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Tesi di Laurea:
Match Analysis cinematica nel calcio giovanile:
affinit e differenze nelle categorie
Giovanissimi, Allievi, Juniores
relative al sistema di gioco 3-5-2
Relatore:
Correlatore:
Gianluca Briotti
Candidato:
Emanuele Marra
1
CAPITOLO 1: Introduzione
1.1 Scopo della ricerca...
Ringraziamenti
Bibliografia
2
Capitolo 1: Introduzione
LAllenamento per il gioco del calcio caratterizzato dalla riproposizione nel tempo di esercitazioni
idonee a determinare negli atleti la possibilit di esprimere le proprie migliori qualit tecniche e
tattiche durante tutto il corso della partita. Che la partita impegni la capacit di resistere
dimostrato da numerose ricerche,nelle quali si evince che la media di percorrenza in 90 minuti pu
variare dai 9 ai 12 km (Bangsbo et al., 1991; DOttavio 2001; Mohr et al., 2003; Krustrup et al.,
2009) svolti alternando diverse andature (passo, corsa lenta , corsa veloce, sprint, corsa indietro,
laterale, etc.). A questo proposito anche se limpegno dei giocatori dura a lungo, non siamo
certamente di fronte ad una prestazione di lunga durata, cos come la si intende in maniera
classica nellatletica leggera. Durante la partita di calcio,al contrario, ogni giocatore alterna
numerosi momenti di attivit senza palla trascorsi a vari ritmi di corsa, a brevissimi altri periodi in
cui ne detiene il possesso. (R.Capanna,1997).
Negli ultimi anni,con lavvento di nuove tecnologie applicate al gioco del calcio,si passati dalla
semplicistica concezione di sport aerobico-anaerobico alternato (Dal Monte, Faina,1999) a quella
fornita dagli studiosi della proZone system: Il calcio caratterizzato da una attivit intermittente
con gli sforzi anaerobici ad alta intensit sovrapposti ad una bassa attivit aerobica. Si quindi
spostato lobiettivo dal miglioramento di capacit aerobiche e lattacide verso un aumento della
capacit di effettuare sprint ad alta intensit per tutta la durata della gara. Essere a conoscenza del
preciso modello di prestazione consente di ottimizzare al meglio il poco tempo che il preparatore
fisico ha a disposizione durante la seduta di allenamento per migliorare e mantenere un buono stato
di forma del calciatore.
In particolare bisogna sottolineare come lavvento della tecnologia a rilievo satellitare della
posizione (Global Position System GPS) abbia rappresentato un punto di svolta garantendo
lanalisi della prestazione di gara e di allenamento negli sport di squadra.
Lulteriore progresso della tecnologia GPS ha consentito lo sviluppo di sistemi portatili
utilizzabili anche per la monitorizzazione temporale (time-motion analysis) della prestazione degli
sport di squadra, risolvendo le problematiche metodologiche a questa inerenti.
Nella mia ricerca come in molte altre che mi hanno preceduto, il pensiero comune quello che
lutilizzo di queste apparecchiature GPS possa fornire un insieme di dati e di informazioni utili nel
definire oltre che la prestazione anche e soprattutto lottimizzazione dellallenamento fisico
specifico dei giovani calciatori.
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Grazie alla match analysis pertanto possibile definire il modello di prestazione del
calciatore, evidenziando le differenze che esistono tra i vari ruoli, sia dal punto di vista
fisico che delle ricerche fisiologiche, consentendo al preparatore fisico di sapere, in modo
chiaro, cosa allenare.
Il calcio, come la maggior parte degli sport di squadra, sono caratterizzati durante il gioco
da azioni di corsa che prevedono variazioni di velocit e di direzione.
Tali espressioni della prestazione rappresentano sostanzialmente la risposta fisica e tecnica,
con o senza palla, alle richieste tattiche della situazione di gioco.
Il punto chiave, che tuttavia denota lattuale stallo della match analysis, riguarda il ruolo
decisivo delle accelerazioni e delle decelerazioni, che nessuno valuta nella sua sostanza.
Vediamo di analizzare meglio queste fasi fondamentali della gara grazie allo studio
presentato dal Professor S. DOttavio sulle capacit di accelerazione nel calcio nel quale
gli spostamenti veloci che latleta compie nel corso della gara possono essere rappresentati
da tre tipi di attivit che meglio caratterizzino le possibilit e le risorse bioenergetiche
neuromuscolari dellatleta. Si possono considerare accelerazioni tutte quelle attivit di
spostamento che hanno come velocit di partenza approssimativamente Vi = 0 ms,
accelerazione > 1 m/s2 e non superano i 10 m di distanza (dove con Vi si intende la velocit
iniziale o di partenza). Si possono considerare accelerazioni sprint tutte le attivit di
spostamento con velocit di partenza approssimativamente eguale a zero e che raggiungano
velocit finali vicine al 70% della velocit massima del soggetto (ipoteticamente in un arco
tra 6 e 7 m/s per giocatori adulti). Si possono considerare sprint tutte le attivit di
spostamento con velocit di partenza Vi fra il 50 e 70% della velocit massima e che si
caratterizzino per una accelerazione > 1 m/s2 (fino alla massima consentita) per tratti di
almeno 10 m e oltre. In pratica, con questultima categoria sintendono gli sprint che hanno
una velocit di entrata di media intensit.
Nel calcio, quindi, dato che i tratti percorsi ad alta intensit durante una partita sono in
media di 15-18 m e si ripetono per centinaia di volte nel corso della gara, accelerazioni e
decelerazioni risultano essere una componente importante della prestazione, sia
evidentemente sul piano quantitativo che su quello qualitativo (caratteristiche
biomeccaniche).
Le differenze riscontrate nei giocatori nei diversi ruoli non sono legate soltanto alle distanze
percorse, alla durata di un comportamento motorio e alle variazioni di velocit, ma al tempo
che intercorre tra un azione ad alta intensit e la successiva e cosa avviene durante questo
intervallo di tempo.
La frequenza degli sprint, per un esterno ed una punta, avviene ogni 80mentre per i
centrocampisti ogni 2.
Per le punte e gli esterni abbiamo 12 azioni di varie velocit prima di fare uno sprint (di
queste solo 4 di passo blando), mentre per il centrocampista avvengono oltre 22 azioni tra
uno sprint e laltro, di cui 8 a corsa blanda, ma anche 12 a corsa di soglia e intensa
(Bordon, Colli, 2002)
Secondo DOttavio e Castagna (studio del 2001) durante un incontro di calcio un giocatore
ricopre in media una distanza pari a 11.5km, in un range che va da 9 a 14km. Il 16-17% di
questa distanza rappresentata da corsa ad alta intensit (velocit >15-18km/h). Lo stesso
studio dimostr la riduzione del 4% della distanza totale percorsa tra primo e secondo
tempo.
I risultati degli studi condotti da Barbero Alvarez J.C., Granda Vera J., DOttavio S.,
Castagna C., dimostrano che la distanza media percorsa nel corso di 40 minuti di gioco
stata pari a 3986,6 170,5 m (3385 4482,8m). Se si considera che in questi campionati di
categoria la partita solitamente prevede due tempi, ciascuno della durata di 30 minuti,
possiamo dire che nel corso dei primi 30 minuti di gioco percorsero 3012 259m (2622
3503m), risultato assolutamente sovrapponibile a quello rilevato da Castagna e coll., pur
impiegando una diversa tipologia di rilevazione. I nostri risultati ci indicano che la velocit
media di gioco stata di 6 0,3 km/h-1 (5,1 6,7 km/h-1 ) e quindi in linea con i 5,9 km/h-1
rilevati da Castagna e coll.
Alla luce di questi risultati possiamo affermare che il giovane calciatore percorre
approssimativamente 100m per ogni minuto di gioco, con oscillazioni che vanno dagli 85m
ai 112m.
La fatica viene solitamente definita come una diminuzione del rendimento dovuto alla
necessit di ripetere sforzi. Nel calcio questo pu manifestarsi mediante il deterioramento
dellintensit profusa nel corso di finale di partita.
Gli studi che si sono interessati alla prestazione di calciatori adulti, mettendo a confronto la
prestazione profusa nel corso del primo e del secondo tempo, hanno evidenziato una
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comparsa della fatica. Castagna e coll., osservando giocatori di et simile a quelli realizzati
nello studio condotto dai sopracitati Autori, rilevarono un calo non significativo (pari al
5,53%) della distanza totale percorsa durante il secondo tempo.
Nello studio condotto da Barbero Alvarez J.C., Granda Vera J., DOttavio S., Castagna C.,
nonostante non sia stato eseguito il modello classico a due tempi da 30 minuti di gioco,
stato possibile verificare come i giocatori abbiano evidenziato una diminuzione significativa
della prestazione fisica in termini sia di velocit che di distanza percorsa, mano a mano che
si procedeva nel gioco. Questa diminuzione lineare del rendimento, che ha determinato un
deterioramento complessivo pari al 33,2% nel finale della partita, iniziando a manifestarsi
dal 10 minuto di gioco (6,8%), potrebbe essere attribuito alla scarsa forma fisica dei
giocatori, dato che questi si allenavano solamente due volte alla settimana. Tenendo conto
del calo di rendimento osservato, se estrapoliamo i dati raccolti nel nostro studio alla durata
di gioco prevista per il calcio adulto (circa 90 minuti), si osserva una percorrenza pari a
8323m un valore del 5,4% inferiore ai 8800m stimati da Castagna e coll. Le differenze tra i
due studi potrebbero essere ascrivibili alle differenti tecnologie impiegati e/o al differente
livello di condizionamento fisico dei due campioni di giovani calciatori.
Il rapporto sforza recupero in questo studio stato pari a 1:3,5 , ci sta ad indicare che a
ciascun minuto svolto con intensit superiore agli 8 km/h-1 corrispondono circa 3.30
(min:sec) di recupero, condotti correndo a bassa intensit, camminando o stando fermi.
Questi dati indicano che approssimativamente del tempo totale di gioco richiede attivit
svolte ad intensit medio alta, condizioni queste che spesso si realizzano in corrispondenza
dei momenti pi importanti per il risultato finale dellincontro. Il verificarsi di lunghi
periodi di recupero dopo fasi condotte ad alta intensit potrebbe essere messo in relazione
alla necessit, da parte dei giovani calciatori, di mantenere per tutto il periodo di gioco un
costante rendimento nelle fasi intense. Nel caso studiato da Barbero Alvarez J.C., Granda
Vera J., DOttavio S., Castagna C., il dimostrato decadimento prestativo registrato nel corso
della partita, potrebbe essere attribuibile alla scarsa forma fisica dei calciatori che hanno
preso parte alla sperimentazione o il fatto che, in generale, per questa fascia di et un
rapporto di 1:3,5 non sia sufficiente per recuperare in maniera ottimale. Per far luce su
queste speculazioni risultano necessarie ulteriori ricerche che tengano in debita
considerazione lo status condizionale dei giovani calciatori.
Capranica e coll. (2001), adottando una classificazione pi generica delle attivit di quella
impiegata nella ricerca condotta da Alvarez J.C., Granda Vera J., DOttavio S., Castagna
C., rilevarono dati molto differenti rispetto a quelli rilevati in quello studio. Infatti,
Capranica e coll., riportarono che un giovane calciatore nel corso di un incontro effettua
circa il 38% del tempo totale camminando, mentre la fase condotta correndo corrispondeva
a circa il 55%. I dati raccolti da Barbero Alvarez J.C., Granda Vera J., DOttavio S.,
Castagna C. risultano invece molto simili a quelli riportati da Castagna e coll. Per i quali si
adottata la stessa metodologia di categorizzazione. A tal riguardo stato rilevato, rispetto al
lavoro di Castagna e coll., una maggiore percentuale di attivit svolta ad alta intensit (>13
km/h-1 ) e una minore percentuale di attivit svolte a bassa intensit (< 8 km/h-1 ), nonostante
la velocit media di gioco sia risultata di fatto uguale (5,9 vs 6 km/h-1 ).
Nel calcio adulto Reilly e Thomas riportarono una percorrenza totale di gioco compresa tra
gli 8 e gli 11km, di cui il 25% camminando, il 37% correndo a bassa intensit, il 20%
correndo ad alta intensit e l11% sprintando, mentre la corsa allindietro era pari a circa il
7%. Ohoashi e coll. Confermarono questi risultati indicando che il 70% della distanza totale
viene effettuato a 4m/s-1 o a 14,4km-1 e che il restante 30% viene percorso ad alta intensit o
sprintando.
Questi valori, pur non essendo minimamente raffrontabili con i risultati dello studio
condotto da Barbero Alvarez J.C., Granda Vera J., DOttavio S., Castagna C., in quanto
sono state impiegate metodologie e categorie di lavoro differenti, risultano comunque
interessanti per avere unidea generale delle differenze tra le varie categorie di et e di
gioco. Per questo motivo, sarebbe auspicabile che lanalisi di gioco venisse estesa a tutte le
differenti categorie di gioco al fine di comprendere la prestazione calcistica nella sua
interezza. In questo caso limplementazione di studi trasversali ben progettati potrebbe
essere di grande aiuto per lo sviluppo della prestazione fisica nel calcio.
E interessante notare come le differenze tra lattivit svolta negli incontri (CV=5,4%) siano
in parte ascrivibili al livello degli avversari incontrati. Infatti, quando la squadra ha
incontrato avversari di maggiore et subendo una sconfitta accentuata, i giocatori percorsero
una minor distanza ad alta velocit (p<0,01); al contrario nel corso delle partite effettuate
con squadre di pari livello agonistico e quindi in presenza di una maggiore rivalit tra le
squadre, con un esito pi equilibrato dal punto di vista del risultato, i giocatori percorsero un
maggior numero di metri (7,6% e 6,3%), anche se le differenze non risultarono significative
dal punto di vista statistico.
In conclusione i risultati riportati dallo studio di Barbero Alvarez J.C., Granda Vera J.,
DOttavio S., Castagna C. dimostrano che il modello delle attivit di gioco nel calcio
giovanile di natura intermittente con un rapporto lavoro-recupero pari a 1:3,5 e con una
distanza percorsa per minuto di gioco pari a circa 100m.
Ci nonostante la distanza percorsa diminuisce in maniera lineare nel corso dello svolgersi
dellincontro, evidenziando differenze significative tra le parti iniziali e finali della partita,
ascrivibili verosimilmente ad affaticamento.
Gli sforzi condotti ad alta intensit implicano il 6,1% del tempo di gioco, corrispondenti al
16,3% della distanza totale percorsa con uno sprint di 10-15m profuso circa ogni 141s.
Ciascuno dei giocatori al momento della sperimentazione aveva una esperienza di gioco di
almeno quattro anni con una frequenza di allenamenti settimanale di tre volte con un
incontro nel week-end.
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Nel corso della sperimentazione sono state analizzate 4 partite della competizione ufficiale
di ogni categoria. Gli incontri consistevano di due tempi regolamentari di 35 ciascuno per
la categoria Giovanissimi, 40 per la categoria Allievi e 45 per la categoira
Juniores,con dimensioni del campo da gioco di 110m x 57m. In ogni partita sono stati presi
in esame tre giocatori (per un totale di 36 rilevazioni).Nel corso della sperimentazione i
giocatori monitorati sono stati sempre gli stessi, cio un difensore marcatore, un esterno di
centrocampo e un attaccante; va inoltre sottolineato come le tre categorie prese in esame
utilizzassero il medesimo sistema di gioco: il 3-5-2. Per la determinazione del modello di
gioco si presa in considerazione la classificazione delle attivit utilizzata nello studio
pilota su giovani calciatori da DOttavio S. e Castagna C.che presentava i seguenti range di
velocit:
Stazionamento (velocit compresa tra 0 e 0,4 km/h-1 )
Cammino (velocit compresa tra 0,4 e 3 km/h-1 )
Corsa a bassa intensit (velocit compresa tra 3 e 8 km/h-1 )
Corsa a media intensit (velocit compresa tra 8 e 13 km/h-1 )
Corsa ad alta intensit (velocit compresa tra 13 e 18 km/h-1 )
Corsa a massima intensit (velocit > 18 km/h-1 )
Per ogni giocatore stata calcolata la distanza totale percorsa, il tempo e la distanza
realizzata
in
ciascuna
categoria
di
velocit.
Inoltre,
tramite
lapplicazione
di
3.2: Materiali
Per poter localizzare un oggetto, un ricevitore GPS deve ricevere un segnale da almeno 3
dei 27 satelliti che emettono in maniera continua segnali codificati (Larsson, P., 2003). In
queste condizioni una unit di ricezione in grado di calcolare e registrare informazioni
relative alla posizione, al tempo e alla velocit delloggetto (Larsson, P., 2003). Per questa
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sperimentazione stato utilizzato il sistema SPI ELITE (GPSports Systems, Pty. Ltd.
2003, Australia) che consente il rilievo dei parametri sopra specificati utilizzando un
ricevitore del peso di 110 grammi. Questo dispositivo lavora con una frequenza di
campionamento di 1 Hz (un dato al secondo) e misura tempo, posizione, velocit, distanza,
altitudine e direzione. E stato inoltre possibile con il sistema SPI ELITE rilevare la
frequenza cardiaca del soggetto durante lattivit fisica, munendolo di una banda toracica di
trasmissione (Polar, Electro Oy, Finland).
Lanalisi dei dati raccolti con il sistema SPI ELITE stata quindi realizzata mediante un
software dedicato (TEAM AMS, GPSports, Australia) che per loccasione stato tarato per
le soglie di velocit prima indicate. I dati, una volta raccolti e analizzati con il software
TEAM AMS sono stati esportati su un foglio di lavoro elettronico (Microsoft Excel) per
il loro trattamento statistico.
3.3: Procedure
Prima dellinizio di ogni incontro a ciascun giocatore che ha preso parte alla
sperimentazione stato applicato sul dorso, mediante una opportuna bretella posta
allaltezza dellintersezione linea delle spalle collo, un ricevitore del sistema SPI ELITE.
Il sistema di collocazione stato studiato in maniera tale che, nel corso dellincontro, il
ricevitore non arrechi inconvenienti al giocatore. Ciascun giocatore stato altres munito di
un cardiofrequenzimetro applicato tramite banda toracica. Alla fine degli incontri, il
ricevitore veniva tolto dalla schiena dei giocatori i dati immediatamente scaricati e salvati
nellhard disk di un computer portatile per la successiva analisi.
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3.4: Risultati
Lanalisi dei profili delle attivit ha messo in luce, confermando i precedenti studi effettuati
dal prof. S. DOttavio,
condotti ad alta intensit sono intercalati da azioni effettuate a bassa intensit o stando
fermi. Nella figura 1 vengono presentati i dati relativi alla distanza media percorsa negli
incontri rilevati (36), senza distinzione di categoria. Sono state analizzate 4 partite per
categoria. Ricordiamo che ad ogni match venivano presi in esame i tre giocatori che
ricoprivano i seguenti ruoli di gioco: i difensori marcatori che hanno percorso in media
una distanza di 7814 m 1033, gli esterni di centrocampo che hanno percorso in media
8744 m 1202 e gli attaccanticon una percorrenza di 7570 m 1456.
Il modello delle attivit, realizzato secondo i tempi di permanenza nelle varie categorie
considerate, viene presentato in figura 2. I giovani calciatori che hanno preso parte alla
sperimentazione hanno percorso camminando o stando fermi (0-0,4 km/h) il 6,1% del tempo
di gioco; hanno percorso camminando (0,4-3 km/h) il 20,5%, a bassa intensit (3-8 km/h) il
49,2 %, ad andature a media intensit (8-13 km/h) il 14,7% , ad alta intensit (13-18 km/h)
il 7,3% , mentre a massima intensit (18 km/h over) il 2,1 % del tempo di gioco.
Ricordiamo che i risultati presentati rappresentano linsieme dei rilevamenti effettuati nelle
tre categorie principali prese in esame in questa ricerca.
La figura 3 mostra in base al ruolo, la media di eventi ad alta intensit in partita registrati
durante le 36 rilevazoini, distinguendoli in accelerazione, accelerazione-sprint e sprint,
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prendendo spunto dallo studio presentato dal professor S. DOttavio in cui riconosciamo
come accelerazioni tutte quelle attivit di spostamento che hanno come velocit di partenza
approssimativamente Vi = 0 ms, accelerazione > 1 m/s2 e non superano i 10 m di distanza
(dove con Vi si intende la velocit iniziale o di partenza). Si possono considerare
accelerazioni sprint tutte le attivit di spostamento con velocit di partenza
approssimativamente eguale a zero e che raggiungano velocit finali vicine al 70% della
velocit massima del soggetto. Si possono considerare sprint tutte le attivit di spostamento
con velocit di partenza Vi fra il 50 e 70% della velocit massima e che si caratterizzino per
una accelerazione > 1 m/s2 (fino alla massima consentita) per tratti di almeno 10 m e oltre.
Figura 3. Eventi ad alta intensit divisi per ruolo senza distinzione di categoria_Incontri
ufficiali.
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3.4.1: Giovanissimi
La figura 4 mostra la distanza media percorsa in base al ruolo dalla categoria
Giovanissimi. Il difensore marcatore ha percorso una distanza media di 6627 m 576,
lesterno di centrocampo ha percorso 7594 m 1081, mentre lattaccante 5923 m 478. E
interessante notare come lesterno di centrocampo nel sistema di gioco 3-5-2 copra una
distanza maggiore rispetto ai compagni di squadra che giocano in difesa e in attacco.
In figura 5 troviamo la percentuale di tempo passata alle varie velocit dai calciatori della
categoria Giovanissimi che hanno preso parte alla sperimentazione. Hanno percorso
camminando o stando fermi (0-0,4 km/h) il 7,2% del tempo di gioco; hanno percorso
camminando (0,4-3 km/h) il 22,2%, a bassa intensit (3-8 km/h) il 46,9 %, ad andature a
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media intensit (8-13 km/h) il 14,7% , ad alta intensit (13-18 km/h) il 7,3% , mentre a
massima intensit (18 km/h over) il 1,8 % del tempo di gioco.
La figura 6 mostra in base al ruolo, la media di eventi ad alta intensit registrati durante le 4
gare disputate dai tre giocatori della categoria, distinguendoli in accelerazione,
accelerazione-sprint e sprint.Anche qui lesterno di centrocampo che effettua, rispetto al
difensore e all attaccante, un numero maggiore di azioni ad alta intensit.
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3.4.2: Allievi
La figura 7 mostra la distanza media percorsa in base al ruolo dalla categoria Allievi. Il
difensore marcatore ha percorso una distanza media di 8512 m 175, lesterno di
centrocampo ha percorso 8647 m 526, mentre lattaccante 8105 m 821. E interessante
notare come lesterno di centrocampo nel sistema di gioco 3-5-2 copra anche in questa
categoria una distanza maggiore rispetto ai compagni di squadra che giocano in difesa e in
attacco.
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In figura 8 troviamo la percentuale di tempo passata alle varie velocit dai calciatori della
categoria Allievi che hanno preso parte alla sperimentazione. Hanno percorso
camminando o stando fermi (0-0,4 km/h) il 5,6% del tempo di gioco; hanno percorso
camminando (0,4-3 km/h) il 20,3%, a bassa intensit (3-8 km/h) il 49,7 %, ad andature a
media intensit (8-13 km/h) il 14,4% , ad alta intensit (13-18 km/h) il 7,6% , mentre a
massima intensit (18 km/h over) il 2,4 % del tempo di gioco.
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Figura 8. % del tempo nei range di velocit nella categoria Allievi_Incontri ufficiali.
La figura 9 mostra in base al ruolo, la media di eventi ad alta intensit registrati durante le 4
gare disputate dai tre giocatori della categoria, distinguendoli in accelerazione,
accelerazione-sprint e sprint. Anche qui lesterno di centrocampo che effettua, rispetto al
difensore e all attaccante, un numero maggiore di azioni ad alta intensit per quanto
riguarda le accelerazioni e le accelerazioni-sprint; mentre per gli sprint lattaccante che
effettua il numero maggiore di eventi durante le partite.
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3.4.3: Juniores
La figura 10 mostra la distanza media percorsa in base al ruolo dalla categoria Juniores.
Il difensore marcatore ha percorso una distanza media di 8303 m 1147, lesterno di
centrocampo ha percorso 9992 m 1000, mentre lattaccante 8683 m 967. E interessante
notare come lesterno di centrocampo nel sistema di gioco 3-5-2 copra anche in questa
categoria una distanza maggiore rispetto ai compagni di squadra che giocano in difesa e in
attacco.
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In figura 11 troviamo la percentuale di tempo passata alle varie velocit dai calciatori della
categoria Juniores che hanno preso parte alla sperimentazione. Hanno percorso
camminando o stando fermi (0-0,4 km/h) il 5,5 % del tempo di gioco; hanno percorso
camminando (0,4-3 km/h) il 19%, a bassa intensit (3-8 km/h) il 51 %, ad andature a media
intensit (8-13 km/h) il 15,1% , ad alta intensit (13-18 km/h) il 7,1% , mentre a massima
intensit (18 km/h over) il 2,2 % del tempo di gioco.
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Figura 11. % del tempo nei range di velocit nella categoria Juniores_Incontri ufficiali.
La figura 12 mostra in base al ruolo, la media di eventi ad alta intensit registrati durante le
4 gare disputate dai tre giocatori della categoria, distinguendoli in accelerazione,
accelerazione-sprint e sprint. Per quello che riguarda le accelerazioni il difensore
marcatore che ne svolge maggiormente rispetto allesterno e alla punta, mentre le
accelerazioni sprint sono ancora una volta dellesterno,cos come gi accaduto nei
giovanissimi e negli allievi. Anche qui come gi riscontrato nella categoria allievi, gli sprint
sono effettuati maggiormente dallattaccante.
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Figura 13. Distanza media percorsa nel settore giovanile distinguendo tra categorie e
ruoli _Incontri ufficiali.
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Figura 14. Distanza media percorsa al minuto nel settore giovanile distinguendo tra
categorie e ruoli _Incontri ufficiali.
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La figura 15 mostra la media di eventi ad alta intensit presenti in partita nelle tre categorie
prese in esame. E interessante notare come ci sia una presenza maggiore di accelerazioni e
accelerazioni-sprint nella categoria Giovanissimi. Per quanto riguarda gli sprint invece
la categoria Juniores ad averne effettuati mediamente di pi durante la gara.
Figura 15. Eventi ad alta intensit presenti nelle tre categorie del settore
giovanile_Incontri ufficiali.
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Sono state introdotti dei cambi di direzione e delle brevi decelerazioni e accelerazioni
massimali con lo scopo di sviluppare anche degli aspetti di forza. Inoltre possibile
inserire nel circuito momenti in guida della palla con ricezione e scarico della stessa, in
modo da tenere elevato anche laspetto tecnico e cognitivo del giocatore. Da qui nasce
lelaborazione del circuito sotto presentato nella figura 16, partendo dal modello di
prestazione dellesterno di centrocampo della categoria Juniores. Ogni 5 un beep
scandisce i metri da percorrere ai nostri giocatori, fino ad arrivare ai 60 alla fine del
circuito.
Figura 16. Circuito su base modello prestazione esterno di centrocampo nella categoria
Juniores .
Il percorso una volta elaborato stato testato dallesterno di centrocampo della categoria
juniores partecipante allo studio svolgendo una serie da 6 minuti preceduta da una serie
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sempre da 6 minuti di lavoro intermittente 10-10 al 105% della VAM con un recupero di
6 minuti tra una serie e laltra. Sono state monitorate ai fini della valutazione del carico di
allenamento, landamento della frequenza cardiaca e sono stati effettuati sullatleta dei
microprelievi ematici (alla fine di ogni serie) dal lobo dellorecchio per individuare la
concentrazione di acido lattico nel sangue. Nella figura 17 possiamo vedere il confronto tra i
due lavori con la rilevazione della frequenza cardiaca e dellacido lattico prodotto.
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difensore marcatore, che se pur di poco, ha percorso il 2,5 % in meno (8303 m) rispetto al
suo collega di reparto degli allievi (8512 m).Questo dato potrebbe essere spiegato dal fatto
che il difensore della categoria allievi stato impegnato maggiormente rispetto ai colleghi
di categoria superiore e inferiore, essendo stata la categoria allievi lunica a non essersi
qualificata a fine campionato per le fasi finali e avendo quindi subto maggiormente
liniziativa e il gioco avversario durante le gare effettute. Anche qui comunque, giocando la
categoria juniores un tempo maggiore (90) rispetto ad allievi (80) e giovanissimi (70), era
prevedibile il risultato ottenuto al termine delle rilevazioni con esterni ed attaccanti che
hanno coperto una distanza maggiore rispetto ai colleghi di reparto delle categorie inferiori;
per ovviare a questo inconveniente di tempi di gioco differenti, abbiamo deciso di
normalizzare tramite un semplice calcolo matematico effettuato, la distanza percorsa al
minuto dai nove giocatori, riscontrando dei dati abbastanza sorprendenti, con i giocatori dei
giovanissimi che si trovano a percorrere distanze molto simili (se non in alcuni casi
superiori) ai loro colleghi pi grandi.
Oltre che ad indagare laspetto poco fa descritto, la normalizzazione dei metri percorsi al
minuto dai giocatori testati, ci ha permesso di sviluppare anche il percorso per lo sviluppo
del metabolismo aerobico presentato in questo studio con delle risposte sia sul piano
cinematico che fisiologico molto vicine alla gara.
Difatti il 93% della Fc max raggiunta
mediamente durante il circuito, rappresenta uno stimolo pi che soddisfacente per quanto
riguarda lo sviluppo del metabolismo aerobico. Inoltre la bassa concentrazione di lattato
prodotto a fine circuito (3,2Mlm) ci permette di inserire tale circuito in qualsiasi momento
dellallenamento. Nellelaborazione di un piano di allenamento questo molto importante,
in quanto ci permette di lavorare sia prima dellallenatore, ma (scelta che personalmente
prediligo e ritengo pi appropriata) soprattutto a termine della seduta tecnico/tattica
effettuata dallallenatore, cos da integrare, qualora sia ritenuto opportuno, il lavoro svolto.
Ovviamente possibile modulare il carico di lavoro in base a diversi fattori, quali la
presenza o meno della palla (aspetto tecnico e cognitivo non indifferente), il numero di
cambi di direzione presenti nel circuito (lavoro di forza specifica) e riduzione dei tempi di
recupero tra una serie e laltra (densit del lavoro).
Ho inoltre riscontrato la piena disponibilit da parte dei ragazzi che hanno effettuato tale
circuito, i quali lo hanno trovato pi motivante e piacevole rispetto alla corsa intermittente o
alle varie tipologie comunumente usate per lo sviluppo del metabolismo aerobico.
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Questo vuole essere solo uno spunto da cui partire per poter migliorare la qualit del lavoro
proposto quotidianamente su centinaia di ragazzi. Mia personale opinione che il lavoro dei
preparatori fisici nel calcio,debba essere quello di proporre mezzi che sviluppino non solo
laspetto fisiologico del giocatore, ma anche quello tecnico-cognitivo e cercare di non
scindere mai (dove possibile) laspetto fisico da quello mentale. Non dimentichiamoci che
dobbiamo dare delle priorit al lavoro e personalmente, pur avendo intrapreso da qualche
anno la professione di preparatore fisico, ritengo che una squadra abbia pi probabilit di
vittoria, non se corre di pi, ma bens se corre meglio rispetto allavversario, quindi se
organizzata nel migliore dei modi in campo, se ogni giocatore conosce quello che deve fare
in base alla posizione del pallone e del compagno in campo e se tutti i giocatori hanno
unabilit tecnico/tattica sufficiente a sviluppare quelle che sono le richieste della situazione
in quel momento della gara. Ecco perch, secondo me, il rapporto con il mister diventa
fondamentale, in quanto il preparatore fisico deve conoscere e saper valutare alla perfezione
il carico psico-fisico sviluppato dallallenatore durante lallenamento, in modo da saper
consigliare il giusto carico, agendo su volume e intensit di lavoro e quando necessario,
sopperire ad eventuali carenze con lavori a secco. Pu sembrare banale e scontato, ma se
vincesse chi corre di pi metteremmo undici maratoneti in campo, oppure se vincesse chi va
pi veloce undici centometristi, o chi pi forte undici body builder e cos via..
E fuori discussione che la componente fisica sia oggigiorno molto importante nel
calcio,viste le velocit e le intensit con cui si muovono i giocatori e non si vuole certo
sminuire tale supposto, ma la riflessione vuole essere quella di capire in che percentuale la
componente fisica possa incidere sulla vittoria rispetto a quella tecnico/tattica e
motivazionale e se giustificato il fatto che,come accade sovente, sia proprio la componente
fisica,soprattutto nei settori giovanili, ad avere la priorit e limportanza maggiore rispetto a
quella tecnico/tattica; per intenderci vale la pena usare pi della met del tempo
dellallenamento a far svolgere movimenti senza un minimo di attinenza con quello che il
nostro giocatore deve poi effettuare in gara la domenica? Tutti noi sappiamo che laspetto
tecnico/tattico deve prevalere su quello fisico, ma allatto pratico veramente cos? .
33
Ringraziamenti:
Giunta al termine di questo lavoro desidero ringraziare ed esprimere la mia riconoscenza nei
confronti di tutte le persone che, in modi diversi, mi sono state vicine e hanno permesso e
incoraggiato sia i miei studi che la realizzazione e stesura di questa tesi. I miei pi sentiti
ringraziamenti vanno alla mia famiglia e gli amici che mi sono stati molto vicini in tutti
questi anni, che oltre ad avermi sempre supportato mi hanno pi di tutto sopportato.
Il mio primo pensiero, ovviamente, va ai miei genitori e a tutta la mia famiglia, a cui dedico
questo lavoro di tesi: senza il loro aiuto non avrei mai raggiunto questa meta. Sono davvero
grato per tutto il sostengo economico, ma pi di ogni altra cosa di quellaiuto tacito o
esplicito che venuto dal loro cuore: a tutte quelle volte che mi hanno incoraggiato
vedendomi preso dai libri, da un esame e da questa tesi, ma soprattutto per la soddisfazione
che hanno saputo donarmi.Mi auguro che tutti i sacrifici spesi siano in questo modo, almeno
in parte,ripagati.
Altro ringraziamento doveroso per gli amici dellUniversit quali Riccardo, Cristian,
Gianluca, Luigi M.,Moira e Luigi T. su tutti, senza il quale non avrei raggiunto questo
traguardo cos ambito.
Desidero inoltre ringraziare tutta la societ dellUSD Tor di Quinto, dalla Presidenza,
passando per tutti gli Allenatori e i giocatori che si sono prestati allo studio e mi hanno
accompagnato in questi anni di crescita professionale e umana. Ai miei maestri, di vita e di
sport, Fabrizio e Alfonso.
A tutte le persone che mi sono state vicino, che non ho menzionato, ma che hanno fatto
parte di questo percorso entusiasmante . Grazie.
10-Ottobre 2010
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