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DELAMINAZIONI MULTIPLE
F. Cappello, D. Tumino
Dipartimento di Meccanica, Universit di Palermo, Viale delle Scienze - 90128 Palermo,
e-mail: cappello@dima.unipa.it, tumino@dima.unipa.it
SOMMARIO
In questo lavoro si investigato sul comportamento al buckling di laminati piani in materiale
composito monodirezionali e cross-ply, simmetrici e non simmetrici, caratterizzati dalla
presenza di delaminazioni multiple, soggetti a carichi assiali di compressione. Si utilizzato il
Metodo degli Elementi Finiti conducendo analisi, sia lineari, basate sulla soluzione del noto
problema agli autovalori, che non-lineari, per mezzo di un procedimento incrementale-
iterativo. Le analisi non-lineari permettono di tener conto dei grandi spostamenti e di imporre
un vincolo di contatto tra le lamine al fine di impedirne la compenetrazione reciproca. I
risultati sono stati confrontati con quelli derivanti dalle teorie analitiche e con altri risultati
numerici e sperimentali reperiti in letteratura. Si trovato che sia la lunghezza e il
posizionamento delle delaminazioni che la sequenza di impacchettamento delle lamine
influenzano il carico critico del laminato. Si inoltre constatato che, in taluni casi, i risultati
ottenuti col metodo lineare e con il metodo non-lineare differiscono in maniera non
trascurabile
ABSTRACT
In this work the buckling behaviour of composite laminates, unidirectional and cross-ply,
symmetrical and unsymmetrical, with multiple delaminations subjected to compressive axial
loads has been studied. Using the Finite Element Method, analyses have been performed
either linear, based on the solution of the eigenvalue problem, and non-linear, with an
incremental-iterative technique. Non-linear analyses allow to take into account of large
displacements and to impose a contact constraint between sublaminates, preventing their
overlapping. Results have been compared with the ones obtained by analytical theories and
with others numerical and experimental found in literature. The influence on the critical load
of the laminate by the length and the location of delaminations and by the stacking sequence
of laminae has been proved. Moreover has been found that, in some cases, the results obtained
with linear method and with non-linear method differ in a substantial way.
1. INTRODUZIONE
I laminati in materiale composito, per la loro elevata resistenza e leggerezza, rivestono una
importanza rilevante per applicazioni ingegneristiche, soprattutto aeronautiche ed
aerospaziali. La peculiare caratteristica di tali materiali pu causare in esercizio lo
scollamento parziale o totale delle lamine lungo le interfacce comuni. Il fenomeno pu essere
dovuto a difetti nel processo di fabbricazione, quali intrappolamento di aria o insufficiente
quantit di resina tra le lamine, ad alta concentrazione di tensione causata da discontinuit
geometriche, ad urti; esso pu ridurre, in generale, la capacit di resistenza e lentit del carico
critico in presenza di fenomeni di instabilit, per la comparsa di instabilt locali delle regioni
delaminate, prima del buckling globale.
Per un laminato piano in composito con delaminazioni, soggetto ad un carico monoassiale di
compressione, il buckling pu avvenire in modo globale, locale o misto (fig. 1) in base alla
posizione ed alla lunghezza delle delaminazioni.
In letteratura sono presenti diversi studi tendenti ad individuare il comportamento al buckling
di tale tipo di materiale in presenza di delaminazioni singola o doppia.
Alcuni di tali studi affrontano il problema dal punto di vista analitico, schematizzando i
sottolaminati come travi o piastre di dati lunghezze e spessori, considerando le deformazioni
da taglio ed imponendo le appropriate condizioni di continuit cinematica. In [1] e [2]
impiegato un approccio basato sulla teoria non-lineare delle travi; in [3] e [4] uno basato sul
principio variazionale dellenergia, schematizzando i sottolaminati con piastre e travi,
rispettivamente. Gli approcci di questo tipo presentano per linconveniente di usare modelli
monodimensionali (caso della schematizzazione con travi) o di spessore sottile
(schematizzazione con piastre), che non sono in grado di descrivere con sufficiente precisione
gli effettivi stati tensionali presenti a causa della complessit della geometria; si rendono
pertanto necessari altri tipi di approcci, quali quelli basati sul metodo degli elementi finiti.
In letteratura per lanalisi col metodo degli Elementi Finiti del buckling di strutture laminate
in composito si sono utilizzate procedure basate su approcci lineari o non-lineari. Le analisi
lineari forniscono informazioni sullo stato della struttura in corrispondenza della
configurazione di equilibrio indifferente fra carichi applicati e reazioni elastiche (carico di
biforcazione), nellipotesi in cui il legame carichi-spostamenti sia lineare per tutta la fase di
crescita del carico ed i grandi spostamenti si presentino in maniera improvvisa al buckling. In
[5] eseguita lanalisi al buckling di laminati compositi rettangolari contenenti delaminazioni
multiple, impiegando elementi piastra con la formulazione di Mindlin; la compenetrazione tra
i sottolaminati impedita con luso di funzioni di penalizzazione.
Le analisi non-lineari, consentendo di tener conto della presenza dei grandi spostamenti e del
vincolo di contatto relativo tra i sottolaminati, permettono di analizzare senza ipotesi
restrittive non solo la fase di biforcazione, ma anche quelle di pre- e post-buckling. In [6] e [7]
analizzato il caso di una sola delaminazione di posizione costante nello spessore del
laminato e di lunghezza variabile in laminati unidirezionali e cross-ply per difetti che
(a)
(b)
(c)
(d)
Figura 1 - (a) buckling globale, (b) buckling locale, (c,d) buckling misto
attraversano tutta la larghezza della piastra e per difetti di forma circolare; in tale lavoro
stato utilizzato lelemento guscio e quindi si assunto, semplificando, che i piani normali al
piano medio rimangono piani, le tensioni ortogonali a tale piano medio sono nulle e le
tensioni longitudinali variano linearmente nello spessore. In [8] vengono ancora adoperati
elementi guscio ma per casi di multidelaminazioni in laminati monodirezionali. In [9] e [10]
sono analizzate delaminazioni caratterizzate da numero e lunghezze variabili, ma di posizioni
costanti in casi di piastre costituite da lamine orientate tutte secondo la direzione del carico ed
i risultati sono confrontati con quelli ottenuti da analisi lineari. Un approccio diverso stato
seguito in [11] dove la lunghezza della delaminazione in una piastra soggetta a buckling varia
durante lanalisi grazie allutilizzo di elementi di interfaccia cui viene assegnato un modello di
materiale di tipo bilineare: in questo modo risulta possibile seguire lavanzamento del difetto
durante la fase di crescita del carico.
Nel presente lavoro si studiato il fenomeno del buckling in presenza di delaminazioni
multiple in laminati piani in composito sia monodirezionali che cross-ply, simmetrici e non
simmetrici, valutando gli effetti della posizione delle delaminazioni nello spessore del
laminato, delle loro estensioni e della sequenza di impacchettamento sul valore del carico
critico e sul valore di soglia nel passaggio dal comportamento globale a quello misto e da
questo a quello locale. Come in altri studi reperiti in letteratura si ipotizzato che le
delaminazioni esistano gi prima dellapplicazione del carico e che non si propaghino. Si sono
condotte analisi lineari e non-lineari ed i risultati sono stati messi a confronto tra loro e, per
alcune configurazioni, con quelli derivanti dalle teorie analitiche e da analisi sperimentali.
2. MODELLO ANALIZZATO
In figura 2 mostrata la geometria del laminato piano analizzato nel presente lavoro. Le
dimensioni, mantenute costanti, sono: altezza H=1.776 mm, lunghezza L=75 mm, larghezza
B=30 mm. Il laminato ipotizzato con le sezioni terminali soggette a spostamenti uniformi
simmetrici in direzione x, tali da provocare sforzi di compressione assiale.
Sono stati esaminati diversi tipi di laminati, tutti costituiti da 16 lamine con fibre orientate
nelle direzioni 0 e 90. In figura le quote h
i
indicano le distanze della lamina superiore di
ogni sottolaminato con dato orientamento delle fibre dalla estremit inferiore del laminato. Le
Tabella 1 - Propriet meccaniche del composito carbon/epoxy simulato
E
1
= 130000 MPa
12
= 0.31 MPa G
12
= 4850 MPa
E
2
= 10000 MPa
23
= 0.52 MPa G
23
= 3620 MPa
E
3
= 10000 MPa
13
= 0.31 MPa G
13
= 4850 MPa
delaminazioni sono supposte passanti nella direzione della larghezza e sono disposte
allinterfaccia fra le lamine a 0 e 90. Si sono analizzate diverse configurazioni caratterizzate
Figura 2 - Geometria del laminato piano in composito
x
y
da valori differenti dei rapporti h
i
/H e a
i
/L e per ciascuna si sono determinati i valori dei
carichi corrispondenti al manifestarsi dei primi fenomeni di instabilit.
Le propriet meccaniche del composito sono riportate in Tab. 1; con ( * sono indicati,
rispettivemente, il modulo di elasticit longitudinale, quello trasversale, il coefficiente di
Poisson; lindice 1 rappresenta la direzione delle fibre, il 2 la direzione ortogonale ad esse.
3. METODOLOGIA ADOTTATA
Per le analisi del comportamento al buckling del modello si utilizzato il metodo degli
elementi finiti ed il codice commerciale ANSYS 6.1. Il laminato stato discretizzato con
elementi piani isoparametrici a 4 nodi in stato piano di tensione. Considerata la simmetria
geometrica e di carico, stata eseguita la discretizzazione di mezzo modello, delimitato tra
una sezione estrema e quella di mezzeria, per contenere i tempi di elaborazione, ed i nodi
della sezione di simmetria sono stati vincolati in direzione x (fig. 2). La parte terminale del
modello stata simulata come vincolata ad un blocco di materiale di rigidezza molto elevata,
alla cui estremit sono stati imposti gli spostamenti. Si sono utilizzati complessivamente circa
2000 elementi.
Si sono condotte analisi sia non-lineari, che lineari. In entrambi i casi i procedimenti utilizzati
sono stati messi a punto anche sulla base dei risultati analitici, numerici e sperimentali reperiti
in letteratura [1][8] per casi analoghi a quelli qui studiati.
3.1 Analisi di buckling non-lineare
In questo caso possibile tener conto dei fenomeni non-lineari presenti, e cio della non
linearit geometrica e di quella da contatto tra i sottolaminati adiacenti. Per questo motivo
nella relazione di equilibrio degli elementi stata considerata anche la matrice di rigidezza
non-lineare per grandi spostamenti, [ ]
NL
K , mentre la discretizzazione del modello stata
completata con la opportuna definizione di elementi di contatto di tipo linea-linea alle
interfacce; questi, imponendo condizioni aggiuntive di equilibrio e congruenza tra i nodi
affacciati mediante una formulazione evoluta del metodo lagrangiano, consentono di evitare la
reciproca compenetrazione dei bracci delaminati durante la deformazione.
Le analisi sono state svolte come nei comuni casi di analisi statiche non-lineari [12],
impiegando un metodo incrementale integrato da una procedura iterativa. Con la procedura
incrementale gli spostamenti applicati sono fatti crescere ad incrementi, allinterno di
ciascuno dei quali la matrice di rigidezza assunta costante e pari a quella che si ha allinizio
dellincremento corrente; tra un incremento e laltro detta matrice viene modificata, al fine di
adattarla allevoluzione dei fenomeni non-lineari. Per ogni incremento k si ha la relazione di
equilibrio della struttura:
[ ] [ ] ( ) { } { }
k , e k k NL L
F d K K = +
(1)
nella quale [ ]
L
K la matrice di rigidezza lineare (in regime di piccoli spostamenti), { }
k , e
F e
{ }
k
d sono i vettori, rispettivamente, dei carichi esterni e degli spostamenti nodali
incrementali.
Per, poich, a causa della assunzione di linearit, alla fine di ogni incremento non si pu
avere equilibrio tra il sistema di forze esterne dato dalla (1) ed il sistema di reazioni interne,
{ }
k , i
F , dato dalla:
{ } [ ] { }
=
V
T
k , i
dV B F (2)
essendo [B] la matrice che lega gli spostamenti alle deformazioni e { } la matrice delle
tensioni, nel presente lavoro stato usato, allinterno di ciascun incremento, un procedimento
iterativo basato sul metodo di Newton-Raphson, con lobiettivo di raggiungere lequilibrio
con la tolleranza richiesta, mediante la verifica della:
{ } { }
k i k e
F F
, ,
(3)
Questo tipo di analisi consente di ottenere levoluzione degli andamenti carichi-spostamenti
fino allo spostamento totale imposto, comprese, pertanto, anche le fasi di pre- e post-buckling.
Dallosservazione dei diagrammi carichi-spostamenti dellintera struttura e di ogni sua
porzione possibile individuare il minimo valore di carico in corrispondenza del quale la
matrice di rigidezza tangente diventa definita non positiva; tale carico viene assunto come
carico critico e la corrispondente deformata rappresenta la deformata al buckling.
Nelle analisi di buckling non-lineare, qualora la struttura presenti simmetria geometrica e di
carico, pu risultare necessario inserire delle cause di instabilit per provocare levoluzione
della struttura verso la configurazione di buckling. Queste cause possono essere piccole
imperfezioni geometriche o forze di lieve entit applicate in direzione ortogonale allasse del
laminato, in punti individuati, per esempio, per mezzo di preliminari analisi di buckling
lineare.
3.2 Analisi di buckling lineare
La tecnica del buckling lineare permette di trovare soltanto il carico critico ed il
corrispondente modo di buckling di una struttura discretizzata in elementi finiti. Essa utilizza
la condizione di equilibrio indifferente, propria del buckling, fra carichi esterni e reazioni
interne, che corrisponde alla relazione:
[ ]{ } [ ] [ ] ( ){ } { } 0 = + =
d K K d K
L
(4)
in cui [ ] K la matrice di rigidezza totale, [ ]