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L'OSSERVATORE ROMANO

ABBONAMENTI1982

oL'Oll8El\VATReftOMAllO.
~UMERlINTERNI.ll_.

~rDonl1Jt I~

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libbf.InamentI: J494 ~._

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CENlIWl! VA_.

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VATICANOE ITAUA.

POLlTlCO RELIGIOSO

CumulltJvo
ElTEWO {vtt
OUotkl!

. m.rx

tecnlclil

VA.

UNICUIQYE

SUUM

NON

pUBLIEr.

Via Giotto. 36

Tarlffe comm

L 36000 . OCCB'. L. 45.000 llnanzlarla

....

legBle sente o concorsl

90.000
''''00
109.000

400

BO.OOO

Copia arretrata

L. 102.000 par modulo (m/m 42>(43) rodezlonBlo L. 1.350 B mlm

neorologlo

Gradualit

e conversione

menti, nel modo in cui vengono ac-

coltl nell'Antlco Testanlento e cornrnevtendetati


.1Wl,;~o".
wntel"lJlll. ._tale
. nza ~e11!' fecie. B!so~bbe
a questo "pW\w'llOlfe1nia.rel-
su
ognuno. der comafulaniiltf dUa legge mosatea e del .Nuovo Testamen
to per mettere
in riUevo come
cascunn di essl rlveU qualcosa dell'agire di Dio, e come l'azlone dell'uomo conforme a questa votont reallzzl in tal modo la vocazlone a divenire flgU dl Dio: Allora
la vostra rlcompensa sar grande;
e vol sarete figlJ dell'Altlssimo, perch buono con gU ingrati e coi
esttlvi. Slate dunque mlserlcordio81 come miserlcordioso
il Padre
vostro (Le 6, 35-36). Tale in ef
fetti l'alta dignit. della Legge.

Si pub parlara
di gradualit
nella rivelazione
della legge?

:O~

, Resta la Scrittura stessa a testimoniare


che, aIl'interne
dell'atto
della Rlvelazlone che fa la storla
dei monde, l'assoluto dell'Alleanza
che fonda la dlgnit dell'Uomo
come in divenire, in cammino. Una
generazlone, un'attesa e un complmento (Rm 8, 22). Gluntl a. questo
p~to
della nostra rifiesslone posSIamO ora collocare proprlamente
quella che potremmo deflnlre leg.
ge cli gracluallt.

Primo approccio
antropologico

Si tentati, effettivamente,
di
penssrlo se' 81 considera la diver
~It delle \ISlillZEl e delle norme che,
m epoche successive e in condIzioni diverse, furono quelle del Popolo di Dio. Non si possono enu
merare le varlazionl e le evo1uzioni avvenute all'interno delle norme
glurldlche, delle prescrlzioni e della usanze. Tuttavia, l'Ides di un'evo1l!Zi0ne in via di un sempre maggrole perfezlonamento
proviene da
un a priori fllosofico che ha caratterizzato lWl XIX secolo - e taivoila sagna ancora - la tanto cri
ti"." bibUca quanto l'etnologla e le
SClenze ad essa connesse: storla
delle reUgioni, storla delle cultu
re ooc. Questo a priori, almeno ln
teologla, non pub esistere. Uns lettura pill rlgorosa dei testo stesso,
spogllata di questi presuppostl fllosQfici, sar magglormente in grado
di accogllere i risultati di uno studio crltlco che metta in luce le dif
ferenze delle sftuazionl
cultura1l
ma che, allo stesse temPO(llffeTfni
che, teologlcamente,
la totaUt dei
cont;enuto
data fin dall'Jnfzlo. La
stona santa non consiste n neUa
generazlone
dello spirlto assoluto
n nella genesi della verlt della
legge. La storla consiste nella Uberazione dello splrito dell'uomo e
nella sua redl!ll2fone perch possa
acdere al pieno possesso di cib
che, fin daU'lni2lo, la mlser1cordia
di Dio, che si concede a lut, vuele
donargli senza riserve.
Al princfplo - commentavano
Padrl - il Princlplo, ossia Il Verbo, nella sua totalit. Tutta la rivelazione si comple, per la prima. vol
ta, nella Creazione. Ed a questa
10glca, presente ln tutti gli scrltti
dell'Antico Testamento,
che Ges
stesso si rlferlsce in Mt 19,1-8, testo
che Giovanni Paolo II commenta
apo.tollca,
p. 13.
neU'Esortlone
Posslamo cltare ad esemplo 1'01>bUgo di consegnare un Ube1lo di
ripudio ad uns donna rinviata, come scrUto in Dent. 24, 1, par par.
lare di una gr~uaJit
della legge
(che non ragglunga la sua pienezz&
se non attraverso
CrIsto?) Ges
stesso rlsponde tutto il contrario:
egli indica Il Princlpio
della
ft Legge
cio 1 prlmf due capltoli
della Genesi che presentano l'uomo
come creatura di Dio e la legge
d'amore data alla coppla (per r1fIutare l'oblezlone par la ft durezza di
cuore.)?

Uns prima considerazlone


non
astrae dal penslero dei Padrl dei
Sinodo n dall'Esorta2lone
apostollca; essa integra un fatto antropologico: la cresclta di una person .
llt urnana, tenendo conto tanto
delle rlcchezze quanto delle terlte
talvolta irrimediabUl
e, sul piano
collettlvo,.1a costrizlone dei pesI e
delle esperlenze di uns cultura e la
sua assimllazione
trarnlte la forza
dei Vangelo e la verlt della fede.
Questa conslderazione
concreta
dell'uomo nell'ambito della sua COndIzlone storica permette
al Papa
di Ulustrare uns pedagogla concreta della Chiesa, sempre legata e mai
separata
dalla sua dottrina.
EglJ
enumera le condlzlon! urnane psi
cologiche, morali e spirltuaU ch;
la Chiesa, con reallsmo e saggezza
non senza sforzl tenacI e coraggla:
si, deve contrlbulre 'a creare.
. In numerosi passaggl dell'Esorta.
Zlone appare cosl la prospettiva
concreta corporale e pslchl, affett!va e razionsle, deU'evoluzione del.
1uomo sagnata da11a sua storla, dalle relazioni farnl1lari, dal suo lnserimento in uns cultura. Par accogJie.
re la norma morale blsogna dap.
prima vOlere, quindi lmpegnarsi
a porre le condlzioni nl!C\lSSllrle per
osserva!"e questa
nonna (Fam.
consortlo p. 34, 4). Lo stesso vale
par le realt collettlve: Cosi _
scrlve Giovanni Paolo II - si svi.
luppa un processo dinamico, che
avanza gradualntente
con la pro.
greslli:v a integrazione
dei doni dl
Dio e delle esigenze dei suo amore'
definftlvo ed assoluto nell'lntera vi.
ta persona1e e sociale dell'uomo
E' perclb nece:ssarlo un canuninO
pedagoglco dl cresclta atflnch 1
singoU fedeli, le famiglle ed 1 popoli, anzI la stessa civUt, da cib
che hanno gi accolto dei Mistero
dl Cristo siano pazjentemente
condottl oltre, glungendo ad uns conoscenza pi rlc e ad una integrazione pl piens dl questo Mi.
stero nella 10ro vlta (Esortazione
apostoUca p. 9). Riprendendo alou.
ne frasi tratte dalle Proposlzioni
dei Slnodo, il Papa esaUrisce il contenuto possIbile della noziene dl
graduallt? Pub, questo, riassU1llt'rsi ne! confronto - nell'amblto del.
la storla di ogni uomo e delle so.
ciet - tra la rivelazlone della gra_
zia da una. parte e, dall'altra,
le
realt wnane attraverso
le quali
si costrulsce poco a poco uns esi.
stenza vissuta crlstlanamente?
Che signlf1cato ha la pedagogla
della ChIesa in rapporte a questi

Il termine Cl gradualit " usato dal


Sinodo dei Vescovi tenuto a Roma
dal 26 settembre al 25 ottobre 1980,
ha sorpreso il grosso pubblico, e a
ragione: in francese un neologismo proprio come 10 gradualitas
in Iatino ... Questo vocabolo nuovo
che potrebbe tradurre
Il francese
cheminement.
ha consentito di mobllitare un gran numero di idee.
di dati e di esperienze legati alla
situazione storica della creatura di
front.e al sua Creatore e Redento
re. E ln tal modo ha permesso di
conferire
un'autentica
dimensione
teologica alla rlflesslone etlca alimentata
dalle varie esigenze - a
volte apparentemente
contraddtttorie - derivanti da culture e civilta diversissime
in cui le singole
Chiese vivono della Parola deI ensto nell'ubbidienza
allo Spirito.
Mi limiterp pertanto ai soli testi
accessiblli e, fra questi, ai testi che
menzionano
la gradualit
0 anche la legge della graduallta ,
cio:
1. Le 43 Proposi2ioni dei Sinodo
consegnate al Santo Padre (Docu~~~f~tion
catholique,
7 glugno

dail antropologlcl? La Chiesa resterebbe essa stessa ad uns taIe di.


stanza dall'uomo
e dalle diverse
culture che ne compongono le 8()0
ciet !n modo da poter regolare le
propne eslgenze con uns indifferen.
ZR
da spettatore
disimpegnato?
Quando essa si aUtodefinisce educatrlce e madre (Esort. apostolles p. 33) non si riferlsce ad uns padagogla astratta?
Cib evidenternente
significherel>he troncare in maniera dannosa li
pensiero dei Padri dei Sinodo e del1'Esortazione apostollea.
In questa prospettlva, che rltengo
indifendlblle, uns pedagogla della
gradua.Ut. si limlterebbe, in effetti, ad un apprendlstato
Iabonoso
e. lIJdulgente. Al limite la pec!agogla
diverrebbe
un pure a.mrnaestra,!!.lIll!t9:.~,.~~,te,.Jler.~ulslzloni~ve,
el
mentllla ~.
CltruendQ mec'clsml ht!'jS~W\'rl\r$Sate
da uno 1!tato suppoato infrtore ad
une stato supposto superiore'
per
l'acqulslzione
del sapere si t~atterebbe, ad esempio, di passare dallo
stato di ignoranza allo stato di
conosnza; per l'apprendistato
della volont, dallo stato velleltarlo
allo stato di volont ferma e decisa; e, sul piano morale, dallo stato
di non conformit
alla Legge ad
uns progressiva acqulslzione di abitudIni conformi alla Legge. Tale
sembra essere, dei resto, la nozlone
corrente dl pedagogla: il pedagogo
sar reputa.to tanto pl abile ed
efficace, quanto pi avr dato prova di tutti gli artiflci di cui capace. Ne constatiamo
ogni giorno
il numero sempre crescente, il parlcolo e III vlolenza che rappresentana.
Ma un buon pedagogo, per non
spaventare i suoi allievi, rlterr 1
glttlmo non rivelar loro di colpo
le difflcolt che li attendono
n
l'lmportanza
delle scopo da' mg
glungere. Questo modo assai diffuso di concepire la pedagogia ap.
pare pertettamente
pelagiano. Esoo
non corrlsponde
al rlsvoltl antropologico e teologlco su cul interviene il rlchiamo della Chlesa ad
uns pedagogla conforme alla legge
dellagradual~.~randarepfua
fondo, abblamo blsogno ora di ri.
prendere queste due nozioni dl padagogla e di progresso, l'una e l'al.
tra alla luce della Rivelazlone.

2.

-----

JEANMAlitIE

deI

per la conclusione

Nozione casistica

o concetto

teologico?

Se ci atteniamo

ai resoconti de).
la st,,:InPR, la gradualit
potuta

ap~arIre

come un concetto

log~a. !l'loraIe, pi esattamente


caslstlCR! B~en~ la funZone

di teo-

della

di ri-

solvere Il dlvano - spesso sottoli.


neato .da~li interventi dei Padri du.
rante II Smodo - tra l'ideale crist" .
no della vit. famillare e 10 sta~~
r~ale ,d~l costumi nelle varie socie.
ta. Simlle stato, dei resta sovente
sanzlOnato dalle legislazioni ci T
tende a m~nifestarsi
alla coscie~lz~
della magglor parte delle popolazio.
nI cOlnvolte, come nonnativo e contemporaneamente
conforme ad una
s~a

LUSTIGER

ArciVesC01l0

Omelia

VI Sinodo dei VescolJ pronunclata


da. Papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre nella Cappella Sistina (precisamente il paragrato 8).
3 Lettera inviata dal Cardinale
Ratzinger al clero dell'archidiocesi
di Monaco (precisamente
la prima
parte intitolata
Significato
della
fede, segni dei tempi, via della gradualit i.
4. E infine l'esortazione
aposteliea Famillaris
consoruo,
precisamente al paragrao
9 dove la parola gradualit compare nel titolo
e ai paragrafi
33 e 34 che citan~
un passo dell'omella suaccennata.
Le considerazioni
che seguiranno
banno unicamente
l'ambizione
di
un'esplicitazione,
parziale. di tali
testi.

(continua)

700

L 1.500 8 paroi.

Mercoledi 21 GennaiG 1982

Gradualit

e conversionc

gnore Dio vostro, sono santo dice il Levitlco (Levitico 19, 2), Siate pertettl come pertetto li Padre vosero celeste (Mt 5, 48) commenta Ges.
Il fondamento della Legge oostitulsce un appello all'uomo ad agi
re umanamente
come Dio agisce
divlnamente, ad agire nell'uomo nella maniera stessa con cui Dio agiBee in Dio. L'uomo unlto a Dio
dal suo stesso aglre proprio come
10 tramite l'offerta di adorazlone della sua esistenza operata dal
culto,
Uno studio attento dei eomenda-

.....

50""
10.000

IN MARGINE ALL'ESORTAZIONE APOSTOUCA


SULLA FAMIGLIA / 6-1

Facilmente
rlconoscibile
qui
l'espresslone che designa il CUOre
di pietra di cul parla il profeta
e che il donc dello Spirlto sostltuir con un CUore dl carne finalmente in grado di conoscere e mettere ln pratica
comandamenti
(Geremla 31, 31-34).
Ges stesso ne1 Discorso della
Montagna, il Suo commento
a.Ue
prescrizloni della Legge, mentre indlscepoU
alla
santit
pl
pero
vita
f<:tta. sottollnea con un vlgore Inau,
dito (Mt 5, 17-20) questo assoluto
della Legge, data da Dio, che tocca la natura umana fin nel pl intlmo al punto che l'uomo che agir
seconde la volont di Dio aar colui
che rivela la Gloria. di Dio (Mt 5
14-16). Ges stesso .Ia luce dei
mondo s perch ademple pertett amen la volent del Padre. Egil
laperfezlone
.della Sua obbedlenza
j9t FigUo, la Legge compinta e il
dOiD.!llmento delJli'-Legge, 'nelquale
e attraverso fi quale glluomini p.
f~~~
volont deI Padre che

Trimestra

.000
43.000

onInarf->

CITTA' DEL VAnCANO

Anno CXXII N. 21 (36.906)

35'"

74.000

Cumulatlvo

Copia
20.45 Mllano . Toi., 02{4697051 . Ulf. dl Roma, Via dellB Conclllezlon 22 Tel. 06/6547241

SBmestre

".000

l'OsservataredUa ~I~.

PRAEVALEBUNT

~~S~O~a=~~~:~1
(~B't:
PUBBLICITA, Socletll S Paolo

Amw.

.l.

0u0tldI
L"Osll~di.H.~e~

" DclmInIcIt-:348f

t5 . UpDgraftI: 3884 . dlredone

:nBt . ammTnlitru.:3348 3281 .,dlflUltone.:mi

GIORNALEQ!)OTIDIANO

raglOne.

P.eT contraccOlpo,

eSl~enze morall
~hIe~a semorano

cll Parlgt

presentate
inaccessibili

le

dalla

anz'
Quest~
lrrag~Onevo1i 0 inumane.
confbtto,
frequentemente
vissuta
q~ale. drarnma di coscienza, cambIa dl terreno seconda le culture:
pel' re?der~e.ne conta sufficiente

scorr:le g~l mterventi dei Padri si.


paesi progrediti, in par~
t.lColare, lD. quel1i occidentali di cu]~
tura crIstiana, il contrasta
tra la
~odaIJ. ~eI

lei?:ge. (coneepit.a come "teoria


a
prIOn )), ~ 1 costumi
legittimat.i
(conc~plb come
pratica risultante dal fattf li) esplode specialment.e
a proposlto della regolamentazione
dell~ ?a..c;ctte e dall'uso dei contrac.
cettIvl: In ,aUri continenti la causa
esploslva nguarda la natura dei ma.
t~unomo monogamico
e jndissolu~
bIle paragonato ad aItre concezioni
che hanno Origine da antiche cul.
ture. Certo. come ricorda l'esorta.
ZlOne apostolica
(paragrafo
5), il
dlscermmento
evanp;elico della Chie.
sa ha una fonte diversa dall'" opio
nIOne della maggioranza ,
'
Ma, davanti a una contraddizione
deI genere, la gradualit non offri.
rebbe per Caso una soluzione di
co~od?'? ,P1!-rmantenendo
il rigore
deI prmCl~l, e8sa potrebbe legitti~
maT:- ~Ol~l compromessi
con le si.
tuazlOm dl fatto. La Storia non in.
seg~a fors~ la lentezza plurisecolare
denevolu~lOne
dei costumi? Solu.
ZlOne pratIca quanto misericordiosa
un accomodaf!1~nto con la legge ren~
derebbe. I;0sSlblle la vita cristiana
ad uomml e donne che, altritnenti
verrebbel'~ a ~rova'rsi sia privati dei
sacram~ntl,
Sla scoraggiati da esi.
genze rltenute incomprensibili
e di.
sumane. ,~e1J8. nuova nozione di
~rad'!lalIta si potrebbe allo1'a. seo.
prIre Il fondamento teorico di una
pastorale
pi realistiea.
. Senza alcun dUbbio, una simile
1l1tery~etazlOl1e casuistica della gra.
dualzta pm; ha Inancato di incom.
bere. SUl dlbattiti. In diversi inter.
ventl,. e anche nella sua omelia per
la chlUsura. dei Sinodo (ripresa al
paragrafo
34. dell'esortazione
apostoh~a Famtlzans
consortio),
Gio.
vanm P,aol~ II stima in l'eal t
n~cess~.rJo., l~ un capovolgimento
dl nozlonl, dl escludere ogni gra.
du(it
dalla legge. La legge non
pua essere Che riconosciuta,
volu.
ta e amata. tutta inters dal Creden.
te.: essa, mfatti. rivela la volont di
DIO ~ ne esprime
la saggezza, Gio.
vanm ,Paolo r,I i.ntitola il paragrafo
9 de,Il,esortazlOne apostolica ({Gra.
dualIta ,e, conversione n. Pel' lui la
gradualtla.
ben lungi dall'interpreta.
(

re una nozione casistica, interviene


nel numero delle considerazion! pi
alte e pi unlversali sul destino morale dell'umanit e della famiglia alla luce della rivelazione cristiana. E
sar. richiamata di nuovo nei paragrati 33-34, a proposito
della trasmissione della vita, per servire a
definire il mole della Chiesa educ~tric:e e madre dei eoniug ~ difficolt, e per tracciare l'ltinerario
morale degli sposi,
Leggendo attentamente
i test! citati. non si pub non costatare la capitale importanaa
teologica
e spiri
tuale dei concetto di gradualit
che
riunisce in uno stesso termine al
cun! complessi dati della fede. Es
so descrive infatti la condlzione storica della ragione e dei comportamente deIl'uomo, condzione storica
che prende certo tutta la sua dimensione dalla rivelazione dell'economia della salvezza, ma che gi
anche inscritta in una determina.zione biologiea cui la nascita la creseita e la morte imprimono' un segno; e 11011 mena inscritta ln una
situazione sociale misurata dalla du ..
rata e resa feconda soltanto ne!l'
ambito di una cultura e di costuml
t.emporali. La gradualit racehiude pure moltepltci significati, particolarments
quello d'itinerario.
L'
itinerario che Dio fa percorrere
al
suo Popolo e che la Serittura descrive; ed anche l'itinerario dei discepoli che seguono il Cristo I'itinerario, infine, della crescit.a Individuaie e collettiva, nella pe'rseve.
ranza mediante la fedelt al dono
della grazia. Torneremo
su questo
punto. Ma occorre prima sottolineare due preliminart.
In primo luogo l'introduzione della gl"adualit
mettemaggiormente
in risalto che essa non determina
un oncetto univoco. Tale nozione
consente
di definire chiaramente
sotta quale l1LCe si consideri la reaI
Ut della. fa.milia. cosi' come le esigenze che Dio le propone e i mezzi

;'c-

c0-"i~:c""r!o~";

,,'

,1cl

<-"tto

punto di vista dell'uomo nella sto


ria, posto egli stesso sotto 10 sguardo dei Creatore il quale si rivela
alla. sua crea.rura. La ragione UInan~ cUi la Chiesa fa appello, rest.a,
dl fatto quella di un UOmo pecca
tore e graziato, situato in una reIa
zi.one storieR con il SUD Creatore e
Redentore. Non si tratta dunque deI
la raglOne astratta n di un uOlno
in s per s. Si tratta dell'uomo
c~:mcret?~ il fine e il volta deI quale
CI appalOno finaJmente in verit so
!o nel Cristo Redentore. Quest'uomo
e colto nella. sua. condizione storica.
quella conoscluta. dal suo corpo
inscritt.o egli stesso nella durat~
e nel divenil'e. L'uomo c08i consi
derato 110n potrebbe raggiungere ]'
assoluto di Dio e quindi del1'esigell~
za n:t0rale,. che in questa esperienza.
stortca; lUI stesso diviene il luogo
della R:edenzione e della santit. co
me prnna era diventa t.a il Iuogo
deI peccato e della morte.
Da cio un seconda pre1iminare~
questo punt.a di vista permette al
m~ssaggio deI Sinodo,.e ugualmente
a~l esortaZlone apostolica. di lasciar~
SI pervadere
dal grande soffio ct'
entusiasmo e d'alnore divino che af
ferra l'uomo concreto e 'le nostre
reali societ malgrado la 101"0 incompren~ione e i 101'0 rifiuti, e di l'en
dergli, c,on la fede, la possibilit
pratica di elevarsi a quelle esigen
~ morali cui l'uOlno non pub ril1un~
Clare se llon vuol perdere se st.esso.
Etale .esigenza, lungi dall'apparire
SchIRCCIante
e arbitraria.
si riceve
lungo un cammino di grazia come
una. liberazione e una speran'za,

***

" La ,legge dei Signore perlet.


t.a. e 1 amma conforta... Le nornle
c:te1 SIg~Ore sono vere. gl'inesperti

~an savl. Son retti i decreti dei Si.


o~?re e alll.etano il cuore, Son chia,
1'1 ~ prece~tl deI Signore
e dan luce
agli occhl)l (Salmo 19, 8-9).
, (~I t~oi ~~ttami son la mia de.
ilf~~'24~. miel consiglieri)l
(Salmo
La rilettura dei Salmi 19 (JB) e 119
(118) costituisce la chiave (di quanto segue) per la comprensione
deI
con~enuto
di questo
para g rafo
MDLI dl. noi avranno notato con'
quale mSlstenza Giovanni Paolo II
s~He orme della p antica tradi:
zlOne della teologia cristiana
.ri.
col~eghl tutto il discorso antr"opo.
lOglCO
(,e le, esigenze che ne derivano). al pnmi apitoli dei G
.
Questl capitoli stanno alla ~:s1.
data dal DIO di grazia e di verif~
(1 cmque Iibri della Thorah) come
Il prologo di Giovanni sta al suo
~angelo. Al ( Bereshit di Gen
l
r~sponde il (~e~ arke)} di Gi~v~n.

nI l, ,1. Questt riierimenti

permetto-

n.o dl comprendere
come la le e
sla data da Dio all'uomo affin~~
la r~-glOne SIR da esse. illuminata
e gUldata,
~'t~omo, c.rea.to a immagine e sa.
:rllglianza dl DIO. ne riceve la legge
e s~o agITe come imitazione
e
p~rteC1Pazione allo stesso agire di:
VIDO.
Slate santi perch la il Si,

.JEANMARIE
Arczvescovo

(continua

in

LUSTIGER
di Parigi

f.e1'za pagina)

--

L'OSSERVATORE
ROMANO
*L
ABBQNAMENTI

~L'OS8I!RVAJliRE"ROM'\N("
;.T"'IonI'

CENTIIAtEVATICAIJA:
_

HUMERt INTERN1;-dlrezlane redaxlon": 3f04

4lIItVkJQ

4197

~!I

L'o...rntore. della DomenI.-: 3417'


3494-4784-48821315.tlpOgrafla:3884 dIruIone tecnlea:

e9rzfonl'ln IInpe ..re:.45:&-.

~rnentI:

3$81- ammtnl8traz.:34a.3287.dtffuslolll:3921.TII,IX _

CXXII - N, 22 (36,907)

POLITICO RELIGIOSO

Curnulatlvo
ESTEFIO(vii

riopimic;t,

.,
.
onIlnarll)

OUotidleno

UNICUIQYE

SUUM

NON

L'Osservatore d~ll~ Don;.~~.

PRAEVALEBUNT

Cutnulatlvo

Copia L. 400

CITTA'

Semlltre

AM",

1982

Trimestre

ETAUA

lo.,..,~~

Qft8CYVA

;SPEDIZIONE
IN ABBONAMI!NTO
'POSTALE(GRIJIlfO.1/701
CONTO'
CORREHTE
POSTALE
N. UUOC

Anno

GIORNALEQJ)OTIDIANO

VATICANOl
Ouotldlano

DEI. VATICANO

60.000

2O.DOO.

8.

t4.000

74.000

".000

90.000

50.000

19.000

10.000

01.000

t09ooo

Copia .rretrata

Giovedi

IN MARGINE ALL'ESORTAZIONE
SULLA FAMIGLIA / 6-2

35.000

700

28 Gennaio

1982

APOSTOLICA

Pedagogia divina
e pedagogia
della Chiesa
La Tradizione sostiene in modo
massicote uns pedagogia divina, ma
in tutt'altro senso.
La pedagogia dJvina consiste niente meno che nella storia dJ un concepimento in cui si rivelano parallelamente la paternit divina e, in
essa, l'uomo stesso quale figlio di
Dio che nasee alla vlta, nuova e
originale nello stesso tempo. Questa pedagogia dlvina non consiste
n in procedimenti, n in artifici
(neppure della ragione!) e nemmeno in tolleranza dilatoria (da non
confondere con la pazienza di Dio
rivelata nella Passlone di Cristo).
Essa si realizza, dunque, nel Mi
stera stesso dell'Incarnazone,
in un
donc che culmina nella persona dJ
Cristo, IIgUo di Dio, nostro Fratel10, per il quale e nel quale solo la
condizlone dJ FigU dl Dio diviene ormal possibile agli uomini, purch
essi nascano dall'a1to attraverso 10
Splrito. Per parlare in termini reaUsUcI, blsognerebbe
dunque parlare pi propriamente
dJ nascita e
pol di crescita della vlta dJvina, l'
una e l'altra nresentt come fonti
di conflitto nef cuore di ogni umano e in seno alle societ umane in
quanta questa generazione, atto dJ
Dio stesso, smaschera le forze. ostiU che tengono l'uomo prigionlero,
allenandolo 'a se stesso, le forze
delle tenebre, del peccato, della morte da cui l'uomo stato reso llbero.
La pedagogJa dJvina, ben lungi dal
voler allontana.re Dio dall'uomo, in
attesa che egli, con le sue sole forze, pervenga all'oblettlvo
che Dio
stesso gli propane, consister,
al
contrario, in un'azione scarnbievole
di amore:queUa
per cui Diostesso
in persona, ossianel Suo Verba, si
fa uemo fino a sub!!'e l'estremo lillltl'
delI'ann!e$mento.
dell'uamo
perduto. In questo senso Dio non
-maestro semsi comporta. cme
pre lontano da! suo alUevo che Dio,
in Suo FigUo, si fa Egli stesso uomo perduto.
per salvarlo. Strappandolo alla morte Con la Resurrezione Egli elargisce a1I'uomo il do.
no deI sua Spirlto Santo che suscta in lui la vita nuova, la vit a eterna dei IIgU di Dio,
L.. pedagogia divina si identificher dunque nella storia cenereta, tntesa evidentemente come carnmina storica della potenza dello
Spirito Santo e dJ tutti i dont dei.
don a ti a
la grazia concretamente
uomini concreti in modo che essi
appalono a poco a poco trasgurati e santificatl dalla presenza di
Dio che agisce in loro. La pedagogia dJvina consister in una lotta
che Dio ingaggia nell'uomo, lotta in
cu! l'uomo riceve la sua Ubert diventando
tanto pl fondamental.
mente se stesso quanta pi radicalmente nascer da Dio e realizzer
in lu! la condJzlone dJvina ricevuta con la grazia.
Per chlarlre questo argomento, bisognerebbe a questo punto aggiungere e commentare tutti 1 passi deI
Nuovo Testamento in cui la vita dei
IIgU dJ pio viene simboUcamente
rappresentata
oon l'lmmagine
dei
concepimento; la stessoavviene
per
tutte quelle parabole in cui Gs
paragona
l'avvento deI Regno al
modello blologico della crescita di
ancora ag
un seme. Bisognerebbe
giungere gu! la parabola della vigna, in cu! il legame vitale a Cristo, la vigna, con ciascuno dei tralcl - sia che questo inaridisca e
muoia, sia che venga potato per
dare altri frutti - cl fa presentire
quella storia divina, storia di grazia scritta in agni uomo, in cui Dio
si rivela pedagogo dell'umanit.
Si comprender
facilmente
che
non si tratta, qui, di una pro gressivit deI sapere 0 dl un sempUce
accumula di nosiont, n dl un transfert cumulativo
di informazione,
quale viene oggi trattato dai calcolatori in cui la successione,
nel
tempo, si limita ad un pure dato
sico, un termine che in breve pu
ridursi per la rapidJt delle mac.
chine e la potenza dei processi di
trasmissione,
di stoccaggio, di lettura in modo da poter immaginare
la trasmissione
istantanea
dJ una
somma complessa
e sempre cresceqte di lnformazioni.
L'aumento della capacit dJ met-

il

tere, ricevere, mmagazzinare

uccide

quella che viene comunemente


deIl.nita pedagogia, la necessit di progresso e l'accumulo di sapere. Questo modello corrente non si addice
pertanto alla Rivelazione. Poich la
Rivelazione. al contrarioi
consiste
dapprima nell'atto prodigioso e inconcepibile deI Crea tore che, unendosi alla Sua creatura,
attua su
di essa la condizione creata. ivi cornpresa dunque la sua dimensione
temporale.
E se precedentemente
abbiamo po
tuto rappresentare
la pedagogia dJvina attraverso l'immagine dei concepimento e della crescita dell'uomo come figlio dJ' Dio, ed cio che
d luogo, in morale, alla legge della gradualit,
dobbiamo
definirla
ora come l'atto unico di Dio che si
rivela con l'Inearnazione,
cio che
rende irricevibile l'ides di una gradualit della Legge,

Colui che pienamente uomo


anche pienamente immediatamente
Dio. Il donc della Legge al Popolo,
l'Incarnazione
deI Verbo nel sena
della Vergine Maria, l'irruzione del10 Spirito
nella Chiesa di Cristo,
saldano li tempo all'eternit,
poich il Creatore sposa la sua creatura, si rivela donandosi nel tempo e,
donandosi, vuole renderla simile a
s per l'eternit, in un mistero d'
amore. A questo proposlto, la pedagogia divina, lungi dal prendere come modello la dJfferenza, mal abolita, tra pedagogo e allievo come
avviene nell'ambito della pedagogia
umana, si congiunge in due termini opposti: da una parte la Traseendenza divina dell'Increato
che, d'
altra parte, si traduee paradossalmente nella kenosi deI FigUo eterno
per questa via nuovae
vivente
che egli ha aperto per not attraverso
velo, cio attraverso la sua
carne (Ebrei, 10, 20). Non si tratta pl di un procedimento artificia.
le, ma di un atto dJvino attraverso
il quale il nostro Creatore, donandosi a noi nel Sua Figlio, ci si rivela come nostro Redentore e nostro Padre.
La pedagogia divina in certo
quai modo aneor pi lontana della
pedagogia umana dall'acquisizione
della conoscenza. Il Mistero dJ Dio
~i rivelato nella sua pienezza con
Il Mistero della morte dJ'Cristo cui
il donc dello Spirito ci fa la grazia
dJ partecipare:
non abolizione ma
raddoppiamento
deI Mistero dell'
e redentore
che
amore creatore
ci fa.
In conclusione dobbiamo sottol!neare che la pedagogta della Chie.
sa - la quale deve conrormarst alla pedagogia dl Dio - obbedisce
dapprlma alla logi di UOI> gene.
rasione e all'azione dl Dio stesso,
La Chi.sa educatrille
Il 7Il(aZfe
non un abile educatore che gioca
d'astuzia. In questo essa eserelta
una fUnzione che le affidata dal.
e
la paternit
dJvina. Educatrice
madre proprio in ragione di quel
mistero d'amore che la fa nascere
e da cui essa riceve la grazia dJ 11_
glia, la Chiesa, con la sua pedagogia umana, non puo in aleun modo
sostituirsi 0 fare da schermo alia
pedagogia deI Padre, deI Figlio e
che prosegue la sua
dello Spirito
opera nel monde lI. EBsa esereita
preeisamente
quella funzione materna solo nell'obbedJenza alla grazia che la costituisce, nella fedelt
alla misericordJa dJ cui essa la
manifestazione
e 10 strumento.
Cil> avviene perch l'insegnamento
morale della Chiesa riveste due
aspetti paradossall;
in essa parla
il Testimone fedele attraverso Il
quale II Padre manifesta il suo gludizio pe.r la salute del monde, Ma
la Chiesa non cessa mai dJ considerare che il giudizio appartiene solo a Dio e che a lei atlldato il
compito di ripartire
la mlsericordia dei Padre (Le 6, 36-42): Slate
dunque miserlcordiosi,
come misericordioso
il Padre Vostro. Non
cc

il

Cl

giudicate

e non

sarete

giudicati;

e Don sarete condannati; perdonate e sarete perdenati. Date e vi sara dato; vi sar
versata in sena uns buona misura,
polpigiata, SCOSSB e straboccante;
eh sara usata verso di vol la stessa misura di cu! vi siete servlti lI.
Disse ancora loro una parabola:
Un cieco puo forse far da guida
a un altro cieco? Non andranno a
cadere tutti e due in uns fossa? Il
discepolo non da pi dei suo
maestro, agni allievo, compiuta la
sua formazione, sar tutt'al pi come il maestro , Perch asservi il
bruscolo che nell'occhio di tuo
fratello e non scorgi la trave che
nell'occhio tuo? Ipocrita! Leva prima la trave da! tuo oechio; allora
tu vedrai bene e potrai togUere Il
bruscolo che nell'occhio dJ tuo
lratello .
Torneremo
sull 'argomento
della
pedagogia della Chiesa dopo aver
esaminato brevemente cib che conduce alla nozione dJ graduaUt il
segulto dJ Cristo , sequela Christi.
non condannate

Cl

Cl

Camminare
seguendo Cristo:
un altro modello
.di gradualit
Ricordiamo
rapidamente
il cammina al segulto di Cristo descritto
in modi diversi da ciascuno degli
EvangeUsti. Questa nozione occupa
un posto importante
nell'!nsegnamento dJ Ges tanto che l'espressione mette1si al seguito di, camminare dietro, signifiea. ne! linguaggio deI Nuovo Testamento, farsi di.
scepolo dJ qualeuno.
Dra si tratta, per i cristiani, di
divenire discepoli di Cristo. Nien~
te di pi naturale, soprattutto
nell'epoca mOderna, che il voler comJi(

JEAN-MARIE

LUSTIGER

Arctvescovo di Parigi
(COntinua in terza pagina)

L'OSSERVATOREROMP

Pedagogia divina

e pedagogia della Chiesa


.-contlnU<Uione

dalla prlma

pagI'/UI)

prendere la Iogiea del Vangelo assimllandolO alla logtca delle pedagogle che vengono deflnlte rasionali: questa nuova chlave dl lettura
olfre la grande soddisfazlone
dl
far apparire
la figura dl Cristo
Infinltamente
pl
comprensiblle
e pi umana , rteonducendola al procedimenti
gi conoscniti e provatl dall'apprendlmento
dl
un'arte,
del risveglio
di un'ln
telllgenza. In tal modo le parabole
dlventano un puro processo oratorio 0 retorico, adattato ad una mentallt incapa dl astrazione. Cosl,
i miracoli Si rlassumono
ln segui
dimostrativl
pl suscettlblll
a colpire spirltl ancora rozzi. L'educazione degli Apostoll dipender,
dunque, dal lungo cammlno deI Ml\&
stro che sorveglla i progressl dei
suol dlscepoli. In tal modo, inflne,
quello che stato denominato segreto messlanico
dovrebbe essere
annoverato tra le tattlche 0 le strategie dl manlpolazlone
dell'oplnione pubbllca.
Nondlmeno questa lettura lascla
spesso sfuggire l'essenzlale dei vangelo, Impedendo dl comprendere
la
posta dl un cammlno al seguito di
Ges.
Gli Evangelisti
presentano
cesure e fasi: la morte dl Giovanni Battista, il rltlro con 1 dlseepoll e la
professione di fede dl Pietro, il momento in cui Ges comincia a ri
velare ai suoi dlscepoll la Sua Passtone, morte e Risurrezione e il do.
no dello Spirlto. In un certo senso
gll Evangellstl ci presentano
li mistero dl Cristo llberato totalmente
e lnspiegabllmente
dagli avvenimenti profeUci dell'infanzia, ma anche
attraverso la voce dei Padre, sta nel
Battesimo
che nella Trasfigurazione, allo stesso modo che con l'abbandono della Croce.
La RiveJazione Cristo stesso,
nella sua eslstenza umana Del tempo e nella storia, tanto che gll Apostoli ne dlvennero 1 compagnl e i
familiarl.
Tutta l'esistenza wnans fa Rivelazione, perch essa fa parte della
Rlvelazlone. Mettersl al seguito dl
Cristo consiste nel rlcevere dal Pa
dre cib che resta nascosto ai saggi

e ai sapienti

e si riveta agli igno-

ne al dono dello Splrlto Santo ed


alla Fede. Essl non possono, inattl, essere lIberatl f1ntanto che il
Padre non ha compluto,
attraverso la Passione dei FlgUo, la salvesza degli uomlnl. II mistero del FI
gUo non pub che essere concesso
attraverso
li Padre quando Il Fi
gtto ha mandate 10 Splrito (Mt 12,
252'7; 16, 17; Gv 16, 4-15). La pedagogla dl Ges ha li suo centre nella
sua Passlone Redentrlce e nella sua
Resurrezione.
Invltando
1 suot dl
scepoll a seguirlo, Egll mette ln luce cib che in- essi restava nascostot
l loro reslstenze, 1 loro peccati la
cui Impronta la ceclt.
come
dlce S. Giovanni, " I'Indurimento dei
cuore 0 il cuore doppio come
dlcono 1 Sinotticl. Qeste reslstenze, Ges le prende su dl s nella
Passione, fonte dei colmo della grazia che svela il colmo dei peccato
attraverso
il perdono '(cf;' Rm '5e
6). Solo allora il "cuore duro dei
discepoli petra trasormarsi
in un
"cuore
dl came.
(Le 18, 32-45);
allora e solo allora essl accedono
aUa memorla delle parole di Cri
sto in modo tale da addivenlre ail'
Intelllgenza dei cammino che han-

no percorso. Allora, e solo allora,


generati daUo Spirlto Santo e afil
liati 'a DIO attraverso la Grazla dei
FigUo morto, per 1 loro peccati e
resuscitato per la loro vita, essi
nusurano, nel perdono che ricsvono, l'abisso deI peccato da cui 'si
scoprono lIberati avendo, nello Spi.
rlto della Pentecoste, rlcevuto li Battesimo per la remissione dei peccati.
Allora, e solo allora, Il comandamento dl Cristo non appare pi loro come un'eslgenza terrificante
che fa
morire, ma come un donc di vita
reso possibile dall'opera
stessa di
Cristo e dalla potenza dello Spirito
Santo. QuI nascono alla forza e alla
vila 1 flgll di DIO. E qui, da que-

sto memento,

una nuova lotta sta

per aver .luogo in essf ... Essi rtcevono la forza di crescere come flgli
dl Dio e dl libersre nella proprla
esistenza carnale la " lotta dello Spirlto come dir San Paolo (Rm
8, 6-9). Attraverso questa lotta, poco a poco, essi si trastormeranno

in uomini nuovl.: traendo

le loro ri-

sorse dalla potenza dl Dio che li


rende partecipl alla condlzione deI
Suo Cristo e che ellmlna gli ostacoli lnsormontabili
all'uomo.

Gradualit e conversione

che, poco
a poco, lavora e converte i determlnlsmi
apparentemente
pi irrl
ducibl1i: dlventano capac! dl dare la
vista ai clechi, l'udlto ai sordl. 1
comandamenti
di Dio, che per l'uomo dal cuore di pietra.
rappresentano apparentemente
una follia,
contraria quasi alla ragione e pero
fino all'umanlt,
sono resi inteUegibill attraverso
la vita stessa iei
dlscepoll dl Cristo, nel quale 1 comandamenti
si realizzano, in virt
deUa potenza dello Spirito Santo.
Cosi, dunque, Dio opera attraver50 la Sua Chiess una pedagogia piena dl mlserlcordla,
pazienza dolcez.
za e bOnt. Questa pedagogia trova
la sua fonte fondamentalmente
e
in un primo luogo nella logica della grasia dl seguire Cristo, logica
sacramentale
dell'Identiflcazione
in
Cristo che si fatto peccato per
nol (2 Cor 5, 20 dunque nel quale
siarno morti al peccato e resuscitati
per Il!. nostra vlta e nel quale par
tanearnente, da un'uniea grazia di teclpiamo alla vita dei flgli di Dio.
Pedagagia
proprlamente
pasquale.
miserlcordia,
che Impronta la sai
dunque. Cosl, nel momento' stesso
vezza dell'uomo.
ln
cuiobbedlsce
a
Dio,
testlmone
L'uomo peecatore, cleco verso Il
dei comandamenti
dl Dio, nel difen
comandamento
dl Dio, resta cieeo
dere l'uomo stesso nella sua dlgni
anche verso la propria manchevolezza. AI contrario,
pl aumenter
t, la Chlesa lncontra inevitabilmen
dlfilcol
l'accettazione
della grazla e la fe- te la prlms e fondamentale
delt all'Imlore, pl aumenter
an
t, l'alienazlone
dell'uomo
dovuta
che la cosclenza viva dei suo pacca
al peccato. L'uomo, per dlventare
to. Lungi dallo scorgervl una' fonte
cib che , deve' accettare dl essere
dl dlsperazione, dobblamo vedervi,
liberato dalla SUI' ceclt. Questo non
JtNlGntl'llrlo, ~,fonte
,di ,t.ZlOne,:dI pUb"
'-mlstero dl
gr,.w.t,'POicsOlo-'questjlo
'grazia.' Il
cui"la '<lhiil(lggilt'tlf'i!.1
!n'gradO/di
_lItBre
lagrllftd!mla',
dlli< IillSeriCOl'dIa che Dio aCMda" seguito dl Cristo, manilestndG cosl,
agll uominl che ama. 'La "ofltraddlnel monde, la compassione
dl Dio
zione resta apparente:
ne abblamo
per l'uomo. Essa interde
anche
la prova nella testlmonlanza
dei
per la sua liberazlone.
Cosi, dun
santl che, quando si confldano, si
que, tenendo conto delle condizlonl
dlchiarano tutti dei grandi peccatoconcrete
della crescita
dell'uomo,
ri; e senza alouna esagerazlone, poi
ch si tratta della pura verlt. Al condlzloni storiche, antropologiche
e sociali deUo sviJuppo degli indi
lorquando la loro vita conduce alla
vidui e delle soclet seconda la
santlt che l'altrul sguardo ln gravariet delle culture, nella Chiesa
do dl rlconoscere, la loro l'l vlva
Cristo prosegue nel tempo Il suo
cosclenza dell'amore dons loro an
atto redentore. La leg~e dl gradua
che la capaciti> dl rlconoscere le ln
Ilt, deflnita dal Padrl dei Sinodo
fedelt. Anche se tall lnfedelt pro
curano un'indefinlblle
trlstezza all'
e da Papa Giovanni Paolo II nella
uomo che prosegue la sua corsa verEsortazlone Apostolica, trova in t.al
so la trasformazione
completa fino
modo 'a sua pienezza dl senso. Sa
a conoscere come egli conosciuto
rebbe l'n mentire aUo spirito dell'
(Cor 13, 12). Quesla coscienza pi
uomo, tradlre la saggezza dl Dio e
viva dell'amore
non porta alla dl
venlre a patti con il s!lenzlo della
sperazione ma alla giola poieh l'
vergogna ", sminuire
la potenza
amore non cessa dl donarsl ln ma
dell'amorc e dlsprezzare
la libert
niera gratuita e sovrabbOndante
ID
dl vlta cui l'uomo, di fatt.o, chia
flgli di Dio.
mato. Me, al contrario,
la Chiesa,
Dobbiamo dunque parlare di una
partecipendo alla ppssione di Crist.o.
loglca Itinerante della grazia. 1 dl
pi dl chlunque altro in grado
scepoli dl Ges, dopo il donc dello
dl Indivlduare
quale ferita ferisee
Spirlto Santo, si scoprono portat!
l'uomo,
quale perdita 10 ha perduto,
a vivere realmente quello che gli si
configura come un cammlno dl gril.' di quale amore bisogna amarlo, fino
all'ultimo dei suoi insucces.l. all'Ul
zia. In tal modo essi sono ln grado
tlma delle sue miserle, all'ultlma
dl accogliere cib che 10 Splrito San
to dona loro, rleordandosi
delle pasua perdlzlone. Ricordando
le esi
role dl Ges e d9Kll istantl vissutl
genze dell'amore, la Chiesa vive essa
con Lui al tempo dei cuore dl piestessa questo amore come una par
tra . Essi portano El compimento
tecipazlone aJla misericordla dei Panella lorD came cio che manca al
store che va in cerca della J:lecorella
la Passione dl Cristo (Col l, 24),
smal'rlta, deI Medico che rlsana gli
Partecil'ando
alle usanze dei prolnferml, dei Giustci che solfreper
prio tempo, gettatl
neUa varlet
i peccatl dei suol aggressorl,
delle culture e delle soclet, esSi dl

Alla luce dl questo cammino della


salvezza cercheremo di comprendere la legge della graduallt. Polch
essa presente
realmente nella vtta di ognl uomo, come in quella di
tutte le culture e dl tutte le soclel, 10 stesso Itinerario tracclato per
discepoll dl Cristo. Dio ha donato
all'uomo 1 comandamentl
come una
grazla, attraverso
la Saggezza dl
vina.
La luce dei comandamenti,
figura
Ideale e compluta dell'uomo secondo Il dlsegno di Dio, hrilla nelle
tenebre.
L'uomo,
coinvolto
nella
condizione storlca segnata da! peecato, resta quasi come accecato dlnanzi a questa luce e non ln grado di misurare la propria fragillt
e la proprla manchevolezza. Non potr percepire la grandezza dei comandamento
senza percepire
alla
stesso tempo la misura dei suo pec
cato. Cosl amene, dunque, che il comandamento dl Dio e la misura dei
peccato 'derivino
entrambi,
simul~

vengono cosi il fermenta

Chiesa parla anche di quest'uomo,


che si genera in essa, dei fratelll
e delle soreUe dl Cristo, nati dalla
nuova nascita, che provano su se
stessi la lotta di una nuova generazione; essa parla storicamente della
condlzlonestorica
dell'uomo sal"''''
to nel bel mezzo dei suo smarrlmento, poich tale la oondlsione
stessa della Chlesa, quale testimone
del dono dl Dio e della speranza
li cui Dio l'ha incarlcata.
Quando la Chiesa parla dell'uomo
all'uomo, essa non fa che 'proseguire la lotta che conduce alla Iiberazione. Essa espone, dunque, essa ,
stessa come Cristo si espose allai
ineomprensione
e al rifluto. Ma,
nell'esporsi
a 'questo rifluto, essa
partecipa alla liberazlone di colore
che la persegultano.
Essa deve operate una pedagogla ch tragga tutta
la sua logica dalJ.a potenza della
salvezza, che assuma la condizione
biologiea, storica.. collettiva,culturale dell'uomo come le dimensioni
dell'lncamazlone,
pell'uomo cenereto e reale, perduto e salvato, morto
e risorto. Essa non deve proporre
una pedagogia che passi, come per
gradi, da una minore ad una magglore accurnulaztone, ma una pedagogia la cui Iogica obbedisca al rlgore della grazia, che commet attraverso il donc a suscitare progress.vamente l'amore. Non notremmo dj,re che la non-gradualtta
della Le:,!ge
fondl la legge della gradualit?
Compresa in tal modo, la Legge
in ogni caso non provoca dunque
pi la disperazione,
ma apre all'amore; ad essa si aeeompagna ia.
misericordia e il donc dello Spirit",
che permette di confortarvisi
senza
disperazione
n abbattlmento,
mg',
con coraggio, forza e speranza. Ma
bisogna, perch clb avvenga, che la
Chiesa proponga agli uomlnl, Insieme aila flgura dell'uomo compluto
elevato al di sonra della Terra, il
dono della libert che permetta dl
segulre questo uomo eompiuto, dl
rlceverne la forza come uns grazia.
Da allora, la pedagogiacristlana
non pub essere concepita che ln
un cUma di fede, d'amore, dl speranza senza la quale l'esigenza, cristiana dlspera apl'arendo
lnumana
e imJjosslbile. AI dlalogo tra 10 stu
pore timoroso degli Apostol! prima
della Passione - Ma allora chi
pub essere salvato? e la fede di
Cristo: Questo Impossibile agl!
uominl, ma tutto' posslbile a Dio
"Tutto grazla 0 con l'affermazione dl Paolo: Tutto posso in
Colui che mi tortillca
(Fil. 4,13).
Il peccato e la debolezza dell'uomo, come sua dlvislone Interlore
fino a che si compie ln lul 'l'uome
perfetto, costituiscono
ancora, nel
la grazia <11"Dio, e dellacomlll\i\1'

ranU, nell'accogllere il Regno dl Dio,


nell'accedere alla Vlta dello Splrlto
donata attraverso la morte e la Resurrezione dei Figlio.
Qual , dunque, il metodo segnl
to da Ges per formare
l 'suoi
discepoll testlmonlato
dagll Evan
gellstl? Il loro itinerarlo
scan
certante
rispetto
all'idea
tutta
umana dl una progresslone
cumu
latlva ln, cul la somma dei progressi prevale ~qlllilll<
ne in crjstp,~~~~:ri!
. .!.,,~~,;-,:1~,
si, Sanza 'laqllBle 'st'
ni dl riprei;laf ~I1I' ~~o~_'9.w
un r~~sso
e Pt/Il \Il:i
nel luogo stesso dell'amore he pei!GIL Evangellatl" clMmlno. "'"BUG.rpp,
dona e che d la forza dl perdodo, sottollneano
l'lncomprensione
nare. In questo consiste, lnfatti, la
degli Apostoll dlnanzi Bgli Insegnaesperlenza fondamentale
della Chie '
menti dl Cristo. EsSi mettono lb ri
lievo l'lmpazlenza di Ges, Impazien
sa: gU Apostoli, testlmonl
della te
delt, hanno d01/Uto prima rlcevere
za che costltuisce gi un frammen
to della Sua passione.
il perdono per il loro abbandono.
Secondo la stessa logica, dl fronte
Gll Evangellsti
notano anche le
contraddlzioni
dei dlscepoli che la'al problema della famigUa e al mi
sclano tutto per seguire Cristo, ma
stero dell'amore umano, la Chiesa,
10 abbandonano
al momento della
lungi dal prendere
una posizione
inumana,
si pone essa $'jjessa, in
Croce.
Scelt! dal Padre che 11 afflda a
risposta
alla sua vocazione, nella
Cristo come dlseepoll e come frasituazione deI Cristo pleno dl mi
telll, essl vivono con Lni lino all'Ul
sericordla ,e di bont: proclamare
tlmo, fino alla soglia della Passlola sa!,vezza dell 'uomo svelandogli
ne, come se la loro chlamata scale pl' alte eslgenze. Riconoscendo
turlsse da una proprla
scelta, e
i rischi e le incertezze della storia,
sembrano mossl dal desiderlo tropla Chiesa non pub realizzarsi se non
po umano dl potere.
nella fedelt ai comandamentl
riceQuando Ges si livvla solo verso
vuti e al donc dell'amore, la sola
Gerusalemme,
10 seguono terrorlz.
vera dlgrdt dell'uomo. Questo lin
zatl (Mc II, 32). Quando Egll par
guaggio pub apparlre seonfortante
te per Betania per andare Incontro
Il colui che non la intende nella
alla morte, dopo la rlsurrezione
dl
grazia. Lo alfermano, dei resto, gli
Lazzaro, essl dlcono: Andlamo an
stessi ascoltatorl
dl Cristo: Que
che noi, per morire con Lui (Gv
sto Ilnguagglo duro. Chi pub ln
11, 16). Quando Ges si avvla verso
tenderlo?
(Gv 6, 60) cui Ges ;ri.
la morte, come verso le tenebre lu
sponde, rlvolgendosl
agli ApostOli:
mlnose ln cul si adempie la volon
Forse anche vol volete andarvet dei Padre che d vlta al mondo.
ne? . E Pietro, mosso dallo Spirlto,
Educati alla fede, Cristo rlmprovefa la seguente professione dl fede:
ra loro l'lnsufficlenza
0 la mancan
Signore, da chi andremo? Tu ~
:<a dl fede. Mancanza dl fede che
parole di vlta etema..
"
perdura oltre la morte dl Cristo,
nel tre giornl ln cul il sepolcro reAttualmente,
pi che mai, 'oom
sta slgillato, e anche oltre l'annun
prendlamo
che precisamnte
dal
cio deUa Resurrezione
(il ,rlmpropunta di vista dl CrJsto che la
vero a Tommaso).
Ora, proprio
Chlesa puo parlare
dell'uomo. Ms
nella marcia versO Gerusalemme, in
essa non pub accedere al punto dl
cui Ges Si avvla verso la Passlovista dl Cristo se non identlfican
ne, che sorgano le pl grandi resl
dosi in Lui, ivl compreso nel rlfluto
stenze presso gll Apostoll stessl, a
che oppone il mondo. L'attrattlva
proposlto
dei matrimonio
e della
Condizioni presenti nel discorso della Chiesasull'uomo
viene dalla chiamata
deI Creatore
sessualit, dell'obbedlenza
a Dio fl
all'uomo, la sua creatura, attraverso
l'lmmagine ,,- somiglianza' 'det'suo
no all'abbandono
totale dei proprl
Le prospettlveaperte
dall'Esorta
un linguagglo fino ad allora lnaudl
benl terrenl; a pro!,oslto dell'ambi
amore.
zione Apostollca sulla vlta fami1lare
to per la sordlt dell'uomo - UlU\
zione e dei potere, della rlnuncla toIn tal modo appare meglio la con
non slcomprendono
se non le ablta
Parola che 10 libera e che egI! ha
tale in vista dell'umile servizlo (Mc
dizione
presente
della
Chlesa,
quan
Il
grande
sofilo
e
la
forza
della
l'lmpresSione
di conoscere
gi, a
10): altrettantl segni della ceclt dei
do ' enuncia. una verit sull'uo~o,
Spirlto, in mancanza dei quale 'le
sempllcemente
dl rlconoscerla
nel
discepoll condotti fine alla soglla
che dlmora non pieiainente cono.
eslgenze morall si scontrano con 1 seiuta in lul. Questa verlt la Chiemomento in cui la Intende.
della passione, che finiseono col por
si domande dlsperate:
Ma allora,
pregludlzi e le ottusit, glllnteressi
La novlt, essa dovuta alla spasa, Corpo dl Cristo, la ricevepiena
e 1 determinlsml
che tolgono al
chi pub essere salvato?
cosl che
ranza di una liberazione innovatrice
mente da Dio accedendo essa stes
l'uomo la sua umanlt. La pedago
"Ges, flssando 1 loro sguardl ri
alla proprla
sa alla Redenzlone
compiuta
Cia per l'uomo asservito
spose Questo Imposslbile agll uogia della Chiesa pub farsl mise";'
debolezza. Questo lInguaggio, sebbeCristo; la verlt che essa enuncla,
mini, ma non a Dio; perch tutto
cordiosa nella misura in cui essa si
la Chiesll l'enuncia dapprlma a se
ne antico, appare nuovo, questo lin l'ossibile a Dio. (Mc 10, 2627). fa strwnento della misericordia di stessa. Questa verlt suU'uomo, essa guagglo banale appare originale e
Il solo "chlaroveggente.
Indlcato
Dio che lIbera l'uomo. 1 cristianl
la rlceve per prima come il frutto
preclsamente
perch trasgredlsce
il
profeticamente,
ad esemplo, il ciestessl, postl dInanzI a queste esi
s01l10quio dell'uomo
attraversando
della Redenzione;
poich, parteci.
co dl Gerlco, umlle supplice nella
genze, sspranno, ricorrendo ai donl
pando
,alla
passione
di
Cristo,
la
la
5pecchlo
invislblle
in
cul
si
ri
fede, guarito da Ges dalla sua ce- dl Dio (i sacramenti,
la preghlera,
flette la ragione e suscitando nel
Chiesa prova come una lIberazlone
cit.
la fade umlle e la speranza), rieal'uomo la presenza
dl Colui dal
dl cul essa si fa te.tlmone.
Cosl,
L'atteggiamento
dl Cristo nel ri
varne una fonte dl vita e dl benequale ha origine l'esistenza umana,
dunque,
quando
la
Chiesa
parla
dei
guardl della Sua Passione (e il cam
dlzlone. Sapranno
accettarle
come
l'uomo
all'uomo,
essa
pronuncia
pada cui nasce nel discorso la formino dei dlseepoll al suo seguito)
condizlonl necessarie della proprla
role certe all'uomo ,ferito e stranie
za della libert. Ma nel tenere que
rivela in maniera via via sempre pl
storla segnata talvolta da debOlezze
ra a se stesso, sotta il peso storico,
sto dlscorso, la Chiesa si scontra
violenta la differenza che separa l'
irrimedlabili agli occhi degll uominl,
personale e coUettivo, dei peccato,
con resistenze insudlte e si ritrova
esigenza d'amore e dl fedelt proper chi non ha pi speranza. Ms
oppressa dallo stesso peso da cul
posta da Cristo, dalla debolezza de- ma storia in cui Dio stesso non
dlspera mai. Andando sempre pl a
essa parla anche dell'uomo la cul
vorrebbe
llberare
l'uomo. Appare
gli ApostoU, dl cui essi non riescofondo nel decifrare la Legge, nella
flgura appare nel suo splendore ori
cosl, ancor pl chiaramente,
che,
no a prendere coscienza.
sua progresslva intelligenza, non ne
ginale e nella sua gloria ultlma:
tra le condizioni dl possiblllt
dl
Clechi verso se stessi come verso
Ges, Il Cristo, Cammlno e Via deI
saranno oppressi. SI scoprlranno,
Cristo, non percepiscono
ancora l'
tale dlseorso della Chlesa sull'uomo,
l'uomo, uomo redento e Redentore
infatti, tanto pi santl, che rlceveesatta mlsura della loro debolezza
bisogna annoverare
le seguenti: la
dell 'uomo, ln cui ogni uomo puo
e dove questa li condurr: fine all'
ranno la grazia dl rlconoscersl peeChiesa deve tenere Il suo dlscorso
rlconoscere Il proprio viso: un viso
uitlmo essi vogliono credersl fedell
catorl. E nella fede, partecipando
unita a Cristo, poich le eslgenze
ferlto, sllgurato e sottomesso
alla
verso colui che lnfine abbandonano.
al Corpo risuscitato
dl Cristo, osedell'Uomo Nuovo non sono sost;e.,'
E sar necessarla un'analoga espetirsnnia della morte, non come imrnno credere clb che agll uomlni
nibill se non in regime' dl grazia.
maglne
dl
dannazione
e
di
sconfltta,
rienza dl infedelt perch infine ad
non dato di credera. C1b possi.
dl cui essa costituisce, dei resto, le
ma, al' contrario, immagine di comdivenga loro il perdono ed un'ul
bile a Dio e, polch da questo mopremesse. Poich tale dlscorso della
teriore forza dl seguirlo.
passione e dl lIberazione, immagine
mento essi sono resl slmli a Cristo,
Chiesa sull'uomo non consiste sol~-~""
e realt delI'uomo circondato
dal
In elfett!, la chlave che apre 0
essi divengono, attraverso
l'esploln un dlscorso, ma nell'atto con ClU
l'aura
della
gloria
e
della
splendore,
chiude l'accesso al segnlto dl Cri
sione delle culture e delle clvilt,
51 d vita ad una nuo- a creazione,
ricreato ,a Immagine e somigllanza
sto nelIa trasformazione
stessa
Il fermento e la luce che permette
1'8ttO dl nascita dl un uomo nuow.
deaU Apostoll che, seguendolo,. spedei
PadreCeleste,
dell'uomo
che,
ll'uomo e alle soclet dl progredlre
nel F1glio unico fatto carne, accede
rimentano la lare fragillt, la loro
verso una maggiore conformlt
a
OFJEANMARIE
LUSTIG1~R(~
incapacit dl comprendere,
la loro
alla diguit dei flllll di Dio e ana
cib che Dio, che 10 ha creato, vuole
ArcivescOl.lo di Pa~lgi
cecit e, al prezzo della Sua Passperanza
della gloria. Polch la
sione e Resurrezione, accedono infi .. che egli dlvenga, niente meno che

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