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UD 4. Il pronome
4.1. Classificazione
4.2. I pronomi personali
4.2.1. I pronomi personali soggetto
4.2.2. I pronomi personali complemento
4.2.3. I pronomi allocutivi
4.2.4. I pronomi personali riflessivi
4.2.4.1. Si impersonale e si passivante
4.2.5. Forme atone polifunzionali: ci, vi, ne
4.3. I pronomi possessivi
4.4. I pronomi dimostrativi
4.5. I pronomi indefiniti
4.6. I pronomi relativi
4.7. I pronomi interrogativi ed esclamativi
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SEMESTRUL II
UD 5. Il verbo
5.1. Classificazione
5.1.1. Il significato e la funzione dei verbi
5.1.2. Il genere dei verbi: verbi transitivi e verbi intransitivi
5.1.3. La forma del verbo: attiva, passiva e riflessiva
5.2. Le variabili del verbo
5.2.1. La persona, il numero e il genere
5.2.2. Il modo
5.2.3. Il tempo
5.3. I verbi di servizio
5.3.1. I verbi ausiliari
5.3.2. I verbi servili
5.3.3. I verbi fraseologici
5.3.4. I verbi causativi
5.4. Il verbo secondo la flessione: le coniugazioni
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p.47
p.70
UD 7. La preposizione
7.1. Classificazione
7.2. La preposizione di
7.3. La preposizione a
7.4. La preposizione da
7.5. La preposizione in
7.6. La preposizione con
7.7. La preposizione su
7.8. La preposizione per
7.9. Le preposizioni tra e fra
p.77
UD 8. La congiunzione
8.1. Classificazione
8.2. Le congiunzioni coordinative
8.3. Le congiunzioni subordinative
p.84
UD 9. Linteriezione
8.1. Classificazione
8.2. Le interiezioni proprie
8.3. Le interiezioni improprie
p.87
Domande di riepilogo
p.89
SEMESTRUL I
UD 1. Larticolo
In questa unit didattica si tratta larticolo. Sono trattati, in ordine, larticolo
determinativo, larticolo indeterminativo, gli usi particolari dellarticolo (larticolo con i
nomi di persona, larticolo con i cognomi dei personaggi famosi, larticolo con i nomi
geografici, larticolo con i nomi dei giorni e dei mesi, larticolo con i nomi di parentela,
larticolo con i nomi stranieri, larticolo con le sigle, omissione dellarticolo. la posizione
dellarticolo), larticolo partitivo e le preposizioni articolate
1.1. Larticolo determinativo.
1.2. Larticolo indeterminativo.
1.3. Usi particolari dellarticolo: Larticolo con i nomi di persona, Larticolo con i
cognomi dei personaggi famosi, Larticolo con i nomi geografici, Larticolo con i nomi
dei giorni e dei mesi, Larticolo con i nomi di parentela, Larticolo con i nomi stranieri,
Larticolo con le sigle.
1.4. Larticolo partitivo.
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- larticolo una, con i nomi femminili singolari, quando la parola che segue
comincia con una consonante o con le semivocali i e j: una ragazza, una iena, una
jugoslava.
Davanti a una vocale, larticolo una si elide, ma sempre pi raramente, in un:
unamica, unarma, unattenta lettura.
Di
A
Da
In
Su
Con
il
del
al
dal
nel
sul
col
lo
dello
allo
dallo
nello
sullo
collo
la
della
alla
dalla
nella
sulla
colla
l
dell
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nell
sull
coll
i
dei
ai
dai
nei
sui
coi
gli
degli
agli
dagli
negli
sugli
cogli
le
delle
alle
dalle
nelle
sulle
colle
BIBLIOGRAFIA DI BASE
Elena Prvu, Morfologia italiana, Bucureti, Editura Didactic i Pedagogic,
2003, pp. 7-18.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di
linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 149-161.
Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Grammatica
italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Bologna, UTET Libreria, 1989, pp. 161189.
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UD 2. Il nome
In questa unit didattica si tratta il nome. Sono trattati, in ordine, i seguenti
argomenti: classificazione dei nomi, il genere del nome, la formazione del femminile (i
nomi mobili; i nomi indipendenti; i nomi di genere comune; i nomi di genere promiscuo),
la formazione del plurale (nomi in -a; nomi in -o; nomi in -e), i nomi invariabili, i nomi
difettivi, i nomi sovrabbondanti ed il plurale dei nomi composti.
2.1. Classificazione dei nomi.
2.2. Il genere del nome.
2.3. La formazione del femminile: I nomi mobili; I nomi indipendenti; I nomi di genere
comune; I nomi di genere promiscuo.
2.4. Formazione del plurale: Nomi in -a; Nomi in -o; Nomi in -e
2.5. Nomi invariabili
2.6. Nomi difettivi
2.7. Nomi sovrabbondanti
2.8. Plurale dei nomi composti
problema, il teorema, dramma, lo stemma; e alcuni altri, come: il vaglia, il pigiama. Sono
maschili, nonostante la desinenza in -a, anche alcuni nomi propri: Andrea, Cosma ecc.
i nomi con la desinenza in -i: la crisi, unanalisi, la tesi, la sintesi, loasi. Sono
maschili: il brindisi, il bisturi, il safari, lalibi.
i nomi che terminano in -t e t: la bont, la verit; la virt, la giovent ecc.
Sono maschili alcuni nomi in - di origine straniera: il tut, il caucci, il tab.
Osservazione:
I nomi con la desinenza in -e possono essere tanto di genere maschile quanto di
genere femminile: il mare, il dente, il fiume, lamore ecc.; la neve, la notte, la chiave ecc.
In questa categoria rientrano anche gli aggettivi celibe (luomo non coniugato) e
nubile (la donna non coniugata), che sono spesso usati come sostantivi.
Alla categoria dei nomi di genere comune appartengono:
- alcuni nomi in -e: il nipote - la nipote, il custode - la custode;
- i nomi che rappresentano la forma sostantivata di participi presenti: il cantante la cantante, un insegnante - uninsegnante;
- alcuni nomi in -a: un ipocrita - unipocrita, il collega - la collega;
- i nomi in -ista e in -cida: un artista - unartista, il giornalista - la giornalista,
un omicida - unomicida, il suicida - la suicida.
I nomi dei primi due gruppi sono ambigeneri non solo al singolare, ma anche al
plurale: il cantante / la cantante - i cantanti / le cantanti.
Per gli altri nomi, invece, la comunanza del genere limitata esclusivamente al
singolare, giacch nel plurale essi presentano forme diverse per il maschile e per il
femminile: il collega / la collega - i colleghi / le colleghe.
Tra i nomi di animali, alcuni si comportano come nomi mobili (orso / orsa;
leone / leonessa) e altri come nomi indipendenti (fuco / ape; toro / vacca). La maggior
parte dei nomi di animali, per, sono di genere promiscuo, hanno cio ununica forma,
maschile o femminile, per indicare tanto il maschio quanto la femmina: la giraffa, la
panterra, la volpe, la rondine ecc.; il corvo, il delfino, il leopardo, il serpente ecc.
In questi casi, per distinguere il genere naturale si aggiunge maschio o
femmina: il leopardo maschio / il leopardo femmina; la volpe maschio / la volpe
femmina; oppure: il maschio del leopardo / la femmina del leopardo.
Ci sono poi dei nomi zoologici che possono essere maschili e feminili, sempre
nella medesima forma: il serpe - la serpe, il lepre - la lepre.
Tuttavia il maschile non si usa solo per il maschio e il femminile solo per la
femmina, ma entrambi si adoperano sia per luno sia per laltra. Perci anche qui, se si
vuole distinguere, bisogna specificare il sesso e dire: il lepre maschio - il lepre femmina,
la lepre maschio - la lepre femmina.
il ciglio
il corno
il dito
il filamento
il filo
il fondamento
il fuso
il gesto
il ginocchio
losso
lurlo
il vestigio
BIBLIOGRAFIA DI BASE
Elena Prvu, Morfologia italiana, Bucureti, Editura Didactic i Pedagogic,
2003, pp. 19-38.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di
linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 170-208.
Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Grammatica
italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Bologna, UTET Libreria, 1989, pp. 103159.
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UD 3. Laggettivo
In questa unit didattica si tratta per primo laggettivo qualificativo, poi gli
aggettivi determinativi o indicativi, fermandosi sugli aspetti essenziali delle loro
forme e del loro uso.
3.1. Categorie dellaggettivo
3.2. Laggettivo qualificativo: Genere e numero dellaggettivo qualificativo
3.3. Aggettivi qualificativi invariabili
3.4. Posizione dellaggettivo qualificativo
3.5. Concordanza dellaggettivo qualificativo
3.6. La struttura degli aggettivi qualificativi
3.7. Gradi dellaggettivo qualificativo.
3.8. Gli aggettivi determinativi o indicativi
3.8.1. Gli aggettivi possessivi
3.8.2. Gli aggettivi dimostrativi.
3.8.3. Gli aggettivi indefiniti.
3.8.4. Gli aggettivi interrogativi.
3.8.5. Gli aggettivi esclamativi.
3.8.6. Gli aggettivi numerali
3.8.6.1. Aggettivi numerali cardinali
3.8.6.2. Aggettivi numerali ordinali
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- in -ci (femm. -che) se sono sdruccioli, cio accentati sulla terzultima sillaba:
acustico acustici, acustica acustiche.
Fanno eccezione:
a) Fra gli aggettivi piani: amico - amici, greco - greci, nemico - nemici ecc.
b) Fra gli aggettivi sdruccioli: carico carichi, dimentico dimentichi,
intrinseco - intrinsechi (o, anche, intrinseci).
2. Gli aggettivi in -go (femm. -ga) formano il plurale in -ghi (femm. -ghe):
analogo analoghi, analoga analoghe.
Fanno eccezione gli aggettivi in -logo e in -fago, che al maschile plurale
finiscono in -logi e -fagi (il femm. plurale regolare, in -loghe e -faghe): antropofago
antropofagi, antropofaga antropofaghe.
3. Gli aggettivi in -io formano il plurale maschile:
- con una sola -i, se la -i- del gruppo -io atona: serio seri;
- con la doppia -i, se la -i- del gruppo -io tonica: natio natii.
4. Gli aggettivi in cio, -gio fanno il plurale in -ci, -gi: riccio ricci, saggio
saggi. 5. Gli aggettivi femminili in -cia e in -gia formano il plurale femminile:
- in -cie e in -gie se la c e la g sono precedute da vocale: fradicia fradicie;
- in -ce e in -ge se c, g sono precedute da consonante: riccia - ricce, saggia sagge.
6. Gli aggettivi composti, nati cio dallunione di due aggettivi, formano il
femminile e il plurale solo nel secondo aggettivo: sordomuto sordomuti, sordomuta
sordomute.
riferiscono come lunico dotato di una certa qualit, tra gli altri appartenenti alla stessa
categoria: Lalbero vecchio ha ceduto.
gli aggettivi posti davanti al nome cui si riferiscono hanno un valore
descrittivo, accessorio, non restrittivo; esprimono qualit gi risapute, o implicano
giudizi soggettivi del parlante o una scelta stilistica: Il vecchio albero ha ceduto.
Gli aggettivi qualificativi composti sono gli aggettivi formati dallunione di due
aggettivi: sacrosanto, italo-americano.
I persona singolare
II persona singolare
III persona singolare
I persona plurale
II persona plurale
III persona plurale
mio
tuo
suo
nostro
vostro
Maschile
miei
tuoi
suoi
nostri
vostri
loro
mia
tua
sua
nostra
vostra
femminile
mie
tue
sue
nostre
vostre
loro
singolare
maschile
questo
codesto
quello, quel
femminile
questa
codesta
quella
maschile
questi
codesti
quegli, quei
plurale
femminile
queste
codeste
quelle
a) Questo usato per indicare ci che sta vicino a chi parla. Al maschile e
femminile singolare questo si pu elidere davanti a vocale, ma al plurale non si elide mai:
questanno / questo anno - questi anni, questamica / questa amica - queste amiche. In
alcuni composti la forma femminile questa diventa sta: stamattina, stasera, stavolta.
b) Codesto (meno comune cotesto) usato per indicare ci che vicino a chi
ascolta; il suo uso limitato alla Toscana e al linguaggio letterario e burocratico. Nella
lingua comune viene sostituito da questo: Portami codesto foglio che hai in mano; In
codesta occasione non ti sei comportato bene; Codesto discorso non da te.
c) Quello usato per indicare ci che lontano sia da chi parla sia da chi ascolta:
Conosci quel signore?; Quellanno al mare siamo stati proprio bene.
Al maschile, sia singolare sia plurale, quello presenta forme diverse a seconda di
come inizia il sostantivo cui legato, comportandosi in modo del tutto analogo
allarticolo determinativo: il silenzio - quel silenzio, lo studente - quello studente, lamico
- quellamico, i cavalli - quei cavalli, gli abiti - quegli abiti.
Lelisione della forma femminile quella davanti a vocale facoltativa:
quellamica / quella amica - quelle amiche.
Altri aggettivi dimostrativi
a) Stesso e medesimo. Sono chiamati dimostrativi di identit o identificativi,
perch indicano identit pi o meno completa fra due elementi. Fra stesso e medesimo, il
secondo meno comune e di tono pi letterario.
Variabili nel genere e nel numero, hanno il significato di uguale, identico,
stanno sempre prima del nome e, diversamente dai dimostrativi, possono essere preceduti
dallarticolo: Ho lo stesso posto dellanno scorso; Mario dice sempre le medesime cose.
Stesso e medesimo possono avere anche valore rafforzativo; in questo caso si
pospongono generalmente al termine cui si riferiscono e significano perfino, proprio lui,
lui in persona: Il suo valore riconosciuto dagli avversari stessi; Il presidente medesimo
si congratul con loro.
b) Laggettivo indefinito tale e gli aggettivi simile e siffatto sono aggettivi
dimostrativi identificativi quando significano questo, quello, di questo tipo, di
questa natura: Non dire pi tali sciocchezze; Un simile comportamento indegno di te;
Non posso rispondere a siffatte domande.
altri che indicano una quantit indefinita: poco, alquanto, parecchio, molto,
tanto, troppo, altrettanto, tutto, altro, diverso, vario.
Ogni
invariabile e indica una totalit di persone o di cose considerate singolarmente;
precede il nome cui si riferisce e si usa solo unitamente a nomi al singolare.
Ciascuno
variabile solo nel genere e ha lo stesso significato di ogni, di cui meno usato:
Ciascun ragazzo ha ricevuto un libro.
Al maschile, ciascuno subisce il troncamento in ciascun davanti a vocale e a
consonante semplice: ciascun uomo, ciascun ragazzo, ciascuno studente.
Al femminile si pu elidere davanti a vocale: ciascunamica o ciascuna amica.
Qualunque
invariabile e significa quale che sia, di qualsiasi tipo. Indica gli elementi
singoli di una totalit, scelti casualmente, senza particolari preferenze.
Di norma precede il nome singolare; se lo segue (in tal caso pu riferirsi anche a
nomi plurali), gli conferisce una sfumatura di significato spregiativo.
Qualunque pu inoltre collegare due proposizioni, assumendo il valore di un
relativo; in questo caso si costruisce normalmente con il congiuntivo:
Qualunque persona venisse, avvertimi.
Qualsiasi
invariabile e ha lo stesso significato di qualunque. Si accompagna di solito a
nomi singolari.
Come qualunque, pu essere preceduto dallarticolo indeterminativo e pu essere
posposto al nome, assumendo spesso, in tal caso, un significato spregiativo.
Qualsivoglia
invariabile e ha lo stesso significato e le stesse modalit duso di qualsiasi, ma
si adopera con frequenza molto minore in quanto appartiene al livello letterario della
lingua.
Nessuno
variabile solo nel genere; ha valore negativo e significa non uno, neppure
uno.
Si elide e si tronca come ciascuno:
nessun ragazzo, nessun uomo, nessuno studente
nessuna ragazza, nessunamica / nessuna amica
Quando sta davanti al verbo non ammette la negazione:
Nessun cliente si lamentato.
Quando posposto al verbo, obbligatorio introdurre la negazione premettendo
lavverbio non al verbo. In questo caso pu essere sostituito dallaggettivo alcuno,
rispetto al quale di uso pi comune:
Non ho nessun (o alcun) desiderio di vederti.
Qualche
invariabile e precede sempre il nome. Si usa solo unitamente a nomi al
singolare e chiede laccordo al singolare. Indica una quantit indeterminata, ma limitata:
Al cinema cera qualche persona (= pi di uno, ma non molti).
Quando determina un nome astratto, pu essere preceduto dallarticolo
indeterminativo nel significato di un certo, riferito a una quantit indeterminata minima
ma rilevante:
Trover una qualche soluzione al problema.
Alcuno
variabile in genere e in numero. Si tronca e si elide come larticolo
indeterminativo uno:
alcun aiuto, alcun ragazzo, alcuno studente
alcuna ragazza, alcunamica / alcuna amica
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Certo
Variabile per genere e numero, ha molteplici significati.
Usato al singolare e preceduto dallarticolo indeterminativo un, esprime una
quantit non molto grande ma neppure troppo esigua:
Quello ha scritto saggi di un certo valore.
Sempre al singolare e preceduto dallarticolo un, pu essere sinonimo di un tale
per indicare una persona la cui identit non nota:
Ti ha cercato un certo Luigi.
Usato al plurale sinonimo di alcuno e qualche:
Vado al cinema con certi miei amici.
Tale
variabile nel numero, ma non nel genere. Indica una persona o cosa ignota o
che non si vuol precisare. Al singolare pu essere troncato in tal, specialmente davanti a
parola iniziante per consonante.
Al singolare per lo pi preceduto dallarticolo indeterminativo:
Ha telefonato un tale Luigi dal tuo ufficio.
Certuno e taluno
Rispettivamente varianti di certo e tale, sono raramente usati. Si incontrano a
volte al plurale:
In certune occasioni non so come comportarmi.
meglio non parlare di talune persone.
Altro
Variabile per genere e numero, si usa per indicare unaggiunta di qualcosa dello
stesso tipo: Dammi un altro po di sale.
Spesso indica in maniera indeterminata la differenza, la diversit: Erano altri
tempi.
Molto
Variabile per genere e numero, indica una quantit notevole, in opposizione a
poco: Questanno ho speso molto denaro.
Pu essere rafforzato dallavverbio pi posposto: Ho bisogno di molto pi tempo.
Molto ha il superlativo variabile moltissimo e il comparativo invariabile pi:
Questo lavoro mi d pi noie che dispiaceri.
Ho visto in piazza moltissima gente.
Parecchio
Variabile per genere e numero, indica una quantit rilevante, ma inferiore rispetto
a molto: Allo spettacolo hanno assistito parecchie persone.
Tanto
Variabile per genere e numero, indica, come molto, ma con maggior enfasi, una
quantit decisamente rilevante: Ho visto tante persone oggi al mare!
Tanto conosce il superlativo variabile tantissimo: In piazza cera tantissima
gente.
Troppo
Variabile per genere e numero, indica una quantit che si ritiene eccessiva: Il
troppo lavoro logora i nervi.
Poco
Variabile per genere e per numero, indica una quantit esigua, scarsa: Ho poco
tempo per te oggi.
Poco ha il superlativo variabile pochissimo e il comparativo invariabile meno:
Oggi ho meno lavori di ieri.; Ho visto in piazza pochissima gente.
Alquanto
Variabile per genere e per numero, di uso poco comune e ha un significato
intermedio fra poco e molto, indicando una quantit discreta: C alquanto traffico oggi.
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Altrettanto
Variabile per genere e numero, ha valore correlativo ed esprime uguaglianza
nella quantit: Cerano dieci adulti e altrettanti bambini.
Tutto
Variabile per genere e numero, indica la totalit, linterezza. Si usa unitamente
allarticolo determinativo o allaggettivo dimostrativo, che si collocano fra tutto e il nome
cui si riferisce: Ho visto tutta lItalia., Ho letto tutto questo libro.
Quando si accompagna a un nome proprio di persona o di luogo, tutto rifiuta o
vuole larticolo determinativo secondo le stesse norme che regolano in generale la caduta
o la presenza dellarticolo determinativo davanti a un nome proprio:
Ho girato tutta la Sicilia.
Lho cercato per tutta Milano.
Mario conosce bene tutto Dante.
Diverso e vario
Variabili in genere e numero, hanno anzitutto valore qualificativo.
Hanno valore di aggettivi indefiniti, con il significato di alquanti, parecchi,
molti, quando sono usati unitamente a nomi collettivi o a nomi plurali:
Alla conferenza cera diversa gente.
Ho varie cose da fare.
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2. I secoli, a partire dal XIII, si possono indicare anche con laggettivo numerale
cardinale (in questo caso sostantivato) corrispondente alle centinaia (sottintendendo
mille), che deve essere preceduto dallarticolo e scritto in lettere, con liniziale maiuscola:
il secolo XIII = il Duecento
il secolo XIV = il Trecento
il secolo XV = il Quattrocento
il secolo XVI = il Cinquecento
il secolo XVII = il Seicento
il secolo XVIII = il Settecento
il secolo XIX = lOttocento
il secolo XX = il Novecento
BIBLIOGRAFIA DI BASE
Elena Prvu, Morfologia italiana, Bucureti, Editura Didactic i Pedagogic,
2003, pp. 39-75.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di
linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 209-257.
Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Grammatica
italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Bologna, UTET Libreria, 1989, pp. 191-235
e 267-326.
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UD 4. Il pronome
In questa unit didattica di tratta per primo del pronome personale,
relativamente alle forme e ad alcuni usi di particolare rilevanza nell'italiano di
oggi, e poi, in ordine, dei pronomi possessivi, dimostrativi, indefiniti, relativi,
interrogativi ed esclamativi.
4.1. Classificazione
4.2. I pronomi personali
4.2.1. I pronomi personali soggetto
4.2.2. I pronomi personali complemento
4.2.3. I pronomi allocutivi
4.2.4. I pronomi personali riflessivi
4.2.4.1. Si impersonale e si passivante
4.2.5. Forme atone polifunzionali: ci, vi, ne
4.3. I pronomi possessivi
4.4. I pronomi dimostrativi
4.5. I pronomi indefiniti
4.6. I pronomi relativi
4.7. I pronomi interrogativi ed esclamativi
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4.1. Classificazione
in:
Singolare
io
tu
egli, lui, esso
ella, lei, essa
Osservazioni:
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plurale
noi
voi
essi, loro
esse, loro
Singolare
me
te
lui, lei
esso, essa
plurale
noi
voi
loro
essi, esse
I pers. sg.
II pers. sg.
III pers. sg.
I pers. pl.
II pers. pl.
III pers. pl.
complemento di termine
mi
ti
gli, le
ci
vi
loro
mi
ti
gli / le
ci
vi
lo
me lo
te lo
glielo
ce lo
ve lo
la
me la
te la
gliela
ce la
ve la
li
me li
te li
glieli
ce li
ve li
le
me le
te le
gliele
ce le
ve le
Ne
me ne
te ne
gliene
ce ne
ve ne
I pers. sg.
pronomi tonici
me
pronomi atoni
mi
38
II pers. sg.
III pers. sg.
I pers. pl.
II pers. pl.
III pers. pl.
te
s
noi
voi
s
ti
si
ci
vi
si
Quando seguito da uno dei pronomi lo, la, li, le il pronome riflessivo si diventa
se, e risultano le coppie: se lo, se la, se li, se le: La barba, se la fa ogni due giorni.
Luso dei pronomi possessivi il proprio (la propria, i propri, le proprie) e laltrui
(la altrui, gli altrui, le altrui) segue le modalit gi indicate a proposito dei corrispondenti
aggettivi: Ritiro i compiti in classe: ciascuno consegni il proprio; bene avere un
proprio stile di vita e non imitare laltrui.
maschile
questi
codesti
quelli
stessi
medesimi
plurale
femminile
queste
codeste
quelle
stesse
medesime
- questo indica vicinanza a chi parla: La foto che voglio farti vedere questa.
- codesto (che appartiene alluso toscano e letterario) indica vicinanza a chi
ascolta: Codesto che stai sfogliando non il libro che ti ho richiesto.
- quello indica lontananza sia da chi parla sia da chi ascolta: Quella pi bella.
- stesso (pi comune) e medesimo indicano lidentit o luguaglianza tra le
persone o le cose che sostituiscono: Gli insegnanti sono gli stessi (o i medesimi)
dellanno scorso.
b) I pronomi dimostrativi che non possono mai avere funzione di aggettivi sono:
Singolare
maschile
femminile
questi
quegli
costui
costei
colui
colei
ci
plurale
maschile
femminile
costoro
coloro
costoro
coloro
a) I pronomi indefiniti che possono essere usati anche come aggettivi indefiniti
sono:
Singolare
maschile
femminile
alcuno
alcuna
taluno
taluna
certuna
certuno
certo
certa
ciascuno
ciascuna
nessuno
nessuna
altro
altra
tale
tale
troppo
troppa
parecchio
parecchia
molta
molto
poco
poca
tutto
tutta
tanto
tanta
alquanto
alquanta
altrettanto
altrettanta
diverso
diversa
vario
varia
maschile
alcuni
taluni
certuni
certi
altri
tali
troppi
parecchi
molti
pochi
tutti
tanti
alquanti
altrettanti
diversi
vari
plurale
femminile
alcune
talune
certune
certe
altre
tali
troppe
parecchie
molte
poche
tutte
tante
alquante
altrettante
diverse
varie
Alcuno
variabile per genere e numero. Al singolare, di norma, si usa solo in frasi
negative: Non venne alcuno alla festa., Alcuni sono daccordo, altri no.
Certuno e taluno
Rispettivamente varianti di certo e tale, sono raramente usati. Sono usati
prevalentemente al plurale: La solitudine per certuni piacevole., Taluni mi diedero
ragione.
Certo
Come pronome indefinito, usato solo al plurale: Certi non sanno proprio quel
che vogliono!
Ciascuno
variabile solo nel genere. Indica ogni singola persona in maniera
indeterminata nellambito della totalit: Ci fu un premio per ciascuno.
Nessuno
variabile solo nel genere. Ha valore negativo e significa non uno, neppure
uno. Quando sta dopo il verbo richiede che il verbo sia preceduto dallavverbio non:
Non ho sentito nessuno.
Se precede il verbo, lavverbio di negazione non si usa: Nessuno ho sentito.
In proposizioni interrogative, nessuno assume il significato di qualcuno. In
questo caso, anche se posposto al verbo, non richiede necessariamente lavverbio di
negazione: (Non) c nessuno che mi sappia rispondere?
Altro
Come pronome, accompagnato sempre dallarticolo e significa altra persona,
le altre persone: Se non vieni tu, inviter un altro.
Altro viene spesso usato in correlazione con il pronome indefinito uno nelle
espressioni luno... laltro, gli uni ... gli altri e simili: Ho accontentato gli uni e gli altri.
Tale
Indica una persona la cui identit non nota a chi parla. Al singolare, in generale,
preceduto dallarticolo indeterminativo e significa una certa persona, un tizio,
uno: Ha telefonato un tale dal tuo ufficio.
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Preceduto dai pronomi dimostrativi quello, quella, quelli, quelle, tale indica
invece una persona nota o gi nominata in precedenza: Ha telefonato di nuovo quel tale
che ti aveva cercato qualche giorno fa.
Troppo
Indica una quantit che si ritiene eccessiva: Non riesco a ospitarli, sono troppi.
Parecchio
Indica una quantit rilevante, ma inferiore rispetto a molto: Parecchi vennero alla
festa.
Molto
Indica una quantit notevole, in opposizione a poco: Molti di noi vennero a piedi.
Tanto
Indica, come molto, ma con maggior enfasi, una quantit decisamente rilevante:
Di tutte le cose conservate, tante sono inutili.
Poco
Indica una quantit esigua, scarsa: Laltranno ho visto una gran volont di
vincere, questanno poca.
Tutto
Indica la totalit, linterezza: Tutti facciano il loro dovere.
Alquanto
di uso poco comune e ha un significato intermedio fra poco e molto: C
abbastanza energia, ma per concludere la gara ne necessiter alquanta.
Altrettanto
Ha valore correlativo ed esprime uguaglianza nella quantit: Il dolce era grande,
ma ne avrei mangiato altrettanto.
Diverso e vario
Come pronomi indefiniti, si usano solo al plurale: Di cascine, un po per scherzo,
un po sul serio gi diversi me nhanno offerte. Pavese, La luna e i fal)
Vari dicono che la colpa sia sua. (Zingarelli, 1994)
b) Gli indefiniti che possono avere solo funzione di pronome sono:
Singolare
maschile
femminile
uno
una
qualcuna
qualcuno
ognuno
ognuna
chiunque
chiunque
chicchessia
chicchessia
qualcosa
alcunch
checch
checchessia
niente
nulla
plurale
maschile
femminile
Uno
Variabile in genere, indica una singola persona, in modo generico, senza
precisarne lidentit: venuto uno a cercarti.
Seguito da un complemento partitivo, pu riferirsi sia a una persona sia a una
cosa: Uno dei presenti desidera intervenire.
42
Qualcuno
Variabile nel genere, si usa solo al singolare. Indica una quantit indeterminata,
piuttosto esigua, di persone o di cose: Qualcuno ha preso il mio libro., Conosci qualcuna
delle sue amiche?, Puoi prestarmi qualcuno dei tuoi libri?
In talune espressioni, qualcuno usato come nome, nel senso di persona
importante, affermata: Un giorno diventerai qualcuno.
Ognuno
Variabile nel genere, si usa solo al singolare. Indica ciascuno degli elementi di un
gruppo o di un insieme, considerati individualmente: Ognuno responsabile delle
proprie azioni. Nelle espressioni partitive e distributive spesso sostituito da ciascuno, a
cui corrisponde come significato: Ciascuno dei candidati ha superato lesame.
Chiunque
Invariabile, si usa solo al singolare. Significa qualunque persona e quindi pu
essere usato solo in riferimento a persone: Chiunque al tuo posto avrebbe fatto lo stesso.
Talvolta, chiunque pu avere contemporaneamente valore di pronome indefinito
e di pronome relativo; in questo caso ha il significato di qualunque persona che: A
questo corso pu iscriversi chiunque abbia la licenza media.
Chicchessia
Invariabile, si usa solo al singolare e solo in riferimento a persone. di uso poco
frequente, corrisponde a chiunque, qualunque persona, nelle frasi positive, e a
nessuno, nelle frasi negative: Chiedilo pure a chicchessia., Non mimporta di
chicchessia.
Qualcosa
Invariabile, indica in modo indeterminato e con valore neutro una o alcune cose;
si accorda normalmente al maschile singolare: In te c qualcosa che non mi convince.
Pu assumere le funzioni di sostantivo con il significato di un certo non so che;
in tal caso preceduto sempre dallarticolo indeterminativo: Ho notato un qualcosa di
strano nel suo sguardo.
Alcunch
invariabile. Ormai di uso molto raro, e corrisponde a qualcosa, nelle frasi
positive, o a niente, nulla, nelle frasi negative: Nel suo comportamento c sempre stato
alcunch di strano.
Checch
Invariabile, di impiego poco frequente, ha valore di pronome misto, indefinito e
relativo, e viene usato con valore neutro, nel significato di qualunque cosa che, come
soggetto o complemento oggetto: Checch tu ne dica, una brava persona.
Checchessia
Invariabile e di impiego poco frequente, viene usato con valore neutro, nel
significato di qualsiasi cosa, nelle frasi positive, o di nulla, niente, nelle frasi
negative: Si accontenta di checchessia., Non voglio accettare checchessia.
Niente e nulla
Invariabili, sono pronomi indefiniti negativi con valore neutro. Significano
nessuna cosa e vogliono laccordo al maschile singolare.
Quando precedono il verbo non richiedono unaltra negazione; la sollecitano
invece se seguono il verbo: Niente stato fatto per evitare il disastro., /Non ho notato
niente di strano.
Nelle proposizioni interrogative dirette e in quelle indirette introdotte dalla
congiunzione se, assumono il significato di qualcosa. In questo caso, anche se posposti
al verbo, non richiedono necessariamente lavverbio di negazione: C niente da
mangiare?, Non hai nulla da aggiungere?
Altri
43
quelli che, tutti coloro che, tutte coloro che: La festa riservata a quanti hanno
ricevuto linvito.
BIBLIOGRAFIA DI BASE
Elena Prvu, Morfologia italiana, Bucureti, Editura Didactic i Pedagogic,
2003, pp. 77-105.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di
linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 258-304.
Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Grammatica
italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Bologna, UTET Libreria, 1989, pp. 237326.
45
SEMESTRUL II
UD 5. Il verbo
In questa unit didattica si descrive la morfologia del verbo, distinguendo i
verbi in relazione alla loro flessione e in relazione alle diverse funzioni.
5.1. Classificazione
5.1.1. Il significato e la funzione dei verbi
5.1.2. Il genere dei verbi: verbi transitivi e verbi intransitivi
5.1.3. La forma del verbo: attiva, passiva e riflessiva
5.2. Le variabili del verbo
5.2.1. La persona, il numero e il genere
5.2.2. Il modo
5.2.3. Il tempo
5.3. I verbi di servizio
5.3.1. I verbi ausiliari
5.3.2. I verbi servili
5.3.3. I verbi fraseologici
5.3.4. I verbi causativi
5.4. Il verbo secondo la flessione: le coniugazioni
5.4.1. La coniugazione dei verbi ausiliari
5.4.2. La coniugazione attiva
5.4.3. La coniugazione passiva
46
5.1. Classificazione
5.1.1. Il significato e la funzione dei verbi
Secondo il loro significato e la loro funzione nella frase, i verbi vengono
solitamente suddivisi in due categorie: verbi predicativi e verbi copulativi.
I verbi predicativi sono quelli che hanno senso compiuto e che nella frase
assumono la funzione di predicato verbale: Marco telefona alla nonna.
I verbi copulativi sono quelli che hanno un significato piuttosto generico e, come
il verbo essere, funzionano da copula, servono cio a collegare il soggetto a un nome o a
un aggettivo (nome del predicato). La copula e il nome del predicato costituiscono il
predicato nominale: I tuoi amici sono molto simpatici.
Oltre al verbo essere, sono copulativi: apparire, diventare, parere, sembrare,
restare, riuscire, nascere, ecc.: Il cielo diventa nuvoloso., Mio fratello sembra triste.
stessa base del verbo o che strettamente collegato al verbo sul piano semantico: Pianse
tutte le sue lacrime.
Parecchi verbi, infine, possono reggere, con significati totalmente diversi, sia il
complemento oggetto, sia quello indiretto, possono cio essere transitivi o intransitivi a
seconda del significato:
Marco ha cominciato un nuovo giallo.
Lo spettacolo cominciato da dieci minuti.
Vengono definiti verbi riflessivi i verbi transitivi che nella coniugazione sono
preceduti o seguiti da uno dei pronomi atoni riflessivi mi, ti, si, ci, vi:
Lavandosi le mani, Marco si guardava nello specchio.
5.2.2. Il modo
Il modo indica come un evento presentato da chi parla, rivelando il suo punto di
vista. In italiano, esistono sette modi verbali:
a) quattro modi finiti, che si coniugano, variando le desinenze, e permettono di
individuare le persone che fungono da soggetto: indicativo (il modo della realt),
congiuntivo (il modo del desiderio o della speranza, del dubbio o del timore),
condizionale (il modo della eventualit che una cosa avvenga, ma a certe condizioni) e
imperativo ( il modo dellesortazione, dellinvito, del consiglio, della preghiera);
b) tre modi indefiniti, che non sono determinati rispetto a un soggetto e non
contengono lindicazione della persona: infinito (esprime genericamente lazione senza
indicare chi la compie), participio (rappresenta il modo di partecipare alla natura del
verbo) e gerundio (presenta unazione legata ad unaltra).
Linfinito, il participio e il gerundio sono detti anche forme nominali del verbo,
perch vengono spesso usati in funzione di sostantivo e di aggettivo.
5.2.3. Il tempo
Il tempo indica il rapporto cronologico che intercorre tra il momento in cui viene
formulato lenunciato e il momento in cui si verifica lazione espressa dal verbo della
frase.
In italiano, tutti i modi, siano essi finiti o indefiniti, si articolano in tempi (tranne
limperativo), ascrivibili genericamente a due categorie fondamentali: tempi semplici
(formati da una sola parola) e tempi composti (formati dallausiliare e dal participio
passato del verbo).
Si tenga per presente che al passivo il tempo semplice formato dallausiliare
essere + il verbo al participio passato.
I tempi dellindicativo sono otto, quattro semplici (presente, imperfetto, passato
remoto, futuro semplice) e quattro composti (passato prossimo, trapassato prossimo,
trapassato remoto, futuro anteriore).
49
I tempi del congiuntivo sono quattro, due semplici (presente e imperfetto) e due
composti (passato e trapassato).
I tempi del condizionale sono solo due: presente (tempo semplice) e passato
(tempo composto).
Linfinito, il participio e il gerundio hanno due tempi ciascuno: presente e
passato
passato remoto
trapassato remoto
io fui
io fui stato
tu fosti
tu fosti stato
egli fu
egli fu stato
noi fummo
noi fummo stati
voi foste
voi foste stati
essi furono
essi furono stati
_____________________________________________________
futuro semplice
futuro anteriore
io sar
io sar stato
tu sarai
tu sarai stato
egli sar
egli sar stato
noi saremo
noi saremo stati
voi sarete
voi sarete stati
essi saranno
essi saranno stati
Congiuntivo
_____________________________________________________
presente
passato
che io sia
che io sia stato
che tu sia
che tu sia stato
che egli sia
che egli sia stato
che noi siamo
che noi siamo stati
che voi siate
che voi siate stati
che essi siano
che essi siano stati
_____________________________________________________
imperfetto
trapassato
che io fossi
che io fossi stato
che tu fossi
che tu fossi stato
che egli fosse
che egli fosse stato
che noi fossimo
che noi fossimo stati
che voi foste
che voi foste stati
che essi fossero
che essi fossero stati
Condizionale
_____________________________________________________
presente
passato
io sarei
io sarei stato
tu saresti
tu saresti stato
egli sarebbe
egli sarebbe stato
noi saremmo
noi saremmo stati
voi sareste
voi sareste stati
essi sarebbero
essi sarebbero stati
Imperativo
_____________________________________________________
presente
sii tu
sia egli
siamo noi
siate voi
siano essi
Infinito
_____________________________________________________
presente
passato
53
essere
essere stato
Participio
_____________________________________________________
presente
passato
(ente)
stato
Gerundio
_____________________________________________________
presente
passato
essendo
essendo stato
Per quanto riguarda lausiliare essere, si deve ritenere che:
1. Il participio presente ente si usa soltanto come sostantivo, nei significati di
essere, istituzione: Secondo il pensiero religioso Dio lente supremo., Ho bisogno
di rivolgermi a un ente assistenziale.
2. Il participio passato stato mutuato dal verbo stare; il vero participio passato
di essere la voce arcaica suto.
3. Linfinito sostantivato essere (maschile) usato nei significati di esistenza,
vita: Nel libro si discutono i problemi dellessere., e di persona, individuo: Gli esseri
umani sono mortali.
4. Oltre alla funzione di ausiliare, il verbo essere ha anche quella di copula per
la formazione del predicato nominale: Maria insegnante di lettere., e quella di
predicato verbale, nel significato di essere, trovarsi: Domani sar a Bucarest.
Quando ha funzione predicativa e funziona come predicato verbale, il verbo
essere intransitivo e richiede sempre lausiliare essere.
tu avrai
egli avr
noi avremo
voi avrete
essi avranno
tu avrai avuto
egli avr avuto
noi avremo avuto
voi avrete avuto
essi avranno avuto
Congiuntivo
_____________________________________________________
presente
passato
che io abbia
che io abbia avuto
che tu abbia
che tu abbia avuto
che egli abbia
che egli abbia avuto
che noi abbiamo
che noi abbiamo avuto
che voi abbiate
che voi abbiate avuto
che essi abbiano
che essi abbiano avuto
_____________________________________________________
imperfetto
trapassato
che io avessi
che io avessi avuto
che tu avessi
che tu avessi avuto
che egli avesse
che egli avesse avuto
che noi avessimo
che noi avessimo avuto
che voi aveste
che voi aveste avuto
che essi avessero
che essi avessero avuto
Condizionale
_____________________________________________________
presente
passato
io avrei
io avrei avuto
tu avresti
tu avresti avuto
egli avrebbe
egli avrebbe avuto
noi avremmo
noi avremmo avuto
voi avreste
voi avreste avuto
essi avrebbero
essi avrebbero avuto
Imperativo
_____________________________________________________
presente
abbi tu
abbia egli
abbiamo noi
abbiate voi
abbiano essi
Infinito
_____________________________________________________
presente
passato
avere
avere avuto
Participio
_____________________________________________________
presente
passato
avente
avuto
Gerundio
55
_____________________________________________________
presente
passato
avendo
avendo avuto
Per quanto riguarda lausiliare avere, si deve ritenere che:
1. Il participio presente avente usato solo in alcune locuzioni tipiche del
linguaggio del diritto: avente causa, avente diritto.
2. Linfinito sostantivato avere (maschile) al singolare ha il significato di
credito: il dare e lavere = il debito e il credito; al plurale (gli averi) usato nel
significato di ricchezze, beni posseduti.
3. Oltre alla funzione di ausiliare, il verbo avere ha anche quella di predicato
verbale, nel significato di possedere: Mario ha una casa molto bella.
__________________________________________________________________
I coniugazione
II coniugazione
III coniugazione
parlare
temere
sentire
__________________________________________________________________
Indicativo
__________________________________________________________________
presente
io
parlo
temo
sento
tu
parli
temi
senti
egli
parla
teme
sente
noi
parliamo
temiamo
sentiamo
voi
parlate
temete
sentite
essi
parlano
temono
sentono
__________________________________________________________________
imperfetto
io
parlavo
temevo
sentivo
tu
parlavi
temevi
sentivi
egli
parlava
temeva
sentiva
noi
parlavamo
temevamo
sentivamo
voi
parlavate
temevate
sentivate
essi
parlavano
temevano
sentivano
__________________________________________________________________
passato remoto
io
parlai
temei (-etti)
sentii
tu
parlasti
temesti
sentisti
egli
parl
tem (-ette)
sent
noi
parlammo
tememmo
sentimmo
voi
parlaste
temeste
sentiste
essi
parlarono
temerono (-ettero)
sentirono
__________________________________________________________________
futuro semplice
56
io
parler
temer
sentir
tu
parlerai
temerai
sentirai
egli
parler
temer
sentir
noi
parleremo
temeremo
sentiremo
voi
parlerete
temerete
sentirete
essi
parleranno
temeranno
sentiranno
__________________________________________________________________
passato prossimo
io
ho parlato
ho temuto
ho sentito
tu
hai parlato
hai temuto
hai sentito
egli
ha parlato
ha temuto
ha sentito
noi
abbiamo parlato
abbiamo temuto
abbiamo sentito
voi
avete parlato
avete temuto
avete sentito
essi
hanno parlato
hanno temuto
hanno sentito
__________________________________________________________________
trapassato prossimo
io
avevo parlato
avevo temuto
avevo sentito
tu
avevi parlato
avevi temuto
avevi sentito
egli
aveva parlato
aveva temuto
aveva sentito
noi
avevamo parlato
avevamo temuto
avevamo sentito
voi
avevate parlato
avevate temuto
avevate sentito
essi
avevano parlato
avevano temuto
avevano sentito
__________________________________________________________________
trapassato remoto
io
ebbi parlato
ebbi temuto
ebbi sentito
tu
avesti parlato
avesti temuto
avesti sentito
egli
ebbe parlato
ebbe temuto
ebbe sentito
noi
avemmo parlato
avemmo temuto
avemmo sentito
voi
aveste parlato
aveste temuto
aveste sentito
essi
ebbero parlato
ebbero temuto
ebbero sentito
__________________________________________________________________
futuro anteriore
io
avr parlato
avr temuto
avr sentito
tu
avrai parlato
avrai temuto
avrai sentito
egli
avr parlato
avr temuto
avr sentito
noi
avremo parlato
avremo temuto
avremo sentito
voi
avrete parlato
avrete temuto
avrete sentito
essi
avranno parlato
avranno temuto
avranno sentito
Congiuntivo
__________________________________________________________________
presente
che
io
parli
tema
senta
che
tu
parli
tema
senta
che
egli
parli
tema
senta
che
noi
parliamo
temiamo
sentiamo
che
voi
parliate
temiate
sentiate
che
essi
parlino
temano
sentano
__________________________________________________________________
imperfetto
che
io
parlassi
temessi
sentissi
che
tu
parlassi
temessi
sentissi
che
egli
parlasse
temesse
sentisse
che
noi
parlassimo
temessimo
sentissimo
che
voi
parlaste
temeste
sentiste
che
essi
parlassero
temessero
sentissero
__________________________________________________________________
57
passato
che
io
abbia parlato
abbia temuto
abbia sentito
che
tu
abbia parlato
abbia temuto
abbia sentito
che
egli
abbia parlato
abbia temuto
abbia sentito
che
noi
abbiamo parlato
abbiamo temuto
abbiamo sentito
che
voi
abbiate parlato
abbiate temuto
abbiate sentito
che
essi
abbiano parlato
abbiano temuto
abbiano sentito
__________________________________________________________________
trapassato
che
io
avessi parlato
avessi temuto
avessi sentito
che
tu
avessi parlato
avessi temuto
avessi sentito
che
egli
avesse parlato
avesse temuto
avesse sentito
che
noi
avessimo parlato
avessimo temuto
avessimo sentito
che
voi
aveste parlato
aveste temuto
aveste sentito
che
essi
avessero parlato
avessero temuto
avessero sentito
Condizionale
__________________________________________________________________
presente
io
parlerei
temerei
sentirei
tu
parleresti
temeresti
sentiresti
egli
parlerebbe
temerebbe
sentirebbe
noi
parleremmo
temeremmo
sentiremmo
voi
parlereste
temereste
sentireste
essi
parlerebbero
temerebbero
sentirebbero
__________________________________________________________________
passato
io
avrei parlato
avrei temuto
avrei sentito
tu
avresti parlato
avresti temuto
avresti sentito
egli
avrebbe parlato
avrebbe temuto
avrebbe sentito
noi
avremmo parlato
avremmo temuto
avremmo sentito
voi
avreste parlato
avreste temuto
avreste sentito
essi
avrebbero parlato
avrebbero temuto
avrebbero sentito
Imperativo
__________________________________________________________________
presente
parla tu
temi tu
senti tu
parli egli
tema egli
senta egli
parliamo noi
temiamo noi
sentiamo noi
parlate voi
temete voi
sentite voi
parlino essi
temano essi
sentano essi
Infinito
__________________________________________________________________
presente
parlare
temere
sentire
__________________________________________________________________
passato
avere parlato
avere temuto
avere sentito
Participio
__________________________________________________________________
presente
parlante
temente
sentente (senziente)
__________________________________________________________________
58
passato
parlato
temuto
sentito
Gerundio
__________________________________________________________________
presente
parlando
temendo
sentendo
__________________________________________________________________
passato
avendo parlato
avendo temuto
avendo dormito
congiuntivo, e nella seconda, terza singolare e terza plurale dellimperativo (tutte le altre
forme sono identiche a quelle di dormire).
Seguono questo tipo di coniugazione con -isc- i verbi: abbellire, abolire, aderire,
agire, alleggerire, capire, chiarire, colorire, colpire, concepire, conferire, contribuire,
costituire, costruire, dimagrire, diminuire, ferire, fiorire, fornire, garantire, gradire,
guarire, impazzire, ingrandire, innervosire, inserire, intimorire, irrigidire, istituire,
istruire, percepire, preferire, proibire, reagire, restituire, riunire, scolorire, scolpire,
seppellire, smarrire, smentire, sostituire, sparire, spedire, stabilire, stupire, subire,
suggerire, tradire, trasalire, trasferire, ubbidire, unire, usufruire, zittire etc.
60
Limperativo ha forme proprie solo per le seconde persone. Per le altre tre
(per la terza singolare e per la prima e la terza plurali) si usano le corrispondenti
forme del congiuntivo presente (congiuntivo esortativo).
Il comando nella forma negativa si esprime:
con non seguito dallinfinito per la seconda persona singolare:
Non cantare!
con non seguito dalle forme dellimperativo positivo per tutte le altre persone:
Non canti!(egli)
Non cantate! (voi)
Non cantiamo! (noi)
Non cantino! (essi)
Per la seconda persona singolare, i verbi essere, avere, sapere e volere hanno una
loro forma di imperativo: sii, abbi, sappi, vogli.
Le altre persone sono mutuate dal congiuntivo presente:
essere: sii, sia, siamo, siate, siano;
avere: abbi, abbia, abbiamo, abbiate, abbiano;
sapere: sappi, sappia, sappiamo, sappiate, sappiano;
volere: vogli, voglia, vogliamo, vogliate, vogliano.
BIBLIOGRAFIA DI BASE
Elena Prvu, Morfologia italiana, Bucureti, Editura Didactic i Pedagogic,
2003, pp. 107-184.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di
linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 305-381.
Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Grammatica
italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Bologna, UTET Libreria, 1989, pp. 379486.
TRACCIA PER LA VERIFICA FORMATIVA DEI CONTENUTI
1. Come si costruisce la forma passiva del verbo?
2. Cos il passivo con il si passivante?
3. Descrivere luso dei verbi ausiliari.
4. Descrivere luso dei verbi servili.
5. Descrivere luso dei verbi causativi.
6. Specificare quali sono i tempi dellindicativo e come si usano.
7. Specificare quali sono i tempi del congiuntivo e come si usano.
8. Specificare quali sono i tempi del condizionale e come si usano.
9. Definire cos limperativo e come si usa.
10. Spiegare cosa sono i modi indefiniti, indicare quali sono e come si usano.
68
UD 6. Lavverbio
In questa unit didattica si descrive la morfologia dellavverbio, la parte
invariabile del discorso che si aggiunge a un verbo, a un aggettivo, a un nome o a un altro
avverbio per modificarne, qualificandolo o determinandolo, il significato: Il treno partir
sicuramente in orario. Pu inoltre modificare anche unintera frase: Forse non verr alla
festa.
6.1. Classificazione degli avverbi
6.2. Gli avverbi di modo
6.3. Gli avverbi di luogo
6.4. Gli avverbi di tempo
6.5. Gli avverbi di giudizio
6.6. Gli avverbi di quantit
6.7. Gli avverbi interrogativi ed esclamativi
6.8. Gli avverbi presentativi
6.9. I gradi dellavverbio
71
grado comparativo
grado superlativo
meglio
peggio
pi
meno
maggiormente
ottimanente / benissimo
pessimamente / malissimo
moltissimo
minimamente / pochissimo
massimamente / sommamente
BIBLIOGRAFIA DI BASE
Elena Prvu, Morfologia italiana, Bucureti, Editura Didactic i Pedagogic,
2003, pp. 186-197.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di
linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 382-401.
Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Grammatica
italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Bologna, UTET Libreria, 1989, pp. 487514.
75
UD 7. La preposizione
In questa unit didattica si descrive la preposizione, cio la parte invariabile
del discorso che serve a precisare i rapporti sintattici esistenti fra le varie parti della
proposizione o fra la reggente e una subordinata.
7.1. Classificazione
7.2. La preposizione di
7.3. La preposizione a
7.4. La preposizione da
7.5. La preposizione in
7.6. La preposizione con
7.7. La preposizione su
7.8. La preposizione per
7.9. Le preposizioni tra e fra
7.1. Classificazione
In italiano, le preposizioni si suddividono in tre categorie: preposizioni proprie,
preposizioni improprie e locuzioni prepositive.
Le preposizioni proprie sono quelle che possono essere usate solo con il valore
di preposizione.
Litaliano ha le seguenti preposizioni proprie: di, a, da, in, con, su, per, tra o fra.
76
7.2. La preposizione di
La preposizione di (pu elidersi davanti ad altra vocale, in particolare davanti a i:
dinverno, dun tratto, daccordo) specifica la parola che segue nel senso pi ampio.
La preposizione di pu introdurre i seguenti complementi:
specificazione: Il trasporto dei mobili costato pochissimo.
denominazione: La citt di Cartagine era ricca e potente.
appartenenza: Questo libro del mio collega.
materia: Non mi piace la torta di mele.
argomento: Non fa che parlare di sport.
mezzo e strumento: indispensabile nutrirsi di pane.
qualit: Luigi un uomo di grande generosit.
il complemento partitivo: Alcuni di noi partiranno subito.
causa: Si pentito subito delle parole dette.
modo o maniera: Siamo arrivati di corsa.
tempo: Mi piace studiare di notte.
colpa: Luigi accusato di truffa.
pena: stato multato di diecimila euro.
moto da luogo: Esco di casa molto presto la mattina.
moto per luogo: Ogni giorno passo di l per arrivare prima.
moto a luogo: Vado di qua.
stato in luogo: Rimango di qua.
origine, provenienza: Sono di Craiova.
fine, destinazione: Questo ti serva di esempio.
limitazione: Veloce di riflessi.
abbondanza: Ho portato una valigia piena di roba.
privazione: un ragionamento privo di logica.
et: un giovane di diciotto anni.
stima: Un uomo di valore.
prezzo: Il costo di quindicimila lire molto basso.
quantit o misura: Un pacco di dieci chili.
paragone: Marco migliore di te.
predicativo del soggetto: sempre considerato di ottimo esempio.
77
7.3. La preposizione a
La preposizione a (davanti ad altra vocale, in particolare davanti ad a si pu avere
la forma ad, con d eufonica) indica la direzione di un movimento, sia reale sia figurato, o
il punto di arrivo del movimento. pure la preposizione specifica del complemento di
termine (che in romeno ha come corrispondente il complemento indiretto in dativo).
La preposizione a pu introdurre i seguenti complementi:
termine: Porter i tuoi saluti a mio padre.
stato in luogo: La mia famiglia vive a Craiova.
moto a luogo: Mario andato a Firenze.
distanza: A 200 metri c una curva pericolosa.
tempo determinato: Ci vediamo alle sette.
modo o maniera: Sa tutto a memoria.
mezzo: sufficiente scrivere a penna.
causa: Al grido improvviso, si spavent.
et: Leopardi mor a trentanove anni.
qualit: Viaggio in uno scompartimento a sei posti.
limitazione: A mio giudizio laffare non si concluder.
fine: La domenica vado a pescare.
vantaggio o svantaggio: La pioggia utile alla natura.
prezzo, misura: Vendo tutto a diecimila lire.
pena: stato condannato ad una lieve multa.
distributivo: Entrate a uno a uno.
predicativo del soggetto: Luca stato scelto a guida della scalata.
predicativo delloggetto: Preferisco Luca a guida di questa impresa.
Seguita da un infinito, pu introdurre le seguenti subordinate implicite:
causale: Hai sbagliato a non venire sabato.
finale: Verr di persona a salutarti.
temporale: A sentirlo dire cos, non ci ho visto pi.
limitativa: A guardarlo, sembrerebbe perfetto.
condizionale: A pensarci bene, non ha tutti i torti.
relativa: stato lunico a riuscire nellimpresa.
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7.4. La preposizione da
La preposizione da indica un concetto di provenienza, di distacco e
allontanamento, sia reale sia figurato. pure la preposizione specifica del complemento
dagente.
La preposizione da si elide solo in pochi casi: dora in poi, daltronde, daltro
canto. In altri casi si unisce alla parola che segue raddoppiandone la consonante iniziale:
da bene dabbene, da vero davvero, da capo daccapo ecc.
La preposizione da pu introdurre i seguenti complementi:
agente: stato mandato da Paolo.
causa efficiente: stato abbagliato da una luce.
causa: Carla piange dalla gioia.
moto da luogo: arrivato mio cugino da Milano.
moto a luogo (luogo animato): Arrivo subito da te.
moto per luogo: I vigili del fuoco sono passati dalla finestra.
stato in luogo (animato): Abito dai miei.
separazione: Le Alpi separano lItalia da vari stati europei.
allontanamento: Carlo non riesce a staccarsi da quegli amici.
origine e provenienza: La lingua italiana deriva dal latino.
tempo continuato: Non vedo Mario da due anni.
mezzo: Io giudico le persone dai fatti, non dalle chiacchiere.
fine: Ho perso gli occhiali da vista.
qualit: un ragazzo dallaspetto imponente.
limitazione, per indicare menomazioni fisiche: Luigi zoppo da una gamba.
stima, prezzo: Ho acquistato un appartamento da duecento milioni.
modo: In ogni occasione sa comportarsi da signore.
la condizione, let in cui si trova o si trovava un individuo:
Da bambino ero uno scapestrato.
predicativo del soggetto: Paola ha parlato da persona sincera.
predicativo delloggetto: Mi hanno trattato da persona sincera.
Seguita da un infinito, pu introdurre le seguenti subordinate implicite:
consecutiva: stato tanto abile da rimontare e vincere la partita.
finale: Dammi qualcosa da mangiare.
limitativa: I problemi di geometria sono divertenti da risolvere.
relativa: Ho un vestito da smacchiare.
La preposizione da serve anche a formare:
locuzioni prepositive: da parte di, fuori da, fino da, di qua da, di l da, eccetto da ecc.;
79
7.7. La preposizione su
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BIBLIOGRAFIA DI BASE
Elena Prvu, Morfologia italiana, Bucureti, Editura Didactic i Pedagogic,
2003, pp. 199-208.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di
linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 402-424.
Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Grammatica
italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Bologna, UTET Libreria, 1989, pp. 327357.
UD 8. La congiunzione
In questa unit didattica si descrive la congiunzione, cio la parte invariabile
del discorso che serve a collegare due parole di una proposizione coordinandole, oppure
due proposizioni coordinandole o subordinandole.
8.1. Classificazione
8.2. Le congiunzioni coordinative
8.3. Le congiunzioni subordinative
8.1. Classificazione
a) Rispetto alla loro forma, le congiunzioni possono essere:
semplici, se sono formate da una sola parola: e, o, n, ma, se, come, che, anche,
quando, mentre, per, quindi ecc.;
composte, se sono formate dalla fusione di due o pi parole: cio, perci,
oppure, poich, affinch, sebbene, neanche, nemmeno, neppure, nondimeno ecc.;
locuzioni congiuntive, se sono formate da due o pi parole scritte
separatamente: visto che, in quanto a, dal momento che, di modo che, ogni volta che,
anche se ecc.
b) Rispetto alla funzione sintattica, le congiunzioni si dividono in:
congiunzioni coordinative o coordinanti, quelle che uniscono proposizioni o
parti di proposizione sintatticamente equivalenti:
Mario e Giorgio frequentano la stessa classe.
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BIBLIOGRAFIA DI BASE
Elena Prvu, Morfologia italiana, Bucureti, Editura Didactic i Pedagogic,
2003, pp. 210-214.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di
linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 425-431.
Luca Serianni (con la collaborazione di Alberto Castelvecchi), Grammatica
italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Bologna, UTET Libreria, 1989, pp. 359365.
85
UD 9. Linteriezione
In questa unit didattica si descrive linteriezione o esclamazione, cio la parte
invariabile del discorso che esprime in forma immediata un sentimento, uno stato
danimo, una preghiera, un saluto, un richiamo.
8.1. Classificazione
8.2. Le interiezioni proprie
8.3. Le interiezioni improprie
8.1. Classificazione
In italiano, le interiezioni si suddividono in tre categorie: interiezioni proprie (o
semplici, o primarie), interiezioni improprie (o secondarie) e locuzioni interiettive (o
esclamative).
Le interiezioni proprie sono quelle che hanno sempre e soltanto la funzione di
interiezione
Le interiezioni improprie sono parole che appartengono comunemente ad altra
categoria (nomi, verbi, aggettivi, verbi, avverbi ecc.) usate come interiezioni per diversi
scopi.
Le locuzioni interiettive sono gruppi di parole che assumono valore esclamativo:
Santo Cielo!, Per carit!, Dio mio!, Per lamor di Dio!, Al ladro!, Al fuoco!, Ci
mancherebbe altro!, Porca miseria!, Siamo fritti! ecc.:
Uh, Santo Cielo! Ho dimenticato la pizza in forno!
Mamma mia, che spavento!
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BIBLIOGRAFIA DI BASE
Elena Prvu, Morfologia italiana, Bucureti, Editura Didactic i Pedagogic,
2003, pp. 216-217.
Maurizio Dardano; Pietro Trifone, Grammatica italiana. Con nozioni di
linguistica, Terza Edizione, Bologna, Zanichelli Editore, 1995, pp. 432-434.
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Domande di riepilogo
1) Domande di riepilogo per il primo semestre
1. Indicare le forme e gli usi dellarticolo determinativo.
2. Indicare le forme e gli usi dellarticolo indeterminativo.
3. Come si usa larticolo con i nomi di persona?
4. Come si usa larticolo con con i cognomi dei personaggi famosi?
5. Come si usa larticolo con i nomi geografici?
6. Definire larticolo partitivo.
7. Indicare le forme delle preposizioni articolate.
8. Come si classificano i nomi secondo la forma?
9. Come formano il femminile i nomi maschili in -o?
10. Come formano il femminile i nomi maschili in -a?
11. Cosa sono i nomi indipendenti?
12. Cosa sono i nomi di genere comune?
13. Come si forma il plurale dei nomi maschili e femminili in -a?
14. Come si forma il plurale dei nomi maschili e femminili in -o?
15. Come si forma il plurale dei nomi maschili e femminili in -e?
16. Quali sono i nomi invariabili?
17. Illustrare il gruppo dei nomi con due forme di plurale.
18. Come si forma il plurale dei nomi composti?
19. Quale deve essere la posizione dellaggettivo qualificativo?
20. Quali sono gli aggettivi qualificativi invariabili?
21. Come si forma il grado comparativo degli aggettivi?
22. Come si forma il grado superlativo degli aggettivi?
23. Cosa sono i comparativi e i superlativi organici?
24. Indicare le forme e gli usi degli aggettivi possessivi.
25. Indicare le forme e gli usi degli aggettivi dimostrativi.
26. Indicare luso degli aggettivi indefiniti qualunque, nessuno e tutto.
27. Indicare le forme e gli usi degli aggettivi interrogativi.
28. Descrivere ed indicare luso dei pronomi personali soggetto.
29. Descrivere ed indicare luso dei pronomi personali complemento.
30. Cosa sono i pronomi allocutivi e come si usano.
31. Descrivere ed indicare luso dei pronomi personali riflessivi.
32. Descrivere ed indicare luso delle particelle ci e vi.
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