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Cinema e premi
A Los Angeles, al Kodak Theatre, si terrà stanotte l’attesissima
cerimonia di consegna dei prestigiosi Academy Awards
CALABRESI
TRE
PER UN OSCAR
LA “Notte degli Oscar del Cinema” è
arrivata, stanotte tutti gli occhi sa-
ranno puntati sull’Hollywood Bou-
levard di Los Angeles dove al Kodak
Theatre si terrà l’attesissima ceri-
monia di consegna degli Academy
Awards. Un’edizione, l’82esima che
si preannuncia da record. Tanti i
film in odore di statuina, ma per
quanto riguarda quella per il mi-
glior film gli allibratori prevedono
rrivare nell’Olimpo del ci-
A nema americano e restare
con i piedi per terra è un
esercizio d’umiltà che solo
i grandi sanno fare. E
Mauro Fiore, direttore della fotogra-
fia candidato questa sera agli Oscar
2010 è uno di questi. Sarà che la sua
terra, la Calabria, se la porta nel cuo-
re, sarà che la sua naturale sponta-
neità lo rende da subito alla mano, fat-
to sta che Mauro Fiore è riuscito a con-
quistare da subito la fiducia di tecnici
e registi, e dal suo ruolo iniziale di aiu-
to elettricista, è arrivato fino alla cima
della montagna. Mauro ha lasciato
Marzi, un paese del Savuto in provin-
cia di Cosenza, a soli 7 anni con i geni-
tori e la sorella Mariuccia. Dopo qual-
che anno la nostalgia ha avuto la me-
glio sulla sorella, che ha deciso di tor-
nare in patria, seguita da papà Loren-
zo e mamma Romilda Carpino. Mau-
ro no. Lui ha deciso di seguire la sua
strada, che lo ha portato fino a Los An-
geles, a inseguire il suo sogno. Lo
raggiungiamo telefonicamente pro-
prio lì, poche ore prima della sfilata
sull'ambito red carpet. La telefonata
comincia in ingle-
Mauro Fiore se, ma appena in-
tuisce l'accento
italiano Mauro
Fiore preferisce
da Marzi decisamente cam-
biare lingua.
La prima do-
diventa il re manda è d’obbli-
go. Quanto conta
questa nomina-
di Pandora tion per te?
«E' un onore già
essere nominati.
Vincere sarebbe
una grandissima
sorpresa. Se guardo indietro, vedo
una strada lunga: ho studiato cinema-
tografia al Columbia College di Chica-
go, poi ho iniziato a lavorare sul set.
Durante gli studi ho conosciuto Janu-
sh Kaminsky, con il quale sono anda-
to a Los Angeles in cerca di fortuna.
Qui da elettricista ho parteciparo a
produzioni di Steven Spielberg come
Schindler's List, che ha vinto l’Oscar.
Da qui ho avuto l’opportunità di far co-
noscere il mio lavoro ed è stato un cre-
scendo di altri incarichi. E oggi, a 45
anni, sono marito, padre di due bambi-
ne e un maschietto e pronto a varcare
l’ingresso del Kodak Theatre di Los
Angeles».
Quando la tua famiglia decise di
tornare in Calabria, non sei
mai stato tentato di seguir-
la?
«Ho vissuto a Marzi fino a 7
anni, ma ho un ricordo fortissi-
mo del paese, dove torno spes-
so. Amo il modo d’agire del mio
un testa a testa tra i due film che po-
chi giorni fa si sono dati battaglia ai
Bafta Awards, gli Oscar inglesi: da
una parte il celebratissimo kolossal
di John Cameron, “Avatar”, dall’al-
tra il più raffinato “The Hurt Loc-
ker” dell’ex moglie Kathryn Bige-
low, che ha soffiato più di qualche
premio al film più ricco di tutti i tem-
pi. In gara stanotte anche un pezzo
di Calabria, con tre protagonisti:
di ROSITA GANGI
Mauro Fiore su un set
paese, i rapporti sociali che si tessono,
l’accoglienza, la sincerità. I primi due
anni di vita a Chicago eravamo tutti
“malati” di malinconia per quella vita
che avevamo lasciato. Mariuccia ha se-
guito quell’idea romantica di tornare
a casa. E lo ha fatto. Ha studiato psico-
logia, si è sposata ed è felice. Se io
l’avessi seguita penso che non avrei
avuto l’opportunità di avere questo ti-
po di carriera, di riuscire a coronare
questa mia grande passione a questi
livelli. Penso che nessuno di noi abbia
fatto la scelta sbagliata. Ognuno ha se-
guito la sua vita».
Certamente, nel cinema italiano,
non avresti avuto occasione di testa-
re per primo la grande tecnologia
che sta dietro ad Avatar.
«Sicuramente. Ma il cinema italiano
ha un tesoro di grandi registi, come
Fellini, Pasolini e Antonioni».
Si guarda sempre al passato. Ma il
cinema italiano moderno non offre
davvero nessun esempio all’estero?
«Negli anni 40 e 50 c’erano grandi
punti di riferimento ideologici, tra-
smessi nel neorealismo. Oggi le cose
sono cambiate e una competizione con
Hollywood sarebbe impensabile, per-
ché qui ci sono più investimenti, più
soldi e quindi più mezzi per creare. E
inoltre abbiamo una distribuzione che
da anni, ormai, non si limita più al
mercato americano. In Italia ci sono
ancora buoni registi, come Salvato-
res, ma si punta su un cinema troppo
sentimentale per poter appassionare
anche gli spettatori stranieri».
Sul tappeto rosso degli Oscar
avrai la possibilità di sfilare, tra gli
Domenica 7 marzo 2010
Mauro Fiore, direttore della foto-
grafia di “Avatar, originario di Mar-
zi come l’attore Stanley Tucci in lizza
per una statuetta come miglior atto-
re non protagonista per “Amabili re-
sti”. Terza ma non ultima Anastasia
Masaro, originaria di Spezzano del-
la Sila che concorre ad un premio co-
me scenografa nel film di Terry Gil-
liam “Parnassus, l’uomo che voleva
ingannare il diavolo”
altri, anche con altri due calabresi di
origine: Stanley Tucci (il nonno Sta-
nislao era proprio di Marzi) e Ana-
stasia Masaro (i cui genitori sono
emigrati dalla Sila cosentina). Li co-
nosci?
«Stanley non lo conosco, ma sapevo
di questa incredibile coincidenza. An-
che lui di Marzi. Incredibile. Ho tenta-
to di avvicinarlo ai Bafta, ma era con-
teso da giornalisti e fans. Di Anastasia
Masaro, invece, non sapevo nulla. Per
cosa è candidata?»
Come migliore scenografia in Par-
nassus.
«Oh. Non lo sapevo. Allora cercherò
di conoscere anche lei quella sera. In
ogni caso tornerò in Calabria a giugno
e so che il sindaco di Marzi sta cercan-
do di coinvolgere proprio Stanley Tuc-
ci per una grande festa. Inoltre, pro-
prio in quei giorni, i miei genitori fe-
steggeranno i 50 anni di matrimonio e
io voglio assolutamente condividere
con la mia famiglia e i miei amici un
momento così importante»
Dicevi che la Nomination vale
quasi quanto l’Oscar. Immagino
quante richieste avrai avuto, dopo
l’annuncio, da parte
di registi e produt-
tori. Ci sarà un se-
guito di Avatar o
Ora lavora
stai già lavorando a
qualche altro pro-
getto nuovo? a Real Steel
«In effetti sono già
al lavoro per un nuo-
vo film che stiamo gi-
rando a Detroit»
del regista
Dacci qualche an-
ticipazione.
«E’ una produzione
Shawn Levy
Dreamworks e il re-
gista è Shawn Levy,
che ha già diretto “Una notte al mu-
seo” e il sequel. Il film si chiama “Real
steel” e uscirà nelle sale nel 2011. E’
tratto da un breve racconto di Richard
Matheson (l’autore di Io sono leggen-
da, ndr). Anche questo è un film di fan-
tascienza. E’ ambientato nel futuro, in
un periodo in cui va di moda uno sport
molto particolare: la boxe tra robot.
Un manager, interpretato da Hugh
Jackman, riesce a imporre il suo ro-
bot, costruito con pezzi di scarto, e ad
ottenere una grande notorietà. L’uo-
mo ha un figlio che finora non ha mai
frequentato, a causa di un divorzio
turbolento dalla madre. Ma la donna
muore e lui deve ricostruire quel rap-
porto perduto con un ragazzino di 11
anni».
Una storia sentimentale, alla fi-
ne.
«Beh (ride), fino a un certo punto, se
si pensa che i veri protagonisti sono
bestioni di acciaio del peso di 900 chili
che se le danno di santa ragione».
Domenica 7 marzo 2010
Anastasia Masaro da Spezzano Piccolo alle scene di Hollywood
La donna che incantò Parnassus
nastasia Masaro ha 36 anni, due
A grandi passioni per l'arte e per l'Ita-
lia e una prestigiosa nomination per
gli Oscar. Un'ascesa impensabile persino
per i suoi genitori che quasi 40 anni fa la-
sciarono il Friuli e la Calabria per insegui-
re il loro futuro in Canada. La mamma, Ro-
sa Leonetti, ha lasciato in paese i genitori
Pasquale Leonetti, che era segretario eco-
nomo all'Istituto Tecnico Industriale a Co-
senza, e Olimpia Barrese, casalinga. Da
Spezzano Sila a Toronto un viaggio di spe-
ranze e di vita migliore per i figli che sareb-
bero venuti e che oggi si avvera come il più
classico degli American dream. L'entusia-
smo di Anastasia è contagioso e la sua di-
sponibilità è ben lontana dagli stereotipi
dei vip hollywoodiani.
Si racconta senza incer-
tezze, felice del momento
d'oro che sta vivendo gra-
zie al suo lavoro come sce-
nografa nel film di Terry
Gilliam "Parnassus, l'uo-
mo che voleva ingannare
il diavolo".
Una nomination agli
Oscar, spesso, è il punto
d'arrivo di attori e tecni-
ci. Tu la vivi a soli 36 an-
ni. Come hai saputo la
notiziae qualisonostate
le prime reazioni?
«Ho saputo la notizia da-
gli uffici della distribuzio-
ne. Due miei amici mi han-
no chiamato, uno al telefo-
no di casa e uno sul cellula-
re. C'era una strana calma
e mi hanno detto di con-
trollare la mia mail e ho
letto della mia nomina-
tion. Ci siamo messi a ur-
laretuttie trealtelefono,è
stato davvero inaspettato
e sono davvero onorata e
ancora incredula».
Parliamo della tua
carriera, hai iniziato
presto ma hai già lavora-
to molto.
«La mia carriera è ini-
ziata circa 15 anni fa. Ho
iniziato come assistente di
produzione. Il mio primo
lavoro nel settore artistico
è stato in Cube di Vincenzo Natali. Sono en-
trata nel giro del mondo cinematografico
e la palla è iniziata a girare».
Fino ad arrivare a Parnassus, l'uomo
che voleva sconfiggere il diavolo, di Ter-
ry Gilliam, con l'ultima apparizione pri-
ma della morte di Heath Ledger. Che
esperienza è stata?
«E' stata la seconda volta che ho lavorato
con Terry Gilliam. La prima volta è stata in
“Tideland (Il mondo capovolto)”. E' un re-
gista affascinante, che ti rapisce ed è un as-
soluto maestro nel raccontare storie. Il
suo “Le avventure del barone Munchau-
sen” è stato il motivo per cui ho deciso, per
.
| LA SCHEDA |
Tucci, il cattivo predestinato
REGISTA e attore cinemato-
grafico, teatrale e televisivo.
(compare in alcuni episodi di
Miami Vice, Wiseguy e nel
Talento comico innato, mal- film tv Revealing Evidence).
grado l’indole mite e pacata, Diventa esperto di moda nel
ha spesso interpretato ruoli patinato Il diavolo veste Prada
da “cattivo”in film drammati- (2006), ma la parentesi gla-
ci d’autore e commedie briose mour dura poco, perché ri-
che lo hanno consacrato come prendesubitoin manoipanni
uno dei migliori attori ecletti- da “cattivo” con Slevin – Patto
ci di Hollywood. criminale (2006). Prende par-
Il nonno eradi Marzi, paesi- te alla serie medical più cono-
no della provincia di Cosenza sciuta al mondo, ER – Medici
(dove lo aspettano dopo gli in prima linea, dove interpre-
Oscar) ma Stanley Tucci ha ta il dottor Kevin Moretti, ca-
sempre vissuto negli States. po del pronto soccorso che
Nato e cresciuto a New York, crea non pochi scompigli den-
ha frequentato la State Uni- tro e fuori l’ospedale.
versity of New York at Pur- È candidato all’Oscar come
chase, dove si è diplomato nel miglior attore non protagoni-
1982. Amante del mondo del- sta nel film di Peter Jackson,
lo spettacolo, viene attratto tratto dal best seller di Alice
dal teatro di Broadway, dove Sebold, Amabili resti. La vi-
debuttacon lospettacolo“The cenda ruota attorno all’omici-
Queen and the Rebels”, subito dio di Susie Salmon, una ra-
dopo aver concluso gli studi. gazzina 14enne che si troverà
L’esordio al cinema avviene a seguire dal suo Cielo le vite
Stanley Tucci e Mauro con il film L’onore dei Prizzi dei suoi cari… e del suo assas-
Fiore; nel riquadro (1985) nei panni di un soldato, sino, interpretato dal bravis-
Anastasia Masaro e la seguito poi da innumerevoli simo Tucci,
mamma Rosa Leonetti partecipazioni televisive (fonte MYmovies)
E' vietata la riproduzione, la traduzione, l'adattamento totale o parziale di questo giornale, dei suoi articoli o di parte di essi con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilms, registrazioni o altro
la prima volta, di lavorare nel mondo del lia sia Udine che Cosenza, tra i comuni di
cinema. Quando lessi "Parnassus, l'uomo
che voleva sconfiggere il diavolo" fui entu-
siasta del parallelo di questo mondo im-
Spezzano Piccolo, Celico, Rovito, Serra Pe-
dace. Altri vivono a Roma e Bari».
- Quindi parli bene italiano?
maginario con quello del precedente film e
non riuscivo a credere quanto fortunata
fossi stata a intraprendere questo viaggio
con lui. Sia a Londra che a Vancouver (i
luoghi dove il film è stato girato, ndr) ho la-
vorato con un gruppo di persone estrema-
mente preparate e divertenti. Non dimen-
«Sì, certo. Lo parlo, lo scrivo e lo leggo.
(lo scrive in italiano anche nell'intervista
che ha voluto fosse via mail, per il resto è
tutta in inglese, ndr)».
Certamente saprà che altre due star
di origini calabresi hanno ottenuto una
nomination agli Oscar 2010: Mauro Fio-
ticherò mai questa esperienza. Sono or- re (fotografia per Avatar) e Stanley Tuc-
mai passati tre anni da quando abbiamo fi- ci (miglior attore non protagonista per
nito di girare il film e i miei ricordi di quei Amabili resti). Li conosce?
giorni sono vividi come fosse ieri». «No. Forse avrò l'occasione di incon-
La tua nomination ha un valore parti- trarli questa sera».
colare per i calabresi, in quanto porti un Pensi che nelle scelte dell'Academy ci
sia stato qualche film
che non meritava e qual-
che altro che, invece, non
è stato preso ingiusta-
mente in considerazio-
ne?
«Sa, capisco solo ora il
motivo per cui molte per-
sone affermano che è un
onore anche solo essere
nominate. Questa è la vera
vittoria. Non è come alle
Olimpiadi dove solo se sei
in grado di eseguire una
coreografia perfetta o fare
un certo tempo sugli sci
sei sicura di andare in fi-
nale e di vincere. Nel no-
stro caso, chi può dire se è
giusto o meno che una per-
sona ottenga una candi-
datura piuttosto di un'al-
tra? Da candidati non pos-
siamo fare altro che go-
derci questo momento e
sperare».
C'è un regista italiano
che apprezza in modo
particolare? E visto che
lei lavora in film con
grandi effetti speciali,
pensa che in questo cam-
po l'Italia abbia molto da
recuperare?
«Come registi amo Felli-
ni, naturalmente! E Paolo
Virzì. Penso che la cine-
matografia italiana si fo-
calizzi più sulle relazioni
pezzo della nostra storia nell'Olimpo del interpersonali e sulla trama che sulle tec-
cinema mondiale. Tua madre, infatti, è nologie d'avanguardia. E questo non è ne-
nata a Spezzano Sila ed è emigrata molti cessariamente una cosa brutta. Sono sicu-
anni fa in America, vero? ra, infatti, che ognuno di noi saprebbe cita-
«Sì, mio padre è friulano, mia madre è di re un film con grandi effetti speciali ma
Spezzano Sila. Lei partì da Cosenza dopo le con una trama totalmente inconsistente».
nozze e si trasferì in Canada nel 1973, se Per Anastasia Masaro si va incontro a
non sbaglio. Sono stata in Italia diverse giorni frenetici e di grande emozioni. E'
volte, l'ultima nel 2001, subito dopo aver già pronta a lavorare al prossimo proget-
lavorato come direttore artistico nel film to, ma per ora si concentra su questa sera-
diPaoloVirzì"Ilmio nomeèTanino".Hola ta magica.
cittadinanza italiana e spero di tornare Come ti sei preparata?
presto». «Ovvio, sono stata a New York, a caccia
Hai molti parenti in Italia? di vestiti».
"Certo. Moltissimi parenti vivono in Ita- r. g.