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Fantasia e realt a sostegno dello sviluppo della capacit di ragionare e decidere

Diventare adulti implica una crescita che tocca varie tappe, innescata dallo sviluppo fisiologico
e stimolata dallambiente in cui si diventa grandi. Nella cultura occidentale questo processo
viene identificato con il passaggio da attivit che definiamo infantili ad altre che assumono un
valore di maturit intellettuale e caratteriale. Nel particolare esiste una tendenza
socialmente condivisa a trattare la razionalit come una qualit adulta e la fantasia come un
attributo minoritario, quasi penalizzante nella personalit di un individuo e nel suo essere
cresciuto.
Eppure sono fondamentali e molteplici gli elementi che lattivit fantastica porta ad
integrazione e sviluppo della razionalit in ogni tappa della maturazione ,dove le interazioni
fantastico - razionale creano un affinarsi del ragionamento e della capacit di scegliere
dallinfanzia fino alladolescenza.
La definizione di razionale e fantastico ci porta su due piani di realt molto diversi tra loro :
nel primo imperano rapporti rigorosi tra una causa ed il suo effetto (causalit); un prima ed un
dopo (temporalit);un insieme di oggetti accomunati da specifiche qualit (logica); una
posizione A ed una B in uno spazio (spaziali);nel secondo non esistono confini o limiti , si
autorizzati a pensare qualsiasi cosa in qualsiasi ordine o relazione .
Le basi stesse dello sviluppo sono una metafora di questo dualismo che convive e si completa :
gli stimoli che ci permettono di crescere sono legati sia ad una fisicit che pretende il
rispetto delle proprie regole strutturanti (il neonato mangia ogni 3 ore, se ha fame piange,
dopo la pappa si attende la digestione e solo dopo lo si adagia nella culla etc) e sia di
unaffettivit svincolata da ogni convenzione, che si esprime attraverso il libero respiro della
creativit ( piangere significa anche ho paura, ho voglia di affetto, ho bisogno di calore etc..)
e che il genitore impara ad identificare e a cui risponde grazie alla personale acutezza
mentale ed alla propria sensibilit emotiva.
Dalla nascita alladolescenza si assiste al passaggio sempre pi marcato da unesperienza fisica
del mondo interno ed esterno ad una pi concettuale, che sfrutta intelligenza e fantasia per
crescere ed ampliarsi, con buona prospettiva, per tutto larco di vita di un individuo.
Il processo di crescita prevede un subire i rapporti che definiscono la razionalit e la fantasia
per poi identificarli, imitarli, farli propri e produrre attraverso entrambi, il proprio s.
Cos dalla nascita fino al primo anno viviamo il tempo scandito dalle attivit che altri esplicano
con noi : ci nutrono, lavano, giocano, coccolano in un certo ordine di tempo e seguendo precise
modalit. Attivamente esploriamo gli oggetti che ci circondano, li sperimentiamo a ruota libera
nei limiti dei movimenti che abbiamo a disposizione e degli strumenti di cui siamo dotati
( bocca,mani, piedi)collegandoli alle impressioni ed alle emozioni che sentiamo.
Dal primo anno al secondo (specialmente tra i 15 ed i 18 mesi) impariamo a ripetere le azioni
che ci soddisfano ed apprendiamo che le qualit che vorremmo diverse negli oggetti rimangono
identiche malgrado i nostri tentativi , segno che la realt ha una vita e caratteristiche
proprie. Sempre in questo periodo iniziamo ad utilizzare il materiale a disposizione facendone
un uso diverso dal solito : il cucchiaio serve a creare rumore, ci infiliamo ed usciamo da un
grande scatolone iniziando a scavalcare il razionale agire .
Grazie a questi tentativi e sorretti dalla curiosit , tra i 18 ed i 24 mesi mettiamo in pratica le
singole azioni che conosciamo a servizio di uno scopo che sappiamo prima immaginare, come
recuperare la palla sotto il letto. Si in grado di ricordare dove sono gli oggetti che ci
servono (un bastone) , di andarli a prendere (nellaltra stanza) e di eseguire in ordine e
logicamente lallungare il bastone, porlo dietro o sopra la palla e tirare verso di noi.
Inoltre il gioco diventa unoccasione per esercitarsi nei comportamenti che osserviamo ed il
linguaggio ci accompagna nel raccontarci le nostre prime storie e fantasticherie.
Dai 24 ai 36 mesi,le parole arricchiscono notevolmente la nostra mente e la nostra
immaginazione, ora possiamo non solo pensare e desiderare ma anche esprimere richieste ed
emozioni (seppur con forti limiti di vocabolario e sintassi) maggiormente se ci vengono lette
filastrocche e rime , essendo diventati abbastanza bravi a cogliere le similitudini.
In questa delicata fase cruciale il ruolo della famiglia che pu facilitare lacquisizione di
entrambe le abilit, organizzando gli spazi in modo da facilitare la scoperta e lesercizio (per
esempio disporre giochi diversi in posizioni differentemente accessibili).
Dalla nascita al terzo anno di vita affrontiamo la nostra prima crisi di crescita ed arriviamo ad
essere in grado di classificare la realt basandoci su criteri molto evidenti , esprimere
pensieri ed emozioni, fantasticare con suoni ed immagini , imitare gli adulti rubando
competenze. Abbiamo molte basi da consolidare e conoscenze da sperimentare ed questo ci
che avviene tra i tre ed i sei anni. Siamo ancora dominati dallesperienza sensoriale nel nostro
ragionare e gestiamo un contenuto mentale alla volta , davanti al travaso di un liquido da un
bicchiere largo e basso ad uno alto e stretto ,affermiamo che nel secondo la quantit
maggiore e di conseguenza le decisioni che prendiamo si basano solo su una parte della realt.
Tuttavia la padronanza del linguaggio si amplia, il vocabolario si estende e con esso il poter
sintetizzare concetti ed idee in parole e frasi. La nostra fantasia ha un nuovo carburante che
stimola il linguaggio grafico, in cui riversiamo una conoscenza fisiognomica del mondo ,
accentuando nel disegno specifiche caratteristiche (lintenzione di afferrare qualcosa viene
resa con il braccio teso pi lungo dellaltro)e che si arricchisce di numerosi dettagli, fantasiosi
o accurati ,a seconda che si stia ritraendo dal vero o rappresentando una storia. Riusciamo
infatti ad avere una prima distinzione di questi due piani di realt e delle diverse regole che li
governano : fare matematica molto diverso dallascoltare una favola. Gli adulti che fanno
parte della nostra vita, sia a casa che a scuola, dovrebbero supportarci nella gestione di
questa presa di coscienza non ancora completa, aiutandoci ad usare fantasia e razionalit in
egual misura e con pari entusiasmo. Si delinea gi infatti il peso che la creativit ha nel
processo razionale : pensare fuori dagli schemi rigidi del reale ci consente di elaborare
soluzioni nuove ed originali che la razionalit sapr mediare . Oltre ad accettare che esistono
regole precise nel mondo oggettivo (anche non direttamente osservabili) bisogna saper
accogliere lesigenza di libert e di riequilibrio appagata dallesperienza fantastica : abbiamo
necessit di un tempo fuori dal tempo, di confini senza limiti dove poter esprimere e liberare
ogni sentimento ed idea. Il fattore pi importante da tenere a mente quello di una
gradualit nel passare da sperimentazioni facili e pienamente nostre ad altre pi difficili, in
modo da rendere solide le fondamenta dei nostri ragionamenti e della nostra capacit di
astrarre e divagare.
Le modificazioni che caratterizzano larco di tempo tra i 6 e gli 8 anni portano una seconda
crisi di crescita in cui il nostro pensiero fa un balzo in avanti e diventa in grado di gestire la
complessit di due o pi contenuti alla volta. Adesso riusciamo a tenere a mente che la
quantit di aranciata nel bicchiere lungo e stretto era prima in quello largo e basso e che non
avendo aggiunto o tolto nulla, la stessa. Cominciamo cos a distinguere ci che resta uguale
da ci che cambia, aprendo la porta a chi e cosa provoca i cambiamenti.
Inizia un ruolo attivo nei ragionamenti e nelle decisioni, pi problemi si affacciano alla mente e
con essi un abbozzo delle molteplici soluzioni che li accompagnano, anche se non ne abbiamo
ancora una coscienza di insieme. Riuscire a considerare aspetti diversi nella realt (colore,
forma, dimensione etc..), ci consente di fissare meglio quei rapporti tanto rigidi che la
regolano , di intuirne la necessit (se non rammento il prima , nel travaso del liquido, vedo
sbagliata la soluzione del poi) e di scoprirne la presenza ovunque, confrontando le varie
materie che la scuola ci propone. Poter esaminare i dettagli, alimenta anche il terreno
fantastico,ora pi ricco di materiali derivanti dallosservazione, da una lettura dove possiamo
scegliere cosa leggere, da uno scrittura pi coerente che d corpo alle nostre storie.
E importante che la quotidianit ci fornisca nutrimento costante in questa fase della crescita,
che la scuola ci solletichi intelletto e sentimento con attivit individuali e di gruppo dove,
poesie in rima, giochi di parole, condivisione e co-creazione fantastica siano occasione di
confronto e crescita.
Sperimentare la chiave della generalizzazione e la base del consolidamento su cui
costruiremo, tra gli otto e gli undici anni, per prepararci alla rivoluzione portata dalla pre-
adolescenza. Il nostro corpo cresciuto e la nostra mente si strutturata cognitivamente ad
accettare intuizioni, spiegazioni, relazioni, collegamenti. La fantasia ha dato man forte
ampliando gli orizzonti della realt e conducendoci ad un concetto fondamentale : il possibile e
le sue infinite applicazioni.
Dagli undici ai quattordici anni, la realt si trasforma grazie alla capacit di valutare
contemporaneamente il susseguirsi temporale, logico, causale e spaziale di ci che accade. A
sette anni, riusciamo ad ipotizzare una causa per la palla che cade lontano o vicino dallo
scivolo, la indichiamo con il peso o laltezza ma non siamo in grado di valutarle come interagenti
nello stesso momento. Adesso inizia ad essere chiaro che pi cause possono concorrere al
manifestarsi di un effetto e che esaminarle esige un ragionamento basato sul rigore di quelle
stesse propriet che esamino : inquadrarle una alla volta dal loro insieme, confrontarle a
coppie fino a svelare esattamente chi causa cosa. Le materie che studiamo diventano lo
specchio del pensiero complesso che abbiamo acquisito, sia assistendo ai fatti che imparandoli
attraverso le spiegazioni degli insegnanti. Questo universo di possibilit invade ogni aspetto
della nostra vita: possiamo scegliere mille fantasie, immaginare tutti i finali che vogliamo per
un racconto, leggere di mondi lontani nello spazio e nel tempo, dove storie parallele regalano il
doppio delle emozioni. Riusciamo anche a rivolgere uno sguardo diverso a noi stessi ed il
possibile amplia e stimola la percezione che ne deriva. Il rapporto con lidea che abbiamo del
nostro s e degli altri si evolve : siamo tanti s a cui piacciono altrettante persone e cose
differenti. Scegliere diventa quindi imperativo e pone in prepotente risalto domande mai
pensate : chi sono, chi sono gli altri,come funzionano la mia mente ed il mondo esterno, i miei
genitori hanno sempre ragione. I semi di questi interrogativi germogliano adesso e daranno i
loro frutti nelladolescenza e fino allet adulta con un lungo percorso di maturazione.
Nuovi interessi si affacciano nel nostro presente, emozioni e sensazioni mai provate ci
incuriosiscono e spaventano. Alcuni bivi sono pi facili di altri da affrontare : passiamo dalla
banalit di scegliere tra ci che ci piace e quello che non ci entusiasma al meno semplice
decidere tra due opportunit che vorremmo sfruttare (o che desideriamo evitare), per
arrivare a fermarci a lungo nel soppesare un decisione con risvolti sia positivi che negativi o a
bloccarci nel rammarico di ci che avremmo potuto fare. Mettiamo in gioco entusiasmo,
astuzia,incertezza e disperazione che pesano diversamente se siamo da soli davanti alla scelta
o con il supporto degli altri.
Proprio questi ultimi, assumono ora valenze opposte a quelle che abbiamo dato loro per anni :
mettiamo in discussione i nostri genitori e la societ, cercando uno spazio indipendente dove
poter capire chi siamo; valutiamo e giudichiamo gli insegnanti e la scuola in base a quanto
noiosi, stimolanti o utili siano i contenuti che portano alla nostra indagine su noi stessi;
privilegiamo gli amici ed il gruppo per la facilit con cui ci fanno sentire compresi e liberi; il
sesso opposto al nostro diventa un oggetto interessante ed attraente a cui dedicare tempo ed
energie.
La fantasia si veste di toni romantici ed esasperati nellimmaginare situazioni e risposte ai
nostri desideri : immaginiamo di vivere le vite dei modelli a cui facciamo riferimento, sogniamo
un avvenire di successi e di conquiste.
La razionalit ci aiuta a sperimentare le nostre abilit ed iniziamo a scegliere cosa fa per noi e
cosa non vogliamo.
La ricerca psicologica ha messo a disposizione strumenti e percorsi per accompagnare adulti e
ragazzi durante lo sviluppo.
Questionari, colloqui e discussioni di gruppo sono stati tarati sulla sensibilit e sulle esigenze
delle diverse et , per rispettare il diritto di ciascuno al privato, in unottica di comprensione
ed educazione comune, anche nel pretendere quella stessa sensibilit dagli operatori che
prendono contatto con i ragazzi.
E certamente unoccasione di duplice arricchimento : chi vive lo sviluppo, riceve spunti,
sostegno e punti di vista nuovi mentre chi indaga, si trova a potersi confrontare con
unimmagine di s ormai lontana ma che riemerge, offrendo emozioni, trasporto ed una ventata
di freschezza nella propria esperienza.
La mia personale fantasia, quella di veder condivisa questa visione attiva ed in divenire ,
dove la tensione generata tra sogno e razionalit, ci spinga a remare insieme con le nostre
diversit su questa grande nave della vita.


Sonia Persichini

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