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1. Il contesto
Con il perdurare della crisi, mentre nei Paesi dellUnione Europea la disoccupazione scesa nel
2014 all11,5%, lItalia si aggiudica un triste primato, raggiungendo la quota del 12,7%. E i giovani
continuano a pagare il prezzo pi alto. Queste difficolt si sono riflesse anche sullandamento del
tasso di disoccupazione a lungo termine (cio, oltre i 12 mesi) passato, tra il 2007 e il 2014, dal
2,8% al 7,7%, con un incremento di 0,9 punti percentuali registrato solo nellultimo anno.
Tenuto anche conto degli effetti di scoraggiamento prodotti da fasi prolungate di disoccupazione,
una nota a parte merita il fenomeno imponente degli inattivi e, specificamente, quello dei cosiddetti
Neet (15-29enni che non studiano e non lavorano), specchio del forte disagio dei giovani italiani
sfiduciati in un mercato del lavoro che offre scarse opportunit di inserimento. Seppure, nel nostro
Paese, la quota risulti sostanzialmente stabile rispetto allanno passato, nel 2014 i Neet incidono per
il 26,2%, valore che resta nettamente superiore alla media europea a 27 Paesi, pari al 15,8%.
TASSO DI DISOCCUPAZIONE IN ALCUNI PAESI E AREE (VALORI PERCENTUALI)
13
12,7
12
11,5
11
10
10,1
10,1
9,6
9,0
8,4
7,9
7,3
6,2
2011
Italia
2012
Area Euro
2013
Unione Europea
2014
OECD
Stati Uniti
TASSO DI DISOCCUPAZIONE PER FASCIA DET IN ITALIA E NELLUNIONE EUROPEA (VALORI PERCENTUALI)
40,0
40
35
30
26,8
23,3
25
20
15
10
18,2
22,2
14,9
14,5
11,3
12,2
10,8
8,9
5
2003
'04
'05
'06
'07
'08
'09
'10
'11
'12
UE (15-24 anni)
UE (25-29 anni)
UE Totale
Italia Totale
'13
Una lettura corretta della documentazione conferma che nel 2013 lItalia si trovava ancora agli
ultimi posti per quota di laureati, sia per la fascia det 55-64 anni sia per quella 25-34 anni.
Questo ritardo storico nei tassi di scolarizzazione permane nonostante i miglioramenti registrati
dalle nuove generazioni e colloca lItalia, in termini comparativi, al di sotto della gran parte degli
altri Paesi OCSE. Questi ultimi, pur partendo da posizioni simili alla nostra, grazie a maggiori e pi
mirate politiche di investimento, hanno saputo correre pi velocemente. In Italia, su 100 giovani di
et 25-34 anni, i laureati costituiscono solo il 22%; la media europea a 21 Paesi pari al 37%, la
media OCSE pari al 39%.
QUOTA DI POPOLAZIONE 55-74 ANNI CON AL PIU LA SCUOLA DELLOBBLIGO
69%
64%
60%
43%
39%
26%
Germania
Regno Unito
UE27
Francia
Grecia
Italia
Spagna
18%
Forse il fatto pi preoccupante che il ritardo nei livelli di scolarizzazione, come pi volte
sottolineato nei Rapporti di AlmaLaurea, riguarda anche il possesso del diploma di scuola
secondaria e si riflette significativamente sui livelli di istruzione della classe manageriale e
dirigente italiana. I dati Eurostat segnalano, ad esempio, che sebbene il quadro sia in tendenziale
miglioramento, nel 2013 ben il 28% degli occupati italiani classificati come manager aveva
completato tuttal pi la scuola dellobbligo, contro il 10% della media europea a 27 Paesi, il
19% della Spagna (paese in ritardo nei livelli di scolarizzazione degli adulti e con tratti socioculturali simili al nostro) e il 5% della Germania (paese col quale si soliti fare i confronti perch
caratterizzato da un peso del settore manifatturiero simile al nostro). Di contro, sempre nel 2013,
la quota di manager italiani laureati era meno della met della media europea: i manager
laureati in Europa (a 27 Paesi) erano il 54%, mentre in Italia la percentuale risulta pari al 25%.
OCCUPATI CON QUALIFICA DI MANAGER PER TITOLO DI STUDIO (PERCENTUALI DI RIGA)
Scuola
dellobbligo
o titolo
inferiore
Diploma
superiore
Laurea
o titolo
superiore
UE27
10
35
54
UE15
12
35
53
Francia
24
68
Spagna
19
21
60
Regno Unito
12
36
51
44
51
28
48
25
Paese/area
Germania
Italia
Nei precedenti rapporti AlmaLaurea stato gi evidenziato come alcuni studi mostrino in maniera
inequivocabile che la struttura imprenditoriale italiana, caratterizzata in particolare da piccole
imprese a gestione familiare, sia tipicamente associata a una minore capacit di valorizzare il
capitale umano, minori performance innovative e un inferiore grado di internazionalizzazione delle
imprese. Secondo stime recenti, la quota di imprese a gestione familiare in Italia del 66%,
contro il 36% della Spagna e il 28% della Germania che, peraltro, ha una quota pi elevata della
nostra di imprese a controllo familiare.
86
83
81
80
66
36
28
26
10
Germania
Italia
Spagna
Regno Unito
Francia
Vale la pena a questo scopo riportare le conclusioni di uno studio che rileva come i meccanismi di
gestione delle risorse umane, in particolare la scarsa meritocrazia e trasparenza di quelli di
reclutamento, abbiano giocato un ruolo centrale nel determinare linsoddisfacente performance
del sistema produttivo italiano negli ultimi 20 anni: We try to explain why twenty years ago
Italys labor productivity stopped growing. [...] Many institutional features can account for this
failure. Yet, a prominent one is the lack of meritocracy in managerial selection and promotion.
Familism and cronyism appear to be the ultimate causes of the Italian disease (Pellegrino and
Zingales, 2014).
Il progetto AlmaLaurea, che trova coronamento nella recente adesione di sette universit, fatto che
porta ad una copertura del sistema universitario da parte del Consorzio ad oggi superiore al 90% (in
termini di numero di laureati), nasce proprio dal riconoscimento che il progresso del Paese
passa anche attraverso una maggiore trasparenza del mercato del lavoro e il miglioramento
dellincontro tra domanda e offerta di capitale umano.
Le performance lavorative dei laureati restano migliori di quelle dei diplomati anche nellintero
arco della vita lavorativa, sia in termini di opportunit occupazionali (il tasso di occupazione pari
al 75,7% per i primi, contro il 62,6% dei secondi) che retributive (fatto 100 il guadagno dei
diplomati, i laureati guadagnano circa il 50% in pi).
TASSO DI DISOCCUPAZIONE IN ITALIA, NELLA FASE DI ENTRATA NEL MERCATO DEL LAVORO,
PER TITOLO DI STUDIO E FASCIA DET (VALORI PERCENTUALI)
50
48,1
+26,0
30,0
+16,9
17,7
punti
punti
45
40
35
30
25
punti
22,1
20
+8,2
15
13,1
10
9,5
5
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Il XVII Rapporto AlmaLaurea testimonia quei timidi segnali di inversione di tendenza che
fanno sperare in un 2015 pi roseo. La lettura dei principali indicatori esaminati, che offre
unanalisi comparata delle ultime sette generazioni di laureati, se da un lato, infatti, conferma le
difficolt riscontrate sul mercato del lavoro nel corso di questi anni, dallaltro evidenza nel 2014
timidi segnali di ripresa del mercato del lavoro, accompagnati da una lieve contrazione del tasso
di disoccupazione, soprattutto per i laureati triennali e per i magistrali biennali. Segnali che,
come confermato dai dati Eurostat, interessano anche la quota di occupati nelle professioni ad
elevata specializzazione (professioni, tipicamente, positivamente correlate allattivit di
investimento, di innovazione e di internazionalizzazione delle imprese), passata dal 16,9% del
2012 al 17,4% del 2013, con un distacco che, tuttavia, resta di circa sette punti percentuali
rispetto alla media europea (pari al 24,2%).
Il lungo periodo di recessione ci consegna un pesante fardello e conferma, per laltro verso, le
persistenti difficolt occupazionali di coloro che si sono laureati a cavallo della crisi, come
testimoniano i dati relativi ai laureati indagati a cinque anni dal titolo. Si tratta di una gravosa
eredit, che condizioner le opportunit occupazionali (retributive, di carriera) di questi
laureati anche nella fase di ripresa delleconomia e in un orizzonte di medio-lungo termine. Un
costo in termini di reddito perso da chi si laureato in tempi di crisi, stimato per i laureati USA in
80.000 dollari.
Agli effetti della disoccupazione, che si ripercuotono a livello personale sui singoli individui,
andrebbe peraltro sommata anche la perdita di efficienza che il sistema Paese nel suo
complesso sta sperimentando a causa della mancata valorizzazione delle proprie risorse umane.
elevata quota di laureati in cerca di lavoro. Dallaltro, la particolare situazione, riscontrata nel 2014,
tra i laureati in medicina e chirurgia, i quali hanno subto un posticipo dei termini concorsuali (da
luglio, nel 2013, a dicembre) per laccesso alle scuole di specializzazione, nonch una riduzione dei
posti a bando. Ci ha costretto numerosi laureati a rimandarne linizio e, nellattesa, a rivolgersi al
mercato del lavoro.
LAUREATI 2013-2007 INTERVISTATI AD UN ANNO: TASSO DI OCCUPAZIONE PER TIPO DI CORSO
(VALORI PERCENTUALI)
Primo livello
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
66
66
70
73
76
77
82
Magistrali
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
70
70
72
72
74
75
81
Magistrali
a ciclo unico
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
49
57
60
62
65
69
80
0
20
40
60
80
100
Nota: sono considerati occupati i laureati impegnati in attivit (anche formative) retribuite.
Per i laureati di primo livello, sono considerati solo quanti non si sono mai iscritti ad altro corso di laurea.
Primo livello
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
Magistrali
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
Magistrali
a ciclo unico
26,0
26,5
22,9
19,4
16,2
15,1
11,2
22,2
22,9
20,7
19,6
17,7
16,2
10,8
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
30,1
24,4
20,8
18,6
16,4
13,7
8,6
0
10
15
20
25
30
35
Nota: per i laureati di primo livello, sono considerati solo quanti non si sono mai iscritti ad altro corso di laurea.
Primo livello
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
15
14
12
11
11
10
9
Magistrali
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
9
9
8
8
8
8
Magistrali
a ciclo unico
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
24
27
29
32
35
40
42
25
26
26
26
27
31
34
26
23
21
21
20
20
20
0%
53
50
51
51
48
45
45
58
56
58
59
58
56
56
12
13
14
15
15
18
18
20%
7
8
7
7
9
8
7
7
51
51
52
52
54
53
53
40%
60%
10
13
12
11
11
8
8
80%
100%
autonomo effettivo
tempo indeterminato
senza contratto
non risponde
Nota: per i laureati di primo livello, sono considerati solo quanti non si sono mai iscritti ad altro corso di laurea.
Le retribuzioni ad un anno risultano in lieve aumento e superano, seppure di poco, i 1.000 euro
netti mensili: 1.013 per il primo livello, 1.065 per i magistrali, 1.024 per i magistrali a ciclo unico.
Rispetto alla precedente rilevazione, le retribuzioni reali risultano in aumento: lincremento del
5% tra i colleghi a ciclo unico, del 2% tra i magistrali e non raggiunge l1% tra i triennali. E per
vero che, tra il 2008 e il 2014, le retribuzioni reali sono diminuite del 22% per i laureati triennali,
del 18 e 17%, rispettivamente, per i laureati magistrali biennali e a ciclo unico.
GUADAGNO MENSILE NETTO AD UN ANNO (VALORI MEDI IN EURO, VALORI RIVALUTATI
IN BASE AGLI INDICI ISTAT DEI PREZZI AL CONSUMO)
Primo livello
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
1.013
1.005
1.062
1.154
1.232
1.278
1.302
Magistrali
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
1.065
1.040
1.073
1.128
1.155
1.214
1.292
2013
1.024
2012
972
2011
1.037
Magistrali
2010
1.096
a ciclo unico
2009
1.158
2008
1.212
2007
1.241
Nota: per i laureati di primo livello, sono considerati solo quanti non si sono mai iscritti ad altro corso di laurea.
il 7% dei laureati, per lo pi del gruppo linguistico), come ha pi volte dimostrato AlmaLaurea
laver svolto un soggiorno di studi in un altro paese permette ai laureati di aumentare le chance di
trovare lavoro, gi ad un anno dal titolo, del 20%. E anche in tal caso, a parit di ogni altra
condizione.
OCCUPAZIONE E LAUREATI: ALCUNI FATTORI CHE INCIDONO POSITIVAMENTE
SULLA PROBABILIT DI LAVORARE AD UN ANNO
A parit di condizioni
+20
% esperienze
di studio allESTERO
+10
% TIROCINIO/STAGE
durante gli studi universitari
Nota: stato implementato un modello di regressione logistica (tasso corretta classificazione: 64%).
11
Primo livello
86
2008
89
2007
91
2006
91
2005
Magistrali
94
2009
86
2008
87
2007
Magistrali
a ciclo unico
90
2009
87
2008
90
2007
90
60
80
100
Nota: per i laureati di primo livello, sono considerati solo quanti non si sono mai iscritti ad altro corso di laurea.
A riprova che la laurea rappresenta una garanzia di occupazione, soprattutto nei momenti di
difficolt e in un mercato del lavoro come quello italiano - che si caratterizza per tempi lunghi di
inserimento professionale e di valorizzazione delle competenze - sufficiente prendere in esame
levoluzione degli esiti occupazionali nellintervallo tra uno e cinque anni dal titolo.
DallIndagine emerge infatti che i laureati magistrali del 2009 mostrano un incremento del tasso di
occupazione di 12 punti percentuali (dal 74 all86%); la disoccupazione, daltra parte, di fatto si
dimezza (dal 18 al 9%). Per i colleghi a ciclo unico, il miglioramento delle performance
occupazionali ancora pi apprezzabile: loccupazione cresce di oltre 21 punti percentuali (dal 65
all87%), mentre la disoccupazione si riduce di oltre la met (dal 16 al 7%).
XVII Indagine sulla Condizione occupazionale dei laureati
Universit di Milano Bicocca
16 aprile 2015
www.almalaurea.it
12
Primo livello
2009
14
60
2008
12
67
20
2007
10
68
20
2006
10
69
20
2005
11
2009
Magistrali
Magistrali
a ciclo unico
23
73
15
50
20
28
2008
20
53
26
2007
18
55
26
2009
50
28
20
2008
47
31
19
2007
43
0%
20%
27
40%
60%
28
80%
100%
autonomo effettivo
tempo indeterminato
senza contratto
non risponde
Nota: per i laureati di primo livello, sono considerati solo quanti non si sono mai iscritti ad altro corso di laurea.
Il guadagno, tra uno e cinque anni dal conseguimento del titolo, registra un generale
miglioramento. Le retribuzioni nette mensili si attestano attorno ai 1.300 euro mensili (con forti
disparit per livello e percorso di studio, genere, ripartizione territoriale). Per i triennali e i
magistrali il guadagno in media di circa 1.350 euro; di meno di 1.300 euro tra i colleghi a ciclo
unico. Analizzando levoluzione delle coorti di laureati si evidenzia anche in questo caso un
aumento delle retribuzioni, tra uno e cinque anni: in termini reali laumento pari al 17% tra i
laureati magistrali e all11% tra i magistrali a ciclo unico. Resta vero che rispetto alla rilevazione
precedente si registra un calo pari all1% per i laureati triennali, al 2% per i magistrali e al 4% per i
colleghi a ciclo unico.
13
LAUREATI 2009-2005 OCCUPATI A CINQUE ANNI: GUADAGNO MENSILE NETTO PER TIPO DI CORSO (VALORI
MEDI IN EURO, VALORI RIVALUTATI IN BASE AGLI INDICI ISTAT DEI PREZZI AL CONSUMO)
2009
2008
Primo livello
1.341
1.360
2007
1.398
2006
1.482
2005
2009
Magistrali
2008
1.520
1.356
1.386
2007
2009
Magistrali
a ciclo unico
2008
2007
1.459
1.283
1.331
1.503
Nota: per i laureati di primo livello, sono considerati solo quanti non si sono mai iscritti ad altro corso di laurea
14
Medico (prof.san.)
97
Ingegneria
95
Chimico-farmaceutico
90
Economico-statistico
90
Scientifico
88
Architettura
87
Agraria e veterinaria
86
Politico-sociale
85
Linguistico
84
Educazione fisica
83
Psicologico
81
Insegnamento
80
Geo-biologico
79
Giuridico
77
Letterario
75
TOTALE
86
0
20
40
60
80
100
Allo stesso tempo, a un lustro dalla laurea, in tutti i percorsi di studio si conferma la contrazione
della disoccupazione, che rimane su valori pi elevati della media nei gruppi letterario (17%),
giuridico (15%), geo-biologico (14%). A fondo scala si trovano invece i laureati delle professioni
sanitarie, il cui tasso di disoccupazione pari all1,5%, e dei gruppi ingegneria (3%), chimicofarmaceutico e scientifico (6% per entrambi).
15
Letterario
17,3
Giuridico
14,6
Geo-biologico
13,6
Psicologico
12,9
Insegnamento
12,5
Politico-sociale
11,1
Educazione fisica
10,8
Agraria e veterinaria
9,9
Linguistico
9,7
Architettura
9,6
Economico-statistico
6,7
Scientifico
6,4
Chimico-farmaceutico
6,3
Ingegneria
2,9
9,2
0
10
15
20
Il miglioramento si registra anche a livello retributivo, e per tutti i gruppi disciplinari indagati. In
testa si posizionano, con guadagni superiore alla media, i laureati in ingegneria e delle professioni
sanitarie (1.693 e 1.593 euro, rispettivamente). Retribuzioni superiori alla media anche per i
colleghi dei gruppi economico-statistico, chimico-farmaceutico e scientifico (oltre 1.450 euro in
tutti i casi). Mentre per i laureati dei gruppi psicologico, educazione fisica, letterario e
insegnamento, i guadagni non raggiungono i 1.100 euro mensili. Inferiori alla media anche le
retribuzioni dei laureati dei percorsi linguistico, giuridico e architettura, i cui valori medi non
raggiungono i 1.200 euro.
LAUREATI MAGISTRALI DEL 2009 INTERVISTATI A CINQUE ANNI DAL TITOLO:
GUADAGNO MENSILE NETTO PER GRUPPO DISCIPLINARE
Ingegneria
1.693
1.593
Economico-statistico
1.487
Chimico-farmaceutico
1.475
Scientifico
1.471
Politico-sociale
1.300
Agraria e veterinaria
1.291
Geo-biologico
1.255
Architettura
1.188
Giuridico
1.176
Linguistico
Insegnamento
Letterario
Educazione fisica
Psicologico
1.155
1.068
1.030
1.023
962
TOTALE
1.356
16
Ingegneria
Medico (prof. san.)
Scientifico
Economico-statistico
Chimico-farmaceutico
Politico-sociale
Geo-biologico
Linguistico
Agraria e veterinaria
Architettura
Psicologico
Educazione fisica
Giuridico
Letterario
Insegnamento
TOTALE
1.597
2.000
1.569
1.483
1.458
1.415
1.421
1.324
1.301
1.268
1.318
1.164
1.159
1.164
1.100
1.174
1.150
1.500
1.000
500
1.316
0
Uomini
500
1.000
1.500
2.000
Donne
A cinque anni dalla laurea permane inoltre lo storico divario territoriale. Tra Nord e Sud il
differenziale occupazionale di 11,5 punti percentuali: lavora l86% dei laureati residenti al Nord,
mentre al Sud loccupazione coinvolge il 75% dei laureati. Anche per quanto riguarda le
retribuzioni a cinque anni dalla laurea le evidenze fin qui delineate sono sostanzialmente
XVII Indagine sulla Condizione occupazionale dei laureati
Universit di Milano Bicocca
16 aprile 2015
www.almalaurea.it
17
confermate: il differenziale Nord-Sud nellordine del 22,5% (1.373 euro mensili netti contro
1.121). Esulano dalle considerazioni gli occupati allestero (che costituiscono l8% degli occupati a
cinque anni), notoriamente premiati dal punto di vista retributivo (2.043 euro).
LAUREATI MAGISTRALI DEL 2009 INTERVISTATI A CINQUE ANNI DAL TITOLO:
GUADAGNO MENSILE NETTO PER AREA DI LAVORO
Nord
Centro
Sud
1.373
1.282
1.121
Estero
TOTALE*
2.043
1.356
18