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il canile. Riguardo le lungaggini dell'iter procedurale, bene tenere sempre presente che
la giustizia deve fare il suo corso, ed sempre diritto del danneggiato farsi riconoscere un
indennizzo anche in considerazione dei lunghi tempi di attesa per il riconoscimento del
diritto stesso.
Se nel caso specifico, vi un danneggiamento nei confronti dell'Associazione 'Qua la
Zampa', non solo va revocato l'appalto, ma l'Associazione stessa pu richiedere un
indennizzo al Comune. Se loro amano questi animali e vogliono davvero difenderli e
tutelarli, ci lodevole, considerato che Aratea ha gi proposto a Qua la Zampa una
cooperazione che ci divenga realt.
Riguardo al paventato cambio d'uso del canile, si tratta di una cosa completamente
inventata oppure...
Infatti, uno dei motivi possibili per la revoca di un negozio, un contratto, un affidamento
ecc... ad una societ terza che abbia l'utilizzo del bene pubblico, proprio l'utilizzo
improprio del bene stesso. Non si pu quindi neppure ipotizzare il cambio d'uso di un bene
pubblico assegnato a dei privati con chiare e specifiche prescrizioni.
Che i volontari dell'associazione 'Qua la Zampa' vigilino e denuncino, nel loro pieno e
sacrosanto diritto di cittadini. In tal modo, qualora si verificassero episodi di irregolarit a
qualunque titolo, l'affidamento venga immediatamente revocato.
Conclusioni
La vicenda del canile di Mortara ha assunto ormai connotazioni incresciose e, si spera,
non irreversibili, tanto che l'intervento di ben due pattuglie della Polizia Municipale ieri
mattina, non stato sufficiente a garantire all'avente diritto, la presidentessa
dell'associazione Aratea, di poter prendere possesso dei locali, cos come stabilito dalla
delibera dirigenziale.
Al rammarico di quanto accaduto comunque prevalso il buonsenso da parte
dell'affidataria, che ha giudiziosamente preferito fare un passo indietro lasciando il
campo, piuttosto che contribuire seppure involontariamente ad innescare meccanismi
che, vista la situazione del momento, sarebbero potuti sfociare molto facilmente in
incresciosi incidenti. Il comportamento della dott.sa Putort ha sicuramente evitato il
peggioramento della situazione ed ha evitato ulteriori problemi di ordine pubblico. Ma ci
non significa assolutamente una rinuncia a procedere a far valere i propri diritti, tra l'altro
statuiti dalle norme vigenti. Il mio presonale augurio che l'intera vicenda, scaduta nelle
ultime ore in un cos basso profilo, abbia finalmente termine e che le persone che si sono
trovate nel pieno diritto riconosciuto dalle procedure civili, vedano riconosciuti i propri
diritti.
L'interesse della politica ha dimostrato nei fatti l'intento di volere acquisire popolarit a
danno delle regole, mi chiedo quale potr mai essere il comportamento della futura
amministrazione comunale al cospetto di tutti questi comportamenti 'strani', premesso che
tutti i candidati hanno fatto una voce comune, schierandosi coerentemente contro la
titolare del diritto.
2006 Viene ultimato il canile di Mortara di Pellaro, finanziato con 650mila euro del
Decreto Reggio
2008 Viene inaugurato il canile di Mortara di Pellaro
20.08.2009
affidamento
in
gestione
del
canile
canile
comunale
http://www.comune.reggio-calabria.it/on-line/Home/Servizionline/scheda101010.html
07.07.2014 L'associazione Onlus Dacci una zampa occupa il canile di Mortara di
Pellaro
15.07.2014 In questa intervista rilasciata alla testata giornalistica strill.it, il candidato
alle comunali
Il 24.07.2014 in una intervista rilasciata alla testata giornalistica online CMNews,
emerge che anche le Forze dell'Ordine conferirebbero al canile, abusivamente
occupato, dei cani randagi: ... Loro vogliono solo che il lavoro per salvare gli
80 cani (20 gi adottati), che i cittadini e le Forze dellOrdine hanno portato al
canile, non finisca. Si, le Forze dellOrdine, perch il paradosso che Dacci
Una Zampa da alcune istituzioni viene riconosciuta tanto da scrivere con
lASP un progetto per la sterilizzazione dei randagi...
01.08.2014 determina commissariale n.2385 firmata dalla dirigente Stracuzza, i
commissari abbiano impegnato una cifra di 770mila euro per la custodia degli
animali, dispensando - al tempo stesso - convenzioni con strutture private e
prorogando di tre mesi il rapporto con la societ Metauria e con una societ lHappy dog - chiusa per interdittiva antimafia.
Il 12.08.2014 - Giuseppe Falcomat, candidato del centrosinistra alla carica di
sindaco del Comune di Reggio, rilascia delle dichiarazioni al Corriere della
Calabria, che oltre ad esaltare il servizio sicuramente ineccepibile tra l'altro
afferma: Oltre un mese fa, infatti, i volontari dell'associazione onlus "Dacci una
zampa", hanno occupato il canile, struttura conclusa nel 2006, inaugurata nel 2008
e mai entrata in funzione, per rispondere all'emergenza randagismo in citt.
Tuttavia, oggi, questo sforzo rischia di essere vano alla luce del rinnovo
dell'onerosa convenzione con la predetta struttura privata. Pi volte,
dall'insediamento dei commissari, stato chiesto alla citt di mettersi a disposizione
per coadiuvare la terna nel compito di affrancare l'amministrazione dalle contiguit
mafiose da cui avrebbe dovuto essere bonificata, ma alla luce dei fatti non si pu
che constatare che quando questo succede si fa di tutto per mortificare tale
esperienza. Oltre 120 cani recuperati, 38 gi affidati in adozione, altri due in
partenza per il nord Italia, diverse procedure di adozione gi in lavorazione a
qualche giorno da Ferragosto, donazioni e volontari che non smettono di affluire:
sono numeri che dimostrano come l'associazione "Dacci una zampa" sia stata, in
questo primo mese, perfettamente in grado di gestire in nome della citt un
bene che della citt. Non si comprende, dunque, per quale motivazione, non solo
non si abbandoni la prassi onerosa dal punto di vista economico, ingiustificabile
dal punto di vista sociale delle convenzioni con i privati, ma ci si rifiuti di
perseguire la strada dell'affidamento provvisorio del canile all'associazione
stessa. Una soluzione possibile e del resto gi perseguita dalla terna nel caso
degli impianti sportivi affidati alla Fip e alla Fipav, pur in assenza del fondamentale
requisito dell'agibilit attraverso l'emanazione di un'ordinanza contingibile e
urgente che affidi il canile di Mortara di Pellaro all'associazione "Dacci una zampa"
nelle more della reiterazione del bando.
Ad oggi, tuttavia l'amministrazione comunale sembra invece determinata, tra
competenza regionale, le regioni possono destinare una somma non superiore al 25 per
cento dei fondi assegnati loro dal Fondo di attuazione della legge quadro, dovendo essere
la rimanente somma assegnata agli enti locali a titolo di contributo per la realizzazione
degli interventi di loro competenza;
ai comuni, singolarmente o in forma associata, affidata la priorit di attuare piani di
controllo del randagismo attraverso la sterilizzazione; a tali piani destinata una quota
non inferiore al 60 per cento delle risorse del Fondo per l'attuazione della legge n. 281 del
1991. I comuni provvedono, sempre avvalendosi di queste ultime risorse, al risanamento
dei canili comunali esistenti e alla costruzione di rifugi per i cani nonch (direttamente o
indirettamente, tramite convenzioni con le associazioni animaliste e zoofile o con soggetti
privati che garantiscano la presenza nella struttura dei volontari di tali associazioni) a
gestire i canili sanitari (compresa la gestione delle adozioni e degli affidamenti) (art. 4
della legge n. 281 del 1991);
la normativa nazionale e regionale in materia di randagismo sancisce che l'attivit
prioritaria per combattere il fenomeno dei randagismo deve essere volta al controllo della
popolazione canina mediante la limitazione delle nascite e che diviene strategica la
realizzazione di una rete di canili sanitari al fine di adempiere a quanto disposto dalle
normative nazionali e regionali;
il decreto del Presidente della Giunta regionale (DPGR) della Calabria, n.197 del 20
dicembre 2012, avente ad oggetto la "Razionalizzazione degli interventi in materia di
randagismo: istituzione di una rete di canili sanitari nel territorio della regione Calabria",
emesso nella qualit di Commissario ad acta (nominato con delibera del Consiglio dei
ministri del 30 luglio 2010) per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore
sanitario della Regione Calabria (vincolato all'accordo con il Ministro della salute e con
quello dell'economia e finanze), individuava gli interventi necessari al perseguimento
dell'equilibrio economico nel rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (LEA);
all'art. 2 del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 197 stata prevista, nel
territorio della Regione Calabria, la realizzazione di 7 canili sanitari in aree baricentriche
rispetto al territorio che dovranno servire: 2 le province di Cosenza e di Reggio Calabria,
ed uno le restanti province di Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia;
il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 51 del 19 maggio 2014, recependo le
integrazioni e modifiche suggerite dal Ministero della salute sul decreto del Presidente
della Giunta regionale n. 197 (nota Rif. Calabria-Prot. n. 531 fascicolo SVET.7.2012-1), ha
confermato la sostanza del precedente decreto con l'inserimento, tra l'altro, dell'obbligo di
cooperazione con le associazioni animaliste o zoofile per ci che riguarda la promozione e
gestione degli affidamenti e delle adozioni nonch con la deroga al divieto di coesistenza
di canili sanitari e canili rifugio/oasi canine per i canili pubblici esistenti (anche privati) che
siano ritenuti di valenza strategica, a patto che sia garantita l'autonoma gestione delle due
tipologie di struttura in una unica;
considerato che:
nota, vista anche la partecipazione delle istituzioni competenti a numerosi incontri e
tavoli tecnici intercorsi con le varie associazioni che si occupano del problema, la tragica
sostenuti per tutte le visite specialistiche ed esami diagnostici per animali gravemente
ammalati nonch le sterilizzazioni degli stessi (attivit di competenza esclusiva dell'ASP);
il Comune, vista l'impossibilit di collocare i cani vaganti presso una struttura propria, si
trova costretto ogni anno a stipulare convenzioni con soggetti terzi, dislocati nell'ambito
della provincia, con importanti esborsi di denaro pubblico. Ad esempio un mese fa
scaduto l'ultimo bando pubblico nel quale venivano, per una previsione di 800 cani da
accalappiare, stanziati ben 660.000 euro per la gestione biennale dei cani accalappiati
all'interno del Comune di Reggio Calabria. La gara andata deserta e, al contempo, il
Comune da mesi paga ingenti somme per il mantenimento di 570 cani ad una struttura nel
Comune di Taurianova (Reggio Calabria), oggetto di interdittiva antimafia per cui non
potrebbe stipulare alcuna convenzione con enti pubblici;
i cani dislocati nelle strutture poste in provincia rimangono reclusi sino a che morte
sopraggiunga, visto che non viene data la giusta visibilit affinch siano adottati, portando
il Comune a far fronte alle loro spese di mantenimento per l'intero arco della loro vita;
il sostanziale mancato rispetto della normativa in materia di sterilizzazione fa s che nel
tempo il fenomeno anzich risolversi diventi sempre pi incalzante. In particolare risulta
agli interroganti che Reggio Calabria sia l'unica citt d'Italia dove non si mai provveduto
alla sterilizzazione di un solo cane di propriet del Comune, tanto di quelli vaganti quanto
di quelli accalappiati;
attualmente gli animali vaganti nel territorio del Comune di Reggio Calabria versano in
situazioni di estremo pericolo e sono minacciati nella loro integrit, rimanendo spesso
traumatizzati a seguito di incidenti che, oltre ad esporre gli stessi a danni certi e
irreparabili, diventano fonte di rischio anche per la pubblica incolumit, compromessa
dalla leishmaniosi, malattia endemica che causa un drastico abbassamento delle difese
immunitarie e che espone l'animale a molteplici patologie, rischiose per la salute pubblica;
l'amministrazione comunale soggetto proprietario dei cani vaganti nel Comune di
Reggio Calabria e l'omissione nella vigilanza, cura e custodia degli stessi
configurano un reato previsto e punito dal codice penale, considerato che ai sensi
degli artt. 544-ter e 727 l'abbandono e il maltrattamento di animali non sono ritenuti
pi "delitti contro il patrimonio", come previsto dall'art. 638 (Uccisione o
danneggiamento di animali altrui);
negli anni, infatti, sono intervenute varie pronunce della Cassazione (come la sentenza n.
24734/2010) che hanno sancito come il delitto di cui all'art. 544-ter del codice penale,
tuteli il sentimento per gli animali, risultandone sanzionata la condotta lesiva nei confronti
dell'animale stesso. indiscutibile, quindi, che vi sia un dovere da parte delle istituzioni di
intervenire, atteso che a norma dell'art. 40, ultimo comma del codice penale "non impedire
un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo";
l'omissione di soccorso nei confronti degli animali coinvolti in incidenti stradali ha trovato
ingresso nel nostro ordinamento anche come illecito amministrativo: il nuovo comma 9bis dell'art. 189 del Codice della Strada (di cui al decreto legislativo n. 285 del 1992),
introdotto dall'art. 31, comma 2 della legge n. 120 del 2010 in ossequio alla Convenzione
europea per la protezione degli animali da compagnia, prevede infatti che chi omette di
relativamente alle criticit descritte sul territorio in questione, concernenti la gestione del
fenomeno del randagismo;
se non ritengano di dover dare seguito alle richieste delle associazioni animaliste
che svolgono un ruolo fondamentale non solo nella gestione, ma anche nella
prevenzione del randagismo, arrivando a sostituirsi alle istituzioni preposte nei
compiti previsti per legge e facendosi carico di spese e di oneri ingenti;
quali iniziative, nell'ambito delle proprie competenze, vogliano intraprendere nei riguardi
della Commissione che si sta accingendo a completare il ciclo di 24 mesi di
amministrazione della citt di Reggio Calabria che, a parere degli interroganti, sembra
ignorare completamente il problema del randagismo, non contribuendo, peraltro, alla
razionalizzazione delle spese del Comune.