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I pendii naturali

1. 1. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali Crolli
e scorrimenti Scorrimenti in terreni coesivi Colate e colamenti Distanza della frana dallepicentro
(km) Magnitudo (M) Frane indotte da sismi Keefer (1984) propose una correlazione
sperimentale per individuare la massima distanza dallepicentro alla quale il sisma pu
innescare frane, in funzione dellintensit del sisma stesso e del tipo di frana. Del Prete at al.
(1992) hanno confermato la correlazione di Keefer per il territorio italiano. In base a tali studi le
soglie di magnitudo minima per la quale possono generarsi frane sono: 4M per i crolli, 4.5M per
gli scivola-menti, 5M per le colate. Keefer, D.K. (1984). Landslides caused by earthquakes. Bull.
Geol. Soc. Am ., 95: 406-421 Del Prete, M., Giaccari, E., Trisorio-Liuzzi, G. (1992). Rischio da
frane intermittenti a cinematica lenta nelle aree montuose e collinari urbanizzate della
Basilicata. G.N.D.C.I., Rapporto U.O. 2.37 Meccanismi 1000 500 200 100 50 20 10 5 2 1 0.5
0.2 0.1 4.0 4.5 5.0 5.5 6.0 6.5 7.0 7.5 8.0 8.5 9.0
2. 2. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Propagazione delle onde sismiche faglia sorgente sismica a t Le onde sismiche si propagano
dalla sorgente fino al piano campagna, attraversando i litotipi presenti con velocit e direzione
variabile. Il sisma induce in ogni punto del pendio forze inerziali di tipo impulsivo che possono
essere ritenute approssimativamente costanti per un breve intervallo di tempo dellordine della
frazione di secondo; successivamente la direzione e lintensit della sollecitazione nel punto
considerato variano sensibilmente. Meccanismi
3. 3. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali a t a
t Sollecitazioni sincrone Risultante delle azioni sismiche sul generico elemento di terreno in
prossimit della su-perficie La sollecitazione si-smica, oltre che va-riare nel tempo, varia nello
spazio. Il sisma infatti caratterizzato da valori della lun-ghezza donda che per gli eventi pi
intensi dellordine di alcune decine di metri (20 40 m). Per masse di terreno di lunghezza,
nella direzione longitudi-nale del pendio, infe-riore alla lunghezza donda gli effetti iner-ziali
possono avere una risultante instabi-lizzante rilevante. La massima sollecitazione sincrona si
verifica per volumi instabili aventi lunghezza pari alla met della lunghezza donda del sisma.
Meccanismi
4. 4. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali a t a
t Sollecitazioni asincrone Allinterno di un volume instabile di dimensione uguale o maggiore
della lunghezza donda del sisma, la distribuzione di accelerazioni in un generico istante di
tempo tale che gli effetti instabilizzanti e quelli stabilizzanti si compensano in tutto o in gran
parte. Meccanismi
5. 5. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Sollecitazione sismica Meccanismi In caso di sollecitazione sincrona lazione sismica
incrementa le tensioni tangenziali nel corpo di frana. Se insorgono sovrappressioni neutre
queste sono conseguenza, essenzialmente, della variazione di tensione deviatorica. In caso di
sollecitazione asincrona si verifica la compressione di alcune parti del corpo di frana e la
decompressione di altre, alternativamente. Se insorgono sovrappressioni neutre queste sono
conseguenza, essenzialmente, della compressione ciclica.
6. 6. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Sovrappressioni neutre indotte dal sisma Le azioni sismiche inducono incrementi rapidi di
sollecitazione (condizioni di drenaggio impedito) a meno che i terreni non siano di elevata
permeabilit. Le sovrappressioni neutre crescono durante il sisma in funzione della durata
dellevento e del numero di cicli. Meccanismi Accelerazione (cm 2 /s) Sovrappressione neutra
(kPa) Tempo (s) Tempo (s)
7. 7. Se la sollecitazione fosse solo inerziale, le frane dovrebbero mobilitarsi ed arrestarsi con le
accelerazioni sismiche, mentre secondo numerose evidenze linnesco sembra spesso avvenire
ore o giorni dopo levento sismico e protrarsi per giorni o per mesi dopo levento (DElia et al.,
1985). In questultimo caso sembra palese che la causa della frana sia da ricondursi alle
sovrapressioni neutre indotte dal sisma che si dissipano lentamente nel tempo. Una
esemplificazione fornita dai dati di varie frane indotte dal sisma dellIrpinia del 1980. L.
Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Meccanismi di innesco delle frane Sollecitazione inerziale Sovrappressioni neutre DElia, B.,
Esu, F., Pellegrino, A. e Pescatore, T.S. (1985). Some effects on natural slope stability induced
by the 1980 Italian earthquake. Atti 11a Int. Conf. on Soil Mechanics and Foundation
Engineering, San Francisco, 4: 1943-1949. Balkema, Rotterdam Meccanismi
8. 8. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Ritardo dellinnesco rispetto al sisma Meccanismi
9. 9. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Azioni sismiche Laccelerazione a g pu essere amplificata da effetti di tipo topografico,
mediante il coefficiente S T . Azioni Le forze di inerzia da considerare nellanalisi sono sia
orizzontali ( F H ) che verticali ( F V ) e vengono calcolate con le seguenti espressioni. Nelle
precedenti espressioni: a vg , accelerazione di progetto in direzione verticale; a g ,
accelerazione di progetto per il sottosuolo rigido; g , accelerazione di gravit; S , coefficiente di
amplificazione locale; W , peso del terreno.
10. 10. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Sulla base delle relazioni introdotte, possibile definire i coefficienti sismici (i simboli k h e k v
indicano rispettivamente i coefficienti sismici orizzontale e verticale). Coefficienti sismici
Attraverso i coefficienti sismici le forze F H ed F V possono essere rappresentate
sinteticamente: Azioni Nellespressione dei coefficienti sismici gli elementi di novit (Eurocodice
8-5, 2002) rispetto alla pregressa normativa italiana (D.M. 16.01.1996) sono rappresentati dai
coefficienti di amplificazione locale e topografica.
11. 11. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Amplificazione locale Il coefficiente di amplificazione locale S dipende dalla stratigra-fia dei
terreni. Esso stato introdotto in Italia dallOrdinanza 3274/2003, che indivi-dua 7 categorie di
terreni (A, B, C, D, E, S1, S2) , sulla base della velocit delle onde v s nei primi 30 m di
sottosuolo: Terreno S A 1 B,C,E 1.25 D 1.35 Azioni
12. 12. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Amplificazione topografica (S T ) LEurocodice 8-5 (2002) introduce il coefficiente di
amplificazione topografica per strutture e/o opere di una certa importanza realizzate su pendii
(o in prossimit di essi) di inclinazione > 15 ed altezza > 30m. Ordinanza 3274 LOrdinanza
3274/2003 prescrive: In assenza di studi specifici si raccomandano
per S T i valori seguenti: ST 1,2 per siti in prossimit del ciglio superiore di pendii scoscesi
isolati ST 1,4 per siti prossimi alla sommit di profili topografici aventi larghezza in cresta
molto inferiore alla larghezza alla base e pendenza media > 30, ST 1,2 per siti dello stesso
tipo ma pendenza media inferiore. Azioni
13. 13. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Amplificazione topografica (S T ) 15 30 m S T = 1.2 S T = 1.2 S T = 1.0 Negli ammassi
rocciosi i fenomeni amplificativi sono particolarmente gravosi in cresta, per la concentrazione
delle onde sismiche. E necessario per tene-re conto della capacit di propagazione dei crolli
in roccia. Azioni
14. 14. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Resistenza Resistenza del terreno Per quanto riguarda i coefficienti parziali di riduzione della
resistenza e di amplificazione delle azioni, lEurocodice 8 rimanda allEurocodice 7 ed ai suoi
vari approcci. LEurocodice 8 Parte 1 (2003) prescrive che, quando in presenza di terreni
saturi ricorre la condizione: <ul><li> necessario tener conto delle sovrapressioni neutre indotte
dal sisma e dei possibili meccanismi di riduzione della resistenza a taglio. </li></ul><ul><li>A
questo proposito esistono in letteratura varie espressioni empiriche che legano questi fenomeni
a: </li></ul><ul><li>natura dei terreni e relative caratteristiche di deformazione,
</li></ul><ul><li>al sisma, che di solito interviene attraverso un numero di cicli equivalente (N).
</li></ul>
15. 15. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Resistenza Sovrappressioni neutre indotte dal sisma Per effetto della sollecitazione sismica in
terreni coesivi saturi possono insorgere sovrappressioni neutre calcolabili in funzione della
deformazione di taglio massima raggiunta durante il sisma ( c,max ) e della soglia di
deformazione volumetrica del terreno ( v ): Nella relazione precedente: vo la tensione
verticale efficace alla profondit esaminata, k 0 il coefficiente di spinta a riposo. Il valore di v
si ottiene dalla sperimentazione di laboratorio, quello di c,max dalle relazioni riportate accanto
in cui z la profondit del punto considerato. Matsui et al. (1980)
16. 16. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Riduzione della resistenza non drenata Resistenza Se lanalisi sviluppata in termini di tensioni
totali il valore della coesione non drenata (c u ) ottenuto da sperimentazione convenzionale
deve essere ridotto, per ottenere il valore da utilizzare nellanalisi sismica (c us ). Nelle
precedenti relazioni N il numero di cicli del sisma, c la deformazione di taglio ciclica, v
la deformazione di soglia volumetrica, r e s sono costanti che si traggono dalla seguente
tabella. Matasovic, 1993 0.423 0.480 0.495 0.600 0.600 r 0.042 0.054 0.075 0.195 0.195 s 50
50 50 30 15 Ip 4 2 1 1 1 OCR
17. 17. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali In
categoria 1 sufficiente una valutazione qualitativa degli effetti del terremoto sulla base
dellesperienza; in tal caso potrebbero risultare utili le carte di stabilit sismiche o addirittura
quelle statiche, facendo riferimento ad un pendio equivalente con acclivit incrementata rispetto
a quella reale di un angolo , e peso dellunit di volume del terreno moltiplicato per . La
procedura proposta basata sulla considerazione che lo stato tensionale in un semispazio con
p.c. orizzontale sollecitato da sisma, rappresentato dai coefficienti sismici kh e kv , coincide con
quello in un pendio indefinito in condizioni statiche inclinato di sullorizzontale, in cui il peso
dellunit di volume sia moltiplicato per . Categoria di progetto 1 Analisi
18. 18. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali Per
la categoria 2 i metodi di analisi consigliati sono quelli pesudo-statici (quando la topografia e la
stratigrafia non presentano particolari complessit), ovvero quelli dinamici, agli elementi finiti o
del blocco rigido su piano inclinato (metodo di Newmark). Categoria di progetto 2 Analisi La
verifica di stabilit in condizioni di equilibrio limite si esegue secondo prassi con i metodi delle
strisce, in cui il corpo di frana viene suddiviso in conci. Se si utilizza il metodo pseudo-statico,
per simulare lazione sismica in ogni concio si applicano le forze inerziali proporzionali al peso
proprio del concio. W F h T
19. 19. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Analisi Metodi delle strisce Metodo di Bishop semplificato Metodo di Janbu semplificato Le forze
sismiche vengono conglobate nelle azioni orizzontali e verticali.
20. 20. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Pendio indefinito Nel pendio indefinito la forza sismica orizzontale dovrebbe essere applicata
alla base della striscia per salvaguardare lequilibrio alla rotazione. Ci non inficia il metodo che
deriva da soli equilibri alla traslazione. Detta lacclivit del pendio, le espressioni delle azioni e
delle resistenze sono rispettivamente: Lapplicazione dei metodi pseudo-statici corretta in
caso di sollecitazione sincrona della massa potenzialmente instabile, ossia per frane di piccole
dimensioni come i blocchi di roccia. Osservazione Analisi
21. 21. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali Il
metodo di Newmark originario consiste nello schematizzare il volume instabile come un blocco
rigido posto su un piano inclinato di sullorizzontale e nel calcolare lo spostamento
permanente del blocco per effetto della sollecitazione indotta dal sisma di riferimento. Metodi
degli spostamenti Analisi
22. 22. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali Si
calcolano gli spostamenti permanenti cumulati integran-do, due volte rispetto al tempo,
laccelerazione relativa fra blocco e piano di scivolamento. Ciascun intervallo di integra-zione
parte dallistante di tempo in cui laccelerazione mag-giore di un valore critico, definito come
quello per cui il blocco si trova in condizioni di equilibrio limite, e termina quando la velocit
relativa fra blocco e piano di scivolamento si annulla. Lequazione da integrare il secondo
principio della dinamica. Metodo del blocco rigido Analisi
23. 23. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Accelerazione critica Accelerazione critica per il blocco rigido, rispettivamente in assenza ed in
presenza di forze inerziali verticali. Le due espressioni valgono in assenza di pressioni neutre.
Osservazione Anche il metodo degli spostamenti suppone che la sollecitazione sismica della
massa potenzialmente instabile sia sincrona. Analisi
24. 24. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Categoria di progetto3 Analisi <ul><li>Per i pendii della categoria 3 possono essere utilizzati i
metodi di analisi dinamica avanzata, in cui vengono integrate le equazioni dinamiche del moto,
con tecniche agli elementi finiti o alle differenze finite. </li></ul><ul><li>Sono necessari:
</li></ul><ul><li>la definizione accurata delle condizioni iniziali del problema, in termini di stato
tensionale efficace e storia tensionale e del regime di filtrazione; </li></ul><ul><li>luso di leggi
costitutive sofisticate e di una sperimentazione ampia e complessa per la determinazione dei
parametri; tale sperimentazione va ben oltre le usuali tecniche convenzionali.
</li></ul><ul><li>Lonere dellanalisi notevole e richiede, parimenti, un grosso dispendio di
risorse per il reperimento dei dati di ingresso. </li></ul>
25. 25. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Riclassificazione sismica del territorio nazionale La riclassificazione sismica del territorio
nazionale e lintroduzione dei coefficienti di amplificazione rendono molto pi gravosa la verifica
dei pendii in condizioni sismiche: F h = 0.5 S S T a g /g W F v = 0.5 F h Confronto fra
forze sismiche prescritte dalla normativa del 1996 e dallord. 3274/2003 Osservazioni
conclusive 0.02 0.047 0.05 0.095 0 0.04 III 0.06 0.117 0.125 0.235 0 0.07 II 0.08 0.165
0.175 0.330 0 0.1 I categoria F V /W F H /W F V /W F H /W Ordinanza 3274 Legge 1996
Zona
26. 26. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
DM96 SF OPCM 3274 Confronto D.M. 1996 OPCM 3274 Zona 1 , (Simonelli, 2005)
Osservazioni conclusive
27. 27. L. Picarelli e G. Urciuoli La progettazione geotecnica con gli Eurocodici: i pendii naturali
Conclusioni <ul><li>La progettazione dei pendii con gli Eurocodici 7 ed 8 offre un approccio pi
organico con altri settori della progettazione geotecnica e pi in generale dellingegneria civile.
</li></ul><ul><li>In campo sismico di interesse lintroduzione dei coefficienti di amplificazione
locale e soprattutto topografica che nel caso dei pendii riveste un ruolo rilevante.
</li></ul><ul><li>I metodi consigliati (pseudo-statici e di Newmark) sono concettualmente adatti
a casi in cui la sollecitazione sismica sincrona, ossia al caso di piccole frane.
</li></ul><ul><li>Per le frane medio grandi, in cui la sollecitazione sismica asincrona, il
problema rimane irrisolto a meno di non fare ricorso a metodi dinamica avanzata. Un approccio
oneroso comporterebbe per un notevole aggravio per il progettista, fra laltro ingiustificato, a
ameno che non si tratti di pendii di categoria 3. </li></ul>Osservazioni conclusive

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