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e
Salute
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Indice
1. Presentazione pag. 7
R. Filipo
2. Introduzione pag. 9
E. Sartarelli
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Prof. Roberto Filipo Presidente S.I.O. 2016
Societ Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale
Presentazione
Quando lamica Elisabetta Sartarelli mi ha invitato a leggere e commentare la monografia
Cambiamenti Climatici e Salute, mi sono chiesto quali fossero i rapporti tra i cambiamenti
climatici e le malattie di competenza ORL.
In base a considerazioni generiche, noi specialisti otoiatri siamo nella nostra attivit
apparentemente poco coinvolti su questargomento, cos bene messo in risalto dalla 21 Conferenza
ONU sul clima e dallEnciclica Laudato si' di Papa Francesco. Largomento, seppur molto poco
considerato nella letteratura medica, appare certamente originale e la sua trattazione ha sollevato
vivo interesse durante lo svolgimento del 103 Congresso Nazionale S.I.O, recentemente svoltosi a
Roma.
Le argomentazioni presenti nella monografia dimostrano come il rapporto tra clima e salute in
ambito specialistico, non coinvolga solo gli aspetti sociali, etici e scientifici sullargomento, ma
sproni lo specialista otorinolaringoiatra ad essere pi sensibile ad eventi patologici, molti dei quali,
solo se si pone unadeguata attenzione, possono essere riconducibili alle modificazioni climatiche ed
ambientali. Portare questa materia allattenzione di tutti gli specialisti ha soprattutto limportante
scopo di sensibilizzarli sullargomento, in particolare i responsabili della medicina territoriale, che
per primi si devono fare carico delle esigenze mediche dei cittadini, avendo frequentemente a che fare
con le patologie del naso, dellorecchio e della gola.
La lettura del volume risulta inoltre molto interessante perch riassume tutti i dati, le
risoluzioni e le normative internazionali che in questi ultimi anni hanno coinvolto emotivamente
gran parte della popolazione, portando ad una maggiore consapevolezza e, conseguentemente,
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alladozione di nuove regole per ridurre linquinamento anche a livello individuale. Ciononostante,
i cambiamenti climatici non vengono ancora percepiti dalla popolazione come la possibile causa di
quelle malattie apparentemente minori, vedi laumento delle allergie, le patologie vasomotorie, le
patologie dellorecchio esterno e medio, le sinusiti, le faringiti, le laringiti, che come si evince dal
testo, possono essere fortemente influenzate proprio dallambiente.
Auspico quindi una maggiore sensibilit della nostra disciplina verso queste tematiche e non
posso che complimentarmi con la dottoressa Sartarelli che ha avuto il coraggio e la determinazione
di portare per prima allattenzione degli specialisti questo argomento.
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Dott.ssa Elisabetta Sartarelli Medico Ch. Otoiatra /Audiologo
Roma elsartar@yahoo.it
Introduzione
I cambiamenti climatici sono presenti in tutto il globo terrestre. Essi possono provocare
distruzioni e carestie e sono in grado di incidere negativamente sulla salute delluomo, in modo
lento ed inesorabile.
Luomo ne vittima ed artefice allo stesso tempo e nonostante esista unadeguata attenzione
politica internazionale al problema, a tuttoggi ancora lontana una valida e definitiva soluzione.
E nostro compito, di cittadini e di medici, riconoscere i problemi ed attuare quegli accorgimenti
che, ove non sia possibile risolvere i danni provocati, possano almeno attutirne le conseguenze sulla
salute delluomo, prima che sia troppo tardi.
Scopo di questo testo quindi promuovere la consapevolezza al problema malattia da Global
Warming, perch come vedremo, alcuni stati patologici di competenza dellOtoiatra devono il loro
nascere, protrarsi e talvolta non risolversi, proprio al clima cos variabile, incostante, estremizzato e
cos diverso da quello conosciuto dalle nostre nonne.
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Capitolo 1: Cambiamenti Climatici - Generalit
Elisabetta Sartarelli
Il Clima
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degli oceani, distribuzione e sviluppo di piante e animali, ecc. in considerazione
dei parametri spaziale (regionale, continentale, emisferico e globale) e storico-
temporale (decennale, secolare, millenario e ultramillenario).
Molti dei fattori, che influenzano il clima, come lattivit solare, le
caratteristiche atmosferiche, i parametri interni ed esterni al pianeta sono in
continuo mutamento, cosicch il clima non mai puramente statico, ma
sempre in cambiamento, pi o meno lento, alla ricerca di un equilibrio
all'interno del sistema climatico, passando da fasi pi calde a fasi pi fredde.
La causa degli attuali cambiamenti climatici linnalzamento della
temperatura sulla superficie terrestre. Le cause possono essere sia naturali,
che antropiche, dovute cio alle azioni delluomo, come: la deforestazione tro-
picale, lagricoltura industrializzata, lallevamento intensivo, lo sfruttamento di
combustibili fossili, quali il carbone, il petrolio, il gas naturale.
Tutte queste azioni determinano un aumento dei gas ad effetto serra e
quindi della temperatura sulla superficie terrestre.
La comunit scientifica ritiene che i cambiamenti climatici avvenuti fino
alla seconda met del 1800, siano dovuti esclusivamente a cause naturali,
mentre quelli avvenuti negli ultimi anni, siano dovuti maggiormente all'azione
dell'uomo. Linnalzamento medio delle temperature ambientali negli ultimi 50
anni stato di circa 0,5C - 0,8C rispetto ai livelli preindustriali.
Uno studio della NASA sul cambiamento annuale medio della tempera-
tura globale dal 1884 al 2014, paragonato a quello rilevato nei cinque anni
precedenti ha evidenziato un netto aumento della temperatura a partire dal
1970 di almeno 2C. Ci ha determinato, secondo il 5 rapporto dell'IPCC
(Intergovernmental Panel on Climate Change) del 2014, che il riscaldamento
della superficie terrestre sia un evento assolutamente indiscutibile, che molti
dei cambiamenti osservati dal 1950 ad oggi siano senza precedenti nei secoli e
millenni trascorsi, che l'atmosfera e gli oceani si siano riscaldati senza alcuna
ombra di dubbio, che la massa di neve e ghiaccio sia notevolmente diminuita,
che il livello del mare si sia innalzato e che siano aumentate le concentrazioni
nellaria dei gas ad effetto serra.
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Ricordiamo che lIntergovernmental Panel on Climate Change, noto con
la sigla IPCC il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle
Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Program-
ma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscal-
damento globale.
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Se tutti i ghiacciai della Terra si sciogliessero avremmo un innalzamento
del livello dei mari e degli oceani di circa 65 metri, con conseguenze disastrose
per tutti i territori costieri.
Nella cartina elaborata dalla NASA, riportata qui sopra, viene mostrata
lEuropa ed in particolare lItalia. Possiamo cos valutare le conseguenze disa-
strose di un tale tragico evento: avremmo la scomparsa dei Paesi Bassi e della
Danimarca; Napoli, parte della Puglia, Venezia e tutta la pianura padana
sarebbero sottacqua; Roma si affaccerebbe sul mare, ecc.
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LEffetto Serra
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I principali gas ad effetto serra sono:
Vapore acqueo (H2O)
Anidride carbonica (CO2)
Metano (CH4)
Protossido di azoto (N2O)
Ozono (O3)
Gas fluorurati: idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC), cloro-
fluorocarburi (CFC), esafluoro di zolfo (SF6)
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Il Vapore acqueo
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Lanidride carbonica
Gli oceani sono una riserva di carbonio sotto forma di ione bicar-
bonato e contengono quantit enormi di anidride carbonica (fino al 79% di
quella naturale) e possono rilasciarne od assorbirne in quanto essa
solubile in acqua. L'incremento di temperatura dell'acqua diminuisce la
solubilit del biossido di carbonio, pertanto l'aumento della temperatura
degli oceani sposta lanidride carbonica dal mare all'atmosfera.
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Le emissioni di anidride carbonica legate all'attivit umana sono
dovute a fenomeni di deforestazione, cambiamenti d'uso delle superfici
agricole e soprattutto all'uso di energia fossile, come il petrolio, il carbone
ed il gas naturale. E emesso principalmente da processi di combustione,
particolarmente dagli scarichi di veicoli con motori a idrocarburi, escluso il
metano.
Queste emissioni antropiche, per quanto piccole rispetto al totale,
sono tuttavia in costante aumento e sufficienti a squilibrare l'intero sistema.
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L'anidride carbonica si va cos accumulando nell'atmosfera, in quanto i
processi di assorbimento nell'oceano non riescono a compensare del tutto il
flusso entrante di carbonio.
La concentrazione di CO2 nellatmosfera ha superato recentemente la
soglia delle 400 parti per milione (ppm). Se si pensa che nel 1880 era di
sole 295 ppm e nel 1960 di 315 ppm, si pu percepire laccelerazione delle
conseguenze dovute ai cambiamenti climatici in atto negli ultimi decenni.
La concentrazione dell'anidride carbonica al di l di lievi variazioni
stagionali si valuta che abbia subito un aumento del 31% a partire dal
1750.
Nel 2004 la concentrazione nell'atmosfera era di 379 ppm, mentre
nell'era preindustriale era di 280 ppm.
Lanidride carbonica il gas serra maggiormente responsabile del
riscaldamento globale dovuto ad attivit antropiche.
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Il metano
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Il protossido di azoto
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Lozono
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Gas florurati
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Proposte del Governo Italiano
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Capitolo 2: Conseguenze sulla natura e sulluomo
Elisabetta Sartarelli
Lambiente
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Inquinamento dellaria
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Monossido di Carbonio
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Materiale Particolato o Polveri Sottili
Deriva per oltre il 90% da fonti naturali: polvere, terra e sale marino
(aerosol marino) sollevati dal vento, incendi, microrganismi, pollini e spore,
erosione di rocce, eruzioni vulcaniche.
Meno del 10% invece di origine antropica: emissioni della combustione
dei motori (automobili, aeroplani, navi), emissioni del riscaldamento domesti-
co (soprattutto gasolio, carbone e legna), residui dellusura del manto strada-
le, dei freni e degli pneumatici, emissioni di impianti industriali, lavorazioni
agricole, inceneritori, centrali elettriche e fumo di tabacco.
Il materiale particolato di dimensioni superiori a 10 m detto parti-
colato grossolano ed scarsamente nocivo in quanto non respirabile, mentre
quello pi piccolo di 10 m, risulta essere inalabile e viene distinto in tre classi,
in funzione della dimensione, corrispondenti alla sua capacit di penetrazione
nelle vie respiratorie da cui dipende la gravit degli effetti nocivi prodotti:
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Dott.ssa Lina Sellari Medico Ch. Specialista Otoiatra
Frosinone l.sellari@libero.it
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Le emissioni di gas serra sono cresciute dal periodo preindustriale con un
aumento del 70% tra il 1970 e il 2004. La temperatura media della superficie
aumentata di 0,74 +/- 0,18C durante gli ultimi 100 anni, mentre il livello del
mare aumentato di 1,8 mm per anno dal 1961. Allo stesso tempo il ghiaccio
dellartico si scioglie al ritmo di 2,7 +/- 0,6% per decade. Si ritirano i ghiacciai
montani, aumenta la temperatura della superficie marina, le acque degli oceani
diventano pi acide, aumenta lintensit delle precipitazioni: le calamit
naturali si verificano con maggiore intensit e frequenza.
Ma se vero che i paesi in via di sviluppo sono attualmente i maggiori
responsabili dellinquinamento atmosferico altres vero che la distribuzione
della mortalit per malattie sensibili ai cambiamenti climatici maggiore nei
paesi pi poveri (malnutrizione, malaria, diarrea, eventi climatici estremi). Le
pi importanti malattie legate al clima sono quelle che interessano i bambini
poveri. La diarrea infantile nei Paesi in via di sviluppo destinata ad aumen-
tare significativamente a causa delle temperature pi elevate e di periodi
caratterizzati da scarsa disponibilit idrica.
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Gli effetti sono diretti e indiretti:
Aumento delle morti per eventi climatici estremi: inondazioni, uragani,
siccit, ondate di calore.
Caldo estremo, maltempo e conseguenti disturbi psico-fisici.
Inquinamento atmosferico ed incremento di patologie cardio-respiratorie
e tumorali
Aumento di malattie infettive trasmesse da vettori.
Riduzione della disponibilit di acqua potabile (diarree, disidratazione).
Aumento degli allergeni (asma e allergie respiratorie)
Perdita di terreni da utilizzare per le coltivazioni e diminuzione della
disponibilit di cibo.
Degrado ambientale e conseguente migrazione forzata.
Maggiore vulnerabilit dei bambini alle variazioni climatiche.
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SNC, cardio-vascolari e metaboliche.
Il fenomeno climatico periodico di El Nino si caratterizza per un riscal-
damento anomalo di alcune zone dellOceano Pacifico orientale, determinato da
un temporaneo indebolimento della fascia degli Alisei. In occasioni pi intense,
si hanno conseguenze sul clima a livello planetario: considerato infatti,
insieme alleffetto serra, una causa delle anomalie climatiche a scala plane-
taria. Esso regola, lalternanza di periodi di siccit e di maggiore piovo-sit
lungo il Pacifico Equatoriale e ne influenza lapporto nutritivo di cibo.
La corrente calda, povera di elementi nutritivi, un grosso rischio per la
fauna marina con gravi conseguenze economiche e di sopravvivenza per
Ecuador, Per e Cile. El Nino 2015-16 stato uno dei fenomeni pi intensi dal
1950 ad oggi.
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Lo stress da freddo stato associato ad aumento della mortalit per
ischemia cardiaca e per cause cerebro-vascolari.
A causa del miglioramento delle condizioni abitative, per il progresso
della prevenzione e il trattamento delle infezioni invernali si riscontrata una
diminuzione della mortalit invernale.
Non dimentichiamo peraltro le alluvioni e le frane in India, Cina,
Pakistan, Australia, Brasile e Italia che hanno causato migliaia di vittime e
ingenti danni nellimmediato e a distanza di tempo. In Italia, la Calabria da
sempre la regione pi colpita (Crotone 1996, Soverato 200, Vibo Valentia luglio
2006).
Le inondazioni causano danni diretti alluomo, ma possono anche dan-
neggiare lambiente. Le conseguenze sono per anche da attribuire allinter-
vento sconsiderato delluomo sul territorio, come ad esempio le costruzioni
abusive in aree proibite.
Le alte precipitazioni accrescono gli agenti microbiologici nellacqua di
superficie contaminandola e provocando patologie gastro-enteriche, ma pos-
sono anche aumentare il rischio chimico, ridistribuendo grandi quantit di
prodotti tossici causando avvelenamento.
Gli effetti negativi sulla salute umana possono essere cos sintetizzati:
Morti traumatiche
Ferite
Infezioni enteriche
Malattie da stress mentale post-traumatico
Malattie trasmesse da vettori e da roditori
Avvelenamento da sostanze tossiche
Morsi di serpenti
Crescita di muffe e spore nel periodo successivo alle inondazioni
Spostamento della popolazione
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Effetti sulla psiche
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E stato riscontrato che lesposizione allinquinamento aereo determini un
aumento di incidenza di bronchiti, enfisema, asma bronchiale, allergie e neo-
plasie polmonari. Lo stress ossidativo, le alterazioni genotossiche e linfiam-
mazione cronica sono vie patogenetiche note di cancerogenesi.
Tuttavia non vi sono ad oggi prove definitive, che i nano-materiali possa-
no causare neoplasie nelluomo. Le nano-polveri determinano per anche un
aumento delle concentrazioni plasmatiche di fibrinogeno, della proteina C reat-
tiva e della viscosit plasmatica. Per quanto riguarda i meccanismi di regola-
zione vasomotoria, sembra che un aumento di molecole ad attivit ossidante
favoriscano i meccanismi di vasocostrizione per diminuzione della sintesi di
ossido nitrico (azione vasodilatatrice).
Lo stress ossidativo e la flogosi sarebbero quindi responsabili dellaggra-
vamento delle patologie cardio-vascolari e quindi del rischio ischemico e
trombotico (accelerazione dei fenomeni ateromasici, alterazioni vasomotorie,
incremento del fibrinogeno plasmatico, aggregazione piastrinica).
Ma linquinamento pare che determini anche aritmie cardiache per
linfluenza del particolato sui sistemi di controllo della frequenza e del ritmo
cardiaco.
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Laumento delle malattie trasmissibili non riguarda per solo i Paesi a
basso reddito, sicuramente pi colpiti. Le modificazioni degli ecosistemi, il
contatto delluomo con ambienti non antropizzati, lincremento degli spost-
amenti di animali e alimenti, limportazione accidentale di vettori infetti dalle
aree endemiche, hanno facilitato la comparsa di nuove zoonosi e determinato
la diffusione di patologie riemergenti. Dallanno 1990 lOMS ha lanciato
lallarme circa gli effetti delle mutazioni climatiche sullincremento delle zoonosi
nei nostri Paesi. LItalia sembra particolarmente suscettibile a questo fenomeno
anche per la vicinanza con il continente africano.
La malaria causa ancora milioni di morti ogni anno nel mondo.
Rappresenta la seconda malattia infettiva al mondo per morbilit e mortalit
dopo la tubercolosi. In Italia oggi sono presenti specie di anofeli nelle regioni
meridionali e soprattutto nelle grandi isole, ma la quasi totalit dei casi di
malaria rimane per di importazione. Il plasmodium il parassita veicolato. Ne
esistono varie specie: vivax, ovale, malariae e falciparum. La malaria causata
da questultimo potenzialmente mortale.
La forma infettante del plasmodio lo sporozoita presente allinterno
delle ghiandole salivari di zanzare femmine. Dopo una breve permanenza nel
circolo ematico gli sporozoiti invadono gli epatociti dove avviene la prima fase
di moltiplicazione asessuata. Solo in seguito vengono infettati gli eritrociti dove
avviene un nuovo ciclo di riproduzione e quindi la lisi di membrana del globulo
rosso. Durante questa fase vengono rilasciate sostanze pirogene causa dei
picchi febbrili. La parassitosi infatti, si manifesta tipicamente con irritabilit e
stanchezza seguiti da un quadro di cicli febbrili acuti di gravit diversa a
seconda della specie infettante, epatosplenomegalia, tachicardia e delirio.
Quando la temperatura corporea torna alla normalit, il malato inizia a
sudare copiosamente. La malaria severa pu progredire in modo estrema-
mente veloce causando anemia, encefalopatia acuta, insufficienza renale,
ipoglicemia, edema polmonare e morte in poche ore o pochi giorni
(plasmodium falciparum: tempo di incubazione 9-14 giorni). Il trattamento per
il plasmodium falciparum : clorochina o in caso di resistenza, chinina asso-
ciata a doxiciclina.
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La febbre Dengue una malattia infettiva tropicale causata dal virus a
RNA chiamato Dengue. Il termine probabilmente di derivazione spagnola e
significa fastidioso a causa dellandatura della persona affetta, dovuta al dolore
osseo provocato dalla malattia. E trasmessa dalle zanzare del genere Aedes. Il
virus allinterno dellorganismo si lega ai leucociti dove si riproduce. Nelle
infezioni pi gravi si riproduce anche nel fegato e nel midollo osseo causando
disfunzione dellemopoiesi e piastrinopenia. Si manifesta con febbre, cefalea,
dolore muscolare e articolare, e con un caratteristico esantema. Il periodo di
incubazione varia dai 3 ai 14 giorni. Il decorso della malattia pu essere diviso
in tre fasi: febbrile, critica e di recupero. Durante la fase febbrile compare un
esantema cutaneo che assume nei giorni un aspetto morbilliforme. In seguito
si evidenziano petecchie ed episodi emorragici nasali e orali. Non esistono
terapie specifiche per la Dengue.
Gli Hantavirus sono virus a RNA che infettano luomo che viene a
contatto con lurina, le feci e la saliva dei roditori. Il nome deriva dal fiume
Hantan in Corea del Sud dove fu isolato. La zoonosi era conosciuta come
febbre emorragica coreana.
La febbre del Rift Valley una malattia dei ruminanti trasmessa da un
virus veicolato da zanzare che hanno assunto sangue da animale infetto. E
diffusa in Africa e nella penisola arabica. Il periodo di incubazione di 12-36
ore e la sintomatologia nelluomo caratterizzata da febbre alta, dolori musco-
lari, linfoadenopatie, ittero, trombocitemia ed emorragia della retina. Tasso di
mortalit nelluomo intorno all1%.
La malattia di Lyme (borrelliosi) una malattia infettiva di origine
batterica (spirochete). Il nome della malattia prende origine dalla cittadina di
Lyme (Connecticut) dove nel 1975 si verific la prima epidemia (New York
Times: la malattia infettiva che si diffonde pi rapidamente dopo lAIDS
negli USA). La borrelia burgdorferi il batterio che infetta piccole zecche che
fungono da vettori per gli animali e per luomo. Malattia diffusa anche in Sud
America, Asia ed Europa, si contrae pi facilmente nelle zone boscose (ospiti
preferiti sono i cervi e le pecore).
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La borrelia penetra nella cute nel punto del morso della zecca, dopo 36-
48 ore (per questo bisogna rimuovere subito la zecca dalla cute) si diffonde ai
linfonodi determinando adenopatia regionale oppure si dissemina per via
ematica. I sintomi iniziali sono di tipo simil-influenzali (febbre, cefalea, artral-
gie) e quindi risulta spesso difficile la diagnosi differenziale.
Nell80% dei casi per, dopo 3/32 giorni dal morso della zecca, compare
un tipico eritema cutaneo a occhio di bue che con il passare dei giorni pu
aumentare di dimensioni o diffondersi in tutto il corpo. Lartrite che compare in
gran parte dei pazienti infetti pu permanere per alcuni anni cos come
lastenia e anomalie del SNC. La terapia iniziale si basa inizialmente sulluso di
antibiotici e fans.
La Chikunguya una malattia infettiva acuta virale trasmessa dalle
zanzare infette (aedes albopticus: zanzara tigre). Il termine significa ci che
contorce a causa della caratteristica sintomatologia artralgica. Si ricorda
unepidemia in Tanzania nel 1952, nellisola di Reunion nellOceano Indiano, e
in provincia di Ravenna in Italia nel 2007. In questultimo caso pare che la
diffusione dellinfezione sia stata provocata da un immigrato indiano che aveva
contratto la malattia nel paese di origine. Il periodo di incubazione di 2-4
giorni. Nella fase iniziale compare febbre, cefalea ed artralgia seguite da una
fase successiva caratterizzata dalla comparsa di un esantema maculo-papulare
pruriginoso. Possono aversi convulsioni, scompenso cardiaco acuto o compli-
canze emorragiche, ma meno gravi della dengue.
La febbre del Nilo occidentale una malattia virale ad andamento
endemico-epidemico inizialmente diffusa in Africa, Medio Oriente e India. Nel
1996 si verific una grave epidemia in Romania e nel 1999 nello stato di New
York. La malattia ormai si diffusa in Canada, nelle isole Caraibiche e i
America Latina. Nel 2012 si verificata una grave epidemia negli Stati Uniti
che ha portato alla morte 286 persone e nello stesso anno in Italia stato
identificato un nuovo ceppo del virus.
Il virus veicolato da diverse specie di zanzare, infetta luomo e gli animali
(cavalli, rettili, alligatori e anfibi). Gli uccelli rappresentano il serbatoio naturale
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del virus e gli uccelli migratori ne permettono lo spostamento dallAfrica, area
endemica, verso altre zone temperate. Dallanno 2008 il Ministero della Salute
in Italia ha in atto un piano di sorveglianza straordinaria per il West Nile
Disease (allertati i veterinari anche libero-professionisti): il virus stato infatti
dichiarato endemico nel nostro paese (70 cavalli circa e 6 esseri umani infettati
in prossimit del fiume Po). Il periodo di incubazione tra 2-15 giorni.
I sintomi caratteristici sono: febbre, cefalea, nausea e a seguire mialgie,
artralgie, tosse, eruzioni cutanee, linfoadenopatie. Tra le complicanze si anno-
verano: convulsioni, neurite ottica, corioretinite multifocale, atassia, meningite,
encefalite.
I sintomi presenti nel cavallo sono oltre al rialzo febbrile, quelli neuro-
logici fino al coma. La terapia essenzialmente di supporto e la prognosi in
genere favorevole.
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Trasmissione per acqua
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Nelle zone costiere italiane sono stati rinvenuti in acqua di mare e nei
crostacei.
Le modificazioni repentine del clima, il commercio internazionale e la
diffusa abitudine di mangiare crostacei crudi hanno aumentato la possibilit del
diffondersi della malattia in Europa. Il batterio si trasmette per via oro-fecale e
generalmente la dose infettante del batterio piuttosto elevata. I vibrioni una
volta ingeriti permangono allinterno del lume intestinale aderendovi e
producendo una tossina responsabile della diarrea acquosa. Le scariche sono
brevi e frequenti in assenza di dolore addominale. Nei casi pi gravi si pu
arrivare a disidratazione e a shock ipovolemico.
Lincremento della temperatura ambientale ha facilitato anche la fioritura
di cianobatteri tossici (phylum di batteri fotosintetici: organismi unicellulari
procarioti) chiamati anche alghe verdi-azzurre, nei laghi di acqua dolce e nei
corsi dacqua.
Alcune specie di cianobatteri producono metaboliti che sono tossici per gli
animali, compreso luomo. Le microcistine sono le cianotossine pi diffuse con
potente azione epatotossica: lo IARC (International Agency for research on
cancer) ha classificato la MC-LR come possibile cancerogeno per luomo.
Luomo pu essere esposto soprattutto per via orale attraverso lacqua
potabile, pesce, vegetali integratori a base di alghe.
I dati sullesposizione umana hanno mostrato effetti cutanei e gastro-
intestinali acuti: nausea, diarrea, vomito, morte per insufficienza respiratoria
(sindrome di Haff). I cianobatteri possono diffondersi a causa delle inondazioni
o possono essere trasportati da uccelli acquatici o dalla schiuma essiccata
nebulizzata dal vento.
Il Cryptosporidium un protozoo, che pu infettare luomo dopo
lingestione da parte di questultimo di oocisti (cisti membranose allinterno
delle quali si formano le spore) vitali emesse con le feci e veicolate dallacqua o
dal cibo. Lenterite acuta conseguente simile a quella colerica. Nei soggetti
immunodepressi causa infezioni pi prolungate anche con esito letale. Il
farmaco pi usato la spiramicina.
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Le allergie
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Linquinamento atmosferico favorisce linsorgenza della patologia aller-
gica mediante un effetto a cascata: infiammazione danneggiamento epitelio
diminuzione della funzione barriera della mucosa respiratoria aumentata
penetrazione di allergeni aumentato rischio di sensibilizzazione.
Limpatto del cambiamento climatico sulla salute maggiormente rischio-
so per i bambini prima del concepimento, durante la gravidanza, linfanzia e
ladolescenza.
La vulnerabilit dei bambini da attribuire a diversi fattori:
Finestre di vulnerabilit sia in utero che nella prima infanzia per il rapido
sviluppo degli organi (per esempio tasso di mortalit pi elevato se
contraggono malaria, perch immunologicamente immaturi).
Maggiore esposizione per unit di peso (respirano pi aria e bevono pi
acqua per unit di peso corporeo).
Esposizione ad inquinamento outdoor (es. attivit sportive in centri urba-
ni allaperto) e quindi aumento delle patologie asmatiche da allergeni.
Maggior numero di anni di vita.
Dipendenza dagli adulti.
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La popolazione va informata e resa partecipe delle problematiche inerenti
alle variazioni climatiche. Campagne di informazione locali in collaborazione
con le ASL di appartenenza renderebbero i cittadini pi attenti sul come si pu
intervenire sullambiente per conservarne lintegrit.
Risulta necessario impegnarsi singolarmente per ridare un sana integrit
agli ecosistemi, per preservare la salute dei nostri figli, per rendere la terra pi
ospitale. Le misure di mitigazione atte a ridurre le emissioni di gas serra e
quindi i rischi associati al riscaldamento globale, vanno prese da ogni singolo
individuo. Il rispetto dellambiente prevede il rispetto per noi stessi e per le
generazioni future.
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Dott. Stefano Urbini Medico Ch. Specialista Otoiatra
Roma s.urbini@virgilio.it
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parole chiave ENT diseases in air pollution: 1059 items.
Linquinamento atmosferico viene messo in relazione con laringiti croni-
che, aumento di mucina nellorecchio medio, maggior incidenza di epistassi,
esacerbazione di infezioni virali delle vie respiratorie, allarmante aumento dei
tumori del tratto aero-digestivo superiore in Asia, rinofaringite cronica, sinusite
e malattie infiammatorie delle tonsille e delle adenoidi nei bambini, oltre che
alla maggiore incidenza delle malattie allergiche delle vie aeree superiori.
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superano pi del doppio tale valore. V.N. 200 Unit di Enterococchi e 500 di
Escherichia Coli per 100 millilitri dacqua. Dati davvero preoccupanti arrivano
dal Lazio dove, su un totale di 24 campionamenti, ben 18 (il 75%) presentano
unincredibile concentrazione di inquinamento microbiologico. In 13 casi il giu-
dizio stato addirittura fortemente inquinato.
Dai dati di uno studio condotto da Ricercatori in nove Paesi Europei e
pubblicato sulla Rivista Water Research, le acque costiere contengono da 1 a
10 miliardi di batteri per litro e da 1 a 100 miliardi di virus per litro, soprattutto
Adenovirus, responsabili di gastroenterite nei bambini e di alcune infezioni re-
spiratorie, otite e congiuntivite.
I microrganismi patogeni presenti nellacqua di mare sono difficilmente
rilevabili direttamente, in quanto presenti in quantit limitata e per brevi
periodi, essendo pi adatti a vivere nellospite, sul quale causano malattia, che
nellacqua. Comunque lassenza di Escherichia Coli e di Enterococchi, indicatori
dinquinamento fecale, fa ritenere probabile anche lassenza di microrganismi
patogeni, anche se non la si pu escludere del tutto.
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Escherichia Coli Enterococchi
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Effetti negativi sulla salute degli inquinanti atmosferici
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Gli effetti avversi degli inquinanti atmosferici per la salute delluomo si
studiano:
Con studi tossicologici: la tossicologia la scienza che studia la natura e
il meccanismo degli effetti tossici indotti da sostanze chimiche sugli
organismi viventi e pu essere condotta su animali, in vitro e mediante
esposizione controllata sulluomo.
Con studi epidemiologici: gli studi epidemiologici valutano lassociazione
tra lesposizione ambientale e gli effetti sulla salute, ma non sono del
tutto adeguati per identificare i meccanismi biologici che sono alla base
delleffetto.
Per questi motivi la tossicologia ha molti punti di contatto con lepide-
miologia e ne rappresenta un utile complemento.
54
dose efficace ad esercitare leffetto dannoso. La dose soglia definita
anche come livello di dose al di sotto del quale non viene osservato alcun
tipo di effetto in esperimenti su animali, vale a dire No Observed Effect
Level (NOEL). Sulla base del NOEL, pu essere calcolato lADI
(Acceptable daily intake o dose giornaliera accettabile), cio la quantit
tollerabile di sostanza che un uomo, in considerazione del suo peso, pu
assorbire giornalmente e per tutta la vita senza effetti riconoscibili,
secondo lo stato attuale delle conoscenze.
Localizzazione: se il danno provocato dalla sostanza si manifesta solo nel
punto di assorbimento si parla di effetto locale; al contrario si parla di
effetto sistemico se il danno si manifesta a carico di uno o pi tessuti od
organi specifici (detti bersaglio).
55
un danno funzionale di uno o pi organi ed apparati diversi
una lesione patologica che altera la funzionalit dellintero organismo o
che ne riduce la capacit di difesa nei confronti degli stimoli provenienti
dallambiente esterno.
I rischi ambientali fanno pagare il loro pedaggio pi pesante ai bambini e
agli anziani: i bambini sotto i 5 anni e gli adulti di et compresa tra 50 e 75
anni sono infatti i pi colpiti.
Gli effetti a carico del sistema respiratorio sono molto vari e possono
spaziare da: una semplice irritazione delle prime vie aeree, alla fibrosi polmo-
nare, alle malattie respiratorie croniche ostruttive, allasma, allenfisema, al
cancro, fino alla morte.
I gas irritanti, idrosolubili, come lSO2, possono provocare sul sito di
deposizione reazioni infiammatorie della mucosa (rinite, bronchite e
alveolite), nel caso di esposizioni acute. Accertato un effetto irritativo
sinergico in caso di esposizione combinata con il particolato.
LNO2 un irritante delle vie respiratorie e degli occhi.
LO3 un irritante per tutte le mucose e una esposizione critica o prolun-
gata pu causare disturbi respiratori con tosse. Recenti studi tossicologici
56
hanno inoltre mostrato che lesposizione a O3 determina un danno epite-
liale delle vie aeree, rendendo possibile lingresso di coinquinanti.
57
Gli esiti clinici dellinquinamento da particelle possono essere:
di tipo acuto, ossia si manifestano nella popolazione nei giorni in cui la
concentrazione degli inquinanti pi elevata (aggravamento di sintomi
respiratori e cardiaci in soggetti predisposti, infezioni respiratorie acute,
crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori ed ischemici)
di tipo cronico, ossia si presentano per effetto di unesposizione di lungo
periodo (sintomi respiratori cronici quale tosse e catarro, diminuzione
della capacit polmonare, bronchite cronica, ecc.).
Il particolato PM10, formato da particelle con diametro < 10 m
(micrometro/millesimo di millimetro), in grado di penetrare nel tratto respi-
ratorio superiore (naso, faringe e laringe). In genere, le frazioni pi piccole di
PM (0.1, 2.5) hanno una pi elevata capacit di danno sullorganismo.
Per riassumere, gli effetti tossicologici dei principali inquinanti atmosferici
sono:
NOx irritante, azione sinergica con PM
SOx irritante, azione sinergica con PM
O3 irritante, azione sinergica con PM
PM irritante, mutageno, genotossico, cancerogeno
IPA genotossico, cancerogeno, azione sinergica con PM
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Sorvegliare lo stato di salute della popolazione in relazione agli effetti
dellinquinamento lobiettivo primario del Progetto EpiAir nato dalla collabo-
razione dei Servizi Sanitari e delle Agenzie Regionali per la Promozione
dellAmbiente (ARPA).
Linquinamento atmosferico urbano, in gran parte originato dal traffico
veicolare, un problema ambientale di assoluta rilevanza per la salute pubblica
nelle citt italiane.
Landamento degli inquinanti mostra una progressiva riduzione negli anni
di PM10, PM2.5 e NO2 (seppure in misura minore), mentre i livelli di ozono
rimangono stabili nel loro complesso con oscillazioni annuali in dipendenza
dalle condizioni meteorologiche estive.
Lanalisi della mortalit ha confermato gli effetti di PM10, di PM2.5 e un
maggiore rischio per lNO2 rispetto al particolato e rischi pi elevati nella sta-
gione calda.
Lanalisi dei ricoveri restituisce risultati in linea con gli studi precedenti,
con rischi significativi per PM10 ed NO2, anche se inferiori al periodo precedente
(2001-2005), tranne lassenza di effetti significativi dellozono sia sui ricoveri
cardiovascolari sia su quelli respiratori.
In conclusione dal confronto tra i periodi 2001-2005 e 2006-2010
possibile affermare, in sintesi, che sia il quadro ambientale sia quello sanitario
sono migliorati rispetto al quinquennio precedentemente studiato, e che lItalia,
lentamente ma progressivamente, si sta avvicinando alla media europea, pur
continuando a essere uno dei Paesi con maggiori criticit.
59
Allergia e cambiamenti climatici
Si calcola che circa il 15-20 per cento della popolazione italiana soffra di
allergie, fenomeno in crescita, soprattutto tra i pi giovani e le donne. La
malattia pi presente nelle zone mediterranee che in quelle continentali e la
sua prevalenza cresce allaumentare della temperatura media e al diminuire
dellescursione termica (Dati ISAYA Italian Study on Asthma in Young Adults
1998/2000).
60
vato livello di igiene cui si sono abituate le ricche societ del nord del
mondo, abbia in qualche modo influito sulla funzionalit del sistema
immunitario inducendo una maggiore risposta allergica. La chiave della
patogenesi dei disordini atopici, compresa la rinite allergica, va ricercata
nelle reazioni immunitarie, che coinvolgono i linfociti T helper (Th).
Questi svolgono una funzione regolatoria che attiva la reazione
immunitaria. I linfociti Th si dividono in due grandi classi: Th1 e Th2. Le
cellule Th1 entrano in gioco nelle infezioni virali e batteriche, quelle Th2
nelle infezioni parassitarie e quando manca la tolleranza immunitaria nei
confronti degli allergeni, dando il via alla reazione allergica. Nei primi
mesi di vita c una fisiologica prevalenza di linfociti Th2 che tende a
riequilibrarsi spontaneamente, nel corso dei primi 3/6 mesi dalla nascita,
in seguito ad una normale esposizione ad antigeni virali e batterici che
stimola la produzione di Th1.
Il bambino in campagna
Il bambino in citt
61
Da ci ne discende che le pi scarse condizioni igieniche ambientali
(bambino di campagna), favorendo la possibilit di contrarre infezioni virali e
batteriche nei primi mesi di vita, riducono la possibilit di sviluppo di mani-
festazioni allergiche e che le pi alte percentuali di allergopatie vengono
segnalate nelle localit a pi alto tenore di vita (bambino di citt).
Al momento lutilizzo di un facciale filtrante lunico rimedio possibile che
i semplici cittadini, ciclisti, motociclisti, ecc. possono adottare per difendersi
dalle polveri sottili.
Da auspicare la limitazione della produzione dinquinanti e la ricerca di
sistemi di protezione individuale e di trattamento medico innovativo che
possano aprire scenari nuovi ed inesplorati di grande interesse per contrastare
leffetto nocivo dei cambiamenti climatici futuri.
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Capitolo 5: Il Papa ed il Clima
Elisabetta Sartarelli
Enciclica Laudato si
La seconda enciclica di papa Francesco, scritta nel 2015, terzo anno del
suo pontificato, dedicata alla cura della casa comune ed incentrata sul
rispetto dell'ambiente. Prende il nome di Laudato si, in ricordo del Cantico
delle creature in cui S. Francesco dAssisi ringrazia il Signore per tutti i suoi
meravigliosi doni. Nel Mio appello, al capoverso 13, egli scrive:
La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la
preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo
sostenibile e integrale, poich sappiamo che le cose possono cambiare.
Pi avanti, al capoverso 23, parlando del clima afferma:
Il clima un bene comune, di tutti e per tutti Esso, a livello globale,
un sistema complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita
umana Esiste un consenso scientifico molto consistente che indica che siamo
in presenza di un preoccupante riscaldamento del sistema climaticoLumanit
chiamata a prendere coscienza della necessit di cambiamenti di stili di vita,
di produzione e di consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno,
le cause umane che lo producono o lo accentuano.
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Coscienza collettiva del problema
66
Attenzione politica al problema
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Per gli Stati Uniti, responsabili del 36% delle emissioni, fu stabilito un
taglio del 7%, ma Washington, dopo l'adesione dell'amministrazione Clinton,
ha avuto un ripensamento e non ha pi sottoscritto il trattato.
Limpegno alla riduzione dei gas ad effetto serra stato firmato l11
dicembre 1997 da pi di 160 paesi ed entrato in vigore il 16 febbraio 2005,
dopo la ratifica della Russia. Infatti perch potesse entrare in vigore, si
richiedeva la ratifica di almeno 55 nazioni, che producessero il 55% delle
emissioni inquinanti. Ad oggi i paesi aderenti sono 176 e contribuiscono per il
63,7% alle emissioni globali dei gas serra. LAustralia stato lultimo paese a
ratificare il trattato il 2 dicembre 2007.
La 21a Conferenza ONU tenutasi a Parigi, ha dato vita a un nuovo
accordo sul clima, destinato a sostituire il protocollo di Kyoto ed ha ribadito che
il benessere del nostro pianeta deve coincidere contemporaneamente con ci
che chiamiamo sviluppo sostenibile.
68
Sviluppo sostenibile
I 196 paesi, che hanno preso parte alla Cop21, si sono accordati per
contrastare il surriscaldamento del clima terrestre provocato dalle massicce
emissioni nellatmosfera di anidride carbonica, gas serra presente in quantit
maggiore, che sta aumentando pi rapidamente in seguito alle diverse attivit
umane e che, molto probabilmente, incide da solo per circa il 20% sui
cambiamenti climatici.
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70
Capitolo 6: Conferenza ONU di Parigi
Elisabetta Sartarelli
71
E importante notare come non sia stata riconosciuta alcuna respon-
sabilit giuridica o possibilit di compensazione economica, in caso di non
rispetto degli obiettivi fissati e che anzich unauspicata decarbonizzazione
completa e totale, cio un universale abbandono dei carburanti fossili, la
formula prevista in questo testo implichi invece la possibilit di poter
continuare a usare questo tipo di carburanti. Inoltre bene ricordare che il
taglio delle emissioni di CO2 dovr essere, entro il 2050, tra il 70 e il 95%
dellattuale emissione per poter raggiungere il target di 1,5C, proposto ed
approvato dalla Cop21. In realt a Parigi si preferito girare attorno al vero
problema dei combustibili fossili e cio che i 2/3 delle attuali riserve di
carbone, petrolio e gas dovrebbero rimanere inutilizzate sotto terra, con il
conseguente azzeramento di numerosi patrimoni per decine di migliaia di
miliardi di dollari appartenenti proprio a quei paesi come Stati Uniti, Cina e
India cui spetterebbe la leadership nella riduzione dei gas serra.
72
Per quanto sia un testo imperfetto ed insufficiente, molto pi debole di
quanto sperato da molti e soprattutto di quanto necessario, rappresenta pur
sempre un punto di svolta. comunque un accordo storico, che fissa obiettivi
ambiziosi, come il riconoscimento del rischio rappresentato dal riscaldamento
globale e della necessit di una risposta collettiva, ma soprattutto stata
significativa la straordinaria partecipazione di ben 196 nazioni.
Sui 196 paesi che hanno approvato laccordo di Parigi, 171 hanno firmato
un primo impegno il 22 aprile 2016, durante la giornata della Terra nel corso
di una cerimonia solenne al Palazzo di Vetro di New York dove il segretario
generale dellONU, Ban Ki-Moon ha annunciato la conclusione di un momento
storico. Laccordo entrer in vigore nel 2020 se verr ratificato dai Paesi che
rappresentano il 55% delle emissioni mondiali di gas serra. Tra i firmatari
lUnione Europea, gli Stati Uniti, la Cina e la Russia.
LUnione Europea, che rappresenta meno del 10% delle emissioni globali,
ha fissato un obiettivo molto ambizioso, di tagliare del 40% le sue emissioni
entro il 2030. Per Bruxelles non ha ancora stabilito le modalit con cui si
potr ridurre luso del carbone fossile in ciascuno degli Stati membri.
Gli Stati Uniti e la Cina da soli rappresentano invece il 36% delle emis-
sioni dei gas serra presenti nellatmosfera.
La Cina oggi il principale responsabile delle emissioni di gas serra,
contribuendo da sola al 10% del riscaldamento del pianeta. Il suo inquina-
mento da record, infatti a fine 2015, esso era 56 volte superiore al limite
raccomandato dallOms nella sola provincia di Liaoning.
Il governo di Xi Jinping sta per realizzando un programma di inno-
vazione e tecnologia verde, decarbonizzando leconomia, che oggi dipende per
il 60% dal carbone. Ad esempio a Guangzhou sul delta del Fiume delle perle,
c la stazione di ricarica per bus elettrici pi grande del mondo ed in tutto il
territorio della Cina sono state installate 1.500 stazioni per il monitoraggio
dellaria. Pertanto la Cina oggi il primo paese ad aver investito 90 miliardi di
euro nel settore di energia green.
73
Gli Stati Uniti si sono impegnati a tagliare del 2628% le proprie emis-
sioni, anche se alcune regolamentazioni antinquinamento vengono combattute
a livello locale dalla destra e dalla Corte suprema.
Lattuale Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per impedire che si
ripetesse quanto gi verificato nel 1997, in occasione del Protocollo di Kyoto, e
cio il mancato sostegno del governo agli impegni presi dallallora Presidente
Bill Clinton, ha ottenuto che laccordo di Parigi fosse giuridicamente diverso da
un trattato vincolante, in modo da rendere la ratifica un atto dellesecutivo e
non del parlamento a maggioranza repubblicana.
LIndia una delle potenze pi restie a prendere impegni vincolanti, ma
ha promesso di moltiplicare del 30% la sua energia solare.
La Russia, al 4 posto per le emissioni di gas serra dopo Cina, Stati Uniti
ed India, si impegnata a tagliare il 17% delle sue emissioni entro il 2030.
Vladimir Putin che in passato si era dimostrato poco collaborativo, in
occasione della Cop21, stato pi disponibile al colloquio ed ha specificato che
il taglio avverr attraverso un miglioramento dellisolamento termico degli
edifici pubblici e privati, un valido progetto energetico e attraverso nuove
nano-tecnologie.
74
Si tratta di un mercato internazionale, nato quale strumento
amministrativo di politica ambientale, che fissa un tetto alle emissioni per le
imprese ed basato sulla compravendita di permessi di emissione. Il tetto
massimo di emissioni autorizzate viene espresso in numero di permessi ad
emettere (EUA) che vengono distribuiti ad asta o in assegnazione gratuita ai
gestori di impianti. Il numero dei permessi diminuisce di anno in anno per
garantire il raggiungimento degli obiettivi di riduzione prefissati.
Ogni azienda iscritta allEmissions Trading libera di scegliere se
migliorare i propri processi produttivi, riducendo le emissioni e vendere i
permessi in eccesso o se superare i limiti di emissione ed acquistare da altri
operatori un numero di permessi pari alle emissioni prodotte in eccedenza.
Il mercato ET conta, fin dal 2013, oltre 12.000 impianti industriali iscritti,
di cui 1.124 in Italia.
75
reddito, un greco perder il 51% ed un americano il 36%, mentre un francese
avr il reddito superiore del 10%, un russo lo vedr quadruplicato ed un
canadese aumentato di 2 volte e mezzo.
E molto probabile che tutti gli sforzi prodigati per ridurre le emissioni
saranno insufficienti a contrastare il global warming. E infatti probabile che pur
rispettando gli impegni promessi, il riscaldamento del pianeta salga a 3,5C.
Ma se non venisse preso alcun provvedimento, la temperatura media
della Terra arriverebbe almeno a 4,5C con ripercussioni difficilmente preve-
dibili. E quindi di assoluta necessit almeno iniziare il processo di riduzione
delle emissioni dei gas serra, orientando il comune sentire verso un maggior
rispetto del pianeta e delle sue risorse.
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Una famosa fabbrica italiana di abbigliamento consiglia:
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Dott. Stefano Cittadini Medico Ch. - Specialista Otoiatra/Audiologo
Roma scittadini@fastwebnet.it
Dal 1972, il 5 giugno di ogni anno si festeggia, sotto egida ONU, la gior-
nata mondiale dedicata allambiente, perch sia la popolazione mondiale, sia i
governanti hanno finalmente compreso che il futuro un problema che riguar-
da tutti e che tale consapevolezza deve trasformarsi in un inno alla vita e
portare ad una ricerca condivisa di soluzioni globali, non in un inutile canto
unisono di pessimismo e sconforto.
I numeri del pianeta che danno il polso della situazione sono tantissimi:
11 miliardi di tonnellate di CO2 da tagliare entro il 2030, 64 nazioni unite per
dimezzare il tasso di deforestazione, perch allora sar sufficiente abolire
solo 2,7 miliardi di tonnellate di gas serra, 977 miliardi di dollari allanno il
costo dellavvelenamento da piombo nei bambini, da 3 a 10 il rapporto tra le
fonti di energia rinnovabile (solare, eolica, idroelettrica) e quello scaturito dai
combustibili fossili, 2050-2075 il periodo in cui potrebbe scomparire il buco
dellozono, 2 milioni di casi di tumore della pelle ogni anno da prevenire, 1/3
dei terreni agricoli scomparsi negli ultimi 40 anni per lerosione, ecc. si
potrebbe continuare cos allinfinito.
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La sorte delle future generazioni dipende in gran parte dalle decisioni e
dalle misure prese oggi. I problemi attuali dovrebbero, perci essere risolti di
volta in volta nell'interesse delle generazioni presenti e future e non demandati
ad un ipotetico domani.
Ripensando alla Dichiarazione ONU del 1997, sulle responsabilit delle
generazioni presenti verso quelle future, dovremmo considerare un obbligo
morale, formulare regole di condotta e di comportamento in una prospettiva
largamente aperta verso il futuro.
80
Soluzioni globali:
81
acqua fino a 20 volte il suo peso e si comporta quindi come una spugna
naturale proteggendo cos dallerosione e dalla siccit. Applicando tale
metodo, il terreno agricolo necessiterebbe di minori quantit dacqua e
diverrebbe quindi pi resistente alla desertificazione, aumentando inoltre
la sua capacit di trattenere il carbonio sottraendolo cos allaria.
Ricorso alla manipolazione genetica per creare tipi di colture che siano in
grado di resistere alle tempeste ed alla siccit causate dalla estre-
mizzazione del clima. Tale svolta, pur con tutte le remore legate alla
paura di imprevedibili conseguenze legate allingegneria genetica, diverr
probabilmente presto indispensabile, perch mentre la popolazione
mondiale continua ad aumentare, lattuale clima impazzito fa diminuire
sempre pi il rendimento delle coltivazioni.
82
liberata nel 1991 dal vulcano filippino Pinatubo abbass la temperatura
terrestre di circa mezzo grado per due anni. Ma uniniziativa di tale
portata potrebbe indurre effetti collaterali imprevedibili ed avere
importanti e gravi implicazioni etiche e politiche.
La sostituzione degli attuali veicoli, sia pubblici che privati, con auto a
propulsione elettrica, accanto alla sistematica installazione di pannelli
solari sui tetti di tutti gli edifici del territorio, potrebbe fare veramente la
differenza e ridurre drasticamente sia linquinamento atmosferico che il
riscaldamento globale. Le auto elettriche sono belle, silenziose, efficienti,
eco-sostenibili e possono entrare nelle zone Ztl eppure sono ancora
molto poco diffuse. In Italia nel 2015 sono state vendute 1.574.872 auto,
83
di cui solamente 1.460 elettriche, pari allo 0,1%.
I motivi principali per questo scarso mercato sono da ricercare nella
mancanza di validi incentivi statali che rendano pi appetibili i costi per
ora elevati e lindubbia difficolt a trovare le torrette per la ricarica: ad
esempio, alcune citt come Messina, Matera e Rovigo ne sono del tutto
sprovviste, mentre in tutta la Sardegna le colonnine sono soltanto sette.
Questanno, nel corso della XXI edizione della manifestazione City After
the City, che si svolge ogni tre anni a Milano allo scopo di comprendere e
proporre il tipo di citt che abiteremo in futuro, viene presentato il
progetto Urban Orchard, curato da Maite Garca Sanchis e Giulio
Iacchetti, che evidenzia il ruolo dellagricoltura nelle citt di oggi. Esso
auspica un ritorno agli orti come risorsa in tempo di crisi e d importanza
alle coltivazioni su tetti e terrazze e ad una trasformazione dei giardini
ornamentali in spazi di verde utile, pur senza trascurare in alcun modo la
bellezza e larmonia dei luoghi.
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Ladozione di soluzioni per ridurre il global warming legato a decisioni
politiche e noi possiamo influire ben poco su tali grandi provvedimenti.
Ma il riscaldamento globale provoca anche un aumento dellinquinamento
dellaria ed questo che dovremmo combattere come individui consapevoli
inseriti allinterno della societ, provando nel contempo, come medici
responsabili della sanit pubblica, a ridurne gli effetti negativi sulla salute
umana.
Soluzioni individuali:
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Rispettare i limiti di accesso alle zone a traffico limitato e i divieti di
circolazione nella fascia verde nelle giornate particolarmente inquinate
Moderare la velocit alla guida della propria auto
Mantenere spento il motore se non necessario
Curare la manutenzione periodica del veicolo cos da garantire una
corretta emissione dei gas di scarico
Preferire veicoli alimentati con combustibili a basso impatto
Convertire gli impianti di riscaldamento a carbone, seguendo le tecno-
logie della termoregolazione degli ambienti e la contabilizzazione del
calore utilizzato
Agire perch le canne fumarie di tutti gli impianti termici civili, anche di
potenza termica inferiore al valore di soglia (35kW), rispettino quanto
prescritto dallallegato IX alla parte V del d.lgs. 152/2006
INQUINARE MENO dovrebbe essere il primo pensiero di ogni individuo
86
Ad agosto 2016, la popolazione mondiale ammontava a circa 7,45 miliar-
di di persone, ed fuor di dubbio che se ogni essere umano, in particolare gli
abitanti della met settentrionale pi industrializzata della Terra (dal nord-
America allEuropa, dalla Russia alla Cina), facesse consapevolmente le scelte
individuali pi ecologicamente corrette, gli effetti potrebbero pesare anche a
livello globale per tutto il nostro pianeta.
87
suggerire luso di mascherine o di filtri nasali a fibra vegetale micro-
nizzata o meccanici
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89
Il destino dellIsola di Pasqua un monito per lumanit
90
Conclusioni
Elisabetta Sartarelli
91
Ma lisola anche tristemente nota per la rapida estinzione del popolo
che vi abitava.
Fu scoperta dagli Europei il giorno di Pasqua del 1722, donde il suo nome,
da un navigatore olandese chiamato Jacob Roggeveen. Allepoca ospitava
diverse migliaia di individui, divisi in 12 clan, che convivevano pacificamente.
Nel 1864 vi sbarcarono nuovamente alcuni mercanti europei, che
trovarono una popolazione ridotta a pochi individui denutriti, un territorio
desolato e deforestato ed una marcata scarsit di fauna in terra ed aria.
Come era avvenuto questo disastro in poco pi di 140 anni? Molte sono
le teorie, sorte a giustificazione di questo evento.
Jared Diamond, biologo dellUniversit di Cambridge e vincitore del Premio
Pulitzer nel 1998 nel suo libro Collasso, ha ipotizzato che il disastro sia
avvenuto ad opera degli stessi abitanti dellisola, che hanno provocato una
deforestazione, per motivi religiosi, politici o per semplice inconsapevolezza
con la conseguente dissipazione della principale risorsa naturale dellisola: la
foresta di palme. Questa infatti ospitava gli uccelli, forniva legname per le
canoe necessarie alla pesca in acque profonde, difendeva lintegrit del
territorio coltivato ad orto dalle devastazioni delle tempeste tropicali.
Con la perdita della foresta, a poco a poco le risorse alimentari vennero a
mancare e la dieta degli abitanti si ridusse dapprima a polli e piccoli molluschi,
poi solo a topi e sterpaglie.
92
I Moai rappresentavano un simbolo di potenza dellisola e di pace tra
i clan. Quando la desertificazione dellisola port alla rivalit tra i clan, si
tent inizialmente di costruire statue sempre pi alte e pi imponenti, quale
dimostrazione della potenza ed importanza di un clan nei confronti degli
altri. Ma per costruirle e trasportarle dovevano essere utilizzati grandi
quantit di tronchi dalbero e fibre per le funi, aggravando cos la
deforestazione.
Fu presto chiaro che non ci sarebbe stata pi speranza per una vita
normale, essendo ogni via di fuga preclusa dalla mancanza di legno per
costruire canoe e fuggire su altre isole. Iniziarono allora vere guerre tra i
clan e si cominci anche ad abbattere quei Moai, divenuti ormai simboli
inutili. Per le guerre e la carenza di cibo la popolazione dellisola diminu
bruscamente e comparve la antropofagia.
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Scrive Diamond I paralleli che si possono tracciare tra lisola di
Pasqua ed il mondo moderno sono cos ovvi da apparirci agghiaccianti
Gli indigeni in difficolt non poterono fuggire n cercare aiuto fuori
dallisola, cos noi abitanti della Terra non potremmo trovare soccorso
altrove, se i problemi dovessero aumentare.
Scrive Gustavo Zagrebelsky nel suo libro Senza adulti: Per
soddisfare manie di potenza e grandezza di oggi, non si fatto caso alle
necessit di domani .. Ogni generazione si comporta come se fosse
lultima, trattando le risorse di cui dispone come sue propriet esclusive, di
cui usare ed abusare.
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Lisola di Pasqua dunque un monito, esso potrebbe indicarci il desti-
no dellumanit nel prossimo futuro. Ed bene ricordare le parole di Laurent
Fabius, Ministro degli Esteri francese, alla COP 21 di Parigi nel dicembre
2015: Non abbiamo un piano B perch non esiste un pianeta B.
95
96
97
98
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