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La Leggenda della Bella 'Mbriana

Il personaggio indicato come 'A Bella 'Mbriana, non altri che uno spirito benigno. Una creatura
misteriosa, una presenza gentile e benevola. Una sorta quindi di anti-munaciello. Tale presenza in
casa portatrice di benessere e salute. Molti la descrivono come una donna molto bella e ben
vestita, una giovane donna dal viso dolce e sereno, una figura chiara e solare, tant' vero che
'Mbriana deriva appunto dal latino meridiana, vale a dire "l'ora pi luminosa del giorno".
Testimonianza dell'affetto dei napoletani verso questa figura il fatto che a Napoli il
cognomeImbriani derivi appunto da 'Mbriana. In casa, particolare da non trascurare, bisogna sempre
lasciarle una sedia libera, altrimenti potrebbe andar via, con tutte le conseguenze derivanti dalla
mancata ospitalit.
Porta fortuna a quelli che ama, ma dispettosa con chi offende la casa posta sotto la sua protezione.
Non bisogna mai lamentarsi se una casa troppo piccola o buia e mai farle giungere all'orecchio
propositi di trasloco: la Bella 'Mbriana potrebbe risentirsene e vendicarsi.
Alla sua figura legato il geco, animaletto simile a una lucertola che, nelle sere d'estate, d la
caccia agli insetti vicino alle lampade. Proprio per il suo legame con la Bella 'Mbriana, i napoletani lo
considerano una sorta di portafortuna, guardandosi quindi bene dal cacciarlo via o dal disturbarlo.

La Bella Chiara
Chi pensa che la Bella 'Mbriana sia semplicemente un personaggio estratto di peso dalla fantasia
partenopea, rester sorpreso da quanto dichiarato da Vincenzo Pagnani, proprietario del locale
"Brandi" sito in via Chiaia: "Questo - racconta - stato sempre un locale protagonista di stranezze e
avvenimenti vari. Un locale antichissimo, datato 1780. A quei tempi accadevano tante cose. Negli
anni passati, tutto il coro del Teatro San Carlo frequentava questo locale. Ricordo ancora un episodio
avvenuto durante gli anni '50.
Alcuni clienti scesero gi, in cantina, per recarsi alla toilette, laggi tutto un labirinto. Una signora
di Trieste, tale Ferrara, disse di aver visto la Bella 'Mbriana. Si diffuse una tale voce per il San Carlo,
che una lunga fila di persone accorse per vedere il posto dove la Ferrara disse di aver visto questa
bella signora. Personalmente non l'ho mai vista, ma a volte ho sentito dei rumori, aperture di porte.
Mio zio, Pasquale Brandi, mi raccont tante altre situazioni avvenute in questo posto, costruito in un
palazzo vecchio di circa seicento anni.
Nelle salette di sopra, per esempio, nel 1925-26 circa, si suicid un uomo che voleva somigliare a
Mussolini, scrisse di volersi uccidere in quanto non poteva essere come lui. Raccont anche, se per
questo, episodi raccapriccianti inerenti teschi di morte, pugnali, scene di violenza risalenti al periodo
dei movimenti carbonari. Era particolarmente predisposto a tali cose, tramandandole poi a me. La
storia di queste mura, infatti, la conosco pi io di chiunque altro.
C' poi un episodio personale, un episodio di vita, che nulla c'entra comunque con la Bella 'Mbriana.
Io ho un problema grande, una grave patologia per cui dovrei subire un trapianto e non posso averlo
perch ho il diabete. Con la forza del cuore ho lavorato finora al 25%. Sono molto devoto alla
Madonna del Carmine. Quando si entra nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Piazza Mercato, vi
un Cristo bellissimo. Un giorno lo pregai chiedendogli di abbracciarmi. Mi abbracci.
Per il momento ho rinunciato al trapianto, non ho pi affanno, non sento pi l'angoscia, la crisi di
prima. Sar stato quell'abbraccio a Ges...Tornando alla Bella 'Mbriana, qui dentro esiste qualcosa,
anche se io non l'ho mai vista. Arriva sempre un attimo prima degli altri, prevede i pericoli, ma se
qualcuno la fa arrabbiare guai a lui! Il suo nome Chiara. La chiamai cos dopo che trovai, per terra,
un biglietto su cui vi era scritto proprio tale nome".

Vatirio

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