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in assenza dei requisiti in-house e una durata degli affidamenti nella maggior parte dei
casi superiore a quella che sembra necessaria per recuperare gli investimenti, tali da
scoraggiare lo sviluppo della concorrenza tra operatori e favorire il consolidamento delle
posizioni di mercato dei gestori incumbent;
tra societ partecipate in liquidazione, indagini penali, arresti per legami con la mafia e
continue emergenze, in Sicilia il problema dello smaltimento dei rifiuti e della gestione
delle discariche oggi una vera e propria piaga sociale da cui i rappresentanti istituzionali
regionali non riescono ad uscire;
in un articolo di "la Repubblica" nell'edizione di Palermo del 23 luglio 2014 dal titolo: "Il
business dei rifiuti in mano ai privati, ecco i big e i loro sponsor", si evidenzia come La
Sicilia in mano ai padroni dei rifiuti e rischia di ritrovarsi in un'emergenza sanitaria senza
precedenti se chiuderanno soltanto alcuni dei siti amministrati dagli imprenditori finiti agli
arresti. Una situazione paradossale, frutto di scelte politiche e di un monopolio difeso con
le unghie e con i denti dai proprietari dei principali impianti dell'Isola, spesso con l'aiuto
dello sponsor politico giusto. A pagare, i cittadini di una regione che non ha praticamente
livelli di differenziata accettabili, meno del 10 per cento, e si trova oggi con appena cinque
grandi discariche in funzione e autocompattatori che viaggiano da una parte all'altra
dell'Isola;
dallo stesso articolo si apprende che il 18 luglio 2014 veniva tratto in arresto l'imprenditore
Domenico Proto, titolare della discarica "Oikos" di Motta Sant'Anastasia (Catania), durante
l'operazione "Terra mia" condotta dalla Polizia di Palermo nell'ambito dell'inchiesta sullo
smaltimento dei rifiuti;
alla discarica Oikos, gestita dalla famiglia di Domenico Proto che, come scrivono i pubblici
ministeri nell'ordinanza di arresto, ottiene dal Governo Lombardo autorizzazioni ad
ampliamenti nelle discariche di Motta Sant'Anastasia per 2,5 milioni di metri cubi, andava
una grossa fetta dei volumi di abbancamento di rifiuti prodotti in Sicilia;
secondo quanto sostenuto dal dottor Aurelio Angelini, consulente nominato dall'ex
assessore regionale Marino, la gestione delle discariche dell'isola ai privati il frutto di una
scelta precisa del Governo Lombardo, che negli stessi anni negava ai Comuni l'apertura di
piccole discariche lasciando il monopolio ai privati;
a Siculiana (Agrigento) presente una tra le pi grandi discariche della Sicilia di propriet
di Giuseppe Catanzaro, numero due di Confindustria Sicilia, l'associazione che dal 2009
esprime un assessore, sia nel Governo Lombardo con Marco Venturi, sia in quello Crocetta
con Linda Vancheri come assessori per le attivit produttive;
la discarica da diversi anni svolge un'azione di mutuo soccorso in occasione di crisi
ambientali con funzioni di impianto connesso e correlato ad una funzione su scala
regionale ed oggi adibita come discarica di riferimento a plurimi ambiti territoriali ottimali
dell'isola;
considerato che:
con decreto della Regione Siciliana n. 1362 del 23 dicembre 2009 veniva rilasciata
autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla ditta Catanzaro costruzioni s.r.l. per la
realizzazione di una vasca di discarica denominata "V4" in contrada Materano di Siculiana,
ricadente nel territorio dell'ambito territoriale ottimale Agrigento 2 (ATO AG2), con una
capacit di abbancamento pari a 2.937.379 metri cubi, in difformit a quanto stabilito
dall'art. 199, comma 3, lettera a), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, che
stabilisce l'obbligo di assicurare la gestione dei rifiuti urbani non pericolosi all'interno degli
ambiti territoriali ottimali;
l'AIA per la vasca V4 veniva rilasciata nonostante il Comune di Montallegro (Agrigento)
avesse espresso parere contrario a causa del sovradimensionamento della discarica e dei
mercato e le quali azioni nell'ambito delle proprie competenze intendano portare avanti
per porre fine a "monopoli naturali" da parte dei proprietari di discariche presenti su tutto
il territorio nazionale, che di fatto rendono di difficile gestione lo smaltimento dei rifiuti
solidi urbani attraverso il sistema di raccolta differenziata.
(4-02656)
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00801193&part=d
oc_dc-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs&parse=no&stampa=si&toc=no
sottosuolo, grazie alle coperture mafiose e paramassoniche? A noi non risulta, ma siamo
sempre pronti a darne notizia, ove tutto fosse a norma. Comunque giusto far presente
che qualcosa si sta muovendo tra le coppole barcellonesi che di fatto controllano ancora la
discarica nonostante l'inchiesta coraggiosa del Ros dei carabinieri. Ma un segno
indelebile, che dopo quasi un anno ancora brucia nell'animo dei boss della New Barcellona
Pozzo di Gotto e nel corpo politicamente pi avvertito della societ pensante del Longano.
Gli incidenti istituzionali causati dal controllo dello smaltimento della spazzatura non ha
placato la sete di potere degli ex assassini divenuti oggi rispettabili uomini d'affari che
trattano cose di competenza politico - istituzionale, come se fossero al mercato, o meglio
al centro commerciale di riferimento. Procuratore Guido Lo Forte, Mazzarr Sant'Andrea
davvero stata liberata dalla cappa mafiosa? Perch il sindaco di Messina, Buzzanca non
esce una volta per tutte allo scoperto e spiega alla comunit dove intende depositare la
spazzatura raccolta in citt? E lo stesso dovrebbe chiarirlo il Presidente della Provincia,
Ricevuto. Ma tranne freddi comunicati di circostanza, tutto tace per quieto vivere. Che
cosa dovremo attenderci? Una nuova guerra mafiosa - istituzionale o i boss d'affari
vincenti chiuderanno i conti in maniera amichevole con chi non d'accordo con loro?
Questo l'interrogativo da porsi visto che il dato investigativo emerso inquietante. Non
dimentichiamoci gli interessi della cosca dei mazzarroti nel settore del movimento terra
allinterno dellallora costruenda discarica di Mazzarr SantAndrea nellautunno del 2003.
Nellindagine SCIPIONE, era stato riferito in relazione alle seguenti risultanze:
dal 21/08/2001 al 20/11/2002 stata operativa la discarica di Mazzarr SantAndrea,
vecchio sito.
questo sito dal 21/08/2001 al 10/09/2002 stato gestito dallATI CAVAGLIASANGERMANO mentre dal 10/09/2002 al 20/11/2002 stato gestito dalla TIRRENO
AMBIENTE SpA;
dal 20/11/2002 al 31/10/2003 stata operativa la discarica di Tripi la cui gestione stata
della TIRRENO AMBIENTE SpA;
dall01/11/2003 al 10/12/2003 stata operativa la discarica del vecchio sito di Mazzarr
SantAndrea, gestita dalla TIRRENO AMBIENTE SpA;
dal 10.12.2003 ad oggi opera la discarica di Mazzarr SantAndrea nel nuovo sito;
fino al dicembre del 2002 BISOGNANO Carmelo, attraverso la ditta individuale TRUSCELLO
Teresa (dal nome della ex convivente del BISOGNANO) aveva operato allinterno del primo
sito della discarica di Mazzarr SantAndrea. Allepoca il sito in questione era gestito
dallimpresa CAVAGLI - SANGERMANO e il BISOGNANO vi lavorava nel settore del
movimento e trasporto terra con lincarico di coprire i vari strati di rifiuti col interrati;
alla fine del 2002, la societ TIRRENO AMBIENTE SpA, subentrata gi in precedenza alla
CAVAGLI - SANGERMANO, nella gestione della discarica di Mazzarr SantAndrea, aveva
rilevato anche la gestione di quella di Tripi, in precedenza amministrata dalla MESSINA
AMBIENTE SpA. A Tripi la TIRRENO AMBIENTE SpA aveva trovato limpresa di trasporto e
movimento terra riconducibile a ROTELLA Michele, che si occupava di coprire i vari strati di
rifiuti col interrati;
la TIRRENO AMBIENTE SpA era rimasta talmente ben impressionata dalla seriet
professionale del ROTELLA, al punto che al principio del 2003, aveva stipulato con
questultimo un contratto per la realizzazione dei lavori di trasporto ed interramento dei
elementi che inducevano a ritenere lo stesso ROTELLA inserito nella cordata dimprese
riconducibile al noto DI SALVO Salvatore inteso Sam lamericano. Nellanno 2001,
periodo nel quale venivano condotte queste indagini il DI SALVO e BISOGNANO Carmelo,
entrambi elementi di spicco della famiglia mafiosa barcellonese, erano alleati tra loro e
talvolta, nelle intercettazioni realizzate in quel contesto, il ROTELLA era stato indicato
come un imprenditore connesso al BISOGNANO ed in quanto tale, servente alle turbative
dincanti pubblici poste in essere dallalleato di questo. Precisamente a pagg. 309-310
dellinformativa denominata ALETHEIA, vol 1 dellindagine OMEGA viene spiegato, tra
le altre cose, che alcuni imprenditori sostengono lattivit dellassociazione, consegnando
le loro offerte (in materia di appalti, ndr) secondo le indicazioni ricevute direttamente dal
DI SALVO o attraverso i suoi emissari. Questi ultimi si identificano in FORMICA Salvatore
Arturo di Milazzo, ROTELLA Michele, MILONE Antonino, tale PAGANO di Milazzo, SINDONI
Pancrazio di San Filippo del Mela, CALIRI Andrea e ARAGONA Andrea.
Salvatore Arturo di Milazzo, ROTELLA Michele, MILONE Antonino, tale PAGANO di Milazzo,
SINDONI Pancrazio di San Filippo del Mela, CALIRI Andrea e ARAGONA Andrea.
Da tali evidenze risultava chiaro che ROTELLA Michele, inteso il Barone, gi in contatto
con BISOGNANO Carmelo, era in realt connesso al pi potente mentore di questultimo,
Salvatore DI SALVO, e pertanto espressione imprenditoriale della famiglia barcellonese.
Tuttavia, i riscontri investigativi svolti dal Ros avevano incontrato tutta una serie di
reticenze da parte dei vertici e dei dipendenti della TIRRENO AMBIENTE SpA, finalizzate a
nascondere proprio la presenza di BISOGNANO Carmelo nei lavori allinterno della discarica
di Mazzarr SantAndrea, nei tempi successivi, ai gravi episodi delittuosi che avevano avuto
luogo nellestate del 2003.
In tale quadro per, decisamente interessante, sotto il profilo investigativo, era risultata la
figura di MARTI Enzo, il responsabile di discarica che, a quasi due anni dal controverso e
sofferto licenziamento, ancora sinteressava di quanto accadeva nellarea di Mazzarr
SantAndrea e dove evidentemente manteneva solidi rapporti di amicizia.
Beffardo destino per i mazzarroti. Proprio loro, quelli che non hanno mai amato la
Barcellona paramassonica conquistare nuovi territori nelle telecomunicazioni, nell'energia,
nella finanza, proprio a loro tocca rimboccarsi le maniche, infilare le braccia nel motore
imballato della spazzatura di Mazzarr Sant'Andrea e cercare di farla ripartire.
http://www.imgpress.it/stampanotizia.asp?idnotizia=39332
Rifiuti Zero, benessere per lambiente e la societ
I rifiuti di tutti i comuni della Provincia di Messina, circa 700 tonnellate al giorno, vengono
attualmente smaltiti presso una sola discarica che si trova in un comune della costa
tirrenica, Mazzarr SantAndrea. La suddetta discarica stata realizzata in un sito che poco
si adattava alle circostanze.
Linvaso di contrada Zupp infatti a meno di cento metri da un torrente, il torrente
Mazzarr, e alle spalle (a poche centinaia di metri) ha il centro abitato di Furnari, la cui
popolazione da anni lamenta la presenza e la cattiva gestione della discarica nonch
lemissione di forti sostanze odorigene da essa promananti in condizioni di vento
carente istruttoria.
Se la decisione del Tar verr riconfermata dal Cga dove, in base alle notizie in possesso,
sono ancora pendenti i ricorsi presentati da Tirrenoambiente e dalla Regione Sicilia, la
discarica non sarebbe pi legittimata ad operare. La decisione dei magistrati amministrativi
arrivata mentre sulla gestione della discarica di Mazzar ad opera di Tirrenoambiente
sono in corso delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Barcellona, una a
carico dellamministratore delegato di Tirrenoambiente Pino Innocenti e dellex presidente
del Cda Nello Giamb per avere omesso di predisporre strumenti idonei alla captazione del
biogas, le cui esalazioni hanno arrecato danni e molestie alla popolazione di Furnari (art.
674 c.p.), un altra inchiesta, per il reato di cui allart. 256 del Codice dellAmbiente
(d.lgs.152/2006), condotta dal Nucleo ecologico dei carabinieri (Noe) riguarda leffettivo
utilizzo dellimpianto di triturazione, imposto nel 2009 dalla richiamata circolare dellallora
ministro Prestigiacomo come alternativa allimpianto di biostabilizzazione per evitare la
chiusura della discarica.
Al centro delle inchieste penali sono finite anche le strane modalit attraverso cui la
societ ha ottenuto le autorizzazioni a costruire limpianto di produzione di energia
elettrica dalla combustione di biogas e limpianto fotovoltaico. Secondo i magistrati della
Procura di Barcellona, infatti, entrambe le autorizzazioni sono state ottenute violando la
legge. Per questo il sostituto Giorgio Nicola ha chiesto ed ottenuto il sequestro (28 aprile
2012) dellimpianto dellimpresa Osmon S.p.a., sito allinterno della discarica. Lirregolarit
delle procedure con cui stata costruito limpianto fotovoltaico, sito in localit Castellacci
nel Comune di Mazzarr santAndrea), invece, sono state messe in evidenza
dallinformativa Torrente (procedimento penale n.7497/08) dei carabinieri del Ros.
Questa situazione si inserisce in un contesto altrettanto allarmante emerso nel
procedimento penale Vivaio (procedimento penale n. 1541/07). Linchiesta ha coinvolto i
vertici della Tirrenoambiente e il 28 marzo 2012 nella sentenza di primo grado stato
messo in evidenza come la discarica di Mazzar abbia costituito un business per la mafia
locale grazie allaiuto dei vertici di Tirrenoambiente: per concorso esterno in associazione
mafiosa a 14 anni di carcere stato condannato Nello Giamb, ex sindaco di Mazzar, ex
presidente della societ mista che per anni ha condiviso tutte le scelte aziendali con
Innocenti; 16 anni di galera sono stati inflitti a Michele Rotella, imprenditore che a
Tirrenoambiente ha venduto i terreni (acquisiti secondo quanto accertato nel
dibattimento con una coartazione dei proprietari, proprio per consentirne lampliamento
e quindi un suo funzionamento pi articolato, tale da permettere alla stessa societ di
ricevere i rifiuti di quattro dei cinque ATO presenti nel territorio.) su cui sorta la discarica
e ha effettuato la gran parte dei lavori di movimento terra; 6 anni di reclusione li ha presi
Enzo Marti ex direttore tecnico della discarica.
http://lacollinadellamunnizza.wordpress.com/presentazioni-convegni-manifestazioni/rifiutizero-benessere-per-lambiente-e-la-societa/