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La vera ricchezza. Noite xhovteiy, dv pious odAo¥g Byns. (Menandro) A.un tale che non aveva mai aperto bocca durante un simposio, il filosofo Teofra- sto, successore di Aristotele, disse queste parole. AEi [ev Guawiig ef, epoviog nouets, ei B& xexaidevdd, dgpdvec». (Diogene Laerzio) Ciro morente invita i suoi figli a toccarlo per ultima volta. Bi nig obv nav i Bektas Bobhera tic duis &yootar f Super rowdy Cvtos En. poaibety éBéLe1, xposia. (Senofonte) Isocrate sta dando al giovane Demonico, a cui Vopera @ dedicata, una serie di pre- cetti morali che gli saranno utili nella vita. Obrws prove xpfoer to's gidors, €av Wh RPOOHEYNS Ts Rap’ Exeivwy Benes, GAA irentcr7eh.z05 axbwois bv 101s xepots Bonds. (Isocrate). Isocrate esorta Nicocle a considerare che un re deve soprattutto dominare le pro- prie passion “Apxe coutod junBev frtov A xav GR, xa x00’ fyo0 Baoraixdrarov, dy unBepe Bovheting tv ROVGy, AAA xpath ta EROLLoV UaAAOV A tov noALTév.(Isocrate) ‘Ad Atene per ceti tipi di reato era prevista la pena di morte. Kari Tap wods wuovs, dav uIg gavepdg Yévntan KAémtOY f onodvrav A faiAaveoroudv toxzopU{Gv A évBpanodiCopLeves f iepoava, Bavarés Eon f Eric. Senofonte) ‘A.un fale che gli chiedeva come si potesse regnare sui cittadini senza guardia del «corpo; ire spartano Agesilao rispose con queste parole. «Bay obtws aibtov dpyn, onep ot xarépes tov iv». (Plutarco) ‘A.un tale che gli chiedeva quale fosse il prvilegio dei filosofi, Aristippo, discepo- lo di Socrate rispose con queste parole. Bary eves of veiotdevaipe®¥ow, Spotog Brdoouer>. (Diogene Laerzio) Contrariamente al parere degli indovini, il re spartano Leotichida II non crede af- fatto che un serpente attorcigliato intorno a una chiave possa essere considerato un prodigio! Th 8 évBorépw nOkn Bpdxovtos nepi Thy Khetv EArZBEvT0 Kai TaY pavre@Y tépas Gropavopever eiva, «Odin Eyoryer Eon, «Boxe, GAA! ei A xAeis tO Spdxovnt -nepieihiz0n, tépag Gv av». (Plutarco) In un’esilarante op filosofi e con i poeti come Omero i quali affermano che solo presso gli dei esiste la {elicith. Altro che felicita! Gli déi sono pieni di preoccupazioni e sopportano mol- te pene a causa degli uominit Ei yoov (sogg. sott. coloro che ritengono gli dei felici) fBeouy onda. tay SvEponoy Ever: Réoxohiev, odx Av Has Tod vEKTaPEG A} TH GyBoooias EnaxdpiCov ‘Oxipy morevoavees avBpi TpAG Kai YonT, néxupas las KOAODVE Kai TH Ev obvaV Simyomréve, ds 088 rE Ev th fl kaBopay é56 veto, (Luciano) Socrate sta dimostrando al figlio Lamprocle che la sua insofferenza verso la una forma d’ingretitudine nei confronti di una persona che, per quanto possa sere insopportabile. & comunque premurosa verso di lui. ‘Epa jév oluat, ei rowadey 4h BOvasa eépew ntépa, cyaBG oe od 5 ‘eépew. (Senofonte) ‘Teseo aveva fatto una promessa al padre prima di partire per andare a com! contro il Minotaur. Ones BE — Eder yp ung wt Ex0V é tdy Mivn xe.oievov texpoV— Epa tv -poeine zprioeaden #i¢ioviotg AcUnOIG, fy Oxiaw KEN TOO tadpoD KporHoas, (Pausini) ‘Arguta battuta di Aristippo, scolaro di Socrate, a proposito del lusso in cui vivevs «peril quale veniva criticato. “OverdiLouewis nor éni 1 RoAUtEAs Liv, «Ei toOr’ » Een, «padhoy dor, odx dv év sais ‘tov Bed toptais eyiveto>. (Diogene Laerzio)

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