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Associazione per la Ricerca

sulla Depressione
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Sito: www.depressione-ansia.it

Depressione e antidepressivi
di Salvatore Di Salvo

Gli antidepressivi inibitori delle monoaminossidasi (IMAO)


Gli IMAO sono una classe farmacologica caratterizzata da elevata efficacia terapeutica, ma scarsa
maneggevolezza. Come accennato nel capitolo precedente, svolgono la loro azione bloccando la
monoaminoossidasi, enzima che distrugge i neurotrasmettitori, determinando cos laumento della
loro concentrazione nello spazio sinaptico e quindi leffetto antidepressivo.
Gli IMAO hanno numerosi effetti secondari che li rendono poco maneggevoli. A livello del
Sistema Nervoso Centrale abbastanza frequente la comparsa dinsonnia, sensazione
dirrequietezza, tremori e vertigini. A livello del Sistema Nervoso Autonomo frequente
lipotensione arteriosa, soprattutto nei pazienti anziani. Raramente sono riferiti sintomi a carico
della sfera sessuale, quali impotenza, diminuzione della libido, ritardo delleiaculazione.
Durante la terapia con gli IMAO necessario evitare lingestione di alimenti ad alto contenuto di
tiramina, quali vino rosso, formaggi stagionati, aringhe, o di alcuni farmaci quali ipertensivi o
vasocostrittori nasali. Linterazione con tali alimenti o farmaci pu determinare cefalea pulsante,
vomito, dolore toracico, iperpiressia, ipertensione grave, talvolta fino a 250-300 mm/Hg, stato di
ottundimento.
Linterazione degli IMAO con gli antidepressivi triciclici in alcuni casi responsabile della
comparsa di una sindrome acuta solitamente benigna denominata Sindrome Serotoninergica,
dovuta al brusco incremento della quantit di serotonina cerebrale e caratterizzata da diarrea,
tremori, febbre, confusione mentale e agitazione.
Gli IMAO hanno, quindi, scarsa maneggevolezza per tale motivo che attualmente non sono pi
utilizzati nella pratica clinica..

Gli antidepressivi triciclici (TCA)


Gli antidepressivi triciclici sono normalmente considerati farmaci efficaci, ma con fastidiosi effetti
collaterali.
La loro attivit clinica si realizza attraverso il blocco della ricaptazione della serotonina, della
noradrenalina e in minor misura della dopamina a livello dello spazio sinaptico.

Tra gli antidepressivi triciclici vi sono molecole che si differenziano in base alla loro capacit
dinibire prevalentemente il riassorbimento della serotonina e/o della noradrenalina.
Ad esempio la clorimipramina (Anafranil) blocca prevalentemente la ricaptazione della serotonina,
limipramina (Tofranil) agisce in modo pi spiccato sulla noradrenalina mentre lamitriptilina
(Laroxyl) blocca la ricaptazione di entrambe.
La risposta antidepressiva estremamente variabile: possibile trovare pazienti che rispondono
bene a dosaggi 75-100 mg ed altri che devono raggiungere i 200-250 mg .
La dose va sempre personalizzato in relazione allet, alle condizioni mediche, a precedenti risposte
al farmaco e alla gravit del quadro depressivo.
Gli effetti collaterali possono essere descritti in base al sistema colpito. Elenchiamo i pi frequenti.
Sistema Cardiovascolare: molto frequente, soprattutto allinizio del trattamento, la comparsa
dipotensione ortostatica e tachicardia.
Sistema Neurovegetativo: la bocca secca, la stipsi, il ritardo delleiaculazione sono effetti collaterali
estremamente frequenti anche se, nellambito della stessa classe, alcune molecole (come ad esempio
lamitriptilina e limipramina) inducono questi effetti collaterali pi frequentemente di altre (come
ad esempio la desipramina).

Meno frequenti, ma non rari, sono la riduzione della libido, la

sudorazione profusa e, in caso di lunghi trattamenti, laumento ponderale.


Effetti collaterali Neurologici: molto frequente la sedazione ed il rallentamento psicomotorio, che
spesso diminuiscono dintensit nel corso del trattamento.
Le interazioni pi a rischio sono quelle con lalcol (aumento degli effetti collaterali), anfetamine o
anfetaminosimili

(potenziamento

degli

effetti

dellanfetamina),

antiipertensivi

(riduzione/annullamento dellattivit ipotensiva).


I triciclici sono antidepressivi a largo spettro e quindi potenzialmente utilizzabili in tutti i quadri
depressivi. Da sottolineare che tanto maggiore la dose terapeutica necessaria, tanto pi marcati
sono i fenomeni collaterali ed per tale motivo che, nella pratica clinica, i TAC sono attualmente
ritenuti antidepressivi di seconda scelta.

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)


A questa classe farmacologica appartengono molecole con meccanismo dazione basato sul blocco
selettivo della ricapatazione della serotonina, dallefficacia medio/alta e da buona tollerabilit.
La prima molecola di questa classe stata la fluoxetina e, a seguire, sono state introdotte la
fluvoxamina, la paraxetina, la sertralina, il citalopram.

Gli SSRI sono molecole dotate di effetti secondari non particolarmente fastidiosi e comunque
gestibili, soprattutto se lincremento della terapia avviene in maniera graduale e con dosi
inizialmente al di sotto di quelle terapeutiche.
I pi frequenti fenomeni collaterali sono i seguenti.
Apparato gastrointestinale: in circa il 20-30 % dei casi compaiono sintomi quali nausea, gastralgia,
diarrea, che normalmente si affievoliscono durante il trattamento.
Sintomi psichici: i sintomi dansia e irritabilit sono riferiti da circa il 20% dei casi. Raramente
lattivazione estremamente violenta e i pazienti lamentano una agitazione interna marcata. Tali
sintomi sono facilmente controllabili con lincremento della terapia lento e personalizzato e con
lassociazione di ansiolitici a basso dosaggio.
Sfera sessuale: il disturbo pi frequente consiste nella difficolt orgasmica. Tale disturbo dose
dipendente e solitamente scompare quando si riduce il farmaco.
Sintomi somatici: cefalea, insonnia e ipersonnia sono meno frequenti rispetto ai disturbi
precedentemente descritti e tendono a ridursi nel corso del trattamento.
Gli SSRI sono utilizzati nella terapia di mantenimento dellepisodio depressivo maggiore o nella
profilassi della depressione ricorrente. Sono farmaci di prima scelta in alcune forme di depressione
con caratteristiche di atipicit (presenza di ipersonnia o abusi alimentari), in casi di depressione
accompagnata da ansia, nel Disturbo da Attacchi di Panico, nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo,
nella Fobia Sociale e nelle Fobie Semplici

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI)
La venlafaxina il capostipite di una classe farmacologia in grado dinibire la ricaptazione di
serotonina e noradrenalina. Ha un livello di tollerabilit particolarmente elevato e ci permette il
raggiungimento di alte dosi anche nel giro di pochi giorni.
Gli effetti collaterali sono legati prevalentemente allattivazione serotoninergica e compaiono con
incidenza variabile. Molto frequenti, soprattutto allinizio del trattamento, sono cefalea, nausea,
disturbi del sonno, meno frequentemente sono riferiti dal paziente irritabilit, tremore, anoressia,
disturbi della sfera sessuale.
La sua potente azione combinata su serotonina e noradrenalina le conferisce un potenziale
antidepressivo elevato e paragonabile a quello dei triciclici, accompagnato da maggiore tollerabilit.
Recentemente stato introdotta in commercio la duloxetina. Anchessa inibisce la ricaptazione
della serotonina e della noradrenalina, ha spiccata azione antidepressiva e, rispetto alla venlafaxina,
determina meno fenomeni collaterali.

Antidepressivi specifici noradrenergici e serotonergici (NaSSA)


La mirtazapina il capostipite di una nuova classe di antidepressivi che agiscono potenziando la
neurotrasmissione della noradrenalina e della serotonina attraverso il blocco dei recettori
presinaptici alfa-2 dei due mediatori.
I fenomeni collaterali pi frequenti sono la secchezza delle fauci, la sedazione, la sonnolenza,
laumento dellappetito, laumento ponderale.
Non sono state segnalate interazioni degne di nota fra mirtazapina e altre molecole, se si esclude
laumento dellattivit sedativa di alcol e benzodiazepine.
Ha unattivit terapeutica piuttosto ampia e agisce anche su disturbi depressivi maggiori.
Caratteristica della mirtazapina la spiccata attivit sedativa che la fa preferire in tutte quelle forme
caratterizzate da insonnia, ansia, irritabilit.

Inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina (NARI)


La reboxetina una molecola in grado di inibire selettivamente la ricaptazione della noradrenalina.
Gli effetti secondari pi frequentemente presenti sono la stipsi, la secchezza delle fauci, la
sudorazione, i disturbi delladdormentamento e la difficolt di svuotamento della vescica.
Grazie alla potente azione sulla noradrenalina, la reboxetina indicata nel trattamento delle
depressioni medio-gravi caratterizzate da rallentamento, apatia, mancanza di spinta motivazionale.

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