You are on page 1of 124
Lezione del 6 marzo 2013 Prima parte della lezione: Possiamo dire che, tutte le volte che c'é una sommatoria si pud chiamare indice della sommatoria saturato. Se questo succede allora tanto vale non scrivere la sommatoria. Se un indice rosso é ripetuto due volte sotto intende la sommatoria. Un indice saturato é un indice per cui non si pud scegliere un suo singolo valore. Avra tutti i valori, la sommatoria lo costringe ad assumete tutti i valori ( da j=1 a j=D, per esempio). Se un indice compare una sola volta e non c’é Ia sommatoria, lo definisco libero ¢ posso sceglierne i valori. A riguardo possiamo dire “uno libero" riferendoci ad un vettore, "due libero" riferendoci ad un tensore, "zero libero" se ci riferiamo ad uno scalare. 1. Se faccio a scalare b ottengo: D Yat = Yai ja abeR? 4+ a-b= = ab; + dbz + abs € R, 2. Se considero A scalare b ottengo: v SO Aub) = ja AeER™? bER? 7 A-b=b:A=Ab= Any + Abs + +++ + Aipbp —) Anbi + Amby + +--+ Asbo eR, Apiby + Apaby + +++ + Appbp Vindice j & saturato e di fatto c'é la sommatoria. L'indice i non ha la sommatoria ed & libero. Contando gli indici liberi posso sapere quanti gradi di liberta si hanno a disposizione, 3. In questo tipo di prodotto ho due sommatorie perché ho il simbolo del due punti: A,BeRPP i = An Bu + ApBr +--+ AipBip + +An Bor + AnBoo + +++ + Aap Bap + +--+ Api Boi + Ap2Bor +--+ + AppBpp ER Il processo classico € quello di scrivere lespressione tramite gli operatori piuttosto che con Je matrici perché sono pitt compatti ed hanno un significato fisico ( fare un bilancio sul volume di controllo, usando la divergenza ad esempio, [si capira pitt in 1a con lo studio questa frase]) ¢ sono indipendenti dal sistema di riferimento scelto. Potrebbe essere comodo perd passare dalla scrittura secondo operatore alla scrittura secondo Einstein, che non & molto pitt estesa. Arrivato all'espressione di E. con gli indici blu e rossi, posso semplificare I'espressione come se fosse appunto un’ espressione matematica, mediante algebra, Ottenuta la semplificazione, ritorno alla scrittura simbolica equivalente. In questo modo ho applicato Einstein due volte, ho applicato l'algebra per semplificare ¢ automaticamente sto facendo 1a semplificazione per tutte le componenti. E tutto li il vantaggio, come se stessi Javorando con scalari. Einstein Einstein notation notation Algebra as usual ‘Vediamo un po' di esempi: . + esempio numero 1: ho un tensore A. Ne applico la divergenza, diventa un vettore, Ne applico di nuovo la divergenza e diventa uno scalare con generica componente : oe ACR? _, vv A= 024i eR Ox,0x; quando faccio la prima divergenza, sapendo che & una sommatoria, so che la divergenza sta saturando un indice. Quale ripeto? Ripeto l'ultimo, j. Rimanendo solo un grado di liberta i quando applico Ialtra divergenza saturo i. Avendo saturato entrambi gli indici, non ho pit gradi di liberta quindi @ rimasto un numero. Regola mnemonica: fare la divergenza significa fare la derivata rispetto alla coordinata x spaziale che satura lultimo indice, quindi prima x_j e poi x_i. + Supponiamo di prendere un vettore a, prendo un tensore A, ne faccio il prodotto matrice per vettore colonna, ottengo un vettore ¢ ne faccio la divergenza. Dato il tensore A se lo moltiplico scalarmente per un vettore significa proiettare il tensore A lungo la direzione del vettore a. Ne faccio poi un bilancio a volume di controllo, cio® la divergenza, quindi ho uno sforzo netto complessivo secondo quella direzione. acR?,AcR™ 4 V- (A-a) = Aves) ng da; , OA, NG, + Om 0a; O(Aji)” = As (5 ) + pea = 7 i =A:(Va)"+(V-A?)-aeR Questa & una derivata speciale di due fattori. Se fosse la derivata di a per b faremmo a per la derivata di b pit b per la derivata di a. Qui in realta sono quantita pit grandi operatori complicati. Usiamo la notazione di E: prodotto matrice per colonna cio’ il pallino del prodotto scalare indica una sommatoria, dunque saturo l'ultimo indice che sarebbe j ¢ poi applico la divergenza sull'indice libero cioé i. Ora applico la regola ivazione composta. A @ evidentemente un tensore, ma anche T'altro ha due introduco il trasposto. Ottengo cosi il gradiente di a trasposto. =A + a diadico a é aiaj quindi un tensore, quindi ha due gradi, facendone ta divergenza saturo l'indice j. Faccio algebra come al solito. daj/dxj & la divergenza, quindi un O(a;a;) aéR? > V-(a@a)=—5—* = monn 0a; + bn, = (V-a)a4(Va)-aeR? numero. Questo numero é moltiplicato per un vettore, I'altro termine é dai/dxj é il gradiente, é un tensore perché ha due indici. Moltiplicato per a mi da un vettore. + Il seguente esempio provate a svolgerlo voi | + & I o Alper) +V-(peut+pu) = 0 Ot Seconda parte delta lecione: NSF: indica la termomeccanica dei continui pit il trasporto termico. Questo é un sistema di equazioni definito per grandezze conservate. In realti non discriminiamo la bonta di un componente grazie alle grandezze conservate, dato che in quanto grandezze conservate sono conservate sia in buoni che cattivi componenti quindi per questo studieremo grandezze non conservate, NSF copre un grandissimo set di fenomeni diversi. Si pud poi scendere perd nei suoi due sotto casi generali. II limite comprimibile (uno dei due casi) é tipico dell'ingegneria aeronautica. La parte di meccanica parte sul limite incomprimibile. La discriminante tra le due casi & il numero di Mae che & il rapporto tra la velocita caratteristica di deflusso e quella del suono, Le funzioni dissipative sono degli indici per localizzare dove i cattivi funzionamenti sono presenti. Quindi indiano dove intervenire per migliorare quel ‘componente facendo delle mappe dissipative. Assunzione base che faremo , si chiama anche ipotesi del continuo: nel volumetto che sto analizzando per quanto sia piccolo comunque ci sara sempre abbastanza massa. Quando faccio questo rapporto lim 7 wen PO Vaio AVo il numeratore non va a zero per ipotesi e il limite ne é la densita. Quindi volumi piccoli si ma abbastanza grandi rispetto alle dimensioni delle particelle. Il volume di controllo che io sto andando a studiare & questo pallone (vedi sotto) che @ sottoinsieme dello spazio che si chiama Q eil suo bordo& 6. Prendo una forre che mi fa ottenere due superfici che sono ds con normale n ¢ ds sopra con normale uscente n. Questa torre @ definita dell'asse * Prendo un volume finito con il suo bordo 22 , in questo volume ho una massa mg € vedo come questa massa evolve nel tempo. E la derivata nel tempo di una massa espressa come densiti di un volumetto dV intregrato su . La massa dentro come cambia? Ci sono tutti una serie di flussi di massa entrante ¢ uscente dal volume da considerare. Suddivido il bordo in tanti pezzettini e vedo se su ognuno di questi elementi la massa esce 0 entra e poi faccio una somma. Scompongo u in due componenti: una che sarebbe u scalare n che é parallela ad n perpendicolare alla superficie, e una tangente alla superficie stessa. u-f Considero la componente solo normale alla superficie. Ottengo: dmg a $ A = dV =— “ads 2 mH dt Ia? ae (2) > Quella che ottengo & una portata volumetrica. Questi_ “li moltiplico per la densita. Se Ag m ; ks # ‘ faccio “ moltiplicati ottengo es che & consistente con il termine che sto . : cercando ( fare lanalisi dimensionale per credere). Supponiamo come nel disegno che la componente normale alla superficie sia uscente: @ una perdita ¢ se @ cosi la mas: diminuisce. Quindi una componente positiva rispetto ad n essendo sempre uscente n & sempre una perdita e quindi deve dare un contributo negativo. Quel volumetto essendo infinitesimo pud permettersi di caratterizzare il suo interno con poche variabili proprio perche infinitesimo. Applichiamo il teorema della divergenza, o del bilancio locale. Ci dice che se abbiamo un vettore e ne facciamo un prodotto scalare con un vetiore rispetto ad una superficie infinitesima, ¢ ne calcolo l'integrale del bordo, faccio cio’ il flusso netto, questo & pari all'integrale di volume della divergenza del vettore: f Pads =f (Fin, + Fig + Fang) dS = 6a ‘an aR OF OF, =| (22,22, %S) we [vera 3 [ Bay + Om * Oty ; 8) quindi per applicare devo F=—pu Inverto i due operatori integrale e derivata se ¢ solo se omega é fisso nel tempo. Questo integrale mi da zero. Noi sappiamo che se faccio l'integrale del seno di x sul periodo mi da zero, dove le due aree sono uguali in modulo, Quindi una funzione non nulla integrata sul periodo pud darmi zero. Se io adesso ho un integrale nullo, non posso necessariamente dire che l'integrando sia zero. La condizione sull'integrale & debole. Questo & vero per un certo omega. Ma se io posso ripetere questa dimostrazione per un finito numero di omega arbitrari e ottengo sempre lo stesso risultato allora significa che é lintegrando ad essere zero. Liequazione che otteniamo é detta equazione di conservazione della massa oppure di continuita vale per qualsiasi volume. Omg a _ 7 7 OE [ pay =~ fv-(oayat (4) [ [i+ ow] dv =0 (5) Lezione del 7 marzo 2013 Le relazioni che stiamo scrivendo sono valide anche per i solidi. Questo vale dal punto di vista teorico, La struttura microscopica dei solidi fa spesso riferimento ad un a struttura cristallina, che riduce in qualche modo il movimento. Nel caso dei fluidi non abbiamo una forma prevista a priori. Esplicitiamo per esteso questa notazione mediante operatori ( si riferisce alla 6). La divergenza é una somma sottesa (grazie al puntino). I! primo termine non é da sviluppare perché é uno scalare, il secondo é la divergenza. Dunque parto dall'argomento. Se lo voglio scrivere in componenti scrivo la generica componente di u cioe u, che sara libero, (ou) a facendone la divergenza questa é la notazione di Einstein 2p, lou) at ax, di fatto c' una somma su j sotto intesa. Queste scritture sono equivalenti: D Apu;) _ Ou; Op V- (pu) = DY == +uj-— =pV-utu-V (mu) ‘ On; P On, "On; p 7 Possiamo fare una serie di generalizzazioni. Normalmente si utiliza il simbolo @ per indicare la generica quantita. FF 5 V-f(6) = ale) (7 5 [ov =—4 s0)-aas+ f eav ®) 1. Il primo termine é deta derivata nel tempo culeriana. E stata introdotta da Bulero. I suo significato & strettamente legato a quello fatto ieri, siamo giunti a quella derivata facendo un'assunzione cio& che omega non variasse nel tempo rispetto a questa a . x, "i . derivata aa . Si fa dunque una misura relativa al tempo in un certo punto fisso rispetto allosservazione. 2. Il secondo termine é la divergenza di quel qualcosa che & in grassetto perché se @ € uno scalare allora 'argomento é un vettore. Quello che otteniamo é il flusso. Se non dovesse essere uno scalare ma dovesse essere una quantitd pitt complessa il flusso di @ ha sempre una dimensione in piti. Questo termine nasce dal fare il flusso al bordo prima di applicare il teo della divergenza. 3. Il terzo termine é detto di sorgente o pozzo_ s(@) . Questo termine & quello pitt oscuro. Ha le stesse unita di misura di 7 . Se avessi una sorgente avrei un termine _s(q)_positivo. Per la massa non succede e questo termine @ uguale a zero. La quantita @ & conservata se questo termine & pari a zero, come la massa. Quindi la massa totale € conservata. Esempio: se avessi una miscela di metano e ossigeno Ia quantita specifica di metano e ossigeno potrebbe variare! Se la densita fosse solo di un componente, esso pud variare. Se la reazione @ esotermica e @ @ la densita di uno dei reagenti quel termine molto probabilmente sarebbe di pozzo. Sapendo che Ou; Op Pon, +p =pV-ut+u-Vp ritorniamo alla notazione. Andiamo a definire un nuovo operatore mettendo insieme questi due termini, chiamata derivata sostanziale, o materiale, o lagrangiana +u-V qy) se vado a sostituire nella relazione precedente: D +pV-u=0 (10) In generale, dovremmo avere dunque in mente: * la derivata culeriana; + la derivata lagrangiana; + laderivata punto; Che relazione c’é tra queste derivate? Buona parte delle eq della meccanica classica sono eq alle derivate ordinarie: le funzioni sono solo del tempo. In questo caso la derivata é definita in modo non ambiguo ma in maniera chiara. Le cose si complicano se le funzioni dipendono dal tempo e dallo spazio. Se ho una funzione che dipende solo dal tempo posso calcolare la derivata: Dt dt (de) dt se dipende anche dello spazio io devo fare una derivata parziale. Essa pud essere culeriana 0 lagrangiana. Se c'é dipendenza dello spazio € voglio studiare la dipendenza del tempo, come tratto lo spazio? Ok, penso: prendo una condizione al tempo f, _prendo una condizione al tempo {ctAf, mail fluido nel frattempo si é mosso. Posso decidere due cose: 0 decido di star fermo ma nel frattempo osservo un altro filetto di fluido diverso da quello iniziale perché quello si & gia mosso; oppure posso inseguire il fluido ¢ la porzione di fluido & la stessa seguendo accelerazioni e decelerazioni. Se mantengo il punto fisso e privilegio la capacita sperimentale ottengo una derivata euleriana, se invece inseguo il fluido faccio una derivata lagrangiana. Guardiamo meglio la derivata lagrangiana che & nuova per noi. Penso di applicare una sorta di sviluppo di taylor per il caso multidimensionale. To ho una generica grandezza_ © allistante t nel punto x, poi il fluido che passa per questo punto mi accorgo che ha una certa dinamica. La curva tangente blu é sempre tangente alla velocita in quel punto quindi ci da un'idea di dove sta andando i fluido. Prendo solo il vettore u nel punto di partenza. Se y(t + At,x + Atu) guardo solo u parto per la tangente della curva. I punto che troviamo lo troviamo — A¢ istanti dopo in xt Aru . Quindi io posso esprimere la derivata lagrangiana come il limite applicando Taylor di due dimensioni u De lim (t+ At,x + Atu) — (t,x) Dt At+o At (chiedete conferma) p(t, x) per calcolare questa derivata ho bisogno di u. In questa formula: a2 uv (11) il secondo termine é detto il termine avvettivo. Deriva dal latino e significa moto infatti ce la u. Il modo lagrangiano di seguire il fluido ha una proprieta che la derivata euleriana non ha. La derivata euleriana per quanto pitt semplice da misurare non ha la proprieta di essere invariante dal punto di vista galileiano, invece la derivata nel tempo lagrangiana & invariante dal punto di vista galileiano. Noi dobbiamo fare in modo che nella progettazione di un componente le grandezze usate a tale scopo non dipendano dal sistema di riferimento del laboratorio. Qualsiasi prassi ingegneristica deve essere invariante nei sistemi di riferimento non accelerati. Almeno tra quelli inerziali non accelerati, Facciamo questo esperimento: trasformazione galileiana. (Guarda slide prof) Quando la nave parte sta in corrispondenza dell'asse. Poi perd viaggia alla velocita c quindi nel tempo ¢ ha percorso lo spazio ct. Jo omino sto facendo qualcosa sulla nave, e 'é un posizionamento rispetto al « bordo: quindi otteniamo . ) , pxex-cl Lg Vuts Ue Fosservatore sulla nave dice che lo spostamento & x" mm mentre per quello sulla banchina & dix mm. Quindi avrd due velocita diverse, e: x'=x-ct u*=u-—c se dimostriamo che la derivata lagrangiana @ invariante, stesso risultato se applicato dai due osservatori da Io stesso risultato riusciamo anche a dimostrare che quella euleriana & non invariante. La parte avvettiva cura i limiti della derivata euleriana. L'osservatore fisso sulla banchina misura tutte le grandezze senza apice. Immagino la funzione @ con cambio di variabili in funzione dell'osservatore in moto. Se @ dipende da r* ma la voglio derivare rispettoarfaro £22" stessa cosa per x’. Se u'é u-c vado a sostituire ¢ derivare rispetto ot' Ot : alle due variabili, ens wed we AR Ay Te Dp _ dp“ _ Delt*,x’) Det He Teeny _ agate OK OP oe ee) _ wat? ee w+o-( Wi +V'p vx’) = 2% oe ; ~ 99 a DY =5pt Vie (oe) + (a to) -Vip=a itu Ve= te (17) Se immagino che @ sia funzione di x’ ¢ 7’ ognuno dei termini dell'espressione originale deve dividersi in due. Non si pud fare un gradiente ct spaziale nel tempo, ecco perche manca un termine. I due termini che dipendono da ¢ si elidono. Cid che rimane & esattamente la derivata lagrangiana che misura l'altro osservatore che @ in movimento. La presenza della derivata lagrangiana garantisce che l'equazione sia invariante anche essa. Tutto cid che derivato nel tempo importante & che sia possibile confinarlo nella derivata lagrangiana, quindi questo basta per definire 'eq invariante. A causa della presenza della divergenza di flusso tutte le equazioni sono riscrivibili con derivata lagrangiana. Se si tratta di andare a studiare la quantita di moto: momentum é in italiano quantiti di moto...in italiano il momento & forza per braccio. Si parte da una grandezza che & una velociti rappresentativa di tutta la quantiti di moto alfinterno del volume @ . ug @ il rapporto tra la quantita di moto dell'intero sistema ( che sarebbe l'integrale nella formula 18) diviso per la massa dell'intero sistema considerato. my: ug=— f pav (18) ma Jo se vado a moltiplicare ug per ma ho la quantita di moto complessiva di tutto i flusso all'interno del volume Q . E poi posso andare a calcolarne culerianamente la derivata, cioé ad osservatore fisso ¢ ovviamente Q _fissato. Esaltamente come ieri per riuscire a vedere la variazione di quantita di moto nel tempo eulerianamente vado a controllare i flussi di quantita di moto al bordo. Il flusso di una grandezza vettoriale é un tensore. F quindi é un tensore. Amaua) _ [ pudV=— F(pu)- ids + | s(ou) dV (19) a Oy 7 7 Quello che perd non cera ieri ¢ un termine ulteriore perché oltre al trasporto di quantita di moto al bordo c’'é una generazione di sforzi all'interno del mio sistema. Il solo computo al bordo del volume di controllo in questo caso non basta. Questo termine in pid é un termine che fa si che questa grandezza non sia pitt conservata? Non & detto, perché quello detto prima era valido per la forma canonica. Bisogna controllare che questo termine in pitt non sia riconducibile ad una divergenza di qualcosa che é di fatto un flusso. Tutte le grandezze rilevanti per il trasporto di quantita di moto sono scrivibili come flussi, quindi anche fa quantita di moto é una grandezza conservata. Lezione del 20 marzo 2013 La derivata euleriana @ quella che permette di tenere fisso un certo punto nello spazio, perd ha il difetto di mostrare risultati differenti se calcolata in sistemi di riferimento differenti. Quindi questa derivata non é un invariante galieliana, Per riuscire ad avere lo stesso risultato anche in sistemi di riferimento in moto viene introdotta la derivata lagrangiana 0 sostanziale che ha la proprieta di essere uguale a se stessa indipendentemente dal sistema di riferimento accelerato in cui viene calcolata. Si ricorda che i sistemi di riferimento non inerziali non devono essere accelerati visto che non vogliamo tenere in conto in questo caso la presenza di forze inerziali, cio’ appunto quelle forze che appaiono spontaneamente nei sistemi di riferimento accelerati. Pau-VpepVin Questa scrittura si presta ad alcune considerazioni, considerando che in futuro scriveremo altre equazioni simili che presentano le stesse caratteristiche: + Derivata euleriana della g.t8 di interesse (in questo caso della densita); + Il secondo termine & sempre la divergenza di qualcosa: sappiamo che per mantenere la terza dimensione la quantita di cui si fa la divergenza deve avere una dimensione in pit (la divergenza sari applicata ad un vettore). Questa dimensione in pitt & dovuta al fatto che la quantita di cui si fa la divergenza si chiama flusso e il flusso deve tener conto del fatto che Ia q.t8 d interesse possa cambiare in tutte le direzioni dello spazio. + ultimo termine & nullo, almeno per quanto riguarda la densita della miscela, potrebbe non essere cosi per le singole componenti. Questo termine é legato alla possibilita di creare q.t di interesse o distruzione di q.ta di interesse. E" non nullo solo nel caso di grandezze non conservate. Lo stesso approccio vorremmo che fosse applicato ad altre grandezze come la q.ta di moto: in ognuna di queste dimostrazioni si integra sempre nel nostro volume di controllo Q Per definire la g.t di moto dell'intero sistema @ prendo la definizione puntuale ¢ la integro sul volume ottenendo cosi un effetto di q.ti di moto complessivo. La q.ta di moto complessiva divisa per la massa mi dara una velocita baricentrica rappresentativa del nostro sistema Q 1 ug = — | pudV (18) ma Jo Quando vado a fare 1a variazione nel tempo euleriana della q.ta di moto (non é altro che la derivata euleriana) ottengo: ) A(moauy oy [oud =~ Pipa) -ads-+ | s(a)av (19) ot OQ 2 Dove 8 fisso, arbitrario, ma fisso! Se volessi studiare il contributo dei flussi al bordo del volume farei un integrale sul bordo @ considerando un elementino ds. Per ogni punto definito sul "pallone" 32 é possibile definite un versore i uscente per convenzione ¢ normale alla superficie. Considero la velocita di un punto di @ dunque non & detto che w sia normale alla superficie in quel punto considerando che la superficie & del tutto arbitraria. Si fa cmq una proiezione di u lungo la direzione di 7 (prodotto scalare). RICORDA CHI 1. II flusso della q.t8 di moto é un tensore degli sforzi idrostatici e idrodinamici; 2. Il secondo termine & definito sorgente o pozzo ( @ un integrale volumetrico) ed & dovuto alla presenza di un campo gravitazionale 0 comunque di un campo esterno. Se tutta la massa contenuta in @ fosse soggetto ad un campo esterno essa potrebbe accelerare, Possiamo pensare di arrivare a definire il flusso della q.ta di moto tramite tre contributi: F(pu) = Faay + Fotat + Fayn Primo contributo: il flusso avvettivo Qualsiasi cosa ci sia dentro @ , considerato che la massa al bordo di Q _ pud muoversi con una certa velocita essa pud trasformare la qt contenuta dentro. Q . F é un tensore perché deve sempre tenere conto di tutte e 9 le possibili componenti. Mi concentro sul trasporto di q.ta di moto iesima del componente. Qui posso ragionare analogamente a quanto fatto per la conservazione della massa cioé una componente di trasporto ( proiezione di u sum). Laq.ti che voglio trasportare é la densita per la componente libera_u, . Tutte le volte che si va a vedere un flusso che ¢ dovuto solo al fatto che in quel punto c’é velocita non nulla si parla di avvezione (trasporto per velociti non nulla), Fayn x (Vu + Vu") + a (23) Domanda dal pubblico: Qual ¢ il senso di tutto questo ragionamento? ( domanda lecita) Risposta del prof: Se avessimo un caso in cui all'interno del volume di controlio ci fosse un campo di velocité non nullo ¢ non omogeneo, il flusso al bordo non pud solamente essere descritto mediante i due termini precedenti. Esempio: misuro all'istante t la q.ta di moto dell'intero sistema, misuro la 4.1 di moto del sistema all'istante t+dt e mi aspetto che questa seconda 4.14 possa essere ottenuta mediante Vintegrale del flusso. Allora faccio un ‘flusso con il termine avvettivo, un flusso con il termine idrostatico, Ii sommo e vedo che i conti non tornano! Quindi se il campo di moto non é omogeneo il flusso della q.ta di moto deve avere una terza componente. Un modo ancora pitt semplice per capirlo & il seguente: prendo lo stesso deflusso, lo stesso campo, ma con due fluidi con viscosita differenti, Di fatto i due termini precedenti non si accorgono della differente viscosité, dato che non compare mai! Quindi i due termini precedent del tensore degli sforzi non distinguono aria da acqua 0 oli. Quindi ci si accorge cosi che il termine dinamico manca. Definto cid andiamo a forzare la condizione per cui la traccia sia nulla: Tr(Fayn) = 0 Tr(Vu+ Vu") +Tr(aT) =0 (24) ottengo: oy Oy ey sg=0 ax ay dz" raggruppando le derivate ottengo chi Vveu (25) Questo termine per bassi valori di Mac é piccolino e trascurabile. Per far comparire la viscosita confrontiamo le unita di misura di tutto il tensore idrodinamico che sono X om questo risulta essere uguale a: Nex(h™ wk Gas x(h™) ms (m?s’) x= dove © rappresenta la viscositi cinematica (~ a ql dinamica/densiti) mi 2 A questo punto, cosa manca? * Abbiamo la funzione definita tramite simmetrie ¢ tracce nulle; * Abbiamo il coefficiente che fa ritornare le unita fisiche che guarda caso é la viscosita cinematica; + Manca al ragionamento fatto il segno dell'espressione: il segno non cambia la forma funzionale o Ie unita di misura. Quindi potrebbe essere definito con il + o con il - . Se ho un dubbio con il segno guardo la stabilitd. Si prende il pid) semplice dei campi di velocita non costanti ( tipo una curva o una sinusoide) e vedo se nell'evoluzione di questo profilo ogni variazione tende ad annullarsi nel tempo, cio il sistema tende a smorzarsi e quell'andamento mi da il giusto segno da considerare nel tensore idrodinamico. E' abbastanza intuitivo che il segno sia negativo perché consistente con le forze di tipo resistivo. Ottengo dunque: Fuyn(eu) = —IL, = —py (vu + Vu" — by : ut) (27) Posso dunque mettere tutti e tre i contributi insieme e sono sicuro che non manca nulla perché questa struttura é in accordo con le prove sperimentali sui fluidi. Dunque ta struttura finale é la seguente: 2) + y.(pueutpl) =V-Mh, +s(pu) (28) equazione di conservazione di momento NB. 1 Il termine s(pu) & quello chiamato di sorgente/pozzo di q.ta di moto ed é tipicamente dovuto all’ accelerazione di un campo di moto. Come unita di misura é facile capire che deve essere: > oul S fg. om pa N.B.2 E' possibile fare delle esemplificazioni quando c’é il tensore identita, In componenti: 8p. p=0 se 14) 8). y40 se i= J 1=8,,)? Dunque se devo scrivere: ap_a Doug easeaVp con i indice libero, non viene mai ripetuto. Di seguito la spiegazione del passaggio: 1. Scrivo prima Vargomento py, ; 2, Devo fare una particolare derivata nello spazio che si chiama divergenza, dunque prendo l'ultimo indice e lo saturo (sarebbe j) ; 3. Nella sommatoria sopravvive solo il termine per cui i=j. Dunque a volte pué essere pitt semplice scriverlo cosi_ V-(p1) perché evidenzia la parte idrostatica di p nel tensore. Energi Ce ne sono di diversi tipi: (cnergia cinetica) + (energia potenziale) = energia meceanica energia meccanica + energia interna = energia totale A livello microscopico si conosce solo l'energia meccanica. Dunque da dove arriva l'energia interna? La conosciamo come secondo membro del primo principio della TD, ma da dove arriva? E' possibile derivare l'energia interna da una descrizione puramente meccanii Venergia interna @ la media dell'energia meccanica relativa. Considerato un sistema di particelle posso associarvi energia meccanica centrata nel baricentro e una energia meccanica relativa a quel baricentro. Aumentando la temperatura del sistema in questione awviene un aumento dell'agitazione delle molecole quindi aumento di energia interna, cio conseguente perdita di energia meccanica relativa. Di queste forme di energia solo una parte di esse risulta essere conservata. Se l'energia totale € conservata allora il termine di pozzo/sorgente sara zero, ma questa idea presenta alcuni limiti. Proviamo a spiegarlo in questi termini, Supponiamo i avere due motori, uno ottimo e altro pessimo. Facendo un bilancio otteniamo che I'energia totale uscente @ uguale all'energia totale entrante, cio’ in sostanza lenergia totale si conserva. Questa non ci dice nessuna informazione sull'efficienza delle macchine: dunque dal punto di vista ingegneristico le due macchine sono uguali. Supponiamo di essere in un campo conservativo e non in un campo esterno generico. Campo conservativo implica che Z un "finto" vettore, non ha 3 gradi di liberta, ha solo una componente ottenuta con il "-gradiente" di uno scalare quindi ha in realt un solo grado. Si tratta di un campo scalare e si chiama energia potenziale a=-Ve, Anche in questo caso, come fatto precedentemente, definisco la densita di energia totale che integrata sul volume mi da l'energia totale del sistema. et —=— | paw (31) me mado en Lavorando con grandezze specifiche si eliminano i problemi dovuti a sistemi con masse ferenti, Faccio la variazione dell'energia totale nel tempo e ottengo: Amgen) _ a ; - n= foe =~ floes) - ads (32) con Q fisso nel tempo ma arbitrario. Considero un volume ¢ il suo bordo, ne prendo un punto ed una superficie infinitesima dS con un versore i uscente. La componente della velocita lungo 1a direzione del versore se non @ nulla @ in grado di trasportare l'energia totale. Questa componente di energia totale ¢ uscente dal volume . f é piccolo e in grassetto perché il flusso di un scalare & un vettore ¢ non un tensore. Questo flusso di energia vera poi scomposto. (per) = fadv + fenerm + fnech Domanda dal pubblico: Potrebbe ripetere le caratteristiche del gradiente dell'energia potenziale? Risposta del prof Fino ad ora nel derivare la q.ta di moto abbiamo incluso in generale anche il termine di sorgente/pozzo, cio’ abbiamo ammesso la possibilita di avere un campo esterno che induce un'accelerazione su tutte le masse presenti dentro Q . Ma non abbiamo aggiunto nessuna specificazione ulteriore. Tra tutti i campi possibili per semplicita, ci focalizziamo solo su una famiglia di campi in cui non ci sono 3 componenti indipendenti, ‘ma sono tutte e tre figlie dello stesso potenziale e, mediante U'operatore gradiente. Quando si verifica cid si ha a che fare con un campo detio conservativo, cio’ una forza per unita di peso, un‘accelerazione che ammette potenziale. Lezione del 21 marzo 2013 Il sistema di equazioni Navier-Stockes & costituito dalle equazioni di conservazione della massa e di conservazione della q.ti di moto. In aggiunta a questo, qualora ci fossero delle variazioni del campo di temperatura nelle energie del sistema é necessario risolvere anche Tequazione della conservazione dell'energia totale. Abbiamo gid visto che a livello microscopico distinguiamo energie cinetica da quella potenziale. A livello macroscopico distinguiamo invece tra energic cinetica potenziale e interna. Riassumendo potremo denominare semplicemente energia quella totale che @ Tunica che effettivamente di conserva. Essendo conservata non avremo nessun termine di sorgente/pozzo. Andiamo ad analizzare i vari contributi del flusso. f(pe:) = faay + fenorm + finech Il termine avvettivo é analogo a tutti quelli visti fino ad ora, dove questo termine & sempre legato al fatto che il flusso é in moto: se si ha al bordo una certa velocita non nulla energia totale verrd trasportata. Se questa velocit’ ha una componente normale alla superficie tender a far entrare o uscire dal volume di controllo, dipende dal segno della componente, Ricordiamo dunque che il termine avvettivo dipende dalla velociti. faav(per) = pert (34) Essendo energia meccanica e interna i due pilastri dell'energia totale ovviamente & possibile trasferire energia totale o con un flusso termico per via termica 0 con un flusso meccanico per via meccanica. A prima vista sembrerebbe che si stanno mettendo insieme cose che hanno effettivamente una qualita ingegneristica differente (si sta parlando di exergia). E’ molto pit facile avere a disposizione un flusso termico piuttosto che un flusso meccanico. (Piccola digressione sulle forme di energia.) Il secondo termine é il flusso termico che non é altro che il vettore descrittivo del flusso termico visto nei corsi precedenti, descritto in watt per metro quadro, Essendo un vettore ha tre possibili componenti: finerm(per) = da = -A VT = —pcpa VT (35) dove il pedice alfa sta ad indicare che il vettore ¢ legato alla diffusivita termica a . II terzo membro viene chiamato descrizione fenomenologica di Fourier, mentre il quarto membro deriva dalla teoria cinetica In generale la conducibilita é legata alle condizioni al bordo mentre la diffusivita é legata al trasporto di calore: Condueibilita Diffusivita Ww m Dla {ae Queste due grandezze sono parent, infatti: diffusivite Anche se sono due termini che sono notoriamente Il terzo termine é il flusso meccanico fmocn (pee) = T+ u (36) facciamo un'analisi dimensionale: Ww T-it= forza specifica-velocita=—— Peete area per ottenere come risultato un vettore flusso, il prodotto tra i due deve essere per forza interno, date le dimensioni delle grandezze moltiplicate. Nel tensore degli sforzi II lecomponenti sono in % i Unendo tutti i termini abbiamo: (pet) at + V+ (pepu+pl-u) = V+ (—qe + UL, +u) (37) Come pedice preferiamo utilizzare la viscosita cinematica in m quadri al secondo e Ia diffusivita termica alfa in m quadri al secondo. Il rapporto tra queste due g.t3 é il numero di Prandtl, ricordando che la viscosita dinamica & p volte quella cinematica. Ai fini del trasporto di energia totale ho oltre al flusso avvettivo, che esiste sempre nel momento in cui si ha velocita non nulla, si hanno altri due termini essenziali: il flusso termico ¢ quello meccanico. I! flusso termico ¢ proporzionale alla diffusivita termica ¢ quello meccanico alla viscosita cinematica ( esempio: dire che I'aria ha Pr=0,7 significa che questi due flussi a livello dimensionale sono comparabili, nel caso dell'acqua che ha un Pr=7 significa che il trasporto meccanico & prevalente rispetto a quello termico). Analizziamo la seguente espressione: = +V- (per wt pI-u) = V- (Ca : (37) v Flusso termico Termine avvettivo: in questo termine stiamo gia considerando un termine decomposto in parte cubico di velociti poiché ——=-—_idrostatica e parte dinamica energia totale ha un pezzo dienergia meccanicachea W sua volta ha energia cinetica che contiene velociti al quadrato che poi viene di nuovo moltiplicato per u In questa scrittura abbiamo p 1* u=p u= (ro pv) u Introducendo il volume massico compare quello che nei corsi precedenti si chiavama lavoro di spostamento Mettendo di nuovo tutto insieme ottengo: a +9 +(peru+qa +IE-u) =0 (39) ot dove tra parentesi sono evidenti i tre termini di flusso. Come gia detto non é tramite questa equazione che si stabilisce la bonta di una macchina. Vediamo dunque un riassunto delle equazioni viste fino ad ora: a Te tV: (pa) = 0 (40a) 20) +9. (pueu) + Vp = V-H,+pa (40b) a Woe) 4.9 (poy pu) = V-(—da +h,“ ) (40) dove 11, = pv (Ya Va —F-V-ul) (41) qe= -AVT = ~q,0 VP (42) dove queste due vengono denominate relazioni costitutive 0 fenomenologiche. Queste equazioni sono valide per fluidi newtoniani, cio’ fluidi in cui il tensore degli sforzi dipende linearmente dalle deformazioni Proprieta in comune tra le equazioni di NSF: + tutte le equazioni viste hanno sempre almeno il termine di flusso avvettivo a partire dalla pit semplice che & quella di continuita. Nel flusso avveitivo compaiono velocitis e la grandezza di cui sto facendo il bilancio. Quindi si pud fare un discorso pitt generalizzato he dMivergeuin qi von fess He la div i im bonsore rma poi il @'sv ltabe Ao mioltipliio scalaraneute por vin weltore_ Quikmdd ine fue (ou posse 11 gecomde raeimbro hella (¢) muon Ia diverganta oli om flusso— dn divergeua , ee ons celle 09 precaduuti compare peorchie 06 J Vangono lewte cone. bilanico dt un. sistema di wartrollo olkememelo ve pose Awlle giomdire couispemdutt ak borko dik volume oi controte Quin Dewey nec ca nell! racer) ha oppaveubeainle la Shes shut rma & skeomdo ratimbro ab’ auwo glk di oiverse dian LWiio Guidi guenelo glke che trom Fla divergunin del um isto, man 2 ollewta. al Lorde hk volume oh conbvollo quiets’ quest signa fica che La grandivin. argocmene Ada duatvata Dagrengioma mem. ho ops dw ci Stine pefiguide 7 quello ot Signe in grada.. dl. hlsumnmare. (ma cetine | gli verse. per Pac le abbi ome bisogmo dk gromdsaze.. mon vom Serva le foicne 2" puergia praeceaui ca mom £ combervala. 2 Nan Si Gonterva. perche & ‘Yona fercnn. oi Drergia. peqiala, Facctarne um Rewpio : Sofood aniwo che i Hie dispositivi ot prima Siowo cue rwotisome fe quush dtu disposer fostero im tala’ due Camb £ were” oe Fe aadase) a valuiaie plasse a Ameryia. viele Sare bbe = (nk glue (as L = a quella. tutrmbe ama tH valu tase timvece il fuse Ae puergin (rewiaice qt jw veal. saa’ tonbe pie’ Siete a git im lingrésto tambo piv! Sama’ piuigéiore iI rwobsewo_ Wa ywotisms — inchiodato iimusce ole shuggetebbe Genk Forma. di reign. pregiate Me mda a arg: Atk paske. Ti picauenbe 7 Ai spo st Bvi He funtionane peggid bender a wdvrwe In quuaubia’ di brergia preglar L puindi mom $! pro considteare Couatervate — Non auencco ora 'l Concelto a beeing pork oma Ai Lrergi. pregiaia. AU! interno etl! aueigia totale CSE Um forsto cei amergis. che Z pi' pregiata dite altre 1 2 owergia macccaures... Nan ppoasianwo perro’ che tito co’ che man 81a re cean'to rien st pregialo + tatuppio oh \Unergia. terrutta mom quella. rnecianita tra. rm vn anaohrve. parte bls dreergin. Ferowwca a poo! tradtirec ion tnerg la dracceaur ca. Tl frvolore hi carmot reude pmastime Ia 4.00 hi one gin (rat cania — produalbse a packre de uma fonke terocca ~ Aeuimati ma. conversione di forme i per gia 4 da gu mmecanuita. Im (meaonra E fast bie ewer corm poitouetube , mma 2 passtr a dlynergia totale 2° Comservata. mma von tote. Ml ouargia teint £ Uguaboneute piegiah. Di sidvro Ln. medouicn < Pregialn, cio chee. own & wmenanico 4 al(memio pactialentule wmverhibic (oo Ou, menauier_ len, mae cat ca £ pregial perdhe’ 4° versable , paseo fare toube cate divert porstane aor Sopi eremicé Clout he L alin te) A cawsa. dui Lona’ bh keverdo primapio pero’ mon + feass'tie fare il contrario! Fosse prondtre Li trergia teresa. oor Staldarind. , pose produme Lm mecca. ana. onan’ Comportornenre Quukmds L'Onergia omecauice pio' assoluere sia Cauypits (mecaui cd che ference LY vargia Ferouta fro' asgoluere a Scop: temic’ sma doo porsialononte a stop emecausce._ Awiendl potremmno indicare A amergin. me coaukca Comat indiicalwre cette quate’ oteth’ are. porns dc Mergia dando. vn valore ras pruo alk! bmergis rae cauice 2 alte altre Forme. oti Deergia dare vm Vabore foropori. a quanto pottomo tstere Conwerhte. mn Omecgia oveccauice. A volte si parla off tu. obiltnabile, Che Be) = ~ = -ph:Vat Wy: Vas = ~pl ¥-(E°%) -L™ EU] +5: Pus =p Ve(L:U)+ Ko: Va = =~pVru + Ko: Va ottenendo Dh Dp 2" Ly. Put: PDE Vedat Di +11: Vu (58) Altra grandezza significativa & lentropia. A stretto rigore derivare lentropia dalle grandezze precedenti sembra una cosa un po’ strana. In realti nelle cose viste prima, il secondo principio cera gid. Vi ricordate quando abbiamo dedotto il tensore degli sforzi fluidodinamici? Abbiamo trovato la forma simmetrica, presa traccia nulla, abbiamo introdotto un coefficiente che poi & a viscositi. Adesso dobbiamo anche sceglieme il segno per garantie la stabilita: in questo c’é il secondo principio perché stabilendo il segno dico in che direzione deve andare la mia trasformazione. Quindi quello che abbiamo fino ad ora chiamato effetto delle viscosita non @ altro che un modo diverso per tenere conto del secondo principio. Ecco perché da questa informazione nascosta si pud esprimere il secondo principio mediante l'entropia. Quindi il secondo principio é gia incluso in NSF, & dentro le relazioni fenomenologiche. Viene fatta l'assunzione che & detta relazione di Gibbs: Tds=de,+ pdv (61) equazione valida in casi reversibili e non: + nel caso di sistemi reversibili il primo membro sarebbe il dQ, pdv=* differenza darebbe la variazione di energia interna; se il deflusso & completamente reversibile si dimostra che dQ=Tds e che quindi é uguale a dQ= dei+ dLi. + Nel caso di sistemi non reversibili si richiama il teorema di Gouy Stodola, cioé le irreversibilita che io avrd in deflusso non reversibile saranno pari al lavoro delle forze di attrito. Per cui Tds#dQ pdvedL, T ds—dL,=de, Usiamo questa relazione come definizione di entropia che fino ad ora non era mai stata introdotta. Nel sistema di equazioni base non c’é entropia quindi usiamo questa definizione. Perché sto usando i differenziali con il d piccolo? Perché sono differenziali esatti come si dice nei corsi precedenti. II differenziale esatto si usa quando esiste il funzionale, altrimenti uso una delta che indica forma senza funzionale. Se voglio definire una relazione fondamentale per spiegare che cosa é I'entropia questa deve essere la stessa in tutti i sistemi non accelerati quindi la derivata giusta da usare & quella lagrangiana, Ds_De,, Dv_ Dh_, Dp Ds ty p Pe Dh 61 TD De? pr” pr ©) In teoria io so tutto quello che c’é a secondo membro della (61). Essendo il volume massico il reciproco della densita posso anche moltiplicare tutto per la densita Ds ol, =-V-qa+IL,: Vu (63) ione per lentropia & uguale a quella lentalpia meno P'accumulo che non ’é. Quindi l'entropia non si accumula. Quindi questo fattore di accumulo reversibile & peculiare solo delt'entalpia. Nelle lavagne precedenti é stato cancellato il termine div di u che era presente nell'equazione dell'energia interna e non pid nell'entalpia. In queste lavagne ho cancellato il termine di accumulo. Quindi l'entropia ha meno termini. Ma cosa hanno in comune allora entropia ¢ entalpia? Lo capiremo meglio quando parleremo di funzioni dissipative ma questi termini gia oggi possiamo definirli parenti. Innanzitutto dipendono entrambi da un termine di trasporto: abbiamo un termine di diffusivita alfa, la parte viscosa del tensore degli sforzi dipende dalla viscosita cinematica v_ . Quindi questi due termini dipendono dal trasporto di calore che & tanto pit efficace quanto lo é la diffusivita termica ¢ dal trasporto della quantita di moto che @ tanto pitt grande quanto é grande Ia viscosit& cinematica. v . Se in realti sono i due meccanismi di trasporto, termico e meccanico, hanno anche qualcos'altro in comune perché dipendono da gradienti. Posso avere anche un flusso termico se e soltanto se ho una differenza di temperatura quindi un gradiente di I, ma posso avere un tensore degli sforzi non nullo se ho una deformazione del campo di moto e quindi con dei gradienti. Questo é interessante. Possiamo dunque dire tre cose dell'entropia: 1. Prima considerazione: la variazione da un volumetto ad un altro che io inseguo lagrangianamente di entropia dipende dal trasporto termico e meccanico. Termico che dipende dalla diffusivita termica, trasporto meccanico che dipende dalla viscosita cinematica. 2. Seconda considerazione: il trasporto termico ¢ meccanico ¢ governato da gradienti di temperatura nel primo caso, di velocita nel secondo. Tanto maggiore sono ques| gradienti maggiore sara il trasporto ¢ quindi la produzione di entropia. In alcuni questo é un vantaggio, in altri é uno svantaggio: se ho una batteria alettata oltre ad aggiungere superficie di scambio vengono fatti degli intagli. Lo faccio in modo tale che possa essere introdotta una grande deformazione del campo di velocita realizzando anche un maggiore scambio termico. L’altro esempio é che ho uno specchietto metallizzato, é molto bello ma introduce una modifica del campo di velociti che dovrebbe avere uno strato limite quanto pid vicino alla carrozzeria ¢ quindi in questo caso produce entropia. Perché questi due effetti cosi diversi sono mischiati insieme? Lo vedremo quando parleremo di funzioni dissipative. 3. Terza considerazione: se non ci fossero gradienti ne di un tipo ne dell'altro avremmo secondo membro nullo. Se fosse nullo allora avrei entropia come grandezza conservata: se io non ho gradienti di Temperatura ne di velocita l'entropia diventa una grandezza conservata. Il fatto che Ia variazione di entropia sia nulla implica che il sistema sta subendo trasformazioni reversibili. Una trasformazione reversibile & una trasformazione in cuii due gradienti sono trascurabili, a limite nulli. Se uno dei due & non nullo, 0 entrambi, si parla di trasformazioni non reversibile e quindi irreversibile. C’e un problema: questo termine qua non @ a stretto rigore esattamente uguale a quelli che abbiamo visto. Ds Tay Questo perché ho la densit moltiplicato per la derivata lagrangiana della grandezza fi ma ho anche la T! Se volessi risolvere questa difficolta, basta dividere tutta lespressione per T. pa (2)Vegut(a)Mi Va (63) se divido per la temperatura il primo termine del secondo membro non & piti un flusso perché T sta fuori! Quindi dividendo per la T sto spostando solo il problema al secondo membro perché questo termine a secondo membro non & pit Ia divergenza di qualcosa. Io vorrei avere li una divergenza di un qualcosa tutto dentro largomento della divergenza. Ma cosa & allora questo termine? Se il flusso termico é Y@ se divido per T diventa un flusso me Watt (mk) banalmente il T dentro, Ia T varia da punto a punto. Se voglio portarlo dentro devo aggiungere il termine mancante. Quindi ottengo la (63') pee ee bem entropico che di fatto & - Quindi il flusso & quello di entropia. Non posso portare Ventropia pud al massimo essere generata quindi io devo avere a che fare con grandezze positive. Dimostro che il secondo termine é positive: My -0(4)= (avr) -E (GF) = Cavr yf 4) Oxi CAVT C= )Vr Lor Te a si parla di forme dissipative quadratiche: sono funzioni che descrivono la produzione di entropia, quadratica perche il modo pit semplice di avere una produzione é quello di prendere un quadrato., dimostreremo che anche l'altro contributi é positivo, e quindi essendo due termini positivi l'entropia ha due possibili sorgenti una strettamente termica ¢ Faltra legata al trasporto meccanico. La volta scorsa abbiamo parlato di perdite di energia meceanica che possono generare produzione di energia interna. Classico esempio l'attrito: perdo energia meccanica ma genero calore quindi energia interna, II primo principio della termodinamica asserisce alla conservazione dell'energia: noi abbiamo visto tutte le forme di energia possibili ma solo quella totale é conservata, unica e sola, Ecco perché quando definiamo il primo principio della termodinamica partiamo dall'energia totale. Quando vedremo il secondo principio, non avremo margine di sbaglio, lo definiremo sull'entropia. Questar gudetivione vii fate jer muthere a prime mueubro tule ceo’ che & ttreyoretfoile Eun (rE -E 0) u= p Hears yA, freer: by Ok Tipicomuule Ge che 4 (rreworsibile ha hie glamed Cwalteustione + Clo’ che £ it feuars!blle oti ponde deuypre dae gntivuts di Femperby. 0 di velo cites com mali part) Pee Feronico 2 per il Feusore iges sper vistoso * Uk treevesibiltta' prodolte chifomdoeno fusupre dab tipo di Pluicto: a puta’ di gndioule fluidh' divers’ namo irrey ersitasle to’ cf worse Pousando al! tiempio piv' feuuplice che tL" ineversi bi ita muccaunca a pata’ de olifocmatione cel coumpods Mecho um Pluiclo piv viscove tui oa olegeh Sorri viseosi plu grand. Fesca cose per 1) Plusto fermutco: a pauta, hi UE Il Plluide com cigfpusivite’ hemuca smagzcore mui oe TrtewersibiUitas mag giere Frandt! da ura. cmisvn ab covefrannte tra du bermin of! ftreversibilites mucauican 4 fenvuica Poon DB altro termume reversibie si mete A prt amo Ames bro? Perce qnelte fornwolarione claseica ole jprimud peritnciato feu Hx iim Fotam. Conwrmicn a écondo munbro si Seuive to abs be Apu tall joni ofi stato da prestiome 2 um tipivo Rieupio ot fumriomi ott Stato Il term me hii Spostanmeulo ad £800 collegaly & dt Maye um bermuince Augak ad va qrondirra oti Stato na (nel teroucoe peuersi bile —p AE [a welocta’ | Cou facedcamo? Divi alo 2 (molt pec joer la ctusites p si Per volume /mossin 4 wo compare um herman pv pw-Ev= (pup -Ep dows i] ternusine. pv & qucl Lavoro asiociat allo Serstaucenlo.. Fscencto pers’ um termine reversibilt, cur la pression , Allan. to (ng lobo i oe Ganiona di Salo nei cori prcecteuls Lye tomurma. con 21 weergia imberina La tuk bermoma. vm! attra. Pumriane ot Stake oe A tutalpia Aan ge dumgun Lom. po! mmatease & comuemput one porto AD" eufalp/s. & fin, 2° initegiave cella ivergeuta. of vu fisco hemutco ,cose slo facente? da div ot um Ppusco aut fa um bilomicio Ful volume di controle arb tario Fu cui She imtegrando. luimdi se facndo I blancs oak Plusso terneures Ful volume kt Comtrole Feelto oltemeto i! foe terrmuto toti& jnelto fe facia A jnkegrase Ghlla ole ot fuse rmuccrauidco sho facta cto um Dilovaoin tet flute (rae coauuco olettmclo los~ La ppoteuta. xt coaun'ca. [rea -[ gases as #34 ie [2 prewcue som dave In vsteias ool 2 hacia Cake per onidare. a calcolare Aégefelto Ali! imtcia wen bola chu Sta. grande preucco tule Le portion di Pluido ove stomuo A velo aa mom ruvile Parkeucts Lal! 24, athe conteuarsaae.. Ul Dutra’ Ve oa) Pp arn. © Tonkegnndo ful done dé cutolio De, So-uecLiisteey Pe ee = "# fi ae Fe pie Gish + Beep ba motare be tpicauente Ia Fuperfic kik boroto altravero k quotes: ha Scarmbio lermuco jou dono ) Micssauouente alle fuperpia Gk. hoilo dove lo Stounbio ot massa (WAN) Gos 2! espressione clue ablri ao Sato vate toupee. Quindi rivediomo | vac ternucmt Jv (qa eel cf Se 7a ve Appuio Gauss al cantono Le prinac tromebro 4 cosh'hi'to AR due grudiite che ot nvano ha difefrews' ole mee osatt, Sano bouts ln Ai Pbice lta! i gusto prin wrnoumbro Sia proprio mk falto che ive, beuore combo per quuste yarndive tle cudirand al bowls 2 mon dono calcolabi a partire doe Aouriale © flnate Leno gram airre curaquae gia’ Intrinbecoutente Sprtiale nor karo obfimite Im moro mu yoco por fi imbero fone ifaimuuto a bito Mn bare com htt i pose bu cos (h+ 2e-+29)t i ah, p lem) : shea. RAS ISA Gi=f fue tds Sj & agli armo chfirw're tm. vm. Auoco cou palto tulle groueiHe smaeder Im amssa. —prondo Ia uta giawetitn vesinaa X : 4 quaslo & um pose bout” dds Tiptcausute. um Ang compomontiste ha 11 duo caloole CFe gucindtt ha tale tf caauyzo Lull! sntalple cwolba Reane $e we foi dare um risvltato unadco fdegrabe & N cadeole che Abbi amo append fate mat [bilarnco ki volume. di couboluo) — fe chine passare” clALU IhufS ek on. ting. sioFeusisa. dave prions. fare 4 Uitlegrate » ° candor core tha, tm above - Quince. tl conipemauh te. pase. ol Sistauiste. ont, vatore. Mat dub : PigsCumbo + KPpaciMMo GnuSS AC CONTIMCLD —SUDDIVIDERE LE tone & Sebo Fenkuco iN [| TONE ~ Supp VIDEE [L. Gonna IN. € POE OVE Ie wv. TmSpaUe oF wae DOVE HO UNA MARS Che Scone FAaCKO. UN VILLE MediO MASSA. " Abbiquo Autodotty Le gramdkivre vom comgervate por Stalo\leve le boretaolt” emo (ona coluirna - (Leeuigio « tounbo plus cane macetarnia. eude a combeniare du. mbeceariice Meaigtiore sa) Abbi gio ise L'2q. fpr Planer anecaucce. £ quolle otits' Lneigia interwo- _t abbianuo’ seoperle dee tullo ca' Ore parol ammo tvenhualustube, Im tu quecanic Lo wbroiiamo Cae avb sca olarinte io On. uberana- — Quin i auoro dbl tnygequuere tmeccasteo & of tutrui rid rare gf ther Seppaui one di volor altiquitiare mo Scauyblalore , abb\quao va Waykola olwe 4° a pt Sausbiare Cabore al tadtcabore TL iacktabore | Fematera adi re Mmergia Cmecauica perched ogo prfisiae —anuientera’ Le ppertibe — da comanacule si oiotuce che it Mughir Staub abe re poset nile 4 quche aan Le Foporgic Miter (Cosa ver. ke ano purse. of altah 4 cadute! de poressiae)_ Pers won awl alore con fe parpicie Likee & ome deaw biakore ole Scawuba. tmeno dak proto di vista erawico..Pisgna quitndi’ feupre ricordars che mam SH haaeno dille pardile Gl Mn Mectauice Jolo per athet ana anche fer trasfeuirmonto th Ou. Feronica dopratiia. duaude ho ° im caupomeute che Fudge Lutwauby 7 caafolt quik’ quoste rw ow. foha 2dkere olfirutttaho lo im (om deus cma ctwo benere woruto oh tuntrownb’ go’ aSpett- Cone ppssibile poretve tvergin te ciate oor efefele Helte Scaawubro fetowioo? Shbibiane om ase cite T. Scppomiomo cli avere unm ce spond bila ch ofusse Tr |__Ts tenuca da Ta. dlamubi.oute + ha 4 Kewuporbia. To. Quisste fussse bemeatco Te Ao do in paste al aoto di cate ¢ os sw atteuge ama carta. poli marcuanice Wl. Woo 4 Te To w 94-2 LL collegpementte trae polenta murcoowice x Il lise termuico 2 Il Meotore.. Lippoowrnun cle Plus lirwece oft Leeere dato thm merdeatonenbe tn posto alla. ike wacchoma. ghrauersi ua Coruna ct anette (amass wtie) Tan virly' dllo Sawble ternuico la Muia wecclua Ty oti veuta Te 2 gessm poche fe to vogleo cle if fue alpmuers une KperPlo'e dé seaubte benno Jo. Feuyoahrn eve por form Ferudtine a Tr ,Ciod ui clue 2i€ere ve giao ote T cb” imvagtin "il Pbisee Hermetco ad andare Lede uw cos loreva faces tn (wade du 1 fliste che puutrn. arolla Laue ma + jo cteseo che ee dla e8a__ Quali ere abbiamo a che fire Oe to Phesto fire 1h me. eccpoora hin Te piu’ basso - Questo flse Ao ufo mek cicho fi caimoe oor obenere 4/! wie $(4- 2) om heTy => wlew Quindi LUfPrdturn AL Feoomdo fuplore & pail’ oi rmolere acicto alt curate E pi! ba. qubtndd In pobeo emeecronica Astrailile 4 plo! tessa Ww Aust mgismanouhe J Ot few cape cle Ia bona’ ohbto seamb'o kernuico ha a che fare cu [a joteute. Muecroruica strat ble Questo sehuma apppus fale mau valle ayohe tn otate ateate ci altuity Anche Fyppeotnoude rote akbui fi atu sl eoefe tt carat ranavr cng muinine ott 4. — Hovohe Lo seawbio termite va othr ato fpor oltewcre grmndte polenta. amecauror. avin folo pliod'mare ati alfa’ pra’ cout’ by/ re - Yon guatoie. ontrack: pve, di Altnti bk. vis.teudimente Stetasuente,, Menor. LOA + quuimete tom J Wolo latholo cle pidtuce & peuctinmech prroke’ Il teadé mers forse lat clin Mivelli Fewupora hia (ogni volta ctu faccin smo saub’o termutco ford im jorre) Eciste Lautropia che vieute oe tutti t due i hermula athe 4 Scaub'o kmui'co QTE =~ PL + Loree q=-20r v bee Vg +8 Dp: 7% Hvis per TT par were f bE 4 pilawo meneby L tp ae ate 4 eS 1 Be La iumgo | Ferme ram combe- Be e(g)e 1rd) mem ea ir) = +k vey 4 Reuse adkima syperpiade Che seoumbbla yaa, por paper que shesai W/am™ dw WSealetare touh'ssin order faci Jaren « “spingere qi Witm* attawerte qutla syrerfecle_ ke milla sehinna cli prirne consictrass: fo spore cel Larrea Tate i il ginobtnte cle voremo il plu plete possitate . be it g mcteore a “usllo TysTr & fe queso fuccedte Ul Rondo (mewibro i = 0 ies) € quindi oulnc iMate la produto tubrope Vectens che mac dole il priomo Herouime “chik Kecoudeo WMbuebre Z Uma. Lorwne qucacinlice. aus. Miche 11 ecemdo termulne £ dipoulia pole. qucito ke vm gad tule dt velocitat. Qucmde * qindiule di velo a'fa! => Af Soi parlon’ Mecvau'ole eginciceate oli hemyeomabvie => lise! par au fernwone ak prestariout oi quolt? cauapoments tm cui gat Seamebhiator ht cotere A&asbome Ak Mutrambi de Lsigauie dé quesh die grt mahi Amo gopotte! Wr dow Ld comati-rioue per cu Ul gmndteaute ots Feu foorahia (wove a Troppa pisiolo , guuello cht vole cite’ cnon trope piculo, ina la farmana club oro quadrahi 3 ammurlia- Quusto 2 une bywou- joumbo bi oll ml imroce for uno Scambiabore Wr paronuatro utilises cto progett'sh pe Scaubiaton di calore 2 il Sequsute : Suppani amo di prendre um costs, dt imcreumutarto , Lo confrout oro siete tha do che por in cremeutare bo Scaubi'o # /ep) ‘8 Hepousta, Lava, tn Seocie clegei estavoh 4 (por he ainSediiue Lido tte Stable bermuico AL “Phd questa fupporto pero’ ofkerwe cow Lawntrko de 4' cost. proveca. (nck cong di athe B (Cnt ull! anuuuts oti f) Questo vihrao fen | valuta. alle prinna fabouta, rma alla ragtle White 4 guste percha’ U jamb, emalto vido all! atinwo butropico. anu F vedi & Mella mua Kurta 5 wert def — aunmnute. troppo allora adtin tira La dolerioma — troutn. peggiora te coke (sink 8 vaui-fea cose Aap felte oi i! Pio visonivere Legucriae preceetunte ? dh cle gineteive consigarare ke diame oy abbiowo: o jema = 2 VP- wr fue 4 clue. herman. T strettaute. josh bui jeer il oh Wecan = £ Ky t Ve prruo pimdpio che damno Predusiqve. fli sutropla. jeer via mmeccacca © yotr vio Ferutita — de trrewersi bility Vaomo distioke tm Amber 2 eters, + sAmberme ,dowuke. ad alto => Cuz sasterme pom kovte allo Scambio ternutco VT => er) Rendiono um pmumtore di Calmot iiale prive di alinity quince Privo Ai itteversibile fot interme —Bonche’ sid prive ci athe ti il fac rede tmente muecaut a nutrmore di P Perctus oi Roun aucom Le trrewersibyllas Tero. Ferout che Quine abi anus : -v (4 4s) + oe @ |'EXERGIA in uscita é minore di quella in ingresso. <— 1 V'ANERGIA in uscita & maggiore di quella in ingresso<— R. Borchiellini u7 VEQUAZIONE DELLEXERGIA 0 DELL'ENERGIA UTILIZZABILE brane Ia greta parte Al cunigta nt cauitea file sdho poe Copire — FIGURA13. Diagramma temperatura -energia per una macchina termica mottice. Entropia generata e perdita di lavoro durante il cielo Lo mo Us Heat engine In bovibot oti vio mnacetiaia luus uh ace mnalet na versa hod aadisi oxcermehica. o!ARNALS! c encenca prauthe auppos? ap A gto) 58 Vabete, © J AR taper oto. ine Fewupe tie W Spasso pow i pty’ ue lo auuabelas ol y inagsa. Suppumiomuo Ri aWlere Uma Mmaccllima cmuolnee Siinher poota % mioatary fa AP Par ewes ok feupooratir. sth ferrupytall ombemtfe fa ¢ fi Merare um pbyisso FIGURA 14. ‘Trasformarioni energetiche ed exergetiche per una machina i fermlea matte (AC) Dulce oa ANAUSI ENENG C alore ha Was “Supomlia. piv’ alta. ,Mawerme tyialtre. quot pare dal ferneRel THapedore 2 Ia Lora cifPoror vi tactics tm ouuryia nuccca ™ “ca~ Natta Pigurl Ay si AX propo W. 2euspio CO Precwa oi Teak oie ue si prenote uma Zarghee olla “g.tas & nero. Lantmin Couervate, Uavsrmiq ‘om hukya “Aa cau bel ate. oak Bre: puostato Rypeeore he 2. Qe Sem ergo Ougeryativo aucaucti [a g.ta’ oh enerpia vidne ngarhin even : FIGURA 15. Diagrammi temperatura -energia per una macchina termica bd eer rivolt operatrice. Entropia generata ¢ perdita di lavoro durante il ciclo Da um iota visiva ot portant) <— JenPoromarionyme [7% | fa sae dame Si telationa (| Pernwstalts gy vey az tun TP Te Ualits qui i Caso the ome iid aeabe abe ainech ld cade wae anf Fernuuctaho passe fini uss Meces oe fore A MS mriacauuaro kk Muotere..l mustere + eh Seconcko pritnci pin Alt! any lend rate. Muileube, 1 Plus 2 20 quable ucut ta quate porte Ketruobtahy pla! bake aswdate cle samba con ‘ola onke allo. 118 2 4re, faorcine® R Borchiellini uma qindt oor At asclain All! amsls eute 'ESEMP! E CONSIDERAZIONI SUL SIGNIFICATO DI EXERGIA hb Lousrr ih, ewusro na. kom daitore sonitercigne “jporche WAN WARM FIGURA 16. Conservazione dell’energia e distruzione dell’exergia in un eae Gok un gtr’ Gil fogorifere Ad Imyoro Maeccqutco 2satlonceuke mak an AKL. of oliPaperA. fra Maxamiain (augreseo £ quale. im oseitr oboe © lnworo Muecauiw & 2\eKory Gstwtta che muore im quod 260 £ Guha. of £ tuessvtnt grec. souupomen te. Duka argent a yy en ‘volo mou Si Sparpegtia Ama, vars Unity. IL inworo Muecon | mM quaste CaS w asrott'gua. 4 BAIR PI jyma Gucoia parte Ki wikia 2 uo mache hh cLlagremas LF aishita 4 Al reste Lato ob keromostate - co.Tm quash feheimea < ita Le L ed Dl. FIGURA 17. cm SS GE lt asl fe hala sat ciclo di una pompa di calore ee aa Fornire. # eppests eet Bye therue tek yor Le Auacelei ya. ee: Neila Solin aubb? Ad flux beinuo stat , bis nobour, (Mheruuutca 2 estore % duseo auerpetice | taline a badBe Feupoatire j == Bussto porch | peter al tetavostals weeky, Puusee beluns'co Dwi le Ae ka uma theca. =etistinat? pass a LS arama. hele ‘attre by| ol Cons co ac lee 2epere estate, Cus. (Ab date fuse berwuteo fey age and & thuportamte) td a quaste 9: ead a — ——— srginl ond H Calore. Mgenalarn doi AMM ddh , corn Som oma gta’ he Lue gRee Puiges fora Lt cata. HUE OR 0 OMAR. propre jporcha® (pusoucts CS Ammek caeore yidue vipetan A Tamil ube .. (se asevimo Ae da amacelicaa Pegerifers preute keh Lavoro MUeccans ce, presae ARB rot 2 parte Ie da fun 8tnate _ mutes ak Uma Feujoomtn " stretto Higore & uma mactlubalpos, : Sa Mella. amin eute. | car he fa unt ciclo fermodimauice — fat calmut ¢iaue megative Ruud. pietua jobeutn a LEEt — hadvlanniaute |i! Paste GG axergin 2 oppeste xsue 4 Ln ngetn fd. im ambisube coutrdlary aT ep, (Pata Muaccluima’ Be Lyra basse Quest Sux ferenost no Ad Carrico Im relation plla Glasdem,om 2 i! keroucrtnte pl gosto At = Ton estmaps quash Plusie Qe, Hanabts 5G Camporiono diversaue | Ausrpatioa. ran courte” vispelo a priaua. mavitire. a Aitmmalts: troraation camirit. cobupotrtoaeetile, 4 Lrerwin Licargeticn aul femuavints tt be “R. Borchiellini " i voy Syathan jee eeeipen ete Bod canmbia fo indi pendinkeuuype dadia. pow'fious, [CEQUAZIONE DELU'EXERGIA 0 DELUENERGIA UTILIZZABILE FIGURA 18. Valori delle efficienze di primo e secondo principio per motori, frigoriferi e pompe di calore 7 Rabigeraors Reversi eit fou so ™ | ast nga and nat ponps | Se clue Sie Le emeenenenine iti oa 1% ako oGagraminar. im Caso hk meine piv’ ( deteepece poo! nsuitare. conan USare Gde 4 Wecolare clulto oti “ASMANN®. Duusty accauf potrebbe 2beere blo Seteur Km cicke Foue, (ME um comeuusato re pro bain‘ lueute cle om passagge@ ae ofato) Vacex Le bax 4 pula oi wecle « tyacchare su om Wuico lorstice cde che f & isso Ligh Alle risotze ce 0 Speucto quguoe fucao Lemtiomare (| sisteeua i} predotty de dteuge -Vieue cateolato il fesse of strergia Aseoce aby ok. PeuSt ecruico Wmecsiat. Vay enter nue buiciatore 1 uma partials de sburttoue oft gta NY alae: Ahe che wenaue vad quot. fearre, © cGStimata alla thine Be & He mae shulgge wna data vi Succeseies coupwiats vot. atta turbina shessa 2 ln tequono 1a furbina De prockotto Lb limpiaule “on A wototin. asta birbim folfato la fooheera. Ut & quate parte oh quaste Auemgin Mee einC CLR 1 ationae LBC Speen oor jo : pa per fs fRuepeR. 120 R. Borchiellini Parts ono da um probe feronu'ca da princi pale fomte ti caufasioue 4x dn quake sattore — parhimuo- Abbi mua visto A verte 4 Fale eutargia., a brtate ,quclea coméervat , quale Macccauica freee. Vnckerana. A gutalpt a... £ se wia- Faction dott equarioue oi’ utalpia , dato clu La maggot parte dik Sys Chk ama mun a Stotiane Sono GS aporh€ mai smpplanuc chee Fe voli ann Shudare , comm Abbiavuo vish elle grouse tube grote, In vonnnrioue of Hepa astociatr ate vn sso of pasa, haspor torr tungue im vm comdsito A eutalppin. & La Gromateraa, ply Hie scm. Hue conto oftte\ wera’ a imberma cle eh termine off sportauceire ah fluido.. A fevoude mem pro Abbi anuo cue Pees imo doveto ala comupreheatbs bios th fue a4 u Rumbo r dowh alle USE paatious. - Leek fuse he g0 fe “ae fuse qs rate | Lvengea putalplca Leudo | (( Fun Fegmo atettary dal wolutioue wk berpo olelta pressioux Pee por hve La piession, auenta, He i ergata fa pele Ane imuito Je secondo Fermin. vious, ode finuho 4: SLR questo ferouia Bi abbignso pit stnceptrate pul bredurioms 06 puctropia. et. lire vbr 2 I =p) (vu+vnt 2 vu £) * prima _aSsvinrioue : al simuo & batte velou'ta bios, Un = a ced tipicomeute 2 le ee Cs questo im ot em he la VW 0 > quusta come Hone significa Ae ache im Conde ioud From siton'e im quabsiasi volunne clus come uma Stomta vi tum queasi (stmartaneas blow c'auate albee portate €° coun se La welodita AR tune fete imo thu mete per tl Pludclo joer couums care ta parti atisteat) dm tore

You might also like