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Messa in sicurezza demergenza per il recupero del

prodotto surnatante nellarea PIP di Statte. Fase 1.


Progetto Preliminare

COMUNE DI STATTE
Provincia di Taranto

INDICE

1. PREMESSA ................................................................................................................................. 2
2. CALCOLO DEL VOLUME DEL PRODOTTO LIBERO................................................................ 4
2.1 Determinazione della trasmissivit.............................................................................. 10
2.2 Calcolo delle portate di progetto per singolo pozzo .................................................. 14
2.3 Determinazione del campo pozzi di emungimento .................................................... 16
3. SISTEMA DI ESTRAZIONE E TRATTAMENTO SURNATANTE - FASE1 .............................. 18
3.1 Selezione del sistema di recupero prodotto ............................................................... 18
3.2 Strategia di trattamento per la Fase 1 ......................................................................... 20
3.3 Caratteristiche costruttive dei pozzi di emungimento ............................................... 22
3.4 Caratteristiche delle apparecchiature destinate allemungimento ........................... 23
3.5 Trasduttori di livello per rilievo interfaccia acqua-olio e olio-aria ............................ 25
3.6 Contatore portata emunta............................................................................................. 25
3.7 Quadro elettrico di protezione e comando automatico o manuale .......................... 25
3.8 Serbatoio di stoccaggio ................................................................................................ 26
3.9 Monitoraggio fase di gestione...................................................................................... 26
3.10 Smaltimento olio.......................................................................................................... 27
3.11 Esecuzione test pilota per trattamento prodotto ad alta viscosit ......................... 28
Allegato 1 - Dati reologici olio da S3 e PZ11 .............................................................................. 29
Allegato 2 - Dati baildown test ..................................................................................................... 32
Allegato 3 Certificato analisi prodotto surnatante.................................................................. 36

R2 Relazione
Tecnica

1/36

1. PREMESSA
A seguito della CdS istruttoria tenutasi presso il MATTM in data 09 luglio 2014
relativamente alla valutazione dellAnalisi di rischio Sanitario-Ambientale ed al progetto di
messa in sicurezza dellarea PIP nel comune di Statte emergeva la necessit da parte
degli Enti, preliminarmente a qualsiasi intervento di MISP/Bonifica, di procedere al
recupero del prodotto surnatante presente nella zona centrale del sito.
A seguito di sottoscrizione dellAccordo di Collaborazione avvenuta in data 20/03/2015 tra
il Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e
riqualificazione di Taranto ed il Comune di Statte (di seguito Commissario), veniva emanato
Decreto n 16 del 27/03/2015 del Commissario Straordinario con il quale, ai sensi dellart.
1, comma 6 primo periodo del D.L. 129/12 e dellart. 6 commi 2 e 3 del D.L. 01/15, nonch
secondo la previsione dellart. 5, comma 6 dellAccordo di Collaborazione Straordinario ed
il Comune di Statte, venivano assegnate, in via provvisoria, al Comune di Statte, le risorse
finanziarie finalizzate alla Messa in sicurezza terreni e falda aree industriali Comune di
Statte: completamento della caratterizzazione, progettazione e realizzazione intervento.
Con Determinazione n 481 del 22/05/2015 stato affidato al sottoscritto lincarico
professionale di redazione di un progetto preliminare finalizzato alla messa in sicurezza
demergenza per il recupero del prodotto surnatante nellarea PIP di Statte nellambito
dellintervento di Fase 2 relativo alla Messa in Sicurezza di Emergenza (MISE) della falda
profonda insistente al di sotto della zona PIP in Statte; in data 01 luglio 2015 veniva
sottoscritto il relativo contratto.
Tenuto conto della peculiarit del sito e della tipologia di contaminazione rilevata, si
convenuto con il Comune di Statte di avviare un confronto tecnico sullapproccio da
adottare nel caso in esame con il MATTM, lautorit competente al rilascio delle
approvazioni in area SIN: trattandosi di un intervento di MISE, infatti, non occorrerebbe
alcuna approvazione da parte dellAutorit competente, ma, tenuto conto della rilevanza
economica degli interventi e della complessit degli stessi, si ritenuto di avviare un
confronto con tutto gli enti competenti.
Lincontro tecnico occorso in data 22 luglio 2015 presso il MATTM, con la presenza di
ARPA, ISPRA, Segreteria Tecnica del MATTM e Commissario pel le bonifiche di Taranto
ha consentito di allineare ed ottimizzare la strategia di intervento illustrata.

Si convenuto, in particolare, sulla necessit di elaborare un progetto complessivo di


MISE (cd. Masterplan di seguito) e di dare avvio ai lavori per la realizzazione di un primo
stralcio funzionale, in corrispondenza dellarea con maggiore criticit (Fase 1, di seguito).
Nella presente relazione tecnica si descrivono gli interventi in progetto in particolare della
Fase 1, che costituisce linsieme degli interventi da mettere a base di gara.

2. CALCOLO DEL VOLUME DEL PRODOTTO LIBERO


A seguito della necessit di procedere al recupero del prodotto surnatante presente
nella zona centrale del sito 1, il Comune di Statte ha proceduto ad effettuare un ulteriore
intervento di caratterizzazione, con specifico riferimento alla matrice olio surnatante tra
novembre 2014 ed aprile 2015, finalizzato a:

Verificare i livelli di surnatante presente nei piezometri esistenti

Eseguire prove di baildown test

Caratterizzare la punto di vista reologico (densit e viscosit) il surnatante;

Nel caso in esame sono state eseguite le rilevazioni di surnatante con utilizzo di una sonda
elettrica a doppia interfaccia (INT-100 Misuratore di interfaccia olio/acqua con
microprocessore PIC16) su quattro piezometri present inellarea di indagine. I piezometri
S3 e PS1 sono stati eseguiti nellanno 2010 e rientrano nel piano di caratterizzazione San
Marco Metalmeccanica; nel 2013 sono stati realizzati 11 sondaggi allestiti a piezometro e
su due di essi (PZ9 e PZ11) stata rilevata presenza di surnatante.
Successivamente, nel 2015, stato realizzato un ulteriore piezometro (PZ12) in prossimit
di S3, in cui stata rilevata presenza di prodotto.
Ad oggi, pertanto, il surnatante stato rilevato in quattro piezometri: PZ9, PZ11 e PZ12
del piano di caratterizzazione della falda profonda dellArea PIP e successive indagini
integrative e S3 San Marco del piano di caratterizzazione San Marco Metalmeccanica.
Nel piezometro PZ11 stato trovato prodotto con caratteristiche reologiche molto
differenti da quello rilevato negli altri piezometri (S3, PZ9 e PZ12): leccessiva viscosit non
ha consentito il prelievo con pompa ma solo con bailer. Il prodotto stato raccolto per la
determinazione della densit e viscosit a due diverse temperature (15C, temperatura
media della falda ) e 45C per valutare la possibilit riscaldare il prodotto per facilitarne
lemungimento (Allegato 1). Alla temperatura di 45C, tuttavia, per il prodotto campionato
dal PZ11, si confermata la non determinabilit della viscosit per valori troppo elevati.
1

CdS istruttoria tenutasi presso il MATTM in data 09


luglio 2014

Per stimare lo spessore reale del prodotto e la trasmissivit allolio dei piezometri, sono
stati effettuati dei baildown test sui piezometri S3 e PZ9. Lolio campionato da tali
piezometri presenta caratteristiche reologiche omologhe e nettamente differenti da quello
rilevato nel piezometro PZ11 (in Allegato 1 si riportano le caratteristiche dellolio prelevato
da S3).
Il bail-down test, consiste nellestrazione preliminare dellolio presente nel piezometro e
prosegue con lo studio della variazione temporale tra i livelli di interfaccia aria-olio e acquaolio, nellatto della ricarica del piezometro stesso. Il test termina quando i livelli si sono
stabilizzati oppure hanno raggiunto il 90% della misura iniziale.
Per ogni piezometro sono state eseguite tre prove (1, 2 e 3 ciclo) intervallate dal tempo
necessario per ristabilire le condizioni iniziali rilevate allinizio della prima prova (vedi
Allegato 2).
Come sopra rappresentato, al fine di determinare meglio lestensione di prodotto libero
galleggiante sulla falda, nel gennaio 2015 stato realizzato un ulteriore piezometro
(PZ12), da cui si campionato il prodotto con caratteristiche fisiche simili a quelle
determinate nei piezometri S3 e PZ9.
E importante ribadire che la tipologia di olio rilevato nei pozzi S3, PZ9 e PZ12 tale da
renderlo pompabile; lolio rilevato in PZ11, alla temperatura di equilibrio con la falda,
invece, non lo . Considerando che in tutti gli altri piezometri, anche molto vicini (PZ9), non
si riscontrata tale tipologia di materiale, si ritiene che il prodotto rilevato in PZ11 sia
attribuibile ad una sacca isolata e non debba essere considerato, almeno in questa fase di
progettazione, nella strategia globale di rimozione del prodotto. Specifici accorgimenti per
la gestione di tale prodotto dovranno essere forniti nel Progetto definitivo.
Infatti, anche in considerazione di quanto concordato in sede di incontro tecnico presso il
MATTM del 22/07/2015, in sede di elaborazione di progetto definitivo, lappaltatore dovr
presentare specifiche proposte per testare, in campo, interventi atti a coadiuvare
lestrazione del surnatante aumentandone la pompabilit ovvero garantendone la
rimozione attraverso trattamenti innovativi in-situ.

Di seguito una tabella riepilogativa riportante i dati riscontrati nellultimo periodo, durante le
prove seguite da Sondag srl, relativa ai pozzi che hanno mostrato presenza di surnatante.
Dati in metri

Nov.2014

Dic. 2014

Pz11
Pz9
S3
Pz12

0,89
0,93
3,19

0,56
1,78

Dic.2014 - Bail down test


0,9
2,9

0,86
3,07

Gen.2015

0,85
3,04
1

Come di pu notare gli spessori di prodotto libero variano da 0,9 m (nel PZ9 e PZ11) fino a
oltre 3 m nel S3. Conoscendo gli spessori nei pozzi possibile ricostruire le isopache di
prodotto libero e quindi il volume del prodotto galleggiante.
E ben noto, tuttavia, che lo spessore di prodotto rilevato nel pozzo pu essere anche
molto maggiore dello spessore reale, in funzione di diverse caratteristiche del suolo
(permeabilit) e del prodotto (viscosit, densit).

Sebbene diverse equazioni siano state sviluppate per calcolare lo spessore di prodotto
reale rispetto a quello apparente, nessuna di queste realmente affidabile nel caso di
formazioni con permeabilit per fessurazione, come nel caso presente. Per tale
ragione, la

determinazione dello spessore reale del prodotto stata determinata, in maniera pi


affidabile, esaminando le curve di risalita dal baildown test. Lo spessore del prodotto reale,
in questo caso, la differenza tra lo spessore del prodotto in condizioni indisturbate
(asintotiche) ed il punto di flesso della curva di risalita.
Analizzando le curve di risalita nei tre cicli (in figura si riporta quella del primo ciclo) si
ricava per il piezometro S3 uno spessore reale di 2 m invece che 3,2.

Analogamente per il piezometro PZ9, analizzando le curve di risalita nei tre cicli (in figura si
riporta quella del primo ciclo) si ricava di 0,75 m invece che 0,9 m.

Nella seguente tabella si riportano i dati di spessore del prodotto libero massimo riscontrato
nelle prove (misurato e reale) utili per la costruzione delle isopache e, conseguentemente,
del volume di prodotto libero.
ID
piezometro

SPESSORE

SPESSORE

LNAPL misurato

LNAPL reale

(m)

(m)

PZ1

687104,79 4488367,74

PZ2

687137,29 4488366,78

PZ3

687307,45 4488480,99

PZ4

687456,44 4488500,65

PZ7

687445,85 4488225,36

PZ8

687148,64 4488286,62

PZ9

687346,02 4488397,04

0,9

0,75

PZ10

687356,61 4488307,04

PZ11

687349,80 4488349,39

0,9

0,75

PZ12

687219,73 4488335,02

0,833

S3

687274,93 4488366,03

3,2

A3

687377,03 4488350,15

PS1

687341,49 4488304,02

C1

687449,63 4488456,02

Il volume di prodotto libero, calcolato utilizzando i metodi di interpolazione lineari o simili


(come la triangolazione), danno valori dellordine dei 18.000 m3. Di seguito una
rappresentazione delle isopache rappresentate sullarea PIP.

E doveroso considerare che questo approccio, sviluppato sulla base di assunzioni di


distribuzione continua dello stesso nel sottosuolo e sulla falda, pu sovrastimare anche
notevolmente il quantitativo di prodotto globalmente estraibile, per due essenziali ragioni:
a) Non tutto il prodotto eventualmente presente ed eventualmente distribuito con
continuit estraibile
b) Non tutto il volume di terreno (roccia fratturata) interessato in maniera continua
dalla presenza di olio, per cui lo stesso distribuito in sacche di volumi anche
inferiori a quelli ricavabili con lapproccio utilizzato.
Daltra parte, poich il baildownw test indicato come il miglior modo per stimare lo
spessore di olio ed il tasso di ricarica dello stesso, proprio perch considera lo sviluppo
temporale della ricarica da volumi intorno al pozzo, non limitandosi quindi al valore

puntuale dello stesso, si ritiene che sia corretto considerare tali valori nella fase attuale di
progetto.

STIMA DEL PRODOTTO RECUPERABILE


2.1 Determinazione della trasmissivit
Il presente paragrafo illustra le considerazioni in merito alle modalit operative individuate
ed applicate per la determinazione delle caratteristiche e dei parametri idraulici e
geotecnici governanti le condizioni dellacquifero e del surnatante ad esso sovrapposto.
La scelta del metodo di approccio concettuale utilizzato per la determinazione dei
parametri predetti stata individuata a seguito di considerazioni derivanti dalla definizione
delle caratteristiche fisiche del prodotto surnatante derivanti dalle analisi precedentemente
svolte dal Comune di Statte.
Come riportato sopra, tra le prove pi significative che sono state elaborate dal Comune,
nellambito delle attivit tese a rimodulare lapproccio complessivo di bonifica del sito, sono
i baildown test effettuati sui piezometri S3 e PZ9.
Nel caso in esame, i piezometri S3 e PZ9 sono stati sottoposti a pompaggio con pompe
pneumatiche ad una portata rispettivamente di 6 L/min (S3) e 12 L/min (PZ9), fino ad
abbassare i livelli di olio in pozzo fino a livelli trascurabili. Successivamente le pompe sono
state spente e si misurata la velocit di risalita sia dellolio che dellacqua nel pozzo.
Nella seguente figura sono riportati, a titolo di esempio, i dati di risalita nel piezometro S3
dellacqua (blu) e del prodotto libero (rosso) nel 2 ciclo di trattamento. In grigio si
riportato landamento della superficie (teorica) equipotenziale che corrisponde al livello di
carico che si avrebbe nel piezometro se non ci fosse prodotto.

Profondit da p.c.

Tempo
(minuti)

Livello acqua(blu), livello


LNAPL (rosso), superficie
equipotenziale (grigio)
Lanalisi dei dati stata effettuata utilizzando un tool di calcolo sviluppato dallAPI
(American Petroleum Institute), anche basato sulla norma tecnica ASTM The standard
guide for estimation of LNAPL trasmissivity (ASTM E2856-11) (2011).
Il calcolo del valore di trasmissivit dellolio (Tn) stato effettuato inserendo nel tool di
calcolo API LNAPL 2012 i valori di risalita dellacqua di falda e del surnatante rispetto al
piano campagna correlati allintervallo di tempo a cui si valutato il parametro stesso.
Ulteriori dati di input del modello sono stati quelli relativi alla geometria del piezometro (S3
e PZ9).
La robustezza della metodologia seguita si basa sul fatto che il tool utilizza diverse
equazioni per linterpretazione dei dati:
B&R - Bouwer e Rice (1976): Calcolo di Tn e deviazione standard basata sul
metodo Bouwer e Rice utilizzando la funzione lineare dei minimi quadrati. Una linea
retta interpola i dati di log-drawdown rispetto al tempo, la pendenza della stessa
usata per determinare Tn e varianza dellinclinazione della medesima retta
serve a determinare la deviazione standard di Tn.
C&J - Cooper e Jacob (1946): Il valore di Tn stimato sulla ricarica LNAPL nel
pozzo e dellabbassamento (drawdown) in funzione del tempo. Questo modello

utilizza un parametro di storage in aggiunta al valore di Tn per integrare il modello e


i relativi dati al fine di formulare considerazioni preliminari sul pacco filtrante
necessario

CB&P - Cooper, Bredehoeft e Papadopulos (1967): Calcolo del valore di Tn


basato sul modello di slug test Cooper, Bredehoeft e Papadopulos in funzione delle
misure di abbassamento del LNAPL nel tempo e si basa su una stima del
coefficiente stoccaggio LNAPL.
Il valore che riporta il tool di calcolo la media tra i valori di trasmissivit ottenuti con i
differenti metodi di calcolo.
Lanalisi ha restituito, a valle della simulazione, risultati pressoch concordi circa il valore
medio di trasmissivit, non solo in termini di ordine di grandezza ma anche in termini di
valore puntuale.
Il valore calcolato come media dei risultati ottenuti attraverso i tre metodi indicati tabellato
come segue:
Trasmissivit calcolate
Pozzo

Ciclo

T media (m2/d)

PZ9

0,493

PZ9

0,428

S3

0,379

S3

0,405

Nelle seguenti figure si riportala relazione tra abbassamento e volume di LNAPL raccolto
nel pozzo. Il primo tratto (bassi valori di abbassamento e bassi valori di flusso)
corrispondono, su un diagramma temporale, a tempi del baildown test superiori al tempo di
cut-off.
Analizzati i dati in ingresso, infatti, stato necessario stabile un tempo (cut-off time) per
limitare lanalisi dei dati al comportamento del fluido in regime stazionario, valutando
pertanto un intorno limitato al tempo di moto del fluido ed escludendo gli effetti di apporto
transitorio.

2
14

10 5,00
4,50
4,00
3,50
3,00
2,50
2,00
1,50
1,00
0,50
0,00

LNAPL Drawdown Discharge


Relation
Relazione tra Qn (m3/d) e Sn (m) - S3 , 2 Ciclo

Time
(minutes)
0,0

20,0
60,0

6,000

40,0
80,0

5,000
4,000
3,000

LNAPL Drawdown (m)

0
12

LNAPL Drawdown (m)

LNAPL Discharge (m3/d)

2,000
1,000
0,000

LNAPL Drawdown Time


Relation
Curva di rilassamento dellabbassamento - S3 , 2 Ciclo
R2 Relazione
Tecnica

13/36

I dati, quindi sono stati analizzati nellintervallo temporale di t>tcutoff, questultimo


corrispondente al valore di abbassamento max registrato nellintervallo lineare tra Qn e Sn.
Significativa la curva che riporta landamento nella prova di baildown tra il flusso di olio in
ingresso al pozzo ed il tempo: sebbene si siano raggiunti valori molto elevati di portata
(anche 13 m3/d per il piezometro S3), essi non corrispondono ai valori ottenibili in
condizioni
di equilibrio dinamico, ovvero in regime stazionario.

Curva di ricarica prodotto nel pozzo - S3 , 2 Ciclo

2.2 Calcolo delle portate di progetto per singolo pozzo


Lobiettivo della MISE recuperare il massimo quantitativo di prodotto mantenendo le
condizioni di emungimento in continuit. Per tali ragioni, i dati dei baildown test sono stati
analizzati con particolare cura rispetto a considerare valori caratteristici dellintervallo di
ricarica in regime stazionario. Focalizzando, pertanto il comportamento del sistema di
ricarica acqua/olio nellambito del regime stazionario, per cui si ha la validit delle
equazioni

di

Bouwer-Rice

(1976),

Cooper-Jacob

(1946)

Cooper-Bredehoeft-

Papadopulos (1967), sono state determinate le massime portate di progetto per i pozzi
PZ9 ed S3. Qn max

riportata in tabella rappresenta la massima portata rilevata nel pozzo allinizio del campo di
validit del regime stazionario, successivo ai primi minuti (t>tcut-off).
Riepilogo trasmissivit e portate in condizioni di permanenza di campo di
moto stazionario
Pozzo

Ciclo

T media

Qn Max nel range

Qn progetto

Sn progetto

n.

n.

[m2/d]

stazionario [m3/d]

[m3/d]

[m]

PZ9

0,493

0,97

PZ9

0,428

0,65

0,7

0,5

S3

0,379

2,1

S3

0,405

1,7

1,7

1,4

Il valore Qn max riportata in tabella rappresenta la massima portata rilevata nel pozzo
allinizio del campo di validit del regime stazionario.
I valori di abbassamento di progetto S n sono stati calcolati dai valori di portata di progetto,
posta pari al 90% della massima portata di ricarica del pozzo, e dal rapporto Qn/Sn
ricavato dal baildown test.
Daltra parte, possibile calcolare la portata di progetto, anche considerando direttamente
lequazione di Thiem che mette in relazione, in regime stazionario, la portata emunta gli
altri
parametri idrodinamici.

Per quanto riguarda il

2
ln

parametro ln(R/re), esso viene spesso posto, nella pratica

progettuale, pari a 4,6 ovvero il rapporto tra raggio di Influenza R e raggio del pozzo posto
pari a R/re=100.
Considerando tale valore, ed a parit di abbassamento Sn=1,4, il valore di Qn sarebbe pari
a 0,77 m3/d, invece di 1,7 m3/d.
Complessivamente, quindi, considerando tutte le informazioni allo stato raccolte ed
elaborate secondo approcci di massima cura e prudenza, possibile considerare come
valore di progetto, per emungimento dallarea con la massima presenza di olio (intorno ad
S3), il valore Qn= 1 m3/d.

2.3 Determinazione del campo pozzi di emungimento


Stabilite le portate di progetto secondo i criteri descritti nel paragrafo precedente,
teoricamente possibile individuare, attraverso il parametro di trasmissivit media ottenuto
dal modello di calcolo, il valore relativo al raggio di influenza indotto dallemungimento.
Per la peculiarit delle condizioni sito-specifiche e a causa della presenza di olio presente
nella camicia del pozzo, opportuno riferirsi a dei parametri di letteratura. Le norme ASTM
ed alcuni studi fanno riferimento al parametro ln(R/r)=4,6, ovvero un rapporto tra raggio di
influenza (R) e raggio del pozzo (r) pari a 100. Nel nostro caso, considerando un raggio di
pozzo pari a 0,1 m, si ha un raggio di influenza R=10 m.
Per lubicazione dei pozzi nellarea di emungimento opportuno fare le seguenti
considerazioni:
a) non consigliabile posizionare pozzi di emungimento di prodotto in aree con scarso
spessore di prodotto, in quanto si rischierebbe di rimuovere principalmente acqua;
b) si dovrebbero posizionare i pozzi di emungimento allinterno dellisopaca pari al
massimo valore di abbassamento ottenibile per le portate in regime stazionario,
ovvero 50 cm, nel caso specifico.
In tal modo lemungimento sarebbe concentrato sullarea con maggiore presenza di olio:
dal calcolo dei volumi potenzialmente sottesi a tale area (corrispondente allisopaca di 0,5
m) si ottiene una stima di ca. 6.700 m3, calcolati attraverso processi automatici di
triangolazione lineare delle superfici modellate.
Il calcolo state effettuato anche in maniera pi rozza ma con maggiore possibilit di
controllo manuale dei volumi attribuendo a ciascuna isopaca un volume di prodotto pari
allestensione dellisopaca medesima per il suo spessore (0,1 m). Nel seguente grafico si
riportano negli istogrammi i volumi di prodotto corrispondenti a ciascun intervallo di
spessore reale di prodotto, mentre la curva continua rappresenta landamento dei volumi
cumulati progressivi: rimuovendo lolio dalle aree con spessore massimo fino alle aree con
spessore inferiore a 50 cm (40 cm nel caso rappresentato) si dovrebbero rimuovere circa
7500 m3: il valore differente rispetto a quello calcolato con metodi pi raffinati, sebbene
lordine di grandezza simile mostra che il valore sopra calcolato, e che considerato, come
il volume di prodotto da rimuovere, affidabile.

Considerando la superficie interessata dallemungimento, ca. 16.000 m2 ed il raggio di


influenza dei pozzi (10 m), si ottiene il numero complessivo di pozzi pari a 50, posizionati
come indicato in Tavola T5, da realizzare per lintervento complessivo.
Per la Fase 1, oggetto degli specifici lavori in appalto, si preveder la realizzazione della
prima cella di emungimento (C5), in prossimit del pozzo S3 con maggiore presenza di
prodotto. Nel seguente paragrafo si descrive il sistema di recupero e stoccaggio da
allestire per la Fase 1.

Nella

3. SISTEMA DI ESTRAZIONE E TRATTAMENTO SURNATANTE - FASE1


Il presente paragrafo illustra le caratteristiche del sistema di emungimento di prodotto
surnatante presente nella falda acquifera nellarea PIP del Comune di Statte, per la Fase 1
di intervento, cos come definita nellElaborato R1.
3.1 Selezione del sistema di recupero prodotto
Di seguito si riporta una breve disamina delle possibili modalit di estrazione del prodotto
libero surnatante.
Sistema a skimmer attivi: Il comportamento del sistema a skimmer attivo rappresentato
nella seguente figura, in cui si posiziona una pompa per recupero prodotto al di sotto
dellinterfaccia olio acqua e si emunge una portata Qn, cui corrisponde un abbassamento
del prodotto pari a sn.

La portata emungibile dalla pompa dipende dalla trasmissivit del pozzo allolio Tn che, in
condizioni stazionarie, determinabile dallequazione di Thiem:

ln

Dual pump: sistema basato sul funzionamento contemporaneo di n.2 pompe, destinate
luna allabbassamento dellinterfaccia acqua-olio e laltra allemungimento del surnatante.

Tale sistema consente di ottenere livelli di abbassamento di prodotto maggiori di quelli


determinabili nelle condizioni di stazionariet, proprio per la presenza di una ulteriore
pompa di acqua di ausilio: in tal modo possibile ottenere in teoria portate di olio maggiori.
Il grande inconveniente di questo metodo che labbassamento indotto nellacqua
ingenera un grande quantitativo di acqua da trattare.
Nel caso di specie, nota la permeabilit (Vedi dati di caratterizzazione RCT, 2013)
determinata da slug test per ciascun piezometro.

Tn[m2/d]

0,4605

Bn [m]

Kn [m/d]

0,4605

Kw [m/d]

12

Bw [m]

8,4

Tw [m2/d]

100,8

Qn/(Qn+Qw) 0,004547677

Con riferimento al modello concettuale sopra rappresentato possibile determinare la


trasmissivit allacqua del pozzo PZ9 (nota la permeabilit e lo spessore del tratto
finestrato) e rapportarla alla Trasmissivit allolio. Il rapporto calcolato pari a quasi lo
0,5%, per cui la rimozione di 0,5 m3 di prodotto libero comporterebbe la rimozione di 100
m3 di acqua da trattare.

E evidente che nel

caso specifico,

data

la

notevole

differenza dei valori di trasmissivit, tale soluzione non consigliabile.


R2 Relazione
Tecnica

19/36

Multiphaseextraction(MPE) MPE una tecnica mista, flessibile e di larga applicabilit,


capace di far coesistere lattuazione contemporanea di due differenti metodologie di
bonifica: il Soil Vapor Extraction (SVE), che tramite la creazione di un vuoto nel sottosuolo
(attraverso un meccanismo di aspirazione di aria), favorisce un ricambio dellatmosfera
interstiziale della zona insatura e il Free product recovery (FPR), che, mediante il
medesimo meccanismo di aspirazione, consente il recupero dellinquinante eventuale
presente asportandolo dalla superficie della falda freatica. Lutilizzo di pompe ad anello
liquido consente di emungere prevalentemente il prodotto surnatante con presenza di
meno acqua ma molti vapori, da separare ed avviare a trattamento selettivo.
La reale applicabilit di tale sistema per prevalenze cos elevate (oltre i 45 m) non allo
stato matura al punto da considerarla applicabile.
Per quanto illustrato, la scelta progettuale, almeno in fase di progettazione preliminare,
ricade sul sistema a skimmer attivi secondo le portate, il posizionamento e linterdistanza
descritta nei paragrafi successivi.
3.2 Strategia di trattamento per la Fase 1
Come meglio descritto nel paragrafo dedicato al calcolo della stima di volume di prodotto
presente in falda, stato determinato un numero di pozzi di emungimento tale da coprire,
attraverso la proiezione del raggio di incidenza del singolo pozzo, lintera perimetrazione
dellarea modellata. Limpianto da installare perseguir la misura di prevenzione identificata
con la rimozione del surnatante presente in galleggiamento sulla frangia capillare (LNAPL).
Per quanto considerato nella Relazione Generale, il progetto complessivo (Masterplan) che
interessa la superficie di circa 16.000 m2, un volume di circa 6700 m3 di olio ed i 50 pozzi
di emungimento sar modulare, ovvero realizzato mediante 10 celle di recupero prodotto,
ciascuna costituita da 5 pozzi di emungimento. I 5 pozzi di ciascuna cella, alimenteranno
un serbatoio di stoccaggio primario che, in parallelo ai serbatoi di stoccaggio primario di
ciascuna cella (10 in totale), rilancer il prodotto ai serbatoi di stoccaggio previsto per
lesecuzione dellintervento complessivo.

Come riportato nella Tavola T7, nella Fase 1, oggetto degli specifici lavori in oggetto, si
preveder la realizzazione della prima cella di emungimento (denominata C5), in
corrispondenza del pozzo S3, in cui si rilevato il maggior spessore di prodotto.
Particolare attenzione riveste in questa Fase 1 dellintervento, lattento monitoraggio dei
livelli di olio in falda a seguito dellattivazione della prima Fase di emungimento. Per tale
ragione, oltre ai 5 nuovi pozzi di aspirazione da realizzare attorno allS3 per la
realizzazione della cella C5, si prevede di realizzare allinterno del perimetro della cella, 3
nuovi piezometri per monitorare il livello del surnatante e dellacqua nella fase di
emungimento: i piezometri saranno allestiti con trasduttori di pressione olio e acqua per
monitorare, nel tempo, le escursioni dei livelli determinati dallemungimento.
Al fine di limitare il quantitativo di acqua emunta durante la fase di estrazione di olio
surnatante, sar installato per ogni pozzo una coppia di trasduttori di pressione destinati a
rilevare la quota dinterfaccia olio-acqua ed aria-olio. La rilevazione dei parametri predetti
consentir di governare il comportamento delle pompe di emungimento a skimmer attivi
determinando i livelli di funzionamento del gruppo di aspirazione. Tale accortezza tecnica
coerente con il target fissato nella sola rimozione di olio surnatante e non gi
nellaspirazione, stoccaggio e trattamento delle acque di falda contaminate dalla matrice
oleosa.
Tutti i piezometri di controllo saranno dotati di una coppia di trasduttori anchessi destinati
al rilievo in continuo del battente di olio surnatante attraverso la doppia misura di
interfaccia olio-acqua e aria-olio. Tutti i dati, sia quelli ottenuti dalle coppie di trasduttori nei
pozzi, sia quelli di provenienza dalle coppie di sensori nei piezometri, saranno gestiti e
archiviati attraverso data logger che gestir, con opportune logiche di funzionamento, il
comportamento delle pompe a skimmer attivi.
Il surnatante aspirato verr destinato ad un serbatoio di accumulo totale di recapito che
avr una capacit di stoccaggio di oltre 450 mc.
La cella di emungimento della Fase 1, sar quindi costituita dai seguenti elementi:
n.5 pozzi di emungimento dotati di sistema di estrazione a skimmer attivi con pompe
tipo pneumatico, specifiche per il pompaggio di fluidi da pozzi contaminati da

R2 Relazione
Tecnica

21/36

LNAPL, prevalenza 55 m, portata massima di emungimento 7,6 l/m in


funzionamento

R2 Relazione
Tecnica

22/36

continuo, completi di quadri elettrici per le pompe e sistema di azionamento


pneumatico;
-

n.3 piezometri spazialmente distribuiti nellarea sottesa dalla cella di emungimento;

n.2 trasduttori di pressione per il rilievo del battente oleoso sulla bocca di
aspirazione delle pompe allinterno dei pozzi, per un totale di n.10 trasduttori;

n.2 trasduttori di pressione per il rilievo del livello di interfaccia aria-olio ed acquaolio per ogni piezometro installato, per un totale di n.6 trasduttori;

n.1 sistema di controllo data logger per la gestione del comando delle pompe di
emungimento.

n.1 serbatoio dotato di sistema di pompaggio per scarico prodotto.

Nella Tavola T6 si riporta lo schema a blocchi con prima indicazione dei sistemi di controllo
da adottare per lemungimento e lo stoccaggio del prodotto.
Si specifica la necessit di installazione delle prese campione sulla linea di emungimento
per valutare, nelle fasi di calibrazione della portata di emungimento e nelle successive fasi
di controllo proprie della gestione dellemungimento stesso, il rapporto acqua-olio
dellemunto.
La descrizione dellimpianto cos come riportata nel presente paragrafo, nella sua
configurazione modulare in celle di emungimento, permette di verificare se le condizioni di
stazionariet idrauliche vengono o meno garantite dalla portata di emungimento,
nellordine di 1 m3/d, ottenuta dal calcolo teorico a valle del baildown test.
3.3 Caratteristiche costruttive dei pozzi di emungimento
Ognuno dei pozzi previsti per in progetto sar allestito come di seguito descritto.
Il perforo sar effettuato a distruzione di nucleo e avr diametro 520 mm e profondit di
circa
50-55 m da p.c. Durante la fase di scavo saranno impiegati idonei fluidi di perforazione
(acqua) la cui quantit si cercher di limitarla mediante lutilizzo di apposite vasche di
recupero che permetteranno il riciclo del fluido adoperato.
La perforazione verr eseguita a distruzione di nucleo, avente un diametro pari a 520 mm,
e sar allestito con un tubo fessurato nella zona di interesse da 225 mm.

I terreni e le acque di risulta verranno convogliati in vasche di decantazione


opportunamente posizionate al fine di contenere il tutto in spazi confinati.
La prima vasca di decantazione verr costantemente svuotata dal materiale di risulta che
sar stoccato in appositi scarrabili o big bag per il successivo smaltimento in impianti
autorizzati.
Dallultima vasca, dove si presume ci sar solo acqua, verr prelevato il fluido di
perforazione.
Il tratto cieco sar da 0 a 40 m da piano campagna, mentre il tratto finestrato avr
lunghezza di 10 m per interessare 5 metri nella frangia capillare e 5 metri in falda, atteso
che il livello medio della falda si attesta a 45 m dal piano campagna.

3.4 Caratteristiche delle apparecchiature destinate allemungimento


Di seguito le caratteristiche delle pompe da utilizzare per lemungimento ed uno schema
tipo.
Nr. pompe installate
Tipologia pompa
Portata massima pompe (per ogni pompa)
Prevalenza pompa

5 installazioni
Pompe pneumatiche
7,6 lpm; 0,076mc/min; 0,12 l/s; 10,9 mc/d
55 m

3.5 Trasduttori di livello per rilievo interfaccia acqua-olio e olio-aria


Le operazioni di emungimento verranno gestite attraverso sistema di rilievo dei livelli di
interfaccia acqua-olio e olio-aria realizzato attraverso il posizionamento allinterno dei pozzi
di estrazione e dei piezometri baricentrici di controllo di coppie di trasduttori di livello dotati
di datalogger a due canali. Il singolo misuratore di livello collegato al Datalogger permette
la lettura e la memorizzazione dei dati in modalit automatica oltre alla visualizzazione in
tempo reale su display presente nel quadro di protezione e comando.
La portata invece misurata attraverso un misuratore posto a monte della pompa installata
nel pozzo di emungimento, collegabile allo stesso Datalogger.
I misuratori di interfaccia acqua-olio sono strumenti portatili adatti alla misura dello
spessore di surnatante (idrocarburi, schiuma, trielina, ecc ...) eventualmente galleggiante
sulla superficie dell'acqua all'interno di pozzi e/o serbatoi. Lo strumento segnala la
presenza d'acqua tramite due puntali in acciaio inox e un circuito elettronico che misura la
corrente che circola attraverso l'acqua..

3.6 Contatore portata emunta


Data la natura pulsante del flusso erogato dalla pompe pneumatiche, risulta praticamente
impossibile utilizzare il tradizionale contatore a turbina. Dovr essere pertanto installato,
sulla linea di emungimento un dispositivo tipo CycleCounter, ovvero in grado di effettuare
la misurazione totalizzando il numero delle pulsazioni dovute al passaggio dellaria
compressa. Ad ogni impulso corrisponder un preciso volume erogato. Moltiplicando il
numero degli impulsi per il volume unitario si ottiene la quantit di fluido erogata
nellintervallo di tempo tra due letture.

3.7 Quadro elettrico di protezione e comando automatico o manuale


La gestione del funzionamento del sistema di emungimento della cella di emungimento,
avverr attraverso quadro elettrico di protezione e di comando, alloggiato in cassa in
vetroresina, equipaggiato con data logger per n 2 regolatori di livello per ogni pozzo e per
ogni piezometro, completi di m 70 di cavo elettrico, con la funzione di regolare l'accensione
e lo spegnimento delle pompe ai livelli stabiliti. Il quadro conterr un display di

visualizzazione dei livelli di interfaccia acqua-olio e olio-aria provenienti dai trasduttori e


differenziati per singolo pozzo e singolo piezometro secondo classificazione degli stessi.
Al quadro elettrico di protezione e di controllo perverranno altres i segnali provenienti dal
livellostato del serbatoio di accumulo complessivo. Il segnale ricevuto consentir di gestire
lazionamento della pompa di rilancio di prodotto emunto dal serbatoio generale: eventuali
troppo pieni dei serbatoi determineranno larresto delle pompe di emungimento anche in
presenza dello spessore idraulico sufficiente alloperativit dellaspirazione.

3.8 Serbatoio di stoccaggio


Verr realizzato un serbatoio di stoccaggio del prodotto della capacit atta a contenere il
volume presumibilmente emungibile dai 90 giorni di operativit dellimpianto. Il serbatoio
avr altezza H=11 m e diametro D=7,6 m e sar ubicato allinterno delle particelle catastali
304 e 339, corrispondenti ai Lotti 5 e 6 della Lottizzazione dellarea PIP, allinterno del
perimetro del sito San Marco Metalmeccanica Aree Nuove, oggi in gestione della
curatela fallimentare dott. Vaccarelli. Si preferito ubicare il serbatoio allinterno di unarea
privata ma non in esercizio, anche con oneri connessi alloccupazione temporanea, per
usufruire delle recinzioni di contenimento e per infrastrutture di accesso gi esistenti.
Per quanto attiene le caratteristiche tecniche della zona stoccaggio serbatoio, in sede di
progettazione definitiva si dovr fare riferimento alla Linee guida recanti i criteri per
lindividuazione e lutilizzazione delle migliori tecniche disponibili ex art. 3, comma 2 del
decreto legislativo 372/99 , in particolare relative a Trattamento dei PCB, degli apparati e
dei rifiuti contenenti PCB e per gli impianti di stoccaggio.

3.9 Monitoraggio fase di gestione


E opportuno ribadire, come gi riportato nel paragrafo specifico al calcolo di portata di
emungimento, che le condizioni di eterogeneit litologiche e ancor pi le differenti
caratteristiche fisico-chimiche del surnatante nei differenti prelievi effettuati, determinano
condizioni sito-specifiche valutabili unicamente attraverso lanalisi del comportamento
idrodinamico del sistema. Il sistema di piezometri dotati di coppie di trasduttori, a controllo

delle condizioni idrauliche della singola cella, costituiscono di fatto un modello di analisi in
continuo atto a monitorare il comportamento del LNAPL.
In fase di progettazione definitiva e di esecuzione dei lavori e della fase di gestione,
dovranno essere proposte le opzioni in grado di valutare:
a) Prestazioni idrauliche del campo di emungimento: si dovr valutare in particolare, il
regime di emungimento, il raggio di influenza e la presenza di acqua nellolio
emunto;
b) Variazione della trasmissivit per prolungato emungimento: si dovr valutare la
variazione del prodotto libero mobile residuo e le conseguenti variazioni, se
osservabili, della trasmissivit dei pozzi realizzati.
3.10 Smaltimento olio
La caratterizzazione dellolio ai fini della sua smaltibilit (attribuzione CER) stata
effettuata su un campione prelevato dal pozzo PZ9, ed il certificato analitico riportato in
Allegato. Il rifiuto caratterizzato come 191307*, ed ha le seguenti classi di pericolo:
- HP 7 "Cancerogeno" come H350 (per i parametri idrocarburi C10-C40 e IPA)
- HP 14 "Ecotossico" come H411 (per il parametro idrocarburi C10-C40);
Il rifiuto, inoltre, risulta essere pericoloso per i parametri PCB, Diossine e Furani, in base al
Regolamento (UE) n. 1342/2014.
Per quanto attiene, alle modalit di smaltimento dellolio dopo il deposito temporaneo, si
specifica che il medesimo

Regolamento (UE) n. 1342/2014 (che ha sostituito il

Regolamento (CE) 850/2004) prevede che i rifiuti costituiti da una delle sostanze
elencate nell'allegato IV, o che le contengono o ne sono contaminati, sono smaltiti o
recuperati con tempestivit e conformemente all'allegato V, parte 1, in modo da garantire
che il contenuto di inquinanti organici persistenti

sia distrutto o trasformato

irreversibilmente affinch i rifiuti residui e i rilasci non presentino alcuna caratteristica


degli inquinanti organici persistenti.
LAllegato V - Parte 1 Smaltimento e recupero ai sensi dell'articolo 7, paragrafo 2
specifica che, ai fini dell'articolo 7, paragrafo 2, sono autorizzate le seguenti operazioni di
smaltimento e recupero, conformemente agli allegati II.A e II.B della direttiva 75/442/CEE

R2 Relazione
Tecnica

27/36

purch vengano effettuate in modo tale da assicurare la distruzione o la trasformazione


irreversibile degli inquinanti organici persistenti.

R2 Relazione
Tecnica

28/36

D9: trattamento fisico-chimico;

D10: incenerimento a terra;

R1: impiego principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia,
eccetto i rifiuti contenenti PCB.
Sono autorizzate le operazioni di pretrattamento prima della distruzione o della
trasformazione irreversibile, conformemente alla presente parte dell'allegato, purch una
sostanza di cui all'allegato IV che sia stata isolata dai rifiuti durante la fase di
pretrattamento sia successivamente smaltita conformemente alla presente parte
dell'allegato. Inoltre, le operazioni di reimballaggio e di stoccaggio temporaneo possono
essere svolte prima di un siffatto pretrattamento o prima della distruzione o trasformazione
irreversibile conformemente alla presente parte dell'allegato.
In definitiva, per la presenza di PCB, lolio recuperato rifiuto potr essere smaltito
offsite attraverso le operazioni D9 o D10.
3.11 Esecuzione test pilota per trattamento prodotto ad alta viscosit
Nella strategia complessiva di approccio al problema dellolio surnatante, allo stato non si
preso in considerazione il prodotto non mobile per lelevata viscosit. Tale prodotto stato
riscontrato nel pozzo PZ11 e, come riportato in Allegato 1, la sua viscosit anche a 45C
non stata determinabile (mentre il prodotto prelevato da S3 a quella temperatura aveva
una viscosit di 176 cSt), in quanto troppo elevata.
Come condiviso in sede di incontro tecnico presso il MATTM del 22/07/2015, nelle zone
caratterizzate da prodotto con scarsa pompabilit, si dovr valutare la fattibilit di interventi
utili a produrre, per le successive Fasi, utili informazioni per successive fasi progettuali.
In particolare, in sede di progetto definitivo si dovr proporre ed eseguire una
sperimentazione relativa a test pilota finalizzati a valutare tecnologie per ridurre la viscosit
dellolio ed aumentarne la viscosit, ovvero sperimentare innovativi trattamenti in-situ. Tale
valutazione, sar effettuata in parallelo alla fase di esecuzione dei lavori sulla cella C5.

Allegato 1 - Dati reologici olio da S3 e PZ11

Caratteristiche olio da piezometro S3

Caratteristiche olio da piezometro PZ11

Allegato 2 - Dati baildown test

Allegato 3 Certificato analisi prodotto surnatante

Committente: Ing. Gianluca Intini


Via Mozart,5A 70017 Putignano - BA
Data emissione:14 luglio 2015

Codice cliente: 2899

Matrice:

Rifiuti liquidi acquosi con CER 19.13.07*

Tipo imballaggio/contenitore:

Vetro

Punto di campionamento:

Area PIP Comune di Statte

(3 )

Procedura di camp.to :

A cura del committente

Operatore:

Committente

Doc. di accompagnamento:
Quantit conferita:

Data accettazione: 03/07/2015

2000 ml

Data inizio:

03/07/2015

Descrizione sugello:

No

Data fine:

14/07/2015

Il presente Rapporto di prova riguarda esclusivamente il campione dichiarato e sottoposto ad analisi, esso non pu essere riprodotto parzialmente se non previa approvazione scritta del
laboratorio che lo emette. Ove il campionamento non venga effettuato dal laboratorio i dati di prelievo e le parti di procedure che lo prevedono sono sotto la responsabilit del committente

RAPPORTO DI PROVA 53.184_15


Certificato valido a tutti gli effetti di legge : art. 16 R.D. 1 marzo 1928 N842 - art. 16 e 18 legge n679 del 19.07.57 - D.M. 21.06.1978 - art. 8
(2)

PARAMETRO

VALORE U

% DI ACQUA
(1)
% di acqua

65,3 [6,5]

NOM 7-70/ASTM D95-62

AZOTO NITRICO
Azoto nitrico

10,2 [1,2]

mg/l

DIN 38405-9 :2011

AZOTO NITROSO
Azoto nitroso

1,54 [0,18]

mg/l

APAT CNR IRSA 4050 Man 29 2003

BOD5
BOD5

170 [17]

mg O2/l

APAT CNR IRSA 5120 Man 29 2003

CLORURI
Cloruri

144 [17]

mg/l

APAT CNR IRSA 4090 A1 Man 29 2003

COD (ISO 15705)


COD

460 [60]

mg O2/l

ISO 15705:2002

incolore

Adimens.

APAT CNR IRSA 2020 Man 29 2003

CONDUCIBILITA`
Conducibilit

580 [170]

S/cm

APAT CNR IRSA 2030 Man 29 2003

DENSITA`
(1)
Densit

0,960 [0,096]

g/cm3

IRSA-CNR Qd. 64 vol. 2 n. 3/1984

(1)

COLORE
Colore (dil. 1:20)

(1)

UdM

DIOSSINE/FURANI POLICLORURATI - EPA (congeneri tossici secondo OMS)


1,2,3,4,6,7,8 - eptaclorodibenzodiossina
194 [19]
g/l
(1)

(1)

1,2,3,4,6,7,8 - eptaclorodibenzofurano
(1)
1,2,3,4,7,8 - esaclorodibenzodiossina
(1)
1,2,3,4,7,8 - esaclorodibenzofurano
(1)
1,2,3,4,7,8,9 - eptaclorodibenzofurano
(1)
1,2,3,6,7,8 - esaclorodibenzodiossina
(1)
1,2,3,6,7,8 - esaclorodibenzofurano

LIMITI

METODI

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

161 [16]

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

<0,0005

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

171 [17]

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

<0,0005

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

<0,0005

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

76,2 [7,6]

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

Mod 751/04 Rev.5 del 11.12.2014 Software: Cartesio Second Edition rev. 2.5.12 SN A15F07SCA02
(1)
(2)
(3)

Prova non accreditata da ACCREDIA


Incertezza estesa, l dove indicata, calcolata applicando un fattore di copertura pari a 2 corrispondente ad un livello di fiducia circa del 95%
Il campionamento escluso dall'accreditamento

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S.C.A. s.r.l. - Analisi per Industrie, Ambiente e Agricoltura


REA n. 100418, P.I. 01780320741 - Via Francesco Franco s.n. (Zona Ind.), 72023 Mesagne (BR) - Tel. 0831771857 - Fax 0831735466 - Email:
info@scatest.com

RAPPORTO DI PROVA 53.184_15


PARAMETRO

VALORE U
(1)

1,2,3,7,8 - pentaclorodibenzodiossina
(1)
1,2,3,7,8 - pentaclorodibenzofurano
(1)
1,2,3,7,8,9 - esaclorodibenzodiossina
(1)
1,2,3,7,8,9 - esaclorodibenzofurano
(1)
2,3,4,6,7,8 - esaclorodibenzofurano
(1)
2,3,4,7,8 - pentaclorodibenzofurano
(1)
2,3,7,8 - tetraclorodibenzodiossina
(1)
Octaclorodibenzodiossina
(1)
Octaclorodibenzofurano
(1)
TOSSICITA` EQUIVALENTE
(1)
2,3,7,8 - tetraclorodibenzofurano

(2)

UdM

LIMITI

METODI

<0,0005

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

64,4 [6,4]

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

<0,0005

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

<0,0005

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

100 [10]

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

175 [17]

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

5,36 [0,54]

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

879 [88]

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

138 [14]

g/l

107 [11]

g/l

82,6 [8,3]

g/l

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

15,4 [1,5]

mg/l

UNICHIM ACQUE 21

FOSFORO TOTALE
Fosforo totale

0,700 [0,051]

mg/l

APAT CNR IRSA 4110 A2 Man 29 2003

IDROCARBURI LEGGERI
C <= 12

<0,1

mg/l

EPA 5021A 2003 + EPA 8015D 2003

IDROCARBURI PESANTI
(1)
C 12 - C40

429000 [43000]

mg/l

UNI EN 14039:2005 Append. D

IDROCARBURI TOTALI
(1)
Idrocarburi totali (max C40)

429000 [43000]

mg/l

CALCOLO

IONE AMMONIO
Ione ammonio

<0,02

mg/l

APAT CNR IRSA 4030 A1 Man 29 2003

FENOLI
Fenoli totali

METALLI
Alluminio
Antimonio
Argento
Arsenico
Bario
Berillio
Boro
Cadmio
(1)
Magnesio
Cobalto
Cromo totale
Cromo VI
Ferro
Mercurio
Nichel
Piombo
Rame
Selenio
Stagno
Tallio
Tellurio
Vanadio
Zinco
Manganese

(1)

EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998


EPA 1613 B 1994 + NATO/CCMS Report N176 1998

<0,1

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,1

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,1

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

1,07 [0,13]

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

0,271 [0,039]

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,1

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

0,260 [0,045]

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,002

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,01

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,1

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,2

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,02

mg/l

APAT CNR IRSA 3150 C Man 29 2003

<0,1

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

0,153 [0,019]

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,02

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,01

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,01

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,001

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,1

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,05

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

<0,1

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

0,175 [0,021]

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

0,340 [0,098]

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

0,538 [0,068]

mg/l

APAT CNR IRSA 3010 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 3020 Man 29 2003

Mod 751/04 Rev.5 del 11.12.2014 Software: Cartesio Second Edition rev. 2.5.12 SN A15F07SCA02
(1)
(2)
(3)

Prova non accreditata da ACCREDIA


Incertezza estesa, l dove indicata, calcolata applicando un fattore di copertura pari a 2 corrispondente ad un livello di fiducia circa del 95%
Il campionamento escluso dall'accreditamento

pag. 2 di 6

(2)

PARAMETRO

VALORE U

ODORE
(1)
Odore

sgradevole

Adimens.

APAT CNR IRSA 2050 Man 29 2003

pH
pH

7,31 [0,12]

Adimens.

APAT CNR IRSA 2060 Man 29 2003

<0,1

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

218 [26]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

178 [22]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

356 [43]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

700 [170]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

POLICICLICI AROMATICI
Dibenzo (a,l) pirene
Acenaftilene
Acenaftene
Fluorene
Fenantrene
Antracene
Dibenzo (a,e) pirene
Dibenzo (a,h) pirene
Benzo (a) antracene
Benzo (a) pirene
Benzo (b) fluorantene (s)
Benzo (k) fluorantene (s)
Dibenzo (a,h) antracene
Indeno (1,2,3-cd) pirene (s)
Pirene
Sommatoria Policiclici Aromatici (s)
Benzo (g,h,i) perilene (s)
Crisene
Fluorantene
Dibenzo (a,i) pirene
Benzo (e) pirene
(1)
Benzo (j) fluorantene
Naftalene
(1)
Benzo (a) fluorantene
POLICLOROBIFENILI (HRMS)
(1)
PCB-101 (2,2`,4,5,5`-PentaCB)
(1)
PCB-105 (2,3,3`,4,4`-PentaCB)
(1)
PCB-110 (2,3,3`4`,6-PentaCB)
(1)
PCB-114 (2,3,4,4`,5-PentaCB)
(1)
PCB-118 (2,3`,4,4`,5-PentaCB)
(1)
PCB-123 (2`,3,4,4`,5-PentaCB)
(1)
PCB-126 (3,3`,4,4`,5-PentaCB)
(1)
PCB-128 (2,2`,3,3`,4,4`-HexaCB)
(1)
PCB-138 (2,2`,3,4,4`,5-HexaCB)
(1)
PCB-146 (2,2`3,4`,5,5`-HexaCB)
(1)
PCB-149 (2,2`,3,4`,5`,6-HexaCB)
(1)
PCB-151 (2,2`,3,5,5`,6-HexaCB)
(1)
PCB-153 (2,2`,4,4,5,5`-HexaCB)
(1)
PCB-156 (2,3,3`,4,4`,5-HexaCB)
(1)
PCB-157 (2,3,3`,4,4`,5-HexaCB)
(1)
PCB-167 (2,3`,4,4`5,5`-HexaCB)
(1)
PCB-169 (3,3`,4,4`,5,5`-HexaCB)
(1)
PCB-170 (2,2`3,3`,4,4`,5-HeptaCB)

UdM

LIMITI

METODI

308 [38]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

<0,1

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

483 [85]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

<0,1

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

127 [21]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

18,50 [3,00]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

37,7 [6,1]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

<0,1

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

23,9 [4,6]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

860 [130]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

4780 [480]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

<0,1

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

75 [11]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

800 [100]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

255 [47]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

140 [24]

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

<0,1

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

200,10

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

<0,1

mg/l

EPA 3510C 1996 + EPA 8270D 2007

38500 [3900]

g/l

EPA 1668 C 2010

1650 [170]

g/l

EPA 1668 C 2010

10000 [1000]

g/l

EPA 1668 C 2010

85,5 [8,6]

g/l

EPA 1668 C 2010

6720 [670]

g/l

EPA 1668 C 2010

59,3 [5,9]

g/l

EPA 1668 C 2010

<0,005

g/l

EPA 1668 C 2010

3910 [390]

g/l

EPA 1668 C 2010

37900 [3800]

g/l

EPA 1668 C 2010

6600 [660]

g/l

EPA 1668 C 2010

40900 [4100]

g/l

EPA 1668 C 2010

13700 [1400]

g/l

EPA 1668 C 2010

54400 [5400]

g/l

EPA 1668 C 2010

2840 [280]

g/l

EPA 1668 C 2010

287 [29]

g/l

EPA 1668 C 2010

1150 [110]

g/l

EPA 1668 C 2010

1310 [130]

g/l

EPA 1668 C 2010

15000 [1500]

g/l

EPA 1668 C 2010

Mod 751/04 Rev.5 del 11.12.2014 Software: Cartesio Second Edition rev. 2.5.12 SN A15F07SCA02
(1)
(2)
(3)

Prova non accreditata da ACCREDIA


Incertezza estesa, l dove indicata, calcolata applicando un fattore di copertura pari a 2 corrispondente ad un livello di fiducia circa del 95%
Il campionamento escluso dall'accreditamento

pag. 3 di 6

PARAMETRO

VALORE U

PCB-177 (2,2`,3,3`,4`,5,6-HeptaCB)
(1)
PCB-18 (2,2`,5-TriCB)
PCB-180 (2,2`,3,4,4`,5,5`-HeptaCB)
PCB-183 (2,2`3,4,4`,5`,6-HeptaCB)
PCB-187 (2,2`3,4`,5,5`,6-HeptaCB)
PCB-189 (2,3,3`,4,4`,5,5`-HeptaCB)
(1)
PCB-28 (2,4,4`-TriCB)
(1)
PCB-31 (2,4`,5-TriCB)
(1)
PCB-44 (2,2`,35`-TetraCB)
(1)
PCB-52 (2,2`,5,5`-TetraCB)
(1)
PCB-77 (3,3`,4,4`-TetraCB)
(1)
PCB-81 (3,4,4`,5-TetraCB)
(1)
PCB-95 (2,2`,3,5`,6-PentaCB)
(1)
PCB-99 (2,2`,4,4`,5-PentaCB)
(1)
Somma PCB

(1)

(1)
(1)
(1)
(1)

(2)

UdM

LIMITI

METODI

11400 [1100]

g/l

EPA 1668 C 2010

800 [80]

g/l

EPA 1668 C 2010

50000 [5000]

g/l

EPA 1668 C 2010

10000 [1000]

g/l

EPA 1668 C 2010

23300 [2300]

g/l

EPA 1668 C 2010

506 [51]

g/l

EPA 1668 C 2010

980 [98]

g/l

EPA 1668 C 2010

900 [90]

g/l

EPA 1668 C 2010

2000 [200]

g/l

EPA 1668 C 2010

5940 [590]

g/l

EPA 1668 C 2010

79,50 [8,00]

g/l

EPA 1668 C 2010

2350 [230]

g/l

EPA 1668 C 2010

28100 [2800]

g/l

EPA 1668 C 2010

4230 [420]

g/l

EPA 1668 C 2010

376000 [38000]

g/l

EPA 1668 C 2010

PUNTO DI INFIAMMABILITA`
(1)
Punto di infiammabilit

>55

NOM 83-71 ASTM D 92

RESIDUO FISSO A 550C


(1)
Residuo fisso a 550 C

392 [39]

mg/l

APAT CNR IRSA 2090 D Man 29 2003

SOLFATI
Solfati

115 [13]

mg/l

APAT CNR IRSA 4140 B Man 29 2003

SOLIDI SEDIMENTABILI
(1)
Solidi sedimentabili

37,0 [3,7]

ml/l

APAT CNR IRSA 2090 C Man 29 2003

SOLIDI SOSPESI TOTALI


(1)
Solidi sospesi totali

7688,00 [770,00]

mg/l

APAT CNR IRSA 2090 B Man 29 2003

12300 [1200]

mg/l

CALCOLO (APAT Rap. 29/2003 met. 2090/A + met. 2090/B)

<0,001

mg/l

EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006

<0,001

mg/l

EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006

<0,001

mg/l

EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006

SOLIDI TOTALI
Solidi totali (residuo 105C)

(1)

SOLVENTI AROMATICI
(1)
Solventi organici aromatici
Benzene
Toluene
Etilbenzene
Xileni
Stirene

<0,001

mg/l

EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006

<0,001

mg/l

EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006

<0,001

mg/l

EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006

SOLVENTI CLORURATI
(1)
Solventi clorurati

<0,001

mg/l

EPA 5030C 2003 + EPA 8260C 2006

STATO FISICO
(1)
Stato fisico

liquido

Adimens.

GRAVIMETRICO

TENSIOATTIVI TOTALI
(1)
Tensioattivi totali

17,7 [1,8]

mg/l

APAT CNR IRSA 5170 Man 29 2003 + APAT CNR IRSA 5180 Man 29 2003

NOTE AL RDP:
- < X: minore del limite di quantificazione assunto, per le condizioni operative adoperate;
- Ove non espressamente indicato il recupero non stato utilizzato nei calcoli;
- Le sommatorie di pi composti, ove non espressamente indicato, sono state calcolate con il criterio LOWER BOUND; LOQ delle sommatorie si riferisce al
composto meno sensibile;
- Stima dell'incertezza di misura per le prove qualitative non applicabile;
- I parametri: diossine e furani, idrocarburi totali, IPA, PCB, Solventi Aromatici, Solventi Clorurati e Metalli si riferiscono al campione tal quale; gli altri parametri sono

Mod 751/04 Rev.5 del 11.12.2014 Software: Cartesio Second Edition rev. 2.5.12 SN A15F07SCA02
(1)
(2)
(3)

Prova non accreditata da ACCREDIA


Incertezza estesa, l dove indicata, calcolata applicando un fattore di copertura pari a 2 corrispondente ad un livello di fiducia circa del 95%
Il campionamento escluso dall'accreditamento

pag. 4 di 6

relativi alla frazione acquosa.


Pareri commenti ed interpretazioni in allegato

Il Chimico
dott. Guglielmo Granafei
Ord. Chim. LE/BR n. 149 Resp. Lab.
Il presente documento firmato digitalmente.
Fine del RAPPORTO DI PROVA 53.184_15

Mod 751/04 Rev.5 del 11.12.2014 Software: Cartesio Second Edition rev. 2.5.12 SN A15F07SCA02
(1)
(2)
(3)

Prova non accreditata da ACCREDIA


Incertezza estesa, l dove indicata, calcolata applicando un fattore di copertura pari a 2 corrispondente ad un livello di fiducia circa del 95%
Il campionamento escluso dall'accreditamento

pag. 5 di 6

ALLEGATO AL RAPPORTO DI PROVA NR. 53.184_15


Pareri commenti ed interpretazioni (non oggetto dell'accreditamento)
Riferimenti normativi considerati ai fini della classificazione del rifiuto:
- Regolamento (UE) n. 1357/2014 indicante le caratteristiche di pericolo da HP1 ad HP15, i valori soglia e le concentrazioni limite;
- Decisione della Commissione Europea 2014/955/UE elenco rifiuti di cui all'art. 7 della Direttiva 2008/98/CE;
- Regolamento 1272/2008/CE cos come modificato dal Regolamento 790/2009/CE recante il 1 Adeguamento CLP;
- Regolamento UE n. 1342/2014 che modifica il Regolamento (CE) n. 850/2004;
- D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 "Norme in materia ambientale" e s.m.i.;
In base alle informazioni fornite dal produttore inerenti le materie prime e il ciclo produttivo che genera il rifiuto, in base alla sua tipologia, alla sua provenienza e
sulla scorta delle analisi eseguite il rifiuto classificato:

PERICOLOSO (possiede le caratteristiche di pericolo di cui al Regolamento (UE) n. 1357/2014):


- HP 7 "Cancerogeno" come H350 (per i parametri idrocarburi C10-C40 e IPA)
- HP 14 "ecotossico" come H411 (per il parametro idrocarburi C10-C40);
In base al Regolamento (UE) n. 1342/2014, il rifiuto risulta essere pericoloso per i parametri PCB, Diossine e Furani.
CODICE EUROPEO RIFIUTI: 19.13.07* (rifiuti liquidi acquosi e reflui concentrati acquosi prodotti dalle oprazioni di risanamento delle acque di falda, contenenti
sostanze pericolose)

SMALTIMENTO
Il rifiuto pu essere avviato ad IMPIANTO DI TERMODISTRUZIONE O IMPIANTO DI TRATTAMENTO (se autorizzati).

Il Chimico
dott. Guglielmo Granafei Ord.
Chim. LE/BR n. 149 Resp. Lab.
Il presente documento firmato digitalmente.

Mod 751/04 Rev.5 del 11.12.2014 Software: Cartesio Second Edition rev. 2.5.12 SN A15F07SCA02
(1)
(2)
(3)

Prova non accreditata da ACCREDIA


Incertezza estesa, l dove indicata, calcolata applicando un fattore di copertura pari a 2 corrispondente ad un livello di fiducia circa del 95%
Il campionamento escluso dall'accreditamento

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