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Associazione Culturale Clavajas CLAVASAS if Nesti Pais Numero 22 Dicembre 2016 N° 22 - Dicembre 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 2 Clavais, Sabato 6 agosto 2016, i mitici Angelo Francesco & Bruno intrattengono il pubblico alla Sagra di San Lorenzo (in questo caso la formazione & ingcunevole: sono, da sx, Angelo Bruno ¢ Francesco) Sommario Gli usi civici a Clavais - Mattia Primus Sacrificio - Giorgio Ferigo L’angolo della poesia - Ennio Giacometti, Gianni Tulisso Notizie dall Associazione Il taglio dei capelli a Clavais - Roberto Bera Dedicato a “Muea” - Amadio De Caneva Le Ricette - di Clarae Lisa Un plastico in scala di Clavais Meteo - a cura di Arianna pag. 3 pag. 5 pag. 8 pag. 9 pag. 10 pag. 11 pag, 12 pag. 14 pag. 15 N° 22 - Dicembre 2016 ‘Proprieta Collettive, Usi Civici a Clavais Il tetritorio del vecchio Comune di Clavais aveva una superficie complessiva di circa 450 ettari (Carta Catastale Comune Censuario di Clavais, anno 1813, Archivio di Stato di Udine) di cui 380 erano, e sono tuttora, di proprieta di privati, mentre per quanto riguarda i restanli 120 ellari, Lulli pensano che siano di proprieta del Comune di Ovaro (in effetti anche ai fini fiscali, sono intestati al Comune) ma in realta quei territori non sono altro che i cosi detti “terreni di uso civico” o “proprieta collettive”; non appartengono, nel senso stretto del termine, a nessuno, ma gli unici a poter vantare dei diritti di fruibilita e godimento su di essi sono gli abitanti di Clavais. Sia chiaro che questa non é@ una particolarita della nostra frazione, ma una realta riscontrabile in quasi tutte le comunita carniche, e in moltissime altre ocalita dell'Italia ¢ del mondo. Solo nel Comune di Ovaro ad esempio troviamo: la comunita di Cludinico che pud vantare diritti di uso civico su 84 ettari di territorio, la frazione di Lenzone a sua volta dispone di 24 ettari; Agrons e Cella, 50 ettari e cosi via. La legge 1766 del 1927 riguardante il tiordinamento degli usi civici nel Regno, stabiliva che venissero accertati e liquidati i diritti di uso civico spettanti agli abitanti di ‘un Comune o di una frazione di Comune, e al capo 3 diceva: “chiunque eserciti o pretenda di esercitare diritti di uso civico é fornitn, entra sai most dalla pmhblicazione della presente legge, a farne dichiarazione al commissario istituito”. Nel Comune di Ovaro solo gli abitanti di Ovasta si interessarono agli sviluppi della vicenda e cosi gli furono riconosciuti ufficialmente i diritti di uso civico sul territorio pertinente la loro frazione; infatti, ancora oggi Ovasta @ unico paese del Comune di Ovaro ad avere un proprio Comitato frazionale per Clavajas - il nesti Pais Pag.3 la gestione dei propri boschi. Per quanto riguarda gli abitanti delle altre frazioni, non sappiamo perché nel 1927 non si fecero avanti (ma si potrebbe indagare...) forse perché gia allora la consuetudine del plovit stava venendo meno, forse erano distratti... del resto lo furono quasi tutti i paesi della Carnia. Fatto sta che sfruttando questa legge (nata per “riordinare” e quindi anche tutelare gli usi civici, non certo per estinguerli) i comuni si sono pian piano impossessati dei tertitori delle loro frazioni, facendo cadere nel dimenticatoio i diritti di uso civico. Ma i diritti di uso civico non si sono mai estinti. Nessuna legge lo dice. Anzi, nel corso degli anni sono state emanate altre leggi in materia e tutte vanno a favore del mantenimento di questi diritti. Un colossale faggio in localitt Clapusa; sul tronco sono incisi alcuni segni che indicano il confine fra i bosch prioati ele terre civiche di Claonis. Dal dopoguerra in poi, a Clavais (come ci confermano alcuni_ documenti_—_ del Consiglio dei Capifamiglia degli anni '50) C@ stata la consuetudine di “richiedere” il legnatico al Comune di Ovaro tramite N° 22 - Dicembre 2016 unlapposita domanda, per il taglio di piante © semplicemente per il prelievo di legna da piante cadute, Cid dimostra che la questione delle tere civiche @ stata “dimenticata” da moltissimo tempo. Infatti anche i pitt anziani del paese sono convinti che nel territorio di Clavais ci siano boschi di proprieta del Comune di Ovaro. Olire al passare degli anni, allo spopolamento ¢ al progresso, un altro. fattore che ha probabilmente contribuito _all'ignoranza collettiva in materia @ la confusione che si pud fare con i termini: perché anche 300 e 500 anni fa i boschi di uso civico non venivano chiamati certamente “terre civiche” ma erano detti, guarda caso “communali”, comunali si, ma non del Comune di Ovaro (che ancora non esisteva) ma della comunita di Clavais, poi Vicinia poi ancora, Comune Censuario di Clavais! I Troi di Mont nel tratto in cui attraversa il “Bant", bosco di giovani faggi che domina Clavnis. @ da dire commana che, con il metndo della “domanda al Comune” attuato per oltre mezzo secolo, gli abitanti di Clavais sono riusciti comunque a sfruttare in parte i loro diritti sul legnatico. Ma negli ultimi anni @ subentrato un altro problema: per assurdi cavilli burocratici ¢ ipocrite paure sulla “responsabilita” anche facendo la domanda non si pud pit prelevare una pianta dal bosco senza una dita Clavajas - il nesti Pais Pag.4 specializzata 0 un boscaiolo qualificato. E se si vogliono tagliare due ramoscelli col ‘masine bisogna chiamare un boscaiolo, pagarlo ovviamente, e farseli portare nella Tobia col trattore! Enon é tutto: questa ridicola fase @ durata ben poco, perché ora invece, boscaiolo © no, grazie all'Associazione dei cinque Comuni non si possono pid presentare domande per il taglio prelievo di piante punto e basta! Quindi la situazione @ — diventata completamente paradossale; per anni abbiamo presentato domande che non aveva senso presentare (perch era Vequivalente di chiedere a qualcuno il permesso di entrare in casa propria) e ora Je domande non possiamo neanche farle ¢ in casa nostra non possiamo proprio entrare! Una delle numerose pieras da cré5 che delimitano i boschi di proprieta collettion, in questo caso riporta anche Vanno 1930. Infine un aspetto non secondario riguarda Ja yestioue del paliimuniv boschive. Le legge prevede che laddove una comunita non gestisca autonomamente il proprio territorio, la gestione passa al Comune di appartenenza che @ obligato a tenere un bilancio separato e a dedicare gli eventuali utili esclusivamente per la comunita che gode dei diritti di uso civico su quel territorio, Gli introiti che si possono ricavare dalla gestione di un territorio N° 22 - Dicembre 2016 seppur vasto come quello di Clavais, sono una goccia nel mare del bilancio comunale, ma sarebbero una ricchezza non da poco nel bilancio di una frazione di 40 abitanti. Le gestioni collettive presenti in Italia e nel mondo dimostrano che laddove si @ permessa I'amministrazione da parte delle Comunita locali in autogestione, sono state raggiunte vette di eccellenza per quanto riguarda la conservazione del territorio, la tutela della biodiversita, senza escludere la crescita socio-economica della popolazione. In Friuli Venezia Giulia risultano essere 48 i comuni (fra cui Ovaro) con in corso operazioni di accertamento e verifica delle zone soggette ad uso civico, 79 sono i comuni con operazioni archiviate. E molti altri i comuni con operazioni “non definite”. I! Comune di Ovaro risulta anche assegnatario di un contributo, nell'ambito del Piano Paesaggistico Regionale, per la ricognizione delle aree gravate da usi civici. Cosa stia facendo l'Amministrazione © cosa abbiano fatto le _precedenti Amuninistrazioni Comunali a riguardo non cié dato saperlo Quello che sappiamo @ che da Clavais negli ultimi dieci anni se ne sono andati almeno 30 autotreni carichi di abeti... i nostri abeti! E noi non possiamo fare neanche las pegi Mattia Primus Clavajani al lavoro nei boschi di Sfrinz Clavajas - il nesti Pais Pag. 5 Sacrificio Questo articolo di Giorgio Ferigo é stato pubblicato originariamente nel 2004 su “SNOP" rivista trimestrale della Societi nazionale degli operatori della prevenzione, Nello seritto Ferigo ci parla dell'usanza che per secoli & stata pilastro del sostentamento delle famiglie della Carnia, del Friuli € di molte altre regioni d'Ttalia e del mondo: Vingrassamento ¢ la macellazione del maiale. Senza risparmiarsi, ovviamente, una bella stoceata alla burocrazia e ai burocrati che hanno cercato di normare, inquadrare e burocratizzare questa pratica millenaria, contribuendo con nuove assurde leggi (non sono stata Tunica causa, naturalmente, ma diciamo che hanno aiutato) alla scomparsa del “purcit” da quasi tutte le famigli. Oggi a Clavais su sedici famiglie solo una continua aad allevare e maceltare il maiale. In quelle interminabili (ma ahinoi terminate) ore di latino e greco, i professori ci raccontavano che gli antichi offrivano sacrifici di animali ai loro dei. Non approfondivano pid di cos, né ci aiutavano a capite di pid i peplum di Hollywood o di Cinecitta, con i loro templi candidi di marmo pario, appena lavati col Bref. Se I'avessero fatto, avrebbero dovuto raccontarci che “sacrificare” significava macellare. Dunque, nel giorno delle Bufonie il Partenone diventava una beccaria nella quale i preti e gli accoliti delepoca jugulavano, —_squartavano evisceravano, dissezionavano il manzo dedicato al dio. Per il suovetaurilia, i templi dorici e dorati di Paestum si trasiormavano in macello per il manzetto, la pecora, il porco rituali. Sulle aie e nei cortili si ammazzava Yasinello, in onore del mentulattor Priapo, dio degli orti e dei frutteti. Le exta (interiora) di questi animali venivano gettate sulle braci, il fumo acre saliva al cielo, di esso si pascevano i superni. Cosicché quei preti erano anche macellai, ¢, ci fossero ancora, i tetti di quei templi mostrerebbero un foro o camino per lasciar uscire il fumo, fino al palato degli dei. Le carni arrostite sullo spiedo, bollite nel_pentolone, venivano condivise tra i N° 22 - Dicembre 2016 fedeli, che se ne cibavano ritualmente. Chi vuole, pud leggersi in proposito Homo necans, il grande libro di Walter Burkert sul sactificio cruento nell’antica Grecia. Il clima tragico e festevole di quei riti ci rimane inattingibile. E tuttavia non doveva essere troppo diverso dal clima che si respira ancora oggi nel giorno in cui, presso le famiglie che ancora lo ingrassano, si uccide il maiale. Amunazzare una bestia “di famiglia” @ un evento denso di grumi di colpa: il porco scappa nella neve, le sue urla stridono acute nell’aria_novembrina, il sangue sprizza nel bacile, fuma la pignatta di acqua bollente che servira a togliere le setole e a lavare le budella_mentre affilatissime lame disossano e tritano le cami. Poi la tragedia si scioglie nel sentimento dell’abbondanza _procurata, mentre si srotolano le ghirlande di salsicce, si appendono i cotechini, si portano a fumare i salami sulla pertica, Certo, i numerosi boccali di vino e i bicchierini di grappa aiutano. A sera, uno sbracamento eccitato e ilare prende tutti. (Chi non vi ha mai partecipato pud andare a riguardarsi Yintensa ricostruzione che i contadini emiliani hanno allestito per Novecento di Bernardo Bertolucci, 0 che i contadini lombardi hanno ricreato per L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi). Claonis, dicembre 2001, “spelé il purcit” Clavajas - il nesti Pais Pag. 6 Upurcit su pa brea Dal 1928 anche un veterinario partecipa (0 dovrebbe) all’ammazzamento del porco di famiglia. Fa la visita anite morteni; la visita post mortem; incassa i diritti di accesso (recte: prestazione nell’interesse dei privati, che di interesse non ne hanno alcuno, e che non chiederebbero alcunché, se potessero). Ripone nel bagagliaio il dono di sei rocchi di salsicce e quattro braciole. Luccisione del maiale si concentra in un tempo molto breve. Da noi si dice: Sant'Andrea / il purcit su pa brea» (30 novembre, il maiale sull’asse); altri aspettano il vecchio di luna; altri, che il freddo sia pungente, e cosi via. Quando si anno queste evenienze e il norcino @ disponibile, allora si macella. Il veterinario non fa in tempo ad arrivare in tutte le case. E se arriva, spesso arriva a cose fatte. Se arriva a cose ancora da fare, non riscontra mai alcun problema. La sua @ una visita pro forma e non serve a nulla. Intanto, i norcini lavorano. Sanno benissime quando una carne @ buona per farne insaccati e quando @ da gettare ai porci (@ il caso di dirlo). Sanno benissimo che fare di una carne maculata, di una cisti, di un ascesso cronico. E nel loro interesse che i prodotti riescano gustosi, conservabili, commestibili, che la quantita di sale sia adeguata e che la pulizia sia massima. Se una partita va storta, il padrone del maiale non li chiama pit, li affronta all'osteria, gli canta «la porcay ( il caso di dire anche questo). C’® una cultura tradizionale del saper fare, frutto di sperimentazione e di attenzione, di errore e prova, di innovazione e spiegazione (non scientifica, ma provata, questa si evidencebased) che la nostra cultura del sapere non tiene in alcuna considerazione. La salatura delle carni si faceva prima di scoprire che il sale @ un batteriostatico. L’essicazione si faceva prima di scoprire Yattivita dell’acqua. Questa cultura tradizionale ha garantito la sopravvivenza a milioni di persone, per N° 22 - Dicembre 2016 millenni, senza troppi incidenti. Un giorno Disognera _riflettere davvero— sul denominatore delle cosiddette tossinfezioni alimentari (il numero dei pasti per nazione? per tre volte al giorno? per il numero di pietanze a pasto?) onde ricalibrare quei pochi casi rilevati, e concludere: che il mondo intero si é nutrito prima e senza di noi e che in queste pratiche noi abbiamo introdotto soltanto cautele marginali, procedure idiosincrasiche, superfetazioni_ —e pleonasmi. “La purcina ta fuméra” Norcini e mugugni In Friuli Venezia Giulia, una delibera di Giunta dell’agosto 2005 ha praticamente abolito la visita veterinaria prevista dal Regio Decreto del 1928. La relazione tecnica che la sostanzia, un davvero importante lavoro di Ebp, costruito con eccezionale onesta intellettuale e rigore scientifico dai nostri colleghi di Gorizia, si pud leggere sul sito EpiCentro. Naturalmente, ci sono stati mugugni da parte di un gruppo minoritario di veterinari e una raccolta di firme per abolirla. | promotori della raccolta di firme non hanno uno straccio di argomento da opporre alle dimostrazioni dei colleghi goriziani e un ragionevole motivo per continuare questa pratica manca, salvo Tintroito, che & motivo potente. Si trata di un classico esempio della credenza generale che la gente esista per Clavajas - il nesti Pais Pag.7 Si insaceano i salumi giustificare i presunti servizi che la burocrazia pretende di darle, nel suo interesse e per legge, ovviamente dietro compenso. Un passo soltanto di questa delibera non convince. Ed @ 1a dove si prescrive che il norcino debba «essere formato» per continuare a fare quello che ha sempre fatto, ieri senza la tutela sostanziale, oggi senza la tutela formale, del veterinario. Cosicché, sono partiti corsi di tormazione (nuova panacea della prevenzione), dove colui che sa ma non sa fare (il veterinario) insegna a colui che sa fare (il norcino) cose che colui che sa fare non ha alcuna intenzione di imparare (iJ norcino non vuole diventare un veterinario). E quando finalmente colui che sa fare dimostra di sapere cid che colui che sa ma non sa fare ritiene indispensabile per fare, allora con gran giubilo viene iscritto all’ Albo regionale dei norcini. Servira, non servira tulla questa formazione? E prima, al tempo delle non- visite, serviva? Tutti lo ignorano, a nessuno importa dimostrarlo. Cosi, ancora una volta, un mantello che ha per trama la finzione scientifica e per ordito um vero autoritarismo, viene steso sulle culture popolari, che non sono ormai culture da capire e dalle quali imparare, ma soltanto culture minori da sradicare il prima possibile, e intanto da tenere sotto rigida pupillanza. Giorgio Ferigo N° 22 - Dicembre 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 8 L’Angolo della Poesia In questa pagina pubblichiamo alcune poesie di due nostri “storiei" collaboratori: Ennio Giacontetti, di cui riportiamo un componimento in carnico; ¢ Gianni Tulisso, di cui, nella colonna a_fianco, trovate tre poesie. Approfittiamo anche per ringraziarli, per i numerosi contributi che hanno fornito al nostro giornalino. Las clas J aj metit ta sacheta las clas dal pais par daviergi ogni tant qualchi puarta e Gatami scolpit dut ator chel silenzio chal riva tal cir: un silenzio di ir e di simpri samenat como aur ta mé vita tai odors esultants das Stagjons: un silenzio ch’al ven cu la néf ch’al cunsuma tal fret il profil dai cuierts e das mont pojats denti ta suaga dal cil: un silenzio ch’al vibra icolrs das zornadas tra un mudasi di Gants e un prea di cjampanas: un silenzio ch’al §posa tas rosas di maj pro! i gantons dai curtij eognipleadistrada | / invegada dal timp: 8 un silezio ch'al clama la pas. a impia il firmament di spler tas seradas tranquilas d’estat cuant cha célin las telas d’avast, Oltra il fresc da campagna ch’a'ta un silenzio ch'al cir e ch’al Spiela i serens intengiits di setembre ela muda di prats e di boscs piturats dal atomp ch’al ven dongja: um silenzio ch’al cambia e ch’al resta chal contempla la fiesta dai naj echlal torna sul frét cenga fueas tal cjala di un soréli sutil a pea fra las corts e las cjasas iramazz d'ogni arbul sul cil. Ennio Giacometti Inverno Quasi un richiamo d'uccello aspiro dalle croste della campagna, irami pitt giovani delle piante gia spariscono nelle nuvole, come nebbie basse e bianche. Cresve dai fussi asciulti un odore di profondita; slodono nel pioppeto scricchiolare Je ultime ragnatele secche, una sciarpa azzurra fruga a terra nel muschio. Resta dovunque un fumo delicato di campagna drogata. Nella camera Nella camera Ja notte ha chiuso Je nostre parole, e odora d'uva.e di risate il fumo spento. Avremmo voluto, amici, mostrarci il cuore, ma s'e' parlato dialtro. La dorifera Cade sulla schiena Vimperiosa dorifera, agita le zampe al cielo; asciuga il sole um guscio giallo e nero. Nessuno I'ha calpestata, nessuno I'ha rivoltata, @ morta cosi, guardando il cielo. Gianni Tulisso Nel riquadro sopra ecco le foto di alcuni dei protagonist della Sagra di San Lorenzo 2016, che con due giornate favolose ha riscosso il solito grande sucesso. 1, Le nuove leve della sagra 2, Per Miniit la sagra é stata una gara di durata: eccolo durante le prime battute della famosa “12 ore di Clavais”. 3. 11 Cuoco e I! apprendista. 4. Quest’anno c’@ stato Latteso ritorno di Romeo “il Balonir Cjargnel”, nella foto supportato dal Signor Carocci. 5. Gianni, il nuove asso della griglia, a fine serata ha commentato: “Al’e jiilt ca mi sameiwe di jesi dentri tal scaric da me Una foto della serata a base di castagne ¢ ribolla tenutasi a Villa Ines il 18 novembre scorso N° 22 - Dicembre 2016 Cena di Beneficenza Associazione Culturale Clavajs ha voluto manifestare la propria solidarieta per le persone del Centro Italia colpite dal terremoto del 24 agosto, con una cena di beneficenza. Il nostro socio cacciatore, Enzo Menegon, ha messo a disposizione le gustose cami di cervo e lepre che sono state la base del meni; gli antipasti sono slali offerli dal Caseificio Padoin di Gemona, mentre Santino e Tiziana, oltre a procurare tutti gli ingredienti mancanti, hanno cucinato il tutto meravigliosamente (senza dimenticare il cameriere per una sera, Massetto). La cena si é svolta sabato 17 settembre a Villa Ines, e grazie ai 34 partecipanti abbiamo incassato ben seicento euro. Somma che @ stata devoluta all'ARCL, Associazione Ricreativa Culturale Italiana, che grazie all‘aiuto di oltre un milione di soci, e al lavoro di tanti volontari, sta coordinando gli interventi di aiuto alle popolazioni colpite dal sisma. Lire dell'Ave Maria € nato Lorenzo! Dallo scorso 8 ottobre a Clavais siamo uno in pit: @ nato Lorenzo, figlio di Erika Brovedan e Gabriele Crosilla; in paese non si registrava una nascita dal 2006. Ora a Clavais si contano 46 residenti fissi. Da parte dell’ Associazione, i migliori auguri al piccolo e ai neogenitori! Clavajas - il nesti Pais Pag. 10 JI taglio dei capelli a Clavais Riceviamo ¢ pubblichiamo questo. simpatico aneddoto speditoci da Roberto Bera, che vive a Torino e passa le sue vacanze nella casa di famiglia a Clavais. Clavais @ stato il Iuogo delle mie vacanze estive dal 1957 al 1974 e poi dal 1990 fino ad oggi. Ho un ricordo che risale ai primi anni Sessanta. In quel periodo le mie vacanze erano piutiosto lunghe: arrivavo a fine giugno e tornavo a Torino a fine agosto. Inoltre intomo ai cinque anni, un bambino ha un modo di guardare il mondo... da bambino di cinque anni, e a Clavais, per me, ogni cosa era una scoperta, una novita. A quei tempi a Clavais era abbastanza comune avere il “kit” (non so come lo chiamassero allora, oggi va di moda chiamarlo “kit”) per tagliarsi i capelli. Oggi un'abiludine abbasianza diffusa, ma allora in cifta si andava dal parrucchiere. Siccome a me i capelli (eh... tanto tempo fa) crescevano rapidamente, e inoltre me li facevano tenere molto corti, a Clavais clera il tempo per un paio di tagli: una volta sono andato da Olivo Fedele, altre da Fedele Puschiasis. Mia nonna si raccomandava che chiedessi_ sempre quanto costava, ma entrambi non volevano nulla, me li tagliavano cost, come un favore, Una volta, non saprei dire da chi fossi andato, entrd una donna, appunto non ricordo se fosse Elvira, Clemes 0 forse Letizia, con una sporta piena di zucchini, ne prese alcuni, me li diede dicendo di portarli a mia nonna. Sono arrivato a casa tutto contento esclamando: “Nonna, a Torino per farsi tagliare i capelli si paga, a Clavais invece ti regalano anche gli zucchini!” Roberto Bera N° 22- Dicembre 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 11 Dedicato a “Muea” In periodo natalizio ecco una “cidula” scritta da Amadio per il nostro amico Giovanni Tomat di Liariis In onér e in favor di Gjovanin det “Muéa” che par Liaries al svuala come una fuea “da Rina” prima e tal “CIC” cumé a nol manga mai engje se Liaries a I’@ ridot un Savaj ma aera “da Tyson” ta lostaria cal jatava la vera compagnia e quant che cun Edi pa Furlamia al va Si sint come Alibaba 140 ladrons a nol'a a s6 digposizion ma las 40 cjartas da Briscula ai dan sodi8fazion cun Italo, Toni ¢ compagnia al pasa seradas in alegria mal’Aé di Briscula nol po! sbaglia se no la sberlotiera, Edi, al Scuin impia Fra légnas, motosegas, Scjaibulas e gardelins al’a di Sta atént a no pasa i confins dopo ve mandat duc in mona al lava su pal Rin da Poledna cun vermenas, vuigcjetas e palons al rienrava quant c’an véva plens i coiéns. I fruz di vue a volin vé nome il telefonin un pos di angj fa ai’ur bastava il motorin Nella foto sotto, uno scorcio di Clavais dopo ta ma Muea, ai siei timps, al sognava nome un canarin nevicata del 6 marzo 2016 “Muea” alle prese coi suoi amati gardelins. Muéa a nol’é stat mai braconir ma di uSelagjon un grant rasonir nol veva poura ne di guardicaccias ne di forestai ‘ma sa lu becava il maestri Tin al Scjampava pai foséi sal va a usela in Tausanes a Scjampin encje las pantianes slal va a usela in Gavias a Scjampin encje las Strias sal va a uSela in Cuarnét al va simpi cu la ret. L’ugelagjonaé unlarl soprafina ca lu impegna da la sera a la matina i siei momenz plui bidi son quant cal jout storms di ucéi ma il so ucal predilét a é la mandulisa sa la viout al cor a toli la palisa ma quant ca i insumia las noz al jout nome sivoloz Gjovanin: né i pratindarésin chi tu nu détis di pitt percid ins@gninu ad aleva il cuca! Amadio De Caneva N° 22 - Dicembre 2016 Le Ricette acura di Clarae Lisa ANTIPASTO DIPOLENTA (Clara) Questa ricetta ci permette di utilizzare la polenta rimasta ¢ trasformarla in un antipasto molto gustoso. Sbriciolare circa 500 grammi di polenta in una casseruola con mezzo litro d’acqua fredda, portare a bollore mescolando con, una frusta o una paletta di legno fino a disfare tutti i grami, proseguire la cottura fino a raggiungere la consisterza desiderata, deve cadere pesantemente dal cucchiaio. Preparare una decina circa di stampini monodose da muffin imburrati e ricoperti da pangrattato o farina di mais. Riempire a meta gli stampini con la polenta leggermente raffreddata e mettere in ogni tortino un pezzetto di formaggio tipo taleggio 0 gorgonzola, chiudere a mezzo em, dal bordo con altra polenta. Mettere tutti gli stampini in una pirofila contenente acqua calda e far cuocere i tortini a bagnomaria in forno a 180° per venti minuti. Lasciar raffreddare per cinque minuti nel forno spento prima di sformarli nel piatto caldo accompagnati da due fettine di pancetta , colta in padella antiaderente fino a renderla croccante. Alcune delle specialiti preparate in oceasione delta Sagra di San Lorenzo Clavajas - il nesti Pais Pag. 12 GUACAMOLE (Lisa) Quest'anno sono stata in Argentina dove spesso ho assaggiato il guacamole, un antipasto che si spalma su crostino, pane 0 cracker. Siccome gli avocado si trovano ora anche qui, ecco la ricetta. Ingredienti: = 2-3 avocado maturi = 2 pomodori rossi mezza cipolla bianca = mezzo spicchio d'aglio Schiacciare con una forchetta gli avocado e tritare finemente le altre verdure o mettere tutte in un mixer. Aggiungere: un cucchiaino di coriandolo (0 prezzemolo) un cucchiaino di sugo di lime (0 limone) olio dloliva quanto basta per ottenere la consistenza gitsta. Lasciar riposare in frigorifero per un'ora. Volendo si pud aggiungere del peperoncino rosso fresco, sempre tagliuzzato. BLECS (Clara) Ingredienti per 4-5 persone: - 300 gr. di farina 00 = burro - ricotta affiumicata Sulla spianatoia mettere a fontana 300 grammi di farina di grano tenero 00, nel centro mettere un pizzico di sale, e un cucchiaio d'olio di oliva. Aggiungere gradatamente circa 150-200 mi. di acqua calda ma non bollente e mescolare con le mani per ottenere una pasta liscia da poter tirare con la machina della pasta o con il mattarello. Tiare la pasta e tagliarla a strisce irregolari tipo maltagliati. Preparare della ricotta __affumicata grattugiata e del burro fuso sfrigolante da tener in caldo. Tuffare la pasta in abbondante acqua salata € farla cuocere finché riprende il bollore, scolarla e condire —_spolverando abbondantemente con la ricotta affumicata N° 22 - Dicembre 2016 econ il burro fuso “strigolante”. Questo piatto, come capita spesso per i piatti tipici delle nostre zone, non viene preparato allo stesso modo in tutti paesi, per esempio nel mio paese la stessa pasta viene tagliata a strisce lunghe tipo crostoli e condita a strati in una pirofila nell’ordine: pasta, ricotta e burro fuso sempre molto caldo, sfrigolante per poi essere tagliata a porzioni come per il pasticcio di lasagne. Questo piatto invece di “blécs” viene chiamato “las agnes”. CASTAGNE ALRUM (Clara) Ingredienti: = 1kg di castagne ~ 300 gr. di zucchero = 2 bicchieri di rum Lessare le castagne in abbondante acqua,scolarle a meta cottura e pulirle dalla buccia e dalla pellicina interna con molta delicatezza in modo da _mantenerle intere. Preparare uno sciroppo con lo zucchero e 3 dl di acqua e dopo 2-3 minuti di bollore uunire le castagne fino a completarne la cottura. Scolare dallo sciroppo e sistemare Je castagne nei vasi di vetro per conservazione, coprire con il rum e chiudere ermeticamente. Lasciare riposare per 2-3 mesi in dispensa prima di gustare queste castagne come fine pasto. TORTA DI ALBUMLAL CACAO (Lisa) Torta soffice, leggera e facile da fare. Quest'estate ha avuto molto sucesso perché sa di cioccolata ma non @ pesante. Inoltre é un modo per utilizzare gli alumi. - 180 gr. di albumi (4-5) ~ 170 gr. di zucchero = 100 gr. di olio di semi = 175 gr. di farina = 150 mil. di acqua = 30 gr. di cacao amaro = L bustina lievito - Zucchero a velo Clavajas - il nesti Pais Pag. 13, In una terrina, mescolare bene zucchero, acqua ¢ olio, Poi unire farina, cacao e lievito. Per ultimo incorporare gli albumi montati, Versare in una forma da cake © rotonda. Cuocere nel forno a 180° C per cixca trenta minuti. Spolverare di zucchero a velo e servire. Chi Sono? Pubblichiamo questa foto dei coscritti del 1939 su gentile concessione di Lucia Del Missier (Cia 8 ta terza partendo da sinistra) e gli altri, li riconoscete? Clavais, maggio 1983, loc. Reonag, da sx Ines Vidale (sulla catasta), Elda Valmassoni e sua madre Anuta; davanti, Elvira Candido. Foto di Bruno Zarabara Un Plastico in scala di Clavais Nel calendario 2017 di Clavais, al mese di aprile potete ammirare una foto di una miniatura in 3D del paese. Al giorno d’oggi grazie alle stampanti in 3D abbiamo la possibilita di realizzare qualsiasi tipo di oggetto, di qualsiasi forma e dimensione, tutto d’un pezzo o in pitt parti da montare; per gli amanti del modellismo @ il massimo. ‘Ad esempio potremo realizzare un plastico del’abitato di Clavais con tutti gli edifici, gli orti, i cortili, le strade, e ogni genere di dettaglio... ma qualcuno I'ha gia fatto! L’ingegno di un clavajano ha battuto di quasi un secolo la tecnologia delle stampanti 3D. Si tratta di Giovanni Fedele (1895-1960) figlio di Gio Bata del ramo dei fedele detti “Plait”. Nuti, come veniva chiamato, combatté durante la Prima Guerra Mendiale nel Corpo degli Alpini, venne ferito da un cecchino e dovette subire 'amputazione della gamba destra, prese il diploma di disegnatore meccanico, lavord per anni all’estero e in seguito come progettista alla FIAT di Torino. Intorno agli anni '30 costrui, a Clavais, la casa che anccra oggi porta il suo nome. (le vicende della sua famiglia si possono trovare nel giornalino n° 9 pag.2 in cui il figlio di Giovanni, Franco Fedele le espone puntualmente) ma passiamo al plastico: E formato da un basamento, che rispecchia perfettamente I'andamento altimetrico del terreno, al di sopra del quale sono dislocati gli edifici. E difficile dire quali materiali abbia impiegato Nuti per realizzarlo: sicuramente gesso e compensato, ma anche cartone e filo di ferro. Le proporzioni perfette, gli angoli che si formano fra le case e tutti i dettagli ci fanno capire che Nuti non si limitd a fare una miniatura basandosi su fotograiie, ma prese sicuramente alcune misure in loco. Giovanni Fedele inizid a lavorare a questo progetto nel 1926, con successivi aggiornamenti, rispecchia fedelmente laspetto del paese cost comlera nel 1947. Si possono notare alcune costruzioni ormai scomparse, fta cui le due fontane. Ma sostanzialmente il paese @ rimasto lo stesso. Llopera conservata in ottimo stato in una teca di vetro si trova tutt’oggi nella casa “da Nuti” a Clavais. Ringraziamo per la disponibilita la figlia Franca che ci ha permesso di fare le foto. 41) uno scorcio del plastico con al centro la vecchia fontana e in basso a sinistrail ponte al posto delta piazza. 2) Il plstico nella sua interezzn, é une quadrato di ciren 60 centimetri di lato 3) La porzione nord-est det paese con Ia fontana che wn tempo era al centro dela pinzzetta all‘imbocco della strada per Tiuz N° 22- Dicembre 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 15, JI Meteo: com’e stato il tempo a Clavais acura di Arianna Anche in questo numero del giornalino, ecco la rubrica del meteo: la tabella e i grafici riassumono le condizioni meteo a Clavais da giugno a novembre 2016. Come sempre, le registrazioni vengono effeituate da 5 a7 volte al giorno (nei limiti del possibile!) e riguardano la temperatura (espressa in °C), la pressione (hPa), l'umidita relativa (%) e le condizioni del cielo (espresse in ottanti, dove 0 ottanti rappresentano il cielo completamente sereno e 8 ottanti il cielo completamente coperto). Inoltre, a partire dal mese di dicembre possiamo contare sui una stazioncina meteo che registra anche la quantita di precipitazioni e la forza dei venti: dal prossimo numero polremo integrare la nostra rubrica anche con queste informazioni! Giugno | Luglio | Agosto [Settembre| Ottobre | Novembre [Temperatura media?) | 17.60 | 21.44 19.66 18.39 10.13 5.90 Temperatura massima 30 31 31 30. 22 20 [Temperatura minima 10 2 10 10 1 5 Pressione media (hPa) 1002.68 | 1000.85 | 1004.10 | 1005.76 | 1012.42 | 1010.82 Pressione massima 1016. 1012 1020. 1022 1026 1030 [Pressione minima 990 990 990) 990 995 ‘990 Umiditd media (%) 64,36 61,66 61,94 62.42 65,24 65,78 ‘Umiditd massima B 2 70 75 80 9 ‘Umidita minima, 50 49 a8 52, 45 34 Condizioni cielo (ottanti) | 4.97. 3.76 2.93 339) 4.47 5.10 Giorni di pioggia 18, 13 UW 8 16 u Giomi di neve : : : : : 1 Come avrete notato la neve quest’anno ancora non si @ fatta vedere: a parte una brevissima nevicata la sera dell’8 novembre, é comparsa precocemente il 9 ottobre fino alla quota di circa 1400 m, ma questa @ stata l'unica nevicata degna di nota anche sui monti. Effettivamente i primi giomi di ottobre sono stati particolarmente freddi (con medie tra 0,33 e 7,67 °C), e il 12 ottobre si @ vista per la prima volta la brina nei prati. Da segnalare anche il 9 novembre che @ stato il primo giomo in cui la temperatura @ scesa sotto lo zero. Temperatura giugno-novembre Umidita giugno-novembre | Auli iu. Log. Gu Lip Ags, Sek ewe wore

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