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COMUNE DI CASTELLABATE (SA)

REGOLAMENTO GENERALE DEL COMMERCIO

Approvato con delibera di C.C. nr. __ del ______

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TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI

ART. 1 - PRINCIPI GENERALI

1. Il presente regolamento stabilisce i principi generali per lesercizio dellattivit commerciale nonch per lattivit di controllo e
quella sanzionatoria.
2. La disciplina in materia di commercio persegue le seguenti finalit:
a) la tutela del consumatore, con particolare riguardo alla trasparenza dellinformazione sui prezzi, alla provenienza e alla
sicurezza dei prodotti;
b) lefficienza e la modernizzazione della rete distributiva, con particolare riguardo alla crescita qualitativa;
c) lequilibrio tra le attivit commerciali e i contesti territoriali;
d) lo sviluppo qualificato delle attivit imprenditoriali;
e) la qualificazione dei servizi commerciali al turista.
3. Il presente regolamento si ispira anche ai principi della trasparenza del mercato, della concorrenza, della libert di impresa e
della libera circolazione delle merci fatto salvo quanto previsto dalle norme del Titolo III per la tutela dei centri storici.
4. Il presente regolamento, nel vietare determinate attivit nelle zone dei centri storici, mira a favorire un maggiore sviluppo
commerciale in zone che allo stato attuale hanno minore sviluppo evitando in tal modo uneccessiva concentrazione in aree
che potrebbero determinare una maggiore saturazione.

ART. 2 - DEFINIZIONI E COMPETENZE

1. Ai sensi del presente regolamento si intende:


a) per Centro Storico: gli immobili, le aree, le vie e quantaltro ricada allinterno della zona del Piano di recupero del
Comune di Castellabate e meglio evidenziate nelle planimetrie allegate al presente provvedimento;
b) per attivit commerciale: ogni attivit ricadente, indiscriminatamente, nellambito o degli esercizi di vicinato, o dei
pubblici esercizi della somministrazione di alimenti e bevande, o delle medie e grandi strutture di vendita, o
dellartigianato alimentare, o dellartigianato non alimentare, o delle agenzie di affari, ecc.. Ove si voglia far riferimento a
specifiche attivit commerciali, le stesse verranno espressamente indicate: esercizio di vicinato, pubblici esercizi della
somministrazione, bar, ristorante, ecc.;
c) per Regolamento delle occupazioni di suolo pubblico: il regolamento approvato con delibera di C.C. nr. 33 del
10.08.2016 e s.m.e.i.;
d) per Codice del Consumo il D.Lgs. 206/2005 e s.m.e.i.;
e) per incolumit pubblica, ai sensi del D.M. 5 agosto 2008 del Ministero dellinterno, l'integrit fisica della popolazione;
f) per sicurezza urbana, ai sensi del D.M. 5 agosto 2008 del Ministero dellinterno, un bene pubblico da tutelare
attraverso attivit poste a difesa, nell'ambito delle comunit locali, del rispetto delle norme che regolano la vita
civile, per migliorare le condizioni di vivibilit nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale.
2. Per ulteriori definizioni in materia commerciale si fa riferimento a quanto indicato dalla Legge Regionale 9 gennaio 2014, n. 1
Nuova disciplina in materia di distribuzione commerciale.
3. La competenza per ladozione degli atti aventi efficacia esterna e verso terzi spetta esclusivamente, ai sensi dellart. 107 del
D.Lgs. 267/2000, al responsabile di area di volta in volta individuato in relazione alla macrostruttura dellEnte. Gli atti posti in
essere dal responsabile del procedimento non hanno efficacia verso lesterno.
4. Alla Polizia Municipale spettano i compiti di cui al presente regolamento nonch quanto previsto dalla specifica disciplina di
settore ed allart. 11 della L.R. nr. 12 del 13 giugno 2003.
5. Per le specifiche competenze ripartite tra i diversi uffici comunali in materia di procedimento per il rilascio delle occupazioni di
suolo pubblico si osservavo le disposizioni del Regolamento delle occupazioni di suolo pubblico.

TITOLO II DISPOSIZIONI COMUNI

ART. 3 - APPLICABILITA

1. Le norme del presente Titolo II trovano applicazione per tutte le attivit commerciali insistenti sullintero territorio comunale sia
ricadenti allinterno della perimetrazione dei centri storici che al di fuori dei centri storici.

ART. 4 - NORME PER LO SVOLGIMENTO DELLATTIVITA

1. Per lapertura, la modifica, il subingresso nonch per ogni altra istanza relativa ad una attivit commerciale, si osservano le
specifiche disposizioni delle leggi di settore con presentazione dellistanza al SUAP in modalit esclusivamente telematica ai
sensi del D.P.R. 160/2010 e s.m.e.i..

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2. Fatti salvi i casi espressi in cui possibile presentare listanza in modalit cartacea, o a mezzo PEC, anche ad uffici diversi dal
SUAP, le istanze presentate in modalit diverse da quelle telematica (cartaceo, PEC, email), sono irricevibili e non producono
alcun effetto giuridico con la conseguenza che lattivit da ritenersi abusiva a tutti gli effetti di legge, con attivazione dei
controlli e provvedimenti inibitori da parte del Comando Polizia Municipale ed uffici competenti.

ART. 5 - NORME DI CARATTERE URBANISTICO

1. Linsediamento di ogni tipo di attivit commerciale consentito solo nelle unit immobiliari aventi destinazione commerciale
legittimamente in essere e avente le condizioni di agibilit richieste dalla disciplina urbanistico-edilizia e di settore.
2. Per gli edifici gi adibiti precedentemente ad attivit commerciale, la destinazione duso e lagibilit pu essere asseverata da
tecnico abilitato, indicando la non esecuzione di interventi di opere di trasformazione nel corso degli anni. fatto divieto
assoluto di attivit commerciale in locali privi di agibilit ai sensi del D.P.R. 380/2001 e s.m.e.i..

ART. 6 - CESSIONE DEL FABBRICATO

1. Fatta salva la disciplina di settore, nellambito degli adempimenti per lo svolgimento delle attivit commerciali dovr essere
osservato quanto previsto in merito alla comunicazione di cessione fabbricato ai sensi dallart. 12 del Decreto Legge 59/78,
convertito in Legge 191 dello stesso anno (Legge 18 maggio 1978, n. 191) e s.m.e.i..
2. Lobbligo di cui al comma 1 grava su colui il quale cede la propriet o il godimento di un immobile o ne consente luso a
qualunque titolo - esclusivo o di parte di esso per un periodo superiore a 30 giorni e si ottempera mediante compilazione di
apposito modulo entro le 48 ore dalla consegna dell'immobile come dettato dalla L. 191/1978 fatto salvo quanto previsto in
materia di registrazione contratti presso lAgenzia delle Entrate.
3. Fatta salvo quanto disposto da legge, in caso di mancata, tardiva o incompleta presentazione della comunicazione di cessione
fabbricato allAutorit di Pubblica Sicurezza prevista la sanzione amministrativa pecuniaria da 103,00 a 1.549,00. Ai
sensi dellart. 16 L. 689/81 previsto il pagamento in misura ridotta entro 60 giorni dalla notifica del verbale di accertamento
dellillecito amministrativo della somma di 206,00. La violazione accertata dagli organi di polizia giudiziaria, nonch dalla
Polizia Municipale che provveder a verificare, nellambito dei controlli alle attivit commerciali, il corretto adempimento degli
obblighi di comunicazione di cessione del fabbricato e/o registrazione del contratto/atto presso lAgenzia delle Entrate o quanto
dichiarato e/o allegato ai sensi del successivo comma 4.
4. Il soggetto istante dovr dichiarare, al momento della presentazione dellistanza, di avere la disponibilit dei locali e che sono
stati assolti gli obblighi di cessione del fabbricato o dovr allegare copia di contratto di fitto registrato, o idonea
documentazione comprovate la disponibilit del locale con unita comunicazione di cessione del fabbricato.

ART. 7 - VALIDITA DELLE AUTORIZZAZIONI O DEI TITOLI ABILITATIVI

1. Le autorizzazioni e le SCIA di ogni attivit commerciale si riferiscono esclusivamente ai locali e/o alle aree in esse indicati e
sono condizionate allesistenza e al permanere dei requisiti di legge.
2. Le autorizzazioni e le SCIA a carattere permanente o annuale obbligano il titolare allesercizio dellattivit, e dunque hanno
validit, per lintero anno solare fatto salvo quanto prescritto negli articoli successivi.
3. Le autorizzazioni e le SCIA a carattere stagionale obbligano il titolare allesercizio dellattivit per 180 giorni nellarco dellanno
solare fatto salvo quanto prescritto negli articoli successivi. Apertura per periodi inferiori a 180 giorni nel corso dellanno solare
sono vietate mentre le aperture per periodi superiori a 180 giorni verranno considerate, dufficio, attivit permanenti o annuali a
tutti gli effetti di legge anche ai fini dellimposizione di tributi e tasse.
4. Le autorizzazioni e le SCIA a carattere temporaneo hanno una validit circoscritta ad una manifestazione o ad un evento cui
sono collegate ed hanno validit esclusivamente per il luogo, il tempo e la durata della manifestazione e/o evento.

TITOLO III NORME PER LA TUTELA DEI CENTRI STORICI

ART. 8 AMBITO DI APPLICAZIONE E FINALITA

1. Le norme del presente Titolo III, fatto salvo se diversamente disposto, si applicano alle attivit commerciali che ricadono
allinterno dei centri storici del Comune di Castellabate cosi come definiti, delimitati ed indicati nel Piano di Recupero nonch
nelle planimetrie allegate al presente regolamento.
2. Il presente Titolo mira a tutelare le zone del centro storico anche in considerazione che il territorio del comune di Castellabate
ricade allinterno del Parco Nazionale del Cilento quale Patrimonio Mondiale UNESCO e pertanto, anche ai fini
dellapplicazione dellart. 19 comma 3 della L. 241/1990 e s.m.e.i. le norme contenute nel presente Titolo III sono dirette alla
tutela dellinteresse pubblico in materia di ambiente, paesaggio, beni culturali, salute e sicurezza pubblica.
3. Il presente Titolo intende perseguire la tutela del Centro Storico attraverso il contrasto al degrado e a quei comportamenti che
portano alla lesione di interessi generali, quale la salute pubblica, la civile convivenza, il decoro urbano, il paesaggio urbano

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storico, la tutela dellimmagine e dellidentit storico-architettonica.
4. Le norme del Titolo III non si applicano alle attivit commerciali poste al di fuori del centro storico.
5. In caso di presenza di unattivit consentita e di una vietata di cui al presente titolo operer il divieto unicamente per
lattivit/settore non consentita.

ART. 9 LIMITAZIONI ALLINSEDIAMENTO E ATTIVITA MERCEOLOGICHE VIETATE

1. Per salvaguardare le caratteristiche, limmagine ed il decoro del centro storico, come definito al precedente art. 2,
rappresentato da luoghi di particolare pregio e di interesse storico, artistico, architettonico e ambientale, nonch in coerenza
con i programmi di viabilit, limitazioni o interdizione del traffico veicolare e di prevenzione dellinquinamento, si adotta la
seguente disciplina che trova applicazione nelle aree ricadenti allinterno dei Centri Storici del Comune di Castellabate ai sensi
di quanto previsto dallart. 52 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42.
2. Sono fatte salve, ferma lapplicazione delle disposizioni di cui ai successivi commi, le attivit gi esistenti alla data di entrata in
vigore del presente Regolamento purch venga mantenuta la medesima tipologia di attivit. Sono da intendersi come attivit
gi esistenti anche quelle che, prima della data di approvazione del presente regolamento, abbiano presentato al SUAP almeno
una istanza di procedimento abilitativo (SCIA, autorizzazione, ecc.) per attivit commerciale.
3. Allinterno dei Centri Storici, cosi come definiti dal Piano di Recupero, vietata lapertura, sia come attivit prevalente o
principale che come attivit secondaria o accessoria, delle seguenti tipologie sia singolarmente che congiuntamente:
a) attivit di imprese artigiane non alimentare quali officine meccaniche di riparazione auto e moto, carrozzerie ed elettrauto
ecc.;
b) Sale da ballo, discoteche, night club;
c) Attivit del cosiddetto compro-oro;
d) medie e grandi strutture di vendita.
4. I divieti di cui al precedente comma 3 lett. a), b), c), e d) si applicano anche nel caso di SCIA per trasferimento di sede
(chiunque voglia trasferire una delle attivit vietate, indicate alle lettere del precedente comma 3, allinterno del centro storico,
sia come attivit principale o secondaria). Le attivit esistenti allinterno dei centri storici che svolgono attivit rientranti nelle
tipologie di cui al precedente comma 3 lett. a), b), c), e d) potranno solo presentare SCIA, o istanza prevista da legge, per
cambio di ragione sociale, modifica dei soggetti titolari dei requisiti (soci, membri dellorgano di amministrazione, ecc.)
subingresso, sospensione o ripresa dellattivit, cessazione dellattivit, trasferimento della sede al di fuori del centro storico,
variazione di locali/impianti ma non potranno in alcun modo aggiungere o come attivit principale o come attivit secondaria,
una o pi delle tipologie indicate al precedente comma 3 lett. a), b), c), e d) o una o pi delle attivit indicate al successivo
comma 5 lett. da a) a p) o comunque ogni attivit vietata. La variazione del ciclo produttivo da parte delle attivit esistenti
ammessa unicamente se lattivit che si andr ad aggiungere ed esercitare, sia come prevalente o come secondaria, non
ricada nellambito dei divieti di cui al precedente comma 3 o al successivo comma 5 del presente articolo.
5. vietata lapertura allinterno dei centri storici di nuove attivit commerciali dirette alla vendita delle seguenti merceologie,
anche congiunta ad altre, sia come attivit prevalente o principale che come attivit secondaria o accessoria:
a) rottami e materiale di recupero;
b) articoli per limballaggio industriale;
c) prodotti e materiali per ledilizia;
d) legnami, pellets;
e) autoveicoli, motoveicoli, biciclette e simili, pneumatici e relativi accessori e ricambi;
f) motori di qualsiasi tipo e genere e relativi accessori e ricambi (autoricambi);
g) combustibili solidi e liquidi, gas in bombole e simili, impianti di gas liquido;
h) materiali antincendio e accessori;
i) macchine e attrezzature per lindustria, il commercio, lagricoltura e lartigianato e simili compresi ricambi e accessori;
j) prodotti chimici ivi compresi colori e vernici, carte da parati;
k) oli lubrificanti;
l) materiali termoidraulici e/o articoli per impianti idraulici, a gas ed igienici; articoli per riscaldamento;
m) artigianato etnico (bigiotteria, prodotti tessili, arredamento, ogni altra creazione) da intendersi come qualsiasi prodotto,
creato o da artigiano o da terzi o importato da zone fuori dellUnione Europea e dunque privi di marcatura CE, che non
si possa ricondurre allidentit tipica delle territorio italiano;
n) accessori per la telefonia privi di marcatura CE;
o) materiale elettrico;
p) ferramenta ed utensileria.
6. I divieti di cui al precedente comma 5 lett. da a) a p) si applicano anche nel caso di SCIA per trasferimento di sede (chiunque
voglia trasferire, una delle attivit indicate alle lettere del precedente comma 5 allinterno del centro storico, sia come attivit
principale che secondaria). Le attivit esistenti allinterno dei centri storici che svolgono attivit rientranti nelle tipologie di cui al
precedente comma 5 lett. da a) a p) potranno solo presentare SCIA, o istanza prevista da legge, per cambio di ragione sociale,
modifica dei soggetti titolari dei requisiti (soci, membri dell'organo di amministrazione, ecc.) subingresso, sospensione o ripresa
dell'attivit, cessazione dellattivit, trasferimento della sede al di fuori dei centri storici, variazione di locali/impianti ma non
potranno in alcun modo aggiungere o come attivit principale o come attivit secondaria, una o pi delle tipologie indicate al
precedente comma 3 lett. a), b), c), e d) o una o pi delle attivit indicate al precedente comma 5 lett. da a) a p) o comunque

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ogni attivit vietata. La variazione del ciclo produttivo da parte delle attivit esistenti ammessa unicamente se lattivit che si
andr ad esercitare, sia come prevalente che come secondaria, non ricada nellambito dei divieti di cui al precedente comma 3
o al precedente comma 5 del presente articolo.
7. Allatto della presentazione della SCIA, o altra richiesta, il richiedente dovr specificare i materiali posti in vendita o
dichiarazione che non verranno posti in vendita materie di cui al precedente comma 5 lett. da a) a p).
8. Nelle aree indicate al presente articolo sono vigenti in ogni caso i divieti di cui al successivo art. 10.

ART. 10 - QUALITA DELLOFFERTA COMMERCIALE E LIMITAZIONI SPECIFICHE NEI CENTRI STORICI DI


S.MARIA E DI CASTELLABATE S.MARCO

1. Nei centri storici di Castellabate capoluogo, S.Marco e di S. Maria zona nord e sud (limitatamente al Corso Matarazzo, Piazza
Lucia, Lungomare Perrotti, Piazza Matarazzo e Via Sen. Manente Comunale), al fine di conservare il tessuto storico delle aree
sopra indicate, corrispondono ai requisiti di una migliore qualit dellofferta commerciale, e danno luogo ad attivit commerciale
di eccellenza, lesercizio di una delle seguenti attivit o la vendita di uno dei prodotti merceologici di seguito indicati:
a) commercio al dettaglio del settore di moda di alta gamma;
b) librerie;
c) somministrazione di alimenti e bevande;
d) pasticcerie (sia nella forma del pubblico esercizio sia come attivit artigianale);
e) banche e assicurazioni;
f) gioiellerie, commercio di oggetti darte, cose antiche o articoli di antiquariato, articoli di numismatica e filatelia;
g) artigianato tradizionale e artistico, prodotti di ceramica, souvenir della tradizione locale.
2. Nelle aree di S. Maria zona nord e sud (limitatamente al Corso Matarazzo, Piazza Lucia, Lungomare Perrotti, Piazza
Matarazzo e Via Sen. Manente Comunale), vietata lapertura, sia come attivit prevalente o principale che come attivit
secondaria o accessoria, delle seguenti tipologie sia singolarmente che congiuntamente:
a) attivit artigianali/industriali di preparazione e/o vendita o consumo sul posto di prodotti alimentari vale a dire a titolo
tassativo, attivit che riguardano: pizzetteria, piadineria, paninoteche, panificazione, rosticceria, friggitoria, cibi etnici,
kebbaberia, copperie, fast food, gelaterie artigianali, cornetterie, ecc. e comunque ogni altra attivit che necessita di scia
per artigiani alimentari fatte salve le ammissioni di cui al precedente comma 1 lett. d).
3. Nei centri storici di Castellabate capoluogo e della fraz. S.Marco vietata lapertura, sia come attivit prevalente o principale
che come attivit secondaria o accessoria, delle seguenti tipologie sia singolarmente che congiuntamente:
a) attivit artigianali/industriali di preparazione e/o vendita o consumo sul posto di prodotti alimentari vale a dire a titolo
tassativo, attivit che riguardano: piadinerie, paninoteche, rosticcerie, friggitorie, cibi etnici, kebabberie, copperie, fast
food.
4. I divieti di cui al precedente comma 2 lett. a) e comma 3 lett a), si applicano anche nel caso di SCIA per trasferimento di sede
(chiunque voglia trasferire una delle attivit vietate, indicate alla precedente lett. a) del comma 2 o precedente lett. a) del
comma 3, allinterno delle aree indicate al precedente comma 1 del presente articolo, sia come attivit principale o
secondaria). Le attivit esistenti allinterno delle aree indicate al precedente comma 1 del presente articolo che svolgono
attivit rientranti nelle tipologie di cui al precedente comma 2 lett. a) o precedente lett. a) del comma 3, potranno solo
presentare SCIA, o istanza prevista da legge, per cambio di ragione sociale, modifica dei soggetti titolari dei requisiti (soci,
membri dellorgano di amministrazione, ecc.) subingresso, sospensione o ripresa dellattivit, cessazione dellattivit
trasferimento della sede al di fuori del centro storico, variazione di locali/impianti ma non potranno in alcun modo aggiungere o
come attivit principale o come attivit secondaria, una o pi delle tipologie indicate al precedente comma 2 lett. a) o
precedente lett. a) del comma 3 o una o pi delle attivit indicate al presente regolamento e oggetto di espresso divieto. La
variazione del ciclo produttivo da parte delle attivit esistenti ammessa unicamente se lattivit che si andr ad aggiungere
ed esercitare, sia come prevalente o come secondaria, non ricada nellambito dei divieti di cui al presente regolamento.
5. Nelle aree indicate al presente articolo sono vigenti in ogni caso i divieti di cui al precedente art. 9.
6. Le occupazioni di suolo pubblico di esercizi di vicinato ricadenti allinterno della zona del Piano di recupero del Comune di
Castellabate e meglio evidenziate nelle planimetrie allegate al presente provvedimento, sono consentite unicamente nel
rispetto delle seguenti disposizioni:
a) le concessioni di occupazione di suolo pubblico vigenti o in corso di rinnovo o per le quali esiste specifica istanza al SUAP
relative ad esercizi di vicinato del settore non alimentare continuano a produrre effetti o possono essere rinnovate o
rilasciate a condizione che negli spazi concessi (0,50 cm x 1,50 mt., ad un lato o entrambi i lati della porta di accesso del
locale, cosi come disciplinato nel vigente regolamento di suolo pubblico) vengano utilizzati, a far data dal 1 giugno 2017,
esclusivamente gli espositori di cui allallegato B al presente regolamento Tipologia B (uno ad ogni lato di area
concessa), con esclusione di ogni altro elemento o accessorio di occupazione. Ove, a far data dal 1 giugno 2017, in
sostituzione dei predetti espositori, vogliano utilizzarsi invece vetrinette (una ad ogni lato di area concessa), le stesse non
potranno avere una profondit maggiore di 35 cm (allegato B al presente regolamento Tipologia A). altres vietato
poggiare a terra la merce cos come vietato utilizzare altri elementi al di fuori di espositori o vetrinette. In fase di prima
applicazione del presente regolamento gli esercizi di vicinato saranno esonerati dal pagamento delloccupazione di suolo
pubblico fino al 31 dicembre 2017;
b) le concessioni di occupazione di suolo pubblico vigenti o in corso di rinnovo o per le quali esiste specifica istanza al SUAP
e relative ad esercizi di vicinato settore alimentare continuano a produrre effetti o possono essere rinnovate o rilasciate a

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condizione e sotto prescrizione che negli spazi concessi (0,50 cm x 1,50 mt., ad un lato o entrambi i lati della porta di
accesso del locale, cosi come disciplinato nel vigente regolamento di suolo pubblico) vengano utilizzati, a far data dal 1
giugno 2017, esclusivamente gli espositori di cui allallegato B al presente regolamento Tipologia B (uno ad ogni lato di
area concessa), con esclusione di ogni altro elemento o accessorio di occupazione. Ove, a far data dal 1 giugno 2017, in
sostituzione dei predetti espositori, vogliano utilizzarsi invece vetrinette (una ad ogni lato di area concessa), le stesse non
potranno avere una profondit maggiore di 35 cm (allegato B al presente regolamento Tipologia A). altres vietato
poggiare a terra la merce o utilizzare cassette, in plastica o legno per lesposizione della frutta e/o verdura cos come
vietato utilizzare altri elementi al di fuori di espositori o vetrinette. Sono consentite unicamente cesti in vimini per
lesposizione della frutta e/o verdura. In fase di prima applicazione del presente regolamento gli esercizi di vicinato
saranno esonerati dal pagamento delloccupazione di suolo pubblico fino al 31 dicembre 2017. In ogni caso, per
lesposizione e vendita della frutta e verdura su suolo pubblico sono fatte salve le specifiche norme in materia sanitaria;
c) ulteriori specifiche disposizioni per le occupazioni di suolo pubblico per esercizi di vicinato sono previste nel vigente
regolamento delle occupazioni di suolo pubblico sempre nel rispetto delle specifiche disposizioni in materia sanitaria.
d) in caso di inosservanza delle disposizioni di cui alla precedente lettera a) e/o b) del presente comma la concessione di
occupazione di suolo pubblico per esercizio di vicinato decade immediatamente a far data e seguito del verbale del
Comando Polizia Municipale. La pronuncia di decadenza data dal SUAP. fatta salva la possibilit di inoltrare nuova
istanza che rispetti le previsioni del presente articolo previo pagamento del relativo verbale.
e) le disposizioni di cui alle precedenti lettere a), b) e c) d) si applicano anche per le concessioni ricadenti in aree demaniali
per il quale il competente ufficio demanio proceder ai provvedimenti di competenza inclusa la pronuncia di decadenza.

TITOLO IV - CONTRASTO AI COMPORTAMENTI CHE INCIDONO SUL DECORO SULLORDINE PUBBLICO E SULLA
SICUREZZA URBANA

ART. 11 - AMBITO DI APPLICAZIONE. ADEGUAMENTO

1. Le norme del presente Titolo IV, suddiviso a sua volta in Capi, si applicano, salvo se diversamente previsto, a tutte le attivit
commerciali ricadenti nellambito dellintero territorio comunale sia posti allinterno del perimetro del centro storico che al di
fuori dello stesso.
2. Tutte le attivit commerciali, ivi comprese quelle gi esistenti, devono adeguarsi immediatamente alle prescrizioni di cui al
presente Titolo dalla data di entrata in vigore del presente regolamento.

CAPO I DEL DECORO

Art. 12 - MODALITA DELLOFFERTA COMMERCIALE

1. Fatte salve le concessioni di suolo pubblico ove ammesse ai sensi del presente regolamento o dal regolamento delle
occupazioni di suolo pubblico, i prodotti alimentari e non alimentari, esposti per la vendita, devono essere collocati
esclusivamente sugli appositi scaffali/attrezzature a ci finalizzate posti allinterno del locale o esposti negli spazi allinterno delle
vetrine. I prodotti alimentari non possono essere disposti direttamente a terra allinterno del locale e/o n su superficie posta al
di fuori dellesercizio commerciale sia che la stessa possa intendersi come suolo pubblico o come suolo privato. Fatte salve le
disposizioni in materia sanitaria si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di cui al successivo art. 50 con sanzione
accessoria di adeguamento alle prescrizioni di cui al presente comma.
2. Fatto salvo quanto indicato al precedente comma 1, fatto divieto di utilizzare le vetrine come luogo di stoccaggio indecoroso
delle merci ma solo per esposizione della merce in modo decoroso. In caso di inosservanza si applica la sanzione
amministrativa pecuniaria di cui al successivo art. 50 con sanzione accessoria di adeguamento immediato alle prescrizioni di
cui al presente comma.
3. vietata linstallazione di pannelli luminosi, schermi a led, lcd o simili), diversi dalle insegne di esercizio, che siano visibili
direttamente dalla pubblica via ad eccezione degli addobbi natalizi o Pasquali. Le vetrine possono essere utilizzate per
indicazione commerciali quali sconti, offerte, ecc. In caso di inosservanza si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di cui
al successivo art. 50 con sanzione accessoria di adeguamento immediato alle prescrizioni di cui al presente comma.

ART. 13 MANTENIMENTO DEL DECORO

1. Al fine di prevenire il sorgere di situazioni di degrado urbano, fatto obbligo ai proprietari di immobili destinati ad attivit
commerciali e temporaneamente sfitti o non utilizzati, e ai titolari delle attivit in essere momentaneamente sospese, chiuse per
ferie, ecc. di rispettare quanto segue:
a) pulizia costante delle saracinesche, delle vetrine, delle porte di accesso e degli spazi compresi tra le serrande;
b) possibilit di oscuramento delle vetrine, in caso di lavori o manutenzione, solo con materiali di colore neutro chiaro o bianco
tali da rispettare il decoro estetico delle vie. fatto divieto di oscurare le vetrine con fogli di giornale;

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c) divieto di affissione esterna e interna alle vetrine, di manifesti, volantini, avvisi vari, fogli di giornale e simili, fatta eccezione
per le comunicazioni di trasferimento dellattivit commerciale, orari attivit e quanto previsto alla precedente lett. b). Ove
laffissione venga effettuata sui muri perimetrali del locale si applicheranno le disposizioni di cui al successivo art. 15.
d) rimozione delle insegne delle attivit commerciali cessate, con ripristino dello stato dei luoghi;
e) costante manutenzione e pulizia delle insegne di esercizio e degli apparecchi illuminanti a corredo delle stesse.
2. In caso di inosservanza si applicano le sanzioni amministrative pecuniarie di cui al successivo art. 50 con sanzione accessoria
di adeguamento immediato alle prescrizioni di cui al presente comma.

ART. 14 - PULIZIA

1. I titolari delle attivit commerciali sono tenuti, entro unora dalla chiusura (diurna, serale o notturna), a rimuovere, nel raggio di
venti metri dalla soglia o dal perimetro delle pertinenze, i residui di consumazioni quali: carta, plastica, lattine, vetro, contenitori
per alimenti, ecc. nonch ogni altro residuo o rifiuto che possa essere ricondotto alla propria attivit commerciale.
2. Deve essere assicurata la pulizia di tutti gli spazi dati in concessione ai sensi del vigente regolamento delle occupazioni di suolo
pubblico.
3. Tutti i rifiuti delle attivit commerciali devono essere riposti negli appositi contenitori, e comunque in materia decorosa, secondo
le norme che disciplinano la raccolta differenziata.
4. Fermo restando quanto previsto dalle disposizioni contenute nel Testo Unico Ambiente di cui al D.Lgs. 03 aprile 2006, nr. 152 e
dal Codice Penale, e delle specifiche sanzioni in materia di raccolta differenziata, il titolare dellattivit commerciale, nel caso di
inosservanza delle prescrizioni fissati dal presente articolo, punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 25,00 euro a
500,00 euro cos come disposto dall art. 7-bis comma 1 bis del D.Lgs. 267/2000 con pagamento in misura ridotta di euro 50,00.

ART. 15 - VOLANTINAGGIO

1. La distribuzione di volantini, depliants, manifesti o altro materiale pubblicitario ed informativo potr avvenire esclusivamente nelle
cassette postali o con consegna, nelle vie pubbliche, direttamente nelle mani del cittadino.
2. fatto divieto su tutto il territorio comunale di effettuare:
a) pubblicit mediante volantinaggio e/o affissione e/o apposizione di manifesti sui pali dellilluminazione pubblica, sulla
segnaletica stradale, sugli alberi, nonch su mura o qualsiasi altro posto o struttura fuori dagli appositi spazi pubblicitari;
b) distribuzione di volantini, depliants, manifesti, opuscoli pubblicitari o altro materiale pubblicitario sotto le porte di accesso,
sugli usci, negli androni delle abitazioni private, sul parabrezza o lunotto delle autovetture e, comunque, su tutti gli altri tipi
di veicoli;
c) distribuzione di volantini ai conducenti o ai passeggeri delle auto durante la circolazione e la distribuzione a mano in
prossimit e in corrispondenza di incroci;
d) lancio di volantini, buoni sconto, biglietti omaggio e materiale similare.
3. La distribuzione di volantini, depliants, manifesti o altro materiale pubblicitario ed informativo potr avvenire, esclusivamente,
previa comunicazione al Comando di Polizia Municipale, da parte del soggetto titolare che intende effettuare la pubblicit
almeno due giorni prima della distribuzione, del nome della ditta incaricata alla distribuzione dei volantini con comunicazione dei
nominativi del personale che diffonder i volantini, depliants ed opuscoli pubblicitari, dichiarando contestualmente, con
autocertificazione, il rispetto delle norme in materia di tutela del lavoro ed allegando la ricevuta di pagamento dellimposta
comunale in materia di pubblicit.
4. Il mancato rispetto delle previsioni di cui al precedente comma 3 rende lattivit di volantinaggio a carattere abusivo con
applicazione delle sanzioni previste al successivo art. 50.
5. Ove lattivit di volantinaggio avvenga in conformit del precedente comma 3 ma in violazione anche di una sola delle fattispecie
previste dalle lettere del comma 2 si applicheranno le sanzioni previste dal successivo art. 50.
6. Ove lattivit di volantinaggio avvenga in modo abusivo in violazione del comma 3 e contestualmente anche in violazione anche
di una sola delle fattispecie previste dalle lettere del comma 2 si applicheranno le sanzioni previste dal successivo art. 50.
7. Ove il materiale pubblicitario sia consegnato nelle mani del cittadino ma lo stesso non provveda al corretto smaltimento del
materiale cartaceo ricevuto presso gli appositi contenitori, ma con abbandono dello stesso su suolo pubblico, si applicheranno le
sanzioni previste dallart. 15 lett. f) del Codice della Strada.
8. Salvo che il fatto non costituisca reato penale o pi grave illecito amministrativo, per le violazioni di cui ai precedenti commi 4, 5
e 6 la responsabilit da ritenersi solidale tra loperatore che effettua attivit di distribuzione del materiale pubblicitario e la
ditta/azienda che risulta sul materiale pubblicitario o il committente che ha ordinato lattivit di volantinaggio. In caso di difficolt
ad individuare loperatore che effettua lattivit di distribuzione e/o volantinaggio ne risponde esclusivamente la ditta/azienda che
risulta sul materiale pubblicitario. Alle violazioni sopra indicate pu aggiungersi anche la violazione di cui al precedente comma 7
di cui ne risponde personalmente il cittadino che non smaltisce correttamente il materiale ricevuto.
9. Il pagamento della sanzione amministrativa pecuniaria non esime il contravventore dallobbligo di porre fine al comportamento
che ha integrato la violazione e dallobbligo di ripristino dello stato dei luoghi. In caso di mancato ripristino dello stato del luoghi
provveder dufficio il Comune di Castellabate su disposizione della Polizia Municipale coadiuvato da operai del comune. A
seguito di esecuzione di ufficio per mancata ottemperanza allordine di ripristino dello stato dei luoghi si provveder alla
denuncia allAutorit Giudiziaria ai sensi dellart. 650 del C.P. e allirrogazione della sanzione pari ad euro 100,00 per ogni giorno
di lavoro con addebito ai medesimi soggetti indicati al precedente comma 8.

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ART. 16 - RIFIUTI

1. I gestori delle attivit di somministrazione di alimenti e bevande e i gestori di attivit artigianale alimentare, al fine di impedire ai
propri clienti labbandono su strada di carte, bottiglie e altri contenitori di vetro, lattine, residui di consumazioni, cocci e simili,
devono posizionare, nelladiacenza dei suddetti esercizi o relativi spazi in concessione, appositi contenitori di rifiuti in legno o
metallo brunito provvedendo alla loro costante pulizia.
2. In caso di inosservanza della disposizione di cui al comma 1 si applica la sanzione amministrativa pecuniaria di cui al
successivo art. 50 con sanzione accessoria di adeguamento immediato alle prescrizioni di cui al comma 1.

CAPO II DELLINCOLUMITA PUBBLICA E DELLA SICUREZZA URBANA

ART. 17 DIVIETO DI VENDITA DI PRODOTTI ALCOLICI E SUPERALCOLICI

1. Per motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza e decoro, fatto salvo quanto previsto dalle specifiche disposizioni di legge, si
osservano le seguenti prescrizioni in materia di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche:
a) pubblici esercizi: divieto somministrazione e vendita alcolici e superalcolici dalle 3 alle 6 (legge 29 luglio 2010, n. 120 (in
suppl. ordinario n. 171 alla G.U. 29 luglio, n. 175);
b) circoli privati: divieto somministrazione e vendita alcolici e superalcolici dalle 3 alle 6 (legge 29 luglio 2010, n. 120 (in
suppl. ordinario n. 171 alla G.U.29 luglio, n. 175);
c) distributori automatici sia in pubblici esercizi sia in altri luoghi: divieto somministrazione e vendita alcolici e superalcolici
dalle 24 alle 7 (art. 14 bis L. 125/2001).
d) spazi e aree pubblici: divieto somministrazione e vendita alcolici e superalcolici dalle 3 alle 6 (legge 29 luglio 2010, n.
120 (in suppl. ordinario n. 171 alla G.U. 29 luglio, n. 175);
e) esercizi di vicinato: divieto vendita alcolici e superalcolici dalle 24 alle 6;
f) I titolari e i gestori di stabilimenti balneari muniti della licenza di cui ai commi primo e secondo dellarticolo 86 del testo
unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni, sono
autorizzati a svolgere nelle ore pomeridiane particolari forme di intrattenimento e svago danzante, congiuntamente alla
somministrazione di bevande alcoliche, in tutti i giorni della settimana, nel rispetto della normativa vigente in materia e,
ove adottati, dei regolamenti e delle ordinanze comunali, comunque non prima delle ore 17 e non oltre le ore 20. Sono
fatte salve le autorizzazioni gi rilasciate per lo svolgimento delle forme di intrattenimento e svago nelle ore serali e
notturne. Per lo svolgimento delle forme di intrattenimento non si applica lart. 80 T.U.L.P.S.. (art. 6 comma 2 quinquies
del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160 come
modificato dallart. 54 della legge 29 luglio 2010, n. 120 (in Suppl. Ordinario n. 171 alla G.U., 29 luglio, n. 175).
2. Ai sensi dellart. 1, comma 2, della legge n. 125/2001 per bevanda alcolica si intende ogni prodotto contenente alcol alimentare
con gradazione superiore a 1,2 gradi di alcol e per bevanda superalcolica ogni prodotto con gradazione superiore al 21 per
cento di alcol in volume.
3. I limiti di orario descritti per pubblici esercizi, circoli privati ed esercizi di vicinato non si applicano alla vendita ed alla
somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche effettuate nella notte tra il 31 dicembre e il 1 gennaio e nella notte tra
il 15 e il 16 agosto.

ART. 18 SANZIONI PER VIOLAZIONE DEI DIVIETI DI VENDITA DI PRODOTTI ALCOLICI E SUPERALCOLICI

1. Fatte salve le sanzioni previste dallart. 14 bis della L. 125/2001 si applicano le sanzioni di cui allart. 6 comma 3 del decreto-
legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 ottobre 2007, n. 160 come modificato dallart. 54 della
legge 29 luglio 2010, n. 120 (in Suppl. Ordinario n. 171 alla G.U., 29 luglio, n. 175).

ART. 19 REGOLE SULLALCOOL

1. In materia di alcool si applicano le seguenti regole:


a) gli artigiani possono vendere alcolici solo se di propria produzione e mai somministrarli;
b) gli esercizi di vicinato non possono consentire il consumo sul posto di alcolici;
c) i distributori automatici possono erogare alcolici solo se attrezzati con lettore di documento di identit o se presidiati;
d) la somministrazione di bevande aventi un contenuto alcoolico superiore al 21 per cento del volume non consentita negli
esercizi operanti nell'ambito di impianti sportivi, fiere, complessi di attrazione dello spettacolo viaggiante installati con
carattere temporaneo nel corso di sagre o fiere, e simili luoghi di convegno, nonch nel corso di manifestazioni sportive o
musicali all'aperto. Il sindaco, con propria ordinanza, pu temporaneamente ed eccezionalmente estendere tale divieto alle
bevande con contenuto alcoolico inferiore al 21 per cento del volume (art. 5, comma 2, Legge n. 287/1991);
e) nelle attivit lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, l'incolumit o la
salute dei terzi, individuate con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro della

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sanit fatto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche. (art. 15, comma 1, Legge
n. 125/2001).

ART. 20 DIVIETO DI SOMMINISTRAZIONE E VENDITA DI BEVANDE ALCOLICHE

1. Fatte salve le specifiche disposizioni di legge e le relative sanzioni, in materia di somministrazione di somministrazione e
vendita di bevande alcoliche si applicano i seguenti divieti:
a) divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 16 (art. 689, comma 1, c.p.);
b) divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di anni 16 per mezzo di distributori automatici (art. 689,
comma 2, c.p.);
c) divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di anni 18 per mezzo di distributori automatici (art. 14 ter L. 125/2001);
d) divieto di vendita di bevande alcoliche ai minori di 18 anni (art. 14 ter L. 125/2001).
2. Si rinvia, in ogni caso, alle norme dellart. 689 del c.p. per la disciplina della somministrazione o a persona che appaia affetta
da malattia di mente o che si trovi in manifeste condizioni di deficienza psichica a causa di unaltra infermit.
3. Si rinvia, in ogni caso, alle norme dellart. 691 del c.p. per la disciplina della somministrazione a una persona in stato di
manifesta ubriachezza nonch allart. 690 per la disciplina di chi in un luogo pubblico o aperto al pubblico, cagiona
l'ubriachezza altrui, somministrando bevande alcooliche.

ART. 21 - VENDITA IN BOTTIGLIE DI VETRO

1. Fatta salva la disciplina dei divieti nelle fasce orarie di cui al precedente art. 17, al fine di garantire la sicurezza dellabitato,
lincolumit pubblica e ligiene del suolo, dalle ore 22.00 e fino alle 06.00, vietata, per tutte le attivit commerciali, la vendita
per asporto di bevande di qualsiasi natura in bottiglie o contenitori di vetro.
2. Tale divieto non si applica alle attivit di pubblico esercizio, quando la vendita per asporto riguardi sia i pasti che le bevande.
invece consentita la somministrazione di bevande di qualunque genere anche in contenitori di vetro a condizione che ci
avvenga esclusivamente allinterno dei propri locali o degli spazi esterni autorizzati annessi allesercizio per i clienti seduti ai
tavoli.
3. In occasione di sagre, feste di quartiere, patronali e similari, con ordinanza sindacale, pu essere concessa apposita deroga al
divieto di cui al precedente comma 1, previa richiesta da parte degli organizzatori. La deroga non potr mai riguardare i divieti
di cui allart. 17.

ART. 22 - QUIETE PUBBLICA

1. Durante lorario di apertura dei pubblici esercizi, consentito luso degli apparecchi da gioco debitamente autorizzati (video-
giochi, biliardini, flipper, ecc.) e di quelli sonori (televisione, video, radio, lettori cd.) a condizione che gli apparecchi funzionino
con tonalit moderate e comunque tali da non arrecare disturbo alla quiete pubblica. Luso di tali apparecchi, da posizionare
allinterno dellattivit, deve rispettare i limiti di rumorosit (decibel) previsti dalle norme vigenti. E fatto obbligo al gestore del
pubblico esercizio di adottare tutti gli accorgimenti a garantire il rispetto della quiete pubblica, impedendo che il rumore
prodotto dalle fonti sonore del proprio esercizio costituisca fonte di inquinamento acustico e di disturbo al riposo delle persone.
2. I titolari dei pubblici esercizi hanno lobbligo di vigilare sul corretto comportamento degli avventori allinterno del perimetro del
locale e negli spazi pubblici o di uso pubblico dati in concessione nonch hanno lobbligo di impedire ed evitare schiamazzi o
rumori che possano disturbare la quiete pubblica. In ogni caso per evitare forme di disturbo alla quiete pubblica, per cause
imputabili a terzi, il titolare dovr allontanare gli avventori molesti o allertare le forze dellordine. Si rinvia alle disposizioni di cui
allart. 659 c.p..
3. Il gestore che utilizzi impianti di diffusione sonora deve predisporre adeguata documentazione di previsione di impatto acustico
redatta da tecnico esperto in acustica ai sensi dellarticolo 8, comma 2, della legge 26 ottobre 1995, n. 447 da presentare ai
competenti uffici comunali secondo le forme di legge. Resta ferma la facolt di fare ricorso alla dichiarazione sostitutiva
dell'atto di notoriet di cui all'articolo 8, comma 6, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, ove non vengano superati i limiti di
emissione di rumore di cui dal vigente disciplina comunale. In tale ipotesi la relazione acustica sostituita da una
autocertificazione del tecnico abilitato che attesti il rispetto dei requisiti di protezione acustica.
4. Il titolare di attivit ricettiva alberghiera (ad esclusione del titolare di attivit di B&B o L.R. Campania 17/2001) possono
organizzare, nel rispetto delle previsioni del presente regolamento e della vigente legislazione, lo svolgimento di piccoli
trattenimenti limitatamente agli alloggiati quale attivit dove lesercente fornisce un diverso servizio di musica o di spettacolo
mediante la diffusione di musica con impianti di diffusione sonora, sia dal vivo che riprodotta con presenza di DJ. I titolari di
pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, possono organizzare, nel rispetto delle previsioni del presente
regolamento e della vigente legislazione, lo svolgimento di piccoli trattenimenti, quale attivit dove lesercente, oltre al pubblico
esercizio, fornisce un diverso servizio di musica o di spettacolo mediante la diffusione di musica con impianti di diffusione
sonora, sia dal vivo che riprodotta con presenza di DJ. Tali piccoli trattenimenti, ove autorizzati, sono consentiti nelle fasce
orarie di cui alle vigenti ordinanze. In coerenza con le finalit e gli obiettivi del presente regolamento, al fine di garantire il
rispetto della quiete pubblica e per assicurare adeguato controllo del territorio, le istanze per lo svolgimento di piccoli
trattenimenti presso pubblici esercizi devono essere presentate secondo le seguenti modalit:

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a) se i trattenimenti prevedono al massimo di 200 posti a sedere e saranno svolti entro le ore 24:00 del giorno di inizio, la
licenza sostituita da SCIA da presentare al SUAP come previsto dell'articolo 69 del Regio Decreto 18/06/1931, n.
773 Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. In tal caso la SCIA deve essere obbligatoriamente presentata al SUAP
in modalit telematica almeno 15 giorni prima della/e data/e di svolgimento, a pena di inammissibilit della stessa,
compilando debitamente la modulistica con la descrizione di tutti gli accorgimenti tecnici che saranno adottati per la
limitazione del disturbo al riposo delle persone. Il mancato rispetto del termine dei quindici giorni di presentazione della
SCIA prima della data dellevento rende la stessa inammissibile e i trattenimenti non potranno essere svolti e ove svolti
verranno considerati abusivi a tutti gli effetti di legge. altres inammissibile la SCIA presentata in modalit diversa da
quella telematica;
b) se i piccoli trattenimenti dovranno essere svolti senza le caratteristiche di cui alla precedente lettera a) il richiedente dovr
presentare al SUAP in modalit telematica, a pena di inammissibilit, almeno 60 giorni prima dalla data dellevento,
apposita istanza diretta ad ottenere il rilascio dellautorizzazione TULPS. Il SUAP entro 30 giorni dal ricevimento
dell'istanza, pu richiedere all'interessato eventuale documentazione integrativa (art. 7 del Decreto del Presidente della
Repubblica 07/09/2010, n. 160). Trascorsi questi primi 30 giorni, il SUAP adotter il provvedimento conclusivo entro altri
30 giorni. Il mancato rispetto del termine dei sessanta giorni di presentazione dellistanza prima della data dellevento
rende la stessa inammissibile e i trattenimenti non potranno essere svolti e ove svolti verranno considerati abusivi a tutti gli
effetti di legge. altres inammissibile listanza presentata in modalit diversa da quella telematica.
5. Ove non vengano rispettate le previsioni di cui al precedente comma 4 lett. a) o b) si applicheranno le disposizioni di cui allart.
666 c.p..
6. Lo svolgimento di piccoli trattenimenti, ove autorizzata e comunque nel rispetto di cui al precedente comma 4 lett. a) o b),deve
avvenire con il rispetto delle seguenti prescrizioni:
a) lattivit di piccoli trattenimenti deve essere meramente accessoria rispetto a quella principale di somministrazione; ove
invece il pubblico intrattenimento assuma il carattere dellimprenditorialit e vada a costituire un attivit primaria, distinta
e autonoma rispetto a quella del pubblico esercizio si configurer un attivit di pubblico spettacolo per il quale troveranno
applicazione gli artt. 68, 69 e 80 T.U.L.P.S. , cosi come modificato dalla legge 7 ottobre 2013 n.112;
b) nel locale non devono essere allestiti spazi espressamente destinati allintrattenimento (Karaoke, danze e balli);
c) lingresso nel pubblico esercizio non deve prevedere il pagamento di un biglietto di ingresso, n un obbligo della
consumazione e/o una maggiorazione del prezzo della stessa;
d) rispetto dei limiti degli orari di inizio e fine attivit di trattenimento e della normativa in materia di inquinamento acustico.
7. Dopo la fascia oraria indicata allart. 26 sar consentita, fino a chiusura del locale, unicamente musica di sottofondo emessa
unicamente da strumenti radioelettrici posti allinterno del locale (tassativamente stereo, radio e televisione) con volume basso
tale da non consentire la propagazione del rumore comunque inteso al di fuori del locale.
8. Qualora le Forze dellOrdine e di Pubblica Sicurezza accertino linosservanza anche di una delle prescrizioni di cui ad una
delle lettere del precedente comma 6 sar applicata a carico del gestore dellesercizio la sanzione amministrativa pecuniaria
prevista dallart. 50 e la sanzione accessoria della sospensione immediata dellattivit e della chiusura ad horas del pubblico
esercizio fino alle ore 06.00 del giorno seguente, annotandole nel verbale di contestazione, da redigere nei modi e termini di
cui alla legge 689/81 e s.m.i. e con notifica immediata al gestore o altro rappresentante dellesercizio. La mancata
ottemperanza dellintimazione alla chiusura comporter a carico del trasgressore lapplicazione dellart. 650 c.p.. il
provvedimento di sospensione e chiusura del pubblico esercizio di cui al successivo comma 9 adottato dal sindaco qual
autorit locale di Pubblica Sicurezza.
9. Nel caso di recidiva di violazioni del presente regolamento accertate nellarco temporale di 365 giorni la sanzione
amministrativa pecuniaria prevista dal successivo art. 50 e saranno applicate le sanzioni accessorie di seguito riportate:
a) I violazione: sospensione dellattivit e chiusura del pubblico esercizio per giorni 1 coincidenti con il sabato;
b) II violazione: sospensione dellattivit e chiusura del pubblico esercizio per giorni 3 consecutivi dal venerd alla
domenica;
c) III violazione: sospensione dellattivit e chiusura del pubblico esercizio per n. 2 fine settimana (dal venerd alla
domenica) e linibizione di intrattenimento musicale per i 10 giorni successivi alla riapertura;
d) IV violazione: sospensione dellattivit e chiusura del pubblico esercizio per giorni 10 consecutivi e linibizione di
intrattenimento musicale per i 20 giorni successivi alla riapertura;
e) V violazione: sospensione dellattivit e chiusura del pubblico esercizio per giorni 30 consecutivi e linibizione di
intrattenimento musicale per i 30 giorni successivi alla riapertura.
10. Ove vengano autorizzate manifestazioni del tipo Notte Bianca, Notte Blu o qualsiasi altra manifestazione che comprenda il
coinvolgimento dei pubblici esercizi, lautorizzazione a svolgere i piccoli trattenimenti contenuta nello stesso atto
amministrativo con cui si autorizza la manifestazione o conferisce patrocinio.

ART. 23 - POTERI DEL SINDACO

1. Se dallattivit di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande derivi disturbo alla quiete pubblica, fermo restando il
disposto dellart 659 del c.p., il Sindaco pu disporre con ordinanza, previa diffida da parte del Comando Polizia Municipale,
lanticipazione dellorario di chiusura per un periodo da un minimo di giorni sette consecutivi ad un massimo di giorni trenta
consecutivi.
2. Sono fatte salve le competenze di cui allart. 100 del T.U.L.P.S. Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773.

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ART. 24 - ORDINE PUBBLICO

1. Allora stabilita per la chiusura del pubblico esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, deve cessare ogni attivit di
somministrazione e deve effettuarsi lo sgombero del locale. Lattivit commerciale per considerarsi chiuso non deve avere
avventori al proprio interno e non procedere ad alcuna attivit che non sia quella di riassetto.
2. Ove il titolare di esercizio pubblico omette di effettuare lo sgombero o non cessa la somministrazione di alimenti e bevande
dopo lorario di chiusura in violazione dellart. 186 Reg. TULPS soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro
154,00 a euro 1.032,00 prevista dallart. 221 bis comma 2 del T.U.L.P.S. con pagamento in misura ridotta pari ad euro 308,00.
3. Le attivit artigianali del settore alimentare devono rispettare gli orari previsti dalle vigenti ordinanze sindacali e pertanto Allora
stabilita per la chiusura deve cessare ogni attivit e deve effettuarsi lo sgombero del locale. Lattivit commerciale per
considerarsi chiuso non deve avere avventori al proprio interno e non procedere ad alcuna attivit che non sia quella di
riassetto. Il titolare dellattivit commerciale, nel caso di inosservanza delle prescrizioni fissati dal presente comma, punito
con la sanzione amministrativa pecuniaria da 25,00 euro a 500,00 euro cos come disposto dall art. 7-bis comma 1 bis del
D.Lgs. 267/2000 con pagamento in misura ridotta di euro 50,00.

TITOLO V PERIODI DI APERTURA E ORARIO DELLE ATTIVITA

ART. 25 - PERIODI DI APERTURA DELLE ATTIVITA PERMANENTI E DELLE ATTVITA STAGIONALI

1. Considerato che con D.D. nr. 206 del 24.01.2004 - Giunta Regionale della Campania Area Generale di Coordinamento
Sviluppo attivit settore Terziario stato riconosciuto al Comune di Castellabate il requisito di Comune a prevalente
economia turistica relativamente al periodo 1 gennaio 31 dicembre, ai sensi dellart. 19 della L.R. 19/2000, con il presente
regolamento si intende assicurare un periodo di apertura minima delle attivit commerciali per garantire lattrattiva turistica.
2. Tutti gli esercizi di vicinato (alimentare e/o non alimentare), i pubblici esercizi della somministrazione, e gli artigiani alimentari
autorizzati a carattere permanente o annuale, come definiti al precedente art. 7 comma 2, e gi esistenti alla data di entrata in
vigore del presente regolamento, devono assicurare obbligatoriamente, lapertura, nellarco di ogni anno solare, nelle seguenti
fasce di periodo:
a) dal 1 marzo al 31 dicembre di ogni anno;
b) dal 1 gennaio di ogni anno al 10 gennaio di ogni anno.
3. Tutti gli esercizi di vicinato (alimentare e/o non alimentare), i pubblici esercizi della somministrazione, e gli artigiani alimentari
autorizzati a carattere permanente o annuale, come definiti al precedente art. 7 comma 2, che avviano per la prima volta
lattivit (dunque solo nel caso di scia per inizio attivit), ove non possano rispettare quanto previsto dal precedente comma 2,
devono assicurare, lapertura per i periodi, di cui alle lettere a) e b) del comma 2, immediatamente successivi alla data di inizio
attivit, fatte salve le eventuali ipotesi connesse alle verifiche e controlli della SCIA. Per gli anni successivi dovranno adeguarsi
immediatamente, a quanto prescritto dal precedente comma 2.
4. Al fine di garantire un servizio appropriato e funzionale in tutto il territorio comunale, assicurando in tal modo un servizio
corrispondente alle esigente dellutenza, nei periodi di cui al precedente comma 2 lett. a) e b) e comma 3 ammessa la
chiusura, o sospensione volontaria dellattivit, per motivi di carattere straordinario ed oggettivo debitamente comprovati
(manutenzione impianti, lavori edili, ecc.). Leventuale chiusura per ferie, nei periodi di cui al precedente comma 2 lett. a) e b)
ammessa unicamente per un massimo di 15 giorni consecutivi (da usufruire una sola volta per ogni singolo periodo di cui alle
lett. a) e b) del precedente comma 2 e comma 3).
5. Tutti gli esercizi di vicinato (alimentare e/o non alimentare), i pubblici esercizi della somministrazione, e gli artigiani alimentari
autorizzati a carattere stagionale, come definiti al precedente art. 7 comma 3, e gi esistenti alla data di entrata in vigore del
presente regolamento, devono assicurare, obbligatoriamente, lapertura, nellarco di ogni anno solare, per un periodo di 180
giorni consecutivi con decorrenza, per ogni anno solare, dal primo giorno della settimana antecedente Pasqua.
6. Tutti gli esercizi di vicinato (alimentare e/o non alimentare), i pubblici esercizi della somministrazione, e gli artigiani alimentari
autorizzati a carattere stagionale, come definiti al precedente art. 7 comma 3, che avviano per la prima volta lattivit (dunque
solo nel caso di scia per inizio attivit), ove non possano rispettare quanto previsto dal precedente comma 5, devono
comunque assicurare, lapertura per 180 giorni consecutivi alla data di inizio attivit, fatte salve le eventuali ipotesi connesse
alle verifiche e controlli della SCIA. Per gli anni successivi dovranno adeguarsi immediatamente, a quanto prescritto dal
precedente comma 5.
7. Al fine di garantire un servizio appropriato e funzionale in tutto il territorio comunale, assicurando in tal modo un servizio
corrispondente alle esigente dellutenza, nei periodi di cui ai precedenti commi 5 e 6 ammessa la chiusura, o sospensione
volontaria dellattivit, per motivi di carattere straordinario ed oggettivo debitamente comprovati (manutenzione impianti, lavori
edili, ecc.). Leventuale chiusura per ferie, nei periodi di cui ai precedenti commi 5 e 6 ammessa unicamente per un massimo
di 15 giorni consecutivi.
8. Il titolare dellattivit commerciale di una delle tipologie indicate al presente articolo ha lobbligo di informare il consumatore dei
periodi di chiusura mediante esposizione di idoneo cartello o avviso permanente. In caso di violazione alla disposizione del
presente comma si applica la sanzione di cui al successivo art. 50 con diffida da parte dellagente accertatore di ottemperare a

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quanto prescritto entro e non oltre 5 giorni. In caso di mancato adeguamento alla diffida la sanzione amministrativa pecuniaria,
per ogni successivo accertamento, pari al doppio di quella indicata allart. 50 ed originariamente applicata.
9. Le sospensioni o chiusure temporanee dellattivit di cui al presente articolo devono essere comunicate per tempo, in via
cartacea o PEC, sia allUfficio Commercio, da conservare agli atti, che al Comando Polizia Municipale del Comune di
Castellabate per i relativi controlli. In caso di violazione alla disposizione del presente comma si applica la sanzione di cui al
successivo art. 50 con diffida da parte dellagente accertatore di ottemperare a quanto prescritto entro e non oltre 5 giorni. In
caso di mancato adeguamento alla diffida la sanzione amministrativa pecuniaria, per ogni successivo accertamento, pari al
doppio di quella indicata allart. 50 ed originariamente applicata.
10. Ove non venga rispettato contemporaneamente n la previsione di cui precedente comma 8 e al comma 9 si applicher una
sola sanzione amministrativa pecuniaria indicata allart. 50 con diffida da parte dellagente accertatore di ottemperare a quanto
prescritto entro e non oltre 5 giorni. In caso di mancato adeguamento alla diffida la sanzione amministrativa pecuniaria, per ogni
successivo accertamento, pari al doppio di quella indicata allart. 50 ed originariamente applicata. Ove invece ladempimento
alla diffida fosse parziale, si applicher la relativa sanzione indicata ai commi precedenti nel suo importo base e non raddoppiato
alla prima contestazione.
11. Il mancato rispetto dei periodi di apertura cosi come indicati ai precedenti commi 2 e 3 o il mancato rispetto delle prescrizioni di
cui al comma 4 e il mancato rispetto dei periodi di apertura cosi come indicati ai precedenti commi 5 e 6 senza il rispetto delle
prescrizioni di cui al precedente comma 7 determina lapplicazione della sanzione di cui al successivo art. 50 con diffida da parte
dellagente accertatore di ottemperare immediatamente entro e non oltre 5 giorni. In caso di mancato adeguamento alla diffida la
sanzione amministrativa pecuniaria, per ogni successivo accertamento, pari al doppio di quella indicata allart. 50 ed
originariamente applicata.
12. Non rientra nella competenza del Comune il rilascio dellautorizzazione alla chiusura per ferie per attivit soggette a regime di
monopolio AAMS (tabacchi) per il quale il Comune comunicher, a seguito di richiesta anche cartacea, idoneo nulla osta ai
Monopoli di Stato.
13. Gli orari e turni farmacie seguono la disciplina speciale di settore.
14. Le disposizioni del presente articolo si applicano immediatamente alla data di entrata in vigore del presente regolamento a tutte
le attivit poste allinterno o al di fuori del centro storico.

ART. 26 - ORARIO DELLE ATTIVITA

1. Per la disciplina degli orari delle attivit commerciali si rinvia alle vigenti ordinanze sindacali. Per i mercatini vale lorario di
apertura e chiusura prevista per la specifica tipologia di attivit.
2. Le disposizioni del presente articolo, e dunque delle relative ordinanze sindacali trovano applicazione sia per le attivit
permanenti o annuali che per quelle stagionali limitatamente al periodi della loro apertura. Tali disposizioni trovano applicazione,
altres, per le attivit temporanee come definite al precedente art. 7 comma 4.
3. Fatto salvo quanto previsto da specifiche norme di settore, e fatto salvo quanto indicato al successivo comma 4 del presente
articolo, nel caso di inosservanza della disciplina degli orari di cui al presente articolo si applica la sanzione amministrativa
pecuniaria da 25,00 euro a 500,00 euro cos come disposto dall art. 7-bis comma 1 bis del D.Lgs. 267/2000 con pagamento in
misura ridotta di euro 50,00.
4. Fatte salve le sanzioni di cui al successivo art. 50 in caso di inosservanza degli orari di cui alla successiva tabella A del
presente comma, al fine di consentire una maggiore attrattiva turistica, per i piccoli trattenimenti si osservano i seguenti orari:

Tabella A
Attivit Periodo dal 1 giugno al 30 settembre Periodo dal 1 ottobre al 31 maggio
Piccoli trattenimenti
musicali e danzati in
strutture ricettive
1. inizio: 21.00 fine: 01.00 inizio: 20.00 fine: 00.00
alberghiere riservato
per i clienti della
struttura
Piccoli trattenimenti
musicali e danzanti
2. in circoli privati inizio: 21.00 fine: 02.00 inizio: 20.00 fine: 01.00
riservato per i soli
soci
Piccoli trattenimenti
musicali e danzanti
inizio: 20.00 fine: 01.00 (sabato e
in pubblici esercizi
3. inizio: 21.00 fine: 02.00 prefestivi fine: 02.00)
della
somministrazione di
alimenti e bevande
4. Sagre (inclusi inizio: 20.00 fine: 01.00 inizio: 18.00 fine: 01.00

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trattenimenti
musicali e danzanti
e/o spettacoli
connessi)

ART. 27 ESCLUSIONE

1. Non sono soggette alle disposizioni sugli orari di apertura e chiusura di cui al precedente art. 26 le attivit di somministrazione
localizzate:
a) nelle strutture ricettive alberghiere, limitatamente ai soli alloggiati;
b) nei circoli autorizzati ai sensi del D.P.R. 235/2001, limitatamente ai soli soci. I circoli non sono vincolati allorario fissato
in via generale per lapertura e la chiusura dei pubblici esercizi, n allobbligo della chiusura settimanale giacch
ambiente privato e non sottoponibile ad alcuna limitazione temporale. Valgono in ogni caso i limiti temporali previsti
dallart. 18 comma 1 lett. b) del presente regolamento.
2. Fatto salvo quanto previsto dallart. 19 comma 1 lett. d), nei cinema, arene e teatri lattivit di somministrazione di alimenti e
bevande esercitabile limitatamente ai soli spettatori e soltanto durante lorario di apertura. Tale principio si applica anche per
gli stadi o impianti sportivi per il qual sia prevista annessa attivit di somministrazione.

ART. 28 DEROGA ALLORARIO IN PARTICOLARI PERIODI ED OCCASIONI

1. Fatto salvo il periodo di validit del titolo abilitativo i titolari dei pubblici esercizi della somministrazione di alimenti e bevande
hanno la facolt di posticipare lorario di chiusura fino alle ore 03.00 mentre i titolari delle discoteche hanno la facolt di
posticipare lorario di chiusura, fino alle ore 04,00 dopo la mezzanotte, nelle seguenti giornate:
a) dal 24 al 26 dicembre incluso;
b) nei giorni di 31 dicembre e nel giorno del 1 gennaio incluso.
2. I titolari di attivit di artigianato alimentare, i titolari dei pubblici esercizi della somministrazione di alimenti e bevande e i titolari
delle discoteche sale da ballo piano bar, fatto salvo il periodo di validit del titolo abilitativo, hanno la facolt di posticipare
lorario di chiusura, fino alle ore 04,00 dopo la mezzanotte, nelle seguenti giornate:
a) dal 13 al 15 agosto incluso;
b) nella Domenica di Pasqua e nel Luned in Albis incluso.
3. Nei periodi di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo, i trattenimenti musicali e danzanti e i piccoli trattenimenti dei pubblici
esercizi, devono svolgersi, oltre che nel rispetto delle norme in materia di sicurezza e inquinamento acustico, nel rispetto dei
limiti degli orari di cui alla vigente disciplina.
4. Nellambito delle manifestazioni organizzate o patrocinate dal comune di Castellabate quali Notte Bianca, Notte Blu, Natale
al Borgo ad esclusione nelle manifestazioni di sagre si stabilisce che:
a) gli esercizi commerciali, nelle aree interessate dalliniziativa, potranno rimanere aperti fino alle ore 03:00;
b) i pubblici esercizi, nelle aree interessate dalliniziativa, potranno rimanere aperti fino alle ore 03:00;
c) i trattenimenti musicali, nelle aree interessate dalliniziativa, potranno tenersi fino alle ore 03:00.

ART. 29 POTERE DI DEROGA DEL SINDACO

1. fatto sempre salvo il potere del Sindaco di adottare ordinanze ai sensi dellart. 50 comma 7 del D.Lgs. 267/2000 in materia di
disciplina degli orari anche in deroga a quelli stabiliti dal presente regolamento nonch ordinanza che disciplini diversamente le
fattispecie di cui al precedente art. 28.

ART. 30 OBBLIGHI DEI TITOLARI DI ATTIVIT COMMERCIALI (ORARIO)

1. Il titolari di tutte le attivit commerciali hanno lobbligo di esporre, in modo permanente, esporre idoneo cartello, visibile al
pubblico anche dall esterno, indicante lorario prescelto di apertura e chiusura nonch il giorno di chiusura facoltativo
(settimanale e/o festivo) quanto consentito. Tale cartello direttamene predisposto dallesercente e non deve essere vidimato
dal Comune.
2. Fatto salvo quanto indicato dalle specifiche norme di legge, in caso di violazione delle norme di cui al comma 1 del presente
articolo si applicano le sanzioni di cui al successivo art. 50 con diffida da parte dellagente accertatore ad adeguarsi entro e non
oltre giorni 5. In caso di violazione alla disposizione del presente comma si applica la sanzione di cui al successivo art. 50 con
diffida da parte dellagente accertatore di ottemperare a quanto prescritto entro e non oltre 5 giorni. In caso di mancato
adeguamento alla diffida la sanzione amministrativa pecuniaria, per ogni successivo accertamento, pari al doppio di quella
indicata allart. 50 ed originariamente applicata.

TITOLO VI TUTELA DEL CONSUMATORE

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CAPO I PREZZI

ART. 31 - PUBBLICIT DEI PREZZI

1. In materia di pubblicit dei prezzi le informazioni obbligatorie sono fissate per legge (D.Lgs. del 31.03.1998 n. 114, art. 14 e 22 e
Decreto legislativo, 06.09.2005 nr. 206, G.U. 08.10.2005 Codice del Consumo). Il prezzo di vendita nonch il prezzo per unit
di misura devono essere indicati in modo chiaro, univoco e chiaramente leggibile; questo vale per ogni prodotto offerto in vendita
da un esercizio commerciale. Univoco, in questo caso, significa il prezzo finale, valido per ununit di prodotto o per una
determinata quantit del prodotto, comprensivo dell'IVA e di ogni altra imposta (Direttiva 98/6/UE, recepita dal Codice del
Consumo, D.Lgs. 206/2005, art. 14-17).
2. I prodotti esposti per la vendita al dettaglio nelle vetrine esterne o allingresso del locale e nelle immediate adiacenze
dellesercizio o su aree pubbliche o sui banchi di vendita, ovunque collocati, debbono indicare, in modo chiaro e ben leggibile, il
prezzo di vendita al pubblico, mediante luso di un cartello o con altre modalit idonee allo scopo. Quando siano esposti insieme
prodotti identici dello stesso valore sufficiente luso di un unico cartello.
3. Tutte le merci comunque esposte al pubblico sono soggette a questo obbligo; sono esclusi i prodotti sui quali si trovi gi
impresso in maniera chiara e con caratteri ben leggibili il prezzo di vendita. Sono altres esclusi pellicce, opere di oreficeria,
gemme o antichit, il cui prezzo sia superiore ai 1.746 euro. I prezzi di oreficeria e gemme possono essere indicati su piccoli
cartellini collegati al prodotto, non visibili dallesterno.

ART. 32 - SANZIONI

1. Chi viola le disposizioni di cui sopra punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 516 ad euro
3.098. Si rinvia in ogni caso alle disposizioni di cui D.Lgs. del 31.03.1998 n. 114, art. 14 e 22 e Decreto legislativo, 06/09/2005
nr. 206, G.U. 08/10/2005 Codice del Consumo.

CAPO II - INDICAZIONE DEI PRODOTTI (RICHIAMO AL CODICE DEL CONSUMO)

ART. 33 - CONTENUTO MINIMO DELLE INFORMAZIONI

1. Ai sensi dellart. 6 del Codice del Consumo i prodotti o le confezioni dei prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul
territorio nazionale, riportano, chiaramente visibili e leggibili, almeno le indicazioni relative:
a) alla denominazione legale o merceologica del prodotto;
b) al nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un importatore stabilito nell'Unione europea;
c) al Paese di origine se situato fuori dell'Unione europea;
d) all'eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all'uomo, alle cose o all'ambiente;
e) ai materiali impiegati ed ai metodi di lavorazione ove questi siano determinanti per la qualit o le caratteristiche
merceologiche del prodotto;
f) alle istruzioni, alle eventuali precauzioni e alla destinazione d'uso, ove utili ai fini di fruizione e sicurezza del prodotto.

ART. 34 - MODALITA' DI INDICAZIONE

1. Ai sensi dellart. 7 del Codice del Consumo le indicazioni di cui allarticolo 6 devono figurare sulle confezioni o sulle etichette dei
prodotti nel momento in cui sono posti in vendita al consumatore. Le indicazioni di cui al comma 1, lettera f), dellarticolo 6
possono essere riportate, anzich sulle confezioni o sulle etichette dei prodotti, su altra documentazione illustrativa che viene
fornita in accompagnamento dei prodotti stessi.

ART. 35 - AMBITO DI APPLICAZIONE

1. Sono esclusi dallapplicazione del capo II del Codice del Consumo i prodotti oggetto di specifiche disposizioni contenute in
direttive o in altre disposizioni comunitarie e nelle relative norme nazionali di recepimento.
2. Per i prodotti oggetto di disposizioni nazionali in materia di informazione del consumatore, le norme del capo II del Codice del
Consumo si applicano per gli aspetti non disciplinati.

ART. 36 - INDICAZIONI IN LINGUA ITALIANA

1. Ai sensi dellart. 9 del Codice del Consumo tutte le informazioni destinate ai consumatori e agli utenti devono essere rese
almeno in lingua italiana. Qualora le indicazioni siano apposte in pi lingue, le medesime sono apposte anche in lingua italiana
e con caratteri di visibilit e leggibilit non inferiori a quelli usati per le altre lingue. Sono consentite indicazioni che utilizzino
espressioni non in lingua italiana divenute di uso comune.

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ART. 37 - ATTUAZIONE

1. Ai sensi dellart. 10 del Codice del Consumo come modificato dallart. 1, comma 5, D.Lgs. 6 agosto 2015, n. 130, con decreto
del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro per le politiche comunitarie e con il Ministro della giustizia,
sentito il parere della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono adottate le
norme di attuazione dell'articolo 6, al fine di assicurare, per i prodotti provenienti da Paesi dellUnione europea, una
applicazione compatibile con i principi del diritto comunitario, precisando le categorie di prodotti o le modalit di presentazione
per le quali non obbligatorio riportare le indicazioni di cui al comma 1, lettere a) e b), dellarticolo 6. Tali disposizioni di
attuazione disciplinano inoltre i casi in cui sar consentito riportare in lingua originaria alcuni dati contenuti nelle indicazioni di
cui all'articolo 6.
2. Fino alla data di entrata in vigore del decreto di cui al comma 1, restano in vigore le disposizioni di cui al decreto del Ministro
dell'industria, del commercio e dell'artigianato 8 febbraio 1997, n. 101.

ART. 38 - DIVIETI DI COMMERCIALIZZAZIONE

1. vietato il commercio sul territorio nazionale di qualsiasi prodotto o confezione di prodotto che non riporti, in forme
chiaramente visibili e leggibili, le indicazioni di cui agli articoli 6, 7 e 9 del capo II del Codice del Consumo

ART. 39 SANZIONI

1. Ai fini dellapplicabilit delle sanzioni per le violazioni alle disposizioni del Capo II del Codice del Consumo, si rinvia allart. 12
del richiamato Codice.

TITOLO VII LOCALIZZAZIONI DELLE OCCUPAZIONI DEL SUOLO PUBBLICO E COMMERCIO ITINERANTE

ART. 40 PRINCIPIO GENERALE PER LE OCCUPAZIONI DI SUOLO PUBBLICO

1. Il presente Titolo VII disciplina le localizzazioni per le occupazioni del suolo pubblico al fine di contrastare le situazioni di
alterazione del decoro urbano attraverso comportamenti di intralcio o di occupazione abusiva del suolo, con particolare riguardo
allabusivismo commerciale, ex articolo 2 lettera d) del D.M. 5 agosto 2000 nonch per contrastare tutte le forme abusive di
commercio su aree pubbliche in forma itinerante.
2. Le norme del presente Titolo si applicano su tutto il territorio comunale incluse le aree demaniali. Per le aree demaniali
troveranno applicazione le specifiche disposizioni in materia di Codice della Navigazione con competenza del settore demanio in
ordine alla presentazione dellistanza e rilascio del provvedimento finale.
3. Per le procedure in ordine alle competenze, canone e disciplina per le occupazioni di suolo troveranno applicazione le norme del
vigente regolamento delle occupazioni di suolo pubblico.

ART. 41 - LOCALIZZAZIONE DELLE AREE OGGETTO DI POTENZIALE OCCUPAZIONE

1. Al fine di attuare i principi di cui allart. 40, allinterno del territorio comunale sono ammissibili solo le occupazioni secondo le
modalit, tempi e tipologie indicate nella Tabella di cui allallegato A.
2. Le attivit non espressamente previste nella Tabella di cui allallegato A, fatte salve quelle previste nel regolamento delle
occupazioni di suolo pubblico, sono da intendersi vietate cos come non sono ammissibili occupazioni in violazione o in
contrasto dei tempi e/o durata e/o modalit previste dal richiamato allegato A. Tali divieti si applicano anche alle aree private
soggette ad uso pubblico o alle aree private che confinano con le aree pubbliche sulle quali implicitamente o esplicitamente
sussiste divieto di occupazione. I divieti di cui al presente Titolo VII e relativa tabella di cui allallegato A si applicano non solo in
caso di occupazione finalizzata alla vendita ma anche nellipotesi di occupazione finalizzata alla mera esposizione.
3. Non sono previste aree pubbliche o aree private ad uso pubblico destinate ad attivit circense. Tali attivit circense potr
svolgersi unicamente su terreni privati purch vi sia il nulla osta del proprietario e nel rispetto delle norme in materia di sicurezza,
codice della strada e relativo regolamento di attuazione, pubblico spettacolo, sanitarie e quantaltro previsto dalla disciplina di
settore.
4. In tutto il territorio comunale fatto divieto di attivit rientrante nella cosiddetta fattispecie di Trenino Lillipuziano o simili.
5. Tutte le istanze avanzate ai sensi del presente articolo e relativa Tabella di cui allallegato A, potranno essere presentate con
decorrenza dal 1 gennaio di ogni anno solo per le occupazioni riferite allanno solare di riferimento. I termini di presentazione
delle istanze sono da ritenersi aperti e comunque fino alla conclusione dellanno solare, fatta salva la disponibilit dei posti ove
concedibili. Le istanze presentate prima della data del 1 gennaio sono da ritenersi inammissibili e verranno archiviate con la
conseguenza che il soggetto dovr presentare nuova istanza a decorrere dal 1 gennaio secondo le modalit previste dalla
vigente regolamentazione. Per il solo anno 2017 si terr conto anche delle istanze presentate prima dellentrata in vigore del

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presente regolamento, purch presentate a partire dal 1 gennaio 2017, fatti salvi i divieti, limiti e prescrizioni di cui alla vigente
disciplina. Le istanze verranno istruite, e dunque le concessioni rilasciate, secondo lordine di presentazione al protocollo
dellente.
6. Le aree individuate nella Tabella di cui allallegato A sono da intendersi come aree occupabili potenzialmente in quanto soggette
sempre al parere obbligatorio e vincolante del Comando Polizia Municipale, fatta sempre salva la disponibilit delle aree.
7. Eventuali modifiche alle disposizioni del presente articolo e alla Tabella di cui allallegato A potranno essere disposte dal sindaco
con propria ordinanza.

ART. 42 - OCCUPAZIONI DELLE ATTIVITA IN SEDE FISSA ED ALTRO

1. Per le occupazioni di suolo pubblico da parte di attivit commerciali e per ipotesi non previste dalla Tabella di cui allallegato A si
osservano le disposizioni di cui al regolamento delle occupazioni di suolo pubblico approvato con delibera di CC nr. 33 del
10.08.2015 e s.m.e.i.

ART. 43 COMMERCIO ITINERANTE E VENDITA AL DOMICILIO DEL CONSUMATORE

1. Nel territorio del comune di Castellabate, per i titolari di licenza, sono individuate le seguenti aree a posto fisso in sostituzione del
commercio itinerante:
Luogo Tipologia Giorno Ora
Vendita di soli prodotti Dal luned al venerd per un numero massimo di
Piazza Matarazzo Dalle 06.30 alle 14.00
agricoli propri tre stalli
Vendita di prodotti
Dal luned al sabato per un numero massimo di
Piazza Giordano ortofrutticoli o prodotti Dalle 06.30 alle 14.00
uno stallo
agricoli propri
Dal luned al sabato per un numero massimo di
due stalli di cui uno riservato esclusivamente alla
Vendita di prodotti
Piazza Punta vendita dei prodotti agricoli propri. Ove entro le
ortofrutticoli e prodotti Dalle 06.30 alle 14.00
dellInferno 08.00 lo stallo non venga occupato dal produttore
agricoli propri
agricolo proprio lo stesso potr essere occupato
dal titolare di prodotti ortofrutticoli
Vendita di soli prodotti
Piazza Carmine dal luned al sabato per un numero massimo di 4
agricoli propri e Dalle 06.30 alle 14.00
Passaro stalli
prodotti ortofrutticoli
Prodotti alimentari
Piazza Carmine Il secondo marted di ogni mese nel periodo dal
agricoli propri e non Dalle 06.30 alle 14.00
Passaro 1 ottobre al 30 aprile
alimentari
Prodotti alimentari,
Piazza Carmine Il tutti i marted mese nel periodo dal 1 maggio al
agricoli propri e non Dalle 06.30 alle 14.00
Passaro 30 settembre
alimentari
Prodotti alimentari,
Piazza Papa
agricoli propri e non Il mercoled per un numero massimo di 2 stalli Dalle 06.30 alle 14.00
Giovanni Paolo II
alimentari
Prodotti alimentari,
Slargo Lungomare Dal luned al sabato per un numero massimo di 2
agricoli propri e non Dalle 06.30 alle 14.00
Alcide De Gasperi stalli
alimentari

2. Coloro che occupano le aree ai fini del commercio di cui al precedente comma 1 dovranno versare, ai fini delloccupazione
dellarea dalle 06.30 alle 14.00, il canone giornaliero delloccupazione di suolo pubblico. Unitamente a tale canone dovr essere
versata la tassa TARSU, come determinata dal competente ufficio Tributi. In caso di mancato pagamento del canone giornaliero
loccupazione verr intesa come abusiva.
3. In caso di svolgimento di attivit commerciale in violazione o del luogo o della tipologia o del giorno o dellora, di cui al
precedente comma 1, si applicano la sanzione prevista dallart. 20 del Codice della Strada con ordine alla cessazione immediata
del comportamento posto in essere e sgombero dellarea. Analoga sanzione prevista in caso di mancato versamento del
canone giornaliero di occupazione di cui al precedente comma 2.
4. vietata la vendita in forma itinerante sulla ex SS 267 denominata Via del Mare interessante lintero territorio comunale e sue
pertinenze. Le violazioni saranno punite ai sensi dellart. 20 del vigente Codice della Strada.
5. Su tutte le aree private vietata ogni forma di vendita non autorizzata in quanto la stessa assimilabile allesercizio di vicinato
non autorizzato per la cui fattispecie verr applicata la sanzione prevista dalle leggi vigenti.
6. Fatte salve successive ordinanze sindacali, consentito il commercio itinerante, sia di prodotti alimentari che non alimentari, in
ogni giorno della settimana, nel rispetto degli orari previsti dalle vigenti ordinanze in materia di esercizi di vicinato, ad eccezione
nelle frazioni di S.Maria e S.Marco, con le seguenti modalit:

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a) vietato poggiare a terra attrezzature, prodotti o merce in genere n per vendita n per esposizione. In caso di violazione
si applica la sanzione prevista dallart. 20 del Codice della Strada con obbligo di immediato sgombero dellarea occupata;
b) possibile fermarsi nel medesimo posto per un massimo di 60 minuti nellarco di una giornata. Decorso il tempo dei 60
minuti obbligato a spostarsi dal punto di vendita precedente ad una distanza oltre un raggio di 50 metri. In caso di
violazione si applica la sanzione prevista dallart. 50 del presente regolamento con obbligo di immediato sgombero dellarea
occupata;
c) non potranno essere occupate e il commerciante non potr fermarsi nelle aree vietate dal codice della strada (es. entro 5
metri dallintersezione). In caso di violazione si applica la sanzione prevista dallart 158 del Codice della Strada;
d) non potranno essere occupate e il commerciante non potr fermarsi in aree che distano meno di 50 metri da esercizi
commerciali che vendono la medesima tipologia di merce. In caso di violazione si applica la sanzione prevista dallart. 50
del presente regolamento con obbligo di immediato sgombero dellarea occupata.
7. Ove lo svolgimento dellattivit commerciale ricada in area demaniale sar necessario munirsi della preventiva autorizzazione
del settore demanio per loccupazione dellarea con applicazione delle sanzioni ivi previste in caso di violazione. Per
loccupazione dellarea demaniale, nelle singole ipotesi consentite, sar necessario presentare idonea istanza allUfficio
demanio.
8. vietata in ogni caso, tutti i giorni e in qualunque ora, la pubblicit sonora per finalit commerciali o per eventi e manifestazioni
non autorizzate. In caso di violazione di applicheranno le sanzioni previste dallart. 50 del presente regolamento con obbligo di
immediata cessazione dellattivit.
9. In tutto il territorio comunale sempre vietata loccupazione a mezzo di banchi mobili o altre strutture dirette alla vendita di bibite
e panini, dolciumi e torroni, patatine e prodotti di frittura o altro genere alimentare se non nel solo giorno della festa patronale di
S.Costabile o nel solo giorno della feste religiosa delle singole frazioni dalle ore 08.00 alle ore 24.00. Per P.zza Lucia si rinvia
alla Tabella di cui allallegato A. Le violazioni saranno punite ai sensi dellart. 20 del vigente Codice della Strada con obbligo di
immediato sgombero dellarea occupata. Il canone di occupazione di suolo pubblico sar calcolato secondo il vigente
regolamento per le occupazioni di suolo tenendo conto delleffettivo ingombro.
10. Con specifica ordinanza sindacale potranno essere modificate o aggiunte nuova aree o dettate nuove disposizioni a quelle
indicate nel presente articolo.
11. La riscossione dei canoni dovuti dal presente articolo potr avvenire o direttamente nelle mani degli agenti accertatori della
Polizia Municipale o a mezzo di versamento su conto corrente del Comune di Castellabate. Per le aree del demanio marittimo si
osservano le specifiche disposizioni.

TITOLO VIII FUNZIONI DI POLIZIA AMMINISTRATIVA. ATTIVITA DI VIGILANZA CONTROLLO ED ISPEZIONE. SANZIONI E
PROVVEDIMENTI

ART. 44 OGGETTO E AMBITO DI APPLICAZIONE

1. II presente Titolo VIII, nell'ambito dell'autonomia normativa conferita ai comuni dagli articoli3, 7 e 7 bis del D.L.gs. 18.8.2000,
n. 267, nonch dallart. 16 bis della L. 689/1981 disciplina la determinazione e lapplicazione delle sanzioni amministrative per
violazioni alle norme del presente regolamento.
2. Le disposizioni del presente Titolo sono volte ad assicurare piena efficienza ed efficacia alle attivit di irrogazione delle
sanzioni amministrative, nonch a garantire la massima trasparenza dellazione amministrativa.
3. Le norme del presente Titolo si applicano a tutte le attivit commerciali ricadenti nellambito dellintero territorio comunale sia
posti allinterno del perimetro del centro storico che al di fuori dello stesso

ART. 45 FUNZIONI DI POLIZIA AMMINISTRATIVA

1. Spettano al Comando Polizia Municipale, ai sensi dellart. 11 della legge regionale nr. 12 del 13 giugno 2003, le funzioni di
polizia amministrativa e lapplicazione della L. 689/1981 e s.m.e.i. al fine di dare maggiore trasparenza, certezza e continuit al
procedimento che va dallaccertamento allirrogazione delle sanzioni con emissione dellordinanza ingiunzione di pagamento o
archiviazione nonch quantaltro previsto dal presente titolo.
2. Allaccertamento delle violazioni dei regolamenti e delle ordinanze comunali si applicano le disposizioni generali della Legge
24.11.1981, nr. 689.
3. Le funzioni di accertamento degli illeciti amministrativi relativi alle disposizioni di regolamenti o di ordinanze comunali sono
svolte in via principale dalla Polizia Municipale, ferma restando la competenza degli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria a
norma dellarticolo 13 della legge 24.11.1981, n. 689. Resta ferma la competenza degli altri soggetti espressamente abilitati
dalle leggi vigenti allaccertamento di illeciti amministrativi.

ART. 46 ATTIVITA DI CONTROLLO ED ISPEZIONE

1. Gli appartenenti alla Polizia municipale, ed ogni altro agente appartenente alle Forze di Polizia, hanno facolt di accedere nei
locali destinati allesercizio di attivit commerciale per attivit di controllo e verifica nonch per vigilare sullosservanza delle

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prescrizioni imposte da leggi, regolamenti statali, regionali o comunali.
2. I tecnici comunali, unitamente e in presenza del personale di polizia municipale e/o ad ogni altro agente appartenente alle
Forze di Polizia, possono accedere ai locali destinati allesercizio di attivit commerciale al fine di verificare il rispetto delle
norme imposte dal leggi, regolamenti statali, regionali o comunali.

ART. 47 APPLICAZIONE DELLA L. 689/1981

1. Per la determinazione e lapplicazione delle sanzioni, quando non sia espressamente e diversamente disposto da altre norme
e non costituiscano reato contemplato dal Codice Penale o da altre leggi o regolamenti generali, si applicano i principi e le
procedure sanzionatorie di cui alla legge nr. 689/81.
2. All'accertamento delle violazioni che comportano una sanzione amministrativa pecuniaria si procede secondo quanto disposto
dallarticolo 13 della Legge 689/1981. Il compimento di tutti gli atti di contestazione, e di accertamento di cui agli articoli 13 e
14della Legge 689/1981, deve essere documentato in apposito verbale e sono di competenza della Polizia Municipale cosi
come di competenza della Polizia Municipale lirrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie o altri provvedimenti a
seguito di accertamento.

ART. 48 CHECKLIST

1. Oltre alla redazione di apposito verbale, per ogni attivit commerciale controllata, lagente, la Polizia Municipale, dovr
redigere apposita checklist dal quale risulti:
a) l'indicazione della data, ora e luogo del controllo;
b) l'indicazione e ubicazione dellattivit controllata;
c) generalit del titolare dellattivit controllata;
d) indicazione e descrizione catastale del fabbricato;
e) indicazione e descrizione della superficie dellattivit commerciale e numero di vani;
f) indicazione degli elementi che hanno formato oggetto di controllo (presenza prezzi, presenza etichettatura prodotti,
conformit prodotti CE, indicazione divieto di fumo, avviso clientela orario di apertura e chiusura, rispetto delle vigenti
ordinanze e regolamenti comunali, ecc.);
g) verifica del contratto di fitto registrato o del titolo alla disponibilit del locale e della comunicazione di cessione del
fabbricato;
h) verifica della superficie di occupazione del suolo pubblico;
i) verifica del rispetto del Titolo III del presente regolamento;
j) ogni altro elemento che possa essere disposto dal Comandante della Polizia Municipale.
2. La checklist protocollata ed inviata allUfficio tributi per la lotta allevasione tributaria e allUfficio Commercio.

ART. 49 ESAME SCRITTI DIFENSIVI E TERMINE DI CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO

1. Gli scritti difensivi sono diretti al Responsabile della Polizia Municipale. Qualora sia richiesta laudizione personale, viene
comunicato al richiedente il luogo, la data e lora in cui avverr laudizione. Delle dichiarazioni rese nel corso dellaudizione
dovr essere redatto apposito verbale da personale del Comando Polizia Municipale.
2. Quando sia ritenuto opportuno, potranno essere richieste controdeduzioni allagente che ha accertato la violazione.
3. Se dallesame dei documenti e dagli argomenti esposti emerge, la carenza di responsabilit delle persone obbligate, o se
laccertamento non sufficientemente circostanziato in riferimento ai fatti della violazione e ai suoi responsabili, dovr
emettersi ordinanza di archiviazione da parte del Comando Polizia Municipale, comunicandola integralmente allagente che ha
accertato la violazione; altrimenti il Comando Polizia Municipale dovr determinare con ordinanza ingiunzione la somma
dovuta quale sanzione per la violazione, ingiungendone il pagamento, insieme con le spese di procedura e notifica, allautore
della violazione ed alle persone che vi sono solidalmente obbligate.
4. Il procedimento irrogatorio dellordinanza-ingiunzione deve concludersi entro i termini previsti dalla legge.
5. Qualora avverso il verbale non siano presentati scritti difensivi, lordinanza-ingiunzione di pagamento deve essere emessa e
notificata entro il termine di prescrizione dellobbligazione. Lordinanza ingiunzione disciplinata dall'art. 18 Legge 689/81.
6. Con lordinanza ingiunzione pu essere disposta, la sanzione accessoria prevista dallart. 20 L.689/81.

ART. 50 APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE

1. Salvo che il fatto non costituisca reato penale o pi grave illecito amministrativo, alle violazioni delle norme disciplinate dal
presente regolamento, per le quali non siano prestabilite sanzioni amministrative previste da specifiche disposizioni di legge o
dal successivo comma 3, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria indicata nellarticolo 7 bis del D.Lgs. 18 agosto 2000
nr. 267, come introdotto dalla Legge 16 gennaio 2003 nr. 3 ed integrato dalla legge 20 maggio 2003 nr. 116, che prevede il
pagamento di una somma in denaro da euro 25,00 (venticinque/00) ad euro 500,00 (cinquecento/00) con le modalit
sanzionatorie previste dalla Legge 689/1981.
2. Ai sensi dellart. 16 della L. 689/81 e s.m.e.i. ammesso il pagamento di una somma in misura ridotta pari alla terza parte del
massimo della sanzione prevista per la violazione commessa o, se pi favorevole e qualora sia stabilito il minimo della

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sanzione edittale, pari al doppio del relativo importo, oltre alle spese del procedimento, entro il termine di sessanta giorni dalla
contestazione immediata o, se questa non vi stata, dalla notificazione degli estremi della violazione.
3. Ai sensi del secondo comma dellarticolo 16 della Legge 24 novembre 1981 nr. 689 (cos come sostituito dallarticolo 6 bis
della Legge 24 luglio 2008, nr. 125 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 maggio 2008 n 92, recante
misure urgenti in materia di sicurezza pubblica) la Giunta Comunale pu stabilire, allinterno del limite edittale minimo e
massimo della sanzione prevista, un diverso importo del pagamento in misura ridotta, in deroga alle disposizioni del primo
comma del citato articolo 16 della L. 689/81 e s.m.e.i..
4. Ai sensi del precedente comma 3 e si applicano le seguenti sanzioni amministrative pecuniarie alle relative fattispecie:

articolo Limite minimo edittale Limita massimo edittale Pagamento in misura ridotta
12 comma 1 25,00 500,00 100,00
12 comma 2 25,00 500,00 100,00
12 comma 3 25,00 500,00 100,00
per ogni singola 25,00 500,00 100,00
lettera da a) a e)
dellart. 13
comma 1
15 comma 4 25,00 500,00 300,00
15 comma 5 25,00 500,00 200,00
15 comma 6 25,00 500,00 500,00
16 comma 1 25,00 500,00 150,00
21 comma 1 25,00 500,00 500,00
per ogni singola 25,00 500,00 350,00
lettera da a) a d)
dellart. 22
comma 6
22 comma 7 25,00 500,00 150,00
22 comma 9 25,00 500,00 500,00
25 comma 8 25,00 500,00 100,00 in caso di mancato
adeguamento alla diffida 200,00
25 comma 9 25,00 500,00 100,00 in caso di mancato
adeguamento alla diffida 200,00
25 comma 10 25,00 500,00 200,00 in caso di mancato
adeguamento alla diffida 400,00
25 comma 11 25,00 500,00 250,00 in caso di mancato
adeguamento alla diffida 500,00
26 comma 4 25,00 500,00 500,00
30 comma 1 25,00 500,00 100,00 in caso di mancato
adeguamento alla diffida 200,00
43 comma 6 lett. 25,00 500,00 200,00
b)
43 comma 6 lett. 25,00 500,00 200,00
d)
43 comma 8 25,00 500,00 100,00

5. Non ammesso il pagamento diretto nelle mani del soggetto accertatore.

ART. 51 SANZIONI ACCESSORIE E MISURE DI RIPRISTINO. ESECUZIONE DUFFICIO E RISARCIMENTO DEL DANNO

1. Il pagamento della sanzione amministrativa non esime il contravventore dallobbligo di porre fine al comportamento che ha
dato origine alla violazione.
2. L'applicazione delle sanzioni amministrative accessorie regolata dalla Legge 24.11.1981, n. 689.
3. Le misure di ripristino consistono nel:
a) obbligo di ripristino dello stato dei luoghi o di rimozione di opere ed installazioni abusive;
b) obbligo di sospendere una determinata attivit e/o un determinato comportamento.
4. Qualora dalla violazione del regolamento od ordinanza comunale derivi unalterazione dello stato dei luoghi, si applica la
misura dellobbligo del ripristino e rimozione delle eventuali opere ed installazioni abusive. In tal caso Iaccertatore diffida il
trasgressore e/o gli obbligati in solido, entro un termine non superiore a trenta giorni o ad horas, mediante intimazione nel
verbale di contestazione, al ripristino dello stato dei luoghi e rimozione delle opere abusive o alla sospensione di una
determinata attivit o comportamento ove tale attivit o comportamento illecito emerga nel corso delle verifiche o controlli.
5. Qualora il trasgressore e/o gli obbligati non adempiano alla diffida di cui al comma precedente, con successiva ordinanza

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adottata dal responsabile della Polizia Municipale, agli stessi ordinato di provvedere, entro un termine non superiore a trenta
giorni o ad horas. Nellordinanza indicato che, senza necessit di ulteriori comunicazioni, in caso di mancata ottemperanza
allordinanza nei termini prescritti, previa relazione degli agenti addetti al controllo che relazionano sulla non esecuzione o non
corretta o non completa esecuzione, provveder dufficio il comune di Castellabate, direttamente o con ditte terze, con
addebito per intero delle relative spese al trasgressore o obbligato in solido.
6. Qualora il trasgressore e gli obbligati in solido non ottemperino, nei termini, allordinanza di cui al precedente comma 5, il
ripristino eseguito d'ufficio dal Comune ed i relativi oneri sono posti per intero a carico del trasgressore e degli obbligati in
solido, o con lordinanza-ingiunzione nel caso non sia intervenuto il pagamento in misura ridotta, ovvero con separato atto di
intimazione al pagamento delle spese dufficio effettuate dal comune. Lufficio competente allesecuzione dufficio il Comando
Polizia Municipale che provvede a mezzo del proprio personale (apposizione sigilli, ecc.). Ove fossero necessari interventi
particolari il Comando Polizia Municipale potr avvalersi del personale dellufficio manutentivo o di ditte terze. La
quantificazione delle spese dellintervento, ove previste, sono effettuate dallUfficio patrimonio. A tal fine gli atti sono trasmessi
dal Comando Polizia Municipale allUfficio patrimonio che predisporr la quantificazione economica degli stessi.
7. L'inottemperanza allordinanza di cui al comma 5 (non esecuzione o non corretta o non completa esecuzione), comporta, in
ogni caso, la denuncia allAutorit Giudiziaria ai sensi dellart. 650 c.p. da parte dellagente accertatore
8. Quando linfrazione commessa abbia recato danni a beni di propriet comunale, leventuale pagamento della sanzione in
misura ridotta o il pagamento dellordinanza-ingiunzione o lesecuzione dufficio e il pagamento delle relative spese non
costituisce risarcimento del danno, che sar valutato separatamente a norma delle disposizioni vigenti in materia e comunque
dallUfficio Patrimonio che determiner opportuna stima del valore del bene e del danno subito.

ART. 52 ATTIVITA DI CONTROLLO DELLA SCIA. ATTIVITA DI VIGILANZA E ATTIVITA SANZIONATORIA PER LA TUTELA
DEI CENTRI STORICI. NOTE PROCEDURALI

1. Ai fini del controllo della SCIA in materia di commercio si applicano le disposizioni di cui al comma 3 dellart. 19 della L.
241/1990 e s.m.e.i.. A tal fine la SCIA commerciale ricevuta dal SUAP che, dopo lassegnazione del numero di protocollo, ed
una prima verifica meramente formale in ordine alla presenza delle documentazione a corredo del fascicolo, inoltra la
documentazione agli uffici competenti (sia interni ed esterni allente) al fine dellesame sostanziale del contenuto della
documentazione prodotta. Ove vengano ravvisate, in sede dei controlli di competenza da effettuarsi perentoriamente nei
termini previsti da legge, elementi tali da applicare i provvedimenti dellart. 19 comma 3 della L. 241/1990 e s.m.e.i.. dovranno
farne immediata comunicazione al SUAP per quanto di competenza e al Comando Polizia Municipale per la vigilanza e
controlli. La comunicazione al Comando Polizia Municipale, con la descrizione dei rilievi e di ogni ulteriore elemento, assolve
anche agli effetti di cui allart. 331 c.p.p..
2. In caso di inosservanza di quanto previsto dal Titolo III del presente regolamento il responsabile del SUAP, dopo una prima
verifica meramente formale in ordine alla presenza delle documentazione a corredo del fascicolo, provveder a comunicare, al
soggetto che ha presentato istanza ai fini del commercio, lesistenza dei divieti posti a tutela dellinteresse pubblico in materia
di ambiente, paesaggio, beni culturali, salute e sicurezza pubblica. Il responsabile del SUAP pertanto inviter il privato a
conformarsi, entro un termine non inferiore a trenta giorni, e a presentare nuovo titolo abilitativo (SCIA, ecc.) per attivit
consentita, con la precisazione che, in difetto di adozione di misure da parte del privato, lattivit da intendersi vietata senza
necessit di ulteriori provvedimenti. In ogni caso, entro il termine concesso per conformare lattivit ordinato, altres, il divieto
di prosecuzione dellattivit intrapresa da parte del privato. La medesima comunicazione inviata allASL e Comando Polizia
Municipale.
3. Il Comando Polizia Municipale, a seguito della comunicazione e contestuale ordinanza del SUAP di cui al precedente comma
2, ove riscontri, nellambito dellattivit di vigilanza e controllo, il proseguo dellattivit, e dunque la mancata ottemperanza da
parte del gestore, provveder alla chiusura immediata dellattivit con le modalit dellapposizione dei sigilli.
4. Spetta altres agli agenti di Polizia Municipale verificare la tipologia di merci poste in vendita di cui al Titolo III. fatta salva la
competenza dellASL e delle altre FF.OO. nei casi previsti dalla legge.

TITOLO IX NORME FINALI

ART. 53 - RINVIO

1. Per quanto non previsto dal presente regolamento si applicano le norme previste dalla vigente legislazione che qui si intendono
integralmente richiamate.

ART. 54 - ABROGAZIONI

1. Dalla data di entrata in vigore del presente regolamento cessano di avere efficacia le norme contrastanti con il presente
regolamento.
2. Dalla data di entrata in vigore del presente regolamento cessano di avere efficacia le norme contenute nelle presenti ordinanze
in quanto riportate con gli opportuni aggiornamenti, allinterno del presente regolamento:

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- ordinanza nr. 19 del 19.04.2010;
- ordinanza nr. 25 del 09.06.2010;
- ordinanza nr. 49 del 22.07.2010;
- ordinanza nr. 25 del 05.07.2011;
- ordinanza nr. 34 del 19.07.2011;
- ordinanza nr. 36 del 20.07.2011;
- ordinanza nr. 39 del 08.08.2011;
- ordinanza nr. 21 del07.06.2012;
- ordinanza nr. 26 del 24.07.2012;
- ordinanza nr. 33 del 19.11.2012;
- ordinanza nr. 04 del 28.03.2013;
- ordinanza nr. 09 del 04.06.2013;
- ordinanza nr. 16 del 22.07.2013;
- ordinanza nr. 17 del 24.07.2013;
- ordinanza nr. 19 del 24.09.2013;
- ordinanza nr. 01 del 07.01.2014;
- ordinanza nr. 12 del 18.04.2014;
- ordinanza nr. 29 del 21.11.2014;
- ordinanza nr. 06 del 26.06.2015;
- ordinanza nr. 02 del 15.03.2016;
- ordinanza nr. 03 del 15.03.2016;
- ordinanza nr. 06 del 09.04.2016;
- ordinanza nr. 07 del 14.04.2016;
- ordinanza nr. 09 del 30.05.2016;
- ordinanza nr. 15 del 10.10.2016;

ART. 55 MERCATI E FIERE

1. Fatto salvo quanto previsto dallart. 12 del vigente regolamento delle occupazioni di suolo pubblico, con separato regolamento
verranno dettate le norme per la disciplina delle fiere durante la festa patronale e le feste nelle singole frazioni e dei mercati
settimanali in S.Maria in P.zza Mondelli e in S.Marco P.zza Carmine Passaro.

ART. 56 BOTTEGHE STORICHE

1. In esecuzione della Legge Regionale n. 11 del 10/03/2014 Valorizzazione dei locali, dei negozi, delle botteghe darte e degli
antichi mestieri a rilevanza storica e delle imprese storiche ultracentenarie della Campania e della Delibera n. 312/2014,
pubblicata sul Bollettino n. 58 dell11/08/2014, fatte salve le specifiche disposizioni di legge, il Comune di Castellabate, individua
i locali, i negozi, le botteghe darte e degli antichi mestieri a rilevanza storica, nonch le imprese storiche ultracentenarie presenti
sul proprio territorio e trasmettono alla Giunta regionale i relativi elenchi. I locali, i negozi, le botteghe d'arte e degli antichi
mestieri a rilevanza storica, nonch le imprese storiche ultracentenarie, concorrono a caratterizzare lidentit dei tessuto
economico, urbano e paesaggistico del territorio comunale.

ART. 57 ENTRATA IN VIGORE ED ESECUZIONE

1. Il presente regolamento entra in vigore con lentrata in vigore della delibera di consiglio comunale che ne dispone
lapprovazione. I titolari delle attivit commerciali hanno lobbligo di osservare immediatamente il presente regolamento fin dalla
sua entrata in vigore, con la precisazione che ai sensi dellart. 39 comma 1 della L. 69/2009 gli obblighi di pubblicazione di atti e
provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicit legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici
da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati.
2. Il personale del Comando Polizia Municipale incaricato dellesatta applicazione del presente regolamento.
3. Costituisce parte integrante del presente regolamento la Tabella di cui allAllegato A, lAllegato B e relative planimetrie del Piano
di recupero.

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Tabella Allegato A
Nr. Frazione Luogo Tipologia Periodo Concedibile
Dal 1 luglio al 31 agosto di ogni
1 Corso Matarazzo Artisti di strada
anno dalle 20.00 alle 24.00
Piazza Pinto (slargo Dal 1 luglio al 31 agosto di ogni
2 adiacente Hotel Artisti di strada anno dalle 20.00 alle 24.00
Pergola)
Piazza Caduti del Mare Dal 1 luglio al 31 agosto di ogni
3 Artisti di strada
(ex Monumento) anno dalle 20.00 alle 24.00
Piazzale Punta Dal 1 luglio al 31 agosto di ogni
4 Artisti di strada
dellInferno anno dalle 20.00 alle 24.00
a) attivit di carattere istituzionale (comizi elettorali, raccolta fondi o firme, ecc.);
b) teatrini, burattini (nel limite massimo del rilascio di una concessione per volta);
c) prodotti delleditoria (nel limite massimo del rilascio di una concessione per volta);
d) manifestazioni o attivit patrocinate dal comune o altri enti pubblici o rientranti nel
programma degli eventi e manifestazioni;
e) bancarelle o strutture simili per la vendita di prodotti di dolciumi, torroni ecc. in
occasione della Festivit religiosa di S. Maria a Mare vale a dire nel periodo dal 1
agosto al 16 agosto (nel limite massimo del rilascio di una concessione per volta);
come specificato nelle singole
5 Piazza Lucia f) attivit organizzate da Parrocchie del territorio;
lettere a fianco
g) attivit di cui al Decreto Interministeriale del 29.04.2015 e s.m.e.i. da svolgere e
istallare, per la presente previsione, su una area, per un solo concessionario, avente
S.Maria
estensione massima di 40 mq cadauna (superficie sviluppata secondo le dimensioni
richieste dal richiedente). La suddetta area potr essere comunque ridotte a richiesta
del richiedente, a seguito di parere della Polizia Municipale o immediatamente
sgomberata o ridotta per superiore interesse pubblico. Sono vietati i circhi e le attivit
circensi in genere. Il periodo consentito per loccupazione di cui alla presente lettera
dal 10.06 al 31.10 di ogni anno
mercatini artigianali antiquariato e culturale patrocinati dal Comune di Castellabate.
Lungomare De Simone, Deroga alloccupazione delle aree, sono concesse, dal 1 agosto al 20 agosto di ogni
Dal 1 luglio al 31 agosto di ogni
Lungomare Pepi, P.zza anno, per tutte quelle attivit che rientrano nella specifica tradizione della festa di
anno dalle 20.00 alle 24.00
Punta dellInferno S.Maria a Mare (bancarelle dolciumi, tiro a segno, spettacoli viaggianti, teatri, banchi
mobili vendita panini ecc.).
a) Mercatini artigianali, antiquariato e culturale le cui istanze siano presentate da Dal 1 luglio al 31 agosto di ogni
associazioni anno dalle 20.00 alle 24.00
Piazza Madre Teresa di
Calcutta nei periodi indicati nella richiesta
b) attivit di carattere istituzionale (comizi elettorali, raccolta fondi o firme, ecc.); previa autorizzazione del
6 Lago
Comando Polizia Municipale
Dal 1 giugno al 30 settembre di
Piazza Campo dei Manifestazioni autorizzate dallEnte ogni anno
Rocchi

Mercatini artigianali, antiquariato e culturale le cui istanze siano presentate da Dal 1 luglio al 31 agosto di ogni
Via C. De Angelis
associazioni anno dalle 20.00 alle 24.00
a) Mercatini artigianali, antiquariato e culturale le cui istanze siano presentate da Dal 1 luglio al 31 agosto di ogni
S.Marco
7 associazioni anno dalle 20.00 alle 24.00
Piazza G. Comunale nei periodi indicati nella richiesta
b) attivit di carattere istituzionale (comizi elettorali, raccolta fondi o firme, ecc.) previa autorizzazione del
Comando Polizia Municipale
Piazza Papa Giovanni Dal 1 luglio al 31 agosto di ogni
8 Ogliastro Marina bancarelle per la vendita prodotti non alimentari, dolciumi e mercatini anno dalle 20.00 alle 24.00
Paolo II
Largo Belvedere via Mercatini di prodotti artigianali, di enogastronomia tipica cilentana, piccolo antiquariato Dal 01 giugno al 30 settembre di
M.G. De Vivo, via Card. e culturale e per autori delle opere del proprio intelletto, mediante lutilizzo di piccole ogni anno dalle 20.00 alle 24.00
Granito Pignatelli, via strutture in legno con dimensioni max mt 3 x mt 3, che dovranno essere tutte uguali e
Duomo delle stesse dimensioni, per un periodo non superiore ai 90 giorni
Dal primo fine settimana di ottobre
Castellabate Largo Belvedere via Mercatini di prodotti artigianali, di enogastronomia tipica cilentana, piccolo antiquariato
e per tutti i sabato e domenica,
9
capoluogo M.G. De Vivo e culturale e per autori delle opere del proprio intelletto, mediante lutilizzo di piccole
festivi e prefestivi, fino al 30
strutture in legno con dimensioni max mt 3 larghezza x mt 2 di profondit max
maggio dellanno successivo
Largo Belvedere via nei periodi indicati nella richiesta
M.G. De Vivo Mercatini natalizi le cui istanze siano presentate da associazioni previa autorizzazione del
Comando Polizia Municipale
ALLEGATO B

max cm 180

max cm 35

max cm 150

TIPOLOGIA A (vetrinette)
max cm 180

max cm 10
max cm 150

TIPOLOGIA B (espositori)
PRESCRIZIONI: gli esercizi di vicinato sia alimentari che non alimentari possono collocare unicamente o gli
espositori o le vetrinette. Altri elementi sono vietati.

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