You are on page 1of 19

Roberta Martinis Ca Loredan-Vendramin-Calergi a Venezia:

Mauro Codussi e il palazzo di Andrea Loredan*

1. Palazzo Loredan, veduta della facciata.

Nel 1581 Francesco Sansovino individua in pa- riante dello schema del Tabularium, del teatro di
lazzo Loredan lopera che inaugura la serie del- Marcello e del Colosseo associata alla ripropo-
le grandi macchine ricoperte di pietra dIstria e sizione del modello dellarco trionfale nel bi-
marmi grechi cui appartengono i palazzi cinque- nato delle campate estreme connota il palazzo
centeschi del padre (ill. 1): E per tanto a sapere come oggetto eccentrico rispetto al contesto la-
chi principalissimi di tutti i palazzi del Canal gunare. Non si tratta tuttavia di un organismo
Grande, sono quattro [] cio il Loredano a completamente allantica: la facciata si innesta
San Marcuola, il Grimano a San Luca, il Delfi- infatti su una pianta tradizionale, con saloni pas-
no a San Salvadore, e il Cornaro a San Maurizio. santi a crozzola (o crocciola, impianto planime-
[] Il Loredano adunque, di gran corpo e di trico in forma di T) 2 fiancheggiati da sale secon-
grandaltezza, e anteriore in tempo a tutti gli altri, darie, che sar oggetto delle censure di Daniele
e quasi posto in Isola, molto nobile, percioch oltre Barbaro nel Vitruvio del 15563. Ma lesibizione
alla copia delle stanze di dentro, ha la faccia coperta di aggiornamento linguistico acquista un signifi-
di marmi grechi, con grandi finestroni tutti colonna- cato ancora pi profondo tenendo conto della
ti alla corinthia []1. collocazione strategica del palazzo, allestremit
I quesiti che lo stato degli studi lascia insolu- opposta del Canal Grande rispetto alla platea
ti sullarchitettura e lautore di palazzo Loredan marciana, tale da renderlo simbolicamente
riguardano la genesi e il ruolo di un edificio ec- omologo a palazzo Ducale: quasi una sorta di
cezionale per dimensioni e forme nel panorama porta da terra della citt. Larchitettura di
delledilizia privata veneziana, nella fase che questa facciata risulta inoltre straordinariamen-
precede la stagione dei grandi palazzi sansovi- te in sintonia con le pi avanzate elaborazioni
niani; ed inoltre, la verifica dellattribuzione a romane sul tema dellabitazione privata: il suo
Codussi, che non risulta menzionato nelle fonti impaginato sembra richiamare, per la travata
e nei documenti. ritmica e per la sovrapposizione degli ordini, il
La sovrapposizione di tre ordini allantica, fronte principale del palazzo della Cancelleria
posti ad inquadrare bifore a tutto sesto una va- (iniziato verso il 1488-89) e quello, di poco suc-

43

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
da alla grande transenna pura superfice croma-
tica elevata sullacqua quel passaggio da una
lingua coloristica, anticlassica [] a uno spazio
di senso prevalentemente plastico, razionalizzato
dalle leggi della prospettiva8. A distanza di
trentanni le parole di Bettini riecheggiano nel-
lanalisi di Mc Andrew, che riconosce nella fac-
ciata di palazzo Loredan un apparato fittizio
quasi autosufficiente9: unarchitettura del come-
se questa la definizione di Mc Andrew che
sottolinea dunque con una sola espressione le va-
lenze albertiane e insieme pi profondamente
veneziane di questarchitettura10.
Le propriet su cui Andrea Loredan di Ni-
col costruisce il proprio palazzo risultano in
parte patrimonio della famiglia fin dal XIV se-
colo. Nato nel 1450 da Nicol di Zorzi e Agne-
se Vitturi di Lorenzo11, Andrea sposa nel 1485
Maria Badoer di Albertino il dottore, priore del-
2. Jacopo de Barbari, Veduta di Venezia, cessivo, di palazzo Castellesi. Un ulteriore con- la chiesa di San Giovanni Evangelista12, ed entra
1500. Particolare con gli stabili dei fronto si pu istituire con palazzo Caprini, uno in Senato nel 149413. Savio di Terraferma nel
Loredan nei pressi di San Marcuola
sul Canal Grande (in grigio). (Venezia, dei risultati pi alti delle sperimentazioni bra- 150214, Podest a Brescia negli anni 1503-150415,
Museo Correr). mantesche, per limpiego di elementi tridimen- Loredan coinvolto, nelle sue funzioni di go-
sionali in facciata e per la soluzione dangolo4. verno, in alcune vicende architettoniche signifi-
Tali ricerche, da ritenersi del tutto indipenden- cative. Il 17 giugno 1505 membro del Collegio
ti, produrranno tuttavia esiti diversi: a Roma, al momento della valutazione dei progetti per il
Bramante con palazzo Caprini definisce un ti- nuovo fondaco dei Tedeschi16. Nel 1506 si trova
po del palazzo romano che si diffonder per nel Consiglio dei Dieci17 quando viene delibera-
tutto il Cinquecento5; il contesto veneziano, al to il finanziamento per la ricostruzione della
contrario, tende a isolare questo esperimento. chiesa di San Salvador, e si dispone, cinque gior-
Palazzo Loredan s il primo palazzo alla mo- ni dopo, la condotta di fra Giocondo18. In qualit
derna realizzato sul Canal Grande, ma saranno di Capo del Consiglio di Dieci Andrea potrebbe
necessari pi di quarantanni e un architetto ve- essere stato uno dei responsabili, nel mese di
nuto da Roma Jacopo Sansovino per realiz- giugno, del dirottamento delle competenze di
zare volumi analoghi. Nel frattempo, il nome fra Giocondo al servizio dello Stato da Mar per
del suo ideatore sar stato dimenticato. rinnovare le architetture militari di Corf19. In
Dopo i riconoscimenti di Francesco Sansovi- seguito Loredan Luogotenente della Patria del
no del 1581, palazzo Loredan oggetto di una Friuli (1507-1509)20 e nel maggio 1509, nei
singolare damnatio memoriae, e bisogner aspet- giorni di Agnadello, membro del Consiglio dei
tare circa due secoli perch si ponga il problema Dieci e Provveditore allArsenale21. Nel 1511,
della sua attribuzione. Temanza, nel 1778, lo as- ancora in qualit di Capo dei Dieci, uno dei
segna a Sante Lombardo, figlio di Tullio, met- protagonisti delle trattative tra Agostino Chigi e
tendo in rilievo la sovrapposizione dei tre ordini la Repubblica, relative al prestito da parte del
corinzi e il sopraornato che compete con le banchiere pontificio a Venezia22. Eletto Provve-
cornici dei palazzi Medici e Strozzi a Firenze6. ditore Generale in campo, con Andrea Gritti,
La prima attribuzione del palazzo a Mauro Co- Domenico Contarini e Bartolomeo dAlviano
dussi del Paoletti, cui va anche il merito della capitano23, nel 1513 si trova nella battaglia di
riscoperta dellarchitetto e della messa a punto Creazzo contro spagnoli e tedeschi che si tra-
del suo catalogo in base a considerazioni stilisti- sforma, al contrario delle aspettative veneziane,
che e documentarie. Lattribuzione si fonda su in una disfatta24. Loredan muore combattendo il
considerazioni circa linsieme grandioso e ardi- 9 ottobre 1513. Nel riportare la notizia, sia Sa-
to della facciata, in cui gli ordini per la prima nudo che Priuli sottolineano la sua condotta im-
volta sono impiegati nellarchitettura civile, e peccabile, ma non mancano di ricordare le sue
sulla presenza delle grandi bifore, caratteristiche ricchezze, la bella casa e la cappella in San Mi-
che ritornano in altri edifici codussiani7. Nono- chele in Isola di cui era stato Procuratore25.
stante le sue eccezionali caratteristiche ledificio Il 15 giugno 1513, alla vigilia della partenza
stato poco considerato dalla storiografia con- come Provveditore in Campo, Andrea aveva te-
temporanea. La lettura di Sergio Bettini, che in stato predisponendo la propria sepoltura nella
palazzo Loredan individua lassimilazione di una cappella maggiore della chiesa di San Michele e
strutturalit albertiana con figure bizantine, affi- istituendo un fidecommesso sul proprio palaz-

44

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
3. Palazzo Loredan, sovrapposizione zo26 . Risulta immediatamente chiara lassocia- rificata la presenza di Codussi nel cantiere rela-
della pianta delle coperture alla pianta del zione di palazzo e cappella, casa della vita e casa tivo al corpo della chiesa di San Michele. Sulla
piano terreno (da T. Talamini, Il Canale
Grande. Il rilievo, Bologna 1990. della morte. Rispetto a un atteggiamento comu- base di una rilettura di documenti gi editi
Elaborazione del disegno di F. Pagliani). ne nel contesto fiorentino, a Venezia non sono possibile stabilire nel 1505 il termine post quem
4. Palazzo Loredan, planimetria generale
molte le famiglie che nella seconda met del per lavvio di questi rapporti28, vale a dire in una
del piano terreno (da Talamini, Quattrocento sono impegnate su entrambi i data molto lontana dallapertura del cantiere co-
Il Canale Grande. Il rilievo, cit.). fronti: i Corner, con il palazzo (non realizzato) a dussiano della chiesa; mentre la nomina di Lore-
San Samuele e la cappella ai Santi Apostoli, i dan a Procuratore della cappella maggiore risale
Gussoni, con palazzo su rio della Fava e cappel- al 1513, quando la cappella era gi costruita29.
la a San Lio, Marco Zorzi con il palazzo a San Tuttavia, a partire da questo accertato legame
Severo e la cappella a San Michele in Isola. Tra si pu tentare di ricostruire se pure in modo in-
questi esempi, solo il palazzo di Marco e Andrea diretto e nonostante lostinato silenzio dei docu-
Corner sul Canal Grande a San Samuele, dal menti il quadro delle inclinazioni politiche e re-
programma talmente ambizioso da dover essere ligiose di Andrea. Gaetano Cozzi ha infatti iden-
abbandonato, costituisce un modello paragona- tificato nellambiente camaldolese lambito di ela-
bile per mole e magnificenza a palazzo Loredan. borazione della linea politica che negli anni suc-
La concessione delluso esclusivo della cap- cessivi ad Agnadello sar rappresentata da Andrea
pella maggiore di una chiesa di tale rilievo qual Gritti, e che avr come teorizzatore Gasparo
quella di San Michele in Isola indicherebbe in Contarini (la cui fisionomia culturale ancora se-
Loredan un personaggio di spicco nellambito condo Cozzi risulta riconducibile al medesimo
camaldolese. Ed infatti, il ruolo svolto da An- ambiente). Un orientamento che rientra, per il
drea nelle vicende relative alla cappella maggio- suo ideale patrizio e politico, nella linea politica
re di San Michele ad aver consentito al Paoletti veneziana pi tradizionale, che aveva annoverato
di argomentare lattribuzione di palazzo Lore- il doge Tommaso Mocenigo e Bernardo Giusti-
dan a Codussi: la presenza di questultimo nel niani, lo storico delle origini di Venezia, e gli
cantiere di San Michele in Isola, com noto, scritti di Domenico Morosini30. Di Andrea Lo-
accertata dal 146827. Andrea avrebbe dunque redan non possibile, per il momento, illuminare
coinvolto lo stesso architetto in una duplice ope- pi a fondo il ruolo nella politica veneziana, data
razione di progettazione della propria cappella e la morte relativamente prematura31; e se egli si
del palazzo di famiglia. Questa ipotesi stata trovi effettivamente nel solco della mentalit
successivamente accolta dagli studiosi; ma non espressa da Domenico Morosini non sin qui so-
stata precisata la natura e la cronologia dei rap- stenibile con certezza. Sul suo palazzo le fonti
porti tra Loredan e i Camaldolesi, n risulta ve- continuano a mantenere unafasia eloquente,

45

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
5. Palazzo Loredan, pilastro nel portego
al primo piano nobile. in Venetia, come se puol vedere molto chiaramente33.
Dopo questa data, il palazzo viene menzionato
6. Palazzo Loredan, particolare della
mensola nella controfacciata al piano terreno. diverse volte da Marin Sanudo come oggetto di
interesse da parte di stranieri in visita a Venezia,
da mostrare per la sua eccezionalit34.
La rilettura delle fonti darchivio e una nuo-
va indagine documentaria hanno consentito di
arricchire le informazioni gi note precisando
lambito cronologico del progetto e i tempi di
costruzione del palazzo35. Loperazione immo-
biliare di Andrea Loredan prende avvio nel
1479, con lacquisizione dellintera propriet di
famiglia la casa da stazio a San Marcuola e
procede per successivi acquisti e permute fino al
149436. Questi nuovi elementi consentono di
correggere la datazione dellinizio dei lavori fis-
sata al 1481 da Giovan Antonio Selva e accolta
da Lionello Puppi e Loredana Olivato, e di in-
dividuare intorno alla met degli anni novanta
un nodo cronologico essenziale. Un termine
dei lavori al 1509, secondo quanto afferma Gi-
rolamo Priuli, sembra verosimile: il testamento
di Andrea Loredan lascia infatti intendere che il
palazzo fosse finito, non trovandosi in esso al-
cun accenno a un eventuale completamento dei
lavori, a fronte di una grande attenzione alle
sorti della casa e delle sue collezioni37.
Nella mappa di Jacopo de Barbari (1500) la
casa dominicale dei Loredan composta da un
blocco principale a due corpi paralleli di due
piani ciascuno, ancora riconoscibili per tracce
nella tessitura attuale del tetto caratterizzata da
una marcata eterogeneit (ill. 2-4). La porzio-
ne di copertura a destra (sud-est) rispetto al
Canal Grande che comprende parte della
crozzola e lala delle stanze orientali, e presenta
il colmo pressoch coincidente con uno dei
muri della crozzola potrebbe essere il residuo
di uno dei due corpi lunghi e stretti mostrati da
de Barbari. Unaltra porzione di tetto perpen-
come a zittire un avvenimento troppo precoce, dicolare a questa e parallela al Canal Grande
una sfasatura temporale. Palazzo Loredan si col- sembra inoltre corrispondere al risvolto del
loca in quello che si potrebbe definire il punto di tetto presente nella veduta cinquecentesca. Co-
flesso di una mentalit, coincidente con il trauma me nel caso di altri palazzi veneziani, anche il
seguito alla sconfitta di Agnadello, quando le am- nuovo palazzo Loredan sembra dunque aver
bizioni della Venezia quattrocentesca si frantu- avuto origine dallunione di due corpi di fab-
mano; mentre il principio di mediocritas enuncia- brica paralleli, uno dei quali ancora individua-
to da Domenico Morosini, cui Andrea Loredan bile nella struttura attuale38.
sembra derogare, diventer normativo solo nel La veduta di de Barbari mostra inoltre un
periodo successivo, quando lopzione per unar- primo accorpamento gi avvenuto e ununica
chitettura allantica diventer espressione di facciata a due livelli. Ma non si tratta ancora
scelte politiche precise32. della sistemazione definitiva: la facciata nuova a
Girolamo Priuli, il primo a fornire notizie tre ordini, costruita per volont di Andrea Lo-
sul palazzo di Andrea Loredan, lo descrive fini- redan, sorger sullo spazio occupato nel 1500
to nellagosto 1509: Neli superiori zorni [] fu dalla fondamenta39. Il sostanziale punto di di-
ellecto Provedictor generale in la Patria del scontinuit che caratterizza il palazzo una fac-
Friuli ser Andrea Loredan, quondam ser Nicol ciata innovativa e antichizzante, un impianto
[]. Et havea facto questo nobile veneto una hono- tradizionale a crozzola sembra essere spiegabi-
ratissima et degna caxa sopra il Canale Grando cum le proprio a partire da queste osservazioni. La
una faza davanti, la piu bella, che ahora se atrova crozzola potrebbe infatti essere frutto dellac-

46

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
7. Palazzo Loredan, pianta del piano terreno
con riportate le misure della scala esterna
prevista nel 1502 (da Talamini, Il Canal
Grande. Il rilievo, cit. Elaborazione del
disegno di F. Pagliani).

8. Palazzo Loredan, pianta del piano terreno


con evidenziate le tre scale interne (da
Talamini, Il Canal Grande. Il rilievo, cit.
Elaborazione del disegno di F. Pagliani).

corpamento ante 1500 gi registrato da de Bar- richiede lintervento di Leon Battista Alberti solo
bari; e loperazione promossa da Andrea consi- per la progettazione della facciata, potrebbe esse-
stere, sostanzialmente, nellinnalzamento di un re stata assunta a modello da Andrea. I lavori re-
piano della fabbrica e nella costruzione di una lativi allinterno del palazzo potrebbero essere
nuova, monumentale facciata anteposta al corpo stati iniziati nel 1482, quando Loredan entra in
preesistente. A sostegno di questa ipotesi pos- pieno possesso della propriet di famiglia, e senza
sibile portare considerazioni di carattere statico lintervento di un architetto, non necessario per
e distributivo. Nel portego del piano terreno due impostare uno schema planimetrico di tipo tradi-
paraste corinzie piegate a libro segnano gli an- zionale. Limpegno per la costruzione di una fac-
goli interni della crozzola verso il Canal Grande ciata allantica e il ricorso ad un architetto in gra-
(ill. 5). Ad esse sono sovrapposte mensole che do di delinearne il progetto, risalirebbero al 1494,
reggono due travi trasversali rispetto alla tessi- data dellultimo acquisto di immobili e dellin-
tura del solaio, parallela alla facciata; le travi, gresso di Andrea in Senato. Andrea, con il pro-
perpendicolari ad essa, si appoggiano sul cervel- prio palazzo, sembra quasi mettere le basi per una
lo degli archi delle finestre (ill. 6). Questa giaci- futura candidatura al dogado (come aveva fatto
tura, del tutto anomala, denuncia un evidente Antonio Contarini con poca fortuna con la ca
scontro tra due sistemi diversi, tale da originare dOro)41. E forse le parole con cui Priuli descrive
un paradosso statico: le travi insistono infatti su il palazzo una caxa [] con una faza davanti a
un vuoto, a conferma dellindipendenza tra la questo punto vanno interpretate alla lettera: si
facciata e il corpo delledificio. tratta cio di una facciata pi che di un palazzo,
Il caso di palazzo Loredan sembra dunque as- quasi un vero Septizonium42.
similabile a quello, di mezzo secolo precedente, di La progettazione di una facciata aggiunta a
palazzo Rucellai, nel quale una facciata allantica corpi di fabbrica preesistenti deve aver presen-
viene anteposta a un edificio frutto dellaccorpa- tato difficolt nel coordinamento tra le quote
mento di propriet immobiliari distinte e succes- degli ordini e quelle dei solai retrostanti. Sem-
sivamente collegate40. possibile che Andrea Lo- bra inoltre che la realizzazione sia stata condot-
redan fosse a conoscenza della genesi del palazzo ta in tempi serrati. Dallanalisi dei dissesti degli
fiorentino: la fonte avrebbero potuto essere i Ca- elementi lapidei del piano terreno stato infat-
maldolesi in documentati contatti con i Rucel- ti dedotto che le malte abbiano subito una com-
lai oppure larchitetto stesso di palazzo Loredan pressione (dalla messa in opera al completo es-
se, come si pu dedurre dal suo linguaggio ar- sicamento) con un valore medio del 5% (inver-
chitettonico, si recato a Firenze. In questo caso, samente proporzionale allaltezza), e che i disse-
loperazione condotta da Giovanni Rucellai, che sti strutturali siano dovuti a una compressione

47

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
re interruzioni del cantiere in genere si antici-
pavano i lavori di tagliapietra rispetto allavvio
delle opere in muratura; in alternativa, si pote-
vano sospendere i lavori in attesa che le pietre
fossero pronte per la posa in opera44. In questo
caso sembra che il cantiere abbia proceduto con
una certa fretta, oppure che sia stato diretto
male. La scarsit di dati e di studi sui cantieri
veneziani quattro-cinquecenteschi, e limpossi-
bilit almeno per ora di studiare lo stato ef-
fettivo e i modi di aggregazione delle murature
di palazzo Loredan, obbligano per il momento
a mantenere sospeso il problema45.
Resta, comunque, il fatto che il palazzo di An-
drea Loredan largamente condizionato dalle
preesistenze, come dimostra un documento ine-
dito che consente di ricostruire i sistemi di distri-
buzione della fabbrica allinizio del Cinquecento.
Olivato e Puppi avevano rinvenuto una sentenza
di composizione tra Andrea Loredan e Alvise
Emo, le cui propriet erano confinanti, in una
causa riguardante la costruzione del palazzo (per
fabricar il palazzo a San Marcuola46); ma logget-
to della lite era rimasto sin qui sconosciuto. Una
causa pi tarda che coinvolge nel 1593 il nuovo
proprietario del palazzo, Vettor Calergi, fornisce
ora informazioni a ritroso: in essa si fa infatti
esplicito riferimento a una scala esterna, in due
rampe, posta nella corte di ca Loredan e appog-
giata alla propriet confinante, che in questa oc-
casione viene ricostruita pi lunga, e dunque pi
comoda. La scala, gi esistente nel 1502, era sta-
ta oggetto della lite tra Andrea Loredan e Alvise
Emo47. Il nuovo documento fornisce le dimensio-
ni della prima rampa della scala nel 1502 (8,5 me-
tri di lunghezza), quelle della prima rampa della
nuova scala ricostruita nel 1593 (14 metri) e la
profondit della corte: 25 metri circa, corrispon-
denti alla dimensione attuale, a conferma del fat-
to che i confini della corte non subiscono varia-
zioni nel tempo (ill. 7).
Il palazzo era dunque dotato sin dal 1502 di
una scala esterna, secondo i canoni della pi tra-
dizionale prassi edilizia veneziana48. Attualmente i
sistemi di collegamento verticale si compongono
di tre corpi scala (ill. 8): lungo il lato occidentale
lo scalone principale che collega il portego terreno
con il primo piano nobile, le cui rampe incrocia-
no quelle di una scala secondaria di comunicazio-
ne tra tutti i piani del palazzo compresi i mezza-
nini, con uscita esterna sul giardino occidentale.
Ad esse si aggiunge, sullangolo orientale verso la
corte, una terza scala che nuovamente collega
9. Palazzo Loredan, rilievo della facciata della muratura in laterizio di almeno 5 centi- tutti i piani compresi i mezzanini. La configura-
(da Talamini, Il Canal Grande. Il metri. Queste osservazioni consentono di ipo- zione stessa del palazzo deve aver richiesto fin
rilievo, cit.).
tizzare che le lastre di rivestimento siano state dallinizio la presenza di una scala per ciascun la-
10. Palazzo Loredan, veduta della montate senza aspettare la completa asciugatu- to della crozzola, in quanto i mezzanini, sui due la-
soluzione dangolo.
ra della malta e i relativi assestamenti della mu- ti, risultano separati dai saloni a tutta altezza dei
11. Palazzo Loredan, coppia di lesene ratura43. Lintaglio delle pietre per una facciata piani nobili. Il fatto che lo scalone principale si
al piano terreno. richiedeva un tempo considerevole, e per evita- fermi al primo piano nobile assicura della funzio-

48

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
12. Palazzo Loredan, finestra al piano
terreno.

13. Palazzo Loredan, finestra al secondo


livello.

14. Palazzo Loredan, capitelli delle lesene


del primo ordine.

15. Palazzo Loredan, dettaglio degli


elementi inferiori del primo ordine.

ne della scala esterna, demolita in una data igno- perazione avviata da Andrea sembra consistere
ta: essa si rendeva necessaria per disimpegnare il principalmente nella costruzione di una facciata,
secondo piano nobile aggiunto da Andrea Lore- sulla facciata, che trasforma le case Loredan in un
dan alle preesistenze consentendo di utilizzare i palazzo unitario, andr concentrata lanalisi. Nes-
due piani separatamente, comera prassi quando suna delle fonti menziona il nome di architetti o
pi nuclei famigliari abitavano lo stesso palazzo. lapicidi coinvolti nella sua realizzazione, i quali
Le due scale incrociate la scala di servizio e lo andranno dunque individuati attraverso unanali-
scalone principale data la configurazione in- si stilistica mirata alla ricostruzione del repertorio
trecciata devono essere nate insieme al palazzo; formale da essi posseduto.
ma potrebbero essere state rimaneggiate in un se- La facciata presenta una suddivisione oriz-
condo momento, probabilmente in concomitanza zontale in tre ordini. In ciascun livello le campa-
dei lavori promossi da Vettore Calergi alla fine te estreme sono inquadrate da due coppie di so-
del Cinquecento. Anche lattuale scala est potreb- stegni, mentre sostegni semplici inquadrano le
be essere frutto di una modifica tarda, probabil- campate centrali secondo uno schema assimilabi-
mente apportata quando viene demolita la scala le a una travata ritmica (ill. 9, 10). Un piano trat-
esterna per liberare la facciata del palazzo verso la tato a lesene, appoggiato su unalta rilegatura a
corte; precedentemente i mezzanini dellala est parete che riunisce tutte le modanature inferiori,
dovevano comunque essere serviti da una scala fa da basamento ai due piani nobili ritmati da se-
autonoma posta in questo settore del palazzo. micolonne corinzie49. Allinterno di questo basa-
La mancanza di inventari cinquecenteschi non mento domina il gruppo centrale di aperture co-
consente di ricostruire loriginaria distribuzione stituito dalla porta dacqua e dalle due bifore la-
interna degli ambienti del palazzo; ma poich lo- terali, che configura un elemento ideale a tre for-

49

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
invece ad unaltra sequenza, legata non pi al-
lordine ma al ritmo delle aperture del livello su-
periore (trifora centrale e bifore laterali). In que-
sta seconda logica gli elementi che formano il bi-
nato superiore si disgiungono, e le semicolonne
pi interne assumono la funzione di ordine in-
quadrante gli archi a tutto sesto sovrapposti alle
bifore. Scompare, infatti, la rilegatura a parete
delle modanature delle basi, e il binato si ripre-
senta integro solo a livello del piedistallo50. Lor-
dine presenta qui proporzioni pi allungate ri-
spetto a quelle del livello terreno, e il capitello
sale sopra il cervello degli archi a tutto sesto, al-
la stessa quota delle mensole-chiavi poste a so-
stegno della trabeazione aggettante. Lastragalo
continuo per lintera larghezza della facciata, e
capitelli e mensole sono ulteriormente collegati
tra loro da festoni; questi elementi, insieme alla
mancanza di risalti della trabeazione in corri-
spondenza dellordine, istituiscono una domi-
nante orizzontale. Al terzo livello il binato riac-
quista identit univoca: appoggiato su un ambi-
guo fregio-basamento, lordine si contrae verti-
calmente rinunciando sia ad un proprio piedi-
stallo, cos da rispettare la regola della diminu-
zione delle altezze, sia ad una rilegatura orizzon-
tale. La contrazione trascina anche i capitelli,
che giacciono qui, come gi al primo ordine, sot-
to la linea tangente al cervello degli archi mag-
giori delle finestre. Di conseguenza le mensole-
chiavi darco, allineate ai capitelli, agganciano
larco e loculo ad esso sottoposto: una soluzione
sintatticamente incongrua, ma staticamente ine-
vitabile per gli elementi posti a sostegno del
grande cornicione terminale.
Larticolazione del livello basamentale, carat-
terizzata da una grande attenzione alla logica tet-
tonica delle sue componenti, viene estesa anche
alle porzioni di muro neutro comprese tra le
coppie di lesene, dotate, come queste ultime, di
una specchiatura e di tutte le modanature dei ca-
16, 17. Palazzo Loredan, rilievo degli nici un arco trionfale prospiciente il Canal pitelli: astragalo, echino, e abaco rettificato. In
elementi dellordine (da L. Cicognara, Grande. Possenti mensole inserite nel fregio del questo modo si definisce concettualmente una
A. Diedo, G.A. Selva, Le fabbriche...,
Venezia, 1838-1840). primo ordine, in corrispondenza delle lesene, sorta di grande pilastro composto dalle due le-
reggono i balconi del piano nobile; la loro assen- sene e dalla muratura interposta, con capitello e
za al di sopra delle lesene pi esterne consente di base estesi (ill. 11, 14, 15). Le modanature infe-
individuare una rigorosa legge di coerenza inter- riori costituiscono infatti un frammento di base
na che regola tutti gli elementi della facciata. La attica ingigantito, composto da scozia-listello-
sequenza verticale degli aggetti e dei risalti fa toro-plinto. A questo basamento, adeguato alle
emergere infatti la presenza di un principio ver- dimensioni del pilastro, fa riscontro superior-
ticale forte il binato che scandisce un ritmo mente lalta trabeazione corinzia, dimensionata
lento; ma le lesene e le semicolonne che lo com- sullintera altezza del fronte51. Lunit della com-
pongono possono essere letti anche come ele- posizione ulteriormente confermata dal fregio
menti tra loro disgiunti. Nella zona basamentale decorato con sculture disposte in modo funziona-
gli aggetti delle modanature rilegate tra loro sot- le alla struttura architettonica, come avviene nel-
tolineano le coppie di lesene estreme e lelemen- larco di Costantino. Coppie di aquile sono collo-
to a tre fornici; i risalti delle fasce darchitrave cate in corrispondenza dei sostegni verticali bina-
isolano nuovamente i binati ma anche le lesene ti, scudi con lo stemma Loredan si trovano sugli
singole inquadranti il portale. Le mensole che assi delle colonne delle bifore laterali, liocorni su
invadono il fregio del primo ordine partecipano quelle pi interne, vasi fiammeggianti sullasse

50

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
paraste aderenti a semicolonne, con capitelli e ba-
si continue su entrambi gli elementi; a differenza
di quanto avviene nel primo e nel terzo ordine, le
modanature degli archi minori risultano tangenti
fra loro, e si uniscono sopra il capitello senza so-
luzione di continuit (ill. 13). Mentre al primo li-
vello le modanature degli archi maggiori sono
tangenti allarchitrave, al secondo i cervelli degli
archi oltrepassano la quota del collarino dei capi-
telli per agganciarsi alle mensole-chiavi; al terzo
livello, a parte la diversa posizione delle mensole,
le finestre presentano imposta e modanature
identiche a quelle del primo livello.
Anche nel disegno dei capitelli gli ordini si dif-
ferenziano sui tre piani. Al piano terreno si adotta
uno pseudo-corinzio a un solo ordine di foglie,
con volute a S unite al centro del vaso, echino ad
ovoli e lancette, abaco curvo con un fiore o testa
di cherubino al centro (ill. 14, 16, 17)53. I capitelli
del secondo ordine sono di due tipi diversi: luno
assimilabile al modello dellordine inferiore, lal-
tro con proporzioni pi slanciate, foglie a lobi
piuttosto lunghi e nervature ben distinte. I capi-
telli di questo secondo tipo hanno volute che si al-
lacciano a met del vaso su uno stelo che lo divide
verticalmente in due, echino intagliato a ovoli e
lancette, e abaco curvo con fiore al centro. Al ter-
zo livello i capitelli, tutti uguali, riprendono lo
stesso modello adottato per il primo ordine, pur
presentando volute allacciate pi in alto.
Un ultimo elemento degno di nota lorigi-
nale configurazione delle mensole-chiavi poste
sui cervelli degli archi maggiori delle bifore ai li-
velli superiori. Secondo la stessa logica che infor-
ma il trattamento dellordine sottostante, in cui il
prolungamento delle modanature a parete sottin-
tende unestensione della valenza tettonica alla
muratura interposta tra le lesene, le mensole del
piano nobile a voluta discendente con foglia ap-
plicata sono dotate di abaco curvo, per analogia
funzionale e dimensionale con i capitelli.
18. Francesco di Giorgio Martini, codice delle colonne singole e unaquila ad ali spiegate Le differenze rilevate nel trattamento degli
Magliabechiano, f. 44 r. (Firenze, Biblioteca segna la mezzeria della facciata52. ordini sui tre livelli sembrano essere riconduci-
Nazionale).
Allinterno di questa macchina ben conge- bili a diverse fasi cronologiche del cantiere. Il
gnata, si rilevano una serie di incongruenze nel piano terreno caratterizzato da un linguaggio
disegno di alcuni dettagli che per non compro- pi arcaico, ma gli elementi pi originali si tro-
mettono lordine generale. vano proprio al suo interno: il muro columnato, il
Le bifore, che svuotano la superficie del partito dellarco trionfale con i risalti di trabea-
fronte, inquadrate da un arco maggiore a tutto zione in corrispondenza del binato, lelemento
sesto con oculo interposto tra gli elementi curvi, centrale a tre fornici. Anche la distribuzione del-
presentano leggere variazioni ai diversi livelli. Gli le mensole, che regola il passaggio al piano su-
archi minori delle aperture al piano terreno sono periore, risulta formalmente assimilata agli ele-
a sesto leggermente rialzato, e hanno modanatu- menti del primo livello. Al secondo ordine si
re continue, parallele, al centro, allabaco del ca- trovano soluzioni pi mature: il binato di colon-
pitello intermedio (ill. 12). Limposta dellarco ne scanalate su piedistallo, veramente trionfale,
maggiore, dotata di base attica, suddivisa verti- e langolo risolto con la colonna a tre quarti ri-
calmente in due: verso lesterno si presenta liscia, battuta dalla lesena. Il disegno delle finestre, op-
verso linterno articolata da una specchiatura a portunamente reso pi plastico e adeguato al-
doppia C, piegata in maniera asimmetrica. Nel lordine di semicolonne, per meno originale.
secondo ordine gli archi maggiori impostano su La capacit di declinare e di variare il concetto

51

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
19. Codice Zichy, f. 126 (Budapest, di rilegatura diventa qui occasione per linven- merosi, a partire dal progetto albertiano per pa-
Biblioteca pubblica Szab Ervin). zione della mensola con abaco curvo, che, sep- lazzo Rucellai, di cui lideatore della facciata ac-
20. Codice Ashburnam 1828 App., f. 106 pur gi presente altrove, solo qui assume una coglie la originaria suddivisione in cinque cam-
(Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana). profonda logica di necessit. Al confronto con i pate, la sovrapposizione di tre ordini allantica e
primi due, il terzo livello appare stilisticamente la rilegatura a parete delle basi. La parasta rad-
pi tardo e composto di elementi standardizza- doppiata collegata tramite astragalo continuo
ti ripresi dai due piani inferiori. Tuttavia, nono- motivo prediletto da architetti toscani quali Giu-
stante i salti stilistici rilevati, limpaginato di fac- liano da Sangallo, e Bernardo Rossellino. Anche
ciata risulta assolutamente unitario, e le diffe- il fregio invaso da mensole del primo ordine
renze al suo interno dipendono solo da problemi dallultimo livello del Colosseo sembra seguire
di esecuzione. Lultimo livello non poteva che le riprese fiorentine delle cornici terminali dei
conseguire dai primi due, e anche se fossero palazzi Rucellai e Medici. Ad essi palazzi fa rife-
mancati larchitetto e le maestranze che avevano rimento la forma delle bifore, anche se le finestre
avviato lesecuzione del palazzo, il progetto ori- di palazzo Loredan sono decisamente pi plasti-
ginale risultava cos forte da non poter essere al- che di quelle fiorentine appena ritagliate nella
terato: una concinnitas di tipo albertiano, cui nul- muratura55. Ma proprio con questo tipo di bifo-
la si poteva aggiungere, togliere o cambiare sen- ra che si oltrepassa lambito fiorentino e si scon-
za alterare tutta quella musica54. fina nel linguaggio martiniano, riferimento co-
Lanalisi della facciata di palazzo Loredan stante, come si vedr, per lideatore di palazzo
mette in luce elementi e relazioni che testimo- Loredan: una finestra analoga risulta infatti an-
niano di un artista con una conoscenza diretta notata da Francesco di Giorgio nel codice Ma-
dellarchitettura fiorentina, con una cultura ar- gliabechiano II.I.141 (f. 44 r; ill. 18), compare nel
cheologica estesa allantico istriano e veronese, codice Ashburnam 1828 Appendice (f. 106, dis.
aggiornato rispetto alle realizzazioni urbinati e 153; ill. 20)56, e viene riprodotta in ambito vene-
martiniane. I modelli fiorentini citati sono nu- ziano nel codice Zichy (f. 126; ill. 19)57.

52

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
21. Francesco di Giorgio Martini, codice Nelle architetture lagunari degli ultimi denza dellarco, sembra riprodurre il prototipo
Saluzziano 148, f. 20 v (Torino, Biblioteca ventanni del Quattrocento questo elemento brunelleschiano della scarsella della sacrestia di
Reale).
sembra restare appannaggio delle maestranze San Lorenzo. Daltra parte la connessione me-
22. Codice Zichy, f. 152 (Budapest, codussiane: lo stesso modello infatti presente diante un grande concio di chiave tra arco e tra-
Biblioteca pubblica Szab Ervin).
nel cleristorio della chiesa di San Zaccaria (in beazione, con omologazione dimensionale delle
una versione con oculo cuspidato58), in palazzo chiavi darco ai capitelli dellordine, si presenta
Lando, nel finestrone della Scuola Grande di negli archi trionfali romani61, e come motivo an-
San Giovanni Evangelista in una variante pi tico viene introdotto in area veneta da Donatel-
elaborata e pi vicina a quella di palazzo Lore- lo nel Miracolo della Mula, a Padova. Lassocia-
dan59. La sua limitata diffusione, il suo carattere zione dellabaco curvo alla mensola non sembra
rigorosamente plastico e la logica tettonica dei per avere un precedente antico62: mensole-
suoi elementi costitutivi limposta dellarco chiavi darco sormontate da un abaco rettilineo
che assume il valore di ordine minore rispetto si trovano nel nartece dellalbertiano SantAn-
alle semicolonne inquadranti che scandiscono la drea a Mantova63, mentre a Venezia questa asso-
facciata consentono dunque di isolarla sia ri- ciazione diventa una vera e propria cifra co-
spetto ai modi in cui evolve il modello venezia- dussiana. Si trova in San Zaccaria in forma pi
no della finestra-transenna gotica, sia nei con- allungata e con una decorazione figurata appli-
fronti degli esempi fiorentini sopra citati. cata ai peducci posti a sostegno della trabeazio-
Ladozione di colonne scanalate ha anchessa ne interna, e in Santa Maria Formosa applicata
precedenti fiorentini si vedano i tabernacoli di sui cervelli degli archi che reggono la cupola64.
Michelozzo e i portali rosselliniani ma soprat- Come s anticipato, accanto agli elementi
tutto albertiani, segnatamente la facciata del fiorentini compaiono in palazzo Loredan cita-
Tempio Malatestiano60; mentre il motivo delle zioni dalle architetture e dai trattati di France-
mensole che sorreggono la trabeazione, e si tra- sco di Giorgio Martini. La rilegatura delle mo-
sformano in chiavi al terzo livello in corrispon- danature orizzontali degli elementi dellordine

53

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
23. San Zaccaria, veduta della facciata
(foto Fototeca del CISA A. Palladio).

24. Codice Ashburnam 1828 Appendice,


f. 134 (Firenze, Biblioteca Medicea
Laurenziana).

rappresenta infatti un tratto tipico martinia- torna nella cappella Corner ai Santi Apostoli:
no65. Una facciata di palazzo definita alle estre- allesterno, nelle forme di un abaco modanato
mit da coppie di lesene sovrapposte, con tutti che dal capitello recinge la scarsella in corri-
gli elementi orizzontali degli ordini rilegati a spondenza della quota del fregio interno; allin-
parete basi, imposte, capitelli, trabeazioni terno, come capitello rudentato prolungato
si trova nel codice Saluzziano (f. 20 v; ill. 21) e lungo le pareti della scarsella69. Consonanze pi
nel codice Zichy (f. 152; ill. 22). Marvin Tra- evidenti con la mentalit martiniana si notano
chtenberg ha recentemente attirato lattenzio- anche nella facciata di San Zaccaria (ill. 23), in
ne su di un singolare montaggio di capitelli che cui limposta dellarco viene prolungata lungo
Michelozzo mette in opera nella loggia di San lintera parete di fondo del quinto livello come
Paolo a Firenze, in cui un peduccio composito in un disegno del codice Ashburnham 1828 Ap-
e un analogo frammento dello stesso ordine pendice (f. 106; ill. 20); e allinterno, nelle men-
sono collegati da una fascia con astragalo e sole ad abaco ricurvo ribattute dai peducci che
modanatura a ovoli e lancette66. Nel suo studio prolungano a muro le modanature dellabaco.
Trachtenberg ha messo a fuoco latteggiamen- Come elemento ancora pi propriamente mar-
to di Michelozzo nei confronti degli elementi tiniano la rilegatura a parete degli elementi su-
degli ordini, considerati malleabili ed elastici, periori dellordine si riscontra nelle architettu-
comprimibili ed espandibili, secondo una lo- re codussiane databili dopo il 1490: in San Gio-
gica non tettonica ma di carattere figurativo e vanni Crisostomo e in Santa Maria Formosa, in
scultoreo67. La logica sottesa alle rilegature di cui le modanature di un ordine telescopico
palazzo Loredan invece intimamente tettoni- sono prolungate a parete in funzione di ricin-
ca, assai lontana da quella di Michelozzo e af- ti. Anche il sintagma della coppia di colonne su
fine piuttosto alla ricerca di Francesco di Gior- piedistallo unico, determinante nellimpaginato
gio. di palazzo Loredan, registrato da Francesco di
Il prolungamento a parete degli elementi Giorgio nel codice Saluzziano (f. 12v), e ritorna
dellordine ha una certa fortuna in Venezia: lo si nel codice Zichy (ff. 126, 129, 139); mentre una
osserva nel monumento a Pietro Mocenigo in coppia di ordini sovrapposti con il binato inte-
San Giovanni e Paolo di Pietro Lombardo ramente aggettante si trova nel codice Ashbur-
(1476-81), allinterno di Santa Maria dei Mira- nam 1828 Appendice (f. 134; ill. 24). Unaltra
coli peducci dal vaso scanalato prolungati lun- soluzione martiniana pienamente espressa in
go la navata e negli sfondi prospettici della palazzo Loredan, e adottata solo come partico-
Scuola Grande di San Marco di Tullio Lombar- lare secondario in alcuni monumenti funebri
do, in cui capitelli-imposte sono resi continui della bottega dei Lombardo70, la specchiatura
sulla parete di fondo68. In ambito codussiano ri- a C delle imposte degli archi: Francesco di

54

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
Giorgio la usa in Santa Maria del Calcinaio e riori: il ritmo da triadico diventa binario, e sul
nel portico della villa a Le Volte presso Siena71. vuoto del fornice centrale del terzo livello viene
Limpalcatura degli ordini di palazzo Lore- a trovarsi il pieno in asse costituito da un parti-
dan proviene invece dallantico istriano e vero- to binato. questa la linea di ricerca, intorno
nese. La conoscenza dellarco dei Sergi e dellar- alla verifica della flessibilit nelluso dellordine,
co dei Gavi dimostrata dallimpiego del parti- che entrer in sintonia con quella di Francesco
to trionfale del binato su piedistallo, con colon- di Giorgio Martini.
na scanalata aggettante e soluzione angolare con Un viaggio di Francesco di Giorgio a Vene-
colonna a tre quarti, oltre che dallaccoglimento zia documentato tra la fine di novembre e la
di elementi di dettaglio: la rilegatura a parete fine di dicembre del 149074, e i modi codussiani
delle basi delle colonne, la base attica, lastraga- sembrano risentire immediatamente di questo
lo prolungato tra i capitelli, i fusti delle lesene ri- passaggio: si veda la tecnica di sovrapposizione
quadrati da specchiature, il ritmo allentato del o prolungamento telescopico degli ordini di
binato (sul lato minore degli archi), i risalti di Santa Maria Formosa e di San Giovanni Criso-
trabeazione in corrispondenza dellordine, le fa- stomo, che Manfredo Tafuri ha associato al lin-
sce inclinate dellarchitrave. guaggio martiniano75. Ma probabile che un
Lanalisi stilistica della facciata di palazzo contatto di Codussi con larchitettura di Fran-
Loredan lascia emergere una serie di indizi ri- cesco di Giorgio preceda lincontro del 1490, e
conducibili alle personalit di Pietro Lombardo possa risalire alla messa a punto del progetto
(e dei componenti della sua bottega), e di Mau- della cappella Corner ai Santi Apostoli (primi
ro Codussi. Tuttavia, una serie di temi formali anni ottanta del Quattrocento), che secondo
originali e la mentalit compositiva sottesa al Matteo Ceriana rappresenterebbe infatti lin-
progetto sono propri del solo Codussi. Se in terpretazione codussiana del presbiterio di San
quegli anni infatti non esiste a Venezia alcun Bernardino a Urbino76. Risulta interessante no-
modello realizzato che possa essere indicato co- tare per come, a partire dagli elementi pi
me un precedente diretto per il palazzo, la spe- martiniani delle architetture di Codussi, si
rimentazione a grande scala della sovrapposi- diffondano a Venezia soluzioni facilmente ri-
zione di ordini e unattitudine progettuale in cui producibili dalla rilegatura degli elementi del-
coesistono slittamenti semantici e trionfalismo lordine, fino agli ordini a fasce la cui fortu-
architettonico sono peculiari del modo di pen- na forse dovuta proprio alla loro semplicit
sare larchitettura proprio di Codussi. La solu- esecutiva77. La diffusione dei modi martiniani a
zione plastica dellangolo, il motivo dellarco Venezia cui interessato anche il proto Ange-
trionfale, la mensola-chiave darco con abaco lo del Cortivo, lautore del codice Zichy78
curvo72, sono tutti temi rintracciabili nella ricer- sembra infatti dovuta a una loro possibilit di
ca architettonica di Mauro. Decisivo risulta il assimilazione a diversi livelli di consapevolezza,
confronto con il settore codussiano della faccia- che consente di adottare un linguaggio allan-
ta di San Zaccaria (1483 e sgg.), in cui il motivo tica, legittimato da una trascrizione urbinate,
dei sostegni appaiati sottolineati da risalti di tra- senza per questo entrare in conflitto con la
beazione e dal piedistallo unificato si associa a prassi veneziana79. Motivi urbinati vengono in-
quello del pilastro-contrafforte. Questultimo, fatti accolti da architetti e scultori molto diver-
riconducibile al modello della facciata di San si tra loro, i cui cataloghi non risultano per ora
Marco, reiterato nella facciata-scena di San affatto chiari: protagonisti dellarchitettura ve-
Zaccaria nei quattro contrafforti composti da neziana nel periodo a ridosso delle guerre cam-
una sequenza verticale di elementi diversi: pila- braiche dalle personalit non precisamente defi-
stro e nicchia (realizzati da Antonio Gambello), nibili80. Il tessuto connettivo che collega le bot-
colonne binate pseudocorinzie, coppia di pila- teghe dei principali attori di questa scena, Mau-
stri, colonne binate. Linsieme sembra tener ro Codussi, Pietro Lombardo e Antonio Rizzo,
conto dei modelli antichi della grande sovrap- sono maestranze di alto livello, come Giovanni
posizione di ordini del Septizonium visibile an- Buora che lavora con i primi due in grado di
che nellantico pi accessibile degli anfiteatri di trasportare da una bottega allaltra soluzioni
Pola e Verona e dello schema dellarco trion- architettoniche e motivi decorativi. chiaro co-
fale con colonne libere73. Il confronto con la fac- me Pietro sia il pi attento agli aggiornamenti
ciata di San Zaccaria inoltre prezioso per no- di provenienza urbinate soprattutto per quanto
tare come Codussi declini gli ordini in modo riguarda i motivi decorativi. Nulla o quasi di
ambiguo: si veda la fascia neutra una sorta di questa attitudine si trova in Codussi, il cui lin-
attico che separa i piani articolati dai nuclei di guaggio, rispetto a tale indirizzo dellarchitettu-
colonne, ritmata da un ordine bastardo con ra veneziana, sembra andare in senso opposto.
basi ma privo di capitello. Ancora, seguendo le Quanto luno attento al recupero di unatmo-
corrispondenze verticali, si nota uno slittamen- sfera antiquaria attraverso una generica sintassi
to nel passaggio dal terzo livello a quelli supe- decorativa antichizzante, tanto laltro proteso

55

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
verso interpretazioni dellantico di natura strut- la disfatta di Agnadello, appare nei confronti
turale. Ci che Codussi assimila sono i princi- del centro romano quello di una distante
pi architettonici di Francesco di Giorgio: in periferia81. In questo flesso temporale, pa-
questo senso, linfluenza del codice Zichy sem- lazzo Loredan e il suo autore costituiscono
bra pi determinante per il repertorio decorati- unanomalia, la cui memoria non riesce a sedi-
vo lombardesco che non per limpostazione del- mentarsi nel tempo. Si tratta, forse non casual-
le architetture codussiane. Nellassorbimento mente, della stessa sorte subita da Giorgione,
dei modi martiniani, i Lombardo e Codussi si uno dei principali protagonisti della scena arti-
differenziano dunque nettamente: una conside- stica veneziana degli stessi anni, coinvolto an-
razione, questa, grazie alla quale sar forse pos- che nella decorazione di palazzo Loredan82. Co-
sibile riconsiderare i cataloghi degli autori che me Francesco Sansovino non indaga sulliden-
si sono contesi la scena veneziana alla fine del tit dellarchitetto di palazzo Loredan, cos
400, riflettendo anche sulla possibilit che altri Giorgio Vasari rinuncia a comprendere il signi-
artisti, di cui per ora non conosciamo i nomi, vi ficato delle allegorie affrescate da Giorgione
fossero attivi. sulla facciata del fondaco dei Tedeschi: Il Gior-
Palazzo Loredan probabilmente lopera ul- gione, non pens se non a farvi figure a sua fan-
tima di Mauro Codussi: dopo la sua morte, nel tasia per mostrar larte; ch nel vero non si ritro-
1504, la sua figura viene dimenticata, e neppure va storie che abbino ordine o rappresentino i fatti
Francesco Sansovino in grado di nominare di nesuna persona segnalata o antica o moderna;
lautore delledificio segnalato come unico de- ed io per me non lho mai intese, n anche, per
gno precedente dei palazzi del padre. Manfredo dimanda che si sia fatta, ho trovato chi linten-
Tafuri ha scritto che il clima architettonico la- da83. Consapevoli di vivere nella pienezza del
gunare fra la morte di Mauro Codussi e il 1527, tempo, entrambi forse non avvertono gli
condizionato dalle tragiche vicende seguite dal- interrogativi posti dalle origini di tale pienezza.

Appendice 2. ASVe, Giudici dellEsaminador, Preces, b. 39, c. Die xv septembris indictione xiiia
19v Manifestum facio ego Iohannes Natalis Salamono
Desidero ringraziare Patrizia Bortolozzo e Marco (1482, 19 giugno) quondam domini Thomae cum meis successoris
Folin per laiuto nella trascrizione dei documenti. Die xviiii iunii quia in Dei et Christi nomine do, vendo atque
Manifestum facio ego Marcus Lauredano quon- transacto vobis domino Andreae Lauredano
dam domini Georgii cum meis successoris quia in quondam domini Nicolai vestrisque successoris
1. ASVe, Giudici dellEsaminador, Preces, b. 37, cc. Dei et Christi nomine do, vendo atque transacto cunctam et super totam quandam proprietatem
64r-64v vobis domino Andree Lauredano quondam domini que est una domus a sergentibus ad pedem pla-
(1479, 4 agosto) Nicolai vestrisque successoris cunctam et super to- num cum omnibus suis habentiis et pertinentiis
Die iiii augusti, tam quondam proprietatem seu proprietatis par- sita in confinio Sancti Hermacore pretio ducato-
Manifestum facio ego Bertucius Lauredano quon- tem, que est una tercia pars unius domus a statio rum .80. iuxta formam mercati. Promittens ego
dam domini Georgii cum meis successoribus quia divise cum una domo parva a sergentibus cum om- Iohannes Natalis venditor deffendere vos domi-
in Dei et Christi nomine do, vendo atque transac- nibus suis habentiis et pertinentiis sita in confinio num Andream emptorem et heredes vestros ab
to vobis domini Andree et Iohanni Baptiste Lau- Sancti Hermacore, que sorte et divisione facta in- omni homine et persona et precipue ab affinibus
redano quondam domini Nicolai, in specie et ter nos michi advenit pro ut in divisione ipsa appa- meis qui propter dictam venditionem ullo um-
tamquam heredibus dicti quondam domini Nico- ret, pretio ducatorum 480 iuxta formam mercati. quam tempore vobis vel heredibus vestris aliquam
lai patris vestri, vestrisque successoris cunctam et Domini iudices qui supra molestiam non dabunt. Quod si secutum fuerit
super totam quandam proprietatem seu proprie- Testis ser Paulus Vaserno aurifex promitto vos deffendere et guarentare laboribus
tatis partem que est una tercia pars pro indiviso Testis Carlo Pignolo preco et sumtibus meis.
unius domus a stacio cum omnibus suis habentiis Preco Carlo Pignolo Domini iudices qui supra
et pertinenciis sita in confinio Sancti Hermacore testes precones
super canale magno cum una alia domo a sergen- 3. ASVe, Giudici dellEsaminador, Preces, b. 43, c. preco Thadeus
tibus posita in dicto confinio in curia longa, que 57r
sorte et divisione advenerat michi tamquam de (1489, 3 settembre) 5. ASVe, Dieci Savi sopra le Decime, Redecima 1514,
bonis domine Iacomine Memo, pretio ducatorum Die iii septembris b. 43, cedola 108.
quadringentorum; de quibus denariis ego Bertu- Manifestum facio ego Andreas Lauredano quon- + 1514 ad 22 settembre.
cius confiteor habuisse et recepisse in hunc mo- dam domini Nicolai cum meis successoris quia in Chondizion del quondam messer Andrea Lore-
dum, videlicet quod alias quondam dominus Ni- Dei et Christi nomine do, vendo atque transacto dan asegnata ali magnifici signori X savi per i suo
colaus Lauredano persolvit quondam domino An- vobis ser Antonio Francho quondam ser Francisci chomesari et prima [daltra mano fino a testamen-
gelo da Cha da Pexaro ducatos trecentos pro hac vestrisque successoris cunctam et super totam to] da esser messa in nome de madonna Maria fo
vendictione; et ducati centum diffalcari debent de quandam proprietatem que est unum terrenum sua mogiere per fino che la vive secondo la forma
una sententia lata in favorem domine Agnesine vacuum cum suis muraleis ruinatis cum omnibus del testamento.
Lauredano matris vestre et contra me Bertucium et cetera, situm in confinio Sancti Hermacore Una chaxa da stazio posta in la chontr de San
Lauredano, quos eidem solvere promittitis; pro ut pretio ducatorum 300 auri iuxta formam mercati. Marchuola sopra Chanal Grando chon lo suo me-
sic inter nos Bertucium Lauredano et Andream Domini iudices qui supra zado in la qual abita in lo primo soler madona
Lauredano nomine vestro et nomine fratrum ve- testis ser Alvixe Novello Maria Loredan fo sua chonsorte et in lo segondo
strum pro quo promissit de rato concordes re- testis Iacobus Bagatino preco messer Lorenzo e Silvestro Minio fo de messer
mansimus. preco Tadeus Andrea suo fradeli li qual non pagano fito alguno
Domini iudices qui supra la qual chaxa sta vista et stimada per i magnifici
Testis presbiter Isidorus Bagnolo 4. ASVe, Giudici dellEsaminador, Preces, b. 45, c. signori X savi per ducati 100. Chon due chaxete
Testis Marcus Antonius Novello 33r orbe chontigue ala dita chaxa et chon duo maga-
Preco Carlo Pignollo (1494, 15 settembre) zeni, le qual sono sta redute in una sola chomo

56

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
per termenazion fata nel lano 1510 ad 28 zener per lofficio clarissimo di Proprio fin sotto d 10 sente et ha recevudo ducati veneti quattrocento
de man de ser Ieronimo Amai et sotoscrita per li Marzo 1591: regolato poi tutto d XI Agusto da lire 6 soldi 4 per ducato per cassa, et ricom-
magnifici signori X savi apar, la qual in lofizio 1592: fondato sopra la carta vecchia, sive senten- pensa della concessione supradetta.
di le signorie vostre. tia arbitraria fatta fino dellanno 1502 d 30 Mar- Dovendo dicto clarissimo Soranzo, et suoi rapre-
Item in dita chontr due chaxette in soler in una zo tra li autori delluna et dellaltra di esse parte sentanti, stante lesborso supra perpetuamente
dile qual abita ser Ogniben Zigoto, paga de fito patroni di esse propriet supradette, per la qual conservar il clarissimo Callergi, et suoi rappresen-
alano ducati 14; et in laltra ser Zuan Maria de bizzarria consta chiaro, che detta scala vecchia tanti nel quieto et pacifico possesso di detta scala,
Pentor da Trevixo paga de fito alano ducati 13. hora ruinata arrivava solamente et terminava per et questo a tutte spese di detto clarissimo Soran-
Item in la vila de Fossa Lovara una chaxa de mu- mezzo il muro della casa di esso clarissimo Soran- zo, il quale in caso di privation di detta scalain
ro chon lo suo chortivo et brolo chon una pusi- zo dividente la sala della crozzola del suo portego, perpetuo sia obligato ut perpetuo restituir a ditto
sion de chanpi 33 infra tere e pradi posti in dita et pi uno pi verso la sua balconada, onde detta clarissimo Calergi di predetti ducati 400 et inoltre
vila afitadi a ser Piero Rodela per li infrascriti afi- scala occupava detta corte per piedi vintiquattro pagarli tutte le spese andate nel far di quella do-
ti et prima: Formento stara veniziani n 25 once 2 solamente; fermando il passo nel muro vendo per ogni materia restar per conto et be-
Vin ala mit che si schuode uno anno per laltro maestro di detta casa di detto clarissimo Calergi, nefficio di esso clarissimo Soranzo et suoi rappre-
per dita mit masteli 10 venendo al termine et confini supradetto, il qual sentanti con questa espressa dechiaratione, senza
megio stara padoani n 2 termine era distante piedi quarantanove dal muro la quale dicto clarissimo Soranzo non saria con-
Porcho uno de pexo de lire 140 verso le ch basse dividente detta corte dal cam- desieso alla presente scrittura, che per quella non
Item in la vila de Peraruol in Padoana soto el vi- piello fermado el passo in esso muro el studietto sii, ne se intendi pregiudiciato in parte alcuna alle
charia de Oriago uno chortivo chon una chiexu- fra il confin della scalla supradetta per essere det- ragioni, et attioni dellantecedente sententia arbi-
ra de chanpi 7 in zircha tra pradi e tereni afitada a ta corte larga fra detti dui muri in tutto piedi set- traria 1502, la quale da questa conventione in fuo-
ser Zuan Brochato per li sotoscriti afiti et prima tantatre once 2 come dalla mesura si visto tolta ri, resti in tutte laltre sue parti nel suo vegor, et in
Formento stara veniziani n 7 alla presentia de ambe le parte. tutto, et per tutto.
Vin masteli 10 Et havendo finalmente detto clarissimo Calergi Misure de quali si fa mentione di supra.
Li qual fiti non si puol schuoder dali diti lavora- come desideroso di far detta scalla instantemente Che il primo scallin della scalla per ascender sia
dori per esser la mazor parte dele dite tere pradi: ricercato et fatto ricercare detto clarissimo Soran- distante per altezza dalli ferri inzancadi del balcon
li quali pradi stado pascholadi dali bestiami del zo con proponendogli anco diversi partiti in tal della camera appresso la crozzola del portego del
Vexentin e de altre parte et anche per esser li po- proposito, et volendo esso clarissimo Soranzo far- clarissimo Soranzo pie diese quarte 3 frontando il
veri chontadini del tuto ruinati et destruti chome li cosa grata. De qui che con il mezzo di com- passo su il zapar di esso scalin fin al livello delli
benisimo puol chonprender vostre signorie. muni amici sono finalmente devenuti allinfra- ferri inzancadi supra.
[daltra mano fino a subscripsit:] 1514 ad 23 se- scripte conventioni, et accordo; cio che detto Che il primo scalin supradicto sii distante dal mu-
tembre recepta per mi Iacomo Trivisan ai X savii clarissimo signor Soranzo concede autorit al det- ro verso le case basse verso il campiello pie 32 1/2
et zurada per messer Silvestro Minio. Piero Fose- to clarissimo signor Callergi et contenta che quel- frontando el passo nel dicto muro fino al baston
rollo ai X savii subscripsit. lo non ostante il chiamor, et sententia arbitraria di dicto primo scalin.
In San Marchuola la chaxa da statio per ducati supranominata, possi et voglia ad ogni suo bene- Che il zappar di dicto primo scalin sii in livello del
100 placito far finire el lavoro incominciato dalla scal- piano di tutta la corte del clarissimo Callergi si
Do chaxe in dicto locho per ducati 27 la supradetta di lunghezza per, altezza, et mesu- fattamente che detta corte venghi ad essere sotto
ducati 127 de tocha ra infradechiarite, et non altrimenti, la qual scala detto scalin. Super quibus rogatus
per decima lire 1: 5: 4:26 sia in libert di esso clarissimo Calergi, et suoi he- Testes D. Jo. Nicolaus Dorinus notarius venetia-
Possa de fora chaxe in vila redi di poter perpetuamente tenir, et anco levar rum
de uxo e consumo ducati 5: 4: 4 via quandocumque le paresse senza contraddictio- Excellentissimo D. Philippus de Georggi quon-
formento stara 32 ne alcuna. dam excellentissimo domino pietri
ducati 21: 8 Et questo ha fatto, et fo detto clarissimo Alvise
vin masteli 20 Soranzo perch allincontro clarissimo signor 7. Genealogia del ramo familiare di Andrea Lore-
ducati 5 Alessandro Molena fo di messer Evangelista pro- dan
meio stara 2 padoani curator del clarissimo Calergi, et qual promette (da M. Barbaro, Arbori de Patrizi Veneti, ASVe,
ducati 0: 5:10 che rattificar alla presentia di messer nodaro et Misc. Codd. St. Ven. 18, vol. IV, c. 334. Le date in-
porco n 1 testes infrascripti ha dato, et attualmente esborsa- dicate si riferiscono alla cerimonia di presentazio-
ducati 1:12 do al detto clarissimo signor Alvise Soranzo pre- ne per la Balla dOro).
summa ducati 33: 5:14
per decima lire 0: 6: 7:24
summa lire 1:12: 0:18
Tratto di l fra V. ducati 61 lire 1:10:11:18
cresse lire 0: 1: 1 Bertucci
1365
6. ASVe, Notarile Atti, notaio MarcAntonio Figo-
lin, b. 5284, cc. 206r-207v
(1593, 16 luglio) Nicol Zorzi Piero
Die Veneri 16 Iulij 1593 ad.
Havendo il clarissimo ser Vettor Calerghi del
quondam clarissimo signor Mattio come patrone
dello stabile et propriet in confino di San Mar- Bertucci Nicol Marco Francesco
cuola sopra il canal grande, che soleva essere del- 1442 1432 1430
li clarissimi Loredani nominata non Nobis domi-
ne, levato via la scala vecchia nella corte discoper-
Bertucci Alvise Zorzi Andrea G. Batta Zorzi Piero
ta di essa sua propriet, e principiato fabricare
da novo in detta corte unaltra scala di pietra, ma 1487 1446 1468 1471 1446 1473
in molto maggior lunghezza et nel modo, et ma-
niera, che dal principio fatto si vede. La qual sca- Piero Andrea Zuan. Batt. Antonio Lorenzo Bernardo Marco
la saccosta al muro dello stabile et propriet el 1504 1521 1506 1508 1511 1510 1505
clarissimo signor Alvise Soranzo quondam claris-
simo signor Zuanne quondam clarissimo signor
Pietro respicente in, et per sopra la detta corte di- Antonio Alvise Domenico
scoperta di esso clarissimo Calergi, et essendo sta- 1551 1544 1549
to impedito ditto lavoro dal predetto clarissimo
Soranzo mediante il chiamore per lui fatto fare

57

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
* Questo saggio frutto della rielabora- cit., pp. 206-207; M. Morresi, Baccio Pon- stata affidata a Pietro Lombardo o a suo magna, Venezia 1997, pp. 202-212. Tra i
zione di parte della mia tesi di laurea, di- telli tra romanico e romano: la chiesa di San- figlio Tullio. A. Venturi, Storia dellarte patrizi coinvolti nel dibattito sul nuovo
scussa presso il Dipartimento di Storia ta Maria Nuova a Orciano di Pesaro, il Bel- italiana, vol. VII, Larchitettura del Quat- Fondaco troviamo inoltre i nomi di An-
dellArchitettura dellIstituto Universita- vedere di Innocenzo VIII e il palazzo della trocento, II, Milano 1924, pp. 586-589, drea Gritti, Antonio Tron, Paolo Trevi-
rio di Architettura di Venezia, dal titolo Cancelleria, in Architettura. Storia e Do- segue Paoletti riguardo ai dubbi circa san (uno dei Procuratori della fabbrica
Ca Loredan Vendramin Calergi a Venezia: cumenti, 1991-1996, pp. 99-151. Solu- lautografia delle singole parti, sottoli- codussiana di Santa Maria Formosa),
la figura di Mauro Codussi attraverso il pa- zioni dangolo comparabili con elemento neando comunque che Codussi ne sta- Zorzi Emo, Bernardo Bembo.
lazzo di Andrea Loredan (1479-1581), rela- di cerniera emergente si trovano in ambi- to il vero, il grande iniziatore, (e) ha ispi-
trice prof. Manuela Morresi (aa. 1996- to martiniano nel codice Ashburnam rato quel trionfale termine dellarchitet- 17. Per lelezione in Consiglio dei Dieci
97). Questo lavoro deve molto al con- 1828 App. a c. 134. Un certo interesse per tura quattrocentesca. cfr. ASVe, Segretario alle Voci, Misti, reg. 9,
fronto costante con la professoressa Ma- questo tipo di soluzione dimostrato da c. 32; Sanudo, Diarii, cit. [cfr. nota 14],
nuela Morresi cui rivolgo un sentito rin- Leonardo da Vinci nei disegni del codice 8. S. Bettini, La critica dell architettura e l vol. V, col. 277; vol. VI, coll. 277; 323;
graziamento. Desidero ringraziare inol- Atlantico fol. 114 r.b. (datato da Pedretti arte del Palladio, in Arte Veneta, III, 363. Nel 1506 Loredan sar capo del
tre tutti coloro che mi hanno aiutato con al 1515); fol. 281 v.a. (1515); fol. 295 v.a. 1949, pp. 55-69, p. 65. Consiglio dei Dieci nei mesi di gennaio
indicazioni, consigli e suggerimenti pre- (1489); negli studi di villa per Carlo (con Piero Duodo e Piero Cappello),
ziosi, in particolare la dottoressa Maria dAmboise (progetto 1506-8) allinterno 9. Mc Andrew, Larchitettura veneziana del aprile (con Piero Marcello e Nicol Do-
Francesca Tiepolo dellArchivio di Stato della copertina posteriore del codice sul primo rinascimento, [cfr. nota 1], pp. 297- nato) e giugno (con Alvise Cappello e
di Venezia, il professor Eugenio Vassallo, volo degli uccelli (ca. 1506, Torino Bi- 300. Bernardo Bembo).
Andrea Guerra, Matteo Ceriana e Filippo blioteca Reale); negli studi di facciate di
Pagliani. palazzo (ca. 1506-8), Cod. Arundel, f.106 10. Ibidem, p. 300. La prima monografia 18. Cfr. Tafuri, Venezia e il Rinascimento,
A Manfredo Tafuri, sotto la cui guida v; nello studio per palazzo Medici a Fi- sul palazzo, in forma di guida, di Maria cit. [cfr. nota 1], p. 59. Ambedue le parti
stata avviata questa ricerca, ai suoi consi- renze (1515), Cod. Atlantico, fol.315 r.b. Luxoro, Il palazzo Vendramin Calergi, Fi- sono presentate dai capi dei Dieci per il
gli, al suo insegnamento, va la mia pi Il disegno della Biblioteca Reale di Tori- renze 1957, che raccoglie gli studi prece- mese di maggio: Bernardo Bembo, Pietro
profonda riconoscenza. no stato gi messo in relazione con la denti, editi e inediti, ricostruendo i pas- Cappello e Zorzi Emo. I tre sono perso-
visita di Leonardo del 1500 a Venezia e saggi di propriet e la genesi delle colle- naggi estremamente diversi tra loro: Ber-
1. Francesco Sansovino, Venetia citt nobi- con palazzo Loredan: C. Pedretti, Leo- zioni darte presenti nel palazzo. Sulla nardo Bembo, legato alla Santa Sede,
lissima et singolare, Venezia 1581, pp. 140 nardo, Studi di architettura, in I tempi di stessa linea e senza aggiunte cfr. la guida Pietro Cappello, e Zorzi Emo, esponenti
e 149 (corsivi miei). Il termine macchi- Giorgione (Atti del Convegno, Castelfran- di G. Mariacher, Il palazzo Vendramin Ca- dellala politica cosiddetta oltranzista.
na impiegato da Francesco Sansovino co 1974), a cura di R. Maschio, Roma lergi, Treviso 1965. L. Olivato e L. Puppi, Zorzi Emo risulta a sua volta coinvolto
per il corpo al rustico della fabbrica della 1994, pp. 107-108. Mauro Codussi, Milano 1977, pp. 164-165, nella trasformazione del transetto della
Scuola Grande della Misericordia del pa- 221-226, assumono senza discussione lat- chiesa di San Giovanni e Paolo in mauso-
dre Jacopo. Sulledilizia civile veneziana 5. Cfr. M. Tafuri, scheda su palazzo Ca- tribuzione codussiana di palazzo Loredan, leo degli eroi della guerra cambraica, a
tra XV e XVI secolo cfr. M. Tafuri, Vene- prini in C. L. Frommel, S. Ray, M. Tafu- riproponendo i passaggi di propriet del partire dal 1510, e con ruolo di procura-
zia e il Rinascimento, Torino 1985, pp. 3- ri, Raffaello architetto, Milano 1984, pp. palazzo e identificando, attraverso alcuni tore del convento dal 1513. Su Zorzi
23; id., Ricerca del Rinascimento, Torino 239-240, dove si riportano le principali nuovi documenti (che saranno discussi ol- Emo cfr. ibidem, pp. 34-35, n. 31, L. Pup-
1992, pp. 305-359; id., Il pubblico e il pri- ipotesi di datazione. tre) estremi cronologici pi precisi per la pi, Il tempio e gli Eroi, in La grande vetrata
vato. Architettura e committenza a Venezia, sua edificazione. Unutile rassegna degli di San Giovanni e Paolo, Venezia 1982, pp.
in Storia di Venezia. Dal Rinascimento al 6. T. Temanza, Vite dei pi celebri architet- arredi del palazzo e della loro storia di- 21-35. Su Bernardo Bembo, che in qua-
Barocco, vol. VI, Roma 1994, pp. 367-447. ti e scultori veneziani, Venezia 1778, p. scussa in M. Gemin e M. Pedrocco, Ca lit di Podest a Ravenna nel 1482 com-
Cfr. anche J. Mc Andrew, Larchitettura 124. Giovan Antonio Selva attribuisce la Vendramin Calergi, Milano 1990. mittente di Pietro Lombardo per il re-
veneziana del primo rinascimento, a cura di fabbrica a Martino Lombardo, ponendo stauro della tomba di Dante e per la co-
M. Bulgarelli, Venezia 1995 (ed. orig. nuovamente laccento sui tre ordini co- 11. Archivio di Stato di Venezia (dora in struzione delle colonne in piazza, cfr. A.
1980); E. Concina, Storia dellarchitettura rinzi e sulla trabeazione che con il suo poi: ASVe), Avogaria di Comun, Balla dO- Ventura, Bembo Bernardo, in Dizionario
di Venezia dal VII al XX secolo, Milano aggetto corona con maestosa grandezza ro, Reg. 164/III, c. 203v Per la genealogia biografico degli italiani, vol. 8, Roma 1966,
1996; M. Morresi, Renovatio et Prudentia. tutto il fabbricato: L. Cicognara, A. Die- di Andrea Loredan cfr. M. Barbaro, Arbo- pp. 103-109.
Venezia e le citt del Dominio, in Storia del- do, G. A. Selva, Le fabbriche e i monumen- ri de patrizi veneti, ASVe, Misc. Codd. St.
lArchitettura Italiana. Il Quattrocento, a ti pi cospicui di Venezia, Venezia 1838, vol. Ven. 18, vol. IV, c. 334.; G.A. Cappellari 19. Il 5 giugno Girolamo Priuli annota
cura di F.P. Fiore, Milano 1998, pp. 200- I, pp. 127-128. Lattribuzione del Teman- Vivaro, Campidoglio Veneto, Biblioteca nei suoi Diarii che fra Giocondo fu
241. Sul tema della residenza civile nel za a Sante Lombardo corretta dal Fon- Nazionale Marciana (dora in poi BNM) mandato a Corf per vedere quella citade
Rinascimento cfr. Il palazzo dal rinasci- tana, il quale, considerando lincongruen- Cod. It. Cl. VII/16, 8305, ad vocem Lore- et quelli castelli et fortificharli, perch vi
mento a oggi, atti del convegno, a cura di za tra le date di edificazione del palazzo e dan, albero H. Cfr. inoltre E. A. Cicogna, hera qualche dubiet e diverse opinione
S. Valtieri, Roma 1988; C.L. Frommel, la data di nascita di Sante, avanza il nome Delle iscrizioni veneziane, Venezia 1824, nel modo di fabricharlo, per intendere la
Abitare allantica: il palazzo e la villa da di Pietro Lombardo. In un secondo mo- vol. II, pp. 382-387. opinion sua: V. Fontana, Fra Giocondo
Brunelleschi a Bramante, in Rinascimento. mento lo stesso Fontana si orienta sui no- Consilii X Maximus Architectus (1506-
Da Brunelleschi a Michelangelo, Catalogo mi di Martino Lombardo e del figlio Mo- 12. ASVe, Avogaria di Comun, Matrimoni 1514), in I tempi di Giorgione, cit. [cfr. no-
della mostra, a cura di H. Millon, Milano ro, tenendo per aperta lipotesi dellav- di nobili veneti, b. 106/1. Alla famiglia Ba- ta 4], pp. 119-124, p. 119.
1994, pp. 183-230. vicendamento di diverse maestranze al- doer apparteneva lo iuspatronato della
linterno del cantiere: G. J. Fontana, Cen- Scuola Grande di San Giovanni Evange- 20. ASVe, Segretario alle voci, Misti, reg. 8;
2. Le sale [dei palazzi privati] si facevano to palazzi di Venezia, Venezia 1912 (1865), lista. Ai Badoer assegnata la promozio- c. 23v, Sanudo, Diarii, cit. [cfr. nota 14],
da gli antichi in crocciola, cio in forma pp. 403-408; id., Venezia monumentale. I ne degli interventi riguardanti la prima vol. VII, col. 67; Biblioteca del Museo
di T. Sansovino, Venetia..., cit. [cfr. nota palazzi, Venezia 1967 (1845-1863), pp. sistemazione della sede della Scuola nel Correr, Ms. PD., c 819, fasc. 8.
1], p. 245. Cit. in E. Concina, Pietre, pa- 16-20. Lattribuzione ai Lombardo (in 1349, e il suo ripristino edilizio nel 1453.
role, storia. Glossario della costruzione nelle particolare a Martino) ribadita da Pietro Cfr. L. Olivato, L. Puppi, Mauro Codussi, 21. Sanudo, Diarii, cit.[cfr. nota 14], vol.
fonti veneziane (secoli XV-XVIII), Venezia Selvatico, Sullarchitettura e sulla scultura a cit. [cfr. nota 10], pp. 93, 137 n. 195. VIII, coll. 28, 81, 271, 299-301, 328.
1988, p. 67. Venezia, Venezia 1847, pp. 193-194, in
base a considerazioni stilistiche. Jacob 13. ASVe, Segretario alle voci, Misti, reg. 22. Cfr. Sanudo, Diarii, cit. [cfr. nota 14],
3. Daniele Barbaro, I dieci Libri dellArchi- Burckhardt, Der Cicerone, Basel 1885 (ed. 9, c. 6v Per la ricostruzione dettagliata vol. XI, coll. 794, 834-35, 841; I libri
tettura tradotti e commentati, Venezia it. Firenze 1952), pp. 245-246, segue del cursus honorum di Andrea Loredan, Commemoriali della Repubblica di Venezia.
1556, VI, p. 179. Francesco Sansovino quando indica pa- lanalisi della sua figura politica e la sua Regesti, Venezia 1876, vol. VII, pp. 109,
lazzo Loredan come unico esempio pre- attivit di committente darte si veda R. 201-202; vol.XIX, pp. 197, 201 vol. XX,
4. Secondo Arnaldo Bruschi lo schema a sansoviniano degno di essere descritto nel Martinis, C Loredan- Vendramin-Calergi, p. 110. Sullintera vicenda cfr. lo studio
travata ritmica dei palazzi della Cancelle- Cicerone. [cfr. nota *]. monografico di F. Gilbert, The Pope, his
ria e Castellesi da ricondurre a una con- Banker and Venice, Cambridge (Mass.) and
taminazione dello schema brunelleschia- 7. P. Paoletti, Larchitettura e la scultura 14. ASVe, Segretario alle voci, Misti, reg. 7, London 1980.
no del palazzo di Parte Guelfa con palaz- del Rinascimento a Venezia, Venezia 1893, c. 4v; Sanudo, Diarii, a cura di R. Fulin et.
zo Rucellai. Cfr. A. Bruschi, Bramante ar- vol. II, pp. 187-188. Anche dallanalisi al., Venezia 1879-1903,vol. IV, col. 364. 23. Sanudo, Diarii, cit. [cfr. nota 14], vol.
chitetto, Roma-Bari 1969, p. 598. Sul pa- dei particolari Paoletti portato a con- XIV, col. 350.
lazzo della Cancelleria cfr. C.L. From- cludere per una paternit codussiana. 15. ASVe, Segretario alle voci, Misti, reg. 8,
mel, Raffalele Riario committente della Can- Egli tuttavia condivide parzialmente lo- c. 50r; Sanudo, Diarii, cit., vol. IV, col. 24. D. Barbaro, Storia Veneziana, in Ar-
celleria, in Arte, committenza ed economia a pinione di Fontana precisando come pa- 427. chivio Storico Italiano, VII/II, 1844, p.
Roma e nelle corti del Rinascimento, 1420- recchi elementi del palazzo possano esse- 1004: Messer Andrea Loredano, ancor-
1530 Atti del convegno Internazionale re ascritti a un secondo periodo della fab- 16. Cfr. E. Concina, Fondaci. Architettura, ch vedesse le nostre genti piene danimo
(Roma 24-27 ottobre 1990), Torino 1995, brica, la cui direzione potrebbe essere arte e mercatura tra Levante, Venezia e Ale- e di ardire, andava nondimeno intorno la

58

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
notte, facendo ufficio di Capitano; e ri- 202-226; Olivato e Puppi, Mauro Codussi, Loredan: [] fu nominato con gran bili a San Marcuola gi di propriet della
cordava loro, che ormai non dovevano cit. [cfr. nota 10], pp. 177-183. concetto [] dignit che non le saria famiglia Memo. Olivato e Puppi hanno
combattere per la Repubblica Veneziana mancata con la suprema, se maggior glo- identificato questo come il documento
soltanto, ma per riacquistare e mantenere 28. Nel 1505 Loredan, insieme ad Anto- ria non shavesse la virt sua procurato. cui il Selva fa riferimento, senza esclude-
lonore e la libert di tutta Italia. Lora- nio Tron, prende posizione contro An- Andrea inoltre non compare tra i papali- re pur in mancanza di prove che il ter-
zione del Loredan trascritta in BMC, drea Gritti, i Savi del Consiglio e i Savi di sti che Sanudo non manca di elencare pi reno acquistato si trovasse in vicinanza a
Misc. XXI, cc. 1r.- 3r. Terraferma, difendendo i frati camaldole- volte: Diarii, cit. [cfr. nota 14], vol. VIII, quello che, secondo altre fonti, i Loredan
si nella vicenda dellesproprio dellAbba- coll. 734-735 (febbraio 1509); vol. XVI, avrebbero gi posseduto nella zona tra-
25. Girolamo Priuli, Pretiosi frutti del zia di Carceri (nei pressi di Padova), il cui coll. 423-424 (giugno 1513). mite la dote di Campagnola Lando, ac-
Maggior Consiglio, BMC, Cod. Cic. 378 beneficio ecclesiastico destinato dal pa- quisita attraverso il matrimonio con Pie-
(=2890), ad vocem Andrea Loredan: Spe- pa al cardinale Grimani. A tale vicenda si 32. Cfr. Tafuri, Venezia e il Rinascimento, tro Loredan nel 1395. ASPd, Archivio
dito lanno 1513 Provveditor General in pu ricondurre un documento del 1513 cit. [cfr. nota 1], pp. 9-10; id., Il pubblico e Valmarana Vendramin, b. 3. Riordinazione
Terraferma, fu nelle guerre con lImpera- in cui Loredan viene definito grande il privato..., cit. [cfr. nota 1] delle carte, o sia, facitura del catastico, relati-
tor Massimiliano, fatto prigion da nemici Protettore del Monastero, anzi della vo ai Beni posseduti dallEEVV. per conto del-
in un fatto darme presso Vicenza li 11 ot- Congregazione, il che in cagione della li- 33. Girolamo Priuli, Diari, a cura di R. la Primogenitura della N.D. Marina Caler-
tobre, rest estinto per mano di un solda- te della commessa delle Carceri, tutti es- Cessi, in Rerum Italicarum Scriptores, gi Grimani Testatrice nel 1634 ora rappre-
to, mentre con un altro contendeva di chi sendosi ritirati, egli solo si mantenne im- XXIV, Citt di Castello 1933-37, p. 254. sentata dal N.H. Nicol Vendramin, compi-
dovesse essere, ritrovandosi egli in et di mobile defenditore della Congregazio- lato da Antonio Valatelli (1803). Cfr. Oliva-
63 anni, abbandonato dai suoi, mentre co- ne. ASVe, San Michele in Isola, b. 2, tomo 34. Cfr. Sanudo, Diarii, cit. [cfr. nota 14], to, Puppi, Mauro Codussi, cit. [cfr. nota
raggiosamente cercava di fermar chi fug- 1, cc. n. n. (dopo c. 238), in data 14 giu- vol. XIII, col. 293 (5 dicembre 1511), re- 10], pp. 221-226.
giva, et portado cadavero a Venezia, ripo- gno 1513. Lepisodio della commenda gistra la visita al palazzo di Alberto Pio da
sto nelle Arche a piedi dellaltar maggiore dellAbbazia di Carceri riportato anche Carpi. Il 29 giugno 1512 Sanudo nota an- 36. Andrea Loredan procede allacquisto
a San Michiel per andar a Murano []. dal Sanudo, Diarii, cit. [cfr. nota 14], vol. cora: Ozi lorator dil signor turcho, in- dei due terzi della casa da stazio a
M. Sanudo, Diarii, cit., [cfr. nota 14] vol. IV, coll. 186-187, 17 giugno 1505. Il do- sieme col signor Frachasso, andono a ve- SantErmagora sul Canal Grande di pro-
XVII, coll. 181-182: Andrea Loredan cumento stato trascritto da V. Mene- der la casa di sier Andrea Loredan, qual priet dei due zii Bertucci e Marco: Ma-
[] virilmente si portoe et morto da ghin, San Michele in Isola, cit. [cfr. nota era adornata il portego et una camera per nifestum facio ego Bertucius Lauredano
vero patricio. Era in una cassa et fu posto 27], vol. I, p. 316-317, il quale tuttavia excellentia, e li prepar una colation ho- quondam domini Georgii cum meis suc-
in chiexia di San Marcuola []. Fo se- non lo mette in relazione con la figura di norificha. Li piacque assai, et assa altre cessoris quia in Dei et Christi nomine do,
pulto honorifice con assa preti e scuole, Andrea Loredan e con la natura dei rap- persone e zentilhomeni smontoe a veder vendo atque transacto vobis domini An-
e lhonor che si po far a ogni degno se- porti tra questi e i Camaldolesi. laparato. Ibidem, vol. XIV, col. 436. Il 15 dree [] quondam domini Nicolai, in
nator. Erano piate assa, e portato a San maggio 1513 il palazzo viene visitato da specie et tamquam heredibus dicti quon-
Michiel di Muran, e posto in deposito, 29. ASVe, San Michele in Isola, b. 2, tomo Bartolomeo dAlviano e dal suo seguito dam domini Nicolai patris vestri, vestri-
vol far un arca in la capella granda, e las- 2, cc. 27r.- 32r., ibidem, b. 3, c. 189r.- subito dopo il Tesoro di San Marco e la sque successoris cunctam et super totam
sa ducati ... per far la cupola di piombo. 190r; V. Meneghin, San Michele in Isola, Pala dOro. Ibidem, vol. XVI, coll. 250- quandam proprietatem seu proprietatis
Et fo letto il suo testamento. Lassa la ca- cit. [cfr. nota 27], vol. I, pp. 313, 316- 252. Nellambito dei festeggiamenti per partem que est una tercia pars pro indivi-
sa granda a suo nepote Andrea Loredan 320. La copertura in piombo della cap- la cerimonia del Bucintoro del dicembre so unius domus a stacio cum omnibus suis
di sier Alvise conditionata, ma prima la pella grande cui fa riferimento lepigra- 1515 Sanudo riporta di una visita a palaz- habentiis et pertinenciis sita in confinio
sia in vita soa di soa moglie, a la qual las- fe posta sulla parete sinistra della cappel- zo Loredan insieme al palazzo di Zorzi Sancti Hermacore super canale magno
sa ducati 4000 comput la soa dote e tu- la Magnificaque Testvdine Huic Tem- Corner. singolare notare come egli in []. ASVe, Giudici dellEsaminador, Pre-
to il mobele di casa et certa possession plo Addita- risale ad un periodo poste- questo contesto non colga la differenza ces, b. 37, cc. 64r-64v. (4 agosto 1479), do-
[] e fo laudato; et dir cuss, morto riore alla conclusione del cantiere codus- tra i due palazzi il primo allantica e il cumento trascritto in Appendice (n. 1).
con bona et optima fama. siano: la cupola risulta infatti terminata secondo gotico (si tratta ancora della casa Gli altri documenti di compravendita di
nel 1482 ad esclusione del guscio ester- dei Malombra)- che risultano assimilati trovano in Ibidem, b. 39, c. 19v (19 giugno
26. [] El corpo mio volio sia sepulto a no, mentre la decorazione del soffitto tra loro per mole e magnificenza. Ibidem, 1482); b. 43, c. 57r. (3 settembre 1489); b.
San Michiel de Muran in la capella gran- della cappella ultimata nel 1499, come vol. XXI coll. 404, 411; cfr. anche coll. 45, c. 33r (15 settembre 1494). Docu-
da, et che li sia ateso ai frati quanto in una attestato dal rinvenimento di una ciotoli- 253-256. Nel 1520 nel palazzo si tengono menti trascritti in Appendice (nn. 2, 3, 4).
scriptura se contien, che ser con questo na per colori che reca la data 31 luglio alcuni spettacoli delle Compagnie della
per esser cus rimasti dacordo. El dito mio 1499. La cupola costruita con il lascito di Calza. Ibidem, vol. XXVIII, col. 248; nel 37. Nella prima redecima disponibile del
stabille et possesion, da poi la morte dela Andrea Loredan, documentata nelle in- 1530 vi si rappresenta unaltra commedia. 1514, immediatamente dopo la morte di
mia cara consorte, volio la sia de Andrea cisioni, nel 1671 venne incendiata da un Ibidem, vol. LII, col. 601, cfr. anche col. Andrea, la chaxa da statio di San Marcuo-
Loredan del sopraditto Alvixe, conditio- fulmine e sostituita nel 1774 da una co- 603. La rappresentativit di ca Loredan la stimata 100 ducati, mentre nella re-
nada talmente, che la vada de heriede in pertura a spioventi, nonostante le prote- riconosciuta ancora nel 1550, in piena decima del 1537 risulta parzialmente af-
heriede mascholi ad infinitum fino se ne ste del monastero con la famiglia Lore- epoca sansoviniana, quando per ospitare fittata a Piero Badoer, fratello di Maria,
trover, e non se ne trovando nel pi dan che ne manteneva lo iuspatronato. alcuni principi stranieri, viene scelta in- per cento ducati. Nel 1566 alcune parti
proximo, che sia in cha Loredan. [] Et Andrea Loredan non il primo ad inte- sieme ai palazzi del Duca di Ferrara (il del palazzo risultano ancora affittate. Cfr.
volio, che mai la non si possa vender ne ressarsi della cappella maggiore di San Fondaco dei Turchi) e dei Gussoni. ASVe, Dieci Savi sopra le Decime, Dichiara-
inpegnar et segurar dotte, ne far alguna Michele: nel febbraio 1482 un certo Gi- BNM, Mss. It. VII, 519, cit. in M. Luxo- zioni di Decima, 1514, b. 43, cedola 108
obbligation possibille, ma che sempre la rolamo Donato (omonimo dellumanista ro, Il palazzo Vendramin Calergi, cit. [cfr. (documento trascritto in Appendice, n.5);
resti in cha Loredan: ASVe, Notarile Te- Girolamo Donato quondam Antonio) la- nota 10], p. 6. Ibidem, Dichiarazioni di Decima, 1537,
stamenti, Bernardo Zio, b. 1058, ced. 53. sciava nel suo testamento un legato di condizione di Andrea II Loredan q. Alvi-
Una trascrizione parziale del testamento cento ducati doro affinch fosse salesa- 35. Nel 1815 Giovan Antonio Selva, scri- se, Dorsoduro, b. 103; Ibidem, Dichiara-
pubblicata in Olivato e Puppi, Mauro Co- to la cappella granda. Cfr. ASVe, San ve di aver visto incontrastabili documen- zioni di Decima, 1566, Castello n. 1144,
dussi, cit. [cfr. nota 10], p. 222. Esistono Michele in Isola, b. 3, Testamenti 1228- ti recentemente favoritici dalla patrizia riportata anche in BMC, Mss. P.D., 819,
tre copie del documento: ASVe, Notarile 1705, c. 27; M.L. King, Umanesimo e pa- famiglia Vendramin dai quali si deduce fasc. 8. Per unanalisi delle rendite immo-
Testamenti, Bernardo Zio, b. 1058, cedola triziato a Venezia nel Quattrocento, Roma che la fabbrica di palazzo Loredan Ven- biliari a Venezia nel Quattrocento cfr. S.
53, ASVe, Miscell. testamenti, Atti Cesare 1989 (ed. orig. 1986), p. 532. dramin Calergi venne iniziata nel 1481. Connell, Gli artigiani nelledilizia, in Ri-
Ziliolo, Notai Div., b. 29, perg. 3045, e Cicognara, Diedo e Selva, Le fabbriche..., cerche Venete, 2, 1993, pp. 31-92, p. 35.
una trascrizione del 1673 in BNM, Cod. 30. G. Cozzi, Domenico Morosini e il De cit. [cfr. nota 6], vol. I, pp. 127-128. Que- Essendo sottoposto a fidecommesso, il
It. VII 480=7785, c. 197, notaio Alessan- bene instituta republica, in Studi Vene- sti documenti, creduti dispersi, sono stati palazzo non viene mai menzionato nei te-
dro Contarini (probabilmente da mettere ziani, XII, 1970, pp. 405-58, p. 431; cfr. individuati da Loredana Olivato e Lio- stamenti degli eredi Loredan, n nel te-
in relazione allinventario dei beni sotto- anche I. Cervelli, Storiografia e problemi nello Puppi presso lArchivio di Stato di stamento di Maria Badoer. Il testamento
posti a fidecommesso da Andrea Loredan intorno alla vita religiosa e spirituale a Vene- Padova nel fondo privato Valmarana- di Andrea II Loredan q. Alvise, il primo
di Nicol redatto nel 1681 in ASVe, Giu- zia nella prima met del 500, in Studi ve- Vendramin; si tratta infatti di un catastico erede di Andrea Loredan a ereditare lim-
dici di Petizion, Inventari, b. 388). neziani, VII, 1966, pp. 447-476; S. Tra- dei documenti della famiglia Vendramin mobile, non lo nomina. Il testamento di
montin, La cultura monastica del Quattro- Calergi confluiti nellarchivio attraver- Maria Badoer si trova in ASVe, Notarile
27. Su San Michele in Isola cfr. E. Mart- cento dal primo patriarca Lorenzo Giustinia- so Elena Vendramin Calergi vedova Val- Testamenti, Atti Daniel Giordani, b. 569
ne, Veterum scriptorum et monumentorum ni ai camaldolesi Paolo Giustiniani e Pietro marana in cui si trova il regesto degli at- (29 Agosto 1533). Dello stesso documen-
... amplisima collectio, III, Parisiis 1724 Quirini, in Storia della cultura veneta. Dal ti legali compiuti dai proprietari del pa- to esiste una versione pi tarda in ibidem,
(per la corrispondenza relativa alla com- primo Quattrocento al Concilio di Trento, Vi- lazzo Loredan in relazione ai possedi- atti Gio. Batta Padavin, b. 1224, c. 127; e
mittenza delledificio); V. Meneghin, San cenza 1980, vol. 3/I, pp. 431-457. menti di San Marcuola. Nel regesto, in ibidem (copia), b. 1225 II, c. 112. Il testa-
Michele in Isola di Venezia, Venezia 1962; data 1481, riportato lacquisto da parte mento di Andrea II si trova in ASVe, No-
Mc Andrew, Larchitettura veneziana del 31. Priuli, Pretiosi frutti del Maggior Con- di Andrea Loredan dal Magistrato delle tarile Testamenti, Atti Bianco, b. 78, ced.
primo Rinascimento, cit. [cfr. nota 1], pp. siglio, cit. [cfr. nota 25], ad vocem Andrea Cazude per 592 ducati doro di alcuni sta- 24 (in data 28 settembre 1556).

59

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
38. Cfr. la genesi analoga del sansoviniano genio Vassallo, il quale attualmente si sta delle modanature delle basi, ma le colon- 55. Un ulteriore legame con il contesto
palazzo Dolfin, in M. Tafuri, Ricerca del occupando del progetto di restauro della ne sono dotate ognuna di un piedistallo fiorentino testimoniato dalla presenza di
Rinascimento, Torino 1992, pp. 316-327. facciata di palazzo Loredan. autonomo; i risalti della trabeazione so- Michelozzo a Venezia nel 1433-34, il qua-
pra i capitelli e la prosecuzione di tale le lavora alla libreria del convento di San
39. Una prassi analoga documentata per 44. Cfr. Goy, La fabbrica della Ca dOro, scansione nellattico evidenziano lele- Giorgio Maggiore (distrutta nel 1614) e
la fabbrica di Ca del Duca: nello strumen- cit.[cfr. nota 41], pp. 132-134. mento centrale dellordine inquadrante il costruisce una bifora nel nartece di San
to di compravendita tra Marco Corner e il fornice. Marco. Cfr. E. Bassi, I palazzi di Venezia,
duca di Milano si legge che stato fatto 45. Gli studi di riferimento per la prassi Venezia 1976, pp. 94-95. La bifora in que-
un magno fundamento et muro proprio edilizia veneziana sono quelli di S. Con- 51. Questa presenta un architrave a tre stione viene impiegata da Rossellino a
de novo incepto. Cfr. G. Romanelli, Ca nell, Gli artigiani nelledilizia, cit. [cfr. no- fasce inclinate, fregio, e unelaborata cor- Pienza in palazzo Piccolomini, e nel re-
Corner della Ca Granda, Venezia 1993, p. ta 37], e di R. Goy, La fabbrica della Ca nice. Fasce inclinate si trovano nel Batti- stauro di Santo Stefano Rotondo a Roma
66, n. 8. Riguardo a palazzo Loredan, no- dOro, cit. [cfr. nota 41]. Altro riferimen- stero di Firenze (primo ordine interno), a (cfr. un particolare del Ritratto di Francesco
nostante la presenza di una fondamenta, to fondamentale lo studio di R. Verona nella Porta dei Leoni e nellarco Giamberti di Piero di Cosimo, al Rijksmu-
necessariamente la prima operazione da ef- Goldthwaite, The Building of the Strozzi dei Gavi, e nellarco dei Sergi a Pola. La seum di Amsterdam). A Firenze, finestre
fettuare in cantiere deve essere stata quella Palace: the Construction Industry in Renais- cornice composta da una guscia, fascia con questa configurazione si trovano an-
di consolidare la sezione anteriore del ter- sance Florence, in Banks, Palaces and Entre- di dentelli, ovoli alternati a lancette, e che nellentrata del Capitolo del Conven-
reno verso il Canal Grande, su cui avrebbe peneurs in Renaissance Florence, Adershot, mensole alternate a rosette secondo la di- to di San Lorenzo, nella sacrestia della
poggiato la nuova facciata. La fabbrica ri- Hants 1995, pp. 99-193. sposizione dellarco dei Sergi, in cui la Badia Fiesolana, e nella villa di Andrea
sulta infatti costruita seguendo i canoni tra- mensola in corrispondenza dellangolo Pazzi a Montughi (cerchia di Micheloz-
dizionali veneziani: una palificata in pali di 46. ASPd, Archivio Valmarana Vendramin, viene ribattuta a novanta gradi, e sopra zo). Come modello fiorentino si trova
olmo o di larice, e zatterone in tavole di la- b. 3. Vedi supra, nota 35. ancora una conclusione con gocciolatoio inoltre annotata nel codice Atlantico di
rice. La muratura al piano terreno ha uno e gola diritta. Leonardo al f. 295 (1487), e al f. 281 in un
spessore di 70 cm circa, ad esclusione del 47. ASVe, Notarile Atti, notaio MarcAn- progetto per un palazzo mediceo (datato
rivestimento in pietra; tale sezione rimane tonio Figolin, b. 5284, cc. 206r-207r. Do- 52. La conoscenza dellarco di Costanti- 1516-17) e al f. 68 r del codice B. Cfr. C.
costante fino allimposta del solaio del pri- cumento trascritto in appendice (n. 6). no dimostrata secondo Mc Andrew da Pedretti, Leonardo architetto, Milano 1988
mo piano nobile ad una quota di 710 cm Tullio Lombardo nella decorazione del (prima ed. 1978), pp. 21-26.
(valutata dal piano di arrivo dalla scala ver- 48. Lo stesso sistema, per una coabitazio- monumento di Andrea Vendramin (fine
so il Canal Grande). Da tale quota in poi la ne in regime di fraterna documentato anni ottanta-inizio anni novanta), in par- 56. Cfr. M. Ceriana, La Cappella Corner ai
sezione della muratura viene ridotta di cir- ancora a met del 600 in palazzo da Lez- ticolare nei due medaglioni nelle campa- SS. Apostoli, in M. Bulgarelli e M. Ceria-
ca 20 cm e rimane inalterata fino alla cor- ze alla Misericordia. Cfr. S. Mason, Que- te laterali. Una citazione diretta di questo na, Allombra delle volte, Milano 1997, p.
nice di gronda ad unaltezza di 22,43 metri. stioni di buon vicinato: Ca da Lezze e la genere spiegabile attraverso la figura 186, n. 200. Finestre a bifora si trovano
Cfr. S. Ruggiero et al., I materiali lapidei del- Scuola Grande della Misericordia, in Arte del committente, Andrea Vendramin, nello stesso codice a c. 84, dis. 119, e a c.
la facciata di ca Vendramin Calergi, in Le pie- Veneta, 49, 1996, pp. 76-85. Nella ca ambasciatore a Roma alla corte di papa 199. Il codice Ashburnam 1828 Appendi-
tre nellarchitettura: struttura e superfici, Atti dOro la scala esterna viene costruita nel Paolo II. Cfr. Mc Andrew, Larchitettura ce, di provenienza urbinate, contiene di-
del convegno di studi (Bressanone 1991), 1424-25 quando i lavori sono iniziati da veneziana del primo Rinascimento, cit. [cfr. segni autografi di Francesco di Giorgio,
Padova 1992, pp. 739-751. tre anni: R. Goy, La fabbrica della Ca dO- nota 1], pp. 383-388. in corso uno stu- alcuni disegni di bottega dello stesso, e di-
ro, cit. [cfr. nota 41], p. 102, sulla scala dio specifico sulle sculture del fregio di segni dellinizio del XVII secolo di mano
40. Su palazzo Rucellai cfr. Giovanni Ru- esterna della Ca dOro pp. 127-131. Palazzo Loredan da parte di chi scrive. di Muzio Oddi. Cfr. H. Burns, Progetti di
cellai e il suo Zibaldone. A Florentine Patri- Francesco di Giorgio per i Conventi di San
cian and his Palace, London 1981, in part. 49. Gli ordini dei due livelli inferiori so- 53. Lallaccio delle volute si intreccia a Bernardino e di Santa Chiara a Urbino, in
il saggio di B. Preyer, The Rucellai Palace, no sollevati su piedistalli: la prima corni- motivi decorativi: le volute infatti si ap- Studi Bramanteschi, Roma 1974, pp. 293-
pp. 155-228. Secondo la Preyer il palazzo ce corrisponde al pavimento del piano poggiano sopra un piccolo vaso da cui si 311; id., Un disegno architettonico di Alberti
sarebbe frutto di almeno tre diverse cam- nobile e risulta aggettante in modo da so- dipartono rami avvolti in un motivo a e la questione del rapporto tra Brunelleschi e
pagne di lavori: in una prima fase (databi- stenere i balconi, mentre al terzo livello la doppi cerchi affrontati, oppure dal quale Alberti, in Brunelleschi, la sua opera e il suo
le agli anni 1446-47) viene stabilita la di- quota del pavimento corrisponde alla pri- germoglia lo stelo che regge il fiore del- tempo, Atti del Convegno, Firenze 1980,
stribuzione interna e costruita la muratu- ma fascia di architrave della trabeazione labaco, o ancora che regge unaquila ad pp. 105-23; M. Morresi, Francesco di Gior-
ra al rustico; una seconda fase riguarde- sottostante. Lindipendenza della facciata ali spiegate, secondo quel principio di va- gio e Bramante: osservazioni su alcuni disegni
rebbe lintervento di Alberti negli anni dallassetto interno si presenta anche in rietas gi teorizzata da Leon Battista Al- degli Uffizi e della Laurenziana, in Il disegno
1452-55 il quale interviene applicando palazzo Rucellai nel quale i solai dei piani berti nel De Re Aedificatoria. Forme dello di architettura, Atti del Convegno, Milano
una facciata indipendente a cinque cam- interni si trovano al di sotto del livello stesso tipo si trovano nei peducci marti- 1989, pp. 117-125.
pate. La configurazione attuale del palaz- dellarchitrave corrispondente. Cfr. D. niani nel palazzo Ducale di Urbino, e nei
zo con la facciata a sette campate sarebbe Howard, Exterior Orders and Interior capitelli della Canonica di SantAmbro- 57. Il codice risulta compilato tra il 1489
il risultato di una terza fase, posteriore al Planning in Sansovino and Sanmicheli, in gio a Milano (anni 90 del 400), oltre che e il 1535 da Angelo del Cortivo (1462-
progetto albertiano e successiva allacqui- Lemploi des ordres dans larchitecture de la in diversi repertori coevi come il codice 1535), pertegador et desegnador dei
sizione da parte di Giovanni Rucellai di Renaissance, Actes du Colloque tenu di Kassel (a c. 23 v), il codice Destailleur Savi ed Esecutori alle Acque, che fu pro-
altri terreni dopo il 1458. Per una discus- Tours (1986), a cura di J. Guillaume, Pa- di Berlino, e il codice Zichy, a testimonia- prietario del libro, secondo alcune anno-
sione delle ipotesi avanzate degli altri stu- ris 1992, pp. 184-185. La collocazione re della migrazione dei motivi decorativi tazioni poste sul verso della prima pagina.
diosi, tra cui Charles Mack che considera della quota di un solaio in corrisponden- ad opera delle maestranze dei principali Il contenuto del manoscritto rappresenta
la facciata frutto di un unico progetto da- za della trabeazione di un ordine inferio- cantieri. Cfr. A. Bruschi, Bramante archi- la piu antica versione conosciuta del pri-
tato 1461, cfr. ibidem, pp. 179-181. re compare fin dallOspedale degli Inno- tetto, Bari 1969, pp. 685-700; C. Denker, mo trattato di Francesco di Giorgio Mar-
centi e dal palazzo di Parte Guelfa di Bru- I capitelli del Bramante milanese, in La scul- tini, il Saluzziano 148 della Biblioteca
41. R. Goy, La fabbrica della Ca dOro, in nelleschi, ed ripresa da Rossellino in pa- tura decorativa del primo rinascimento, Ro- Reale di Torino. Cfr. M. Azzi Visentini,
Ricerche Venete, 2, 1993, pp. 93-157. lazzo Piccolomini a Pienza, nella facciata ma 1983, pp. 159-178; C. L. Frommel, Il Riflessioni su un inedito trattato di architet-
ad ali del palazzo ducale di Urbino e nel complesso di Santa Maria presso San Satiro e tura: il Codice Zichy della Biblioteca Comu-
42. La conoscenza del modello del Septi- palazzo di Giuliano della Rovere a Savo- lordine architettonico del Bramante lombar- nale di Budapest, in Arte Veneta,
zonium a Venezia documentata in una na. Questa soluzione adottata anche in do, ibidem, pp. 149-158; L. Giordano, Ti- XXIXXX, 1975, pp. 139-145; A. Horvth,
guida di Roma pubblicata a Venezia nel edifici bramanteschi quali palazzo Castel- pologie di capitelli dellet sforzesca: prima ri- Renaissance Architectural Codex of Five
1480: Anonimo, La edifichation de molti lesi, in cui la trabeazione forma il para- cognizione, ibidem, pp. 179-206. Sul codice Hundred Years in Budapest, in Periodica
Pallazi e tempii de Roma, Venetia 1480, in petto delle finestre del piano nobile, nel di Kassel cfr. H. Gnther, Das Studium Polytechnica. Architecture, 30, 1986, 1-
Five Early Guides to Rome and Florence, cortile di Civita Castellana, nel chiostro der antiken Architektur in den Zeichnungen 4, pp. 81-96; R. Feuer-Tth, Un trait
London 1972. Cfr. anche K.M. Swoboda, di Santa Maria della Pace e nel Cortile der Hchrenaissance, Tbingen 1988; sul italien du XVe sicle dans le Codex Zichy de
Rmische und rmanische Palste 1919. Cfr. del Belvedere. Cfr. A. Bruschi, Edifici pri- codice Destailleur di Berlino cfr. L. Budapest, in Le traits darchitecture de la
anche R. Krautheimer, The Carolingian vati di Bramante a Roma, in Palladio, Leoncini, Il codice detto del Mantegna, Ro- Renaissance, Actes du Colloque tenu
Revival of Early Christian Architeture, in ns., 4, 1989, pp. 5-44. p. 23 e 30 a p. 41. ma 1993. Tours (1981), a cura di J. Guillaume, Pa-
Art Bulletin, XXIV, 1942, ora in Archi- A Venezia, nella facciata di palazzo Lan- ris, 1988, pp. 99-113; C. Lewis Kolb, The
tettura sacra paleocristiana e medievale, To- do presente una soluzione analoga, in 54. Scrive Alberti a Matteo de Pasti nel Francesco di Giorgio Material in the Zichy
rino 1993, pp. 151-219, in part. pp. 203- cui il piedistallo dellordine del secondo 1454: le misure et proportioni de pila- Codex, in Journal of the Society of Ar-
212; E. Baldwin Smith, Architectural Sym- livello pu essere letto anche come parte stri tu vedi onde elle nascono: ci, che tu chitectural Historians, XLVII, 1988, 2,
bolism of Imperial Rome and the Middle della trabeazione del livello sottostante. muti, si discorda tutta quella musica. cit. pp. 132-159; M. Mussini, scheda Trattato
Ages, New York 1978, pp. 34-37. in Leon Battista Alberti, LArchitettura di architettura (Codice Zichy), in Francesco
50. Uno schema binato disgiunto ri- (De re aedificatoria), a cura di G. Orlandi, di Giorgio architetto, a cura di M. Tafuri e
43. Queste informazioni provengono da scontrabile nellarco dei Gavi a Verona: il Milano 1966, p. XIII, cfr. anche libro VI, F.P. Fiore, Milano 1994, pp. 390-392; L.
una serie di colloqui con il professor Eu- binato viene sottolineato dalla continuit c. II, p. 446. Leoncini, Il codice detto del Mantegna, cit.

60

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org
[cfr. nota 53], pp. 48-52. di Francesco di Giorgio, in Francesco di Gior- ne aggettante e cadono sul cervello degli cantiere di palazzo Ducale a Urbino co-
gio architetto, cit. [cfr. nota 57], pp. 206- archi divenendo chiavi di volta. nosce il suo momento di maggiore presti-
58. Non mi pare possibile stabilire se 213; 225-226). La stessa modalit si ritro- gio: i disegni del palazzo sono infatti ri-
frutto di un restauro o meno: nella vedu- va nella chiesa di Santa Maria del Calci- 73. Il motivo del pilastro-contrafforte, ar- chiesti da Federico Gonzaga e da Loren-
ta di Jacopo de Barbari si vedono tre fi- naio a Cortona (1484-85), nonch in al- ticolato da un partito di sostegni binati zo il Magnifico. Negli stessi anni Federi-
nestre la cui configurazione non risulta cuni disegni del Codice Saluzziano: ff. 84 posto in sequenza verticale con una nic- co da Montefeltro Capitano della Sere-
molto chiara. A Venezia allo stesso moti- r e v (Santa Maria in Trastevere), f. 93 v. chia si trova anche nel monumento Bar- nissima. Cfr. P. Rotondi, Il palazzo ducale
vo sembrano pi interessati i pittori: esso barigo in Santa Maria della Carit, e nel di Urbino, Urbino 1950, vol. II, p. xxxix.
si trova infatti, in forma pi arcaica, nei 66. M. Trachtenberg, Michelozzo e la Cap- monumento Tron ai Frari. Si trova inol-
disegni di Jacopo Bellini (fogli 55, 57, 67, pella dei Pazzi, in Casabella, 642, 1997, tre registrato nel codice Zichy a c. 51 v 79. Cfr. R. Martinis, Palazzo Lando-Cor-
69, 85 dellAlbum del British Museum) e pp. 57-75. Trachtenberg definisce questo (nicchia-binato-pilastro), e nel codice ner-Spinelli. Nuovi documenti sulla datazio-
nei dipinti di Vettore Carpaccio (Annun- particolare una invenzione polimorfa ti- Ashburnam 1828 Appendice, ff. 148 (sen- ne e la committenza, in Arte Veneta, LV,
ciazione della ca dOro, Sogno di SantOr- picamente michelozzesca, accostandola ad za la nicchia), e 179 (binato di colonne 2000.
sola dellAccademia, Il ritorno degli amba- altri esempi di San Francesco al Bosco, dei con nicchia sovrapposta). Cfr. M. Ceria-
sciatori in Inghilterra allAccademia), tan- chiostri di San Lorenzo e di Santa Croce, na, La Cappella Corner ai SS. Apostoli , cit. 80. Lidentit tra la decorazione dei pila-
to da diventare un elemento di riconosci- e dei capitelli mutanti della lanterna [cfr. nota 56], p. 86, n. 88. Sul monumen- stri dellarco del presbiterio di Santa Ma-
mento delle architetture dipinte di que- della cupola di Santa Maria del Fiore. to Barbarigo cfr. R. Munman, The Last ria dei Miracoli e quella dei pilastri al pia-
stultimo. Work of Antonio Rizzo, in Arte Lombar- no nobile dello scalone di palazzo Ducale
67. Ibidem, p. 65. da, 47-48, 1977, pp. 89-98; A. Markham a Urbino (datato 1474) che implica lu-
59. Una bifora posta sul pianerottolo Schultz, Giovanni Buora lapicida, in Arte so degli stessi cartoni- ha alimentato lipo-
centrale dello scalone codussiano, demo- 68. Si tratta sicuramente di un ordine Lombarda, 65, 1983, pp. 49-72. tesi di un viaggio ad Urbino di Pietro e
lito, della Scuola Grande di San Marco, poich dotato di base. Risulta inoltre in- Tullio Lombardo, datato da Paoletti tra la
registrata in una planimetria del conven- teressante accostare larchitettura delle 74. Antoniazzo Romano scrive il 1 gen- fine del cantiere di San Giobbe e lapertu-
to redatta durante il periodo austriaco nicchie degli altari di San Marco, in cui naio 1491 da Roma a Vicinio Orsini, ra di quello dei Miracoli, ossia intorno al
(BMC, fondo Gherro, 4, tav. II, 2092- tutti gli elementi risultano rilegati allin- committente di Francesco di Giorgio per 1480. Cfr. Rotondi, Il palazzo ducale di Ur-
2093). Cfr. P. Sohm, The Scuola Grande di terno della cavit della nicchia, al foglio la rocca di Compagnano: A questi di bino, cit. [cfr. nota 78], vol. II; e R. Lieber-
San Marco. 1437-1550. The Architecture of 84 v del codice Saluzziano in cui sono passati mastro Francesco mi venne a tro- man, The Church of Santa Maria dei Mira-
a Venetian Lay Confraternity, New York- rappresentate nicchie con elementi rile- vare e mi disse che era tornato da Venetia coli in Venice, New York 1972. Lipotesi di
London 1982, p. 196. Finestre a bifora gati a parete. In modo pi sintetico lo perch haveva comprato tutti quelli colo- un soggiorno urbinate di Pietro non sem-
vengono registrate da Albrecht Drer co- stesso elemento compare nelle nicchie ri che li aveva imposto la Vostra Illustris- bra per strettamente necessaria: i motivi
me elemento veneziano in un disegno di del monumento funebre al doge Nicol sima Signoria. Nel 1491 Francesco a urbinati, soprattutto quelli decorativi, si
pianta e alzati di una casa a Venezia. Cfr. Marcello della fine degli anni settanta, e Venezia, reduce dal soggiorno milanese e diffondono in modo omogeneo in gran
la scheda relativa di P. Carpeggiani, in I nel Tabernacolo dellOlio Santo di Tullio pavese. Il documento riportato in L. parte delle botteghe veneziane dopo la
tempi di Giorgione, cit. [cfr. nota 4], p. 117. Lombardo in Santa Maria dei Miracoli. Borsari, Il castello di Bracciano, Roma met degli anni 80, non costituendo dun-
1895, pp. 22-23. que una cifra esclusiva della bottega dei
60. Si vedano gli esempi della facciata del 69. Cfr. Ceriana, La Cappella Corner ai SS. Lombardo. Ci induce a cercare unalter-
Tempio Malatestiano a Rimini e della Apostoli, cit. [cfr. nota 56], p. 57. 75. Tafuri, Le chiese di Francesco di Giorgio, nativa nel passaggio a Venezia di architet-
cappella Rucellai in San Pancrazio a Fi- cit. [cfr. nota 57], p. 41. ti e scultori del cantiere urbinate, dopo la
renze. Mentre le colonne scanalate nelle 70. Si veda il trattamento dellimposta dispersione delle maestranze di palazzo
architetture di Michelozzo e Rossellino delle nicchie al secondo ordine del monu- 76. Ceriana, La Cappella Corner ai SS. Ducale nel 1482 (data della morte di Fe-
presentano anche la rudentatura, a mento a Giovanni Mocenigo di Tullio Apostoli, cit. [cfr. nota 56], pp. 169-170. derico da Montefeltro). Cfr. B. Jestaz,
quelle albertiane del Tempio Malatestia- Lombardo (1522, forse una memoria di Secondo questa ipotesi sarebbe dunque Lapparition de lordre composite Venise, in
no completamente scanalate che lar- palazzo Loredan ?). possibile che i modi martiniani impiegati Lemploi des ordres..., cit. [cfr. nota 49], pp.
chitetto di palazzo Loredan sembra fare da Codussi possano derivare da un primo 157-168, p. 162. Le ipotesi intorno ad una
riferimento. 71. Sono documentati rapporti tra An- contatto avvenuto forse attraverso dise- presenza di Pietro Lombardo a Urbino
drea Loredan e Agostino Chigi (cfr. su- gni, e in un secondo tempo attraverso il non sono tuttoggi concordi: cfr. F.P. Fio-
61. Visibile negli archi di Tito, di Setti- pra, nota 22) fratello del committente codice Zichy. re, Larchitettura civile di Francesco di Gior-
mio Severo, a Roma, e in quello di Traia- della villa a Le Volte, Mariano. La villa ri- gio, cit. [cfr. nota 49], p. 81, e nota 31 p.
no a Benevento. sulta terminata nel 1505. Cfr. F. P. Fiore, 77. Ritengo emblematico il caso di palaz- 109. La presenza a Venezia di personaggi
Villa Chigi alle Volte 1496-1505, in France- zo Zorzi a San Severo per il quale, da provenienti dalla corte urbinate attesta-
62. Questo elemento avr una grande sco di Giorgio architetto, cit. [cfr. nota 57], Paoletti in poi, la storiografia ha accolto ta anche da Sanudo: fra Giocondo
fortuna presso gli scalpellini. Come ele- pp. 338-355, e id., Larchitettura civile di lattribuzione a Mauro Codussi. Al di l acompagnato nel suo viaggio a Corf da
mento decorativo applicato sulla faccia- Francesco di Giorgio, 102-106. Una spec- della congruenza dei singoli elementi ri- un ingegnere e uomo darme di origine
ta del Fondaco dei Tedeschi a cui viene chiatura che presenta un trattamento si- spetto al catalogo codussiano, risulta a bergamasca, Lattanzio Borghi, in prece-
appeso un cartiglio sorretto da unaquila mile si trova nellordine superiore dellar- mio parere determinante il confronto tra denza al servizio di Guidobaldo da Mon-
ad ali spiegate. Una mensola con abaco co di Augusto a Fano, ma con una forma la natura dellordine a fasce di palazzo tefeltro. Cfr. Sanudo, Diarii, cit. [cfr. nota
curvo si trova inoltre disegnata in un fo- a L rovesciata e non a C. Cfr. R. Weiss, Zorzi e limpiego di questo tipo di ordini 14], vol. VI, coll. 347, 442. La notizia ri-
glio della cerchia di Giovanni Bellini (Uf- Larco di Augusto a Fano, in Italia Medie- da parte di Codussi, che dimostra di non portata in Concina, Fondaci..., cit. [cfr. no-
fizi, 6347 F). vale e Umanistica, 8, 1965, pp. 351-358. perdere mai di vista la gerarchia degli ele- ta 16], p. 179, nota 96.
Sulla riproduzione grafica e scultorea del- menti. Sia in Santa Maria Formosa che in
63. Devo la segnalazione alla gentilezza larco cfr. A. Nesselrath, I libri di disegni di San Giovanni Crisostomo le rilegature 81. Tafuri, Il pubblico e il privato..., cit.[cfr.
del professor Massimo Bulgarelli. antichit. Tentativo di una tipologia, in Me- hanno la funzione di prolungare quote si- nota 1], p. 386.
moria dellantico nellarte italiana, a cura di gnificative dellordine, come limposta
64. Anche se non chiaro se frutto di un S. Settis, vol. III, Torino 1986, pp. 89- dellordine minore oppure il fregio. La 82. Gli affreschi di Giorgione, una figu-
restauro stilistico. La cupola venne re- 152, in part. pp. 102-105. Cfr. anche Ta- parasta angolare di palazzo Zorzi inve- ra di Diligenza e una Prudenza, poste nel
staurata dopo il terremoto del 1688 e al- furi, Le chiese di Francesco di Giorgio, cit. ce continuamente interrotta anche dal portego del palazzo al piano terreno sono,
tri lavori, tra i quali lapertura di altre fi- [cfr. nota 57], p. 55 n. 10. Altri esempi di prolungamento di quote non significati- com noto, perduti. Ne resta una ripro-
nestre nel tamburo della cupola vennero lesene con specchiatura di questo tipo si ve, Cfr. Olivato e Puppi, Mauro Codussi, duzione a stampa dello Zanetti, pubbli-
eseguiti nel 1840. Cfr. Paoletti, Larchitet- trovano a Venezia nelle nicchie del mo- cit. [cfr. nota 10], pp. 183-185; Mc An- cata nel 1760. A. M. Zanetti, Varie pittu-
tura e la scultura ..., cit. [cfr. nota 7], p. numento funebre di Nicol Marcello a drew, Larchitettura veneziana del primo ri- re a fresco de principali Maestri Veneziani,
178. Mensole di questo tipo si trovano San Giovanni e Paolo, in quelle che ac- nascimento, cit. [cfr. nota 1], pp. 272-281. Venezia, 1760, tav. 4. Cfr. T. Pignatti,
anche allinterno di Santa Maria dei Mi- colgono le figure dei guerrieri del monu- Per altri esempi di ordini a fasce si ve- Giorgione, Milano, 1978, pp. 160-161; M.
racoli a sorreggere la cantoria, e nel mo- mento di Pietro Mocenigo; e, in epoca da la chiesa di San Nicol di Castello (di- Gemin e M. Pedrocco, Ca Vendramin
numento a Benedetto Brugnolo (1505) ai decisamente pi tarda, nelle finestre della strutta) di Giorgio Spavento: M. Tafuri, Calergi, cit. [cfr. nota 10]; J. Anderson,
Frari della bottega di Pietro Lombardo. facciata sud del transetto di San Giacomo Venezia e il Rinascimento, cit. [cfr. nota 1], Giorgione, Paris, 1996. Per una discussio-
dellOrio. pp. 46-48. ne del significato iconografico degli af-
65. Si pu vedere nelle architetture urbi- freschi in relazione al palazzo cfr. R.
nati di Francesco: allinterno di San Ber- 72. Secondo Matteo Ceriana, La cappella 78. A carta 30 r del codice Zichy si trova Martinis, C Loredan- Vendramin-Caler-
nardino (cfr. codice Ashburnam 1828 Corner ai SS. Apostoli cit. [cfr. nota 56], scritto Quando andate a urbini diman- gi., cit. [cfr. nota *].
App., c. 124), in palazzo Ducale, nella p. 140, risulta decisivo per orientare date di Francesco di Giorgio da Siena ar-
cappella del Perdono e nella facciata ad ali unattribuzione codussiana della cappella chitectore de cha o di sua butjgca. Lau- 83. Giorgio Vasari, Vite de pi celebri pit-
(1474); e allinterno del Duomo (cfr. la ri- Corner ai SS. Apostoli il trattamento del- tore delliscrizione non stato identifica- tori, scultori, architetti, edizione a cura di
costruzione di Manfredo Tafuri, Le chiese le mensole che sostengono una trabeazio- to. Negli anni 80 del Quattrocento il G. Milanesi, Firenze, 1906, vol. IV, p. 96.

61

10-11|1998-99 Annali di architettura


Rivista del Centro internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza www.cisapalladio.org

You might also like