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ReGIoNe

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LA VITA
GIOVED

CATTOLICA

17 DICEMBRE 2015

SANIT, ABORTO, FAMIGLIA, PROFUGHI,


AMBIENTE E TERRORISMO NEL DISCORSO
DELLARCIVESCOVO AI POLITICI

Nelle foto
(di Anna
Piuzzi):
da sx,
sindaci
e amministratori;
lArcivescovo
e don
Alessio
Geretti.

Riforme, si riparta dalle piccole comunit

UAL STATO IL segreto della ricostruzione del Friuli, della sua rinascita?
La sussidiariet. Cio la valorizzazione da parte dello Stato e della Regione del ruolo dei sindaci, quali funzionari delegati, i quali, a loro volta,
seppero interloquire con le proprie comunit, attraverso i comitati di tendopoli o di baraccopoli, in
particolare quanti si ritrovavano nei centri delle comunit donati dalle diocesi italiane alle parrocchie
affinch i friulani si riunissero per discutere del loro
futuro. ci che avviene con le grandi riforme dagli enti locali alla sanit oggi in corso? No, ci siamo
sentiti rispondere dai sindaci che la Vita Cattolica
ha interpellato prima dellincontro con larcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato. Ed ecco che
lArcivescovo, nellappuntamento di gioved 10 dicembre, tornato su questo argomento facendo capire che con lAnno Santo della misericordia forse
necessaria una conversione dei politici e degli amministratori verso i pi deboli, i pi fragili.
Siccome operiamo sulla carne di comunit piccole, inserite in ambienti fragili, misericordioso
verso la realt verificare ad un certo punto del cammino se stiamo facendo del bene alla realt o se la
stiamo costringendo a subire qualcosa di non abbastanza indovinato, ha detto mons. Mazzocato
davanti ad una platea di oltre un centinaio di amministratori pubblici, fra i quali il presidente del
Consiglio regionale, Franco Iacop, il presidente della Provincia, Pietro Fontanini, il sindaco di Udine,
Furio Honsell. Occorre specialmente, permettere
ad ogni livello, a partire dal pi vicino alla gente, la
possibilit di fare la sua parte con ingegno, passione e sano orgoglio cos da sprigionare preziose risorse. questo criterio di rispettosa sussidiariet
che permise al Friuli di attuare un percorso virtuoso

di ricostruzione dopo il terremoto del 1976, del


quale ci accingiamo a commemorare il 40 anniversario.
Una intelligente sussidiariet permise ad ognuno, a partire dal basso, di farsi carico di quella ricostruzione di cui era capace; e via via salendo di livello si individu il giusto ruolo di tutti i soggetti
coinvolti. Questo metodo Friuli fu il motivo principale, accanto ad una grande mobilitazione di solidariet, che fece del post-terremoto una pagina
gloriosa della storia friulana. Dopo aver spiegato
perch la virt della misericordia elemento indispensabile per creare un vero bene comune,
mons. Mazzocato ha declinato molto concretamente e profondamente questo atteggiamento in
alcuni importanti problematiche che stanno investendo la comunit friulana, chiamando i problemi
per nome e cognome. La sanit, ha esemplificato,
non pensabile che regga senza quel di pi, non
regolabile, che si chiama gratuit, volontariato, dedizione e che nasce dalla compassione e dalla misericordia dei cuori. LArcivescovo ha ammesso la
necessit di riforme radicali, ma evitando ha ammonito la razionalizzazione fine a se stessa.
evidente che questo sistema chiede unorganizzazione oculata e razionale ma esso non raggiunger
il suo obiettivo se non ha anche un cuore sensibile
verso chi soffre e non parla ai cuori di coloro che si
dedicano ai fratelli infermi o per professione o per
gratuito volontariato ha sottolineato mons. Mazzocato . In tema di sanit e assistenza non posso
non pensare a quanti di quei circa 1.609 bambini,
eliminati ogni anno nei nostri ospedali con la pratica dellaborto, potrebbero arricchire il popolo friulano se ci fosse una pi convinta e misericordiosa
assistenza alle donne e alle altre persone coinvolte
in quei drammi.

LArcivescovo ha evidenziato che oltre a quello


della sanit, potremmo aggiungere molti altri
esempi in campo economico, sociale, scolastico,
politico. Tutti confermano che la giustizia e il bene
comune hanno bisogno del lubrificante della misericordia per girare bene.
Misericordia, dunque, nellaffrontare le riforme,
ma anche intervenendo su ci che di pi caro ha la
societ. Sulla famiglia, ad esempio, si sta stendendo come un velo di silenzio ha denunciato lArcivescovo . Anche nei mezzi di comunicazione lattenzione riservata, per lo pi, alle varie forme di
relazione affettivo-sessuale e ai modi conseguenti
di generare o accogliere figli, mentre sembra poco
degna di interesse la famiglia definita, con leggera
sfumatura negativa, tradizionale; cio, la comunit fondata da un uomo e una donna che si legano in
un patto damore definitivo, sancito pubblicamente
dal rito sacramentale o civile, e aperto a generare ed
educare figli. Solidariet e attenzione riservata ad
altre forme di relazione affettivo-sessuale dovrebbero essere maggiormente rivolte alla famiglia mostrando tanta stima e sostegno per il suo insostituibile ruolo dentro una societ che voglia essere vitale e aperta al futuro. Dovrebbe anche essere difesa
con pi decisione di fronte a forze sociali e culturali
evidentemente ad essa ostili e delle quali si fatica a
cogliere i veri obiettivi a cui mirano, al di l di quelli
dichiarati. Non mi sembra esagerato auspicare che
quanti hanno responsabilit politiche e amministrative custodiscano nella loro coscienza sentimenti di misericordia verso le famiglie, con azioni
conseguenti.
E come non raccomandare la misericordia nei
confronti dei nuovi arrivati, i profughi? Abbandonarli, a volte, in condizioni di assoluta precariet,
addirittura allaperto, stato un atteggiamento dav-

vero misericordioso? Evidentemente no.


I flussi migratori sono un fenomeno oggettivamente complesso da governare e pongono non pochi e sensati interrogativi sulle reali possibilit di integrazione ed anche sulla misura delle effettive nostre capacit di accogliere seriamente ha osservato mons. Mazzocato . Si tratta di una questione delicata, impossibile da sciogliere se si oscilla tra eccessi di ingenua apertura ed eccessi di irragionevole rifiuto e paura. Recenti e tragiche azioni di violenza inconsulta, perpetrate in Europa o nei Pesi
mediorientali hanno ulteriormente acuito le tensioni. Cosciente di tale complessit, da parte mia
ho sempre evitato toni accesi e polemici invitando,
piuttosto, a sinergie costruttive per far fronte allemergenza e rispondendo pi con i fatti che con le
parole. Davanti, per, allemergenza umanitaria, i
se e i ma vengono dopo, e la rete di cooperazione che le pi alte istituzioni e le pi locali comunit
sono in grado di attuare per un pronto soccorso
allumanit ferita la prima reazione di una civilt
che meriti questo nome.
Non meno importante la misericordia verso il
creato. Il nostro Friuli, per, quanto bello, tanto
fragile e con poco pu essere sfregiato e alterato nei
suoi equilibri. Per questo, ha bisogno di quella sapiente ecologia integrale raccomandata dal Papa.
Progetti spregiudicati che non esitano a distruggere
lambiente o ad abbandonarne alcuni angoli in nome di un maggiore profitto si rivelano sempre pi
inaccettabili e preoccupano molti. Labbandono
delle terre alte fa piangere il cuore e ha ripercussioni anche sulle terre della bassa. Anche se la sfida
non poco impegnativa, miriamo ad essere un laboratorio di ecologia integrale, di uno sviluppo attento al nostro ambiente.
F.D.M.

IL MESSAGGIO DI SINDACI E AMMINISTRATORI

Grazie Chiesa a noi sempre vicina perch nessuno sia emarginato

A VOLUTO ringraziare uffi-

cialmente lArcivescovo
per le sue parole, il presidente del Consiglio regionale
Franco Iacop in occasione
dellincontro annuale, per il
quinto anno consecutivo, voluto da mons. Mazzocato per un
confronto con sindaci e amministratori friulani (ne parliamo
sopra) ; ha detto di aver apprezzato tutte le sottolineature
esternate davanti agli amministratori e, in particolare, il richiamo a chi gestisce la cosa
pubblica ad una attenzione forte nei confronti della persona.
A margine dellincontro la Vita
Cattolica ha sollecitato Iacop a
commentare linvito rivolto
dallArcivescovo a chi presiede
le diverse istituzioni, in materia
di riforme, a mettere in campo
la sapienza di camminare insieme, anche con le fragili
piccole comunit locali. Piccoli e marginali comuni che in
questi ultimi tempi hanno alzato la voce perch preoccupati
di perdere valore e identit allinterno delle pi grandi Unioni territoriali intercomunali.
vero che quando si vanno
a riformare sistemi si va ad incidere anche su valori importanti, come attribuzioni, identit, autogoverno e rappresentanza, che sono forse ancora

pi preziosi laddove uno si sente in qualche modo poco consistente nel confronto con chi
pi grande. Ma la razionalizzazione del sistema delle presenze istituzionali andrebbe piuttosto considerata come unopportunit che garantisce uguaglianza di diritti e di risorse a
tutte le persone che vivono in
una comunit. Il nocciolo della questione, per Iacop, sta proprio nella sottolineatura dellArcivescovo. A che valori ci
ispiriamo? Se sono quelli della
persona allora la riforma avr il
senso di valorizzare il risultato
globale, piuttosto che le risposte date alle esigenze delle singole persone. La necessit, ricordo, quella di raggiungere
obiettivi, non conservare privilegi; ottimizzando la risposta
pubblica e facendo in modo
che anche il pi debole, che
soccomberebbe nella logica dei
numeri, non resti marginale.
Certo, che si deve camminare
insieme, ma non dimentichiamo che c stato qualcuno che
ha fatto ricorso alla Magistratura prima ancora di cominciare
a parlarci!.

Grazie alla Caritas


Un grande grazie per quanto state facendo come Arcidiocesi, in primo luogo attraverso

la Caritas, per lemergenza immigrazione. E un grazie anche


per loperato di quella struttura
portante che sono le parrocchie, per il loro sistema di sostegno, accoglienza e supporto
sociale, valori preziosi per affrontare il futuro della nostra
citt e dei paesi. Cos il sindaco di Udine, Furio Honsell,
che ha parlato anche di misericordia quale punto fondamentale delloperato quotidiano degli amministratori chiamati a fare in modo che nessuno si senta emarginato, a volte
in situazioni di estrema conflittualit. Il primo cittadino di
Udine, al proposito, ha fatto un
esplicito riferimento alle polemiche sollevate dagli abitanti
di via Ronchi per le lunghe file
di persone bisognose davanti
alla mensa diocesana, accusate
di insudiciare strade e aiuole.
Honsell ha parlato anche di
societ disorientata su non valori, come individualismo e
consumismo, in questo caso
anche quello dellambiente.
Sottolineando la necessit di
accostare allagire amministrativo proprio una buona dose di
misericordia.

S alla famiglia naturale


Il numero uno della Provincia, Pietro Fontanini si sof-

fermato, riprendendo il passaggio di mons. Mazzocato, su


quello che un un Friuli tanto
bello e tanto fragile. Occasione
per muovere una critica esplicita alloperato della Giunta Serracchiani. La nostra montagna
in stato di abbandono; le prospettive stanno diminuendo
giorno dopo giorno, perch
manca una politica della montagna perch non si attua una
fiscalit di vantaggio, perch
non si permette a chi vive l di
usufruire di servizi a costi pi
bassi. Si preferisce invece spendere 40 milioni di euro per portare i turisti a sciare in Austria,
quando quei soldi potrebbero
diventare, ad esempio, delle
centraline idroelettriche. Come
fa una piccola cooperativa di
montagna, la Secab, che produce energia elettrica e la vende al
20% in meno rispetto alle altre
societ. Serve davvero unazione concreta per le terre alte!.
Fontanini tornato anche sul
tema del declino demografico e
della famiglia. Quella naturale
non pi di moda e su di essa
si sta stendendo un velo di silenzio ha messo in guardia ;
fa molta pi notizia quella costruita artificialmente, fluida,
dove i ruoli tra uomo e donna si
possono cambiare come indica
la moda del gender. Ecco per-

ch il messaggio dellArcivescovo ha concluso un ottimo


stimolo che ci richiama a insegnamenti e i principi che fanno
parte della nostra storia.

Misericordia nelle leggi


Sussidiariet e misericordia:
ecco le due parole chiave dellamministrare per Mario Pezzetta, presidente dellAnci Fvg,
che ha ammesso: LArcivescovo riuscito a dirlo molto meglio di quanto facciamo noi
amministratori, richiamandoci, in questo momento complesso e delicato, alla pazienza
reciproca nellascoltarsi tra enti, permettendo ad ogni livello
di fare la propria parte con ingegno e passione. Di qui la
sottolineatura di Pezzetta. Soprattutto a livello regionale,
quando si legifera, bisogna
sempre avere a mente la misericordia, cio la capacit di capire che ciascun livello istituzionale, anche quello pi basso, ha lo stesso diritto di rappresentanza e le sinergie vanno
raggiunte in un percorso comune. Anche Pezzetta ha ringraziato pubblicamente Arcivescovo e Caritas, oltre a tutte le
associazioni di volontariato,
per la loro vicinanza alle amministrazioni locali che con i mezzi a disposizione non riuscireb-

bero da sole a far fronte a tutte


le necessit.

Societ pi accogliente
Anche per lonorevole Gian
Luigi Gigli, al pari di quanto
espresso dallArcivescovo, una
tra le sfide pi importanti che
attende gli amministratori e i
rappresentanti delle istituzioni
quella di creare le condizioni
affinch si generi una societ
pi accogliente, pi civile e pi
rispettosa della vita umana. Ci
si deve interrogare su come vadano affrontate sfide quali la
denatalit (La nostra regione
si sta desertificando), ha sottolineato Gigli, rimarcando quanto detto da mons. Mazzocato
nella nostra regione ogni anni a
causa dellaborto circa 1700
bambini non nascono , e limmigrazione. E questione fondamentale, a cui ciascun amministratore chiamato, quella
dellaccoglienza. Dai bambini,
agli anziani, agli immigrati. Come? Aiutando chi nel bisogno e facendo in modo che la
violenza, quella che sopprime
una vita che deve nascere, non
derivi mai dalla costrizione. Accogliendo gli immigrati in un
ambiente dove possano trovare
anche laiuto a rispettare, a loro
volta.
MONIKA PASCOLO

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