Professional Documents
Culture Documents
Laboratorio di
Logistica e Supply Chain
di Economia e Commercio
Corso di Laurea in
MARKETING, INTERNAZIONALIZZAZIONE e QUALITA
Lorenzo Benini
0
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Indice pag. 1
Bibliografia pag.110
Vorrei ringraziare tutti gli amici ed i colleghi, che in questi anni mi hanno dato
fiducia seguendo i miei passi incerti di manager, imprenditore e, con presunzione, di
innovatore. Citarli tutti sarebbe impossibile e farei certamente un torto a qualcuno se
tentassi di ricordarmi tutti i nomi di coloro che in questi lunghi anni di professione mi
hanno dato una mano.
Questi appunti, che vorrei soltanto definire un riepilogo delle mie esperienze
professionali in una forma descrittiva, a disposizione dei miei lettori che avranno la
pazienza di scorrerli ed essere anche critici nel giudicarne i contenuti.
La mia gratitudine va anche ai Professori Simone Guercini ed Aldo Burresi che mi
hanno voluto docente allUniversit ed hanno stimolato ed incoraggiato la mia opera
con fiducia e comprensione.
Alle persone a me care, Elena Costanza ed Aurelia, va il mio pensiero per il sostegno
e lamore che mi hanno dato anche quando, per lUniversit, ho rubato tempo al loro
affetto ed al tepore familiare. Al Babbo ed alla Mamma, ai miei cari fratelli, un
ringraziamento per aver contribuito nel cambiarmi da asino matricolato in un
dottore: pur sempre un asino, ma adesso conscio di tutto quello che non sa e che
invece vorrebbe sapere.
2
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
CAPITOLO 1
3
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
4
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
5
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
6
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
7
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
8
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
9
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
10
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
11
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Ma la storia non finita qui. Negli Stati Uniti degli anni 60 dello scorso
secolo, una scuola di pensiero prevalente nellambito del marketing
recitava: produci bene, vendi bene e qualsiasi idiota sar in grado di
distribuire il prodotto sul mercato. Non ho idea se tutto ci fosse vero
relativamente al tempo in cui questa frase veniva riportata sui testi di
marketing, ma se ribaltiamo il concetto allItalia della fine degli anni 70
possiamo gi definire quella frase non soltanto falsa, ma addirittura
pericolosa. Noi vediamo che il cliente finale si fatto sempre pi attento
alla disponibilit del prodotto nel momento stesso in cui il bisogno di
averlo si crea, abbiamo visto che progressivamente i negozianti non hanno
potuto pi permettersi scorte perch i costi finanziari connessi sono
insostenibili, le stesse aziende produttrici hanno cominciato a produrre pi
sullordine e non per il magazzino non soltanto per i costi finanziari
connessi, ma anche e soprattutto perch un prodotto che venduto oggi
non detto che si venda domani. Velocit e precisione sono diventate
sempre pi necessarie. Generalmente ci sono alcuni mercati ad alto livello
di competitivit dove il primo che arriva con il prodotto quello che
vender: non ammesso arrivare, se non secondi, terzi o quarti. Si rischia
un flop di mercato a cui lazienda non sempre riesce a sopravvivere. Ma
non soltanto una questione di velocit, ma anche di metodo e forma di
come rendere disponibile il prodotto, di eliminare gli errori, di gestire
fisicamente una gamma di prodotto sempre pi vasta.
Quindi non basta soltanto produrre bene e vendere bene, ma anche e
soprattutto fare in modo che siano ottimizzati gli aspetti intrinseci del
prodotto, si valorizzi lazione di vendita ed in ultimo, ma non meno
importante, si aumenti il valore percepito del prodotto attraverso un
puntuale ed efficiente sistema distributivo: produrre bene, vendere bene,
12
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
13
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
14
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Non pretendo di aver analizzato tutto il quadro motivazionale che sta alla
base della Globalizzazione, ma lo scenario banalmente sotto gli occhi di
tutti. Le fattispecie descritte possono far riflettere. Ai fini di questo lavoro
a noi interessano le conseguenze sui comportamenti dei mercati e delle
imprese che possono essere influenzate in maniera variabile dalle diverse
motivazioni.
E comunque sullaumento della competitivit e sul cambiamento della
natura dei competitori che ci dobbiamo concentrare; non pi soltanto la
qualit intrinseca del prodotto, ma il suo costo di produzione ad essere
lago della bilancia del successo dellimpresa, senza dimenticare la
tempestivit della sua presenza sul mercato. Competere con un prodotto
fabbricato in un paese a bassi costi di produzione una sfida difficile da
vincere; parimenti sfruttare le opportunit di trasferire fasi produttive in
paesi a pi basso costo di produzione unopportunit che ogni impresa
tenuta a valutare. E pura demagogia affermare che non si deve andare a
produrre nel Far East (dove si ottengono costi di produzione inferiori) e
che si deve invece mantenere le produzioni nel paese di appartenenza
dellimpresa; sostenerlo con serie motivazioni impossibile. Nessuno
disponibile a rinunciare a prezzi pi bassi: ci vero per il consumatore
finale come per il consumatore industriale.
Scansiamo per i commenti e concentriamoci sul risultato: lazienda ha
bisogno di ottimizzare i costi del proprio processo produttivo,
possibilmente mantenendo gli standard qualitativi del prodotto e
stabilizzando i propri risultati economici, nel rispetto delle necessit
temporali. Questo significa cercare di essere competitivi e siamo arrivati
15
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
alla tesi stessa di questo lavoro; limpresa deve essere adesso orientata al
mercato, forte nel suo aspetto distributivo e ottimizzata nel proprio
processo produttivo: siamo allAzienda della Quarta Ondata, la Supply
Chain Oriented (o Global Oriented).
16
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
17
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
18
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
CAPITOLO 2
MAKE OR BUY?
19
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
20
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
21
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
22
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
23
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
24
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
25
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
P1
26
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
27
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
28
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
29
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
30
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
31
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
32
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
33
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
CAPITOLO 3
LA SUPPLY CHAIN
34
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
3.1 Introduzione
35
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Anche se, ormai da molti anni, opinione comune nella realt aziendale
che il consumatore sia il soggetto fondamentale verso cui orientare
lattivit allinterno dellimpresa, oggi questa idea si rafforzata. Ci
troviamo dinanzi un cliente sempre pi esigente che non ricerca solo la
qualit del prodotto, ma anche che questo giunga al momento giusto, al
posto giusto e ad un prezzo competitivo.
Oggi il cliente non pi visto come un insieme di bisogni da soddisfare
ma come un singolo individuo da attrarre e poi fidelizzare. Infatti, il fattore
critico di successo dei nuovi mercati, non pi semplicemente acquisire
pi alte percentuali di quote di mercato, ma soprattutto essere capace di
trattenere la clientela (non solo quella finale ma anche quella intermedia,
alla quale il Supply Chain Management deve dare efficienza e servizio)
fornendole non solo la gamma di prodotti che desidera ma anche
lassistenza e i servizi che questi richiedono.
In tale quadro di riferimento, caratterizzato da fenomeni quali la
compressione dei tempi di risposta, lincremento della frequenza delle
consegne o laumento esponenziale della gamma dei prodotti offerti, la
logistica e la gestione dei servizi ad essa connessi, acquistano una valenza
diversa, maggiormente orientata alla soddisfazione del cliente intermedio
(cio interno al processo) e finale, divenendo da semplice centro di costo
ad elemento strategico, integrante il sistema di offerta dellimpresa.
Da sempre si sa che la qualit e costi contenuti sono le caratteristiche
imprescindibili di competizione per qualsiasi prodotto, sono cio quelle
caratteristiche determinanti che ogni prodotto deve possedere e che
costituiscono la base che garantisce la vendita per lazienda. Ma la qualit
e i costi vanno relazionati ad altri aspetti che giocano un ruolo
determinante nel mercato e che sono riconducibili, oggi sempre pi, alla
logistica e al servizio. Questo concetto pu essere qui riassunto nella
seguente affermazione: la gestione della Supply Chain deve ottenere il
prodotto che serve, nella quantit che serve, nel luogo in cui serve, al
momento in cui serve, con i costi proporzionati al livello di servizio
prestato.
Le cose sono cambiate: la centralit del cliente e la creazione di valore per
lo stesso non influenzano solo, per quanto in modo determinante, le attivit
di marketing; e le attivit di marketing non sono le sole deputate al
raggiungimento di questo obiettivo. Le aziende di oggi devono capire che
una performance ottimale della Supply Chain conferma ed alimenta la
bont dellazione di marketing.
36
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
37
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
La Supply Chain
38
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
39
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
40
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
41
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
42
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
43
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
44
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Come prima, queste decisioni hanno un forte impatto sui redditi, sui costi e
sul livello di servizio al cliente offerto dallimpresa. Da un punto di vista
pi operativo tali decisioni si concentrano sui dettagli dei programmi di
produzione, dalla creazione della distinta base, alla gestione dei
macchinari fino al mantenimento delle attrezzature. In particolare sar
necessario definire:
? dimensionamento del fabbisogno di capacit produttiva interna;
? dimensionamento del fabbisogno di capacit esterna;
? dimensionamento della manodopera necessaria;
? analisi di mercato finalizzate alla previsione di eventuali contratti
periodici di fornitura;
? analisi, pianificazione e realizzazione di interventi di manutenzione
ordinari, critici e straordinari;
? analisi, pianificazione, acquisto ed implementazione di nuovi
impianti ed attrezzature tecnologiche.
Queste decisioni vengono prese con lo scopo di incrementare la flessibilit
dellintero sistema produttivo in modo da rispondere in maniera adeguata
alle richieste dei mercati. Il tutto tenendo presente che un programma di
produzione per essere considerato tecnicamente valido deve essere
efficace, attendibile, tecnicamente realizzabile ed economicamente valido,
ma comunque suscettibile di eventuali modifiche.
45
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
46
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
tra gli obbiettivi posti, la perfetta integrazione tra strategie e tattiche sono
la strada per il successo.
47
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
48
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
49
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
50
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
51
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
52
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
CAPITOLO 4
LA LOGISTICA
53
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Ogni volta che nella vita comune, ma anche nelle relazioni professionali
nellambito del mondo economico, si parla di logistica, la comprensione di
questa parola suscita spesso negli operatori le interpretazioni pi bizzarre.
Tutto dipende, come abbiamo visto, dai cambiamenti profondi e
dallevoluzione dellambito di applicazione della materia; in Italia poi
questi cambiamenti sono avvenuti in maniera compressa e disordinata. Le
tecniche operative sono cresciute e si sono modificate direttamente sul
campo senza che fossero supportate dalla crescita di una vera e propria
scuola di pensiero che ne tracciasse le linee guida e ne raccogliesse
teoricamente le tecniche e traducesse lesperienza in modelli di
comportamento.
Al contrario, nei paesi a cultura industriale pi datata, nei paesi
anglosassoni ad esempio, la logistica vanta ormai scuole vere e proprie
dove il mestiere insegnato secondo leggi e tecniche ormai consolidate
anche se in via di continua evoluzione. Nel nostro paese invece si
continua, specialmente a livello accademico, a non saper inquadrare
lambito di appartenenza delle tecniche che compongono la logistica: sono
operazioni destinate agli ingegneri? Sono comportamenti economicamente
rilevanti e quindi destinati a uomini con cultura economica? Sono sussidi
alla filiera industriale o a quella distributiva? E una componente del
marketing o della produzione? Oppure, un insieme di comportamenti
minori e di contorno che possono essere gestiti da personale che viene dal
basso?
Alla luce di tutti questi dubbi bene fare immediatamente chiarezza prima
ancora di addentrarsi nella descrizione delle tecniche, delle responsabilit e
degli ambiti di azione.
Al giorno doggi la logistica deve essere considerata come una vera e
propria branca aziendale, un sistema nervoso su cui il cervello del
soggetto economico instrada i propri ordini per la gestione dei flussi fisici
della propria Supply Chain.
Se abbiamo ben inquadrato il problema la logistica adesso pu essere
affrontata per quello che realmente, quindi come una branca aziendale
dove non si adattano ne ingegneri ne economisti, ma soltanto logistici
formati ad una scuola di pensiero e tecnica completamente indipendenti da
concetti di specializzazione di nicchia. Ma nel bagaglio tecnico di ogni
buon studente in discipline economiche che si avvia ad essere un pezzo
54
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Permettete adesso un tributo alla mia passione per la storia. Molto spesso
una delle interpretazioni che viene data alla logistica inquadra questa
tecnica come sussidio allarte militare. Questo concetto, seppur riduttivo,
assolutamente vero. La logistica nasce come settore organizzato proprio
nellambito militare; nel 1836 il generale francese De Jomini la definisce
come lapplicazione pratica dellarte di muovere le truppe, ma ancor
prima nellesercito napoleonico nasce il ruolo di Maresciallo Generale
della Logistica.
Quando le tecniche militari si evolvono da scontri semi-cavallereschi
delluomo contro uomo a scontri organizzati a distanza a causa
dellevoluzione delle armi da fuoco, la logistica diventa un fattore
fondamentale per la vittoria finale. Per semplicit si pensi a quali difficolt
dovevano incontrare le truppe, allora formate da decine di migliaia di
uomini raggruppati, nel garantirsi i rifornimenti non soltanto di armi e
munizioni, ma di generi alimentari e di prima sussistenza. Gli insuccessi
delle campagne napoleoniche dEgitto e Russia furono dovuti
principalmente a malfunzionamenti nel regime di rifornimento ed al
mancato arrivo delle giuste armi sui luoghi degli scontri. La logistica
nellarte militare quindi da considerarsi quello strumento atto a garantire
alla totalit delle forze in campo ladeguato rifornimento in termini di
armi, munizioni, generi di sussistenza ed allo spostamento da luogo a
luogo di truppe.
Si tenga quindi presente fin da adesso questo concetto fondamentale:
attraverso lefficienza logistica si riesce a rifornire materialmente
lutilizzatore finale dello strumento giusto nel giusto momento.
I pi grandi eserciti del passato, da quello macedone alle legioni romane,
mai hanno potuto fare a meno della logistica. Caio Giulio Cesare, Augusto,
Traiano dedicano molte delle loro risorse intellettuali allorganizzazione
logistica dei propri eserciti.
55
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Come ama dire uno dei grandi padri della logistica italiana, nessuno ha
mai vinto una guerra perch aveva una logistica molto forte. In compenso
molti lhanno persa perch avevano una logistica molto al di sotto delle
loro ambizioni (o necessit ndr) ....la stessa cosa si pu dire per le
aziende industriali e commerciali, che in questo momento sono in piena
evoluzione, nel tentativo di riposizionarsi su uno scenario fortemente
mutevole e dai contorni ancora indefiniti (Giovanni Leonida).
Ma rapportandosi appunto alluniverso economico e pi propriamente
aziendale, proviamo a definire la logistica secondo quanto il suo
significato moderno ci suggerisce.
LAILOG (Associazione Italiana di Logistica) la definisce come
linsieme delle attivit organizzative, gestionali e strategiche che
governano nellazienda i flussi dei materiali dallacquisto delle materie
56
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
prime presso i fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti ed al
servizio post-vendita.
Nel 1998 il Council of Logistics Management (una organizzazione, come
lAILOG, che riunisce i manager che fanno logistica) si esprimeva in
questi termini: la logistica quella parte della supply chain (processo di
produzione e distribuzione aziendale) che programma, gestisce e controlla
in maniera efficiente ed efficace il flusso di beni e servizi e delle relative
informazioni dal punto di origine al punto del consumo con lobiettivo di
soddisfare le richieste del cliente.
Una definizione forse pi dedicata agli addetti ai lavori e che a prima vista
pu sembrare semplicistica e riduttiva, ma che ne racchiude il vero
significato, quella data da Gianfranco Vignati che ha visto e guidato,
dallalto della sua esperienza, il percorso evolutivo della tecnica logistica
in Italia e nel mondo. Egli la descrive come linsieme delle attivit svolte
per ottenere il prodotto che serve, nella quantit che serve, nel luogo
dove serve, al momento in cui serve, con i costi proporzionati al livello di
servizio prestato. Invito a tenere bene a mente i concetti espressi da
questa definizione quali Prodotto, Quantit, Luogo, Momento, Costi,
(PRO.QUA.LU.MO.CO.) perch sono i capisaldi a cui si informa la
tecnica logistica in qualsiasi ambito produttivo/distributivo essa venga
trattata.
Come si pu leggere da una riflessione approfondita su queste tre
definizioni, in tutti i casi sembra che il concetto sia molto chiaro: dunque,
siamo arrivati ad una definizione, almeno teorica della logistica.
Vorrei riportare allo scopo di onorare un gruppo di professionisti della
logistica, persone che ogni giorno si trovano a gestire le problematiche
della logistica aziendale, quanto scaturito in sintesi dai tanti incontri avuti
a livello professionale: la logistica comprende tutta quella serie di
operazioni di movimentazione, trasporto, stoccaggio, conservazione e
ultimo miglioramento del prodotto dalle origini della materia prima
alla sua distribuzione sui mercati fisici e punti di fruizione, passando
per le fasi di trasformazione industriale, interne ed esterne, acquisto di
semilavorati, nel rispetto degli obiettivi economici e di servizio che
lazienda ha posto.
C solo da dire che in fondo alla catena c loggetto di tutti gli sforzi
aziendali: il cliente che attende il prodotto che per arrivare al termine del
percorso abbisogna di un numero importante di passaggi e trasformazioni.
Chi si occupa di garantire che tali passaggi e trasformazioni abbiano un
57
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
58
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
59
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
60
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
61
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
LORGANIZZAZIONE
DELLAZIENDA
Logistica Primaria
Logistica Industriale Logistica Fine
Fornitori Compon.
Reverse Logistics
Scorte Prod. Finito
Proc. In Outsourcing
Prep. Ordini Clienti
Scorte S/L-Compon.
Distrib. Fisica
Controlli Qualit
Spec. Packages
Ricondizionamenti
End of Line
62
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Abbiamo quindi una situazione produttiva in cui ogni singolo fattore deve
essere reperito in paesi lontani come nellazienda della porta accanto. La
combinazione della presenza allinterno dei magazzini di tutte le materie
prime necessarie alla produzione compito del dipartimento di Logistica
Primaria; di concerto con la Direzione della Produzione, con quella degli
Acquisti e con il dipartimento di Logistica Industriale, la Logistica
Primaria si occupa di garantire la presenza istantanea delle materie prime
necessarie al ciclo di produzione stessa; sono escluse le componenti ed i
semi-lavorati reperiti esternamente, in quanto non considerate strettamente
materie prime, che sono sotto la responsabilit della Logistica Industriale.
Con materia prima si intende tutto ci che viene avviato ad un processo di
trasformazione pratico, mentre il semi-lavorato e la componentistica sono
quei materiali assemblati sul prodotto e che quindi non abbisognano di
trasformazione.
Il continuo contatto dei fornitori, il controllo dei purchase orders, delle
loro scadenze e delle condizioni lattivit principale; questo
dipartimento, in quanto servizio aziendale, deve offrire ai fornitori il
massimo della flessibilit, ma deve anche controllare che tutte le
condizioni di fornitura siano soddisfatte.
Il dipartimento di Logistica Primaria spesso sovrapposto o inglobato da
alcuni autori nella Logistica Industriale; c molto da condividere su
questo punto di vista dato che questultimo responsabile della gestione
della programmazione della produzione. E comunque essenziale ricordare
che la funzione dispositiva verso i fornitori di materia prima vitale
rispetto al corretto funzionamento del ciclo produttivo, quindi in molte
aziende la Logistica Primaria agisce con propria autonomia.
Nello schema grafico si potr notare che la funzione ha
uninterconnessione con luffico Trasporti ed in particolare con coloro che
si occupano dei trasporti Industriali o Primari. Lorganizzazione dei
trasporti senzaltro vitale: il lead time tra la presa e larrivo delle merci,
che quasi sempre supera lo stretto giro di posta, deve essere ben presente
alla Logistica Primaria per riuscire a calcolare quando la merce pu essere
disponibile.
Deve quindi notificare allufficio Trasporti Industriali la necessit del ritiro
delle merci sempre con il giusto anticipo rispetto alla data in cui la merce
sar necessaria per il ciclo produttivo; a titolo esemplificativo riportiamo
63
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Note: rocche barcodizzate con codice MANINTER, sui cartoni deve essere indicato codice
fornitore e codice MANINTER con relativo barcode.
un purchase order, visibile qui sopra, che la Logistica Industriale passa alla
Logistica Primaria. Si potr notare che la data presunta di disponibilit
della merce a magazzino di appena 2 giorni in anticipo rispetto alla data
richiesta dalla pianificazione della produzione. Questo significa che
compito della Logistica Primaria il verificare in continuo il lead time di
produzione con continui aggiornamenti fatti con il fornitore di Hong Kong.
Nel caso di ritardi di produzione da parte del fornitore che farebbero
slittare la data di arrivo in magazzino, la decisione della Logistica Primaria
sarebbe quella di cambiare mezzo di trasporto da navale in aereo che ha
dei tempi molto pi brevi ma costi superiori; questultimi, attraverso la
mediazione, sarebbero assorbiti dal fornitore.
Il servizio svolto da questo settore della logistica principalmente rivolto
verso lesterno, verso il controllo dei fornitori.
65
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
66
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
67
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
68
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
69
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
70
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
71
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Qualunque sia la ragione per cui si costretti a ritirare merce dai punti
vendita, questo apporter nuovo lavoro in termine di gestione: i prodotti
rientrati dovranno essere selezionati, ne dovr essere controllata la qualit,
il confezionamento, la vendibilit per ulteriori operazioni distributive.
Un altro aspetto fondamentale della funzione distributiva sta
nellottimizzazione del package di spedizione; ricordiamo sempre che un
obiettivo della logistica rappresentato dalla riduzione dei costi, o meglio,
dalla loro efficienza rispetto al servizio prestato (o viceversa).
72
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
73
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Nei compiti del Supply Chain Management rientra la gestione dei trasporti
ed in generale della movimentazione del prodotto a qualsiasi livello della
filiera produttiva; la Logistica, nel suo concetto generale, comprende
appunto le funzioni di movimentazione e conservazione del prodotto. Con
levoluzione delle complessit operative legate alla Supply Chain, la
funzione di pianificazione dei trasporti divenuta una parte molto
qualificate del servizio.
Nello schema dellorganizzazione della direzione Logistica, il
dipartimento dei Trasporti rappresenta il legame logico di movimento tra
le diverse funzioni logistiche.
In particolare lufficio trasporti accomuna due diversi interessi che fanno
capo rispettivamente al ciclo di produzione, primario-industriale-di fine
linea, ed al ciclo distributivo: possiamo fissare il prodotto finito come lo
spartiacque. Il vantaggio di fare capo ad una sola responsabilit sta nella
possibilit di realizzare importanti economie di costo sfruttando gli stessi
mezzi di trasporto sia per il ciclo industriale che per il ciclo distributivo,
ove possibile, e di avere un miglior potere contrattuale nei confronti di
eventuali vettori terzi.
I trasporti industriali o primari muoveranno masse critiche di merci
abbastanza importanti dal punto di vista quantitativo e/o di volume, senza
dimenticare i piccoli trasporti urgenti ed espressistica; la distribuzione
fisica del prodotto gestir invece un tipo di trasporto abbastanza
parcellizzato, fatto solitamente di piccole partite, o in assoluto, partite
inferiori di peso e/o volume ad un tipico trasporto industriale, almeno per
quanto riguarda beni di largo consumo. Normalmente, in base alla
divisione che abbiamo fatto della funzione di trasporto, ci sono due diverse
figure che si occupano delle branche: colui che segue i trasporti di tipo
primario ed industriale pi rivolto ai grandi noli ed ai lunghi spostamenti
con una particolare attenzione alle esigenze del ciclo industriale; il
Distribution Manager, che invece segue la movimentazione del prodotto
74
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
76
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
FLUSSO MATERIALI
SUPPLY CHAIN
P0
P1 P7 Pn-1 Pn
Customer Feedback
S = An = A0 + A1+ A2 + A3 + A4 + + An-1+An
dove An lapporto di valore aggiunto che ogni agente della Supply Chain
da al prodotto. Questo apporto di valore aggiunto, per ciascun ASC ,
risulta essere direttamente proporzionale al valore della propria efficienza,
nonch al valore dellefficienza/efficacia della gestione della SC, data
lelevata interconnessione e dipendenza su cui si basano i legami tra i
diversi anelli della catena. Cos avremo:
e quindi:
78
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
dove EP1 fino a EPn indica il valore dellefficienza di ogni singolo agente
(ad es: EP0 il valore dellefficienza dellattore zero, valore dipendente dal
proprio grado di flessibilit produttiva e organizzativa; dal proprio lead
time di fornitura, ovvero il tempo che intercorre tra la richiesta di fornitura
e la consegna del materiale al magazzino; dal proprio grado di affidabilit,
in termini di puntualit di consegna, rispetto delle quantit confermate al
clienti etc.), e M rappresenta lefficienza/efficacia dovuta alla gestione
della SC ( dipendente quindi dalla gestione delle relazioni tra i diversi
agenti, dalla capacit di supervisionare la fluidit dellintera SC, dalla
corretta e tempestiva analisi delle informazioni condivise allinterno della
SC, dalla puntualit ed attendibilit dei mezzi di movimentazione e
stoccaggio in uso etc.). La formula soprastante esprime lEquazione del
Valore Percepito nella sua estensione completa.
Dalla formula completa risulta evidente come leventuale gestione
scorretta della SC vada ad influire in maniera importante sulla
performance dellintero processo, che risulter ridotta, se non addirittura
negativa, andando cos a discriminare e a togliere valore allo stesso
prodotto fisico. E quindi facile dedurre quanto sia importante costruire ed
ottimizzare i legami ed il coordinamento tra i diversi agenti, cos come
facile capire perch tutti i partner della SC hanno interesse a rinforzarsi a
vicenda.
Oggi le organizzazioni devono comprendere che, quando trattano con altri
partners allinterno della SC, il loro successo legato a quello degli altri. I
manager delle imprese appartenenti alla SC devono interessarsi del
successo dei propri partners, per rendere competitivo lintero sistema.
Questo perch, massimizzare le prestazioni di un reparto o di una funzione
soltanto, pu portare a non ottimizzare le prestazioni dellintera
organizzazione. Ma come fare a massimizzare la prestazione globale?
Migliorando lorganizzazione e la gestione manageriale interna di ogni
singolo ASC, ma soprattutto migliorando i rapporti tra i vari ASC,
seguendo un insieme comune di principi, strategie, politiche, indicatori di
prestazione. Solo questo consentir di incrementare lefficienza e
lefficacia della gestione globale della SC, e di conseguenza di migliorare
la competitivit allinterno del proprio mercato di riferimento.
Il problema per sta nelle possibilit del SCM e nei suoi limiti. Il SCM
arriva fino al cliente di canale, non pi in l. Ma qui che entra in gioco il
CRM che , grazie al costante contatto con il cliente finale, trae
informazioni preziose per il funzionamento della catena del valore,
79
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
80
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Nel selezionare il personale che opera nella Supply Chain si deve sempre
tener presente delle categorie di lavoratori, senza nulla togliere alle qualit
che ognuno pu avere; ma chi opera nella SC deve avere delle qualit
particolari che probabilmente non sono richieste ed adeguate per altri ruoli.
Proprio perch la Supply Chain non riducibile ad un modello
matematico, limprevisto dietro langolo, il problema da risolvere,
piccolo o grande che sia, il pane quotidiano.
Ad esempio; per esperienza io ripartisco i collaboratori nelle seguenti
categorie imperniate sulla possibilit di risoluzione dellimprevisto, del
problema:
? Creatori di problemi; Sono coloro che per impreparazione, mala
volont o pi spesso, per superficialit, finiscono per creare problemi
e quindi svilire il valore dellorganizzazione. Si limitano ad accettare
il problema senza creare soluzioni ed anzi spesso creano un effetto a
catena con la sotto-creazione di problematiche ulteriori. Rientrano in
questa categoria anche coloro che per mancanza di umilt non sanno
accettare consigli e soluzioni dai collaboratori o da altri enti: il
vizio tipico di moltissimi Manager, anche di alto livello. La tendenza
spesso quella di occultare il problema.
? Portatori di problemi; Sono coloro che di fronte al problema, di
qualsiasi tipo, per indecisione o timidezza, o forse per
impreparazione di fondo, scaricano il problema sulla scrivania del
diretto superiore, o di un collega, fornitore o elemento componente la
catena logica. Sono perniciosi perch la soluzione del problema trova
in loro un ostacolo insormontabile ed i tempi si allungano. Se non
riescono a scaricare il problema spesso ricorrono, come i Creatori
di Problemi, al suo occultamento.
? I Puntigliosi; di fronte al problema, di qualsiasi tipo, essi tendono a
crearsi le motivazioni tecniche a loro difesa: tendenzialmente non
affrontano il problema, ma sprecano risorse, tempo ed energia alla
ricerca della lista delle scuse da portare. Anche qualora portino una
soluzione la correderanno di tutte le motivazioni possibili per
scusarne un eventuale fallimento.
? Gli Attivi Secondi (su problemi di livello secondario); persone di
buona volont che si pongono positivamente di fronte al problema,
ma sanno trovare solo le soluzione pi facili, ovvie. Da questo skill
si pone il livello minimo di percezione della soluzione richiesto ad
81
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
82
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
83
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
CAPITOLO 5
I TRASPORTI
84
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
I Trasporti di Superficie:
? Nel Trasporto Marittimo automatico pensare alle grandi navi trans-
oceaniche che spostano migliaia di unit di carico da un continente
allaltro, ma la tipologia di navi da trasporto variegata e si uniforma
alla particolare tipologia di prodotto da trasportare. Questo tipo di
trasporto molto vantaggioso dal punto di vista dei costi, ma
penalizzante per la velocit relativa molto bassa. Ricorderemo queste
tipologie:
? Navi Porta-Container cio adibite al trasporto di container di misure
standard (20/40/40 gran volume) anche se di diverso approccio
del vano di carico e diversa metodologia di carico
? Navi Petroliere, adibite al trasporto di petrolio greggio o
sottoprodotti di raffinazione quali benzina, kerosene, gasolio, bunker,
nafta
? Navi Metaniere, per il trasporto di gas liquefatti.
? Navi Gasiere, adibite al trasporto di gas volatili.
85
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
86
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
87
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
5.2 Il Carico
88
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
89
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
MASTER
INNER
PEZZO
BASE UDC
90
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Se ogni pezzo pesa 150 grammi, avremo una UDC del peso totale di 288
chilogrammi che rappresenta un rapporto peso volume pari a (1 m3:150
chilogrammi).
Lesempio precedente potrebbe apparire come un semplice calcolo
aritmetico, ma non lo ; limpatto del costo del trasporto, qualora anche
una delle misure descritte dovesse cambiare, pu essere devastante ai fini
della creazione della stratificazione del costo, quindi del prezzo di vendita,
quindi della competitivit del prodotto sul mercato, senza contare che pi
la UDC pulita e rientra nelle misure eurostandard, pi la sua
movimentazione facile e veloce (e quindi meno costosa).
La movimentazione dellEuropallet, come tutte le unit consimili, facile
e veloce ed ormai tutto il mondo si va conformando a questo standard;
certo che per quanto riguarda lo stivaggio dei box container non sempre
conveniente usarli e spesso conviene caricare i cartoni sfusi: con questo
sistema si guadagna spazio (pari circa al pallet fisico che unitariamente
cuba 0,096 m3), ma i tempi di carico e scarico sono sensibilmente pi
lunghi. Nellesempio appena fatto ogni europallet occupa lo spazio pari a
96 pezzi (0,096/0,001).
91
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
92
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Negli anni sessanta del ventesimo secolo si assiste ad una vera e propria
rivoluzione nel mondo del trasporto: da un concetto multimodale, cio una
sequenza di trasporti monomodali fra un nodo e laltro, il trasporto
diventa intermodale, cio trasferire lintera unit di carico da un mezzo di
trasporto allaltro (e quindi da una modalit di trasporto ad unaltra).
Loriginalit della nuova tecnica di trasporto consiste nella sua attitudine a
coniugare pi modalit di trasporto senza rotture di carico. In questa fase,
93
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
94
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
95
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Transit Point. Nel sistema dei trasporti lo poker colui che consegna il
prodotto finito al punto vendita-mercato.
Ferrovia
96
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
CAPITOLO 6
I NUOVI ORIENTAMENTI:
SUPERARE LA QUARTA ONDATA?
97
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
98
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
99
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
100
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
101
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
102
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
103
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
104
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
105
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
106
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
107
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
aziende senza mura avanzate che offrono i propri servizi nellambito del
prodotto e della sua gestione; i clienti di questo tipo di aziende hanno a
disposizione il massimo della variabilizzazione dei costi, della flessibilit
dellimpresa, della velocit di risposta alle sollecitazioni.
Da quanto sopra descritto si desume che una RT&L deve essere in grado
di surrogare completamente allazienda cliente nelle sue funzioni chiave:
per far questo deve offrire il massimo nellorizzonte delle possibilit di
reperimento del prodotto, pertanto essa deve essere pronta a reperire il
prodotto ovunque esso presenti le migliori condizioni ed a gestirne la SC.
Teoricamente significa essere presente su tutti i mercati produttivi
possibili, ma questo per il momento molto difficile, ma non impossibile
da realizzare. Quando si parla di prodotto si intende la fase di ultima
offerta al cliente: una RT&L deve essere pronta a costruire una SC anche
non nellottica di estreme buy, quindi make oriented, se questa la strada
per il raggiungimento del risultato.
Ecco quindi un quadro riassuntivo delle caratteristiche di una RT&L:
? Alta propensione e professionalit al Product Management
? Profonda conoscenza dei mercati produttivi
? Massima presenza sul territorio in termine di terminali di raccolta di
informazione
? Propensione massima alla comunicazione tra diversi terminali
? Profonda conoscenza delle metodologie produttive e dei processi di
industrializzazione
? Padronanza nei sistemi di Supply Chain Management
? Presenza diretta per il controllo della produzione e della qualit.
? Gestione di terminali fisici per la Logistica Fine
Probabilmente si potrebbe pensare che una RT&L potrebbe essere in grado
di gestire qualsiasi tipo di prodotto: teoricamente questo vero, ma la
tuttologia non sempre segno di miglior servizio, quindi, anche per
esperienza di osservazione, le varie RT&L si specializzano in vari settori
produttivi.
108
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
109
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Bibliografia
AA. VV. 2008. EDI and other communication systems Chapther 11.
Management Information System, 4th edition
Bowersox D.J., Closs D.J., Cooper M.B. 2002. Supply Chain Logistical
Management. McGraw-Hill, New York.
110
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
111
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Ferrozzi C., Heskett J.L., Shapiro R.D. 1993. Logistica e Strategia. Isedi,
Novara
Fine C.H. 2001. Clock Speed. Little, Brown Book Group, London, UK.
Ford D. 1986. Make or buy: a key strategic issue. Long Range Planning,
vol.19, no.5
112
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Foster T.A. 2008. Correct your Supply Chain vision to see what You need
to see - www.supplychainbrain.com
Foster T.A. 2008. Risky Business: The True Cost of Supply Chain
Disruptions - www.supplychainbrain.com
Foster T.A. 2008. Where in the World? The Best Locations for Supply-
chain Management Facilities- www.supplychainbrain.com
Hoffman K.C. 2008. Selling, Sourcing and Shipping only after you have
the money in hand- www.supplychainbrain.com
113
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Maloni and Benton. 2000. Power Influences in the Supply Chain. Journal
of Business Logistics, Vol.21
Marshal Fisher L. 1997. What Is the Right Supply Chain for Your
Products? HBR.
Murphy P.R., Poist R.E. 2000. Third-Party Logistics: some user versus
provider perspectives. Journal of Business Logistics, Vol.21, No.1
114
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Oltman J.R. 1990. 21st century outsourcing: the renewal effect from
legacy to future. Outsourcing of information system, Washington D.C.,
vol. 6
Owens G., Richmond, B. 1995. How to Reinvent Your Supply Chain: What
Works, what Doesn't. Chain Store Age.
Poirier C.C. 2003. Using Models to Improve the Supply Chain. CRC Press,
London, UK.
115
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
Stalk G., Hout T.H. 2003. Competing Against Time: How Time-Based
Competition is reshaping Global Markets. Free Press, New York.
Sullivan C. 2008. The Supply Chain is full, but you can gain capacity
without adding cost - www.supplychainbrain.com
Sviokla J., Rayport J. 1995. Exploiting the Virtual Value Chain. HBR
116
Lorenzo Benini Supply Chain e Logistica: una visione dinsieme
117