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Alberto Bettanti
1 LAFFIDABILIT
La disciplina dellaffidabilit si propone di descrivere e misurare la capacit
di funzionamento di dispositivi o sistemi di produzione. Per ogni dato
sistema, tale misura, detta appunto affidabilit del sistema, serve a quantificare
il grado di fiducia che possiamo avere nel verificarsi del buon
funzionamento del sistema, inteso come assolvimento degli obiettivi per i
quali il sistema stesso progettato e costruito. Poich le prestazioni di ogni
sistema tendono inevitabilmente a degradare nel tempo, opportuno che
laffidabilit di un sistema sia definita come la misura della sua attitudine a
fornire nel tempo una prestazione soddisfacente. Tale misura non altro che
un valore numerico, espresso su una scala di numeri reali tra 0 e 1, perch
definito, come si vedr, in termini di probabilit. Quella dellaffidabilit una
disciplina matematica, che fa parte di un pi vasto settore disciplinare, ossia
appunto il Calcolo delle probabilit. Si tratta di una delle discipline
scientifiche pi giovani; essa , infatti, nata (in ambito militare) a ridosso
degli anni della 2a Guerra mondiale: la prima definizione quantitativa di
affidabilit stata data negli USA, nel 1952. Ha ricevuto il primo importante
inquadramento teorico negli anni 60, soprattutto negli USA e in URSS, per
poi conoscere un pi rapido sviluppo, anche in campo civile, a partire dagli
anni 70.
Le prime tracce di studi sul concetto di affidabilit si hanno tra le due guerre
mondiali in campo aeronautico: si doveva decidere quale fosse la migliore
configurazione per il sistema di propulsione degli aerei a pi motori. Questi
studi per inizialmente ebbero carattere prettamente sperimentale cos come
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quale sono considerati prioritari ed integrati gli aspetti legati alla sicurezza, alla
qualit ed ai costi.
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degli impianti sia dei prodotti. Passiamo in rassegna qui di seguito i principali
obiettivi perseguiti col metodo dellaffidabilit.
1.2.1 SICUREZZA
1.2.2 QUALIT
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Se la qualit viene, quindi, intesa in termini di adeguatezza del bene allo scopo
al quale destinato, alla sua determinazione contribuiscono principalmente
due fattori:
conformit, che tiene conto delladerenza delle prestazioni alle
specifiche progettuali e/o commerciali;
affidabilit, che tiene conto della capacit del prodotto/servizio di
mantenere le sue caratteristiche di funzionamento e di manutenibilit
nel tempo.
1.2.3 COSTI
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Nella figura 1.1 tracciata una retta verticale che rappresenta il Limite
Tecnicamente Raggiungibile (LTR), ovvero quel livello di qualit/sicurezza
oltre il quale non opportuno spingersi per ragioni tecniche: vogliamo, infatti,
sottolineare che la sicurezza totale impossibile da raggiungere e che lattuale
livello tecnologico, gi piuttosto avanzato, consente normalmente solo piccoli
miglioramenti sui progetti, mentre non ha senso spingersi troppo oltre
nelladottare sistemi di sicurezza che potrebbero rivelarsi controproducenti in
virt della complessit progettuale e funzionale alla quale conducono.
Lanalisi affidabilistica fornisce risultati utili in qualunque momento essa venga
eseguita, anche se uno studio effettuato sin dalle fasi progettuali consente
ovviamente di realizzare interventi molto pi efficaci (rapporto costi/benefici
pi basso).
In fase di progettazione vi , infatti, la possibilit di individuare i punti deboli
del progetto ed i componenti critici del sistema, cio quelli che influenzano
maggiormente laffidabilit del complesso, e ci ci consente di scegliere
componenti pi affidabili o meglio ancora di configurare il sistema in modo da
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(1.1)
F (t ) =
Ng (t)
N0
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R(t ) =
N v (t)
N0
e quindi:
R( t ) = 1 F (t )
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missione, ovvero lintervallo di tempo (che ricade allinterno della vita utile
del
sistema/componente)
durante
il
quale
si
richiede
che
il
non
coincide
con
linizio
dellutilizzazione
del
f (t ) =
F (t ) N g 1
=
t
t N 0
N g
N0
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R (t ) = F ( t ) = f (t ) t =
N g
N0
(t ) = f (t )
N 0 N g 1
=
Nv
t N v
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Funzioni di manutenibilit
g(t)
M(t)
Densit di probabilit di
Funzioni affidabilistiche
f(t)
Densit di probabilit di
riparazione
guasto
Probabilit di guasto
(Inaffidabilit)
N(t)
Probabilit di non
R(t)
riparazione
z(t)
Probabilit di funzionamento
(Affidabilit)
Tasso di riparazione
?(t)
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on
off
t
MTTF
MTTR
MTBF
Figura 1.5 Significato dei parametri MTTF, MTTR, MTBF
2 IL CONCETTO DI GUASTO
2.1 DEFINIZIONE
In generale si indica con il termine guasto la cessazione dellattitudine di un
dispositivo ad adempiere alla funzione richiesta, ovvero una variazione delle
prestazioni di un dispositivo che lo renda inservibile per luso al quale esso
destinato.
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CRITERIO DI GUASTO
TIPO DI
GUASTO
ENTIT
IMPATTO
parziali
primari
VITA DEL
DISPOSITIVO
infantili
totali
critici
casuali
intermittenti
secondari
da usura
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guasti casuali: sono quelli che si verificano durante lintera vita dei
componenti e presentano una probabilit di verificarsi che
indipendente dal tempo; sono dovuti a fattori incontrollabili che
neanche un buon progetto ed una buona esecuzione possono
eliminare;
guasti per usura: sono quelli che si verificano solo nellultimo periodo
di vita dei componenti e sono dovuti a fenomeni di invecchiamento e
deterioramento; per ci la loro probabilit di accadimento cresce con il
passare del tempo.
Se consideriamo una popolazione di componenti nuovi, tutti uguali, non
riparabili e li facciamo funzionare nelle medesime condizioni operative ed
ambientali a partire dallo stesso istante t = 0 possibile tracciare il diagramma
mostrato in figura 2.1, il quale riporta in funzione dellet dei componenti
landamento del tasso di guasto istantaneo degli stessi.
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