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S. NICOLA DI MIRA NELL’INNOGRAFIA LITURGICA DELLA CHIESA GRECA di p. Alessio Mandranikiotis Poche figure del Santorale della Cristanita indivisa, soprattutto nella Chiesa Or- todossa oggi, hanno goduto di una cosi grande stima, di una devozione cosi larga- mente diffusa e duratura nel tempo, di una venerazione tanto sentita, e di un culto liturgico cosi abbondantemente sviluppato — ed é questo il tema della presente bre- ve comunicazione— come quella che fa riferimento al santo vescovo Nicola, pastore della comunita ecclesiale di Myra, in Lycia (antica Asia Minore, odierna Turchia) vissuto a cavallo tra il III e il IV secolo della nostra era cristiana. Le poche notizie storicamente accertabili, dopo i numerosi e profondi studi prosopografici ¢ le analisi filologiche compiute da diversi ricercatori che fanno capo al benemerito Centro di Studi Nicolaiti di Bari, presso la basilica romanica che custodisce le spoglie mortali del Nostro, ci assicurano che visse tra la fine delle persecuzioni romane ¢ pagane e linattesa concessione della liceita di culto ai cristiani dall'imperatore Costantino il grande. Sappiamo che: giovane laico benestante, sopravvissuto alla furia dell'ultima persecuzione, dopo la morte dei genitori, unico erede di una consistente fortuna economica, fu protagonista di un clamoroso gesto di altruismo, nei confronti di tre sorelle, di famiglia pagana, cadute in estrema miseria economica e ormai rasse- gnate anche alla miseria morale dellesercizio del meretricio pur di potere soprav- vivere. Lavere alienato parte dei propri beni e avere fatto dono del ricavato a pro delle tre ragazze (nascostamente nella sua intenzione, ma che, rivelatasi Pidentit& del donatore, gli rese favorevole la publica opinione dei suoi concittadini, e non solo) segnd per sempre l'identita del futuro vescovo, rappresentato poi con Pattri- buto di tre gruzzoli di monete d’oro (0 di tre pani, o di tre sfere dorate). Lassiduita alla preghiera, tradotta nella personale abitudine di recarsi prima dell'alba alla porta della “Domus ecclesiae”, ancora chiusa, in attesa dell'arrivo dei fedeli e della celebrazione mattutina, fu il segno distintivo che additd il No- stro all'attenzione dei vescovi del circondario riunitisi a Myra per Pelezione del nuovo pastore della comunita, che lo elesse all’'unanimita. La sua attivita pastorale ed evangelatrice si espletd anche nella demolizione degli altari degli idoli pagani e nella trasformazione dei loro templi in chiese ae cristiane. Cos! come la predicazione del messaggio evangelico gli conferi l'altro attributo che caratterizza la sua identit’: il libro dei Vangeli in mano. Il suo farsi carico del bene del suo popolo si concretizza nell’attenzione ai bi- sogni e alle pitt elementari necessiti di sopravvivenza, in caso di epidemic, care- stie, caraclismi naturali, Nicola é il santo della caritd, della bont3. Come quando intetviene personalmente, al porto marittimo di Andriake (scalo mediterraneo di Myra), facendo abusivamente scaricare dalle navi annonarie che, da Alessandria Egitto fanno vela verso Costantinopoli, “parte” del prezioso carico; ma assicu- randone i capitani ¢ facendosi garante personalmente presso limperatore, Tutta- via, giunte a destinazione, le navi non risultano assolutamente mancare del ben- ché minimo quantitativo di grano caricato in partenza e risultante dai documenti che accompagnano il trasporto delle derrate alimentari Interviene prodigiosamente in soccorso di marinai, suoi concittadini, che lo invocano in aiuto, durante il naufragio della loro nave prossima ad affondare. T devoti piloti assistono esterrefatti alla visione del santo vescovo che, libran- dosi nell'aria, manovra vele ed ormeggi, placando gli elementi naturali, e dirigen- do rapidamente limbarcazione all’approdo sulla costa; i fedeli marinai, raggiunta ta chiesa cartedrale, per verificare di persona I'identith del loro salvatore, ringra- ziandolo del suo tempestivo, miracoloso intervento (e ricevendone una salutare ammonizione) costatavano levidenza del prodigio! Per far ridurre Pinsostenibile livello raggiunto dalle tasse, non esita a recarsi a Costantinopoli, alla corte dell’imperatore Costantino, esortandolo a dimostrarsi “padre” del popolo, benefattore dell’impero che la divina Prowvidenza gli ha cosi misteriosamente affidato. Nicola ottiene una considerevole riduzione, facendo Pervenire miracolosamente, via mare, il documento sigillato alle autorita civili della sua citta, che ne costatano stupiti Pautenticita, e ne riferiscono immediata- mente all’imperatore. Nicola non tollera V'ingiustizia, le condanne a morte, la prigionia degli in- nocenti: con tre prodigiosi interventi impedisce di persona tali gravi drammi, a beneficio di alti ufficiali dellesercito, uomini del popolo, perfino congiunti dell’imperatore, calunniati di cospirazione, a loro insaputa, dai consiglieri di Co- stantino: riceve in dono dall’imperatore suppellettile liturgica per il culto divino (un calice, due candelabri, un evangelario...). E cosi diventato il patrono e di- fensore dei prigionieri e condannati ingiustamente alla pena capitale (elemento questo che altri Santi sperimenteranno di persona: S. Pietro dell’ Athos, S. Giu- seppe lInnografo, S. Metodio di Siracusa, S. Gregorio Palamas, S. Gregorio di Cassano 12 Partecip® al primo Concilio ecumenico, a Nicea (325) indetto da Costantino, per discutere sull’eresia ariana che serpeggia tra gli stesi prelati ed ecclesiastici Cristiani; dal contesto si evince una diversa strategia risolutiva, che lo differen- zia dal grande Atanasio di Alessandria nei confronti dell'entourage della corte dell’imperatore, che ne influenza negativamente le decisioni. : Muore sessantacinquenne (333-334), amatissimo dal popolo e stimato nella cristianita del suo tempo. II giorno anniversario della sua memoria (6 dicembre) 2 annualmente celebrato con immenso concorso di fedeli e pellegrini. Si comin- cia a raccogliere la “manna” che stilla dal suo sepolcro e il suo ricordo comincia a diffondersi, mentre si dedicano chiese in suo onore (VI secolo) a Costantinopoli, in Sicilia: un monastero a Siracusa, una chiesa a Messina. Nel VII secolo viene edificata in Roma la chiesa di S. Nicola in Carcere ¢ si lavora alla traduzione in latino delle sue “Vitae”. Il monachesimo italo-greco é il tramite (S. Gregorio di Cascano, Ottone III ¢ la madre Theofane) per la diffusione del culto del Santo nel cuore dell’ Europa (Burtscheid, Aquisgrana). Le innumerevoli testimonianze che ci rimangono dell’antichitd del suo culto nella Chiesa ¢ Pautorevolezza dei testimoni che hanno voluto esprimere la loro devozione, celebrando i miracolosi interventi (Romano il Meldde, Teofano il Marchiato, Andrea di Creta, Teodoro Studita, Giovanni Damasceno...) non ha equivalenti nella storia della devozione cristiana: ad eccezione, owiamente, dei personaggi biblici ed evangelici (Cristo, la Trinita, la Vergine, Angeli, Profeti, Patriarchi, Apostoli) dopo i Martiri S. Nicola vescovo di Myra &, in assoluto, ill Santo cristiano pit celebrato ¢ venerato, dall’antichit’ ad oggi! Tl amore dei suoi coraggiosi interventi in soccorso e difesa di persone tri- bolate, sofferenti, perseguitate, indifese, calunniate, in pericolo di vita; non solo suoi fedeli, affidati alle cure pastorali, ma anche lontane, estranee, non molto esemplari per comportamento e spesso lontane dalla pratica della vica cristiana. Si perpetuato, nel corso dei secoli, in una corale, commossa, grata riconoscenza verso Dio per il dono di un simile testimone del Vangelo, maestro di vita cristia~ na, gradito intercessore presso la divina Maesta. Dobbiamo alla penna ed all’estro poetico di grandi melddi e innografi della Chiesa bizantina la grande fioritura di composizione liturgiche in suo onore € lode. La sacra Ufficiacura composta per celebrare annualmente la sua memoria litur- gica, fssata nel giorno obituario il 6 del mese di Dicembre, ed inserita nel Calen- dario universale, nella Edizione a stampa (Roma 1889) del Meneo di Dicembre, 13 occupa da solo una ventina di pagine, Ma gli Ini composti per celebrare il suo devoto ricordo (caso unico nel Santorale) il giovedi feriale, distribuito negli otto Modi musicali, nel volume della Grande Paracletica (Roma 1885), tra Stichieri prosomi del Vespro, Kathismata ¢ Canoni del Mattutino) si dispiegano per circa una settantina di pagine! Questo ricco repertorio innografico & dovuto alla riconoscente devozione per essere scampato alla dura prigionia nelle mani di pirati saraceni che occupavand, allora, Fisola di Creta, che il grande monaco siciliano, S. Giuseppe di Siracusa, Flnnografo per antonomasia della Chiesa greca, nutriva nei confronti del grande S. Nicola di Myra, alla cui potente intercessione si era tivolto, nella disperazione della dura prigionia, essendo stato rapito durante il suo viaggio tra Costantino- poli e Roma, inviatovi coralmente da clero, monaci e laici iconodili, per solleci- tare un autorevole intervento della sede di Roma a loro favore. Gli otto Canoni in lode di S. Nicola, composti dall’Innografo, per sua devozio- he, sono entrati stabilmente nell’ Ufficiatura feriale canonica della Chiesa Greca, Pur costretta entro i limiti rigidi della metrica poetica del Canone musicale — ti. petuta nella variante di otto Modi musicali — per comporre le Nove (Otto) Odi poetiche, ciascuna ricca di almeno tre/quattro Strofe, simili per ritmo e melodia, la vena poetica del Nostro si 2 sbizzarrita nel decantare il Santo di Myra per Peroico esercizio delle virth cristiane, il eammino ascetico, il fervore della preghiera perso- nale assidua, la diuturna contemplazione e meditazione della verita e della fede, Timmedesimarsi nei problemi quotidiani del prossimo a rischio di gravi conse- guenze personali, il luminoso esempio da imitare lasciato nelPesercizio del sacerdo- zio episcopale, la retta fede professata a difesa dall’errore e dal pericolo delleresia. Cinevitabile ripetizione litanica di moduli, formule, espressioni liturgiche, prese dalla preghiera ufficiale della Chiesa, e quindi conosciute a memoria dai fe. deli che cantano e ascoltano questi Inni, non scadono mai nel banale, monotono che ci aspetterebbe da una quantita simile di Strofe; anzi, il loro musicale incal- are, espresso perfino con rime, omofonie, analogie, sinonimi, iperboli, giochi di parole, creano nell'animo dei fedeli presenti una commossa partecipazione, continua attenzione, profondo fervore, durevole pathos interiore. Se coralmente eseguito ogni Canone ha la durata di circa tre quarti d’ora/un’ora! Il testo greco di questi Inni feriali compost dall’Innografo per il Nostro non ha finora avuto una traduzione pubblicata in lingua italiana; ed & un vero pec- cato. La traduzione di tutta P'Ufficiatura greca in suo onore, in lingua italiana, ~ non esiste nulla di paragonabile in tutta la Liturgia della Cristianit’ occidenta. lel — potrebbe costituire un bel sussidio liturgico per la devozione, in onore di 14 Artisca cretese, Icona con San Nicola a piena figura, 1550 ca., Tsakistra (Cipro), chiesa di Agios Nikélaos, da San Nicola. Splendori darte d’Oriente e d’Occidente, a cura di M. Bacci, Milano 2006 S. Nicola. Io ho provato a tradurli, Non esiste testo a stampa del supporto mu- sicale: anche questo ¢ un danno non indifferente. Si yedr’ se allargarne il volu- minoso Testo, tradotto, alla presente relazione. Qualche saggio perd & necessario, per intuire il molto non conosciuto! A) 1° Sticutero prosomto, at Prccoto Vespro DEL 6 DICEMBRE: Mono III (sul modelo di: Qual nobile tra i Martiri). “Dicrisma divino ti unse / la divina grazia dello Spirito /per presiedere ai Mire- si/ ¢ improfumare di virti, 0 sacratissimo / i confini del mondo / con fragranti preghiere / eliminando il fetore / delle passioni ovunque; / percid con fede ti celebriamo / e compiamo la tua memoria / tutta santa, 0 Nicola”. Da questo testo poetico si pud evidenziare l'azione trasformante della Grazia nell'anima del credente, per Pattivita onnipotente santificatrice operata dallo Spi- Fito Santo, attivo attraverso la ricezione del sacramento del Sacerdozio (episco- Pato) apostolico. La radice del nome dei cittadini di Myra (unzione, unguento profumato, fragranza...) 8 occasione del gioco di parole, intraducibile: il profu- mo delle tue virtii ha emanato una fragranza che ha estasiato i tuoi fedeli concit- tadini, diffondendosi anche lontano; la preghiera fervente ¢ continua che elevasti al Cielo ebbe l’effetto salutare e gradevole di un mistico “deodorante” che ripuli- sce laria, 'ambiente invivibile, insopportabile, tossico, inquinante, irrespirabile al'essere umano restituendo il suo “naturale” (originario) stato di grazia. Un de- bito di grata riconoscenza per il grande beneficio ricevuto, per tuo tramite, dallo Spirito Santo, ci spinge a farne annuale memoria celebrativa. B) Canone pt Mopo IV, rertare, IV Ope 1* Strofa: (Sul modello di: Colui che assiso in gloria). “La gloriosissima tua vita / dappertutto te gloriosissimo / per divini pro- digi / adornato ti ha mostrato, / onore dei Pontefici, / vanto di quanti / ti onorano con armoniose /melodie”. 3* Strofa: “Quanti ingiustamente eran condotti / alla morte liberasti,/ di divino zelo, Padre, infiammato come conviene ad un sacerdote;/ percid invochiam ugualmente scampaci / da mortali tentazioni / che la coscienza violentano!”. 4 Strofa: “Ora che godi nel Paradiso / di delizie, 0 Nicola, / invisibilmente, o Padre,/ sii presente a quanti ti invocano, / alleviando da malattie / le anime nostre / € sollievo divinamente / largendo”. 16 : Le strofe sopra tradotte celebrano la potenza taumaturgica che il popolo di Dio ha sperimentato nelle sofferenze della vita terrena, ricorrendo alla interces- sione del Nostro, sia materiali disgrazie che spirituali pericoli; mantenendo ora, in Cielo, potenziate, quelle belle qualita del carattere e della personalits che com- mossero i suoi contemporanei. C) Canons pi Mopo, FERIALE, VI ODE. 1? Strofa: (Sul modello di: La mia supplica umilierd). “Tl tuo cuore si riveld paradiso (terrestre) / con l'albero della vita posto al cen- tro: / il Redentore! / Supplicalo senza posa / di rendere fruitori del Paradiso / o Nicola, noi tutti / che siamo arricchiti della tua fervida protezione”. 2? Strofa: “Pigramente la mia vita trascinando / in peccati sconvenienti ricadendo, me misero!/ Quando mi viene in mente / quel tribunale inesorabile / sono preso da angoscia: / Usami misericordia, 0 Dio / per le intercessioni di Nicola, 0 compassionevole!”. Alconfronto con esemplarita adamitica di S. Nicola, nel cui animo di Cristo fu sempre posto al centro — come Palbero della vita nel paradiso terrestre — la no- stra esistenza si trascina pigramente in questa terra d’esilio, in continue ricadute nel peccato. Prima di doverci presentare al tremendo tribunale di Cristo, giusto giudice dei mortali, Pintercessione del Nostro ottenga ai fedeli correzione di vita e misericordiosa sentenza divina. D) Canone pt Mono VIII, rertate, IX Ope. 1° Strofa: (Sul modello di: Realmente Deipara). “Quale liberatore dalle afflizioni / di quanti ti supplicano / scampa- mi da ogni male, o Nicola, / di visibili, 0 beatissimo, / ¢ invisibili nemici!”. 2* Strofa: “Ora, in unione ai Cori / nei cieli, / santissimo padre Nicola,/ Colui che @ Buono supplica / di avere pieta di noi!”. 3* Strofa: “II Giudizio @ alle porte! / Bada, o anima mia: / ¢ Dio Giudice invoca: / per le intercessioni di Nicola, / Signor, pier’ di mel”. 17 E) Tropario (APOLITICHIO) (Dt CONGEDO): Mopo mustcate IV, AUTOMELO “Regola di fede, / immagine di mansuetudine, / maestro di autodisciplina / tiha dimostrato al tuo gregge / la verita delle tue azionis; / percid acquistasti con P'umilea le reale’ pit sublimi, / con la poverta le vere ricchezze! / O Pa- dre, Pontefice Nicola, / supplica Cristo, Dio / di salvare le nostre anime”. Stupendo modello di letteratura poetica ecclesiastica, benché facile da appien- dere a memoria, condensa in poche righe il profilo spirituale del vero Pastore di anime, che con le sue virti ha raggiunto le verte della santita pud, quindi, farsi maestro ¢ pedagogo ai suoi discepoli che ne hanno il modello da imitare sempre davanti agli occhi. E da notare il costrutto letterario “a chiasmo” (a incrocio), tra “eccelsa / umilt& e ricca / poverta”. Tra le caratteristiche qualita richieste in un pastore di fedeli: integrita di dottrina, bont’ di cuore, dominio ascetico sulle proprie passioni. Quanto mai attuale, perenne si dimostra l'utilita pedagogica di una “icona” da contemplare ed imitare (meglio se in carne ed ossa...). F) Contacuio MarrutiNo. Mopo musicate III. Testo & musica pt S, RoMA- No 1 Meonk (sul modello di: Oggi la Vergine). “A Myra, o Santo, / ti mostrasti celebrante; / adempiendo, o Sacro, al Van- gelo di Cristo, / esponesti la tua anima (vita) per il tuo popolo, / scampasti degli innocenti da condanna a morte. / Per questo, ti santificasti, / qual sommo sacerdote / della Grazia di Dio”. S. Nicola viene confrontato a Cristo, sommo e vero Pontefice delle anime, che ha esposto la propria vita in difesa delle spirituali pecorelle affidate alle sue cure pastorali. Dispiace che questi stupendi testi eortologici rimangano ignorati dalla gran parte dei fedeli. 18

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