivit economica, insieme alla
finanziarizzazione della ricchezza. A
danno spesso di investimenti in attivit
produttive pi tradizionali.
Inoccidente incorso unespansione del
settore finanziario che occupa una parte
sempre pi rilevante dei sistemi economi-
ci. E ovvio che qualcuno inizia a spaventar-
si. In Germania i fondi di private equity so-
no stati recentemente definiti locuste per
il loro modo di operare: comprare, spezzet-
tare, vendere. E anche in Gran Bretagna
montano le critiche: si chiede tra laltro la-
bolizione dei privilegi fiscali per i fondi e
Tony Blair intervenuto per dire che il lo-
ro contributo alleconomia nazionale resta
positivo.
La Cina rimbalza sulla rete
dei banchieri centrali
Il rischio delleconomia finanziaria, le
locuste tedesche, le garanzie di Blair
La piccola depressione
Non fai a tempo a ra-
zionarti il fumo, il mar-
tini col gin, la farinata,
le cotolette con le pata-
te fritte, il cognac, un
altro cognac e tutto
quello che, siccome te
lo puoi permettere,
non te lo devi pi permettere, ed ecco che
ti arriva addosso anche lintervento del se-
natore Schifani. Un giorno mi ero scritto
sul quadernetto. Chiss se prima o poi
avr il culo di incontrare un tipo davvero
fuori dal comune. Certo non speravo in un
culo cos fuori dal comune. Lho sentito ie-
ri parlare al Senato. Non so che cosa sia. Ti
d la carica, ti provoca, ti punge, ti impone
di pensare. E un vero leader, devessere il
carisma. Fatto sta che quando Schifani di-
ce: Questo governo un morto che cammi-
na, intervallandolo col concetto: Questo
governo gi pieno di vermi che se lo stan-
no mangiando dentro, b, a noi ci spunta
la serenit, una specie di primavera dentro,
sentiamo il pulsare della vita tuttintorno.
Assieme a una visione netta della strategia.
Ieri ho ripreso il quadernetto e ci ho scrit-
to sopra: Chiss se avremo il culo che
Schifani faccia scuola. Senza fare mente
locale sul fatto che comunque c gi tra
noi il senatore Pallaro.
Questo numero stato chiuso in redazione alle 22,00
Redazione e Amministrazione: L.go Corsia Dei Servi 3 - 20122 Milano. Tel 02/771295.1 Poste Italiane Sped. in Abbonamento Postale - DL 353/2003 Conv. L.46/2004 Art. 1, c. 1, DBC MILANO
Schwarzy ci dice che kennedyano
A Washington il Governator della California racconta al Foglio le
bellissime conversazioni bipartisan dai suoceri e spiega che dovrebbero
essere esportate al Congresso. Prima di andarsene, promette: Ill be back
Washington. Gli interessi del popolo pri-
ma di tutto, poi il dialogo bipartisan, larte
del compromesso, lispirazione kennedya-
na. Arnold Schwarzenegger, con la cravatta
verde fluorescente coordinata congli occhi,
non manca neppure un punto della sua in-
fallibile e sorridente retorica. Il nerboruto
governatore della California ha raccontato
al Foglio le tante bellissime e interessan-
ti conversazioni nella villa dei suoi suoce-
ri Kennedy per lappunto fra ospiti de-
mocratici e repubblicani. Non capisco co-
me sia possibile che quel che accade senza
problemi a casa Kennedy non possa acca-
dere anche al Congresso, ci ha detto con
sguardo incredulo da professionista, men-
tre la moglie Maria e la suocera Eunice
lei la mia migliore sostenitrice democrati-
ca annuivano contente.
Governator repubblicano di uno stato
dalla solida tradizione liberal, Schwarzy ha
imparato presto il linguaggio del leader in-
dipendente e bipartisan. Tutti i temi dal-
limmigrazione alla guerra in Iraq al riscal-
damento della terra al welfare non tro-
veranno una soluzione in mancanza del
dialogo tra partiti. Cos, ispirandosi al pas-
sato che fu, durante lincontro annuale del-
la National Governors Association, non ha
fatto che ripetere: come diceva Teddy
Kennedy, come sosteneva John Ken-
nedy, come ci ha insegnato il grande
esempio che ci hanno dato i Kennedy. E
poi, confessandoci di essere un fiero re-
pubblicano, non riuscito a trattenersi:
Sono un idealista come Kennedy. Ecco
fatto: concretezza e idealismo, progetti e
ispirazione. Un mix che va oltre, tanto che
ieri i giornali californiani discutevano di
post partisan, una formula che va oltre il
bipartisan e che ancora non si sa che cosa
possa diventare. Larte del compromesso
di Schwarzy questa: parlare con tutti, evi-
tare le fratture, trovare soluzioni interme-
die. E cos che ha governato finora la Ca-
lifornia tra alti e bassi ed questo mo-
dello che vorrebbe esportare su scala na-
zionale se mai un giorno il suo sogno ame-
ricano si facesse completo e diventasse pos-
sibile per un austriaco diventare presiden-
te degli Stati Uniti dAmerica.
Per il momento, conil Partitorepubblica-
no a caccia del candidato giusto per le pre-
sidenziali del 2008, Schwarzy si occupa di
lasciare il segno su alcuni dei temi che pi
gli stanno a cuore: la copertura sanitaria
universale, lambiente, limmigrazione. Ne
ha parlato con lAmministrazione Bush e
conNancy Pelosi, leader dellaCameraoltre
che senatrice democratica di San Franci-
sco, la quale si detta piacevolmente colpi-
ta dallattivismo del governatore, nonostan-
tesianomoltelecritiche, soprattuttosul suo
piano sanitario costosissimo, e nonostante
resti insottofondoil nasostortonei confron-
ti di unattore straniero di filmforzuti che si
mette il doppiopetto ed entra nel palazzo.
Ma poich il popolo il vero ispiratore
del Governator, lui non si lascia intimidi-
re, i soldi per i suoi piani da qualche parte
si troveranno, limportante restare alti nei
consensi. Sono stato eletto attraverso il
partito, ma non devo pensare agli interessi
politici, bens a quelli del popolo, ha ripe-
tuto, non dimenticandosi poi di specificare
la sua attenzione per pi deboli, poveri e
bisognosi. Presidenzialissimo nei toni, no-
nostante dica che non ha mai neppure pen-
sato a una carriera a Washington, e in per-
fetta forma fisica, dopo che qualcuno aveva
osato dire che la politica lo aveva imbrutti-
to, Schwarzy ha lasciato la sua impronta fi-
nale. A tempo scaduto, con la suocera e la
moglie pronte a seguirlo verso luscita, ha
detto di non preoccuparsi, che ci saranno
altre occasioni per parlare, la storia non fi-
nisce qui, da buon Terminator ci saranno
sequel: Ill be back, ritorner.
Milano. La nuova strategia della Casa
Bianca sullIraq, annunciata allinizio di gen-
naio da George W. Bushtra lo scetticismo ge-
nerale, comincia confusamente a delinearsi
in tutti i suoi aspetti, politici, economici, mi-
litari e diplomatici. Nel giro di poche setti-
mane, su precisa pressione di Washington, a
Baghdad stato trovato laccordo suuna leg-
ge petrolifera a garanzia della minoranza
sunnita, unpasso ritenuto fondamentale per
la riconciliazione nazionale. Col budget ira-
cheno 2007, poi, sono stati stanziati 10 miliar-
di di dollari per la ricostruzione e lo svilup-
po del paese. E stato inoltre avviato il piano
per la sicurezza di Baghdad, garantito da un
ulteriore invio di soldati americani sotto la
supervisione del generale David Petraeus.
Infine, laltro ieri, Condoleezza Rice ha an-
nunciato un ulteriore tentativo diplomatico
del governo iracheno, in pieno accordo con
la Casa Bianca, per coinvolgere nella crisi la
comunit internazionale ed evitare
che i paesi vicini interferiscano ne-
gativamente nella costruzione del
nuovo stato democratico. Non
la prima volta che viene convoca-
to unvertice regionale sullIraq,
con la presenza sia degli Stati
Uniti sia dellIran, ma soltanto
adesso si innesta in un piano
strategico ben definito. Gli
aspetti politici ed economici so-
no i meno controversi, mentre la
stessa cosa non si pu dire sul
rinnovato impegno militare con i
21.500 soldati n sulle iniziative di-
plomatiche coni paesi vicini, inpar-
ticolare conlIrane la Siria. Le due cose, ap-
parentemente in contrasto luna con laltra,
vanno di pari passo. La Casa Bianca aveva
bisogno di far capire agli interlocutori che
non avrebbe abbandonato il campo, specie
dopo la sconfitta alle elezioni di met man-
dato. Cos, prima di partecipare a un mee-
ting coni paesi responsabili del caos irache-
no, ha rinnovato limpegno militare in Iraq,
mostrandosi decisa a voler sconfiggere gli in-
sorgenti e le milizie sciite. Con 21.500 uomi-
ni in pi, e un piano per la sicurezza in cor-
so, Bush ha abbandonato la posizione di de-
bolezza incui il disfattismo internazionale lo
voleva relegare.
Il (doppio) fronte americano
Dopo le truppe, il vertice
Cos Bush vuole fermare
gli ayatollah in Iraq
La Casa Bianca fa sul serio militarmente
e, da posizioni di forza, apre il capitolo
diplomatico (anche per ragioni interne)
Gli altri summit con lIran
ARTURO PARISI
Gli eredi di Dossetti non vogliono
il partito unico cattolico anche per
scelta culturale e perfino religiosa
Lordine dei bipolari
Milano. Al cattolico unionista piace bipo-
lare. A partire da Arturo Parisi, colonnello
prodiano e architetto del Partito democrati-
co, il primo a bocciare le aperture di Massi-
mo DAlema al sistema proporzionale tede-
sco. OFranco Monaco, altro prodiano osser-
vante, cheinsistesullafunzionedi stabiliz-
zazione del bipolarismo insita nel proget-
to del Pd. O ancora Stefano Ceccanti, pure
fautore di un bipolarismo pi ragionevo-
le, che sullUnit ha sponsorizzato il mo-
dello elettorale spagnolo proprio in quanto
pi in grado di garantire la logica bipolare.
Cos, mentre lo spirito dei tempi parlamen-
tari (e forsanche un velato interesse della
gerarchia cattolica) soffia verso la fine di
un bipolarismo coatto e verso ipotesi neo-
proporzionaliste fino a sfiorare sogni (o in-
cubi) neodemocristiani, i pi preoccupati
sono proprio i cattolici schierati a sinistra.
E fra essi, in primo luogo, larea omogenea
dei cattolici democratici nelle sue varie
confessioni: fucina, dossettiana, di Azione
cattolica o pi recentemente prodiana. Me-
nopreoccupati, oaddiritturainteressati, so-
no quelli che vengono dallesperienza de-
mocristiana e del popolarismo. Primis inter
pares il presidente del Senato Franco Mari-
ni, cislino-popolare convertitosi alla causa
bipolare strada facendo, ma oggi assertivo:
Il bipolarismo un bene da tutelare, so-
stiene, mentre di un grande partito di cen-
tro non ha molta nostalgia: semmai voglio
che il sistema bipolare migliori.
Distinzione sottile e cruciale: perch non
si tratta soltanto di scelte politiche, ma in-
nanzitutto culturali e persino religiose che
hanno radici molto lontane. Gi dieci anni
fa, Parisi elogiava il passaggio da una de-
mocrazia proporzionale a una maggiorita-
ria, in altre parole la fine della Dc, in
quanto essa offriva una condizione per va-
lorizzare appieno il contributo storico del
cattolicesimo alla costruzione dellidentit
nazionale e della nostra democrazia. Ma si
purisalirepiindietro. Spiegail professor
Agostino Giovagnoli, storico del partito cat-
tolicoinItalia: Adifesadel bipolarismoc
oggi un gruppo ben individuato, attivo gi
nellesperienza del referendum del 1991
sulla preferenza unica e poi in quello sul
maggioritario. Gruppo culturalmente coeso,
la cui formazione viene dalla Fuci di cui
Ceccanti o Giorgio Tonini sono stati presi-
denti, odallAzionecattolicadacui vengono
Parisi o Rosy Bindi. (segue nellinserto II)
(segue nellinserto II) (segue nellinserto II)
(segue nellinserto II)
(segue nellinserto II)
Pubblichiamo parti del diario dal
fronte che Bill Roggio, un free lance
americano in Iraq, tiene ogni giorno su
Weekly Standard.
Fallujah. A due settimane dallinizio uf-
ficiale del piano di sicurezza per Baghdad,
le morti per violenze tra sciiti e sunniti so-
no al livello pi basso da un anno a questa
parte, 163 guerriglieri sono stati arrestati e
63 depositi di armi di varia importanza so-
nostati sequestrati. Gli attacchi conlebom-
be sono diminuiti del 20 per cento. Le forze
irachene e della Coalizione hanno lanciato
raid contro obiettivi di al Qaida in Iraq. Tre
giorni fa, unit americane hanno catturato
quindici uomini di al Qaida, incluso un
emiro (corrispondente a un comandante di
battaglione nellesercito degli Stati Uniti),
durante operazioni a Baghdad, Ramadi,
Mahmudiya e Samarra. Lesercito iracheno
ha catturato sei guerriglieri vicino Baquba.
Due giorni fa undici uomini di al Qaida, e
un altro emiro, sono stati presi nel corso di
raid a Baghdad, Mosul e Ramadi.
Una delle ragioni della diminuzione de-
gli attacchi tra sunniti e sciiti il numero
dei morti sceso dai 1.222 di dicembre 2006
ai 494 di febbraio 2007 la forte pressio-
ne contro lesercito del Mahdi. Moqtada al
Sadr si sta nascondendo in Iran, e le forze
irachene e della Coalizione continuano a
smantellare il suo gruppo. Soldati america-
ni e iracheni stanno compiendo blitz in tut-
ta Sadr City, lenorme quartiere roccaforte
di Moqtada a Baghdad, e sedici combatten-
ti del Mahdi sono stati arrestati. Nella capi-
tale irachena circola voce che lo stesso Sa-
dr stiafacendopulizieincasa unasqua-
dra speciale sarebbe arrivata dalla citt
santa di Najaf per uccidere gli uomini del
Mahdi che hanno avuto una condotta slea-
le o criminale o che hanno gettato cattiva
luce sul gruppo e alcuni membri delle-
sercito del Mahdi sono scomparsi o sono
stati trovati morti nei quartieri di Sadr City,
Khadimiya e Balayat. Un ritrovamento im-
portante, che collega ancora una volta lI-
ran con la guerra in Iraq, stato fatto dal-
lesercito americano nella violentissima
provincia di Diyala, vicino alla capitale:
mortai e abbastanza esplosivo C4 di fabbri-
cazioneiranianaper costruire150 Efp Ex-
plosived Formed Projectiles le trappole
esplosivecapaci di penetrarelacorazzadei
veicoli americani.
Blitz a Sadr City contro le milizie
sciite. Moqtada fa pulizia tra i suoi.
Primo bilancio del piano Petraeus
Dispaccio dallIraq
OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO
TUTTO
IN FAMIGLIA
STORIAAPUNTATE dellallegro ca-
sinofondatosul matrimonioedei suoi
protagonisti: madri, figli, zii, soliti
stronzi, liti e valigie (nellinserto I)