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IL FOGLIO

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: LARGO CORSIA DEI SERVI 3 - 20122 - MILANO

ANNO VI NUMERO 65

Prof contro

Arch contro

Un comunista e un liberale
contro la riforma dellUniversit
Governo duro: siete corporativi

Anche gli urbanisti di sinistra


vogliono modernizzare
il paese del non fare

Roma. Fa discutere. Uno storico comunista e un politologo liberale firmano insieme


un appello per riformare la riforma dellUniversit varata dal centro sinistra. Luciano
Canfora e Angelo Panebianco hanno le stesse preoccupazioni, condivise da gran parte
del mondo accademico. Temono gli effetti
perversi della riforma avviata da Luigi Berlinguer, che invocando gli stardard europei
ha introdotto il 3+2, la laurea breve dopo tre
anni di corso, e la specializzazione dopo altri due, oltrech un nuovo sistema di valutazione degli studenti fondato sui cosiddetti crediti formativi.
La riforma doveva aumentare il numero
dei laureati e aprire loro il mercato del lavoro? In realt, dicono i firmatari, la laurea
breve rischia di trasformare lUniversit in
un superliceo, contribuendo alla dequalificazione generale e dando solo lillusione di
una formazione professionale. La riforma
prometteva autonomia, flessibilit e interdisciplinarit? In realt, per com arrivata
in porto, pilotata dalla burocrazia ministeriale, costringe luniversit in una gabbia
dacciaio, imponendo norme uniformi che annullano
le differenze e mortificano
lautonomia. Perci Canfora e Panebianco, auspicano
interventi che potrebbero
sembrare di dettaglio ma
non lo sono.
Chiedono che le Facolt
siano libere di organizzare
le laure brevi su tre anni o
su quattro. I tre anni - dice ANGELO PANEBIANCO
Panebianco - magari vanno
pure bene per le discipline scientifiche, ma
per quelle umanistiche sono una catastrofe. E daccordo Gino Amiconi, che insegna
Chimica alla facolt di Medicina e nellambito della Societ italiana di biochimica
responsabile dellinnovazione della didattica: La nostra Facolt non contempla lauree brevi, ma anche a noi il 3+2 pone enormi problemi di organizzazione della didattica. E daccordo il prorettore del Politecnico di Milano, Giampio Bracchi: Il 3+2 per
noi va bene: corrisponde alle esigenze del
mondo del lavoro, e consente una ragionevole selezione, anche se in Italia si trovano
sempre scappatoie per aggirare la selezione delle eccellenze. E daccordo pure il
preside della Facolt di Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, Carlo Angelici: La
laurea breve pu essere sensata per ingegneria, dove si pu distinguere tra un tecnico di medio e di alto livello, ma non per chi
studia greco antico o diritto. Non possiamo
dare una laurea a un giurista che conosce
solo il diritto civile, ma non quello penale.
Perci stiamo pensando di dedicare i primi
tre anni a tutte le materie fondamentali, e
gli altri due alle complementari e alla tesi,
che in genere richiede dagli otto ai dodici
mesi di lavoro.

Roma. Reduci da ventanni di proibizionismo e immobilismo urbanistico-strutturale, si dicono arrabbiati, umiliati, delusi.
Sono architetti, professori, esperti di piani
regolatori, autostrade, sistemi idrici e ferrovie. Si riuniranno a convegno il 16 marzo,
a Roma, per ribadire il loro no alla filosofia
del vietato ricercare e vietato progettare,
che qualcuno ha grossolanamente identificato con la tutela dellambiente e della societ. Sotto lombrello dellOsservatorio
laico di Giovanni Negri rifletteranno su come modernizzare il paese del non fare,
proprio come i colleghi scienziati. Sotto i
soffitti di Palazzo San Macuto si narreranno
gli strani casi di metr, valichi, varianti,
ponti, dighe e stretti. E si scherzer sulle
boutade che circolano negli ambienti dell
integralismo verde: Mancano gli inceneritori? Meno male, cos le industrie saranno
costrette a produrre meno rifiuti. A San
Macuto verr presentato un Libro Bianco
che si propone di riaprire il dialogo tra
modernit e politica. Settimane fa, aveva
colpito che a protestare contro la politica
governativa, ci fosse il principale collaboratore di Rosy Bindi, Silvio Garattini. Ora
discutono del mal di pancia degli urbanisti storici e rigorissimi sostenitori della political correctness nel governo delle citt.
Marcello Vittorini, docente di urbanistica alla Sapienza, paragona il balzo in avanti dellItalietta nata dallunificazione che tra
il 1880 e il 1900 realizz oltre 7.000 chilometri di ferrovia, con il chiacchiericcio inconcludente e presuntuoso che ha accompagnato nellultimo ventennio la non realizzazione di opere pubbliche. Il professor Vittorini non parla di grandi opere, quelle
che fanno presa sulla pubblica opinione,
ma di sistemi complessi. Il ponte sullo stretto di Messina abbrevier pure di 20 minuti
il collegamento con lItalia continentale.
Per il problema un altro: a Eboli non si
fermato solo Cristo, ma pure i rapidi. Per avvicinare la Sicilia basterebbe potenziare la
linea Messina-Palermo. Il traffico impazzito
dei centri storici solo un sintomo di un pi
ampio squilibrio territoriale e per eliminarlo non si pu pianificar facendo come

La questione dei crediti


Laltra richiesta riguarda i crediti formativi, cio i criteri di valutazione del lavoro
degli studenti che sostituiscono i vecchi esami . La legge, spiega Panebianco, non solo
stabilisce che un credito
equivale in teoria a 25 ore
di lavoro, in aula o a casa,
da parte dello studente, il
che come fissare il salario
di un metalmeccanico, ma
stabilisce pure quanti crediti assegnare alle varie discipline, secondo un regolamento minuzioso che appiattisce tutto e annulla le
LUCIANO CANFORA diversit tra i vari corsi di
laurea. Per liberare lUniversit da questimposizione dallalto,
Canfora e Panebianco chiedono dinvertire
la proporzione tra i crediti attribuiti per legge ai vari corsi di laurea (che oggi supera il
60 per cento del totale) e quelli fissati invece dalle Universit. E rivendicano per l
Universit, le Facolt e i corsi di laurea la
libert di distribuire i crediti autonomamente.
Sembra un meccanismo oscuro, mentre
un punto nevralgico e molto delicato. Un
credito - spiega Carlo Angelici - un criterio ideale. Tutt vedere come lo si costruisce. In America, la nozione di credito non fa
riferimento alle ore di lavoro, che non sono
verificabili, ma alla differenza dei corsi, che
varia a seconda della loro durata o delle ore
di lezione. Limportante che ogni facolt
stabilisca le percentuali dei crediti autonomamente, perch diverso il caso di uno
studente di ingegneria che segue un esperimento in laboratorio e quello di uno studente di giurisprudenza che prepara unesercitazione studiando in biblioteca. Ma si
devono rispettare anche standard comuni.
E evidente che la riforma mira a facilitare
la laurea. Un conto aumentare il numero
dei laureati, un altro assicurare la loro qualit. Lappello di Panebianco e Canfora ha
investito come una scossa il governo e lUniversit. Luciano Guerzoni, sottosegretario
al Ministero dellUniversit, risponde a muso duro che i prof dellappello vogliono sospendere nei fatti una riforma attesa da
tempo, che serve a dare pi autonomia
(praticamente illimitata) alle Facolt, e
che elimina lo scandalo dei laureati ventottenni, fuori dal mercato del lavoro europeo. Chi per la laurea lunga difende interessi accademici stratificati.

quotidiano

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DIRETTORE GIULIANO FERRARA

La Giornata
* * *
In Italia

* * *
Nel mondo

UN REFERENDUM CONTRO IL FALSO


FEDERALISMO, lo chiede la Casa delle Libert. Dopo un vertice del centrodestra,
Gianfranco Fini annuncia che i leader della Casa delle Libert hanno dato mandato ai
loro parlamentari di promuovere un referendum sul falso federalismo della sinistra
(previsto per gioved mattina il voto del Senato). Anche i presidenti delle Regioni del
centrodestra - ha detto Silvio Berlusconi - seguiranno questa strada.

OGGI ARIEL SHARON PRESENTA IL


SUO GOVERNO ALLA KNESSET. Ne fanno
parte, oltre al Likud, sei partiti (tra gli altri,
laburisti, Shas e immigrati russi). La maggioranza ha 70 voti su 120. Il premier: Stiamo facendo sforzi enormi per raggiungere
la pace, ma la battaglia per la sopravvivenza di Israele non ancora finita. Avraham
Burg, presidente della Knesset: Gli israeliani vogliono dare unopportunit a Sharon, anche quelli che non lo hanno votato.

* * *

Cassazione sulla Consob: secondo la suprema corte, lorgano di vigilanza sulla Borsa pu essere chiamato a risarcire i cittadini che abbiano subto danni da operazioni
su cui mancata la corretta informazione.

* * *

Liste civetta: Casa delle Libert daccordo


con Ciampi ma lintesa deve riguardare tre
punti: no alle liste civetta, no a desistenze,
no ai ribaltoni. Rutelli: Se vinco, mi impegno a tornare alle urne in caso di un cambio
della maggioranza che mi sostiene.

* * *

Afta: gli agricoltori presidiano la frontiera


con la Francia per impedire che in Italia
entrino carichi di animali o di carni infette.
Il comitato veterinario europeo ha stabilito il blocco delle esportazioni degli animali tra i paesi Ue (sono previste per alcune
deroghe). E stato inoltre prolungato fino al
27 marzo lembargo sugli animali e prodotto britannici.

* * *

Ruini confermato presidente della Cei per


la terza volta consecutiva. E la prima volta
che un porporato resta al vertice episcopale
per 15 anni (un mandato dura cinque anni).

* * *

La legislatura potrebbe chiudersi venerd,


giorno in cui Ciampi dovrebbe firmare il decreto di scioglimento.
Il Senato ha seguito lesempio della Camera e calendarizzato i lavori parlamentari
fino a gioved. Ieri Palazzo Madama ha approvato il pacchetto sicurezza.

* * *

Casa delle Libert al 53 per cento contro il


40 di Ulivo pi Prc. Lo ha detto Berlusconi
citando gli ultimi sondaggi Datamedia.
Berlusconi sulle polemiche del Financial
Times di ieri: Vedo in Bossi unassoluta
moderazione. Unassoluta moderazione.

* * *

Rutelli a Roma. E pensare che Sisto V in


cinque anni ha costruito i palazzi Lateranensi e avviato la bonifica delle paludi pontine. Anche Aurelio Misiti, che tra il 1994 e
il 2000 ha presieduto il Consiglio superiore
dei lavori pubblici, fa confronti con lItalia
del passato: Nel decennio 60-70 il nostro
paese era allavanguardia in Europa, sia
per lalta velocit ferroviaria che per il sistema autostradale. Poi rimasto indietro.
Meglio lItalietta di fine Ottocento
Per il professor Antonio Tamburrino, che
insegna Strutture ambientali alla Sapienza,
limmobilismo attuale pu essere una reazione di ripensamento dopo una fase di sviluppo. Nei secoli scorsi siamo stati degli
apripista, lItalia era uno dei paesi pi antropizzati. Ora stiamo tirando il fiato. E successo anche allinizio dellepoca moderna:
uninversione dopo un momento di grande
innovazione. Ma dobbiamo recuperare in
fretta un ruolo attivo nella storia del pianeta. In fondo, anche gli ambientalisti promuovono lo sviluppo. Lo chiamano sviluppo sostenibile, e il sostantivo sviluppo pi
importante dellaggettivo sostenibile. Per i
nostri ambientalisti hanno lo sguardo corto.
Anchio amo le lenticchie di Castelluccio e
il lardo di Colonnata. Ma non si pu progredire solo con loro. E poi, anche quelli sono
stati inventati. Tamburrino ha una ricetta,
lo sviluppo armonico. Un progresso che rispetta lambiente. Ho lavorato come consulente del consiglio dei ministri nel 1995.
Avevamo offerto dei progetti allamministrazione comunale romana impegnata nella preparazione del Giubileo. Non li ha apprezzati. Si fermata alla teoria. Continuer a proporre un sistema di metropolitane automatizzate, senza guidatore. A Roma il metr costruito secondo principi del
secolo scorso, come un treno che collega
campagna e citt. C lostacolo dellarcheologia? Basta scendere in profondit. Ho in
mente un centro di Roma servito da stazioni del metr, distanti non pi di cinque minuti a piedi luna dallaltra. Un centro libero da motorini, autobus e automobili. Il talebano verde pu stare tranquillo: In questo modo, tra laltro, si pulisce laria.
Il Libro Bianco trabocca di jaccuse sulla
mancata modernizzazione della Roma
giubilare.Tra i vari interventi anche unintervista, del 1999, dellarchitetto Massimiliano Fuksas, che pure dice di aver votato
due volte per Rutelli: A due anni dalla fine del secondo mandato Rutelli spiegano
che stanno progettando, mentre il sistema
di trasporti in superficie penoso. Quanto
alla trasparenza, cos trasparente che non
c. Dissente dalle politiche romane anche
Giorgio Muratore, storico dellarchitettura,
che esorta i futuri gestori dei Beni culturali chiunque essi siano, a non fermarsi alle operazioni di facciata e alluso strumentale dellarchitettura contemporanea.

MERCOLED 7 MARZO 2001 - L.1500

Presentato il simbolo del Girasole: nella


parte alta c un sole che ride con la scritta
Verdi, di fianco la rosa con la scritta Sdi,
sotto la scritta Girasole con il fiore disegnato dentro la o. Francescato e Boselli:
Sar la lista che far vincere lUlivo.
Dopo lo strappo con Giorgio La Malfa,
Luciana Sbarbati ha presentato ieri il movimento Repubblicani europei. Tra le adesioni, anche quella di Vittorio Dotti, ex capogruppo di FI alla Camera.

* * *

Dopo le elezioni, la sinistra si unifichi.


Comunque vadano le Politiche - dice Walter Veltroni - i riformisti devono dare vita a
un nuovo partito e combattere insieme.

* * *

La mafia gestiva gli appalti dellInda (Istituto nazionale del Dramma antico) di Siracusa. Quindici arresti, tra cui il direttore del
teatro stabile di Catania, Filippo Amoroso.

* * *

Tutti assolti per la sciagura del Pendolino


in cui, il 12 gennaio 97, morirono otto persone. Per il tribunale di Piacenza, i 25 funzionari delle FS accusati di omicidio colposo
plurimo non hanno commesso il fatto.

* * *

E morta a 75 anni Luce DEramo. Il suo


romanzo pi celebre: Deviazione.

* * *

Borsa di Milano. Mibtel: 27.935 (+1,79%).


Leuro (0,9279) perde 0,0026 punti sul dollaro.

Andarsene cos, senza


dire lultima parola
non sarebbe stato da
lui. Milly Moratti, no
Lally, o Ninni, calma,
lo so che maschio,
Nanni, ecco Nanni Moratti, pardon, Moretti,
sapeva di essere un
grande. E perfino noi,
goliardi-bastardi per i
quali McCarthy il maggiore critico cinematografico americano del dopoguerra,
stamattina cercheremo di intrufolarci alla
prima mondiale de La stanza del figlio.
Peggio di Muccino, cui la commissione Salamandri, o Giovanna o come cazzo si chiamava, aveva negato un conto protezione,
non poteva. E, come per i complotti dei
servizi deviati, anche del Figlio in una
stanza nessuno aveva saputo una sega. Il
buon marketing di una volta. Lui era di sicuro uno psicoanalista di Ancona. La moglie, una Morante, aveva scritto La Storia
(1). E con due cos si temeva per la stanza
del bambino. Il film, molto di sinistra, venne contestato dagli slavi di Novi Ligure per
i quali quel bambino, come in genere i
bimbi perbene, doveva essere geneticamente predisposto allassassinio.
1. Quella era Elsa, questa Laura.
La Giornata realizzata in collaborazione con Chilometri

* * *

Stati Uniti, la produttivit cresciuta del


2,2 per cento nellultimo trimestre del 2000.
Meno delle previsioni del governo (2,4), pi
delle attese degli economisti (2). Il costo del
lavoro invece aumentato del 4,3 per cento
(percentuale pi alta degli ultimi tre anni).

OGGI NEL FOGLIO QUOTIDIANO

DELLUTRI
ALLUCCIARDONE
VOLEVANO DUE ANNI di galera

preventiva per un deputato, ma senza prove. Fine ingloriosa di indagini palermitane (editoriale pagina tre)

IL MOVIMENTO secondo Lanfranco Pace. Del 68 italiano non


colpisce la violenza, ma che ce ne
fu cos poca
(pagina due)

UN ANNO (e molti weekend) dopo,

la Francia adora le 35 ore. Tre giorni liberi alla settimana hanno cambiato la societ
(pagina tre)

La Shoah una balla

* * *

Negazionisti a Beirut, paga


lIran (con gli Hezbollah)

* * *

Bush sr. va a Washington, per il figlio


e la Carlyle. Pakistan e Talebani

Germania: la disoccupazione salita al 10,1


per cento a febbraio, +0,1 rispetto al mese
precedente. Lo dice lUfficio del lavoro.
Il Papa potrebbe andare ad Atene ai primi
di maggio. Atteso, ieri sera, lannuncio del
Sinodo greco ortodosso riunito nella capitale greca. Isidor Batikha, larcivescovo incaricato di organizzare la visita di Giovanni
Paolo II in Siria: Il Pontefice annuncer la
ritrovata unit tra le Chiese siriane, quella
occidentale e quella orientale. Alessio II,
capo della Chiesa ortodossa russa: Ho avuto pressioni politiche per invitare il Papa a
Mosca, ma non se ne far nulla finch non
risolveremo i contrasti.

* * *

Il giudice a Napster: Avete tre giorni per


togliere dal sito tutta la musica coperta da
diritto dautore. Le industrie discografiche
dovranno indicare le canzoni vietate. Prima
Napster aveva annunciato di aver cominciato a mettere i primi blocchi.

* * *

La Cina aumenter le spese militari del


17,7 per cento. Lo ha annunciato il ministro
delle Finanze, Xiang Huaicheng, allAssemblea nazionale del popolo. Il governo
comunista minaccia gli Stati Uniti: Se venderete armi a Taiwan, correrete seri pericoli. Pechino nega di aver aiutato Baghdad
a ricostruire la difesa antiaerea.

* * *

Argentina, un giudice contro lamnistia ai


militari. Durante un processo per il rapimento di una ragazza, il giudice federale
Gabriel Cavallo ha giudicato incostituzionali due leggi che impediscono lincriminazione degli ufficiali della dittatura.

* * *

Russia, la Duma voter la sfiducia al governo il 14 marzo. Lo ha detto il leader dei


comunisti, Ghennadij Zjuganov. Anche il
partito di Putin vuole le elezioni anticipate.

* * *

Stati Uniti e Ue contro i ribelli albanesi


nel sud della Serbia e in Macedonia: Vanno isolati. Anche il premier albanese, Ilir
Meta, li ha invitati a lasciare le armi. Il governo di Skopje ha chiesto alle Nazioni Unite di creare una zona smilitarizzata lungo il
confine tra Macedonia e Kosovo.

* * *

Kim Dae Jung a Washington. Il presidente sudcoreano incontrer Bush, Powell e il


ministro del Tesoro Paul ONeill. In agenda:
i rapporti con la Corea del Nord e la situazione economica in Estremo Oriente.
Dick Cheney uscito dallospedale dopo
loperazione al cuore. I medici: Sta bene.

* * *

Spagna, arrestati 15 ragazzi dellEta. La polizia: Erano della Haila, lala giovanile dellorganizzazione terroristica basca.

* * *

Ulster, Blair vuole rilanciare i negoziati di


pace. Ieri ha chiamato il premier irlandese,
Bertie Ahern. I servizi segreti inglesi temono nuovi attentati della Real Ira a Londra.
Secondo il quotidiano The Indipendent,
un inviato di Saddam Hussein sarebbe volato a Londra per riallacciare i rapporti diplomatici con il governo britannico.

* * *

Afghanistan, i talebani hanno sospeso la


demolizione dei Buddha a Bamiyan. Ricominciamo domenica, dopo la festa di Eid ul
Adha, hanno detto gli integralisti.
Questo numero stato chiuso in redazione alle 19,45

La notizia arrivata a Foggy Bottom dal Libano preoccupante. La comunit ebraica


americana in allarme. LIran, con gli Hezbollah, ha organizzato una conferenza sulla
negazione dellOlocausto a Beirut. Luomo
FOGGY BOTTOM

scelto dal ministero della Cultura di Teheran


per coordinare il convegno lo storico negazionista svizzero Juergen Graf. Il personaggio,
direttore di Verit et justice, oggi ospite del
governo a Teheran. Collabora con Graf, nel
progetto libanese, lamericano Mark Weber,
direttore dellInstitute for Historical Review,
organizzazione negazionista californiana. La
conferenza si dovrebbe tenere a Beirut tra il
31 marzo e il 3 aprile. Gli obiettivi dellincontro sono rafforzare la cooperazione fra i paesi islamici e i negazionisti occidentali. Graf e
Weber ogni anno organizzano incontri negazionisti, ma quello di Beirut il primo sostenuto da Hezbollah e Iran. E il primo a svolgersi in un paese arabo. LIran ha gi stanziato 100 mila dollari e si occuper della sicurezza. Luomo di Teheran a Beirut incaricato
di tutto Mahdi Taskhiri, addetto culturale e
uomo dei servizi. Taskhiri al servizio del
fratello Ali, capo dellIslamic Culture and
Communication Organization, istituzione politico-culturale in ottimi rapporti con Graf. Al
dibattito beirutiano sono stati invitati due
esponenti anti israeliani, Robert Faurisson e
Roger Garaudy. Il rapporto fra Graf e gli iraniani dura da 15 anni, si intensificato dopo
la condanna di Graf in Svizzera a 15 mesi, nel
1998, per negazione dellOlocausto. A met
novembre del 2000 Graf arrivato a Teheran,
ospite di Al Taskhiri. E dopo di lui lIran ha
dato rifugio a un suo seguace, lo svizzero Wolfang Frohlich. Oggi Graf conduce da Teheran
le sue attivit negazioniste, insegna alluniversit, parla allIran Broadcasting Company,
la radio iraniana. E scrive in favore degli
Hezbollah: organizzazione armata libanese
strutturata come il partito nazista, che ha
adottato persino il saluto hitleriano.
Lex presidente George Bush si fa vedere
spesso a Washington. Incontra vecchi amici.
La settimana scorsa venuto in visita privata
a Foggy Bottom da Colin Powell, partecipa ai
meeting del potente Carlyle group, societ di
investimenti del suo clan di cui fanno parte
James Baker, Frank Carlucci, Robert Grady.
E dorme alla Casa Bianca, ospite del figlio.
Ora che Dick Cheney appena uscito dallopedale e dovr riposarsi, dopo loperazione
di due giorni fa, Bush padre d consigli a Bush figlio a tempo pieno. Soprattutto su quattro dossier: tasse, economia, energia, politica
estera (Medio Oriente, Russia, Cina e Giappone sono le specializzazioni di Bush sr.). Lex
presidente ha a cuore due paesi: Kuwait e
Arabia Saudita. Ma in questi giorni si occupa
di Thailandia e Filippine, Cina e Giappone.
Bush sr. gode di ottima salute anche se prende dosi massicce di Malox per lacidit di stomaco. La cucina della Casa Bianca gli prepara minestrine e bistecchine, la dieta di chi
soffre di disturbi gastrici.
Si chiama Inter service intelligence directorate il servizio segreto del Pakistan, diretto dal terribile generale Mohmoud Ahmad. LIsi ha sostenuto i talebani, li ha riforniti di armi e di informazioni utili, ha permesso che ben 20.000 pakistani si arruolassero tra le truppe di Mohamed Omar, il leader
dei Talebani. Le pressioni della passata amministrazione Clinton sul governo del generale Pervez Musharraf non hanno avuto leffetto di interrompere il legame Pakistan-Afghanistan. Ma ora la Cia, il Pentagono, la Sicurezza nazionale e Foggy Bottom hanno deciso di costringere il Pakistan a scegliere o il
consenso delle nazioni civili o i Talebani. La
tensione salita negli ultimi giorni da quando i Talebani hanno deciso di distruggere i
Buddha di Bamiyan. Tutta lAsia buddista
indignata. Il regime di Kabul non mai stato
cos inviso. E Foggy Bottom ritiene che per il
Pakistan sia il momento di scegliere. Se il regime dei generali si schierer, per, con lOccidente, lopinione pubblica di Islamabad li
condanner. Qualche settimana fa nel grande monastero islamico di Dal-ul-Aloom Haqqania trecento capi religiosi hanno votato il
sostegno ai Talebani e chiesto al governo di
continuare a sostenerli. Pena la rivolta fondamentalista.

Perch lEuropa pu attendere

La Svizzera vuole essere


meno sola ma per ora
bastano i patti daffari
Il governo era per il no al referendum
ma ha fatto piccoli passi verso lOnu
e lUe. La netta vittoria complica tutto

Per Blocher festa grande


Berna. Questa Europa un progetto sbagliato. A dirlo Christoph Blocher, il leader carismatico della destra populista svizzera. La sua interpretazione del voto con il
quale domenica scorsa gli svizzeri hanno
detto no allimmediata apertura di negoziati per ladesione allUnione europea,
diametralmente opposta a quella che ne d
il governo elvetico. Ma il governo, che pure
chiedeva ai cittadini di respingere la proposta, appare imbarazzato da questa vittoria che ha assunto dimensioni inattese (il
76,7 per cento) e che regala al suo principale oppositore la sicurezza di avere in pugno
il dissenso popolare anche rispetto ad altre
scelte politiche di fondo.
Imprenditore di successo, Christoph Blocher lavora da una decina danni al progetto dichiarato di indebolire la politica e lo
Stato sociale a favore di una maggiore importanza delleconomia nel processo decisionale. Lavversione allEuropa uno dei
temi centrali del suo programma: la piccola
Svizzera, isola di liberismo economico quasi totale, non pu perdere vantaggi e privilegi lasciandosi affogare passivamente nel
mare delle direttive comunitarie. Tuttavia
anche resistere e isolarsi ostinatamente pu
essere controproducente. Di qui la strategia
di Blocher e dei potentati economici: restare fuori dallUe il pi a lungo possibile, negoziare dallesterno tutto il negoziabile e
trarre da questa situazione il maggior profitto possibile. Naturalmente, trasferire questa strategia sul piano politico e diplomatico, nelle dovute forme e con motivazioni
credibili, non impresa facile. Ma questi sono problemi del governo. Blocher che pure ha un uomo del suo partito nellesecutivo
federale si limita a svolgere quel ruolo di
censore e di pungolatore che il mondo economico in modo pi o meno tacito gli ha affidato. E
per ottenere il consenso
si
serve di argomenti un
po demagogici e ultimativi: lindipendenza del paese e la tradizionale neutralit elvetica sono in pericolo;
il processo di apertura del paese (pi stranieri, pi criminalit, pi disordine) va fermato e perci limmigrazione va posta sotto
controllo; il nemico interno la sinistra, che
vuole secondo Blocher soltanto sperperare il denaro pubblico ed eliminare il segreto bancario. La proposta, lanciata cinque
anni fa dalla sinistra, di aprire subito i negoziati di adesione allUe, non poteva trovare il consenso del Consiglio federale (il governo), che nel frattempo era riuscito a concludere con lUe una serie di accordi economici settoriali. Berna preferisce gestire il
processo di avvicinamento allUnione europea con calma, senza farsi travolgere n dagli entusiasmi della sinistra europeista, n
dagli atteggiamenti perentori di Blocher.
Il ministro degli Esteri: Non un rifiuto
Dopo che lanno scorso i cittadini avevano approvato, con il 67 per cento dei voti, gli
accordi economici con lUe, gli osservatori
si attendevano una consistente quota, sia
pur minoritaria, di consensi alla proposta
della sinistra. Il governo sperava cos di ottenere una conferma della sua politica, senza offrire troppi argomenti alla protesta della destra. Invece, quel 67 per cento che lanno scorso era stato interpretato come un
s degli svizzeri allEuropa, di colpo diventato un 77 per cento di no. Come spiegarlo a Bruxelles? Come far capire ai Quindici che la bocciatura di un aspetto formale
non va vista come un rifiuto dellEuropa?
Da questi interrogativi nasce limbarazzo
del governo, il cui compito sarebbe stato
molto pi facile se la proposta fosse stata respinta con una quota di no di poco superiore al 50 per cento. Il ministro degli Esteri, Joseph Deiss, si affrettato a dire che la
decisione popolare non rappresenta un rifiuto delladesione allUe, ma conferma la
politica dintegrazione europea del governo. Gli ha fatto eco, beffardo, Blocher: Nessuno pu capire questa dichiarazione del
ministro Deiss. Ma linquietudine del Consiglio federale ancor pi comprensibile
perch lo stesso Blocher dice che questo voto lo incoraggia a proseguire anche la battaglia contro ladesione allOnu, sulla quale
gli svizzeri dovranno pronunciarsi lanno
prossimo. Se i rapporti con lUe sono fondamentali dal punto di vista economico, quelli con lOnu sono essenziali sul piano politico. Il governo vuole togliere la Svizzera da
un isolamento che spesso la rende invisa e
ne ostacola le relazioni internazionali. Blocher vuole invece conservare la situazione
attuale il pi a lungo possibile: a lui basta
che siano ben visti i capitali, leconomia e il
mondo degli affari svizzeri. Per lui, la Svizzera sar a lungo unisola felice. LEuropa
dice sar pure diventata un grande villaggio, ma sar bello viverci se tutti gli abitanti avranno nelle loro mani le chiavi di casa propria.

ANNO VI NUMERO 65 - PAG 2

Gossip
Affidato alla Montecchi
il pallottoliere dellUlivo
non fa cilecca
Oggi pomeriggio ho dormito per due
ore nella Biblioteca della Camera dei Comuni! Un profondo sonno parlamentare. Non c dormita paragonabile: sostanziosa, profonda, e colpevole (Henry
Chips Channon, 1939).
Cercasi. Lonorevole Sandra Fei (An) vorrebbe distrarsi un po dalla noia di fine legislatura, e al riguardo dichiara: In questo
momento ci vorrebbe un fidanzato. Magari!
Sarebbe un bel diversivo. Il mio fidanzato
ideale deve essere attivo, simpatico, generoso, economicamente dotato, un po internazionale, capace di esprimere le proprie emozioni, sostanzialmente di bellaspetto, senza
complessi inibitori, libero in tutti i sensi, magro, e dal metro e ottanta in su.
Controsanremo. Lonorevole Antonio Martusciello (FI) ha seguito il recente ciclo delle
sinfonie di Beethoven organizzato dallAccademia di Santa Cecilia, e Paolo Isotta, il prestigioso critico musicale del Corriere della
Sera, ha detto che, nellelezione del sindaco
di Napoli, voter per lui. Lonorevole, inoltre,
esprime la classifica della sua musica preferita: Primo Beethoven, seconda Enya, terzo
Gianni Morandi.
Comunisti tostati. Il centrosinistra andato al voto a Montecitorio sul federalismo con
la certezza di spuntarla. Il segretario del Pdci, onorevole Oliviero Diliberto, rileva infatti che il conteggio dei voti a favore, questa
volta, stato effettuato mica da Arturo Parisi, bens dalla compagna Elena Montecchi,
una comunista emiliana di quelle toste.
Prato zoologico. Lonorevole Cristina Matranga (FI) andata negli Usa, per lavoro, ma
dopo due giorni tornata: Mi sono procurata uno strappo alla schiena durante il fitness
a New York, ma ora sono di nuovo in fiore e
la leonessa che in me ruggisce.
Sprezzo del pericolo. Il vicepresidente della Camera, onorevole Carlo Giovanardi (Ccd)
la scorsa settimana rimasto senza benzina
sullautostrada Modena-Parma. Prontamente intervenute, con apposita lattina, le forze
dellordine.
Bel fumo. Alcuni suggerimenti dellonorevole Giovanni Meloni (Pdci) a chi fuma la pipa: E sempre necessario tenere presente
una proporzione scientifica: per ogni mezza
giornata di fumo bisogna far riposare lo strumento per una settimana. Quanto alle miscele, chi vuole fare da s pu utilizzare un
cognac molto secco, stagionato, da aggiungere oculatamente al tabacco in modo che distribuisca con equilibrio la sua fragranza.
Limportante comunque preparare miscele diverse, perch a seconda delle situazioni
si deve poter disporre di un sapore diverso.
Una miscela leggera e aromatica preferibile al mattino, mentre una pi pesante e sostanziosa, di una certa soddisfazione, va bene dopo cena e per il giorno delle elezioni.
Sportivo. Lonorevole Emilio Delbono, candidato a Brescia per il Ppi, guarda sportivamente ai possibili esiti elettorali, e infatti a
Montecitorio si accomiatato con simpatia
da alcuni amici del centrodestra: Volevo salutarti ha detto visto come stanno andando le cose, non so se ci rivedremo nella prossima legislatura.
Francesco Storace: la mia vita (4). Il presidente della Regione Lazio, onorevole Francesco Storace, a causa della caccia alluomo, fu costretto, a cambiare scuola per iscriversi al San Leone Magno, dove riusc a entrare grazie a una raccomandazione dellex
presidente del Consiglio Giuseppe Pella: I
rossi chiarisce - mi avevano cacciato dal
XXIII liceo, ma una volta entrato al San Leone, una scuola privata selezionatissima, mi
volevano cacciare i preti: ero troppo casinista. L, il mio insegnante di filosofia era
Alexander Langer, e in classe ero con Ivana
Della Portella, che poi diventata consigliere comunale dei Ds. Una bella ragazza, di cui
mi ero anche innamorato. In italiano e matematica, le mie materie forti, prendevo sempre intorno allotto, mentre non sopportavo
fisica e inglese. Ma la materia pi ostica, per
me, era disegno, tanto che in primo liceo fui
anche rimandato, da un professore fijo de
na mignotta che mi fece la guerra e, per una
sola materia, per di pi come quella, mi rovin lestate: mio padre mi fece fare tutto
agosto le ripetizioni. Se ci ripenso mi viene
di nuovo il nervoso.
(continua)
Antonello Capurso

IL RIEMPITIVO
di Pietrangelo Buttafuoco

Sul notiziario del ministero del


Tesoro si chiedono: LEuro a Cuneo, a
che punto siamo?. A che punto devono
essere? Uomini di mondo sono. Fanno i
gavettoni con lEuro.

IL FOGLIO quotidiano

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IL FOGLIO QUOTIDIANO

MERCOLED 7 MARZO 2001

MINIMA IMMORALIA

Il Cav. non dovr darsi pena, la Rai transumer da s


Roma. La prima transumanza stata quella di Pierluigi Celli. Fatta alla Celli, e cio
andandosene. Ed finita l. Non senza aver
celebrato gli errori come se fossero grandezze, rimirando da lontano le macerie fumanti
della tv di Stato dove la transumanza, il pellegrinaggio dello stato in loco per lo stare in
auge, la regola eterna delladattamento,
dellallerta rispetto allaria che tira.
Celli se n andato lasciando soli soletti i
suoi, da Andrea Giampaoli, direttore della
divisione due, alla bella vip Federica Panicucci, gi celebrata nemica di Marina La Rosa, quella di GF. La storia di Celli di oggi la
storia del vuoto che ha lasciato, soprattutto
adesso che nessuno pi chiama Tot Cardinale e tanti di quelli che hanno raccolto firme per Beppe Giulietti si preparano a fare
sorpassi a destra. Avvicinamenti vengono
registrati in area movimentista: la bella e fascinosa Carmen Lasorella ribattezzata in
omaggio allo sfortunato Sanremo bentivogliocarmelina celebrante a suo tempo lUlivo, ha gi dato prova di tollerante dialogo a
destra. Perfino Mariolina Sattanino, che come signora chic ricca di suo in sinisteritas,
vanta credenziali di nulla osta per il futuribile nuovo corso. Assolutamente dada invece la posizione della superba Rosanna
Cancellieri, il primo topless di Mastino a
Fregene, la donna che credeva di essere Rita Hayworth. Dopo aver pianto calde lacrime davanti al baffo di Occhetto, andata ad
applaudire il Cav. tra le Azzurre di Milano.

Ma siccome non di sole dive fatta la vita,


ma di retrovie del comando, qui si registrano
quelle disponibilit che delle rivoluzioni fanno lautomatismo di regime. Non siamo ai livelli del 94, quando da Francesco Storace ci
andavano mostrando le foto dei nonni in camicia nera, ma le professioni di sincero anticomunismo si sprecano. Roberto Di Russo, ex
capo del personale, presidente di Raitrade,
quasi quasi si butta a destra. Giancarlo Leone, gi alfiere della stagione di Enzo Siciliano, definito a suo tempo il manganello di
Iseppi, quasi quasi si butta a destra. Rubens
Esposito, il direttore degli affari legali, quasi
quasi si butta a destra. Il celliano Piero Gaffuri, capo della divisione produzione, quasi
quasi si butta a destra. Maurizio Beretta, direttore di Rai Uno, un cattolico di Padre
Pio e perci a destra bello che buttato.
Per ha ragione Piero Vigorelli: Io lho detto a Berlusconi dice agli amici lo straordinario cronista bisogna lasciare la Rai cos
com, tanto si aggiusta da sola rispetto al governo che arriva, piuttosto urgente ripulire
Mediaset. La Rai, come postazione giornalistica, come azienda del racconto italiano, si
aggiusta da s, si conforma alle forme del potere. E il tempio celeste del pesceinbarilismo. Quando nel 1994 il Polo vinse le elezioni, la certificazione dellavvenuto trauma per
il Cavallo di via Mazzini si concretizz lungo
il bancone del Caff Giolitti. L, a prendere il
caff con un cronista, cera Italo Bocchino,
che allora era solo il cronista parlamentare

del Secolo dItalia (mai filato di pezza da nessuno). Bocchino dice al suo amico: Adesso ti
faccio vedere qual la vita del vincitore. Cera l Francesco Pionati, demitiano storico
della Rai, compare di battesimo di Nicola
Mancino (nei giorni del ribaltone di Mastella,
infatti, Pionati rassicurava il centrosinistra
mostrando la foto della cerimonia), ma anche
prossimo candidato del Ccd. Bocchino lo
chiama: Pionati!. Fu una magia. Quello, che
fino a un giorno prima non lo considerava tra
gli umani affanni, si precipita affettuoso al

OGGI Nuvoloso sulle regioni nord-occidentali, parzialmente nuvoloso sul resto


del nord. Centro: nuvoloso con locali piogge sulla Toscana. Poco nuvoloso al sud.
DOMANI Molto nuvoloso al nord con
piogge localmente intense. Nuvoloso al
centro con piogge. Parzialmente nuvoloso
al sud, tendenza ad aumento delle nubi.

grido di Maestro!. Ha ragione Vigorelli, in


Rai si aggiusta tutto automaticamente, senza
neppure fare affidamento alla laboriosa pazienza di Paolo Romani (FI) che ascolta tutte
le lamentazioni dei prenotandi perch tutto,
poi, si risolve nellautomatismo del centrismo. Francesca Grimaldi, televolto del Tg1,
antemarcia di An nel 94, durante tutto il
dramma dei ribaltoni, grazie ai consigli di
amici avveduti come Enrico Messina, aveva
avviato unamicizia con il Ppi prontamente rivirata ai vecchi lidi, per su Forza Italia. Lantico quirinalista Fabrizio Ferragni riconosciuto come uomo di Mancino (e di Oscar Luigi Scalfaro), ha gi dato la sua simpatia ad
Antonio Tajani. Franco Scaglia, vicedirettore
di Rai International, mastelliano di obbedienza cardinaliana, promoter di Tot (di cui
nessuno sapeva che fosse candidato in Lazio
alle Regionali), oggi il braccio destro di Gabriella Carlucci. A Massimo Gigotti, gi andreottiano, amico di Mastella in et Udeur, si
attribuisce una battuta fatta a un povero direttore ds doc, il giorno dopo la vittoria di Storace: Che bella legnata che vi abbiamo dato!. E automatismo simpone, perfino nelle
aperture di credito. Lilli Gruber che pure era
stata lanimatrice della campagna abbonato
alza la voce, intervistata dal Monde, ha detto: Non si pu immaginare che Berlusconi,
possa ispirare un governo dove alla Rai le logiche di appartenenza prevalgano sulle logiche professionali. Ha ragione Vigorelli. E
pi urgente aggiustare Mediaset.
P. But.

IL MOVIMENTO SECONDO LANFRANCO PACE

Del 68 italiano non colpisce la violenza, ma che ce ne fu cos poca


POI CREBBE IN MODO ESPONENZIALE, MA IN ITALIA NON CI FU UN PERICOLO PER LA DEMOCRAZIA COME SOSTENNE IL PCI
ue-reste-t-il del Sessantotto e dintorni? A
Q
leggere le cronache recenti, una foto ingiallita, del 1973, in cui si vede un piccoletto
accanirsi con un bastone su un poliziotto in
divisa. E qualche frase tratta da un libro allora in voga, Le grand Bazar (1975), in cui si
inneggia alla libert sessuale dei bambini e
alle pratiche trasgressive nei nidi dinfanzia
antiautoritari e autogestiti. Come in un logoro copione, sono stati ex terroristi, pentiti e
no, i loro eredi, fra cui spicca Bettina Rhl, figlia della scomparsa Ulrike Meinhof, uno dei
leader della Baader-Meinhof, a rilanciare
lannoso dibattito sul Sessantotto e dintorni,
rispolverando cos il lontano passato di Joschka Fischer e Daniel Cohn-Bendit. Con lobiettivo di mostrare, come ha scritto la Rhl

Dare e ricevere colpi fa parte


indifferentemente del mestiere del
poliziotto e del rivoltoso. Hanno
entrambi giustificazione morale
nel suo sito Internet, che tipo di uomini fossero. Fischer e Cohn-Bendit si sono difesi nellunico modo consentito dal loro status di politico di successo: chiedendo scusa e rimettendosi alla clemenza di chi giudica. I loro avversari, dallInghilterra alla Francia alla Germania, non demordono, puntando alle dimissioni di Fischer dal governo tedesco.
Questa forzosa rivisitazione esogena del
Sessantotto sta rimbalzando seppur stancamente anche in Italia. Dove per non si presenta con limmediatezza di una battaglia politica di oggi sia pure combattuta nella melma. Ma assume tuttaltro significato. Ovviamente obliquo, come servisse a inverare recenti abbandoni e nuove ideologie daccatto.
Di fatto nessuno vuole sapere cosa accadde
veramente in quel 1968 gi rottamato. Se la
nostra scoperta del corpo fu non solo vitale
ma anche incerta e goffa, se si consumarono
solo belle avventure di una notte o anche
lunghi e tormentati apprendistati damore.
Se ebbe ragione il noto linguista, oggi ministro, quando scrisse che la sola novit fu luso del sostantivo cazzo come generico
rafforzativo retorico. O Pier Paolo Pasolini
che annotava diligentemente in pacchetti da
cinque, gli a monte a valle, nella misura

torit, fu un detonatore importante del movimento ma si perse rapidamente nelle brume.


Formati alla scuola del partito comunista, la
maggioranza di noi avrebbe acconsentito a riconoscere un principio dautorit e volentieri dialogato con padri severi ma autorevoli,
come fece il movimento francese. Il problema
che da quelle parti tra i Lvi-Strauss, Lacan, Foucault, Sartre cera ampia scelta. Noi

PICCOLA POSTA

tazione di dire no, vietato di vietare di vietare. Come dire, lultima abiura. Che non solo decentemente impossibile ma rischia anche di essere stupida.
Il Sessantotto francese fu potente. Mise un
paese in bilico, un regime in ginocchio.
Svuot i palazzi del potere, obblig un vecchio generale a mendicare aiuti dai suoi nemici di sempre. Fu molto violento e non ci fu-

Gentile Mina, ho letto con speciale attenzione lultima puntata della sua rubrica sulla Stampa, Macch festa delle donne. Fra le riproduzioni speculari dellimmaginario maschile cui leterogenesi dei fini rischia di
portare le aspirazioni femministe, lei cita di
passaggio anche il servizio militare. Appartenendo a un genere impegnato da parecchie migliaia di anni a giocare ai soldatini
se non militare, militante seppure da un
tentato congedo, ho diffidato fortemente delle obiezioni, specialmente provenienti da
uomini, al diritto delle donne di accesso alle forze armate. La permanenza del divieto
mi sembrava evidentemente perpetuare un
pregiudizio e limitare la libert personale

delle donne. Viceversa, la sua abolizione mi


sembrava dare alle donne, col diritto di fare
il soldato, la libert di scegliere di non farlo,
e comunque di non farlo nei modi pi tradizionalmente maschili. (Per esempio, che le
forze armate internazionali in luoghi della
terra in cui si conduce una guerra quotidiana contro le donne comprendano un numero alto e autorevole di donne molto importante, no?) Mi pare che dovrebbe essere cos per ogni attivit umana. Laltroieri sono
state diffuse le cifre aggiornate sulla caduta
precipitosa delle vocazioni femminili al servizio militare, rispetto al primo anno. Questa
forse una buona notizia, appena incrinata
dalla dichiarazione delle autorit secondo
cui comunque le donne militari sono, come
in ogni campo, le pi motivate e le pi aggressive. Molti affezionati saluti.

avemmo a che fare con i cinici, i tromboni e i


soliti opportunisti, i maestri dellammiccamento fasullo che saltellavano intorno ai cortei gridando Mosca, Pechino un sol destino.
Purtroppo mi punge vaghezza che solo interessi quel banale clich del 1973. Che si
chieda ai sessantottardi di bruciarlo simbolicamente per sotterrare definitivamente la
forma stessa, larchetipo di ogni rivolta possibile. Perch altro la foto non contiene. Uno
storico che riconsidera gli avvenimenti solo
alla luce di nuove fonti e di nuove testimonianze, non la terrebbe nemmeno in archivio,

rono morti. Il Sessantotto italiano, almeno


quello stricto sensu che va dallautunno del
1967 al successivo, fu invece sostanzialmente
moderato, non disdegn dincontrare i rettori e per lessenziale si limit a battersi contro la riforma Gui. Fu anche poco violento.
Per caso, non per scelta perch non ci fu nessun dibattito in materia. Il solo che si aggirava per i luoghi predicando non-violenza era
un alieno e si chiamava Marco Pannella. Luso della violenza, a parte comprensibili paure, tutti lo condividevano. Gli antiautoritari,
i cattolici che ce lavevano con la scuola di

di Adriano Sofri

lare? Il primo fuoco da cui prendere le distanze, lorigine del diciannovismo contro cui
si lancer con toni apocalittici Enrico Berlinguer, lavvisaglia degli anni di piombo? E
innegabile che la violenza crebbe in poco
tempo in modo esponenziale. Si dice oggi che
molti ebbero la sensazione di ritrovarsi come
in un tunnel buio, di fronte a uno Stato mostruoso capace di deviare i propri apparati e
pianificare il terrore. Ma anche chi mantenne la mente fredda, non credette mai alla facile demagogia delle bombe di Stato, ai commissari che buttavano gli anarchici dalla finestra, non si domand mai se rinunciare o
meno alluso della violenza. Non per prometeica onnipotenza ma semmai per laltrui impotenza, per linesistenza di una sponda rifor-

Avremmo dialogato con padri


anche severi, ci scontrammo con
cinici, tromboni, opportunisti e
maestri dellammiccamento
mista degna del nome. Quando si chiede tanto senza ottenere nulla, normale che ognuno resti sulle sue e che il gioco sincattivisca.
In fondo la guerra civile spesso una riforma
mancata. La Francia di Giscard dEstaing arrest londa lunga del suo Sessantotto graziando dufficio i violenti e cambiando il volto del paese. In Italia, pure chi incarnava a
torto o a ragione grandi speranze di cambiamento prefer il compromesso con il regime
esistente. Non ci si poteva dunque stupire n
allora n oggi della piega presa dagli avvenimenti. Come scrisse allepoca lo storico Fernard Braudel quel che colpisce dellItalia
non che ci sia la violenza ma che ce ne sia
cos poca.
Pi o meno in quegli anni, negli aborriti
Stati Uniti, i minatori degli Appalachi facevano picchetti di sciopero con i winchester e
si scontravano con la milizia privata della
Pinkerton. Non risulta che a Washington
qualcuno abbia gridato alla democrazia in
pericolo. Eldridge Cleaver e le pantere nere
erano soliti fare conferenze stampa in televisione armati di kalashnikov. Molti furono uccisi, altri finirono in carcere o si rifugiarono
allestero. Poi tornarono a casa. Non risulta
che qualcuno gli abbia chiesto di rivedere il

La leggenda di Valle Giulia dice


che rispondemmo alle cariche di
una polizia brutale. Non fu cos,
lo scontro fu preparato e cercato

La Francia arrest londa lunga


del suo 68 graziando dufficio i
violenti. Esorcizzare la violenza
atto di sfiducia nella democrazia

in cui che si schiantavano al suolo di fumose assemblee. Nessuno vuole sapere se Azzurro fu davvero la canzone culto di quellanno. Se i selvaggi furono una sparuta minoranza, i pochi che si ritrovarono al Brancaccio per uno storico concerto di Jimi Hendrix. E quelli ancor meno numerosi che ruppero con il Pci fin dai giorni dei Sovversivi,
lo straordinario avviso di tempesta lanciato
dai fratelli Taviani, con i funerali di Palmiro
Togliatti sullo sfondo.
No, non questo di cui oggi si vuole la rivisitazione. N del vitalismo, dellonnipotenza, dello scadente dannunzianesimo di massa, di cui ha scritto una bella penna di uno
che pure parente stretto. Per tutto questo
siamo gi stati condannati, in tempo e in ordine. Dalla Chiesa, per aver messo in crisi la
famiglia, il matrimonio, la procreazione. Dagli industriali per aver distrutto lordine produttivo e il lavoro. Dagli accademici e dagli
intellettuali per aver svuotato la scuola e la
cultura. Dai tribunali per reati vari. E last but
not least da Claudio Martelli per linsieme
della nostra opera. Al punto che dovremmo
coltivare lautoassoluzione, lindulgenza verso noi stessi come diritto inalienabile alla sopravvivenza.
Non credo nemmeno che vogliano sapere
davvero cosa pensavamo allora o pensiamo
oggi del Grand Bazar, delle tormentate
esperienze delle Comuni I e II di Berlino, delle teorie di Wilhelm Reich, David Cooper e
Margaret Mead, dellimpossibile educazione
senza tab, senza traumi, senza proibizioni.
La rivolta contro lautoritarismo, inteso come
eccesso, deriva arrogante del principio dau-

loro passato. La democrazia un insieme di


forme in movimento: per questo sa digerire,
incanalare anche le forme pi esasperate di
rivolta. E nellassimilazione, nella riduzione
del conflitto si rigenera. Pensavo allora e
penso ancora oggi che esorcizzare la violenza
sia il peggiore atto di sfiducia nei confronti
della democrazia.
Vero che la sinistra italiana ha sempre
considerato fragile e incerta la sua acquisizione. Negli anni Sessanta e Settanta i dirigenti del Pci mettevano discretamente in
guardia, una domenica s e laltra pure, dal
colpo di Stato imminente. Enrico Berlinguer
traumatizzato dalla fine del governo frontista
di Salvador Allende in Cile afferm che lItalia non si poteva governare con il 51 per
cento dei voti. I loro eredi li seguono a ruota,
il tragico in meno, il ridicolo in pi. Un vicepremier riuscito tempo fa a dire che quando si fischia un primo ministro, la democrazia in pericolo. Se ne vanno ormai a spasso sullascissa del tempo, i post-comunisti.
Risalgono a prima di Marx, di Nietzsche, di
Freud, a prima di tutto, cercando la sorgente dei buoni e corretti sentimenti. Allindomani della caduta del muro di Berlino, un
giornale pubblic un grande articolo sullattualit e limportanza di Karl Marx: era il
Wall Street Journal. NellUltimo bacio di Gabriele Muccino, film culto per trentenni nellItalia post-comunista, si dice che la vera rivoluzione la normalit. Ecco, a ciascuno il
suo. Lasciate a noi il Sessantotto e dintorni.
E a tutti una libert fondamentale e piacevole: quella di sbagliare.
(2. continua)
Lanfranco Pace

se non come prova dellesotica entrata in societ di un futuro vicecancelliere. Foto di giovani e meno giovani che non solo inneggiarono alla violenza ma la praticarono fino alle
ultime, tragiche conseguenze ne esistono a
migliaia. E neanche a dire che quella sotto
accusa rievochi gli anni di piombo o lautunno tedesco. Nulla a che vedere per esempio
con quella in cui si vede un giovane solo, al
centro di una strada di Milano, con il passamontagna calato, le braccia tese in avanti,
una pistola in pugno. Quindi quello che si
vuole condannare nel caso di Fischer il gesto in s. Condanna legale perch ovvio che
la legge punisca chi usi un bastone, lanci un
sasso contro le forze dellordine. Ma anche
condanna morale. Ma non sempre la sanzione legale equivale a sanzione morale. Dare e
ricevere colpi fa parte indifferentemente del
mestiere del poliziotto e del rivoltoso. Il primo ha dalla sua il consenso della maggioranza, in nome della quale detiene il monopolio
della violenza legittima. Il secondo ha dalla
sua il diritto delle minoranze, altrettanto valido moralmente. Negarlo, dire no alla ten-

classe due volte, quelli che si battevano


contro la guerra nel Vietnam e limperialismo americano. Persino le donne, che come
dir stupendamente Lidia Ravera in fondo
volevano solo che non si pensasse pi a loro
come allumida fessura damore, furono
tuttaltro che non violente. E di questo comune, barbarico denominatore portarono
qualcosa anche nel loro movimento. Perch
dove c voglia di separatezza, didentit, inevitabilmente cova la violenza. Ci apparve
dunque talmente naturale la violenza che altrettanto naturalmente la provocammo. Che
a Valle Giulia fossimo stati caricati selvaggiamente da una brutale polizia, come scrissero a titoli cubitali i giornali del pomeriggio
e della sinistra, una delle tante panzane
che si tramandano allegramente di padre in
figlio. Lo scontro fu voluto e preparato fin
dalla sera prima. Accanto a noi, con noi anche gruppetti di fascisti, nazi-maosti. Unora
scarsa di lanci di sassi e qualche carica contro la polizia. Cosa anche questa modesta ma
che ebbe grande impatto.
E questo il punto zero che bisogna cancel-

La versione di Fabio
Barney un magnifico esempio
di narrazione dissipata e di
impossibilit del desiderio puro
olendo esprimere il sugo della storia,
V
Mike Panofsky sintetizza, pur dissociandosi da una visione del mondo cos negativa,
il credo del padre Barney: La vita assurda
e nessuno di noi, in pratica, capisce gli altri.
Proprio perch gli appariva assurda, Barney
ha tentato di spiegare la propria vita raccontandola. Fare letteratura significa ordinare il
mondo, mettere a fuoco la realt anche a costo di alterarla per riuscire a capirla, sperando di dare un senso al mio incomprensibile passato. Ma il rapporto tra ci che accade e ci che si scrive molto pi complicato di quello che sembra. Cos la narrazione di
Barney, per non tradire il caos della vita, rifiuta di incanalarlo in un racconto rigidamente cronologico e di mortificarlo in una
struttura razionale, dalla quale i nessi causa/effetto sgorghino naturali e necessari a fugare ogni ambiguit degli eventi o delle psicologie. Cerco di mettere ordine nella mia
vita buttandola tutta allaria, dichiara Barney, e, almeno su questo,
non mente. Fra i continui
salti temporali che compongono il suo racconto
c spazio soprattutto per
le divagazioni e le digressioni, ma Barney rivendica
il diritto di andare fuori tema, perch una vita dissipata non pu essere raccontata se non dissipando
la narrazione. La propria esistenza appare a
Barney come una fiction della Totally Unnecessary Productions e, mentre rivede e riavvolge il filmino, cerca di tagliare e in
qualche caso di rigirare tutte le scene che
non erano venute bene. Barney ammette
che le biografie sono scritte spesso da persone mediocri che godono a mettere i geni in
cattiva luce, ma si entusiasma ogni volta che
legge che questo o quel presunto grande in
realt era una vera merda. Cos, la decisione di scrivere prende le mosse non tanto dalla volont di esaltare se stesso quanto da
quella di distruggere gli altri: la letteratura
non quindi che resa dei conti, costruzione
di parole che fungono da surrogato della vendetta (io parlo parlo, ma di grinta non ne ho
mai avuta). Bersaglio principale: lodiatissimo Terry McIver.
Mentre le note di Mike cercano con pignoleria di correggere gli errori del testo e di giustificare ogni aporia, la dichiarazione di falsit orgogliosamente proclamata da Barney
e per di pi estesa a tutta la letteratura: Non
so raccontare una storia senza distorcerla.
Per dirla tutta, sono un contaballe nato. Ma
del resto cosaltro uno scrittore, anche se alle prime armi come me?. E se deve ricavare
una morale, tesse lelogio della bugia: In tutti gli anni sprecati a invecchiare mi sono salvato da tante situazioni difficili grazie a un sistema di bugie piccole, grandi e medie. Mai
dire la verit. Anche se ti colgono sul fatto,
negare, negare sempre. La prima volta che ho
detto la verit sono stato accusato di omicidio, la seconda ci ho rimesso la felicit. La
condizione umana condannata allinestricabile compresenza di vero e falso, di autenticit e imitazione, di spontaneit e copiatura, di istinto calcolato e fiction necessaria.
Barney afferma che la sua tarda decisione di
scrivere viola un giuramento solenne; e il figlio Mike precisa che questo, come gran parte di ci che avrebbe scritto, non era del tutto vero, perch fra le sue carte si sono trovati vari abbozzi di racconti. Dunque, la versione di Barney non vera n falsa: semplicemente non del tutto vera. Barney non
imita nessuno, ma copia tutti. Alcuni esempi:
il soggetto del film sul Titanic proposto a
Shelley (pag. 271) il primo capitolo del romanzo abbozzato da Boogie (pag. 22); il saggio
sul Racconto di due citt premiato con il
massimo dei voti da Mrs Ogilvy preso pari
pari, giusto cambiando qualche frase, da un
libro di Granville Hicks (pag. 26); la definizione di McCarthy come il pi grande critico
cinematografico del dopoguerra (pag. 284)
rubata a Boogie (pag. 55), cos come la battuta sulla piscina di Kafka e la citazione dei
versi di William Butler Yeats (pagg. 285/56).
Dice Terry McIver: Se vuoi sapere cosa pensava Boogie ieri, ascolta Barney oggi. Quando Barney sorprende la Seconda Signora Panofsky in flagrante adulterio, si compiace di
essersi nutrito di montagne di sceneggiature di quartordine: Frugai nella memoria,
cercando di recuperare qualcuna delle peggiori. Tu tu mi hai tradito! (pag. 342).
La mimesi delle arguzie della conversazione
Il romanzo di Richler meriterebbe un capitolo del bel saggio di Ren Girard Menzogna romantica e verit romanzesca (Bompiani), sulle mediazioni del desiderio nella
letteratura e nella vita: analizzando Cervantes e Stendhal, Proust e Dostoevskij, Girard
teorizza limpossibilit del desiderio puro, diretto e tenta di smascherarne la struttura
triangolare: non mireremmo tanto a possedere loggetto del desiderio, quanto a sostituirci a colui che a sua volta sembra desiderarlo.
In un mondo senza Dio, sostiene Girard, gli
uomini sono diventati di gli uni per gli altri
e la dinamica dei nostri sentimenti dominata dalla volont di modellare lesistenza su
un mediatore, nei confronti del quale si prova un misto di ammirazione, concorrenza, avversione e invidia. Incalzato dallAlzheimer,
ormai privo anche del suo idolo polemico, il
defunto McIver, Barney allennesima domanda sulla sua colpevolezza per lassassinio di
Boogie, risponde: Penso di no, ma a volte
non ne sono pi cos sicuro. Non lo convince neppure la frase attribuita da Boogie al
poeta Heine e in realt tratta dal finale di
Monsieur Verdoux di Charlie Chaplin: Dio
mi perdoner, il suo mestiere. Nella continua circolazione di battute da una bocca allaltra, nella mimesi perenne delle arguzie
della conversazione, che costituisce gran parte del fascino del romanzo, Mike e Saul Panofsky sembrano aver ereditato da pap Barney almeno le immortali imprecazioni: Cazzo, cazzo e cazzo, Merda, merda e merda.
Fabio Canessa

ANNO VI NUMERO 65 - PAG 3

EDITORIALI
DellUtri allUcciardone
Volevano due anni di galera preventiva per un deputato, ma senza prove

ue anni fa, mese pi mese meno, il


deputato Marcello DellUtri stava
per finire allUcciardone. Come ricorda
un sardonico Lino Jannuzzi nel prossimo numero di Panorama, il gip palermitano Gioacchino Scaduto, gi pubblico ministero, aveva chiesto per lui alla
Camera le manette immediate e la traduzione in carcere. Sul deputato si indagava, in base a denunce e propalazioni di pentiti vari, per i reati di estorsione e calunnia, con il contorno decisivo di un traffico di stupefacenti multilaterale (da Milano a Caracas). Che volete, senza una quintalata di cocaina
una vecchia ipotesi di estorsione, tirata
fuori a nove anni data dal fatto, e una
paradossale accusa di calunnia a un
gruppo di pentiti non avrebbero fatto
molta strada. Ora successo che, secondo il gip Scaduto, non solo Palermo
incompetente a giudicare DellUtri
per estorsione ma, tanto per abbondare, non ci sono elementi idonei a perseverare nellaccusa a proposito della
cocaina. Archiviazione. In due anni a
Palermo si sono resi conto che il deputato non un pusher e che la fantastica
rivelazione dellennesimo pentito era
una gran bufala. Certo, investigatori e
giudice per le indagini preliminari
avrebbero lavorato meglio con DellUtri in galera, se una maggioranza di undici deputati non gli avesse impedito di
tradurcelo il 13 aprile del 99, tra gli

strepiti e lagitar di pendagli da forca


della sinistra post garantista, e ora lonorevole sarebbe stato liberato con
mille scuse dopo una vacanza da prigioniero lunga quasi come quella di
Bruno Contrada. Ma andata cos. E al
capogruppo dei Ds, Fabio Mussi, che
capitan le truppe giustizialiste e mastic amaro dopo il verdetto pro DellUtri, oggi risparmiata lonta di rivedere in aula per gli ultimi giorni della
legislatura quellavanzo di galera, e doverlo guardare negli occhi.
Molti italiani e alcuni osservatori internazionali in questi due anni devono
aver pensato che i colletti bianchi in
Italia se la cavano sempre, perch cane
non mangia cane e i deputati non si lasciano arrestare, considerandosi pi
uguali degli altri cittadini. Forse qualche dubbio sar serpeggiato dopo le
grandi assoluzioni degli Andreotti, dei
Carnevale e dei Musotto. Qualcuno
avr riflettuto, dopo il varo delle norme
sul giusto processo e la riforma della
folle legislazione sui pentiti che aveva
consentito lavvilimento della giustizia
penale e la sua trasformazione in una
ben calcolata caccia alle streghe. La fine ingloriosa delle indagini per spaccio
contro un deputato dellopposizione,
che sulla base di elementi inidonei
avrebbe dovuto farsi un paio danni di
prigione, servir a completare la riflessione.

Assicurazioni franco-tedesche
Un accordo tra Axa e Deutsche Bank pu scuotere il Vecchio Continente

eutsche Bank sta trattando con Axa,


la maggiore compagnia di assicurazione francese e una delle tre grandi europee, per unintesa sul mercato del
bancassurance continentale. Axa gi
controlla Axa Colonia, la quarta compagnia tedesca, e dovrebbe acquistare
Deutscher Herold, sussidiaria della Db
nelle assicurazioni. Ovviamente la disponibilit di un importante partner
bancario aiuterebbe molto Axa nella distribuzione dei suoi prodotti nel mercato della Germania, in crescita per la crisi del sistema pensionistico pubblico e
la conseguente esigenza di assicurazioni integrative private. La compagnia
francese, poi, avrebbe accesso a Deutsche Bank 24, la rete operativa on line
del colosso bancario tedesco. Daltra
parte, in cambio, listituto di Francoforte avrebbe accesso al mercato creditizio
francese, dove Axa ha acquistato la Banque Worms che ha stretti legami con altri istituti, ma nessuno di rilievo continentale. Axa e Db, infine, presenti, in
tante parti dellEuropa, rafforzerebbero
un po ovunque le loro reti.
La nuova ipotesi di alleanza sconvolge i precedenti scenari per lo pi basati

su matrimoni tra campioni nazionali.


Certo vi sono problemi non semplici da
risolvere. N va scordato che tutte le ultime mosse strategiche di Db sono fallite. Non facile, innanzi tutto, mettere
assieme culture finanziarie diverse come la francese e la tedesca e superare le
complicazioni linguistiche, elemento
non secondario delle difficolt prevedibili. Vi saranno, poi, le contromosse di
Allianz, azionista di Db e socio di riferimento di Dresdner Bank, che aveva cercato di realizzare una fusione fra le due
grandi banche tedesche. Loperazione
fall, ma Allianz ha ancora molte pedine
da muovere. Anche le Generali daltra
parte non potranno stare ferme, al di l
del rapporto gi solido con la tedesca
Commerzbank. I colossi finanziari e industriali europei, dopo avere cercato
spazio negli Stati Uniti, ora si rivolgono
maggiormente al proprio continente dove sembra sia iniziato un nuovo ciclo di
crescita. Questa scelta ha una consistente valenza positiva per un mercato europeo unificato, nel quale la concorrenza
tra le grandi compagnie si svolga, come
negli Stati Uniti, su scala interstatale. E
i primi interessati sono i consumatori.

UnEuropa invadente
LUnione sempre pi accentratrice spaventa tutti, specie gli svizzeri

ome fa notare il Wall Street Journal,


lesito pesantemente negativo del referendum svizzero sullaccelerazione
dellingresso della Confederazione elvetica nellUnione europea stato causato
anche dalla sensazione che le istituzioni
e gli Stati che ne fanno parte eccedano in
arroganza. Non c problema mondiale,
dai reati commessi da Augusto Pinochet
alla pena di morte negli Stati Uniti, in
cui non abbia tentato (peraltro con scarso successo) di ingerirsi. Quel che pi
preoccupa, secondo il quotidiano americano, la volont di interferire con gli affari interni dei singoli paesi.
Pesa la dichiarazione del Parlamento
francese: lAssemble Nationale d dei
predatori ai banchieri svizzeri che difendono la riservatezza dei conti dei loro
clienti, magari prendendosi qualche licenza ai limiti della legalit; ma anche
leccessiva enfasi retorica attorno allAustria o le lezioncine a Dublino, per
quanto gli irlandesi si mostrino un po discoli sullinflazione, non aiutano. Per non
parlare delle recenti dichiarazioni stop
and go del ministro degli Esteri belga
ostile a un cambiamento di maggioranza

in Italia. La Svizzera paese largamente


integrato nelleconomia mondiale, ospita da decenni organismi e conferenze internazionali, ma anche gelosa delle sue
tradizioni neutraliste (sorrette da una
spesa militare piuttosto cospicua), delle
sue particolarit cantonali e delle sue
ricchezze bancarie. Ha una naturale diffidenza verso forme di potere difficili da
controllare, specialmente se esprimono
velleit di protagonismo che finiscono
con linterferire nella vita delle comunit locali o nazionali. Bruxelles ha risposto al referendum elvetico con unalzata di spalle, negando levidenza, cio
che il 77 per cento degli svizzeri ha detto
di no allEuropa. Eppure gi da unaltra
piccola nazione fiera della propria autonomia come la Danimarca era venuto un
segnale sulleuro. Guardando dallalto in
basso le piccole nazioni, gi si favorita
lascesa di Joerg Haider e dei movimenti antieuropei nei paesi scandinavi e nel
Belgio. Intanto gli svizzeri continuano a
mangiarsi i loro bovini e a proteggersi
egregiamente dallafta epizootica, e non
debbono sorbirsi le prediche degli impotenti ministri agricoli europei.

IL FOGLIO QUOTIDIANO

MERCOLED 7 MARZO 2001

Prove generali di accordi separati, ma la Cgil fa ancora paura


Roma. Lasciateci discutere ed evitiamo il
bis del part time. E questo il comune sentire
che univa ieri diciassette diverse organizzazioni di datori di lavoro, a cominciare da Confindustria, e anche i sindacati Cisl e Uil che
laltroieri hanno deciso di rimanere al tavolo
negoziale sul tempo determinato, mentre la
Cgil rompeva. Opposta, ovviamente, la richiesta della confederazione di Sergio Cofferati,
che chiede invece al ministro del Lavoro Cesare Salvi di procedere autonomamente a un
decreto che recepisca la direttiva comunitaria
di cui si sta trattando. E di farlo in fretta, naturalmente, prima dello scioglimento delle Camere e della fase in cui il governo rester in
carica solo per lordinaria amministrazione.
A mezzogiorno di ieri, lentourage di Giuliano
Amato assicurava che il presidente del Consiglio ancora non aveva avuto modo di occuparsi della questione. Notizia che trovava conferma nellimbarazzo di Salvi. Ma sicuro che
nelle ore successive sul tavolo del presidente
del Consiglio il problema si aperto. Bissare
anche sul tempo determinato il decreto con
cui il 23 febbraio scorso il governo ha deciso

(quasi alla scadenza dei tempi concessi allesecutivo) le modifiche al recepimento della direttiva sul part time, sarebbe una forzatura alla quale Amato pare non prestarsi. Un conto
era infatti dare un segnale della posizione del
governo nellavvicinarsi della campagna elettorale: sul part time il governo ha sostanzialmente recepito le richieste della Cgil, facendo
intendere a Confindustria che il muro contro
muro non pagava. Altro fare di quel segnale
una vera e propria linea programmatica, sancendo che Palazzo Chigi fa proprie sempre e
comunque le richieste di Cofferati.
A impedirlo, questa volta, latteggiamento
assunto, prima che da Confindustria, da Cisl e
Uil. Dopo lincontro del 26 febbraio le istruzioni che Raffaele Bonanno e Fabio Canapa, i
segretari confederali di Cisl e Uil che hanno
seguito la trattativa, avevano ricevuto da Savino Pezzotta e Luigi Angeletti erano state chiare. Sullipotesi di durata del contratto a tempo
determinato (36 mesi con una sola proroga) dichiararsi soddisfatti. Insistere invece sul rinvio ai contratti nazionali di settore, dei tetti
percentuali di utilizzo del tempo determinato.

E non sposare, infine, la posizione della Cgil,


secondo cui nei contratti bisogna anche stabilire le causali, i casi in cui le aziende possono o non possono ricorrere al tempo determinato. Contrattare centralmente la casistica del
ricorso al tempo determinato significa infatti
imbrigliare il suo utilizzo. Su questo la Cisl
pensa che la flessibilit andrebbe incoraggiata (i contratti a tempo determinato risultano
raddoppiati negli ultimi sette anni, attualmente superano il milione e seicentomila
unit) e solo cos poi si potr contrattare meglio, ma a livello aziendale e territoriale, non
nazionale. E Pezzotta ha bisogno di insistere
su questa linea, per renderla operativa un domani che, dalle urne, la situazione politica risultasse modificata rispetto allattuale. Anche
la Uil, marcando un altro passo dal rigido allineamento alla Cgil tenuto ai tempi di Pietro
Larizza, si incaricata di tenere aperta la trattativa, invitando Confindustria a riflettere sulla sua ultima proposta secondo cui sotto i 12
mesi non c tetto che valga nel contratto e le
aziende sono libere. Tutti tranne la Cgil si sono rivolti al governo invitandolo a evitare un

intervento autoritativo: per recepire la direttiva c tempo sino a luglio prossimo. E la trattativa va considerata ancora aperta. Aperta?
Non mi risulta, ha per detto nel pomeriggio
Salvi, facendo trasalire Confindustria. In fondo, si tratta solo di esprimere un parere al governo, ricorda Angeletti invitando Cofferati a
non forzare i toni. Ma alla Cgil il segretario
confederale Giuseppe Casadio esclude che ormai si possa tornare indietro: Quello che per
noi non si discute che la direttiva fissa il
principio del non regresso, cio che il tempo
determinato non deve avere meno garanzie rispetto al tempo indeterminato. Se, invece, fosse fuori dai contratti di settore, come vuole
Confindustria, sarebbe cos. Pu cambiare il
governo o no, ma la nostra firma sotto una diminuzione delle garanzie contrattuali non la
mettiamo. Queste prove tecniche di accordi
separati, pensano in Cgil, potrebbero costare
care a Cisl e Uil nelle consultazioni tra i lavoratori. E se prefigurassero un appeasement
verso un governo di centrodestra, tanto peggio,
aggiungono a corso dItalia: di sicuro Cofferati
non giocher quella partita.

Un anno (e molti weekend) dopo, la Francia adora le 35 ore


GLI ESPERTI AVEVANO PRONOSTICATO DISASTRI, E INVECE TRE GIORNI LIBERI A SETTIMANA HANNO CAMBIATO LA SOCIET
Parigi. Altro che web e sbronze da reti virtuali e planetarie. Per almeno un paio di milioni di francesi la parola magica del presente, che lascia intravvedere un futuro addirittura radioso, wep: ovvero week end
prolungato. Dal primo gennaio 2000 da
quando cio sono entrate in vigore le leggi
che portano il nome dellex ministro del Lavoro Martine Aubry e che obbligano le imprese a scadenze differenti a ridurre il tempo di lavoro (RTT) da 39 a 35 ore la settimana, non si sono mai visti per strada tanti abbronzati in pieno inverno. E pu accadere
per esempio che persino unimpresa della
new-economy ci metta un mese a organizzare una riunione fra i suoi quadri dirigenti
sparsi tra Parigi e Marsiglia. Non c lavoratore dipendente, quadro dirigente che non
abbia preso carta e penna, i pi branchs
matita elettronica e palmare, e non abbia
compilato il suo planning annuale di wep effettuando con largo anticipo il suo bravo corredo di prenotazioni. Un calendario tutto in
destrezza che sfrutta al meglio le festivit del
Signore, le settimane di ferie per cos dire
normali diventate cinque dal primo settennato di Franois Mitterrand e ora questi 22
giorni lavorativi supplementari da recuperare ogni anno, o baba dellAubry. E si vola cos in massa verso destinazioni esotiche
e verso le principali citt dEuropa. Tre giorni-due notti la formula che va per la maggiore. Le mete, Marrakech, Malta, Djerba, il Cairo a-portare-al-mare-le-chiappe-chiare. Londra per-i-saldi-che-fanno-chic, Amsterdam
per la mostra-che-se-te-la-perdi-non-sei-nessuno, Berlino, Bruxelles, Bruges che-fannotendenza, Roma,Venezia, Firenze, Barcellona, Siviglia il-classico-che-si-porta-sempre. E
poi Praga, Budapest, Mosca, San Pietroburgo: nulla di tutto ci che a meno di quattro
ore di volo viene risparmiato dal vorace wepmaster.
Senza contare i numerosi forzati pronti a
farsi unendovena Parigi-Pechino con pernottamento di tre notti tra citt proibite e
grandi muraglie, per soli tremila franchi, meno di un milione di lire, tutto compreso. I tour
operator sono sommersi di richieste e non
sanno pi cosa inventare. I prezzi ovviamente sono in caduta libera. Le agenzie di viaggio
fanno proposte ancora pi allettanti se prese
in martingala, come le scommesse sui cavalli. Un must il pacchetto con dentro Pasqua,
Primo maggio, Ascensione e Pentecoste.
Non abbiamo capito un tubo
La vacanza lunga, continua e per lo pi sedentaria dei padri, la villeggiatura, appartiene al passato. Il presente, il futuro sono il
mordi e fuggi di chi non ci tiene particolarmente a conoscere per davvero i luoghi che
visita e forse nemmeno vuole riposarsi. Lessenziale nella rottura del ritmo, nellandare e tornare. Cos va il mondo, dalla storica
solennit delle prime ferie pagate al consumo nevrotico e onnivoro di un tempo liberato che forse nessuno ha veramente rivendicato.
Dobbiamo fare mea culpa per non averci
capito un tubo e riconoscere che la Aubry ha
giocato la partita alla grande dice un direttore delle Risorse umane di unimpresa deleditoria piena di aneddoti edificanL
ti, ma la storiella su Enrico dallOglio
merita di essere raccontata. Un giorno, il
padre padrone della Corbaccio rintanato in ufficio e ha da poco terminato di far
baruffa con un famelico scrittore, al quale ha staccato un assegno di 30 mila franchi, come anticipo per un libro. Davanti gli
si para un giovanotto con un manoscritto
sulla contessa Castiglione. Castiglione?
Mai sentita nominare..., sbotta leditore.
Ma fiutando laffare accetta lo scartafaccio, pregando linsolente autore di attendere nel salottino. In unora legge il manoscritto e decide allistante di pubblicarlo. Cos nasce Limperatrice senza impero, un successo firmato dal giovane avvocato-storico Mario Mazzuchelli che avrebbe poi replicato con le biografie di Robespierre e Caterina di Russia, e in seguito
sarebbe divenuto una delle colonne portanti della casa editrice milanese.
Non era raro, peraltro, che dallOglio
agisse con tanto impeto. Alto e magro,
una selva di capelli neri, mani lunghe e
nervosissime, pallido di un pallore che gli
occhi brillanti accentuavano... estremamente sensibile, disordinato e volubile,
come lui stesso si definisce. Enrico fa parte della schiera di editori che, a partire
dagli anni Venti, seppero rivitalizzare,
spesso in contrasto con le restrizioni del
regime, il mercato librario. Uomini di cultura, pi che semplici imprenditori.
Il saggio di Ada Gigli Marchetti inqua-

la grande distribuzione, che con le organizzazioni politiche degli imprenditori, il Cnpf


prima e il Medef dopo, ha cercato di opporsi
alla RTT, la Rduction du temps de travail.
In verit il gioco politico classico tra la destra e la sinistra centra molto poco. Centrano semmai la cecit delle varie corporazioni
padronali ma anche sindacali e non da ultime quelle dei cosiddetti esperti. E Gilles de

consapevolmente di cavalcare la tigre. Anzi


vero il contrario. Lei voleva semplicemente fare una cosa di sinistra. E cosa c di
pi di sinistra che lo scontro frontale con il
padronato su un tema come la riduzione dellorario di lavoro? spiega Henri Vacquin,
consulente di molte grandi imprese nonch
di madame le ministre allepoca della stesura della legge. Martine fu inconsapevole,

Si lavora 4 giorni e poi Wep-mania. Guai a chi tocca il fine


settimana prolungato. Tutti se ne infischiano dei primi bilanci
controversi. Il boom di prenotazioni turistiche. Un problema per le
imprese piccole. Una cosa molto di sinistra fatta da Martine Aubry
Robien, ministro liberale del governo Jupp,
a introdurre a met degli anni Novanta le
prime forme di flessibilit apportando la sua
cauzione alle prime timide aperture in materia dorario. Lo fa malgrado e contro gli imprenditori, che poi insorgeranno quando la
socialista Aubry decider di fare il gran colpo della legge. Anche gli economisti di tutte

le scuole farfugliano. I liberali criticano


apertamente, neo-keynesiani e socialisti lo
fanno in privato. Tutti daccordo comunque
a considerare unemerita sciocchezza le 35
ore. Imprenditori, economisti e opinionisti
sulla stampa commettono tutti lo stesso errore esponendo argomenti puramente economici. Nessuno pensa alluovo di Colombo:
che lavorare solo quattro giorni alla settimana e averne tre liberi avrebbe finito per cambiato la vita quotidiana, le abitudini, la cultura stessa di tutto un paese.
Cos a un anno dallentrata in vigore della
legge, tutti sembrano infischiarsene dei giudizi ovviamente circospetti, dei primi bilanci controversi, degli effetti reali sulloccupazione e sulla riorganizzazione del lavoro che
la forte crescita delleconomia finora ha mascherato e che forse non saranno rose e fiori. A scorrere sondaggi e studi dopinione,
per due francesi su tre le 35 ore hanno il carattere sacro del diritto acquisito. Indietro
non si torner, dicono. Nemmeno per tempi
di crisi. E dubbio che la stessa Aubry abbia
colto la portata esatta del fenomeno e deciso

LIBRI
Ada Gigli Marchetti
LE EDIZIONI CORBACCIO
186 pp. F. Angeli, Lire 30.000
dra sulla base di una ricca documentazione inedita le vicende delle edizioni Corbaccio partendo proprio dalla biografia
del suo proprietario. Figlio di un professore di liceo, Enrico dallOglio nasce a
Imola nel 1900. Rimasto presto orfano di
padre, trascorre uninfanzia travagliata.
Nel 1913 consegue la licenza tecnica al
collegio Calchi Taeggi di Milano, sebbene
gi lanno precedente fosse stato assunto
come fattorino, a 40 lire mensili, nella Societ editrice libraria. La strada in pratica
segnata. Non a caso nel 1919, tornato dalla guerra, trova di nuovo impiego in una
casa editrice, la Modernissima, che gli
apre il mondo delle belle lettere. E poco
dopo, nellottobre del 1923, gi pronto a
spiccare il grande salto, acquistando con
un socio lo Studio editoriale Corbaccio.
Enrico si getta a capofitto nel mestiere
che sta tra il mercantile e lartistico interpretando alla perfezione il ruolo di
operaio dellintelligenza altrui. Il primo

dunque. Ma ha ottenuto dal popolo di sinistra unapertura di credito illimitato. Per tutti ormai in via di beatificazione, sainte Martine, il Lon Blum di questo secolo.
La pensano sicuramente cos anche Pippo,
Pluto e Paperino: a EuroDisney entrate e fatturato sono aumentati in modo sostanzioso
grazie ai residenti in provincia. Anche Asterix e assimilati vanno alla grande. E tutti
aspettano che santa Martina arrivi anche negli altri paesi europei. Sentiti ringraziamenti anche dallindustria alberghiera. Qualche
catena, leader nella gamma intermedia, ha
cominciato addirittura a costruire alberghi
allestero, soprattutto nei paesi dellest, sul
modello di quanto gi esiste in Francia. Proprio come McDonalds che affid la propria
fortuna al turismo di massa dei giovani americani. Dicono che ci si senta meno spaesati,
pi rassicurati se a Praga o a Budapest si ritrova la stessa stanza tre stelle che in patria, con linterruttore della luce in alto a destra.
Gli studi delle compagnie turistiche
Secondo uno studio della compagnia turistico-alberghiera Frantour, il fenomeno delle vacanze corte ha cominciato ad affacciarsi fin dal 1981, con il passaggio da 40 a 39 ore
e lintroduzione di una quinta settimana di
ferie pagate e con i primi treni ad alta velocit. Ha conosciuto unaccelerazione con la
caduta del muro di Berlino per poi stagnare
allinizio degli anni Novanta, malgrado la deregulation del trasporto aereo. E poi diminuito prima di riesplodere dal 1997 in poi,
proprio con le prime applicazioni delle 35
ore, passando da 80 milioni a pi di 120. La
curva sembra stabilmente rivolta verso lalto, con una progressione quasi esponenziale.
In un altro studio fatto da Touriscopie, osservatorio statistico del turismo in regione
parigina, si prevedono infatti amplissimi
margini di crescita perch come ovvio a beneficiare di pi in proporzione della riduzione del tempo di lavoro stata lindustria
del tempo libero di prossimit: cinema, librerie, negozi di dischi, concerti, sale di ginnastica, beauty farm. La maggioranza dei cinque milioni di salariati gi entrati nellera
delle 35 ore preferisce per ora consacrare il
nuovo tempo libero al proprio benessere fisico e psichico. E si attende sempre lentrata
in pista del pubblico impiego, dove si comincia solo ora a negoziare i contratti di settore.
anno edita 17 titoli, proponendo tre collane a sfondo politico. Fin dallinizio, i testi
scelti (come La democrazia dopo il 6 aprile 1924 del leader dei liberali aventiniani, Giovanni Amendola) hanno obiettivi
anche politici. Intendono salvare quel po
di opposizione possibile dai diktat dellormai vincente cultura fascista. In linea con
questa impostazione la decisione di affidare la carica di direttore a Gerolamo Lazzeri, un critico letterario dai trascorsi socialisteggianti.
Nellagosto 1924, non senza un certa temerariet, Corbaccio pubblica una raccolta di scritti di Giacomo Matteotti, da poco assassinato. E prevede in catalogo,Il
fascismo senza mito di Antonio Pescazzoli, che per viene sequestrato. E la prima avvisaglia del nuovo clima. Pur modificando la linea editoriale e dedicandosi
maggiormente alla letteratura di svago,
dallOglio sar infatti costantemente guardato di traverso per i suoi precedenti antifascisti. Proclamata Sal, alla fine del
1943 pensa bene di prendere il largo. Esule in Svizzera, sopravvive grazie allaiuto
di alcuni amici, tra i quali Arnoldo Mondadori. Negli anni precedenti la Corbaccio avevano contribuito a far conoscere al
grande pubblico autori come Alberto Moravia, Italo Svevo, Achille Campanile,
Louis-Ferdinand Cline, John Dos Passos,
Aldous Huxley, Thomas Mann, Arthur
Schnitzler, David H. Lawrence, Jerome K.
Jerome. Scusate se poco.

C per gi un rovescio della medaglia


che allarma non poco i sindacati. Il passaggio alle 35 ore previsto per il 2002 per le migliaia di piccole imprese con meno di venti
dipendenti non sar n rose n fiori. Per
lovvia ragione che una cosa ridurre lorario alla Renault, unaltra farlo in un grande garage o in un grande concessionario.
Accanto alle imprese in cui il tempo ridotto cumulabile e spendibile sullanno, ci
saranno, com gi il caso in alcune medie
imprese, le politiche le pi disparate. Chi
ridurr di un giorno o due al mese, chi di
mezza giornata a settimana. O peggio ancora giorno per giorno, quella in cui si perde
ogni possibile beneficio. Molti contratti hanno disatteso le attese, creando frustrazione.
Il lavoro dipendente di fatto spaccato in
due grossi tronconi: da una parte chi vive
nei settori davvenire, nelle imprese pi
performanti e configura laristocrazia di domani, con il tempo di lavoro alla carta, la
massima elasticit tra lavoro e tempo libero, la partecipazione, le stock option e i benefit vari. Dallaltra, chi non ha nulla di tutto questo.
Il tempo funge da stimolo
Non si lamentano in generale cali di produttivit, anzi. Il tempo libero funge per ora
da stimolo per compiere in quattro giorni
ci che prima si faceva in cinque. Anche se
nei luoghi di lavoro si avverte una maggiore
pressione e c chi comincia a parlare di
stress. La RTT doveva anche spingere a
cambiamenti dellorganizzazione del lavoro,
ma questo accaduto solo in parte minima,
quindi logico che il salariato si senta di
pi sotto pressione spiega Henri Vacquin.
Le 35 ore non sono affatto la leva miracolosa in cui sperava forse parte della sinistra
per cambiare limpresa e il lavoro. Valgono
invece per quello che rappresentano nella
loro immediatezza: tempo liberato, migliore
qualit della vita, pi nomadismo, pi grande apertura sul mondo. C gi qualche imprenditore che pensa che si possa e si debba andare pi lontano. Le 32 ore sono tuttaltro che un miraggio e in qualche impresa di
punta contratti in tal senso sono gi stati firmati. Economisti di grido parlano di nuova
prossima era in cui il tempo di lavoro sar
negoziato da ciascuno individualmente. Altri ipotizzano che si lavori meno abolendo
anche il limite dellet pensionistica. I sindacati frenano e dicono la riduzione del
tempo di lavoro non pi allordine del
giorno. Elisabeth Guigou che ha preso il posto della Aubry al ministero del Lavoro dice
che intende vigilare alla corretta applicazione delle leggi esistenti. Quanto a Martine
Aubry, dimessasi dal governo per partecipare alle elezioni comunali e diventare sindaco di Lilla, si vede in riserva della Repubblica: quasi certo che in caso di vittoria di Lionel Jospin alle presidenziali del
prossimo anno, sar lei il nuovo primo ministro. E forse con una legislatura completa
davanti a s penser pure di potere fare il
bis e passare appunto alle 32 ore, ciclo economico permettendo. In ogni caso mai come
ora, lavorare meno, lavorare tutti, lutopia
dantan sembra entrata nel senso comune.

50 ANNI FA
7 MARZO 1951
Scoperti depositi di armi sulle alture nei
pressi di Genova. Erano nascoste vicino a
due forti abbandonati e nel rifugio antiaereo di uno stabilimento industriale. Si tratta di un mortaio, varie mitragliatrici, decine
di fucili mitragliatori, centinaia di moschetti, munizioni e bombe a mano. Il ministero dellInterno sostiene che sono armi
nascoste da formazioni paramilitari del Pci.
Assassinato il premier iraniano, Ali Razmara, 49 anni, mentre a Teheran entrava in
una moschea. Lomicida un fanatico musulmano. Razmara era apprezzato in Occidente per la sua capacit di opporsi allUrss
e alle correnti estremiste dellIslam.
Esce in Italia il Grande Gatsby con la traduzione di Fernanda Pivano e Eugenio
Montale, proclama Francis Scott Fitzgerald,
morto a 44 anni nel 1940, campione della
generazione perduta. Ci che colpisce di
pi il critico e poeta italiano la capacit di
giudizio morale di Scott Fitzgerald, considerata elemento determinante che garantisce la solidit della sua opera e la distingue
da quella di un altro esponente della toast
generation, Ernest Hemingway.
Scompare Giuseppe Lipparini, poeta e
scrittore bolognese, noto a generazioni di liceali soprattutto per le sue traduzioni dal
latino, considerate il pi prezioso supporto
a interrogazioni e versioni scritte.

ANNO VI NUMERO 65 - PAG 4

IL FOGLIO QUOTIDIANO

MERCOLED 7 MARZO 2001

Mattarellum raggirato

Una notiziola americana per Sartori (che simbarca, pare, con DAlema)
Signor direttore - Cos il veneziano Cacciari ha
commentato la candidatura di Sandro Antoniazzi a sindaco milanese del centro sinistra: Per
la frenesia si arrivati alla soluzione peggiore,
amen. Frenesia? Lunga un anno? E per una soluzione pacata di quanti anni aveva bisogno
Cacciari? Faccia lui, ma poi non si lamenti ogni
due per tre che Venezia si spopola, amen.
Andrea Marcenaro
Signor direttore - Un esempio di pragmatismo,
anche in tema di conflitto di interesse, viene dagli Stati Uniti. Il nuovo segretario al Tesoro, Paul
ONeill, ha deciso di conservare le azioni da lui
possedute in Alcoa, di cui era presidente prima
della nomina nel nuovo governo. Non parteciper alle decisioni del governo riguardanti Al-

coa ha dichiarato, minimizzando le preoccupazioni su un potenziale conflitto di interesse. La decisione stata approvata dallUfficio di Etica del
governo federale e non ha suscitato alcun clamore negli ambienti politici. Potremo mai sperare altrettanto anche noi in Italia?
Eus Tortorelli, Washington
Si legge che Giovanni Sartori sta per imbarcarsi con Massimo DAlema: gli porter
notizie dallAmerica?
Signor direttore - Grazie per avere insistito con
una battage cos pressante tanto davermi in pratica costretto a comperare la Barneys Version.
Ottimo libro, tuttavia non mi sembra poi quella
bibbia del politically uncorrect, quanto piutto-

sto una sorta di romanzo picaresco ambientato


nella terza et (ma a 67 70 anni, nel Nord America, si davvero cos decaduti come Barney e i
suoi amici? Meglio rivalutare la dieta mediterranea). Stupisce, invece, che i simpatici ossessi che
a Roma chiamavano Barney uno stupito Mordecai Richler, squadernandogli in faccia la gigantografia pubblicata sul suo giornale, non si
siano avveduti che, in realt, avevano di fronte
Terry McIver in carne e ossa, con tanto di sponsorizzazione del Canadian Council for the Arts
e la legittima ambizione nel cassetto di venire coronato dal premio Nobel. Gli auguro di emulare
presto Dario Fo, abbandonando limbarazzante
compagnia dei Borges e dei Proust. Ne ha le qualit: appartiene a una minoranza, di sinistra e
anche un buon scrittore. Lo aiuteranno pi le

prime due che la terza. Mazel tov, Mordecai.


Klaus Berger, Trento

successione che (negli Stati Uniti) alimenta solo


i ricchi studi fiscali che studiano come eluderla.
Salvatore Carrubba, Milano

Buon lettore e mal pensante.


Signor direttore - Interessante e opportuna la
riflessione che state conducendo sullabolizione
dellimposta di successione. Ad adiuvandum (se
serve), ricordo quanto sostiene al riguardo il premio Nobel per lEconomia Gary Becker, il quale
ha smontato largomento secondo il quale limposta sarebbe uno strumento redistributivo che
avvicinerebbe le posizioni di partenza di ricchi e
poveri. Per Becker la trasmissione del capitale umano allinterno delle famiglie la fonte pi
importante di ineguaglianza dopportunit; perci egli propone di non insistere con limposta di

Signor direttore - Il WSJ di qualche giorno fa


ha riportato la notizia delloperazione Eni in Kazakistan. Il Foglio ha messo in risalto come il
miracolo Eni si scopre solo se i giornalisti stranieri ne parlano. Carlo Rossella, direttore di Panorama, ha scritto rivendicando la paternit della notizia, sei pagine di scoop sul numero della
settimana scorsa. Volendo sottilizzare sulla primogenitura di questa informazione, il VeLino del
13 febbraio riportava la primizia sotto il titolo
Eni numero uno negli Urali. Cos, tanto per inserirci nella goduria dellincesto
Roberto Chiodi

Verdi e sardisti, le liste civetta del


centrosinista nel 96. Che cosa sono
e perch conviene presentarle
Roma. Si vot in Italia nel 1924 con la
Legge Acerbo, che dava i due terzi dei seggi alla lista che avesse ottenuto la maggioranza anche solo relativa, e il resto alle altre in proporzione ai voti. Come tutti sanno,
vinse il Listone Fascista aperto a liberali,
cattolici e indipendenti in genere, prendendosi 356 deputati. In quelloccasione fu
presentata una lista fascista bis di puri e
duri, limitata alle quattro circoscrizioni di
maggior forza elettorale del movimento
mussoliniano: Toscana, Lazio-Umbria,
Abruzzi e Puglie. Cos, il duce incamer 18
deputati in pi, sottraendoli ai 179 riservati
allopposizione.
In Colombia, invece, si vot il 9 dicembre
1990 per lelezione di unAssemblea costituente, con quel tipo di metodo elettorale che
gli esperti chiamano dHondt, ed in cui le
cifre elettorali delle liste sono divise per 1,
per 2, per 3, eccetera, e poi messe in fila fino
a riempire i seggi da assegnare. Il Partito Liberale, il principale del paese, non present
una lista, ma 36. Nel complesso questa operazione alveare frutt ai liberali il 28 per
cento dei voti, contro il 26,75 delleffimero
fronte nuovista guidato dagli ex-guerriglieri
dellM-19, e il 26,34 delle due liste conservatrici. In seggi, fin con 23 liberali, 20 conservatori e 19 dellM-19, sui 70 eletti.
Insomma, dimmi che sistema elettorale
hai, e ti dir che tipo di liste civetta si possono fare. Ma, ovviamente, pi pasticciato
pi possibilit ci sono. Il Mattarellum, come
noto, nacque dalla curiosa operazione del
tradurre un referendum elettorale uninominale allinglese tenendo presente la legge elettorale tedesca. In Germania, infatti,
lelettore ha a disposizione due schede: una
per eleggere met dei deputati in collegi
uninominali allinglese, e la seconda per
eleggere laltra met su liste regionali. Il risultato finale proporzionale ai voti di lista.
Il Mattarellum ha aumentato la quota
uninominale ai due terzi, stabilendo la soglia di sbarramento al 4 per cento. Con la
stessa logica ha permesso alle differenti liste proporzionali di apparentarsi tra di loro
per i candidati uninominali, ma ha poi inventato lo scorporo dei voti. Che funziona
cos: al Senato lo scorporo totale e vengono sottratti ai voti validi per i seggi assegnati col proporzionale un numero pari a
tutti i voti ottenuti dal candidato eletto. Alla Camera invece scorporo parziale: si toglie il numero minimo di voti necessario
per la vittoria nel collegio uninominale, ovvero quelli del secondo classificato, pi
uno. Il tutto per tutelare le minoranze. E se
al candidato uninominale si collegano pi
liste, lo scorporo viene diviso tra i voti ottenuti da ciascuna lista.
Gli inghippi sono due. Primo: la dichiarazione di collegamento puramente arbitraria. Secondo: quando una lista non arriva alla soglia di sbarramento, i voti uninominali
ad essa collegati vengono letteralmente risucchiati, senza pi disturbare la ripartizione. Liste civetta per aggirare lo scorporo
furono annunciate nel 1993 dal leghista Speroni, senza che per alle elezioni del 1994 le
minacce si concretizzassero. Ma al voto del
1996 fu lUlivo a scatenarsi. Una prima lista
civetta, sia pure dalle illustri ascendenze, fu
quella del Partito Sardo dAzione, di cui era
largamente scontato che non sarebbe riuscito ad arrivare al 4 per cento su base nazionale. Infatti, si ferm allo 0,1 per cento,
ma ad essa vennero collegati tutti e 8 i candidati dellUlivo in Sardegna, salvando
cos del tutto dallo scorporo il voto proporzionale nellIsola per i partiti nazionali dellUlivo, e mettendo a rischio lelezione dello stesso capogruppo forzista Pisanu. Tra
questi 8 eletti uninominali sardisti cera
anche Antonello Soro, poi capogruppo del
Ppi. Da seconda lista civetta di lusso fecero poi i Verdi, anchessi a quoziente problematico. Infatti si fermarono al 2,5 per
cento, ma per portare a 33 la loro aliquota
di candidati uninominali furono collegati al
Sole che Ride almeno 12 candidati di altra
area. Tra questi, lex Pri Giorgio Bogi, poi
finito nei Ds, e lex Pli Federico Orlando,
poi nellAsinello. Infine, ben 138 candidati
vennero scaricati sulla lista del Ppi, contro i 39 della Lista Dini e i 209 del Pds, malgrado un rapporto di forze effettivo che al
voto proporzionale venne poi misurato in
6,81 per cento, 4,34 e 21,06. E i rispettivi eletti proporzionali furono infatti appena 4 del
Ppi, contro 8 della Lista Dini, che aveva preso meno voti, e i 26 del Pds. Insomma i popolari si sacrificarono per il bene della
causa. Ovviamente, dietro congruo compenso nelluninominale. In totale, su 445 collegi uninominali alla Camera solo in 26 lUlivo stabil quei collegamenti plurimi che,
nello spirito della legge, avrebbero dovuto
essere quelli normali. Cos, lUlivo rosicchi
quella decina di seggi in pi.
Un pressante appello contro le liste civetta fu lanciato da Cdu e Ccd il 28 febbraio
1996, una chiamata a Oscar Luigi Scalfaro
venne da Ignazio La Russa l8 marzo 1996,
una denuncia di Silvio Berlusconi su quel
che stava accadendo in Sardegna venne il
17 marzo 1996. A quei richiami, lUlivo ha
risposto. Nel 2001.

Alta Societ
Quattro signori pranzano allAlibi club
di Washington. Brindano e parlano poco
di economia e molto di donne. Sono nati
tutti nello stesso giorno, il 6 marzo. Sono
Alan Greenspan, William Webster, Tom
Foley e Kit Bond. Greenspan fa 75
anni, ma non li dimostra.

Dj & Ds
di Pierluigi Diaco

Ieri non cera San Remo.


Allora ho guardato San
Toro. E di nuovo ho fatto una cosa di sinistra. Baci perugina a Maria Cuffaro.

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