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LOSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum
Anno CLIV n. 13 (46.555)

POLITICO RELIGIOSO
Non praevalebunt

Citt del Vaticano

sabato 18 gennaio 2014

Polemiche in Italia per il trasbordo delle armi chimiche allinterno dellarea portuale di Gioia Tauro

Fidanzati, famiglia e morale dominante

Ore di dubbi
per la conferenza sulla Siria

La rivoluzione
della misericordia
di LUCETTA SCARAFFIA

DAMASCO, 17. Mancano cinque giorni, centoventi ore, allapertura in


Svizzera, prima a Montreux e poi a
Ginevra, della conferenza internazionale di pace sulla Siria e sono ore
ancora piene di dubbi su questioni
cruciali che ne possono determinare
il successo o il fallimento, prima fra
tutte quella di chi sar o non sar
presente. La partecipazione del Governo del presidente siriano Bashar
Al Assad certa, essendo da tempo
venute meno le pregiudiziali in merito di alcuni Paesi. Proprio questo, di
contro, rende invece incerta quella
dellopposizione siriana a un livello
credibile di rappresentativit, come
chiesto dallOnu, che promuove la
conferenza insieme con Stati Uniti e
Russia.
Unindicazione si avr a conclusione dellincontro, oggi e domani a
Istanbul, della Coalizione nazionale
siriana, che riunisce diversi gruppi e
che dallinizio dell'insurrezione
considerata interlocutrice di numerosi Paesi, a cominciare dagli Stati
Uniti. Alla vigilia della riunione a
Istanbul tornato a esercitare pressioni il segretario di Stato americano, John Kerry, sottolineando che a
Washington si attende un voto positivo sulla presenza a Montreux il
22 gennaio della Coalizione.
Lopposizione siriana appare tuttavia sempre pi frammentata. Ieri il
Comitato di coordinamento nazionale, che riunisce altri gruppi, ha annunciato che diserter la conferenza,
contestando in un comunicato proprio il fatto che gli Stati Uniti e altri
Paesi considerino rappresentativa solo la Coalizione. Anche in questultima, comunque, permangono posizioni discordanti. Nelle scorse settimane, il Consiglio nazionale siriano,
che ne uno dei gruppi pi consistenti, ha minacciato di uscirne se a
Istanbul si decider di partecipare
alla conferenza, conosciuta come Ginevra 2. Il punto di disaccordo principale dei ribelli siriani sta proprio
nellimpostazione rispetto alla conferenza Ginevra 1, tenuta nel giugno
del 2012, quando gli Stati Uniti e gli
altri Paesi partecipanti affermarono
che il presidente Assad doveva lasciare il potere. A rendere possibile,
dopo rinvii su rinvii, la convocazio-

In unintervista
del Centro televisivo vaticano
al segretario di Stato

Diplomazia dellamore
PAGINA 8

ne di Ginevra 2 stata unimpostazione decisamente diversa che non


prevede, come detto, una simile pregiudiziale.
Nel frattempo, resta aperta la questione della presenza dellIran, principale alleato regionale del Governo
di Damasco, che vede favorevoli
Onu e Russia, ma ancora contrari
gli Stati Uniti e altri soggetti internazionali, sia pure con toni meno rigidi rispetto al passato recente.
Un altro aspetto della complessa
questione siriana, la distruzione delle

armi chimiche, minaccia di suscitare


tensioni in Italia. Proprio in un porto italiano, infatti, da tempo previsto il trasbordo dei materiali consegnati dalla Siria dal cargo danese
che li ha imbarcati la scorsa settimana alla nave statunitense Cape Ray,
attrezzata per la distruzione in mare.
Da quanto si appreso il Governo
di Roma ha indicato a questo scopo
larea portuale calabrese di Gioia
Tauro. A questa decisione si sono
susseguite le proteste delle autorit
locali, dal presidente della Regione

Calabria ai sindaci dei comuni in cui


tale area dislocata, che hanno minacciato di arrivare alla chiusura dello scalo marittimo. A frenare le proteste per larrivo di sostanze potenzialmente letali non sono valse finora le assicurazioni, reiterate ancora
ieri dal Governo di Roma, che queste non saranno portate a terra. Il
trasbordo avverr infatti da nave a
nave e farlo in unarea portuale
una mera questione di sicurezza sulle condizioni del mare.

Incriminati quattro membri del movimento sciita libanese Hezbollah

Nuovo processo allAja


sullassassinio di Rafiq Hariri

Candele accese intorno alla statua di Rafiq Hariri di fronte alla sede del Governo a Beirut (Reuters)

BEIRUT, 17. Il tempo della giustizia


arrivato. Cos Saad Hariri ha
commentato lapertura, ieri allAja,
del processo a quattro membri del
movimento
sciita
libanese
Hezbollah per lattentato in cui nel
2005 fu ucciso suo padre, lex premier Rafiq Hariri.
I quattro imputati nel processo
dellAja al tribunale speciale per il
Libano, istituito dallOnu, sono al
momento latitanti. Il movimento
sciita libanese ha infatti rifiutato di
consegnarli, non riconoscendo lautorit della Corte stessa. Si tratta di
Salim Jamil Ayyash, Mustafa
Amine
Badreddine,
Hussein

Hassan Oneissi e Assad Hassan


Sabra. Irreperibile rimane anche un
altro membro di Hezbollah, Hassan
Habib Merhi, lultimo a essere incriminato, la scorsa estate. Nessuno in Libano ha mancato di subire,
direttamente o indirettamente, le
conseguenze dellattentato ha sottolineato davanti ai giudici il procuratore, Norman Farrell.
Nove anni fa, il 14 febbraio 2005,
una potentissima esplosione sul
lungomare di Beirut uccise Rafik
Hariri e altre 21 persone, mentre altre 226 rimasero ferite. Lattentato
scaten una grave crisi politica nel
Paese. Il 30 maggio 2007 una riso-

luzione del Consiglio di sicurezza


ha istituito un tribunale speciale
con il compito di far luce sui fatti e
sui responsabili.
Intanto, proprio nel giorno
dellavvio del dibattimento allAja,
stato registrato un nuovo attentato. Tre persone sono morte e una
trentina sono rimaste ferite in
unesplosione a Hermel, localit
nella Valle della Bekaa roccaforte di
Hezbollah, una decina di chilometri dal confine con la Siria. Lazione
stata rivendicata dallorganizzazione terroristica Fronte Al Nusra
in Libano.

Gli sviluppi politici non frenano ancora le violenze

LOnu teme un genocidio nella Repubblica Centroafricana

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GINEVRA, 17. Lattenzione degli osservatori internazionali della crisi


nella Repubblica Centroafricana si
concentra in queste ore sugli sviluppi politici per luned prossimo
fissata la nomina di un nuovo presidente di transizione ma la situazione resta tale da far paventare
allOnu un possibile genocidio. Lo
ha detto ieri John Ging, il capo delle operazioni dellOcha, lufficio
dellOnu per il coordinamento degli
interventi umanitari, reduce da una
missione nel Paese. Secondo Ging,
ci sono appunto tutti gli ingredien-

ti per un genocidio che potrebbe


riproporre gli orrori della prima met degli anni Novanta in Rwanda o
nei Paesi dellex Jugoslavia.

Da qui lappello per un maggiore


coinvolgimento internazionale, sia
sul piano umanitario sia per ripristinare la sicurezza. In caso contrario,

Aspettative della Settimana


di preghiera per lunit dei cristiani

Dalle Confessioni alla Lumen fidei

Lecumenismo
sotto
una buona stella

Il filo
di Agostino
LEONARD O LUGARESI

A PAGINA

sarebbe impossibile dare soluzione a


una crisi cominciata nel dicembre
2012 con linsurrezione dei ribelli
della Seleka, acuita, dopo un primo
accordo per un Governo di unit nazionale, dal colpo di Stato con il
quale la Seleka stessa rovesci nel
marzo scorso il presidente Franois
Boziz, e poi ulteriormente dilagata
negli ultimi due mesi con sanguinosi
scontri tra milizie contrapposte che
hanno provocato migliaia di morti e
oltre settecentomila profughi.

Civili centroafricani in fuga dai combattimenti (Reuters)

KURT KO CH

A PAGINA

apa Francesco ha annunciato


che il tema di discussione del
prossimo concistoro sar la
famiglia mentre poco prima, nel
giorno di san Valentino, ricever i
fidanzati. unaltra conferma del
suo interesse verso la famiglia, fortemente in crisi nel mondo moderno e di cui continua a sottolineare
il ruolo centrale, anche per la trasmissione della fede. Ma la famiglia pure listituzione pi segnata
dalla secolarizzazione, quella in cui
le modalit di comportamento pi
diffuse sono le pi distanti dalla
morale cattolica.
Lo provano ancora una volta gli
articoli pubblicati su riviste francesi
e tedesche che hanno sondato i loro lettori sui temi del questionario
in preparazione del sinodo, che
avr come tema proprio la famiglia. Le risposte sembrano confermare la distanza fra la morale cattolica e il comune sentire in tema
di rapporti sessuali e relazioni affettive. E, come al solito, la pressione va nel senso di chiedere un
avvicinamento della Chiesa alla
morale dominante, considerata ormai immutabile anche se effetto essa stessa di un recente mutamento:
la rivoluzione sessuale che ne ha
determinato le caratteristiche principali, infatti, si affermata negli
ultimi cinquantanni.
Il confronto con i fidanzati senza dubbio sar decisivo, da questo
punto di vista. Coloro che aspettano in castit di iniziare con il matrimonio cristiano la loro vita sessuale non esistono quasi pi: in
stragrande maggioranza, le coppie
che seguono i corsi di preparazione
al matrimonio, infatti, sono conviventi e spesso hanno gi dei figli.
La pressione mediatica chiede al
Papa della misericordia di benedire
questa svolta e di accettare il capovolgimento della morale sessuale
cattolica.
Sono molti a non accorgersi che
Papa Francesco sta certo mostrando la misericordia di Dio nei con-

fronti di tutte le situazioni nuove e


controverse nate da questa rivoluzione morale, ma a partire proprio
dalle situazioni di sofferenza che
essa ha creato. La comunione per i
divorziati risposati, il battesimo dei
figli delle coppie non sposate in
chiesa o di quelle omosessuali e il
loro futuro sono nel cuore del Papa, come situazioni su cui necessario riflettere ed esercitare con la
maggiore generosit possibile appunto la misericordia, ma ci non
significa certo un cedimento pi
generale alla morale dominante,
del genere fate come volete.
Gli interventi di Papa Francesco
e il suo volto misericordioso in
realt mettono in luce gli effetti
dolorosi della rivoluzione sessuale,
la sofferenza creata da unutopia
che prometteva la felicit per tutti
garantita dalla libert sessuale. E in
questo modo suggeriscono, con pacata discrezione, di fare un bilancio
sincero e coraggioso di quanto
veramente successo, al di l delle
ideologie ancora dominanti. Solo a
partire dalla constatazione dei tanti
fallimenti di questa utopia, cio solo medicando le ferite che essa ha
inferto nelle vite umane, si pu
aprire infatti la possibilit di una
nuova attenzione nei confronti della morale cattolica, in genere ormai
archiviata come residuo inutile del
passato.
Limmagine dellospedale da
campo nel quale la Chiesa di oggi
si trova a operare, cara a Francesco, rivela quindi unaltra possibilit di sviluppo inedita e creativa.
Poi sar necessario un passo successivo: trovare parole convincenti,
un linguaggio nuovo, per spiegare
il messaggio della Chiesa su questi
argomenti e la ricchezza di una visione che non solo divieti e regole. Ma piuttosto una diversa interpretazione della sessualit, che arricchisce la vita degli esseri umani
e pu renderla pi armoniosa e serena. Senza nascondersi che per
questo sar necessaria una profonda rivoluzione culturale.

Udienza a una delegazione ecumenica finlandese

La domanda di Paolo
Cristo stato forse diviso?. La domanda che lapostolo Paolo rivolge
alla comunit di
Corinto scelta
questanno
come
tema della Settimana di preghiera per
lunit dei cristiani
stata riproposta
da Papa Francesco
ai membri della delegazione ecumenica della Finlandia
ricevuti in udienza
venerd 17 gennaio,
in occasione della
festa di santEnrico.
PAGINA 8

NOSTRE INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro
Eminenze Reverendissime i Signori Cardinali:
Juan Luis Cipriani Thorne,
Arcivescovo di Lima (Per);
Kurt Koch, Presidente del
Pontificio Consiglio per la
Promozione dellUnit dei Cristiani.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua

Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Angelo Scola,


Arcivescovo di Milano, con una
Delegazione dellExpo 2015 di
Milano.
Il Santo Padre ha ricevuto
questa mattina in udienza Sua
Eccellenza
Reverendissima
Monsignor Aldo Giordano, Arcivescovo titolare di Tamada,
Nunzio Apostolico in Venezuela, con i Familiari.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 2

sabato 18 gennaio 2014

Su proposta della societ che gestisce Fukushima

Trenta dimostranti antigovernativi feriti dallo scoppio di un ordigno

Approvato in Giappone
il riavvio
delle centrali nucleari

Bangkok
sempre pi nel caos

TOKYO, 17. Il Governo del Giappone ha approvato ieri un nuovo piano industriale della Tokyo Electric
Power (Tepco, gestore anche della
disastrata centrale di Fukushima,
attualmente bloccata), che comprende il riavvio dei reattori delle
centrali atomiche del Paese.
Dopo il tremendo incidente a
Fukushima, seguito al terremoto e
al successivo tsunami dell11 marzo
del 2011, il Giappone stato per
lungo tempo considerato unarea
denuclearizzata. Ma ieri il ministro
dellIndustria, Toshimitsu Motegi,
ha dato il via libera alla road-map
della Tepco, che punta alla ripresa
delle operazioni anche dellenorme
centrale nucleare di KashiwazakiKariwa, nella prefettura settentrionale di Niigata, considerato il
maggiore impianto atomico del
mondo. Il programma prevede poi
listituzione di una unit speciale
per smantellare la centrale di
Fukushima.
Il Giappone ha attualmente dicono gli esperti cinquanta reattori nucleari, tutti bloccati proprio in
seguito alla crisi di Fukushima, il
pi grave disastro nucleare dopo
Chernobyl (Ucraina, 1986). La Tokyo Electric Power ha sostenuto
che il riavvio dei reattori di Kashiwazaki-Kariwa la chiave per garantire la sopravvivenza della societ, alle prese con costi enormi. La
Tepco conta perci di riattivare i
reattori 6 e 7 la prossima estate, e
quelli 1 e 5 nella seconda met
dellanno fiscale giapponese 2014
(entro il 31 marzo del 2015).
Il primo ministro, Shinzo Abe,
ha voluto sottolineare ieri che
lenergia nucleare necessaria per
alimentare leconomia del Giappone. Posizione, questa, sostenuta anche dalle grandi imprese. Il Paese
sta infatti pagando pesantemente
per larresto dei suoi 50 reattori nu-

cleari, che complessivamente fornivano attorno al 30 per cento del


fabbisogno elettrico. E infatti, come
sottolinea la Tepco maggiore
azienda energetica dellintera Asia
fino allincidente della centrale di
Fukushima , il riavvio di ciascun
reattore porter a una riduzione tra
i 100 e i 145 miliardi di yen (circa 710 miliardi di euro) dei costi.
Tepco alle prese anche con il
costo della bonifica di Fukushima,
manutenzione ordinaria e controlli,
la disattivazione degli altri reattori
e il pagamento di un indennizzo a
chi stato costretto ad abbandonare la propria casa per la vicinanza
con limpianto disastrato dovr
comunque chiedere lautorizzazione
ai politici locali per la ripresa delle
operazioni nellimpianto di Kashiwazaki-Kariwa. E molti governatori
della zona hanno gi espresso parere negativo in merito.
In caso di fallimento, si tratterebbe di un durissimo colpo per la sopravvivenza della Tepco stessa. Un
dato di fatto che per molti esperti
del settore avrebbe pesanti ripercussioni su tutta leconomia giapponese, arrivando a influenzare negativamente la stessa produzione di energia elettrica nella zona, economicamente vitale, di Tokyo.

Il Governo
messicano
vuole pi sicurezza
nel Michoacn
CITT DEL MESSICO, 17. O perazione sicurezza in Messico: il Governo
centrale ha nominato un commissario federale per lo Stato di Michoacn, sulla costa pacifica del Paese, e
annunciato larresto di un presunto
boss locale del narcotraffico.
Lobiettivo quello di riaffermare
lautorit governativa in una regione dove da settimane si registra una
escalation di violenza fra i cartelli
della droga e i cosiddetti gruppi di
autodifesa civile.
Alfredo Castillo, inviato dal Governo centrale per riprendere il controllo a Michoacn, ha promesso
che nella regione di Tierra Caliente
a sud dello Stato si noter al
pi presto una trasformazione radicale, ha dichiarato, dopo lintervento delle forze di sicurezza nella
zona dove ogni giorno gruppi armati, composti da civili, affrontano
bande di narcos come la Famiglia
Michoacn, i Cavalieri Templari e
Jalisco Nuova Generazione. Questi
gruppi armati di civili riferiscono
fonti di stampa sono spesso agricoltori impoveriti e stremati dalle
estorsioni e dagli omicidi.
Il commissario federale si riunito ieri con il governatore di Michoacn, Fausto Vallejo, per coordinare lorganizzazione di azioni volte
a recuperare la fiducia dei cittadini e offrire risultati concreti in materia di sicurezza, come ha precisato
anche Miguel Osorio Chong, responsabile degli Interni. stato
inoltre confermato larresto di Joaqun Negrete, considerato uno dei
boss dei Cavalieri Templari, gruppo
narco nato da una scissione della
Famiglia Michoacn.

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Manifestazione dellopposizione a Bangkok (Ansa)

Consigliere
comunale
assassinato
in Kosovo

BRUXELLES, 17. Lotta senza quartiere


agli speculatori in Europa. Laccordo, raggiunto la notte tra il 14 e il 15
gennaio tra Parlamento e Consiglio
Ue, mette le basi per norme pi severe per regolare il mercato dei servizi finanziari. Una strategia mirata
a fare luce sui settori pi oscuri della finanza, come i famigerati derivati
e tutto luniverso dei prodotti complessi. Lobiettivo finale quello di
far tornare la fiducia negli investitori
danneggiati dalla crisi.
Per varare la direttiva, presentata
dalla Commissione Ue nel 2011,
mancano ancora il voto della plenaria del Parlamento di Strasburgo, in
programma a marzo, e un nuovo
passaggio allEcofin. Il passaggio
cruciale, tuttavia, sembra essersi
sbloccato dopo oltre due anni, e sul
testo c ora un consenso di principio che consente di rendere i mercati pi sicuri, proteggere meglio gli
investitori per limitare la speculazione sui mercati delle materie prime e
regolare il trading ad alta frequenza come ha spiegato il Parlamento
Ue in un comunicato.
Per il commissario ai servizi finanziari, Michel Barnier, si tratta di
un passo decisivo verso la creazione di un sistema finanziario pi trasparente, responsabile e sicuro, e
verso il ripristino della fiducia degli
investitori dopo la crisi finanziaria.
dal 2011 che Barnier chiede di in-

GIOVANNI MARIA VIAN


direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

Gaetano Vallini
segretario di redazione

KIEV, 17. Il Parlamento ucraino


ha varato ieri una riforma delle
procedure per il ritiro dellimmunit che rende pi semplice larresto di deputati. Il capogruppo
del Partito delle regioni alla Rada, Oleksandr Yefremov, ha dichiarato che per alcuni ora sar
pi difficile fare gli eroi. Il
leader del partito di Yulia
Tymoshenko
Patria,
Arseniy
Yatsenyuk, ha denunciato lillegittimit della sessione del Parlamento perch lobiettivo dei lavori, ha detto, stato quello di autorizzare nei fatti la persecuzione
giudiziaria dei deputati dellopposizione.
Non solo, il Parlamento di
Kiev ha inasprito le pene portandole fino a dieci anni di carcere previste per i disordini di
massa e loccupazione di edifici
pubblici con degli emendamenti
al codice penale che lopposizione ritiene siano mirati a mettere
fine alle manifestazioni europeiste
e antigovernative cui da quasi
due mesi partecipano ogni giorno
nella capitale migliaia di persone.
Per Arseniy Yatsenyuk, capogruppo del partito Patria, si tratta
di una violazione della Costituzione. Da parte sua, il leader del
partito Udar, Vitali Klitschko, ha
precisato che queste leggi sono
state adottate in violazione dei regolamenti e non hanno alcun valore giuridico visto che i deputati della maggioranza hanno votato per alzata di mano perch
quelli dellopposizione occupavano la tribuna parlamentare e impedivano il voto elettronico. Anche lalto rappresentante per la
Politica estera e di sicurezza comune dellUe, Catherine Ashton,
ha detto che le nuove leggi approvate frettolosamente e in
unapparente mancanza di rispetto delle procedure parlamentari in Ucraina sono preoccupanti in quanto limitano i diritti fondamentali dei cittadini e
sono contrarie agli obblighi internazionali sottoscritti dal Paese. Ashton ha invitato il presidente Yanukovic ad assicurare che
queste decisioni siano riviste e
portate in linea con gli impegni
internazionali dellUcraina.

trodurre trasparenza, responsabilit


ed etica nella finanza, convinto che
se ci fossero stati gli strumenti per
controllare gli investitori, casi come
quello di Lehman Brothers la
grande banca daffari americana il
cui crollo, nel settembre 2008, ha segnato simbolicamente linizio della
crisi si sarebbero potuti evitare.

Con le nuove regole, che si applicano a tutti gli operatori del mercato, piccoli e grandi, per la prima
volta le autorit competenti potranno porre limiti alle posizioni dei trader sul mercato dei derivati delle
materie prime. Lobiettivo anche
combattere la speculazione sui prodotti alimentari e distorsioni sul
mercato delle materie prime.

In Germania un progetto di riforma


a favore dei pensionati
BERLINO, 17. Il ministro del Lavoro
tedesco, la socialdemocratica Andrea Nahles, ha presentato ieri il
progetto per il riordino del sistema
pensionistico. Si tratta della riforma pi cara della nuova legislatura
di grande coalizione, guidata dalla
cancelliera Angela Merkel.
Il provvedimento porter sensibili miglioramenti ad alcune categorie, e comporter un costo annuo che salir dai 4,4 miliardi del
2014 a 11 miliardi di euro nel 2030,
per una spesa complessiva di 60
miliardi di euro entro il 2020, 160
miliardi fino al 2030. La riforma
prevede un aumento delle pensioni

per chi ha avuto un figlio prima


del 1992 (9,5 milioni di donne) e
per chi ha capacit lavorative limitate, oltre che una spesa maggiore
per il fondo dedicato alla riabilitazione dei lavoratori.
Ma la misura pi significativa,
fortemente voluta dai socialdemocratici, riguarda la possibilit di
andare in pensione gi a 63 anni,
con 45 anni di contributi, senza riduzioni della rendita. Per finanziare le misure verranno impiegate le
riserve delle casse pensionistiche e,
inoltre, saranno cancellati i tagli
previsti ai contributi pensionistici
in busta paga.

Obama e la strategia dellintelligence

BO GOT, 17. Una persona morta e altre 52 sono rimaste ferite


ieri in Colombia, in un attentato
che ha colpito la sede del Comune di Pradera, nel sud est del
Paese. Lazione stata attribuita
dalle autorit alle Forze armate
rivoluzionarie della Colombia
(Farc). Fonti delle forze di sicurezza assicurano che almeno tre
dei feriti sono agenti della polizia locale.

vicedirettore

Giro di vite
contro
lopposizione
in Ucraina

Bruxelles dichiara guerra


alla speculazione finanziaria

Colombia
ancora segnata
dalle violenze

caporedattore

Poche ore dopo, il ministro degli


Esteri, Surapong Tovichakchaikul,
ha auspicato che la capitale oggi
al quinto giorno di blocco delle attivit governative e semi paralizzata
dalle manifestazioni torni al pi
presto sotto il controllo delle autorit e non sia pi in balia dei contestatori, che oltre alle dimissioni
della premier chiedono il rinvio delle elezioni legislative anticipate, fissate dal Governo di Bangkok per il
prossimo 2 febbraio.

Accordo raggiunto per il varo di regole pi stringenti sui derivati

BRUXELLES, 17. Forte condanna


dellUnione europea e dellEuroparlamento per luccisione, ieri
nel Kosovo settentrionale, di un
consigliere comunale del settore
nord
(serbo)
di
Kosovska
Mitrovica. Dimitrije Janiijevi,
35 anni, esponente del Partito liberale indipendente, stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti alla sua abitazione.
Il capo della diplomazia Ue,
Catherine Ashton, ha deplorato
lomicidio, auspicando una rapida inchiesta. Qualsiasi uso della violenza assolutamente inaccettabile. Stesso tono adottato
dallEuroparlamento, che nella
risoluzione sul Kosovo ha approvato anche un emendamento
proposto dalleurodeputata austriaca, Ulrike Lunacek, in cui si
chiede alle autorit kosovare
dindagare sul caso e di assicurare i responsabili dellomicidio alla giustizia.
LEuroparlamento, inoltre, ha
chiesto che la mancanza di un
sindaco a Mitrovica, in attesa
delle elezioni fissate per il 23
febbraio prossimo, non impedisca lattuazione dellaccordo con
la Serbia dello scorso aprile, che
ha posto le basi della normalizzazione delle relazioni fra i Governi di Pristina e di Belgrado.

Piero Di Domenicantonio

BANGKOK, 17. Cresce la violenza in


Thailandia e le manifestazioni contro lEsecutivo stanno diventando
giorno dopo giorno sempre pi bersaglio di attacchi.
Dopo gli episodi di ieri tra cui
il lancio di un piccolo ordigno contro labitazione del governatore di
Bangkok e i colpi di arma da fuoco
sul presidio dei manifestanti raccolti
nellarea degli edifici governativi di
Chaeng Wattana almeno trenta
dimostranti sono rimasti feriti oggi
dallo scoppio di una granata, lanciata da sconosciuti, contro un corteo
di protesta nel centro della capitale,
vicino alla sede delluniversit
Chulalongkorn, nel distretto centrale di Pathumwan.
Lo ha riferito lemittente televisiva
Bluesky, vicina ai promotori delle
manifestazioni, secondo cui lesplosione avvenuta pochi istanti prima
che transitasse il leader delle proteste,
lex
vicepremier
Suthep
Thaugsuban, intervenuto alla marcia
malgrado sul suo capo pendano gi
diversi mandati di arresto. Sembra
che lordigno sia stato lanciato da
un edificio adiacente disabitato.
Un portavoce del movimento antigovernativo, che chiede le dimissioni del Governo guidato dalla premier, Yingluck Shinawatra, ha detto
alla stampa che Suthep rimasto illeso.

direttore generale

Il logo della Nsa (La Presse/Ap)

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WASHINGTON, 17. Meno poteri agli


007: sembra essere questo il criterio
principale che intende adottare il presidente statunitense, Barack Obama,
che oggi illustra nel dettaglio la riforma dei meccanismi con i quali i servizi segreti raccolgono uno sterminato
volume di informazioni sui cittadini
americani, e non solo. Ed facile prevedere una stretta ai poteri dellAgenzia internazionale per la sicurezza statunitense (Nsa). Un importante punto
della riforma riguarda un maggiore
coinvolgimento del Congresso, che sar chiamato a definire le modalit
dellintervento diretto a limitare i po-

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Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
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America Nord, Oceania: 500; $ 740
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Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

teri dellNsa. Del resto, come ha fatto


notare la Casa Bianca, il programma
di sorveglianza delle reti telefoniche e
informatiche ora gestito dallNsa scadr il prossimo anno. E dopo le rivelazioni dellex analista della Cia, Edward Snowden, improbabile che, almeno alla Camera, vi sia ancora la
maggioranza di voti necessaria per autorizzare un nuovo programma gestito
dallNsa. Intanto The Guardian ha
scritto ieri che lNsa schederebbe anche gli sms: si stima che verrebbero
rastrellati e archiviati ogni giorno circa
duecento milioni di messaggi.

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LOSSERVATORE ROMANO

sabato 18 gennaio 2014

pagina 3

Cinque Paesi membri convocano gli ambasciatori per criticare gli insediamenti

Attesa per i risultati definitivi sul referendum costituzionale

Tensione diplomatica
tra Israele e Unione europea

Disordini in Egitto

TEL AVIV, 17. Tensione tra Europa e


Israele sugli insediamenti. Dopo
lavvertimento, pochi giorni fa,
dellalto rappresentante Ue per la
politica estera e di sicurezza comune, Catherine Ashton (aveva dichiarato: Bisogna fermare tutte le costruzioni negli insediamenti), ieri
cinque Paesi (Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna)
hanno concordato di convocare gli
ambasciatori israeliani per esprimere
il loro disappunto.

Baghdad
chiede
forniture di armi
a Washington
BAGHDAD, 17. LIraq ha fatto pervenire a Washington un elenco
delle armi necessarie alle sue forze di sicurezza per consolidare la
riconquista di alcune zone della
provincia occidentale di Al Anbar, finite sotto il controllo dei
guerriglieri di Al Qaeda. Lo ha
reso noto il primo ministro, Nouri Al Maliki, aggiungendo di aver
avuto un colloquio telefonico con
il vicepresidente statunitense, Joe
Biden. Nelloccasione Al Maliki
ha chiesto la collaborazione degli
Stati Uniti per laddestramento
delle forze irachene nel settore
dellantiterrorismo.
In unintervista, il primo ministro iracheno ha detto che gli
Stati Uniti stanno gi lavorando
per procedere con la fornitura
allIraq di armi medie e leggere.
Segnala lagenzia Adnkronos che
a differenza degli elicotteri Apache, che lIraq per anni ha cercato di avere dagli Stati Uniti, le
forniture di armi leggere non richiedono il via libera del Congresso.
Lo scorso novembre, in occasione della visita alla Casa Bianca, Al Maliki aveva gi chiesto al
presidente statunitense, Barack
Obama, un sostegno in funzione
del rafforzamento degli aiuti militari. Una richiesta dettata dal
deterioramento della situazione
nel Paese, sempre pi segnato da
sanguinose violenze.
Ieri poi Al Maliki si detto
molto preoccupato per la situazione nelle citt di Ramadi e Falluja, che nei giorni scorsi erano
state testimoni dellavanzata dei
guerriglieri qaedisti. Di conseguenza il primo ministro ha sollecitato unazione internazionale
coordinata contro Al Qaeda.
Le violenze, nel frattempo,
non danno tregua. Quattordici
uomini, rapiti da un gruppo di
ribelli, sono stati ritrovati ieri, a
nord di Baghdad, crivellati di
colpi. Il sequestro era avvenuto
nella localit di Mishahda, situata a circa trenta chilometri dalla
capitale.

La risposta israeliana non si fatta attendere. Il ministero degli Esteri israeliano ha convocato oggi gli
ambasciatori di Gran Bretagna,
Francia, Italia e Spagna perch
secondo un portavoce del dicastero
la loro perpetua posizione unilaterale contro Israele e a favore dei
palestinesi sui nuovi insediamenti
inaccettabile e d limpressione che stiano cercando solo il modo
di incolpare Israele.
Anche il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha apertamente
criticato latteggiamento europeo sugli insediamenti, definendolo ipocrita. In un discorso, ieri,
Netanyahu si chiesto: Quando
mai lUe ha convocato rappresentanti palestinesi per denunciare lincitamento contro Israele o la partecipazione al terrorismo? giunta
lora di smetterla con questa ipocrisia. Ai giornalisti stranieri impegnati in Israele Netanyahu, che
sempre ieri si recato in Giordania,
ha detto che nelle trattative in corso
con i palestinesi le questioni di sicurezza sono drammatiche e complesse e riguardano anche la Giordania. Oggi ho avuto un incontro
eccellente con re Abdallah di Giordania: intratteniamo rapporti ottimi
che sono basati sulla sicurezza. E
vogliamo garantire che quel confine
resti tranquillo. Questa una delle

Scontri nei pressi delluniversit del Cairo (La Presse/Ap)

IL CAIRO, 17. LEgitto, ma non solo, attende non tanto


lesito scontato (una valanga di s, oltre il 90 per cento)
al referendum sulla nuova Costituzione ma piuttosto il
dato dellaffluenza che sar reso noto domani pomeriggio insieme ai risultati definitivi del voto. Ma, mentre a
piazza Tahrir i sostenitori delle nuove autorit egiziane
hanno festeggiato la vittoria nel referendum costituzionale, a pochi chilometri, a piazza Nahda, dove sorge
luniversit del Cairo, gli estremisti islamici legati al
movimento dei Fratelli musulmani si sono scontrati con
la polizia nel campus dellAteneo. Il bilancio parla di

almeno un morto e di decine di feriti. Il premier ad interim, Hazem Beblawi, ha affermato che la vittoria dei
s nel referendum non segna solo il sostegno al testo
costituzionale, ma la consacrazione del rifiuto agli
atti di sabotaggio e al terrorismo, con un chiaro riferimento ai Fratelli musulmani, fuorilegge e banditi come
terroristi. Le congratulazioni sono arrivate anche
dallestero: Vladimir Putin per primo, poi il partito di
Abu Mazen, Fatah. Dopo il referendum sulla nuova
Costituzione la Road Map prevede le elezioni presidenziali e il rilancio delleconomia.

Prima di firmare laccordo sulla sicurezza Kabul vuole che i soldati americani cessino le operazioni di casa in casa

LAfghanistan pone condizioni agli Stati Uniti

Polizia pakistana sul luogo dellattentato a Peshawar (Afp)

Militari ugandesi
contro i ribelli del Sud Sudan
JUBA, 17. La guerra civile esplosa da
un mese in Sud Sudan minaccia di
riproporre uno schema drammatico
gi registrato in passato in molte
delle crisi in quella parte dellAfrica, con il coinvolgimento di Paesi
stranieri. In questo caso sono le
truppe dellUganda a essere impegnate in combattimento accanto ai
reparti dellesercito governativo fedeli al presidente sudsudanese Salva Kiir Mayardit contro quelli ribelli che fanno riferimento allex vicepresidente Rijek Machar. stato
lo stesso presidente ugandese, Yoweri Museveni, a riferire che le
truppe di Kampala stanno partecipando a una grande battaglia.
Nellintricata interconnessione tra
le diverse crisi africane, lalleanza
tra Kampala e gli allora ribelli
dellEsercito di liberazione del popolo sudanese (Spla), oggi trasformato in partito politico e al Governo a Juba, matur gi ai tempi del-

nostre richieste ha aggiunto, riferendosi alla posizione avanzata nelle


recenti trattative secondo cui anche
in un accordo definitivo di pace
lesercito israeliano dovrebbe restare
schierato lungo il Giordano. Il premier ha poi voluto ribadire che la
Giordania ha un ruolo importante
da svolgere nella ricerca di una soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese. Ha anche collegato il
futuro accordo con i palestinesi al
trattato di pace israelo-giordano, firmato venti anni fa.
Sui negoziati israelo-palestinesi,
al centro dei quali c la questione
degli insediamenti, intervenuto ieri
anche lOnu. Il segretario generale
Ban Ki-moon ha dichiarato che il
2014 un anno critico per una soluzione dei due Stati che assicuri
uno Stato sovrano e indipendente
di Palestina che viva in pace e sicurezza con lo Stato di Israele, riconoscendo ciascuno i diritti reciproci
dellaltro. Sulla possibilit di una
ripresa dei negoziati diretti tra israeliani e palestinesi sta lavorando attualmente il segretario di Stato americano, John Kerry, che si recato
pi volte nella regione. Kerry intende presentare a breve una bozza di
accordo quadro per la ripresa del
dialogo su tutte le questioni chiave
in modo tale da raggiungere unintesa definitiva entro la fine del 2014.

la seconda guerra civile sudanese


del 1983-2005. Come noto, questa
fu conclusa dallaccordo generale di
pace dell8 gennaio 2005 che apr la
strada allindipendenza, sei anni e
mezzo dopo, nel luglio 2011, del
Sud Sudan da Khartoum.
Prima di allora, il Governo sudanese forniva basi in Sud Sudan ai
ribelli del Lord Resistence Army
(Lra), il gruppo guidato da Joseph
Kony e responsabile per un ventennio di sistematiche atrocit nel nord
dellUganda. Kampala, da parte
sua, forniva sostegno allo Spla contro Khartoum. Tra le prime conseguenze dellaccordo del 2005 ci fu
proprio la perdita delle basi in Sud
Sudan per lLra, che ripar in territorio congolese, nella provincia
orientale, contribuendo da l a perpetuare linstabilit dellest congolese e, pi in generale, della regione
dei Grandi Laghi.

Nuovo presidente
proclamato
in Madagascar
ANTANANARIVO, 17. Hery Rajaonarimampianina il nuovo presidente del Madagascar. Lo ha annunciato la Corte elettorale speciale
(Ces) a conclusione dellesame dei
ricorsi presentati essenzialmente
dal rivale al ballottaggio dello
scorso 20 dicembre, Jean-Louis
Robinson. Il presidente della Ces,
Franois Rakotozafy, ha decretato
Rajaonarimampianina ufficialmente eletto con il 53,49 per cento dei
consensi mentre Robinson ha ottenuto il 46,51 per cento. Al secondo turno delle presidenziali
hanno partecipato la met degli
otto milioni di elettori. Il nuovo
presidente era stato candidato dai
sostenitori di Andry Rajoelina,
lautore del colpo di Stato di cinque anni fa e controverso leader
della transizione.

BAGHDAD, 17. Si arricchisce di un


nuovo capitolo la tormentata storia
dellaccordo sulla sicurezza tra Afghanistan e Stati Uniti. unintesa
che riveste rilevanza strategica perch punta a dare un assetto sufficientemente stabile al futuro, altrimenti assai incerto, del Paese asiatico dopo il 2014, ovvero quando sar
stato completato il ritiro del contingente internazionale, con le sole forze locali a fronteggiare i talebani.
Ieri il portavoce della presidenza
afghana, Aimal Faiz, ha detto inintervista che lAfghanistan vuole firmare laccordo sulla sicurezza, ma
alle sue condizioni.
E la prima condizione consiste nel
riportare pace nel Paese. Al riguardo
il portavoce ha tenuto a ribadire la
richiesta di Kabul a Washington: ovvero porre fine a ogni tipo di operazione militare nelle case degli afghani. Operazioni dirette a stanare e a
eliminare i talebani ma che non di
rado, sostengono gli afghani, hanno
finito per nuocere allincolumit dei
civili.
Ma la questione di fondo rimane
la tempistica: su di essa, infatti,
che si misura il solco che continua a
dividere i due Paesi. Gli Stati Uniti
insistono affinch lintesa venga firmata subito; lAfghanistan, invece,
preferisce prendere tempo. In particolare il presidente Hamid Karzai ha
tenuto a precisare pi di una volta
che la firma allaccordo deve essere
posta dopo e non prima le elezioni

presidenziali afghane, fissate per il


prossimo 5 aprile.
La posizione di Karzai non torna
certo gradita a Washington. Di conseguenza sta prendendo sempre pi
consistenza lipotesi, pi volte ventilata nel recente passato, di adottare
lopzione zero: cio dopo il 2014 gli
Stati Uniti potrebbero non impiegare nemmeno un soldato, seppure
con esclusivi compiti logistici.
Prima che laccordo sulla sicurezza si manifestasse cos ostico, lintenzione degli Stati Uniti era quella di
rendere il definitivo passaggio delle
consegne alle forze locali il meno
traumatico possibile. Se dovesse essere messa in pratica, lopzione zero
metterebbe le unit afghane di fronte a un compito quanto meno arduo,
sebbene Karzai rassicuri circa le accresciute capacit militari dei soldati
afghani: e ci grazie anzitutto ai corsi di formazione curati dai militari
del contingente internazionale.
Nel frattempo si registrano nuove
violenze sul fronte pakistano. Ieri
lesplosione di alcuni ordigni, in un
centro di preghiera islamico a Peshawar, nel nordovest, ha provocato nove morti. Tra le vittime figura un
bambino di otto anni. Fonti sanitarie
hanno poi riferito che lattentato dinamitardo ha causato pi di cinquanta feriti. Le bombe contenevano
cinque chilogrammi di esplosivo ed
erano collegate a un cellulare che le
ha fatte deflagrare.

Caschi blu cinesi


nella missione in Mali
BAMAKO, 17. Una conferma del crescente interesse per lAfrica da parte
della Cina, da tempo principale
partner commerciale del continente,
giunge ora con la decisione di contribuire, per la prima volta, con un
proprio contingente militare a una
missione dellOnu in territorio africano. Si tratta di quella dispiegata
in Mali, la Minusma, che sta
progressivamente prendendo il posto del contingente dellUnione
africana.
Fonti della stessa Minusma nella
capitale maliana Bamako, infatti,
hanno annunciato che il Governo
di Pechino ha deciso ieri di inviare
245 soldati, che saranno presto seguiti da una forza analoga. I soldati cinesi saranno dispiegati a Gao,
nel nord del Paese, dove sono gi
presenti da dicembre altri centocinquanta caschi blu inviati da Pechino, ma finora non operativi.

Gao la maggiore citt del nord


del Mali, una regione dove il recente ripristino di istituzioni democratiche non ha ancora portato alla fine delle violenze n alla normalizzazione. Da un lato, persistono
contrasti tra le comunit tuareg e
arabe della regione con il Governo
di Bamako. Dallaltro, sono ancora
attivi i gruppi di matrice fondamentalista islamica che nel 2012 avevano assunto il controllo della regione
e contro i quali cera stato lanno
scorso lintervento di truppe francesi, ancora presenti dieci mesi dopo
la prevista data del loro ritiro.
Il subentrare di una missione
dellOnu a quella africana e la stessa partecipazione cinese conferma
limportanza che la comunit internazionale attribuisce alla questione
del nord del Mali, diventato da un
paio danni lepicentro della pi generale crisi del Sahel.

Attacchi
di Al Qaeda
nello Yemen
SANA, 17. Dieci soldati sono stati
uccisi nel corso di tre attacchi
condotti da presunti membri di Al
Qaeda contro lesercito nella provincia di Baida, nello Yemen. Lo
riferiscono fonti governative. Gli
attacchi sono stati lanciati simultaneamente contro tre postazioni
militari nella regione di Radaa,
nella parte centrale del Paese, dove i terroristi sono molto attivi.
Uomini armati di Al Qaeda hanno compiuto attacchi uccidendo
dieci soldati e ferendone altri, ha
riferito la stessa fonte, secondo cui
i soldati hanno risposto al fuoco e
ucciso un certo numero di aggressori, tra cui un attentatore suicida che stato colpito prima che
potesse far esplodere la sua cintura. Secondo quanto riferito
dallagenzia di stampa Afp, gli assalitori morti sarebbero 12. La provincia di Baida considerata una
roccaforte dei miliziani di Al Qaeda nella penisola arabica.
Intanto, c stato un blitz nel
Congresso statunitense per fermare il piano Obama che prevede di
trasferire il controllo delle operazioni condotte con i droni dalla
Cia al Pentagono. Alcuni parlamentari hanno infatti inserito tra
le pieghe della legge finanziaria
2014 una norma che conferma il
ruolo di leadership dellagenzia di
intelligence sul fronte delle operazioni antiterrorismo in Yemen, Somalia, Afghanistan e Pakistan.

Arrestati a Gibuti
centinaia
di oppositori
GIBUTI, 17. La polizia di Gibuti
ha arrestato ieri centinaia di oppositori del Governo del presidente
Ismail Omar Guelleh. Gli arresti
sono avvenuti davanti alla sede
del partito di opposizione Unione
per la salvezza nazionale (Usn), i
cui sostenitori si erano riuniti per
celebrare il primo anniversario
dalla creazione del movimento. I
siti dinformazione riferiscono che
numerosi dirigenti del partito sono stati condotti al centro di detenzione amministrativa di Nagad.
Tra gli arrestati figurano Ahmed
Yussouf Humed e Omar Elmi
Khaireh, rispettivamente presidente e vicepresidente dellUsn. Secondo le associazioni per i diritti
umani e civili, nel carcere di Gabote ci sono gi circa seicento detenuti per reati di opinione.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

sabato 18 gennaio 2014

Sul cammino di Santiago

Giuseppe accoglie i fratelli


(IV secolo, Roma, ipogeo
di via Dino Compagni)

I pesci
della gratitudine
di ISABELLA FARINELLI
pprod veramente Francesco
di Assisi nel 1214 a Santiago
de Compostela? Chi ne dubita, in base al silenzio o alle
lacune delle fonti canoniche
al riguardo (se ne parla esplicitamente
solo nei Fioretti), concorda sulla perfetta
compatibilit del pellegrinaggio con lo
spirito e la storia di Francesco e dei suoi
primi seguaci e con una serie di indizi artistici e architettonici coevi e posteriori.
In Spagna, in particolare in Galizia, il
2014 sar anno francescano, ottavo centenario di quel pellegrinaggio. E si estender fino al 2015 con conferenze, mostre,
concerti e rinnovati pellegrinaggi lungo
lasse Assisi-Compostela.
La prima iniziativa, a preludio, si
svolta ad Assisi nello scorso autunno in
concomitanza con la visita di Papa Francesco: lesposizione Pellegrino e nuovo
apostolo, san Francesco nel Cammino di
Santiago, a cura della Xunta de Galicia,
con la collaborazione tra laltro della citt
di Assisi e del Centro italiano studi compostellani di Perugia. Il catalogo, opera
di vari autori, ricco nei contenuti scientifici e iconografici, esamina a fondo la
questione, restituendo il sapore e le forme di unepoca e di un ambiente, il XIII
secolo a Compostela.
Al tempo di Francesco, londa dei pellegrinaggi europei che avevano come meta la citt galiziana e la tomba dellapostolo Giacomo il Maggiore era gi notevole, generando una rete di strutture di
ospitalit e di lasciti testamentari ampiamente attestati. Poco a poco scrive
Alberto Nez Feijo, presidente della
Xunta de Galicia questo flusso di
pellegrini che popolarono lintricata
maglia dei cammini giacobei ha trasformato la genesi cristiana di Compostela, ampliandola e creando una rete
di fecondi scambi culturali, economici e di pensiero. Santiago divenne,
allora, qualcosa di pi grande e
profondo: si eresse a simbolo di
comunione tra culture. Il Cammino di Santiago e il pellegrinaggio a Compostela fondarono
le basi di un nuovo europeismo.
Come ricorda Carmen Manso
Porto, le fonti sulla tradizione
del viaggio di san Francesco furono studiate nel 1914 da Atanasio Lpez, il quale dette per
certo che il santo si rec in Spagna dopo la met del 1213 e ripart per
lItalia prima del novembre 1215, per assistere al concilio Lateranense convocato
da Innocenzo III. Ma Lpez non riusc a
ricostruire un itinerario autentico n a verificare se si trattasse di un viaggio o di
un soggiorno, pur avendo il merito di
portare alla luce documentazione degli
archivi compostellani e francescani.
La Vita prima di Tommaso da Celano
parla di un viaggio in Spagna di Francesco, diretto in Marocco, ma costretto a
tornare indietro da una malattia. Nella
Vita seconda non si parla di questo viaggio, ma di come vengano raccontati a
Francesco episodi edificanti di cui sono
protagonisti alcuni suoi frati che si trovano in Spagna, cosa che rallegra il santo
cui arriva il buon odore dei suoi figli.

Ma davvero il Poverello
and a Compostela?
Lunica testimonianza esplicita nei
Il Trattato dei miracoli, oltre a raccontare
prodigi avvenuti nella penisola iberica
per intercessione del santo a persone devotissime di lui e del suo ordine, narra il
suo ritorno dalla Spagna con frate Bernardo senza aver potuto raggiungere il
Marocco; neppure qui si precisa se si sia
trattato di un viaggio o di una permanenza, n si menziona un pellegrinaggio
di Francesco a Santiago. Lo si dava forse
per assodato?
Nel Processo di canonizzazione di
Chiara una sua compagna dichiara esplicitamente che essa madonna Chiara, innanti che le fussero tagliati li capelli, la
aveva mandata a visitare la chiesa de
Santo Iacobo, per che essa madonna
Chiara era piena de grazia e voleva ancora che le altre ne fussero piene.
Il quarto capitolo dei Fioretti narra:
Al principio e fondamento dellO rdine,
quando erano pochi frati e non erano ancora presi i luoghi, santo Francesco per
sua divozione and a santo Jacopo di
Galizia, e men seco alquanti frati, fra li
quali fu luno frate Bernardo. Questultimo viene lasciato a servire un infermo
che, al suo ritorno lanno seguente, Francesco trov perfettamente guarito. Dal
canto loro, il santo e i suoi compagni,
essendo giunti l, e stando la notte in
orazione nella chiesa di santo Jacopo, fu

da Dio rivelato a santo Francesco chegli


dovea prendere di molti luoghi per lo
mondo, imper che lOrdine suo si dovea
ampliare e crescere in grande moltitudine
di frati. E in cotesta rivelazione cominci
santo Francesco a prendere luoghi in
quelle contrade. A frate Bernardo fu
concesso lanno seguente di riprendere il
pellegrinaggio interrotto.
Lepisodio che secondo la tradizione
diede avvio alla fondazione del convento
francescano a Santiago narrato in una
epigrafe in granito del XVI secolo conservata sul lato nord dellattuale portale del
convento. Francesco, giunto a destinazione, sarebbe stato ospitato dal povero carbonaio Cotolay, la cui casa si trovava vicino alleremo di San Paio alle falde del
monte Pedroso, dove il santo si recava a
passare le notti in orazione. L Dio gli rivel la sua volont che si edificasse un
convento in quel luogo, chiamato Val de
Dios. Siccome apparteneva al monastero
benedettino di San Martio, Francesco lo
richiese al padre abate per amore di Dio.
Labate accett e, in segno di gratitudine,
i frati francescani presero labitudine di
inviare ogni anno ai monaci di San Martio Pinario un cesto di pesci. Ci diede
origine nei secoli a una processione, che si fece coincidere
con lAnno santo; nel XVIII se-

Il convento di San Francesco a Santiago

colo ve ne furono tre (1700, 1706 e 1733).


La vicenda di san Francesco e Cotolay
nel 1966 divenne addirittura un film: Cotolay (El nio y el lobo) diretto da Jos
Antonio Nieves Conde.
In ogni caso, noto che la presenza
degli ordini mendicanti in Spagna fu
molto precoce. Nel 1217 e nel 1219 Francesco celebr due capitoli generali nella
Porziuncola. Nel primo invi una spedizione di frati in Spagna, probabilmente
guidati da fra Bernardo di Quintavalle.
Questo e i successivi gruppi percorsero la
rotta giacobea per stabilirsi in citt strategiche e fiorenti, con buone comunicazioni. Laccoglienza che ricevettero i fondatori e i loro frati, autorizzati dal prelato
della diocesi e in alcuni casi chiamati dai
reali, lasci limpronta iconografica nelle
cattedrali della Castiglia e,
pi minutamente, nella fondazione di conventi francescani, in particolare lungo
quello che potrebbe essere
Fioretti
stato il percorso di Francesco.
Vero o altamente probabile, il pellegrinaggio di Francesco a Compostela e il rapido, reale e solido stanziamento degli ordini mendicanti contribuirono alla formulazione di uniconografia locale dei santi
Francesco e Domenico come pellegrini
che accompagnano lapostolo Giacomo e
gli altri membri del collegio apostolico.
In epoca gotica limmagine di Francesco
si moltiplica in sculture e dettagli architettonici, sino a raggiungere la tela per
mano di autori come El Greco, Francisco
de Zurbarn, Spagnoletto, Diego Velzquez. Giunge allarte moderna e contemporanea con la scultura in legno policromo di Francisco Asorey, galiziano di
Cambados. Esiste scrive Paolo Caucci
von Saucken un profondo legame tra
san Francesco e san Giacomo. Uno dei
capisaldi del suo pensiero infatti la condizione delluomo in questo mondo, considerato homo viator in pellegrinaggio verso la patria celeste. Suggestivo laccostamento, proposto da Francisco Singul, con
la visione che porta san Francesco a cantare fratello sole, sorella luna e le stelle,
corpi celesti in intimo vincolo con la
cultura del pellegrinaggio a Santiago,
quasi un cammino di luce parallelo a
quello indicato da san Giacomo il Maggiore nella sua apparizione, in sogno, a
Carlo Magno, nel Liber sancti Jacobi.

Gli affreschi dellipogeo di via Dino Compagni

Pinacoteca
per il figlio di Giacobbe
di FABRIZIO BISCONTI
el 1955, mentre si
costruiva un palazzo in prossimit
del secondo miglio dellantica via
Latina, presso lattuale via Dino
Compagni, si intercett un ipogeo di diritto privato completamente affrescato con scene pagane e cristiane, dimostrando
unutenza mista del monumento
funerario, che, per le peculiarit
topografiche, architettoniche e
storico-artistiche, poteva essere
collocato in un tempo che, dalla
tarda et costantiniana, giunge
sino allet di Teodosio. Si comprese subito di essersi imbattuti
in un vero e proprio gioiello
dellarte tardoantica, tanto che il
primo editore defin la singolare
catacomba come la pinacoteca
del IV secolo. La diversificazione dei referenti letterari relativi
allispirazione delle molte scene
fece comprendere che la committenza, da individuare in un
piccolo gruppo di famiglie aristocratiche romane, voleva dimostrare, con questo atteggiamento tollerante e sincretico, un
evidente travaglio nei confronti
della conversione al cristianesimo.
noto, infatti, che lultima
frangia del paganesimo romano
si arroccava proprio presso le
classi sociali pi elevate e, specialmente nellentourage senatoriale, come dimostra la celebre
disputa per laltare della Vittoria
tra Ambrogio e Simmaco.
Ebbene, nei pochi cubicoli,
resi sontuosi da una complessa
architettura negativa e da una
decorazione, che comporta luso
dello stucco colorato, si distendono scene singole e piccoli cicli, talora ispirati alle pi classiche figure dellantichit ma anche pi sofisticati quadri di difficile interpretazione, come la
cosiddetta lezione di medicina, ora considerata come una
lezione di filosofia.
Per il resto, lapparato decorativo accoglie scene ispirate alle
storie della Bibbia dimostrando
una particolare attenzione per
lAntico Testamento e suggerendo, dunque, una forte componente giudaica nella formazione
del gruppo, che utilizz il singolare ipogeo funerario. Alcune
scene, comunque, richiamano
apertamente episodi neotestamentari e, segnatamente, ladorazione dei magi, lAnnunciazione, la storia apocrifa della prova

riferito nellEsodo.
Il simbolismo cristologico,
che interessa la figura di Giuseppe e le sue storie alimenta
una fortuna iconografica che si
allargher nel tempo dalla scultura funeraria, ai codici miniati,
ai rilievi eburnei. La produzione
patristica corre parallelamente e,
anzi, anticipa le manifestazioni
artistiche, se Ippolito di Roma
nelle Benedizioni di Giacobbe (capitolo 2), commentando il passo
della Genesi in cui Giacobbe invia Giuseppe a far visita agli altri fratelli come pastore tra i
pastori, ricorda che il Vero e
celeste Giuseppe, il Cristo.
Se Giovanni Crisostomo, pi
genericamente, nellopera Sulla
vanagloria e sulleducazione dei figli (capitolo 61) ricorda Giuseppe come modello di temperanza
e di continenza, Rufino, nel secondo libro delle Benedizioni dei
patriarchi (capitolo 26), specifica
che Giuseppe si potr forse riferire alla persona del Cristo. Se
Giuseppe, dopo che lo avevano
considerato morto, ritrovato
vivo, cos il Cristo, ritenuto
morto dai Giudei, viene ritrovato vivente e regnante nel cuore
dei fedeli. Anche Ambrogio
nella sua esegesi dedicata al patriarca Giuseppe (I, 2, 6) guarda
alla sua figura come a un modello di castit, ma specialmente
come a una prefigurazione del
Cristo. Cromazio di Aquileia
considera ancora Giuseppe come un modello di castit e di
pudore e, allo stesso tempo, inequivocabile prefigurazione del
Cristo, secondo questa suggestiva comparazione: Giuseppe,
dopo essere uscito dal carcere
diviene Signore dEgitto, cos il
Cristo, dopo essere uscito dal
carcere [degli inferi] ha ottenuto
la Signoria del mondo intero
(Sermoni, 24, 5).
Linterazione tra arte e letteratura dimostra come la figura
di Giuseppe assuma per i cristiani delle origini tutte quelle
peculiarit che ne fanno una
delle pi significative prefigurazioni veterotestamentarie, che
offrono molti spunti di sviluppo
esegetico e simbolico, che sfociano nel grande estuario cristologico.

mo quadro rappresenta la benedizione di Giacobbe a Efraim e


Manasse, figli di Giuseppe (Genesi, 48, 17). Lanziano patriarca
sistemato su un giaciglio,
mentre incrocia le braccia imponendo la destra sul capo del pi
giovane dei due nipoti, che sono rappresentati dinnanzi e in
proporzioni pi piccole.
A queste scene andrebbe aggiunta una splendida
raffigurazione, intesa,
In pochi cubicoli custodito
al momento della
scoperta, come la reun gioiello dellarte tardoantica
surrezione di LazzaAlcuni affreschi costituiscono
ro. Il quadro mostra
dei veri e propri unica iconografici un personaggio munito di virga, a capo
di una moltitudine,
nessero presenti dei prototipi che si dirige verso un sepolcro
ricchi e particolareggiati, forse vuoto. Nella sommit della sceda identificare con Bibbie mi- na si riconosce Mos che riceve
niate oggi perdute o di cui la legge e la colonna di fuoco,
conosciamo esemplari solo pi mentre, nelle pareti adiacenti si
tardi.
distende un suggestivo passagNel primo segmento dellipo- gio del Mar Rosso e si indivigeo, nelle pareti di un cubicolo dua ancora Mos che si slaccia
doppio, si riconoscono alcuni il calzare e che batte la rupe. Il
episodi relativi alla storia di contesto ci accompagna, dunGiuseppe lebreo, che rappre- que, verso le gesta mosaiche,
sentano delle vere e proprie pri- per cui la nostra scena deve esmizie per larte cristiana e talora sere interpretata come il recupedegli unica iconografici. I quat- ro della salma di Giuseppe da
tro quadri, a cui, come, vedre- parte di Mos, secondo quanto
mo, dovremo aggiungere un
quinto, non seguono un ordine
cronologico e sono incastonati
tra altre scene di diversa ispirazione. Un primo quadro rappresenta i sogni di Giuseppe (GeRestaurati gli arazzi di Cosimo de Medici
nesi, 37, 7-9), secondo un curioso espediente che vede il giovane disteso, per due volte, nel
letto, mentre allintorno sono
disposti i busti della Luna e del
Sole e i covoni dritti e distesi.
Un secondo quadro raffigura il
momento in cui i fratelli compaiono davanti a Giuseppe in
Egitto (Genesi, 42, 8). Questi, di
grandi proporzioni e seduto in
cattedra, fa il segno della parola
verso cinque personaggi pi
piccoli, mentre sullo sfondo si
scorgono alberi di palma. Il terzo quadro si sviluppa come una
complessa megalografia che
vuole tradurre in figura larrivo
di Giacobbe con i figli in Egitto
(Genesi, 46, 6-7). Sette personaggi sono qui disposti su tre
carri trainati da coppie di buoi,
mentre si dirigono verso una
citt lambita dal Nilo pescoso.
Il numero dei personaggi simbolico, infatti sintetizza il luogo
della Genesi (46, 27) che ricorda: tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono
in Egitto sono settanta. Lulti-

delle acque amare, la moltiplicazione dei pani, la samaritana al


pozzo.
In questa complessa realt
iconografica, emergono alcuni
cicli da intercettare e da ricostruire passando di cubicolo in
cubicolo, dimostrando come il
cantiere decorativo deve aver
avuto una vita piuttosto breve e
concentrata e come i pittori te-

Intrecci dautore
con le storie
di Giuseppe lebreo

Ritrovata la tomba
del faraone Senebkay
Archeologi americani delluniversit della Pennsylvania hanno ritrovato la tomba del faraone Senebkay, che regn sullEgitto circa
3.700 anni fa. Lo ha dichiarato il ministro dellAntichit egiziano,
Mohamed Ibrahim, precisando che il ritrovamento avvenuto presso il sito archeologico di Abydos, nella provincia di Sohag, nel sud
del Paese. Riferimenti al nome del faraone Senebkay figuravano gi
nel cosiddetto Papiro di Torino, un documento che risale a oltre
tremila anni fa e che conserva pi di trecento nomi di faraoni. Gli
archeologi hanno ritrovato lo scheletro di Senebkay e i vasi contenenti i suoi organi mummificati, mentre non stato rinvenuto nessun ornamento funerario, a riprova del fatto che il sito fu saccheggiato durante lera faraonica. Secondo Ali el-Asfar, responsabile del
dipartimento sui faraoni del ministero dellAntichit, questo studio
la prova che gli Hyksos, un popolo proveniente dallattuale Siria, che aveva invaso e guidato lEgitto intorno al XVIII secolo prima dellera cristiana, in realt non avevano il dominio sullintero
Paese.

Dopo ventisette anni di lavoro nellOpificio delle Pietre


Dure di Firenze, si concluso il restauro dei dieci preziosi
arazzi raffiguranti le Storie di Giuseppe ebreo commissionati
nel 1545 da Cosimo de Medici e realizzati da disegni di
Agnolo Bronzino, Jacopo Pontormo e Francesco Salviati.
In 220 metri quadrati di tessuto si intreccia quella che viene considerata una delle pietre miliari della storia dellarazzeria. Significato dellopera e descrizione del restauro sono
raccolti nel volume Gli arazzi con storie di Giuseppe ebreo per
Cosimo de Medici (Firenze, Polistampa, 2014, pagine 320,
euro 70) curato da Clarice Innocenti, responsabile del delicato intervento, con la collaborazione di Gianna Bracci.
Lopera sar presentata il 21 gennaio nella Sala dei Duecento a Palazzo Vecchio.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 18 gennaio 2014

pagina 5

Dalle Confessioni alla Lumen fidei

Il filo di Agostino
Tra Ratzinger e Bergoglio
di LEONARD O LUGARESI
llinizio della terza parte
dellenciclica Lumen fidei,
quella dedicata alla trasmissione della fede, il
lettore si imbatte in questa suggestiva immagine: una luce che si rispecchia di volto in volto,
come Mos portava in s il riflesso
della gloria di Dio dopo aver parlato
con lui (...). La luce di Ges brilla,
come in uno specchio, sul volto dei
cristiani e cos si diffonde, cos arriva

fino a noi, perch anche noi possiamo partecipare a questa visione e riflettere ad altri la sua luce (n. 37).
Colpisce, in queste parole, che proprio il riverbero della luce di Cristo
sia indicato dal Papa come la prima
forma di trasmissione della fede.
La fede si trasmette, per cos dire,
nella forma del contatto, da persona
a persona, come una fiamma si accende da unaltra fiamma, prosegue
lo stesso paragrafo della lettera, lasciandoci capire che questa sorta di
osmosi viene prima di ogni attivit

missionaria organizzata, di ogni presa di posizione pubblica, di ogni


progetto culturale, di ogni programma catechetico.
Purtroppo noi moderni abbiamo
qualche problema con limmagine
della luce, abituati come siamo a declinarla metaforicamente secondo
unaccezione sempre un po illuministica, e nellesistenza quotidiana
a dare per scontato il possesso e il
controllo della luce materiale, tanto
che anche il pi breve blackout ci
insopportabile.

Franco Zeffirelli parla del libro che vuole regalare al Papa

Amico Francesco
nella casa romana, sullAppia Antica, aveva annunciato la nascita
di un volume destinato a essere
tradotto in spagnolo, inglese,
francese. Il titolo sar il pi semplice possibile (Francesco, di Franco Zeffirelli); le pagine saranno
dedicate soprattutto ai fotogrammi pi pittorici del film, mentre
i testi saranno curati da Francesco
Alberoni. La prima copia sar
stampata probabilmente entro
giugno, per permettere al suo autore di donarla direttamente al
Papa, ma magari il 29, nella festa dei santi Pietro e Paolo. Non
posso pi affrontare tour de force
come un tempo, ma ho dei compagni di viaggio davvero incoraggianti. Giudicherete voi, ma mi
sembra un progetto nato sotto
una buona stella.
Quarantanni fa Zeffirelli port
sullo schermo la sua personale rilettura della vita del Poverello di
Assisi, contando sulla
collaborazione di SuIl progetto per il musical era pronto
so Cecchi DAmico e
Lina Wertmller per
I Beatles come interpreti
il soggetto e la scee le musiche affidate a Bernstein
neggiatura. Non
Un incidente stradale fece saltare tutto solo una pagina del
passato da archiviare;
E nacque il film
i classici non muoiono mai, non c polmento Zeffirelli sono quelle di vere che tenga. E poi io il mio arFratello Sole, sorella Luna il film chivio lo conservo bene; ho labiche ha girato tra il 1971 e il 1972, tudine di amare molto quello che
con Graham Faulkner, Judi ho fatto e tuttora faccio precisa
Bowker, Adolfo Celi, Valentina il regista che ama definirsi come
Cortese che interpretava la il sultano di un harem composto
mamma di Francesco e uno da tre donne: lopera, il teatro e il
straordinario Alec Guinness nelle cinema.
vesti di Papa Innocenzo III; nella
Stavo attraversando un periocolonna sonora, la celeberrima do della mia vita colmo di dubbi
Dolce sentire era cantata da un un e dincertezze su cosa amare e a
giovanissimo Claudio Baglioni.
cosa dedicare i miei sogni, scrive
Di solito i film nascono dai li- nella dedica per il Papa allinizio
bri, ma a volte succede anche il del libro. Un giorno, per, Dio
contrario. Il tempo continua il volle farmi un regalo per conforregista, parlando delle sue novan- tarmi: la decisione della Chiesa di
ta primavere batte in modo ine- eleggere Papa un personaggio fisorabile, ma il fluire del tempo mi no ad allora poco conosciuto, che
porta ancora cose molto belle. Mi mi attrasse con la sua decisione
ha totalmente soddisfatto e, in inaspettata di chiamarsi Francecerti momenti, esilarato, rivedere sco. In un momento particolarlesito di quei nove mesi di lavo- mente difficile della sua vita, vedi SILVIA GUIDI

stata una sciocchezza non farlo prima, sbotta Franco Zeffirelli, con quel piglio brusco, tipicamente toscano, di chi considera
lautoindulgenza e la mancanza di
ironia come un peccato mortale.
Il regista fiorentino sta raccontando al nostro giornale come nata
lidea del progetto a cui sta lavorando: un libro su Francesco
dAssisi, da regalare al Papa. La
requisitoria contro se stesso continua: Mi sono detto: non hai fatto abbastanza, non hai valorizzato abbastanza tutto questo materiale voluto, scritto, ragionato,
queste immagini. E non parlo solo di me, ovviamente; scopriremo
sempre di pi nel tempo il debito
che abbiamo con il cinema. Poca
gente ha creduto nella forza
dellimmagine religiosa del divino. Le immagini a cui fa riferi-

I Beatles

ro, accanito, faticoso ma meraviglioso, rivedere quegli attori allora molto giovani. Se Dio mi d la
forza vorrei fare la stessa cosa con
Ges di Nazareth, unaltra opera
che amo molto. So di essere un
po presuntuoso, e anche giovanilmente impaziente.
La notizia di un regalo al Papa
da parte di Zeffirelli a Firenze circolava gi da un po di tempo,
diffusa da Sandro Bennucci, neo
direttore di Firenze Post. Al giornalista, invitato per gli auguri

dendo con quanto vigore Papa


Bergoglio porta avanti il nome di
Francesco tornato il desiderio
di raccontare con le immagini la
vita del Poverello di Assisi, come
quando iniziarono le riprese di
Fratello Sole, sorella Luna e si mise
a cercare le giuste ambientazioni
in tuttItalia: da Castelluccio di
Norcia, nel parco nazionale dei
monti Sibillini, alla cattedrale di
Monreale, scelta per raffigurare la
basilica di San Pietro del XIII secolo.

Lidea di andare dal Papa con


questo libro sta portando nuove
energie e nuovo entusiasmo a
Zeffirelli. Che racconta la storia
di un progetto molto amato, ma
modificato completamente da un
imprevisto, un grave incidente
stradale. Alla fine degli anni Sessanta, nellidea del regista, Francesco non doveva essere un film ma
un musical, interpretato dai Beatles. Lidea non era cos bizzarra
come sembra col senno di poi: di-

Sul set di Fratello sole, sorella Luna

ventato baronetto nel 2004 per


volere di Elisabetta II, Zeffirelli
ha sempre avuto rapporti molto
stretti con il mondo artistico britannico. La sua una frequentazione di lunga data: durante la
seconda guerra mondiale, a Firenze, aveva fatto da interprete alle
truppe scozzesi.
Il progetto era pronto, delle
musiche si sarebbe occupato Leonard Bernstein, i contratti stavano per essere firmati quando tornai in Italia per vedere la Fiorentina, che stava volando verso il
secondo scudetto, impegnata in
casa contro il Cagliari di Gigi
Riva. I viola vinsero, ma
io non vidi quella partita: rimasi gravemente
ferito in un incidente
vicino a Orvieto, mentre
ero sullauto di Gina
Lollobrigida. Forse la
velocit, o il ghiaccio.
So solo che dovetti restare a lungo ingessato. Riuscii a vedere la
Fiorentina solo nellultima di campionato,
con il Varese, in compagnia di Sarah Ferrati e con un autista pi
sicuro... Ma il progetto con i Beatles sfum: quando fui di
nuovo in grado di a
lavorare si erano sciolti. Cos decisi di fare
il film. In America
latina, quand and a
presentare Fratello Sole, sorella Luna, Zeffirelli ricevette unaccoglienza molto calorosa: quarantamila persone
a Lima, e un analogo bagno di
folla a Buenos Aires. Mi trovo
adesso a vivere situazioni che mi
fecero molto pensare, tanti anni
fa, nellorrore di questa et senza
bellezza. facile riprendere il filo
della narrazione. Non so prescindere da san Francesco dAssisi,
per me un amico. Se lavori intorno a una figura cos diventa
difficile scordarla.

Ci manca lesperienza della luce


come dono e quella dellineluttabilit delle tenebre: cos, per esempio,
quando preghiamo lantico inno della compieta, Te lucis ante terminum,
che spessore di coscienza hanno
quelle parole, quando per noi la luce
non ha mai termine e nelle nostre
citt non viene mai propriamente il
buio della notte?
urgente recuperare il carattere
di luce della fede dice il Papa
nellenciclica (n. 4), ma per farlo occorre dunque comprendere che tale
luce non quella di unimmediata
nostra chiarezza di visione su ogni
cosa (un po come la formula che
mondi possa aprirti di montaliana
memoria), non la luce di un faro
che da noi si proietta sulla realt
permettendoci di conoscerne e spiegarne ogni dettaglio; essa piuttosto
come un raggio che colpisce e illumina innanzitutto il nostro volto. In
virt della fede, dunque, possiamo s
dirci illuminati, ma nel senso proprio del participio passato del verbo,
non in quello (sempre larvatamente
gnostico) di un aggettivo sostantivato che designa i possessori di una
luce che dissipa loscurit del mondo
e rivela segreti inaccessibili a coloro
che sono nellignoranza.
La portata decisiva di questa distinzione, nellintendere limmagine
della luce della fede, si coglie maggiormente se ci si riferisce al suo retroterra agostiniano, del resto esplicitamente richiamato dallenciclica al
paragrafo 33: Nella vita di
santAgostino scrive Papa Francesco troviamo un esempio significativo di questo cammino in cui la ricerca della ragione, con il suo desiderio di verit e di chiarezza, stata
integrata nellorizzonte della fede.
(...) e cos ha elaborato una filosofia
della luce che accoglie in s la reciprocit propria della parola e apre
uno spazio alla libert dello sguardo
verso la luce. Come alla parola corrisponde una risposta libera, cos la
luce trova come risposta unimmagine che la riflette.
Le Confessioni di Agostino ci offrono alcuni esempi estremamente significativi di questi diversi modi di
intendere lilluminazione della fede.
Ne vogliamo ricordare almeno due:
nel quarto libro, ricordando le sue
imprese di giovane intellettuale orgoglioso di aver compreso da solo i
testi filosofici pi ardui e convinto
di trovare in essi la chiave per conoscere Dio, Agostino descrive cos la
sua posizione umana: Volgevo le
spalle alla luce e il viso alle cose da
essa illuminate, per cui la mia faccia
stessa, con la quale distinguevo le
cose illuminate, non era luminosa
(dorsum habebam ad lumen et ad ea,
quae inluminantur faciem: unde ipsa
facies mea, qua inluminata cernebam,
non inluminabatur) (4, 16, 30). Con
questa folgorante osservazione egli
descrive perfettamente una situazione in cui anche noi rischiamo facilmente di trovarci. Anche noi, infatti,
bench convertiti e battezzati, siamo
tentati di vivere e di comportarci da
illuminati, nel senso che usiamo la
fede per illuminare le cose e intendiamo la missione come lo sforzo di

Georges de La Tour, San Giuseppe falegname (1642, particolare)

trasmettere agli altri la nostra visione


del mondo, ma non abbiamo la
faccia rivolta al mistero di Dio che
ci illumina, e di conseguenza non ne
riflettiamo la luce. Sono due posizioni diametralmente opposte, bench entrambe si dicano cristiane.
Come pu avvenire la conversione
dalluna allaltra, per cui letteralmente si capovolge lorientamento della
vita?

ripeterebbero quello scambio di battute a ogni incontro (saepe parietum


inrisio repetebatur), reciprocamente
compiaciuti della propria arguzia.
Ma Vittorino un uomo seriamente preoccupato del suo destino,
che sa come dice splendidamente
Agostino arrossire di fronte alla
verit, e un giorno si presenta
allamico dicendogli semplicemente:
Andiamo in chiesa, voglio diventare cristiano (eamus in ecclesiam:
christianus volo fieri).
Quel che succede
Nel richiamo al vescovo di Ippona
dopo non possiamo
qui riferirlo nei dettache mette in evidenza
gli: basti dire che il
come sia Dio a cercare per primo luomo
grande intellettuale desi trova una delle ragioni della consonanza clina lofferta che i
preti gli fanno di celetra Benedetto XVI e il suo successore
brare il battesimo in
forma riservata e la ceAgostino ce lo mostra esemplar- rimonia si svolge davanti a tutti, comente nellottavo libro raccontando me una grande performance della fela vicenda di un altro intellettuale, de, in cui Vittorino semplicemente si
Mario Vittorino. Questo doctissimus mostra, fa vedere il suo volto illumisenex, che sa tutto e ha letto tutto, e nato dal battesimo. E tutti lo guarda tutti venerato (con tanto di sta- dano, tutti ripetono il suo nome, e
tua nel foro romano. Pi di un no- quando fa la sua professione di fede,
stro senatore a vita o un premio No- dice Agostino, avrebbero voluto rabel), leggendo la Scrittura e studian- pirselo nel loro cuore (volebant eum
do con grande scrupolo omnes chri- omnes rapere intro in cor suum) (8, 2,
stianas litteras si convince della verit 5).
del cristianesimo. Ne parla con un
Lattrattiva suscitata da Vittorino,
prete colto, Simpliciano (ma non in la bellezza che lo rende cos desidepubblico: sono confidenze che uno
rabile per quella folla che se lo mancome lui pu fare, secretius et familiagia con gli occhi, ben diversa dal
rius, solo tra persone di qualit, che
possono capirle) e gli dice: Sai, io fascino umano che un maestro dalla
ormai sono cristiano. Ne riceve una forte personalit pu avere sul suo
risposta brusca, che oggi forse sareb- uditorio: per intenderci, non quella
be da molti riprovata in quanto con- che, stando a Porfirio, brillava sul
traria allo spirito del dialogo: Non volto di Plotino quando faceva leti credo, e non ti considero cristiano zione (Porfirio, Vita di Plotino, 13).
finch non ti vedo nella chiesa di la luce divina che brilla, come su
Cristo. La replica, ironica e sferzan- uno specchio, sul volto del battezzate come si conviene a un grande re- to, che ha appena ricevuto quel satore, rimasta famosa (e potrebbe cramento che lantichit cristiana,
essere il motto di tutti i cristianisti non per nulla, ha tanto spesso prefesenza fede): Sono dunque i muri rito chiamare col nome bellissimo di
che fanno i cristiani? (ergo parietes illuminazione (fotismos).
faciunt christianos?) (8, 2, 4).
Ha scritto il cardinale Bergoglio
Se Vittorino fosse solo interessato nella prefazione a un volume su
al dialogo per il dialogo, la cosa fi- Agostino (Giacomo Tantardini, Il
nirebbe qui: il prete e il professore si tempo della Chiesa secondo Agostino,
Roma, Citt Nuova, 2009, pagine
388, euro 22): Se Agostino attuale, se ci contemporaneo (...) lo
soprattutto perch descrive semplicemente come si diventa e si rimane
Due giorni di convegno a Firenze
cristiani nel tempo della Chiesa. (...)
Qui sta il punto: alcuni credono che
la fede e la salvezza vengano col nostro sforzo di guardare, di cercare il
Signore. Invece il contrario: tu sei
salvo quando il Signore ti cerca,
Nellambito delle celebrazioni
quando Lui ti guarda e tu ti lasci
per il LXX anniversario della Liguardare e cercare. Il Signore ti cerberazione della citt di Firenze,
ca per primo. E quando tu Lo trovi,
si apre domenica 19 gennaio a
capisci che Lui stava l guardandoti,
Palazzo Vecchio un conveti aspettava Lui, per primo. Ecco la
gno di due giorni sul tema
salvezza: Lui ti ama prima. E tu ti
Elia Dalla Costa e gli
lasci amare. La salvezza proprio
aiuti agli ebrei a Firenze
questo incontro dove Lui opera per
durante la Shoah. Verr
primo. Se non si d questo incontro,
approfondita la figura
non siamo salvi. Possiamo fare didel cardinale arcivescovo
scorsi sulla salvezza. Inventare sistedella citt vissuto tra il
mi teologici rassicuranti, che trasfor1872 e il 1961 segnata
mano Dio in un notaio e il suo amoda un eccezionale impere gratuito in un atto dovuto a cui
gno durante loccupazione
Lui sarebbe costretto dalla sua natunazifascista. Dopo l8 setra. Ma non entriamo mai nel popolo
tembre 1943 la citt era stadi Dio. Forse in questa radice
ta raggiunta da numerosi
agostiniana, come gi altri hanno
ebrei in fuga dallItalia e
notato, che si trova una delle ragioni
dallestero per sottrarsi alle depi profonde della consonanza di
portazioni. Per fronteggiare le
due personalit cos diverse come il
richieste di aiuto oltre cinquanta
Papa emerito Benedetto XVI e Papa
luoghi di protezione furono attivati presso istituzioni religiose e
Francesco, e forse qui anche la via
in case private. Lazione di Dal- Cassuto. Luned 20, alluniversiper non farsi intrappolare in una
la Costa in questo contesto sar t di Firenze, sar invece la volfalsa antitesi tra dottrina ed espeapprofondita il primo giorno da ta, tra gli altri, di Anna Foa, Ida
rienza come quella che rischia di
Giulio Conticelli, Renato Moro, Zatelli e Bruna Bocchini Caprofilarsi in certi recenti dibattiti inSergio Della Pergola e David maiani.
traecclesiali.

Dalla Costa di fronte alla Shoah

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

sabato 18 gennaio 2014

Aspettative della Settimana di preghiera per lunit dei cristiani

Lecumenismo
sotto una buona stella
di KURT KO CH*
Questanno, la Settimana di preghiera per lunit dei cristiani (18-25 gennaio) sotto una stella ecumenica
particolarmente buona. Il tema della
Settimana tratto dal primo capitolo della prima lettera ai Corinzi, in
cui Paolo lancia un veemente appello allunit e pone una domanda che
interpella la nostra coscienza: Cristo stato forse diviso? (1 Corinzi,
1, 13). Di fronte a questa domanda,
viene subito da pensare alla tragica
situazione della cristianit divisa,
poich la frattura della Chiesa tuttora esistente va intesa come divisione
di ci che per sua natura indivisibile, ovvero lunit del Corpo di Cristo. proprio questo doloroso problema che ha animato la stesura del
decreto del concilio Vaticano II
sullecumenismo, Unitatis redintegratio, della cui promulgazione ricorre
questanno il cinquantesimo anniversario.
Fin dal suo primo articolo, il decreto enuncia la convinzione di fede
fondamentale secondo cui da Cristo
la Chiesa stata fondata una ed
unica e la contrappone alla costatazione empirica che esiste un gran
numero di Chiese e Comunit ecclesiali che propongono se stesse agli
uomini come la vera eredit di Ges Cristo. Poich ci potrebbe suscitare una fatale impressione, come se Cristo stesso fosse diviso, il
concilio afferma che tale separazione
si oppone apertamente alla volont
di Cristo, di scandalo al mondo
e danneggia la pi santa delle cause:
la predicazione del Vangelo ad ogni
creatura.
Davanti allimportanza della posta
in gioco dellecumenismo, il decreto
annuncia gi nella sua prima frase
che uno dei principali intenti del
concilio Vaticano II promuovere
il ristabilimento dellunit fra tutti i
cristiani (Unitatis redintegratio, 1).
Con questa chiara affermazione, il
decreto sullecumenismo esprime la
convinzione conciliare che limpegno
ecumenico della Chiesa cattolica non
unopzione, ma una responsabilit
vincolante. La seriet di tale compito
evidenziata anche dal fatto che il
decreto sullecumenismo stato promulgato alla fine della terza sessione, lo stesso giorno della costituzione dogmatica sulla Chiesa, Lumen
gentium, ovvero il 21 novembre 1964.
Questo legame estrinseco suggerisce
il nesso intrinseco che il decreto
sullecumenismo, soprattutto nel suo
primo capitolo sui principi cattolici
sullecumenismo, ha con la costituzione dogmatica sulla Chiesa e dimostra che il cammino ecumenico
intrapreso dalla Chiesa cattolica con
il concilio ha il suo fondamento nella natura teologica stessa della Chiesa. Cos come, nel concilio, a livello
generale, i decreti rappresentano
perlopi concretizzazioni delle questioni esposte in una costituzione
per la vita pratica della Chiesa, nello
stesso senso il decreto sullecumenismo va letto sullo sfondo della costituzione dogmatica sulla Chiesa e
non deve mai essere interpretato in
opposizione a essa.
Questa idea di uno stretto legame
tra i due documenti conciliari corrisponde pienamente alla convinzione
del grande Papa conciliare Paolo VI,
per il quale limpegno ecumenico
era un importante leit motiv anche e
precisamente per il rinnovamento
conciliare della Chiesa cattolica e
per la sua auto-comprensione, tanto
che si pu parlare di una vera e propria interazione tra lapertura ecumenica della Chiesa cattolica e il
rinnovamento della sua ecclesiologia.
Gi allinizio della seconda sessione
del concilio, nel suo significativo discorso di apertura, Paolo VI sottolineava che il riavvicinamento ecumenico tra i cristiani e le Chiese separati era uno degli intenti principali,
ovvero il dramma spirituale, per cui
il concilio Vaticano II era stato convocato. E al momento della promulgazione del decreto sullecumenismo, egli dichiar che tale documento spiegava e completava la costituzione dogmatica sulla Chiesa: ea
doctrina explicationibus completa. Tale
espressione mostra chiaramente che
Papa Paolo VI non attribuiva minimamente al decreto sullecumenismo
un valore teologico inferiore, ma lo
associava, nella sua fondamentale
importanza teologica, alla costituzione dogmatica sulla Chiesa.
Analogamente, il beato Papa Giovanni Paolo II, nella sua lungimirante enciclica sullimpegno ecumenico
Ut unum sint, ha ribadito laffermazione fondamentale secondo la quale

il decreto sullecumenismo si ricollega prima di tutto allinsegnamento


sulla Chiesa della costituzione Lumen gentium, nel suo capitolo che
tratta del popolo di Dio (Ut unum
sint, 8). Papa Giovanni Paolo II ha
ricordato cos che il cammino ecumenico il cammino della Chiesa e
che esso appartiene organicamente
alla sua vita e alla sua azione (Ut
unum sint, 20). Davanti ai vari dubbi
sorti sia tra i fautori che tra i detrattori dellecumenismo, egli ha sottolineato in maniera inequivocabile che
la Chiesa, con il concilio Vaticano II,
si impegnata in modo irreversibile a percorrere la via della ricerca
ecumenica, ponendosi cos allascolto dello Spirito del Signore,
che insegna come leggere attentamente i segni dei tempi (Ut
unum sint, 3).
Succedendo a Giovanni Paolo II,
Papa Benedetto XVI, gi nel suo primo messaggio dopo lelezione al soglio pontificio, ha definito impegno primario il compito di lavorare senza risparmio di energie alla ricostituzione della piena e visibile

con la Sede apostolica romana, compete lo speciale ufficio di promuovere lunit di tutti i cristiani, specialmente orientali, secondo i principi
del decreto sullecumenismo promulgato da questo santo concilio
(Orientalium Ecclesiarum, 24). Quanto seriamente debba essere intesa
questa particolare responsabilit lo si
capisce anche dalla conclusione del
decreto sulle Chiese cattoliche orientali, in cui si afferma esplicitamente
che tutte le disposizioni giuridiche
del documento sono stabilite per le
presenti condizioni, fino a che la
Chiesa cattolica e le Chiese orientali
separate si uniscano nella pienezza
della comunione (Orientalium Ecclesiarum, 30 a).
Il concilio attribuisce cos alle disposizioni giuridiche contenute nel
decreto un carattere viatorio e transitorio, che Papa Giovanni Paolo II ribadisce ulteriormente nella costituzione apostolica Sacri canones del
1990 sulla promulgazione del Codice
dei canoni delle Chiese orientali
(Cceo), sottolineando chiaramente
che tali canoni hanno validit fino

unit di tutti i seguaci di Cristo.


Questa la sua ambizione, questo il
suo impellente dovere. Infatti,
lecumenismo rappresenta per la
Chiesa un impegno fondamentale
che deriva dalla sua stessa missione: Oggi il dialogo ecumenico
non pu pi essere separato dalla
realt e dalla vita nella fede delle
nostre Chiese senza arrecar loro
danno.
Questa convinzione viene condivisa anche da Papa Francesco e sviluppata ulteriormente. Come egli ha
osservato espressamente nella sua
esortazione apostolica Evangelii gaudium, limpegno per lunit non pu
essere mera diplomazia o un adempimento forzato, ma deve trasformarsi in una via imprescindibile
dellevangelizzazione e porsi al servizio della credibilit dellannuncio
cristiano (Evangelii gaudium, 246).
Queste chiare prese di posizione
del magistero testimoniano il fondamento ecclesiologico dellimpegno
ecumenico e quindi lirreversibilit
del cammino ecumenico intrapreso
con il concilio. Commentando lo
svolgimento del concilio Joseph
Ratzinger che partecip al Vaticano II come perito individuava nel
decreto sullecumenismo il dischiudersi di un atteggiamento totalmente nuovo davanti ai fratelli cristiani separati e ci sia nei confronti del cristianesimo riformato
che, in modo del tutto particolare,
nei riguardi delle Chiese dellO riente.
In questo contesto, dobbiamo ricordare che lo stesso 21 novembre
1964 veniva promulgato un altro importante documento conciliare, ovvero il decreto sulle Chiese cattoliche orientali, Orientalium Ecclesiarum. In questo decreto, le Chiese
cattoliche orientali, che, da un lato,
sono vicine a quelle orientali per
quanto riguarda la teologia e la liturgia, la disciplina e il diritto e,
dallaltro, vivono la loro tradizione
orientale nella comunione con Roma
e considerano questa unit come essenziale per la loro identit ecclesiale, sono chiamate ad assumersi una
particolare responsabilit ecumenica
nella promozione dellunit tra i cristiani, soprattutto con le Chiese ortodosse e ortodosse orientali: Alle
Chiese orientali aventi comunione

a che saranno abrogati o verranno


modificati dalle pi alte autorit della Chiesa per giusti motivi. Se, tra
questi giusti motivi, viene menzionato come quello pi importante la
piena comunione di tutte le Chiese
dellOriente con la Chiesa cattolica, allora il chiaro limite temporale
della validit del Cceo si rivela quale
conseguenza della particolare responsabilit ecumenica delle Chiese
cattoliche orientali. Esse esercitano

infatti unimportante funzione ecumenica di ponte e prestano il loro


grande contributo aiutando la cristianit a respirare pi intensamente
con i suoi due polmoni. Tale apporto ecumenico diventa realmente percepibile se visto allinterno del pi
ampio contesto ecumenico.
A questo pi ampio contesto ecumenico fa riferimento il decreto
sullecumenismo soprattutto nel terzo capitolo, in cui si parla delle
Chiese e Comunit ecclesiali separate dalla sede apostolica romana e del
cammino di riconciliazione da percorrere fino allunit. Davanti alle
tante scissioni verificatesi nei duemila anni di storia del cristianesimo, il
decreto distingue due tipi fondamentali di divisione della Chiesa, affermando in modo introduttivo che
occorre prestare attenzione alle due
principali categorie di scissioni che
hanno intaccato linconsutile tunica
di Cristo (Unitatis redintegratio, 13),
ovvero, da un lato, il grande scisma
dellXI secolo tra la Chiesa dO ccidente e la Chiesa dOriente e, pi
esattamente, tra Roma e i patriarcati
orientali e, dallaltro, le divisioni
allinterno della Chiesa dO ccidente
nel XVI secolo.
auspicabile che nellanno in cui
commemoriamo il cinquantesimo anniversario della promulgazione del
decreto sullecumenismo possano essere intrapresi coraggiosi passi ecumenici in entrambe le direzioni. Nella prospettiva di un superamento
della divisione della Chiesa dO ccidente, si dovranno portare avanti in
maniera pi approfondita i preparativi per una commemorazione comune dei 500 anni della Riforma, prevista nel 2017, nello spirito del documento elaborato dalla Commissione
luterana-cattolica per lunit che
sintitola From Conflict to Communion
e che si articola intorno a tre aspetti
fondamentali: in primo luogo, la
gratitudine e la gioia per il reciproco
avvicinamento che, nella vita e nella
fede, ha avuto luogo nel corso degli
ultimi cinquantanni; in secondo luogo, il rincrescimento e il pentimento
per i fraintendimenti, il male e le ferite che cattolici e luterani hanno arrecato gli uni agli altri negli ultimi
cinquecento anni; in terzo luogo, la
speranza che la commemorazione
comune della Riforma diventi
unopportunit per compiere ulteriori passi verso la piena unit.
Momento focale del 2014 soprattutto la commemorazione dellincontro storico tra il patriarca ecumenico
di Costantinopoli, Athenagoras, e il
Vescovo di Roma, Papa Paolo VI, tenutosi a Gerusalemme cinquantanni
fa e pi precisamente nei giorni 5 e
6 gennaio 1964. Lallora annunciata
volont rispettiva di ristabilire la carit tra le due Chiese, suggellata dal

bacio fraterno tra i due capi di Chiesa in nome dei due fratelli Andrea e
Pietro, rimane tuttora ai nostri occhi
icona duratura della disponibilit
ecumenica alla riconciliazione.
Non si trattava di ristabilire semplicemente una carit interpersonale
e umanitaria, ma di ravvivare la carit ecclesiale, ovvero la comunit agapica tra le Chiese. Poich il bacio
fraterno e lagape rappresentano, nel
loro senso pi profondo, il rito e il
concetto stesso dellunit eucaristica,
il ristabilimento della comunione ecclesiale deve sfociare anche nella comunione eucaristica. Infatti, l dove
lagape esiste seriamente come realt
ecclesiale, essa, per poter essere credibile, deve diventare anche agape
eucaristica, come hanno espresso
congiuntamente a Gerusalemme il
patriarca Athenagoras e Papa Paolo
VI e come lo stesso patriarca ortodosso ha ribadito nel 1968 con la sua
appassionata dichiarazione: giunta lora del coraggio cristiano. Ci
amiamo gli uni gli altri; professiamo
la stessa fede comune; incamminiamoci insieme verso la gloria del sacro Altare comune (Tomos Agapis,
277).
Questo memorabile incontro di
Gerusalemme prepar la strada
allevento storico del 7 dicembre
1965, quando, poco tempo prima
della conclusione del concilio, nella
cattedrale del Fanar a Costantinopoli e nella basilica di San Pietro a Roma i pi alti rappresentanti delle
due Chiese tolsero dalla memoria e
dal mezzo della Chiesa, come si
legge nella loro Dichiarazione comune, le reciproche sentenze di scomunica dellanno 1054, per evitare che
esse fossero un ostacolo al riavvicinamento nella carit. Il patriarca
Athenagoras e Papa Paolo VI, agendo in nome delle loro Chiese e compiendo un chiaro atto giuridico, dichiararono in maniera vincolante che
i tragici eventi del 1054 non apparte-

nevano pi al contenuto ufficiale


delle Chiese. Con tale atto, il veleno
della scomunica stato tolto dallorganismo della Chiesa e il segno della divisione stato sostituito dal
simbolo della carit, o, per dirla con
le parole dellallora teologo Joseph
Ratzinger: La relazione di un
amore raffreddato, di opposizioni, di diffidenza e di antagonismi
stata sostituita dalla relazione di
amore e di fratellanza, il cui simbolo
il bacio fraterno.
Lincontro del 1964 e latto del
1965 costituiscono il punto di partenza del dialogo ecumenico della
carit e della verit tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse, dialogo
che deve essere ulteriormente approfondito, sia oggi che nel futuro. Per
questo, ci auguriamo che la commemorazione dello storico incontro avvenuto a Gerusalemme cinquantanni fa, soprattutto attraverso un rinnovato incontro tra i rappresentanti
di entrambe le Chiese, il patriarca
Bartolomeo e Papa Francesco, possa
alimentare nuovamente la speranza
nel dono della comunione ecclesiale
e approfondire il desiderio per lunit nellEucaristia, desiderio che nel
1964 era cos fortemente presente.
Specialmente alla luce di questo
anniversario, la nostra viva speranza
che il 2014, anno in cui si commemora la promulgazione di tre importanti documenti del concilio Vaticano II, si trovi sotto una buona stella
anche e soprattutto dal punto di vista ecumenico. La costituzione dogmatica sulla Chiesa, il decreto
sullecumenismo e il decreto sulle
Chiese cattoliche orientali sono oggi
la Magna charta della Chiesa cattolica e continueranno a esserlo anche
nel futuro.
*Cardinale presidente del Pontificio
Consiglio per la promozione dellunit
dei cristiani

Rapporto del Pew Research Center sulla libert religiosa nel mondo

Un diritto sempre pi violato


NEW YORK, 17. Il 74 per cento della
popolazione mondiale esposta ad
alti livelli di ostilit da parte di singoli o gruppi della societ, che di
fatto limitano lesercizio della libert religiosa. Si tratta della pi alta
percentuale negli ultimi sei anni.
Sul fronte invece delle restrizioni
governative il sessantaquattro per
cento dellumanit vive in Paesi che
limitano fortemente o impediscono
addirittura la libert religiosa e di
coscienza. quanto emerge dalla
lettura dellultimo rapporto del Pew
Research Centers Forum on Religion & Public Life presentato ieri
alle Nazioni Unite. Dati, nel complesso, allarmanti anche se va rilevato che percentuali cos alte dipendono soprattutto dal fatto che i
Paesi con il pi alto tasso di ostilit
e restrizioni sono anche tra i pi
popolosi.
Nellultimo anno preso in esame
i dati si riferiscono al 2012 il
numero di Paesi con un tasso molto
alto di ostilit sociale contro minoranze religiose salito a venti, rispetto ai quattordici dellanno precedente e registra un record negativo. A questa lista nel 2012 si sono
aggiunti nuovi Paesi, soprattutto
del sud est asiatico. Ma i nuovi dati
mostrano un aumento considerevole
delle limitazioni di questo diritto
fondamentale anche nei Paesi mediorientali e nordafricani, complici
soprattutto gli sviluppi socio-politi-

ci sopraggiunti in seguito alle cosiddette primavere arabe. Inoltre, aumentato anche il numero di Governi che hanno stretto le maglie al libero esercizio di questo diritto umano fondamentale. Da questanno figurano tra quelli con le pi alte restrizioni anche Paesi che prima non
figuravano in questa lista, come alcuni della zona caucasica. Insomma, le ostilit religiose sono aumentate in tutte le principali regioni del
mondo, tranne le Americhe.
La quota dei Paesi con un livello
elevato o molto elevato di restrizioni governative sulla religione rimasto pi o meno lo stesso nellultimo anno di studio. Circa tre Paesi
su dieci (ventinove per cento) avevano un livello elevato o molto elevato di restrizioni governative nel
2012, rispetto al ventotto per cento
nel 2011 e del venti per cento a partire da met 2007. LEuropa ha segnato il maggiore aumento del livello medio di restrizioni governative nel 2012, seguita da vicino dal
Medio Oriente-Nord Africa, lunica
altra regione in cui il livello medio
di restrizioni governative sulla religione aumentato.
Tra i venticinque Paesi pi popolosi del mondo, alcuni hanno fatto
registrare nel 2012 restrizioni governative e ostilit sociali. Come
nellanno precedente, il Pakistan ha
fatto registrare il pi alto livello di
ostilit sociali che coinvolgono la

religione. E per la prima volta il


Myanmar stato inserito tra i Paesi
dove le ostilit sociali sono ritenute
molto elevate.
I due indici presi in esame
quello delle ostilit sociali e quello
delle restrizioni governative guardano anche allincidenza delle intimidazioni, persecuzioni o violazioni
contro specifici gruppi religiosi.
Pertanto, secondo i dati raccolti dal
Pew Research Center, i cristiani nel
2012 hanno subito una qualche forma di maltrattamento in centodieci
Paesi del mondo. Seguono, in questa classifica, i musulmani, che ne
sono vittima in centonove, poi gli
ebrei in settantuno, e via via sikh,
bahai, ind, buddisti. Comunque,
non c comunit religiosa che non
risulti essere discriminata o perseguitata almeno in qualche parte del
mondo. Nello studio sono riportati
anche casi specifici di ostilit contro
le minoranze religiose. Episodi di
tal genere sono stati registrati nel
quarantasette per cento dei Paesi
nel 2012, nel trentotto per cento nel
2011 e del ventiquattro per cento
nellultimo anno preso in esame. In
particolare sono segnalati casi in Sri
Lanka, Paese a maggioranza buddista, dove spesso vengono presi di
mira luoghi di culto musulmani e
cristiani, e in Egitto, dove si registra
un incremento degli attacchi alle
chiese copte e alle attivit imprenditoriali gestite da cristiani. I Paesi

pi virtuosi in fatto di libert religiosa risultano essere il Giappone, il


Brasile e il Sud Africa, mentre lItalia si colloca insieme a Gran Bretagna, Francia e Germania, nella classifica dei Paesi con ostilit sociali
alte.

Il Cardinale Penitenziere Maggiore, il


Reggente, i Prelati e gli Officiali della
Penitenzieria Apostolica, con profondo
dolore e vivo sentimento di cristiana
speranza, partecipano al dolore del
Collegio dei Padri Penitenzieri Lateranensi, per la scomparsa del

Padre

ANTONIO GIACOMELLO
OFM

Presidente emerito del Collegio


dei Penitenzieri Lateranensi
avvenuta alle ore 16.35 del 15 gennaio
e si uniscono nella preghiera di suffragio per la sua anima. Il Dicastero, ricordando il suo lungo e fecondo servizio come ministro della Riconciliazione, eleva fiduciose preghiere affinch il
Signore lo accolga nel Suo regno di
luce infinita e lo ammetta a godere del
gaudio e della beatitudine eterna.

LOSSERVATORE ROMANO

sabato 18 gennaio 2014

pagina 7

Settimana delle scuole cattoliche negli Stati Uniti

A colloquio con larcivescovo Rodrguez Carballo, segretario della Congregazione per i religiosi

Una luce
che brilla

Il consacrato non unisola


di NICOLA GORI
A dispetto dei profeti di sventura e
nonostante ombre o difficolt, la vita
religiosa ricca di vitalit, di fermento evangelico, di impegno profetico nelle diverse periferie esistenziali. un quadro realistico ma pieno
di fiducia e di speranza quello che
larcivescovo Jos Rodrguez Carballo, segretario della Congregazione
per gli Istituti di vita consacrata e le
Societ di vita apostolica, traccia in
questa intervista al nostro giornale.
Lanno che si chiuso ha visto lavvicendarsi di due Papi. Come ha vissuto
questo passaggio il vostro dicastero?

WASHINGTON, 17. Scuole cattoliche: comunit di fede, conoscenza


e servizi il tema della settimana
dedicata agli istituti cattolici, che si
svolger dal 26 gennaio all1 febbraio prossimo negli Stati Uniti. A
livello scolastico e con laiuto di
sussidi predisposti per lo svolgimento dellevento, insegnanti, dirigenti scolastici, genitori e alunni
discuteranno sullidentit della
scuola cattolica e sul suo apporto

Nove giorni
di preghiera
per la vita nascente
WASHINGTON, 17. I cattolici possono ricordare il quarantunesimo anniversario della legalizzazione dellaborto negli Stati
Uniti (la sentenza della Corte
Suprema di Giustizia sul caso
Roe vs. Wade nel 1973) partecipando a nove giorni di preghiera, di penitenza e di pellegrinaggio, e unendosi alla novena
mondiale via email, applicazioni
per smartphone o con altri supporti mediatici. quanto ha reso noto in un comunicato larcivescovo di Boston e presidente
del Committee on Pro-Life Activities della Conferenza episcopale, cardinale Sean Patrick
OMalley. Il porporato ha detto
che gli oltre cinquantacinque
milioni di aborti praticati da
quando stata emessa questa
sentenza della Corte Suprema
rispecchiano in dimensione straziante ci che Papa Francesco
ha definito la cultura dellusa e
getta che colpisce bambini, anziani e persone pi deboli.
Eppure ha sottolineato
larcivescovo di Boston la nostra societ relega laborto tra le
questioni che riguardano la scelta personale, spesso negando
lintegrit e persino il riconoscimento della personalit dei
bambini non nati. Tuttavia, abbiamo grande fiducia nella provvidenza di Dio.
Il tradizionale appuntamento
dei movimenti e delle organizzazioni pro-life, che gode del sostegno della Chiesa cattolica
promosso fin dal 1974 a seguito
della decisione della Corte Suprema di Giustizia che stabil la
legalizzazione dellaborto nel
Paese sta ricevendo anche
questanno un grande numero di
adesioni. Alla prima marcia del
1974 parteciparono circa ventimila persone. Nel corso degli anni
il numero dei partecipanti
alliniziativa pro-vita progressivamente cresciuto fino a toccare,
per esempio nel 2011, pi di trecentomila persone.
Il momento centrale della novena comprender preghiere. Intenzioni delle orazioni e altri
contenuti sono disponibili sul
sito
in
rete
multilingue
www.9daysforlife.com. Altri supporti e relative risorse sono disponibili sul sito della Conferenza episcopale degli Stati Uniti.
Lhashtag social media per la
novena # 9daysforlife.
I fedeli sono incoraggiati a
partecipare agli eventi locali organizzati dalle proprie diocesi.

alla vita familiare, nazionale ed ecclesiale. Anche questanno la Settimana punta lattenzione sulla scuola intesa come comunit, dove
lalunno completa il suo processo
formativo. Gli istituti cattolici, infatti, sono costituiti da alunni, genitori, dirigenti scolastici e insegnanti: tutti attori che svolgono
una parte vitale della comunit locale.
Le nostre scuole ha sottolineato larcivescovo di Omaha e
presidente del Committee on Education della Conferenza episcopale
degli Stati Uniti, monsignor George Joseph Lucas nel corso degli
anni hanno educato milioni di giovani, fornendo loro una formazione
accademica superiore, indicando
sempre la via alla vita eterna. Il
successo delle scuole cattoliche nella trasmissione della fede, generazione dopo generazione, una luce
che brilla nella storia della Chiesa
negli Stati Uniti.
Attualmente, circa 2,1 milioni di
studenti sono istruiti nelle 6.600
scuole cattoliche delle varie citt,
periferie, piccoli centri e comunit
rurali degli Stati Uniti. Gli studenti si legge sul sito della Conferenza episcopale ricevono una
formazione eccellente che li prepara ad affrontare le sfide delleducazione in un mondo competitivo. Si
stima che circa il 99 per cento degli studenti che frequentano le
scuole superiori ottengano il diploma e l85 per cento si iscrive
alluniversit. In sostanza, nelle
scuole cattoliche si registra una tasso di abbandono degli studi minore rispetto a quelle pubbliche.
In un comunicato, monsignor
Lucas punta lattenzione sul valore
unico del sistema educativo cattolico. Il cuore dellapostolato
delleducazione cattolica la missione di annunciare il Vangelo di
Ges Cristo. Le scuole cattoliche
ha proseguito larcivescovo di
Omaha offrono un ambiente ricco di fede e di apprendimento in
cui gli studenti sperimentano quanto Dio li ama in Cristo. Essi sono
liberi di esprimere il proprio amore
per Dio nella preghiera e nella celebrazione dei sacramenti e di
esprimere lamore del prossimo in
una comunit nella quale ciascuno
di loro rispettato come un dono
di Dio. I nostri studenti ha aggiunto il presule ascoltano Ges
che li invita a essere suoi seguaci e
amici, e imparano come rispondere
a Lui con generosit e fede.
In occasione delle precedenti ricorrenze della Settimana, i presuli
statunitensi hanno sottolineato che
la caratteristica distintiva di tutte le
scuole cattoliche che esse sono
radicate in Ges Cristo e nella sua
visione del mondo e delle persone.
La comunit scolastica cattolica, in
un momento cruciale della vita dei
giovani, rappresenta per loro la
Chiesa locale che rende presente
Cristo in modi nuovi e inaspettati.
La missione di tutti quella di essere testimoni e ambasciatori
dellamore di Cristo nel mondo.
dal 1974 che negli Stati Uniti
si celebra la Settimana delle scuole
cattoliche. Questanno ricorre il
quarantesimo anniversario di questo importante evento annuale. In
vista della Settimana sono state
proposte molteplici iniziative e distribuiti sussidi liturgici e riflessioni
sulleducazione cattolica. Infine,
per loccasione, in tutti gli istituti
scolastici e nelle parrocchie del
Paese si terranno incontri, dibattiti,
riflessioni, incontri tra insegnanti
ed ex alunni, seminari di approfondimento e celebrazioni eucaristiche.

La Congregazione ha accolto la
rinuncia di Benedetto XVI con sorpresa e con una certa preoccupazione. Sorpresa perch non ce lo aspettavamo, preoccupazione perch eravamo molto coscienti di quanto perdevamo: Benedetto XVI amava la vita consacrata e le aveva prestato
molta attenzione. Ma appena abbiamo saputo che il suo successore era
il cardinale Bergoglio, un religioso,
la gioia stata indescrivibile. Ora
che son passati dieci mesi dalla sua
elezione, non possiamo non vedere
nella decisione sorprendente di Benedetto XVI un gesto profetico; e
nella scelta di Papa Francesco un
grande dono alla Chiesa e al mondo,
e quindi alla vita consacrata. Il Pontefice ama la vita religiosa e consacrata, e la conosce molto bene. Non
si deve dimenticare che la sua stessa vita. E in questi mesi ha dedicato
moltissima attenzione alla promozione di questa forma di sequela di Cristo. Daltra parte, la nostra Congregazione lavora in stretta collaborazione con il Santo Padre e si sente
molto sostenuta da lui. Per me, in
quanto segretario del nostro dicastero, un grande dono lavorare vicino
a Papa Francesco.
Che bilancio si pu tracciare dellattivit del dicastero nell'anno appena trascorso?
Il bilancio che posso fare altamente positivo. Il dicastero ha preso
in mano il polso della vita consacrata nel mondo. Una vita molto ricca e feconda, evangelicamente parlando. Nella vita consacrata, al contrario di quanto dicono i profeti di
sventura, che non mancano tra gli
uomini di Chiesa e tra gli stessi consacrati i primi forse perch la giudicano soltanto superficialmente, i
secondi semplicemente perch non
la vivono come dovrebbero c
molta bellezza, molta vitalit e significativit evangelica, perch c molta santit e impegno profetico nelle
diverse periferie esistenziali. Il dicastero impegnato attivamente nel
promuovere tutti questi aspetti positivi. un obiettivo che stiamo portando a termine attraverso lincontro
con i superiori generali, con i singoli
religiosi ci sono tanti incontri quotidiani! e con la partecipazione
frequente ai capitoli generali o ad altri momenti di formazione. Oltre a
inserire nellorganico del dicastero
membri che conoscono bene la teologia della vita consacrata, si lavora
molto bene con le due Unioni dei
superiori e delle superiore generali, e
con alcune commissioni di esperti
che vengono dallesterno e trattano
diverse tematiche che interessano la
vita consacrata. Uno strumento di
animazione la rivista che il dicastero pubblica ogni quadrimestre, Sequela Christi, oltre al corso di formazione che si tiene ogni anno presso lUniversit Urbaniana. Il dicastero ha anche in cantiere la redazione
di alcuni documenti riguardanti la
vita contemplativa, i fratelli laici, la
gestione dei beni, la revisione del
documento Mutuae relationes, in collaborazione con la Congregazione
per i vescovi.
Come rispondete alle situazioni di difficolt che si trovano a vivere alcune comunit religiose?
Ombre e difficolt non mancano,
come in ogni realt della Chiesa. Mi
riferisco agli abbandoni, a certe situazione di mediocrit e di conflitto,
cos come alla gestione dei beni.
Queste difficolt sono per il dicastero delle vere sfide. Tentiamo di rispondere a esse con la consulenza
giuridica, accompagnando alcuni
istituti in difficolt attraverso le figure dellassistente, del visitatore o del
commissario pontificio. Inoltre stiamo portando avanti alcune iniziative
per prevenire situazioni non facili da
gestite: per esempio, a marzo il dicastero organizzer un seminario di
studio sulla gestione dei beni da
parte dei religiosi. Daltra parte, come ho gi detto, c una stretta relazione con il Santo Padre, che ci sostiene anche quando ci sono da

prendere decisioni non popolari e


che ci incoraggia nelle diverse iniziative proposte dal dicastero. Vogliamo un dicastero propositivo e non
soltanto che faccia da notaio. Daltra parte voglio dire che si sta crescendo molto nella collaborazione
interdicasteriale. Ci sono incontri
frequenti tra diversi dicasteri.

sono gli elementi fondamentali della


vita consacrata. La prima deve sbocciare nella seconda e la seconda deve
alimentarsi della prima. Si deve,
quindi, avere un progetto di vita che
io chiamerei ecologico, e cio che
armonizzi queste due dimensioni.
Vedo qui una grande sfida alla formazione, sia permanente che iniziale. in questo senso che ritengo che
si debba fare un salto di qualit ed
evitare uno pseudo misticismo cos
come un attivismo che non tenga
conto dellesigenza di una profonda
esperienza di Dio.

Camminare insieme: un invito che


Papa Francesco ha rivolto molte volte
ai fedeli e in particolare ai religiosi.
Come va applicato nel quotidiano?
Questo principio di camminare
insieme per i religiosi comporta una
stretta relazione e comunione ad intra del proprio istituto, ma anche ad
extra, tra i diversi istituti e con i laici. Allinterno di ogni istituto, il
camminare insieme si vive nella vita
fraterna in comunit, che oggi percepita come un elemento essenziale
della vita religiosa e come la sua prima forma di missione. Tra gli istituti, il camminare insieme si vive portando avanti attivit e opere insieme,
specialmente tra gli istituti con una
certa affinit carismatica. Questa
gi una bella realt, particolarmente
in regioni periferiche. Con i laici si
sta lavorando molto nel campo
dellinsegnamento e della sanit, cos
come anche in attivit sociali. necessario ribadire che oggi pi che
mai per i religiosi si fa urgente rispondere alla vocazione e alla missione della comunione che diventa
collaborazione e interdipendenza, atteggiamento che nasce da una forte
spiritualit di comunione. Il Papa ci
sta ricordando che il religioso non
unisola. Non penso di tradire il suo
pensiero se dico che anche gli istituti
non possono considerarsi delle isole.

Uno dei temi su cui insiste il Papa


quello di annunciare il Vangelo fino alle periferie non solo fisiche, ma anche
esistenziali. un invito soprattutto per
i consacrati?
S. La vita religiosa e consacrata
chiamata ad annunciare il Vangelo
in ogni luogo e in ogni circostanza,
particolarmente nelle periferie esistenziali. Papa Francesco ci sfida costantemente a prendere questa direzione. Lo ha fatto ad esempio durante il bellincontro che ha tenuto
con i superiori generali lo scorso 29
novembre. In quelloccasione ha
chiesto ai religiosi di uscire verso le
periferie segnate dalla povert, ma
anche verso le periferie del pensiero.
La vita consacrata sta gi facendo
molto in queste periferie, ma non
pu addormentarsi. Il suo spazio
privilegiato sta in questi campi di
frontiera e quindi li deve rivisitare
sempre. La vita consacrata, ci ricordava allora Papa Francesco, deve essere profetica. questa una dimensione irrinunciabile, non negoziabile.
Non si pu semplicemente giocare
ad esserlo.

Adorare e servire sono due dimensioni


fondamentali dei religiosi. A volte
prevalsa l'una o l'altra. Come armonizzarle al servizio del popolo di Dio?

Limmigrato e il senza tetto che bussano alle porte interpellano anche i consacrati. In che modo rispondete a questa sfida?

La dimensione contemplativa o
mistica e la dimensione missionaria

Si tratta di realt che stanno chiedendo alla vita consacrata una vita

pi vicina a questo tipo di povert.


Non soltanto una vicinanza fisica,
ma direi soprattutto una vicinanza
esistenziale, in modo che lo stile di
vita dei religiosi non li allontani da
quello dei poveri e non scandalizzi i
poveri. La povert professata dai religiosi non pu ridursi a una mera
ideologia, ma una forma concreta
di vivere. In questo senso i religiosi
sono chiamati a condurre una vita
pi austera ed essenziale, una vita
pi in consonanza con il voto di povert che li faccia essere e sentirsi veramente liberi davanti ai beni materiali; una vita solidale con i poveri,
mettendo anche a loro servizio delle
strutture e spazi appartenenti ai religiosi e condividendo con loro i beni
che la Provvidenza fa arrivare. Anche qui vedo una grande sfida per i
religiosi. Questi fanno gi tanto per
i bisognosi, ma lamore ci spinge a
fare molto di pi.
Quali sono i progetti della Congregazione per il futuro?
Prima di tutto direi che gli anni
2014 e 2015 saranno marcati per noi
dalla preparazione e celebrazione
dellanno della vita consacrata, che
vogliamo e per questo lavoreremo
sia un anno di grazia per tutti i
consacrati. Ci sono in vista molti
progetti. Tra questi, nel 2014 ci sar
un seminario di studio sulla gestione
dei beni da parte dei religiosi. Si
svolger i giorni 8 e 9 marzo presso
lauditorium Antonianum di Roma e
vi parteciperanno tutti gli economi e
le econome generali. In novembre
programmata anche la plenaria della
nostra Congregazione, che rifletter
sul novum nella vita consacrata. Inoltre ci saranno periodicamente delle
lettere rivolte a tutti i consacrati che
tenteranno di attualizzare per loro il
magistero di Papa Francesco e di
preparare bene lanno della vita consacrata, in occasione del quale, inoltre, avremo diversi incontri internazionali a Roma.

Il cardinale decano presenta la biografia dellarcivescovo Pietro Sambi

Nunzio di Dio
Fuoco sono venuto a portare sulla
terra. Queste parole di Ges, riportate dal versetto 12, 49 del vangelo di Luca, sintetizzano il ministero sacerdotale ed episcopale di
Pietro Sambi (1938-2011), prima nella sua diocesi di Rimini e poi in vari Paesi del mondo al servizio della
Santa Sede. Lo ha sottolineato il
cardinale decano Angelo Sodano,
presentando nel pomeriggio di gioved 16 gennaio, nella sede di Radio Vaticana, il volume di Valerio
Lessi Pietro Sambi. Nunzio di Dio
(Siena, Cantagalli, 2013, pagine 234,
euro
16).
Hanno
contribuito
allopera la Fondazione Giovanni
Paolo II per il magistero sociale
della Chiesa e la diocesi di San
Marino - Montefeltro, della quale
stato vescovo dal 2005 al 2012 monsignor Luigi Negri, autore della
presentazione.
Con monsignor Sambi ha ricordato il cardinale Sodano, che
stato alla guida della Segreteria di
Stato vaticana dal 1990 al 2006
ho sempre avuto un rapporto fraterno, fin da quando lo conobbi come nunzio apostolico in Burundi,
dove svolse con grande ardore
apostolico la missione che Giovanni
Paolo II gli aveva affidato. Venuto
a trovarsi in un Paese dilaniato da
anni di guerra, egli cerc con coraggio di portare i due gruppi etnici rivali a una leale collaborazione.
Fu un lavoro estenuante, che cost pure la vita del suo successore,
il nunzio apostolico Michael Courtney, barbaramente assassinato nel
2003.
Il cardinale decano ha poi ricordato il successivo incarico dellarcivescovo Sambi in Indonesia, Paese
con 240 milioni di abitanti e una
comunit cattolica minoritaria. Nonostante ci egli non si scoraggi
ha detto e inizi subito a cooperare con i pastori e i fedeli del
luogo per un annunzio sempre pi
incisivo del messaggio cristiano, anche nelle isole pi sperdute di quel
vasto arcipelago.
Ancor pi delicata fu poi la
missione che nel 1998 lo stesso Papa gli affid in Israele, a Gerusalemme e in Palestina. Certo, egli
era molto lieto di essere rappresentante pontificio nella terra di Ges,
ma le difficolt che incontr erano
molte. Comunque non indietreg-

gi di fronte ai numerosi ostacoli


e con un lavoro paziente, segu il
metodo della fiducia nel dialogo.
Infine nel dicembre 2005 fu inviato da Benedetto XVI negli Stati
Uniti dAmerica, dove affront
con grande generosit le nuove sfide esistenti per la Chiesa in quel
Paese e accolse Papa Ratzinger in
visita pastorale a Washington e a
New York nellaprile 2008. Mor
settantreenne il 27 luglio 2011, dopo
26 anni di fecondo apostolato come
nunzio, preceduti da altri 16 anni
nel personale subalterno delle rappresentanze pontificie. stato ha
commentato il cardinale Sodano
un grande pastore della Chiesa e

un grande missionario del Vangelo


e rimane come una delle tipiche
figure di nunzio che lItalia ha offerto alla Sede Apostolica.
Infine il porporato ha voluto aggiungere una considerazione personale maturata nei suoi 63 anni di
servizio alla Santa Sede, in posti diversi, in diverse nazioni e poi accanto ai Pontefici: qualcuno ha detto ha affermato che i nunzi
nelle diverse nazioni sono come
locchio del Papa. Io ho sempre visto che essi sono in primo luogo
come il cuore del Papa, del pastore
della Chiesa universale, che vuole
essere vicino alle comunit cristiane
sparse per il mondo.

Nella memoria di santAntonio abate

La benedizione degli animali

Il cardinale Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, ha celebrato venerd mattina,
17 gennaio, nella memoria di
santAntonio abate, la messa allaltare della Cattedra, circondato da
numerosi sacerdoti che svolgono
servizio di assistenti ecclesiastici
delle associazioni di coltivatori diretti e di allevatori. Successivamente, in piazza Pio XII, in occasione della settima edizione della

giornata dellallevatore, operatori


del settore si sono dati appuntamento da ogni parte dItalia portando bovini, suini, ovini, equini,
oche, galline e conigli, per la benedizione impartita dal cardinale.
La cerimonia si svolta subito dopo una sfilata di cavalli e cavalieri
snodatasi lungo via della Conciliazione, accompagnati dalla fanfara
del IV reggimento dei Carabinieri
a cavallo.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

sabato 18 gennaio 2014

Papa Francesco a una delegazione ecumenica finlandese in occasione della festa di santEnrico

Messa a Santa Marta

La domanda di Paolo

Cos fan tutti

Cristo stato forse diviso?. La


domanda che lapostolo Paolo rivolge
alla comunit di Corinto scelta
questanno come tema della Settimana
di preghiera per lunit dei cristiani
stata riproposta da Papa Francesco
ai membri della delegazione ecumenica
della Finlandia ricevuti in udienza
nella mattina di venerd 17 gennaio,
in occasione della festa di santEnrico,
patrono del Paese.
Cari fratelli e amici dalla Finlandia,
Grazia a voi e pace da Dio, Padre
nostro, e dal Signore Ges Cristo
(Rm 1, 7). Vi rivolgo il mio pi caloroso benvenuto, come hanno fatto
per oltre 25 anni i miei Predecessori, il beato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, accogliendo la visita
delle vostre delegazioni ecumeniche
in occasione della festa di santEnrico, patrono della Finlandia.
Ai membri della comunit di Corinto, segnata da divisioni, lapostolo chiede: Cristo stato forse diviso? (1 Cor 1, 13). Questa domanda
stata scelta come tema della Settimana di Preghiera per lUnit dei
Cristiani, che inizieremo domani;
oggi, rivolta a noi la stessa domanda. Davanti ad alcune voci che

non riconoscono pi come obiettivo


perseguibile la piena e visibile unit
della Chiesa, siamo invitati a non
desistere nel nostro sforzo ecumenico, fedeli a quanto lo stesso Signore
Ges ha invocato dal Padre: che
tutti siano una cosa sola (Gv 17,
21).
Nel tempo attuale, anche il cammino ecumenico e le relazioni tra i
cristiani stanno attraversando significativi cambiamenti, dovuti in pri-

mo luogo al fatto che ci troviamo a


professare la nostra fede nel contesto di societ e culture dove sempre meno presente il riferimento a
Dio e a tutto ci che richiama la dimensione trascendente della vita.
Lo notiamo soprattutto in Europa,
ma non soltanto.
Proprio per questo motivo, bisogna che la nostra testimonianza si
concentri sul centro della nostra fede, sullannuncio dellamore di Dio

che si manifestato in Cristo suo


Figlio. Troviamo qui spazio per crescere nella comunione e nellunit
tra di noi, promuovendo lecumenismo spirituale, che nasce direttamente dal comandamento dellamore lasciato da Ges ai suoi discepoli. A tale dimensione faceva riferimento anche il Concilio Vaticano II:
Questa conversione del cuore e
questa santit di vita, insieme con le
preghiere private e pubbliche per
lunit dei cristiani, devono essere
considerate come lanima di tutto il
movimento ecumenico e si possono
giustamente chiamare ecumenismo
spirituale (Decr. Unitatis redintegratio, 8). Lecumenismo infatti un
processo spirituale, che si realizza
nellobbedienza fedele al Padre, nel
compimento della volont di Cristo
e sotto la guida dello Spirito Santo.
Invochiamo dunque senza stancarci laiuto della grazia di Dio e
lilluminazione dello Spirito Santo,
che ci introduce nella verit tutta
intera, portatrice di riconciliazione e
di comunione.
Rinnovando il mio caloroso benvenuto, invoco di cuore su di voi,
su tutti i cristiani in Finlandia e sul
vostro Paese la benedizione di Dio.

Udienza al personale della Floreria apostolica

Con spirito di sacrificio e pazienza


Il personale della Floreria apostolica
stato ricevuto in udienza da Papa
Francesco nella mattina di venerd
17 gennaio, nella Sala Clementina.
A salutare e ringraziare il Pontefice
a nome dei presenti stato Giovanni
Amici, direttore della direzione
dei Servizi generali del
Governatorato. Di seguito il discorso
del Santo Padre.
Rivolgo un cordiale saluto a voi e
ai vostri familiari, cari amici.
In questi mesi mi sono reso conto di come sia prezioso il vostro lavoro. Esso riguarda principalmente
la preparazione logistica delle
udienze e delle celebrazioni nella
Basilica Vaticana, in Piazza San
Pietro, nellAula Paolo VI, nel Palazzo Apostolico e nelle altre Basiliche Papali. Lorganizzazione degli
ambienti per i vari incontri del Papa con i pellegrini, come pure per
le diverse attivit della Santa Sede,
unopera indispensabile, per ottenere locali accoglienti e strumenti
funzionali.

La vostra attivit, che comprende anche la manutenzione ordinaria degli alloggi vaticani, impegnativa e richiede spirito di sacrificio e molta pazienza. Penso, ad
esempio, alloperazione di sistemare ogni settimana le migliaia di sedie per i pellegrini che vengono alle Udienze generali; come anche al
lavoro nei vostri vari laboratori. Vi
ringrazio di cuore per la cura, la
professionalit e la disponibilit
con cui svolgete il vostro lavoro. Vi
incoraggio a perseverare nella fedelt ai vostri doveri e a mantenere
tra di voi un clima di serenit, di
reciproca fiducia e di benevolenza.
Questo stile di vita e di lavoro ritorner a beneficio di tutta la comunit lavorativa del Vaticano.
Con questi auspici, invoco su di
voi e sulle vostre famiglie la protezione di san Giuseppe lavoratore,
che custodiva la Santa Famiglia,
Ges; e con affetto vi do la mia
benedizione. E prima invochiamo
la Madonna, preghiamo la Madonna, perch anche lei ci custodisca.
Ave Maria...

In unintervista del Centro televisivo vaticano al segretario di Stato

Diplomazia dellamore
Il principio di una diplomazia umana lamore.
Lo afferma il cardinale eletto Pietro Parolin, segretario di Stato, che in unintervista al Centro
televisivo vaticano traccia un bilancio iniziale
della sua missione di primo e diretto collaboratore di Papa Francesco. Il colloquio di undici
minuti e mezzo con la collega Barbara Castelli
pubblicato integralmente sul sito (www.ctv.va)
dellemittente diretta da monsignor Dario Edoardo Vigan.
In questa fase iniziale, definita di avvio, dedicata soprattutto allo studio, alla conoscenza e
allapprofondimento dei vari problemi, il presule afferma di aver maturato la consapevolezza
che quello del segretario di Stato un servizio
molto impegnativo ed esigente, pieno di responsabilit, ma anche molto appassionante nella
nuova stagione della Chiesa inaugurata da Papa
Francesco. Perci prosegue le sue priorit
sono le stesse del Pontefice, quelle sulle quali
ha insistito sin dallinizio e che ha poi raccolto
in maniera pi organica nellEvangelii gaudium:
ovvero la trasformazione missionaria della Chiesa. Una Chiesa in uscita, in stato permanente di
missione, che punta al rinnovamento e alla conversione pastorale di tutte le strutture, quindi
anche della Curia romana e della diplomazia ecclesiastica, i due ambiti nei quali si colloca lattivit del segretario di Stato.
Unattivit che vanta una lunga tradizione, ma
che deve continuamente confrontarsi con i mutamenti dei tempi. In proposito monsignor Parolin
spiega che ogni giorno si scrivono pagine nuove di storia nella diplomazia della Santa Sede.
Pagine che si aggiungono alle pagine del passato, come testimonia il significativo riferimento
fatto da Papa Francesco ai cento anni dellinizio
della prima guerra mondiale durante il discorso
al corpo diplomatico del 13 gennaio scorso. In
quelloccasione infatti venne scritta una pagina
gloriosa sottolinea il segretario di Stato se si

pensa allimmensa opera compiuta da Benedetto


XV per fermare linutile strage.
Tra le nuove pagine di questa storia, invece, il
segretario di Stato annovera i numerosi incontri,
in questi primi mesi di pontificato, con capi di
Stato e di Governo, e con i responsabili delle organizzazioni internazionali. E ricorda in particolare la giornata di preghiera e di digiuno per la
Siria, che ha espresso la forza morale della
Chiesa: il Papa che ha saputo raccogliere e interpretare il grido di pace che sale dalla martoriata
popolazione siriana e che sale da ogni cuore desideroso di vivere in maniera umana e solidale la
sua vicenda; ha saputo tradurlo in un grande
movimento che ha portato anche i suoi frutti,
dando esempio di una forza morale e spirituale
che quello che la Santa Sede testimonia nelle
sue relazioni con gli Stati. Del resto, nota, il
Papa costituisce la coscienza morale dellumanit
e il suo richiamo viene ascoltato anche da parte
delle cancellerie e dei governi. Si rivolge unattenzione speciale a tutto quello che il Papa dice
e a tutto quello che il Papa fa, e questo perch
c un desiderio di bene e un grande sforzo
presente nel mondo per costruire la pace.
Soffermandosi poi sui principi ispiratori della
diplomazia, larcivescovo afferma che essa anzitutto deve essere umana, avere al suo centro la
persona. E Papa Francesco ci spinge a considerare questa centralit della persona umana non in
maniera astratta ma riferendosi a ogni singolo
individuo, specialmente ai poveri, gli emarginati,
i deboli, i pi vulnerabili, le persone insomma
che non hanno voce. In questottica la diplomazia deve essere una strada per lincontro, come
pi volte auspicato dal Pontefice, il quale invita
a uscire dallisolamento, perch solamente incontrandosi ci si pu capire, ci si pu accettare e
si pu collaborare.
Altri principi ispiratori della diplomazia devono essere la solidariet e limpegno di prendere a

cuore le situazioni degli altri, per contrastare


quella cultura dellindifferenza che il Papa continua a denunciare. Monsignor Parolin ne convinto: In fin dei conti la conseguenza il
principio di una diplomazia umana lamore,
lattenzione alla persona, lamore per ciascun essere umano.
Quanto allo specifico apporto che la diplomazia della Santa Sede pu offrire in questo momento in cui ci sono tanti conflitti, in cui il mondo vive tante lacerazioni e tante contrapposizioni, il segretario di Stato esorta a promuovere e
a consolidare il dialogo e il rispetto reciproco.
Soprattutto in considerazione del fatto che oggi
le diversit si sono avvicinate, si sono incontrate
e possono dare origine a scontri, a conflitti. Ecco allora che una delle sfide principali della diplomazia ecclesiastica proprio far s che le differenze politiche, culturali e religiose non diventino motivo di contrapposizione e di lotta, ma di
arricchimento reciproco.
Infine, alla domanda riguardante le aree geografiche su cui investire maggiormente, il segretario di Stato risponde che il Papa come padre
e pastore della Chiesa universale ha a cuore tutte
le situazioni. In qualsiasi parte del mondo vi siano difficolt, sofferenze e contrasti, il Papa presente con il suo cuore di rappresentante del Signore. Certo, lEuropa unarea che merita attenzione, soprattutto per quel che concerne la
costruzione di una casa comune. Alla quale la
Chiesa pu dare un contributo importante, per
evitare che resti solo una costruzione politica ed
economica; ma, conclude il presule, oggi lattenzione si sposta soprattutto nel Sud del mondo, in particolare verso quelle realt dove esistono conflitti e dove il primo impegno quello
di aiutare a ritrovare la pace. Una pace auspica che sia anche la base e il fondamento per
uno sviluppo umano integrale.

La mondanit spirituale una


tentazione pericolosa perch ammorbidisce il cuore con legoismo e
insinua nei cristiani un complesso
di inferiorit che li porta a uniformarsi al mondo, ad agire come fanno tutti seguendo la moda pi divertente. un invito a vivere la
docilit spirituale senza vendere la propria identit cristiana quello espresso da Papa Francesco nella
messa celebrata venerd 17 gennaio
nella cappella della Casa Santa
Marta.
Come nei giorni scorsi, per la sua
riflessione il Pontefice ha preso
spunto dalla lettura liturgica tratta
del primo libro di Samuele. Abbiamo visto ha spiegato come il
popolo si era allontanato da Dio,
aveva perso la conoscenza della parola di Dio: non la sentiva, non la
meditava. E quando non c la
parola di Dio ha detto il posto
viene preso da unaltra parola: la parola propria, la parola del proprio
egoismo, la parola delle proprie voglie. E anche la parola del mondo.
Meditando quanto narrato nel libro di Samuele abbiamo visto ha
proseguito come il popolo, allontanato dalla parola di Dio, aveva
sofferto quelle sconfitte che avevano provocato tantissimi morti e lasciato vedove e orfani. Erano le
sconfitte di un popolo che si era
allontanato dalla strada indicata
dal Signore.
Allontanarsi da Dio, ha notato il
Pontefice, significa perci imboccare
una strada che inevitabilmente porta a quello che abbiamo sentito oggi
(1 Samuele 8, 4-7.10-22a): il popolo
rigetta Dio. Non solo non sente la
parola di Dio, ma lo rigetta e finisce per dire: Possiamo governarci
da noi stessi, siamo liberi e vogliamo
andare su questa strada.
Samuele, ha proseguito il Papa,
soffre per questo e va dal Signore.
E il Signore, con quel buon senso
che ha, suggerisce a Samuele:
Ascolta la voce del popolo, qualunque cosa ti dicano, perch non hanno rigettato te, ma hanno rigettato
me, perch io non regni pi su di
loro.
In sostanza, ha spiegato il Papa,
il Signore lascia che il popolo continui ad allontanarsi da lui, facendogli fare esperienza di cosa significhi questo distacco. E Samuele
ha detto ancora il Pontefice
prova a convincerli e dice tutte queste cose che abbiamo sentito, che far il re con loro, con i loro figli, con
le loro figlie. Eppure, nonostante
gli avvertimenti, il popolo rifiut di
ascoltare la voce di Samuele e chiese di avere un re come giudice.
E qui, ha spiegato il Papa, c la
frase decisiva, la chiave di interpretazione per comprendere la questione. Risponde infatti il popolo a
Samuele: Saremo anche noi come
tutti i popoli. questo il loro primo pensiero, la prima proposta: un
re che sia nostro giudice, come avviene per tutti i popoli.
Una richiesta ha affermato il
Pontefice motivata da un fatto: si
erano dimenticati che loro erano
un popolo eletto. Un popolo del Signore. Un popolo scelto con amore,
portato avanti dalla mano di Dio,
proprio come il pap porta il bambino. Hanno dimenticato tutto
questo amore e vogliono diventare
come tutti i popoli.
Questo desiderio ha detto ancora il Papa torner come tentazione nella storia del popolo eletto. Ricordiamo il tempo dei Maccabei,
quando loro hanno negoziato lappartenenza come popolo eletto per
essere come tutti gli altri popoli.

una vera insurrezione. Il popolo si


ribella contro il Signore. E questa,
ha puntualizzato, la porta che si
apre verso la mondanit: come fanno tutti. Con i valori che abbiamo
ma come fanno loro; e non invece
come tu che mi hai eletto mi dici
di fare. La conseguenza pratica
che rigettano il Signore dellamore,
rigettano lelezione. E cercano la
strada della mondanit.
Certo, ha precisato il Papa, vero che il cristiano deve essere normale, come sono normali le persone.
Questo lo dice gi la Lettera a Diogneto, nei primi tempi della Chiesa.
Ma ha avvertito ci sono valori
che il cristiano non pu prendere
per s. Egli infatti deve ritenere
su di s la parola di Dio che gli dice: tu sei mio figlio, tu sei eletto, io
sono con te, io cammino con te. E
la normalit della vita esige dal cristiano fedelt alla sua elezione.
Questa sua elezione non deve mai
venderla per andare verso una uniformit mondana: questa la tentazione del popolo e anche la nostra.
Papa Francesco ha messo in guardia dalla tentazione di dimenticare
la parola di Dio, quello che ci dice
il Signore per rincorrere invece la
parola di moda. E ha commentato:
Anche quella della telenovela di
moda! Prendiamo quella: pi divertente!. Questo atteggiamento di
mondanit, ha precisato, pi
pericoloso perch pi sottile;
mentre lapostasia, cio proprio
il peccato della rottura col Signore,
si vede e si riconosce chiaramente.
Di pi: dire che saremo anche
noi come tutti i popoli rivela il fatto che essi si sentivano con un certo complesso di inferiorit per non
essere un popolo normale. E la tentazione l, dire: noi sappiamo cosa dovremo fare, che il Signore stia
tranquillo a casa sua!. Quello in
fondo era il loro pensiero, che non si
discosta dal racconto del primo
peccato, cio dalla tentazione di
prendere la propria strada e di sapere gi da soli come conoscere il bene e il male.
La tentazione ha scandito il
Pontefice indurisce il cuore. E
quando il cuore duro, quando il
cuore non aperto, la parola di Dio
non pu entrare. Non a caso Ges
ha detto a quelli di Emmaus: stolti
e tardi di cuore!; avendo il cuore
duro, non potevano capire la parola
di Dio.
Proprio la mondanit ammorbidisce il cuore. Ma gli fa male.
Perch, ha notato il Papa, non
mai una cosa buona il cuore morbido. Buono il cuore aperto alla parola di Dio, che la riceve. Come la
Madonna che meditava tutte queste
cose in cuor suo, dice il Vangelo.
Ecco dunque la priorit: Ricevere
la parola di Dio per non allontanarsi
dallelezione.
Nella preghiera allinizio della
messa ha ricordato il Pontefice
abbiamo chiesto la grazia di superare i nostri egoismi, in particolare
quello di voler fare la propria volont. Papa Francesco ha suggerito, in
conclusione, di rinnovare al Signore
la richiesta di questa grazia. E di invocare anche la grazia della docilit
spirituale, cio di aprire il cuore alla
parola di Dio. Per non fare come
questi nostri fratelli che hanno chiuso il cuore perch si erano allontanati da Dio e da tempo non sentivano
e non capivano la parola di Dio.
Che il Signore ci dia la grazia ha
auspicato di un cuore aperto per
ricevere la parola di Dio, per meditarla sempre e per prendere la
vera strada.

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