You are on page 1of 3

Digital Competence, misurare le abilità dei cittadini digitali

di Eleonora Pantò

08 Ott 2008
A Firenze un gruppo di lavoro universitario sta pensando a una nuova certificazi
one in grado di valutare non tanto la conoscenza di specifici strumenti, ma le d
oti cognitive richieste dall'essere in Rete. Ce la illustra Antonio Calvani, doc
ente di tecnologie dell'istruzione e coordinatore del progetto
Il nostro modo di interagire in Rete con applicazioni e con persone costituisce
la nostra personalità digitale. Essere cittadini della rete richiede competenze
e conoscenze che non sono legate solo ai virtuosismi tecnici. La scuola e l’univ
ersità raramente si preoccupano di fornire ai propri studenti elementi per costr
uire la loro cittadinanza digitale. Le agenzie formative dovrebbero insegnare ad
accettare e rispettare l’altro, a esercitare il pensiero critico, a imparare ch
e collaborare non significa approfittare del lavoro dell’altro, che si può esser
e complementari, che è opportuno evitare alcuni comportamenti per non finire nei
guai. Essere cittadini digitali significa possedere l’equivalente di queste abi
lità nel mondo digitale. Così come si può essere buoni cittadini anche senza sap
er guidare un’auto, disporre di competenze informatiche di base è necessario ma
non esaustivo: si può essere laureati in informatica e non esercitare una piena
competenza digitale e viceversa.
Su questo argomento abbiamo intervistato Antonio Calvani, docente di Tecnologie
dell’Istruzione presso l’Università di Firenze, che con i suoi collaboratori Mar
ia Ranieri e Antonio Fini sta dando vita al Digital Competence Assessment, una p
roposta concreta per nuove forme di certificazione della competenza digitale.
Professor Calvani, in Italia alla certificazione informatica si associa in gener
e la patente europea del computer. Patente ed europea sono due concetti forti, m
entre voi avete preferito competenza digitale e assessment (che non avete tradot
to). Qual è il significato di questa scelta?
Per una definizione di competenza digitale, esaminando la letteratura, ci siamo
imbattuti in una varietà di termini, per esempio Computer/IT Literacy, Informati
on Literacy, Media Literacy, Media Education. Ci siamo anche resi conto che negl
i ultimi anni il concetto di Digital Literacy (o Competence, come noi preferiamo
) si è progressivamente spostato dagli aspetti più eminentemente tecnici, verso
elementi di più alto valore cognitivo, che includono soprattutto abilità relativ
e al trattamento e alla valutazione delle informazioni e, in definitiva, dell es
sere negli ambienti di rete. Alla fine, abbiamo preferito sintetizzare con “comp
etenza digitale”, certamente per il richiamo a questo termine nelle raccomandazi
oni europee, ma anche perché il termine competenza si sta sempre più affermando
nel lessico educativo.
La nostra idea di competenza digitale è piuttosto articolata: ne riconosciamo pr
ima di tutto una natura multidimensionale, la quale implica l’integrazione di ab
ilità natura cognitiva, relazionale e sociale. Ci sembra una competenza compless
a, non facilmente valutabile con singole prove. È interconnessa, non può prescin
dere da altre capacità di base come la lettura, il problem solving, le capacità
deduttive, la meta cognizione. È infine sensibile al contesto socio-culturale: n
on crediamo si possa pensare a un modello unico di alfabetizzazione digitale rit
enendolo valido sempre e ovunque, ma occorre declinarlo in relazione ai vari con
testi d’uso (formazione di base, professionale, specialistica, lifelong learning
).
Una definizione semplice, ma esaustiva potrebbe essere la seguente: la competenz
a digitale consiste nel saper esplorare e affrontare in modo flessibile situazio
ni tecnologiche nuove, nel saper analizzare selezionare e valutare criticamente
dati e informazioni, nel sapersi avvalere del potenziale delle tecnologie per la
rappresentazione e soluzione di problemi e per la costruzione condivisa e colla
borativa della conoscenza, mantenendo la consapevolezza della responsabilità per
sonali, del confine tra sé e gli altri e del rispetto dei diritti/doveri recipro
ci.
Nonostante la natura complessa di questa dimensione pensiamo che sia necessario
trovare comunque tecniche concrete per implementarla in specifici strumenti di m
isura (assessment, appunto). In genere infatti le definizioni si limitano a forn
ire descrittori teorici non tradotti in strumenti concreti – tranne il lavoro de
l Oecd-Pisa, a cui parzialmente il nostro lavoro si richiama.
Da qui voi siete arrivati al Digital Competence Assessment. Come si ottiene ques
ta certificazione?
Precisiamo che non si tratta, almeno per il momento, di una vera e propria certi
ficazione, anche se è senz altro possibile ottenere un attestato delle prove svo
lte con i risultati ottenuti dalla istituzione che promuove la ricerca. La Dca è
soprattutto uno strumento didattico, pensato sia per i docenti che per gli stud
enti, in chiave di autovalutazione. Il complesso di strumenti di valutazione (al
cuni già operanti, altri ancora in fase di messa a punto) sono a disposizione de
lle scuole o meglio, dei singoli insegnanti che volessero indagare questo aspett
o della formazione dei propri alunni. Ci sembra importante rimarcare la necessit
à di valutazione ad ampio spettro della competenza digitale, nel senso indicato
in precedenza. Il rischio è di appiattirsi sull idea che i cosiddetti nativi dig
itali, termine oggi molto di moda, siano giovani e ragazzi in possesso di abilit
à quasi sovrumane nei riguardi delle tecnologie, o quanto meno impensabili per l
a generazione precedente, e che ne siano totalmente padroni. Ricerche ed evidenz
e empiriche quotidiane mostrano come questo quadro non sia veritiero. Riteniamo
pertanto che la scuola debba ricoprire un ruolo primario anche per questa alfabe
tizzazione. Il progetto vuole quindi essere un aiuto, un primo passo per aumenta
re la consapevolezza di questa necessità tra i docenti e dare loro già un aiuto
concreto.
Chi sono i destinatari ideali di questa iniziativa?
Almeno per questa prima versione delle prove, il target è costituito tipicamente
da studenti di 15/16 anni, quindi frequentanti la prima o la seconda classe deg
li istituti superiori. Tuttavia stiamo già lavorando per adattarle anche a livel
li più bassi (fine scuola elementare/media) e più elevati (ingresso all universi
tà).
Le prove sono in qualche modo legate al tipo di hardware e software utilizzato?
Assolutamente no. Anzi, la nostra visione di competenza digitale è piuttosto sco
llegata dalle abilità pratiche, dallo “smanettamento” al computer. A noi interes
sa che lo studente sia in grado di valutare le sue abilità alte rispetto alla te
cnologia. Gli hardware e i software hanno breve durata, si sa: accertare la mera
abilità all uso di essi non ci sembra molto significativo.
Quanto impegno è richiesto mediamente per prepararsi a questa prova?
Non è richiesta alcuna preparazione specifica. Non avendo fini certificativi di
abilità secondo un syllabus precostituito e considerando soprattutto il fine aut
o-valutativo, ognuno si può sottoporre alle prove in qualsiasi momento. È però n
ecessario avere una conoscenza del lessico e di alcuni termini specifici, che ab
biamo raccolto in un glossario. La raccomandazione per i docenti è che si accert
ino che i loro studenti abbiano familiarità con questi termini, prima di effettu
are le prove.
I questionari richiedono mediamente quarantacinque minuti per lo svolgimento che
, ribadiamo, sieffettua in modo completamente automatico, via Internet, oltre ch
e anonimo. Le prove situate, che pure richiedono il laboratorio informatico, son
o invece un po più impegnative (pensiamo a circa un ora e mezza), ma per queste
siamo ancora in fase di pre-testing presso alcuni istituti. Tra l altro, propri
o in queste settimane è in fase di costituzione una rete di scuole sperimentali
interessate a coadiuvare il progetto. Chi volesse partecipare, anche con singole
classi, può prendere contatto con il nostro gruppo di lavoro.
Sostenere questa prova può essere considerata un’azione integrativa o alternativ
a all Ecdl?
Certamente non alternativa e per ora non si può neanche considerare integrativa,
gli scopi sono abbastanza diversi. In ogni caso, non vogliamo assolutamente far
e concorrenza ad Aica, che con Ecdl ha avuto un enorme merito, in Italia. Ha att
irato l attenzione sulle Tic da parte di una larghissima fascia di popolazione e
, soprattutto di insegnanti e di scuole, in un momento nel quale il nostro Paese
era molto indietro da questo punto di vista. Oggi però le cose sono cambiate: u
na volta fatto il primo passo, è il momento di considerare la competenza digital
e come qualcosa di diverso, più ampio rispetto all abilità nell uso di questo o
quel software. Va ricordato inoltre che l obiettivo dell Ecdl è sostanzialmente
il lavoro d ufficio supportato dalle Tic. Anche questa visione è oggi forse un p
o riduttiva. Le scuole hanno bisogno di strumenti diversi.
Chi ha già conseguito l Ecdl è avvantaggiato?
In alcune parti delle prove (ad esempio quelle più specificamente tecnologiche),
chi è già abituato a lavorare con il Pc è può essere un pochino avvantaggiato,
anche se andrebbe verificata la correlazione. Per la sezione cognitiva ed etica
questa correlazione dovrebbe essere nulla o quasi. Invece può incidere più signi
ficativamente un buon pattern di capacità cognitive e astrattive.
Come intendete procedere per far riconoscere il Digital Competence Assessment da
enti pubblici e privati?
Per ora vogliamo prima acquisire una base di dati adeguata, e i nostri rapporti
sono stati orientati soprattutto all ambito internazionale. Per esempio abbiamo
già realizzato la versione inglese dei questionari Instant DCA e delle prove sit
uate. Abbiamo poi contatti in Europa, con alcune scuole inglesi e del Nord Europ
a che hanno iniziato a testare le prove. E in Cina: esiste una versione in Manda
rino dei questionari e nei prossimi mesi porteremo a termine un progetto congiun
to con alcune scuole cinesi. Infine abbiamo stabilito rapporti anche con organis
mi internazionali, a cominciare dall Unesco. Appena possibile sarà presentata an
che alle istituzioni nazionali preposte all’istruzione, che possono già manifest
are interesse sul sito del nostro progetto.

You might also like