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Facolt di Ingegneria
Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale
TESI DI LAUREA
Relatore:
prof. ing. Edoardo COSENZA
Correlatori:
prof. ing. Giorgio FRUNZIO
prof. ing. Gaetano MANFREDI
Candidato:
Arnaldo STELLA
matr. 37/1498
Ad Annalisa
che con cieca fiducia
ed infinito amore
mi ha sostenuto
in questi anni di studio
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
INDICE
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
Art.24- Sforzi interni.- Se la sollecitazione esterna provoca sforzi di pressione in tutti gli
elementi della sezione trasversale del solido (quando in questultima gli elementi superficiali
metallici siano valutati nel modo indicato al n23) valgono gli ordinari metodi di calcolo.
Se invece, valutati sempre gli elementi superficiali metallici nel modo anzi detto, venissero
provocati anche sforzi di tensione, si prescinder dalla resistenza a tensione del conglomerato, e
lasse che separa la porzione reagente dallinerte e gli sforzi unitari verranno determinati partendo
dai seguenti principi:
a) conservazioni delle sezioni piane;
b) proporzionalit degli sforzi alle distanze dei singoli elementi superficiali dallasse
suddetto.
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
La dosatura normale del conglomerato sar di kg 300 di cemento per m3 0,400 di sabbia
asciutta e non compressa e m3 0,800 di ghiaietta (art.7).
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Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
mentre per la sezione centrale di una campata, il momento flettente potr essere
valutato partendo dallipotesi che negli appoggi abbia luogo soltanto due/terzi del
momento precedentemente calcolato. In mancanza di un calcolo esatto delle
condizioni dincastro si pu, per la sezione centrale, ridurre del 20% il momento
che sarebbe dato dallipotesi degli appoggi semplici allestremit. Nel caso di una
soletta rinforzata da nervatura si ammetter che partecipi utilmente allinflessione
di questultima soltanto una porzione di soletta la cui larghezza non superi la
minore delle seguenti dimensioni: linterasse delle nervature, 20 volte lo spessore
della soletta, 10 volte la larghezza della nervatura (art. 23).
I pilastri, quando il rapporto fra la lunghezza libera di inflessione e la
dimensione trasversale minima supera 15, verranno calcolati come solidi caricati
di punta e si terr conto delleventuale eccentricit del carico. Le legature
trasversali dei ferri che armano il pilastro dovranno essere eseguite con la
massima cura, e trovarsi cos vicine da escludere la possibilit dellinstabilit dei
detti ferri considerati come isolati (art. 25).
Nei punti dinterruzione tali ferri dovranno essere sovrapposti per una
lunghezza di 30 diametri legandoli insieme ed uncinandone lestremit (art. 10);
Infine vale la pena sottolineare la necessit di prendere opportuni
provvedimenti onde evitare gli inconvenienti derivanti dalle variazioni di
temperatura (art.15).
Il DECRETO PRESIDENZIALE del 15 maggio 1925 [2] stabilisce
Tale coefficiente definito dal prodotto del carico unitario di rottura per mm2 per
lallungamento percentuale. Esso citato per la prima ed ultima volta nei regolamenti italiani.
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Sono qualit differenti di cemento a lenta presa e la differenza tra 1a e 2a qualit risiede nei
valori minimi (della malta) di resistenza a trazione e compressione a 7 e 28 gg. (parte I art.2).
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ARMATURA METALLICA
La resistenza a rottura del ferro viene innalzata da 3600-4500 kg/cm2 a
3800-5000 kg/cm2. Il coefficiente di qualit sar sostituito dallallungamento a
rottura che deve non dovr mai essere inferiore rispettivamente al 27% e 21%
(art.16).
La tensione ammissibile del ferro omogeneo al massimo 1200 kg/cm2
mentre al taglio 960 kg/cm2 (art.18).
CALCOLO DELLE STRUTTURE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO
Il peso proprio diminuisce da 2500 a 2400 kg/m3 (art.19).
Il modulo di elasticit normale del cemento armato viene ridotto da 200
t/cm2 a 150 t/cm2 (art. 32).
Nel caso di una soletta rinforzata da nervature, si ammetter che partecipi
utilmente allinflessione di questultima soltanto una porzione di soletta la cui
larghezza non superi la minore delle seguenti dimensioni: linterasse delle
nervature, 16 volte lo spessore della soletta, 8 volte la larghezza della nervatura, 4
volte laltezza della trave (incluso lo spessore della soletta) (art. 23).
Vengono stabiliti per la prima volta dei limiti di armatura per i pilastri e
precisamente: quando il rapporto fra la lunghezza minima di inflessione e la
minima dimensione trasversale non supera 15 larmatura longitudinale di un
pilastro sollecitato a pressione assiale non dovr avere sezione complessiva
minore dell1% o dello 0,50% di quella di conglomerato, quando questultima sia
rispettivamente non maggiore di 1600 cm2 oppure non minore di 6400 cm2. Per
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statici ed infine porta il passo delle staffe nei pilastri ad un valore inferiore alla
minore dimensione del pilastro stesso invece che pari a 10 volte il diametro dei
ferri (art. 28).
Nel R.D.L. 23 maggio 1932 [7] si possono leggere le seguenti novit.
CONGLOMERATI
Si assumer come resistenza definitiva la media dei 3 risultati maggiori
su 4 prove (art. 14) e, per conglomerati di cementi ad alta resistenza od alluminosi
i valori massimi della tensione ammissibile si porteranno rispettivamente a 50 e
65 kg/cm2. La c,o non dovr superare 2 kg/cm2 per il conglomerato di cemento
Portland, dalto forno e pozzolanico, e 4 kg/cm2 per conglomerati di cemento ad
alta resistenza od alluminosi. In ogni caso la tensione massima tangenziale non
dovr superare 14 kg/cm2 (art. 17).
ARMATURA METALLICA
Quando il rapporto fra la lunghezza libera non supera 15, la sezione
complessiva dellarmatura longitudinale di un pilastro sollecitato a pressione
assiale non dovr essere inferiore all1% di quella del conglomerato per tutte le
sezioni di area minore o uguale a 1600 cm2 a conferma delle normative
precedenti, ed allo 0,70% di quella del conglomerato per tutte le sezioni di area
maggiore od uguale a 6400 cm2; per sezioni comprese fra 1600 e 6400 cm2 la
percentuale suddetta varier con legge lineare. In ogni caso tale percentuale si
applicher alla sezione di conglomerato considerata strettamente necessaria ai fini
dello sforzo assiale.
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a) acciaio dolce (ferro omogeneo): Carico di rottura per trazione compreso fra 4200 a
5000 kg/cm2, limite di snervamento non inferiore a 2300 kg/cm2, allungamento di rottura non
inferiore al 20%;
b) acciaio semiduro: carico di rottura per trazione compreso tra 5000 e 6000 kg/cm2, limite di
snervamento non inferiore a 2700 kg/cm2, allungamento di rottura non inferiore al 16%;
c) acciaio duro: carico di rottura per trazione compreso tra 6000 e 7000 kg/cm2, limite di
snervamento non inferiore a 3100 kg/cm2, allungamento di rottura non inferiore al 17% (art. 17).
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di 2200 kg/cm2
Si potr superare tale valore fino a un massimo di 2400 kg/cm2 soltanto se
nei calcoli si debba anche tener conto degli effetti delle variazioni termiche e del
ritiro e se la eventuale fessurazione del conglomerato non risulti di pregiudizio
allopera. In questo caso occorre sempre verificare che il valore di 2200 kg/cm2
non sia superato quando si prescinda da tali effetti.
Per tensioni fino a 2200 kg/cm2 si dovr impiegare conglomerato almeno di
classe R250 - Per tensioni fra 2200 e 2400 kg/cm2
si dovr impiegare
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1.4 Carichi
Scrivendo dei carichi si deve far riferimento alla Circolare del Ministero
LL.PP. Cons. Sup. Serv. Tecnico Centrale 8 giugno 1968, n4773-Ipotesi di
carico nelle costruzioni [93].
Nella citata circolare si pu leggere, a proposito dei carichi desercizio, che
l'entit dei carichi verticali, comprensivi degli effetti dinamici ordinari, quando
non sia diversamente precisato, possono desumersi dalla tabella 1.4.1.
In essa viene inoltre sottolineato che si deve sempre conto dei carichi
concentrati.
Nel caso di abitazioni, uffici e simili, nei quali si pu assumere che non tutti
i locali siano contemporaneamente caricati col massimo sovraccarico, si potranno
fare alcune riduzioni nel calcolo delle strutture verticali con pi di tre piani, e
delle relative fondazioni. Pi precisamente per gli edifici aventi pi di tre piani, si
pu considerare per ogni piano aggiuntivo una riduzione di sovraccarico
rispettivamente del 10, 20, 30, 40, 50% e quindi per un edificio con un numero di
piani maggiore di 8 ad ogni piano successivo ammessa una riduzione del 50%.
Gli elementi ai quali si debba accedere per lavori di riparazione,
manutenzione o pulizia devono essere previsti per un carico concentrato di almeno
100 kg.
Sulle coperture, in nessun caso deve considerasi un sovraccarico
comprensivo di neve, vento, ecc. minore ai 50 kg/m2, riferito alla proiezione
orizzontale della superficie (3.1.1.).
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Locale
[kg/m2]
200
350
500
600
Balconi e scale:
Per edifici di abitazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
400
500
Sottotetto accessibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
100
300
19
600
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2 CARATTERIZZAZIONE ACCIAI
2.1 Premessa
Nellintento di valutare la resistenza degli edifici negli anni 60, in
particolare di quelli progettati senza alcuna prescrizione sismica, sono state riprese
e studiate le prove di rottura eseguite presso il Dipartimento di Scienza delle
Costruzioni (SdC) della Facolt dIngegneria di Napoli.
Come si pu notare non stata affrontato la caratterizzazione del
calcestruzzo dato lampio numero dei parametri che definiscono le caratteristiche
di questo materiale e quindi lesiguit del numero delle prove a nostra
disposizione che ne sarebbe risultato.
Il campione studiato pu essere senza dubbio considerato rappresentativo
dellintera area campana e con qualche approssimazione di tutto il centro sud della
penisola.
Negli anni studiati, infatti, oltre al prestigioso laboratorio della Facolt
dIngegneria di Napoli diretto dal Prof. V. Franciosi i laboratori ufficiali erano
quelli annessi alle cattedre di Scienza delle Costruzioni delle facolt dIngegneria
di Roma e Palermo.
Il criterio seguito per la raccolta dei dati consistito inizialmente nel
trasferimento sul calcolatore di tutti i risultati delle prove di rottura portate a
termine nellanno 1960. In tal modo sono stati raccolti oltre 2500 casi.
Dallanalisi dei dati risultato, come sar ampiamente illustrato, che un
mese poteva essere assunto come rappresentativo dellintero anno. Sulla base di
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questa considerazione si quindi proceduto a trasferendo, per gli anni dal 1961 al
1970, sul calcolatore solo un mese campione.
Ulteriori valutazioni hanno condotto a considerare solo i dati degli anni
1962, 1964, 1966, 1968 e 1970.
I parametri riportati sono i seguenti:
-
Per ciascuno di questi sono state formulati grafici e tabelle ricapitolativi al fine di
facilitarne la consultazione.
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2.2 Classificazioni
Il primo passo compiuto stato quello di creare una classificazione che
facilitasse lo studio degli edifici, infatti la classificazione dei dati ricavati dagli
archivi ha offerto diversi problemi dal momento che solo raramente era leggibile,
nei documenti che accompagnavano le barre, il tipo di acciaio usato per la
costruzione. Tali difficolt sono state per superate applicando alla lettera la
normativa del tempo sulla base dei risultati del laboratorio.
In quegli anni vigeva il R.D.L. del 16 novembre 1939 n2229 [17],
affiancato dalla circolare del 23 maggio 1957 n1472 [32]. Il primo distingueva,
sulla base della resistenza a rottura, snervamento ed allungamento, tre tipi di
acciai soprannominati dolce, semiduro e duro1. La seconda riproponeva la stessa
distinzione assegnando rispettivamente i nomi di Aq.42, Aq.50 e Aq.60, dove il
numero rappresentava il limite inferiore della resistenza a rottura espressa in
kg/mm2.
In aggiunta alle classi sopracitate si ritenuto di dover considerare altri due
gruppi: tutti gli acciai con resistenza a rottura superiore a 7000 kg/cm2 sono stati
classificati come acciai ad alto limite elastico; quelli a rottura inferiore a 4200
kg/cm2 sono stati detti comuni.
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offre una alternativa alla risoluzione di tale problema; qui in modo specifico per
gli edifici costruiti negli anni 60, ma vuole essere anche un modello
esemplificatore ripetibile per lo studio di altri edifici in epoche diverse.
Per raggiungere tale obiettivo le barre sono state catalogate secondo la
classificazione, gi esposta, della normativa vigente allepoca (R.D.L. 16
novembre 1939 n2229 [17], Circolare 23 maggio 1957 n1472 [32]).
Per ciascuno degli anni studiati stato ricavato il numero di barre
appartenenti alle diverse classi, acciaio comune, Aq.42, Aq.50, Aq.60 ed infine ad
alto limite elastico. I dati acquisiti sono quindi stati rappresentati in grafici con in
ascissa lanno studiato ed in ordinata la percentuale della classe in esame rispetto
al totale (figg. 2.3.1 a 2.3.5).
Prima di passare allanalisi dei singoli grafici, opportuno sottolineare che
se per il 1960 sono stati considerati tutti i dati, non stato fatto lo stesso per gli
anni successivi fino al 1970, per i quali invece si considerato solo un mese
campione. Per dimostrare la validit della scelta attuata state riportate in grafico
sia la percentuale estesa allintero anno che la percentuale di un singolo mese
(giugno). Il risultato stato che per gli acciai consentiti dalla legge (Aq.42, Aq.50
e Aq.60) si notano solo piccoli scarti; in particolare nel caso del Aq.42 e del
Aq.60 i punti sono sovrapposti.
In conclusione si evince leffettiva rappresentativit del singolo mese per
quanto riguarda la percentuale di utilizzo.
Dal grafico 2.3.1 al grafico 2.3.6 si ricava che c stata un progressiva
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Figura 2.3.1
Collocazione
File: Percentuale v*.xls
Foglio: GNo Aq
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Figura 2.3.2
Collocazione
file: Aq42 60-2-4-6-8-0 v**.xls
Foglio: GPAq42
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Figura 2.3.3
Collocazione
File: Percentuale v*.xls
Foglio: GPAq50
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Figura 2.3.4
Collocazione
File: Percentuale v*.xls
Foglio: GPAq60
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Figura 2.3.5
Collocazione
File: Percentuale v*.xls
Foglio: GPALE
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Figura 2.3.6
Collocazione
file: Aq42 60-2-4-6-8-0 v**.xls
Foglio:GP
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considerata,
landamento
dello
snervamento,
della
rottura,
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Tabella 2.4.16
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Istogramma 2.4.1
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Istogramma 2.4.2
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Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
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3 RELAZIONI FONDAMENTALI
3.1 Problema delladerenza
Uno degli aspetti pi complessi nellanalisi di strutture in c.a. leffetto
delladerenza fra le barre di armatura ed il calcestruzzo circostante sia sulla
risposta della singola barra che sul comportamento globale di elementi in c.a..
Una barra ancorata nel calcestruzzo, soggetta allapplicazione di un carico
allestremit interagisce con il calcestruzzo circostante tramite vari meccanismi
che si generano sulla superficie laterale:
ladesione dovuta al carattere colloidale della miscela di calcestruzzo;
lattrito con gli inerti presenti nella miscela;
lingranamento dei risalti della superficie laterale con il calcestruzzo nel caso
di barre ad aderenza migliorata.
Leffetto di tutti questi fenomeni definito convenzionalmente aderenza.
Tramite questa avviene il trasferimento di tensioni allinterfaccia fra la
superficie laterale della barra ed il calcestruzzo che la circonda. Il comportamento
delladerenza allinterfaccia si configura in quattro diverse fasi:
I.
II.
scorrimento;
III.
distacco;
IV.
ri-ingranamento.
Un meccanismo resistente efficace pu svilupparsi solamente in condizioni
105
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
106
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
migliorata; il secondo in quelle lisce. La crisi per pull-out viene raggiunta solo se
in precedenza non si avuta la crisi per splitting e ci, in genere, avviene in
presenza di un minimo di armatura di confinamento.
107
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
s
= max
s1
0 s s1
= max
s s2
s3 s 2
= max ( max f )
= f
s 1 < s s2
(1)
(2)
s2 < s s3
(3)
s3 < s
(4)
Nel caso di barre nervate si osserva che il ramo (1) corrisponde alla fase
iniziale osservabile sperimentalmente in cui si ha aderenza perfetta (assenza di
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Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
Unconfined conncrete
Bond conditions
Good
s1
s2
0.6 mm
s3
0.1 mm
Confined concrete
Bond conditions
Good
3.0 mm
2.5 mm
0.4
0.2 f ck
max
0.4
1.0 f ck
2.5 f ck
1.25 f ck
[kg/cmq]
0.15max
0.40max
f
Tabella 3.2.1. Parametri che definiscono la relazione -slip per barre ad
aderenza migliorata
16
14
12
10
8
6
4
2
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
slip [mm]
109
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
Per le barre lisce i tratti (2) e (3) non esistono ed i punti s1, s2 e s3 coincidono
ed assumono i valori riportati nella tabella seguente che contiene anche le misure
assunte dagli altri parametri.
I parametri che caratterizzano il legame assumono i valori indicati nella
seguente tabella.
Values
s1 = s 2 = s 3
Good
0.5
0.5
[kg/cmq]
0.1 f ck
0.05 f ck
0.3 f ck
0.15 f ck
max = f
Tabella 3.2.2. Parametri per definire la relazione -slip per barre lisce
16
14
12
10
8
6
4
2
0
0
0.05
0.1
slip [mm]
0.15
110
0.2
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
deformazione, mentre il legame costitutivo delladerenza del tipo tensionespostamento. Questultimo non un vero e proprio legame costitutivo, ma pu
essere considerato come una legge di comportamento locale.
Per analizzare il problema mediante unanalisi monodimensionale,
considerando cos come unica variabile indipendente del problema la coordinata x
(Fig.3.3.1) e conseguentemente risolvendo problemi retti da equazioni
differenziali e non da equazioni alle derivate parziali, necessario introdurre un
modello deformativo semplificato della sezione [99]. Si ipotizza che calcestruzzo
compresso ed acciaio teso si deformino nel rispetto della ipotesi di conservazione
delle sezioni piane.
111
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
b(y)
uc(x)
dg
dn
d
ds
c
dt
s(x)
uc (x)
us(x)
112
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
(3.1)
Alle usuali incognite che si assumono nelle verifiche delle sezioni in c.a. si
aggiunge ora lo scorrimento fra il calcestruzzo e larmatura tesa, il che rende il
problema sensibilmente pi complesso. Cio rende di grande importanzalesatta
definizione del legame costitutivo dellacciaio teso ed in particolare di un
parametro meccanici generalmente poco considerato, dato dal rapporto tra la
tensione ultima e la tensione di snervamento (fu/fy). La duttilit dellelemento, nel
caso di sezioni a debole armatura, fortemente condizionata oltre che dalla
deformazione ultima dellacciaio, anche da tale rapporto: cio emerge con
chiarezza qualora si osservi che un acciaio elastico-perfettamente plastico, senza
limiti di allungamento, e che potrebbe quindi considerarsi ottimale dal punto di
vista della duttilit, in realt fornisce una duttilit complessiva dellelemento
nulla.
Infatti, anche se nella sezione di formazione di una fessura lacciai fosse
snervato, per il trasferimento degli sforzi dellacciaio teso al calcestruzzo
circostante attraverso le tensioni di aderenza, e quindi grazie al tension-stiffening,
a distanza infinitesima da tale sezione la tensione dellacciaio dovrebbe diminuire
di una certa quantit, seppur piccolissima, e di conseguenza si ricadrebbe sul ramo
elastico; lacciaio risulterebbe, cio, in fase elastica.
Nella formulazione che si presenta, viene dapprima derivata la forma
113
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
d
= b
dx
du
= f c =
dx
= ()
114
(equilibrio)
(3.2)
(compatibilit)
(3.3)
(3.4)
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
b = b (s)
115
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
116
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r [cm]
117
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
sezione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
38
40
41
43
44
45
46
48
50
51
53
54
55
56
58
60
61
63
64
65
66
[cm]
30
70
30
30
30
30
30
70
80
50
50
30
70
30
30
30
30
30
70
80
40
40
30
70
30
30
30
30
30
70
80
40
40
20
70
40
50
50
50
50
50
50
40
50
50
50
50
50
50
40
50
50
50
50
50
50
40
[cm]
40
20
30
30
30
30
30
20
20
20
20
40
20
30
30
30
30
30
20
20
20
20
40
20
30
30
30
30
30
20
20
20
20
40
20
20
30
30
30
20
20
20
20
30
30
30
20
20
20
20
30
30
30
20
20
20
20
n. di
As
2
[cm] ferri [cm] [cm ]
3
2
1.4 3.08
3
2
1.2 2.26
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.4 3.08
3
2
1.2 2.26
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.4 3.08
3
2
1.2 2.26
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.4 3.08
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.4 3.08
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
3
2
1.2 2.26
A c,ef
[cm 2 ]
300
150
225
225
225
225
225
150
150
150
150
300
150
225
225
225
225
225
150
150
150
150
300
150
225
225
225
225
225
150
150
150
150
300
150
150
225
225
225
150
150
150
150
225
225
225
150
150
150
150
225
225
225
150
150
150
150
0.010
0.015
0.014
0.014
0.014
0.014
0.014
0.015
0.015
0.015
0.015
0.010
0.015
0.014
0.014
0.014
0.014
0.014
0.015
0.015
0.015
0.015
0.010
0.015
0.014
0.014
0.014
0.014
0.014
0.015
0.015
0.015
0.015
0.010
0.015
0.015
0.010
0.010
0.010
0.015
0.015
0.015
0.015
0.010
0.010
0.010
0.015
0.015
0.015
0.015
0.010
0.010
0.010
0.015
0.015
0.015
0.015
aderenza
fles.
traz.
s rm
s rm
fles.
s rm
traz.
s rm
[cm]
18.6
13.0
15.2
15.2
15.2
15.2
15.2
13.0
13.0
13.0
13.0
18.6
13.0
15.2
15.2
15.2
15.2
15.2
13.0
13.0
13.0
13.0
18.6
13.0
15.2
15.2
15.2
15.2
15.2
13.0
13.0
13.0
13.0
18.6
13.0
13.0
16.9
16.9
16.9
13.0
13.0
13.0
13.0
16.9
16.9
16.9
13.0
13.0
13.0
13.0
16.9
16.9
16.9
13.0
13.0
13.0
13.0
[cm]
32.3
20.9
25.5
25.5
25.5
25.5
25.5
20.9
20.9
20.9
20.9
32.3
20.9
25.5
25.5
25.5
25.5
25.5
20.9
20.9
20.9
20.9
32.3
20.9
25.5
25.5
25.5
25.5
25.5
20.9
20.9
20.9
20.9
32.3
20.9
20.9
28.9
28.9
28.9
20.9
20.9
20.9
20.9
28.9
28.9
28.9
20.9
20.9
20.9
20.9
28.9
28.9
28.9
20.9
20.9
20.9
20.9
[cm]
59.6
36.8
45.9
45.9
45.9
45.9
45.9
36.8
36.8
36.8
36.8
59.6
36.8
45.9
45.9
45.9
45.9
45.9
36.8
36.8
36.8
36.8
59.6
36.8
45.9
45.9
45.9
45.9
45.9
36.8
36.8
36.8
36.8
59.6
36.8
36.8
52.7
52.7
52.7
36.8
36.8
36.8
36.8
52.7
52.7
52.7
36.8
36.8
36.8
36.8
52.7
52.7
52.7
36.8
36.8
36.8
36.8
118
[cm]
32.3
20.9
25.5
25.5
25.5
25.5
25.5
20.9
20.9
20.9
20.9
32.3
20.9
25.5
25.5
25.5
25.5
25.5
20.9
20.9
20.9
20.9
32.3
20.9
25.5
25.5
25.5
25.5
25.5
20.9
20.9
20.9
20.9
32.3
20.9
20.9
28.9
28.9
28.9
20.9
20.9
20.9
20.9
28.9
28.9
28.9
20.9
20.9
20.9
20.9
28.9
28.9
28.9
20.9
20.9
20.9
20.9
lisce
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
n o ta
(a rb itra rio ) s o
i+ 1
l
Figura 3.3.3. Schema della procedura iterativa dello shotting
(1)
s1
sn
(2)
Nn=0
s1
(3)
Nn=N1
s1
119
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
Con riferimento al caso in cui sono noti gli sforzi normali ad entrambi gli
estremi del concio, il metodo di soluzione pu essere schematizzato nei seguenti
punti: il concio va diviso in n-1 intervalli di integrazione di ampiezza x. Tale
ampiezza deve essere sufficientemente piccola da permettere la linearizzazione
delle equazioni (3.2) e (3.3) che diventano con riferimento al generico punto i + 1:
+ i
s i +1 = s i + x i i +1
i +1 = i +
b ,i +1 + b ,i
2
d xi
(3.6)
(3.7)
Bisogna sottolineare che le (3.6 e 3.7) sono state ricavate nelle ipotesi di
considerare le funzioni s, , i, ed variabili linearmente nellintervallo i. Tale
ipotesi introduce un errore molto basso se gli intervalli di integrazione sono molto
piccoli, ma pu essere ulteriormente minimizzato introducendo funzioni di
interpolazioni di grado pi elevato.
La soluzione viene perseguita per via iterativa seguendo il seguente schema:
A) nel nodo 1 sono noti N1, 1 ed 1 e viene fissato un valori di scorrimento
di tentativo s1;
B) nel nodo 2 utilizzando le equazioni (3.6 e 3.7) ricaviamo:
s2 = s1 +
2 + 1
2 = 1 +
avendo sfruttato i legami costitutivi;
C) nel punto i si ha in generale:
120
x1
b , 2 + b ,1
2
(3.8)
d x1
(3.9)
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
s i = s i 1 +
i = i 1 +
i + i 1
2
xi
b ,i + b ,i 1
2
d xi
(3.10)
(3.11)
121
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
0.4
Scorrimento [cm]
0.3
0.2
s=Nd=4943
0.1
0
-0.1
10
15
20
25
-0.2
-0.3
-0.4
Ascissa concio [cm]
[kg/cmq]
10
5
s=Nd=4943
0
-5 0
10
15
20
25
-10
-15
-20
Ascissa concio [cm]
122
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
4500
s=Nd=4943
4250
4000
3750
3500
0
10
15
20
25
s=Nd=4943
3.0%
2.5%
2.0%
1.5%
1.0%
0.5%
0.0%
0
10
15
20
25
123
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
124
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
125
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
differente slip. Quindi i fattori nella caratterizzazione del gancio sono ora ristretti
alla solo geometria. Le conclusioni a cui sono giunti gli autori possono essere cos
riassunte:
1.
126
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
0
0
slip
slip
127
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
128
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
4.1.2 Materiali
129
20.75 (N/mm2)
2.0
(N/mm2)
0.005
380.00 (N/mm2)
475.00 (N/mm2)
0.18%
2.0%
14%
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
130
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
Mi
401
409
292
93
hi
275
600
925
1180
1
0.145
0.471
0.774
1
Daltra
parte,
la
motivazione
di
uno
studio
131
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
linserimento nei telai trasversali centrali, oltre agli elementi strutturali realmente
presenti, di una serie di pendoli che simulassero lirrigidimento dovuto
allimpalcato.
La struttura portante caratterizzata dai soli telai che presentano un
collegamento tra i pilastri costituito da travi. La presenza di un piano ultimo di
massa modesta ha suggerito un modello bidimensionale costituito da soli tre
livelli. Si tratta della schematizzazione pi conservativa in quanto si trascura il
contributo dei solai. Stante la simmetria presente nella direzione trasversale
analizzato solo met delledificio. In figura 4.1.2 e 4.1.3, sono riportati i telai
considerati, in carpenteria, e il treno di telai.
132
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
32
5
32
5
27
5
400
220
405
360
200
350
530
1200
norm. Ital.
H (mm)
1000
800
600
400
200
0
0
0.05
0.1
0.15
0.2
0.25
0.3
0.35
0.4
V/Vb
133
0.45
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
134
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
dalla propagazione della fessurazione negli elementi. Il valore ultimo della curva
di push-over, ottenuto per un tagliante alla base di 760 kN e uno spostamento di
sommit di 6.58 cm, corrisponde alla rottura locale di una colonna di base.
1000
push-over
800
Vb
[kN]
rottura locale
600
400
200
0
0.0
1.0
2.0
3.0
4.0
5.0
6.0
7.0
[cm]
135
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
( y)/(u y)
1.2
1.0
COLONNE
0.8
TRAVI
0.6
0.4
0.2
0.0
0
0.001
0.002
0.003
0.004
0.005
0.006
/h
136
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
Nel telaio analizzato non si sono manifestate crisi per taglio. Infatti, nelle
travi il livello di taglio basso in quanto la capacit portante globale dell'edificio
non elevata. Nelle colonne il livello di compressione molto elevato a causa
della modesta sezione trasversale, mentre anche su questi elementi il taglio non
molto alto.
0.06
0.05
0.04
COLONNE
0.03
TRAVI
0.02
0.01
y = 0.0018
0
0
0.001
0.002
0.003
0.004
0.005
0.006
/h
137
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
0.007
c
0.006
0.005
COLONNE
0.004
TRAVI
0.003
0.002
0.001
0
0
0.001
0.002
0.003
0.004
0.005
0.006
/ h
Allo stesso modo nel telaio analizzato non si sono manifestate crisi per
sfilamento delle armature nei nodi. Ci giustificato sia dall'impiego di armatura
ad aderenza migliorata, sia dal basso livello di tensione nelle barre delle travi,
dovuto alla prematura crisi per schiacciamento dei pilastri. Inoltre dalle prime
stime, il basso livello di taglio nelle travi rende assai improbabile una crisi di
pannello nei nodi.
Pertanto, le colonne di telai progettati per soli carichi verticali, che
presentano bassi momenti flettenti e conseguentemente basse percentuali di
armatura longitudinale, sollecitate da forze orizzontali che inducono elevati
momenti flettenti con significativi livelli di sforzo normale, ma basso taglio,
tendono a raggiungere la crisi flessionale per eccesso di compressione nel cls.
Per edifici che presentano un simile comportamento, ossia un meccanismo
del tipo trave forte e pilastro debole, risultano predominanti le caratteristiche del
138
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
139
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
angolo di 180;
Solo uno, tra i 176 esperimenti consultati [104, 106, 107], ha risposto a tutti
questi requisiti; di esso si riporta di seguito il diagramma sigma-slip.
140
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
60
#5-6.0-180-1.5
[ksi]
50
40
30
20
10
0
0
0.25
0.5
0.75
1
slip [mm]
1.25
1.5
141
1.75
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
=0
nota
M
x
L
c
142
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
143
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
800
senza fixed-end
rotation
con fixed-end rotation
700
600
Vb [kN]
500
400
1
300
32
5
32
5
200
27
5
400
100
220
360
405
200
350
530
0
0
4
[cm]
La nostra analisi non lineare pu essere utilizzata anche nel caso di barre
lisce variando, naturalmente, il legame daderenza, come gi mostrato nel
paragrafo 3.2 ed introducendo opportunamente il legame -slip del gancio.
Landamento delle curve di push-over in queste condizioni sono rappresentate in
figura 4.3.3. Come gi notato nel caso precedente c un aumento di
deformabilit, ma a differenza di prima in questo caso tale incremento superiore
al 65% quindi lerrore che si commetterebbe non considerando le deformazioni
locali, che si ripercuotono globalmente sulla struttura, sarebbe notevolmente pi
grande.
144
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
1000
senza fixed-end rotation
con fixed-end rotation
800
Vb [kN]
600
400
1
32
5
32
5
200
27
5
4 00
2 20
360
40 5
20 0
3 50
53 0
0
0
6
[cm]
10
145
12
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
800
700
600
nervato
liscio
Vb [kN]
500
400
300
1
32
5
200
32
5
27
5
100
400
220
405
360
200
350
530
0
0
[cm]
10
146
11
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
800
senza fixed-end rotation
con fixed-end rotation
700
600
Vb [kN]
500
400
300
32
5
200
32
5
27
5
100
400
220
360
405
200
350
530
0
0
5
[cm]
147
10
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
BIBLIOGRAFIA
[1] D.M. 10 gennaio 1907 (Gazz. Uff. del 2 febbraio 1907 n28).
[2] D.P. 15 maggio 1925 (Gazz. Uff. del 12 giugno 1925 n135); Prescrizioni per
laccettazione degli agglomerati idraulici e lesecuzione delle opere in
conglomerato cementizio semplice ed armato.
[3] R.D.L. 4 settembre 1927, n1981 (Gazz. Uff. del 11 novembre 1927 n261);
Nuove norme tecniche per laccettazione degli agglomerati idraulici e
lesecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice ed armato.
[4] R.D.L. 7 giugno 1928, n1431. (Gazz. Uff. del 6 luglio. 1928 n156);
Prescrizioni per laccettazione degli agglomerati idraulici e per lesecuzione
delle opere in conglomerato cementizio.
[5] R.D.L. 4 aprile 1929, n592 (Gazz. Uff. del 30 aprile 1929 n101); Norme
per laccettazione dei cementi speciali.
148
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
[6] R.D.L. 18 luglio 1930, n1133 (Gazz. Uff. del 30 agosto 1930 n203);
Norme per le prove daccettazione degli agglomerati idraulici e per
lesecuzione delle opere in conglomerato cementizio.
[7] R.D.L. 23 maggio 1932, n832 (Gazz. Uff. del 23 luglio 1932 n169);
Questultimo convertito in legge con modificazioni con la Legge 22
dicembre 1932, n1830 (Gazz. Uff. del 26 gennaio 1933 n21). Norme per
149
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
150
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
[23] R.D.L. 16 novembre 1939 n2235 (Suppl. Ord. alla Gazz. Uff. del 18 aprile
1940 n92) Norme per l'accettazione dei mattoni refrattarie da impiegare
nelle comuni costruzioni edilizie.
[24] Circolare 22 novembre 1946 n1735 Impiego dacciaio ad alto limite
elastico.
[25] Circolare 25 settembre 1948 n2083 Lacciaio da impiegare nei cementi
armati.
[26] Circolare 9 dicembre 1948 n2625 Impiego dacciaio ad alto limite
elastico.
[27] Circolare 9 marzo 1950 n46 Impiego di pozzolana macinata nella
confezione dei calcestruzzi.
[28] Circolare 13 aprile 1950 n942 Acciai speciali ad alto limite di resistenza.
[29] Circolare 8 giugno 1953 n1082 Acciaio per conglomerati cementizi
armati.
[30] Circolare 20 maggio 1954 n1433 Osservanza delle norme per le
costruzioni in cemento armato.
[31] Circolare 10 settembre 1956 n2337 Impiego dacciaio speciale sagomato
ad alto limite elastico nelle strutture in cemento armato.
[32] Circolare 23 maggio 1957 n1472 Armature delle strutture in cemento
armato.
[33] Circolare 4 maggio 1961 n1042 Adozione cemento 600 e 730.
[34] Circolare 17 maggio 1965 n1547 Caratteristiche e modalit dimpiego
degli acciai ad aderenza migliorata.
151
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
[35] Legge 26 maggio 1965 n595 Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti
idraulici.
[36] D.M. 14 gennaio 1966 Norme sui requisiti daccettazione e modalit di
prova dei leganti idraulici.
[37] Circolare 11 settembre 1967 n3525 Caratteristiche e modalit dimpiego
nel cemento armato degli acciai ad aderenza migliorata Carichi di
snervamento e di rottura.
[38] D.M. 3 giugno 1968 Nuove norme sui requisiti daccettazione e modalit di
prova dei cementi.
[39] Circolare LL.PP. Serv. Tecnico Centr. 15 ottobre 1968 n5226
Caratteristiche e modalit dimpiego nel conglomerato cementizio degli
acciai ad aderenza migliorata.
[40] Circolare 14 maggio 1969 n5975 Acciai ad aderenza migliorata.
[41] Circolare 14 luglio 1969 n6157 Acciai ad aderenza migliorata.
[42] Circolare 10 ottobre 1969 n6400 Integrazioni da apportare alla circolare
n5226.
[43] Circolare 17 ottobre 1970 n7443 Limpiego degli acciai ad aderenza
migliorata.
[44] Circolare LL.PP. Presidenza del Consiglio Sup., 12 maggio 1971 n8069
-Caratteristiche e modalit dimpiego nel conglomerato cementizio armato
degli acciai ad aderenza migliorata.
152
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
[45] Legge 5 novembre 1971 n1086 (Gazz. Uff. del 21 dicembre 1971 n321)
Norma per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio, normale e
precompresso ed a struttura metallica.
Allegati alle norme tecniche ai sensi della legge 5 novembre 1971, n1086:
153
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
Min.
LL.PP.
23
ottobre
1979
n19777
Competenza
154
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
[59] D.M. 9 gennaio 1996 (Suppl. Ord. Gazz. Uff. del 5 febbraio 1996 n19)
Norme per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento
armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche
[60] Circolare Min. LL.PP. 15 ottobre 1996 n252 AA.GG./S.T.C. Istruzioni
per lapplicazione delle <Norme tecniche per il calcolo, lesecuzione ed il
collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le
strutture metalliche> di cui al decreto ministeriale 9 gennaio 1996.
[61] R.D. 18 aprile 1909 n193 (Gazz. Uff. 22 aprile 1909 n95) Portante norme
tecniche ed igieniche obbligatorie per le riparazioni, ricostruzioni e nuove
costruzioni degli edifici pubblici e privati nei luoghi colpiti dal terremoto 28
dicembre 1908 e da altri precedenti elencati nel R.D. 13 aprile 1909 e ne
designa i Comuni.
[62] R.D.L. 6 settembre 1912 n1080 (Gazz. Uff. 19 ottobre 1912 n247)
Approva le Norme obbligatorie per le riparazioni, ricostruzioni e nuove
costruzioni degli edifici pubblici e privati nei luoghi colpiti dal terremoto, in
sostituzione di quelle approvate col R.D. 18 aprile 1909 n193.
[63] R.D. 22 ottobre 1924 n2089 Norme tecniche ed igieniche per le localit
colpite da terremoto.
[64] L. 31 gennaio 1926 n100 Norme tecniche ed igieniche per le localit
colpite da terremoto.
155
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
[65] R.D.L. 3 aprile 1926 n705 Norme tecniche ed igieniche per le localit
colpite da terremoto.
[66] R.D. 13 marzo 1927 n431 Norme tecniche ed igieniche per le localit
colpite da terremoto.
[67] R.D. 26 febbraio 1928 n457 Norme tecniche ed igieniche per le localit
colpite da terremoto
[68] L. 27 giugno 1929 n10069 Norme tecniche ed igieniche per le localit
colpite da terremoto.
[69] R.D. 3 aprile 1930 n682 Norme tecniche ed igieniche per le localit colpite
da terremoto.
[70] R.D.L. 23 maggio 1932 n832 Norme tecniche dedilizia con speciali
prescrizioni per localit colpite dai terremoti.
[71] R.D.L. 26 gennaio 1933 n27 Norme tecniche ed igieniche per le localit
colpite da terremoto.
[72] R.D.L. 25 marzo 1935 n640 (Gazz. Uff. del 22 maggio 1935 n120)
Norme tecniche dedilizia con speciali prescrizioni per le localit colpite dai
terremoti.
[73] R.D.L. 22 novembre 1937 n2105 Norme tecniche dedilizia con speciali
prescrizioni per le localit colpite dai terremoti.
Allegato al R.D.L. 22 novembre 1937 n2105 Elenco dei Comuni e
156
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
[74] Circolare 9 febbraio 1938 Applicazione del R.D.L. 22 novembre 1937 per
luso del ferro nelle costruzioni civili.
[75] Giornale del Genio Civile 1956 Un artificio per rendere spedito il calcolo
delle ossature portanti nei fabbricati antisismici.
[76] Legge 25 novembre 1962 n1684 (Suppl. Ord. della Gazz. Uff. del 22
dicembre 1962 n326) Provvedimenti per l'edilizia, con particolari
prescrizioni per le zone sismiche.
[77] Circolare 6 febbraio 1963 n705 Provvedimenti per ledilizia, con
particolari prescrizioni per le zone sismiche.
[78] Precisazioni 12 giugno 1963 n2535 Applicazione delle norme 25 nov.
1962, n1634.
[79] Legge 2 febbraio 1974 n64 Provvedimenti per le costruzioni con
particolari prescrizioni per le zone sismiche.
[80] D.M. 3 marzo 1975 n1684 (Suppl. Ord. della Gazz. Uff. del 8 aprile 1975
n93) Approvazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone
sismiche.
[81] D.M. 7 marzo 1981 Dichiarazione di zone sismiche nelle regioni Basilicata,
Campania e Puglia.
Allegato (aggiornato al 31/9/80) Elenco dei Comuni e parti di Comune
nei quali obbligatoria l'osservanza delle norme tecniche dedilizia per le localit
sismiche della 1a e della 2a categoria
157
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
[82] D.M. 3 giugno 1981 Classificazione a bassa sismicit S = 6 del territorio dei
comuni delle regioni Basilicata, Campania e Puglia e classificazione sismica
S = 9 del comune di S.Maria La Carit.
[83] D.M. 3 giugno 1981 Aggiornamento delle norme tecniche per le costruzioni
in zona sismica.
[84] D.M. Min. LL.PP. 2 luglio 1981 Normativa per le riparazioni ed il
rafforzamento degli edifici danneggiati dal sisma nelle regioni Basilicata,
Campania e Puglia.
[85] Circolare Min. LL.PP. 30 luglio 1981 n21745 Istruzioni relative alla
normativa tecnica per la riparazione ed il rafforzamento degli edifici in
muratura danneggiati dal sisma.
[86] Circolare Min. LL.PP. 12 dicembre 1981 n22120 Istruzioni relative alla
normativa tecnica per la riparazione ed il rafforzamento degli edifici in
cemento armato ed a struttura metallica danneggiati dal sisma.
[87] Legge regionale 7 gennaio 1983 n9 Norme per l'esercizio delle funzioni
regionali in materia di difesa del territorio dal rischio sismico.
[88] D.M. 19 giugno 1984 Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche.
[89] D.M. 24 gennaio 1986 Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche.
[90] D.M. Min. LL.PP. 16 gennaio 1996 (Suppl. Ord. alla Gazz. Uff. del 5
febbraio 1996 n19) Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche.
[91] Circolare Min. LL.PP. 10 aprile 1997 n65 Istruzioni per l'applicazione
delle <Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche> di cui al D.M. 16
gennaio 1996.
158
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
[92] Presidenza del Consiglio Superiore dei LL.PP. Servizio Tecnico Centrale
Linee guida per progettazione, esecuzione e collaudo di strutture isolate dal
sisma.
[93] Circolare del ministero LL.PP. - Cons. Sup. Serv. Tecnico Centrale 8
giugno 1968, n4773 Ipotesi di carico nelle costruzioni.
[94] D.M. 3 ottobre 1978 (Gazz. Uff. del 15 novembre del 1978 n319) Criteri
generali per la verifica della sicurezza delle costruzioni e dei carichi e
sovraccarichi.
[95] Circolare LL.PP. 9 novembre 1978, n18591 Istruzioni relative ai carichi,
sovraccarichi e ai criteri generali per la verifica di sicurezza delle
costruzioni.
[96] D.M. 12 febbraio 1982 (Gazz. Uff. del 26 febbraio del 1982 n56) Criteri
generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e
sovraccarichi.
[97] D.M. 16 gennaio 1996 (Suppl. Ord. alla Gazz. Uff. del 5 febbraio 1996 n19)
Norme tecniche relative ai <Criteri generali per la verifica di sicurezza delle
costruzioni e dei carichi e sovraccarichi>.
[98] Circolare Ministeriale LL.PP. 4 luglio 1996 n156AA.GG./STC (Suppl.
Ord. alla Gazz. Uff. del 16 settembre 1996 n151) Istruzioni per
l'applicazione delle Norme tecniche relative ai criteri generali per la verifica
159
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
Fonti Essenziali
[99] Cosenza E., Greco C., Manfredi G. Il calcolo delle rotazioni plastiche
nelle travi in c.a. Rapporto dellistituto dIngegneria Civile, divisione
strutture, n 30, Universit di Napoli Federico II.
[100] Donato. Lezioni di Costruzioni in Cemento Armato (vol I) 1954.
[101] Eligehausen R., Popov E. P., Bertero V. V. Local bond stress-slip
relationships of deformed bars under generalize exitations, Report n.
UCB/EERC 83-23, Earthquake Engineering Research Center, University of
California, Berkley.
[102] Eurocode 8 (1998) Design provisions for earthquake resistance of
structures.
[103] Eurocodice 2 (1992) Progettazione delle strutture di calcestruzzo.
[104] Hribar J. A., Vasko R. End Anchorage of High Strength Steel
Reinforcing Bars ACI JOURNAL, Proceedings V.66, No 11, November 1969,
pp. 875-883.
160
Linfluenza della qualit dellacciaio sulla risposta sismica di telai in c.a. progettati per carichi verticali
161